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Ben proporzionato anche il calcio in noce venato con dorso lineare, nasello evidenziato da bisellature arrotondate, pistola allargata verso la coccia Nella leggera bindella di carbonio è inserito il mirino intermedio a sferetta di ottone: allineare bene il fucile è importante per posizionare correttamente la rosata sul bersaglio Non manca ovviamente all’apice della bindella il mirino LPA in plastica traslucida rossa, funzionale su ogni sfondo e in ogni condizione di luce. Nel vivo di volata si nota lo strozzatore *** Le precise lavorazioni risaltano con le cromature antiossido: qui si nota il carrello otturatore con la manetta di armamento e il pulsante per lo svincolo dalla posizione arretrate <strong>Benelli</strong> Legacy calibro 28 071
072 ARMI LUNGHE grammature da soddisfare tutti, o quasi: e qui si chiude il capitolo dei calibri medi che riprenderemo nella nostra reiterata verbosità con il negletto calibro 24, ultimo della serie. La battaglia si è accesa da non molto tempo sui piccoli calibri: 28 e 36 Mg., questa la corretta dicitura europea perché .410 Mg. è di pretto uso americano, e anche qui chiniamo un attimo il capo in memoria del calibro 32, non proprio defunto, ma oramai di scarsissima diffusione. Vediamo allora che succede in questo piccolo e interessantissimo ambito. La cartuccia calibro 28/70 Dodici anni, una passione montante per le armi, un interesse animalista spiccato e una tiepida tensione per la caccia, poi la disponibilità di quando in quando di un capanno da dividere con l’amico Guido già decisamente mordu pour la chasse come dicono i cugini d’oltralpe. Dava sicurezza la supervisione dell’anziano Nell’estensione di culatta della canna sono ricavate le due sedi per le alette di chiusura ed è incassato il piolo a molla dell’espulsore L’anello di giunzione saldato alla canna unisce la stessa alla restante parte della meccanica tramite il vitone riportato al vertice del serbatoio cartucce proprietario di cui avremmo compreso dopo parecchi anni l’intima e rattenuta soddisfazione nel vedere due ragazzini desiderosi di apprendere la sua arte; insieme la disponibilità di una garbatissima doppietta a cani esterni in quel calibro, 28 appunto, cui giurammo fedeltà a prima vista. Il resto è storia lunga, ma a quella cartuccia, incamerata nei minimali monocanna piuttosto che in gentili sovrapposti o raffinate doppiette, non abbiamo mai smesso di girare intorno. Capanno e qualche allodola alla borrita, cesene sovente al volo quando i secchi delle poste non erano graditi, questi erano gli esercizi di massima, ma con il cane non era proprio cosa. Le cartucce, ecco il primo problema: solo Remington aveva delle cariche adeguate, ma a prezzi inadatti alle nostre tasche, e poi proprio non era nella mentalità di allora impegnarsi in un gioco difficile per sbagliare di più. Il merito degli americani sta proprio lì, nel trovar piacere a cimentarsi con maggiori difficoltà per migliorarsi, sviluppando una sensibilità e una valutazione più Le scritte ben macchinate appaiono sui entrambi i fianchi della canna e ci ricordano un po' pignolamente di leggere il manuale prima di usare l'arma Le due fresature di alleggerimento praticate sull’esterno dell’estensione di culatta della canna. Si noti l'eccellente qualità della lavorazione
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