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I soci occulti di Giovanni Pecoraro: la mafia avrebbe ... - Addiopizzo

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LE INTERCETTAZIONI<br />

I <strong>soci</strong> <strong>occulti</strong> <strong>di</strong> <strong>Giovanni</strong> <strong>Pecoraro</strong>:<br />

<strong>la</strong> <strong>mafia</strong> <strong>avrebbe</strong> investito a Cruil<strong>la</strong>s<br />

Martedì 29 Maggio 2012 20:16 <strong>di</strong> Riccardo Lo Verso<br />

Guido Spina, condannato per traffico <strong>di</strong> droga, <strong>avrebbe</strong> finanziato l'impresa dell'ex <strong>di</strong>rigente del Palermo<br />

Calcio e del cognato. I pentiti: "Una pa<strong>la</strong>zzina in costruzione a Cruil<strong>la</strong>s con i sol<strong>di</strong> del<strong>la</strong> <strong>mafia</strong>".<br />

I nuovi guai giu<strong>di</strong>ziari per <strong>Giovanni</strong> <strong>Pecoraro</strong> ruotano attorno al<strong>la</strong> Gia.Spe. Ufficialmente l'impresa e<strong>di</strong>le<br />

con sede in viale Margherita <strong>di</strong> Savoia, a Palermo, è <strong>di</strong> proprietà dell'ex <strong>di</strong>rigente del Palermo calcio e del<br />

cognato Giampiero Specchiarello. In realtà, secondo i finanzieri del<strong>la</strong> Valutaria, i due hanno un <strong>soci</strong>o occulto<br />

e imgombrante: Guido Spina. Uno personaggio dal certificato penale non proprio immaco<strong>la</strong>to. Alle spalle ha<br />

condanne per traffico <strong>di</strong> droga, fabbricazione <strong>di</strong> documenti falsi ed evasione. Ma è soprattutto con <strong>la</strong><br />

cocaina che Spina ha accumu<strong>la</strong>to ricchezze. Il suo denaro sarebbe servito a finanziare <strong>la</strong> Gia.Spe.<br />

Marcello Trapani, ex legale dei Lo Piccolo e oggi pentito, che con <strong>Pecoraro</strong> con<strong>di</strong>videva <strong>la</strong> passione per il<br />

calcio, quantifica in 150 mi<strong>la</strong> euro i sol<strong>di</strong> investiti da Spina. Erano sorti pure dei contrasti con Specchiarello e<br />

Spina voleva in<strong>di</strong>etro il capitale. Così ha raccontato l'episo<strong>di</strong>o Trapani: “Specchiarello si è rivolto a <strong>Giovanni</strong><br />

<strong>Pecoraro</strong>, perché in realtà gli hanno posto un'imboscata, questo Spina, allo Zen con <strong>la</strong> scusa <strong>di</strong> par<strong>la</strong>rgli, con<br />

<strong>la</strong> scusa... lui riteneva che <strong>la</strong> ragione <strong>di</strong> questa imboscata fosse che questo Spina, a sua volta, era inserito in<br />

un <strong>la</strong>voro che stava facendo a Cruil<strong>la</strong>s insieme a Specchiarello e un altro soggetto che non ricordo e che<br />

questo Spina, siccome questi <strong>la</strong>vori si prolungavano, e che sono tuttora, ci sono questi <strong>la</strong>vori <strong>di</strong><br />

appartamenti, gli aveva dato 120 -150.000 euro e li voleva in<strong>di</strong>etro…. cosa mi raccontò <strong>Giovanni</strong> <strong>Pecoraro</strong>?<br />

Non sapendo dove andare, andò da Giuseppe Serio a <strong>di</strong>re: Ma tu lo conosci questo Spina Guido? Ma ti<br />

sembra una cosa normale che prende a legnate mio cognato che prende degli impegni?”.<br />

Un altro col<strong>la</strong>boratore, Salvatore Giordano, ha aggiunto <strong>di</strong> avere saputo che anche altri mafiosi si erano<br />

messi in affari col duo Specchiarello-<strong>Pecoraro</strong>. In partico<strong>la</strong>re, Nico<strong>la</strong> Mi<strong>la</strong>no e Gregorio Di <strong>Giovanni</strong>, pezzi<br />

grossi del<strong>la</strong> <strong>mafia</strong> <strong>di</strong> Palermo centro ed entrambi finiti in carcere, <strong>avrebbe</strong>ro investito sol<strong>di</strong> sporchi nel<br />

“<strong>la</strong>voro <strong>di</strong> Cruil<strong>la</strong>s”. Si tratta del<strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> un complesso immobiliare tuttora in costruzione in via<br />

Rocco Gullo.<br />

E Giordano non ha dubbi. Specchiarello e <strong>Pecoraro</strong> sapevano che i sol<strong>di</strong> <strong>di</strong> Spina provenivano da traffici<br />

illeciti?, gli hanno chiesto i pm. Risposta: “Come no. Ma che fa scherzi”. Il 26 aprile 2008 <strong>Pecoraro</strong> è in<br />

macchina con Trapani. L'avvocato riceve una chiamata da Giordano che, a sua volta, passa il telefono a


“mio cugino...Bene!... Mio cugino Guido, un minuto...”. Guido: "Mio genero mi <strong>di</strong>ce che tuo... che tuo<br />

cognato non gli vuole allestire il <strong>la</strong>voro là, non gli vuole mettere né le porte e né cose... e poi gli ha detto <strong>la</strong><br />

signora...”. <strong>Pecoraro</strong>: “Scusami guido... per telefono, scusa... io sono fuori, però per telefono non mi và <strong>di</strong><br />

par<strong>la</strong>re <strong>di</strong> queste cose...". Guido: “No, vabbè <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro stiamo par<strong>la</strong>ndo... no, io volevo par<strong>la</strong>re... volevo<br />

par<strong>la</strong>re con te, prima che vada a cercarlo volevo par<strong>la</strong>re con te io, giusto?". Il Guido del<strong>la</strong> conversazione<br />

sarebbe Guido Spina e si tratterebbe del<strong>la</strong> conferma degli affari in corso. Da qui l'arresto <strong>di</strong> <strong>Pecoraro</strong> che in<br />

realtà sarebbe un prestanome.

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