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facile - Wounds International

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NPWT la scelta<br />

delle impostazioni e<br />

delle medicazioni<br />

Introduzione<br />

L’ultimo decennio ha visto un considerevole<br />

aumento dell’uso della terapia a pressione negativa<br />

per le ferite (NPWT). Questa tecnologia innovativa<br />

ha rivoluzionato la cura di molti pazienti con ferite<br />

sia croniche che acute 1,2 . L’ampio ricorso alla NPWT<br />

degli ultimi 15 anni è scaturito più da esperienze<br />

cliniche positive che da studi clinici randomizzati<br />

o da conoscenze scientifiche. Ora tuttavia appare<br />

evidente che, per applicare la NPWT con risultati<br />

ottimali e complicazioni minime, è necessario che<br />

il medico comprenda i meccanismi tramite i quali<br />

la pressione negativa agisce sul letto della ferita,<br />

scegliendo così le medicazioni e le impostazioni di<br />

pressione più appropriate.<br />

Autori: Malmsjö M, Borgquist O.<br />

Informazioni complete sugli autori a pag. 4.<br />

Che cos’è la NPWT?<br />

Nel 1989 Chariker presentò una terapia di drenaggio a pressione<br />

negativa su base di garza per la guarigione delle ferite 3 .<br />

Precedentemente Miller aveva descritto l’uso della NPWT su base<br />

di garza in Unione Sovietica 4 . Nel 1997 la terapia a pressione<br />

negativa per il trattamento delle ferite è stata poi resa popolare<br />

da Argenta e Morykwas, che hanno descritto l’uso di pressione<br />

sub-atmosferica applicata attraverso una struttura porosa in<br />

schiuma di poliuretano per accelerare la guarigione delle ferite,<br />

gettando così le basi per una comprensione scientifica della<br />

terapia 5,6 .<br />

Oggigiorno la NPWT viene usata per il trattamento clinico di vari<br />

tipi di ferite 1 , fra cui traumi ortopedici 7 , traumi dei tessuti molli 8 ,<br />

innesti cutanei 9 , ulcere da pressione 10 , ulcere vascolari 11 , ulcere<br />

del piede diabetico 12 , ustioni 13 ed infezioni chirurgiche 14 , e per la<br />

gestione di altre gravi ferite post-chirurgiche 15-17 .<br />

La NPWT si avvale di un sistema chiuso di drenaggio per<br />

applicare una suzione controllata (vuoto) al letto della ferita.<br />

La perdita di sostanza della ferita viene riempita con un filler<br />

(garza o schiuma) che permette una distribuzione uniforme<br />

della pressione sul letto della ferita, poi ricoperta con una<br />

pellicola aderente di materia plastica. Il tubo di drenaggio viene<br />

quindi collegato ad una pompa che genera pressione negativa.<br />

L’essudato viene aspirato attraverso il tubo di drenaggio e<br />

raccolto in un contenitore.<br />

resa<br />

<strong>facile</strong><br />

Volume 1 | Numero 3 | Maggio 2010 www.woundsinternational.com<br />

Quali sono i meccanismi di azione della<br />

NPWT?<br />

I meccanismi con i quali si ritiene che la NPWT acceleri la<br />

guarigione delle ferite sono i seguenti: la NPWT crea un ambiente<br />

umido 18 , rimuove l’essudato 5,6,19 , riduce l’edema tissutale 20 , causa la<br />

contrazione dei margini della ferita 5,6,19 , fornisce una stimolazione<br />

meccanica del letto della ferita 21-23 , modifica il flusso sanguigno dei<br />

margini della ferita 6,24-26 , stimola l’angiogenesi 27,28 e la formazione<br />

di tessuto di granulazione 6 . Finché la ferita è sigillata, la NPWT è<br />

spesso in grado di fornire protezione contro le infezioni; inoltre<br />

la minore frequenza di cambi di medicazione può contribuire<br />

a ridurre ulteriormente il rischio di contaminazione. Gli effetti<br />

biologici della NPWT sul letto della ferita dipendono dal tipo di<br />

medicazione scelta e dal livello di pressione negativa applicato<br />

(descritto più avanti).<br />

Che cos’è l’interfaccia di ferita?<br />

La medicazione che si trova a diretto contatto con il letto della<br />

ferita, e perciò interagisce con esso, è chiamata interfaccia. Essa<br />

può essere costituita dal filler (di solito schiuma poliuretanica<br />

strutturata o garza imbevuta di soluzione salina) o da uno strato<br />

di contatto a bassa aderenza collocato al di sotto del filler a<br />

copertura del letto della ferita (Figura 1).<br />

Le proprietà dell’interfaccia di ferita determinano in gran parte<br />

gli effetti esercitati dalla NPWT sul letto della ferita. L’interazione<br />

fra l’interfaccia e il letto della ferita è stata descritta in modo<br />

approfondito per quanto riguarda schiuma e garza 21,29 . Entrambi<br />

questi filler esercitano un’azione meccanica sulla ferita 21 .<br />

La superficie tessutale viene stimolata dalla struttura della<br />

medicazione, e ciò induce una divisione cellulare che ricostituirà e<br />

rafforzerà il tessuto.<br />

Qual è la funzione delle vari tipi di<br />

interfaccia?<br />

Filler di riempimento (solitamente schiuma o garza)<br />

La funzione del filler consiste nel trasmettere la pressione negativa<br />

al letto della ferita. Studi sperimentali indicano che la pressione<br />

viene distribuita altrettanto bene attraverso la schiuma che<br />

attraverso la garza 22 . La forza di suzione generata dalla pressione<br />

negativa porta al drenaggio attivo dell’essudato dalla ferita,<br />

provocando la riduzione di vari composti che possono inibire la<br />

guarigione, ad esempio enzimi proteolitici e metalloproteinasi 30,31 .<br />

È importante collocare il filler a diretto contatto con tutte le aree di<br />

tessuto sulle quali si desidera che agisca la NPWT.<br />

Strato di contatto<br />

Se si prevedono complicanze, al di sotto del filler viene collocato<br />

uno strato di contatto non aderente 32,33 . Lo strato di contatto può<br />

essere posto sopra alle strutture vulnerabili 33 , ma anche sopra<br />

al letto della ferita, dato che si ritiene eviti la proliferazione del<br />

1


tessuto di granulazione all’interno del<br />

filler. È stato infatti dimostrato come<br />

il tessuto del letto della ferita possa<br />

proliferare nella schiuma ma non nella<br />

garza34 . Le complicanze associate alla<br />

proliferazione nella schiuma sono le<br />

seguenti:<br />

■■ dolore nei cambi di medicazione,<br />

perchè il tessuto di proliferazione<br />

viene strappato via dalla ferita35 .<br />

Il dolore richiede spesso un<br />

trattamento drastico36,37 ■■ danneggiamento del letto della<br />

ferita e danno meccanico ai tessuti<br />

quando si rimuove la schiuma<br />

strappandola dal letto della ferita<br />

durante il cambio di medicazione<br />

■■ frammenti residui di schiuma che<br />

rimangono aderenti al letto della<br />

ferita e, se non rimossi, possono<br />

fungere da corpi estranei ed<br />

ostacolare la guarigione della ferita<br />

stessa.<br />

Di quali evidenze si<br />

dispone circa l’uso delle<br />

varie interfacce?<br />

Fino a questo momento, l’evidenza<br />

scientifica riguardante l’effetto biologico<br />

della NPWT sul letto della ferita era<br />

circoscritta all’uso di schiuma di<br />

poliuretano o di garza come filler 21,34,38 .<br />

Pellicola adesiva<br />

A<br />

NPWT la scelta<br />

delle impostazioni e<br />

delle medicazioni<br />

Figura 1 Medicazioni per la NPWT<br />

Schiuma<br />

Tubo di drenaggio<br />

verso la pompa del vuoto<br />

Ferita<br />

Tessuto<br />

resa<br />

<strong>facile</strong><br />

Va ricordato che nella pratica clinica la<br />

schiuma usata nella NPWT viene molto<br />

probabilmente abbinata ad uno strato<br />

di contatto non aderente. Sebbene sia<br />

ben noto che la pressione negativa<br />

viene trasmessa attraverso gli strati<br />

di contatto usati normalmente 39,40 ,<br />

ancora non sono disponibili studi che<br />

esaminino formalmente gli effetti<br />

esercitati dalla combinazione schiuma<br />

e strato di contatto sul letto della<br />

ferita e sulla formazione di tessuto di<br />

granulazione.<br />

Come si sceglie la<br />

medicazione di interfaccia<br />

appropriata?<br />

Paglinawan et al hanno dimostrato che<br />

sia impiegando garza che schiuma si<br />

determina un aumento della formazione<br />

di tessuto di granulazione 38 . In una serie<br />

di casi di ferite trattate con NPWT, il<br />

tasso di guarigione con l’uso di garza<br />

è risultato simile a quello ottenuto<br />

con l’uso di schiuma 41 . Tuttavia stanno<br />

emergendo studi indicanti che la quantità<br />

e la natura del tessuto di granulazione<br />

formatosi possono variare a seconda della<br />

medicazione usata. L’applicazione della<br />

NPWT con interfaccia di schiuma porta alla<br />

formazione di un tessuto di granulazione<br />

spesso ed ipertrofico 21,34,42 . La garza con la<br />

B<br />

Schiuma<br />

Strato di<br />

contatto<br />

C<br />

NPWT produce un tessuto di granulazione<br />

meno spesso ma più denso 21,34 .<br />

Interfaccia di schiuma<br />

Lo spesso tessuto di granulazione che<br />

si forma sotto alla schiuma durante una<br />

NPWT 34,42 può essere talvolta vantaggioso,<br />

ma essere anche fonte di problemi, come<br />

ad esempio la fibrosi, che può provocare<br />

cicatrici e successiva contrazione nel corso<br />

della guarigione 42 .<br />

La schiuma può essere una scelta<br />

opportuna quando si trattano ferite per le<br />

quali uno spesso tessuto di granulazione<br />

può rappresentare un vantaggio mentre<br />

la formazione di cicatrici non costituisce<br />

un problema, ad esempio da fasciotomia<br />

per sindrome compartimentale degli<br />

arti superiori od inferiori, nelle quali la<br />

contrazione è un fenomeno positivo 16,43 . In<br />

ferite acute con ampia perdita di tessuto<br />

la schiuma può rappresentare una terapia<br />

ponte per riavvicinare i margini della<br />

ferita 7,8 .<br />

Interfaccia di garza<br />

La garza viene usata spesso grazie alla sua<br />

adattabilità e facilità di applicazione su<br />

ferite di dimensioni ampie ed irregolari 44 ,<br />

ed ha goduto di un certo favore fra i<br />

chirurghi plastici per la preparazione del<br />

letto della ferita prima di un innesto 45 .<br />

L’ interfaccia di ferita può essere costituita da un filler, di solito schiuma (A e B) o garza (C), o da uno strato di contatto non aderente collocato sotto alla schiuma (B) in<br />

modo da proteggere le strutture più fragili o evitare la proliferazione di tessuto di granulazione nel filler.<br />

Garza<br />

2


La garza può inoltre rappresentare una buona scelta quando i<br />

risultati estetici sono di primaria importanza, o nei casi in cui il<br />

tessuto cicatriziale potrebbe ostacolare i movimenti, ad esempio<br />

sulle giunture. Durante la NPWT il filler viene spinto nella ferita,<br />

ed è stato ipotizzato che la tecnica che prevede l’uso di garza<br />

sottoposta a pressione negativa possa tamponare i sanguinamenti<br />

superficiali 46 .<br />

La garza costituisce un buon filler per ferite, specialmente in<br />

circostanze estreme. L’uso della NPWT con garza è stato descritto<br />

da Jeffery et al, 2009, nel trattamento di personale militare con<br />

ferite causate da mine terrestri ed altri ordigni esplosivi 44 . Non<br />

sono stati segnalati problemi di proliferazione del tessuto di<br />

granulazione nella garza usata con la NPWT 34 e perciò non è<br />

necessario alcuno strato di contatto. Va sottolineato che la garza<br />

usata con la NPWT è stata quasi sempre un tipo particolare<br />

di garza di cotone (Kerlix AMD) 41 che, essendo impregnata di<br />

poliesametilene biguanide (PHMB), può svolgere un’azione di<br />

controllo antimicrobico.<br />

Con quale frequenza va cambiata la<br />

medicazione nella NPWT?<br />

La frequenza di cambio richiesta dipenderà non solo dal tipo<br />

di medicazione usato ma anche dal tipo di ferita. Normalmente<br />

si raccomanda di cambiare le medicazioni di schiuma ogni 48<br />

ore 47,48 . Questa raccomandazione deriva dal fatto che è necessario<br />

cambiare la medicazione di schiuma prima che la proliferazione<br />

diventi un problema 49 .<br />

Con la garza o uno strato di contatto non aderente non è<br />

probabile che si verifichi proliferazione, e perciò i cambi di<br />

medicazione potranno essere meno frequenti. Attualmente si<br />

raccomanda di cambiare le medicazioni di garza due o tre volte<br />

alla settimana 41 .<br />

Quale livello di pressione negativa deve<br />

essere applicato?<br />

Qual è il gold standard per la pressione?<br />

Per ora non esistono linee guida cliniche particolareggiate indicanti<br />

come regolare i livelli di pressione negativa in modo da adattarli<br />

alle singole ferite. Il livello di pressione usato più comunemente<br />

(-125 mmHg) è basato su uno studio limitato su maiali, condotto<br />

nel 1997 6 . Livelli così elevati di pressione negativa possono talvolta<br />

provocare dolore e devono perciò essere ridotti 48,37 .<br />

Studi preclinici hanno indicato che la massima azione biologica<br />

sui margini della ferita, in termini di contrazione 50 , circolazione<br />

regionale 51 e formazione di tessuto di granulazione 21,34 si<br />

ottengono con una pressione di -80 mmHg. Inoltre, gli studi clinici<br />

hanno dimostrato che con livelli di pressione negativa inferiori a<br />

-125 mmHg si è ottenuta un’eccellente guarigione della ferita 52 .<br />

In una serie di casi clinici è emerso che la ferita guarisce con<br />

un decorso simile sia con una pressione di -125 mmHg che di<br />

-75 mmHg 48 .<br />

Che pressione si può applicare in presenza di dolore<br />

o di rischio ischemico?<br />

È noto che negli strati tessutali più superficiali del letto della<br />

ferita il flusso sanguigno risulta ridotto (0,5 cm dal margine<br />

della ferita), mentre aumenta negli strati più profondi (2,5 cm<br />

dal margine) 25,26,51,53 (Figura 2). Il calo di flusso sanguigno è<br />

determinato dal fatto che la medicazione viene spinta contro i<br />

tessuti, comprimendoli 54 . In una ferita senza rischio di ischemia<br />

è probabile che questa combinazione di diminuzione ed<br />

incremento del flusso sanguigno rappresenti un vantaggio ai fini<br />

della guarigione. L’incremento del flusso sanguigno comporta<br />

un miglioramento dell’apporto di ossigeno e nutrienti ai tessuti,<br />

migliorando anche la penetrazione degli antibiotici e la rimozione<br />

dei prodotti di scarto. La riduzione stimola invece l’angiogenesi,<br />

che a sua volta favorisce la formazione di tessuto di granulazione.<br />

Se il paziente lamenta dolore, oppure se il tessuto è scarsamente<br />

irrorato (ad esempio nelle ulcere del piede diabetico e nei trapianti<br />

cutanei), può essere necessario ridurre il livello di pressione<br />

negativa applicata per minimizzare il rischio di ischemia 24,54,55 . Una<br />

pressione negativa pari a -40 mmHg sembra una scelta adeguata,<br />

dato che, come sappiamo, questo valore riduce il rischio di<br />

ischemia pur mantenendo le proprietà terapeutiche ai fini della<br />

guarigione della ferita 51 . Il processo di guarigione può essere<br />

osservato anche con una pressione negativa di -20 mmHg; questo<br />

Figura 2 Effetto del flusso sanguigno nel margine nella ferita<br />

Effetto sul flusso sanguigno dell’applicazione di pressione negativa<br />

elevata (-80 mmHg) (A) e bassa (-40 mmHg) (B): il flusso sanguigno vicino al<br />

margine della ferita diminuisce (blu) mentre più lontano aumenta (rosso). L’effetto<br />

massimo sul flusso sanguigno si ottiene con -80 mmHg. Riducendo la pressione<br />

negativa ad esempio a -40 mmHg si riducono anche gli effetti sul flusso sanguigno<br />

ed il rischio di ischemia. Un valore di pressione negativa pari a -40 mmHg può<br />

essere opportuno per tessuti scarsamente irrorati (come ulcere del piede diabetico e<br />

trapianti cutanei sottili).<br />

-80 mmHg<br />

A Letto della ferita<br />

-40 mmHg<br />

B Letto della ferita<br />

3


è probabilmente il valore minimo di<br />

pressione utilizzabile per la NPWT 21,50 .<br />

Qual è il valore di pressione più<br />

indicato per rimuovere elevate<br />

quantità di essudato?<br />

È raro che vi sia motivo di utilizzare<br />

una pressione negativa superiore<br />

a -80 mmHg 34,50,51 ; visto però che il<br />

drenaggio di essudato può migliorare a<br />

-125 mmHg 50 , questo potrebbe essere<br />

il livello di pressione negativa da usare<br />

durante il trattamento iniziale di ferite<br />

altamente essudanti.<br />

Il livello di pressione<br />

negativa da applicare<br />

viene influenzato dalla<br />

medicazione scelta come<br />

interfaccia (schiuma o<br />

garza)?<br />

Si inizia appena a comprendere la<br />

natura dell’interazione fra pressione ed<br />

interfaccia. Una convinzione erronea<br />

molto diffusa è che una ferita con un filler<br />

in schiuma debba essere trattata con<br />

una pressione negativa di -125 mmHg<br />

mentre una con riempimento di garza<br />

vada sottoposta ad una pressione di<br />

-80 mmHg. Recenti evidenze indicano<br />

chiaramente che il livello di pressione<br />

negativa può essere regolato esattamente<br />

a seconda del rischio di ischemia 24,51,54,55<br />

e del dolore patito dal paziente 37,48 e<br />

che la scelta dell’interfaccia può basarsi<br />

sugli effetti che si desidera ottenere<br />

in termini di formazione di tessuto di<br />

granulazione 21,34,42 .<br />

Sono dunque necessarie ulteriori ricerche<br />

per approfondire il meccanismo con il<br />

quale l’interfaccia di ferita e la pressione<br />

negativa influenzano la guarigione.<br />

Qual è la differenza<br />

fra pressione negativa<br />

continua, intermittente e<br />

variabile?<br />

Attualmente la pressione negativa<br />

continua è l’impostazione usata più<br />

di frequente per la NPWT. Il livello di<br />

pressione viene mantenuto costante, ad<br />

esempio a -80 mmHg. Se la pressione<br />

negativa viene accesa e spenta<br />

ripetutamente (ed alterna perciò ad<br />

esempio fra 0 e -80 mmHg), questo<br />

metodo viene chiamato terapia a<br />

pressione intermittente.<br />

La terapia a pressione intermittente non<br />

viene usata spesso nella pratica clinica,<br />

dato che l’alternanza provoca picchi<br />

improvvisi di pressione negativa, facendo<br />

sì che il filler sul tessuto di granulazione<br />

si espanda e si contragga ripetutamente<br />

causando dolore al paziente.<br />

La finalità della terapia a pressione<br />

variabile consiste nel fornire<br />

un’alternanza regolare fra due differenti<br />

livelli di pressione negativa (ad<br />

esempio -10 e -80 mmHg), mantenendo<br />

così un ambito di pressione negativa<br />

per tutta la durata della terapia 56 .<br />

In modelli preclinici sia la NPWT<br />

intermittente che quella variabile<br />

hanno stimolato in misura rilevante la<br />

formazione di tessuto di granulazione<br />

nel letto della ferita 6,57 . Ciò può<br />

risultare sia dallo stimolo meccanico<br />

a cui viene sottoposto il letto della<br />

ferita (effetto di massaggio) 57 sia dal<br />

miglioramento del flusso sanguigno,<br />

che può incrementare l’ossigenazione<br />

dei tessuti e l’angiogenesi 58 .<br />

L’uso della NPWT in futuro<br />

Sebbene l’efficacia della NPWT<br />

richieda ulteriori studi 59 , questo<br />

trattamento avanzato per le ferite<br />

continua a suscitare l’interesse della<br />

maggioranza dei medici coinvolti nella<br />

cura di pazienti portatori di ferite. Un<br />

importante elemento per perfezionare a<br />

beneficio dei pazienti questa modalità di<br />

trattamento consiste nel comprendere<br />

il ruolo svolto dall’interfaccia di ferita e<br />

dall’impostazione dei livelli di pressione.<br />

Questo articolo è stato supportato da<br />

Smith & Nephew.<br />

Riassunto<br />

Per raggiungere i migliori<br />

risultati, l’impostazione<br />

della NPWT va adattata in<br />

modo mirato alle esigenze<br />

della singola ferita. Ai fini<br />

dell’esito è importante<br />

anche il tipo di medicazione<br />

posta a diretto contatto<br />

con la ferita (l’interfaccia<br />

di ferita). L’interfaccia può<br />

consistere in schiuma,<br />

garza o strato di contatto. Si<br />

possono regolare anche il<br />

livello di pressione negativa<br />

e l’impostazione del<br />

vuoto (pressione negativa<br />

continua, intermittente<br />

o variabile). Grazie allo<br />

sviluppo di nuovi filler e allo<br />

studio del loro impiego, e<br />

alla raccolta di dati clinici<br />

circa le varie impostazioni si<br />

prevedono rapidi progressi<br />

nel campo della NPWT.<br />

Per citare questo articolo<br />

Malmsjö M, Borgquist O.<br />

NPWT settings and dressing<br />

choices made easy. <strong>Wounds</strong><br />

<strong>International</strong> 2010; 1(3):<br />

Disponibile su http://www.<br />

woundsinternational.com<br />

Informazioni sugli autori<br />

Malmsjö M, MD, PhD<br />

Borgquist O, MD<br />

Clinical Sciences, Lund, Università di Lund,<br />

Svezia<br />

Inviare la corrispondenza a:<br />

malin.malmsjo@med.lu.se<br />

4


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of the wound. Chin J Clin Rehab 2003; 7:<br />

1244-5.<br />

21. Borgquist O, Ingemansson R, Malmsjö<br />

M. Micro- and macromechanical effects<br />

on the wound bed by negative pressure<br />

wound therapy using gauze and foam. Ann<br />

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22. Malmsjö M, Ingemansson R, Martin<br />

R, Huddleston E. Negative-pressure<br />

wound therapy using gauze or open-cell<br />

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on pressure transduction and tissue<br />

contraction in an experimental porcine<br />

wound model. Wound Repair Regen 2009;<br />

17(2): 200-5.<br />

23. Saxena V, Hwang CW, Huang S,<br />

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114(5): 1086-96; discussion 1097-8.<br />

24. Kairinos N, Voogd AM, Botha PH, et al.<br />

Negative-pressure wound therapy II:<br />

negative-pressure wound therapy and<br />

increased perfusion. Just an illusion? Plast<br />

Reconstr Surg 2009; 123(2): 601-12.<br />

25. Wackenfors A, Gustafsson R, Sjogren J, et<br />

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thoracic wall during vacuum-assisted<br />

closure therapy. Ann Thorac Surg 2005;<br />

79(5): 1724-30; discussion 1730-1.<br />

26. Wackenfors A, Sjogren J, Gustafsson R, et al.<br />

Effects of vacuum-assisted closure therapy<br />

on inguinal wound edge microvascular<br />

blood flow. Wound Repair Regen 2004;<br />

12(6): 600-6.<br />

27. Chen SZ, Li J, Li XY, Xu LS. Effects of vacuumassisted<br />

closure on wound microcirculation:<br />

an experimental study. Asian J Surg 2005;<br />

28(3): 211-7.<br />

28. Greene AK, Puder M, Roy R, et al.<br />

Microdeformational wound therapy:<br />

effects on angiogenesis and matrix<br />

metalloproteinases in chronic wounds of<br />

3 debilitated patients. Ann Plast Surg 2006;<br />

56(4): 418-22.<br />

29. Wilkes R, Zhao Y, Kieswetter K, Haridas<br />

B. Effects of dressing type on 3D tissue<br />

microdeformations during negative<br />

pressure wound therapy: a computational<br />

study. J Biomech Eng 2009; 131(3): 031012.<br />

30. Yager DR, Nwomeh BC. The proteolytic<br />

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Repair Regen 1999; 7(6): 433-41.<br />

31. Armstrong DG, Jude EB. The role of matrix<br />

metalloproteinases in wound healing. J Am<br />

Podiatr Med Assoc 2002; 92(1):12-8.<br />

32. Blakely M, Weir D. The innovative use of<br />

Safetac soft silicone in conjunction with<br />

negative pressure wound therapy: three<br />

case studies. Poster presentato al 20th<br />

Symposium on Advanced Wound Care<br />

(SAWC), Tampa, Florida, 2007.<br />

33. Dunbar A, Bowers DM, Holderness H Jr.<br />

Silicone net dressing as an adjunct with<br />

negative pressure wound therapy. Ostomy<br />

Wound Manage 2005; 51(suppl 11A): 21-2.<br />

34. Borgquist O, Gustafsson L, Ingemansson<br />

R, et al. Tissue ingrowth into foam but<br />

not into gauze during negative pressure<br />

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302-9.<br />

35. Malmsjö M, Ingemansson R. Tissue trauma<br />

and pain during NPWT and wound filler<br />

5


emoval (foam and gauze) – examined by<br />

immunohistochemistry for substance P and<br />

CGRP. Abstract presentato al Symposium<br />

on Advanced Wound Care and the Wound<br />

Healing Society Meeting in Orlando, Florida,<br />

17-20 Aprile 2010.<br />

36. Franczyk M, Lohman RF, Agarwal JP, et al.<br />

The impact of topical lidocaine on pain<br />

level assessment during and after vacuumassisted<br />

closure dressing changes: a doubleblind,<br />

prospective, randomized study. Plast<br />

Reconstr Surg 2009; 124(3): 854-61.<br />

37. Krasner DL. Managing wound pain in<br />

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devices. Ostomy Wound Manage 2002;<br />

48(5): 38-43.<br />

38. Paglinawan R, Colic M, Simon M. A<br />

comparative study of the influence of<br />

different pressure levels combined with<br />

various wound dressings on negative<br />

pressure wound therapy driven wound<br />

healing. Presentato al congresso European<br />

Tissue Repair Society, Malta, September<br />

2008.<br />

39. Jones SM, Banwell PE, Shakespeare PG.<br />

Interface dressings influence the delivery<br />

of topical negative-pressure therapy. Plast<br />

Reconstr Surg 2005; 116(4): 1023-8.<br />

40. Petzina R, Ugander M, Gustafsson L, et<br />

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closure therapy in cardiac surgery:<br />

assessment using magnetic resonance<br />

imaging. J Thorac Cardiovasc Surg 2007;<br />

133(5): 1154-62.<br />

41. Campbell PE, Smith GS, Smith JM.<br />

Retrospective clinical evaluation of gauzebased<br />

negative pressure wound therapy.<br />

Int Wound J 2008; 5(2): 280-6.<br />

42. Fraccalvieri M. Negative pressure<br />

wound therapy using the gauze and<br />

the foam: immunohistological and<br />

ultrasonography morphological analysis<br />

of the granulation tissue and the scar<br />

tissue. Rapporto preliminare di uno studio<br />

clinico presentato al congresso CORTE 4-6<br />

March 2010. Disponibile da: http://www.<br />

corteitalia.org/ (accesso Aprile 2010).<br />

43. Zannis J, Angobaldo J, Marks M, et al.<br />

Approfondimenti<br />

Comparison of fasciotomy wound closures<br />

using traditional dressing changes and the<br />

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44. Jeffery S. Advanced wound therapies in the<br />

management of severe military lower limb<br />

trauma: a new perspective. Eplasty 2009;<br />

9: e28.<br />

45. Chariker ME, Gerstle TL, Morrison CS. An<br />

algorithmic approach to the use of gauzebased<br />

negative-pressure wound therapy as<br />

a bridge to closure in pediatric extremity<br />

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46. Sjogren J, Gustafsson R, Koul B,<br />

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tamponade to control coagulopathic<br />

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closure: recommendations for use: A<br />

consensus document. London: MEP Ltd,<br />

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48. McCord SS, Naik-Mathuria BJ, Murphy KM,<br />

et al. Negative pressure therapy is effective<br />

to manage a variety of wounds in infants<br />

and children. Wound Repair Regen 2007;<br />

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49. Morykwas M. Sub-atmospheric pressure<br />

therapy: research evidence. Presentato<br />

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Pressure Therapy ETRS Focus Group<br />

Meeting. London: ETRS; 2003; 39-44.<br />

50. Borgquist O, Ingemansson R, Malmsjö M.<br />

The influence of low and high pressure<br />

levels during negative pressure wound<br />

therapy on wound contraction and fluid<br />

evacuation. Wound Repair Regen In press.<br />

51. Borgquist O, Ingemansson R, Malmsjö M.<br />

Wound edge microvascular blood flow<br />

during negative-pressure wound therapy:<br />

examining the effects of pressures from -10<br />

to -175 mmHg. Plast Reconstr Surg 2010;<br />

125(2): 502-9.<br />

52. Nease C. Using low pressure, negative<br />

pressure wound therapy for wound<br />

preparation and the management of split-<br />

Malmsjö M, Ingemansson R, Sjögren J. Mechanisms governing the effects of vacuum-assisted closure in cardiac<br />

surgery. Plast Reconstr Surg 2007; 120(5):1266-75.<br />

thickness skin grafts in three patients with<br />

complex wounds. Ostomy Wound Manage<br />

2009; 55(6): 32-42.<br />

53. Malmsjö M, Ingemansson R, Martin R,<br />

Huddleston E. Wound edge microvascular<br />

blood flow: effects of negative pressure<br />

wound therapy using gauze or<br />

polyurethane foam. Ann Plast Surg 2009;<br />

63(6): 676-81.<br />

54. Kairinos N, Solomons M, Hudson DA.<br />

Negative-pressure wound therapy I: the<br />

paradox of negative-pressure wound<br />

therapy. Plast Reconstr Surg 2009; 123(2):<br />

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55. Kairinos N, Solomons M, Hudson DA. The<br />

paradox of negative pressure wound<br />

therapy - in vitro studies. J Plast Reconstr<br />

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56. Eberlein T, Fendler H. Using a new<br />

technique of negative pressure wound<br />

therapy (NPWT), variable pressure therapy<br />

(VPT), for the management of chronic,<br />

non-healing wounds. Presentato al<br />

Symposium for Advanced Wound Care<br />

(SAWC), Dallas, Texas, Aprile 2009.<br />

57. Malmsjö M, Ingemansson R. Variable,<br />

intermittent and continuous negative<br />

pressure wound therapy using foam or<br />

gauze: the biological effects on the wound<br />

bed including, blood flow, micro and<br />

macrodeformation, granulation tissue<br />

quantity, wound bed characteristics and<br />

tissue ingrowth into the wound filler.<br />

Abstract presentato al Symposium on<br />

Advanced Wound Care and the Wound<br />

Healing Society Meeting in Orlando,<br />

Florida, 17-20 Aprile 2010.<br />

58. Borgquist O, Ingemansson R, Malmsjö<br />

M. The effect of intermittent and<br />

variable negative pressure wound<br />

therapy on wound edge microvascular<br />

blood flow. Ostomy Wound Manage 2010;<br />

56(3): 60-7.<br />

59. Ubbink DT, Westerbos SJ, Nelson EA,<br />

Vermeulen H. A systematic review of<br />

topical negative pressure therapy for<br />

acute and chronic wounds. Br J Surg 2008<br />

95(6): 685-92.<br />

Per ulteriore documentazione si prega di visitare i siti www.woundsinternational.com oppure www.wounds-uk.com<br />

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