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SCAZZONE CLASSE: Osteichthyes ORDINE: Scorpaeniformes ...

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<strong>CLASSE</strong>: <strong>Osteichthyes</strong><br />

<strong>ORDINE</strong>: <strong>Scorpaeniformes</strong><br />

FAMIGLIA: Cottidae<br />

GENERE: Cottus<br />

SPECIE: Cottus gobio<br />

Distribuzione<br />

<strong>SCAZZONE</strong><br />

È una specie autoctona dell'Italia settentrionale e centrale.<br />

Descrizione<br />

Lo scazzone è un pesce di piccola taglia, con il corpo fusiforme che si assottiglia progressivamente formando<br />

un esile peduncolo caudale. La pelle è quasi totalmente priva di scaglie; se ne possono osservare<br />

alcune in corrispondenza della linea laterale. Presenta un capo grande ed appiattito, con occhi<br />

ravvicinati, situati sulla testa in posizione dorsale, ed una bocca grande, con labbra carnose e piccoli<br />

denti disposti in più serie su entrambe le mascelle. Il margine del preopercolo è armato di una spina<br />

corta, robusta e ottusa. La linea laterale è completa. Sono presenti due pinne dorsali, contigue e collegate<br />

da una membrana. La prima dorsale è formata da 5-9 raggi spiniformi, la seconda, più lunga e più alta,<br />

da 16 a 18 raggi molli. La pinna anale si contrappone alla seconda dorsale ed è formata da 11 a 13 raggi<br />

molli. La pinna caudale ha il margine posteriore convesso. Le pinne pettorali sono molto sviluppate e<br />

sono formate da un raggio spiniforme e quattro morbidi.<br />

Il colore, verdastro, bruno-grigio o grigio-giallo sul dorso, sfuma fino al ventre biancastro. Sul dorso e<br />

sui fianchi sono presenti marmoreggiature che si fondono a formare bande trasversali. Macchie scure<br />

sono disposte in serie trasversali sulle pinne. Durante il periodo di frega la livrea presenta tonalità più<br />

intense. La lunghezza massima dello scazzone è di circa 15 cm.<br />

Habitat e abitudini<br />

Lo scazzone è tipico dei torrenti montani e dei laghetti d'alta quota, dove s'incontra fino ad oltre 2.000 m<br />

d'altitudine. Predilige acque limpide, fresche e ben ossigenate, con temperature non superiori a 14-16°C,<br />

e fondali ghiaiosi. La specie, dalle abitudini sedentarie e moderatamente gregarie, è particolarmente<br />

attiva durante le ore crepuscolari e notturne, mentre durante il giorno resta rintanata tra gli anfratti del<br />

fondo. È molto sensibile all'inquinamento.<br />

Alimentazione<br />

Lo scazzone è carnivoro e si nutre principalmente d'invertebrati di fondo; in alcuni casi si è potuto<br />

osservare un comportamento predatorio nei confronti di avannotti e uova di altre specie. Le componenti<br />

dell'alimentazione dipendono dalle caratteristiche del corso d'acqua in cui vive e dall'abbondanza relativa<br />

di determinati gruppi d'invertebrati. Normalmente lo scazzone mangia crostacei, larve di insetti (ditteri,<br />

tricotteri, efemerotteri e plecotteri) anellidi (sanguisughe, lombrichi) e molluschi.<br />

Riproduzione<br />

Lo scazzone raggiunge la maturità sessuale tra il secondo ed il quarto anno d'età, a seconda delle caratteristiche<br />

dell'ambiente. Durante il periodo della frega, che inizia verso la fine di febbraio e può<br />

prolungarsi fino alla metà di maggio, i maschi, territoriali, preparano una tana da adibire a nido,<br />

sfruttando cavità adatte allo scopo. La riproduzione è preceduta da un rituale di corteggiamento per


indurre la femmina ad entrare nel nido. Dopo l'ingresso, la femmina si ribalta ed emette le uova sulla<br />

volta del riparo. La deposizione è subito seguita dalla fecondazione da parte del maschio, che corteggia<br />

ogni femmina che entra nel suo territorio, così le uova deposte possono appartenere anche a più<br />

femmine.<br />

Ogni femmina depone soltanto poche centinaia di uova, di diametro variabile da 2,2 a 3,0 mm, che sono<br />

riunite a formare un'unica massa. Il maschio sorveglia la covata sino alla schiusa, che si verifica<br />

generalmente dopo 3-4 settimane.<br />

Alla nascita le larve misurano circa 6-7,5 mm e, come altre specie che vivono in acque fredde con scarsi<br />

microrganismi planctonici, hanno un grande sacco vitellino in grado di alimentarle per circa 10-12<br />

giorni, quindi iniziano a predare piccoli invertebrati.

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