LO STUDIO DELLE IMMAGINI MENTALI - GRUEMP
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In Psicologia dell'educazione, specie nei paesi anglosassoni, è molto diffusa la<br />
"immaginazione guidata" (Ahsen, 1989), tecnica che mira ad obiettivi cognitivi<br />
(migliorare la concentrazione, l'apprendimento, il problem solving), emotivi,<br />
comportamentali. L'uso delle immagini mentali, come abbiamo già avuto modo di notare,<br />
comporta dei benefici nelle aree dell'attenzione, della memoria (strategie di codifica,<br />
rehearsal o reiterazione, motivazione alla ritenzione), del pensiero, del linguaggio; ma<br />
favorisce anche un differenziato senso d'identità, maggiori capacità di autocontrollo,<br />
esperienze affettive più positive, migliori risorse per affrontare lo stress (Tower, 1983).<br />
La distensione immaginativa ∗ riesce a ribaltare l’effetto negativo dello stress – per<br />
qualche momento il nostro cuore batte più lentamente, si abbassa la pressione del sangue,<br />
diminuiscono le contrazioni muscolari, cambia la secrezione ormonale e noi possiamo<br />
sperimentare anche uno stato di assenza di ansia o eccessiva preoccupazione. Questo<br />
metodo ci permette di interrompere, temporaneamente, l’ascolto delle pressioni e le<br />
distrazioni della vita di tutti i giorni, mettendoci in condizione di concentrarci e di venire<br />
a conoscenza di pensieri e sentimenti profondi, prodotti anche dalla parte inconscia della<br />
nostra mente (Jaffe e Bresler, 1979; Samuels e Samuels, 1975; Singer, 1974).<br />
Bagley e Hess (1984) ed anche Ahsen (1984) raccomandano l'uso del rilassamento<br />
come facilitatore di un più alto livello qualitativo di immaginazione, poiché l'attenzione<br />
agli stimoli distraenti esterni è ridotta.<br />
∗ liberamente tradotto, dall’inglese “relaxation visualization”<br />
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