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aeronautica 1/2012 - Aaatreviglio.it

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Direzione, Redazione, Amministrazione - via Marcantonio Colonna, 23 - 00192 Roma<br />

Anno LVII - N.1 GENNAIO <strong>2012</strong><br />

Poste Italiane - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 art. 1 comma 1 del 01/02/2011 - Roma


In copertina<br />

1<br />

GENNAIO <strong>2012</strong><br />

ANNO LVII<br />

Un Atlantic del 41° Stormo.<br />

Il Reparto ha recentemente festeggiato<br />

il superamento delle 250.000<br />

ore di volo da parte di questi aerei<br />

(v. nota a pag. 4).<br />

AERONAUTICA<br />

Anno di fondazione 1956<br />

Pubblicazione mensile ed<strong>it</strong>a dall’Associazione Arma Aeronautica<br />

Direttore ed<strong>it</strong>oriale<br />

GIANBORTOLO PARISI<br />

Direttore responsabile<br />

SILVANO BRONCHINI<br />

Direzione, Redazione, Amministrazione<br />

00192 - Roma, via Marcantonio Colonna, 23<br />

Tel. 06/3215145 - Tel. e Fax 06/3216882<br />

C.F. 80248150585 - Part<strong>it</strong>a IVA n. 10925071002<br />

e-mail: assoaerorivista@libero.<strong>it</strong> (per il periodico sociale)<br />

e-mail:assoaeroamministra@libero.<strong>it</strong> (per l’amministrazione)<br />

www.asso<strong>aeronautica</strong>.<strong>it</strong> (per l’Associazione)<br />

www.cesmaweb.org (per il Centro Studi Mil<strong>it</strong>ari Aeronautici)<br />

c/c.p. ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA, 310003<br />

c/c. banc. n. 000000136949 Banca Popolare di Lodi Ag. 4 -<br />

via Pompeo Magno, 25 - 00192 Roma -<br />

IBAN: IT20 F 05164 03204 000000136949<br />

Realizzazione grafica e stampa<br />

Raia srl - 00166 Roma, via G. B. Impallomeni, 66<br />

Tel. 06/6690252 - Fax 06/5599675 - e-mail: a.raia@raiaweb.eu<br />

Registr. Tribunale di Roma n. 5315 del 12.7.56<br />

Iscrizione al R.O.C. n. 6972<br />

“Aeronautica” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla L. 7/8/1990, n. 250<br />

As Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana<br />

Gli articoli rispecchiano esclusivamente le opinioni degli autori. Proprietà letteraria,<br />

artistica e scientifica riservata. Per le riproduzioni, anche se parziali, dei testi, è<br />

fatto obbligo c<strong>it</strong>are la fonte. I testi delle collaborazioni - che si intendono comunque<br />

inviati a t<strong>it</strong>olo di liberal<strong>it</strong>à - anche se non pubblicati, non si rest<strong>it</strong>uiscono.<br />

Chiuso in redazione il 16 gennaio <strong>2012</strong>.<br />

Il periodico sarà inviato in omaggio a “sosten<strong>it</strong>ori” che verseranno almeno una<br />

somma annuale di € 21,00; il predetto invio si riferisce al solo terr<strong>it</strong>orio nazionale.<br />

Per spedizioni all’estero si inv<strong>it</strong>a a prendere contatti con l’amministrazione.<br />

La quota associativa fissata dal Consiglio Direttivo Nazionale AAA per il <strong>2012</strong> è<br />

comprensiva della spedizione in abbonamento postale (pari a € 8,00) del periodico<br />

sociale “Aeronautica".<br />

ISSN: 0391-7630<br />

I “Cavalieri del Deserto”<br />

Dopo un lungo periodo di addestramento ed un paio di sorvoli a ranghi ridotti, la pattuglia acrobatica nazionale degli Emirati Arabi Un<strong>it</strong>i<br />

ha esegu<strong>it</strong>o la sua prima esibizione ufficiale nel corso del salone aeronautico DIA 2011 svoltosi dal 13 al 17 novembre a Dubai.<br />

Nota con il nome di “Al Fursan”, I Cavalieri, la formazione è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da<br />

sette elementi, fra cui un solista, ed è equipaggiata con l’MB-339 nella<br />

versione NAT (National Aerobatic Team).<br />

Dell’operazione di conversione si è occupata l’Aermacchi di Venegono<br />

che ha lavorato su sei velivoli già in possesso delle forze aeree degli<br />

Emirati e su quattro esemplari appartenuti all’AM.<br />

Il lavoro principale ha riguardato l’installazione dell’impianto fumi e l’applicazione<br />

di una nuova livrea che per le superfici inferiori richiama quella<br />

delle “Frecce Tricolori”, con la sost<strong>it</strong>uzione del colore rosso con il nero,<br />

e che per la parte superiore presenta una ined<strong>it</strong>a colorazione nero-oro.<br />

Anche il programma di volo, della durata di una ventina di minuti, richiama<br />

quello delle PAN non solo perchè il velivolo utilizzato è lo stesso ma,<br />

soprattutto, perchè i piloti si sono addestrati per molti mesi sulla base di<br />

Rivolto con istruttori <strong>it</strong>aliani che avevano mil<strong>it</strong>ato nelle file del 313° Gruppo<br />

Addestramento Acrobatico.<br />

Addestramento che prosegue ancora e che terminerà nel luglio <strong>2012</strong><br />

con la qualifica dei piloti come istruttori, consentendo al team di guardare<br />

con ottimismo al proprio futuro nel quale è ipotizzabile un cambio di<br />

‘cavalcatura’ a giudicare dalla richiesta delle Forze Aeree Emiratine per<br />

48 M-346 di cui dieci in configurazione acrobatica.<br />

Nicola Foschia<br />

(foto di Oleg Revin)


L’Aeronautica Mil<strong>it</strong>are 4<br />

Terminato l’impegno dell’Italia nella “Unified Protector” in Libia<br />

250.000 ore di volo per gli Atlantic del 41° Stormo<br />

L’AM a favore delle forze aeree dell’Afghanistan<br />

Scienza, spazio, tecnica e industria 7<br />

Varie 9<br />

“Come on brother, I’m taking you home”<br />

di Giancarlo Naldi<br />

1940-1942. L’attiv<strong>it</strong>à aerea, navale e terrestre<br />

nel quadro dei confl<strong>it</strong>ti armati tra francesi ed inglesi<br />

di Ferdinando Sguerri<br />

Il JSF sotto attacco pol<strong>it</strong>ico<br />

di Gregory Alegi<br />

Terminata la produzione dell’F-22 Raptor<br />

C-27J per l’Australia?<br />

Nuovo missile cinese antinave<br />

Legislazione, pensionistica e trattamenti economici 24<br />

L’Associazione Arma Aeronautica 25<br />

Libri 42<br />

SS<br />

OO<br />

MM<br />

MM<br />

AA<br />

RR<br />

II<br />

OO


AERONAUTICA<br />

MILITARE<br />

250.000 ore di volo per gli<br />

“Atlantic” dell’AM<br />

Il 13 dicembre, sulla base aerea di Sigonella, sede del 41° Stormo Antisom, è<br />

stato celebrato il superamento delle 250.000 ore di volo da parte dei pattugliatori<br />

mar<strong>it</strong>timi ogn<strong>it</strong>empo a lungo raggio Breguet Br.1150 “Atlantic” che quel reparto<br />

ha in linea dal 27 giugno 1972.<br />

Chiusa l’attiv<strong>it</strong>à dell’AM nella<br />

“Unified Protector”<br />

Il 14 dicembre, sulla base aerea di Trapani-Birgi, si è svolta la<br />

cerimonia di chiusura dell’attiv<strong>it</strong>à dell’AM nell’operazione NA-<br />

TO “Unified Protector”, operazione che ha avuto la sua conclusione<br />

il 31 ottobre 2011 dopo circa sette mesi di voli nei cieli<br />

della Libia.<br />

Alla cerimonia ha partecipato il ministro della Difesa ammiraglio<br />

Giampaolo Di Paola, il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale<br />

Biagio Abrate, il capo di Stato Maggiore dell’Eserc<strong>it</strong>o,<br />

gen. CA Claudio Graziano, il capo di Stato Maggiore della Marina,<br />

amm. sq. Bruno Branciforte e il capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica<br />

Mil<strong>it</strong>are, gen. SA Giuseppe Bernardis,<br />

Dopo l’intervento del ministro della Difesa - che ha ringraziato gli<br />

uomini e le donne delle Forze Armate che hanno preso parte alla<br />

missione in Libia per la professional<strong>it</strong>à e l’impegno profusi in<br />

tale circostanza - ha preso la parola anche il gen. Bernardis che,<br />

evidenziato il ruolo determinante svolto dal potere aereo nelle<br />

operazioni “Odyssey Dawn” e “Unified Protector”, ha sottolineato<br />

come tali operazioni siano state particolarmente complesse “sia<br />

per la divers<strong>it</strong>à delle componenti e degli assetti impiegati, sia<br />

per la necess<strong>it</strong>à di ev<strong>it</strong>are qualsiasi tipo di danno collaterale per<br />

la popolazione, richiedendo la perfetta integrazione con le aeronautiche<br />

degli altri Paesi”.<br />

Fin<strong>it</strong>o l’impegno dell’AM in Iraq<br />

Il 20 dicembre, sulla base aerea di Al Bateen (Emirati Arabi<br />

Un<strong>it</strong>i), sede della Task Force Air (TFA) un aereo mil<strong>it</strong>are dell’AM<br />

ha compiuto il suo ultimo volo verso Baghdad per recuperare<br />

personale e mezzi impiegati nella NTM-I (NATO Training<br />

Mission in Iraq), conclusasi il 17 dicembre.<br />

È da ricordare in propos<strong>it</strong>o, si legge in una nota della nostra Forza<br />

Armata, che la NTM-I si era insediata in Iraq il 14 agosto<br />

2004, in segu<strong>it</strong>o alla richiesta del governo ad interim di provvedere<br />

a uno specifico addestramento, all’assistenza negli equipaggiamenti<br />

e all’assistenza tecnica alle forze di sicurezza (ISF-<br />

Iraqi Secur<strong>it</strong>y Forces) per aiutare il Paese a sviluppare un settore<br />

della sicurezza efficace, duraturo e a guida democratica.<br />

Da allora, la NATO ha assist<strong>it</strong>o le forze di sicurezza irachene fornendo<br />

addestramento, consulenza e attiv<strong>it</strong>à di tutoraggio.<br />

Il primo vettore mil<strong>it</strong>are diretto in Iraq dalla base di Al Bateen decollò<br />

il 13 settembre 2003, e da quel giorno le missioni di volo<br />

dedicate al teatro operativo iracheno sono state 1.213 per 2.740<br />

ore di volo nel corso delle quali, tra l’altro, sono stati trasportati<br />

38.129 i passeggeri e 9.950.281 libbre di materiali vari.<br />

4<br />

Doppio lancio heavy da<br />

un C-130J della 46ª BA<br />

Il 24 novembre, un C-130J della 46ª Brigata<br />

Aerea di Pisa ha effettuato, per la prima volta<br />

con queste modal<strong>it</strong>à, il lancio di due carichi<br />

pesanti (Heavy), rilasciati in sequenza ravvicinata<br />

e in un unico passaggio.<br />

Il lancio - che ha riguardato due piattaforme da<br />

circa tre tonnellate ciascuna - ha confermato<br />

che il C-130J dell’AM è in grado di impiegare,<br />

specialmente nei teatri operativi, questa ulteriore<br />

capac<strong>it</strong>à di lancio per specifici comp<strong>it</strong>i di aviorifornimento<br />

di piccoli blindati, mezzi ruotati ed<br />

altro materiale a postazioni isolate o remote per<br />

assicurare loro la massima operativ<strong>it</strong>à possibile.<br />

Primo M-346 per l’AM<br />

Il primo Alenia Aermacchi M-346 è stato<br />

recentemente accettato dalla Direzione<br />

generale degli armamenti aeronautici (Armaereo)<br />

quale addestratore avanzato per<br />

l’Aeronautica Mil<strong>it</strong>are.<br />

L’accettazione è avvenuta dopo l’intensa attiv<strong>it</strong>à<br />

di verifica svolta presso gli stabilimenti<br />

dell’azienda costruttrice dall’appos<strong>it</strong>a commissione<br />

di collaudo nominata da Armaereo.<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>


Il ministro della Difesa vis<strong>it</strong>a<br />

Palazzo Aeronautica<br />

Il 15 dicembre, ricevuto dal capo di Stato Maggiore della<br />

Difesa generale Biagio Abrate e dal capo di Stato Maggiore<br />

dell’Aeronautica gen. SA Giuseppe Bernardis, il ministro<br />

della Difesa Giampaolo Di Paola è giunto al Palazzo<br />

Aeronautica per una vis<strong>it</strong>a all’edifico sede dei vertici della<br />

nostra Forza Armata.<br />

Il ministro, che era accompagnato dai sottosegretari alla<br />

Difesa Gianluigi Magri e Filippo Milone e da altri suoi stretti<br />

collaboratori al dicastero di cui è t<strong>it</strong>olare, dopo un incontro<br />

privato con i generali Abrate e Bernardis, ha assist<strong>it</strong>o ad<br />

una illustrazione del<br />

processo di trasformazione<br />

in atto<br />

nell’Aeronautica Mil<strong>it</strong>are,<br />

della sua attuale<br />

s<strong>it</strong>uazione e dei<br />

programmi in via di<br />

attuazione.<br />

Vis<strong>it</strong>e straniere a enti e reparti dell’AM<br />

Nelle settimane scorse hanno avuto luogo le seguenti vis<strong>it</strong>e:<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />

L’eserc<strong>it</strong>azione<br />

“Desert Dusk”<br />

AERONAUTICA MILITARE<br />

Il 15 dicembre, sulla base aerea di Ovda nel<br />

deserto israeliano del Negheb, è terminata l’eserc<strong>it</strong>azione<br />

“Desert Dusk 2011” alla quale<br />

hanno preso parte velivoli delle forze aeree di<br />

Israele e dell’Aeronautica Mil<strong>it</strong>are impegnati soprattutto<br />

in missioni combinate COMAO (COMpos<strong>it</strong>e<br />

Air Operation).<br />

Iniziata il 5 precedente, l’eserc<strong>it</strong>azione ha avuto<br />

lo scopo di migliorare le procedure e le tecniche<br />

di intervento aereo prontamente adottabili per<br />

compiere missioni operative in aree di crisi<br />

nell’amb<strong>it</strong>o di cooperazione tra paesi della NA-<br />

TO e paesi amici con i quali esistono accordi<br />

ist<strong>it</strong>uzionali di collaborazione.<br />

Alla “Desert Dusk” hanno partecipato - per un totale<br />

di circa 100 missioni di volo - alcuni F-2000 del<br />

4° e del 36° Stormo e Tornado ECR del 50° Stormo<br />

supportati dagli aeroriforn<strong>it</strong>ori KC-767A del 14°<br />

Stormo e dai C-130J della 46ª Brigata Aerea.<br />

Il ministro della Difesa USA a Sigonella<br />

Il ministro della Difesa USA Leon Panetta ha vis<strong>it</strong>ato l’aeroporto mil<strong>it</strong>are di Sigonella incontrando i mil<strong>it</strong>ari <strong>it</strong>aliani e<br />

americanidi Sigonella nonché il personale di Danimarca, Canada, Svezia, Turchia, Emirati Arabi Un<strong>it</strong>i e Francia ivi<br />

rischierati per l’operazione “Unified Protector” in Libia. Nell’occasione Panetta ha ringraziato tutti per la partecipazione<br />

all’operazione stessa, confermando il ruolo determinante da loro svolto ed esprimendo in particolare parole di<br />

grat<strong>it</strong>udine per l’Italia e l’Aeronautica Mil<strong>it</strong>are per il supporto forn<strong>it</strong>o ai vari contingenti.<br />

Il comandante di “Unified Protector” a Decimomannu<br />

Il generale Ralph J. Jodice, comandante delle Forze aeree alleate nell’operazione “Unified Protector”, ha vis<strong>it</strong>ato<br />

l’aeroporto di Decimomannu dove ha incontrato il personale olandese e spagnolo rischierato sull’aeroporto sardo<br />

per partecipare alle operazioni in Libia rispettivamente con gli F-18 e gli F-16.<br />

Al termine della vis<strong>it</strong>a il generale ha ringraziato il comandante della base di Decimomannu e tutto il personale dipendente<br />

per il contributo offerto all’operazione.<br />

Il ministro della Difesa danese a Sigonella<br />

Il ministro della Difesa della Danimarca Nick Haekkerup, ha vis<strong>it</strong>ato l’aeroporto di Sigonella, sede di rischiaramento<br />

di alcuni velivoli di quel paese impegnati nella “Unified Protector”, esprimendo nell’occasione il più vivo ringraziamento<br />

al 41° Stormo per il supporto forn<strong>it</strong>o agli equipaggi danesi.<br />

Delegazione francese al 72° Stormo<br />

Una delegazione francese facente parte di un’organizzazione dell’European Defence Agency (EDA) interessata<br />

all’attiv<strong>it</strong>à formativa svolta dalla Scuola elicotteri dell’AM, ha vis<strong>it</strong>ato il 72° Stormo dove, dopo aver assist<strong>it</strong>o alla presentazione<br />

della struttura del reparto e dei programmi della Scuola si è soffermata nell’aula INSIAU (Insegnamento<br />

Iniziale Allievi Ufficiali) del Gruppo istruzione professionale, interamente computerizzata.<br />

Delegazione indiana al 3° e al 72° Stormo<br />

Una delegazione di tre ufficiali superiori delle Forze aeree indiane, in Italia nell’amb<strong>it</strong>o del piano di cooperazione bilaterale<br />

tra India e Italia, è stata osp<strong>it</strong>e del 3° Stormo Supporto Operativo dal 4 al 6 dicembre e del 72° Stormo dal<br />

13 al 15 dicembre.<br />

Nel corso dei due eventi gli aviatori indiani hanno assist<strong>it</strong>o ad una illustrazione delle attiv<strong>it</strong>à e dei programmi dei due<br />

reparti <strong>it</strong>aliani ed hanno vis<strong>it</strong>ato le strutture più importanti dei reparti stessi.<br />

5


AERONAUTICA MILITARE<br />

Riunione dei comandanti dei reparti della Squadra Aerea<br />

Il 15 dicembre, sull’aeroporto romano di Centocelle, ha avuto luogo la periodica riunione dei comandanti dei Reparti<br />

dipendenti dal Comando della Squadra Aerea (CSA)<br />

Alla riunione, che è stata presieduta dal comandante della Squadra Aerea, gen. SA Tiziano Tosi, erano presenti -<br />

oltre alle altre più alte cariche del CSA - il comandante delle Operazioni Aeree (COA) gen. SA Mario Renzo Ottone<br />

e i vertici di tutti i Comandi intermedi e periferici, a livello di Stormo, del CSA stesso.<br />

Scopo dell’incontro è stato quello di esaminare i bilanci delle attiv<strong>it</strong>à svolte dai Reparti dipendenti dal CSA analizzando<br />

le eventuali cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à riscontrate nello svolgimento dei comp<strong>it</strong>i ist<strong>it</strong>uzionali assegnati e fornire una panoramica<br />

sugli obiettivi futuri.<br />

Tra le tematiche esaminate e discusse dai partecipanti alla riunione sono da ricordare, in particolare, quelle relative<br />

all’addestramento del personale, al mantenimento delle infrastrutture, al supporto logistico e alle esigenze operative<br />

dei diversi assetti in dotazione ai reparti di volo del CSA soprattutto con riferimento all’impiego degli stessi nelle<br />

missioni svolte all’estero.<br />

Commemorato l’equipaggio<br />

del G.222 Lyra 35<br />

Il 15 gennaio si è svolta a Montemurlo la celebrazione<br />

del ventennale dell’incidente di volo occorso al G.222<br />

Lyra 35 del 2° Gruppo della 46ª Brigata Aerea che l’8<br />

gennaio 1992, impegnato in una missione addestrativa<br />

antincendio, a causa delle avverse condizioni meteorologiche<br />

impattò il monte Iavello con la morte dell’equipaggio<br />

composto dal magg. Carlo Stoppani, ten. Paolo<br />

Dutto e m.llo Cesare Nieri.<br />

La cerimonia, organizzata dalla sezione AAA di Prato<br />

e aperta dal saluto del presidente di quel sodalizio<br />

Francesco Farina, ha visto la celebrazione del r<strong>it</strong>o di<br />

suffragio, la deposizione di una corona al monumento,<br />

opera del prof. Lindo Meoni, eretto nei giardini di Fornacelle<br />

a ricordo dei tre Caduti, e gli interventi di varie<br />

autor<strong>it</strong>à civili e mil<strong>it</strong>ari.<br />

Presenti alla manifestazione, il sindaco di Montemurlo<br />

Mauro Lorenzini, i sindaci dei comuni di provenienza<br />

dei Caduti, Giorgio Lerda per Caraglio e Simone Spadoni<br />

per Morro d’Alba, il vicecomandante della 46ª BA<br />

col. Michele Mapelli, il com.te Ennio Greco, comandante<br />

del 2° Gruppo all’epoca dell’incidente, il magg. Antonio<br />

Grillo, attuale comandante di quel reparto con una<br />

nutr<strong>it</strong>a rappresentanza del suo personale, una rappresentanza<br />

della Scuola Mil<strong>it</strong>are Aeronautica “Giulio<br />

Dohuet” di Firenze guidata dal suo comandante col.<br />

Giorgio Baldacci, i<br />

gonfaloni dei comuni<br />

c<strong>it</strong>ati, numerose rappresentanze<br />

con Labari<br />

delle sezioni<br />

AAA degli stessi comuni<br />

e di quelle locali,<br />

rappresentanze<br />

delle altre associazioni<br />

d’arma locali, la<br />

Banda Filarmonica<br />

Giuseppe Verdi e<br />

molti c<strong>it</strong>tadini.<br />

6<br />

L’AM per l’addestramento<br />

dell’<strong>aeronautica</strong> afghana<br />

Il 14 dicembre scorso, sull’aeroporto mil<strong>it</strong>are di Shindand,<br />

ha avuto luogo la cerimonia per l’inizio dell’addestramento<br />

dei piloti dell’Afghanistan sull’elicottero Mil<br />

Mi-17, addestramento al quale collabora personale dell’Aeronautica<br />

Mil<strong>it</strong>are inquadrato, in qual<strong>it</strong>à di addestratori<br />

e di consiglieri, in due particolari gruppi comandati dal<br />

col. pil. Luigi Casali: l’ASAAT (Airbase Support Air Advisory<br />

Team) e il Mi-17AAT (Air Advisory Team), che -<br />

presso i reparti delle Forze aeree di Karachi -svolgono<br />

appunto attiv<strong>it</strong>à di addestramento ed “advising” al personale<br />

afghano appartenente ai reparti stessi nonché ai futuri<br />

piloti ed equipaggi assegnati all’elicottero di<br />

fabbricazione russa Mi-17, allo scopo di far raggiungere<br />

al personale dell’<strong>aeronautica</strong> afgana la completa autonomia<br />

nel settore dell’addestramento al volo.<br />

La missione dell’ASAAT/Mi-17AAT, iniziata il 2 novembre<br />

2010, si inserisce all’interno del 838th Air Exped<strong>it</strong>ionary<br />

Advisory Group (AEAG) dell’USAF, sotto il comando della<br />

Nato Air Training Command-Afghanistan (NATC-A),<br />

uno dei tre Comandi posti alle dipendenze della Nato<br />

Training Mission Afghanistan (NTM-A).<br />

La cerimonia è stata conclusa da un sorvolo dei velivoli<br />

delle diverse linee attualmente presenti sulla base di<br />

Shindand e destinati ad addestrare i futuri piloti ad ala<br />

fissa ed ala rotante della futura Aeronautica Afghana<br />

(C-182T, C-208B, MD-530, e Mi-17).<br />

Presenti alla cerimonia, tra gli altri, il gen. Abdul Wahab,<br />

capo di Stato Maggiore dell’Afghanian Air Force (AAF), il<br />

gen. Mohammad Baqi, comandante dell’aeroporto mil<strong>it</strong>are<br />

di Shindand ed esponenti del governo.<br />

Da sottolineare che successivamente, il 7 gennaio, sul<br />

c<strong>it</strong>ato aeroporto di Shindand, ha avuto luogo la cerimonia<br />

per la consegna di 48 brevetti alla più recente classe<br />

di piloti, flight engineer e flight crew chief che<br />

saranno impiegati sull’elicottero Mi-17 nel comparto ad<br />

ala rotante AAF.<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>


Alenia Aeronautica diventa<br />

Alenia Aermacchi<br />

Dal 1° gennaio <strong>2012</strong> è operativa la concentrazione<br />

del settore aeronautico di Finmeccanica<br />

in una società unica, che ha preso il nome di<br />

Alenia Aermacchi con sede legale a Venegono Superiore<br />

(Varese). L’operazione, annunciata da Giuseppe<br />

Orsi in luglio, poco più di due mesi dopo la<br />

nomina ad amministratore delegato di Finmeccanica,<br />

ha per obbiettivo «rilevanti economie di scala,<br />

sia sotto il profilo dei processi sia per quanto riguarda<br />

i prodotti, attraverso il rafforzamento dell’ingegneria,<br />

la ridefinizione dei sistemi di produzione e<br />

della relativa catena di forn<strong>it</strong>ura». Si tratta, in altre<br />

parole, di una semplificazione della struttura aziendale<br />

e soprattutto della ricerca di una maggiore efficienza<br />

industriale, punti chiave del piano “3R” di<br />

riorganizzazione, ristrutturazione e rilancio concordato<br />

in novembre con i sindacati.<br />

La nuova società - che è in sostanza la precedente<br />

Alenia Aeronautica ribattezzata con il nome della<br />

ex controllata - confluiscono le tradizioni di nomi<br />

prestigiosi dell’industria <strong>aeronautica</strong> <strong>it</strong>aliana. L’attiv<strong>it</strong>à<br />

<strong>aeronautica</strong> sotto il nome Macchi risale infatti<br />

al 1912, con la creazione della Nieuport-Macchi<br />

l’anno successivo. La parte Alenia è appena più<br />

giovane, raccogliendo l’ered<strong>it</strong>à della torinese Pomilio<br />

(1916) e della napoletana Romeo (1926). Nel<br />

complesso si calcola che siano circa 20.000 gli aerei<br />

costru<strong>it</strong>i dalle varie aziende rappresentate in circa<br />

un secolo di attiv<strong>it</strong>à.<br />

La concentrazione ha visto Alenia Aeronautica incorporare<br />

le controllate Alenia Aermacchi e Alenia SIAI,<br />

per mutare poi nome in Alenia Aermacchi e trasferire<br />

la sede legale da Pomigliano d’Arco (Napoli) a Venegono<br />

Superiore. La nuova società mantiene<br />

l’assetto di vertice di Alenia Aeronautica, a partire<br />

dal presidente Amedeo Caporaletti, dall’a.d. Giuseppe<br />

Giordo e dal d.g. Massimo Lucchesini.<br />

I capisaldi della nuova organizzazione saranno a Torino<br />

(erede della tradizione Fiat, ora posta a capo<br />

delle attiv<strong>it</strong>à mil<strong>it</strong>ari, comprese quelle addestrative<br />

che saranno svolte a Venegono) e a Napoli (erede di<br />

quella Romeo e Aerfer, ora responsabile delle attiv<strong>it</strong>à<br />

civili). A queste “sedi operative” riporteranno<br />

0sei diversi “Centri Integrati di produzione” per sistemi<br />

di addestramento, velivoli da difesa, velivoli da<br />

trasporto mil<strong>it</strong>are, velivoli civili, materiali compos<strong>it</strong>i e<br />

strutture metalliche, a loro volta articolati su nove s<strong>it</strong>i<br />

per un organico complessivo di circa 12.000 addetti.<br />

Nel 2010, ultimo anno per il quale sono stati pubblicati<br />

dati, le aziende del settore aeronautico avevano<br />

fatto registrare nel loro complesso un fatturato di 2,8<br />

miliardi di euro, acquis<strong>it</strong>o ordini per 2,5 e un portafoglio<br />

ordini di 8,6.<br />

G.A.<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />

SCIENZA, SPAZIO,<br />

TECNICA E INDUSTRIA<br />

L’Orion volerà nel 2014<br />

Alla fine del novembre scorso la NASA ha reso noto<br />

che entro i primi mesi del 2014 intende effettuare<br />

il primo test in volo (Exploration Flight Test,<br />

EFT-1) della capsula spaziale<br />

Orion (v. pag. 11 di Aeronautica<br />

n. 3/2011 e articoli precedenti<br />

ivi richiamati).<br />

In questa prova l’Orion - che<br />

avrà come vettore il razzo<br />

Delta IV Heavy non essendo<br />

ancora pronto il lanciatore<br />

SLS (Space Launch System -<br />

v. pag. 15 di Aeronautica n.<br />

10/2011) - effettuerà senza<br />

equipaggio a bordo due orb<strong>it</strong>e<br />

ad alto apogeo per poi<br />

rientrare nell’atmosfera terrestre e ammarare con i suoi<br />

paracadute nelle acque dell’oceano Pacifico dove sarà<br />

recuperata secondo le procedure pianificate per tale<br />

evento quando i voli avranno uomini a bordo.<br />

Nell’occasione la NASA ha precisato che la prova servirà<br />

soprattutto a valutare l’efficienza dell’avionica di bordo, le<br />

prestazioni dei paracadute di discesa, l’efficacia dello scudo<br />

termico e la funzional<strong>it</strong>à dei principali altri sistemi a rischio.<br />

È da ricordare in propos<strong>it</strong>o che nel maggio 2010 la NA-<br />

SA ha sperimentato con successo il sistema di fuga<br />

LAS (Launch Abort System) o anche LES (Launch<br />

Escape System) che nell’EFT-1 - pur essendo presente<br />

- non sarà attivato ma resterà inerte.<br />

Precip<strong>it</strong>ata la Phobos-Grunt<br />

Il 15 gennaio, la sonda Phobos-Grunt russa lanciata l’8<br />

novembre scorso verso una luna di Marte per esplorarne<br />

l’atmosfera e raccoglierne campioni del suolo (v.<br />

pag. 13 di Aeronautica n.<br />

12/2011), è precip<strong>it</strong>ata a<br />

pezzi al largo dell’isola cilena<br />

di Wellington, nell’Oceano<br />

Pacifico, non essendo<br />

riusc<strong>it</strong>a a lasciare l’atmosfera<br />

terrestre.<br />

Se fonti ufficiali di Mosca<br />

hanno detto che gli scienziati<br />

studieranno a fondo la<br />

vicenda per capire le cause della mancata accensione di<br />

uno dei motori del vettore e del conseguente fallimento<br />

della missione, è da evidenziare che, in una dichiarazione<br />

resa agli organi d’informazione, il direttore dell’Agenzia<br />

spaziale russa Roscosmos, Vladimir Popovkin,<br />

evocando anche i sei lanci russi fall<strong>it</strong>i nel 2011, ha avanzato<br />

il sospetto che quanto accaduto potrebbe essere<br />

imputato a un atto di sabotaggio attuato per mezzo di<br />

«contromisure molto potenti che possono essere usate<br />

contro le navicelle spaziali»<br />

7


SCIENZA, SPAZIO, TECNICA E INDUSTRIA<br />

Nuovo progetto per i voli turistici spaziali<br />

Il 14 dicembre, il magnate statun<strong>it</strong>ense Paul Allen, già cofondatore<br />

con Bill Gates della società Microsoft, ha presentato ai<br />

mezzi della pubblica informazione il suo progetto per un avveniristico<br />

e gigantesco aereo - combinato con un razzo ed una<br />

capsula spaziale - per i voli turistici spaziali, aereo che sarà costru<strong>it</strong>o<br />

dalla sua nuova azienda Stratolaunch System.<br />

Scendendo nei dettagli possiamo dire che il velivolo - al quale<br />

non è stato ancora dato un nome ufficiale - è un aereo<br />

molto simile come forma all’aereo madre Wh<strong>it</strong>e Knight della<br />

SpaceShipTwo (v. pag. 17 di Aeronautica n. 8/2008) ma con<br />

un’enorme apertura alare di 116 metri, propulso da sei motori<br />

a reazione come quelli del Boeing 747, del peso complessivo<br />

di 544 tonnellate.<br />

Ad esso verrà agganciato un razzo, derivato dal vettore Falcon 9 della Space Exploration Technologies (Space-X)<br />

ma costru<strong>it</strong>o dall’azienda aerospaziale Dynetics, lungo 36 metri e del peso di 220 tonnellate, recante una capsula<br />

spaziale ab<strong>it</strong>ata, razzo che - sganciato non appena il velivolo, che ha un’autonomia di 2.400 km, avrà raggiunto la<br />

quota di 9.000 m - porterà in orb<strong>it</strong>a le persone a bordo.<br />

Nell’impresa sono coinvolti, tra gli altri, Burt Rutan, il progettista dei c<strong>it</strong>ati SpaceShipOne e Two, la Scaled Compos<strong>it</strong>es<br />

che produce tali velivoli per i viaggi suborb<strong>it</strong>ali della Virgin di Richard Branson (v. anche pag. 20 di Aeronautica<br />

n. 9/2004) e la già menzionata Space-X di Elon Musk che sta attualmente realizzando la capsula cargo Dragon<br />

per la Stazione spaziale internazionale (v. pag. 13 di Aeronautica n. 12/2011).<br />

L’ambizioso progetto - si tratta dell’aereo più grande mai costru<strong>it</strong>o e in grado di svolgere operazioni simili a quelle<br />

aeroportuali nel campo dei lanci spaziali - mira ad abbattere sensibilmente i costi dei voli spaziali turistici in quanto,<br />

non avendo bisogno di una rampa di lancio del tipo di quelle usate a suo tempo per gli shuttle della NASA, potendo<br />

decollare da un aeroporto che abbia una pista di quattro km e facendo partire direttamente dal cielo il razzo vettore<br />

con la sua capsula, il nuovo “sistema” si colloca senza dubbio come un mezzo molto più economico dei suoi predecessori.<br />

Inoltre, è stato sottolineato nella presentazione, presenta molti vantaggi anche dal punto di vista energetico perché,<br />

partendo direttamente dal cielo, il razzo vettore consumerà una minor quant<strong>it</strong>à di propellente rispetto a quanto<br />

necessario per la partenza da terra.<br />

I piani attuali, volti anche a raccogliere l’ered<strong>it</strong>à degli Space Shuttle della NASA e a riportare gli Stati Un<strong>it</strong>i in una<br />

posizione preminente nei lanci spaziali, prevedono il primo lancio di prova entro il 2015-2016.<br />

Scoperti pianeti simili alla Terra<br />

La NASA ha recentemente annunciato che, grazie al suo potente telescopio spaziale Keplero (v. pag. 13 di Aeronautica<br />

n. 3/2009) è stato scoperto un pianeta, denominato Kepler-22b, che risulta essere il più simile al nostro<br />

di qualunque altro scoperto fino ad ora, tanto che l’Agenzia spaziale statun<strong>it</strong>ense, lo ha defin<strong>it</strong>o il “pianeta<br />

gemello della Terra”.<br />

Questo corpo celeste, che si trova a 600 anni luce dalla Terra e con un raggio pari a 2,4 volte quello terrestre,<br />

ha una distanza dalla sua stella che rende possibile ipotizzare, tra l’altro, che vi sia acqua allo stato liquido sulla<br />

sua superficie.<br />

Ricordiamo che, grazie alla missione Kepler ideata dalla Nasa per la ricerca di pianeti potenzialmente ab<strong>it</strong>abili, è<br />

stato possibile rintracciare Kepler-22b tra 54 altri candidati simili a noi, scoperti nel febbraio 2011, ma le sue particolari<br />

caratteristiche lo fanno apparire come quello più adatto alla v<strong>it</strong>a finora scoperto.<br />

È da rilevare, inoltre, che dopo la scoperta di Kepler-22b la sonda della NASA ha individuato 20e e 20f, i due più<br />

piccoli esopianeti mai scoperti finora, e altri due pianeti simili alla Terra: KOI 55.01 e KOI 55.02 - che hanno rispettivamente<br />

un raggio di 0,76 e 0,87 volte quello terrestre - sopravvissuti alla morte della propria stella Koi 55, un tempo<br />

grande come il Sole, in un altro sistema planetario.<br />

Questi due pianeti, notano gli astrofisici, proprio perché sopravvissuti alla loro stella, possono offrire interessanti<br />

informazioni per capire cosa potrà succedere alla Terra tra circa cinque miliardi di anni, una volta che il Sole avrà<br />

esaur<strong>it</strong>o la propria energia, trasformandosi in una supernova che inghiottirà i pianeti ad esso più vicini.<br />

I quattro nuovi pianeti che sono simili alla Terra per dimensioni ed hanno una cost<strong>it</strong>uzione rocciosa, sono però tutti<br />

inadatti ad osp<strong>it</strong>are la v<strong>it</strong>a perché troppo vicini alla propria stella (Kepler-20e e Kepler-20f) o perché addir<strong>it</strong>tura privi<br />

di una stella (Koi 55.01 e Koi 55.02).<br />

8<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>


AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />

VARIE<br />

“Come on brother, I’m taking you home”<br />

Caro Presidente,<br />

il web riserva tante sorprese.<br />

Infatti, tra l’enorme massa di<br />

cose inguardabili cap<strong>it</strong>a, talvolta,<br />

qualche perla da salvare assolutamente<br />

sul desk-top per averla a disposizione<br />

e rivederla più volte<br />

senza accedere ad internet. Questa<br />

volta la sorpresa mi è arrivata da un<br />

carissimo amico <strong>it</strong>alo-americano,<br />

colonnello in congedo della U.S.<br />

Army, col quale mi trovo in perfetta<br />

sintonia per la visione che abbiamo<br />

della v<strong>it</strong>a e, soprattutto, per i comuni<br />

sentimenti che albergano nel<br />

profondo. Spero mi perdoni per aver<br />

reso pubblica l’E-mail che mi ha<br />

mandato l’altro giorno e che dice testualmente:<br />

Good morning,<br />

penso che tu sarai uno fra i pochi, ad<br />

eccezione del personale dei C-130<br />

della 46ª Brigata Aerea, che veramente<br />

possa apprezzare questo video.<br />

Si tratta del trasporto delle bare<br />

dei Caduti in Afghanistan ed Irak. Noi<br />

li chiamiamo “Angel Flights”. Consiglio<br />

di aprirlo e vedrai e sentirai una<br />

cosa eccezionale.<br />

Un abbraccio,<br />

Andy<br />

No, non sono d’accordo con lui. Non<br />

saranno pochi quelli che apprezzeranno<br />

questo video. Lo vedrai anche<br />

tu Presidente dai r<strong>it</strong>orni che avrai se,<br />

come ho fatto io, lo rilancerai agli<br />

amici aviatori. Ne sono certo, e per<br />

questo mi affretto a comunicartelo<br />

ansioso di avere un tuo commento<br />

conoscendo bene i tuoi sentimenti e<br />

quelli che animano il cuore di tutti noi<br />

mil<strong>it</strong>ari. Non dobbiamo vergognarcene.<br />

“Anche i mil<strong>it</strong>ari hanno un cuore!”<br />

mi disse una volta Giovanni Paolo II<br />

quando per la commozione dovetti<br />

interrompere, per pochi ma interminabili<br />

secondi, il discorso che gli stavo<br />

facendo in occasione della<br />

(Vieni fratello, ti riporto a casa)<br />

http://www.youtube.com/watch?v=70Ikj1hZDnw&feature=related<br />

concessione di un’onorificenza.<br />

Il filmato consiste in una serie di stupende<br />

foto di C-130 in sequenza e ben<br />

integrate tra loro, la maggior parte delle<br />

quali sono relative al lancio di flares<br />

che danno veramente l’impressione<br />

che il velivolo disponga di ali luminose<br />

come un angelo. Il sonoro è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />

da una splendida canzone di Radney<br />

Foster (un pilota di C-130? Non lo so,<br />

ma voglio crederlo) il cui testo è riportato<br />

in sovrimpressione agevolando così<br />

la comprensione per chi non è molto<br />

familiare con un inglese del deep<br />

south, un<strong>it</strong>amente alle chiamate radio<br />

che mi riportano indietro con la mente<br />

a quando anch’io facevo la mia parte<br />

con un volantino fra le mani.<br />

ANDREWS TOWER GOOD MOR-<br />

NING. ANGEL FLIGHT BRAVO 0-2<br />

READY FOR TAKE OFF<br />

(Andrews Torre buon giorno. Volo dell’Angelo<br />

Bravo 0-2 pronto al decollo)<br />

ANGEL FLIGHT BRAVO 0-2 YOU<br />

ARE NUMBER 1 FOR TAKE-OFF.<br />

RUNWAY 25. GET’EM HOME BOYS!<br />

(Volo dell’Angelo Bravo 0-2 siete il numero<br />

1 al decollo. Pista 25. Riportateli<br />

a casa, ragazzi!)<br />

Cominciamo sub<strong>it</strong>o bene. Già l’idea<br />

di chiamare questi voli “Angel Flights”<br />

mi affascina e li invidio perché,<br />

al contrario, il nominativo dei nostri<br />

voli, a causa dell’alfabeto ICAO (International<br />

Civil Aviation Organization)<br />

che per indicare la “I” di Italia<br />

obbliga a dire “India”, non richiama<br />

nessun sentimento di affetto per il<br />

nostro Paese. Il nominativo Angel,<br />

poi, è già di per sé portatore di un<br />

sentimento di riconoscenza, di grat<strong>it</strong>udine<br />

nel confronto dei nostri Caduti<br />

e, soprattutto, di condivisione del dolore<br />

del Paese intero con i loro con-<br />

giunti, perché il linguaggio della morte<br />

è un linguaggio universale e<br />

chiunque ascolti lo capisce.<br />

All I ever wanted to do was fly<br />

Non ho mai desiderato altro che volare<br />

Leave this world and live in the sky<br />

Lasciare questo mondo e vivere nel<br />

cielo<br />

Chi di noi aviatori non ha desiderato<br />

tutto ciò. Ricordo che quando avevo<br />

si è no 4-5 anni la 46ª Aerobrigata<br />

cominciava a sfoggiare i suoi nuovi<br />

ed argentei Fairchild C-119 che nella<br />

fase di rientro a Pisa, quando provenivano<br />

dal Nord-Est, sorvolavano a<br />

bassa quota il piccolo paese dell’Appennino<br />

bolognese dov’era la mia famiglia<br />

e tutti noi bambini gridavamo:<br />

“Riuplén, botta zò dal caramèli!”<br />

(Aeroplano, butta giù delle caramelle!)<br />

e le nostre grida li seguivano finché<br />

non sparivano dietro la Raticosa<br />

portandosi dietro la nostra delusione<br />

ed i nostri sogni. Rimanevamo tutti<br />

ammutol<strong>it</strong>i per lungo tempo... Chi l’avrebbe<br />

mai detto allora che avrei volato<br />

per più di tre anni su quei<br />

velivoli!<br />

I left the C-130 out of Fort Worth<br />

Town<br />

Sono part<strong>it</strong>o con il C-130 dalla c<strong>it</strong>tà di<br />

Fort Worth<br />

I go up some days I don’t want to<br />

come down<br />

Certi giorni vado in volo e non vorrei<br />

più scendere<br />

Il C-119 era destinato a farmi sognare<br />

anche durante il periodo accademico.<br />

Con la bella stagione ci<br />

imbarcavano a Capodichino e ci portavano<br />

ad Alghero per i primi assaggi<br />

di volo sul P-148. Varie volte è cap<strong>it</strong>ato<br />

che l’addetto al carico, certo di<br />

farci piacere, aprisse le porte laterali<br />

per consentirci di guardare giù. Ri-<br />

segue<br />

9


VARIE<br />

cordo ancora un rientro pomeridiano<br />

volato tutto on top a porte aperte<br />

lambendo un’enorme distesa di strato-cumuli<br />

rosati che inv<strong>it</strong>avano a tuffarsi<br />

in quella bambagia... Napoli fu<br />

raggiunta troppo in fretta quella volta,<br />

nonostante la modesta veloc<strong>it</strong>à indicata<br />

di “ben” 150 Kts.<br />

Well I fly that plane<br />

Ebbene io piloto quell’aereo<br />

Called the Angel Flight<br />

Chiamato Volo dell’Angelo<br />

Come on brother you’re w<strong>it</strong>h me tonight<br />

Vieni fratello, tu sarai con me stanotte<br />

Sai Comandante, ricordo ancora<br />

molto bene il C-119 con i suoi controlli<br />

(il primo amore non si scorda<br />

mai) e sarei pronto a volarci immediatamente.<br />

Il suo carico ben centrato<br />

te lo faceva sentire addosso come<br />

ti sentivi addosso un velivolo acrobatico<br />

tipo MB-326.<br />

E proprio per questo motivo col C-<br />

119 potevamo permetterci di fare<br />

delle sfogate molto accentuate, l’atterraggio<br />

ripido, e tante altre bravate<br />

che non è qui il caso di ricordare. La<br />

voglia di imparare era tanta, come<br />

pure quella di poter im<strong>it</strong>are i più bravi<br />

di te. A ciò aggiungi che all’epoca<br />

si facevano mediamente 100<br />

ore/mese (!). Allora gli aeroplani erano<br />

tanti e gli equipaggi servivano<br />

per cui i giovani piloti accademisti<br />

venivano messi sotto pressione per<br />

diventare quanto prima Capi Equipaggio.<br />

Uno dei primi voli da me<br />

compiuto in questa veste (ed anche<br />

forse uno degli ultimi su quel velivo-<br />

10<br />

lo perché sub<strong>it</strong>o dopo la nomina ci<br />

fu una richiesta di piloti e venni trasfer<strong>it</strong>o<br />

all’allora RVSM) fu un “Trasporto<br />

salma” da Alghero a Bari per<br />

riportare a casa un nostro sottufficiale<br />

deceduto per servizio. In un triste<br />

pomeriggio invernale caricammo<br />

sul velivolo col forklift un enorme<br />

C-119<br />

cassone di circa 3 metri cubi contenente<br />

la bara (essendo il velivolo<br />

spressurizzato le norme di volo prevedevano<br />

l’obbligo di immergerla in<br />

un’altra cassa grande al punto tale<br />

da permettere che essa fosse contornata<br />

da almeno 30 cm di torba)<br />

accompagnata dalla sua giovane<br />

consorte affranta dal dolore. Se una<br />

bara, non foss’altro per la sua forma,<br />

conserva ancora una parvenza<br />

di legame all’uomo che contiene,<br />

nulla, in quell’oscuro e rumorosissimo<br />

compartimento di carico, poteva<br />

certo richiamare la figura del giovane<br />

scomparso e men che meno l’enor<br />

me cassa di legno grezzo<br />

ricoperta di scr<strong>it</strong>te in inglese relative<br />

al motore d’aviogetto che fino a quel<br />

momento aveva contenuto. Ma tutti<br />

eravamo tristi lo stesso per questa<br />

giovane famiglia distrutta. Dopo aver<br />

tranquillizzato la signora dicendole<br />

che eravamo vicini al suo dolore e<br />

che ben presto i suoi parenti l’avrebbero<br />

accolta a casa sana e salva<br />

confortandola molto più amorevolmente<br />

di quanto potessimo fare noi,<br />

decollammo alla volta di Bari con la<br />

prospettiva di attraversare un grosso<br />

fronte freddo sul Tirreno. Il velivolo<br />

era sprovvisto di radar. Il suo livello<br />

di volo di crociera era compreso di<br />

norma tra 110 e 130 cioè, per il nostro<br />

Paese, la quota dei cumuli-nembi.<br />

Per ev<strong>it</strong>are formazioni nuvolose<br />

isolate si poteva salire anche a FL<br />

150 ma a par te il calo di potenza<br />

(nonostante i compressori in “alta”)<br />

si profilava la necess<strong>it</strong>à di ossigeno<br />

e con i passeggeri la cosa non era<br />

facile disponendo solo poche bombole<br />

portatili.<br />

Between Heaven and Earth<br />

Tra cielo e terra<br />

You’re never alone<br />

Non sei mai solo<br />

On the Angel Flight<br />

Sul Volo dell’Angelo<br />

Come on brother I’m taking you home<br />

Vieni fratello, ti riporto a casa.<br />

Verso Ischia eravamo “dentro” con<br />

una forte turbolenza. Il C-119 incassava<br />

bene il ghiaccio perché aveva<br />

ben sei bruciatori per riscaldare le<br />

ali ma quanto alla turbolenza, per le<br />

sue dimensioni, se la prendeva tutta.<br />

La signora stava piuttosto male.<br />

Una mia richiesta di salire a 130<br />

nella speranza di trovare condizioni<br />

meteo diverse fu respinta dal Controllo<br />

per la presenza di un traffico a<br />

livello superiore. Ad un certo punto<br />

entrammo nel cuore di un cumulo<br />

nembo. L’esile telaio in alluminio<br />

che reggeva il plexiglas del finestrino<br />

scorrevole alla mia sinistra venne<br />

risucchiato verso l’esterno provocando<br />

una vero e proprio buco che<br />

fece entrare della neve investendomi<br />

in pieno. Il buco fu immediatamente<br />

tappato sacrificando il<br />

giubbetto da volo del motorista mentre<br />

il velivolo cominciò a salire incontrollato.<br />

Che fare? Non mi era<br />

mai cap<strong>it</strong>ata una s<strong>it</strong>uazione del genere.<br />

Ricordo bene che decisi di<br />

mettere avanti le eliche pronto a dare<br />

tutta potenza in caso di perd<strong>it</strong>a di<br />

veloc<strong>it</strong>à e di tenere le ali livellate e<br />

l’orizzonte chiuso aspettando che il<br />

velivolo prima o poi si fermasse.<br />

Chiamai immediatamente Roma<br />

Controllo informando che salivo incontrollato<br />

e che mi preoccupavo<br />

per il traffico che era sopra di me.<br />

Problema superato. Il velivolo era a<br />

120 in direzione opposta mentre noi<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>


ormai eravamo a 14.500 ft ed il velivolo<br />

si stava finalmente fermando.<br />

L’addetto al carico, in tutto questo<br />

caos, era sal<strong>it</strong>o in cabina per dirmi<br />

che la signora stava svenendo per<br />

cui, non potendo mollare i comandi<br />

in una s<strong>it</strong>uazione del genere per accertarmi<br />

di persona della s<strong>it</strong>uazione,<br />

gli gridai di portarle giù l’ossigeno. Di<br />

più non sapevo e non potevo fare. Finalmente<br />

tornò un po’ di quiete in cabina<br />

ma un freddo insistente<br />

continuava ad investirmi i piedi. Una<br />

rapida occhiata fu sufficiente per capire<br />

che dalla bocchetta di aerazione<br />

vicino alla pedaliera era entrato<br />

ghiaccio fuso che si era consolidato<br />

sul mio scarponcino da volo trasformandolo<br />

in un batter d’occhio in un<br />

blocco... di ghiaccio.<br />

Ma dove eravamo andati a finire?<br />

Quando eravamo entrati nella buriana<br />

eravamo a circa 30 NM a N-NW di<br />

Ischia con una prua di circa 110° mentre<br />

nella nuova s<strong>it</strong>uazione Ischia mi<br />

appariva in coda sulla destra ed avevamo<br />

una prua di 200°. Un rapido fix<br />

mi fece capire che eravamo stati spazzati<br />

via per circa 70 NM e che il velivolo<br />

aveva ruotato di ben 90°. Perché mi<br />

ricordo così beni questi dettagli? Perché<br />

fu per me un volo memorabile e<br />

conservo ancora tra le carte il Piano di<br />

volo dell’epoca con annotate dietro le<br />

varie s<strong>it</strong>uazioni verificatesi per fare<br />

dettagliatamente la prevista relazione<br />

al comandante di Gruppo.<br />

Terminata quella breve ma terribile<br />

cavalcata tra i cumuli nembi, sub<strong>it</strong>o<br />

prua Sud, dove avevamo intravisto il<br />

sereno e poi, superato il “malloppo”,<br />

a sinistra per Bari cancellando il piano<br />

di volo IFR per guadagnare tempo<br />

avendo intravisto tra le nuvole la spianata<br />

fatta dalle ruspe per realizzare il<br />

nuovo aeroporto barese. Ma ormai<br />

era troppo tardi e l’accoglienza era<br />

stata smobil<strong>it</strong>ata (chissà mai perché<br />

se eravamo part<strong>it</strong>i regolarmente ed<br />

eravamo ancora in volo! Forse un’inesattezza<br />

nella comunicazione degli<br />

orari) per cui si pose il problema di<br />

decidere dove collocare la bara, o<br />

meglio il cassone. La tensione per il<br />

volo appena compiuto e per la smobil<strong>it</strong>azione<br />

dell’accoglienza mi fece adirare<br />

col Maresciallo della locale<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />

stazione CC dal quale pretendevo l’apertura<br />

di una chiesa, di un ob<strong>it</strong>orio<br />

o, ultima ratio, di un hangar per depos<strong>it</strong>arvi<br />

l’ingombrante fardello, mentre i<br />

familiari fortunatamente venivano sub<strong>it</strong>o<br />

accompagnati alle loro case essendo<br />

previsto il funerale solo il<br />

giorno successivo. Intanto si era fatta<br />

notte per cui ripartimmo in fretta per<br />

Pisa non senza qualche preoccupazione<br />

perché la cosiddetta prova del<br />

“tic-tac” che doveva comprovare il posizionamento<br />

delle eliche fuori dal<br />

passo reverse, aveva dato un es<strong>it</strong>o<br />

incerto e non si poteva ripetere.<br />

I love my family and I love this land<br />

Amo la mia famiglia ed amo questa<br />

terra<br />

But tonight this flight’s for another<br />

man<br />

Ma questa notte questo volo è per<br />

un’altra persona<br />

We do what we do because we<br />

heard the call<br />

Facciamo quello che stiamo facendo<br />

perché abbiamo ud<strong>it</strong>o la chiamata<br />

Some gave a l<strong>it</strong>tle but he gave <strong>it</strong> all<br />

Alcuni hanno dato poco ma lui ha dato<br />

tutto<br />

Sì, tutti noi abbiamo operato rispondendo<br />

a delle chiamate. Prima di tutto<br />

a quella vocazionale e poi, in<br />

segu<strong>it</strong>o, a quelle d’allarme o semplicemente<br />

a quelle improvvise dovute<br />

ad eventi luttuosi specie per incidenti<br />

di volo in passato purtroppo frequenti.<br />

Ho avuto l’occasione di fare<br />

11<br />

VARIE<br />

nella mia v<strong>it</strong>a altri trasporti di salme<br />

con il DC-9 trasportandole nella stiva<br />

pressurizzata, ma non ho mai<br />

amato questo genere di voli per la<br />

mancanza di partecipazione emotiva.<br />

Ci si sbarazzava del defunto<br />

chiudendolo al buio tra i bagagli<br />

mentre noi ce ne stavamo in una<br />

confortevolissima e ben arredata cabina<br />

con tanto di steward come se<br />

volessimo allontanare da noi l’idea<br />

del dolore e della morte. Una visione<br />

della v<strong>it</strong>a questa, molto illuministica,<br />

molto new age, che intimamente<br />

non ho mai accettato.<br />

Lancio di flares da un C-130 che sembrano le ali di un angelo<br />

I fly that plane<br />

Io piloto quell’aereo<br />

Called the Angel Flight<br />

Chiamato Volo dell’Angelo<br />

Come on brother you’re w<strong>it</strong>h me tonight<br />

Vieni fratello, tu sarai con me stanotte<br />

Between Heaven and Earth<br />

Tra cielo e terra<br />

You’re never alone<br />

Non sarai mai solo<br />

On the Angel Flight<br />

Sul Volo dell’Angelo<br />

Come on brother I’m taking you<br />

home<br />

Vieni fratello, ti riporto a casa.<br />

Well, the cockp<strong>it</strong>’s quiet and the<br />

stars are bright<br />

C’è calma in cabina e le stelle brillano<br />

Feels kinda like a Church in here<br />

tonight<br />

Sembra di essere in chiesa qui stasera.<br />

segue


VARIE<br />

Con il velivolo da trasporto è un’altra<br />

cosa. Continua a bordo l’atmosfera<br />

di preghiera della chiesa, così<br />

ben evidenziata dal cantautore del<br />

video, l’aria è piena di compunzione,<br />

si parla quasi sottovoce, non si<br />

scherza, sono dei nostri familiari<br />

quelli, sono quelli che hanno dato la<br />

v<strong>it</strong>a per noi.<br />

Sì, diciamolo pure a voce alta: sono i<br />

“nostri” Eroi.<br />

GOOD AFTERNOON. ANGEL FLI-<br />

GHT BRAVO 0-2 CHECKING IN AT<br />

LEVEL 290. WE HAVE A HERO ON<br />

BOARD TONIGHT<br />

(Buona sera. Volo dell’Angelo 0-2 a livello<br />

di volo 290. abbiamo un eroe a<br />

bordo questa sera)<br />

ROGER RADAR CONTACT. GOOD-<br />

SPEED<br />

(Ricevuto, Contatto radar. Dio sia con te)<br />

Ma non si offendano gli eroi della 2ª<br />

Guerra Mondiale ancora tra noi. Ogni<br />

epoca ha i suoi eroi. E la nostra epoca<br />

è quella dell’edonismo, degli egoismi<br />

esasperati, della dissacrazione,<br />

della perd<strong>it</strong>a dei valori che avevano<br />

fatto forti gli animi delle generazioni<br />

che ci hanno preceduto e dell’incremento<br />

delle diseguaglianze sociali nonostante<br />

il diffuso benessere. Oggi il<br />

“povero” va a far la guerra al posto del<br />

ricco, come avveniva nel ‘700. “Le<br />

persone dormono pacificamente nei<br />

loro letti di notte solo perché altri uomini<br />

sono pronti a fare violenza a loro<br />

nome” diceva realisticamente George<br />

Orwell. E che giustizia è mai questa?!<br />

Non è più la guerra fredda dove si doveva<br />

solo fare numero ed il nemico<br />

non si vedeva. Oggi si muore veramente.<br />

E questi giovani, per cercare<br />

di costruirsi un mondo migliore hanno<br />

dato tutto mettendo in gioco la loro<br />

stessa v<strong>it</strong>a. Perché non vanno là quelli<br />

che li cr<strong>it</strong>icano? Ma poi, se la motivazione<br />

iniziale è stata solo economica,<br />

come molti sottolineano, la v<strong>it</strong>a sul<br />

campo li ha saputi trasformare facendoli<br />

entrare pienamente nel ruolo di<br />

portatori di valori importanti come è<br />

appunto quello della solidarietà e, più<br />

in generale, della nostra civiltà.<br />

12<br />

It don’t matter where we touch down<br />

Non importa dove poseremo le ruote<br />

On the Angel Flight <strong>it</strong>’s sacred<br />

ground<br />

Per il Volo dell’Angelo è terra sacra<br />

E allora, Comandante, facciamo tutto<br />

il possibile per aiutare la nostra società<br />

a recuperare i suoi valori chiamandoli<br />

anche noi “Eroi”. Facciamolo<br />

per coloro che gridano “10, 100, 1000<br />

Nassirya”, per i pol<strong>it</strong>ici che poggiano<br />

le mani sulle bare dei Caduti, anziché<br />

baciarle ed inchinarsi davanti a loro,<br />

per coloro che toccano i nastri senza<br />

aver il coraggio di umiliarsi portando<br />

personalmente la corona almeno<br />

nell’ultimo metro (ma cosa penseranno<br />

mai in quel minuto di silenzio? Te<br />

lo sei mai chiesto? Diranno mentalmente<br />

una preghiera? Non credo),<br />

per i pol<strong>it</strong>ici che sghignazzano ai funerali<br />

di Stato “...perchè non sanno<br />

quello che fanno”, per coloro che non<br />

sanno trovare una lacrima per piangere<br />

su questa sventura umana che è la<br />

guerra, anche se in teatri lontani.<br />

Ricordiamo loro le belle parole che pronunciò<br />

il gen. McArthur e che mi sono<br />

state trasmesse dall’amico Andy nel<br />

corso dello scambio di impressioni via<br />

E-mail dopo la visione del video:<br />

“E` il soldato, non il Presidente, che ci<br />

dà la democrazia<br />

E` il soldato, non il Parlamento, che<br />

veglia su di noi<br />

E` il soldato, non il giornalista, che ci<br />

ha dato la libertà di stampa<br />

E` il soldato, non il poeta, che ci ha<br />

dato la libertà di espressione<br />

E` il soldato, non l’organizzatore, che<br />

ci ha dato la libertà di dimostrare<br />

E` il soldato che saluta la bandiera,<br />

che presta servizio sotto di essa”<br />

“E la cui bara è ricoperta dalla bandiera,<br />

che permette ai contestatori di<br />

bruciarla” (Quest’ultima riga è un’integrazione<br />

di Padre Dennis O’Brien,<br />

Cappellano del Corpo dei Marines).<br />

Well I fly that plane<br />

Ebbene io piloto quell’aereo<br />

Called the Angel Flight<br />

Chiamato Volo dell’Angelo<br />

Gotta Hero ridin’ w<strong>it</strong>h us tonight<br />

Abbiamo un eroe che vola con noi<br />

questa notte.<br />

Between Heaven and Hearth<br />

Tra cielo e terra<br />

You’re never alone<br />

Non sarai mai solo<br />

On the Angel Flight<br />

Sul Volo dell’Angelo<br />

Come on brother I’m taking you home<br />

Vieni fratello, ti riporto a casa.<br />

Noi aviatori, voliamo alto, e l’altezza ci<br />

aiuta ad avere una visione relativa del<br />

mondo e dei suoi problemi. Hai mai<br />

volato a 40.000 ft su Roma? Con un<br />

pollice la copri tutta e con essa tutti i 4<br />

milioni di ab<strong>it</strong>anti che la vivono. Formiche.<br />

Basterebbe schiacciare il d<strong>it</strong>o e...<br />

La quota consente anche di avere degli<br />

orizzonti più ampi e di immaginare<br />

soluzioni che sfuggono al comune<br />

mortale che si muove in c<strong>it</strong>tà soffocato<br />

dai palazzi che gli occludono la vista<br />

del panorama.<br />

E allora oso proporti quello che potrebbe<br />

sembrare improponibile: scriviamo<br />

agli Stati Maggiori ed<br />

all’ENAV proponendo che ai velivoli<br />

con le salme dei nostri Caduti venga<br />

assicurata la prior<strong>it</strong>à in decollo<br />

ed in atterraggio (già mi immagino il<br />

velivolo che rulla passando davanti<br />

a tutti, come ad una rassegna, o<br />

che ha uno spazio suo per la discesa<br />

lasciando in holding gli altri) e,<br />

perché tutti in frequenza possano<br />

capire questo favor<strong>it</strong>ismo, si aggiunga<br />

al loro call sign, e nei Remarks<br />

del Piano di volo, le parole “Eroi a<br />

bordo”.<br />

E poiché, come diceva Balbo, il progresso<br />

della civiltà consiste nel fare<br />

dell’eccellenza una routine, potremmo<br />

anche noi decidere di chiamare “Angel<br />

Flights” questi voli.<br />

Chiedere non costa nulla e se chiediamo<br />

con convinzione otteniamo.<br />

Come membro di un’Associazione<br />

tenuta a mantenere vivi e promuovere<br />

i valori della nostra condizione mil<strong>it</strong>are<br />

e della nostra Aeronautica, mi<br />

parrebbe doveroso avanzare una<br />

proposta del genere alle competenti<br />

Autor<strong>it</strong>à.<br />

Sono sicuro che troveremmo il pieno<br />

appoggio di tutte le altre FF.AA. e, in<br />

particolare, dell’Eserc<strong>it</strong>o che sta pagando<br />

a caro prezzo queste missioni<br />

di civiltà.<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>


CARSON TOWER GOOD AFTER-<br />

NOON. ANGEL FLIGHT BRAVO 0-2<br />

GEAR DOWN 5 MILES<br />

(Carson Torre buon pomeriggio. Angel<br />

Flight Bravo 0-2 carrello giù 5 miglia)<br />

ANGEL FLIGHT BRAVO 0-2 YOU<br />

ARE NUMBER 1 FOR LANDING.<br />

WELCOME HOME<br />

(Angel Flight Bravo 0-2 siete il numero<br />

1 all’atterraggio. Ben tornati a casa.)<br />

Comandante, questa società e, in particolare,<br />

il nostro mondo aeronautico<br />

possono essere migliori. Basta solo<br />

volerlo.<br />

Con l’affetto di sempre<br />

Giancarlo Naldi<br />

«Caro Giancarlo,<br />

da sempre conosco i tuoi sentimenti:<br />

di uomo di alti principi morali e, soprattutto,<br />

di appassionato aviatore. Il<br />

tuo nostalgico ricordo del m<strong>it</strong>ico C-<br />

119, il tuo primo amore, appunto, rimane<br />

in te indelebile, anche perché<br />

legato alla tua giovinezza e alle prime<br />

soddisfazioni di questo nostro meraviglioso<br />

mestiere.<br />

Già, il nostro glorioso C-119. Versatile,<br />

solido, instancabile, un vero mulo da<br />

soma, giungeva puntualmente dovunque,<br />

in Italia o nel mondo dove c’era da<br />

portare aiuto a popolazioni colp<strong>it</strong>e da<br />

guerre, carestie o catastrofi naturali. Gli<br />

equipaggi, composti da uomini di grande<br />

professional<strong>it</strong>à conoscevano bene<br />

tutte le nostre basi, dove si recavano<br />

periodicamente per trasportare uomini<br />

e materiali impegnati nei rischiaramenti.<br />

Spesso arrivavano oltre l’orario aeroportuale.<br />

Non trovavano la campagnola<br />

ad attenderli e le mense erano spesso<br />

chiuse. Brontolavano un po’ e poi, pazientemente<br />

si arrangiavano. Tra i loro<br />

comp<strong>it</strong>i c’era anche il meno grad<strong>it</strong>o:<br />

quello del trasporto delle salme. In quegli<br />

anni, purtroppo, gli incidenti di volo<br />

erano molto frequenti. Ricordo di aver<br />

accompagnato un giovane collega, di<br />

cui ricordo il nome, si chiamava, ironia<br />

della sorte, Buondestino, nel suo ultimo<br />

volo verso la sua Sardegna. Anche<br />

quello fu un volo particolarmente triste,<br />

anche per le condizioni atmosferiche: il<br />

dolore dei familiari si univa alle preoc-<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />

cupazioni per le condizioni di volo. Noi<br />

cercavamo di consolare i gen<strong>it</strong>ori affranti,<br />

mentre il povero C-119 passava<br />

indifferente da un temporale all’altro.<br />

Naturalmente, anche se non raro, il<br />

trasporto salme era sempre un evento<br />

eccezionale, che non avveniva secondo<br />

ben defin<strong>it</strong>e procedure. Anche<br />

in questa triste incombenza ci si doveva<br />

arrangiare. Niente nominativi<br />

speciali per contrassegnare il volo e<br />

segnalarlo agli enti di controllo, accoglienza<br />

all’arrivo lasciata all’iniziativa<br />

dei comandanti locali.<br />

Altri aerei oggi trasportano a casa i<br />

nostri mil<strong>it</strong>ari caduti nelle missioni<br />

fuori area. Come giustamente osservi,<br />

non esiste una procedura che assicuri<br />

anche ai nostri “eroi” un<br />

trattamento nemmeno lontanamente<br />

paragonabile a quello riservato dagli<br />

Stati Un<strong>it</strong>i ai loro caduti. Pochi giorni<br />

fa gli ultimi marines americani hanno<br />

lasciato l’Iraq. Li hanno preceduti, nel<br />

corso del confl<strong>it</strong>to, altri quattromila<br />

giovani, caduti sul campo e accolti<br />

con tutti gli onori che una grande nazione<br />

riserva a chi le ha donato la v<strong>it</strong>a.<br />

Naturalmente il nostro impegno è<br />

dimensionalmente molto inferiore e le<br />

perd<strong>it</strong>e di v<strong>it</strong>e umane, fortunatamente,<br />

non sono molto frequenti. In ogni<br />

caso esse susc<strong>it</strong>ano reazioni molto<br />

diverse e spesso scomposte che vanno<br />

dalle interrogazioni parlamentari<br />

alle manifestazioni dei cosiddetti pacifisti,<br />

mentre la partecipazione delle<br />

autor<strong>it</strong>à ist<strong>it</strong>uzionali è spesso fredda<br />

e burocratica: un semplice atto dovuto.<br />

Tu dici che provi invidia per l’attenzione<br />

che gli Stati Un<strong>it</strong>i dedicano ai<br />

13<br />

VARIE<br />

loro “angeli” e io non posso non condividere<br />

il tuo pensiero. Ma non possiamo<br />

nasconderci che viviamo in un<br />

paese profondamente diverso in cui<br />

un mil<strong>it</strong>are che perde la v<strong>it</strong>a sul campo<br />

più che un caduto per la Patria è<br />

la v<strong>it</strong>tima di un incidente, assimilabile<br />

per molti aspetti alle “morti bianche”<br />

di tanti lavoratori che occupano le pagine<br />

di cronaca dei nostri giornali.<br />

Siamo diversi, per cultura ed educazione.<br />

A differenza di quanto accade<br />

negli Stati Un<strong>it</strong>i da noi della Patria ci<br />

si ricorda solo quando si assiste ad<br />

una competizione sportiva. Immagina<br />

cosa potrebbe succedere se venisse<br />

stabil<strong>it</strong>a una procedura simile a quelle<br />

degli “angel flights”. È facile prevedere<br />

che si scatenerebbero i media con<br />

effetti non pos<strong>it</strong>ivi sui giovani che difficilmente,<br />

bisogna dirlo, pensano all’eventual<strong>it</strong>à<br />

di una disgrazia e che<br />

potrebbero avere addir<strong>it</strong>tura un effetto<br />

controproducente.<br />

Che dire? Tutto ciò non toglie nulla al<br />

sacrosanto dovere di riservare ai nostri<br />

caduti un’accoglienza degna del<br />

loro sacrificio, accoglienza che deve<br />

cominciare dal volo di rientro: anche i<br />

nostri ragazzi sono caduti per la Patria,<br />

angeli che tornano a casa.<br />

Ti sono grato per aver toccato un tema<br />

delicato e importante. Sono certo<br />

che esso darà origine a tante riflessioni,<br />

e forse, qualcosa ne uscirà. Da<br />

parte nostra non mancheremo di parlarne,<br />

a tutti i livelli, portando avanti<br />

quell’opera di sensibilizzazione che tu<br />

hai avviato con la tua bella lettera.<br />

Un saluto affettuoso.<br />

Gianbortolo».<br />

Una immagine dei funerali degli aviatori <strong>it</strong>aliani uccisi a Kindu


VARIE<br />

1940-1942. L’attiv<strong>it</strong>à aerea, navale e terrestre<br />

nel quadro dei confl<strong>it</strong>ti armati tra francesi ed inglesi<br />

Gli storiografi della seconda<br />

guerra mondiale hanno spesso<br />

trascurato di raccontare i confl<strong>it</strong>ti<br />

armati che, nel periodo 1940-1942,<br />

videro le forze del governo francese di<br />

Vichy, dislocate nei possedimenti e<br />

nelle colonie, combattere aspramente<br />

contro le forze inglesi e anche americane.<br />

Il primo di questi combattimenti<br />

avvenne undici giorni dopo la resa della<br />

Francia.<br />

Mers-El-Kebir e Casablanca<br />

Il 22 giugno 1940, la Francia, annientata<br />

dalla “bl<strong>it</strong>zkrieg” tedesca, firmò l’armistizio.<br />

I tedeschi occuparono tutta la<br />

Francia nordoccidentale, che includeva<br />

le coste del Canale della Manica e<br />

quelle dell’Atlantico. Il maresciallo Philippe<br />

Petain, primo ministro del governo<br />

francese, ora sostenuto dai<br />

tedeschi, mantenne l’autor<strong>it</strong>à sul terr<strong>it</strong>orio<br />

della Francia non occupata dalle<br />

forze dell’Asse. Il giorno 23, Petain nominò,<br />

come suo vice, il filotedesco<br />

Pierre Laval. Il 5 luglio la sede del governo<br />

francese fu spostata dalla c<strong>it</strong>tà di<br />

Bordeaux, dove era stata trasfer<strong>it</strong>a poco<br />

prima della resa, alla c<strong>it</strong>tadina di Vichy.<br />

Sub<strong>it</strong>o dopo l’armistizio, il popolo<br />

francese si divise. La gran parte della<br />

popolazione rimase fedele al governo<br />

Petain, mentre una parte scelse di collaborare,<br />

direttamente o indirettamente,<br />

con il gen. Charles De Gaulle.<br />

Questi, rifugiatosi in Inghilterra, fu riconosciuto<br />

dal governo br<strong>it</strong>annico come<br />

capo del “Movimento della Francia Li-<br />

Cartina dell’area mar<strong>it</strong>tima in cui operò la “Forza<br />

H” inglese, contro le navi da guerra francesi, nei<br />

porti di Orano e Casablanca<br />

14<br />

di Fernando Sguerri<br />

Uno dei Curtiss 75 “Hawk” acquistati dalla Francia negli<br />

Stati Un<strong>it</strong>i prima dell’inizio della guerra<br />

bera”, anche se in patria era stato dest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o.<br />

Le Forze Armate francesi si<br />

erano anch’esse divise, tenendo conto<br />

che una piccola parte dell’Eserc<strong>it</strong>o era<br />

in Inghilterra, a causa delle circostanze<br />

create dalla guerra. L’Armée de l’Air<br />

aveva quasi tutti gli aerei superst<strong>it</strong>i in<br />

patria o nelle colonie; solo pochi esemplari<br />

erano stati portati in Inghilterra.<br />

Per quanto riguardava la Marina, molte<br />

un<strong>it</strong>à navali si trovavano in vari porti<br />

metropol<strong>it</strong>ani e coloniali francesi, mentre<br />

una numerosa aliquota si trovava in<br />

alcuni porti inglesi, tra cui quello di<br />

Alessandria, in Eg<strong>it</strong>to; gli equipaggi, al<br />

momento dell’armistizio, erano rimasti<br />

fedeli al governo leg<strong>it</strong>timo francese. Le<br />

colonie e i possedimenti francesi in Indocina,<br />

nella Antille, in Polinesia, in<br />

Africa e in Medio Oriente, infine, erano<br />

rimaste vincolate al governo di Vichy.<br />

Sub<strong>it</strong>o dopo l’armistizio, il governo e<br />

l’ammiragliato br<strong>it</strong>annico, erano molto<br />

preoccupati che il grosso delle un<strong>it</strong>à della<br />

flotta mil<strong>it</strong>are francese<br />

potesse cadere in mano ai<br />

tedeschi, minacciando seriamente<br />

la supremazia inglese<br />

sui mari; pertanto,<br />

decisero di agire contro<br />

tutte quelle navi che si trovassero<br />

alla portata immediata<br />

delle autor<strong>it</strong>à e delle<br />

forze navali inglesi, senza<br />

curarsi di consultare De<br />

Gaulle. Nei porti br<strong>it</strong>annici<br />

di Plymouth e di Portsmouth<br />

si trovavano due<br />

corazzate francesi,<br />

otto incrociatori, otto<br />

torpediniere, alcuni<br />

sommergibili e circa<br />

duecento piccoli<br />

un<strong>it</strong>à (dragamine e<br />

cacciasommergibili).<br />

In Africa, nella rada<br />

di Mers-el-Kebir, porto<br />

mil<strong>it</strong>are di Orano<br />

(Algeria), c’erano<br />

quattro corazzate<br />

(“Dunkerque”, “Strasburg”,<br />

“Bretagne” e<br />

“Provence”), numerose torpediniere e<br />

altre un<strong>it</strong>à, al comando dell’amm. Gensoul.<br />

Nel porto di Algeri, si trovavano<br />

sette incrociatori. Nel porto di Alessandria<br />

d’Eg<strong>it</strong>to, c’erano una corazzata,<br />

quattro incrociatori e naviglio sottile, agli<br />

ordini dell’amm. Godefroy. Lungo la costa<br />

atlantica africana, a Casablanca<br />

(Marocco) si trovava una nuova corazzata,<br />

la “Jean Barth”, ancora largamente<br />

incompleta e, praticamente,<br />

immobile. Più a sud, a Dakar (Senegal),<br />

c’era la modernissima corazzata “Richelieu”,<br />

non ancora del tutto completata<br />

e senza le un<strong>it</strong>à navali di scorta, ma<br />

in grado di brandeggiare i suoi cannoni<br />

da 386mm. Infine, nel porto di Tolone, in<br />

Francia, c’era il resto della flotta francese<br />

del Med<strong>it</strong>erraneo.<br />

L’Ammiragliato inglese, quindi, nella<br />

notte del 3 luglio 1940, dette il via all’operazione<br />

“Catapult”: gli obiettivi erano<br />

le un<strong>it</strong>à francesi presenti nei porti inglesi<br />

e nei porti di Orano e di Casablanca,<br />

che dovevano essere colte di<br />

sorpresa, e di Dakar. I porti di Algeri e<br />

Tolone erano fuori dalla portata di un’azione<br />

di tal genere. A Plymouth e a<br />

Portsmouth, il comp<strong>it</strong>o delle forze br<strong>it</strong>anniche<br />

fu relativamente facile; esse<br />

convinsero la grande maggioranza degli<br />

equipaggi francesi a sbarcare e,<br />

magari, a passare nelle file della Francia<br />

Libera; solo su un sommergibile ci<br />

fu uno scontro a fuoco, con un paio di<br />

marinai morti e due ufficiali br<strong>it</strong>annici<br />

fer<strong>it</strong>i. Ad Alessandria, dopo lunghe trattative,<br />

l’amm. Godefroy acconsentì a<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>


Il caccia di produzione francese Dewo<strong>it</strong>ine D.520<br />

neutralizzare la corazzata, gli incrociatori<br />

e le altre un<strong>it</strong>à e a far rimpatriare<br />

parte degli equipaggi.<br />

Il colpo più duro e più sgradevole fu<br />

sferrato a Mers el-Kebir. Dal porto inglese<br />

di Gibilterra, all’alba del 3 luglio<br />

salpò la “Forza H” dell’amm. Sommerville,<br />

che comprendeva due corazzate,<br />

un incrociatore e la portaereri “Ark<br />

Royal”, con 64 aerei, tra caccia, siluranti<br />

e bombardieri in picchiata; alle 09,30<br />

del mattino giunse al largo della rada di<br />

Mers-el-Kebir. Mentre le un<strong>it</strong>à francesi,<br />

colte di sorpresa, accendevano le caldaie<br />

con l’intenzione di lasciare la rada<br />

al più presto, alcuni velivoli inglesi della<br />

portaerei, minarono il canale d’usc<strong>it</strong>a.<br />

Furono tentati dei negoziati, che si protrassero<br />

per quasi tutto il giorno, ma i<br />

francesi non aderirono alle proposte inglesi.<br />

Poco prima delle 18,00 la “Forza<br />

H” aprì il fuoco contro gli ex commil<strong>it</strong>oni<br />

francesi, e la “Ark Royal” lanciò gli aerei<br />

bombardieri e siluranti, mentre le un<strong>it</strong>à<br />

francesi tentavano di prendere il largo.<br />

La corazzata “Bretagne”, centrata, saltò<br />

in aria e una torpediniera francese<br />

andò a fondo; altre due corazzate, duramente<br />

colp<strong>it</strong>e, andarono ad arenarsi<br />

o a incagliarsi; la quarta corazzata, la<br />

“Strasbourg”, con cinque torpediniere,<br />

malgrado i danni riportati dall’assalto<br />

dei bombardieri in picchiata “Skua” e<br />

dei siluranti “Swordfish”, riuscì ad evadere<br />

e a far rotta verso Tolone. Durante<br />

l’attacco, gli aerei da caccia francesi<br />

Dewo<strong>it</strong>ine D 520, Curtiss 75A “Hawk” e<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />

Morane Saulnier MS 406, presenti<br />

nell’aerea, si alzarono in volo a difesa<br />

della flotta e riuscirono ad abbattere<br />

due velivoli inglesi. Al termine della battaglia,<br />

1.250 marinai francesi erano<br />

morti e tantissimi altri fer<strong>it</strong>i. Più o meno<br />

contemporaneamente all’azione di<br />

Mers el Kebir, nell’Atlantico, gli aerosiluranti<br />

inglesi della portaerei “Hermes”,<br />

part<strong>it</strong>a anch’essa da Gibilterra e diretta<br />

a Dakar, attaccarono la corazzata<br />

“Jean Barth”, ferma nel<br />

porto di Casablanca,<br />

danneggiandola.<br />

Nella Francia non occupata,<br />

le notizie provenienti<br />

dai porti dove si<br />

erano consumati i bombardamenti<br />

e i colpi di<br />

mano inglesi, provoca-<br />

rono profonda amarezza;<br />

tali azioni furono<br />

interpretate come un atto<br />

di guerra contro la<br />

Francia, susc<strong>it</strong>ando un<br />

forte risentimento nei confronti degli<br />

ex alleati. Petain ordinò una rappresaglia<br />

aerea contro Gibilterra; il 5 luglio,<br />

alcune decine di bombardieri bimotori<br />

francesi, Douglas DB-7 e Lioré & Oliver<br />

LeO 451, attaccarono il porto inglese<br />

senza arrecare danni di rilievo.<br />

Sempre il 5 luglio il gen. Petain ruppe<br />

ufficialmente i rapporti diplomatici con<br />

la Gran Bretagna, senza peraltro “dichiarare<br />

guerra” all’ex alleato; nello<br />

stesso mese, il giorno 11, egli venne<br />

Uno dei Curtiss 75 “Hawk” acquistati dalla Francia negli Stati Un<strong>it</strong>i prima dell’inizio<br />

della guerra<br />

eletto capo dello Stato, sost<strong>it</strong>uendo il<br />

presidente Lebrun. A sua volta, il gen.<br />

De Gaulle, tenuto all’oscuro di tutto,<br />

quando venne a conoscenza delle<br />

azioni inglesi contro i suoi compatrioti,<br />

fece buon viso a cattivo gioco.<br />

I due attacchi inglesi a Dakar e i<br />

piani di H<strong>it</strong>ler per il Medio Oriente<br />

Intanto, gli inglesi, che ora colpivano<br />

spietatamente gli amici di qualche<br />

giorno prima, continuavano la loro<br />

azione. L’8 luglio attaccarono il porto<br />

di Dakar, circa 1.300 miglia a Sud di<br />

Casablanca, dove stazionava la nuova<br />

corazzata “Richellieu” che fu danneggiata<br />

dagli aerosiluranti “Swordfish”<br />

della “Hermes”.<br />

Il governo br<strong>it</strong>annico, pur trattando De<br />

Gaulle con diffidenza, dava comunque<br />

molta importanza al fatto di aiutarlo a<br />

raccogliere sotto la bandiera della<br />

Francia Libera, tutte le vaste colonie<br />

dell’Africa Occidentale Francese, tra<br />

cui il Senegal. Pertanto, con un’operazione<br />

congiunta, denominata “Menace”,<br />

gli inglesi e i francesi liberi, il 23<br />

settembre 1940, tentarono di occupare<br />

la c<strong>it</strong>tà di Dakar. Nel porto c’era la<br />

corazzata “Richelieu”, danneggiata,<br />

ma ancora in grado di aprire il fuoco,<br />

con tre incrociatori e tre cacciatorpediniere<br />

appena giunti dalla Francia, come<br />

rinforzo, grazie ad una “soffiata”<br />

sulle intenzioni inglesi proveniente da<br />

qualche elemento della Francia Libera.<br />

L’occupazione di Dakar doveva<br />

servire come trampolino per penetrare<br />

nel resto dell’Africa Occidentale Francese<br />

e come porto per le un<strong>it</strong>à inglesi<br />

impegnate contro i sommergibili tedeschi<br />

in Atlantico. Durante il primo giorno<br />

dell’operazione, gli uomini di De<br />

Gaulle tentarono di convincere il governatore<br />

francese a passare dalla loro<br />

parte. Fall<strong>it</strong>o questo tentativo,<br />

15<br />

VARIE<br />

Il bombardiere bimotore Douglas DB-7, con i colori<br />

francesi. Questo tipo di aereo, acquistato dalla Francia<br />

prima della guerra, fu prodotto negli Stati Un<strong>it</strong>i anche<br />

per la US Army Air Force, con la sigla A-20 “Havoc”<br />

segue


VARIE<br />

iniziarono gli scontri a fuoco;<br />

uno sbarco di francesi liberi<br />

nella vicina Baia di Rufique fu<br />

respinto, mentre una corazzata<br />

inglese venne colp<strong>it</strong>a dall’artiglieria<br />

costiera e da un siluro;<br />

un incrociatore br<strong>it</strong>annico fu duramente<br />

centrato da un proiettile<br />

di grosso calibro della<br />

“Ricehelieu”, ma anch’essa<br />

venne ulteriormente danneggiata.<br />

Comunque sia, le forze di<br />

Vichy fecero intendere di volere<br />

difendere Dakar ad oltranza,<br />

per cui Churchill, il giorno 25,<br />

ordinò di abbandonare l’impresa,<br />

lasciando le autor<strong>it</strong>à ed i<br />

mil<strong>it</strong>ari francesi di Dakar inferoc<strong>it</strong>i<br />

per questa ulteriore aggressione.<br />

Ancora una volta Vichy<br />

non dichiarò guerra alla Gran Bretagna,<br />

ma, nei giorni 24 e 25 settembre<br />

1940, Gibilterra fu soggetta a due pesanti<br />

incursioni effettuate da oltre un<br />

centinaio di bombardieri francesi LeO<br />

451 e DB-7, part<strong>it</strong>i dal Nordafrica. Questi<br />

aerei, ora esibivano i colori “armistiziali”,<br />

cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da bande orizzontali<br />

rosse su campo giallo, dipinte sui piani<br />

di coda e sul cofano dei motori, omettendo<br />

la coccarda tricolore sui fianchi<br />

della fusoliera.<br />

Nel periodo successivo a questa serie<br />

di azioni ostili, tra Vichy e Londra le<br />

acque sembrarono acquetarsi, anche<br />

se nelle Forze Armate di Vichy continuava<br />

ad aleggiare un forte sentimento<br />

antibr<strong>it</strong>annico. In Francia, intanto, il<br />

12 febbraio 1941, dopo l’allontanamento<br />

di Laval dal Governo, l’amm.<br />

Jean Françoise Darlan fu designato<br />

vice di Petain e il 12 agosto, venne<br />

nominato anche ministro della Difesa;<br />

nella primavera dell’anno successivo,<br />

in segu<strong>it</strong>o al r<strong>it</strong>orno di Laval al gover-<br />

Il bimotore Heinkel 111<br />

16<br />

Cartina illustrativa del piano strategico tedesco, del<br />

1941, per la conquista delle fonti di petrolio russe e del<br />

Medio Oriente<br />

no, Darlan lasciò entrambe le cariche,<br />

ma venne nominato comandante in<br />

capo delle Forze Armate e alto commissario<br />

per il Nordafrica francese.<br />

Tornando a parlare del teatro di guerra,<br />

in Libia, dopo che l’offensiva inglese<br />

aveva respinto gli <strong>it</strong>aliani dall’Eg<strong>it</strong>to e le<br />

truppe br<strong>it</strong>anniche avevano conquistato<br />

Bengasi, in Cirenaica, sull’aeroporto di<br />

Tripoli, il 12 febbraio 1941 atterrò un<br />

Heinkel 111 con a bordo il generale tedesco<br />

Erwin Rommel. Il 14 febbraio<br />

sbarcarono nel porto di Tripoli due un<strong>it</strong>à<br />

leggere tedesche, che cost<strong>it</strong>uivano l’avanguardia<br />

del “Deutsches Africa Korps”<br />

(DAK), basato su due divisioni<br />

corazzate, il cui arrivo venne completato<br />

nel mese di maggio. Contemporaneamente<br />

i primi aerei tedeschi<br />

atterravano sulla base libica di Bir Dufan<br />

(a sudovest di Misurata). Questo<br />

primo contingente era formato da Ju.87<br />

“Stuka”, Ju.88 e caccia bimotori<br />

Me.110. H<strong>it</strong>ler aveva inviato in Libia il<br />

DAK, con il disegno strategico di ricon-<br />

quistare il terreno perduto dalle<br />

forze <strong>it</strong>aliane, di occupare l’Eg<strong>it</strong>to<br />

e, attraversato il Canale di<br />

Suez, di inoltrarsi verso le fonti<br />

di petrolio e gli oleodotti del Medio<br />

Oriente. Per conquistare tale<br />

regione, H<strong>it</strong>ler faceva affidamento<br />

sulla Siria francese, dove, dall’agosto<br />

1940 risiedeva una<br />

Commissione di armistizio dell’Asse,<br />

e sull’Iraq (ex mandato<br />

br<strong>it</strong>annico). In quest’ultimo paese,<br />

alla fine di marzo 1941, a<br />

Bagdad si era insediato, con un<br />

colpo di mano, il governo filotedesco<br />

di Rashid Alì, che aveva<br />

allontanato il reggente filobr<strong>it</strong>annico<br />

AbduIla.<br />

Guerra in Iraq, Libano e Siria<br />

A questa azione, la Gran Bretagna decise<br />

di reagire facendosi forte di un<br />

trattato del 1932, che prevedeva il dir<strong>it</strong>to<br />

di trans<strong>it</strong>o delle forze br<strong>it</strong>anniche attraverso<br />

l’Iraq e quello di mantenere<br />

Cartina del teatro operativo del Medio<br />

Oriente. Nel 1941, al posto dell’attuale<br />

Stato d’Israele, c’era la Palestina sotto<br />

mandato br<strong>it</strong>annico<br />

basi aeree permanenti sugli aeroporti<br />

di Bassora e di Habbaniya. Il 18 aprile<br />

1941, quindi, una brigata di fanteria indiana<br />

e un reggimento di artiglieria,<br />

sbarcarono pacificamente a Bassora,<br />

dopo che un battaglione aviotrasportato<br />

era atterrato il giorno prima nel vicino<br />

aeroporto. Il 30 aprile, Rashid Alì,<br />

che contava sull’arrivo di aerei e di<br />

truppe aviotrasportate tedesche, si oppose<br />

ad altri sbarchi dei br<strong>it</strong>annici,<br />

dando inizio alle ostil<strong>it</strong>à armate contro<br />

di essi. In Iraq, la Royal Air Force br<strong>it</strong>annica<br />

utilizzò, inizialmente, una sessantina<br />

di aerei della propria scuola di<br />

pilotaggio di Habbanyia, tra i quali una<br />

trentina di biplani monomotori Hawker<br />

“Audax”, utilizzati come caccia bombardieri,<br />

cinque bombardieri leggeri bi-<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>


Il perimetro difensivo giapponese nei primi mesi del 1942<br />

plani Hawker “Hart”, tre caccia biplani<br />

Gloster “Gladiator” e ventisei bimotori<br />

da addestramento Airspeed “Oxford”;<br />

inoltre impiegò 17 bombardieri bimotori<br />

Vickers “Wellington”, dislocati a Bassora,<br />

e sette Bristol “Blenheim” schierati<br />

sulla base secondaria di Lydda. Di<br />

fronte c’era l’aviazione irachena forte di<br />

una sessantina di aerei bellicamente<br />

efficienti, tra cui quindici aerei d’assalto<br />

Breda Ba.65 e quattro bombardieri trimotori<br />

SM.79. A questo punto, pH<strong>it</strong>ler<br />

decise di inviare aerei e materiali bellici<br />

per rafforzare Rashid Alì.<br />

L’Iraq, con i suoi pozzi di petrolio di<br />

Mosul e di Kirkuk e i relativi oleodotti,<br />

non era la sola preoccupazione degli<br />

inglesi nel teatro operativo mediorientale.<br />

Churchill temeva che i tedeschi<br />

volessero prendere il controllo anche<br />

della Siria; in tal caso, tutti i pozzi e le<br />

raffinerie della Persia e del Golfo Persico<br />

sarebbero stati in pericolo.<br />

Il 2 maggio 1941, Berlino chiese al governo<br />

di Vichy il permesso di trans<strong>it</strong>o,<br />

attraverso la Siria, per il materiale bellico<br />

e per gli aerei destinati ad aiutare l’Iraq.<br />

Il gen. Fernand Dentz, comandante<br />

in capo francese in Siria, ricevette istruzioni<br />

al riguardo. Tra il 9 maggio 1941 e<br />

la fine del mese, una cinquantina di velivoli<br />

tedeschi (He.111, Me.110, Ju.52 e<br />

Ju.90) e una quindicina di aerei <strong>it</strong>aliani,<br />

tra cui undici caccia biplani CR.42, tutti<br />

provenienti da Rodi, atterrarono sugli<br />

aeroporti siriani. Il 13 maggio, aerei tedeschi<br />

He.111 e Me.110 atterrarono<br />

nel nord dell’Iraq, sull’aeroporto di Mosul,<br />

segu<strong>it</strong>i da una sezione di CR.42<br />

<strong>it</strong>aliani. Il 14 maggio gli aerei della RAF<br />

furono autorizzati ad operare contro i<br />

velivoli <strong>it</strong>alo-tedeschi in Iraq, oltre che<br />

ad interdire i rifornimenti in trans<strong>it</strong>o sul-<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />

la ferrovia che univa<br />

Aleppo (Siria) con<br />

Mosul (Iraq). Il 30<br />

maggio, la resistenza<br />

in Iraq venne stroncata<br />

e gli inglesi raggiunsero<br />

Bagdad;<br />

Rashid Alì fu costretto<br />

a fuggire in Persia<br />

e il reggente filobr<strong>it</strong>annico,<br />

fu reinsediato<br />

con un nuovo<br />

governo. Gli aerei <strong>it</strong>alo-tedeschi<br />

tornarono<br />

sui campi siriani, dopo<br />

aver sub<strong>it</strong>o qualche<br />

perd<strong>it</strong>a.<br />

Ora, gli inglesi potevano dedicarsi alla<br />

Siria. Durante la notte dell’8 giugno<br />

1941, forze inglesi e della Francia Libera<br />

presenti in Palestina (sotto mandato<br />

br<strong>it</strong>annico), entrarono in Libano (ex<br />

mandato francese, ma con forze aeree,<br />

navali e terrestri di Vichy ancora presenti)<br />

ed in Siria, nell’amb<strong>it</strong>o della operazione<br />

“Exporter”. Le forze di Vichy<br />

presenti nello scacchiere, agli ordini del<br />

gen. Fernand Dentz, contavano 35.000<br />

uomini, 90 carri armati, 90 aerei (caccia<br />

D.520, MS.406; bombardieri Glenn<br />

Martin 167F e LeO 451) e due cacciatorpediniere<br />

con tre sommegibili nel<br />

porto di Beirut (Libano). Queste forze<br />

reagirono vigorosamente, mettendo inizialmente<br />

in difficoltà gli attaccanti. Ciononostante,<br />

il 12 luglio, dopo cinque<br />

settimane di lotta, il gen. Dentz fu costretto<br />

ad arrendersi. La Siria passò,<br />

così, sotto l’occupazione inglese. Le<br />

perd<strong>it</strong>e anglo-francesi, tra morti e fer<strong>it</strong>i,<br />

furono di circa 4.500 uomini, mentre le<br />

perd<strong>it</strong>e dei francesi di Vichy furono di<br />

circa 6.500 uomini.<br />

Il confl<strong>it</strong>to del Madagascar<br />

Tuttavia, il confl<strong>it</strong>to armato più grave, tra<br />

francesi ed inglesi, si svolse nel Madagascar<br />

francese, nel 1942, a causa dei<br />

giapponesi. Dopo l’attacco nipponico alla<br />

base navale di Pearl Harbor e la distruzione<br />

di parte della Flotta<br />

Americana del Pacifico, il Giappone<br />

aveva allargato il suo “perimetro difensivo”,<br />

convinto di avere eliminato il principale<br />

ostacolo alla sua espansione volta<br />

ad impossessarsi delle fonti delle materie<br />

prime (nelle Indie Orientali Olandesi,<br />

l’attuale Indonesia) e a mettere in sicurezza<br />

le linee di rifornimento con la madrepatria.<br />

L’allargamento di tale<br />

17<br />

VARIE<br />

perimetro consistette nell’impossessarsi<br />

di numerosi terr<strong>it</strong>ori insulari che si trovavano<br />

a ovest del 180° meridiano,<br />

procedendo verso sud fino alle isole<br />

Gilbert, per poi piegare verso ovest, con<br />

la conquista delle isole Salomone, della<br />

Nuova Guinea, del Borneo, della Malesia<br />

e delle Indie Olandesi. Questo piano<br />

strategico includeva il possesso della<br />

costa cinese e di quella degli Stati che<br />

si trovavano più a sud, come Indocina,<br />

Thailandia e Birmania. Il “perimetro” fu<br />

prolungato anche nell’Oceano Indiano,<br />

con la conquista delle isole Nicobare e<br />

Andamane, in modo da minacciare l’Isola<br />

di Ceylon, s<strong>it</strong>uata più a ovest, a circa<br />

700 miglia nautiche di distanza, e da<br />

mettere sotto tiro la Flotta inglese dell’Oceano<br />

Indiano, di stanza nel locale<br />

porto di Colombo.<br />

Come abbiamo accennato, il piano<br />

giapponese richiedeva anche il controllo<br />

delle coste e dei porti dell’Indocina.<br />

A tale scopo, il 24 luglio 1942,<br />

Tokio avanzò una perentoria richiesta<br />

al governo di Vichy, chiedendo di occupare<br />

delle basi in Indocina; in caso<br />

contrario i giapponesi se ne sarebbero<br />

impossessati con la forza. Una<br />

eventuale azione di forza, peraltro, sarebbe<br />

stata facil<strong>it</strong>ata dal fatto che, fin<br />

La grande isola di Madagascar, che<br />

domina il settore occidentale dell’Oceano<br />

Indiano<br />

segue


VARIE<br />

Un silurante biplano “Swordfish” sorvola la portaerei “Illustrius”,<br />

in attesa del decollo degli altri aerei della squadriglia<br />

dal settembre 1940, Vichy aveva già<br />

concesso ai giapponesi il dir<strong>it</strong>to di<br />

trans<strong>it</strong>o sul terr<strong>it</strong>orio indocinese, per<br />

cui truppe giapponesi erano già presenti<br />

in Indocina. La richiesta giapponese,<br />

comunque, venne soddisfatta.<br />

Questa accondiscendenza della Francia<br />

di Vichy verso i nipponici fece drizzare<br />

le orecchie al governo di Londra.<br />

La stessa accondiscendenza poteva<br />

verificarsi per l’isola di Madagascar,<br />

nell’Oceano Indiano a est delle coste<br />

africane. Churchill considerava quell’isola<br />

la chiave di volta della sicurezza di<br />

tale oceano; l’eventuale concessione di<br />

una base ai sommergibili nipponici poteva<br />

compromettere tutte le comunicazioni<br />

con i diversi fronti di guerra e con<br />

i terr<strong>it</strong>ori dell’Impero Br<strong>it</strong>annico.<br />

I timori di Churchill, peraltro, erano già<br />

sorti fin dal 5 aprile 1942, data in cui la<br />

flotta giapponese aveva attaccato il porto<br />

di Colombo, con un’azione sul tipo di<br />

quella di Pearl Harbor. Una ottantina di<br />

aerei, provenienti da cinque portaerei,<br />

avevano assaltato il porto nel tentativo<br />

di cancellare la flotta inglese da quel<br />

teatro operativo. Ciò, poteva significare<br />

che il Giappone avesse intenzione di<br />

La grande baia di Diego Suarez, posta<br />

sull’estrema punta settentrionale del<br />

Madagascar<br />

18<br />

conquistare Ceylon<br />

e di estendere il<br />

suo dominio su tutto<br />

l’Oceano Indiano.<br />

La flotta inglese,<br />

comunque, si era<br />

salvata, allontanandosi<br />

dal porto di<br />

Colombo grazie ad<br />

un avviso ricevuto<br />

dal “servizio intelligence”.<br />

Questo fatto ed altre<br />

pesanti incursioni<br />

giapponesi<br />

sulle coste e sui<br />

porti del Golfo del<br />

Bengala, fecero decidere il governo di<br />

Londra a prendere il controllo del porto<br />

di Diego Suarez nel Madagascar,<br />

considerato il principale centro di interesse<br />

strategico in quell’area; in fase<br />

di pianificazione, gli inglesi r<strong>it</strong>ennero<br />

che l’occupazione del resto dell’isola,<br />

lunga circa 1.500 km, avesse scarsa<br />

importanza, sperando<br />

di arrivare<br />

rapidamente<br />

ad un accordo<br />

con il Governatore<br />

francese.<br />

Alle 04,30 del<br />

5 maggio 1942,<br />

quindi, nell’amb<strong>it</strong>o<br />

dell’operazione<br />

“Ironclade”, una<br />

forza anfibia ingle-<br />

se, appoggiata da<br />

numerose navi da<br />

guerra e da due<br />

portaerei (“Illustrius”<br />

e “Indom<strong>it</strong>able”) con 82 aerei (tra<br />

cui i moderni monoplani americani<br />

Grumman F4F-3 “Wildcat” ribattezzati<br />

“Martlet” dagli inglesi), iniziò le operazioni<br />

di sbarco sulle lingue di terr<strong>it</strong>orio<br />

che circondavano la baia di Diego Suarez,<br />

sull’estrema punta settentrionale<br />

del Madagascar. Mezz’ora dopo, gli aerei<br />

delle portaerei iniziarono un violento<br />

attacco agli aeroporti e alle navi alla<br />

fonda nella baia, contrastati da pochi<br />

caccia francesi Morane Saulnier<br />

MS.460. I francesi di Vichy, malgrado<br />

fossero stati colti di sorpresa, opposero<br />

una resistenza che si intensificò con il<br />

passar del tempo, anche se la piazza di<br />

Diego Suarez si arrese il 7 maggio. Tuttavia,<br />

il rifiuto del Governatore di accordarsi<br />

con gli inglesi, convinse questi<br />

ultimi a procedere alla conquista dell’intera<br />

isola, per cui seguirono altri sbarchi<br />

sulla costa occidentale e su quella<br />

orientale. La cap<strong>it</strong>ale Tananarive, posta<br />

al centro dell’isola, cadde nelle mani inglesi<br />

il 23 settembre. Il governatore,<br />

con le restanti forze francesi, si r<strong>it</strong>irò nel<br />

sud dell’isola, ma il 6 novembre, dopo<br />

sei mesi di combattimenti, dovette arrendersi.<br />

L’ultimo scontro in Nordafrica<br />

Sub<strong>it</strong>o dopo il Madagascar, l’ultimo<br />

scontro tra francesi e inglesi si consumò<br />

durante lo sbarco alleato nel<br />

Nordafrica francese. L’8 novembre<br />

1942, tre “Task Force” alleate iniziarono<br />

l’operazione “Torch” sbarcando in<br />

Marocco (Casablanca), e in Algeria<br />

(Orano e Algeri). L’operazione colse<br />

di sorpresa le forze francesi e anche<br />

quelle dell’Asse impegnate in Libia.<br />

Lo scopo era quello di aprire un nuovo<br />

fronte alle spalle dello schieramento<br />

<strong>it</strong>alo-tedesco. Per ingannare i<br />

Il Grumman F4F-3 “Martlett”, sul ponte della portaerei inglese<br />

“Illustrius”. Queto aereo, prodotto negli Stati Un<strong>it</strong>i,<br />

fu impiegato anche dalla US Navy con il nome di “Wildcat”<br />

francesi di Vichy, l’operazione fu fatta<br />

apparire come un’azione esclusivamente<br />

americana, sotto il comando<br />

del gen. Eisenhower. Il presidente<br />

Roosevelt, infatti, era convinto che,<br />

grazie ai buoni rapporti esistenti tra<br />

Stati Un<strong>it</strong>i e Francia (mentre La Gran<br />

Bretagna era invisa ai mil<strong>it</strong>ari di Vichy),<br />

i difensori francesi, vedendo i<br />

soldati americani avrebbero opposto<br />

solo una resistenza di facciata, o addir<strong>it</strong>tura<br />

nessuna resistenza, per poi<br />

passare dalla parte degli alleati. Di<br />

conseguenza i primi sbarchi, nelle local<strong>it</strong>à<br />

c<strong>it</strong>ate, furono effettuati esclusivamente<br />

dalle truppe americane.<br />

Durante gli sbarchi, l’appoggio aereo fu<br />

forn<strong>it</strong>o da numerose portaerei da combattimento<br />

ed ausiliarie, americane ed<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>


Un “Sea Hurricane” della portaerei inglese<br />

“Dasher”, con la coccarda americana, abbattuto<br />

dalla reazione dei francesi di Vichy<br />

inglesi. La “Western Task Force”, proveniente<br />

dagli Stati Un<strong>it</strong>i e diretta a Casablanca,<br />

contava sulle portaerei<br />

americane “Ranger”, “Sangamon”,<br />

“Santee” e “Suwanee”, con un totale di<br />

114 aerei (F4F-4 “Wildcat”, SBD-3<br />

“Dauntless”, TBF-1 “Avenger”); una<br />

quarta portaerei, la “Chenango”, trasportava<br />

77 caccia terrestri Curtiss P-<br />

40, che dovevano atterrare sugli<br />

aeroporti marocchini conquistati. La<br />

“Central Task Force”, proveniente dall’Inghilterra<br />

e diretta a Orano, comprendeva<br />

le portaerei inglesi “Furious”,<br />

“B<strong>it</strong>er” e “Dasher”, con un totale di 62<br />

aerei (“Seafire IIC”, “Sea Hurricane” e<br />

“Albacore”). La “Eastern Task Force”,<br />

proveniente dall’Inghilterra e diretta ad<br />

Algeri, includeva le portaerei br<strong>it</strong>anniche<br />

“Victorious”, “Formidable”, “Argus”<br />

e “Avenger”, con un totale di 104 aerei<br />

(F4F-3 “Martlet”, “Seafire IIC”, “Sea<br />

Hurricane””, “Fulmar” e “Albacore”).<br />

All’azione parteciparono anche numerosi<br />

caccia “Sp<strong>it</strong>fire” della RAF e 130<br />

“Sp<strong>it</strong>fire VB e VC” dell’US Army Air Force<br />

(USAAF), di base a Gibilterra. Comunque,<br />

a tutti i velivoli americani ed<br />

inglesi coinvolti nell’appoggio diretto<br />

agli sbarchi, fu imposta la coccarda statun<strong>it</strong>ense<br />

adottata per l’occasione (stella<br />

bianca su<br />

fondo blu con<br />

bordo giallo,<br />

sullo stile delle<br />

coccarde<br />

br<strong>it</strong>anniche),<br />

allo scopo di<br />

gettare fumo<br />

negli occhi ai<br />

La coccarda americana<br />

bordata di giallo<br />

contrassegnò tutti gli<br />

aerei, americani ed inglesi,<br />

partecipanti all’operazione<br />

“Torch”<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />

difensori francesi.<br />

Per contrastare<br />

l’invasione<br />

l’Armée de<br />

l’Air francese<br />

disponeva complessivamente<br />

di circa 200 caccia D.520, Curtiss<br />

75A “Hawk”, MS.406 e<br />

caccia bimotori Potez 630 e<br />

631, oltre a un centinaio di<br />

bombardieri bimotori.<br />

Roosevelt, comunque, si era illuso<br />

sul comportamento dei<br />

francesi; a fronte di qualche defezione,<br />

le forze di Vichy opposero<br />

una forte resistenza,<br />

soprattutto ad Orano e a Casablanca.<br />

Proprio a Casablanca<br />

ci fu una violenta battaglia navale<br />

tra francesi e americani con gravi<br />

perd<strong>it</strong>e francesi di uomini e navi, ma<br />

anche con molti danni e perd<strong>it</strong>e di uomini<br />

da parte americana.<br />

Il generale De Gaulle era stato tenuto<br />

all’oscuro dell’operazione “Torch” e fu<br />

informato solo quando era già in corso; i<br />

francesi liberi erano stati esclusi dalla<br />

pianificazione per timore di una fuga di<br />

notizie. Questo fatto cost<strong>it</strong>uì un altro grave<br />

affronto per De Gaulle, il quale, comunque,<br />

inc<strong>it</strong>ò via radio i francesi del<br />

Nordafrica ad unirsi agli americani. L’11<br />

novembre, il comandante in capo delle<br />

Forze Armate francesi di Vichy, amm.<br />

Darlan, presente per puro caso ad Algeri<br />

per motivi privati, accettò di cambiare<br />

bandiera, firmando un armistizio<br />

con gli Alleati. In Francia, il maresciallo<br />

Pétain fu costretto a sconfessare Darlan;<br />

ciononostante, il 13 novembre gli<br />

americani riconobbero l’ammiraglio come<br />

capo del governo civile francese del<br />

Nord Africa, scatenando le ire del gen.<br />

De Gaulle. Stranamente, il 24 dicembre<br />

1941, Darlan fu assassinato da un giovane<br />

esaltato, il quale venne catturato,<br />

giudicato da una corte marziale per direttissima<br />

e immediatamente fucilato. Il<br />

caso, quindi, rimase avvolto nel mistero.<br />

In segu<strong>it</strong>o al-l’armistizio firmato da Darlan,<br />

Germania e Italia abbandonarono<br />

la pol<strong>it</strong>ica armistiziale tenuta verso Vichy,<br />

occupando mil<strong>it</strong>armente la Francia<br />

ancora libera (“Operazione Attila”) e la<br />

Corsica; il governo francese fu ridotto<br />

ad ent<strong>it</strong>à puramente nominale. Inoltre,<br />

in Tunisia, le autor<strong>it</strong>à mil<strong>it</strong>ari francesi furono<br />

costrette a mantenere aperti i porti<br />

e gli aeroporti a <strong>it</strong>aliani e tedeschi, che,<br />

con grande rapid<strong>it</strong>à, avevano iniziato un<br />

ponte aereo per l’invio di truppe, mezzi<br />

e aerei da combattimento. Questa operazione<br />

fu completata il 16 novembre,<br />

giorno in cui anche gli americani misero<br />

piede nella parte nord-occidentale<br />

19<br />

VARIE<br />

della Tunisia, con un lancio di paracadutisti.<br />

Il resto della storia è certamente<br />

nota a tutti. Alla fine della guerra, malgrado<br />

che inglesi e francesi avessero<br />

combattuto l’uno contro l’altro per circa<br />

due anni e mezzo, la Francia ebbe un<br />

posto al tavolo dei vinc<strong>it</strong>ori, grazie soprattutto<br />

a De Gaulle che aveva parzialmente<br />

“rattoppato” l’onore della<br />

Nazione. Ma, a parte De Gaulle ed il<br />

suo operato, quel posto, la Francia se<br />

lo era veramente mer<strong>it</strong>ato?<br />

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(4) Martin Gilbert, La grande storia della seconda<br />

guerra mondiale, I Classici della<br />

Storia, Arnoldo Mondadori Ed<strong>it</strong>ore, Milano,<br />

2010.<br />

(5) Ashley Brown, Modern Warfare, from<br />

1939 to the present day, Orbis Publishing<br />

Ltd., London, 1985.<br />

(6) Arrigo Petacco, Le grandi battaglie del<br />

ventesimo secolo, Armando Curcio Ed<strong>it</strong>ore,<br />

Roma.<br />

(7) Alberto Borgiotti, Cesare Gori, La guerra<br />

in Africa Settentrionale. 1942-1943 Assalto<br />

dal cielo, STEM Mucchi, Modena, 1973.


VARIE<br />

Acavallo di Capodanno la partecipazione<br />

<strong>it</strong>aliana al programma<br />

F-35 Joint Strike<br />

Fighter è stata duramente attaccata<br />

sulla stampa e da alcuni telegiornali<br />

in nome di una presunta consonanza<br />

con il clima generale di<br />

risparmi e tagli alla spesa pubblica.<br />

I fatti sono stati presentati in modo<br />

tanto unilaterale da indurre l’ex capo<br />

di Stato Maggiore dell’Aeronautica<br />

Mil<strong>it</strong>are gen. SA Leonardo<br />

Tricarico a commentare che «Nel<br />

dibatt<strong>it</strong>o sul caccia F-35 Joint Strike<br />

Fighter pol<strong>it</strong>ici e giornalisti sono scivolati<br />

su temi mil<strong>it</strong>ari con i quali<br />

hanno poca dimestichezza. Ciò ha<br />

fatto dilagare tesi fondate su superficial<strong>it</strong>à<br />

e pregiudizio, facendo apparire<br />

uno dei pilastri della difesa<br />

<strong>it</strong>aliana nel XXI secolo come un lusso<br />

o un costoso sfizio. Niente di più<br />

sbagliato».<br />

Piuttosto che acquistare i 131 Joint<br />

Strike Fighter pianificati dall’Aeronautica<br />

Mil<strong>it</strong>are e dalla Marina Mil<strong>it</strong>are<br />

i cr<strong>it</strong>ici hanno sostenuto<br />

essere più conveniente rinunciare<br />

agli investimenti già fatti: sacrificare<br />

quindi i circa 2,5 miliardi già spesi<br />

per risparmiarne, nelle varie<br />

versioni circolate senza contradd<strong>it</strong>torio,<br />

da 13 a 26. L’argomento non è<br />

nuovo e circola da tempo su internet,<br />

trovando eco in diverse posizioni<br />

pol<strong>it</strong>iche. Ma, come hanno fatto<br />

notare nei giorni successivi gli osservatori<br />

più informati, è viziato da<br />

gravi inesattezze.<br />

In primo luogo, per risparmiare l’intera<br />

cifra sarebbe necessario non<br />

tanto cancellare il JSF quanto rinunciare<br />

a rimpiazzare AMX, AV-8B<br />

Harrier II+ e Tornado, le tre linee<br />

che la Difesa <strong>it</strong>aliana prevede di sost<strong>it</strong>uire<br />

con l’F-35. Diversamente andrebbero<br />

comunque acquistati altri<br />

aerei, con i relativi tempi e costi di<br />

sviluppo e di produzione. Per l’Aeronautica<br />

Mil<strong>it</strong>are il fabbisogno, più<br />

urgente per quanto riguarda gli<br />

20<br />

Con una campagna mediatica unilaterale<br />

Il JSF sotto attacco pol<strong>it</strong>ico<br />

Risparmi non dimostrati, ma rischi chiarissimi<br />

di Gregory Alegi<br />

AMX, meno immediato per il Tornado,<br />

è nell’ordine di un centinaio di<br />

macchine. Se per avere una linea<br />

unica si dovesse scegliere l’Eurofighter,<br />

non ci si può illudere che il<br />

suo costo un<strong>it</strong>ario possa essere inferiore<br />

a quello del JSF. Per la Marina<br />

Mil<strong>it</strong>are, che con gli F-35B prevede<br />

di armare la portaerei “Cavour”, il<br />

problema è ancora più difficile: la<br />

nave, pur molto più grande della<br />

“Garibaldi”, è troppo piccola per<br />

osp<strong>it</strong>are aerei a decollo convenzionale.<br />

Non esistendo l’opzione di passare<br />

alla versione imbarcata F-35C,<br />

come ha scelto di fare la Gran Bretagna,<br />

rinunciare all’unico aereo da<br />

combattimento a decollo corto/atterraggio<br />

verticale oggi in costruzione<br />

significherebbe imporre alla<br />

Marina di rinunciare alla componente<br />

imbarcata ad ala fissa. Per<br />

non dover declassare la propria agognata<br />

portaerei in una più modesta<br />

portaelicotteri - in sé già uno spreco<br />

ulteriore di risorse pubbliche - la<br />

Marina non ha dunque altra scelta<br />

se non il JSF. La “fetta” di risparmio<br />

per i 22 F-35B imbarcati è, dunque,<br />

sostanzialmente immaginaria. Già<br />

sotto un profilo puramente ar<strong>it</strong>metico,<br />

senza JSF non vi sarebbe dunque<br />

alcun risparmio.<br />

Anche sotto il profilo industriale<br />

l’eventuale usc<strong>it</strong>a dal programma<br />

JSF non sarebbe indolore nel breve,<br />

medio e lungo periodo. «Nei<br />

piani di partecipazione industriale al<br />

programma F-35 - ha ricordato Tricarico<br />

- sono oggi inser<strong>it</strong>e 40 d<strong>it</strong>te<br />

nazionali, di cui 17 grandi, 15 PMI<br />

ed otto di Finmeccanica e Fincantieri.<br />

Altre 32, prevalentemente PMI,<br />

sono coinvolte in attiv<strong>it</strong>à conosc<strong>it</strong>ive<br />

o gare legate al progetto». I r<strong>it</strong>orni<br />

già realizzati sono di circa 539<br />

milioni di dollari e quelli previsti<br />

sono valutati in 13 miliardi. Per l’ex<br />

Alenia Aeronautica - oggi Alenia<br />

Aermacchi - l’impatto sarebbe particolarmente<br />

duro, dato che nel<br />

piano di rilancio dell’azienda la costruzione<br />

dei cassoni alari è uno<br />

dei punti chiave per l’intera attiv<strong>it</strong>à<br />

mil<strong>it</strong>are che fa capo a Torino. Senza<br />

il JSF quel lavoro sparirebbe e la<br />

ripartenza di Alenia sarebbe ancora<br />

più difficile. Tra l’altro lo stabilimento<br />

di Cameri (Novara) per l’assemblaggio<br />

finale dei JSF è in<br />

avanzato stato di costruzione, tanto<br />

che è già in funzione la struttura<br />

provvisoria (“interim”). Restare<br />

fuori dal JSF avrebbe un immediato<br />

impatto occupazionale ed in poco<br />

tempo porterebbe ad un<br />

drastico ridimensionamento dell’industria<br />

<strong>aeronautica</strong>, magari per<br />

vederla acquistare a prezzo di saldo<br />

dai concorrenti franco-tedeschi.<br />

Per le Forze Armate, tuttavia, l’aspetto<br />

più importante è quello operativo.<br />

Gli scenari odierni sono fatti<br />

di coalizioni alle quali ciascun fornisce<br />

quant<strong>it</strong>à di mezzi che - per la<br />

loro efficacia crescente, ma anche<br />

per il loro costo - sono sempre minori.<br />

In questo quadro è già un problema<br />

scegliere un sistema che, per<br />

quanto prestante, non sia allo standard<br />

della propria alleanza. È indubbio<br />

che il JSF sarà l’aereo degli<br />

Stati Un<strong>it</strong>i e di molti loro alleati,<br />

dal Regno Un<strong>it</strong>o che è “socio fondatore”<br />

del programma al Giappone<br />

che in dicembre lo ha prefer<strong>it</strong>o all’Eurofighter<br />

fino alla Turchia, che<br />

ai primi di gennaio ha ordinato i<br />

primi due esemplari. Né l’Italia può<br />

pensare di affidarsi per sempre al<br />

Tornado, il bireattore protagonista<br />

nel 1991 della Guerra del Golfo e<br />

impiegato con grande efficacia<br />

vent’anni dopo sulla Libia. Ma questo<br />

grande aereo è stato concep<strong>it</strong>o<br />

nel 1968, ha volato nel 1974 ed entrato<br />

in servizio in Italia nel 1982:<br />

esattamente 30 anni fa. L’invecchiamento<br />

si traduce in maggiori costi<br />

sia per la manutenzione sia per la<br />

necess<strong>it</strong>à di aggiornamenti sempre<br />

più frequenti.<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>


Rinunciare a dare al Tornado un successore<br />

- fosse pure un Eurofighter -<br />

comporterebbe una inesorabile perd<strong>it</strong>a<br />

di capac<strong>it</strong>à e, in defin<strong>it</strong>iva, un<br />

declassamento delle Forze Armate e,<br />

in diretta conseguenza, della nazione<br />

che rappresentano brillantemente<br />

nei più difficili contesti operativi.<br />

Da questa analisi delle conseguenze<br />

dell’eventuale rinuncia <strong>it</strong>aliana al<br />

JSF non si può naturalmente concludere<br />

che il programma F-35 sia<br />

perfetto o che non abbia la sua dose<br />

di problemi. Si tratta però in gran<br />

parte di aspetti legati al salto tecnologico<br />

che rappresenta, non diversi<br />

da quelli che hanno toccato in questi<br />

anni i più ambiziosi programmi<br />

civili e mil<strong>it</strong>ari, dal Boeing B787<br />

agli Airbus A380 e A400M. Anche in<br />

questo caso la cr<strong>it</strong>ica appare dunque<br />

strumentale.<br />

A tali aspetti bisogna però aggiungere<br />

la responsabil<strong>it</strong>à morale di chi tra<br />

qualche anno potrebbe essere chia-<br />

C-27J per l’Australia?<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />

mato a inviare <strong>it</strong>aliani ed <strong>it</strong>aliane in<br />

operazioni reali - quelle che si scrivono<br />

in rosso, nelle quali “gli altri”<br />

sparano addosso - con equipaggiamenti<br />

non all’altezza della s<strong>it</strong>uazione<br />

e degli alleati. Con l’ulteriore<br />

prospettiva, di fronte alle difficoltà<br />

sempre possibili nei contesti operativi,<br />

di dover spiegare di aver dovuto<br />

farli rischiare di più o di aver fatto<br />

spendere all’Italia di più per una soluzione<br />

rabberciata a servizio di<br />

qualche impuntatura ideologica o di<br />

una visione più da ragioniere che da<br />

economista.<br />

Per spiegare quanto sia errato ridurre<br />

la sicurezza nazionale ad una<br />

questione di “costi” e di “risparmio”<br />

bastano, soprattutto in campo aeronautico,<br />

poche date. Nel 1975 l’Italia<br />

non aderì al “contratto del<br />

secolo”, come fu battezzata la scelta<br />

di molti paesi europei del caccia<br />

americano F-16 per sost<strong>it</strong>uire gli obsolescenti<br />

F-104 Starfighter, dei<br />

Secondo quanto riportato da DedaloNews, che c<strong>it</strong>a l’Herald Sun<br />

del 10 gennaio, l’Australia sarebbe intenzionata ad acquistare dieci<br />

C-27J Spartan da trasporto tattico prodotti dall’Alenia Aermacchi,<br />

aerei destinati a sost<strong>it</strong>uire i De Havilland DHC.4 Caribu da tempo<br />

radiati dalla linea di volo della Royal Australian Air Force.<br />

Sperimentati nuovi missili iraniani<br />

Il 1° gennaio l’Iran ha annunciato di aver sperimentato con successo<br />

il nuovo missile da crociera antinave Qader (“possente”) e il<br />

missile a corto raggio Nasr (“v<strong>it</strong>toria”) a conclusione di una eserc<strong>it</strong>azione<br />

navale condotta nello stretto di Hormuz.<br />

Secondo quanto dichiarato nell’occasione dall’ammiraglio iraniano<br />

Mahamoud Mousavi, il Qader, che ha una portata di 200 km, sarebbe<br />

in grado di ingannare i radar ed eludere le contromisure elettroniche<br />

e potrebbe essere impiegato - assieme al Nasr che ha una<br />

portata di 35 km - per contribuire a impedire il traffico navale nello<br />

stretto di Hormuz qualora le esportazioni di petrolio dell’Iran dovessero<br />

essere bloccate dalle sanzioni approvate poche ore prima dagli<br />

Stati Un<strong>it</strong>i (e ora anche all’esame dell’Unione Europea) nei confronti<br />

di Teheran.<br />

Un “embargo” petrolifero che serve a «aumentare la pressione» affinché<br />

l’Iran rinunci alle possibili applicazioni mil<strong>it</strong>ari dei suoi programmi<br />

nucleari, programmi che destano serie preoccupazioni, oltre<br />

che in Israele, in tutto il mondo occidentale.<br />

quali acquistò invece altri 40 esemplari<br />

destinati in origine alla Turchia.<br />

Negli anni successivi furono<br />

necessari due programmi di ammodernamento<br />

dello Starfighter, comunque<br />

insufficienti a metterlo in<br />

grado di difendere i cieli <strong>it</strong>aliani durante<br />

l’emergenza nei Balcani, comprese<br />

le operazioni in Bosnia e<br />

Kosovo (1994-1999). Poiché nel frattempo<br />

l’Eurofighter era incappato<br />

in numerosi r<strong>it</strong>ardi, l’Italia dovette<br />

ricorrere all’oneroso noleggio dei<br />

Tornado ADV (1995-2004), segu<strong>it</strong>o<br />

da quello... degli F-16 rifiutati<br />

trent’anni prima.<br />

Di fronte al rischio che un approccio<br />

ideologico al futuro porti a ripetere<br />

gli errori e sprechi del passato,<br />

l’11 gennaio il ministro della Difesa<br />

Giampaolo Di Paola si è lim<strong>it</strong>ato ad<br />

annunciare alla Camera che il programma<br />

JSF rientra nel riesame<br />

complessivo della pol<strong>it</strong>ica di difesa<br />

già in corso.<br />

Nuovo missile cinese<br />

antinave<br />

Organi d’informazione statun<strong>it</strong>ensi<br />

hanno recentemente indicato che<br />

la Cina sta per rendere operativo<br />

il potente missile antinave Dongfeng<br />

(“Vento d’Oriente”) DF-21D quale arma<br />

da usare contro le portaerei della US<br />

Navy qualora si avvicinassero troppo alle<br />

sue coste.<br />

Il DF-21D (che gli americani hanno già<br />

denominato Carrier killer - assassino delle<br />

portaerei) è il perfezionamento del DF-21<br />

- un missile balistico a medio raggio a due<br />

stadi a propellente solido, sviluppato dalla<br />

Seconda Accademia Aerospaziale (oggi<br />

China Changfeng Mechanics and Electronics<br />

Technology Academy) alla fine degli<br />

anni Settanta - in grado anche di portare<br />

una testata nucleare di 500 kt fino a<br />

2.800 km di distanza dalla sua postazione<br />

di lancio generalmente collocata su un<br />

mezzo semovente.<br />

Il missile, secondo quanto reso noto in<br />

propos<strong>it</strong>o, può essere guidato da sistemi<br />

satell<strong>it</strong>ari e colpire con assoluta precisione<br />

un obiettivo in navigazione entro il<br />

suo raggio d’azione.<br />

21<br />

VARIE


VARIE<br />

Terminata la produzione del Raptor<br />

Il 13 dicembre, con l’usc<strong>it</strong>a dalla catena di montaggio del 187° e ultimo F-22 prodotto dalla Lockheed Martin, è<br />

cessata la produzione del Raptor, considerato l’erede dell’F-15 Eagle come caccia da superior<strong>it</strong>à aerea.<br />

È da ricordare che l’F-22, il cui programma iniziale prevedeva la costruzione di 381 esemplari al costo un<strong>it</strong>ario di<br />

150 milioni di dollari e che ha effettuato il primo volo nel settembre 1997, ha avuto una v<strong>it</strong>a molto travagliata caratterizzata<br />

da due gravi incidenti, con la perd<strong>it</strong>a di altrettanti velivoli, e da ben tre lunghe sospensioni dell’attiv<strong>it</strong>à di volo<br />

della total<strong>it</strong>à di queste macchine a causa di alcuni problemi riscontrati nel sistema di erogazione dell’ossigeno ai piloti<br />

e a quello d’eiezione.<br />

Alla cessazione della produzione del Raptor hanno anche contribu<strong>it</strong>o la notevole liev<strong>it</strong>azione dei costi legati al programma<br />

e il veto, posto dal Congresso statun<strong>it</strong>ense, all’esportazione dell’aereo.<br />

Il Giappone ha scelto l’F-35<br />

come suo nuovo caccia<br />

Il 13 dicembre la stampa giapponese ha reso noto che il Consiglio<br />

di Sicurezza Nazionale di Tokio ha scelto il caccia multiruolo<br />

di 5ª generazione della Lockheed Martin F-35A Lightning<br />

II (JSF - Joint Strike Fighter) quale sost<strong>it</strong>uto degli ormai anziani<br />

McDonnell Douglas F-4 Phantom attualmente nella linea di volo<br />

delle sue forze aeree per la difesa.<br />

La scelta - che ha fatto escludere il Boeing F/A-18E/F Super<br />

Hornet e l’Eurofighter Typhoon - riguarda l’acquisizione di almeno<br />

42 F-35A (la versione da decollo e atterraggio convenzionali)<br />

per un valore stimato di circa otto miliardi di dollari.<br />

Non fu m<strong>it</strong>ragliato mentre<br />

scendeva con il paracadute<br />

Il socio Moreno Biavati - uno dei fondatori del gruppo Romagna<br />

Air Finders (Raf) che si occupa del recupero di aerei della seconda<br />

guerra mondiale - con riferimento a quanto apparso a pag. 10<br />

di Aeronautica n. 10/2011 sull’Aeronautica Nazionale Repubblicana<br />

(ANR) e, in particolare, sul ten. pil. Giovanbattista Boscutti che “sarebbe<br />

stato ucciso mentre discendeva con il paracadute dopo essersi<br />

lanciato dal suo aereo colp<strong>it</strong>o dall’avversario”, precisa che i<br />

resti di tale ufficiale sono stati invece recuperati nel novembre 2006<br />

dal gruppo Raf ancora all’interno del suo Mc.205 profondamente<br />

infossatosi l’11 marzo 1944 in un terreno impregnato d’acqua del<br />

comune di Corbezzola (Padova) in quanto abbattuto nel corso di un<br />

combattimento aereo.<br />

Di tale recupero si tratta dettagliatamente a pag. 219 del libro “Cacciatori<br />

di aerei”, libro peraltro recens<strong>it</strong>o a pag. 43 di questo numero.<br />

Il socio Biavati ricorda inoltre che, fino ad oggi, il Rfa ha recuperato<br />

24 velivoli di cui 10 con piloti di varie nazional<strong>it</strong>à e che a Fusignano<br />

di Ravenna il Rfa stesso ha allest<strong>it</strong>o un museo con<br />

numerosi reperti di aerei e di equipaggiamenti dei loro sfortunati<br />

piloti, museo vis<strong>it</strong>abile telefonando al presidente del gruppo Raf<br />

Leo Venieri al cell. 3486719811.<br />

22<br />

Missili MICA per l’India<br />

500 missili aria-aria MICA (acronimo che sta<br />

per “missile da combattimento aereo multiruolo)<br />

sono stati recentemente ordinati a MBDA<br />

dal governo indiano che intende dotarne i propri<br />

Dassault Mirage 2000. Il contratto, del valore<br />

stimato di 950 milioni di euro, contempla<br />

anche, da parte della Dassault, l’aggiornamento<br />

dei 51 Mirage 2000 indiani con tale sistema<br />

d’arma al costo di circa 1,5 miliardi di euro.<br />

Ricordiamo che il MICA, pesante 110 kg, ha<br />

una g<strong>it</strong>tata utile di 50-60 km ed è dotato di un<br />

radar, attivo nella testata, in grado di agganciare<br />

automaticamente il bersaglio.<br />

Vola l’AW189<br />

Il 21 dicembre, pilotato dal collaudatore<br />

Giuseppe Lo Coco, il prototipo I-RAIH<br />

dell’elicottero medio bimotore AgustaWestland<br />

AW189 ha effettuato con successo il<br />

suo primo volo nel cielo di Cascina Costa.<br />

Ricordiamo che<br />

l’AW189 è un elicottero<br />

civile nella categoria<br />

delle otto<br />

tonnellate, rivolto soprattutto<br />

al mercato<br />

del trasporto passeggeri<br />

e del soccorso,<br />

con capac<strong>it</strong>à<br />

da 12 a 18 posti o di carichi fino a circa 11<br />

metri cubi di volume e con larga autonomia,<br />

Lungo 17,6 m e del peso massimo al decollo<br />

di otto tonnellate, l’AW189 - che deriva dall’AW149<br />

mil<strong>it</strong>are del quale ha lo stesso rotore<br />

- sarà ora impiegato per le prove del<br />

sistema avionico e per quelle legate alla certificazione<br />

delle dotazioni offshore.<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>


Soci centenari<br />

Il ten. col. AArs Francesco Ferraguto e il m.llo arm. Domenico<br />

Francolino, entrambi della sezione AAA di Roma,<br />

hanno festeggiato nei giorni scorsi - circondati<br />

dall’affetto di numerosi parenti e amici - il superamento<br />

del secolo di v<strong>it</strong>a.<br />

Il ten. col. (to) Francesco Ferraguto, nato il 2 gennaio<br />

1911, già tenente di complemento di Fanteria, è entrato<br />

in Aeronautica nell’aprile 1940 quale vinc<strong>it</strong>ore dell’appos<strong>it</strong>o<br />

concorso per ufficiali dell’AArs.<br />

Mobil<strong>it</strong>ato in terr<strong>it</strong>orio dichiarato<br />

in stato di guerra e zona di<br />

operazioni, ha prestato servizio<br />

al Comando Aeronautica<br />

della Sicilia, al Comando Nucleo<br />

III ZAT e, dopo l’8 settembre,<br />

al Comando Nucleo<br />

Aeronautica della Sicilia.<br />

Collocato d’autor<strong>it</strong>à in ausiliaria<br />

nel giugno 1949 e, successivamente,<br />

trattenuto in<br />

servizio a domanda fino al dicembre<br />

1950, viene poi nominato<br />

cap<strong>it</strong>ano in ausiliaria nel 1951, collocato nella<br />

riserva nel 1957 e in congedo assoluto nel 1974.<br />

Decorato con tre croci al mer<strong>it</strong>o di guerra per aver partecipato<br />

ad operazioni di guerra nel Med<strong>it</strong>erraneo dal<br />

31.12.1940 al 30.5.1943, è laureato in scienze economiche<br />

e commerciali ed è stato, nel novembre 1940, Istruttore<br />

professionale nella nostra Forza Armata..<br />

Il nuovo direttivo dell’ATA<br />

Nel corso dell’assemblea generale dei soci<br />

dell’Associazione Trasvolatori Atlantici (v. anche<br />

pag. 20 di Aeronautica n. 12/2011) ha<br />

avuto luogo l’elezione del direttivo del sodalizio per il<br />

triennio <strong>2012</strong>-2014.<br />

Sono risultati eletti per il Consiglio direttivo: Giuseppe<br />

Arcangeli, Paolo Balbo, Giampiero Destro Bisol,<br />

Marco Di Francesco, Rosanna Giordano, Riccardo<br />

Rovere, Giuliana Savi, Renato Valle e Anna Maria<br />

Vaschetto; per il Collegio sindacale: Franco Briganti,<br />

Bruno Delisi, Isabella Falessi, Barbara Fiori e Roberta<br />

Revetria.<br />

Nella successiva riunione del 13 dicembre 2011 il<br />

nuovo consiglio direttivo ha determinato all’unanim<strong>it</strong>à<br />

le seguenti carche sociali: presidente Renato<br />

Valle; vicepresidenti: Paolo Balbo e Rosanna Giordano;<br />

tesoriere: Giuseppe Arcangeli; segretario:<br />

Marco Di Francesco; presidente del Collegio sindacale:<br />

Franco Briganti.<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />

Nell’occasione del suo centenario il figlio, ten. col. Valerio,<br />

inv<strong>it</strong>a tutti i colleghi del padre ancora viventi a contattarlo<br />

al cellulare 335 6537588.<br />

Il m.llo Domenico Francolino, nato il 22 dicembre 1911,<br />

si è arruolato nel 1934, e, dopo aver prestato servizio<br />

prima a Brindisi e poi a Tripoli e a Bengasi, viene fatto<br />

prigioniero l’11 maggio 1943 a capo Bonn e internato via<br />

via nei campi di prigionia alleati<br />

di Casablanca, Virginia, Pennsylvania,<br />

Arizona e Texas fino<br />

al 27 febbraio 1946 quando<br />

viene imbarcato a Los Angeles<br />

per il rientro in Italia. Richiamato<br />

in servizio dall’Aeronautica<br />

Mil<strong>it</strong>are viene assegnato prima<br />

a Brindisi e poi allo Stormo<br />

Baltimore, a Guidonia, a Foggia<br />

e a Palese Macchie dove<br />

nel 1963 viene collocato in<br />

congedo per causa di servizio.<br />

Decorato con tre Croci al mer<strong>it</strong>o di guerra è iscr<strong>it</strong>to all’AAA<br />

da lungo tempo ed è un attento lettore del nostro<br />

periodico le cui copie conserva con cura ed ama rileggere<br />

soprattutto nelle rubriche che gli ricordano i trenta<br />

anni trascorsi in grigio-azzurro.<br />

Ai due nostri “centenari” il più sincero augurio da parte<br />

di tutto il nostro sodalizio un<strong>it</strong>amente ai fervidi auspici<br />

per ogni loro personale prosper<strong>it</strong>à.<br />

100.000 ore di volo per il<br />

3° Gruppo Elicotteri MM<br />

23<br />

VARIE<br />

Il 3° Gruppo Elicotteri della Marina Mil<strong>it</strong>are ha recentemente<br />

festeggiato il superamento delle 100.000 ore di volo.<br />

L’evento è stato celebrato nel corso di una cerimonia che<br />

si è svolta alla Stazione elicotteri della MM a Catania alla<br />

presenza di numerose autor<strong>it</strong>à civili e mil<strong>it</strong>ari.<br />

Una sezione AAA errata<br />

Il socio Roberto Bruno, autore della precisazione sulla<br />

sigla di un aeromodello pubblicata a pag. 24 di Aeronautica<br />

n. 11/2011, ha nuovamente scr<strong>it</strong>to per chiarire<br />

che la sezione AAA di appartenenza è quella di Monterotondo-Mentana<br />

e non quella di Roma come riportato<br />

da questo periodico in base alla firma «socio Roberto<br />

Bruno Roma» apposta alla fine della sua lettera in quanto,<br />

con essa, egli «intendeva indicare la c<strong>it</strong>tà di residenza<br />

e non il luogo della sezione AAA di appartenenza».


LEGISLAZIONE, PENSIONISTICA<br />

E TRATTAMENTI ECONOMICI<br />

Legge di stabil<strong>it</strong>à finanziaria <strong>2012</strong><br />

24<br />

(a cura di Michele Mascia)<br />

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 265 del 14.11.2011 è stata pubblicata la legge n. 183 del 14.11.2011 con la quale sono state<br />

emanate le “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” (Finanziaria <strong>2012</strong>).<br />

Tra i nuovi provvedimenti normativi si segnalano quelli riguardanti il personale del comparto sicurezza.<br />

- Trasferimenti dei volontari e sergenti nelle altre Forze armate (art. 4, comma 95)<br />

La norma prevede la possibil<strong>it</strong>à ai volontari a ferma prefissata e in servizio permanente, nonché ai sergenti, di trans<strong>it</strong>are a<br />

domanda nelle altre Forze armate (Eserc<strong>it</strong>o, Marina e Aeronautica). I contingenti che potranno effettuare il passaggio vengono<br />

stabil<strong>it</strong>i annualmente con appos<strong>it</strong>o decreto del Ministro della Difesa con lo scopo di soddisfare specifiche esigenze<br />

funzionali e assicurare continu<strong>it</strong>à nell’alimentazione del personale mil<strong>it</strong>are. Lo stesso decreto definirà i cr<strong>it</strong>eri, i requis<strong>it</strong>i e<br />

le modal<strong>it</strong>à per accedere al trans<strong>it</strong>o che verrà disposto dalla Direzione generale del personale mil<strong>it</strong>are (Persomil).<br />

- Possibil<strong>it</strong>à di trans<strong>it</strong>o degli ufficiali e sottufficiali nelle altre Amministrazioni dello Stato (art.4, comma 96)<br />

Per il triennio <strong>2012</strong>-2014 gli ufficiali fino al grado di tenente colonnello compreso e gradi corrispondenti e i sottufficiali<br />

dell’Eserc<strong>it</strong>o Italiano, Marina mil<strong>it</strong>are e Aeronautica mil<strong>it</strong>are, possono presentare domanda di trasferimento presso altre<br />

amministrazioni statali. Al personale trasfer<strong>it</strong>o si applica il trattamento giuridico-economico, compreso quello accessorio,<br />

previsto dai contratti collettivi per il personale non dirigente dell’amministrazione di destinazione. Alla data di assunzione<br />

in servizio presso la nuova amministrazione il mil<strong>it</strong>are è collocato nella posizione della riserva.<br />

- Missioni in terr<strong>it</strong>orio nazionale (art. 4, comma 98)<br />

La norma stabilisce che il personale della Pubblica Amministrazione, in occasione delle missioni all’interno del terr<strong>it</strong>orio<br />

nazionale fuori dalla sede ordinaria di impiego per motivi di servizio, è tenuto a fruire, per il v<strong>it</strong>to e l’alloggio, delle appos<strong>it</strong>e<br />

strutture delle amministrazioni di appartenenza, ove esistenti e disponibili.<br />

Decreto legge n. 201 del 6 dicembre 2011, convert<strong>it</strong>o in legge n. 214 del 22 dicembre 2011<br />

Come noto, la grave crisi finanziaria che in questi ultimi tempi sta investendo l’area euro, causata anche dai fenomeni speculativi<br />

internazionali correlati all’elevato deb<strong>it</strong>o pubblico (deb<strong>it</strong>o sovrano) di alcuni paesi membri, ha obbligato le autor<strong>it</strong>à governative<br />

competenti a frequenti interventi sui bilanci statali con lo scopo di razionalizzare la spesa pubblica e promuovere la<br />

cresc<strong>it</strong>a economica. Inoltre, per contrastare la speculazione e sostenere più efficacemente l’Euro, è prevista la riforma di Trattati<br />

europei con l’introduzione di vincoli di bilancio e sanzioni per gli Stati membri non in linea con la normativa economica e<br />

fiscale comun<strong>it</strong>aria. Anche il governo <strong>it</strong>aliano, nel corso del 2011, ha emanato diverse manovre finanziarie destinate al riequilibrio<br />

dei conti pubblici e al contenimento della spesa statale (Legge 111/2011, Legge 138/2011, Legge 183/2011).<br />

L’ultima manovra in ordine di tempo (la quarta di quest’anno) è stata varata con decreto-legge n. 201 del 6 dicembre 2011<br />

(Disposizioni urgenti per la cresc<strong>it</strong>a, l’equ<strong>it</strong>à e il consolidamento dei conti pubblici), convert<strong>it</strong>o con modifiche in legge n.<br />

214 del 22 dicembre 2011, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 300 del 27.12.2011, Supplemento ordinario n. 276.<br />

Con tale provvedimento sono stati approvati gravosi interventi in campo economico, fiscale e previdenziale, finalizzati alla<br />

riduzione della spesa pubblica e all’aumento delle entrate fiscali. Si riportano sinteticamente le modifiche e innovazioni di<br />

interesse generale in materia previdenziale e fiscale i cui approfondimenti saranno trattati nei prossimi numeri della rivista.<br />

Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici<br />

- Introduzione del sistema contributivo pro-rata dal 1° gennaio <strong>2012</strong> (art. 24, comma 2).<br />

A partire dal 1° gennaio <strong>2012</strong>, con riferimento alle anzian<strong>it</strong>à contributive maturate da tale data, la quota di pensione sarà calcolata<br />

con il sistema contributivo. Il nuovo sistema (che riguarderà tutti i lavoratori assicurati) sarà applicato con metodo pro-rata, nel<br />

senso che l’anzian<strong>it</strong>à maturata fino al 31.12.2011 viene valutata con il sistema retributivo, quella maturata dall’1 gennaio <strong>2012</strong> in<br />

poi con il sistema contributivo. Questa norma riguarda i dipendenti che al 31.12.1995 avevano un’anzian<strong>it</strong>à contributiva superiore<br />

a 18 anni. Non interessa invece i dipendenti assunti dopo il 31.12.1995 (già nel sistema contributivo) e quelli che alla stessa<br />

data avevano maturato meno di 18 anni di contribuzione (sistema misto) in quanto l’anzian<strong>it</strong>à contributiva maturata dopo tale data<br />

viene già valutata con il sistema contributivo. Si ricorda che il calcolo della pensione con il sistema contributivo è meno favorevole<br />

del retributivo perché è determinata in base ai contributi versati e alle aspettative di v<strong>it</strong>a.<br />

- Modifica requis<strong>it</strong>i anagrafici e contributivi per accedere al trattamento pensionistico (art. 24, comma 6)<br />

Dal 1° gennaio <strong>2012</strong> sono aumentati i requis<strong>it</strong>i anagrafici e contributivi per accedere al trattamento pensionistico. Il dir<strong>it</strong>to alla<br />

pensione di vecchiaia si consegue a 66 anni di età per i dipendenti (uomini) pubblici e privati nonché le donne del pubblico<br />

impiego. Le donne del settore privato dal <strong>2012</strong> conseguono il dir<strong>it</strong>to a 62 anni di età, 66 anni dal 2018. Gli autonomi<br />

potranno andare in pensione all’età di 66 anni e sei mesi mentre le donne a 63 anni e sei mesi nel <strong>2012</strong>, che gradualmente<br />

sarà elevata alla stessa età degli uomini (nel 2018). Sono state abol<strong>it</strong>e le finestre mobili che saranno assorb<strong>it</strong>e nell’età effettiva<br />

di pensionamento. Abol<strong>it</strong>e anche le quote di anzian<strong>it</strong>à. Sono cambiati i requis<strong>it</strong>i contributivi per accedere alla pensione<br />

prima del lim<strong>it</strong>e di età (cd pensione anticipata): 42 per gli uomini e 41 per le donne, ma occorrono 62 anni di età. È molto<br />

probabile la modifica dei lim<strong>it</strong>i di età anche per il personale del comparto sicurezza, ivi compreso il personale mil<strong>it</strong>are.<br />

- Certificazione dir<strong>it</strong>to alla pensione(art. 24, comma 3)<br />

Tale disposizione prevede la possibil<strong>it</strong>à di ottenere la certificazione del dir<strong>it</strong>to alla pensione degli iscr<strong>it</strong>ti che hanno maturato,<br />

entro il 31 dicembre 2011, i requis<strong>it</strong>i contributivi e contributivi secondo le vecchie norme.<br />

- Blocco della rivalutazione annuale delle pensioni (art. 24, comma 25)<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>


LEGISLAZIONE, PENSIONISTICA E TRIATTAMENTI ECONOMICI<br />

Per gli anni <strong>2012</strong> e 2013 è riconosciuta la rivalutazione automatica (100% dell’indice ISTAT) esclusivamente ai trattamenti<br />

pensionistici di importo mensile complessivo lordo fino a tre volte il minimo INPS (€ 1.405,05 per il <strong>2012</strong>). Le pensioni<br />

superiori a detto importo e inferiore a tale lim<strong>it</strong>e incrementato della quota di rivalutazione (€ 36,53 anno <strong>2012</strong>),<br />

l’aumento della rivalutazione automatica è comunque attribu<strong>it</strong>o fino alla concorrenza del predetto lim<strong>it</strong>e (€ 1.441,58 anno<br />

<strong>2012</strong>). Le pensioni che superano quest’ultimo importo non saranno rivalutate. È soppresso l’art. 18, comma 3, del decreto<br />

legge 98/2011, convert<strong>it</strong>o in legge 111/2011, che prevedeva una diversa modal<strong>it</strong>à di perequazione delle pensioni<br />

(vds n.8-9 di Aeronautica).<br />

- Abolizione Enti previdenziali (art. 21)<br />

La norma abolisce dall’1 gennaio <strong>2012</strong> l’INPDAP e l’ENPALS (Ente Nazionale Previdenza Assistenza Lavoratori Spettacolo)<br />

le cui funzioni saranno assorb<strong>it</strong>e dall’INPS, che diventerà unico ente previdenziale di riferimento per tutti i lavoratori e<br />

pensionati, sia pubblici che privati. In attesa della definizione delle modal<strong>it</strong>à di passaggio delle funzioni relative alla previdenza<br />

dei dipendenti pubblici all’INPS, le prestazioni fino ad oggi garant<strong>it</strong>e dall’INPDAP non subiranno nessuna interruzione.<br />

Gli utenti, pertanto, continueranno a far riferimento alle sedi INPDAP.<br />

Disposizioni fiscali<br />

- Tassazione delle ab<strong>it</strong>azioni (art. 13)<br />

Dal 1° gennaio <strong>2012</strong> sarà reintrodotta la tassazione sulla casa con l’IMU (imposta municipale unica), ex ICI. Sull’ab<strong>it</strong>azione<br />

principale l’aliquota sarà del 4% ed è riconosciuta una detrazione pari a 200 Euro. L’imposta ordinaria (seconde case)<br />

è pari allo 0,76%. Le rend<strong>it</strong>e catastali sono rivalutate nella misura che può arrivare fino al 60%. I Comuni possono aumentare<br />

o ridurre tali aliquota dello 0,2% (ab<strong>it</strong>azione principale) e dello 0,3% (seconde case), inoltre, potranno aumentare l’importo<br />

della detrazione.<br />

- Aumento dell’IVA (art. 18)<br />

Dal 1° settembre <strong>2012</strong> l’aliquota ordinaria dell’IVA del 21% sarà aumentata al 23%, quella del 10% passerà all’12%.<br />

L’aumento delle aliquote IVA andrà in vigore solo se non si raggiungeranno i livelli di risparmio previsti dai tagli ai benefici<br />

fiscali contemplati da altri provvedimenti normativi (cd clausola di salvaguardia).<br />

- Tracciabil<strong>it</strong>à pagamenti (art. 12)<br />

Allo scopo di contrastare l’uso del contante per favorire la lotta all’evasione fiscale, la soglia oltre la quale non si potranno<br />

compiere pagamenti in contanti è stata abbassata da 2.500 a 1.000 Euro. Oltre tale lim<strong>it</strong>e, tutte le transazioni devono essere<br />

regolate con assegni, carte cred<strong>it</strong>o, bonifici, ecc.<br />

- Aumento addizionale regionale IRPEF (art. 28, comma 1)<br />

La disposizione prevede un aumento, a decorrere dall’anno 2011, dell’addizionale regionale IRPEF la cui aliquota di base<br />

passa dallo 0,9% all’1,23%, con conseguente aumento della tassazione pari a 0,33%.<br />

Attribuzione della perequazione automatica in via defin<strong>it</strong>iva per l’anno 2011 e in via<br />

previsionale per l’anno <strong>2012</strong>. (Nota operativa INPDAP n. 44 del 28.12.2011)<br />

La percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2011 è stata stabil<strong>it</strong>a nella misura<br />

defin<strong>it</strong>iva dell’1,6% (la provvisoria è stata dell’1,4% - vds Aeronautica n. 12/2010). La perequazione automatica per l’anno<br />

<strong>2012</strong> è stata determinata, in via provvisoria, nella misura del 2,6%.<br />

Pertanto, l’adeguamento delle pensioni sarà effettuato come qui appresso indicato.<br />

Anno 2011 (dati perequazione defin<strong>it</strong>iva)<br />

- 1,60% (100%) sull’importo mensile non eccedente € 1.382,91;<br />

- 1,44% (90%) sull’importo mensile oltre € 1.382,91 e fino a € 2.304,85;<br />

- 1,20% (75%) sull’importo mensile oltre € 2.304,85.<br />

Ai pensionati compete un conguaglio pari allo 0,2%, quale differenza tra la percentuale defin<strong>it</strong>iva (1,6%) e quella<br />

provvisoria (1,4%).<br />

Anno <strong>2012</strong> (perequazione provvisoria)<br />

Per effetto della nuova norma (legge 214/2011, art. 24, comma 25), prima richiamata, dal 1° gennaio <strong>2012</strong>, l’incremento<br />

delle pensioni avverrà nel modo seguente:<br />

- 2,60 % (100%) sull’importo mensile non eccedente € 1.405,05 lordo (tre volte minimo INPS);<br />

- per gli importi mensili compresi tra € 1.405,06 e € 1.441,58 (€1.405,05 + 2,6%), viene attribu<strong>it</strong>o l’incremento a scalare<br />

per un massimo di € 36,53, fino a concorrenza di € 1.441,58 lordi mensili;<br />

- le pensioni di importo superiore a € 1.441,58 non verranno rivalutate.<br />

Con il rateo di pensione di gennaio <strong>2012</strong> gli enti previdenziali provvederanno ad aggiornare e bonificare i trattamenti pensionistici.<br />

Modifica del saggio di interesse legale a decorrere dal 1° gennaio <strong>2012</strong><br />

Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 12 dicembre 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 15 dicembre<br />

2011, n. 291 è stata fissata, a decorrere dal 1° gennaio <strong>2012</strong>, al 2,5% la misura del saggio degli interessi legali di<br />

cui all’art. 1284 del codice civile. Tale modifica ha effetti, tra l’altro, sul calcolo degli interessi in caso di r<strong>it</strong>ardato pagamento<br />

delle prestazioni pensionistiche e previdenziali da parte dell’INPDAP (Nota operativa n. 45 del 28.12.2011).<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />

25


­<br />

l’ASSOCIAZIONE<br />

ARMA AERONAUTICA<br />

La festiv<strong>it</strong>à della Madonna di Loreto<br />

celebrata nei sodalizi dell’AAA<br />

26<br />

Acqui Terme<br />

Albenga<br />

Bassano Romano<br />

Adro<br />

Arpino<br />

Brindisi<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>


Cannara e Foligno<br />

Casamassima e Noicattaro<br />

Cerea<br />

L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong> 27<br />

Carpi<br />

Castano Primo<br />

Castiglione del Lago


L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />

28<br />

Cologne<br />

Desenzano del Garda<br />

Fano<br />

Cormons<br />

Domodossola<br />

Gaiarine<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>


Gallarate<br />

Guidonia<br />

Manzano<br />

L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />

Galliate<br />

Legnago<br />

Massa Carrara<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong> 29


L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />

30<br />

Melbourne<br />

Monselice<br />

Montréal<br />

Mola di Bari<br />

Montecassiano<br />

Novi Ligure<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>


Palermo<br />

Portogruaro<br />

Roverbella<br />

L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />

Pomezia<br />

Reggio Emilia<br />

Rovigo<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong> 31


L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />

32<br />

San Donà di Piave<br />

San V<strong>it</strong>o dei Normanni<br />

Tarcento<br />

S. Maria Capua Vetere<br />

Siracusa<br />

Tigullio-Rapallo<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>


Tortona<br />

Trino<br />

Vallo di Diano<br />

Venezia<br />

L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />

Trapani<br />

Valdera<br />

V<strong>it</strong>erbo<br />

La ricorrenza è stata solennemente celebrata anche in altre sezioni e nuclei dell’AAA, eventi per i quali, tuttavia, non è stato possibile pubblicare<br />

le immagini fotografiche in quanto non pervenute prima della chiusura di questo numero di Aeronautica o non riproducibili per la loro qual<strong>it</strong>à.<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong> 33


L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />

LE SFIDE FUTURE DEL MONDO<br />

AERONAUTICO<br />

Il 12 dicembre si è conclusa con un grande successo la prima<br />

di un ciclo di conferenze mensili sull’attual<strong>it</strong>à relativa<br />

al <strong>2012</strong> organizzate dalla Casa dell’Aviatore di concerto<br />

con il nostro CESMA (Centro Studi Mil<strong>it</strong>ari Aeronautici) e<br />

l’ARSS (Associazione Romana di Studi e Solidarietà).<br />

Di fronte ad una platea di oltre cento persone composta<br />

in massima parte da professionisti del campo aeronautico,<br />

con particolare riferimento alla Forza Armata ed all’industria<br />

aerospaziale civile e mil<strong>it</strong>are, il prof. Franco<br />

Persiani, già preside della facoltà di Ingegneria dell’Univers<strong>it</strong>à<br />

di Bologna e presidente dell’AIDAA (Associazione<br />

Italiana di Aeronautica ed Astronautica), nonché autorevole<br />

rappresentante del Com<strong>it</strong>ato Tecnico Scientifico del<br />

CESMA, ha illustrato le sfide future del mondo aeronautico,<br />

in particolare quelle relative al trasporto aereo, appassionando<br />

anche i non esperti presenti in sala con la<br />

sua panoramica sugli studi in corso presso le più grandi<br />

industrie aeronautiche del mondo e le univers<strong>it</strong>à.<br />

Il relatore, prof. Franco Persiani, presidente dell’AIDAA<br />

(Foto di S. Cucé)<br />

La conferenza ha preso le mosse da un’iniziativa della<br />

NASA (National Aeronautics and Space Administration)<br />

del 2008. Partendo dalla considerazione che il trasporto<br />

aereo in Nord Amercia in venticinque anni si è triplicato<br />

e che il trend lo vede ancora in continua cresc<strong>it</strong>a, ha<br />

lanciato il programma “N+3”, cioè un programma che si<br />

riferisce a velivoli destinati a volare nel 2035 utilizzando<br />

mezzi di tre generazioni oltre quelli in uso attualmente<br />

per i quali sono stati presi a riferimento il Boeing B-<br />

737-800 da 180 posti per il mercato cosìddetto “domestico”<br />

(cioè 500 miglia per un volo coast-to-coast) ed il<br />

Boeing B-777 per il lungo raggio.<br />

Le ricerche delle possibili soluzioni e delle relative tecnologie<br />

abil<strong>it</strong>anti, sono state assegnate a dei team guidati rispettivamente<br />

da Boeing, Northrop Grumman, General<br />

Electric e MIT (Massachusetts Inst<strong>it</strong>ute of Technology). Il<br />

team del MIT, unico guidato da un’univers<strong>it</strong>à, vede come<br />

partner anche Aurora Flight Sciences e Pratt&Wh<strong>it</strong>ney.<br />

La NASA ha fissato quattro obiettivi: riduzione del ru-<br />

34<br />

Attiv<strong>it</strong>à del CESMA<br />

more degli aerei, riduzione delle emissioni dei motori in<br />

termini di ossido d’azoto prodotto durante l’atterraggio<br />

ed il decollo, il consumo di carburante e, infine, la lunghezza<br />

della pista. Gli obiettivi prefissati sono stati ambiziosi<br />

se si pensa che per il consumo di carburante si è<br />

stabil<strong>it</strong>a una riduzione del 70% rispetto al velivolo preso<br />

a riferimento e, per il rumore si è preso a riferimento<br />

quello del MIT-Cambridge Aircraft In<strong>it</strong>iative praticamente<br />

silenzioso. Per quanto riguarda la veloc<strong>it</strong>à il requis<strong>it</strong>o<br />

è stato quello di rimanere nel campo subsonico<br />

con veloc<strong>it</strong>à paragonabili ai due velivoli di riferimento.<br />

I primi risultati fanno ipotizzare soluzioni che in alcuni<br />

casi, da un punto di vista tecnologico, sono ormai a portata<br />

di mano. Affascinanti, poi le soluzioni aerodinamiche<br />

adottate per il velivolo domestico (chiamato “Serie<br />

D”), come la sezione di fusoliera a doppia bolla (praticamente<br />

due fusoliere affiancate) e le ali sottili a forte allungamento<br />

alare per ridurre la resistenza indotta, e<br />

quello chiamato “Serie H” dotato di una fusoliera che si<br />

fonde con l’ala triangolare, dotato di una capienza di<br />

350 passeggeri in configurazione multiclasse ed un’autonomia<br />

di 7.000 NM.<br />

La conferenza ha poi illustrato quello che è al momento<br />

allo studio anche da parte di Lockheed Martin (Green Supersonic<br />

Machine da mach 1.8) e da EADS (European<br />

Aeronautic Defence and Space Companys) stupendo per<br />

le inimmaginabili soluzioni individuate dal progetto del<br />

velivolo ipersonico a emissioni zero ZEHST (Zero Emission<br />

Hyper Sonic Transport) per il 2040-2050 che richiedono,<br />

peraltro, tecnologie al momento non ancora<br />

disponibili. La conferenza si è poi conclusa lanciando un<br />

messaggio sulle potenzial<strong>it</strong>à dell'interfaccia cervello-computer<br />

applicata alla robotica con le possibili applicazioni<br />

non solo in campo protesico per portatori di handicap<br />

ma soprattutto nel campo dei velivoli mil<strong>it</strong>ari, in particolare<br />

gli UAS (Unmanned Aerial Systems), lasciando ipotizzare<br />

soluzioni che sembrano da fantascienza.<br />

La presentazione ppt della conferenza è disponibile sul<br />

s<strong>it</strong>o del CESMA www.cesmaweb.org.<br />

G. N.<br />

Il gen. Naldi, responsabile del ciclo di conferenze per la<br />

Casa dell’Aviatore, consegna al prof. Persiani un libro a<br />

ricordo della serata (Foto di S. Cucé)<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>


AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />

RICERCHE<br />

Chi ha notizie:<br />

sul 1° av. mot. idrovolantista Radi?<br />

Il socio 1° m.llo Claudio Nostro della sezione di San Donà di<br />

Piave sta completando una documentazione sul proprio padre,<br />

m.llo pil. Vincenzo Nostro, protagonista - tra l’altro - di una avventurosa<br />

fuga da Lero con un Cant.Z.501 insieme al motorista<br />

1° av. Radi avvenuta il 9 ottobre 1943 (v. pag. 18 di Aeronautica<br />

n. 12/2009).<br />

A tale scopo ha già contattato vari mil<strong>it</strong>ari superst<strong>it</strong>i di allora o, se<br />

deceduti, i congiunti degli stessi, ma non è riusc<strong>it</strong>o a reperire alcuna<br />

informazione sul c<strong>it</strong>ato 1° av. mot. Radi, del quale non ha mai<br />

saputo il nome di battesimo, nonostante abbia interessato il Distaccamento<br />

di Orvieto (fascicoli truppa) e la sezione sottufficiali<br />

AM di Bagni di Tivoli. Da tali enti ha saputo solo che esistono altri<br />

Radi, ma non della categoria motoristi e non graduati di truppa.<br />

Il Radi doveva certamente appartenere a una delle due sole<br />

squadriglie di base in quel periodo a Lero: la 147ª del m.llo Nostro<br />

su Cant.Z.501, il cui diario storico giacente all’Ufficio Storico<br />

dell’AM non c<strong>it</strong>a mai il nome del Radi, e la 185ª su<br />

Cant.Z.506, il cui diario storico è purtroppo andato perduto.<br />

Ciò premesso, il socio Nostro rivolge un appello ai lettori con la<br />

speranza che tra essi possa esserci qualcuno in grado di ricordare<br />

qualcosa di più sulla vicenda e, conseguentemente, di dargli<br />

notizie sul 1° av. mot. Radi (forse un mil<strong>it</strong>are di truppa di leva<br />

con qualifica di aiuto specialista motorista richiamato per gli<br />

eventi della seconda guerra mondiale?) in modo da poter contattare<br />

lui, se ancora vivente, o i suoi familiari se deceduto.<br />

Il 1° m.llo Claudio Nostro è reperibile ai seguenti indirizzi:<br />

via Francesco Petrarca, 930027 San Donà di Piave (VE) - tel.<br />

0421 43021, cell. 335 5233253, email: claudio.nostro@libero.<strong>it</strong><br />

…sull’equipaggio del DC-6 caduto 50<br />

anni fa sul Monte Velino?<br />

Il nucleo AAA di Alcamo - premesso che l’8 marzo ricorre il<br />

50° anniversario dell’incidente aereo sul Monte Velino in<br />

Abruzzo occorso a un DC-6 della SAM e nel quale perse la v<strong>it</strong>a<br />

il col. Salvatore Di Gaetano - cerca informazioni su altre<br />

quattro persone che facevano parte dell’equipaggio: Cesare<br />

Augusto Genovese di Palermo, Gastone Manzetti di Castel<br />

Gandolfo (RM), Ambrogio Giacombello di Roma e V<strong>it</strong>torio<br />

Donda di Marano (GO). Chi ha notizie in mer<strong>it</strong>o a tali persone<br />

è pregato di contattare Salvatore Mulé, cell.3398104796,<br />

E-mail: aaa-alcamo@libero.<strong>it</strong><br />

… sul m.llo pil. Silvio Ferrigolo?<br />

Il socio Bruno Ferrigolo della sezione di Verona, nipote del m.llo<br />

3ª cl. pil. Silvio Ferrigolo caduto il 12 luglio 1943 in azione di<br />

guerra sulla penisola di Magnisi ed ora sepolto a Grancona di Vicenza,<br />

chiede a quanti possono averlo conosciuto o siano in possesso<br />

di notizie o documentazioni che lo riguardano di<br />

contattarlo al seguente indirizzo: Bruno Ferrigolo, Via Ticino, 10,<br />

Verona. Telef. 045 951680.<br />

L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />

RINGRAZIAMO E<br />

RICAMBIAMO GLI A UGURI...<br />

Non potendo rispondere singolarmente<br />

alle tante espressioni augurali formulate<br />

per le recenti festiv<strong>it</strong>à di fine d’anno<br />

da molte sezioni dell’AAA, la direzione e la redazione<br />

di Aeronautica, sinceramente grate per<br />

l’affettuoso pensiero, ricambiano tali auguri<br />

formulando per tutti i soci e le loro famiglie i<br />

più sent<strong>it</strong>i auspici per un nuovo anno ricco di<br />

seren<strong>it</strong>à e di ogni personale prosper<strong>it</strong>à.<br />

RINNOVO CARICHE<br />

Consiglio Direttivo Nazionale<br />

Nella riunione del 7 dicembre 2011 il CDN ha<br />

ratificato la nomina del m.llo Nicola Ferrara<br />

della sezione di Verona a consigliere nazionale<br />

in sost<strong>it</strong>uzione del serg. Oronzo Zilli recentemente<br />

deceduto.<br />

Casamassima<br />

Presidente: Pietro Bellomo; vice presidenti: V<strong>it</strong>o<br />

Ac<strong>it</strong>o e Raffaele Radogna; segretario: Gianleo<br />

Soranno; tesoriere: V<strong>it</strong>o Mariella; consiglieri:<br />

Vincenzo Ariemma, Onofrio Mancini, Francesco<br />

Marsico e Alessio Savino; rappresentante<br />

dei soci aggregati: Salvatore Nacarlo.<br />

Capo nucleo di Noicattaro: Luigi Dicintio; capo<br />

nucleo di Sammichele: Domenico Laera.<br />

Cisano Caprino Bergamasco<br />

Il capo del nucleo è ora il gen. BA Sergio Ainardi.<br />

Martellago<br />

Il capo del nucleo è ora il 1° m.llo Pietro Romano.<br />

Urgnano<br />

Il capo del nucleo è ora Matteo Nicola Di<br />

Bartolo.<br />

Verbania<br />

L’assemblea straordinaria della sezione ha<br />

eletto l’av. Gilberto Capparella a presidente di<br />

quel sodalizio.<br />

35


L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />

PROMOZIONI<br />

A colonnello<br />

- Michele Ciorra (sezione<br />

di Gallarate).<br />

MEDAGLIA MAURIZIANA<br />

- lgt. Egidio Bove (sezione<br />

di Galatone);<br />

- lgt. Ettore Polimeno (sezione<br />

di Grosseto);<br />

- lgt. Antonino Rubrichi<br />

(nucleo di Badia Polesine);<br />

- lgt. Luigi Vivenzio (sezione<br />

di Gallarate).<br />

NOMINE A SOCIO<br />

BENEMERITO<br />

Av. sc. V<strong>it</strong>o Buttiglione, lgt.<br />

Gaetano Capodiferro, e<br />

m.llo sc. Mario Maeta (sezione<br />

di Gioia del Colle).<br />

SOCI CHE SI FANNO<br />

ONORE<br />

Il socio col. Franco Camaggi,<br />

presidente della sezione<br />

AAA di Imola, è stato<br />

eletto anche presidente<br />

della sezione UNUCI di<br />

quella c<strong>it</strong>tà.<br />

Il socio m.llo Fausto de<br />

Bernardinis della sezione<br />

di L’Aquila è stato confermato<br />

per altri due anni<br />

presidente dell’Associazione<br />

di promozione sociale<br />

“Memoria e futuro” di Poggio<br />

Picenze (AQ).<br />

Il socio Massimo Garbini<br />

della sezione di Ciampino è<br />

stato nominato amministratore<br />

unico dell’Ente nazionale<br />

assistenza al volo (ENAV).<br />

Il socio benemer<strong>it</strong>o gen.<br />

brig. AAran Pietro Imperiali<br />

della sezione di Ca-<br />

36<br />

( AVVENIMENTI LIETI (<br />

gliari è stato insign<strong>it</strong>o<br />

dell’onorificenza di commendatore<br />

dell’Ordine<br />

Equestre del Santo Sepolcro<br />

di Gerusalemme.<br />

Il socio av. Loris Messaggi<br />

della sezione di Milano ha<br />

preso parte alla XVIII edizione<br />

della coppa “4 novembre<br />

- Trofeo Medaglie<br />

d’oro” di tiro difensivo con<br />

armi cal. 9 indetta dall’UNUCI<br />

di Busto Arsizio,<br />

classificandosi primo nella<br />

classifica individuale (bissando<br />

il successo per il secondo<br />

anno consecutivo) e<br />

primo in quella a squadre<br />

gareggiando con la compagine<br />

dell’ANPdI, stante<br />

l’impossibil<strong>it</strong>à di formare<br />

una squadra dell’AAA.<br />

È da sottolineare in propos<strong>it</strong>o<br />

che la gara si colloca come<br />

uno dei maggiori eventi<br />

del genere per il nord Italia.<br />

I soci Paolo Berton, Andrea<br />

Bonato, Antonio Bonato,<br />

Federico Facco,<br />

Gianluca Goldin, Andrea<br />

Vettorato e Matteo Zennato<br />

della sezione di Este,<br />

hanno ricevuto dal presidente<br />

della regione Veneto<br />

un “attestato” per aver «generosamente<br />

partecipato<br />

agli interventi di Protezione<br />

civile e Solidarietà per il Veneto<br />

alluvionato 2010».<br />

LAUREE<br />

In comunicazione integrata<br />

per le imprese e le organizzazioni<br />

- Valentina Galante, figlia<br />

del socio Franco (nucleo<br />

di Arta Terme)<br />

In matematica<br />

- Carlo Cafaro, figlio del socio<br />

lgt. Secondino (sezione<br />

di Pignataro Maggiore).<br />

In medicina veterinaria<br />

- Antonella Laricchia, figlia<br />

del socio V<strong>it</strong>o (sezione di<br />

Capurso)<br />

In psicologia del lavoro<br />

- Maria Grazia Di Giampietro,<br />

figlia del presidente<br />

di sezione serg. magg. Paride<br />

(sezione di L’Aquila).<br />

In scienze riabil<strong>it</strong>ative delle<br />

professioni san<strong>it</strong>arie<br />

- Mariangela Cafaro, figlia<br />

del socio lgt. Secondino<br />

(sezione di Pignataro<br />

Maggiore).<br />

Master univers<strong>it</strong>ario di II livello<br />

in senologia<br />

- Antonio Maurizio Pellegri,<br />

capo del nucleo AAA<br />

di Caravaggio.<br />

NOZZE DI DIAMANTE<br />

Hanno raggiunto l’ambìto<br />

traguardo:<br />

- il socio av. Michele Fulcheri<br />

e la signora Sigismonda<br />

(sezione di Cuneo).<br />

NOZZE D’ORO<br />

Le hanno felicemente festeggiate:<br />

- il socio Vincenzo Di Battista<br />

con la signora Giovanna<br />

(sezione di Pignataro<br />

Maggiore);<br />

- La socia signora Luciana<br />

Caro amico, dove sei?<br />

Dove sono i colleghi del 6° Corso AFL?<br />

Jadicicco con il signor Nicola<br />

Sisto (Sezione di<br />

Bracciano);<br />

- il socio m.llo sc. Giuseppe<br />

Ricciardi con la signora<br />

Franca (sezione di Pignataro<br />

Maggiore);<br />

- il socio m.llo Marcello<br />

Solidoro con la signora<br />

Maria Luce (sezione di<br />

Galatina);<br />

- il socio m.llo Lorenzo<br />

Spongano con la signora<br />

Ada (sezione di Galatina);<br />

NOZZE<br />

Si sono un<strong>it</strong>i in matrimonio:<br />

- il socio Giuseppe Pomposiello<br />

e la signorina Alessia<br />

Ulisse (sezione di<br />

Ciampino);<br />

- il socio serg. Giuseppe Viva<br />

e la signorina Giovanna<br />

Caliolo (sezione di S.<br />

V<strong>it</strong>o dei Normanni).<br />

CULLE<br />

- Il socio consigliere di sezione<br />

av. Gianmaria Baronio<br />

e la signora Chiara<br />

annunciano la nasc<strong>it</strong>a del<br />

primogen<strong>it</strong>o Riccardo<br />

(sezione di Dello).<br />

- Il socio Angelo Daniele<br />

Taveri e la signora Maria<br />

Laura annunciano la nasc<strong>it</strong>a<br />

del primogen<strong>it</strong>o Riccardo<br />

(sezione di Lecce).<br />

- Il socio Stefano Uslenghi<br />

e la signora Cristina annunciano<br />

la nasc<strong>it</strong>a della<br />

primogen<strong>it</strong>a V<strong>it</strong>toria (sezione<br />

di Gallarate).<br />

Il lgt. Giorgio Lazzati, segretario della sezione AAA di Mortara, gradirebbe ricevere notizie dai colleghi<br />

che, con lui, hanno frequentato il 6° Corso AFL - special<strong>it</strong>à Governo statistica, svoltosi a Taranto dal 15<br />

giugno al 23 dicembre 1970.<br />

Contattarlo all’e.mail: giorgiopaola1@libero.<strong>it</strong><br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>


AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />

SEZIONI E NUCLEI<br />

PIEMONTE<br />

Acqui Terme<br />

Int<strong>it</strong>olata una piazzetta ai<br />

“Caduti senza croce”<br />

Il 17 dicembre, ad Acqui<br />

Terme, è stata int<strong>it</strong>olata<br />

una piazzetta ai “Caduti<br />

senza croce” per dare una<br />

simbolica sepoltura a tutti<br />

quei mil<strong>it</strong>ari Caduti per<br />

la Patria, senza che le loro<br />

spoglie siano state r<strong>it</strong>rovate.<br />

È doveroso ricordare che,<br />

per quanto riguarda l’Italia,<br />

si tratta di 113.000<br />

soldati a fronte di un totale<br />

di 650.000 Caduti nel<br />

corso della 1ª Guerra<br />

LOMBARDIA<br />

Mondiale e 154.300 a<br />

fronte dei 330.000 della 2ª<br />

Guerra Mondiale.<br />

Per maggiori informazioni<br />

sull’iniziativa - già realizzata<br />

in molte altre c<strong>it</strong>tà<br />

<strong>it</strong>aliane - gli interessati<br />

possono mettersi in contatto<br />

con l’organizzazione<br />

competente che, per il<br />

Piemonte, è Opera Nazionale<br />

per i Caduti senza<br />

croce, Viale Cappuccini<br />

23/A,10023 Chieri (To), telef.<br />

011.9421564.<br />

Commemorato il<br />

ten. pil. Eugenio Cortinovis<br />

Il 4 dicembre, a Ranica<br />

(BG) suo paese natale, e<br />

nel 70° anniversario della<br />

sua scomparsa, è stato ricordato<br />

il ten. pil. MAVM<br />

Eugenio Cortinovis di-<br />

sperso nel Mar Med<strong>it</strong>erraneo<br />

il 5 dicembre 1941 nel<br />

corso di un’azione bellica<br />

di bombardamento.<br />

La cerimonia ha visto la<br />

deposizione di un omag-<br />

gio floreale al monumento<br />

ai Caduti, la commemorazione<br />

dello scomparso da<br />

parte del dott. Marco Cimino,<br />

l’inaugurazione di<br />

L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />

VENETO<br />

Chioggia<br />

una mostra che esponeva<br />

divise, fotografie e cimeli<br />

dell’eroico aviatore e la<br />

celebrazione di un r<strong>it</strong>o di<br />

suffragio.<br />

11° anniversario della cost<strong>it</strong>uzione<br />

del sodalizio<br />

Il 9 dicembre la sezione ha<br />

celebrato l’11° anniversario<br />

della sua cost<strong>it</strong>uzione. Presenti<br />

all’evento, tra gli altri,<br />

il comandante del 51° Stor-<br />

mo col. pil. Enrico Garettini<br />

e numerose rappresentanze<br />

di altri enti aeronautici viciniori<br />

nonché delle associazioni<br />

d’arma locali.<br />

37


L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />

38<br />

Quartier del Piave<br />

La squadra di calcetto vinc<strong>it</strong>rice di un torneo<br />

Per il primo anno, la<br />

squadra del nucleo ha partecipato<br />

ad un torneo di<br />

calco a cinque, giunto alla<br />

16ª edizione e svoltosi a<br />

Soligo (TV) con la partecipazione<br />

di 12 squadre, risultando<br />

vinc<strong>it</strong>rice assoluta<br />

ed aggiudicandosi<br />

così l’amb<strong>it</strong>a coppa in palio.<br />

Da sottolineare che,<br />

avendo la rappresentativa<br />

del nucleo chiuso il torneo<br />

senza ammonizioni, ha<br />

mer<strong>it</strong>ato anche il riconoscimento<br />

“fair play” per la<br />

sua correttezza.<br />

Questi i giocatori: Simone<br />

Benincà, Marco Dalla longa,<br />

Luca Dal Vecchio,<br />

Paolo Di Girolamo, Alberto<br />

e Luca Longo, Cristiano<br />

Lorenzon, Gianfranco<br />

e Sergio Nardi, Fabio Pupetti,<br />

Ibrahim Sabat e Cristiano<br />

Turchetto.<br />

FRIULI-VENEZIA GIULIA<br />

Latisana-Lignano<br />

Il nucleo ha ricevuto il premio<br />

“Presenza Latisanese -<br />

Coccarda d’oro” per la sua<br />

forte e consistente realtà<br />

nella c<strong>it</strong>tà di Latisana.<br />

Monfalcone<br />

Il premio, giunto alla sua<br />

23ª edizione, è stato ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />

dal sodalizio culturale<br />

latisanese “Amici del<br />

Campanilio”.<br />

Al col. Rocchi il premio “personaggio<br />

aeronautico dell’anno”<br />

Il 10 dicembre, a Ronchi<br />

dei Legionari, il col. Renato<br />

Rocchi ha ricevuto il<br />

premio “personaggio aeronautico<br />

dell’anno” che<br />

la sezione attribuisce ogni<br />

anno a un aviatore che si<br />

sia particolarmente distinto<br />

nella sua attiv<strong>it</strong>à a favore<br />

del settore aeronautico.<br />

Il premio, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da un<br />

quadro dell’artista Aldo<br />

Bressanutti, è stato attribu<strong>it</strong>o<br />

al col. Rocchi per la<br />

professional<strong>it</strong>à e la dedizione<br />

verso l’<strong>aeronautica</strong><br />

civile e mil<strong>it</strong>are che egli ha<br />

dimostrato in tanti anni di<br />

carriera, diventando “la vo-<br />

LIGURIA<br />

Eletto il nuovo presidente regionale AAA<br />

Il 27 novembre l’assemblea<br />

dei presidenti delle sezioni<br />

liguri ha eletto il col. pil.<br />

Corrado Campani a presi-<br />

dente regionale in sost<strong>it</strong>uzione<br />

del m.llo 1ª cl. Egidio<br />

Ferrua che lascia l’incarico<br />

per termine del mandato.<br />

EMILIA-ROMAGNA<br />

Rimini<br />

ce” delle manifestazioni aeree<br />

in Italia ed all’estero.<br />

Presenti all’evento numerose<br />

autor<strong>it</strong>à civili e mil<strong>it</strong>ari<br />

e i presidenti delle<br />

sezioni AAA del Friuli-Venezia<br />

Giulia.<br />

Benedetto il nuovo labaro della sezione<br />

Nel corso della celebrazione di una Messa in ricordo dei<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>


soci defunti, la sezione ha<br />

colto l’occasione per la be-<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />

LAZIO<br />

Zagarolo<br />

Ordinato Diacono il socio<br />

serg. magg. Carletti<br />

Il socio serg. magg. gov.<br />

ATA Giancarlo Carletti,<br />

già laureato in lettere e filosofia,<br />

ha consegu<strong>it</strong>o la<br />

laurea in “Catechetica e<br />

Scienze Religiose” e il 18<br />

PUGLIA<br />

dicembre è stato ordinato<br />

“Diacono permanente” da<br />

mons. Domenico Sigalini,<br />

vescovo di Palestrina,<br />

presso la Cattedrale S.<br />

Agap<strong>it</strong>o di quella c<strong>it</strong>tà.<br />

Riunione regionale dei presidenti<br />

di Sezione<br />

Il 21 dicembre scorso, a<br />

Bari e presieduta dal presidente<br />

regionale gen.<br />

brig. AAra Giuseppe Genghi,<br />

ha avuto luogo presso<br />

il Comando Scuole AM-3ª<br />

RA, la riunione dei presidenti<br />

di sezione e dei capi<br />

nucleo della Regione Puglia,<br />

riunione che è stata<br />

aperta dal saluto del comandante<br />

delle Scuole<br />

AM-3ª RA, gen. DA V<strong>it</strong>antonio<br />

Cormio.<br />

L’assemblea ha permesso<br />

nedizione del nuovo Labaro<br />

di recente acquisizione.<br />

di definire i dettagli per la<br />

collaborazione dell’AAA<br />

con l’ANFCMA in considerazione<br />

delle comuni final<strong>it</strong>à<br />

riguardanti l’assistenza<br />

morale e materiale dei propri<br />

associati; la partecipazione<br />

dei soci AAA della<br />

Puglia e familiari al 54°<br />

Pellegrinaggio Mil<strong>it</strong>are Internazionale<br />

a Lourdes<br />

dall’11 al 14 maggio <strong>2012</strong>;<br />

la partecipazione alle vis<strong>it</strong>e<br />

e manifestazioni presso gli<br />

enti e reparti della Forza<br />

Armata; l’avvio della campagna<br />

associativa <strong>2012</strong> con<br />

L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />

LAZIO<br />

Canosa<br />

Premiazione del concorso letterario<br />

In occasione del 150° anniversario<br />

dell’un<strong>it</strong>à d’Italia,<br />

la sezione ha indetto<br />

un concorso letterario,<br />

aperto alle classi terminali<br />

della scuola media superiore,<br />

mettendo in palio<br />

cinque borse di studio.<br />

Il 16 dicembre, in concom<strong>it</strong>anza<br />

con il tradizionale<br />

scambio di auguri<br />

natalizi, ha avuto luogo la<br />

cerimonia di premiazione<br />

dei vinc<strong>it</strong>ori del concorso<br />

che aveva come tema la<br />

SARDEGNA<br />

Cagliari<br />

storia locale ma, in particolare,<br />

volto ad approfondire<br />

proprio alcuni aspetti<br />

relativi all’un<strong>it</strong>à d’Italia<br />

nel terr<strong>it</strong>orio del Tavoliere.<br />

L’iniziativa della sezione -<br />

che ha avuto la collaborazione<br />

della Banca popolare<br />

di Puglia e Basilicata e del<br />

“Giardino del Mago” - ha<br />

riscosso notevole successo<br />

di partecipazione con numerosi<br />

temi che sono stati<br />

poi giudicati da una appos<strong>it</strong>a<br />

commissione.<br />

Confermato il presidente regionale AAA<br />

L’assemblea dei presidenti<br />

delle sezioni sarde ha confermato<br />

il col. CCrn Edoardo<br />

la sensibilizzazione del personale<br />

in servizio.<br />

Spissu nell’incarico di presidente<br />

regionale AAA per il<br />

quadriennio 2011-2015.<br />

39


L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />

40<br />

VISITE DI AGGIORNAMENTO TECNICO<br />

E GITE TURISTICO-CULTURALI<br />

Sinalunga all’aeroporto di Aviano<br />

Ferrara al 5° Reggimento<br />

“Rigel” dell’AVES a Casarsa della Delizia<br />

Vallo di Diano a Napoli<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>


AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />

HANNO CHIUSO LE ALI<br />

L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />

- av. Davide Albera, av. Sebastiano Vespa, (nucleo di Airasca);<br />

- m.llo sc. Luigi D’Onofrio, fondatore e già presidente di sezione (sezione di Bellona);<br />

- av. sc. Cesare Battaglini (sezione di Bologna);<br />

- m.llo sc. Fernando Leccisotti (sezione di Bracciano);<br />

- 1° m.llo Tommaso Loparco (sezione di Capurso);<br />

- sig.ra Piera Genoni (sezione di Castano Primo);<br />

- av. sc. Paolino Marchi (nucleo di Cavalcaselle);<br />

- m.llo 1ª cl. Aurelio Ciferri, av. Francesco Recchioni (nucleo di Civ<strong>it</strong>anova Marche);<br />

- gen. DA Mario Castelli (sezione di Cortona):<br />

- Aldo Cerri (nucleo di Dorno Lomellina);<br />

- av. sc. Alfredo Medici (sezione di Falconara Mar<strong>it</strong>tima);<br />

- serg. Adriano Pellini (nucleo di Feltre);<br />

- Aldolfo Orighi (sezione di Fidenza);<br />

- av. Giovanni Morrone, s.ten. Giovanni Sapor<strong>it</strong>i (sezione di Gallarate);<br />

- m.llo sc. Giacinto Iannace (sezione di Grosseto);<br />

- serg. magg. Emilio Prunotto (sezione di Imperia)<br />

- 1° av. Adriano Canevese (nucleo di Jesolo);<br />

- aiut. Gustavo Mecoli (sezione di L’Aquila);<br />

- Luigi Cagnolati, Leonardo Roncallo (sezione di La Spezia);<br />

- m.llo 3ª cl. Antonio Buja, già presidente di sezione, Attilio Corallo, segretario di sezione e<br />

rappresentante dei soci aggregati (sezione di Lecce)<br />

- Bruno Ferrarese, Giuseppe Torasso (sezione di Livorno Ferraris);<br />

- m.llo sc. Carlo Giuseppe Bernabei, gen. DA Marcello Pedretti (sezione di Macerata);<br />

- Nini Sabot, socio benemer<strong>it</strong>o (sezione di Manzano);<br />

- sig.ra Giovanna Cristiani (sezione di Massa Carrara);<br />

- Umberto Causin (nucleo di Mirano);<br />

- 1° av. Bruno Garbuio “Brugar” (nucleo di Montebelluna);<br />

- m.llo sc. Francesco Riglietti (sezione di Monterotondo-Mentana);<br />

- ten. (to) Mario Piovan (nuleo di Oderzo);<br />

- av. Luciano Armanni, av. Luigi Carlo V<strong>it</strong>ali (nucleo di Osio Sotto);<br />

- av. Antonio Longo (sezione di Palazzolo sull’Oglio);<br />

- 1° av. Antonio Mezzasoma (nucleo di Porto Potenza Picena);<br />

- gen. sq. Ciro Berarducci, m.llo sc. Ardelio Bonaccina, Giampiero Moretti, sig.ra Carmen<br />

Todaro (sezione di Roma);<br />

- Virginio Giaron (sezione di Roverbella);<br />

- aiut. Ferdinando Collu, aiut. Orlando Salustri (nucleo di San Donà di Piave);<br />

- av. Leoncello Massucci (nucleo di Sarnano);<br />

- m.llo 1ª cl. Gino Ronchini, s.ten. (to) Gino Teso (sezione di Treviso);<br />

Il presidente nazionale dell’A.A.A., ricordando le elette virtù di questi commil<strong>it</strong>oni che ci<br />

hanno lasciato, a nome proprio e di tutti i soci esprime ai familiari degli scomparsi il più<br />

sent<strong>it</strong>o cordoglio.<br />

41


Vincenzo Pedrielli, Alianti <strong>it</strong>aliani<br />

d’epoca. EQIP, Bonn. Cm 308 x<br />

29,7, pp. 272. Euro 45.<br />

Da molti anni si sentiva la mancanza<br />

di un’opera di riferimento sugli<br />

alianti <strong>it</strong>aliani, molti dei quali prodotti<br />

in piccoli numeri con infin<strong>it</strong>e<br />

varianti difficili da distinguere delle<br />

quali mancavano talvolta persino i<br />

dati più elementari. Pedrielli, già<br />

autore di un delizioso album fotografico<br />

sul concorso di Asiago, ha<br />

riversato tutta la sua passione nella<br />

ricerca e descrizione di oltre 90 tipi<br />

di alianti <strong>it</strong>aliani (compresi cinque<br />

costru<strong>it</strong>i su licenza), dagli albori al<br />

Caproni A21S Calif. Il libro costru<strong>it</strong>o<br />

a schede, raggruppate in sei cap<strong>it</strong>oli<br />

per progettisti o costruttori<br />

(Teichfuss, Bonomi/Silva, pol<strong>it</strong>ecnici<br />

di Milano e Torino, Ciani e altri),<br />

con brevi testi bilingui e una valanga<br />

di immagini, in gran parte ined<strong>it</strong>e<br />

e ben stampate. Manca solo una<br />

lista di produzione dei singoli tipi,<br />

peraltro difficile dato che molti tipi<br />

prebellici erano considerati “libratori”<br />

ed iscr<strong>it</strong>ti in uno speciale registro<br />

tenuto dalla RUNA. Una<br />

c<strong>it</strong>azione particolare mer<strong>it</strong>ano i disegni<br />

tecnici di Francesco Camastra,<br />

non solo per la splendida<br />

esecuzione ma anche per lo scrupolo<br />

filologico che lo porta a dividerli<br />

in tre categorie da A (esegu<strong>it</strong>o sulle<br />

tavole originali di progetto) a C (ricostru<strong>it</strong>i<br />

partendo dalle fotografie).<br />

A questi pregi si aggiunge la qual<strong>it</strong>à<br />

estetica dell’edizione, che rende piacevole<br />

anche il puro sfogliare le pa-<br />

42<br />

Libri<br />

a cura di Gregory Alegi<br />

gine. Un libro imperdibile per<br />

chiunque abbia un minimo interesse<br />

per il volo a vela.<br />

Disponibile presso l’ed<strong>it</strong>ore<br />

(www.eqip.de; Sprottauer Str. 52, D-<br />

53117 Bonn, Germania)<br />

Marco Gueli, Gli aerei <strong>it</strong>aliani del<br />

1919-1945: cosa rimane. Milano,<br />

Mursia, 2011. Cm 29,7 x 21, pp.<br />

186. Euro 40.<br />

Facendo segu<strong>it</strong>o ad una precedente<br />

catalogazione degli aerei storici degli<br />

anni 1910-1919, con questo secondo<br />

volume il noto disegnatore Marco<br />

Gueli ha esteso la trattazione fino al<br />

1945. Lo schema prevede la descrizione<br />

di ciascun aereo con foto (290<br />

in tutto), disegni (37, dei quali 29 a<br />

colori) e notizie più o meno ampie a<br />

seconda di quanto noto o reperibile.<br />

Grazie al suo diretto coinvolgimento<br />

in molti restauri, vi è molto materiale<br />

ined<strong>it</strong>o o poco noto; in altri casi le<br />

notizie sono più sommarie. Qualche<br />

perpless<strong>it</strong>à desta il cr<strong>it</strong>erio - non utilizzato<br />

nel volume precedente - di<br />

elencare alcuni aerei sotto il nome<br />

dell’ente restauratore anziché del costruttore,<br />

ma per fortuna l’indice permette<br />

di superare la difficoltà e<br />

consultare le schede d’interesse.<br />

L’autore ha riservato ai lettori di Aeronautica<br />

uno sconto per l’acquisto<br />

di entrambi i volumi insieme (65 euro)<br />

e la spedizione senza spese postali<br />

anche in caso di ordine per il solo<br />

secondo (SB).<br />

Disponibile presso l’autore (guelimarco@alice.<strong>it</strong>).<br />

Paolo Varriale, Phönix C.I. Berkhamsted,<br />

Albatros Productions,<br />

2011. Cm 21x29,7, pp. 32,<br />

Lst. 10,95.<br />

Al r<strong>it</strong>mo di sei volumi l’anno, la collana<br />

Windsock di monografie di aerei<br />

della Prima Guerra Mondiale ha<br />

raggiunto il 25° anno di età. Il 150°<br />

t<strong>it</strong>olo è opera di un autore <strong>it</strong>aliano,<br />

a conferma dell’apprezzamento crescente<br />

per il valore dei nostri ricercatori<br />

sino a pochi anni fa assenti in<br />

questo particolare settore. L’aereo,<br />

in compenso, è austriaco: si tratta di<br />

un grosso, potente e veloce ricogn<strong>it</strong>ore<br />

comparso sul fronte nella primavera<br />

1918, troppo tardi per avere<br />

un effetto sulle operazioni aeree ma<br />

non perché il suo valore non fosse<br />

riconosciuto anche dagli avversari.<br />

Tra questi vi fu anche Francesco Baracca,<br />

che forse - dopo anni di ricerche<br />

Varriale ne sembra oramai certo<br />

- cadde proprio sotto i colpi di un<br />

Phönix C.I. Oltre a questo episodio<br />

la monografia descrive il servizio<br />

postbellico in Svezia e in piccolo<br />

numero in Jugoslavia, Cecoslovacchia<br />

e Ungheria. Vi sono un centinaio<br />

di foto, comprese sei a colori di<br />

vari cimeli originali, bei disegni tecnici<br />

di Martin Digmayer e profili a<br />

colori di Ronny Bar. La copertina di<br />

Danilo Renzulli è molto evocativa<br />

ma purtroppo la stampa tipografica<br />

non le rende giustizia.<br />

Disponibile presso l’ed<strong>it</strong>ore (via Zufolana<br />

4, 50039 Vicchio, Firenze;<br />

www.logisma.<strong>it</strong>; tel. 055/8497054.<br />

AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>


Enio Iezzi, Cacciatori di aerei - I<br />

recuperi e le storie di nove aviatori<br />

dispersi in guerra, Lugo di<br />

Romagna, Walberti Edizioni,<br />

2011. Cm 16,5x21,5, pp. 280.<br />

Euro 20,00.<br />

Il volume è stato scr<strong>it</strong>to dall’autore,<br />

noto storico della sezione AAA di<br />

Lugo di Romagna, per il gruppo di<br />

volontari “Romagna Air Finders”<br />

che, presieduto da Leo Veneri,<br />

anch’egli socio AAA, si occupa da<br />

anni del recupero dei resti di velivoli<br />

e dei loro equipaggi precip<strong>it</strong>ati, e<br />

rimasti profondamente sepolti nel<br />

sottosuolo <strong>it</strong>aliano, nel corso di<br />

combattimenti durante la seconda<br />

guerra mondiale.<br />

Dei diciotto recuperi effettuati a<br />

partire dal 13 agosto 1998 e fino<br />

alla stampa del libro, nove di essi<br />

sono dettagliatamente descr<strong>it</strong>ti nel<br />

volume un<strong>it</strong>amente alla storia dei<br />

loro giovani, sfortunati piloti:<br />

quattro tedeschi, due <strong>it</strong>aliani, due<br />

br<strong>it</strong>annici e un brasiliano, riesumati<br />

dopo un lungo, meticoloso<br />

lavoro di difficili ed impegnative<br />

ricerche ed ai resti dei quali è stata<br />

data sepoltura con tutti gli onori<br />

mil<strong>it</strong>ari.<br />

Ed è proprio questo arduo lavoro di<br />

ricerca, soprattutto per l’identificazione<br />

del pilota del primo caso<br />

riportato, che, r<strong>it</strong>eniamo, rende il<br />

libro unico nel suo genere anche per<br />

le numerose testimonianze che vi<br />

sono trascr<strong>it</strong>te e che, oltre a segnare<br />

le v<strong>it</strong>e delle persone che assistettero<br />

agli scontri aerei, riportano alla<br />

mente il triste contesto di quegli<br />

anni di guerra.<br />

I proventi della vend<strong>it</strong>a del libro<br />

consentiranno ai “Romagna Air Finders”<br />

di continuare nelle ricerche<br />

che hanno anche un indubbio valore<br />

storico. (SB)<br />

Disponibile presso la segreteria<br />

dei Romagna Air Finders,<br />

cell. 3453213056, oppure scrivendo<br />

al s<strong>it</strong>o: www.romagnaairfinders.com<br />

Emilio Brotzu, Italian spotters’<br />

world-wide shots, 3 - Combat<br />

(Part one), Roma, IBN, 2011.<br />

Cm 21x30, pp. 296. Euro 25,00.<br />

Con questo suo terzo volume l’autore<br />

prosegue la pubblicazione di<br />

fotografie dedicate ai velivoli di<br />

tutto il mondo scattate dagli spotter,<br />

cioè da quegli appassionati ed<br />

entusiasti fotografi che potremmo<br />

definire “avvistatori” di aerei o,<br />

come per quelli degli uccelli, “aircraft<br />

watcher”.<br />

Dopo quello dedicato agli aerei da<br />

trasporto commerciali e a quello<br />

agli executives e ai miniliners, ecco<br />

ora le immagini degli aerei da combattimento<br />

di molte aeronautiche<br />

mil<strong>it</strong>ari raccolte in questo libro che<br />

esce come “prima parte” di un vasto<br />

lavoro di selezione delle tante fotografie<br />

riprese, e messe a disposizione<br />

dell’autore, dai più noti esperti<br />

della materia.<br />

In questa primo volume relativo<br />

ai caccia, con testi in inglese e<br />

didascalie in <strong>it</strong>aliano, figurano<br />

centinaia di aerei di molti Paesi<br />

divisi per special<strong>it</strong>à (intercettori,<br />

caccia ogni tempo, caccia-bombardieri<br />

e ricogn<strong>it</strong>ori, close support<br />

e caccia leggeri), presentati<br />

in ordine cronologico rispetto<br />

alle date del primo volo e, sovente,<br />

con particolari “livree” che<br />

vivacizzano questo lavoro al<br />

quale dovrebbe seguire quello<br />

dedicato ad altre categorie di<br />

“combat”. (SB)<br />

Disponibile presso l’ed<strong>it</strong>ore IBN, Via<br />

Mingazzini n. 7, 00161 Roma - telef.<br />

06 4452275, e.mail: ibn@aviolibri.<strong>it</strong><br />

Franco Fassio - Maurizio Lanza -<br />

Franco Raselli, I Club Frecce Tricolori<br />

e la PAN attraverso l’araldica,<br />

Baldissero d’Alba, Umberto Soletti<br />

Communication, 2011. Cm.<br />

23,5x21,5, pp. 108. Euro 18,00.<br />

Gli autori, tre astigiani appassionati<br />

di tutto ciò che vola e, in particolare,<br />

delle nostre “Frecce Tricolori”,<br />

con un lungo e notevole lavoro<br />

hanno raccolto in questo volume -<br />

ed<strong>it</strong>o da Umberto Soletti nella collana<br />

“La grande storia dell’aviazione”<br />

- l’araldica dei numerosi Club Frecce<br />

Tricolori sorti in Italia e anche<br />

all’estero dal 1988.<br />

Dopo alcune pagine dedicate alla<br />

storia della Pattuglia Acrobatica<br />

Nazionale a partire dalla fine degli<br />

anni Venti e all’araldica delle “Frecce<br />

Tricolori”, il volume - che reca<br />

anche le immagini delle livree dei<br />

vari aerei in linea con le varie pattuglie<br />

sussegu<strong>it</strong>esi prima della cost<strong>it</strong>uzione<br />

delle “Frecce” - elenca cronologicamente<br />

ben 123 “club” dal<br />

primo, quello di Quartiere del Piave-<br />

Pieve di Soligo (TV), all’ultimo di<br />

Cavallino (LE) riportandone i<br />

“patch” o altri distintivi.<br />

Completano il volume, che cost<strong>it</strong>uisce<br />

un’ottima e completa documentazione<br />

sull’argomento, le immagini<br />

relative all’araldica di oltre 50 team<br />

acrobatici mil<strong>it</strong>ari esteri passati e/o<br />

ancora presenti appartenenti a 40<br />

nazioni di tutto il mondo. (SB)<br />

Disponibile presso l’ed<strong>it</strong>ore Umberto<br />

Soletti Communication snc, Local<strong>it</strong>à<br />

Sigola, 41 - 12040 Baldissero<br />

d’Alba (CN) - telef. 0172 40097,<br />

fax 0172 410140,<br />

info@umbertosolettied<strong>it</strong>ore.com,<br />

www.umbertosolettied<strong>it</strong>ore.com


1952-<strong>2012</strong><br />

sessantennale dell'Associazione Arma Aeronautica<br />

Sessant'anni d'impegno<br />

per mantenere<br />

vivo l'amor di Patria,<br />

il culto della Bandiera<br />

e dell'onore<br />

nonché tramandare<br />

il patrimonio culturale<br />

e spir<strong>it</strong>uale dell'Aeronautica Mil<strong>it</strong>are.

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