Il metodo Edumovement - Pedagogia Clinica
Il metodo Edumovement - Pedagogia Clinica
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La pedagogia clinica nell’aiutare la persona a ritrovare-ritrovarsi, riconoscersi, e<br />
trarre risposte utili per il recupero delle proprie difficoltà e disarmonie, ben si affida<br />
ai vissuti esperienziali siglati dallo sguardo, dal contatto, dall’estimazione delle<br />
distanze, alla costruzione e delimitazione di uno spazio proprio, alle abilità ritmicorespiratorio-cinetiche;<br />
quel sentire, partecipare e godere il gesto, stimolazioni e<br />
impressioni, che sono sorgenti di conoscenza e di informazioni. Questa scienza<br />
prevede per l’intervento una presenza affettiva e rassicurante, capace di favorire<br />
interessi ricreativi diversi, idonei a generare un clima di partecipazione attiva per<br />
vincere le tensioni, contribuire alle fluidità toniche, tradurre la delusione, la<br />
demotivazione o inibizione in una comunicazione autentica.<br />
Nulla rimane trascurato dal <strong>metodo</strong> <strong>Edumovement</strong> che si rivolge alla globalità della<br />
persona. Esso tiene conto delle elaborazioni osmotiche che permettono la<br />
rievocazione di eventi vissuti, degli effetti tattili in risposta all’apatia, al disinteresse,<br />
alla dispersione e alla confusione, del riso che assicura una scarica motoria<br />
liberatrice, delle produzioni tonematico-verbali utili per far defluire in esperienze di<br />
mediazione oggettuale e corporea, opposizioni, contrasti o aggressività, delle armonie<br />
ritmiche e di un equilibrato dinamismo respiratorio per ritrovare il piacere di<br />
esprimersi in uno spazio del desiderio. Ogni organizzazione e ogni espressione<br />
mirano a creare forme di interazione in un clima di amplificazione comunicativa.<br />
L’<strong>Edumovement</strong> si annuncia con un colloquio che permette al soggetto di superare il<br />
suo stato di auto-insufficienza, di sfiducia, di liberarsi da ciò che lo ossessiona o lo<br />
frena, per incentivare in lui il desiderio di vivere e comunicare, partecipare a una<br />
ricerca dell’immagine di sé, giungere a un cambiamento degli schemi derivati dai<br />
vissuti negativi del passato.<br />
Ogni esperienza motoria è tesa a favorire l’aspetto pluralistico della comunicazione;<br />
all’impaccio motorio, l’instabilità, la goffaggine, la maldestrezza, la gestualità<br />
impropria e inibita non basta rispondere con un potenziamento del tono muscolare,<br />
l’evoluzione in abilità deve infatti trovare il corrispettivo nella disponibilità. La<br />
persona deve essere aiutata a raggiungere un processo maturativo che non trascuri i<br />
problemi socio-affettivi e le difficoltà negli adattamenti culturali. Tante attenzioni che<br />
stanno a dimostrare la molteplicità degli interventi di aiuto e la complessità di agire<br />
sul lessico dei linguaggi corporei perché il soggetto possa meglio dominare e<br />
dominarsi, esprimersi e partecipare attivamente la vita.<br />
L’<strong>Edumovement</strong> rivolge l’interesse alle difficoltà nell’organizzazione e strutturazione<br />
temporale e spazio-temporale, all’improprietà gnosico-prassica, alla non specifica<br />
dominanza laterale, alla disorganizzazione nel dinamismo respiratorio e a ogni altro<br />
disordine nell’espressione cinetica, cui risponde garantendo la conquista di un<br />
equilibrio dialettico nel muoversi e rappresentarsi nello spazio.<br />
Nel ricercare abilità nella decifrazione degli spazi e nelle relazioni spaziali, la<br />
pedagogia clinica dà significato al saper sostare, muovere, dirigere, permanere in<br />
posizione eretta, in equilibrio posturale (aplomb) e per questo riconoscersi e sapersi<br />
organizzare. Considera le esperienze motorie come impegni e desideri dalla<br />
significazione tonica e cinesica, assicurate dalla conoscenza del corpo, quel Sé, luogo<br />
di integrazione, vissuto, sentito e partecipato che torna a proporsi ed esprimersi<br />
plasticamente connotando emozioni, bisogni e volontà. Le difficoltà nella