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gioventù evangelica - Chiesa Battista di Cagliari

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percorsi<br />

Un tale si avvicinò a Gesù e gli <strong>di</strong>sse: “Maestro,<br />

che devo fare <strong>di</strong> buono per avere la vita eterna?”<br />

Gesù gli rispose: “Perché m’interroghi<br />

intorno a ciò che è buono? Uno solo è il buono.<br />

Ma se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti”.<br />

“Quali?” gli chiese. E Gesù rispose: “Questi:<br />

Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non<br />

testimoniare il falso. Onora tuo padre e tua madre, e ama il<br />

tuo prossimo come te stesso”. E il giovane a lui: “Tutte queste<br />

cose le ho osservate; che mi manca ancora?” Gesù gli<br />

<strong>di</strong>sse: “Se vuoi essere perfetto, va’, ven<strong>di</strong> ciò che hai e dàllo<br />

ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguimi”.<br />

Ma il giovane, u<strong>di</strong>ta questa parola, se ne andò rattristato,<br />

perché aveva molti beni. E Gesù <strong>di</strong>sse ai suoi <strong>di</strong>scepoli: “Io<br />

vi <strong>di</strong>co in verità che <strong>di</strong>fficilmente un ricco entrerà nel regno<br />

dei cieli. E ripeto: è più facile per un cammello passare attraverso<br />

la cruna <strong>di</strong> un ago, che per un ricco entrare nel regno<br />

<strong>di</strong> Dio”. I suoi <strong>di</strong>scepoli, u<strong>di</strong>to questo, furono sbigottiti<br />

e <strong>di</strong>cevano: “Chi dunque può essere salvato?” Gesù fissò lo<br />

sguardo su <strong>di</strong> loro e <strong>di</strong>sse: “Agli uomini questo è impossibile;<br />

ma a Dio ogni cosa è possibile”.<br />

(Matteo 19:16-26)<br />

Siamo (purtroppo) abituati al fatto che se si hanno<br />

sol<strong>di</strong> abbastanza, si aprono tutte le porte: quelle<br />

dell’istruzione, delle cure sanitarie, dei favori… Ma nel<br />

racconto del Vangelo <strong>di</strong> Matteo del giovane ricco, Gesù<br />

insegna che esiste una porta che il denaro non può<br />

aprire: quella del Regno <strong>di</strong> Dio, della comunione con il<br />

Signore. Anzi, per quando riguarda l’entrare da quella<br />

porta, i sol<strong>di</strong> rischiano <strong>di</strong> essere più che altro un ostacolo.<br />

Ma il racconto <strong>di</strong> Matteo non tratta solo <strong>di</strong> sol<strong>di</strong>; il<br />

denaro <strong>di</strong>venta esempio <strong>di</strong> tutto ciò che ci impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong><br />

avere piena comunione con Dio.<br />

Contesto e struttura<br />

Il racconto del giovane ricco si trova, con alcune variazioni,<br />

anche nei Vangeli <strong>di</strong> Marco (10:17-27) e Luca<br />

(18:18-27). Come in quei Vangeli, anche in Matteo è<br />

inserito tra l’episo<strong>di</strong>o della bene<strong>di</strong>zione dei bambini<br />

(19:13-15) e il <strong>di</strong>alogo con Pietro sul “premio” per coloro<br />

30<br />

Il giovane ricco<br />

che lasciano tutto per seguire Gesù (19:27-30). Quest’ultimo<br />

<strong>di</strong>alogo funge da conclusione del nostro racconto<br />

e, insieme alla bene<strong>di</strong>zione dei bambini, serve a riflettere<br />

su ciò che viene richiesto da parte <strong>di</strong> chi vuole seguire<br />

Gesù ed entrare nel Regno <strong>di</strong> Dio: il lasciare tutto<br />

per rimettersi completamente nelle mani <strong>di</strong> Dio, come<br />

un bambino in quelle dei suoi genitori.<br />

La narrazione vera e propria del nostro brano si trova<br />

nei vv.16-22, mentre nei vv.23-26 seguono alcuni detti<br />

sulla ricchezza.<br />

“Che devo fare <strong>di</strong> buono per avere la vita<br />

eterna?”<br />

Matteo riporta una domanda leggermente <strong>di</strong>versa del<br />

giovane a Gesù rispetto a quella che troviamo in Marco<br />

e Luca (“Maestro buono, che cosa devo fare per ere<strong>di</strong>tare<br />

la vita eterna?”), probabilmente per evitare la risposta<br />

<strong>di</strong> Gesù, ritenuta sminuente del suo ruolo (“Perché<br />

mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo,<br />

cioè Dio”). In ogni caso, comunque, la risposta mette il<br />

Signore al centro del <strong>di</strong>scorso, e la domanda fornisce a<br />

Gesù l’occasione <strong>di</strong> ricordare al giovane i comandamenti<br />

della seconda tavola dei <strong>di</strong>eci comandamenti (Esodo<br />

20:12-16), insieme a Levitico 19:18.<br />

“Che mi manca ancora?”<br />

Nonostante il fatto che il giovane sia da tutti i punti<br />

<strong>di</strong> vista un citta<strong>di</strong>no rispettabile ed un uomo religioso<br />

praticante, rispettoso dei comandamenti, gli manca ancora<br />

qualcosa “<strong>di</strong> buono” per seguire perfettamente la<br />

volontà <strong>di</strong> Dio.<br />

“Se vuoi essere perfetto…”<br />

a cura <strong>di</strong> helene Fontana*<br />

Questa risposta <strong>di</strong> Gesù al giovane arriva al centro<br />

della questione <strong>di</strong> cosa viene richiesto da chi lo vuole<br />

seguire. Ma cosa viene richiesto esattamente? Di lasciare<br />

tutte le ricchezze? La risposta non è così ovvia<br />

come sembra. Gesù infatti aveva anche alcuni seguaci

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