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COME CAMBIARE LA BADERNA - Amici della vela

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Premessa<br />

I materiali e le attrezzature<br />

<strong>COME</strong> <strong>CAMBIARE</strong> <strong>LA</strong> <strong>BADERNA</strong><br />

Sulle barche a <strong>vela</strong> più moderne il sail-drive ha ormai soppiantato quasi del<br />

tutto la trasmissione con linea d’asse che resta comunque valida. Ci sono però<br />

progettisti e cantieri che a tutt’oggi propongono linee d’acqua molto classiche<br />

che non possono prescindere dall’utilizzo di passascafi per asse elica e astucci<br />

(tipo Volvo) o premitreccia.<br />

La sostituzione <strong>della</strong> baderna rientra nelle operazioni di ordinaria manutenzione<br />

<strong>della</strong> barca; la procedura è semplice e, con le opportune accortezze, a volte può<br />

essere fatta anche quando la barca è in acqua sempre che ci troviamo in<br />

condizione di spazio tali da poter raggiungere l’astuccio portatreccia all’interno<br />

dello scafo.<br />

La treccia va cambiata ad ogni carenaggio e quando (magari solo qualche giro)<br />

l’astuccio non stagna più.<br />

C’è da stare attenti a non rovinare/bucare il tubo che raccorda passascafo e<br />

portatreccia; la presenza di idrocarburi in sentina, un allineamento asse non<br />

corretto con conseguenti vibrazioni possono rovinare tale tubo di gomma (che è<br />

del tipo armato, conforme alle specifiche RINA) che in tal caso va cambiato<br />

(sarà però necessario sfilare in parte l’asse elica… Si tratta di un lavoro che è<br />

preferibile fare quando la barca è sull’invaso).<br />

La baderna altro non è che una treccia in tessile a sezione vagamente “quadrangolare” dai bordi tondeggianti, impregnata con<br />

grasso marino (puzzolente, odore acre tendente al rancido).<br />

Costa talmente poco che è il caso di prenderne in abbondanza e conservarla in una busta di plastica ben chiusa. Prima di<br />

acquistarla va però verificato il diametro dell’asse elica e quello interno del portatreccia. Nel caso che ricorre (nelle foto che<br />

seguono) abbiamo un asse da 25 mm in uso su un motore da 18 hp all’elica (siamo proprio al limite, ma si tratta di un<br />

vecchio IOR che degli amici stanno riarmando, tiratissimo per l’epoca!); l’interno del portatreccia è da 39 millimetri; la<br />

baderna giusta è da 8 mm.<br />

Gli astucci premitreccia (da non confondere con gli astucci Volvo) sono assai simili tra loro, in bronzo o materiale plastico.<br />

Sulle barche da diporto in genere abbiamo “rotelle” di baderna (vedi foto qui sotto) messe una dietro l’altra evitando che i<br />

punti di giunzione coincidano.<br />

Sulle barche più grandi e sui motopesca invece troviamo delle trecce continue (una spirale attorno all’asse): in tal caso c’è da<br />

stare attenti al verso <strong>della</strong> spira che deve essere destrorsa con elica destrorsa e viceversa con elica sinistrorsa.


Il lavoro non necessita di attrezzature particolari eccedenti quelle che ciascun armatore ha sempre a bordo (calibro, chiavi<br />

metriche per svitare/avvitare la ghiera, pinza/tenaglia, cutter/coltello affilato, giraviti, qualcosa per misurare). Nella foto qui<br />

sopra si può notare la differenza tra la baderna vecchia (a rotelle) e quella nuova (da tagliare ancora).<br />

Operazioni preliminari<br />

Si svitano i tiranti (dado/bullone), si tolgono la ghiera di spinta e la capsula premitreccia (vengono via con le mani). Con<br />

l’aiuto di un cacciavite si sfilano i giri di baderna vecchia; qualora non ne volessero sapere di uscire, si mettono delle viti<br />

autofilettanti sulla baderna (un giro alla volta, vite ad un cm circa dalla giunzione che c’è ad ogni giro) e si tira con la pinza.<br />

Dovendo cambiare solo la baderna, non sarà necessario rimuovere l’asse elica che andrà semplicemente controllato (usura),<br />

pulito e smerigliato con carta abrasiva a grana molto fine nella zona di contatto (per quanto possibile: la zona di contatto<br />

asse/baderna sarà interna al portareccia e l’operazione è meno agevole di quanto è dato vedere nelle foto che seguono).<br />

L’astuccio portatreccia andrà verificato e pulito, prima di ungerlo abbondantemente con grasso marino.<br />

Approfitteremo per verificare e magari sostituire le fascette inox che tengono il tubo tra passascafo e astuccio/portatreccia.<br />

Vanno scelte fascette inox ad alta resistenza.


Il taglio <strong>della</strong> baderna<br />

Presa la misura (a dire il vero un po’ più grassa, di qualche millimetro), taglieremo la baderna in questo modo:<br />

Ho fatto dei segni rossi, per far capire che la treccia va tagliata ad angolo e non dritta.<br />

Come inserire la baderna nel portatreccia<br />

Nulla di più semplice! Va messa a pressione con l’aiuto di un cacciavite, un giro alla volta, non prima di aver unto l’asse con<br />

un po’ di grasso marino.<br />

Metteremo più giri, in base alle caratteristiche dell’astuccio, evitando di avere le “giunzioni” da una sola parte e osservando<br />

quindi le seguenti precauzioni…<br />

Es. 3 giri di baderna con elica destrorsa:<br />

- 1° giunzione ore 12:00<br />

- 2° giunzione ore 16:00<br />

- 3° giunzione ore 08:00<br />

Es. 5 giri di baderna con elica destrorsa:<br />

- 1° giunzione ore 12:00<br />

- 2° giunzione a + 150° da ore 12:00<br />

- 3° giunzione a + 150° dalla seconda<br />

- 4° giunzione a + 150° dalla terza<br />

- 5° giunzione a + 150° dalla quarta<br />

Nb: 10 o 15 gradi in più o in meno non comportano problemi di sorta. Con eliche sinistrorse, per la sovrapposizione delle<br />

giunzioni seguiremo il verso antiorario.


Come chiudere il premitreccia<br />

La chiusura avverrà accoppiando semplicemente le parti tra loro e tirando i bulloni simmetricamente (cioè un<br />

giro a quello di destra e un giro a quello di sinistra, e così via). Tireremo fino a quando, intervenendo con la<br />

mano sull’asse, riusciremo a farlo girare a fatica.<br />

E’ normale che dal premitreccia passino una/due gocce d’acqua al minuto (servono per raffreddare la baderna);<br />

una baderna efficiente, ad asse fermo, stagna nel giro di cinque minuti. Le regolazioni di fino (quella iniziale e<br />

quelle a seguire) vanno fatte con la barca in acqua.


Attenzione!<br />

Nel momento in cui procediamo al montaggio definitivo dobbiamo stabilire qual’è il verso più comodo per dadi e<br />

bulloni; nel corso dell’anno dovremo provvedere alle opportune regolazioni e perciò è bene ricercare per tempo<br />

la soluzione che ci consentirà poi di poter lavorare in posizione più comoda…<br />

STOP!<br />

Saremo a posto fino al prossimo carenaggio…<br />

Viva l’Italia! Viva <strong>Amici</strong> <strong>della</strong> Vela! Viva le Libertà!

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