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«Fieste dal popul furlan» - Ente Friuli nel Mondo

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'Zovins 1998<br />

UN TEMPO ANCHE IN FRIULI ^<br />

IL GIOCO ERA EDUCAZIONE,<br />

DIVERTIMENTO<br />

APPRENDIMENTO, ...<br />

Un appello<br />

per ricordarli!<br />

Nella cultura tradizionale propria della civiltà contadina si<br />

potevano facilmente individuare le scansioni del tempo, le<br />

stagioni di un anno, i cicli di coltivazione, la ciclicità di tutta<br />

l'attività lavorativa.<br />

In pari misura non era difficile individuare una precisa serie<br />

di scadenze rituali <strong>nel</strong> ciclo della vita dell'uomo: la nascita,<br />

l'infanzia, l'adolescenza, la gioventù, l'età matura, ...<br />

via via fino alla morte.<br />

Ogni periodo veniva caratterizzato da precise pratiche rituali,<br />

che puntualmente ripetute, costituivano un ricco corpus<br />

di tradizioni determinante per quel tipo di società e che<br />

segnavano in maniera indelebile i confini delle piij importanti<br />

"stagioni " della vita.<br />

Oggi la trasformazione totale della società tradizionale ha<br />

cancellato, in alcuni casi in maniera definitiva, tante abitudini,<br />

riti e scadenze tanto delle stagioni dell'anno quanto<br />

delle stagioni della vita.<br />

Dalla nascita fino alla maggiore età i bambini e i giovani<br />

d'oggi vengono accompagnati <strong>nel</strong>la crescita, oltre che dai<br />

genitori, anche dai media, <strong>dal</strong>la televisione, <strong>dal</strong>la stampa,<br />

<strong>dal</strong> mercato in generale che confeziona sempre più spesso<br />

prodotti specifici utili alla formazione, l'educazione, la preparazione<br />

e il divertimento.<br />

Un tempo l'intero periodo di "formazione" dei giovani <strong>nel</strong>la<br />

società tradizionale veniva caratterizzato <strong>dal</strong>la trasmissione<br />

orale del sapere da parte dei genitori e della famiglia:<br />

racconti, fiabe, favole e giochi servivano, oltre che a divertirsi,<br />

ad imparare regole d'interazione di gruppo, valori morali<br />

e sociali. E' sufficiente solo un po' d'attenzione per scoprire<br />

appena dietro i tesri di una canzoncina popolare, un ritor<strong>nel</strong>lo<br />

o una poesia in versi, una classifica di valori, la disrinzione<br />

fra il bene e il male o le regole di un gioco di gruppo.<br />

Molto di quel sapere popolare oggi si è perso e pochi di<br />

quei giochi sono sopravvissuti <strong>nel</strong>la memoria collettiva.<br />

Chi si ricorda di tutti i giochi che si facevano con la palla<br />

come la pilote, o quello con le palline di vetro, il pindul pandui,<br />

il cerchio, il truc o ancora la pignate e il palo della cuccagna?<br />

A dire il vero può capitare ancora oggi di vedere in alcune<br />

sagre paesane il palo della cuccagna o, più raramente, la<br />

pignate , ma sono eccezioni che confermano la regola della<br />

progressiva, inevitabile, scomparsa dei giochi tradizionali.<br />

Alcuni di questi potevano sicuramente essere consideranti<br />

varianri friulane di giochi internazionalmente assai diffusi,<br />

altri però potevano vantare una vera e propria specificità locale.<br />

Dall'esperienza della ricerca sul campo si possono infatti<br />

ricordare una quantità innumerevole di giochi: i più ricordati<br />

sono sicuramente quelli di gruppo o di competizione, meno<br />

ricordati, ma sicuramente non meno diffusi un tempo<br />

quelli individuali e solitari.<br />

Sarebbe veramente interessante ed importante riuscire a<br />

censire <strong>nel</strong>la memoria popolare il nome, le regole e lo svolgimento<br />

dei giochi di un tempo. Chissà se qualcuno fra i lettori<br />

potesse comunicarci qualche nome, qualche ricordo per<br />

poter ricostruire un pezzo della storia della propria infanzia,<br />

in maniera che possa diventare trasmissione utile per le generazioni<br />

odierne e future?<br />

I testi sono di Valter Colle, le fotografie di Andrea<br />

Martinis, le illustrazioni di Emanuele Bertossi.<br />

FRIUU NEL MONDO<br />

IZ,<br />

C'ERA UNA VOLTA UN GIOCO<br />

Scelto il posto si crea un ovale con mattoni e vi si pone all'interno<br />

della sabbia grossa jmmmm<br />

OGNI ANNO A CIVIDALE SI RIPETE<br />

IL GIOCO DEL TRÙC<br />

Oqm anno a Civi<strong>dal</strong>e si ripete il gioco del trùc<br />

Da molti anni la Pasqua e Pasquetta civi<strong>dal</strong>ese è caratterizzata<br />

<strong>dal</strong> pubblico gioco del trùc. Sono interessate diverse piazze della città<br />

e anche alcune frazioni vicine.<br />

Vengono costruiti per tempo gli spazi per il gioco, stampate e distribuite<br />

le sue regole ad uso di chi, molti fra i più e i meno giovani,<br />

non ne conosce il funzionamento, e per molte ore nei due giorni di<br />

festa ragazzi e ragazzini si sfidano lanciando uova rigorosamente di<br />

gallina, sode e colorate.<br />

La sabbia viene battuta per dare la forma al trùc.<br />

COSTRUIAMOi<br />

IL TRÙC<br />

gioco popolore<br />

t civìdolese<br />

del lunedì dì Posquo<br />

r mt e:<br />

"Che cos'è il truc ? ... 1 nostri fanciulli hanno dato il nome<br />

di trùc ad un tradizionale gioco pasquale che consiste <strong>nel</strong> far<br />

correre le uova lungo un rialzo di sabbia lentamente degradante<br />

e chiuso, all'ingiro, da una sponda concava che, <strong>dal</strong>l'imboccatura,<br />

sulla quale è collocata una tegola comune, va<br />

allargandosi verso il basso ed impedisce l'uscita delle uova<br />

per la china del rialzo stesso: le uova, rotolando vanno ad urtare<br />

contro quelle che già si trovano <strong>nel</strong> trùc. Il trùc si prepara<br />

<strong>dal</strong>le famiglie del contado e da quelle della città che<br />

hanno la fortuna di avere un ampio cortile; coloro che non lo<br />

hanno ... si mettano in società e costruiscano il gioco anche<br />

sulla pubblica via. Alla mattina del giorno di Pasqua il trùc<br />

dev'essere bell'e compiuto. Il divertimento incomincia per<br />

tempo ... e il gioco continua fino a sera, tra un lieto garrire dei<br />

bimbi, un cicalio vivace di fanciulle e di donne, un contrastar<br />

di giovinetti, con qualche piagnucolìo, perchè un uovo si è<br />

rotto troppo presto o le giocate non hanno avuto successo. Il<br />

gioco richiede una perizia speciale ... ci vuole l'occhio per la<br />

scelta dell'uovo adatto, perchè vi sia l'uovo di orlo, di mezzo,<br />

ecc.; ci vuole arte <strong>nel</strong> collocario in alto, in basso o a metà<br />

della tegola, secondo la quantità e la posizione delle uova<br />

che si trovano in gioco ...<br />

Oh, benedetti siano i trionfi ottenuti dopo una preparazione<br />

di piccole, ma serie fatiche, alla luce del sole, sotto la vigile<br />

protezione di persone care che non possono se non volere<br />

la piena contentezza dei cuori infantili."<br />

Antonio Rieppi, da "La Panarie" Udine, 1924.<br />

Lancio della sabbia fina.<br />

Il trùc viene battuto con la bottiglia piena d'acqua.<br />

Le sette regole fondamentali j<br />

del gioco recitano così j<br />

1. Usare solo uova di gallina, sode e colorate.<br />

2. L'uovo, al momento del lancio, deve toccare la tegola (cop<br />

3. Deve essere lasciato andare senza spinta<br />

4. Lobiettivo è colpire uno o più uova all'interno del Trùc<br />

5. Il proprietario dell'uovo colpito, per rientrare in gioco, de<br />

ve riscattarlo e mettersi in coda per rilanciare<br />

6. Se l'ultimo giocatore non colpisce alcun uovo, il gioco vie<br />

ne ripreso da chi per primo aveva lanciato l'uovo del Trù<br />

(vecjo di trùc)<br />

7. Chi si ritira <strong>dal</strong> gioco deve lasciare il riscatto al posto del<br />

l'uovo

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