Le argille espanse nella costruzione di rilevati artificiali - Veronafiere
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PRE-PINT INFRAVIA 2001<br />
Terza giornata<br />
Il blocco sul quale si opera l’equilibrio alla traslazione è il blocco<br />
1 <strong>di</strong> Fig.8.<br />
La zona <strong>di</strong> terreno a destra del blocco 1 è ipotizzata in spinta passiva,<br />
quella a sinistra in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> spinta attiva.<br />
Come schematizzato sinteticamente in Fig.8 (Hird e Jewell<br />
(1989)), sul blocco 1 in <strong>di</strong>rezione orizzontale agiscono la risultante<br />
degli sforzi orizzontali a sinistra (PA), la risultante degli<br />
sforzi orizzontali a destra (PP), la risultante degli sforzi <strong>di</strong> taglio<br />
TT agenti sull’interfaccia geosintetico – argilla e geosintetico –<br />
terreno <strong>di</strong> riporto, la risultante degli sforzi <strong>di</strong> taglio TB agenti<br />
sull’interfaccia argilla – strato resistente <strong>di</strong> base.<br />
Figura 8a: Schema <strong>di</strong> calcolo<br />
semplificato<br />
Figura 8b: Schema statico<br />
Il coefficiente <strong>di</strong> sicurezza Fs sarà definito come<br />
con PA = Spinta attiva = PA1+ PA2 ove il primo termine è riferito<br />
alla spinta attiva all’interno del rilevato, mentre il secondo<br />
alla spinta attiva all’interno dello strato <strong>di</strong> argilla. Utilizzando<br />
<strong>Le</strong>ca, come si evince dalle equazioni riportate in Nota 2, variano<br />
le componenti TB, TT e PA che compaiono <strong>nella</strong> definizione<br />
del coefficiente <strong>di</strong> sicurezza Fs, mentre rimane inalterata la<br />
componente PP. L’utilizzo <strong>di</strong> <strong>Le</strong>ca al posto <strong>di</strong> un tra<strong>di</strong>zionale<br />
inerte <strong>di</strong> cava, induce una marcata riduzione della spinta instabilizzante<br />
(PA) <strong>di</strong>rettamente proporzionale al peso del rilevato,<br />
una contemporanea riduzione <strong>di</strong> TT, funzione dell’angolo<br />
d’attrito geosintetico-terreno <strong>di</strong> riporto che costituisce il rilevato<br />
e del peso del rilevato stesso mentre lascia inalterato il<br />
valore <strong>di</strong> TB , in quanto sono state considerate le con<strong>di</strong>zioni a<br />
beve termine.<br />
In Fig.9 è riportato l’andamento del coefficiente <strong>di</strong> sicurezza<br />
al variare dell’inclinazione a del pen<strong>di</strong>o che costitutisce la scarpata<br />
del rilevato artificiale (Fig.8). I dati con riferimento ai quali<br />
sono state ottenute tali curve, sono riportati in Nota 1. Per<br />
ciò che concerne il terreno <strong>di</strong> fondazione, è stata presa in considerazione<br />
una argilla normalconsolidata con elevato contenuto<br />
organico. Dalla figura si evince chiaramente come l’utilizzo<br />
<strong>di</strong> <strong>Le</strong>ca faccia crescere in modo marcato il coefficiente <strong>di</strong> sicurezza<br />
anche per valori dell’inclinazione della scarpata molto elevati.<br />
Fig.9 Andamento del coefficiente <strong>di</strong> sicurezza al variare<br />
dell’inclinazione della scarpata<br />
Calcolo dei ce<strong>di</strong>menti<br />
Se si procede alla realizzazione <strong>di</strong> un rilevato parzialmente compensato,<br />
come quello rappresentato in Fig.4, la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong><br />
comportamento tra rilevato realizzato con <strong>Le</strong>ca e quello con<br />
inerte <strong>di</strong> cava <strong>di</strong>venta enorme. Infatti, dato il basso valore del<br />
peso specifico sommerso <strong>di</strong> <strong>Le</strong>ca (g’= 2.59 KN/m3, nel caso<br />
si ipotizzino i pori endogranulari completamente saturi d’acqua),<br />
l’utilizzazione <strong>di</strong> <strong>Le</strong>ca permette, oltre alla naturale <strong>di</strong>minuzione<br />
dello spessore dello strato cedevole, una drastica riduzione<br />
del sovraccarico. Questo significa che utilizzando un inerte<br />
<strong>di</strong> cava si riducono i ce<strong>di</strong>menti unicamente perché lo spessore<br />
dello strato cedevole passa da S a S-D*, (avendo in<strong>di</strong>cato con<br />
D* la profon<strong>di</strong>tà massima dello scavo) ma il sovraccarico posto<br />
a profon<strong>di</strong>tà D* rimane pressoché inalterato. Al contrario,<br />
quando si utilizza <strong>Le</strong>ca si riducono sia lo spessore dello strato<br />
cedevole che il sovraccarico agente sullo strato cedevole.<br />
Per ciò che concerne i ce<strong>di</strong>menti che seguono la fase <strong>di</strong> consolidazione,<br />
in Fig.10 vengono confrontati gli andamenti del ce<strong>di</strong>mento<br />
sotto lo spigolo del rilevato (D =2m ed S=5m) che si<br />
ottengono utilizzando <strong>Le</strong>ca oppure un tra<strong>di</strong>zionale inerte <strong>di</strong> cava<br />
al variare dell’altezza del rilevato D*. Tali valori sono stati ottenuti<br />
ipotizzando <strong>di</strong> applicare la teoria dell’elasticità per valutare<br />
la <strong>di</strong>ffusione degli sforzi sotto il rilevato (Poulos e Davis<br />
(1974)) e <strong>di</strong> considerare trascurabili i ce<strong>di</strong>menti all’interno degli<br />
strati compattati, siano essi formati da tra<strong>di</strong>zionali inerti <strong>di</strong><br />
cava o da argilla espansa.<br />
Figura 10: Confronto dell’andamento dei ce<strong>di</strong>menti sotto lo spigolo<br />
del rilevato al variare <strong>di</strong> D* nel caso venga utilizzato <strong>Le</strong>ca o un<br />
normale inerte <strong>di</strong> cava (D=2m).<br />
Si fa inoltre notare che, in caso <strong>di</strong> rilevato totalmente compensato,<br />
se l’operazione <strong>di</strong> scavo e <strong>di</strong> riempimento me<strong>di</strong>ante<br />
argilla espansa è sufficientemente rapida, lo strato <strong>di</strong> argilla<br />
sottostante non si accorge nemmeno o quasi della variazione<br />
delle con<strong>di</strong>zioni al contorno ed il fenomeno della consolidazione<br />
risulta interrotto durante il suo stesso sviluppo.<br />
OSSERVAZIONI CONCLUSIVE<br />
Da quanto appena mostrato possiamo quin<strong>di</strong> concludere che<br />
il problema della minimizzazione dei ce<strong>di</strong>menti è sicuramente<br />
quello più delicato ed esso può essere risolto grazie alla compensazione<br />
dei carichi, ottenuta me<strong>di</strong>ante l’impiego <strong>di</strong> <strong>argille</strong><br />
<strong>espanse</strong>. Infatti:<br />
• i ce<strong>di</strong>menti istantanei possono essere trascurati perché avvengono<br />
ancora in fase <strong>di</strong> <strong>costruzione</strong> e sono molto limitati<br />
rispetto a quelli successivi. Nel caso <strong>di</strong> una completa com-