aeronautica 1/2012 - Aaatreviglio.it
aeronautica 1/2012 - Aaatreviglio.it
aeronautica 1/2012 - Aaatreviglio.it
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Direzione, Redazione, Amministrazione - via Marcantonio Colonna, 23 - 00192 Roma<br />
Anno LVII - N.1 GENNAIO <strong>2012</strong><br />
Poste Italiane - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 art. 1 comma 1 del 01/02/2011 - Roma
In copertina<br />
1<br />
GENNAIO <strong>2012</strong><br />
ANNO LVII<br />
Un Atlantic del 41° Stormo.<br />
Il Reparto ha recentemente festeggiato<br />
il superamento delle 250.000<br />
ore di volo da parte di questi aerei<br />
(v. nota a pag. 4).<br />
AERONAUTICA<br />
Anno di fondazione 1956<br />
Pubblicazione mensile ed<strong>it</strong>a dall’Associazione Arma Aeronautica<br />
Direttore ed<strong>it</strong>oriale<br />
GIANBORTOLO PARISI<br />
Direttore responsabile<br />
SILVANO BRONCHINI<br />
Direzione, Redazione, Amministrazione<br />
00192 - Roma, via Marcantonio Colonna, 23<br />
Tel. 06/3215145 - Tel. e Fax 06/3216882<br />
C.F. 80248150585 - Part<strong>it</strong>a IVA n. 10925071002<br />
e-mail: assoaerorivista@libero.<strong>it</strong> (per il periodico sociale)<br />
e-mail:assoaeroamministra@libero.<strong>it</strong> (per l’amministrazione)<br />
www.asso<strong>aeronautica</strong>.<strong>it</strong> (per l’Associazione)<br />
www.cesmaweb.org (per il Centro Studi Mil<strong>it</strong>ari Aeronautici)<br />
c/c.p. ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA, 310003<br />
c/c. banc. n. 000000136949 Banca Popolare di Lodi Ag. 4 -<br />
via Pompeo Magno, 25 - 00192 Roma -<br />
IBAN: IT20 F 05164 03204 000000136949<br />
Realizzazione grafica e stampa<br />
Raia srl - 00166 Roma, via G. B. Impallomeni, 66<br />
Tel. 06/6690252 - Fax 06/5599675 - e-mail: a.raia@raiaweb.eu<br />
Registr. Tribunale di Roma n. 5315 del 12.7.56<br />
Iscrizione al R.O.C. n. 6972<br />
“Aeronautica” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla L. 7/8/1990, n. 250<br />
As Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana<br />
Gli articoli rispecchiano esclusivamente le opinioni degli autori. Proprietà letteraria,<br />
artistica e scientifica riservata. Per le riproduzioni, anche se parziali, dei testi, è<br />
fatto obbligo c<strong>it</strong>are la fonte. I testi delle collaborazioni - che si intendono comunque<br />
inviati a t<strong>it</strong>olo di liberal<strong>it</strong>à - anche se non pubblicati, non si rest<strong>it</strong>uiscono.<br />
Chiuso in redazione il 16 gennaio <strong>2012</strong>.<br />
Il periodico sarà inviato in omaggio a “sosten<strong>it</strong>ori” che verseranno almeno una<br />
somma annuale di € 21,00; il predetto invio si riferisce al solo terr<strong>it</strong>orio nazionale.<br />
Per spedizioni all’estero si inv<strong>it</strong>a a prendere contatti con l’amministrazione.<br />
La quota associativa fissata dal Consiglio Direttivo Nazionale AAA per il <strong>2012</strong> è<br />
comprensiva della spedizione in abbonamento postale (pari a € 8,00) del periodico<br />
sociale “Aeronautica".<br />
ISSN: 0391-7630<br />
I “Cavalieri del Deserto”<br />
Dopo un lungo periodo di addestramento ed un paio di sorvoli a ranghi ridotti, la pattuglia acrobatica nazionale degli Emirati Arabi Un<strong>it</strong>i<br />
ha esegu<strong>it</strong>o la sua prima esibizione ufficiale nel corso del salone aeronautico DIA 2011 svoltosi dal 13 al 17 novembre a Dubai.<br />
Nota con il nome di “Al Fursan”, I Cavalieri, la formazione è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da<br />
sette elementi, fra cui un solista, ed è equipaggiata con l’MB-339 nella<br />
versione NAT (National Aerobatic Team).<br />
Dell’operazione di conversione si è occupata l’Aermacchi di Venegono<br />
che ha lavorato su sei velivoli già in possesso delle forze aeree degli<br />
Emirati e su quattro esemplari appartenuti all’AM.<br />
Il lavoro principale ha riguardato l’installazione dell’impianto fumi e l’applicazione<br />
di una nuova livrea che per le superfici inferiori richiama quella<br />
delle “Frecce Tricolori”, con la sost<strong>it</strong>uzione del colore rosso con il nero,<br />
e che per la parte superiore presenta una ined<strong>it</strong>a colorazione nero-oro.<br />
Anche il programma di volo, della durata di una ventina di minuti, richiama<br />
quello delle PAN non solo perchè il velivolo utilizzato è lo stesso ma,<br />
soprattutto, perchè i piloti si sono addestrati per molti mesi sulla base di<br />
Rivolto con istruttori <strong>it</strong>aliani che avevano mil<strong>it</strong>ato nelle file del 313° Gruppo<br />
Addestramento Acrobatico.<br />
Addestramento che prosegue ancora e che terminerà nel luglio <strong>2012</strong><br />
con la qualifica dei piloti come istruttori, consentendo al team di guardare<br />
con ottimismo al proprio futuro nel quale è ipotizzabile un cambio di<br />
‘cavalcatura’ a giudicare dalla richiesta delle Forze Aeree Emiratine per<br />
48 M-346 di cui dieci in configurazione acrobatica.<br />
Nicola Foschia<br />
(foto di Oleg Revin)
L’Aeronautica Mil<strong>it</strong>are 4<br />
Terminato l’impegno dell’Italia nella “Unified Protector” in Libia<br />
250.000 ore di volo per gli Atlantic del 41° Stormo<br />
L’AM a favore delle forze aeree dell’Afghanistan<br />
Scienza, spazio, tecnica e industria 7<br />
Varie 9<br />
“Come on brother, I’m taking you home”<br />
di Giancarlo Naldi<br />
1940-1942. L’attiv<strong>it</strong>à aerea, navale e terrestre<br />
nel quadro dei confl<strong>it</strong>ti armati tra francesi ed inglesi<br />
di Ferdinando Sguerri<br />
Il JSF sotto attacco pol<strong>it</strong>ico<br />
di Gregory Alegi<br />
Terminata la produzione dell’F-22 Raptor<br />
C-27J per l’Australia?<br />
Nuovo missile cinese antinave<br />
Legislazione, pensionistica e trattamenti economici 24<br />
L’Associazione Arma Aeronautica 25<br />
Libri 42<br />
SS<br />
OO<br />
MM<br />
MM<br />
AA<br />
RR<br />
II<br />
OO
AERONAUTICA<br />
MILITARE<br />
250.000 ore di volo per gli<br />
“Atlantic” dell’AM<br />
Il 13 dicembre, sulla base aerea di Sigonella, sede del 41° Stormo Antisom, è<br />
stato celebrato il superamento delle 250.000 ore di volo da parte dei pattugliatori<br />
mar<strong>it</strong>timi ogn<strong>it</strong>empo a lungo raggio Breguet Br.1150 “Atlantic” che quel reparto<br />
ha in linea dal 27 giugno 1972.<br />
Chiusa l’attiv<strong>it</strong>à dell’AM nella<br />
“Unified Protector”<br />
Il 14 dicembre, sulla base aerea di Trapani-Birgi, si è svolta la<br />
cerimonia di chiusura dell’attiv<strong>it</strong>à dell’AM nell’operazione NA-<br />
TO “Unified Protector”, operazione che ha avuto la sua conclusione<br />
il 31 ottobre 2011 dopo circa sette mesi di voli nei cieli<br />
della Libia.<br />
Alla cerimonia ha partecipato il ministro della Difesa ammiraglio<br />
Giampaolo Di Paola, il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale<br />
Biagio Abrate, il capo di Stato Maggiore dell’Eserc<strong>it</strong>o,<br />
gen. CA Claudio Graziano, il capo di Stato Maggiore della Marina,<br />
amm. sq. Bruno Branciforte e il capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica<br />
Mil<strong>it</strong>are, gen. SA Giuseppe Bernardis,<br />
Dopo l’intervento del ministro della Difesa - che ha ringraziato gli<br />
uomini e le donne delle Forze Armate che hanno preso parte alla<br />
missione in Libia per la professional<strong>it</strong>à e l’impegno profusi in<br />
tale circostanza - ha preso la parola anche il gen. Bernardis che,<br />
evidenziato il ruolo determinante svolto dal potere aereo nelle<br />
operazioni “Odyssey Dawn” e “Unified Protector”, ha sottolineato<br />
come tali operazioni siano state particolarmente complesse “sia<br />
per la divers<strong>it</strong>à delle componenti e degli assetti impiegati, sia<br />
per la necess<strong>it</strong>à di ev<strong>it</strong>are qualsiasi tipo di danno collaterale per<br />
la popolazione, richiedendo la perfetta integrazione con le aeronautiche<br />
degli altri Paesi”.<br />
Fin<strong>it</strong>o l’impegno dell’AM in Iraq<br />
Il 20 dicembre, sulla base aerea di Al Bateen (Emirati Arabi<br />
Un<strong>it</strong>i), sede della Task Force Air (TFA) un aereo mil<strong>it</strong>are dell’AM<br />
ha compiuto il suo ultimo volo verso Baghdad per recuperare<br />
personale e mezzi impiegati nella NTM-I (NATO Training<br />
Mission in Iraq), conclusasi il 17 dicembre.<br />
È da ricordare in propos<strong>it</strong>o, si legge in una nota della nostra Forza<br />
Armata, che la NTM-I si era insediata in Iraq il 14 agosto<br />
2004, in segu<strong>it</strong>o alla richiesta del governo ad interim di provvedere<br />
a uno specifico addestramento, all’assistenza negli equipaggiamenti<br />
e all’assistenza tecnica alle forze di sicurezza (ISF-<br />
Iraqi Secur<strong>it</strong>y Forces) per aiutare il Paese a sviluppare un settore<br />
della sicurezza efficace, duraturo e a guida democratica.<br />
Da allora, la NATO ha assist<strong>it</strong>o le forze di sicurezza irachene fornendo<br />
addestramento, consulenza e attiv<strong>it</strong>à di tutoraggio.<br />
Il primo vettore mil<strong>it</strong>are diretto in Iraq dalla base di Al Bateen decollò<br />
il 13 settembre 2003, e da quel giorno le missioni di volo<br />
dedicate al teatro operativo iracheno sono state 1.213 per 2.740<br />
ore di volo nel corso delle quali, tra l’altro, sono stati trasportati<br />
38.129 i passeggeri e 9.950.281 libbre di materiali vari.<br />
4<br />
Doppio lancio heavy da<br />
un C-130J della 46ª BA<br />
Il 24 novembre, un C-130J della 46ª Brigata<br />
Aerea di Pisa ha effettuato, per la prima volta<br />
con queste modal<strong>it</strong>à, il lancio di due carichi<br />
pesanti (Heavy), rilasciati in sequenza ravvicinata<br />
e in un unico passaggio.<br />
Il lancio - che ha riguardato due piattaforme da<br />
circa tre tonnellate ciascuna - ha confermato<br />
che il C-130J dell’AM è in grado di impiegare,<br />
specialmente nei teatri operativi, questa ulteriore<br />
capac<strong>it</strong>à di lancio per specifici comp<strong>it</strong>i di aviorifornimento<br />
di piccoli blindati, mezzi ruotati ed<br />
altro materiale a postazioni isolate o remote per<br />
assicurare loro la massima operativ<strong>it</strong>à possibile.<br />
Primo M-346 per l’AM<br />
Il primo Alenia Aermacchi M-346 è stato<br />
recentemente accettato dalla Direzione<br />
generale degli armamenti aeronautici (Armaereo)<br />
quale addestratore avanzato per<br />
l’Aeronautica Mil<strong>it</strong>are.<br />
L’accettazione è avvenuta dopo l’intensa attiv<strong>it</strong>à<br />
di verifica svolta presso gli stabilimenti<br />
dell’azienda costruttrice dall’appos<strong>it</strong>a commissione<br />
di collaudo nominata da Armaereo.<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>
Il ministro della Difesa vis<strong>it</strong>a<br />
Palazzo Aeronautica<br />
Il 15 dicembre, ricevuto dal capo di Stato Maggiore della<br />
Difesa generale Biagio Abrate e dal capo di Stato Maggiore<br />
dell’Aeronautica gen. SA Giuseppe Bernardis, il ministro<br />
della Difesa Giampaolo Di Paola è giunto al Palazzo<br />
Aeronautica per una vis<strong>it</strong>a all’edifico sede dei vertici della<br />
nostra Forza Armata.<br />
Il ministro, che era accompagnato dai sottosegretari alla<br />
Difesa Gianluigi Magri e Filippo Milone e da altri suoi stretti<br />
collaboratori al dicastero di cui è t<strong>it</strong>olare, dopo un incontro<br />
privato con i generali Abrate e Bernardis, ha assist<strong>it</strong>o ad<br />
una illustrazione del<br />
processo di trasformazione<br />
in atto<br />
nell’Aeronautica Mil<strong>it</strong>are,<br />
della sua attuale<br />
s<strong>it</strong>uazione e dei<br />
programmi in via di<br />
attuazione.<br />
Vis<strong>it</strong>e straniere a enti e reparti dell’AM<br />
Nelle settimane scorse hanno avuto luogo le seguenti vis<strong>it</strong>e:<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />
L’eserc<strong>it</strong>azione<br />
“Desert Dusk”<br />
AERONAUTICA MILITARE<br />
Il 15 dicembre, sulla base aerea di Ovda nel<br />
deserto israeliano del Negheb, è terminata l’eserc<strong>it</strong>azione<br />
“Desert Dusk 2011” alla quale<br />
hanno preso parte velivoli delle forze aeree di<br />
Israele e dell’Aeronautica Mil<strong>it</strong>are impegnati soprattutto<br />
in missioni combinate COMAO (COMpos<strong>it</strong>e<br />
Air Operation).<br />
Iniziata il 5 precedente, l’eserc<strong>it</strong>azione ha avuto<br />
lo scopo di migliorare le procedure e le tecniche<br />
di intervento aereo prontamente adottabili per<br />
compiere missioni operative in aree di crisi<br />
nell’amb<strong>it</strong>o di cooperazione tra paesi della NA-<br />
TO e paesi amici con i quali esistono accordi<br />
ist<strong>it</strong>uzionali di collaborazione.<br />
Alla “Desert Dusk” hanno partecipato - per un totale<br />
di circa 100 missioni di volo - alcuni F-2000 del<br />
4° e del 36° Stormo e Tornado ECR del 50° Stormo<br />
supportati dagli aeroriforn<strong>it</strong>ori KC-767A del 14°<br />
Stormo e dai C-130J della 46ª Brigata Aerea.<br />
Il ministro della Difesa USA a Sigonella<br />
Il ministro della Difesa USA Leon Panetta ha vis<strong>it</strong>ato l’aeroporto mil<strong>it</strong>are di Sigonella incontrando i mil<strong>it</strong>ari <strong>it</strong>aliani e<br />
americanidi Sigonella nonché il personale di Danimarca, Canada, Svezia, Turchia, Emirati Arabi Un<strong>it</strong>i e Francia ivi<br />
rischierati per l’operazione “Unified Protector” in Libia. Nell’occasione Panetta ha ringraziato tutti per la partecipazione<br />
all’operazione stessa, confermando il ruolo determinante da loro svolto ed esprimendo in particolare parole di<br />
grat<strong>it</strong>udine per l’Italia e l’Aeronautica Mil<strong>it</strong>are per il supporto forn<strong>it</strong>o ai vari contingenti.<br />
Il comandante di “Unified Protector” a Decimomannu<br />
Il generale Ralph J. Jodice, comandante delle Forze aeree alleate nell’operazione “Unified Protector”, ha vis<strong>it</strong>ato<br />
l’aeroporto di Decimomannu dove ha incontrato il personale olandese e spagnolo rischierato sull’aeroporto sardo<br />
per partecipare alle operazioni in Libia rispettivamente con gli F-18 e gli F-16.<br />
Al termine della vis<strong>it</strong>a il generale ha ringraziato il comandante della base di Decimomannu e tutto il personale dipendente<br />
per il contributo offerto all’operazione.<br />
Il ministro della Difesa danese a Sigonella<br />
Il ministro della Difesa della Danimarca Nick Haekkerup, ha vis<strong>it</strong>ato l’aeroporto di Sigonella, sede di rischiaramento<br />
di alcuni velivoli di quel paese impegnati nella “Unified Protector”, esprimendo nell’occasione il più vivo ringraziamento<br />
al 41° Stormo per il supporto forn<strong>it</strong>o agli equipaggi danesi.<br />
Delegazione francese al 72° Stormo<br />
Una delegazione francese facente parte di un’organizzazione dell’European Defence Agency (EDA) interessata<br />
all’attiv<strong>it</strong>à formativa svolta dalla Scuola elicotteri dell’AM, ha vis<strong>it</strong>ato il 72° Stormo dove, dopo aver assist<strong>it</strong>o alla presentazione<br />
della struttura del reparto e dei programmi della Scuola si è soffermata nell’aula INSIAU (Insegnamento<br />
Iniziale Allievi Ufficiali) del Gruppo istruzione professionale, interamente computerizzata.<br />
Delegazione indiana al 3° e al 72° Stormo<br />
Una delegazione di tre ufficiali superiori delle Forze aeree indiane, in Italia nell’amb<strong>it</strong>o del piano di cooperazione bilaterale<br />
tra India e Italia, è stata osp<strong>it</strong>e del 3° Stormo Supporto Operativo dal 4 al 6 dicembre e del 72° Stormo dal<br />
13 al 15 dicembre.<br />
Nel corso dei due eventi gli aviatori indiani hanno assist<strong>it</strong>o ad una illustrazione delle attiv<strong>it</strong>à e dei programmi dei due<br />
reparti <strong>it</strong>aliani ed hanno vis<strong>it</strong>ato le strutture più importanti dei reparti stessi.<br />
5
AERONAUTICA MILITARE<br />
Riunione dei comandanti dei reparti della Squadra Aerea<br />
Il 15 dicembre, sull’aeroporto romano di Centocelle, ha avuto luogo la periodica riunione dei comandanti dei Reparti<br />
dipendenti dal Comando della Squadra Aerea (CSA)<br />
Alla riunione, che è stata presieduta dal comandante della Squadra Aerea, gen. SA Tiziano Tosi, erano presenti -<br />
oltre alle altre più alte cariche del CSA - il comandante delle Operazioni Aeree (COA) gen. SA Mario Renzo Ottone<br />
e i vertici di tutti i Comandi intermedi e periferici, a livello di Stormo, del CSA stesso.<br />
Scopo dell’incontro è stato quello di esaminare i bilanci delle attiv<strong>it</strong>à svolte dai Reparti dipendenti dal CSA analizzando<br />
le eventuali cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à riscontrate nello svolgimento dei comp<strong>it</strong>i ist<strong>it</strong>uzionali assegnati e fornire una panoramica<br />
sugli obiettivi futuri.<br />
Tra le tematiche esaminate e discusse dai partecipanti alla riunione sono da ricordare, in particolare, quelle relative<br />
all’addestramento del personale, al mantenimento delle infrastrutture, al supporto logistico e alle esigenze operative<br />
dei diversi assetti in dotazione ai reparti di volo del CSA soprattutto con riferimento all’impiego degli stessi nelle<br />
missioni svolte all’estero.<br />
Commemorato l’equipaggio<br />
del G.222 Lyra 35<br />
Il 15 gennaio si è svolta a Montemurlo la celebrazione<br />
del ventennale dell’incidente di volo occorso al G.222<br />
Lyra 35 del 2° Gruppo della 46ª Brigata Aerea che l’8<br />
gennaio 1992, impegnato in una missione addestrativa<br />
antincendio, a causa delle avverse condizioni meteorologiche<br />
impattò il monte Iavello con la morte dell’equipaggio<br />
composto dal magg. Carlo Stoppani, ten. Paolo<br />
Dutto e m.llo Cesare Nieri.<br />
La cerimonia, organizzata dalla sezione AAA di Prato<br />
e aperta dal saluto del presidente di quel sodalizio<br />
Francesco Farina, ha visto la celebrazione del r<strong>it</strong>o di<br />
suffragio, la deposizione di una corona al monumento,<br />
opera del prof. Lindo Meoni, eretto nei giardini di Fornacelle<br />
a ricordo dei tre Caduti, e gli interventi di varie<br />
autor<strong>it</strong>à civili e mil<strong>it</strong>ari.<br />
Presenti alla manifestazione, il sindaco di Montemurlo<br />
Mauro Lorenzini, i sindaci dei comuni di provenienza<br />
dei Caduti, Giorgio Lerda per Caraglio e Simone Spadoni<br />
per Morro d’Alba, il vicecomandante della 46ª BA<br />
col. Michele Mapelli, il com.te Ennio Greco, comandante<br />
del 2° Gruppo all’epoca dell’incidente, il magg. Antonio<br />
Grillo, attuale comandante di quel reparto con una<br />
nutr<strong>it</strong>a rappresentanza del suo personale, una rappresentanza<br />
della Scuola Mil<strong>it</strong>are Aeronautica “Giulio<br />
Dohuet” di Firenze guidata dal suo comandante col.<br />
Giorgio Baldacci, i<br />
gonfaloni dei comuni<br />
c<strong>it</strong>ati, numerose rappresentanze<br />
con Labari<br />
delle sezioni<br />
AAA degli stessi comuni<br />
e di quelle locali,<br />
rappresentanze<br />
delle altre associazioni<br />
d’arma locali, la<br />
Banda Filarmonica<br />
Giuseppe Verdi e<br />
molti c<strong>it</strong>tadini.<br />
6<br />
L’AM per l’addestramento<br />
dell’<strong>aeronautica</strong> afghana<br />
Il 14 dicembre scorso, sull’aeroporto mil<strong>it</strong>are di Shindand,<br />
ha avuto luogo la cerimonia per l’inizio dell’addestramento<br />
dei piloti dell’Afghanistan sull’elicottero Mil<br />
Mi-17, addestramento al quale collabora personale dell’Aeronautica<br />
Mil<strong>it</strong>are inquadrato, in qual<strong>it</strong>à di addestratori<br />
e di consiglieri, in due particolari gruppi comandati dal<br />
col. pil. Luigi Casali: l’ASAAT (Airbase Support Air Advisory<br />
Team) e il Mi-17AAT (Air Advisory Team), che -<br />
presso i reparti delle Forze aeree di Karachi -svolgono<br />
appunto attiv<strong>it</strong>à di addestramento ed “advising” al personale<br />
afghano appartenente ai reparti stessi nonché ai futuri<br />
piloti ed equipaggi assegnati all’elicottero di<br />
fabbricazione russa Mi-17, allo scopo di far raggiungere<br />
al personale dell’<strong>aeronautica</strong> afgana la completa autonomia<br />
nel settore dell’addestramento al volo.<br />
La missione dell’ASAAT/Mi-17AAT, iniziata il 2 novembre<br />
2010, si inserisce all’interno del 838th Air Exped<strong>it</strong>ionary<br />
Advisory Group (AEAG) dell’USAF, sotto il comando della<br />
Nato Air Training Command-Afghanistan (NATC-A),<br />
uno dei tre Comandi posti alle dipendenze della Nato<br />
Training Mission Afghanistan (NTM-A).<br />
La cerimonia è stata conclusa da un sorvolo dei velivoli<br />
delle diverse linee attualmente presenti sulla base di<br />
Shindand e destinati ad addestrare i futuri piloti ad ala<br />
fissa ed ala rotante della futura Aeronautica Afghana<br />
(C-182T, C-208B, MD-530, e Mi-17).<br />
Presenti alla cerimonia, tra gli altri, il gen. Abdul Wahab,<br />
capo di Stato Maggiore dell’Afghanian Air Force (AAF), il<br />
gen. Mohammad Baqi, comandante dell’aeroporto mil<strong>it</strong>are<br />
di Shindand ed esponenti del governo.<br />
Da sottolineare che successivamente, il 7 gennaio, sul<br />
c<strong>it</strong>ato aeroporto di Shindand, ha avuto luogo la cerimonia<br />
per la consegna di 48 brevetti alla più recente classe<br />
di piloti, flight engineer e flight crew chief che<br />
saranno impiegati sull’elicottero Mi-17 nel comparto ad<br />
ala rotante AAF.<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>
Alenia Aeronautica diventa<br />
Alenia Aermacchi<br />
Dal 1° gennaio <strong>2012</strong> è operativa la concentrazione<br />
del settore aeronautico di Finmeccanica<br />
in una società unica, che ha preso il nome di<br />
Alenia Aermacchi con sede legale a Venegono Superiore<br />
(Varese). L’operazione, annunciata da Giuseppe<br />
Orsi in luglio, poco più di due mesi dopo la<br />
nomina ad amministratore delegato di Finmeccanica,<br />
ha per obbiettivo «rilevanti economie di scala,<br />
sia sotto il profilo dei processi sia per quanto riguarda<br />
i prodotti, attraverso il rafforzamento dell’ingegneria,<br />
la ridefinizione dei sistemi di produzione e<br />
della relativa catena di forn<strong>it</strong>ura». Si tratta, in altre<br />
parole, di una semplificazione della struttura aziendale<br />
e soprattutto della ricerca di una maggiore efficienza<br />
industriale, punti chiave del piano “3R” di<br />
riorganizzazione, ristrutturazione e rilancio concordato<br />
in novembre con i sindacati.<br />
La nuova società - che è in sostanza la precedente<br />
Alenia Aeronautica ribattezzata con il nome della<br />
ex controllata - confluiscono le tradizioni di nomi<br />
prestigiosi dell’industria <strong>aeronautica</strong> <strong>it</strong>aliana. L’attiv<strong>it</strong>à<br />
<strong>aeronautica</strong> sotto il nome Macchi risale infatti<br />
al 1912, con la creazione della Nieuport-Macchi<br />
l’anno successivo. La parte Alenia è appena più<br />
giovane, raccogliendo l’ered<strong>it</strong>à della torinese Pomilio<br />
(1916) e della napoletana Romeo (1926). Nel<br />
complesso si calcola che siano circa 20.000 gli aerei<br />
costru<strong>it</strong>i dalle varie aziende rappresentate in circa<br />
un secolo di attiv<strong>it</strong>à.<br />
La concentrazione ha visto Alenia Aeronautica incorporare<br />
le controllate Alenia Aermacchi e Alenia SIAI,<br />
per mutare poi nome in Alenia Aermacchi e trasferire<br />
la sede legale da Pomigliano d’Arco (Napoli) a Venegono<br />
Superiore. La nuova società mantiene<br />
l’assetto di vertice di Alenia Aeronautica, a partire<br />
dal presidente Amedeo Caporaletti, dall’a.d. Giuseppe<br />
Giordo e dal d.g. Massimo Lucchesini.<br />
I capisaldi della nuova organizzazione saranno a Torino<br />
(erede della tradizione Fiat, ora posta a capo<br />
delle attiv<strong>it</strong>à mil<strong>it</strong>ari, comprese quelle addestrative<br />
che saranno svolte a Venegono) e a Napoli (erede di<br />
quella Romeo e Aerfer, ora responsabile delle attiv<strong>it</strong>à<br />
civili). A queste “sedi operative” riporteranno<br />
0sei diversi “Centri Integrati di produzione” per sistemi<br />
di addestramento, velivoli da difesa, velivoli da<br />
trasporto mil<strong>it</strong>are, velivoli civili, materiali compos<strong>it</strong>i e<br />
strutture metalliche, a loro volta articolati su nove s<strong>it</strong>i<br />
per un organico complessivo di circa 12.000 addetti.<br />
Nel 2010, ultimo anno per il quale sono stati pubblicati<br />
dati, le aziende del settore aeronautico avevano<br />
fatto registrare nel loro complesso un fatturato di 2,8<br />
miliardi di euro, acquis<strong>it</strong>o ordini per 2,5 e un portafoglio<br />
ordini di 8,6.<br />
G.A.<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />
SCIENZA, SPAZIO,<br />
TECNICA E INDUSTRIA<br />
L’Orion volerà nel 2014<br />
Alla fine del novembre scorso la NASA ha reso noto<br />
che entro i primi mesi del 2014 intende effettuare<br />
il primo test in volo (Exploration Flight Test,<br />
EFT-1) della capsula spaziale<br />
Orion (v. pag. 11 di Aeronautica<br />
n. 3/2011 e articoli precedenti<br />
ivi richiamati).<br />
In questa prova l’Orion - che<br />
avrà come vettore il razzo<br />
Delta IV Heavy non essendo<br />
ancora pronto il lanciatore<br />
SLS (Space Launch System -<br />
v. pag. 15 di Aeronautica n.<br />
10/2011) - effettuerà senza<br />
equipaggio a bordo due orb<strong>it</strong>e<br />
ad alto apogeo per poi<br />
rientrare nell’atmosfera terrestre e ammarare con i suoi<br />
paracadute nelle acque dell’oceano Pacifico dove sarà<br />
recuperata secondo le procedure pianificate per tale<br />
evento quando i voli avranno uomini a bordo.<br />
Nell’occasione la NASA ha precisato che la prova servirà<br />
soprattutto a valutare l’efficienza dell’avionica di bordo, le<br />
prestazioni dei paracadute di discesa, l’efficacia dello scudo<br />
termico e la funzional<strong>it</strong>à dei principali altri sistemi a rischio.<br />
È da ricordare in propos<strong>it</strong>o che nel maggio 2010 la NA-<br />
SA ha sperimentato con successo il sistema di fuga<br />
LAS (Launch Abort System) o anche LES (Launch<br />
Escape System) che nell’EFT-1 - pur essendo presente<br />
- non sarà attivato ma resterà inerte.<br />
Precip<strong>it</strong>ata la Phobos-Grunt<br />
Il 15 gennaio, la sonda Phobos-Grunt russa lanciata l’8<br />
novembre scorso verso una luna di Marte per esplorarne<br />
l’atmosfera e raccoglierne campioni del suolo (v.<br />
pag. 13 di Aeronautica n.<br />
12/2011), è precip<strong>it</strong>ata a<br />
pezzi al largo dell’isola cilena<br />
di Wellington, nell’Oceano<br />
Pacifico, non essendo<br />
riusc<strong>it</strong>a a lasciare l’atmosfera<br />
terrestre.<br />
Se fonti ufficiali di Mosca<br />
hanno detto che gli scienziati<br />
studieranno a fondo la<br />
vicenda per capire le cause della mancata accensione di<br />
uno dei motori del vettore e del conseguente fallimento<br />
della missione, è da evidenziare che, in una dichiarazione<br />
resa agli organi d’informazione, il direttore dell’Agenzia<br />
spaziale russa Roscosmos, Vladimir Popovkin,<br />
evocando anche i sei lanci russi fall<strong>it</strong>i nel 2011, ha avanzato<br />
il sospetto che quanto accaduto potrebbe essere<br />
imputato a un atto di sabotaggio attuato per mezzo di<br />
«contromisure molto potenti che possono essere usate<br />
contro le navicelle spaziali»<br />
7
SCIENZA, SPAZIO, TECNICA E INDUSTRIA<br />
Nuovo progetto per i voli turistici spaziali<br />
Il 14 dicembre, il magnate statun<strong>it</strong>ense Paul Allen, già cofondatore<br />
con Bill Gates della società Microsoft, ha presentato ai<br />
mezzi della pubblica informazione il suo progetto per un avveniristico<br />
e gigantesco aereo - combinato con un razzo ed una<br />
capsula spaziale - per i voli turistici spaziali, aereo che sarà costru<strong>it</strong>o<br />
dalla sua nuova azienda Stratolaunch System.<br />
Scendendo nei dettagli possiamo dire che il velivolo - al quale<br />
non è stato ancora dato un nome ufficiale - è un aereo<br />
molto simile come forma all’aereo madre Wh<strong>it</strong>e Knight della<br />
SpaceShipTwo (v. pag. 17 di Aeronautica n. 8/2008) ma con<br />
un’enorme apertura alare di 116 metri, propulso da sei motori<br />
a reazione come quelli del Boeing 747, del peso complessivo<br />
di 544 tonnellate.<br />
Ad esso verrà agganciato un razzo, derivato dal vettore Falcon 9 della Space Exploration Technologies (Space-X)<br />
ma costru<strong>it</strong>o dall’azienda aerospaziale Dynetics, lungo 36 metri e del peso di 220 tonnellate, recante una capsula<br />
spaziale ab<strong>it</strong>ata, razzo che - sganciato non appena il velivolo, che ha un’autonomia di 2.400 km, avrà raggiunto la<br />
quota di 9.000 m - porterà in orb<strong>it</strong>a le persone a bordo.<br />
Nell’impresa sono coinvolti, tra gli altri, Burt Rutan, il progettista dei c<strong>it</strong>ati SpaceShipOne e Two, la Scaled Compos<strong>it</strong>es<br />
che produce tali velivoli per i viaggi suborb<strong>it</strong>ali della Virgin di Richard Branson (v. anche pag. 20 di Aeronautica<br />
n. 9/2004) e la già menzionata Space-X di Elon Musk che sta attualmente realizzando la capsula cargo Dragon<br />
per la Stazione spaziale internazionale (v. pag. 13 di Aeronautica n. 12/2011).<br />
L’ambizioso progetto - si tratta dell’aereo più grande mai costru<strong>it</strong>o e in grado di svolgere operazioni simili a quelle<br />
aeroportuali nel campo dei lanci spaziali - mira ad abbattere sensibilmente i costi dei voli spaziali turistici in quanto,<br />
non avendo bisogno di una rampa di lancio del tipo di quelle usate a suo tempo per gli shuttle della NASA, potendo<br />
decollare da un aeroporto che abbia una pista di quattro km e facendo partire direttamente dal cielo il razzo vettore<br />
con la sua capsula, il nuovo “sistema” si colloca senza dubbio come un mezzo molto più economico dei suoi predecessori.<br />
Inoltre, è stato sottolineato nella presentazione, presenta molti vantaggi anche dal punto di vista energetico perché,<br />
partendo direttamente dal cielo, il razzo vettore consumerà una minor quant<strong>it</strong>à di propellente rispetto a quanto<br />
necessario per la partenza da terra.<br />
I piani attuali, volti anche a raccogliere l’ered<strong>it</strong>à degli Space Shuttle della NASA e a riportare gli Stati Un<strong>it</strong>i in una<br />
posizione preminente nei lanci spaziali, prevedono il primo lancio di prova entro il 2015-2016.<br />
Scoperti pianeti simili alla Terra<br />
La NASA ha recentemente annunciato che, grazie al suo potente telescopio spaziale Keplero (v. pag. 13 di Aeronautica<br />
n. 3/2009) è stato scoperto un pianeta, denominato Kepler-22b, che risulta essere il più simile al nostro<br />
di qualunque altro scoperto fino ad ora, tanto che l’Agenzia spaziale statun<strong>it</strong>ense, lo ha defin<strong>it</strong>o il “pianeta<br />
gemello della Terra”.<br />
Questo corpo celeste, che si trova a 600 anni luce dalla Terra e con un raggio pari a 2,4 volte quello terrestre,<br />
ha una distanza dalla sua stella che rende possibile ipotizzare, tra l’altro, che vi sia acqua allo stato liquido sulla<br />
sua superficie.<br />
Ricordiamo che, grazie alla missione Kepler ideata dalla Nasa per la ricerca di pianeti potenzialmente ab<strong>it</strong>abili, è<br />
stato possibile rintracciare Kepler-22b tra 54 altri candidati simili a noi, scoperti nel febbraio 2011, ma le sue particolari<br />
caratteristiche lo fanno apparire come quello più adatto alla v<strong>it</strong>a finora scoperto.<br />
È da rilevare, inoltre, che dopo la scoperta di Kepler-22b la sonda della NASA ha individuato 20e e 20f, i due più<br />
piccoli esopianeti mai scoperti finora, e altri due pianeti simili alla Terra: KOI 55.01 e KOI 55.02 - che hanno rispettivamente<br />
un raggio di 0,76 e 0,87 volte quello terrestre - sopravvissuti alla morte della propria stella Koi 55, un tempo<br />
grande come il Sole, in un altro sistema planetario.<br />
Questi due pianeti, notano gli astrofisici, proprio perché sopravvissuti alla loro stella, possono offrire interessanti<br />
informazioni per capire cosa potrà succedere alla Terra tra circa cinque miliardi di anni, una volta che il Sole avrà<br />
esaur<strong>it</strong>o la propria energia, trasformandosi in una supernova che inghiottirà i pianeti ad esso più vicini.<br />
I quattro nuovi pianeti che sono simili alla Terra per dimensioni ed hanno una cost<strong>it</strong>uzione rocciosa, sono però tutti<br />
inadatti ad osp<strong>it</strong>are la v<strong>it</strong>a perché troppo vicini alla propria stella (Kepler-20e e Kepler-20f) o perché addir<strong>it</strong>tura privi<br />
di una stella (Koi 55.01 e Koi 55.02).<br />
8<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />
VARIE<br />
“Come on brother, I’m taking you home”<br />
Caro Presidente,<br />
il web riserva tante sorprese.<br />
Infatti, tra l’enorme massa di<br />
cose inguardabili cap<strong>it</strong>a, talvolta,<br />
qualche perla da salvare assolutamente<br />
sul desk-top per averla a disposizione<br />
e rivederla più volte<br />
senza accedere ad internet. Questa<br />
volta la sorpresa mi è arrivata da un<br />
carissimo amico <strong>it</strong>alo-americano,<br />
colonnello in congedo della U.S.<br />
Army, col quale mi trovo in perfetta<br />
sintonia per la visione che abbiamo<br />
della v<strong>it</strong>a e, soprattutto, per i comuni<br />
sentimenti che albergano nel<br />
profondo. Spero mi perdoni per aver<br />
reso pubblica l’E-mail che mi ha<br />
mandato l’altro giorno e che dice testualmente:<br />
Good morning,<br />
penso che tu sarai uno fra i pochi, ad<br />
eccezione del personale dei C-130<br />
della 46ª Brigata Aerea, che veramente<br />
possa apprezzare questo video.<br />
Si tratta del trasporto delle bare<br />
dei Caduti in Afghanistan ed Irak. Noi<br />
li chiamiamo “Angel Flights”. Consiglio<br />
di aprirlo e vedrai e sentirai una<br />
cosa eccezionale.<br />
Un abbraccio,<br />
Andy<br />
No, non sono d’accordo con lui. Non<br />
saranno pochi quelli che apprezzeranno<br />
questo video. Lo vedrai anche<br />
tu Presidente dai r<strong>it</strong>orni che avrai se,<br />
come ho fatto io, lo rilancerai agli<br />
amici aviatori. Ne sono certo, e per<br />
questo mi affretto a comunicartelo<br />
ansioso di avere un tuo commento<br />
conoscendo bene i tuoi sentimenti e<br />
quelli che animano il cuore di tutti noi<br />
mil<strong>it</strong>ari. Non dobbiamo vergognarcene.<br />
“Anche i mil<strong>it</strong>ari hanno un cuore!”<br />
mi disse una volta Giovanni Paolo II<br />
quando per la commozione dovetti<br />
interrompere, per pochi ma interminabili<br />
secondi, il discorso che gli stavo<br />
facendo in occasione della<br />
(Vieni fratello, ti riporto a casa)<br />
http://www.youtube.com/watch?v=70Ikj1hZDnw&feature=related<br />
concessione di un’onorificenza.<br />
Il filmato consiste in una serie di stupende<br />
foto di C-130 in sequenza e ben<br />
integrate tra loro, la maggior parte delle<br />
quali sono relative al lancio di flares<br />
che danno veramente l’impressione<br />
che il velivolo disponga di ali luminose<br />
come un angelo. Il sonoro è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />
da una splendida canzone di Radney<br />
Foster (un pilota di C-130? Non lo so,<br />
ma voglio crederlo) il cui testo è riportato<br />
in sovrimpressione agevolando così<br />
la comprensione per chi non è molto<br />
familiare con un inglese del deep<br />
south, un<strong>it</strong>amente alle chiamate radio<br />
che mi riportano indietro con la mente<br />
a quando anch’io facevo la mia parte<br />
con un volantino fra le mani.<br />
ANDREWS TOWER GOOD MOR-<br />
NING. ANGEL FLIGHT BRAVO 0-2<br />
READY FOR TAKE OFF<br />
(Andrews Torre buon giorno. Volo dell’Angelo<br />
Bravo 0-2 pronto al decollo)<br />
ANGEL FLIGHT BRAVO 0-2 YOU<br />
ARE NUMBER 1 FOR TAKE-OFF.<br />
RUNWAY 25. GET’EM HOME BOYS!<br />
(Volo dell’Angelo Bravo 0-2 siete il numero<br />
1 al decollo. Pista 25. Riportateli<br />
a casa, ragazzi!)<br />
Cominciamo sub<strong>it</strong>o bene. Già l’idea<br />
di chiamare questi voli “Angel Flights”<br />
mi affascina e li invidio perché,<br />
al contrario, il nominativo dei nostri<br />
voli, a causa dell’alfabeto ICAO (International<br />
Civil Aviation Organization)<br />
che per indicare la “I” di Italia<br />
obbliga a dire “India”, non richiama<br />
nessun sentimento di affetto per il<br />
nostro Paese. Il nominativo Angel,<br />
poi, è già di per sé portatore di un<br />
sentimento di riconoscenza, di grat<strong>it</strong>udine<br />
nel confronto dei nostri Caduti<br />
e, soprattutto, di condivisione del dolore<br />
del Paese intero con i loro con-<br />
giunti, perché il linguaggio della morte<br />
è un linguaggio universale e<br />
chiunque ascolti lo capisce.<br />
All I ever wanted to do was fly<br />
Non ho mai desiderato altro che volare<br />
Leave this world and live in the sky<br />
Lasciare questo mondo e vivere nel<br />
cielo<br />
Chi di noi aviatori non ha desiderato<br />
tutto ciò. Ricordo che quando avevo<br />
si è no 4-5 anni la 46ª Aerobrigata<br />
cominciava a sfoggiare i suoi nuovi<br />
ed argentei Fairchild C-119 che nella<br />
fase di rientro a Pisa, quando provenivano<br />
dal Nord-Est, sorvolavano a<br />
bassa quota il piccolo paese dell’Appennino<br />
bolognese dov’era la mia famiglia<br />
e tutti noi bambini gridavamo:<br />
“Riuplén, botta zò dal caramèli!”<br />
(Aeroplano, butta giù delle caramelle!)<br />
e le nostre grida li seguivano finché<br />
non sparivano dietro la Raticosa<br />
portandosi dietro la nostra delusione<br />
ed i nostri sogni. Rimanevamo tutti<br />
ammutol<strong>it</strong>i per lungo tempo... Chi l’avrebbe<br />
mai detto allora che avrei volato<br />
per più di tre anni su quei<br />
velivoli!<br />
I left the C-130 out of Fort Worth<br />
Town<br />
Sono part<strong>it</strong>o con il C-130 dalla c<strong>it</strong>tà di<br />
Fort Worth<br />
I go up some days I don’t want to<br />
come down<br />
Certi giorni vado in volo e non vorrei<br />
più scendere<br />
Il C-119 era destinato a farmi sognare<br />
anche durante il periodo accademico.<br />
Con la bella stagione ci<br />
imbarcavano a Capodichino e ci portavano<br />
ad Alghero per i primi assaggi<br />
di volo sul P-148. Varie volte è cap<strong>it</strong>ato<br />
che l’addetto al carico, certo di<br />
farci piacere, aprisse le porte laterali<br />
per consentirci di guardare giù. Ri-<br />
segue<br />
9
VARIE<br />
cordo ancora un rientro pomeridiano<br />
volato tutto on top a porte aperte<br />
lambendo un’enorme distesa di strato-cumuli<br />
rosati che inv<strong>it</strong>avano a tuffarsi<br />
in quella bambagia... Napoli fu<br />
raggiunta troppo in fretta quella volta,<br />
nonostante la modesta veloc<strong>it</strong>à indicata<br />
di “ben” 150 Kts.<br />
Well I fly that plane<br />
Ebbene io piloto quell’aereo<br />
Called the Angel Flight<br />
Chiamato Volo dell’Angelo<br />
Come on brother you’re w<strong>it</strong>h me tonight<br />
Vieni fratello, tu sarai con me stanotte<br />
Sai Comandante, ricordo ancora<br />
molto bene il C-119 con i suoi controlli<br />
(il primo amore non si scorda<br />
mai) e sarei pronto a volarci immediatamente.<br />
Il suo carico ben centrato<br />
te lo faceva sentire addosso come<br />
ti sentivi addosso un velivolo acrobatico<br />
tipo MB-326.<br />
E proprio per questo motivo col C-<br />
119 potevamo permetterci di fare<br />
delle sfogate molto accentuate, l’atterraggio<br />
ripido, e tante altre bravate<br />
che non è qui il caso di ricordare. La<br />
voglia di imparare era tanta, come<br />
pure quella di poter im<strong>it</strong>are i più bravi<br />
di te. A ciò aggiungi che all’epoca<br />
si facevano mediamente 100<br />
ore/mese (!). Allora gli aeroplani erano<br />
tanti e gli equipaggi servivano<br />
per cui i giovani piloti accademisti<br />
venivano messi sotto pressione per<br />
diventare quanto prima Capi Equipaggio.<br />
Uno dei primi voli da me<br />
compiuto in questa veste (ed anche<br />
forse uno degli ultimi su quel velivo-<br />
10<br />
lo perché sub<strong>it</strong>o dopo la nomina ci<br />
fu una richiesta di piloti e venni trasfer<strong>it</strong>o<br />
all’allora RVSM) fu un “Trasporto<br />
salma” da Alghero a Bari per<br />
riportare a casa un nostro sottufficiale<br />
deceduto per servizio. In un triste<br />
pomeriggio invernale caricammo<br />
sul velivolo col forklift un enorme<br />
C-119<br />
cassone di circa 3 metri cubi contenente<br />
la bara (essendo il velivolo<br />
spressurizzato le norme di volo prevedevano<br />
l’obbligo di immergerla in<br />
un’altra cassa grande al punto tale<br />
da permettere che essa fosse contornata<br />
da almeno 30 cm di torba)<br />
accompagnata dalla sua giovane<br />
consorte affranta dal dolore. Se una<br />
bara, non foss’altro per la sua forma,<br />
conserva ancora una parvenza<br />
di legame all’uomo che contiene,<br />
nulla, in quell’oscuro e rumorosissimo<br />
compartimento di carico, poteva<br />
certo richiamare la figura del giovane<br />
scomparso e men che meno l’enor<br />
me cassa di legno grezzo<br />
ricoperta di scr<strong>it</strong>te in inglese relative<br />
al motore d’aviogetto che fino a quel<br />
momento aveva contenuto. Ma tutti<br />
eravamo tristi lo stesso per questa<br />
giovane famiglia distrutta. Dopo aver<br />
tranquillizzato la signora dicendole<br />
che eravamo vicini al suo dolore e<br />
che ben presto i suoi parenti l’avrebbero<br />
accolta a casa sana e salva<br />
confortandola molto più amorevolmente<br />
di quanto potessimo fare noi,<br />
decollammo alla volta di Bari con la<br />
prospettiva di attraversare un grosso<br />
fronte freddo sul Tirreno. Il velivolo<br />
era sprovvisto di radar. Il suo livello<br />
di volo di crociera era compreso di<br />
norma tra 110 e 130 cioè, per il nostro<br />
Paese, la quota dei cumuli-nembi.<br />
Per ev<strong>it</strong>are formazioni nuvolose<br />
isolate si poteva salire anche a FL<br />
150 ma a par te il calo di potenza<br />
(nonostante i compressori in “alta”)<br />
si profilava la necess<strong>it</strong>à di ossigeno<br />
e con i passeggeri la cosa non era<br />
facile disponendo solo poche bombole<br />
portatili.<br />
Between Heaven and Earth<br />
Tra cielo e terra<br />
You’re never alone<br />
Non sei mai solo<br />
On the Angel Flight<br />
Sul Volo dell’Angelo<br />
Come on brother I’m taking you home<br />
Vieni fratello, ti riporto a casa.<br />
Verso Ischia eravamo “dentro” con<br />
una forte turbolenza. Il C-119 incassava<br />
bene il ghiaccio perché aveva<br />
ben sei bruciatori per riscaldare le<br />
ali ma quanto alla turbolenza, per le<br />
sue dimensioni, se la prendeva tutta.<br />
La signora stava piuttosto male.<br />
Una mia richiesta di salire a 130<br />
nella speranza di trovare condizioni<br />
meteo diverse fu respinta dal Controllo<br />
per la presenza di un traffico a<br />
livello superiore. Ad un certo punto<br />
entrammo nel cuore di un cumulo<br />
nembo. L’esile telaio in alluminio<br />
che reggeva il plexiglas del finestrino<br />
scorrevole alla mia sinistra venne<br />
risucchiato verso l’esterno provocando<br />
una vero e proprio buco che<br />
fece entrare della neve investendomi<br />
in pieno. Il buco fu immediatamente<br />
tappato sacrificando il<br />
giubbetto da volo del motorista mentre<br />
il velivolo cominciò a salire incontrollato.<br />
Che fare? Non mi era<br />
mai cap<strong>it</strong>ata una s<strong>it</strong>uazione del genere.<br />
Ricordo bene che decisi di<br />
mettere avanti le eliche pronto a dare<br />
tutta potenza in caso di perd<strong>it</strong>a di<br />
veloc<strong>it</strong>à e di tenere le ali livellate e<br />
l’orizzonte chiuso aspettando che il<br />
velivolo prima o poi si fermasse.<br />
Chiamai immediatamente Roma<br />
Controllo informando che salivo incontrollato<br />
e che mi preoccupavo<br />
per il traffico che era sopra di me.<br />
Problema superato. Il velivolo era a<br />
120 in direzione opposta mentre noi<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>
ormai eravamo a 14.500 ft ed il velivolo<br />
si stava finalmente fermando.<br />
L’addetto al carico, in tutto questo<br />
caos, era sal<strong>it</strong>o in cabina per dirmi<br />
che la signora stava svenendo per<br />
cui, non potendo mollare i comandi<br />
in una s<strong>it</strong>uazione del genere per accertarmi<br />
di persona della s<strong>it</strong>uazione,<br />
gli gridai di portarle giù l’ossigeno. Di<br />
più non sapevo e non potevo fare. Finalmente<br />
tornò un po’ di quiete in cabina<br />
ma un freddo insistente<br />
continuava ad investirmi i piedi. Una<br />
rapida occhiata fu sufficiente per capire<br />
che dalla bocchetta di aerazione<br />
vicino alla pedaliera era entrato<br />
ghiaccio fuso che si era consolidato<br />
sul mio scarponcino da volo trasformandolo<br />
in un batter d’occhio in un<br />
blocco... di ghiaccio.<br />
Ma dove eravamo andati a finire?<br />
Quando eravamo entrati nella buriana<br />
eravamo a circa 30 NM a N-NW di<br />
Ischia con una prua di circa 110° mentre<br />
nella nuova s<strong>it</strong>uazione Ischia mi<br />
appariva in coda sulla destra ed avevamo<br />
una prua di 200°. Un rapido fix<br />
mi fece capire che eravamo stati spazzati<br />
via per circa 70 NM e che il velivolo<br />
aveva ruotato di ben 90°. Perché mi<br />
ricordo così beni questi dettagli? Perché<br />
fu per me un volo memorabile e<br />
conservo ancora tra le carte il Piano di<br />
volo dell’epoca con annotate dietro le<br />
varie s<strong>it</strong>uazioni verificatesi per fare<br />
dettagliatamente la prevista relazione<br />
al comandante di Gruppo.<br />
Terminata quella breve ma terribile<br />
cavalcata tra i cumuli nembi, sub<strong>it</strong>o<br />
prua Sud, dove avevamo intravisto il<br />
sereno e poi, superato il “malloppo”,<br />
a sinistra per Bari cancellando il piano<br />
di volo IFR per guadagnare tempo<br />
avendo intravisto tra le nuvole la spianata<br />
fatta dalle ruspe per realizzare il<br />
nuovo aeroporto barese. Ma ormai<br />
era troppo tardi e l’accoglienza era<br />
stata smobil<strong>it</strong>ata (chissà mai perché<br />
se eravamo part<strong>it</strong>i regolarmente ed<br />
eravamo ancora in volo! Forse un’inesattezza<br />
nella comunicazione degli<br />
orari) per cui si pose il problema di<br />
decidere dove collocare la bara, o<br />
meglio il cassone. La tensione per il<br />
volo appena compiuto e per la smobil<strong>it</strong>azione<br />
dell’accoglienza mi fece adirare<br />
col Maresciallo della locale<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />
stazione CC dal quale pretendevo l’apertura<br />
di una chiesa, di un ob<strong>it</strong>orio<br />
o, ultima ratio, di un hangar per depos<strong>it</strong>arvi<br />
l’ingombrante fardello, mentre i<br />
familiari fortunatamente venivano sub<strong>it</strong>o<br />
accompagnati alle loro case essendo<br />
previsto il funerale solo il<br />
giorno successivo. Intanto si era fatta<br />
notte per cui ripartimmo in fretta per<br />
Pisa non senza qualche preoccupazione<br />
perché la cosiddetta prova del<br />
“tic-tac” che doveva comprovare il posizionamento<br />
delle eliche fuori dal<br />
passo reverse, aveva dato un es<strong>it</strong>o<br />
incerto e non si poteva ripetere.<br />
I love my family and I love this land<br />
Amo la mia famiglia ed amo questa<br />
terra<br />
But tonight this flight’s for another<br />
man<br />
Ma questa notte questo volo è per<br />
un’altra persona<br />
We do what we do because we<br />
heard the call<br />
Facciamo quello che stiamo facendo<br />
perché abbiamo ud<strong>it</strong>o la chiamata<br />
Some gave a l<strong>it</strong>tle but he gave <strong>it</strong> all<br />
Alcuni hanno dato poco ma lui ha dato<br />
tutto<br />
Sì, tutti noi abbiamo operato rispondendo<br />
a delle chiamate. Prima di tutto<br />
a quella vocazionale e poi, in<br />
segu<strong>it</strong>o, a quelle d’allarme o semplicemente<br />
a quelle improvvise dovute<br />
ad eventi luttuosi specie per incidenti<br />
di volo in passato purtroppo frequenti.<br />
Ho avuto l’occasione di fare<br />
11<br />
VARIE<br />
nella mia v<strong>it</strong>a altri trasporti di salme<br />
con il DC-9 trasportandole nella stiva<br />
pressurizzata, ma non ho mai<br />
amato questo genere di voli per la<br />
mancanza di partecipazione emotiva.<br />
Ci si sbarazzava del defunto<br />
chiudendolo al buio tra i bagagli<br />
mentre noi ce ne stavamo in una<br />
confortevolissima e ben arredata cabina<br />
con tanto di steward come se<br />
volessimo allontanare da noi l’idea<br />
del dolore e della morte. Una visione<br />
della v<strong>it</strong>a questa, molto illuministica,<br />
molto new age, che intimamente<br />
non ho mai accettato.<br />
Lancio di flares da un C-130 che sembrano le ali di un angelo<br />
I fly that plane<br />
Io piloto quell’aereo<br />
Called the Angel Flight<br />
Chiamato Volo dell’Angelo<br />
Come on brother you’re w<strong>it</strong>h me tonight<br />
Vieni fratello, tu sarai con me stanotte<br />
Between Heaven and Earth<br />
Tra cielo e terra<br />
You’re never alone<br />
Non sarai mai solo<br />
On the Angel Flight<br />
Sul Volo dell’Angelo<br />
Come on brother I’m taking you<br />
home<br />
Vieni fratello, ti riporto a casa.<br />
Well, the cockp<strong>it</strong>’s quiet and the<br />
stars are bright<br />
C’è calma in cabina e le stelle brillano<br />
Feels kinda like a Church in here<br />
tonight<br />
Sembra di essere in chiesa qui stasera.<br />
segue
VARIE<br />
Con il velivolo da trasporto è un’altra<br />
cosa. Continua a bordo l’atmosfera<br />
di preghiera della chiesa, così<br />
ben evidenziata dal cantautore del<br />
video, l’aria è piena di compunzione,<br />
si parla quasi sottovoce, non si<br />
scherza, sono dei nostri familiari<br />
quelli, sono quelli che hanno dato la<br />
v<strong>it</strong>a per noi.<br />
Sì, diciamolo pure a voce alta: sono i<br />
“nostri” Eroi.<br />
GOOD AFTERNOON. ANGEL FLI-<br />
GHT BRAVO 0-2 CHECKING IN AT<br />
LEVEL 290. WE HAVE A HERO ON<br />
BOARD TONIGHT<br />
(Buona sera. Volo dell’Angelo 0-2 a livello<br />
di volo 290. abbiamo un eroe a<br />
bordo questa sera)<br />
ROGER RADAR CONTACT. GOOD-<br />
SPEED<br />
(Ricevuto, Contatto radar. Dio sia con te)<br />
Ma non si offendano gli eroi della 2ª<br />
Guerra Mondiale ancora tra noi. Ogni<br />
epoca ha i suoi eroi. E la nostra epoca<br />
è quella dell’edonismo, degli egoismi<br />
esasperati, della dissacrazione,<br />
della perd<strong>it</strong>a dei valori che avevano<br />
fatto forti gli animi delle generazioni<br />
che ci hanno preceduto e dell’incremento<br />
delle diseguaglianze sociali nonostante<br />
il diffuso benessere. Oggi il<br />
“povero” va a far la guerra al posto del<br />
ricco, come avveniva nel ‘700. “Le<br />
persone dormono pacificamente nei<br />
loro letti di notte solo perché altri uomini<br />
sono pronti a fare violenza a loro<br />
nome” diceva realisticamente George<br />
Orwell. E che giustizia è mai questa?!<br />
Non è più la guerra fredda dove si doveva<br />
solo fare numero ed il nemico<br />
non si vedeva. Oggi si muore veramente.<br />
E questi giovani, per cercare<br />
di costruirsi un mondo migliore hanno<br />
dato tutto mettendo in gioco la loro<br />
stessa v<strong>it</strong>a. Perché non vanno là quelli<br />
che li cr<strong>it</strong>icano? Ma poi, se la motivazione<br />
iniziale è stata solo economica,<br />
come molti sottolineano, la v<strong>it</strong>a sul<br />
campo li ha saputi trasformare facendoli<br />
entrare pienamente nel ruolo di<br />
portatori di valori importanti come è<br />
appunto quello della solidarietà e, più<br />
in generale, della nostra civiltà.<br />
12<br />
It don’t matter where we touch down<br />
Non importa dove poseremo le ruote<br />
On the Angel Flight <strong>it</strong>’s sacred<br />
ground<br />
Per il Volo dell’Angelo è terra sacra<br />
E allora, Comandante, facciamo tutto<br />
il possibile per aiutare la nostra società<br />
a recuperare i suoi valori chiamandoli<br />
anche noi “Eroi”. Facciamolo<br />
per coloro che gridano “10, 100, 1000<br />
Nassirya”, per i pol<strong>it</strong>ici che poggiano<br />
le mani sulle bare dei Caduti, anziché<br />
baciarle ed inchinarsi davanti a loro,<br />
per coloro che toccano i nastri senza<br />
aver il coraggio di umiliarsi portando<br />
personalmente la corona almeno<br />
nell’ultimo metro (ma cosa penseranno<br />
mai in quel minuto di silenzio? Te<br />
lo sei mai chiesto? Diranno mentalmente<br />
una preghiera? Non credo),<br />
per i pol<strong>it</strong>ici che sghignazzano ai funerali<br />
di Stato “...perchè non sanno<br />
quello che fanno”, per coloro che non<br />
sanno trovare una lacrima per piangere<br />
su questa sventura umana che è la<br />
guerra, anche se in teatri lontani.<br />
Ricordiamo loro le belle parole che pronunciò<br />
il gen. McArthur e che mi sono<br />
state trasmesse dall’amico Andy nel<br />
corso dello scambio di impressioni via<br />
E-mail dopo la visione del video:<br />
“E` il soldato, non il Presidente, che ci<br />
dà la democrazia<br />
E` il soldato, non il Parlamento, che<br />
veglia su di noi<br />
E` il soldato, non il giornalista, che ci<br />
ha dato la libertà di stampa<br />
E` il soldato, non il poeta, che ci ha<br />
dato la libertà di espressione<br />
E` il soldato, non l’organizzatore, che<br />
ci ha dato la libertà di dimostrare<br />
E` il soldato che saluta la bandiera,<br />
che presta servizio sotto di essa”<br />
“E la cui bara è ricoperta dalla bandiera,<br />
che permette ai contestatori di<br />
bruciarla” (Quest’ultima riga è un’integrazione<br />
di Padre Dennis O’Brien,<br />
Cappellano del Corpo dei Marines).<br />
Well I fly that plane<br />
Ebbene io piloto quell’aereo<br />
Called the Angel Flight<br />
Chiamato Volo dell’Angelo<br />
Gotta Hero ridin’ w<strong>it</strong>h us tonight<br />
Abbiamo un eroe che vola con noi<br />
questa notte.<br />
Between Heaven and Hearth<br />
Tra cielo e terra<br />
You’re never alone<br />
Non sarai mai solo<br />
On the Angel Flight<br />
Sul Volo dell’Angelo<br />
Come on brother I’m taking you home<br />
Vieni fratello, ti riporto a casa.<br />
Noi aviatori, voliamo alto, e l’altezza ci<br />
aiuta ad avere una visione relativa del<br />
mondo e dei suoi problemi. Hai mai<br />
volato a 40.000 ft su Roma? Con un<br />
pollice la copri tutta e con essa tutti i 4<br />
milioni di ab<strong>it</strong>anti che la vivono. Formiche.<br />
Basterebbe schiacciare il d<strong>it</strong>o e...<br />
La quota consente anche di avere degli<br />
orizzonti più ampi e di immaginare<br />
soluzioni che sfuggono al comune<br />
mortale che si muove in c<strong>it</strong>tà soffocato<br />
dai palazzi che gli occludono la vista<br />
del panorama.<br />
E allora oso proporti quello che potrebbe<br />
sembrare improponibile: scriviamo<br />
agli Stati Maggiori ed<br />
all’ENAV proponendo che ai velivoli<br />
con le salme dei nostri Caduti venga<br />
assicurata la prior<strong>it</strong>à in decollo<br />
ed in atterraggio (già mi immagino il<br />
velivolo che rulla passando davanti<br />
a tutti, come ad una rassegna, o<br />
che ha uno spazio suo per la discesa<br />
lasciando in holding gli altri) e,<br />
perché tutti in frequenza possano<br />
capire questo favor<strong>it</strong>ismo, si aggiunga<br />
al loro call sign, e nei Remarks<br />
del Piano di volo, le parole “Eroi a<br />
bordo”.<br />
E poiché, come diceva Balbo, il progresso<br />
della civiltà consiste nel fare<br />
dell’eccellenza una routine, potremmo<br />
anche noi decidere di chiamare “Angel<br />
Flights” questi voli.<br />
Chiedere non costa nulla e se chiediamo<br />
con convinzione otteniamo.<br />
Come membro di un’Associazione<br />
tenuta a mantenere vivi e promuovere<br />
i valori della nostra condizione mil<strong>it</strong>are<br />
e della nostra Aeronautica, mi<br />
parrebbe doveroso avanzare una<br />
proposta del genere alle competenti<br />
Autor<strong>it</strong>à.<br />
Sono sicuro che troveremmo il pieno<br />
appoggio di tutte le altre FF.AA. e, in<br />
particolare, dell’Eserc<strong>it</strong>o che sta pagando<br />
a caro prezzo queste missioni<br />
di civiltà.<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>
CARSON TOWER GOOD AFTER-<br />
NOON. ANGEL FLIGHT BRAVO 0-2<br />
GEAR DOWN 5 MILES<br />
(Carson Torre buon pomeriggio. Angel<br />
Flight Bravo 0-2 carrello giù 5 miglia)<br />
ANGEL FLIGHT BRAVO 0-2 YOU<br />
ARE NUMBER 1 FOR LANDING.<br />
WELCOME HOME<br />
(Angel Flight Bravo 0-2 siete il numero<br />
1 all’atterraggio. Ben tornati a casa.)<br />
Comandante, questa società e, in particolare,<br />
il nostro mondo aeronautico<br />
possono essere migliori. Basta solo<br />
volerlo.<br />
Con l’affetto di sempre<br />
Giancarlo Naldi<br />
«Caro Giancarlo,<br />
da sempre conosco i tuoi sentimenti:<br />
di uomo di alti principi morali e, soprattutto,<br />
di appassionato aviatore. Il<br />
tuo nostalgico ricordo del m<strong>it</strong>ico C-<br />
119, il tuo primo amore, appunto, rimane<br />
in te indelebile, anche perché<br />
legato alla tua giovinezza e alle prime<br />
soddisfazioni di questo nostro meraviglioso<br />
mestiere.<br />
Già, il nostro glorioso C-119. Versatile,<br />
solido, instancabile, un vero mulo da<br />
soma, giungeva puntualmente dovunque,<br />
in Italia o nel mondo dove c’era da<br />
portare aiuto a popolazioni colp<strong>it</strong>e da<br />
guerre, carestie o catastrofi naturali. Gli<br />
equipaggi, composti da uomini di grande<br />
professional<strong>it</strong>à conoscevano bene<br />
tutte le nostre basi, dove si recavano<br />
periodicamente per trasportare uomini<br />
e materiali impegnati nei rischiaramenti.<br />
Spesso arrivavano oltre l’orario aeroportuale.<br />
Non trovavano la campagnola<br />
ad attenderli e le mense erano spesso<br />
chiuse. Brontolavano un po’ e poi, pazientemente<br />
si arrangiavano. Tra i loro<br />
comp<strong>it</strong>i c’era anche il meno grad<strong>it</strong>o:<br />
quello del trasporto delle salme. In quegli<br />
anni, purtroppo, gli incidenti di volo<br />
erano molto frequenti. Ricordo di aver<br />
accompagnato un giovane collega, di<br />
cui ricordo il nome, si chiamava, ironia<br />
della sorte, Buondestino, nel suo ultimo<br />
volo verso la sua Sardegna. Anche<br />
quello fu un volo particolarmente triste,<br />
anche per le condizioni atmosferiche: il<br />
dolore dei familiari si univa alle preoc-<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />
cupazioni per le condizioni di volo. Noi<br />
cercavamo di consolare i gen<strong>it</strong>ori affranti,<br />
mentre il povero C-119 passava<br />
indifferente da un temporale all’altro.<br />
Naturalmente, anche se non raro, il<br />
trasporto salme era sempre un evento<br />
eccezionale, che non avveniva secondo<br />
ben defin<strong>it</strong>e procedure. Anche<br />
in questa triste incombenza ci si doveva<br />
arrangiare. Niente nominativi<br />
speciali per contrassegnare il volo e<br />
segnalarlo agli enti di controllo, accoglienza<br />
all’arrivo lasciata all’iniziativa<br />
dei comandanti locali.<br />
Altri aerei oggi trasportano a casa i<br />
nostri mil<strong>it</strong>ari caduti nelle missioni<br />
fuori area. Come giustamente osservi,<br />
non esiste una procedura che assicuri<br />
anche ai nostri “eroi” un<br />
trattamento nemmeno lontanamente<br />
paragonabile a quello riservato dagli<br />
Stati Un<strong>it</strong>i ai loro caduti. Pochi giorni<br />
fa gli ultimi marines americani hanno<br />
lasciato l’Iraq. Li hanno preceduti, nel<br />
corso del confl<strong>it</strong>to, altri quattromila<br />
giovani, caduti sul campo e accolti<br />
con tutti gli onori che una grande nazione<br />
riserva a chi le ha donato la v<strong>it</strong>a.<br />
Naturalmente il nostro impegno è<br />
dimensionalmente molto inferiore e le<br />
perd<strong>it</strong>e di v<strong>it</strong>e umane, fortunatamente,<br />
non sono molto frequenti. In ogni<br />
caso esse susc<strong>it</strong>ano reazioni molto<br />
diverse e spesso scomposte che vanno<br />
dalle interrogazioni parlamentari<br />
alle manifestazioni dei cosiddetti pacifisti,<br />
mentre la partecipazione delle<br />
autor<strong>it</strong>à ist<strong>it</strong>uzionali è spesso fredda<br />
e burocratica: un semplice atto dovuto.<br />
Tu dici che provi invidia per l’attenzione<br />
che gli Stati Un<strong>it</strong>i dedicano ai<br />
13<br />
VARIE<br />
loro “angeli” e io non posso non condividere<br />
il tuo pensiero. Ma non possiamo<br />
nasconderci che viviamo in un<br />
paese profondamente diverso in cui<br />
un mil<strong>it</strong>are che perde la v<strong>it</strong>a sul campo<br />
più che un caduto per la Patria è<br />
la v<strong>it</strong>tima di un incidente, assimilabile<br />
per molti aspetti alle “morti bianche”<br />
di tanti lavoratori che occupano le pagine<br />
di cronaca dei nostri giornali.<br />
Siamo diversi, per cultura ed educazione.<br />
A differenza di quanto accade<br />
negli Stati Un<strong>it</strong>i da noi della Patria ci<br />
si ricorda solo quando si assiste ad<br />
una competizione sportiva. Immagina<br />
cosa potrebbe succedere se venisse<br />
stabil<strong>it</strong>a una procedura simile a quelle<br />
degli “angel flights”. È facile prevedere<br />
che si scatenerebbero i media con<br />
effetti non pos<strong>it</strong>ivi sui giovani che difficilmente,<br />
bisogna dirlo, pensano all’eventual<strong>it</strong>à<br />
di una disgrazia e che<br />
potrebbero avere addir<strong>it</strong>tura un effetto<br />
controproducente.<br />
Che dire? Tutto ciò non toglie nulla al<br />
sacrosanto dovere di riservare ai nostri<br />
caduti un’accoglienza degna del<br />
loro sacrificio, accoglienza che deve<br />
cominciare dal volo di rientro: anche i<br />
nostri ragazzi sono caduti per la Patria,<br />
angeli che tornano a casa.<br />
Ti sono grato per aver toccato un tema<br />
delicato e importante. Sono certo<br />
che esso darà origine a tante riflessioni,<br />
e forse, qualcosa ne uscirà. Da<br />
parte nostra non mancheremo di parlarne,<br />
a tutti i livelli, portando avanti<br />
quell’opera di sensibilizzazione che tu<br />
hai avviato con la tua bella lettera.<br />
Un saluto affettuoso.<br />
Gianbortolo».<br />
Una immagine dei funerali degli aviatori <strong>it</strong>aliani uccisi a Kindu
VARIE<br />
1940-1942. L’attiv<strong>it</strong>à aerea, navale e terrestre<br />
nel quadro dei confl<strong>it</strong>ti armati tra francesi ed inglesi<br />
Gli storiografi della seconda<br />
guerra mondiale hanno spesso<br />
trascurato di raccontare i confl<strong>it</strong>ti<br />
armati che, nel periodo 1940-1942,<br />
videro le forze del governo francese di<br />
Vichy, dislocate nei possedimenti e<br />
nelle colonie, combattere aspramente<br />
contro le forze inglesi e anche americane.<br />
Il primo di questi combattimenti<br />
avvenne undici giorni dopo la resa della<br />
Francia.<br />
Mers-El-Kebir e Casablanca<br />
Il 22 giugno 1940, la Francia, annientata<br />
dalla “bl<strong>it</strong>zkrieg” tedesca, firmò l’armistizio.<br />
I tedeschi occuparono tutta la<br />
Francia nordoccidentale, che includeva<br />
le coste del Canale della Manica e<br />
quelle dell’Atlantico. Il maresciallo Philippe<br />
Petain, primo ministro del governo<br />
francese, ora sostenuto dai<br />
tedeschi, mantenne l’autor<strong>it</strong>à sul terr<strong>it</strong>orio<br />
della Francia non occupata dalle<br />
forze dell’Asse. Il giorno 23, Petain nominò,<br />
come suo vice, il filotedesco<br />
Pierre Laval. Il 5 luglio la sede del governo<br />
francese fu spostata dalla c<strong>it</strong>tà di<br />
Bordeaux, dove era stata trasfer<strong>it</strong>a poco<br />
prima della resa, alla c<strong>it</strong>tadina di Vichy.<br />
Sub<strong>it</strong>o dopo l’armistizio, il popolo<br />
francese si divise. La gran parte della<br />
popolazione rimase fedele al governo<br />
Petain, mentre una parte scelse di collaborare,<br />
direttamente o indirettamente,<br />
con il gen. Charles De Gaulle.<br />
Questi, rifugiatosi in Inghilterra, fu riconosciuto<br />
dal governo br<strong>it</strong>annico come<br />
capo del “Movimento della Francia Li-<br />
Cartina dell’area mar<strong>it</strong>tima in cui operò la “Forza<br />
H” inglese, contro le navi da guerra francesi, nei<br />
porti di Orano e Casablanca<br />
14<br />
di Fernando Sguerri<br />
Uno dei Curtiss 75 “Hawk” acquistati dalla Francia negli<br />
Stati Un<strong>it</strong>i prima dell’inizio della guerra<br />
bera”, anche se in patria era stato dest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o.<br />
Le Forze Armate francesi si<br />
erano anch’esse divise, tenendo conto<br />
che una piccola parte dell’Eserc<strong>it</strong>o era<br />
in Inghilterra, a causa delle circostanze<br />
create dalla guerra. L’Armée de l’Air<br />
aveva quasi tutti gli aerei superst<strong>it</strong>i in<br />
patria o nelle colonie; solo pochi esemplari<br />
erano stati portati in Inghilterra.<br />
Per quanto riguardava la Marina, molte<br />
un<strong>it</strong>à navali si trovavano in vari porti<br />
metropol<strong>it</strong>ani e coloniali francesi, mentre<br />
una numerosa aliquota si trovava in<br />
alcuni porti inglesi, tra cui quello di<br />
Alessandria, in Eg<strong>it</strong>to; gli equipaggi, al<br />
momento dell’armistizio, erano rimasti<br />
fedeli al governo leg<strong>it</strong>timo francese. Le<br />
colonie e i possedimenti francesi in Indocina,<br />
nella Antille, in Polinesia, in<br />
Africa e in Medio Oriente, infine, erano<br />
rimaste vincolate al governo di Vichy.<br />
Sub<strong>it</strong>o dopo l’armistizio, il governo e<br />
l’ammiragliato br<strong>it</strong>annico, erano molto<br />
preoccupati che il grosso delle un<strong>it</strong>à della<br />
flotta mil<strong>it</strong>are francese<br />
potesse cadere in mano ai<br />
tedeschi, minacciando seriamente<br />
la supremazia inglese<br />
sui mari; pertanto,<br />
decisero di agire contro<br />
tutte quelle navi che si trovassero<br />
alla portata immediata<br />
delle autor<strong>it</strong>à e delle<br />
forze navali inglesi, senza<br />
curarsi di consultare De<br />
Gaulle. Nei porti br<strong>it</strong>annici<br />
di Plymouth e di Portsmouth<br />
si trovavano due<br />
corazzate francesi,<br />
otto incrociatori, otto<br />
torpediniere, alcuni<br />
sommergibili e circa<br />
duecento piccoli<br />
un<strong>it</strong>à (dragamine e<br />
cacciasommergibili).<br />
In Africa, nella rada<br />
di Mers-el-Kebir, porto<br />
mil<strong>it</strong>are di Orano<br />
(Algeria), c’erano<br />
quattro corazzate<br />
(“Dunkerque”, “Strasburg”,<br />
“Bretagne” e<br />
“Provence”), numerose torpediniere e<br />
altre un<strong>it</strong>à, al comando dell’amm. Gensoul.<br />
Nel porto di Algeri, si trovavano<br />
sette incrociatori. Nel porto di Alessandria<br />
d’Eg<strong>it</strong>to, c’erano una corazzata,<br />
quattro incrociatori e naviglio sottile, agli<br />
ordini dell’amm. Godefroy. Lungo la costa<br />
atlantica africana, a Casablanca<br />
(Marocco) si trovava una nuova corazzata,<br />
la “Jean Barth”, ancora largamente<br />
incompleta e, praticamente,<br />
immobile. Più a sud, a Dakar (Senegal),<br />
c’era la modernissima corazzata “Richelieu”,<br />
non ancora del tutto completata<br />
e senza le un<strong>it</strong>à navali di scorta, ma<br />
in grado di brandeggiare i suoi cannoni<br />
da 386mm. Infine, nel porto di Tolone, in<br />
Francia, c’era il resto della flotta francese<br />
del Med<strong>it</strong>erraneo.<br />
L’Ammiragliato inglese, quindi, nella<br />
notte del 3 luglio 1940, dette il via all’operazione<br />
“Catapult”: gli obiettivi erano<br />
le un<strong>it</strong>à francesi presenti nei porti inglesi<br />
e nei porti di Orano e di Casablanca,<br />
che dovevano essere colte di<br />
sorpresa, e di Dakar. I porti di Algeri e<br />
Tolone erano fuori dalla portata di un’azione<br />
di tal genere. A Plymouth e a<br />
Portsmouth, il comp<strong>it</strong>o delle forze br<strong>it</strong>anniche<br />
fu relativamente facile; esse<br />
convinsero la grande maggioranza degli<br />
equipaggi francesi a sbarcare e,<br />
magari, a passare nelle file della Francia<br />
Libera; solo su un sommergibile ci<br />
fu uno scontro a fuoco, con un paio di<br />
marinai morti e due ufficiali br<strong>it</strong>annici<br />
fer<strong>it</strong>i. Ad Alessandria, dopo lunghe trattative,<br />
l’amm. Godefroy acconsentì a<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>
Il caccia di produzione francese Dewo<strong>it</strong>ine D.520<br />
neutralizzare la corazzata, gli incrociatori<br />
e le altre un<strong>it</strong>à e a far rimpatriare<br />
parte degli equipaggi.<br />
Il colpo più duro e più sgradevole fu<br />
sferrato a Mers el-Kebir. Dal porto inglese<br />
di Gibilterra, all’alba del 3 luglio<br />
salpò la “Forza H” dell’amm. Sommerville,<br />
che comprendeva due corazzate,<br />
un incrociatore e la portaereri “Ark<br />
Royal”, con 64 aerei, tra caccia, siluranti<br />
e bombardieri in picchiata; alle 09,30<br />
del mattino giunse al largo della rada di<br />
Mers-el-Kebir. Mentre le un<strong>it</strong>à francesi,<br />
colte di sorpresa, accendevano le caldaie<br />
con l’intenzione di lasciare la rada<br />
al più presto, alcuni velivoli inglesi della<br />
portaerei, minarono il canale d’usc<strong>it</strong>a.<br />
Furono tentati dei negoziati, che si protrassero<br />
per quasi tutto il giorno, ma i<br />
francesi non aderirono alle proposte inglesi.<br />
Poco prima delle 18,00 la “Forza<br />
H” aprì il fuoco contro gli ex commil<strong>it</strong>oni<br />
francesi, e la “Ark Royal” lanciò gli aerei<br />
bombardieri e siluranti, mentre le un<strong>it</strong>à<br />
francesi tentavano di prendere il largo.<br />
La corazzata “Bretagne”, centrata, saltò<br />
in aria e una torpediniera francese<br />
andò a fondo; altre due corazzate, duramente<br />
colp<strong>it</strong>e, andarono ad arenarsi<br />
o a incagliarsi; la quarta corazzata, la<br />
“Strasbourg”, con cinque torpediniere,<br />
malgrado i danni riportati dall’assalto<br />
dei bombardieri in picchiata “Skua” e<br />
dei siluranti “Swordfish”, riuscì ad evadere<br />
e a far rotta verso Tolone. Durante<br />
l’attacco, gli aerei da caccia francesi<br />
Dewo<strong>it</strong>ine D 520, Curtiss 75A “Hawk” e<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />
Morane Saulnier MS 406, presenti<br />
nell’aerea, si alzarono in volo a difesa<br />
della flotta e riuscirono ad abbattere<br />
due velivoli inglesi. Al termine della battaglia,<br />
1.250 marinai francesi erano<br />
morti e tantissimi altri fer<strong>it</strong>i. Più o meno<br />
contemporaneamente all’azione di<br />
Mers el Kebir, nell’Atlantico, gli aerosiluranti<br />
inglesi della portaerei “Hermes”,<br />
part<strong>it</strong>a anch’essa da Gibilterra e diretta<br />
a Dakar, attaccarono la corazzata<br />
“Jean Barth”, ferma nel<br />
porto di Casablanca,<br />
danneggiandola.<br />
Nella Francia non occupata,<br />
le notizie provenienti<br />
dai porti dove si<br />
erano consumati i bombardamenti<br />
e i colpi di<br />
mano inglesi, provoca-<br />
rono profonda amarezza;<br />
tali azioni furono<br />
interpretate come un atto<br />
di guerra contro la<br />
Francia, susc<strong>it</strong>ando un<br />
forte risentimento nei confronti degli<br />
ex alleati. Petain ordinò una rappresaglia<br />
aerea contro Gibilterra; il 5 luglio,<br />
alcune decine di bombardieri bimotori<br />
francesi, Douglas DB-7 e Lioré & Oliver<br />
LeO 451, attaccarono il porto inglese<br />
senza arrecare danni di rilievo.<br />
Sempre il 5 luglio il gen. Petain ruppe<br />
ufficialmente i rapporti diplomatici con<br />
la Gran Bretagna, senza peraltro “dichiarare<br />
guerra” all’ex alleato; nello<br />
stesso mese, il giorno 11, egli venne<br />
Uno dei Curtiss 75 “Hawk” acquistati dalla Francia negli Stati Un<strong>it</strong>i prima dell’inizio<br />
della guerra<br />
eletto capo dello Stato, sost<strong>it</strong>uendo il<br />
presidente Lebrun. A sua volta, il gen.<br />
De Gaulle, tenuto all’oscuro di tutto,<br />
quando venne a conoscenza delle<br />
azioni inglesi contro i suoi compatrioti,<br />
fece buon viso a cattivo gioco.<br />
I due attacchi inglesi a Dakar e i<br />
piani di H<strong>it</strong>ler per il Medio Oriente<br />
Intanto, gli inglesi, che ora colpivano<br />
spietatamente gli amici di qualche<br />
giorno prima, continuavano la loro<br />
azione. L’8 luglio attaccarono il porto<br />
di Dakar, circa 1.300 miglia a Sud di<br />
Casablanca, dove stazionava la nuova<br />
corazzata “Richellieu” che fu danneggiata<br />
dagli aerosiluranti “Swordfish”<br />
della “Hermes”.<br />
Il governo br<strong>it</strong>annico, pur trattando De<br />
Gaulle con diffidenza, dava comunque<br />
molta importanza al fatto di aiutarlo a<br />
raccogliere sotto la bandiera della<br />
Francia Libera, tutte le vaste colonie<br />
dell’Africa Occidentale Francese, tra<br />
cui il Senegal. Pertanto, con un’operazione<br />
congiunta, denominata “Menace”,<br />
gli inglesi e i francesi liberi, il 23<br />
settembre 1940, tentarono di occupare<br />
la c<strong>it</strong>tà di Dakar. Nel porto c’era la<br />
corazzata “Richelieu”, danneggiata,<br />
ma ancora in grado di aprire il fuoco,<br />
con tre incrociatori e tre cacciatorpediniere<br />
appena giunti dalla Francia, come<br />
rinforzo, grazie ad una “soffiata”<br />
sulle intenzioni inglesi proveniente da<br />
qualche elemento della Francia Libera.<br />
L’occupazione di Dakar doveva<br />
servire come trampolino per penetrare<br />
nel resto dell’Africa Occidentale Francese<br />
e come porto per le un<strong>it</strong>à inglesi<br />
impegnate contro i sommergibili tedeschi<br />
in Atlantico. Durante il primo giorno<br />
dell’operazione, gli uomini di De<br />
Gaulle tentarono di convincere il governatore<br />
francese a passare dalla loro<br />
parte. Fall<strong>it</strong>o questo tentativo,<br />
15<br />
VARIE<br />
Il bombardiere bimotore Douglas DB-7, con i colori<br />
francesi. Questo tipo di aereo, acquistato dalla Francia<br />
prima della guerra, fu prodotto negli Stati Un<strong>it</strong>i anche<br />
per la US Army Air Force, con la sigla A-20 “Havoc”<br />
segue
VARIE<br />
iniziarono gli scontri a fuoco;<br />
uno sbarco di francesi liberi<br />
nella vicina Baia di Rufique fu<br />
respinto, mentre una corazzata<br />
inglese venne colp<strong>it</strong>a dall’artiglieria<br />
costiera e da un siluro;<br />
un incrociatore br<strong>it</strong>annico fu duramente<br />
centrato da un proiettile<br />
di grosso calibro della<br />
“Ricehelieu”, ma anch’essa<br />
venne ulteriormente danneggiata.<br />
Comunque sia, le forze di<br />
Vichy fecero intendere di volere<br />
difendere Dakar ad oltranza,<br />
per cui Churchill, il giorno 25,<br />
ordinò di abbandonare l’impresa,<br />
lasciando le autor<strong>it</strong>à ed i<br />
mil<strong>it</strong>ari francesi di Dakar inferoc<strong>it</strong>i<br />
per questa ulteriore aggressione.<br />
Ancora una volta Vichy<br />
non dichiarò guerra alla Gran Bretagna,<br />
ma, nei giorni 24 e 25 settembre<br />
1940, Gibilterra fu soggetta a due pesanti<br />
incursioni effettuate da oltre un<br />
centinaio di bombardieri francesi LeO<br />
451 e DB-7, part<strong>it</strong>i dal Nordafrica. Questi<br />
aerei, ora esibivano i colori “armistiziali”,<br />
cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da bande orizzontali<br />
rosse su campo giallo, dipinte sui piani<br />
di coda e sul cofano dei motori, omettendo<br />
la coccarda tricolore sui fianchi<br />
della fusoliera.<br />
Nel periodo successivo a questa serie<br />
di azioni ostili, tra Vichy e Londra le<br />
acque sembrarono acquetarsi, anche<br />
se nelle Forze Armate di Vichy continuava<br />
ad aleggiare un forte sentimento<br />
antibr<strong>it</strong>annico. In Francia, intanto, il<br />
12 febbraio 1941, dopo l’allontanamento<br />
di Laval dal Governo, l’amm.<br />
Jean Françoise Darlan fu designato<br />
vice di Petain e il 12 agosto, venne<br />
nominato anche ministro della Difesa;<br />
nella primavera dell’anno successivo,<br />
in segu<strong>it</strong>o al r<strong>it</strong>orno di Laval al gover-<br />
Il bimotore Heinkel 111<br />
16<br />
Cartina illustrativa del piano strategico tedesco, del<br />
1941, per la conquista delle fonti di petrolio russe e del<br />
Medio Oriente<br />
no, Darlan lasciò entrambe le cariche,<br />
ma venne nominato comandante in<br />
capo delle Forze Armate e alto commissario<br />
per il Nordafrica francese.<br />
Tornando a parlare del teatro di guerra,<br />
in Libia, dopo che l’offensiva inglese<br />
aveva respinto gli <strong>it</strong>aliani dall’Eg<strong>it</strong>to e le<br />
truppe br<strong>it</strong>anniche avevano conquistato<br />
Bengasi, in Cirenaica, sull’aeroporto di<br />
Tripoli, il 12 febbraio 1941 atterrò un<br />
Heinkel 111 con a bordo il generale tedesco<br />
Erwin Rommel. Il 14 febbraio<br />
sbarcarono nel porto di Tripoli due un<strong>it</strong>à<br />
leggere tedesche, che cost<strong>it</strong>uivano l’avanguardia<br />
del “Deutsches Africa Korps”<br />
(DAK), basato su due divisioni<br />
corazzate, il cui arrivo venne completato<br />
nel mese di maggio. Contemporaneamente<br />
i primi aerei tedeschi<br />
atterravano sulla base libica di Bir Dufan<br />
(a sudovest di Misurata). Questo<br />
primo contingente era formato da Ju.87<br />
“Stuka”, Ju.88 e caccia bimotori<br />
Me.110. H<strong>it</strong>ler aveva inviato in Libia il<br />
DAK, con il disegno strategico di ricon-<br />
quistare il terreno perduto dalle<br />
forze <strong>it</strong>aliane, di occupare l’Eg<strong>it</strong>to<br />
e, attraversato il Canale di<br />
Suez, di inoltrarsi verso le fonti<br />
di petrolio e gli oleodotti del Medio<br />
Oriente. Per conquistare tale<br />
regione, H<strong>it</strong>ler faceva affidamento<br />
sulla Siria francese, dove, dall’agosto<br />
1940 risiedeva una<br />
Commissione di armistizio dell’Asse,<br />
e sull’Iraq (ex mandato<br />
br<strong>it</strong>annico). In quest’ultimo paese,<br />
alla fine di marzo 1941, a<br />
Bagdad si era insediato, con un<br />
colpo di mano, il governo filotedesco<br />
di Rashid Alì, che aveva<br />
allontanato il reggente filobr<strong>it</strong>annico<br />
AbduIla.<br />
Guerra in Iraq, Libano e Siria<br />
A questa azione, la Gran Bretagna decise<br />
di reagire facendosi forte di un<br />
trattato del 1932, che prevedeva il dir<strong>it</strong>to<br />
di trans<strong>it</strong>o delle forze br<strong>it</strong>anniche attraverso<br />
l’Iraq e quello di mantenere<br />
Cartina del teatro operativo del Medio<br />
Oriente. Nel 1941, al posto dell’attuale<br />
Stato d’Israele, c’era la Palestina sotto<br />
mandato br<strong>it</strong>annico<br />
basi aeree permanenti sugli aeroporti<br />
di Bassora e di Habbaniya. Il 18 aprile<br />
1941, quindi, una brigata di fanteria indiana<br />
e un reggimento di artiglieria,<br />
sbarcarono pacificamente a Bassora,<br />
dopo che un battaglione aviotrasportato<br />
era atterrato il giorno prima nel vicino<br />
aeroporto. Il 30 aprile, Rashid Alì,<br />
che contava sull’arrivo di aerei e di<br />
truppe aviotrasportate tedesche, si oppose<br />
ad altri sbarchi dei br<strong>it</strong>annici,<br />
dando inizio alle ostil<strong>it</strong>à armate contro<br />
di essi. In Iraq, la Royal Air Force br<strong>it</strong>annica<br />
utilizzò, inizialmente, una sessantina<br />
di aerei della propria scuola di<br />
pilotaggio di Habbanyia, tra i quali una<br />
trentina di biplani monomotori Hawker<br />
“Audax”, utilizzati come caccia bombardieri,<br />
cinque bombardieri leggeri bi-<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>
Il perimetro difensivo giapponese nei primi mesi del 1942<br />
plani Hawker “Hart”, tre caccia biplani<br />
Gloster “Gladiator” e ventisei bimotori<br />
da addestramento Airspeed “Oxford”;<br />
inoltre impiegò 17 bombardieri bimotori<br />
Vickers “Wellington”, dislocati a Bassora,<br />
e sette Bristol “Blenheim” schierati<br />
sulla base secondaria di Lydda. Di<br />
fronte c’era l’aviazione irachena forte di<br />
una sessantina di aerei bellicamente<br />
efficienti, tra cui quindici aerei d’assalto<br />
Breda Ba.65 e quattro bombardieri trimotori<br />
SM.79. A questo punto, pH<strong>it</strong>ler<br />
decise di inviare aerei e materiali bellici<br />
per rafforzare Rashid Alì.<br />
L’Iraq, con i suoi pozzi di petrolio di<br />
Mosul e di Kirkuk e i relativi oleodotti,<br />
non era la sola preoccupazione degli<br />
inglesi nel teatro operativo mediorientale.<br />
Churchill temeva che i tedeschi<br />
volessero prendere il controllo anche<br />
della Siria; in tal caso, tutti i pozzi e le<br />
raffinerie della Persia e del Golfo Persico<br />
sarebbero stati in pericolo.<br />
Il 2 maggio 1941, Berlino chiese al governo<br />
di Vichy il permesso di trans<strong>it</strong>o,<br />
attraverso la Siria, per il materiale bellico<br />
e per gli aerei destinati ad aiutare l’Iraq.<br />
Il gen. Fernand Dentz, comandante<br />
in capo francese in Siria, ricevette istruzioni<br />
al riguardo. Tra il 9 maggio 1941 e<br />
la fine del mese, una cinquantina di velivoli<br />
tedeschi (He.111, Me.110, Ju.52 e<br />
Ju.90) e una quindicina di aerei <strong>it</strong>aliani,<br />
tra cui undici caccia biplani CR.42, tutti<br />
provenienti da Rodi, atterrarono sugli<br />
aeroporti siriani. Il 13 maggio, aerei tedeschi<br />
He.111 e Me.110 atterrarono<br />
nel nord dell’Iraq, sull’aeroporto di Mosul,<br />
segu<strong>it</strong>i da una sezione di CR.42<br />
<strong>it</strong>aliani. Il 14 maggio gli aerei della RAF<br />
furono autorizzati ad operare contro i<br />
velivoli <strong>it</strong>alo-tedeschi in Iraq, oltre che<br />
ad interdire i rifornimenti in trans<strong>it</strong>o sul-<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />
la ferrovia che univa<br />
Aleppo (Siria) con<br />
Mosul (Iraq). Il 30<br />
maggio, la resistenza<br />
in Iraq venne stroncata<br />
e gli inglesi raggiunsero<br />
Bagdad;<br />
Rashid Alì fu costretto<br />
a fuggire in Persia<br />
e il reggente filobr<strong>it</strong>annico,<br />
fu reinsediato<br />
con un nuovo<br />
governo. Gli aerei <strong>it</strong>alo-tedeschi<br />
tornarono<br />
sui campi siriani, dopo<br />
aver sub<strong>it</strong>o qualche<br />
perd<strong>it</strong>a.<br />
Ora, gli inglesi potevano dedicarsi alla<br />
Siria. Durante la notte dell’8 giugno<br />
1941, forze inglesi e della Francia Libera<br />
presenti in Palestina (sotto mandato<br />
br<strong>it</strong>annico), entrarono in Libano (ex<br />
mandato francese, ma con forze aeree,<br />
navali e terrestri di Vichy ancora presenti)<br />
ed in Siria, nell’amb<strong>it</strong>o della operazione<br />
“Exporter”. Le forze di Vichy<br />
presenti nello scacchiere, agli ordini del<br />
gen. Fernand Dentz, contavano 35.000<br />
uomini, 90 carri armati, 90 aerei (caccia<br />
D.520, MS.406; bombardieri Glenn<br />
Martin 167F e LeO 451) e due cacciatorpediniere<br />
con tre sommegibili nel<br />
porto di Beirut (Libano). Queste forze<br />
reagirono vigorosamente, mettendo inizialmente<br />
in difficoltà gli attaccanti. Ciononostante,<br />
il 12 luglio, dopo cinque<br />
settimane di lotta, il gen. Dentz fu costretto<br />
ad arrendersi. La Siria passò,<br />
così, sotto l’occupazione inglese. Le<br />
perd<strong>it</strong>e anglo-francesi, tra morti e fer<strong>it</strong>i,<br />
furono di circa 4.500 uomini, mentre le<br />
perd<strong>it</strong>e dei francesi di Vichy furono di<br />
circa 6.500 uomini.<br />
Il confl<strong>it</strong>to del Madagascar<br />
Tuttavia, il confl<strong>it</strong>to armato più grave, tra<br />
francesi ed inglesi, si svolse nel Madagascar<br />
francese, nel 1942, a causa dei<br />
giapponesi. Dopo l’attacco nipponico alla<br />
base navale di Pearl Harbor e la distruzione<br />
di parte della Flotta<br />
Americana del Pacifico, il Giappone<br />
aveva allargato il suo “perimetro difensivo”,<br />
convinto di avere eliminato il principale<br />
ostacolo alla sua espansione volta<br />
ad impossessarsi delle fonti delle materie<br />
prime (nelle Indie Orientali Olandesi,<br />
l’attuale Indonesia) e a mettere in sicurezza<br />
le linee di rifornimento con la madrepatria.<br />
L’allargamento di tale<br />
17<br />
VARIE<br />
perimetro consistette nell’impossessarsi<br />
di numerosi terr<strong>it</strong>ori insulari che si trovavano<br />
a ovest del 180° meridiano,<br />
procedendo verso sud fino alle isole<br />
Gilbert, per poi piegare verso ovest, con<br />
la conquista delle isole Salomone, della<br />
Nuova Guinea, del Borneo, della Malesia<br />
e delle Indie Olandesi. Questo piano<br />
strategico includeva il possesso della<br />
costa cinese e di quella degli Stati che<br />
si trovavano più a sud, come Indocina,<br />
Thailandia e Birmania. Il “perimetro” fu<br />
prolungato anche nell’Oceano Indiano,<br />
con la conquista delle isole Nicobare e<br />
Andamane, in modo da minacciare l’Isola<br />
di Ceylon, s<strong>it</strong>uata più a ovest, a circa<br />
700 miglia nautiche di distanza, e da<br />
mettere sotto tiro la Flotta inglese dell’Oceano<br />
Indiano, di stanza nel locale<br />
porto di Colombo.<br />
Come abbiamo accennato, il piano<br />
giapponese richiedeva anche il controllo<br />
delle coste e dei porti dell’Indocina.<br />
A tale scopo, il 24 luglio 1942,<br />
Tokio avanzò una perentoria richiesta<br />
al governo di Vichy, chiedendo di occupare<br />
delle basi in Indocina; in caso<br />
contrario i giapponesi se ne sarebbero<br />
impossessati con la forza. Una<br />
eventuale azione di forza, peraltro, sarebbe<br />
stata facil<strong>it</strong>ata dal fatto che, fin<br />
La grande isola di Madagascar, che<br />
domina il settore occidentale dell’Oceano<br />
Indiano<br />
segue
VARIE<br />
Un silurante biplano “Swordfish” sorvola la portaerei “Illustrius”,<br />
in attesa del decollo degli altri aerei della squadriglia<br />
dal settembre 1940, Vichy aveva già<br />
concesso ai giapponesi il dir<strong>it</strong>to di<br />
trans<strong>it</strong>o sul terr<strong>it</strong>orio indocinese, per<br />
cui truppe giapponesi erano già presenti<br />
in Indocina. La richiesta giapponese,<br />
comunque, venne soddisfatta.<br />
Questa accondiscendenza della Francia<br />
di Vichy verso i nipponici fece drizzare<br />
le orecchie al governo di Londra.<br />
La stessa accondiscendenza poteva<br />
verificarsi per l’isola di Madagascar,<br />
nell’Oceano Indiano a est delle coste<br />
africane. Churchill considerava quell’isola<br />
la chiave di volta della sicurezza di<br />
tale oceano; l’eventuale concessione di<br />
una base ai sommergibili nipponici poteva<br />
compromettere tutte le comunicazioni<br />
con i diversi fronti di guerra e con<br />
i terr<strong>it</strong>ori dell’Impero Br<strong>it</strong>annico.<br />
I timori di Churchill, peraltro, erano già<br />
sorti fin dal 5 aprile 1942, data in cui la<br />
flotta giapponese aveva attaccato il porto<br />
di Colombo, con un’azione sul tipo di<br />
quella di Pearl Harbor. Una ottantina di<br />
aerei, provenienti da cinque portaerei,<br />
avevano assaltato il porto nel tentativo<br />
di cancellare la flotta inglese da quel<br />
teatro operativo. Ciò, poteva significare<br />
che il Giappone avesse intenzione di<br />
La grande baia di Diego Suarez, posta<br />
sull’estrema punta settentrionale del<br />
Madagascar<br />
18<br />
conquistare Ceylon<br />
e di estendere il<br />
suo dominio su tutto<br />
l’Oceano Indiano.<br />
La flotta inglese,<br />
comunque, si era<br />
salvata, allontanandosi<br />
dal porto di<br />
Colombo grazie ad<br />
un avviso ricevuto<br />
dal “servizio intelligence”.<br />
Questo fatto ed altre<br />
pesanti incursioni<br />
giapponesi<br />
sulle coste e sui<br />
porti del Golfo del<br />
Bengala, fecero decidere il governo di<br />
Londra a prendere il controllo del porto<br />
di Diego Suarez nel Madagascar,<br />
considerato il principale centro di interesse<br />
strategico in quell’area; in fase<br />
di pianificazione, gli inglesi r<strong>it</strong>ennero<br />
che l’occupazione del resto dell’isola,<br />
lunga circa 1.500 km, avesse scarsa<br />
importanza, sperando<br />
di arrivare<br />
rapidamente<br />
ad un accordo<br />
con il Governatore<br />
francese.<br />
Alle 04,30 del<br />
5 maggio 1942,<br />
quindi, nell’amb<strong>it</strong>o<br />
dell’operazione<br />
“Ironclade”, una<br />
forza anfibia ingle-<br />
se, appoggiata da<br />
numerose navi da<br />
guerra e da due<br />
portaerei (“Illustrius”<br />
e “Indom<strong>it</strong>able”) con 82 aerei (tra<br />
cui i moderni monoplani americani<br />
Grumman F4F-3 “Wildcat” ribattezzati<br />
“Martlet” dagli inglesi), iniziò le operazioni<br />
di sbarco sulle lingue di terr<strong>it</strong>orio<br />
che circondavano la baia di Diego Suarez,<br />
sull’estrema punta settentrionale<br />
del Madagascar. Mezz’ora dopo, gli aerei<br />
delle portaerei iniziarono un violento<br />
attacco agli aeroporti e alle navi alla<br />
fonda nella baia, contrastati da pochi<br />
caccia francesi Morane Saulnier<br />
MS.460. I francesi di Vichy, malgrado<br />
fossero stati colti di sorpresa, opposero<br />
una resistenza che si intensificò con il<br />
passar del tempo, anche se la piazza di<br />
Diego Suarez si arrese il 7 maggio. Tuttavia,<br />
il rifiuto del Governatore di accordarsi<br />
con gli inglesi, convinse questi<br />
ultimi a procedere alla conquista dell’intera<br />
isola, per cui seguirono altri sbarchi<br />
sulla costa occidentale e su quella<br />
orientale. La cap<strong>it</strong>ale Tananarive, posta<br />
al centro dell’isola, cadde nelle mani inglesi<br />
il 23 settembre. Il governatore,<br />
con le restanti forze francesi, si r<strong>it</strong>irò nel<br />
sud dell’isola, ma il 6 novembre, dopo<br />
sei mesi di combattimenti, dovette arrendersi.<br />
L’ultimo scontro in Nordafrica<br />
Sub<strong>it</strong>o dopo il Madagascar, l’ultimo<br />
scontro tra francesi e inglesi si consumò<br />
durante lo sbarco alleato nel<br />
Nordafrica francese. L’8 novembre<br />
1942, tre “Task Force” alleate iniziarono<br />
l’operazione “Torch” sbarcando in<br />
Marocco (Casablanca), e in Algeria<br />
(Orano e Algeri). L’operazione colse<br />
di sorpresa le forze francesi e anche<br />
quelle dell’Asse impegnate in Libia.<br />
Lo scopo era quello di aprire un nuovo<br />
fronte alle spalle dello schieramento<br />
<strong>it</strong>alo-tedesco. Per ingannare i<br />
Il Grumman F4F-3 “Martlett”, sul ponte della portaerei inglese<br />
“Illustrius”. Queto aereo, prodotto negli Stati Un<strong>it</strong>i,<br />
fu impiegato anche dalla US Navy con il nome di “Wildcat”<br />
francesi di Vichy, l’operazione fu fatta<br />
apparire come un’azione esclusivamente<br />
americana, sotto il comando<br />
del gen. Eisenhower. Il presidente<br />
Roosevelt, infatti, era convinto che,<br />
grazie ai buoni rapporti esistenti tra<br />
Stati Un<strong>it</strong>i e Francia (mentre La Gran<br />
Bretagna era invisa ai mil<strong>it</strong>ari di Vichy),<br />
i difensori francesi, vedendo i<br />
soldati americani avrebbero opposto<br />
solo una resistenza di facciata, o addir<strong>it</strong>tura<br />
nessuna resistenza, per poi<br />
passare dalla parte degli alleati. Di<br />
conseguenza i primi sbarchi, nelle local<strong>it</strong>à<br />
c<strong>it</strong>ate, furono effettuati esclusivamente<br />
dalle truppe americane.<br />
Durante gli sbarchi, l’appoggio aereo fu<br />
forn<strong>it</strong>o da numerose portaerei da combattimento<br />
ed ausiliarie, americane ed<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>
Un “Sea Hurricane” della portaerei inglese<br />
“Dasher”, con la coccarda americana, abbattuto<br />
dalla reazione dei francesi di Vichy<br />
inglesi. La “Western Task Force”, proveniente<br />
dagli Stati Un<strong>it</strong>i e diretta a Casablanca,<br />
contava sulle portaerei<br />
americane “Ranger”, “Sangamon”,<br />
“Santee” e “Suwanee”, con un totale di<br />
114 aerei (F4F-4 “Wildcat”, SBD-3<br />
“Dauntless”, TBF-1 “Avenger”); una<br />
quarta portaerei, la “Chenango”, trasportava<br />
77 caccia terrestri Curtiss P-<br />
40, che dovevano atterrare sugli<br />
aeroporti marocchini conquistati. La<br />
“Central Task Force”, proveniente dall’Inghilterra<br />
e diretta a Orano, comprendeva<br />
le portaerei inglesi “Furious”,<br />
“B<strong>it</strong>er” e “Dasher”, con un totale di 62<br />
aerei (“Seafire IIC”, “Sea Hurricane” e<br />
“Albacore”). La “Eastern Task Force”,<br />
proveniente dall’Inghilterra e diretta ad<br />
Algeri, includeva le portaerei br<strong>it</strong>anniche<br />
“Victorious”, “Formidable”, “Argus”<br />
e “Avenger”, con un totale di 104 aerei<br />
(F4F-3 “Martlet”, “Seafire IIC”, “Sea<br />
Hurricane””, “Fulmar” e “Albacore”).<br />
All’azione parteciparono anche numerosi<br />
caccia “Sp<strong>it</strong>fire” della RAF e 130<br />
“Sp<strong>it</strong>fire VB e VC” dell’US Army Air Force<br />
(USAAF), di base a Gibilterra. Comunque,<br />
a tutti i velivoli americani ed<br />
inglesi coinvolti nell’appoggio diretto<br />
agli sbarchi, fu imposta la coccarda statun<strong>it</strong>ense<br />
adottata per l’occasione (stella<br />
bianca su<br />
fondo blu con<br />
bordo giallo,<br />
sullo stile delle<br />
coccarde<br />
br<strong>it</strong>anniche),<br />
allo scopo di<br />
gettare fumo<br />
negli occhi ai<br />
La coccarda americana<br />
bordata di giallo<br />
contrassegnò tutti gli<br />
aerei, americani ed inglesi,<br />
partecipanti all’operazione<br />
“Torch”<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />
difensori francesi.<br />
Per contrastare<br />
l’invasione<br />
l’Armée de<br />
l’Air francese<br />
disponeva complessivamente<br />
di circa 200 caccia D.520, Curtiss<br />
75A “Hawk”, MS.406 e<br />
caccia bimotori Potez 630 e<br />
631, oltre a un centinaio di<br />
bombardieri bimotori.<br />
Roosevelt, comunque, si era illuso<br />
sul comportamento dei<br />
francesi; a fronte di qualche defezione,<br />
le forze di Vichy opposero<br />
una forte resistenza,<br />
soprattutto ad Orano e a Casablanca.<br />
Proprio a Casablanca<br />
ci fu una violenta battaglia navale<br />
tra francesi e americani con gravi<br />
perd<strong>it</strong>e francesi di uomini e navi, ma<br />
anche con molti danni e perd<strong>it</strong>e di uomini<br />
da parte americana.<br />
Il generale De Gaulle era stato tenuto<br />
all’oscuro dell’operazione “Torch” e fu<br />
informato solo quando era già in corso; i<br />
francesi liberi erano stati esclusi dalla<br />
pianificazione per timore di una fuga di<br />
notizie. Questo fatto cost<strong>it</strong>uì un altro grave<br />
affronto per De Gaulle, il quale, comunque,<br />
inc<strong>it</strong>ò via radio i francesi del<br />
Nordafrica ad unirsi agli americani. L’11<br />
novembre, il comandante in capo delle<br />
Forze Armate francesi di Vichy, amm.<br />
Darlan, presente per puro caso ad Algeri<br />
per motivi privati, accettò di cambiare<br />
bandiera, firmando un armistizio<br />
con gli Alleati. In Francia, il maresciallo<br />
Pétain fu costretto a sconfessare Darlan;<br />
ciononostante, il 13 novembre gli<br />
americani riconobbero l’ammiraglio come<br />
capo del governo civile francese del<br />
Nord Africa, scatenando le ire del gen.<br />
De Gaulle. Stranamente, il 24 dicembre<br />
1941, Darlan fu assassinato da un giovane<br />
esaltato, il quale venne catturato,<br />
giudicato da una corte marziale per direttissima<br />
e immediatamente fucilato. Il<br />
caso, quindi, rimase avvolto nel mistero.<br />
In segu<strong>it</strong>o al-l’armistizio firmato da Darlan,<br />
Germania e Italia abbandonarono<br />
la pol<strong>it</strong>ica armistiziale tenuta verso Vichy,<br />
occupando mil<strong>it</strong>armente la Francia<br />
ancora libera (“Operazione Attila”) e la<br />
Corsica; il governo francese fu ridotto<br />
ad ent<strong>it</strong>à puramente nominale. Inoltre,<br />
in Tunisia, le autor<strong>it</strong>à mil<strong>it</strong>ari francesi furono<br />
costrette a mantenere aperti i porti<br />
e gli aeroporti a <strong>it</strong>aliani e tedeschi, che,<br />
con grande rapid<strong>it</strong>à, avevano iniziato un<br />
ponte aereo per l’invio di truppe, mezzi<br />
e aerei da combattimento. Questa operazione<br />
fu completata il 16 novembre,<br />
giorno in cui anche gli americani misero<br />
piede nella parte nord-occidentale<br />
19<br />
VARIE<br />
della Tunisia, con un lancio di paracadutisti.<br />
Il resto della storia è certamente<br />
nota a tutti. Alla fine della guerra, malgrado<br />
che inglesi e francesi avessero<br />
combattuto l’uno contro l’altro per circa<br />
due anni e mezzo, la Francia ebbe un<br />
posto al tavolo dei vinc<strong>it</strong>ori, grazie soprattutto<br />
a De Gaulle che aveva parzialmente<br />
“rattoppato” l’onore della<br />
Nazione. Ma, a parte De Gaulle ed il<br />
suo operato, quel posto, la Francia se<br />
lo era veramente mer<strong>it</strong>ato?<br />
Bibliografia<br />
- Winston Churchill, La seconda guerra<br />
mondiale, Arnoldo Mondadori Ed<strong>it</strong>ore, Milano,<br />
1965.<br />
- Brigadier Peter Young, The almanac of<br />
World War II, Hamlyn Publishing Group<br />
Ltd., London, 1989.<br />
- Martin Gilbert, La grande storia della seconda<br />
guerra mondiale. I Classici della Storia,<br />
Arnoldo Mondadori Ed<strong>it</strong>ore, Milano, 2010.<br />
- John Keegan, La seconda guerra mondiale,<br />
1939/1945. Una storia mil<strong>it</strong>are, RCS Rizzoli<br />
Libri S.p.A., Milano, 2000.<br />
- Alberto Borgiotti, Cesare Gori, La guerra in<br />
Africa Settentrionale. 1942-1943 Assalto dal<br />
cielo, STEM Mucchi, Modena, 1973.<br />
- Dominique Breffort, André Jouineau, French<br />
Aircraft from 1939 to 1942, Fighter, Bomber,<br />
Reconnaissance and Observation Types.<br />
From Dewo<strong>it</strong>ine to Potez, Histoire & Collections,<br />
Paris, 2005.<br />
- Paul R. Matt, Un<strong>it</strong>ed States Navy and Marine<br />
Corps Fighters, 1918-1962, Arleyford Publications<br />
Ltd., Letchworth, England, 1962.<br />
- Gino Galuppini, La portaerei. Storia, tecnica<br />
e immagini, dalle origini alla portaerei<br />
atomica, Arnoldo Mondadori Ed<strong>it</strong>ore, Milano,<br />
1079.<br />
- Alberto Rosselli, Iraq 1941. Rivolta anti-inglese<br />
sotto la protezione di H<strong>it</strong>ler, Articolo<br />
su “Webarchive” (Internet).<br />
Cred<strong>it</strong>i fotografici<br />
(1) Atlante Geografico De Agostini, Novara,<br />
Ist<strong>it</strong>uto Geografico De Agostini, 1987.<br />
(2) John Bachelor & Malcolm V. Love, The<br />
Complete Encyclopedia of Flight, Chartwell<br />
Book Inc., 2005, Edison (N.J., USA)<br />
(3) Dominique Breffort, André Jouineau, French<br />
Aircraft from 1939 to 1942, Fighter,<br />
Bomber, Reconnaissance and Observation<br />
Types. From Dewo<strong>it</strong>ine to Potez, Histoire<br />
& Collections, Paris, 2005.<br />
(4) Martin Gilbert, La grande storia della seconda<br />
guerra mondiale, I Classici della<br />
Storia, Arnoldo Mondadori Ed<strong>it</strong>ore, Milano,<br />
2010.<br />
(5) Ashley Brown, Modern Warfare, from<br />
1939 to the present day, Orbis Publishing<br />
Ltd., London, 1985.<br />
(6) Arrigo Petacco, Le grandi battaglie del<br />
ventesimo secolo, Armando Curcio Ed<strong>it</strong>ore,<br />
Roma.<br />
(7) Alberto Borgiotti, Cesare Gori, La guerra<br />
in Africa Settentrionale. 1942-1943 Assalto<br />
dal cielo, STEM Mucchi, Modena, 1973.
VARIE<br />
Acavallo di Capodanno la partecipazione<br />
<strong>it</strong>aliana al programma<br />
F-35 Joint Strike<br />
Fighter è stata duramente attaccata<br />
sulla stampa e da alcuni telegiornali<br />
in nome di una presunta consonanza<br />
con il clima generale di<br />
risparmi e tagli alla spesa pubblica.<br />
I fatti sono stati presentati in modo<br />
tanto unilaterale da indurre l’ex capo<br />
di Stato Maggiore dell’Aeronautica<br />
Mil<strong>it</strong>are gen. SA Leonardo<br />
Tricarico a commentare che «Nel<br />
dibatt<strong>it</strong>o sul caccia F-35 Joint Strike<br />
Fighter pol<strong>it</strong>ici e giornalisti sono scivolati<br />
su temi mil<strong>it</strong>ari con i quali<br />
hanno poca dimestichezza. Ciò ha<br />
fatto dilagare tesi fondate su superficial<strong>it</strong>à<br />
e pregiudizio, facendo apparire<br />
uno dei pilastri della difesa<br />
<strong>it</strong>aliana nel XXI secolo come un lusso<br />
o un costoso sfizio. Niente di più<br />
sbagliato».<br />
Piuttosto che acquistare i 131 Joint<br />
Strike Fighter pianificati dall’Aeronautica<br />
Mil<strong>it</strong>are e dalla Marina Mil<strong>it</strong>are<br />
i cr<strong>it</strong>ici hanno sostenuto<br />
essere più conveniente rinunciare<br />
agli investimenti già fatti: sacrificare<br />
quindi i circa 2,5 miliardi già spesi<br />
per risparmiarne, nelle varie<br />
versioni circolate senza contradd<strong>it</strong>torio,<br />
da 13 a 26. L’argomento non è<br />
nuovo e circola da tempo su internet,<br />
trovando eco in diverse posizioni<br />
pol<strong>it</strong>iche. Ma, come hanno fatto<br />
notare nei giorni successivi gli osservatori<br />
più informati, è viziato da<br />
gravi inesattezze.<br />
In primo luogo, per risparmiare l’intera<br />
cifra sarebbe necessario non<br />
tanto cancellare il JSF quanto rinunciare<br />
a rimpiazzare AMX, AV-8B<br />
Harrier II+ e Tornado, le tre linee<br />
che la Difesa <strong>it</strong>aliana prevede di sost<strong>it</strong>uire<br />
con l’F-35. Diversamente andrebbero<br />
comunque acquistati altri<br />
aerei, con i relativi tempi e costi di<br />
sviluppo e di produzione. Per l’Aeronautica<br />
Mil<strong>it</strong>are il fabbisogno, più<br />
urgente per quanto riguarda gli<br />
20<br />
Con una campagna mediatica unilaterale<br />
Il JSF sotto attacco pol<strong>it</strong>ico<br />
Risparmi non dimostrati, ma rischi chiarissimi<br />
di Gregory Alegi<br />
AMX, meno immediato per il Tornado,<br />
è nell’ordine di un centinaio di<br />
macchine. Se per avere una linea<br />
unica si dovesse scegliere l’Eurofighter,<br />
non ci si può illudere che il<br />
suo costo un<strong>it</strong>ario possa essere inferiore<br />
a quello del JSF. Per la Marina<br />
Mil<strong>it</strong>are, che con gli F-35B prevede<br />
di armare la portaerei “Cavour”, il<br />
problema è ancora più difficile: la<br />
nave, pur molto più grande della<br />
“Garibaldi”, è troppo piccola per<br />
osp<strong>it</strong>are aerei a decollo convenzionale.<br />
Non esistendo l’opzione di passare<br />
alla versione imbarcata F-35C,<br />
come ha scelto di fare la Gran Bretagna,<br />
rinunciare all’unico aereo da<br />
combattimento a decollo corto/atterraggio<br />
verticale oggi in costruzione<br />
significherebbe imporre alla<br />
Marina di rinunciare alla componente<br />
imbarcata ad ala fissa. Per<br />
non dover declassare la propria agognata<br />
portaerei in una più modesta<br />
portaelicotteri - in sé già uno spreco<br />
ulteriore di risorse pubbliche - la<br />
Marina non ha dunque altra scelta<br />
se non il JSF. La “fetta” di risparmio<br />
per i 22 F-35B imbarcati è, dunque,<br />
sostanzialmente immaginaria. Già<br />
sotto un profilo puramente ar<strong>it</strong>metico,<br />
senza JSF non vi sarebbe dunque<br />
alcun risparmio.<br />
Anche sotto il profilo industriale<br />
l’eventuale usc<strong>it</strong>a dal programma<br />
JSF non sarebbe indolore nel breve,<br />
medio e lungo periodo. «Nei<br />
piani di partecipazione industriale al<br />
programma F-35 - ha ricordato Tricarico<br />
- sono oggi inser<strong>it</strong>e 40 d<strong>it</strong>te<br />
nazionali, di cui 17 grandi, 15 PMI<br />
ed otto di Finmeccanica e Fincantieri.<br />
Altre 32, prevalentemente PMI,<br />
sono coinvolte in attiv<strong>it</strong>à conosc<strong>it</strong>ive<br />
o gare legate al progetto». I r<strong>it</strong>orni<br />
già realizzati sono di circa 539<br />
milioni di dollari e quelli previsti<br />
sono valutati in 13 miliardi. Per l’ex<br />
Alenia Aeronautica - oggi Alenia<br />
Aermacchi - l’impatto sarebbe particolarmente<br />
duro, dato che nel<br />
piano di rilancio dell’azienda la costruzione<br />
dei cassoni alari è uno<br />
dei punti chiave per l’intera attiv<strong>it</strong>à<br />
mil<strong>it</strong>are che fa capo a Torino. Senza<br />
il JSF quel lavoro sparirebbe e la<br />
ripartenza di Alenia sarebbe ancora<br />
più difficile. Tra l’altro lo stabilimento<br />
di Cameri (Novara) per l’assemblaggio<br />
finale dei JSF è in<br />
avanzato stato di costruzione, tanto<br />
che è già in funzione la struttura<br />
provvisoria (“interim”). Restare<br />
fuori dal JSF avrebbe un immediato<br />
impatto occupazionale ed in poco<br />
tempo porterebbe ad un<br />
drastico ridimensionamento dell’industria<br />
<strong>aeronautica</strong>, magari per<br />
vederla acquistare a prezzo di saldo<br />
dai concorrenti franco-tedeschi.<br />
Per le Forze Armate, tuttavia, l’aspetto<br />
più importante è quello operativo.<br />
Gli scenari odierni sono fatti<br />
di coalizioni alle quali ciascun fornisce<br />
quant<strong>it</strong>à di mezzi che - per la<br />
loro efficacia crescente, ma anche<br />
per il loro costo - sono sempre minori.<br />
In questo quadro è già un problema<br />
scegliere un sistema che, per<br />
quanto prestante, non sia allo standard<br />
della propria alleanza. È indubbio<br />
che il JSF sarà l’aereo degli<br />
Stati Un<strong>it</strong>i e di molti loro alleati,<br />
dal Regno Un<strong>it</strong>o che è “socio fondatore”<br />
del programma al Giappone<br />
che in dicembre lo ha prefer<strong>it</strong>o all’Eurofighter<br />
fino alla Turchia, che<br />
ai primi di gennaio ha ordinato i<br />
primi due esemplari. Né l’Italia può<br />
pensare di affidarsi per sempre al<br />
Tornado, il bireattore protagonista<br />
nel 1991 della Guerra del Golfo e<br />
impiegato con grande efficacia<br />
vent’anni dopo sulla Libia. Ma questo<br />
grande aereo è stato concep<strong>it</strong>o<br />
nel 1968, ha volato nel 1974 ed entrato<br />
in servizio in Italia nel 1982:<br />
esattamente 30 anni fa. L’invecchiamento<br />
si traduce in maggiori costi<br />
sia per la manutenzione sia per la<br />
necess<strong>it</strong>à di aggiornamenti sempre<br />
più frequenti.<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>
Rinunciare a dare al Tornado un successore<br />
- fosse pure un Eurofighter -<br />
comporterebbe una inesorabile perd<strong>it</strong>a<br />
di capac<strong>it</strong>à e, in defin<strong>it</strong>iva, un<br />
declassamento delle Forze Armate e,<br />
in diretta conseguenza, della nazione<br />
che rappresentano brillantemente<br />
nei più difficili contesti operativi.<br />
Da questa analisi delle conseguenze<br />
dell’eventuale rinuncia <strong>it</strong>aliana al<br />
JSF non si può naturalmente concludere<br />
che il programma F-35 sia<br />
perfetto o che non abbia la sua dose<br />
di problemi. Si tratta però in gran<br />
parte di aspetti legati al salto tecnologico<br />
che rappresenta, non diversi<br />
da quelli che hanno toccato in questi<br />
anni i più ambiziosi programmi<br />
civili e mil<strong>it</strong>ari, dal Boeing B787<br />
agli Airbus A380 e A400M. Anche in<br />
questo caso la cr<strong>it</strong>ica appare dunque<br />
strumentale.<br />
A tali aspetti bisogna però aggiungere<br />
la responsabil<strong>it</strong>à morale di chi tra<br />
qualche anno potrebbe essere chia-<br />
C-27J per l’Australia?<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />
mato a inviare <strong>it</strong>aliani ed <strong>it</strong>aliane in<br />
operazioni reali - quelle che si scrivono<br />
in rosso, nelle quali “gli altri”<br />
sparano addosso - con equipaggiamenti<br />
non all’altezza della s<strong>it</strong>uazione<br />
e degli alleati. Con l’ulteriore<br />
prospettiva, di fronte alle difficoltà<br />
sempre possibili nei contesti operativi,<br />
di dover spiegare di aver dovuto<br />
farli rischiare di più o di aver fatto<br />
spendere all’Italia di più per una soluzione<br />
rabberciata a servizio di<br />
qualche impuntatura ideologica o di<br />
una visione più da ragioniere che da<br />
economista.<br />
Per spiegare quanto sia errato ridurre<br />
la sicurezza nazionale ad una<br />
questione di “costi” e di “risparmio”<br />
bastano, soprattutto in campo aeronautico,<br />
poche date. Nel 1975 l’Italia<br />
non aderì al “contratto del<br />
secolo”, come fu battezzata la scelta<br />
di molti paesi europei del caccia<br />
americano F-16 per sost<strong>it</strong>uire gli obsolescenti<br />
F-104 Starfighter, dei<br />
Secondo quanto riportato da DedaloNews, che c<strong>it</strong>a l’Herald Sun<br />
del 10 gennaio, l’Australia sarebbe intenzionata ad acquistare dieci<br />
C-27J Spartan da trasporto tattico prodotti dall’Alenia Aermacchi,<br />
aerei destinati a sost<strong>it</strong>uire i De Havilland DHC.4 Caribu da tempo<br />
radiati dalla linea di volo della Royal Australian Air Force.<br />
Sperimentati nuovi missili iraniani<br />
Il 1° gennaio l’Iran ha annunciato di aver sperimentato con successo<br />
il nuovo missile da crociera antinave Qader (“possente”) e il<br />
missile a corto raggio Nasr (“v<strong>it</strong>toria”) a conclusione di una eserc<strong>it</strong>azione<br />
navale condotta nello stretto di Hormuz.<br />
Secondo quanto dichiarato nell’occasione dall’ammiraglio iraniano<br />
Mahamoud Mousavi, il Qader, che ha una portata di 200 km, sarebbe<br />
in grado di ingannare i radar ed eludere le contromisure elettroniche<br />
e potrebbe essere impiegato - assieme al Nasr che ha una<br />
portata di 35 km - per contribuire a impedire il traffico navale nello<br />
stretto di Hormuz qualora le esportazioni di petrolio dell’Iran dovessero<br />
essere bloccate dalle sanzioni approvate poche ore prima dagli<br />
Stati Un<strong>it</strong>i (e ora anche all’esame dell’Unione Europea) nei confronti<br />
di Teheran.<br />
Un “embargo” petrolifero che serve a «aumentare la pressione» affinché<br />
l’Iran rinunci alle possibili applicazioni mil<strong>it</strong>ari dei suoi programmi<br />
nucleari, programmi che destano serie preoccupazioni, oltre<br />
che in Israele, in tutto il mondo occidentale.<br />
quali acquistò invece altri 40 esemplari<br />
destinati in origine alla Turchia.<br />
Negli anni successivi furono<br />
necessari due programmi di ammodernamento<br />
dello Starfighter, comunque<br />
insufficienti a metterlo in<br />
grado di difendere i cieli <strong>it</strong>aliani durante<br />
l’emergenza nei Balcani, comprese<br />
le operazioni in Bosnia e<br />
Kosovo (1994-1999). Poiché nel frattempo<br />
l’Eurofighter era incappato<br />
in numerosi r<strong>it</strong>ardi, l’Italia dovette<br />
ricorrere all’oneroso noleggio dei<br />
Tornado ADV (1995-2004), segu<strong>it</strong>o<br />
da quello... degli F-16 rifiutati<br />
trent’anni prima.<br />
Di fronte al rischio che un approccio<br />
ideologico al futuro porti a ripetere<br />
gli errori e sprechi del passato,<br />
l’11 gennaio il ministro della Difesa<br />
Giampaolo Di Paola si è lim<strong>it</strong>ato ad<br />
annunciare alla Camera che il programma<br />
JSF rientra nel riesame<br />
complessivo della pol<strong>it</strong>ica di difesa<br />
già in corso.<br />
Nuovo missile cinese<br />
antinave<br />
Organi d’informazione statun<strong>it</strong>ensi<br />
hanno recentemente indicato che<br />
la Cina sta per rendere operativo<br />
il potente missile antinave Dongfeng<br />
(“Vento d’Oriente”) DF-21D quale arma<br />
da usare contro le portaerei della US<br />
Navy qualora si avvicinassero troppo alle<br />
sue coste.<br />
Il DF-21D (che gli americani hanno già<br />
denominato Carrier killer - assassino delle<br />
portaerei) è il perfezionamento del DF-21<br />
- un missile balistico a medio raggio a due<br />
stadi a propellente solido, sviluppato dalla<br />
Seconda Accademia Aerospaziale (oggi<br />
China Changfeng Mechanics and Electronics<br />
Technology Academy) alla fine degli<br />
anni Settanta - in grado anche di portare<br />
una testata nucleare di 500 kt fino a<br />
2.800 km di distanza dalla sua postazione<br />
di lancio generalmente collocata su un<br />
mezzo semovente.<br />
Il missile, secondo quanto reso noto in<br />
propos<strong>it</strong>o, può essere guidato da sistemi<br />
satell<strong>it</strong>ari e colpire con assoluta precisione<br />
un obiettivo in navigazione entro il<br />
suo raggio d’azione.<br />
21<br />
VARIE
VARIE<br />
Terminata la produzione del Raptor<br />
Il 13 dicembre, con l’usc<strong>it</strong>a dalla catena di montaggio del 187° e ultimo F-22 prodotto dalla Lockheed Martin, è<br />
cessata la produzione del Raptor, considerato l’erede dell’F-15 Eagle come caccia da superior<strong>it</strong>à aerea.<br />
È da ricordare che l’F-22, il cui programma iniziale prevedeva la costruzione di 381 esemplari al costo un<strong>it</strong>ario di<br />
150 milioni di dollari e che ha effettuato il primo volo nel settembre 1997, ha avuto una v<strong>it</strong>a molto travagliata caratterizzata<br />
da due gravi incidenti, con la perd<strong>it</strong>a di altrettanti velivoli, e da ben tre lunghe sospensioni dell’attiv<strong>it</strong>à di volo<br />
della total<strong>it</strong>à di queste macchine a causa di alcuni problemi riscontrati nel sistema di erogazione dell’ossigeno ai piloti<br />
e a quello d’eiezione.<br />
Alla cessazione della produzione del Raptor hanno anche contribu<strong>it</strong>o la notevole liev<strong>it</strong>azione dei costi legati al programma<br />
e il veto, posto dal Congresso statun<strong>it</strong>ense, all’esportazione dell’aereo.<br />
Il Giappone ha scelto l’F-35<br />
come suo nuovo caccia<br />
Il 13 dicembre la stampa giapponese ha reso noto che il Consiglio<br />
di Sicurezza Nazionale di Tokio ha scelto il caccia multiruolo<br />
di 5ª generazione della Lockheed Martin F-35A Lightning<br />
II (JSF - Joint Strike Fighter) quale sost<strong>it</strong>uto degli ormai anziani<br />
McDonnell Douglas F-4 Phantom attualmente nella linea di volo<br />
delle sue forze aeree per la difesa.<br />
La scelta - che ha fatto escludere il Boeing F/A-18E/F Super<br />
Hornet e l’Eurofighter Typhoon - riguarda l’acquisizione di almeno<br />
42 F-35A (la versione da decollo e atterraggio convenzionali)<br />
per un valore stimato di circa otto miliardi di dollari.<br />
Non fu m<strong>it</strong>ragliato mentre<br />
scendeva con il paracadute<br />
Il socio Moreno Biavati - uno dei fondatori del gruppo Romagna<br />
Air Finders (Raf) che si occupa del recupero di aerei della seconda<br />
guerra mondiale - con riferimento a quanto apparso a pag. 10<br />
di Aeronautica n. 10/2011 sull’Aeronautica Nazionale Repubblicana<br />
(ANR) e, in particolare, sul ten. pil. Giovanbattista Boscutti che “sarebbe<br />
stato ucciso mentre discendeva con il paracadute dopo essersi<br />
lanciato dal suo aereo colp<strong>it</strong>o dall’avversario”, precisa che i<br />
resti di tale ufficiale sono stati invece recuperati nel novembre 2006<br />
dal gruppo Raf ancora all’interno del suo Mc.205 profondamente<br />
infossatosi l’11 marzo 1944 in un terreno impregnato d’acqua del<br />
comune di Corbezzola (Padova) in quanto abbattuto nel corso di un<br />
combattimento aereo.<br />
Di tale recupero si tratta dettagliatamente a pag. 219 del libro “Cacciatori<br />
di aerei”, libro peraltro recens<strong>it</strong>o a pag. 43 di questo numero.<br />
Il socio Biavati ricorda inoltre che, fino ad oggi, il Rfa ha recuperato<br />
24 velivoli di cui 10 con piloti di varie nazional<strong>it</strong>à e che a Fusignano<br />
di Ravenna il Rfa stesso ha allest<strong>it</strong>o un museo con<br />
numerosi reperti di aerei e di equipaggiamenti dei loro sfortunati<br />
piloti, museo vis<strong>it</strong>abile telefonando al presidente del gruppo Raf<br />
Leo Venieri al cell. 3486719811.<br />
22<br />
Missili MICA per l’India<br />
500 missili aria-aria MICA (acronimo che sta<br />
per “missile da combattimento aereo multiruolo)<br />
sono stati recentemente ordinati a MBDA<br />
dal governo indiano che intende dotarne i propri<br />
Dassault Mirage 2000. Il contratto, del valore<br />
stimato di 950 milioni di euro, contempla<br />
anche, da parte della Dassault, l’aggiornamento<br />
dei 51 Mirage 2000 indiani con tale sistema<br />
d’arma al costo di circa 1,5 miliardi di euro.<br />
Ricordiamo che il MICA, pesante 110 kg, ha<br />
una g<strong>it</strong>tata utile di 50-60 km ed è dotato di un<br />
radar, attivo nella testata, in grado di agganciare<br />
automaticamente il bersaglio.<br />
Vola l’AW189<br />
Il 21 dicembre, pilotato dal collaudatore<br />
Giuseppe Lo Coco, il prototipo I-RAIH<br />
dell’elicottero medio bimotore AgustaWestland<br />
AW189 ha effettuato con successo il<br />
suo primo volo nel cielo di Cascina Costa.<br />
Ricordiamo che<br />
l’AW189 è un elicottero<br />
civile nella categoria<br />
delle otto<br />
tonnellate, rivolto soprattutto<br />
al mercato<br />
del trasporto passeggeri<br />
e del soccorso,<br />
con capac<strong>it</strong>à<br />
da 12 a 18 posti o di carichi fino a circa 11<br />
metri cubi di volume e con larga autonomia,<br />
Lungo 17,6 m e del peso massimo al decollo<br />
di otto tonnellate, l’AW189 - che deriva dall’AW149<br />
mil<strong>it</strong>are del quale ha lo stesso rotore<br />
- sarà ora impiegato per le prove del<br />
sistema avionico e per quelle legate alla certificazione<br />
delle dotazioni offshore.<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>
Soci centenari<br />
Il ten. col. AArs Francesco Ferraguto e il m.llo arm. Domenico<br />
Francolino, entrambi della sezione AAA di Roma,<br />
hanno festeggiato nei giorni scorsi - circondati<br />
dall’affetto di numerosi parenti e amici - il superamento<br />
del secolo di v<strong>it</strong>a.<br />
Il ten. col. (to) Francesco Ferraguto, nato il 2 gennaio<br />
1911, già tenente di complemento di Fanteria, è entrato<br />
in Aeronautica nell’aprile 1940 quale vinc<strong>it</strong>ore dell’appos<strong>it</strong>o<br />
concorso per ufficiali dell’AArs.<br />
Mobil<strong>it</strong>ato in terr<strong>it</strong>orio dichiarato<br />
in stato di guerra e zona di<br />
operazioni, ha prestato servizio<br />
al Comando Aeronautica<br />
della Sicilia, al Comando Nucleo<br />
III ZAT e, dopo l’8 settembre,<br />
al Comando Nucleo<br />
Aeronautica della Sicilia.<br />
Collocato d’autor<strong>it</strong>à in ausiliaria<br />
nel giugno 1949 e, successivamente,<br />
trattenuto in<br />
servizio a domanda fino al dicembre<br />
1950, viene poi nominato<br />
cap<strong>it</strong>ano in ausiliaria nel 1951, collocato nella<br />
riserva nel 1957 e in congedo assoluto nel 1974.<br />
Decorato con tre croci al mer<strong>it</strong>o di guerra per aver partecipato<br />
ad operazioni di guerra nel Med<strong>it</strong>erraneo dal<br />
31.12.1940 al 30.5.1943, è laureato in scienze economiche<br />
e commerciali ed è stato, nel novembre 1940, Istruttore<br />
professionale nella nostra Forza Armata..<br />
Il nuovo direttivo dell’ATA<br />
Nel corso dell’assemblea generale dei soci<br />
dell’Associazione Trasvolatori Atlantici (v. anche<br />
pag. 20 di Aeronautica n. 12/2011) ha<br />
avuto luogo l’elezione del direttivo del sodalizio per il<br />
triennio <strong>2012</strong>-2014.<br />
Sono risultati eletti per il Consiglio direttivo: Giuseppe<br />
Arcangeli, Paolo Balbo, Giampiero Destro Bisol,<br />
Marco Di Francesco, Rosanna Giordano, Riccardo<br />
Rovere, Giuliana Savi, Renato Valle e Anna Maria<br />
Vaschetto; per il Collegio sindacale: Franco Briganti,<br />
Bruno Delisi, Isabella Falessi, Barbara Fiori e Roberta<br />
Revetria.<br />
Nella successiva riunione del 13 dicembre 2011 il<br />
nuovo consiglio direttivo ha determinato all’unanim<strong>it</strong>à<br />
le seguenti carche sociali: presidente Renato<br />
Valle; vicepresidenti: Paolo Balbo e Rosanna Giordano;<br />
tesoriere: Giuseppe Arcangeli; segretario:<br />
Marco Di Francesco; presidente del Collegio sindacale:<br />
Franco Briganti.<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />
Nell’occasione del suo centenario il figlio, ten. col. Valerio,<br />
inv<strong>it</strong>a tutti i colleghi del padre ancora viventi a contattarlo<br />
al cellulare 335 6537588.<br />
Il m.llo Domenico Francolino, nato il 22 dicembre 1911,<br />
si è arruolato nel 1934, e, dopo aver prestato servizio<br />
prima a Brindisi e poi a Tripoli e a Bengasi, viene fatto<br />
prigioniero l’11 maggio 1943 a capo Bonn e internato via<br />
via nei campi di prigionia alleati<br />
di Casablanca, Virginia, Pennsylvania,<br />
Arizona e Texas fino<br />
al 27 febbraio 1946 quando<br />
viene imbarcato a Los Angeles<br />
per il rientro in Italia. Richiamato<br />
in servizio dall’Aeronautica<br />
Mil<strong>it</strong>are viene assegnato prima<br />
a Brindisi e poi allo Stormo<br />
Baltimore, a Guidonia, a Foggia<br />
e a Palese Macchie dove<br />
nel 1963 viene collocato in<br />
congedo per causa di servizio.<br />
Decorato con tre Croci al mer<strong>it</strong>o di guerra è iscr<strong>it</strong>to all’AAA<br />
da lungo tempo ed è un attento lettore del nostro<br />
periodico le cui copie conserva con cura ed ama rileggere<br />
soprattutto nelle rubriche che gli ricordano i trenta<br />
anni trascorsi in grigio-azzurro.<br />
Ai due nostri “centenari” il più sincero augurio da parte<br />
di tutto il nostro sodalizio un<strong>it</strong>amente ai fervidi auspici<br />
per ogni loro personale prosper<strong>it</strong>à.<br />
100.000 ore di volo per il<br />
3° Gruppo Elicotteri MM<br />
23<br />
VARIE<br />
Il 3° Gruppo Elicotteri della Marina Mil<strong>it</strong>are ha recentemente<br />
festeggiato il superamento delle 100.000 ore di volo.<br />
L’evento è stato celebrato nel corso di una cerimonia che<br />
si è svolta alla Stazione elicotteri della MM a Catania alla<br />
presenza di numerose autor<strong>it</strong>à civili e mil<strong>it</strong>ari.<br />
Una sezione AAA errata<br />
Il socio Roberto Bruno, autore della precisazione sulla<br />
sigla di un aeromodello pubblicata a pag. 24 di Aeronautica<br />
n. 11/2011, ha nuovamente scr<strong>it</strong>to per chiarire<br />
che la sezione AAA di appartenenza è quella di Monterotondo-Mentana<br />
e non quella di Roma come riportato<br />
da questo periodico in base alla firma «socio Roberto<br />
Bruno Roma» apposta alla fine della sua lettera in quanto,<br />
con essa, egli «intendeva indicare la c<strong>it</strong>tà di residenza<br />
e non il luogo della sezione AAA di appartenenza».
LEGISLAZIONE, PENSIONISTICA<br />
E TRATTAMENTI ECONOMICI<br />
Legge di stabil<strong>it</strong>à finanziaria <strong>2012</strong><br />
24<br />
(a cura di Michele Mascia)<br />
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 265 del 14.11.2011 è stata pubblicata la legge n. 183 del 14.11.2011 con la quale sono state<br />
emanate le “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” (Finanziaria <strong>2012</strong>).<br />
Tra i nuovi provvedimenti normativi si segnalano quelli riguardanti il personale del comparto sicurezza.<br />
- Trasferimenti dei volontari e sergenti nelle altre Forze armate (art. 4, comma 95)<br />
La norma prevede la possibil<strong>it</strong>à ai volontari a ferma prefissata e in servizio permanente, nonché ai sergenti, di trans<strong>it</strong>are a<br />
domanda nelle altre Forze armate (Eserc<strong>it</strong>o, Marina e Aeronautica). I contingenti che potranno effettuare il passaggio vengono<br />
stabil<strong>it</strong>i annualmente con appos<strong>it</strong>o decreto del Ministro della Difesa con lo scopo di soddisfare specifiche esigenze<br />
funzionali e assicurare continu<strong>it</strong>à nell’alimentazione del personale mil<strong>it</strong>are. Lo stesso decreto definirà i cr<strong>it</strong>eri, i requis<strong>it</strong>i e<br />
le modal<strong>it</strong>à per accedere al trans<strong>it</strong>o che verrà disposto dalla Direzione generale del personale mil<strong>it</strong>are (Persomil).<br />
- Possibil<strong>it</strong>à di trans<strong>it</strong>o degli ufficiali e sottufficiali nelle altre Amministrazioni dello Stato (art.4, comma 96)<br />
Per il triennio <strong>2012</strong>-2014 gli ufficiali fino al grado di tenente colonnello compreso e gradi corrispondenti e i sottufficiali<br />
dell’Eserc<strong>it</strong>o Italiano, Marina mil<strong>it</strong>are e Aeronautica mil<strong>it</strong>are, possono presentare domanda di trasferimento presso altre<br />
amministrazioni statali. Al personale trasfer<strong>it</strong>o si applica il trattamento giuridico-economico, compreso quello accessorio,<br />
previsto dai contratti collettivi per il personale non dirigente dell’amministrazione di destinazione. Alla data di assunzione<br />
in servizio presso la nuova amministrazione il mil<strong>it</strong>are è collocato nella posizione della riserva.<br />
- Missioni in terr<strong>it</strong>orio nazionale (art. 4, comma 98)<br />
La norma stabilisce che il personale della Pubblica Amministrazione, in occasione delle missioni all’interno del terr<strong>it</strong>orio<br />
nazionale fuori dalla sede ordinaria di impiego per motivi di servizio, è tenuto a fruire, per il v<strong>it</strong>to e l’alloggio, delle appos<strong>it</strong>e<br />
strutture delle amministrazioni di appartenenza, ove esistenti e disponibili.<br />
Decreto legge n. 201 del 6 dicembre 2011, convert<strong>it</strong>o in legge n. 214 del 22 dicembre 2011<br />
Come noto, la grave crisi finanziaria che in questi ultimi tempi sta investendo l’area euro, causata anche dai fenomeni speculativi<br />
internazionali correlati all’elevato deb<strong>it</strong>o pubblico (deb<strong>it</strong>o sovrano) di alcuni paesi membri, ha obbligato le autor<strong>it</strong>à governative<br />
competenti a frequenti interventi sui bilanci statali con lo scopo di razionalizzare la spesa pubblica e promuovere la<br />
cresc<strong>it</strong>a economica. Inoltre, per contrastare la speculazione e sostenere più efficacemente l’Euro, è prevista la riforma di Trattati<br />
europei con l’introduzione di vincoli di bilancio e sanzioni per gli Stati membri non in linea con la normativa economica e<br />
fiscale comun<strong>it</strong>aria. Anche il governo <strong>it</strong>aliano, nel corso del 2011, ha emanato diverse manovre finanziarie destinate al riequilibrio<br />
dei conti pubblici e al contenimento della spesa statale (Legge 111/2011, Legge 138/2011, Legge 183/2011).<br />
L’ultima manovra in ordine di tempo (la quarta di quest’anno) è stata varata con decreto-legge n. 201 del 6 dicembre 2011<br />
(Disposizioni urgenti per la cresc<strong>it</strong>a, l’equ<strong>it</strong>à e il consolidamento dei conti pubblici), convert<strong>it</strong>o con modifiche in legge n.<br />
214 del 22 dicembre 2011, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 300 del 27.12.2011, Supplemento ordinario n. 276.<br />
Con tale provvedimento sono stati approvati gravosi interventi in campo economico, fiscale e previdenziale, finalizzati alla<br />
riduzione della spesa pubblica e all’aumento delle entrate fiscali. Si riportano sinteticamente le modifiche e innovazioni di<br />
interesse generale in materia previdenziale e fiscale i cui approfondimenti saranno trattati nei prossimi numeri della rivista.<br />
Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici<br />
- Introduzione del sistema contributivo pro-rata dal 1° gennaio <strong>2012</strong> (art. 24, comma 2).<br />
A partire dal 1° gennaio <strong>2012</strong>, con riferimento alle anzian<strong>it</strong>à contributive maturate da tale data, la quota di pensione sarà calcolata<br />
con il sistema contributivo. Il nuovo sistema (che riguarderà tutti i lavoratori assicurati) sarà applicato con metodo pro-rata, nel<br />
senso che l’anzian<strong>it</strong>à maturata fino al 31.12.2011 viene valutata con il sistema retributivo, quella maturata dall’1 gennaio <strong>2012</strong> in<br />
poi con il sistema contributivo. Questa norma riguarda i dipendenti che al 31.12.1995 avevano un’anzian<strong>it</strong>à contributiva superiore<br />
a 18 anni. Non interessa invece i dipendenti assunti dopo il 31.12.1995 (già nel sistema contributivo) e quelli che alla stessa<br />
data avevano maturato meno di 18 anni di contribuzione (sistema misto) in quanto l’anzian<strong>it</strong>à contributiva maturata dopo tale data<br />
viene già valutata con il sistema contributivo. Si ricorda che il calcolo della pensione con il sistema contributivo è meno favorevole<br />
del retributivo perché è determinata in base ai contributi versati e alle aspettative di v<strong>it</strong>a.<br />
- Modifica requis<strong>it</strong>i anagrafici e contributivi per accedere al trattamento pensionistico (art. 24, comma 6)<br />
Dal 1° gennaio <strong>2012</strong> sono aumentati i requis<strong>it</strong>i anagrafici e contributivi per accedere al trattamento pensionistico. Il dir<strong>it</strong>to alla<br />
pensione di vecchiaia si consegue a 66 anni di età per i dipendenti (uomini) pubblici e privati nonché le donne del pubblico<br />
impiego. Le donne del settore privato dal <strong>2012</strong> conseguono il dir<strong>it</strong>to a 62 anni di età, 66 anni dal 2018. Gli autonomi<br />
potranno andare in pensione all’età di 66 anni e sei mesi mentre le donne a 63 anni e sei mesi nel <strong>2012</strong>, che gradualmente<br />
sarà elevata alla stessa età degli uomini (nel 2018). Sono state abol<strong>it</strong>e le finestre mobili che saranno assorb<strong>it</strong>e nell’età effettiva<br />
di pensionamento. Abol<strong>it</strong>e anche le quote di anzian<strong>it</strong>à. Sono cambiati i requis<strong>it</strong>i contributivi per accedere alla pensione<br />
prima del lim<strong>it</strong>e di età (cd pensione anticipata): 42 per gli uomini e 41 per le donne, ma occorrono 62 anni di età. È molto<br />
probabile la modifica dei lim<strong>it</strong>i di età anche per il personale del comparto sicurezza, ivi compreso il personale mil<strong>it</strong>are.<br />
- Certificazione dir<strong>it</strong>to alla pensione(art. 24, comma 3)<br />
Tale disposizione prevede la possibil<strong>it</strong>à di ottenere la certificazione del dir<strong>it</strong>to alla pensione degli iscr<strong>it</strong>ti che hanno maturato,<br />
entro il 31 dicembre 2011, i requis<strong>it</strong>i contributivi e contributivi secondo le vecchie norme.<br />
- Blocco della rivalutazione annuale delle pensioni (art. 24, comma 25)<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>
LEGISLAZIONE, PENSIONISTICA E TRIATTAMENTI ECONOMICI<br />
Per gli anni <strong>2012</strong> e 2013 è riconosciuta la rivalutazione automatica (100% dell’indice ISTAT) esclusivamente ai trattamenti<br />
pensionistici di importo mensile complessivo lordo fino a tre volte il minimo INPS (€ 1.405,05 per il <strong>2012</strong>). Le pensioni<br />
superiori a detto importo e inferiore a tale lim<strong>it</strong>e incrementato della quota di rivalutazione (€ 36,53 anno <strong>2012</strong>),<br />
l’aumento della rivalutazione automatica è comunque attribu<strong>it</strong>o fino alla concorrenza del predetto lim<strong>it</strong>e (€ 1.441,58 anno<br />
<strong>2012</strong>). Le pensioni che superano quest’ultimo importo non saranno rivalutate. È soppresso l’art. 18, comma 3, del decreto<br />
legge 98/2011, convert<strong>it</strong>o in legge 111/2011, che prevedeva una diversa modal<strong>it</strong>à di perequazione delle pensioni<br />
(vds n.8-9 di Aeronautica).<br />
- Abolizione Enti previdenziali (art. 21)<br />
La norma abolisce dall’1 gennaio <strong>2012</strong> l’INPDAP e l’ENPALS (Ente Nazionale Previdenza Assistenza Lavoratori Spettacolo)<br />
le cui funzioni saranno assorb<strong>it</strong>e dall’INPS, che diventerà unico ente previdenziale di riferimento per tutti i lavoratori e<br />
pensionati, sia pubblici che privati. In attesa della definizione delle modal<strong>it</strong>à di passaggio delle funzioni relative alla previdenza<br />
dei dipendenti pubblici all’INPS, le prestazioni fino ad oggi garant<strong>it</strong>e dall’INPDAP non subiranno nessuna interruzione.<br />
Gli utenti, pertanto, continueranno a far riferimento alle sedi INPDAP.<br />
Disposizioni fiscali<br />
- Tassazione delle ab<strong>it</strong>azioni (art. 13)<br />
Dal 1° gennaio <strong>2012</strong> sarà reintrodotta la tassazione sulla casa con l’IMU (imposta municipale unica), ex ICI. Sull’ab<strong>it</strong>azione<br />
principale l’aliquota sarà del 4% ed è riconosciuta una detrazione pari a 200 Euro. L’imposta ordinaria (seconde case)<br />
è pari allo 0,76%. Le rend<strong>it</strong>e catastali sono rivalutate nella misura che può arrivare fino al 60%. I Comuni possono aumentare<br />
o ridurre tali aliquota dello 0,2% (ab<strong>it</strong>azione principale) e dello 0,3% (seconde case), inoltre, potranno aumentare l’importo<br />
della detrazione.<br />
- Aumento dell’IVA (art. 18)<br />
Dal 1° settembre <strong>2012</strong> l’aliquota ordinaria dell’IVA del 21% sarà aumentata al 23%, quella del 10% passerà all’12%.<br />
L’aumento delle aliquote IVA andrà in vigore solo se non si raggiungeranno i livelli di risparmio previsti dai tagli ai benefici<br />
fiscali contemplati da altri provvedimenti normativi (cd clausola di salvaguardia).<br />
- Tracciabil<strong>it</strong>à pagamenti (art. 12)<br />
Allo scopo di contrastare l’uso del contante per favorire la lotta all’evasione fiscale, la soglia oltre la quale non si potranno<br />
compiere pagamenti in contanti è stata abbassata da 2.500 a 1.000 Euro. Oltre tale lim<strong>it</strong>e, tutte le transazioni devono essere<br />
regolate con assegni, carte cred<strong>it</strong>o, bonifici, ecc.<br />
- Aumento addizionale regionale IRPEF (art. 28, comma 1)<br />
La disposizione prevede un aumento, a decorrere dall’anno 2011, dell’addizionale regionale IRPEF la cui aliquota di base<br />
passa dallo 0,9% all’1,23%, con conseguente aumento della tassazione pari a 0,33%.<br />
Attribuzione della perequazione automatica in via defin<strong>it</strong>iva per l’anno 2011 e in via<br />
previsionale per l’anno <strong>2012</strong>. (Nota operativa INPDAP n. 44 del 28.12.2011)<br />
La percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2011 è stata stabil<strong>it</strong>a nella misura<br />
defin<strong>it</strong>iva dell’1,6% (la provvisoria è stata dell’1,4% - vds Aeronautica n. 12/2010). La perequazione automatica per l’anno<br />
<strong>2012</strong> è stata determinata, in via provvisoria, nella misura del 2,6%.<br />
Pertanto, l’adeguamento delle pensioni sarà effettuato come qui appresso indicato.<br />
Anno 2011 (dati perequazione defin<strong>it</strong>iva)<br />
- 1,60% (100%) sull’importo mensile non eccedente € 1.382,91;<br />
- 1,44% (90%) sull’importo mensile oltre € 1.382,91 e fino a € 2.304,85;<br />
- 1,20% (75%) sull’importo mensile oltre € 2.304,85.<br />
Ai pensionati compete un conguaglio pari allo 0,2%, quale differenza tra la percentuale defin<strong>it</strong>iva (1,6%) e quella<br />
provvisoria (1,4%).<br />
Anno <strong>2012</strong> (perequazione provvisoria)<br />
Per effetto della nuova norma (legge 214/2011, art. 24, comma 25), prima richiamata, dal 1° gennaio <strong>2012</strong>, l’incremento<br />
delle pensioni avverrà nel modo seguente:<br />
- 2,60 % (100%) sull’importo mensile non eccedente € 1.405,05 lordo (tre volte minimo INPS);<br />
- per gli importi mensili compresi tra € 1.405,06 e € 1.441,58 (€1.405,05 + 2,6%), viene attribu<strong>it</strong>o l’incremento a scalare<br />
per un massimo di € 36,53, fino a concorrenza di € 1.441,58 lordi mensili;<br />
- le pensioni di importo superiore a € 1.441,58 non verranno rivalutate.<br />
Con il rateo di pensione di gennaio <strong>2012</strong> gli enti previdenziali provvederanno ad aggiornare e bonificare i trattamenti pensionistici.<br />
Modifica del saggio di interesse legale a decorrere dal 1° gennaio <strong>2012</strong><br />
Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 12 dicembre 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 15 dicembre<br />
2011, n. 291 è stata fissata, a decorrere dal 1° gennaio <strong>2012</strong>, al 2,5% la misura del saggio degli interessi legali di<br />
cui all’art. 1284 del codice civile. Tale modifica ha effetti, tra l’altro, sul calcolo degli interessi in caso di r<strong>it</strong>ardato pagamento<br />
delle prestazioni pensionistiche e previdenziali da parte dell’INPDAP (Nota operativa n. 45 del 28.12.2011).<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />
25
<br />
l’ASSOCIAZIONE<br />
ARMA AERONAUTICA<br />
La festiv<strong>it</strong>à della Madonna di Loreto<br />
celebrata nei sodalizi dell’AAA<br />
26<br />
Acqui Terme<br />
Albenga<br />
Bassano Romano<br />
Adro<br />
Arpino<br />
Brindisi<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>
Cannara e Foligno<br />
Casamassima e Noicattaro<br />
Cerea<br />
L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong> 27<br />
Carpi<br />
Castano Primo<br />
Castiglione del Lago
L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />
28<br />
Cologne<br />
Desenzano del Garda<br />
Fano<br />
Cormons<br />
Domodossola<br />
Gaiarine<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>
Gallarate<br />
Guidonia<br />
Manzano<br />
L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />
Galliate<br />
Legnago<br />
Massa Carrara<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong> 29
L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />
30<br />
Melbourne<br />
Monselice<br />
Montréal<br />
Mola di Bari<br />
Montecassiano<br />
Novi Ligure<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>
Palermo<br />
Portogruaro<br />
Roverbella<br />
L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />
Pomezia<br />
Reggio Emilia<br />
Rovigo<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong> 31
L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />
32<br />
San Donà di Piave<br />
San V<strong>it</strong>o dei Normanni<br />
Tarcento<br />
S. Maria Capua Vetere<br />
Siracusa<br />
Tigullio-Rapallo<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>
Tortona<br />
Trino<br />
Vallo di Diano<br />
Venezia<br />
L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />
Trapani<br />
Valdera<br />
V<strong>it</strong>erbo<br />
La ricorrenza è stata solennemente celebrata anche in altre sezioni e nuclei dell’AAA, eventi per i quali, tuttavia, non è stato possibile pubblicare<br />
le immagini fotografiche in quanto non pervenute prima della chiusura di questo numero di Aeronautica o non riproducibili per la loro qual<strong>it</strong>à.<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong> 33
L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />
LE SFIDE FUTURE DEL MONDO<br />
AERONAUTICO<br />
Il 12 dicembre si è conclusa con un grande successo la prima<br />
di un ciclo di conferenze mensili sull’attual<strong>it</strong>à relativa<br />
al <strong>2012</strong> organizzate dalla Casa dell’Aviatore di concerto<br />
con il nostro CESMA (Centro Studi Mil<strong>it</strong>ari Aeronautici) e<br />
l’ARSS (Associazione Romana di Studi e Solidarietà).<br />
Di fronte ad una platea di oltre cento persone composta<br />
in massima parte da professionisti del campo aeronautico,<br />
con particolare riferimento alla Forza Armata ed all’industria<br />
aerospaziale civile e mil<strong>it</strong>are, il prof. Franco<br />
Persiani, già preside della facoltà di Ingegneria dell’Univers<strong>it</strong>à<br />
di Bologna e presidente dell’AIDAA (Associazione<br />
Italiana di Aeronautica ed Astronautica), nonché autorevole<br />
rappresentante del Com<strong>it</strong>ato Tecnico Scientifico del<br />
CESMA, ha illustrato le sfide future del mondo aeronautico,<br />
in particolare quelle relative al trasporto aereo, appassionando<br />
anche i non esperti presenti in sala con la<br />
sua panoramica sugli studi in corso presso le più grandi<br />
industrie aeronautiche del mondo e le univers<strong>it</strong>à.<br />
Il relatore, prof. Franco Persiani, presidente dell’AIDAA<br />
(Foto di S. Cucé)<br />
La conferenza ha preso le mosse da un’iniziativa della<br />
NASA (National Aeronautics and Space Administration)<br />
del 2008. Partendo dalla considerazione che il trasporto<br />
aereo in Nord Amercia in venticinque anni si è triplicato<br />
e che il trend lo vede ancora in continua cresc<strong>it</strong>a, ha<br />
lanciato il programma “N+3”, cioè un programma che si<br />
riferisce a velivoli destinati a volare nel 2035 utilizzando<br />
mezzi di tre generazioni oltre quelli in uso attualmente<br />
per i quali sono stati presi a riferimento il Boeing B-<br />
737-800 da 180 posti per il mercato cosìddetto “domestico”<br />
(cioè 500 miglia per un volo coast-to-coast) ed il<br />
Boeing B-777 per il lungo raggio.<br />
Le ricerche delle possibili soluzioni e delle relative tecnologie<br />
abil<strong>it</strong>anti, sono state assegnate a dei team guidati rispettivamente<br />
da Boeing, Northrop Grumman, General<br />
Electric e MIT (Massachusetts Inst<strong>it</strong>ute of Technology). Il<br />
team del MIT, unico guidato da un’univers<strong>it</strong>à, vede come<br />
partner anche Aurora Flight Sciences e Pratt&Wh<strong>it</strong>ney.<br />
La NASA ha fissato quattro obiettivi: riduzione del ru-<br />
34<br />
Attiv<strong>it</strong>à del CESMA<br />
more degli aerei, riduzione delle emissioni dei motori in<br />
termini di ossido d’azoto prodotto durante l’atterraggio<br />
ed il decollo, il consumo di carburante e, infine, la lunghezza<br />
della pista. Gli obiettivi prefissati sono stati ambiziosi<br />
se si pensa che per il consumo di carburante si è<br />
stabil<strong>it</strong>a una riduzione del 70% rispetto al velivolo preso<br />
a riferimento e, per il rumore si è preso a riferimento<br />
quello del MIT-Cambridge Aircraft In<strong>it</strong>iative praticamente<br />
silenzioso. Per quanto riguarda la veloc<strong>it</strong>à il requis<strong>it</strong>o<br />
è stato quello di rimanere nel campo subsonico<br />
con veloc<strong>it</strong>à paragonabili ai due velivoli di riferimento.<br />
I primi risultati fanno ipotizzare soluzioni che in alcuni<br />
casi, da un punto di vista tecnologico, sono ormai a portata<br />
di mano. Affascinanti, poi le soluzioni aerodinamiche<br />
adottate per il velivolo domestico (chiamato “Serie<br />
D”), come la sezione di fusoliera a doppia bolla (praticamente<br />
due fusoliere affiancate) e le ali sottili a forte allungamento<br />
alare per ridurre la resistenza indotta, e<br />
quello chiamato “Serie H” dotato di una fusoliera che si<br />
fonde con l’ala triangolare, dotato di una capienza di<br />
350 passeggeri in configurazione multiclasse ed un’autonomia<br />
di 7.000 NM.<br />
La conferenza ha poi illustrato quello che è al momento<br />
allo studio anche da parte di Lockheed Martin (Green Supersonic<br />
Machine da mach 1.8) e da EADS (European<br />
Aeronautic Defence and Space Companys) stupendo per<br />
le inimmaginabili soluzioni individuate dal progetto del<br />
velivolo ipersonico a emissioni zero ZEHST (Zero Emission<br />
Hyper Sonic Transport) per il 2040-2050 che richiedono,<br />
peraltro, tecnologie al momento non ancora<br />
disponibili. La conferenza si è poi conclusa lanciando un<br />
messaggio sulle potenzial<strong>it</strong>à dell'interfaccia cervello-computer<br />
applicata alla robotica con le possibili applicazioni<br />
non solo in campo protesico per portatori di handicap<br />
ma soprattutto nel campo dei velivoli mil<strong>it</strong>ari, in particolare<br />
gli UAS (Unmanned Aerial Systems), lasciando ipotizzare<br />
soluzioni che sembrano da fantascienza.<br />
La presentazione ppt della conferenza è disponibile sul<br />
s<strong>it</strong>o del CESMA www.cesmaweb.org.<br />
G. N.<br />
Il gen. Naldi, responsabile del ciclo di conferenze per la<br />
Casa dell’Aviatore, consegna al prof. Persiani un libro a<br />
ricordo della serata (Foto di S. Cucé)<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />
RICERCHE<br />
Chi ha notizie:<br />
sul 1° av. mot. idrovolantista Radi?<br />
Il socio 1° m.llo Claudio Nostro della sezione di San Donà di<br />
Piave sta completando una documentazione sul proprio padre,<br />
m.llo pil. Vincenzo Nostro, protagonista - tra l’altro - di una avventurosa<br />
fuga da Lero con un Cant.Z.501 insieme al motorista<br />
1° av. Radi avvenuta il 9 ottobre 1943 (v. pag. 18 di Aeronautica<br />
n. 12/2009).<br />
A tale scopo ha già contattato vari mil<strong>it</strong>ari superst<strong>it</strong>i di allora o, se<br />
deceduti, i congiunti degli stessi, ma non è riusc<strong>it</strong>o a reperire alcuna<br />
informazione sul c<strong>it</strong>ato 1° av. mot. Radi, del quale non ha mai<br />
saputo il nome di battesimo, nonostante abbia interessato il Distaccamento<br />
di Orvieto (fascicoli truppa) e la sezione sottufficiali<br />
AM di Bagni di Tivoli. Da tali enti ha saputo solo che esistono altri<br />
Radi, ma non della categoria motoristi e non graduati di truppa.<br />
Il Radi doveva certamente appartenere a una delle due sole<br />
squadriglie di base in quel periodo a Lero: la 147ª del m.llo Nostro<br />
su Cant.Z.501, il cui diario storico giacente all’Ufficio Storico<br />
dell’AM non c<strong>it</strong>a mai il nome del Radi, e la 185ª su<br />
Cant.Z.506, il cui diario storico è purtroppo andato perduto.<br />
Ciò premesso, il socio Nostro rivolge un appello ai lettori con la<br />
speranza che tra essi possa esserci qualcuno in grado di ricordare<br />
qualcosa di più sulla vicenda e, conseguentemente, di dargli<br />
notizie sul 1° av. mot. Radi (forse un mil<strong>it</strong>are di truppa di leva<br />
con qualifica di aiuto specialista motorista richiamato per gli<br />
eventi della seconda guerra mondiale?) in modo da poter contattare<br />
lui, se ancora vivente, o i suoi familiari se deceduto.<br />
Il 1° m.llo Claudio Nostro è reperibile ai seguenti indirizzi:<br />
via Francesco Petrarca, 930027 San Donà di Piave (VE) - tel.<br />
0421 43021, cell. 335 5233253, email: claudio.nostro@libero.<strong>it</strong><br />
…sull’equipaggio del DC-6 caduto 50<br />
anni fa sul Monte Velino?<br />
Il nucleo AAA di Alcamo - premesso che l’8 marzo ricorre il<br />
50° anniversario dell’incidente aereo sul Monte Velino in<br />
Abruzzo occorso a un DC-6 della SAM e nel quale perse la v<strong>it</strong>a<br />
il col. Salvatore Di Gaetano - cerca informazioni su altre<br />
quattro persone che facevano parte dell’equipaggio: Cesare<br />
Augusto Genovese di Palermo, Gastone Manzetti di Castel<br />
Gandolfo (RM), Ambrogio Giacombello di Roma e V<strong>it</strong>torio<br />
Donda di Marano (GO). Chi ha notizie in mer<strong>it</strong>o a tali persone<br />
è pregato di contattare Salvatore Mulé, cell.3398104796,<br />
E-mail: aaa-alcamo@libero.<strong>it</strong><br />
… sul m.llo pil. Silvio Ferrigolo?<br />
Il socio Bruno Ferrigolo della sezione di Verona, nipote del m.llo<br />
3ª cl. pil. Silvio Ferrigolo caduto il 12 luglio 1943 in azione di<br />
guerra sulla penisola di Magnisi ed ora sepolto a Grancona di Vicenza,<br />
chiede a quanti possono averlo conosciuto o siano in possesso<br />
di notizie o documentazioni che lo riguardano di<br />
contattarlo al seguente indirizzo: Bruno Ferrigolo, Via Ticino, 10,<br />
Verona. Telef. 045 951680.<br />
L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />
RINGRAZIAMO E<br />
RICAMBIAMO GLI A UGURI...<br />
Non potendo rispondere singolarmente<br />
alle tante espressioni augurali formulate<br />
per le recenti festiv<strong>it</strong>à di fine d’anno<br />
da molte sezioni dell’AAA, la direzione e la redazione<br />
di Aeronautica, sinceramente grate per<br />
l’affettuoso pensiero, ricambiano tali auguri<br />
formulando per tutti i soci e le loro famiglie i<br />
più sent<strong>it</strong>i auspici per un nuovo anno ricco di<br />
seren<strong>it</strong>à e di ogni personale prosper<strong>it</strong>à.<br />
RINNOVO CARICHE<br />
Consiglio Direttivo Nazionale<br />
Nella riunione del 7 dicembre 2011 il CDN ha<br />
ratificato la nomina del m.llo Nicola Ferrara<br />
della sezione di Verona a consigliere nazionale<br />
in sost<strong>it</strong>uzione del serg. Oronzo Zilli recentemente<br />
deceduto.<br />
Casamassima<br />
Presidente: Pietro Bellomo; vice presidenti: V<strong>it</strong>o<br />
Ac<strong>it</strong>o e Raffaele Radogna; segretario: Gianleo<br />
Soranno; tesoriere: V<strong>it</strong>o Mariella; consiglieri:<br />
Vincenzo Ariemma, Onofrio Mancini, Francesco<br />
Marsico e Alessio Savino; rappresentante<br />
dei soci aggregati: Salvatore Nacarlo.<br />
Capo nucleo di Noicattaro: Luigi Dicintio; capo<br />
nucleo di Sammichele: Domenico Laera.<br />
Cisano Caprino Bergamasco<br />
Il capo del nucleo è ora il gen. BA Sergio Ainardi.<br />
Martellago<br />
Il capo del nucleo è ora il 1° m.llo Pietro Romano.<br />
Urgnano<br />
Il capo del nucleo è ora Matteo Nicola Di<br />
Bartolo.<br />
Verbania<br />
L’assemblea straordinaria della sezione ha<br />
eletto l’av. Gilberto Capparella a presidente di<br />
quel sodalizio.<br />
35
L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />
PROMOZIONI<br />
A colonnello<br />
- Michele Ciorra (sezione<br />
di Gallarate).<br />
MEDAGLIA MAURIZIANA<br />
- lgt. Egidio Bove (sezione<br />
di Galatone);<br />
- lgt. Ettore Polimeno (sezione<br />
di Grosseto);<br />
- lgt. Antonino Rubrichi<br />
(nucleo di Badia Polesine);<br />
- lgt. Luigi Vivenzio (sezione<br />
di Gallarate).<br />
NOMINE A SOCIO<br />
BENEMERITO<br />
Av. sc. V<strong>it</strong>o Buttiglione, lgt.<br />
Gaetano Capodiferro, e<br />
m.llo sc. Mario Maeta (sezione<br />
di Gioia del Colle).<br />
SOCI CHE SI FANNO<br />
ONORE<br />
Il socio col. Franco Camaggi,<br />
presidente della sezione<br />
AAA di Imola, è stato<br />
eletto anche presidente<br />
della sezione UNUCI di<br />
quella c<strong>it</strong>tà.<br />
Il socio m.llo Fausto de<br />
Bernardinis della sezione<br />
di L’Aquila è stato confermato<br />
per altri due anni<br />
presidente dell’Associazione<br />
di promozione sociale<br />
“Memoria e futuro” di Poggio<br />
Picenze (AQ).<br />
Il socio Massimo Garbini<br />
della sezione di Ciampino è<br />
stato nominato amministratore<br />
unico dell’Ente nazionale<br />
assistenza al volo (ENAV).<br />
Il socio benemer<strong>it</strong>o gen.<br />
brig. AAran Pietro Imperiali<br />
della sezione di Ca-<br />
36<br />
( AVVENIMENTI LIETI (<br />
gliari è stato insign<strong>it</strong>o<br />
dell’onorificenza di commendatore<br />
dell’Ordine<br />
Equestre del Santo Sepolcro<br />
di Gerusalemme.<br />
Il socio av. Loris Messaggi<br />
della sezione di Milano ha<br />
preso parte alla XVIII edizione<br />
della coppa “4 novembre<br />
- Trofeo Medaglie<br />
d’oro” di tiro difensivo con<br />
armi cal. 9 indetta dall’UNUCI<br />
di Busto Arsizio,<br />
classificandosi primo nella<br />
classifica individuale (bissando<br />
il successo per il secondo<br />
anno consecutivo) e<br />
primo in quella a squadre<br />
gareggiando con la compagine<br />
dell’ANPdI, stante<br />
l’impossibil<strong>it</strong>à di formare<br />
una squadra dell’AAA.<br />
È da sottolineare in propos<strong>it</strong>o<br />
che la gara si colloca come<br />
uno dei maggiori eventi<br />
del genere per il nord Italia.<br />
I soci Paolo Berton, Andrea<br />
Bonato, Antonio Bonato,<br />
Federico Facco,<br />
Gianluca Goldin, Andrea<br />
Vettorato e Matteo Zennato<br />
della sezione di Este,<br />
hanno ricevuto dal presidente<br />
della regione Veneto<br />
un “attestato” per aver «generosamente<br />
partecipato<br />
agli interventi di Protezione<br />
civile e Solidarietà per il Veneto<br />
alluvionato 2010».<br />
LAUREE<br />
In comunicazione integrata<br />
per le imprese e le organizzazioni<br />
- Valentina Galante, figlia<br />
del socio Franco (nucleo<br />
di Arta Terme)<br />
In matematica<br />
- Carlo Cafaro, figlio del socio<br />
lgt. Secondino (sezione<br />
di Pignataro Maggiore).<br />
In medicina veterinaria<br />
- Antonella Laricchia, figlia<br />
del socio V<strong>it</strong>o (sezione di<br />
Capurso)<br />
In psicologia del lavoro<br />
- Maria Grazia Di Giampietro,<br />
figlia del presidente<br />
di sezione serg. magg. Paride<br />
(sezione di L’Aquila).<br />
In scienze riabil<strong>it</strong>ative delle<br />
professioni san<strong>it</strong>arie<br />
- Mariangela Cafaro, figlia<br />
del socio lgt. Secondino<br />
(sezione di Pignataro<br />
Maggiore).<br />
Master univers<strong>it</strong>ario di II livello<br />
in senologia<br />
- Antonio Maurizio Pellegri,<br />
capo del nucleo AAA<br />
di Caravaggio.<br />
NOZZE DI DIAMANTE<br />
Hanno raggiunto l’ambìto<br />
traguardo:<br />
- il socio av. Michele Fulcheri<br />
e la signora Sigismonda<br />
(sezione di Cuneo).<br />
NOZZE D’ORO<br />
Le hanno felicemente festeggiate:<br />
- il socio Vincenzo Di Battista<br />
con la signora Giovanna<br />
(sezione di Pignataro<br />
Maggiore);<br />
- La socia signora Luciana<br />
Caro amico, dove sei?<br />
Dove sono i colleghi del 6° Corso AFL?<br />
Jadicicco con il signor Nicola<br />
Sisto (Sezione di<br />
Bracciano);<br />
- il socio m.llo sc. Giuseppe<br />
Ricciardi con la signora<br />
Franca (sezione di Pignataro<br />
Maggiore);<br />
- il socio m.llo Marcello<br />
Solidoro con la signora<br />
Maria Luce (sezione di<br />
Galatina);<br />
- il socio m.llo Lorenzo<br />
Spongano con la signora<br />
Ada (sezione di Galatina);<br />
NOZZE<br />
Si sono un<strong>it</strong>i in matrimonio:<br />
- il socio Giuseppe Pomposiello<br />
e la signorina Alessia<br />
Ulisse (sezione di<br />
Ciampino);<br />
- il socio serg. Giuseppe Viva<br />
e la signorina Giovanna<br />
Caliolo (sezione di S.<br />
V<strong>it</strong>o dei Normanni).<br />
CULLE<br />
- Il socio consigliere di sezione<br />
av. Gianmaria Baronio<br />
e la signora Chiara<br />
annunciano la nasc<strong>it</strong>a del<br />
primogen<strong>it</strong>o Riccardo<br />
(sezione di Dello).<br />
- Il socio Angelo Daniele<br />
Taveri e la signora Maria<br />
Laura annunciano la nasc<strong>it</strong>a<br />
del primogen<strong>it</strong>o Riccardo<br />
(sezione di Lecce).<br />
- Il socio Stefano Uslenghi<br />
e la signora Cristina annunciano<br />
la nasc<strong>it</strong>a della<br />
primogen<strong>it</strong>a V<strong>it</strong>toria (sezione<br />
di Gallarate).<br />
Il lgt. Giorgio Lazzati, segretario della sezione AAA di Mortara, gradirebbe ricevere notizie dai colleghi<br />
che, con lui, hanno frequentato il 6° Corso AFL - special<strong>it</strong>à Governo statistica, svoltosi a Taranto dal 15<br />
giugno al 23 dicembre 1970.<br />
Contattarlo all’e.mail: giorgiopaola1@libero.<strong>it</strong><br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />
SEZIONI E NUCLEI<br />
PIEMONTE<br />
Acqui Terme<br />
Int<strong>it</strong>olata una piazzetta ai<br />
“Caduti senza croce”<br />
Il 17 dicembre, ad Acqui<br />
Terme, è stata int<strong>it</strong>olata<br />
una piazzetta ai “Caduti<br />
senza croce” per dare una<br />
simbolica sepoltura a tutti<br />
quei mil<strong>it</strong>ari Caduti per<br />
la Patria, senza che le loro<br />
spoglie siano state r<strong>it</strong>rovate.<br />
È doveroso ricordare che,<br />
per quanto riguarda l’Italia,<br />
si tratta di 113.000<br />
soldati a fronte di un totale<br />
di 650.000 Caduti nel<br />
corso della 1ª Guerra<br />
LOMBARDIA<br />
Mondiale e 154.300 a<br />
fronte dei 330.000 della 2ª<br />
Guerra Mondiale.<br />
Per maggiori informazioni<br />
sull’iniziativa - già realizzata<br />
in molte altre c<strong>it</strong>tà<br />
<strong>it</strong>aliane - gli interessati<br />
possono mettersi in contatto<br />
con l’organizzazione<br />
competente che, per il<br />
Piemonte, è Opera Nazionale<br />
per i Caduti senza<br />
croce, Viale Cappuccini<br />
23/A,10023 Chieri (To), telef.<br />
011.9421564.<br />
Commemorato il<br />
ten. pil. Eugenio Cortinovis<br />
Il 4 dicembre, a Ranica<br />
(BG) suo paese natale, e<br />
nel 70° anniversario della<br />
sua scomparsa, è stato ricordato<br />
il ten. pil. MAVM<br />
Eugenio Cortinovis di-<br />
sperso nel Mar Med<strong>it</strong>erraneo<br />
il 5 dicembre 1941 nel<br />
corso di un’azione bellica<br />
di bombardamento.<br />
La cerimonia ha visto la<br />
deposizione di un omag-<br />
gio floreale al monumento<br />
ai Caduti, la commemorazione<br />
dello scomparso da<br />
parte del dott. Marco Cimino,<br />
l’inaugurazione di<br />
L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />
VENETO<br />
Chioggia<br />
una mostra che esponeva<br />
divise, fotografie e cimeli<br />
dell’eroico aviatore e la<br />
celebrazione di un r<strong>it</strong>o di<br />
suffragio.<br />
11° anniversario della cost<strong>it</strong>uzione<br />
del sodalizio<br />
Il 9 dicembre la sezione ha<br />
celebrato l’11° anniversario<br />
della sua cost<strong>it</strong>uzione. Presenti<br />
all’evento, tra gli altri,<br />
il comandante del 51° Stor-<br />
mo col. pil. Enrico Garettini<br />
e numerose rappresentanze<br />
di altri enti aeronautici viciniori<br />
nonché delle associazioni<br />
d’arma locali.<br />
37
L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />
38<br />
Quartier del Piave<br />
La squadra di calcetto vinc<strong>it</strong>rice di un torneo<br />
Per il primo anno, la<br />
squadra del nucleo ha partecipato<br />
ad un torneo di<br />
calco a cinque, giunto alla<br />
16ª edizione e svoltosi a<br />
Soligo (TV) con la partecipazione<br />
di 12 squadre, risultando<br />
vinc<strong>it</strong>rice assoluta<br />
ed aggiudicandosi<br />
così l’amb<strong>it</strong>a coppa in palio.<br />
Da sottolineare che,<br />
avendo la rappresentativa<br />
del nucleo chiuso il torneo<br />
senza ammonizioni, ha<br />
mer<strong>it</strong>ato anche il riconoscimento<br />
“fair play” per la<br />
sua correttezza.<br />
Questi i giocatori: Simone<br />
Benincà, Marco Dalla longa,<br />
Luca Dal Vecchio,<br />
Paolo Di Girolamo, Alberto<br />
e Luca Longo, Cristiano<br />
Lorenzon, Gianfranco<br />
e Sergio Nardi, Fabio Pupetti,<br />
Ibrahim Sabat e Cristiano<br />
Turchetto.<br />
FRIULI-VENEZIA GIULIA<br />
Latisana-Lignano<br />
Il nucleo ha ricevuto il premio<br />
“Presenza Latisanese -<br />
Coccarda d’oro” per la sua<br />
forte e consistente realtà<br />
nella c<strong>it</strong>tà di Latisana.<br />
Monfalcone<br />
Il premio, giunto alla sua<br />
23ª edizione, è stato ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />
dal sodalizio culturale<br />
latisanese “Amici del<br />
Campanilio”.<br />
Al col. Rocchi il premio “personaggio<br />
aeronautico dell’anno”<br />
Il 10 dicembre, a Ronchi<br />
dei Legionari, il col. Renato<br />
Rocchi ha ricevuto il<br />
premio “personaggio aeronautico<br />
dell’anno” che<br />
la sezione attribuisce ogni<br />
anno a un aviatore che si<br />
sia particolarmente distinto<br />
nella sua attiv<strong>it</strong>à a favore<br />
del settore aeronautico.<br />
Il premio, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da un<br />
quadro dell’artista Aldo<br />
Bressanutti, è stato attribu<strong>it</strong>o<br />
al col. Rocchi per la<br />
professional<strong>it</strong>à e la dedizione<br />
verso l’<strong>aeronautica</strong><br />
civile e mil<strong>it</strong>are che egli ha<br />
dimostrato in tanti anni di<br />
carriera, diventando “la vo-<br />
LIGURIA<br />
Eletto il nuovo presidente regionale AAA<br />
Il 27 novembre l’assemblea<br />
dei presidenti delle sezioni<br />
liguri ha eletto il col. pil.<br />
Corrado Campani a presi-<br />
dente regionale in sost<strong>it</strong>uzione<br />
del m.llo 1ª cl. Egidio<br />
Ferrua che lascia l’incarico<br />
per termine del mandato.<br />
EMILIA-ROMAGNA<br />
Rimini<br />
ce” delle manifestazioni aeree<br />
in Italia ed all’estero.<br />
Presenti all’evento numerose<br />
autor<strong>it</strong>à civili e mil<strong>it</strong>ari<br />
e i presidenti delle<br />
sezioni AAA del Friuli-Venezia<br />
Giulia.<br />
Benedetto il nuovo labaro della sezione<br />
Nel corso della celebrazione di una Messa in ricordo dei<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>
soci defunti, la sezione ha<br />
colto l’occasione per la be-<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />
LAZIO<br />
Zagarolo<br />
Ordinato Diacono il socio<br />
serg. magg. Carletti<br />
Il socio serg. magg. gov.<br />
ATA Giancarlo Carletti,<br />
già laureato in lettere e filosofia,<br />
ha consegu<strong>it</strong>o la<br />
laurea in “Catechetica e<br />
Scienze Religiose” e il 18<br />
PUGLIA<br />
dicembre è stato ordinato<br />
“Diacono permanente” da<br />
mons. Domenico Sigalini,<br />
vescovo di Palestrina,<br />
presso la Cattedrale S.<br />
Agap<strong>it</strong>o di quella c<strong>it</strong>tà.<br />
Riunione regionale dei presidenti<br />
di Sezione<br />
Il 21 dicembre scorso, a<br />
Bari e presieduta dal presidente<br />
regionale gen.<br />
brig. AAra Giuseppe Genghi,<br />
ha avuto luogo presso<br />
il Comando Scuole AM-3ª<br />
RA, la riunione dei presidenti<br />
di sezione e dei capi<br />
nucleo della Regione Puglia,<br />
riunione che è stata<br />
aperta dal saluto del comandante<br />
delle Scuole<br />
AM-3ª RA, gen. DA V<strong>it</strong>antonio<br />
Cormio.<br />
L’assemblea ha permesso<br />
nedizione del nuovo Labaro<br />
di recente acquisizione.<br />
di definire i dettagli per la<br />
collaborazione dell’AAA<br />
con l’ANFCMA in considerazione<br />
delle comuni final<strong>it</strong>à<br />
riguardanti l’assistenza<br />
morale e materiale dei propri<br />
associati; la partecipazione<br />
dei soci AAA della<br />
Puglia e familiari al 54°<br />
Pellegrinaggio Mil<strong>it</strong>are Internazionale<br />
a Lourdes<br />
dall’11 al 14 maggio <strong>2012</strong>;<br />
la partecipazione alle vis<strong>it</strong>e<br />
e manifestazioni presso gli<br />
enti e reparti della Forza<br />
Armata; l’avvio della campagna<br />
associativa <strong>2012</strong> con<br />
L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />
LAZIO<br />
Canosa<br />
Premiazione del concorso letterario<br />
In occasione del 150° anniversario<br />
dell’un<strong>it</strong>à d’Italia,<br />
la sezione ha indetto<br />
un concorso letterario,<br />
aperto alle classi terminali<br />
della scuola media superiore,<br />
mettendo in palio<br />
cinque borse di studio.<br />
Il 16 dicembre, in concom<strong>it</strong>anza<br />
con il tradizionale<br />
scambio di auguri<br />
natalizi, ha avuto luogo la<br />
cerimonia di premiazione<br />
dei vinc<strong>it</strong>ori del concorso<br />
che aveva come tema la<br />
SARDEGNA<br />
Cagliari<br />
storia locale ma, in particolare,<br />
volto ad approfondire<br />
proprio alcuni aspetti<br />
relativi all’un<strong>it</strong>à d’Italia<br />
nel terr<strong>it</strong>orio del Tavoliere.<br />
L’iniziativa della sezione -<br />
che ha avuto la collaborazione<br />
della Banca popolare<br />
di Puglia e Basilicata e del<br />
“Giardino del Mago” - ha<br />
riscosso notevole successo<br />
di partecipazione con numerosi<br />
temi che sono stati<br />
poi giudicati da una appos<strong>it</strong>a<br />
commissione.<br />
Confermato il presidente regionale AAA<br />
L’assemblea dei presidenti<br />
delle sezioni sarde ha confermato<br />
il col. CCrn Edoardo<br />
la sensibilizzazione del personale<br />
in servizio.<br />
Spissu nell’incarico di presidente<br />
regionale AAA per il<br />
quadriennio 2011-2015.<br />
39
L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />
40<br />
VISITE DI AGGIORNAMENTO TECNICO<br />
E GITE TURISTICO-CULTURALI<br />
Sinalunga all’aeroporto di Aviano<br />
Ferrara al 5° Reggimento<br />
“Rigel” dell’AVES a Casarsa della Delizia<br />
Vallo di Diano a Napoli<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong><br />
HANNO CHIUSO LE ALI<br />
L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA<br />
- av. Davide Albera, av. Sebastiano Vespa, (nucleo di Airasca);<br />
- m.llo sc. Luigi D’Onofrio, fondatore e già presidente di sezione (sezione di Bellona);<br />
- av. sc. Cesare Battaglini (sezione di Bologna);<br />
- m.llo sc. Fernando Leccisotti (sezione di Bracciano);<br />
- 1° m.llo Tommaso Loparco (sezione di Capurso);<br />
- sig.ra Piera Genoni (sezione di Castano Primo);<br />
- av. sc. Paolino Marchi (nucleo di Cavalcaselle);<br />
- m.llo 1ª cl. Aurelio Ciferri, av. Francesco Recchioni (nucleo di Civ<strong>it</strong>anova Marche);<br />
- gen. DA Mario Castelli (sezione di Cortona):<br />
- Aldo Cerri (nucleo di Dorno Lomellina);<br />
- av. sc. Alfredo Medici (sezione di Falconara Mar<strong>it</strong>tima);<br />
- serg. Adriano Pellini (nucleo di Feltre);<br />
- Aldolfo Orighi (sezione di Fidenza);<br />
- av. Giovanni Morrone, s.ten. Giovanni Sapor<strong>it</strong>i (sezione di Gallarate);<br />
- m.llo sc. Giacinto Iannace (sezione di Grosseto);<br />
- serg. magg. Emilio Prunotto (sezione di Imperia)<br />
- 1° av. Adriano Canevese (nucleo di Jesolo);<br />
- aiut. Gustavo Mecoli (sezione di L’Aquila);<br />
- Luigi Cagnolati, Leonardo Roncallo (sezione di La Spezia);<br />
- m.llo 3ª cl. Antonio Buja, già presidente di sezione, Attilio Corallo, segretario di sezione e<br />
rappresentante dei soci aggregati (sezione di Lecce)<br />
- Bruno Ferrarese, Giuseppe Torasso (sezione di Livorno Ferraris);<br />
- m.llo sc. Carlo Giuseppe Bernabei, gen. DA Marcello Pedretti (sezione di Macerata);<br />
- Nini Sabot, socio benemer<strong>it</strong>o (sezione di Manzano);<br />
- sig.ra Giovanna Cristiani (sezione di Massa Carrara);<br />
- Umberto Causin (nucleo di Mirano);<br />
- 1° av. Bruno Garbuio “Brugar” (nucleo di Montebelluna);<br />
- m.llo sc. Francesco Riglietti (sezione di Monterotondo-Mentana);<br />
- ten. (to) Mario Piovan (nuleo di Oderzo);<br />
- av. Luciano Armanni, av. Luigi Carlo V<strong>it</strong>ali (nucleo di Osio Sotto);<br />
- av. Antonio Longo (sezione di Palazzolo sull’Oglio);<br />
- 1° av. Antonio Mezzasoma (nucleo di Porto Potenza Picena);<br />
- gen. sq. Ciro Berarducci, m.llo sc. Ardelio Bonaccina, Giampiero Moretti, sig.ra Carmen<br />
Todaro (sezione di Roma);<br />
- Virginio Giaron (sezione di Roverbella);<br />
- aiut. Ferdinando Collu, aiut. Orlando Salustri (nucleo di San Donà di Piave);<br />
- av. Leoncello Massucci (nucleo di Sarnano);<br />
- m.llo 1ª cl. Gino Ronchini, s.ten. (to) Gino Teso (sezione di Treviso);<br />
Il presidente nazionale dell’A.A.A., ricordando le elette virtù di questi commil<strong>it</strong>oni che ci<br />
hanno lasciato, a nome proprio e di tutti i soci esprime ai familiari degli scomparsi il più<br />
sent<strong>it</strong>o cordoglio.<br />
41
Vincenzo Pedrielli, Alianti <strong>it</strong>aliani<br />
d’epoca. EQIP, Bonn. Cm 308 x<br />
29,7, pp. 272. Euro 45.<br />
Da molti anni si sentiva la mancanza<br />
di un’opera di riferimento sugli<br />
alianti <strong>it</strong>aliani, molti dei quali prodotti<br />
in piccoli numeri con infin<strong>it</strong>e<br />
varianti difficili da distinguere delle<br />
quali mancavano talvolta persino i<br />
dati più elementari. Pedrielli, già<br />
autore di un delizioso album fotografico<br />
sul concorso di Asiago, ha<br />
riversato tutta la sua passione nella<br />
ricerca e descrizione di oltre 90 tipi<br />
di alianti <strong>it</strong>aliani (compresi cinque<br />
costru<strong>it</strong>i su licenza), dagli albori al<br />
Caproni A21S Calif. Il libro costru<strong>it</strong>o<br />
a schede, raggruppate in sei cap<strong>it</strong>oli<br />
per progettisti o costruttori<br />
(Teichfuss, Bonomi/Silva, pol<strong>it</strong>ecnici<br />
di Milano e Torino, Ciani e altri),<br />
con brevi testi bilingui e una valanga<br />
di immagini, in gran parte ined<strong>it</strong>e<br />
e ben stampate. Manca solo una<br />
lista di produzione dei singoli tipi,<br />
peraltro difficile dato che molti tipi<br />
prebellici erano considerati “libratori”<br />
ed iscr<strong>it</strong>ti in uno speciale registro<br />
tenuto dalla RUNA. Una<br />
c<strong>it</strong>azione particolare mer<strong>it</strong>ano i disegni<br />
tecnici di Francesco Camastra,<br />
non solo per la splendida<br />
esecuzione ma anche per lo scrupolo<br />
filologico che lo porta a dividerli<br />
in tre categorie da A (esegu<strong>it</strong>o sulle<br />
tavole originali di progetto) a C (ricostru<strong>it</strong>i<br />
partendo dalle fotografie).<br />
A questi pregi si aggiunge la qual<strong>it</strong>à<br />
estetica dell’edizione, che rende piacevole<br />
anche il puro sfogliare le pa-<br />
42<br />
Libri<br />
a cura di Gregory Alegi<br />
gine. Un libro imperdibile per<br />
chiunque abbia un minimo interesse<br />
per il volo a vela.<br />
Disponibile presso l’ed<strong>it</strong>ore<br />
(www.eqip.de; Sprottauer Str. 52, D-<br />
53117 Bonn, Germania)<br />
Marco Gueli, Gli aerei <strong>it</strong>aliani del<br />
1919-1945: cosa rimane. Milano,<br />
Mursia, 2011. Cm 29,7 x 21, pp.<br />
186. Euro 40.<br />
Facendo segu<strong>it</strong>o ad una precedente<br />
catalogazione degli aerei storici degli<br />
anni 1910-1919, con questo secondo<br />
volume il noto disegnatore Marco<br />
Gueli ha esteso la trattazione fino al<br />
1945. Lo schema prevede la descrizione<br />
di ciascun aereo con foto (290<br />
in tutto), disegni (37, dei quali 29 a<br />
colori) e notizie più o meno ampie a<br />
seconda di quanto noto o reperibile.<br />
Grazie al suo diretto coinvolgimento<br />
in molti restauri, vi è molto materiale<br />
ined<strong>it</strong>o o poco noto; in altri casi le<br />
notizie sono più sommarie. Qualche<br />
perpless<strong>it</strong>à desta il cr<strong>it</strong>erio - non utilizzato<br />
nel volume precedente - di<br />
elencare alcuni aerei sotto il nome<br />
dell’ente restauratore anziché del costruttore,<br />
ma per fortuna l’indice permette<br />
di superare la difficoltà e<br />
consultare le schede d’interesse.<br />
L’autore ha riservato ai lettori di Aeronautica<br />
uno sconto per l’acquisto<br />
di entrambi i volumi insieme (65 euro)<br />
e la spedizione senza spese postali<br />
anche in caso di ordine per il solo<br />
secondo (SB).<br />
Disponibile presso l’autore (guelimarco@alice.<strong>it</strong>).<br />
Paolo Varriale, Phönix C.I. Berkhamsted,<br />
Albatros Productions,<br />
2011. Cm 21x29,7, pp. 32,<br />
Lst. 10,95.<br />
Al r<strong>it</strong>mo di sei volumi l’anno, la collana<br />
Windsock di monografie di aerei<br />
della Prima Guerra Mondiale ha<br />
raggiunto il 25° anno di età. Il 150°<br />
t<strong>it</strong>olo è opera di un autore <strong>it</strong>aliano,<br />
a conferma dell’apprezzamento crescente<br />
per il valore dei nostri ricercatori<br />
sino a pochi anni fa assenti in<br />
questo particolare settore. L’aereo,<br />
in compenso, è austriaco: si tratta di<br />
un grosso, potente e veloce ricogn<strong>it</strong>ore<br />
comparso sul fronte nella primavera<br />
1918, troppo tardi per avere<br />
un effetto sulle operazioni aeree ma<br />
non perché il suo valore non fosse<br />
riconosciuto anche dagli avversari.<br />
Tra questi vi fu anche Francesco Baracca,<br />
che forse - dopo anni di ricerche<br />
Varriale ne sembra oramai certo<br />
- cadde proprio sotto i colpi di un<br />
Phönix C.I. Oltre a questo episodio<br />
la monografia descrive il servizio<br />
postbellico in Svezia e in piccolo<br />
numero in Jugoslavia, Cecoslovacchia<br />
e Ungheria. Vi sono un centinaio<br />
di foto, comprese sei a colori di<br />
vari cimeli originali, bei disegni tecnici<br />
di Martin Digmayer e profili a<br />
colori di Ronny Bar. La copertina di<br />
Danilo Renzulli è molto evocativa<br />
ma purtroppo la stampa tipografica<br />
non le rende giustizia.<br />
Disponibile presso l’ed<strong>it</strong>ore (via Zufolana<br />
4, 50039 Vicchio, Firenze;<br />
www.logisma.<strong>it</strong>; tel. 055/8497054.<br />
AERONAUTICA 1/<strong>2012</strong>
Enio Iezzi, Cacciatori di aerei - I<br />
recuperi e le storie di nove aviatori<br />
dispersi in guerra, Lugo di<br />
Romagna, Walberti Edizioni,<br />
2011. Cm 16,5x21,5, pp. 280.<br />
Euro 20,00.<br />
Il volume è stato scr<strong>it</strong>to dall’autore,<br />
noto storico della sezione AAA di<br />
Lugo di Romagna, per il gruppo di<br />
volontari “Romagna Air Finders”<br />
che, presieduto da Leo Veneri,<br />
anch’egli socio AAA, si occupa da<br />
anni del recupero dei resti di velivoli<br />
e dei loro equipaggi precip<strong>it</strong>ati, e<br />
rimasti profondamente sepolti nel<br />
sottosuolo <strong>it</strong>aliano, nel corso di<br />
combattimenti durante la seconda<br />
guerra mondiale.<br />
Dei diciotto recuperi effettuati a<br />
partire dal 13 agosto 1998 e fino<br />
alla stampa del libro, nove di essi<br />
sono dettagliatamente descr<strong>it</strong>ti nel<br />
volume un<strong>it</strong>amente alla storia dei<br />
loro giovani, sfortunati piloti:<br />
quattro tedeschi, due <strong>it</strong>aliani, due<br />
br<strong>it</strong>annici e un brasiliano, riesumati<br />
dopo un lungo, meticoloso<br />
lavoro di difficili ed impegnative<br />
ricerche ed ai resti dei quali è stata<br />
data sepoltura con tutti gli onori<br />
mil<strong>it</strong>ari.<br />
Ed è proprio questo arduo lavoro di<br />
ricerca, soprattutto per l’identificazione<br />
del pilota del primo caso<br />
riportato, che, r<strong>it</strong>eniamo, rende il<br />
libro unico nel suo genere anche per<br />
le numerose testimonianze che vi<br />
sono trascr<strong>it</strong>te e che, oltre a segnare<br />
le v<strong>it</strong>e delle persone che assistettero<br />
agli scontri aerei, riportano alla<br />
mente il triste contesto di quegli<br />
anni di guerra.<br />
I proventi della vend<strong>it</strong>a del libro<br />
consentiranno ai “Romagna Air Finders”<br />
di continuare nelle ricerche<br />
che hanno anche un indubbio valore<br />
storico. (SB)<br />
Disponibile presso la segreteria<br />
dei Romagna Air Finders,<br />
cell. 3453213056, oppure scrivendo<br />
al s<strong>it</strong>o: www.romagnaairfinders.com<br />
Emilio Brotzu, Italian spotters’<br />
world-wide shots, 3 - Combat<br />
(Part one), Roma, IBN, 2011.<br />
Cm 21x30, pp. 296. Euro 25,00.<br />
Con questo suo terzo volume l’autore<br />
prosegue la pubblicazione di<br />
fotografie dedicate ai velivoli di<br />
tutto il mondo scattate dagli spotter,<br />
cioè da quegli appassionati ed<br />
entusiasti fotografi che potremmo<br />
definire “avvistatori” di aerei o,<br />
come per quelli degli uccelli, “aircraft<br />
watcher”.<br />
Dopo quello dedicato agli aerei da<br />
trasporto commerciali e a quello<br />
agli executives e ai miniliners, ecco<br />
ora le immagini degli aerei da combattimento<br />
di molte aeronautiche<br />
mil<strong>it</strong>ari raccolte in questo libro che<br />
esce come “prima parte” di un vasto<br />
lavoro di selezione delle tante fotografie<br />
riprese, e messe a disposizione<br />
dell’autore, dai più noti esperti<br />
della materia.<br />
In questa primo volume relativo<br />
ai caccia, con testi in inglese e<br />
didascalie in <strong>it</strong>aliano, figurano<br />
centinaia di aerei di molti Paesi<br />
divisi per special<strong>it</strong>à (intercettori,<br />
caccia ogni tempo, caccia-bombardieri<br />
e ricogn<strong>it</strong>ori, close support<br />
e caccia leggeri), presentati<br />
in ordine cronologico rispetto<br />
alle date del primo volo e, sovente,<br />
con particolari “livree” che<br />
vivacizzano questo lavoro al<br />
quale dovrebbe seguire quello<br />
dedicato ad altre categorie di<br />
“combat”. (SB)<br />
Disponibile presso l’ed<strong>it</strong>ore IBN, Via<br />
Mingazzini n. 7, 00161 Roma - telef.<br />
06 4452275, e.mail: ibn@aviolibri.<strong>it</strong><br />
Franco Fassio - Maurizio Lanza -<br />
Franco Raselli, I Club Frecce Tricolori<br />
e la PAN attraverso l’araldica,<br />
Baldissero d’Alba, Umberto Soletti<br />
Communication, 2011. Cm.<br />
23,5x21,5, pp. 108. Euro 18,00.<br />
Gli autori, tre astigiani appassionati<br />
di tutto ciò che vola e, in particolare,<br />
delle nostre “Frecce Tricolori”,<br />
con un lungo e notevole lavoro<br />
hanno raccolto in questo volume -<br />
ed<strong>it</strong>o da Umberto Soletti nella collana<br />
“La grande storia dell’aviazione”<br />
- l’araldica dei numerosi Club Frecce<br />
Tricolori sorti in Italia e anche<br />
all’estero dal 1988.<br />
Dopo alcune pagine dedicate alla<br />
storia della Pattuglia Acrobatica<br />
Nazionale a partire dalla fine degli<br />
anni Venti e all’araldica delle “Frecce<br />
Tricolori”, il volume - che reca<br />
anche le immagini delle livree dei<br />
vari aerei in linea con le varie pattuglie<br />
sussegu<strong>it</strong>esi prima della cost<strong>it</strong>uzione<br />
delle “Frecce” - elenca cronologicamente<br />
ben 123 “club” dal<br />
primo, quello di Quartiere del Piave-<br />
Pieve di Soligo (TV), all’ultimo di<br />
Cavallino (LE) riportandone i<br />
“patch” o altri distintivi.<br />
Completano il volume, che cost<strong>it</strong>uisce<br />
un’ottima e completa documentazione<br />
sull’argomento, le immagini<br />
relative all’araldica di oltre 50 team<br />
acrobatici mil<strong>it</strong>ari esteri passati e/o<br />
ancora presenti appartenenti a 40<br />
nazioni di tutto il mondo. (SB)<br />
Disponibile presso l’ed<strong>it</strong>ore Umberto<br />
Soletti Communication snc, Local<strong>it</strong>à<br />
Sigola, 41 - 12040 Baldissero<br />
d’Alba (CN) - telef. 0172 40097,<br />
fax 0172 410140,<br />
info@umbertosolettied<strong>it</strong>ore.com,<br />
www.umbertosolettied<strong>it</strong>ore.com
1952-<strong>2012</strong><br />
sessantennale dell'Associazione Arma Aeronautica<br />
Sessant'anni d'impegno<br />
per mantenere<br />
vivo l'amor di Patria,<br />
il culto della Bandiera<br />
e dell'onore<br />
nonché tramandare<br />
il patrimonio culturale<br />
e spir<strong>it</strong>uale dell'Aeronautica Mil<strong>it</strong>are.