Gli Oblati al confine tra Stati Uniti e Messico - Missionari OMI
Gli Oblati al confine tra Stati Uniti e Messico - Missionari OMI
Gli Oblati al confine tra Stati Uniti e Messico - Missionari OMI
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di Fabio Ciardi<br />
Era l’8 dicembre 1849 quando gli<br />
<strong>Oblati</strong> celebrarono la prima Messa<br />
in Texas, in un negozio di Brownsville,<br />
<strong>al</strong> <strong>confine</strong> con il <strong>Messico</strong>, dove<br />
non c’erano né preti né chiese.<br />
Erano arrivati appena pochi giorni<br />
prima a Port Isabel, provenienti d<strong>al</strong><br />
Canada. Il vescovo di G<strong>al</strong>veston, vescovo<br />
di tutto il Texas, era andato<br />
a Montre<strong>al</strong> in cerca di preti per la<br />
sua diocesi, vasta quanto tre volte<br />
l’It<strong>al</strong>ia, e aveva convinto gli <strong>Oblati</strong> a<br />
tentare questa avventura. Quando<br />
arrivarono il vescovo se ne prese<br />
uno con sé a G<strong>al</strong>veston… e fu il primo<br />
prete della sede episcop<strong>al</strong>e! Ma<br />
presto la nuova missione si rivelò<br />
un f<strong>al</strong>limento. Troppo isolati, troppe<br />
difficoltà. Da Marsiglia il Superiore<br />
Gener<strong>al</strong>e, Sant’Eugenio de Mazenod,<br />
preoccupato per la sorte della comunità,<br />
ordinò il dietrofront!<br />
missioni Omi con...<br />
<strong>Gli</strong> <strong>Oblati</strong> <strong>al</strong> <strong>confine</strong> <strong>tra</strong><br />
<strong>Stati</strong> <strong>Uniti</strong> e <strong>Messico</strong><br />
L’epopea della “Cav<strong>al</strong>leria di Cristo”<br />
Al vescovo del Texas era bastato<br />
un anno per rendersi conto<br />
che gli <strong>Oblati</strong> avevano stoffa e si<br />
recò person<strong>al</strong>mente a Marsiglia per<br />
convincere sant’Eugenio a mandare<br />
un’<strong>al</strong><strong>tra</strong> squadra. La situazione<br />
era davvero difficile. Con l’indipendenza<br />
del Texas d<strong>al</strong> <strong>Messico</strong>, preti<br />
e chiese della regione di <strong>confine</strong><br />
erano rimasti sulla riva messicana<br />
del Rio Grande. Di qua c’erano tanti<br />
cristiani, sparsi lungo la v<strong>al</strong>le del<br />
fiume, che non potevano più essere<br />
seguiti d<strong>al</strong>la città messicana di<br />
Matamoros. Bisognava ricominciare<br />
da capo. E poi il vescovo del Texas…<br />
doveva pensare a tutto il Texas!<br />
Prima di tutto c’era da costruire<br />
il seminario. Cosa di meglio che<br />
affidarlo agli <strong>Oblati</strong>?<br />
Sant’Eugenio, nel 1852, tre anni dopo<br />
la prima spedizione f<strong>al</strong>limentare,<br />
mandò <strong>al</strong>tri 7 <strong>Oblati</strong> d’un colpo, tutti<br />
di primo pelo. Uno soltanto aveva<br />
<strong>al</strong>le sp<strong>al</strong>le un’esperienza di ministero…<br />
di tre anni. Aveva 26 anni e gli<br />
<strong>al</strong>tri, su per giù, la stessa età.<br />
Sono andato, in “pellegrinaggio”,<br />
sui luoghi dove iniziò quella s<strong>tra</strong>ordinaria<br />
epopea missionaria. Parto<br />
anch’io, come i primi <strong>Oblati</strong>, da Port<br />
Isabel, un paese rimasto piccolo. Ben<br />
più piccolo doveva essere a metà del<br />
1800. Unica costruzione di rilievo,<br />
oggi come <strong>al</strong>lora, il grande faro. <strong>Gli</strong><br />
<strong>Oblati</strong>, appena dopo il loro arrivo, si<br />
incamminarono verso Brownsville.<br />
Adesso sono tornati a Port Isabel,<br />
dove hanno costruito la chiesa di<br />
Maria Stella del Mare.<br />
A Brownsville gli <strong>Oblati</strong> costruirono<br />
la prima chiesa appena sei anni<br />
dopo il loro arrivo. L’architetto fu<br />
p. Pietro Ker<strong>al</strong>um. Aveva studiato<br />
architettura a Parigi e aveva fatto<br />
l’ebanista. Per costruire la chie-<br />
MISSIONI <strong>OMI</strong><br />
17 n. 1-2/2011
sa, primo edificio in muratura della<br />
città, dovette prima preparare i<br />
mattoni, sui qu<strong>al</strong>i impresse il sigillo:<br />
<strong>OMI</strong>. Dovette farne <strong>al</strong>tri ancora<br />
perché l’esercito gli rubò quelli già<br />
pronti per costruire il forte Brown!<br />
Per le vele del soffitto della chiesa<br />
utilizzò… autentiche vele di navi!<br />
Nel rapporto del superiore venuto<br />
da Roma, p. Pietro viene descritto<br />
come un “carattere timido, che non<br />
sa farsi rispettare dai Messicani, non<br />
sa imporsi e farsi obbedire”. Forse<br />
per questo il “Padre Pedrito”, come lo<br />
chiamava la gente, era tanto amato.<br />
Quando, sulla cinquantina, cominciò<br />
a farsi debole e a non vederci più<br />
bene, lasciava in ansia i confratelli<br />
ogni volta che partiva a cav<strong>al</strong>lo per<br />
visitare i ranch della regione, anche<br />
perché una volta si era perso per<br />
s<strong>tra</strong>da… Era facile smarrirsi in una<br />
regione completamente piatta, de-<br />
MISSIONI <strong>OMI</strong><br />
n. 1-2/2011 18<br />
Padre Pasqu<strong>al</strong>e Lanese <strong>OMI</strong>, un molisano da più di cinquant’anni in Texas<br />
sertica, d<strong>al</strong>la vegetazione intricata,<br />
senza s<strong>tra</strong>de. Anche oggi molti di<br />
quelli che tentato di en<strong>tra</strong>re in maniera<br />
clandestina d<strong>al</strong> Sud America<br />
negli <strong>Stati</strong> <strong>Uniti</strong>, muoiono in queste<br />
lande. Quanto gli <strong>Oblati</strong> temevano avvenne<br />
davvero. Nel novembre 1872,<br />
il cav<strong>al</strong>lo del “Padre Pedrito” tornò<br />
solo. Del padre non si seppe più<br />
niente, fino a quando tre anni dopo<br />
furono ritrovati i resti del corpo con<br />
quanto aveva con sé; quella volta si<br />
era perso per sempre. Una piazza di<br />
Brownsville è intitolata a lui e il suo<br />
ricordo rimane indelebile.<br />
Un secolo dopo la chiesa costruita<br />
da “Padre Pedrito” è divenuta la<br />
cattedr<strong>al</strong>e della città e, oggi come<br />
<strong>al</strong>lora, gli <strong>Oblati</strong> hanno qui la loro<br />
comunità. Dopo la cattedr<strong>al</strong>e eressero<br />
un’<strong>al</strong><strong>tra</strong> decina di chiese in città,<br />
oggi parrocchie passate <strong>al</strong> clero<br />
diocesano.<br />
P<br />
. Warren Brown, mi accompagna<br />
<strong>al</strong>la visita della cattedr<strong>al</strong>e, dove<br />
è stato il parroco per cinque anni.<br />
Trovo la chiesa piena di gente, quasi<br />
tutta di origine messicana. Si prega<br />
e si canta in spagnolo, con una fede<br />
e una devozione che risc<strong>al</strong>dano<br />
il cuore. Celebra un vecchio Oblato,<br />
venuto d<strong>al</strong>l’It<strong>al</strong>ia più di 50 anni fa,<br />
p. Pasqu<strong>al</strong>e Lanese. Il parroco attu<strong>al</strong>e,<br />
p. Michael, rimane in fondo <strong>al</strong>la<br />
cattedr<strong>al</strong>e, ad accogliere e s<strong>al</strong>utare<br />
la gente, a benedire, ad ascoltare…<br />
Con la sua bella veste oblata e crocifisso,<br />
è l’icona della bontà e della<br />
misericordia. In chiesa viene anche<br />
gente che abita <strong>al</strong> di là del fiume: il<br />
<strong>confine</strong> con il <strong>Messico</strong> passa a poche<br />
centinaia di metri d<strong>al</strong>la cattedr<strong>al</strong>e.<br />
d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong><strong>tra</strong> parte, nella grande<br />
città di Matamoros, con i suoi due<br />
milioni di abitanti, i preti non mancano,<br />
ma tante persone vengono di<br />
qua per la messa, per i battesimi, i<br />
matrimoni... <strong>Gli</strong> <strong>Oblati</strong> continuano<br />
ad esercitare, oggi come 150 anni<br />
fa, un fascino particolare, che attira<br />
gente anche da lontano. Nonostante<br />
i suoi 700.000 abitanti la città è<br />
ancora un paesone messicano; non<br />
sembra neppure di essere negli <strong>Stati</strong><br />
<strong>Uniti</strong>. Il parroco mi conduce at<strong>tra</strong>verso<br />
la parrocchia che si estende<br />
su una vasta area, comprendente<br />
anche <strong>al</strong>tre due chiese, una in un<br />
quartiere di messicani ricchi, con<br />
belle ville, una in un quartiere di<br />
messicani poveri.<br />
Mi parla degli incontri con i giovani-adulti,<br />
dei problemi pastor<strong>al</strong>i della<br />
sua gente, degli immigrati illeg<strong>al</strong>i...<br />
Mi porta nella piazza davanti <strong>al</strong><br />
posto di frontiera, dove una grande<br />
statua di sant’Eugenio dà il benvenuto<br />
ai sudamericani che en<strong>tra</strong>no<br />
negli <strong>Stati</strong> <strong>Uniti</strong>.<br />
<strong>Gli</strong> <strong>Oblati</strong> di oggi lo imitano! Un’<strong>al</strong><strong>tra</strong><br />
comunità oblata è inserita nella<br />
zona più povera della periferia della<br />
città: la chiesa parrocchi<strong>al</strong>e è grande<br />
prefabbricato, come tutte le case<br />
attorno; è la prima chiesa negli <strong>Stati</strong><br />
<strong>Uniti</strong> dedicata a sant’Eugenio. Come<br />
nel passato gli <strong>Oblati</strong> continuano a<br />
costruire la comunità cristiane.
Brownsville, assieme<br />
a G<strong>al</strong>veston,<br />
nella seconda<br />
metà del 1800,<br />
fu il punto di partenza<br />
per un lavoro<br />
missionario che<br />
si estendeva a nord<br />
ovest lungo il corso<br />
del Rio Grande<br />
e a nord lungo il<br />
mare. Mission, Rio<br />
Grande City, Roma,<br />
Laredo, Eagle Pass<br />
sono soltanto <strong>al</strong>cuni<br />
dei luoghi dove<br />
gli <strong>Oblati</strong> hanno annunciato<br />
il Vangelo.<br />
In un raggio di 300 chilometri per<br />
tanto tempo furono gli unici sacerdoti.<br />
Gradatamente hanno lasciato<br />
<strong>al</strong> clero diocesano le chiese e le parrocchie<br />
che avevano costruito. Oggi<br />
continuano ad essere presenti sul<br />
Una vecchia foto della comunità oblata a Brownsville<br />
territorio con otto comunità.<br />
Partivano a cav<strong>al</strong>lo. Li avevano soprannominati<br />
“la cav<strong>al</strong>leria di Cristo”.<br />
Andavano a visitare le famiglie<br />
dei cow boy, come li chiamavano<br />
di qua d<strong>al</strong> <strong>confine</strong>, dei vaqueros, di<br />
là del <strong>confine</strong>. E gli<br />
<strong>Oblati</strong> andavano di<br />
qua e di là del Rio<br />
Grande, senza troppo<br />
problemi. Oggi<br />
gli USA hanno inn<strong>al</strong>zato<br />
un muro<br />
di separazione per<br />
impedire il flusso di<br />
immigranti clandestini<br />
d<strong>al</strong> sud. Allora<br />
controlli non ce<br />
n’erano e gli <strong>Oblati</strong><br />
si sentivano liberi di<br />
predicare la Parola<br />
di Dio senza confini,<br />
che <strong>tra</strong> l’<strong>al</strong>tro erano<br />
stati <strong>tra</strong>cciati pochi<br />
anni prima. Tanto più che in queste<br />
regioni del Texas la popolazione era<br />
per la maggior parte di origine messicana<br />
e parlava lo spagnolo. Anche<br />
gli immigrati d<strong>al</strong>l’Europa parlavano<br />
–e parlano!– una lingua a metà <strong>tra</strong><br />
Devozione popolare nella chiesa di Mission. Sull’<strong>al</strong>tare le foto dei soldati in guerra<br />
MISSIONI <strong>OMI</strong><br />
19 n. 1-2/2011
l’inglese e lo spagnolo. Una famosa<br />
foto del 29 gennaio 1911, (collocata<br />
nel titolo di questo articolo a<br />
pag. 17, ndr), ri<strong>tra</strong>e sette “cav<strong>al</strong>ieri<br />
di Cristo” schierati “a battaglia”.<br />
Solo che, invece delle pistole, <strong>al</strong>la<br />
cintura hanno appeso il crocifisso!<br />
In quei giorni erano ormai 85 gli<br />
<strong>Oblati</strong> del Texas. Avevano superato<br />
mille difficoltà: la febbre gi<strong>al</strong>la, che<br />
si era presi otto di loro, gli uragani<br />
che portavano distruzioni, i Confederati<br />
che avevano messo a ferro<br />
e fuoco Brownsville…<br />
Il più anziano degli <strong>Oblati</strong> ri<strong>tra</strong>tto<br />
nella famosa foto della “cav<strong>al</strong>leria<br />
di Cristo”, quello <strong>al</strong> centro, è p. Jean<br />
Bretault, nato nel 1843 in Francia e<br />
arrivato in Texas nel 1872. Presto<br />
la gente prese a chiamarlo Padre<br />
Juanito, per mos<strong>tra</strong>rgli l’affetto che<br />
aveva per lui, o Giovanni della Costa,<br />
perché andava a cav<strong>al</strong>lo su e<br />
giù lungo la costa, <strong>tra</strong> Brownsville e<br />
MISSIONI <strong>OMI</strong><br />
n. 1-2/2011 20<br />
P. Francis Kelly Nemeck <strong>OMI</strong>, da tanti anni <strong>al</strong>la guida del centro di<br />
preghiera Lebh Shomea, nell’antico ranch dei Kenedy<br />
Corpus Christi; un viaggio di quasi<br />
duecento chilometri, che ogni volta<br />
gli prendeva vari mesi.<br />
Una tappa obbligata del girovagare<br />
missionario era il ranch della<br />
famiglia Kenedy che, nella grande<br />
proprietà terrena, dava lavoravano<br />
un 200 messicani come cow boy,<br />
cuochi, giardinieri… Padre Juanito<br />
celebrava la messa, faceva il catechismo<br />
ai bambini, battezzava, benediva<br />
i matrimoni e accompagnava<br />
i morti <strong>al</strong> cimitero. Era ormai<br />
tempo che nel ranch dei Kenedy<br />
ci fosse anche una chiesa: il 20 ottobre<br />
1897 p. Juanito era lì per la<br />
consacrazione.<br />
Sono andato a vedere la chiesa del<br />
ranch, oggi più bella che mai, e ho<br />
letto l’attestato della consacrazione<br />
per le mani del vescovo, con tanto<br />
di controfirma di p. Juanito. Ho visto<br />
anche il “cimitero dei cow boy”,<br />
come lo chiamano qui, che da più<br />
di 100 anni custodisce i morti dei<br />
bovari che lavoravano nel ranch.<br />
La famiglia Kenedy aveva una grande<br />
venerazione per questo missionario,<br />
<strong>al</strong> punto che, trent’anni dopo la<br />
sua morte, gli ultimi eredi lasciarono<br />
la proprietà agli <strong>Oblati</strong>. Nel 1961<br />
la villa del ranch divenne noviziato<br />
e d<strong>al</strong> 1973 è casa di preghiera. La<br />
casa di preghiera si chiama Lebh<br />
Shomea, una parola ebraica che<br />
significa “cuore docile”, e si espira<br />
<strong>al</strong>la preghiera di S<strong>al</strong>omone: “Signore,<br />
concedi <strong>al</strong> tuo servo un cuore<br />
docile… che sappia distinguere il<br />
bene d<strong>al</strong> m<strong>al</strong>e” (1 Re 3, 9). Circa<br />
500 persone <strong>al</strong>l’anno fanno qui una<br />
esperienza di assoluto silenzio, di<br />
preghiera, di solitudine. Una quindicina<br />
di casette, disseminate nella<br />
proprietà, costituiscono dei veri e<br />
propri eremitaggi.<br />
Da ormai da tanti anni <strong>al</strong>la guida del<br />
centro di preghiera c’è p. Francis<br />
Kelly Nemeck, profondamente convinto<br />
di questa particolare attività<br />
missionaria: insegnare <strong>al</strong>la gente a<br />
pregare, a mettersi davanti a Dio,<br />
a ritrovare la propria s<strong>tra</strong>da. Anche<br />
questo fanno gli <strong>Oblati</strong>!
tempo di ripartire per il mio pel-<br />
È legrinaggio. Seguendo il corso<br />
del fiume percorro la s<strong>tra</strong>da militare,<br />
che collegava il forte Browns con<br />
il fort Ringgold. Oggi quella s<strong>tra</strong>da<br />
è chiamata anche il “cammino degli<br />
<strong>Oblati</strong>”.<br />
Quando leggevo della V<strong>al</strong>le del Rio<br />
Grande, mi immaginavo colline e<br />
montagne dove scorreva il fiume.<br />
Niente di più piatto. Da quando sono<br />
partito da San Antonio ho percorso<br />
più di 600 chilometri senza<br />
trovare una minima ondulazione;<br />
tutto piatto da morire. I ranch di<br />
una volta, con l’<strong>al</strong>levamento del bestiame,<br />
oggi hanno ceduto il posto<br />
<strong>al</strong>le fattorie, con le coltivazioni di<br />
canna da zucchero, ortaggi, limoni<br />
e arance, cotone. Lungo la s<strong>tra</strong>da<br />
sono disseminate le chiese costruite<br />
dagli <strong>Oblati</strong>. Quella di Santa Maria è<br />
un autentico gioiello. Al ciglio della<br />
s<strong>tra</strong>da minuscoli cimiteri senza<br />
recinzione <strong>al</strong>cuna, con le semplici<br />
croce piantate nel prato.<br />
Nel ranch della P<strong>al</strong>omita, a poco<br />
più di 150 km da Brownsville, visito<br />
l’antica chiesetta, <strong>al</strong>tro punto<br />
di irradiazione della “cav<strong>al</strong>leria<br />
di Cristo”. La città, che più tardi è<br />
sorta nelle vicinanze, ha preso il<br />
nome di Mission: da lì partiva la<br />
missione. Attorno <strong>al</strong>la cappella, ormai<br />
monumento storico, la città ha<br />
costruito un parco. Mi raccolgo in<br />
preghiera ricordando i nostri antichi<br />
“cav<strong>al</strong>ieri”.<br />
Anche nella città di Mission la prima<br />
chiesa fu costruita dagli <strong>Oblati</strong>. La<br />
famosa foto del 29 gennaio 1911,<br />
che ri<strong>tra</strong>e i 7 “cav<strong>al</strong>ieri di Cristo”, fu<br />
scattata il giorno dell’inaugurazione<br />
della chiesa, dedicata <strong>al</strong>la Madonna<br />
di Guad<strong>al</strong>upe. I due <strong>Oblati</strong> che oggi<br />
vivo nella parrocchia mi accolgono<br />
con festa.<br />
Al<strong>tra</strong> tappa del pellegrinaggio il<br />
Santuario nazion<strong>al</strong>e della Madonna<br />
di san Giovanni, il più grande<br />
e il più bel santuario costruito dagli<br />
<strong>Oblati</strong> nel mondo, secondo forse<br />
soltanto a Notre Dame du Cap<br />
in Canada. Della prima costruzione,<br />
sempre degli <strong>Oblati</strong>, è rimasto<br />
soltanto il campanile: un pastore<br />
protestante, aveva promesso che<br />
avrebbe distrutto tutto, e infatti si<br />
lanciò sul santuario con il suo ae-<br />
reo, durante la messa. Tutti s<strong>al</strong>vi<br />
meno il pilota sventurato.<br />
<strong>Gli</strong> <strong>Oblati</strong> riuscirono a portare in<br />
s<strong>al</strong>vo la statua della Madonna e il<br />
Santissimo prima che tutto andasse<br />
in fiamme. Al suo posto costruirono<br />
una nuova chiesa, per la parrocchia,<br />
e vicino il grande santuario, con<br />
tutte le opere annesse e connesse:<br />
casa e <strong>al</strong>bergo per i pellegrini,<br />
casa di riposo per anziani, scuole,<br />
casa di ritiri...<br />
Un gioiello, a cominciare d<strong>al</strong>l’opera<br />
d’arte che incornicia la statuetta<br />
della Vergine. Circolare, la basilica<br />
ha una capienza di 2500 persone.<br />
Anche oggi tanta gente… Poi il vescovo<br />
ha chiesto che tutto passasse<br />
<strong>al</strong>la diocesi. L’anno scorso sono<br />
partiti gli ultimi <strong>Oblati</strong>: tutto per il<br />
bene della Chiesa. Dovrei inol<strong>tra</strong>rmi<br />
ancora più avanti nella v<strong>al</strong>le, verso<br />
<strong>al</strong>tre mete, seguendo il cammino<br />
degli <strong>Oblati</strong>. I padri di Roma (così<br />
si chiama una città della V<strong>al</strong>le) e di<br />
Eagle Pass sarebbero contenti di vedermi.<br />
Ma il mio pellegrinaggio volge<br />
<strong>al</strong> termine. Ho appena gustato un<br />
tocco delle origini… e anche della<br />
vita che ancor oggi continua.<br />
MISSIONI <strong>OMI</strong><br />
21 n. 1-2/2011
MISSIONI <strong>OMI</strong><br />
n. 1-2/2011 22<br />
IL RITRATTO DI UNA SPIRITUALITÀ<br />
Due missionari del Texas ci spiegano la spiritu<strong>al</strong>ità oblata<br />
Erano gli anni della<br />
Rivoluzione messicana<br />
e delle leggi anticleric<strong>al</strong>i<br />
adottate d<strong>al</strong><br />
governo C<strong>al</strong>les: requisizione<br />
dei beni ecclesiastici,<br />
chiusura delle<br />
scuole cattoliche, soppressione<br />
degli ordini<br />
religiosi. Erano gli<br />
anni dell’opposizione<br />
cattolica, con l’<strong>al</strong>a pacifica<br />
della “Lega Nazion<strong>al</strong>e<br />
per la Libertà<br />
Religiosa”, e quella<br />
favorevole ad azioni<br />
violente, animata dai<br />
famosi “Cristero”. Era<br />
il tempo della pubbliche<br />
esecuzioni di<br />
cristiani accusati anche<br />
soltanto di professarepubblicamente<br />
la fede cattolica.<br />
Anche padre Joseph<br />
si trovò nell’occhio<br />
del ciclone. Si s<strong>al</strong>vò<br />
due volte per miracolo.<br />
La prima si face<br />
passare per un commerciante<br />
tedesco, la<br />
seconda indossando<br />
un’uniforme di uffici<strong>al</strong>e<br />
della marina.<br />
Questa seconda volta venne addirittura scortato<br />
d<strong>al</strong>la polizia fino <strong>al</strong>la sua nave. Sapevano che qui<br />
si nascondeva un prete. Lo cercarono invano, con<br />
l’aiuto dei passeggeri, invogliati d<strong>al</strong>la taglia che pesava<br />
sulla sua testa. Una volta che la nave uscì d<strong>al</strong>le<br />
acque territori<strong>al</strong>i messicane, l’uffici<strong>al</strong>e cambiò d’abito<br />
e indossò la veste e il crocifisso oblato lasciando di<br />
stucco i passeggeri.<br />
Padre Joseph Rose era nato a Bonn, in Germania, il<br />
24 gennaio 1877. Una volta diventato Oblato ricevette<br />
la sua prima obbedienza per il <strong>Messico</strong>. Ne era felicissimo.<br />
“La gioia che provo nel ricevere l’obbedienza<br />
per il <strong>Messico</strong>, scrisse <strong>al</strong> suo superiore, è ineffabile.<br />
Come sono grato a Dio che mi sceglie per prendere<br />
parte a una fondazione nuova. Oh, sì, lo ringrazio<br />
e lo ringrazierò ogni giorno della mia vita” (3 mar-<br />
zo 1902). Pochi giorni<br />
dopo gli riprendeva:<br />
“Ve lo dico e lo ripeto,<br />
che andrò volentieri in<br />
<strong>Messico</strong> per far parte<br />
d’una fondazione, perché<br />
so che il buon Dio<br />
mi ha chiamato at<strong>tra</strong>verso<br />
la vos<strong>tra</strong> persona.<br />
Ho pregato molto<br />
perché il Buon Dio mi<br />
doni la grazia necessaria<br />
per compiere i miei<br />
doveri di stato” (20 marzo<br />
1902).<br />
Partì con libri e bagagli<br />
come tutti gli <strong>al</strong>tri, ma<br />
in più aveva con sé una<br />
cassa di articoli da fotografo.<br />
Era infatti un artista!<br />
Lo avevano scoperto<br />
presto durante gli anni<br />
della sua formazione in<br />
Germania. Il suo superiore,<br />
p. Leynhecher, nel<br />
1898, <strong>al</strong>la vigilia degli<br />
ordini minori, scriveva<br />
di lui “La sua intelligenza<br />
ha sb<strong>al</strong>ordito; non<br />
si aspettavano che riuscisse<br />
così bene <strong>al</strong>lo<br />
Scolasticato. A volte è<br />
P. Joseph Rose <strong>OMI</strong><br />
un po’ ingenuo. Artista<br />
(notevole t<strong>al</strong>ento per il<br />
disegno)… Cuore tenero e sensibili, riconoscente per<br />
natura… è pieno di ardore per la sua perfezione. Di<br />
s<strong>al</strong>ute cagionevole e tuttavia sano”.<br />
È un ri<strong>tra</strong>tto che rimarrà in<strong>al</strong>terato lungo tutta la<br />
sua vita. Sempre fragile di s<strong>al</strong>ute, accusa m<strong>al</strong> di testa,<br />
stanchezza…, uno di quelli che sembra siano<br />
sempre per morire, eppure capace di arrivare a 80<br />
anni senza mai venir meno ai suoi impegni di missionario<br />
in mezzo <strong>al</strong>la gente. Sensibile e semplice, sa<br />
affrontare situazioni difficili e guidare le comunità.<br />
E soprattutto, artista: musicista, pittore, fotografo. È<br />
di lui come artista che voglio parlare.<br />
Non lo conoscevo fino a quando non ho visto la riproduzione<br />
di uno dei suoi quadri a Sarita, nel sud del<br />
Texas, e poi l’origin<strong>al</strong>e negli archivi di San Antonio. È<br />
il ri<strong>tra</strong>tto di uno dei missionari più famosi del Messi-
La cappella de La P<strong>al</strong>omita, come si presenta oggi. Da<br />
qui partivano i missionari per evangelizzare i ranch dei<br />
dintorni. La loc<strong>al</strong>ità ha dato il nome <strong>al</strong>la città poi sorta<br />
vicina: Mission<br />
co, p. Juanito de<br />
I due si sono in-<br />
la Costa (il suo<br />
con<strong>tra</strong>ti e cono-<br />
nome francese<br />
sciuti molto be-<br />
era Jean Brene<br />
in Texas dove<br />
tault), di cui par-<br />
p. Joseph era arliamonell’articorivato,<br />
d<strong>al</strong> Meslo.<br />
Mi è piaciuto<br />
sico, nel 1914.<br />
l’intensa espres-<br />
P. Juanito vi<br />
sione del ri<strong>tra</strong>t-<br />
era d<strong>al</strong> lontano<br />
to, ma soprat-<br />
1872, quando p.<br />
tutto mi hanno<br />
Joseph non era<br />
colpito le scrit-<br />
ancora nato.<br />
te che lo circon-<br />
Per p. Josedano,<br />
sei paroph<br />
era un vero<br />
le nelle qu<strong>al</strong>i mi<br />
modello, come<br />
sembra si voles-<br />
scrisse il 2 giuse<br />
racchiudere la<br />
gno 1934 <strong>al</strong> su-<br />
spiritu<strong>al</strong>ità oblaperioregenerata.<br />
Allora ho vole<br />
a Roma: “Oggi<br />
luto conoscerne<br />
siamo tornati d<strong>al</strong><br />
l’autore, Joseph<br />
Noviziato, dove<br />
Rose, e il sogget-<br />
abbiamo accomto,<br />
Jean Bretault.<br />
pagnato <strong>al</strong> suo<br />
Mi sono chiesto<br />
ultimo riposo il<br />
perché p. Jose-<br />
nostro amatissiph<br />
abbia voluto<br />
mo Padre Jua-<br />
abbinare il ri<strong>tra</strong>tnito,<br />
modello di<br />
to di un Oblato<br />
vero religioso e<br />
con le sei parole.<br />
missionario dei<br />
Vedeva forse in<br />
poveri”.<br />
lui l’espressione<br />
Penso v<strong>al</strong>ga la<br />
della spiritu<strong>al</strong>i-<br />
pena leggere le<br />
tà dei Missiona-<br />
sei parole <strong>al</strong>ri<br />
<strong>Oblati</strong>? E cola<br />
luce della vime<br />
è pervenuto<br />
P. Juanito de la Costa <strong>OMI</strong> (Jean Bretault)<br />
ta di en<strong>tra</strong>mbi i<br />
a sintetizzarla in<br />
missionari.<br />
sei parole? Era forse il frutto della propria esperien- È quello che tenteremo di fare, mese per mese, nei<br />
za missionaria?<br />
prossimi numeri della rivista.<br />
MISSIONI <strong>OMI</strong><br />
23 n. 1-2/2011
MISSIONI <strong>OMI</strong><br />
n. 1-2/2011 24<br />
Ve<strong>tra</strong>ta raffigurante Sant’Eugenio de Mazenod, Fondatore dei <strong>Missionari</strong> <strong>OMI</strong>, con in mano il cartiglio sul qu<strong>al</strong>e sono<br />
scritti i nomi dei componenti il gruppo della “cav<strong>al</strong>leria”