Voria A.2 n.3 - Capracotta.com
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giugno 2008<br />
propria autovettura. L’Alfa GT gira<br />
più volte su se stessa e finisce in<br />
un campo. L’investitore se la cava<br />
con alcune lesioni. “Jaco” lascia vedova<br />
la moglie Paola, una ragazza<br />
di Carpi che ha sposato sette mesi<br />
prima e dalla quale aspettava una<br />
bambina. Nonostante l’ora tarda,<br />
la notizia si diffonde rapidamente<br />
in città. Alle ore 2 del mattino, la<br />
gente si precipita all’ospedale civile<br />
SS. Annunziata, dove è stato<br />
trasportato il corpo esanime del<br />
calciatore. Taranto è paralizzata<br />
dal dolore. Qualche ora più tardi,<br />
le emittenti locali diffondono la<br />
triste notizia. I vigili urbani formano<br />
un cordone tutt’intorno<br />
all’ospedale per contenere la calca.<br />
Arrivano da Tivoli i genitori e la<br />
sorella. La moglie rimane a Carpi.<br />
I funerali si svolgono l’8 febbraio<br />
La mattina del 7 febbraio 1978 in tutta l’Italia<br />
gli appassionati di calcio leggevano sui<br />
quotidiani sportivi questi titoli:<br />
- Il calcio perde uno dei cannonieri della<br />
serie B.<br />
- Iacovone capocannoniere in serie B ucciso<br />
dall’auto di un ladro in fuga.<br />
- Tragica fine di Iacovone 8 ore dopo la partita<br />
Taranto – Cremonese.<br />
Infatti era deceduto tragicamente in un incidente<br />
stradale E. Iacovone, centravanti del Taranto,<br />
nato a <strong>Capracotta</strong> il 22 aprile 1952 capocannoniere<br />
della sua squadra e della serie B.<br />
Erasmo amava il suo paese: <strong>Capracotta</strong>; amava<br />
la sua gente semplice e gentile <strong>com</strong>a la sua<br />
vita.<br />
In paese il figlio di Peppe “R Pustiere” era<br />
prima nella chiesa di San Roberto<br />
Bellarmino e, poi, nello stadio<br />
“Salinella”, che aveva consacrato<br />
le gesta calcistiche di Erasmo.<br />
Lo stadio è gremitissimo, nonostante<br />
la fitta pioggia. Quarantamila<br />
tarantini affollano gli spalti<br />
del campo di gioco per tributare<br />
l’ultimo affettuoso saluto al loro<br />
beniamino. In quell’occasione, il<br />
presidente Fico prende pubblicamente<br />
un impegno preciso: «Perdonaci<br />
Erasmo. Considero tutti i<br />
miei giocatori <strong>com</strong>e figli e tu eri il<br />
migliore. Il cielo ha voluto sottrarti<br />
a noi. Ma tu rimarrai sempre nel<br />
vivo nel nostro cuore. In questo<br />
momento, esprimo l’impegno a<br />
far intitolare al tuo nome questo<br />
stadio». Promessa mantenuta due<br />
giorni dopo: il 10 febbraio. Da<br />
allora, il ricordo dello sfortunato<br />
atleta è rimasto sempre vivo nel<br />
cuore della tifoseria ionica con la<br />
“consacrazione” alla sua memoria<br />
della prima partita in casa del<br />
mese di febbraio e i cori, rivolti a<br />
Erasmo ogni inizio stagione, per<br />
“vegliare” sul campionato dell’A.S.<br />
Taranto.<br />
Il 20 ottobre del 2002 viene<br />
inaugurata all’ingresso della “Curva<br />
Nord” in suo onore una statua,<br />
realizzata in bronzo a grandezza<br />
naturale dallo scultore Francesco<br />
Trani grazie a una imponente<br />
sottoscrizione popolare: 13 mila<br />
tagliandi venduti al prezzo di 1,50<br />
euro ciascuno.<br />
Quest’anno, si è celebrato il<br />
trentennale della sua s<strong>com</strong>parsa.<br />
Nella partita casalinga dello scorso<br />
3 febbraio, i tifosi hanno lasciato<br />
bandiere e sciarpe con i colori<br />
stimato e benvoluto. Per i giovani ed i piccoli<br />
appassionati di calcio era l’idolo, era il personaggio<br />
più suggestivo che riscuoteva interessi,<br />
simpatia, popolarità.<br />
Erasmo lascia rimpianti profondi, forse proprio<br />
perché non era un divo, ma un ragazzo semplice.<br />
Si era guadagnato la sua professionalità<br />
di calciatore, passo dopo passo con umiltà e<br />
massimo impegno.<br />
A <strong>Capracotta</strong> aveva trascorso gli anni più innocenti<br />
di una esistenza distrutta negli anni più<br />
belli e maturi. Quando vi ritornava per lui era<br />
sempre doloroso distaccarsene.<br />
Chi non ricorda, quante volte nel periodo estivo,<br />
si è visto correre a piedi da <strong>Capracotta</strong> a Prato<br />
Gentile. Quante volte lo abbiamo visto giocare<br />
su questo campo, che ora, a ricordo ed in sua<br />
memoria intitoliamo.<br />
La frase ricorrente a <strong>Capracotta</strong> nelle ore di lutto<br />
sociali vicino alla statua del loro<br />
campione. I calciatori in campo<br />
hanno fatto il resto demolendo<br />
per quattro reti a due la capolista<br />
del girone B del campionato<br />
di serie C1, la Salernitana. Una<br />
grande prova d’orgoglio contro<br />
la prima della classe. Dopo i primi<br />
45 minuti, l’undici gialloblù è addirittura<br />
in vantaggio per quattro<br />
reti a zero. I campani accorciano<br />
le distanze solo nel secondo tempo.<br />
Il Taranto conquista tre punti<br />
importantissimi: la zona play off<br />
è adesso distante appena quattro<br />
punti. Una magra consolazione<br />
rispetto alle grandi aspirazioni di<br />
tre decenni fa. Ma tant’è. Male<br />
che vada, almeno per quest’anno,<br />
l’onore calcistico cittadino e la<br />
memoria di “Jaco” sono salvi.<br />
Francesco Di Rienzo<br />
… e <strong>Capracotta</strong> gli intitola gli impianti sportivi<br />
e di dolore era “Erasmo era un ragazzo d’oro”.<br />
Infatti luigi grandi pretese non ne aveva mai<br />
avute: a 25 anni si era creato la sua famiglia, il<br />
mestiere gli aveva consentito di guadagnare la<br />
nuova vita ricca di passione <strong>com</strong>e ai tempi dei<br />
primi calci a <strong>Capracotta</strong>.<br />
Il ricordo della sua s<strong>com</strong>parsa è ancora vivo fra<br />
di noi: ragazzo serio, giudizioso, maturato notevolmente<br />
dal punto di vista calcistico e dal alto<br />
umano negli ultimi tempi.<br />
Carattere nostrano, emotivo, credente nei valori<br />
ed ideali della religione, dell’amicizia, della giustizia,<br />
legato alla famiglia ed agli amici; direi che<br />
fu un vero figlio di questa terra che gli diede i<br />
natali.<br />
Un destino crudele e brutale lo strappò alla sua<br />
terra che ora lo piange lo ricorda e lo ama più<br />
di prima.<br />
il campione<br />
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