Il dolore e la collera: quella lontana Italia del 1945 - Rivista Meridiana
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Laboratorio <strong>del</strong> mondo attuale<br />
Sono episodi che «rive<strong>la</strong>no» i dolori, le tragedie <strong>del</strong><strong>la</strong> guerra e <strong>del</strong><br />
l'occupazione: quasi sempre i carabinieri segna<strong>la</strong>no ampiamente i cri<br />
mini compiuti dagli uccisi, o i massacri nazisti cui hanno col<strong>la</strong>borato;<br />
in alcuni casi il tumulto di fol<strong>la</strong> è promosso da parenti di partigiani o<br />
civili uccisi in quei massacri. Spesso, come s'è detto, <strong>la</strong> fol<strong>la</strong> irrompe<br />
nell'au<strong>la</strong> <strong>del</strong> tribunale, o aggredisce fascisti responsabili di gravi <strong>del</strong>itti<br />
che hanno avuto condanne lievi: e talora questi vengono uccisi nel<br />
luogo stesso di eccidi nazifascisti. In alcuni casi <strong>la</strong> violenza continua<br />
dopo <strong>la</strong> morte: vi è il tentativo di bruciare il corpo, oppure <strong>la</strong> vittima è<br />
gettata nell'acqua di un fiume.<br />
Accostiamoci ora ad alcuni di questi episodi, iniziando da un paese<br />
abruzzese, più esattamente <strong>del</strong>l'aqui<strong>la</strong>no. Al<strong>la</strong> fine <strong>del</strong> maggio <strong>del</strong><br />
<strong>1945</strong> (quasi un anno dopo <strong>la</strong> liberazione <strong>del</strong><strong>la</strong> provincia) torna nel suo<br />
paese, Trasacco, una ragazza di 24 anni: era stata l'amante <strong>del</strong> coman<br />
dante tedesco che aveva<br />
operato<br />
nel<strong>la</strong> zona, si era<br />
spostata<br />
al Nord<br />
per<br />
seguirlo. La carnagione scura e i capelli corvini le avevano valso il so<br />
prannome di «Faccetta nera»'. È accusata di aver denunciato quattro<br />
persone, fuci<strong>la</strong>te poi dai nazisti per aver aiutato prigionieri alleati (an<br />
che nel paese confinante si è verificato un caso analogo, con tre vitti<br />
me)2. È necessario «imporci» <strong>la</strong> lettura dei rapporti di carabinieri e<br />
prefetto. All'arrivo <strong>del</strong><strong>la</strong> donna in paese si avverte, essi annotano, «una<br />
certa effervescenza fra i parenti <strong>del</strong>le vittime». I carabinieri arrestano<br />
<strong>la</strong> donna per por<strong>la</strong> in salvo ma una «fol<strong>la</strong> di circa 3000 persone radu<br />
natasi al suono <strong>del</strong>le campane assaliva <strong>la</strong> caserma impadronendosi <strong>del</strong><br />
<strong>la</strong> detenuta». La donna viene «afferrata, trascinata nel<strong>la</strong> piazza anti<br />
stante, massacrata a colpi di scure, di coltello, di altri corpi contunden<br />
ti dopo esser stata denudata. Ancora viva fu legata con una fune al di<br />
sopra <strong>del</strong> ginocchio destro ed appesa ad un ramo <strong>del</strong>l'unico albero esi<br />
stente sul<strong>la</strong> piazza, nuovamente colpita con bastoni e con sassi fino al<br />
<strong>la</strong> sua morte, avvenuta mezz'ora dopo»3. L'arrivo dei rinforzi dei cara<br />
binieri, più tardi, disperde <strong>la</strong> fol<strong>la</strong> che «ancora gremiva <strong>la</strong> piazza<br />
e che<br />
'<br />
Traggo questa notizia da Accadde a Trasacco nel <strong>1945</strong>. L'olocausto di Faccetta Nera, a<br />
cura di A. Salvi, L'Aqui<strong>la</strong> 1985. Debbo <strong>la</strong> segna<strong>la</strong>zione di questo testo - che raccoglie rico<br />
struzioni -<br />
giornalistiche precedenti al<strong>la</strong> cortesia di Adolfo Mignemi, <strong>del</strong>l'Istituto per lo stu<br />
dio <strong>del</strong><strong>la</strong> Resistenza novarese.<br />
2<br />
Ampi riferimenti agli eccidi compiuti dai tedeschi in questa zona "sono in C. Felice,<br />
Guerra, Resistenza, Dopoguerra in Abruzzo, Angeli, Mi<strong>la</strong>no 1993.<br />
J<br />
Non è l'unico caso di impiccagione. Oltre ai casi che indico più oltre, a Macerata «nota<br />
figura di fascista e col<strong>la</strong>borazionista mentre rincasava dal nord ove aveva riparato coi nazifa<br />
scisti, veniva riconosciuto e assalito da una fol<strong>la</strong> di persone che in preda a parossismo lo lin<br />
ciavano impiccandolo ad un albero. Funzionari di pubblica sicurezza e militari <strong>del</strong>l'arma,<br />
accorsi al c<strong>la</strong>more riuscivano a stento a sottrarre il cadavere al furore <strong>del</strong><strong>la</strong> fol<strong>la</strong>»: il rapporto<br />
dei Ce. rr. è in ACS, MI PS AGR 1944-46, b. 75, f. 1/55/2/28.<br />
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