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Gennaio - numero ventisei - Università degli studi di Cagliari.

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14<br />

I<br />

Numero 26<br />

gennaio 2005<br />

come e i perché della comunicazione. I segreti<br />

<strong>di</strong> una campagna pubblicitaria. La<br />

strada per avvicinare giovani e no alla lettura. Il<br />

connubio tra spot e romanzo. L’influenza della<br />

narrativa nella pubblicità e viceversa. Argomenti<br />

attuali per uno scenario composito e ricco <strong>di</strong><br />

spunti. La comunicazione dall’A alla Z è stata al<br />

centro del convegno nazionale che si è tenuto a<br />

Carbonia. Scrittori e pubblicitari. Linguaggi a confronto<br />

ha è andata nel back stage della comunicazione.<br />

Per interrogarsi e capire: dove<br />

la società, che ruolo hanno i linguaggi,<br />

cosa succede alla lingua italiana.<br />

E il <strong>di</strong>battito tra creativi e narratori<br />

è stato avvincente. Da un lato,<br />

i maghi dello spot. Sintetici e caustici<br />

per definizione. Dall’altro, i maestri<br />

della penna. Interpreti del noir e<br />

della vita quoti<strong>di</strong>ana, capaci <strong>di</strong> decifrare<br />

dolori e successi, sentimenti e<br />

gioie, la vita e la morte. Luciano Marroccu,<br />

autore <strong>di</strong> successo e docente <strong>di</strong><br />

Storia all’ateneo <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>, taglia corto:<br />

“Gli scrittori non possono non guardare al linguaggio<br />

pubblicitario, anche perché nel Novecento<br />

è stato centrale nelle società <strong>di</strong> massa”. Al convegno<br />

– tenutosi al Teatro centrale - hanno aderito,<br />

tra gli altri, gli scrittori Flavio Soriga, Luciano<br />

Marroccu, Francesco Abate, Nino Nonnis,<br />

Roberto Valentini, Massimo Carlotto, Giorgio<br />

Todde, Salvatore Mannuzzu, Giulio Angioni. I<br />

lavori - organizzati dalla TP-Associazione italia-<br />

N<br />

Linguaggi a confronto<br />

Pubblicitari e scrittori termometro dello sviluppo socioculturale<br />

Luciano Marroccu<br />

ell’ambito <strong>degli</strong> incontri della facoltà <strong>di</strong><br />

Giurisprudenza dell’università <strong>di</strong> Modena<br />

e Reggio Emilia, si è tenuto nel capoluogo modenese<br />

una giornata <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong> su “La comunicazione<br />

pubblica”. Coor<strong>di</strong>nati dal professor Aljs Vignudelli<br />

dell’ateneo ospitante, i lavori hanno presentato<br />

la comunicazione pubblica nei<br />

suoi vari aspetti. Da un lato, infatti,<br />

rappresenta un vero e proprio<br />

dovere (ad esempio, quando<br />

corrisponde all’obiettivo della trasparenza<br />

amministrativa), al quale<br />

si ricollega la progressiva apertura<br />

del “burocrate” amministrativo<br />

all’accesso, alla partecipazione<br />

e al controllo da parte dei citta<strong>di</strong>ni.<br />

Dall’altro lato, costituisce<br />

uno strumento funzionale al perseguimento dei<br />

fini istituzionali dei soggetti pubblici, con un notevole<br />

valore aggiunto nell’ottica <strong>di</strong> un buon an-<br />

È un libro che parla <strong>di</strong> donne ed è scritto da<br />

donne, l’ultima pubblicazione curata da Laura<br />

Pisano, docente <strong>di</strong> Storia del giornalismo<br />

nella facoltà <strong>di</strong> Lingue del nostro ateneo. Si intitola “Donne del giornalismo italiano.<br />

Da Eleonora Fonseca Pimentel a Ilaria Alpi”. È un <strong>di</strong>zionario storico bio-bibliografico<br />

che racconta tre secoli <strong>di</strong> giornalismo al femminile, dal Settecento ad oggi.<br />

È il frutto <strong>di</strong> anni <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> ricerca, che hanno impegnato Paola Balducci,<br />

Belinda Boeddu, Nicoletta Murgia, Eleonora Pintus, Stefania Pisano, Simonet-<br />

na pubblicitari accorsa all’appuntamento voluto<br />

dal delegato regionale, Aldo Brigaglia con una<br />

ventina <strong>di</strong> esperti - hanno avuto il supporto del<br />

comune <strong>di</strong> Carbonia e del Sistema bibliotecario<br />

interurbano del Sulcis. Tra i temi trattati le contaminazioni<br />

e le innovazioni linguistiche. “I linguaggi<br />

non hanno frontiere e si incontrano sempre.<br />

E seguire le mutazioni della comunicazione pubblicitaria<br />

e della narrativa permette <strong>di</strong> capire anche<br />

lo sviluppo sociale” ha spiegato Marroccu. Da<br />

segnalare la relazione Il linguaggio:<br />

la casa dell’essere del filosofo Mario<br />

Ciusa Romagna. E gli interventi <strong>di</strong><br />

Enrico Cogno (Papaveri e papere:<br />

come nascono le canzoni), Brigaglia<br />

(Uomini e topiche), Tiziana Pittia<br />

(Il ven<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> parole). Per gli scrittori,<br />

interviste, testi e mini storie.<br />

Da citare, Abate (“Cattiva scrittura”),<br />

Carlotto (“Alligatori in fuga”),<br />

Marroccu (“La storia e le bugie”),<br />

Nonnis (“Partita a biliar<strong>di</strong>no”),<br />

Angioni (“Il sale sulla parola”). Infine,<br />

cultura e ambiente. “La promozione del territorio,<br />

del turismo e della cultura è anche buona<br />

comunicazione, specie quando si riconverte una città<br />

come la nostra, che passa dall’industria mineraria<br />

al terziario, il turismo e l’arte” ha detto il sindaco<br />

<strong>di</strong> Carbonia, Tore Cherchi. “Scrittori e pubblicitari<br />

sono tra gli attori principali <strong>di</strong> quel che<br />

avviene quoti<strong>di</strong>anamente e il loro linguaggio è lo<br />

specchio del sociale” ha rilanciato Aldo Brigaglia.<br />

Comunicazione, ad<strong>di</strong>o al burocrate<br />

All’ateneo <strong>di</strong> Modena un seminario su istituzioni e servizi pubblici<br />

Laura Pisano<br />

e il giornalismo al femminile<br />

Modena. Teatro San Carlo<br />

damento concepito in termini <strong>di</strong> efficacia ed efficienza<br />

nell’organizzazione e nell’erogazione dei<br />

servizi pubblici. Questo fenomeno <strong>di</strong> comunicazione<br />

<strong>di</strong> massa influisce in maniera determinante<br />

sul modo <strong>di</strong> essere della società contemporanea<br />

e si pone così come elemento imprenscin<strong>di</strong>bile<br />

delle moderne democrazie.<br />

Sono intervenuti durante le due<br />

sessioni: Paola Marsocci e Alberto<br />

Vespaziani <strong>di</strong> Roma La Sapienza,<br />

Ottavio Gran<strong>di</strong>netti <strong>di</strong> Viterbo<br />

La Tuscia, Marco Gestri e<br />

Antonio Riviezzo <strong>di</strong> Modena -<br />

Reggio Emilia, Franco Dainotti<br />

dell’Autorità per le garanzie nelle<br />

comunicazioni, Alessandro<br />

Delfa del Comitato regionale per<br />

le comunicazione della regione Sicilia e Stefania<br />

De Marco, responsabile Urp dell’Or<strong>di</strong>ne <strong>degli</strong> psicologi<br />

del Lazio. Stefano Cocumelli<br />

Missa Eulalia<br />

in prima assoluta<br />

Concerto dell’Ensemble Laborintus<br />

per la rassegna Campanas e Sonus<br />

L<br />

a prima esecuzione assoluta. Nella restaurata<br />

e aperta <strong>di</strong> recente al pubblico, chiesa<br />

<strong>di</strong> Santa Eulalia. Firmata dal compositore Marcello<br />

Pusceddu, su commissione del Centro sardo Stu<strong>di</strong><br />

e ricerche, la Missa Eulaliae è stata seguita da<br />

un folto gruppo <strong>di</strong> studenti e docenti universitari.<br />

Un evento speciale apprezzato da pubblico e critica<br />

quello dello scorso 29 <strong>di</strong>cembre. L’appuntamento,<br />

una manifestazioni <strong>di</strong> ricerca dell’ottava e<strong>di</strong>zione<br />

del Festival internazionale Campanas e Sonus,<br />

è stato <strong>di</strong>retto da Gabriele Romagnoli. Sul palco<br />

l’Ensemble Strumentale Laborintus con Marco<br />

Ligas (violino), Donatella Paro<strong>di</strong> (viola), Giuseppe<br />

Fadda (violoncello), Sergio Fois (contrabbasso),<br />

Cinzia Sacchetti (oboe e corno inglese), Angelo<br />

Vargiu (clarinetto), Costantino Dettori (fagotto),<br />

Francesco Lento (tromba), Gavino Mele<br />

(corno), Emiliano Desole (trombone). Ensemble<br />

Vocale Laborintus con Roberto Romagnino (soprano),<br />

Salvatore Ortu (soprano), Luca Sannai (tenore),<br />

Fabrizio Mangatia (baritono), Marco Lambroni<br />

(basso). Il Centro Sardo Stu<strong>di</strong> e Ricerche ha<br />

collaborato con gli arrangiamenti elettronici <strong>di</strong><br />

Marco Meloni, Mauro Mulas e Marco Angioni.<br />

Missa Eulaliae. Marcello Pusceddu, compositore<br />

già allievo <strong>di</strong> Franco Oppo, con una pre<strong>di</strong>lezione<br />

per la strumentazione che insegue le tematiche regionali,<br />

è il musicista sardo che sta unendo i percorsi<br />

della nuova ricerca. “È con estrema <strong>di</strong>fficoltà<br />

che si commissiona una messa da eseguire in uno spazio<br />

sacro, ma il nostro intento per la realizzazione –<br />

ha detto Dario Piludu, <strong>di</strong>rettore artistico del Festival<br />

- è credere che possa suscitare una nuova esplorazione<br />

del suono”. Nella Missa le campane della<br />

chiesa sono entrate nella partitura: un evento sotto<br />

il profilo teorico sia per la scrittura, che ha rispettato<br />

le cinque parti della messa musicale, sia<br />

per la lingua scritta, il latino. L’ottava e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

Campanas e Sonus ha avuto 27 appuntamenti. Unica<br />

rassegna sarda attenta alla rivalutazione del patrimonio<br />

etnico e musicale, ha ospitato gli interpreti<br />

mon<strong>di</strong>ali della sperimentazione sonora. Tra<br />

questi, Eduardo Polonio, Llorenc Barber, David<br />

Moss. Santa Eulalia, Cittadella dei musei, cripta<br />

<strong>di</strong> San Sepolcro, conservatorio <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>, cattedrale<br />

<strong>di</strong> Oristano, complesso nuragico <strong>di</strong> Barumini<br />

e l’au<strong>di</strong>torium <strong>di</strong> Loceri tra le se<strong>di</strong> dei concerti. Il<br />

Centro sardo <strong>stu<strong>di</strong></strong> e ricerche opera dal 1992, ed<br />

è stato fondato dal professor Dario Piludu (arpista<br />

e docente al conservatorio). Il Cssr è promotore<br />

<strong>di</strong> produzioni musicali e artistiche tra musicisti<br />

<strong>di</strong> varia estrazione. All’attività <strong>di</strong> ricerca il Centro<br />

affianca anche la valorizzazione <strong>di</strong> luoghi <strong>di</strong> alto<br />

pregio storico e architettonico.<br />

ta Schirru e Daniele Segatori, con il coor<strong>di</strong>namento della docente cagliaritana. Da<br />

Eleonora Fonseca Pimentel a Sibilla Aleramo, da Maria Montessori a Paola Lombroso,<br />

da Angelica Balabanoff a Margherita Sarfatti, fino ad arrivare ai nostri giorni,<br />

con Oriana Fallaci, Natalia Aspesi, Lilli Gruber. In tutto, 500 profili <strong>di</strong> giornaliste<br />

che si sono <strong>di</strong>stinte per le doti professionali e per la capacità <strong>di</strong> affermarsi in un<br />

contesto lavorativo che, soprattutto in passato, era prevalentemente maschile. Oggi,<br />

la presenza femminile all’interno delle redazioni è significativa, ma per le donne<br />

il percorso che porta alla conquista dei ruoli <strong>di</strong> vertice è ancora in salita. (a.c.)

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