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32-35 comunità in cielo.indd - Missionari OMI

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“SE IL CHICCO DI GRANO…”<br />

Ho vissuto questa parola di Gesù con un forte senbandono, tutta l’umanità si ritrova, con le sue croci,<br />

timento di gratitud<strong>in</strong>e, per la provvidenziale sua i suoi drammi, le sue attese. Ma è <strong>in</strong> Lui risorto che<br />

co<strong>in</strong>cidenza con la ricorrenza che oggi ho ricordato: tutta l’umanità risorge e la storia personale di ciascu-<br />

il 29 Marzo del 1974 mio fratello Don Tullio è stano ritrova un significato, una speranza e una tensione<br />

to il chicco di grano… che mi ha donato la vita! Un nuova. Qualche giorno dopo il trapianto, nella festa di<br />

matt<strong>in</strong>o il mio compagno di stanza, <strong>in</strong> emodialisi, mi Pasqua, mio fratello Don Tullio, parlando agli amma-<br />

chiede a bruciapelo come concilati,<br />

durante la S. Messa, motivaliare<br />

l’amore di Dio con il dolore<br />

va il suo gesto con queste parole:<br />

umano; domanda molto difficile,<br />

“Il dono del rene per me è stato<br />

particolarmente per me sottopo-<br />

una conclusione logica: se amo<br />

sto anch’io <strong>in</strong> quel momento alla<br />

devo farmi dono...Cristo è il Pane<br />

dialisi. Ricordando la promessa di<br />

spezzato sulla mensa, anch’io ho<br />

Gesù: non ti preoccupare, ti sug-<br />

voluto spezzarmi per essere vero<br />

gerirò io le cose da dire, ho fatto<br />

sacerdote e soprattutto perché il<br />

appello alla fede e ho improvvisa-<br />

Sacerdozio di Cristo e mio contito<br />

la risposta: “Gesù non è venuto<br />

nuasse <strong>in</strong> mio fratello”.<br />

a risolvere il problema del dolore<br />

In Gesù che ha dato la vita per cia-<br />

umano, è venuto per riempire il Fausto Pelis <strong>OMI</strong> (al centro), dopo il scuno di noi, il mistero del dolore<br />

nostro dolore della sua ‘presenza’!”.<br />

Il volto del mio amico si è<br />

trapianto del rene donato da suo fratello umano si illum<strong>in</strong>a della sua pre-<br />

Don Tullio (a destra)<br />

senza. Da allora, per quell’estremo<br />

rasserenato, e anch’io, riflettendoci sopra, ho scoper- atto d’amore, <strong>in</strong> ogni dolore, prova, croce, malattia,<br />

to il perché, fra tante possibili vie di salvezza, Gesù lutto, possiamo <strong>in</strong>contrare Lui stesso. Il segreto del-<br />

avesse voluto scegliere proprio questa della Passiola nostra forza e della nostra serenità sta nel fidarci<br />

ne e della morte: “Nessuno ha un amore più grande di Dio! Ogni Venerdì santo della vita preparerà allora<br />

di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15, 13). una pasqua sempre più bella e più grande!”<br />

In Lui che sulla Croce ha gridato al Padre il suo ab- (P. Fausto Pelis <strong>OMI</strong>, Compieta 29/03/09)<br />

Tante testimonianze, si diceva, sono<br />

giunte a sottol<strong>in</strong>eare quanto<br />

padre Fausto abbia lasciato nelle<br />

persone da lui <strong>in</strong>contrate, ed è<br />

grande il rendimento di grazie a<br />

Dio per una vita donata alla Chiesa<br />

e alla missione. Ne proponiamo<br />

alcune, scegliendo quasi ‘a caso’,<br />

certi che chiunque abbia conosciuto<br />

padre Fausto si riconoscerà <strong>in</strong><br />

ciascuna di esse.<br />

-Nonostante le belle e sentite parole<br />

pronunciate durante la celebrazione<br />

delle esequie, mi accorgo che quella<br />

a cui ho partecipato è stata la messa<br />

con l’ultima omelia di p. Fausto, fatta<br />

dal suo sorriso, dalla sua semplicità,<br />

dalla sua testimonianza, dalla sua vita.<br />

(Marco Longhi, AMMI)<br />

-Colui che scherzosamente noi Oblati<br />

def<strong>in</strong>ivamo essere “senza peccato<br />

orig<strong>in</strong>ale”, entra <strong>in</strong> Paradiso con la<br />

sua carica di semplicità, di fiducia,<br />

di carità genu<strong>in</strong>a, di evangelico ottimismo<br />

di cui, vi possiamo assicura-<br />

re, anche Vercelli, sebbene per poco<br />

tempo, ne ha assaporato i benefici.<br />

Si è concluso così il “miracolo” di p.<br />

Fausto, il miracolo di un uomo che<br />

per ben <strong>35</strong> anni ha vissuto con un<br />

rene donato dal fratello, il miracolo<br />

che è diventato storia. (P. Gianpaolo<br />

Gugliotta e <strong>comunità</strong> di Vercelli)<br />

-Il primo sentimento che ci è sussultato<br />

nel cuore alla notizia, è stato<br />

quello di stupore e <strong>in</strong>credulità,<br />

come se non ritenessimo possibile<br />

che a una persona così vic<strong>in</strong>a a Dio<br />

potesse capitare questo. È come se<br />

l’avessimo <strong>in</strong>consciamente visto già<br />

nella vita Eterna e qu<strong>in</strong>di con il passaggio<br />

già fatto ... Vogliamo <strong>in</strong>sieme<br />

r<strong>in</strong>graziare Dio per avercelo donato<br />

sapendo che è PER SEMPRE. (Giancarlo<br />

e Amelia, Francesco e Chiara<br />

M<strong>in</strong>cone)<br />

-Penso a p. Fausto come un figlio della<br />

Resurrezione, che ha testimoniato il<br />

Dio vivo con i gesti, le parole, con la<br />

vita! (Annamaria Gentili, C<strong>OMI</strong>)<br />

P. Fausto Pelis <strong>OMI</strong> durante una<br />

meditazione nella cappella dello<br />

Scolasticato Italiano di Frascati<br />

MISSIONI <strong>OMI</strong><br />

33 n. 1-2/2010

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