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Voria A.2 n.3 - Capracotta.com

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giugno 2008<br />

Nacque a <strong>Capracotta</strong> il<br />

6 dicembre 1834, da<br />

Bernardo e Carmela<br />

Conti. Morì a Roma il 28 dicembre<br />

1916, nella sua casa, in Via Belisario,<br />

7.<br />

Fu sepolto nel Cimitero di<br />

<strong>Capracotta</strong>, nella Cappella (1) della<br />

“Confraternita della Visitazione e<br />

Morte” Sulla sua tomba fu posta<br />

una lapide con scritto di Francesco<br />

D’Ovidio (2) , il quale evidenziava le<br />

doti professionali del Falconi e la<br />

passione di uomo impegnato.<br />

La lapide, fino ad oggi conservata<br />

in una cappella del cimitero,<br />

recita così:<br />

Nicola, da ragazzo, fu avviato<br />

agli studi dallo zio paterno Giandomenico<br />

Falconi, Vescovo di<br />

Altamura ed Acquaviva delle Fonti<br />

(BA), nominato con Bolla “Si aliquando”<br />

del 16 agosto 1848, da<br />

Pio IX, secondando anche i voti<br />

espressi da re Ferdinando II, il<br />

quale apprezzava e riponeva molta<br />

fiducia nel Falconi (3) .<br />

Nicola, chiamato ad Altamura<br />

dallo zio Vescovo, frequentò la<br />

scuola nel grandioso Seminario di<br />

quella città, da poco fatto edificare<br />

dallo stesso Falconi.<br />

Per merito di illustri insegnanti,<br />

scelti dallo stesso Prelato:<br />

grecisti e latinisti di grande fama,<br />

conoscitori di letteratura italiana,<br />

storia, filosofia, ecc., gli studi del<br />

Seminario si imposero e consegnarono<br />

al mondo ecclesiastico<br />

e civile giovani dotti e maturi,<br />

preparati e pronti ad affrontare<br />

le sfide della vita, <strong>com</strong>e, appunto,<br />

possiamo constatare dagli incarichi<br />

che, ben presto, il nostro personaggio<br />

andò a rivestire.<br />

Egli, infatti, nel 1861 fu giudice<br />

a Benevento; più tardi Procuratore<br />

del Re a Melfi, Taranto, Chieti<br />

e Catanzaro. Nel novembre 1909<br />

fu collocato a riposo col grado di<br />

Presidente di Sezione di Cassazione.<br />

Non subì persecuzioni per<br />

discendenza borbonica. Fu Consigliere<br />

Provinciale per <strong>Capracotta</strong><br />

nel 1872. Fu Presidente del Consiglio<br />

Provinciale nel 1879 e poi<br />

nel 1882, senza interruzioni fino<br />

al 1900. Nel 1910, scaduto il mandato<br />

non si ripresentò. Nel 1876<br />

era stato eletto al Parlamento per<br />

il Collegio di Agnone e rimase tale<br />

fino al 1909, anno in cui fu nominato<br />

Senatore del regno, dopo<br />

aver ricoperto la carica di Sottosegretario<br />

di Stato nel Ministero di<br />

Grazia e Giustizia con il Ministro<br />

Bonasi.<br />

Intervenne sempre prontamente<br />

in favore, specialmente, dei<br />

suoi concittadini che avevano di Lui<br />

una venerazione, apprezzandolo,<br />

soprattutto, per la sua eccezionale<br />

modestia e magnanimità (4) .<br />

Nicola Falconi<br />

Via Nicola Falconi<br />

Egli non fu insensibile e non<br />

rimase inerte di fronte ai tanti disagi<br />

in cui versavano le popolazioni,<br />

specie, dell’alto Molise.<br />

Così, si adoperò, perché la<br />

linea ferroviaria Pescara – Napoli,<br />

fosse di aiuto ad alcuni paesi e li<br />

togliesse dall’isolamento più assoluto<br />

in cui versavano da sempre.<br />

Ancora oggi la popolazione<br />

di Carovilli (IS) è riconoscente a<br />

Lui, sia per la stazione ferroviaria,<br />

<strong>com</strong>e anche per il palazzo del Municipio,<br />

che egli stesso fece edificare<br />

in paese.<br />

Avviandoci alla conclusione<br />

di queste poche note sulla vita di<br />

Nicola Falconi, non possiamo non<br />

evidenziare che i numerosi incarichi<br />

ricoperti, nei vari momenti<br />

della sua esistenza, gli rubarono<br />

letteralmente il tempo<br />

e, rimasto celibe,<br />

è da ritenere che non<br />

pensò a formarsi una<br />

propria famiglia.<br />

Fu l’unico maschio<br />

di famiglia con<br />

4 sorelle: Filippina,<br />

Emilia, Concetta e<br />

Chiarina.<br />

Molto lustro,<br />

poi, venne a lui e alla<br />

famiglia FALCONI,<br />

non solo dal già citato<br />

Giandomenico,<br />

Vescovo di Altamura<br />

ed Acquaviva (BA),<br />

ma anche dall’altro<br />

zio paterno, STANI-<br />

SLAO, il quale ricoprì<br />

alte cariche in campo<br />

giuridico ed amministrativo.<br />

Stanislao Falconi, fratello di<br />

Giandomenico, nacque in <strong>Capracotta</strong><br />

il 28/7 /1794. Nel 1848 ricopriva<br />

la carica di Avvocato Generale<br />

dello Stato presso la Corte di<br />

Cassazione di Roma. Era inquirente<br />

per tutti i reati contro la sicurezza<br />

interna dello stato e contro<br />

il pubblico interesse. Era Pari del<br />

Regno tra i 29 nominati dal Principe<br />

di Cariati (Presidente del Consiglio<br />

dell’epoca) unico Molisano<br />

dei Pari. Cambiata Monarchia, si<br />

ritirò a vita privata. Morì in Napoli<br />

il 13/02/1860 (6) .<br />

A questo punto dobbiamo<br />

pur dire che la popolazione di<br />

<strong>Capracotta</strong> fu sempre riconoscente<br />

verso la Famiglia Falconi e, nel<br />

tempo, intitolò la piazza principale<br />

del paese a Stanislao, una via<br />

centrale a Nicola e altra via a Leonardo<br />

Falconi (7) , avvocato di grande<br />

professione, ma uomo pieno<br />

d’iniziativa e di ingegno, perché<br />

con speciali marchingegni provvide<br />

e produsse per il paese la luce<br />

elettrica, il mulino, la trebbiatrice,<br />

macchinari a movimento elettrico<br />

e l’autobus per scendere alla<br />

stazione ferroviaria di San Pietro<br />

Avellana (IS). Nel paese Leonardo<br />

fu sempre ritenuto « un vero benefattore<br />

».<br />

Pronipoti del Falconi,vivono<br />

attualmente a Roma e a Firenze.<br />

Don Elio Venditti<br />

Parroco<br />

con la collaborazione di Daniele Di Nucci<br />

il personaggio<br />

17

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