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tenere ancorato il mondo<br />

del<strong>la</strong> sanità a leggi<br />

fissate centralisticamente.<br />

Leggi che non<br />

guardavano all’interesse<br />

del cittadino ma al<strong>la</strong><br />

difesa di un modello<br />

burocratico e che legava<br />

tutto a decisioni prese<br />

dell’altro”.<br />

Invece?<br />

“Con <strong>la</strong> 31 abbiamo voluto<br />

liberare le energie<br />

che sapevamo essere<br />

presenti all’interno del<strong>la</strong><br />

nostra regione e che<br />

sono e continuano ad<br />

essere <strong>la</strong> ricchezza più<br />

forte del<strong>la</strong> Lombardia. Abbiamo accreditato<br />

quelle strutture private che garantissero<br />

strettissimi parametri di qualità, abbiamo<br />

attivato verifiche e controlli a tappeto. Oggi<br />

il servizio che esse rendono al servizio sanitario<br />

regionale è innegabile. Arricchiscono<br />

l’offerta di buona sanità che <strong>la</strong> Lombardia è<br />

in grado di offrire. Mi auguro che i cittadini<br />

possano valutarci per quello che abbiamo<br />

fatto in concreto, come mi auguro che un<br />

eventuale successo elettorale ci metta nelle<br />

condizioni di dare piena attuazione ai principi<br />

del<strong>la</strong> legge 31 e delle tante riforme che<br />

hanno reso <strong>la</strong> Lombardia unica nel panora-<br />

ma nazionale”.<br />

Ritiene che <strong>la</strong> centralità del cittadino e del<br />

paziente, fondata sul diritto di libertà di<br />

scelta del luogo di cura, sia ancora attuale?<br />

“È un principio attualissimo e sacrosanto<br />

che abbiamo reso legge. I pregiudizi ideologici<br />

si stanno attenuando anche perché i<br />

cittadini stessi verificano<br />

<strong>la</strong> bontà delle scelte”.<br />

Quanto al finanziamento<br />

che arriva dal<br />

Governo al<strong>la</strong> sanità<br />

lombarda?<br />

“Non sono affatto<br />

contento. Anche se il<br />

governo di centro destra<br />

ha notevolmente<br />

incrementato le risorse<br />

complessive, oggi noi<br />

non siamo responsabili<br />

delle stesse. E <strong>la</strong> situazione<br />

resterà immutata<br />

fintanto che<br />

non si completerà <strong>la</strong><br />

riforma federalista.<br />

Non solo, all’interno del<strong>la</strong> realtà italiana,<br />

<strong>la</strong> nostra Regione è vittima di un trattamento<br />

non equo”.<br />

Perché?<br />

“Lo spiego subito. Chi vive in Liguria riceve<br />

1458 euro pro capite, chi vive in Emilia<br />

Romagna 1373. Un lombardo appena 1308<br />

euro”.<br />

Cioè 65 euro meno di un emiliano e 150<br />

meno di un ligure.<br />

“Esattamente. Se il nostro finanziamento<br />

fosse pari a quello del<strong>la</strong> Liguria, ad esempio,<br />

disporremmo di 1380 milioni<br />

di euro in più nel nostro bi<strong>la</strong>ncio.<br />

E questo a fronte di una<br />

spesa sanitaria del<strong>la</strong><br />

Lombardia (pari al 4,8 per cento<br />

del Prodotto interno lordo<br />

regionale) che è inferiore sia a<br />

quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Liguria sia<br />

dell’Emilia”.<br />

Prendiamo meno e spendiamo<br />

anche meno. L’ultima finanziaria<br />

sembra accentuare<br />

il peso dello Stato nel<strong>la</strong> sanità.<br />

È d’accordo?<br />

“Penso che serva più Regione<br />

e meno Stato. Non fosse altro<br />

perché – e i dati lo confermano<br />

– <strong>la</strong> Lombardia riesce a dare<br />

migliori servizi a costi minori<br />

dello Stato”.<br />

Cosa augura a questa regione?<br />

“La Lombardia è <strong>la</strong> terra delle opportunità,<br />

le auguro di saperle cogliere con<br />

quello spirito di solidarietà operativa che<br />

è proprio dei suoi cittadini. A me, ai politici,<br />

spetta il compito di trovare gli strumenti<br />

per favorire questo. Ed è una sfida<br />

esaltante che merita tutto il mio impegno<br />

e quello dei miei col<strong>la</strong>boratori anche per i<br />

prossimi cinque anni”.<br />

~ 5 ~<br />

IL COMMENTO<br />

Vince <strong>la</strong> libertà<br />

di scelta<br />

DI GABRIELE PELISSERO<br />

La legis<strong>la</strong>tura regionale che si conclude ha visto il<br />

pieno consolidamento del “modello lombardo”di<br />

sistema sanitario, e <strong>la</strong> sua affermazione a livello<br />

nazionale e internazionale.<br />

Hanno vinto i principi del<strong>la</strong> libertà di scelta del cittadino<br />

e del paziente, (l’unico modo per renderlo<br />

protagonista e assegnargli un potere vero nei confronti<br />

del sistema sanitario) del<strong>la</strong> separazione tra<br />

ASL e ospedali (restituendo a questi ultimi l’indispensabile<br />

autonomia ma anche un più alto livello<br />

di responsabilità),del pluralismo dei gestori del<strong>la</strong><br />

rete ospedaliera e ambu<strong>la</strong>toriale, con mix pubblico<br />

– privato che ha prodotto una competizione<br />

virtuosa fra tutti per rendere un servizio sempre migliore<br />

ai ma<strong>la</strong>ti (e che ha anche prodotto un grande<br />

investimento di capitali nel<strong>la</strong> sanità lombarda,<br />

creando oltre alle cure anche ricchezza e occupazione).Oggi<br />

in Lombardia abbiamo sicuramente <strong>la</strong><br />

migliore sanità italiana ( lo dimostrano i 200.000<br />

pazienti di oltre Regioni che vengono liberamente<br />

qui a curarsi) e abbiamo raggiunto una qualità perfettamente<br />

equivalente a quanto di meglio offrono<br />

i paesi più avanzati dell’Unione Europea.<br />

Forse tutto questo non è stato sufficientemente<br />

rappresentato all’opinione pubblica, ma certamente<br />

tutte le indagini sul<strong>la</strong> soddisfazione dei pazienti<br />

mostrano indici altissimi (i più alti nelle<br />

aziende ospedaliere di diritto privato del<strong>la</strong> rete<br />

AIOP) e ne siamo fieri.<br />

Dobbiamo <strong>la</strong>vorare ancora molto sul<strong>la</strong> riabilitazione,<br />

<strong>la</strong> cronicità, i “ricoveri prolungati”, che sono<br />

sicuramente indispensabili per completare l’offerta<br />

dei servizi.<br />

Le aziende ospedaliere dovranno preparare nei<br />

prossimi mesi i progetti attuativi del Piano<br />

Regionale per <strong>la</strong> Riabilitazione, e questa sarà una<br />

sfida importantissima per il nostro sistema ospedaliero.<br />

Bisognerà soprattutto evitare di reintrodurre<br />

modelli rigidi (il posto letto è mio anche se è<br />

vuoto!) e invece mantenere <strong>la</strong> massima flessibilità<br />

dell’intero ospedale (tutti i letti e tutte le risorse<br />

debbono essere utilizzate ogni giorno al meglio,<br />

senza barriere, per rispondere in pieno ai bisogni<br />

dell’utenza).<br />

Bisognerebbe infine abbandonare ogni pregiudizio<br />

ideologico (speriamo siano in declino almeno<br />

nel dibattito politico sul<strong>la</strong> sanità in Lombardia le<br />

sterili contraddizioni fra pubblico e privato) e guardare<br />

al<strong>la</strong> sanità cercando tutti insieme <strong>la</strong> massima<br />

qualità e il minore costo,sapendo però che in questo<br />

fondamentale settore dei servizi al<strong>la</strong> persona<br />

(e anche proprio negli ospedali) bisognerà investire<br />

di più nel futuro.<br />

E con questo formuliamo una augurio di buon <strong>la</strong>voro<br />

al<strong>la</strong> prossima legis<strong>la</strong>tura regionale lombarda.<br />

Mondo Salute Lombardia <strong>la</strong> seguirà con ancor maggiore<br />

interesse,cercando di contribuire a realizzare<br />

un sistema sanitario libero e davvero al servizio di<br />

tutti i cittadini,efficiente e di altissima qualità.

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