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Voci di corridoio - ISISS Antonio Scarpa

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LA LA LA REDAZIONE REDAZIONE DI DI "VOCI "VOCI "VOCI DI DI CORRIDOIO"<br />

CORRIDOIO"<br />

Insegnante responsabile:<br />

Gaetano de Biase<br />

Marta Momesso (III A LL) (Direttore)<br />

Giacomo Bisceglie (IV A LS) (Vice<strong>di</strong>rettore)<br />

Beatrice Lio (III C LS) (Vice<strong>di</strong>rettore)<br />

Davide Schileo (II LC) (Vignettista)<br />

Martina Tommasi (III C LS) (Vignettista)<br />

Alberto Marcuzzi (III B LS) (Vignettista)<br />

Gabriel Costache (IV Ginnasio LC) (Grafico)<br />

Mattia Celebrin (I A LS)<br />

Alberto Coden (I C ITIS)<br />

Olga Pavan (V Ginnasio LC)<br />

Michele Grassilli (V Ginnasio LC)<br />

Luisa Moretti (III C LS)<br />

Giulia Piazza (III C LS)<br />

Andrea Buso (IV A ITIS)<br />

Riccardo Pasquali (III C LS)<br />

Riccardo Princivalli (III C LS)<br />

Paolo De Faveri (III B LS)<br />

Clau<strong>di</strong>a Goxhay (III B LS)<br />

Laura Rui (I A LC)<br />

Diego Ar<strong>di</strong>ssono (I A LC)<br />

Anna Carrer (I A LC)<br />

Giulia Maitan (I A LC)<br />

Fatima Tizi (III A LS)<br />

Julia Nowak (III A LL)<br />

Roberta Maccari (IV A LS)<br />

Giulia Manzato (IV A LS)<br />

Elena Santi (V A LS)<br />

Franca Perin (IV C LS)<br />

Isabella Saccar<strong>di</strong> (III C LS)<br />

Adriana Grillo (V Ginnasio LC)<br />

Federica Zanotto (III C LS)<br />

Federico Celia (IV C LS)


E<strong>di</strong>toriali<br />

E<strong>di</strong>toriali<br />

Salvagente: evoca già vacanza l’immagine <strong>di</strong> un grande salvagente su cui sdraiarsi in mare aperto. Eppure il<br />

tema scelto dai ragazzi per questo numero del giornalino è stato ispirato da una delle vicende più<br />

emblematiche degli ultimi <strong>di</strong>fficili mesi: il naufragio della Concor<strong>di</strong>a, che è <strong>di</strong>venuto metafora <strong>di</strong> un Paese-<br />

nave che sta seriamente rischiando la deriva (una “nave senza noc nocchiere chiere in gran tempesta” <strong>di</strong> dantesca<br />

memoria). Il tema è stato tuttavia coniugato dai ragazzi in modo <strong>di</strong>verso, e decisamente più ottimistico e<br />

“leggero”, con riferimento anche al “salvare” qualcuno. E così si è pensato ad esempio al salvagente come<br />

chance davanti ad una qualsiasi <strong>di</strong>fficoltà. Anche la cultura lo è, specie in tempi in cui sembra contare <strong>di</strong><br />

più la non cultura dell’apparire e del percorso facile. L’esperienza del giornalino <strong>di</strong>mostra che solo facendo<br />

fatica si ottengono buoni risultati. E in qquesti<br />

uesti mesi sono arrivate anche delle belle sod<strong>di</strong>sfazioni, come il<br />

premio per la “comunicazione sociale” ottenuto con un blog (<strong>di</strong> cui troverete traccia nel numero)<br />

nell’ambito dell’iniziativa dell’Ulss 9 “Oblò Cube” sul tema della <strong>di</strong>versità. Tema a noi car caro vista la presenza<br />

in redazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse anime e <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi carismi, tra cu i spicca il promettente gruppo dei vignettisti. Cresce<br />

anche la competenza dei nostri “giornalisti” in erba grazie ad un incontro con la giornalista Barbara<br />

Battistella, che ci ha iniziato ad un mestiere che <strong>di</strong>venta una scelta <strong>di</strong> vita. Non posso che augurare buona<br />

lettura con la speranza che l’esperienza scolastica, nella fattispecie in questo istituto,possa rappresentare<br />

per tutti un “salvagente” ad una vita senza senso e senza meta.<br />

Gaetano de Biase<br />

Ieri non avevo voglia <strong>di</strong> fare nulla, quin<strong>di</strong> mi sono messa lì, passiva davanti alla televisione. Era da un po’<br />

che non lo facevo! Ah! Otium antico! La televisione ti ha sostituito con un mucchio <strong>di</strong> cavolate. Tra una<br />

pubblicità e un’altra n’altra ogni tanto c’era un film, ma quelli non mi stupivano molto, almeno non quanto le<br />

réclame. Ero persa nell’immaginazione dell’avere tutti quei prodotti, utili e non, finché una frase mi stupì:<br />

“il mondo ha bisogno <strong>di</strong> eroi”… ed era la propaganda per uuna<br />

na birra … una birra … che salva il mondo. Non<br />

tanto questo mi ha particolarmente allibita, quando, appena conclusa quella frase, venne una nuova<br />

pubblicità che iniziava con la stessa frase della precedente mentre finiva: “il mondo ha bisogno<br />

<strong>di</strong><br />

eroi”! Ancora?! ora?! Mettetevi d’accordo! C’è già la birra! Questa volta la<br />

promozione era sui giornalini per ragazzi.<br />

Da qui sono nati i miei pensieri: possono davvero una birra e dei<br />

giornalini per adolescenti salvare un mondo? Iniziai con una lista <strong>di</strong><br />

proposte che ora non scrivo per rispetto alla decenza sociale, ma<br />

no: la mia risposta finale era proprio no. Adesso lasc lascio lo spazio ai<br />

pensieri dei giornalisti: loro ci in<strong>di</strong>cheranno la via per la salvezza, a<br />

cosa stare attenti, a come aprire gli occhi. Lo so che la birra piace,<br />

ma non ci salva. Lo so che i giornalini piacciono … ma piacerà <strong>di</strong><br />

più questa nuova e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> “<strong>Voci</strong> <strong>Voci</strong> <strong>di</strong> <strong>corridoio</strong>”! Sarà il vostro<br />

salvagente!<br />

E allora enjoy!<br />

Marta Momesso 3A LL


Gettiamo un salvagente!<br />

Da molti anni è una realtà sempre all’or<strong>di</strong>ne del giorno quella dell’enorme afflusso <strong>di</strong> stranieri clandestini<br />

nel nostro paese. Non passa infatti fatti settimana senza che vi siano nuovi sbarchi a Lampedusa.<br />

Questo problema ha da sempre suscitato un forte <strong>di</strong>battito: queste persone hanno <strong>di</strong>ritto a stare qui? Non<br />

dovremmo rispe<strong>di</strong>rle a casa loro? Dobbiamo accoglierli quando invece nei loro paesi origi originari i nostri<br />

connazionali sono trattati brutalmente, se non<br />

uccisi?<br />

La battaglia da qui suscitata si è poi portata<br />

anche sul piano politico ed è stata usata anche<br />

come oggetto <strong>di</strong> propaganda elettorale. Alcuni<br />

anni fa, girando per i nostri paesi, si potev potevano<br />

infatti vedere manifesti rappresentanti<br />

immagini <strong>di</strong> navi piene <strong>di</strong> clandestini con scritte<br />

frasi come “noi gli abbiamo respinti” o<br />

“abbiamo fermato l’invasione”.<br />

Penso che, prima <strong>di</strong> <strong>di</strong>re cose <strong>di</strong> questo genere,<br />

dovremmo immedesimarci nei panni <strong>di</strong> questa<br />

povera gente: sono nati in paesi dove vige un<br />

regime <strong>di</strong>ttatoriale o è in corso una guerra, dove se si <strong>di</strong>ce qualcosa <strong>di</strong> sbagliato si viene uccisi, dove l’unico<br />

problema è arrivare alla sera riuscendo ad aver sfamato sé stessi e propri figli; poi arriva un b bbel<br />

giorno, nel<br />

quale qualcuno ci <strong>di</strong>ce che laggiù, al <strong>di</strong> là del mare, c’è un paese dove si può vivere <strong>di</strong>gnitosamente, dove<br />

regnano la libertà e la pace. Voi cosa fareste? Restereste lì nella speranza che un giorno qualcosa cambi<br />

miracolosamente e continuando o la vostra misera esistenza? Certamente no. Allora decidono <strong>di</strong> vendere<br />

quel poco che possiedono per comprare i biglietti <strong>di</strong> una nave che forse li porterà a destinazione. Forse.<br />

E noi vogliamo ricacciare questa gente, riportandola ai loro paesi d’origine ddove<br />

ove ormai non hanno più nulla,<br />

dopo aver affrontato viaggi nei quali hanno visto in faccia la morte e dove alcuni l’hanno anche trovata?<br />

Gettiamogli un salvagente per una vita migliore! Anche loro, essendo del tutto uguali a noi, hanno <strong>di</strong>ritto ad<br />

avere una possibilità a costruirsi una vita libera.<br />

Paolo De Faveri, III B LS<br />

Per saperne <strong>di</strong> più sul tema, riman<strong>di</strong>amo alla recensione del film “Quando sei nato non ti puoi più nascondere” che<br />

troverete al termine <strong>di</strong> questo numero, nella sezione de<strong>di</strong>cata alle recensioni.


Il salvagente tecnologico<br />

“Salvagente = anello arancione che<br />

può salvarti la vita”, ecco cosa potreste<br />

trovare cercando salvagente in un<br />

vocabolario, ma questa definizione<br />

sembra essere destinata a cambiare,<br />

perché?<br />

Perché un esperimento hi-tech tech mostra<br />

come saranno i Baywatch del futuro,<br />

infatti quest’estate, in una delle<br />

spiagge più pericolose dalla California,<br />

i bagnini hanno un nuovo alleato:<br />

EMILY, il primo robot in grado <strong>di</strong><br />

salvare i bagnanti in mare.<br />

Funziona così: quando un bagnino<br />

vede un bagnante in <strong>di</strong>fficoltà, lancia<br />

Emily in acqua.<br />

I sensori del<br />

Robot<br />

in<strong>di</strong>viduano il<br />

bagnante: un<br />

sonar lo<br />

localizza in<br />

acqua e una<br />

telecamera lo osserva mentre annaspa<br />

tra le onde. Una volta raggiunto<br />

l’uomo in pericolo, l’altoparlante <strong>di</strong><br />

Emily parla con la voce del bagnino a<br />

terra, che lo rassicura e gli <strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

aggrapparsi<br />

robottino.<br />

al salvagente del<br />

Le <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> Emily sono piuttosto<br />

ridotte: è lungo un metro e mezzo ed è<br />

rosso, lungo e affusolato come un<br />

sigaro, per nuotare efficacemente tra<br />

le onde dell’Oceano. Riesce a portare<br />

in braccio appena 7 chili <strong>di</strong> peso, ma,<br />

quando “nuota” nell’acqua, è in grado<br />

<strong>di</strong> trascinare in salvo una persona,<br />

trainandola fino a riva; infatti il motore<br />

è a idrogetto come quello che<br />

utilizzano le comuni moto d’acqua:<br />

utile e veloce in caso <strong>di</strong> salvataggio<br />

Il primo Baywatch<br />

cibernetico è costruito<br />

dall’americana<br />

Hydronalix, e ,dato<br />

l’esito positivo<br />

dell’esperimento, ha<br />

deciso <strong>di</strong> continuare con<br />

la produzione <strong>di</strong> questi<br />

robot e <strong>di</strong> crearne una nuova versione.<br />

Ancora una volta la tecnologia, con<br />

infiniti mo<strong>di</strong>, riesce esce sempre a renderci<br />

la vita più facile e anche più sicura.<br />

Mattia Celebrin 1A LS


S.O.S. la Terra sta annegando, c’è bisogno <strong>di</strong> un enorme salvagente!<br />

.<br />

.<br />

..Solitamente mio<br />

padre non mi saluta con un “Ciao..come è andata<br />

oggi a scuola?”, ma tende sempre ad informarmi<br />

su ciò che è accaduto nel resto del mondo,<br />

mentre io ero intenta a comprendere il significato<br />

latino del doppio dativo. Naturalmente non<br />

mancano le solite esclamazioni, quali e io mi ritrovo sempre<br />

a pensare che sia fin troppo facile combinare guai<br />

e aspettarsi che gli altri li risolvano solo perché gli<br />

vien detto <strong>di</strong> farlo. Una volta ho persino rischiato<br />

<strong>di</strong> credergli: avevo deciso che da grande<br />

mi sarei impegnata nel<br />

cambiare il mondo, ma non<br />

sapevo come fare: Platone<br />

aveva avuto Socrate<br />

come maestro, non<br />

era <strong>di</strong>ventato un<br />

così grande<br />

filosofo senza<br />

alcun aiuto<br />

e,inseguito,<br />

aveva<br />

insegnato ad<br />

Aristotele; Giotto<br />

aveva appreso parte<br />

del suo stile da Cimabue; e<br />

Einstein instein non aveva fatto tutta la strada da solo.<br />

Ma, allora, perché dovremmo farla noi? Per quale<br />

motivo tutti pensano che dovremmo tentare<br />

e,ad<strong>di</strong>rittura, riuscire in tale impresa se poi loro<br />

perdono il proprio tempo a lamentarsi e nessuno<br />

ci insegna da dove ve cominciare? Di esempi da<br />

seguire ve ne sono abbastanza pochi! Da piccola<br />

pensavo ingenuamente che se non vi fossero più<br />

stati eserciti le guerre si sarebbero<br />

concluse,nessuno avrebbe più dovuto veder<br />

partire amici e fratelli per il fronte e tutti<br />

avremmo o vissuto più tranquilli: ma mi sbagliavo.<br />

Solo da poco ho capito che ciò sarebbe inutile.<br />

Insomma, è facile notare come la storia si ripeta<br />

inevitabilmente: la realtà in cui viviamo non è<br />

molto <strong>di</strong>versa da quella <strong>di</strong> Sallustio, un Catilina e<br />

una Sempronia del el XXI secolo li si trovano<br />

facilmente ed è inutile affliggersi, visto che non si<br />

è fatto nulla per evitare una simile situazione, per<br />

imparare dagli errori del passato. E vi è persino<br />

chi si chiede perché dovremmo tentare <strong>di</strong><br />

cambiare la nostra “bella” soc società, dove coloro<br />

che dovrebbero aiutarci a condurre la nostra vita<br />

al meglio ci mettono in crisi con le loro<br />

decisioni sbagliate,prese solo per<br />

sod<strong>di</strong>sfare interessi<br />

personali; dove le<br />

conduttrici televisive<br />

gareggiano per<br />

mostrare ognuna il più<br />

bell’abito “vedo,non<br />

vedo”, che in realtà<br />

lascia intendere tutto;<br />

dove si continua a<br />

combattere per scopi<br />

economici, senza alcun riguardo<br />

per le convenzioni sociali; e dove ciò<br />

che non è lecito, lo <strong>di</strong>viene a seconda dei<br />

nostri desideri?..Forse per poter acquisire un<br />

poco più <strong>di</strong> <strong>di</strong>gnità!<br />

Fatima Tizi III A LS


Casa Sicura<br />

Ho percorso questa strada una o due volte in<br />

passato<br />

Attraverso una porta aperta<br />

Cado attraverso lei<br />

C'è un segnale <strong>di</strong> aggiornamento più avanti<br />

Come uno spartiacque<br />

E mi apre davanti agli occhi<br />

Strade per cominciare<br />

A rinascere<br />

E conoscere per la prima volta<br />

Strade, tutte che in mo<strong>di</strong> completamente <strong>di</strong>versi<br />

Risplendono perchè possa rendermi conto<br />

Dell’uomo migliore che sono ora<br />

Sono stato in alcune parti della lla mia mente<br />

Alle spalle vedo cose peggiori rispetto a quello<br />

che mi aspetta<br />

E sul mio cammino come in un sogno<br />

mi prende alla sprovvista<br />

Dal nulla sei <strong>di</strong>ventata forte come la pietra<br />

E ora non dovrai più restare sola<br />

Cosa c'è, lo so<br />

Sei sempre stata la mia casa sicura<br />

cammino, corro, mi estinguo dentro <strong>di</strong> te<br />

Sei sempre stata la mia casa sicura<br />

Tutto il mio mondo è traslocato<br />

So ciò che sono e sempre sarò<br />

La tua realtà, è molto più bella <strong>di</strong> quando potessi<br />

sognare<br />

Le mie paure scompaiono<br />

E resisterei e combatterei<br />

Tutto il mondo per te<br />

Fiducia, e destino<br />

Non ci ho mai creduto davvero<br />

Il mio unico Dio è l'amore e<br />

La fiducia, ciò che vedo in te<br />

e posso tenerla stretta, la verità<br />

Come un peso nelle mani<br />

Safe Home<br />

I've been down this road once or twice before<br />

Through the open door<br />

I come falling through it<br />

There's a sign post up ahead<br />

Like a watershed<br />

And it opens my eyes<br />

Ways, for me to begin<br />

To be born again<br />

And knowing for the first time<br />

Ways, all so <strong>di</strong>fferently<br />

Shine for me to see<br />

The better man that I am<br />

I've been places in my head<br />

Behind nd me worse than what's ahead<br />

And on my path just like a dream<br />

Takes me from the inbetween<br />

From out of nowhere here you came strong as stone<br />

And now w I'll never have to be alone<br />

What it is I know<br />

You ou have always been my safe home<br />

I walk, I run, I burn n out into you<br />

You have always been my safe home<br />

My whole world has moved on<br />

I know what I am and I'll always be<br />

Your reality, is better than I could dream<br />

All my fears ears turn from black to white<br />

And I'd stand and fight<br />

The whole world for you<br />

Faith, and destiny<br />

I never <strong>di</strong>d believe<br />

My only god is love and<br />

Faith, what I see in you<br />

And I can hold it true<br />

Like a weight in my hand<br />

a cura <strong>di</strong> Alberto Marcuzzi, III B LS


Patente te a 17 anni: conviene?<br />

Devo ancora capire se è vantaggiosa o meno.<br />

Chiunque ne avrà sentito parlare. “ Da aprile<br />

2012 si potrà guidare a 17 anni: è legge”, così<br />

scrivono i giornali. Più precisamente dal 21 aprile<br />

e devo <strong>di</strong>re che <strong>di</strong> giorni rni non ne mancano poi<br />

tanti… Ma chiariamoci un poco le idee. Perché<br />

spesso notizie del genere fanno scalpore e la<br />

maggior parte <strong>di</strong> coloro che ne parla non ha la<br />

minima idea <strong>di</strong> quel che sta succedendo.<br />

• Avere 17 anni ed essere in possesso <strong>di</strong><br />

patente A in corso <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà sulla quale non<br />

gravano provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> revoca o<br />

sospensione<br />

• Designare massimo tre accompagnatori che<br />

non devono avere oltre 60 anni e devono<br />

essere titolari da almeno <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong><br />

patente B o superiore<br />

• Seguire un corso o <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> almeno<br />

<strong>di</strong>eci ore effettive <strong>di</strong> guida<br />

”fattibile”<br />

• Esercitarsi con un’auto con rapporto<br />

potenza/peso non superiore a 55 kW/t e<br />

comunque <strong>di</strong> potenza non superiore a 70kW<br />

recante il contrassegno “GA”(= Guida<br />

Accompagnata)<br />

• Naturalmente i 17enni che hanno ottenuto<br />

l’autorizzazione sono soggetti alle stesse<br />

limitazioni in vigore per i neopatentati e<br />

inoltre durante la guida deve essere presente<br />

un solo accompagnatore agnatore e non si possono<br />

trasportare passeggeri.<br />

Motivazione <strong>di</strong> una proposta del genere?? A<br />

quanto pare re è per via della richiesta <strong>di</strong> dare la<br />

possibilità ai 17enni <strong>di</strong> esercitarsi un anno prima<br />

nella guida <strong>di</strong> un’automobile in vista del<br />

conseguimento della patente B. La potremo<br />

dunque definire una “guida accompagnata” non<br />

<strong>di</strong> certo una vera e propria patente. Le con<strong>di</strong>zioni<br />

però sono molte e sono proprio queste che mi<br />

han fatto riflettere:<br />

“ok 17 anni compiuti, non ho una patente A ma<br />

potrei farmela”<br />

“mamma, papà e un bel trentenne affascinante”<br />

“ehm qui la vedo dura.. tanto per la macchina quanto<br />

per il contrassegno da d*****e”<br />

“mi sembra giusto per le stesse limitazioni..ma<br />

insomma non posso trasportare passeggeri??”<br />

Idea scartata al solo pensare che dovrei ottenere la patente A, fare <strong>di</strong>eci ore <strong>di</strong> guida, prendermi una altra<br />

macchina solo per scarrozzare i miei in giro, il che lo vedo senza senso. Tanto vale che gui<strong>di</strong>no loro!<br />

Certo non ha tutti i torti una legge del genere dato il numeroso tasso <strong>di</strong> incidenti stradali. Infatti questi sono<br />

la prima causa <strong>di</strong> morte tra i giovani: ogni giorno sulle strade italiane perde la vita un ragazzo tra i 15 e i 20<br />

anni. Totale: 371 vittime e 38.235 feriti tra gli adolescenti nel 2010. Numeri che fanno riflettere. Salviamoci<br />

gente da questa strage dell’asfalto, salviamoci da quei sabati sera che finiscono improvvisamente con le<br />

note della canzone del momento a tutto volume. Basta solo un attimo.<br />

Luisa Moretti, III C LS


Un salvagente all'arte!<br />

Impacchettare il mondo per svelarlo!<br />

Questa è l'idea che ha ispirato l'artista parigino,<br />

Christo, che imballa oggetti comuni, paesaggi<br />

naturali, e<strong>di</strong>fici o gran<strong>di</strong> monumenti per dare<br />

un’idea misteriosa <strong>di</strong> ciò che vi sta dentro, ma<br />

anche per renderlo importante, proprio come un<br />

dono.<br />

Un intervento temporaneo<br />

che richiede una grande<br />

progettazione e uno stu<strong>di</strong>o<br />

accurato del territorio,<br />

delle scelte artistiche adatte<br />

al luogo, un operare che però<br />

non entra in conflitto con<br />

questo; è anzi un'azione che<br />

sottolinea e cambia l'ambiente<br />

solo per attirare l'attenzione.<br />

L'intero progetto è sempre<br />

autofinanziato e i materiali impiegati sono tutti<br />

scarti dell'industria, riciclati e riciclabili.<br />

Uno degli interventi più importanti è stato<br />

l'imballaggio del Reichstag <strong>di</strong> Berlino nel 1995,<br />

per il quale sono stati i impiegati più <strong>di</strong> 100 mila<br />

metri quadrati <strong>di</strong> tessuto, una vera e propria<br />

architettura del sogno. Si vedono i bor<strong>di</strong> del<br />

monumento, ma il contenuto scompare. Il<br />

palazzo del Parlamento che la gente vede tutti i<br />

giorni lascia il posto a qualcosa che non si<br />

riconosce conosce più e che <strong>di</strong>venta<br />

interessante perché mai visto<br />

prima così.<br />

Christo, infatti, attraverso<br />

mezzi d'espressione e <strong>di</strong><br />

comunicazione insoliti,<br />

tenta <strong>di</strong> costituire un<br />

salvagente a opere d'arte<br />

delle quali "svela<br />

nascondendo"<br />

bellezza e l'importanza.<br />

la<br />

Il suo intervento nel paesaggio costituisce una<br />

trasformazione inimmaginabile prima e<br />

in<strong>di</strong>menticabile dopo.<br />

Clau<strong>di</strong>a Goxhaj 3B LS


Un n salvagente per il congiuntivo!<br />

Un ad<strong>di</strong>o imposto dall'ignoranza<br />

Sfido chiunque a negare <strong>di</strong> aver mai sentito <strong>di</strong>rsi "Non penso che tu sei una cattiva persona", concetto a<br />

parte, questo è un errore - per non definirlo orrore - che ormai sta contagiando una grande fetta della<br />

popolazione italiana, dai giovani agli stessi " "adulti".<br />

Come si sa ogni lingua ha una sua evoluzione del corso della sua vita, però come <strong>di</strong>sse Hermann Mulle "Le<br />

mutazioni buone sono così rare che possiamo considerarle tutte cattive" ci può provare che non si arriverà a<br />

nulla <strong>di</strong> buono.<br />

Ormai l'in<strong>di</strong>cativo o sta sommergendo piano, piano il congiuntivo, <strong>di</strong> questi tempi sarebbe più facile trovare<br />

un bigfoot nel deserto del Sahara che sentire pronunciare correttamente un congiuntivo! Spesso mi<br />

domando perché la lingua italiana, ricca <strong>di</strong> mille sfaccettature dall dall'armonia 'armonia e dall'eleganza unica, debba<br />

essere violentata in questo modo! Secoli e secoli <strong>di</strong> modellamento linguistico stanno andando in fumo per<br />

colpa della moda e della frenesia nazionale che impone un ritmo alquanto zelante e alla portata <strong>di</strong> tutti.<br />

Quando è il “<strong>di</strong>verso” a … SALVARTI<br />

Tutto considerato, però, c'è anche da <strong>di</strong>re che<br />

non tutto il male vien per nuocere e che non è<br />

la prima volta che ciò accade, infatti nella<br />

lingua latina, madre dell'italiano, erano<br />

presenti anche altri tem tempi, ormai scomparsi<br />

nell'italiano.<br />

Gabriel Costache IV Ginnasio LC<br />

L'estate scorsa ho avuto il piacere cere <strong>di</strong> passare una giornata insieme ad alcuni ragazzi della Nostra Famiglia.<br />

Sono bastate poche ore per lasciare un bellissimo ricordo dentro <strong>di</strong> me e insieme a questo molta voglia <strong>di</strong><br />

ripetere quest'esperienza. Penso non si potesse scegliere nome più appro appropriato priato per questa associazione<br />

dove ci si sente subito a casa e a proprio agio come in una vera famiglia. Magari può sembrarvi strano ma<br />

non sono stata io ad insegnare qualcosa a quei ragazzi ma loro a me! Non pretendevano niente e così è<br />

stato molto facile e entrarci in sintonia ed essere me stessa con loro. Cosa mi viene in mente quando penso<br />

alla Nostra Famiglia? Amore, generosità, amicizia, rispetto, accoglienza, sincerità, con<strong>di</strong>visione. In una sola<br />

parola: VITA. Perchè la vita è piena <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà e si cade molte volte, ma, con l'amore delle persone che<br />

credono in noi, che ci vogliono bene e che ci aiutano a rialzarci, possiamo superare i momenti peggiori e<br />

gioire con loro <strong>di</strong> quelli migliori. E chi lavora alla Nostra Famiglia le sa bene queste cose e pen penso che<br />

vengano ricompensati ogni giorno per quello che fanno perchè non c'è ricompensa maggiore del sorriso <strong>di</strong><br />

un bambino o <strong>di</strong> un ragazzo che con<strong>di</strong> con<strong>di</strong>vide vide i suoi progressi con te.<br />

Adriana Grillo, V ginnasio LC


Salvati dallo sport<br />

Quante volte si è sentito parlare <strong>di</strong> ragazzi usciti dal<br />

nulla e <strong>di</strong>ventati campioni!? Ragazzi dall'infanzia<br />

<strong>di</strong>fficile che, grazie allo sport, sono riusciti nell'arduo<br />

compito <strong>di</strong> farsi uomini. E' lo sport che si insi<strong>di</strong>a nella<br />

curiosità dei ragazzi <strong>di</strong> strada arrabbiati contro il<br />

mondo intero, e li placa, e li plasma. Questo accade<br />

per esempio a Giuliano, appena fuori Napoli, dove<br />

nascono promesse del pugilato grazie ad una piccola<br />

palestra aperta da circa vent’anni. Una palestra <strong>di</strong> vita.<br />

I ragazzi abbandonano i vicoli malfamati e la droga per<br />

<strong>di</strong>rigersi regolarmente agli allenamenti e lottare per un<br />

nuovo e sano obbiettivo. Imparano il gioco pulito e la<br />

lealtà abbandonando quell'esistenza che intaccava<br />

loro le menti. Ora in quella piccola palestra si<br />

percepisce e soltanto l’energia quasi primor<strong>di</strong>ale che<br />

precede il match <strong>di</strong> pugilato. Lo sport trasmette i suoi<br />

benefici non solo all’atleta stesso, ma anche a tutti<br />

coloro che gli stanno accanto. Come succede in<br />

Brasile, dove l’ex giocatore Romario de Souza, nato a<br />

Jacarezinho, carezinho, una delle “favelas” più popolose <strong>di</strong> Rio de<br />

Janeiro, alla firma del ricco contratto con il Barcellona,<br />

comprò una casa <strong>di</strong> 12 piani in città, per togliere<br />

familiari e amici da quella straziante con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> vita.<br />

Geniale in campo quanto generoso nel con<strong>di</strong>videre la<br />

S.O.S. SFIGATI<br />

sua fortuna. Altra storia <strong>di</strong>fficile è quella della piccola<br />

rumena Na<strong>di</strong>a Comaneci che, scoperta all’asilo inizia<br />

subito una trionfante carriera nella ginnastica artistica<br />

tanto che all’età <strong>di</strong> 7 anni è già in pedana a<br />

collezionare vittorie. . È la prima ginnasta ad essere<br />

valutata con dei “10” ed è raro. Può sembrare la<br />

normale storia <strong>di</strong> una campionessa, ma la sua non è<br />

stata una vita facile. Salvo quel corpo nulla è<br />

realmente suo e nel 1981 <strong>di</strong>venta purtroppo una delle<br />

tante donne <strong>di</strong> Nicu, il figlio del <strong>di</strong>ttatore Ceausescu.<br />

Durante una tournee negli Usa, riesce a fuggire e a<br />

chiedere asilo politico. Lo sport le ha permesso <strong>di</strong><br />

essere libera e <strong>di</strong> scappare da quella patria che era<br />

<strong>di</strong>ventata per lei come una prigione. Inoltre negli Usa<br />

ha aperto una na accademia <strong>di</strong> ginnastica per poter fare<br />

delle sue straor<strong>di</strong>narie abilità un dono per gli altri. Per<br />

lei la pratica sportiva ha significato la salvezza.<br />

Questi possono sembrare solo esempi, ma sono storie<br />

reali, <strong>di</strong> persone che hanno av avuto la fortuna <strong>di</strong> poter<br />

cambiare la propria situazione, migliorare e riscattarsi.<br />

È proprio così: lo sport ci offre mille occasioni per<br />

aggrapparci al “salvagente” e non annegare. Lo sport<br />

può salvare la vita!<br />

“Bisogna far capire ai giovani che laurearsi a 28 anni è da sfigati”. Così <strong>di</strong>sse il viceministro del Lavoro, Michel<br />

Martone.<br />

Forse per il viceministro laurearsi a 24 e poi finire a lavorare in un call center è più figo. Sarà.<br />

Giulia Piazza 3C LS<br />

Mettendo però da parte lo stile e l’antipatica ntipatica generalizzazione con cui se ne è uscito, bisogna riconoscere a Martone<br />

che un po’ <strong>di</strong> contenuto in quell’esternazione c’era: non si possono fare anni e anni fuori corso per poi prendere una<br />

laurea con la quale, entrando quasi trentenni nel mondo ddel<br />

lavoro ci si fa ben poco.<br />

La flessibilità lavorativa <strong>di</strong> cui tanto si parla in questo periodo, dovrebbe cominciare innanzitutto da un altro tipo <strong>di</strong><br />

flessibilità: quella mentale, al momento della scelta della facoltà a cui iscriversi una volta maturati. Quella è la vera<br />

della chiave <strong>di</strong> volta. Sì, perché oltre a tener conto dei propri interessi e delle proprie attitu<strong>di</strong>ni, è importante al giorno<br />

d’oggi dare un peso rilevante all’offerta per quella facoltà nel mondo del lavoro.<br />

All’inizio può anche essere dura, ra, ma col senno <strong>di</strong> poi, e magari con un buon contratto <strong>di</strong> lavoro in tasca, quella<br />

flessibilità e quei sacrifici (tanto cari al ministro Fornero) fatti in precedenza verranno premiati.<br />

In questo modo, dopo essersi laureati a 24 24-25 anni e dopo aver intrapreso so una buona carriera lavorativa, potremo<br />

finalmente andare dal viceministro Martone a dargli il cinque, altro che sfigati!<br />

Olga Pavan V Ginnasio LC


Ogni scuola ha il suo salvagente!<br />

Spazioso o stretto, bello o brutto, affollato o meno, ogni scuola è dotata <strong>di</strong> un salvagente: il bagno. Lui sì<br />

che è un vero amico, sempre pronto ad accoglierti per qualsiasi tua necessità; e non mi riferisco solo a<br />

quelle <strong>di</strong> tipo fisiologico!<br />

Sempre pronto o con il suo specchio a darti man forte per una raddrizzata ai capelli o al trucco ogni mattina,<br />

a volte mettendoti davanti agli occhi scene che non avresti mai voluto vedere… Ma sempre con dolcezza.<br />

Sempre pronto con i suoi muri a reggerti quando ti senti poco bene, ad accoglierti quando piangi in silenzio<br />

se c’è qualcosa che non va. Pronto a ricevere i tuoi pugni o le tue parole dopo una verifica andata da cani al<br />

cambio dell’ora. Lui…<br />

Eccolo mentre d’inverno ti dà calore con i suoi termi, ascoltandoti co consolare nsolare un’amica. Lui, che <strong>di</strong> storie<br />

d’amore e <strong>di</strong> pettegolezzi oramai ne sa una più del <strong>di</strong>avolo, ma che non ha mai detto niente a nessuno. Lui,<br />

che ti offre un posticino tranquillo per sgranocchiare qualcosa in pace o per staccare un attimo quando non<br />

ce la fai più a stare in classe…<br />

Lui, il bagno.<br />

Un sentito “grazie” da parte <strong>di</strong> tutti quanti, caro bagno; sei e sarai sempre il nostro unico vero salvagente!<br />

Olga Pavan V Ginnasio LC


Dipendenza macchinette<br />

Ore 8.00: >.<br />

Ore 9.55: >.<br />

Ore 11.05: >.<br />

Ore 12.55: : Uscendo dalla scuola e incontrando l’omino che riscuote i sol<strong>di</strong> ai <strong>di</strong>stributori automatici pensi:<br />


Terra Compromessa<br />

Era <strong>di</strong> Giovedì sera che un prete a scuola ci spiegò<br />

come la Terra Promessa <strong>di</strong> Mosè fosse ormai<br />

compromessa. Il tale era l'attuale coord coor<strong>di</strong>natore<br />

nazionale <strong>di</strong> Pax Cristi: un'associazione cattolica<br />

che opera anche in Terrasanta, errasanta, da cui Don<br />

Nan<strong>di</strong>no Capovilla ritornava per fare il punto e<br />

testimoniare l'ennesimo viaggio. Inutile<br />

raccontare i perchè <strong>di</strong> un'occupazione spietata<br />

che ha sistematicamente soffocato i Palestinesi a<br />

vantaggio dei fratelli israeliani, costringendoli in<br />

fazzoletto <strong>di</strong> terra. Ragionevole sarebbe sta stato<br />

pensare una spartizione equa tra le due<br />

popolazioni ma – perchè c'è un ma e anche un<br />

però – l'appoggio delle potenze occidental occidentali e<br />

degli Stati Uniti in primis, ha portato Israele a<br />

prendere il sopravvento già nel ventesimo secolo secolo,<br />

concedendosi licenze sempre empre più ampie rispetto<br />

a quelli che erano i patti iniziali. Allo slogan “un<br />

popolo senza terra ra per una terra senza popolo”,<br />

gli Ebrei <strong>di</strong> tutto il mondo hanno creduto<br />

ciecamente, come se la fondazione dello Stato <strong>di</strong><br />

Israele fosse la giusta ricompensa per le<br />

deportazioni e tutte le atrocità subite nel corso<br />

del secondo grande conflitto. Insomma gli<br />

Israeliani che a <strong>di</strong>re re il vero tutti ebrei non sono sono, si<br />

sentono pienamente legittimati, e così anche i<br />

Palestinesi che neppure loro sono tutti<br />

musulmani! I secon<strong>di</strong> i ormai hanno optato per la<br />

non-violenza perchè ridottisi idottisi all'impotenza <strong>di</strong><br />

topi, costretti a viaggiare in tunn tunnel interrati per<br />

non incrociare, nello spostamento tra un<br />

quartiere rtiere e l'altro <strong>di</strong> Gerusalemme<br />

Gerusalemme, lo sguardo dei<br />

“compatrioti”. Confrontato il numero <strong>di</strong><br />

confessioni religiose alle rispettive percentuali, si<br />

può facilmente intuire quanto il motivo religioso<br />

sia relativo e comunque non sufficiente a<br />

spiegare le ragioni della conflittualità israelopalestinese.<br />

Per correttezza l'e l'espansione<br />

coloniale <strong>di</strong> Israele, pur essendo un conclamato<br />

oltraggio per i Palestinesi e uno spudorato<br />

tra<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> quelli che eerano<br />

gli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

spartizione, non si può uò definire conflitto conflitto, né<br />

tantomeno guerra, stando alle fonti uf ufficiali: a<br />

quel pochissimo che si legge o si vede in giornali e<br />

telegiornali. Più che <strong>di</strong> Storia per però si è parlato<br />

molto <strong>di</strong> storie, innumerevoli quelle <strong>di</strong> Palestinesi<br />

e Israeliani fisicamente <strong>di</strong>visi da un muro<br />

impenetrabile e imponente, che getta un'ombra<br />

<strong>di</strong> petrolio sui ui volti <strong>di</strong> tanta troppa gente, e sfida il<br />

cielo in grandezza e in lunghezza gareggia con la<br />

muraglia cinese. Più d<strong>di</strong><br />

sette volte cento<br />

chilometri, sono – o non sono – un buon motivo<br />

per allarmarsi? Speriamo che ancora non lo siano,<br />

scusate il gioco ioco <strong>di</strong> parole parole, per <strong>di</strong>sperare.<br />

Giacomo Biscegl Bisceglie, IV A LS


"Sommersi ommersi e salvati" ... Testimonianza <strong>di</strong> un "Salvato"<br />

“Ricorderò sempre quel giorno in cui sono venuti<br />

a salvarci: ci toccavano per capire se eravamo<br />

uomini o bestie”. Questa è solo una delle tante<br />

frasi che hanno segnato il racconto <strong>di</strong> Sahmuel<br />

Von Belskoy-Levy Levy durante la conferenza tenutasi<br />

il 28 gennaio nel nostro istituto.<br />

Samuel Artale era ancora un<br />

bambino quando è stato deportato<br />

insieme alla sua famiglia nel campo<br />

<strong>di</strong> concentramento <strong>di</strong> Aushwitz .<br />

Ritengo che questa sia una <strong>di</strong><br />

quelle anime incancellabili, un<br />

personaggio deciso, fermo che ha<br />

saputo trovare la propria forza nei<br />

momenti più deboli della propria<br />

vita. Pensare <strong>di</strong> avere <strong>di</strong> fronte a sé<br />

un rappresentante <strong>di</strong> quella che è<br />

stato un periodo <strong>di</strong> terrore<br />

<strong>di</strong>sumano ha lasciato nella mia<br />

mente, e non solo, un ricordo<br />

indelebile. Forse l’aspetto che più mi hha<br />

colpito è<br />

la “freddezza” con cui il signor Artale si<br />

esprimeva, il non coinvolgimento <strong>di</strong> sentimenti<br />

che ha costruito nel rifarsi una vita. Tento <strong>di</strong><br />

mettermi nelle sue con<strong>di</strong>zioni, cerco <strong>di</strong> capire<br />

cosa poteva aver vissuto in stanze degradate,<br />

lottando giorno no per giorno per la sopravvivenza,<br />

osservando la morte che si proponeva<br />

costantemente <strong>di</strong> fronte agli occhi. A nove anni<br />

noi tutti andavamo a scuola, giocavamo con gli<br />

amici, guardavamo i cartoni, avevamo una<br />

famiglia, eravamo felici. Eppure, c’è chi tutto<br />

questo non l’ha vissuto e, personaggi come<br />

Artale, sono maturati in così poco tempo o, per<br />

meglio <strong>di</strong>re, sono dovuti crescere velocemente.<br />

Racconta: “I bambini come me avevano una<br />

caratteristica importante: le nostre <strong>di</strong>ta sottili<br />

erano utilizzate per<br />

controllare la bocca e<br />

gli orifizi dei cadaveri<br />

(e non solo) per<br />

recuperare denti od<br />

oggetti in oro” :<br />

affermazioni<br />

agghiaccianti.<br />

Dopo queste<br />

testimonianze ci sono<br />

tanti dubbi e pensieri<br />

che occupano la mia<br />

mente. È possibile che<br />

l’uomo riesca ad<br />

arrivare a tanto? Può il<br />

pregiu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong>ventare così incombente da dover<br />

eliminare milioni <strong>di</strong> Ebrei? È una situazione<br />

ipoteticamente ricreabile in futuro? Come cambia<br />

la vita <strong>di</strong> un uomo che ha vissuto tutto questo e<br />

soprattutto io, sarei capace <strong>di</strong> sopportarlo?<br />

Cari lettori, ci sarebbe molto da <strong>di</strong>re su questo<br />

argomento tuttavia concludo così, invitandovi a<br />

riflettere nelle parole <strong>di</strong> Lev Tolstoj il quale scrive:<br />

“ per vivere con onore bisogna struggersi,<br />

battersi, sbaragliare ogni cosa e ricominciare<br />

tutto da capo e buttare uttare via tutto, e <strong>di</strong> nuovo<br />

ricominciare e lottare, e perdere eternamente.”<br />

Roberta Maccari 4 A LS


Con gran sorpresa lo <strong>Scarpa</strong> compie l'impresa<br />

Qui per voi mi accingo a raccontare<br />

una storia che è un po’ al <strong>di</strong> fuori del normale,<br />

venerdì 9 Marzo un fatto epico è avvenuto<br />

che il prestigio della nostra scuola ha sicuramente accresciuto,<br />

protagonisti <strong>di</strong> quest’evento inaspettato<br />

sono fanciulli chi il liceo <strong>di</strong> Motta ha ben plasmato,<br />

la <strong>di</strong>sciplina che non è mai opinione<br />

era l’oggetto del della loro ardua missione,<br />

le Olimpia<strong>di</strong> <strong>di</strong> matematica dovevan infatti <strong>di</strong>sputare<br />

e della loro gara a squadre io vi voglio raccontare.<br />

Da un grande maestro eran guidati<br />

e per gareggiare a U<strong>di</strong>ne si eran recati,<br />

all’inizio della competizione un gran silenzio era calato<br />

e non c’era nessuno che non fosse concentrato.<br />

Ventiquattro erano i <strong>di</strong>abolici quesiti da affrontare<br />

e per due ore i sette dovettero sudare,<br />

cinque erano i posti per qualificarsi alle nazionali<br />

e molti <strong>di</strong> più erano gli accaniti rivali,<br />

da occhialuti nemici eran minacciati,<br />

tutti provenienti da istituti assai stimati.<br />

Ma i nostri, agendo sempre in collaborazione<br />

<strong>di</strong> molti problemi trovarono la soluzione,<br />

risposte giuste continuavano a dare<br />

e la graduatoria cominciaron pian piano a scalare.<br />

Negli attimi finali assai alta era la tensione<br />

e ancor <strong>di</strong> più la paura della mancata qualificazione,<br />

e quando i nostri eroi scoprirono <strong>di</strong> aver guadagnato il quinto posto<br />

festeggiarono in modo tutt’altro che composto!<br />

Contro ogni aspettativa alle nazionali la nostra squ squadra adra sbarca,<br />

portando alto il vessillo del liceo <strong>Antonio</strong> <strong>Scarpa</strong>,<br />

a Cesenatico compiere <strong>di</strong> nuovo l’impresa sarà dura,<br />

ma l’importante è non fare una poco <strong>di</strong>gnitosa figura,<br />

e se negli anni a venire tutto ciò un abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>venterà<br />

il nostro liceo nell’Olimpo delle scuole svettare potrà!<br />

Giulia Manzato 4A LS


Cultura … Salvagente!<br />

Nel mese <strong>di</strong> maggio del 2011 la IV e la V ginnasio<br />

del nostro Istituto, in collaborazione con il Museo<br />

Archeologico <strong>di</strong> Oderzo, hanno organizzato,<br />

insieme alle loro insegnanti, una giornata in cui<br />

alcuni studenti hanno preso parte all’iniziativa<br />

“Siamo <strong>di</strong> parola”.<br />

Ognuno <strong>di</strong> loro ha illustrato ai visitatori del<br />

Museo alcuni reperti archeologici risalenti al<br />

periodo successivo al I millennio a. C., come ad<br />

esempio iscrizioni, bassorilievi, mosaici, statuette<br />

<strong>di</strong> bronzo e monete antiche. . L’iniziativa è stata<br />

ripetuta altre due volte, l’ultima a <strong>di</strong>cembre, e ha<br />

Vi aspettiamo al Museo Archeologico "Eno Bellis" <strong>di</strong> Oderzo, venerdì 18 maggio alle ore 20:00. I<br />

ragazzi frequentanti il ginnasio del Liceo Classico presen presenteranno teranno i reperti in esposizione.<br />

In alto mare<br />

riscosso un grande apprezzamento fra studenti,<br />

insegnanti e soprattutto visitatori.<br />

L’esperienza verrà riproposta con nuovi interpreti<br />

anche alla fine <strong>di</strong> quest’anno scolastico, sper sperando<br />

<strong>di</strong> richiamare ancora una volta numerose persone<br />

interessate alla cultura.<br />

Questa iniziativa è molto importante perché per<br />

crescere e progre<strong>di</strong>re dobbiamo avvicinare la<br />

gente e i soprattutto gli studenti all’immenso<br />

patrimonio artistico e culturale che tutta l’Italia<br />

possiede, a cominciare dalle città e dalle zone più<br />

vicine a noi.<br />

Si è, ormai , all’ultimo “atto” scolastico; nel quale ci si deve guardare alle spalle e rivedere quello che si ha<br />

fatto finora per trarre le somme, capire dove si ha sbagliato, scegliere cosa fare per migliorare e decidere<br />

come continuare.<br />

Chi ha qualche lacuna cerca <strong>di</strong> alzare i suoi voti, e nonostante il poco tempo che rimane si può riuscire a<br />

rime<strong>di</strong>are.<br />

Certo, tutti sanno quanto può essere <strong>di</strong>fficile recuperare più voti in meno <strong>di</strong> due mesi, e sanno che<br />

bisognerà rimboccarsi le maniche.<br />

Nessuno vorrebbe rifare fare due volte lo stesso anno, e questo convinzione può essere d’aiuto, se abbinata a<br />

tutto quello che si potrebbe perdere con la bocciatura.<br />

Ma finche c’è vita c’è speranza, e per mantenerla basta pensare : non è ancora finita.<br />

Michele Grassilli V Ginnasio LC<br />

Alberto Coden, I C ITI


Signora, suo figlio è molto bravo ma non stu<strong>di</strong>a!<br />

Signora, suo figlio è molto bravo ma non stu<strong>di</strong>a!<br />

Questa forse è la frase più detta dai professori ai<br />

genitori, ma è sempre veritiera? Suo figlio non<br />

stu<strong>di</strong>a o non sa stu<strong>di</strong>are?<br />

Molte volte la colpa non è dello studente che non<br />

stu<strong>di</strong>a ma forse è colpa del metodo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o che<br />

si adotta. Le domande sono:<br />

Si può acquisire un metodo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o ?<br />

L’intelligenza è mo<strong>di</strong>ficabile? Si può insegnare ad<br />

imparare?<br />

Domande che si ripetono da decenn decenni senza che<br />

sia data loro una risposta completa, esaustiva e<br />

concreta. Quesiti che ci si pongono in particolar<br />

modo quando si notano problemi <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento:<br />

domande che si fanno i genitori quando vedono i<br />

loro ragazzi passare ore e ore al tavolino sen senza<br />

purtroppo raggiungere risultati apprezzabili . Ma<br />

perché il ragazzo non possiede un suo metodo <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong>o? Perché non e’ motivato? Perché non<br />

riesce a fare collegamenti? Perché impara a<br />

pappagallo senza ragionare? In questi casi<br />

<strong>di</strong>venta un’esigenza cercare care <strong>di</strong> dare una riposta<br />

al fine <strong>di</strong> salvaguardare il futuro <strong>di</strong> un ragazzo,<br />

attrezzandolo per poter proseguire il cammino<br />

scolastico senza incidenti .<br />

Per avere un buon metodo bisogna seguire tre<br />

punti. La prima cosa da fare è imparare a<br />

costruire tabelle, lle, schemi, sintesi .La seconda<br />

quella <strong>di</strong> ragionare in modo critico su ciò che<br />

stu<strong>di</strong>a sviluppando un proprio pensiero<br />

autonomo. La terza far nascere la motivazione a<br />

stu<strong>di</strong>are come esigenza <strong>di</strong> ricerca e interesse<br />

personale.<br />

Il metodo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>a varia pe però da persona a<br />

persona, da cervello a cervello. Infatti c’è chi è<br />

più pre<strong>di</strong>sposto all’appren<strong>di</strong>mento e ha buona<br />

memoria, quin<strong>di</strong> non ha bisogno <strong>di</strong> molto stu<strong>di</strong>o.<br />

Chi invece ha un cervello meto<strong>di</strong>co, grazie al<br />

quale con l’utilizzo <strong>di</strong> schemi e sottolineature<br />

riesce esce a memorizzare al meglio le informazioni. In<br />

fine chi invece ha bisogno <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti e<br />

continui ripassi per fissare le informazioni.<br />

Bisogna quin<strong>di</strong> imparare a conoscersi e non<br />

essere pigri, impegnarsi e rimboccarsi le maniche<br />

. Solo così si potrà far cambiare le parole dei<br />

professori che tanto animano <strong>di</strong> rabbia i genitori.<br />

L’importante comunque è non esagerare perché<br />

come <strong>di</strong>sse il filosofo Francesco Bacone " "passare<br />

troppo tempo a stu<strong>di</strong>are è pigrizia" .<br />

Riccardo Pasquali 3C LS


Salvate il soldato P!<br />

“Hello guys, let’s go to the mountains!” Questa frase apparentemente potrebbe descrivere l’euforia incontenibile <strong>di</strong><br />

un gruppetto <strong>di</strong> ragazzi dell’<strong>ISISS</strong> <strong>Scarpa</strong> … ripeto apparentemente.<br />

Non vorrei scendere subito nei dettagl dettagli, i, quin<strong>di</strong> faccio un piccolo passo in<strong>di</strong>etro a quella fresca mattinata dell’8<br />

febbraio … quando un giovane ragazzo assonnato si allacciava gli scarponi, pronto ad aggre<strong>di</strong>re le piste da sci.<br />

Neanche Messner avrebbe potuto fermarlo, era inarrestabile, ma non aaveva<br />

veva fatto i conti con la sorte avversa e lo<br />

attendevano una serie <strong>di</strong> sfortunati eventi. Il mio amico P, conosceva le piste come le sue tasche, ogni scorciatoia o<br />

sentiero erano troppo scontati e un qualsiasi alpinista si sarebbe sentito un <strong>di</strong>lettante nei suoi confronti.<br />

L’inarrestabile P, una volta messi ai pie<strong>di</strong> gli sci, come fossero armi da sterminio <strong>di</strong> massa, cominciava a mettere in<br />

pratica anni e anni <strong>di</strong> intenso addestramento sciistico, dopo un breve ripasso delle regole dello sciatore modello, o<br />

meglio o <strong>di</strong> quello che secondo lui è lo sciatore modello.<br />

1 PADRONANZA: lo sciatore modello deve adeguare le sue capacità alle con<strong>di</strong>zioni della neve e del tempo;<br />

2 TRAIETTORIE: scegliere la <strong>di</strong>rezione senza incertezza; gli altri sciatori devono capire con chi hanno a che fare;<br />

3 SORPASSO: è sempre consentito, d’altronde perché fare sequenze e sequenze <strong>di</strong> curve se si può arrivare più<br />

velocemente alla fine della pista facendola tutta a uovo e superando chiunque?<br />

Forse però in tutta la sua esperienza aveva tralasciato la re regola gola base: “Assicurarsi <strong>di</strong> aver ben fissato gli scarponi agli<br />

sci prima <strong>di</strong> partire”. Ecco, appunto.<br />

L’irrefrenabile P, intrepido come sempre decise <strong>di</strong> affrontare un fuoripista che non conosceva. A un certo punto in<br />

<strong>di</strong>scesa prese il sopravvento su <strong>di</strong> lui de delle lle pietre scoperte dalla neve e un piccolo fosso e fu così che perse lo sci destro<br />

e quello che successe poi in realtà è ancora oggi non pienamente definibile. O meglio, si è visto un misto <strong>di</strong> neve, sci e<br />

racchette rotolare giù, ma del mio amico P non abb abbiamo iamo avuto notizie fino al tardo pomeriggio, al momento della<br />

partenza per poi tornare a casa. Tranquilli, non è morto, è qui seduto accanto a me in classe, solo leggermente ferito<br />

nell’orgoglio!<br />

Intercultura: Esperienze in Danimarca<br />

Beatrice Lio e Riccardo Princivalli 3C LS<br />

L'anno scorso ho deciso <strong>di</strong> trascorrere la quarta liceo all'estero con Intercultura. Destinazione: Danimarca, da più <strong>di</strong><br />

otto mesi ormai vivo in una famiglia danese e frequento qui la scuola.<br />

Non so bene da dove cominciare a descrivere quanto la Danimarca sia <strong>di</strong>versa dall'Italia, in tutti i sensi, dalle cose più<br />

ovvie come l'ambiente o il cibo, alla cultura e al ccomportamento<br />

delle persone.<br />

Lo stato danese funzione benissimo, tutto é efficiente ed é uno degli stati con il livello <strong>di</strong> corruzione più basso al<br />

mondo. In più il sistema <strong>di</strong> assistenza sociale per i citta<strong>di</strong>ni é avanzatissimo e le persone ricevono sol<strong>di</strong> dal dallo stato più o<br />

meno per qualsiasi cosa, sono rimasta molto colpita da questo all'inizio perché é completamente <strong>di</strong>verso da quello che<br />

succede a casa in Italia, e quin<strong>di</strong> da quello a cui sono abituata. Per esempio: una volta compiuti i 18 anni si ricevono<br />

dei sol<strong>di</strong> mensilmente dallo stato per poter continuare a stu<strong>di</strong>are (la cifra che si riceve varia in base ad alcuni criteri,<br />

per esempio se si vive da soli o con i genitori, quanto alto é lo stipen<strong>di</strong>o dei genitori ecc); le madri che crescono dei<br />

figli da sole ricevono icevono moltissimi sussi<strong>di</strong> e aiuti; i <strong>di</strong>soccupati ricevono mensilmente dallo stato una cifra più alta degli<br />

stipen<strong>di</strong> <strong>di</strong> chi fa i lavori meno pagati; le visite dentistiche sono pagate dallo stato a tutti i minorenni. Questi sono solo


alcuni esempi <strong>di</strong> quanto bene funziona lo stato e <strong>di</strong> quanto sia <strong>di</strong>verso da quello italiano! Per esempio da noi sarebbe<br />

impensabile dare ai <strong>di</strong>soccupati così tanti sol<strong>di</strong>.<br />

É molto <strong>di</strong>verso anche il sistema scolastico. A sette anni si comincia la Folkeskole, che dura nove anni obbli obbligatori, più<br />

un decimo facoltativo. Al termine dei nove anni obbligatori, un qualsiasi se<strong>di</strong>cenne danese si trova davanti a un sacco<br />

<strong>di</strong> possibilità <strong>di</strong>verse:<br />

1-Cominciare Cominciare subito una delle <strong>di</strong>verse scuole superiori. Potendo scegliere tra il Gymnasium (un equiva equivalente dei nostri<br />

licei), l'Handelsskole (una scuola <strong>di</strong> economia), la Tekninkskole (una specie <strong>di</strong> ITIS) o la Produtionsskole (una scuola che<br />

introduce al mondo del lavoro, come le nostre scuola professionali).<br />

2-Se Se non si hanno le idee chiare o non ci si se sente nte pronti alle scuole superiori, o anche in caso <strong>di</strong> voti troppo bassi, si<br />

può fare il decimo anno <strong>di</strong> folkeskole, quello facoltativo.<br />

3-Molto Molto comuni in Danimarca, ma ahimè inesistenti in Italia, sono le Efterskole, in cui decide <strong>di</strong> entrare la maggior<br />

parte dei ragazzi. Sono delle scuole speciali che durano due anni, in cui ragazzi sono costretti a trasferirsi in dei<br />

campus e a con<strong>di</strong>videre delle stanze con gli altri studenti. Ogni efterskole é specializzata in qualcosa, per esempio in<br />

lingue straniere, o (quelle elle più popolari) in sport. Io sono rimasta molto colpita dalle efterskole perché a parer mio si<br />

matura un sacco ad andar a vivere lontano dalla famiglia (anche se tornando a casa per il weekend) a 15 15-16 anni, a<br />

doversi pulire da soli la camera e ad impa imparare rare a con<strong>di</strong>videre e a vivere assieme ad altre persone. L'unico <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong><br />

queste scuole é che non sono pubbliche e costano abbastanza.<br />

Io sono nel secondo anno <strong>di</strong> Gymnasium, e poiché dopo la folkeskole si hanno tutte questa possibilità, in classe siamo<br />

tutti tti <strong>di</strong> età <strong>di</strong>verse dai 17 ai 20 anni. A <strong>di</strong>fferenza dell'Italia dove abbiamo tipi <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> liceo, qui c'é solo il<br />

Gymnasium, ma all'interno ogni studente sceglie la sua classe, e ogni classe stu<strong>di</strong>a delle materie obbligatorie (danese,<br />

inglese, religione, matematica atematica ecc) più tre materie a livello avanzato che cambiano per ogni classe; per esempio nella<br />

mia il corso prevede: Chimica livello A, Matematica B e Biologia B. Ogni studente deve scegliere anche una seconda<br />

lingua straniera tra Spagnolo, Francese o Tedesco (nella mia scuola fanno quasi tutti tedesco perché abitiamo vicino al<br />

confine con la Germania quin<strong>di</strong> é utile). Come in Italia la classe é formata da un gruppo fisso <strong>di</strong> persone (a parte per le<br />

lezioni <strong>di</strong> lingua straniera, dove ci sono classi miste iin<br />

n base a cosa si é scelto), però si cambia aula ogni lezione. Questo<br />

perché ogni materia ha un tipo <strong>di</strong> aula <strong>di</strong>verso: chimica e biologia si fanno in laboratorio, le classi <strong>di</strong> inglese, spagnolo,<br />

tedesco e francese hanno le librerie con i testi in lingua stra straniera e i <strong>di</strong>zionari ecc...<br />

Entrando nella mia scuola danese gli studenti italiani rimarrebbero colpiti per molte cose. Questo é un elenco delle<br />

cose che io ho trovato molto strane quando sono arrivata:<br />

-Non Non si dà del Lei ai professori, e li si chiama per nnome<br />

ome (é stata dura abituarsi!); in generale i professori non sono<br />

severi quin<strong>di</strong> in classe molti studenti si tolgono le scarpe o quasi tutti mangiano, infatti è assolutamente normale<br />

vedere persone che mangiano insalata o pasta durante la lezione, perché son sono o pochissimi i prof che lo vietano.<br />

-Ci Ci sono computer sparsi un po' dappertutto per la scuola. Questo perché le assenze, gli orari, i voti, tutto viene<br />

gestito in internet, in un sito chiamato Lectio. Ogni studente ha un account e una password personale ( (che sono dati<br />

SOLO agli studenti, non ai loro genitori). Accedendo al proprio account si può vedere il proprio orario, si possono<br />

vedere i propri voti, quali compiti per casa bisogna fare e soprattutto quando si é assenti da una lezione bisogna<br />

accedere e scrivere in internet il motivo dell'assenza (non c'é bisogno <strong>di</strong> nessun libretto o <strong>di</strong> nessuna firma dei<br />

genitori). L'orario non é uguale tutte le settimane ma cambia spesso, e soprattutto non si sa mai in che classe ci sarà<br />

lezione, per questo la mattina quando ando si arriva a scuola si può usare uno dei computer in <strong>corridoio</strong> per controllare in<br />

quale a ula si ha lezione.<br />

In ogni classe c'é un computer collegato ad una smart smart-board board (una “lavagna” su cui si proietta lo schermo del<br />

computer), a delle casse per l'au<strong>di</strong>o io e ovviamente alla rete internet della scuola. La lezione in generale é molto <strong>di</strong>versa<br />

da quelle a cui siamo abituati in Italia. Di solito il prof sceglie un argomento, dà una spiegazione breve alla classe, poi c cci<br />

si <strong>di</strong>vide in gruppi ed ogni gruppo deve uusare<br />

sare la lezione per fare delle ricerche e cercare <strong>di</strong> capire una parte


dell'argomento (assegnata dall'insegnante) e preparare una spiegazione per la classe. Durante questo lavoro possiamo<br />

usare i nostri computer (che possiamo tranquillamente portare ed usar usare e in classe, anzi é molto comune prendere<br />

appunti col computer invece che con carta e penna!), power point, video da youtube ecc.<br />

-Non Non ci sono verifiche o interrogazioni. Ogni tanto ci sono dei test in classe ma possiamo usare i libri e gli appunti;<br />

però perio<strong>di</strong>camente dobbiamo scrivere dei rapporti sulle cose che abbiamo fatto in classe (per esempio sugli<br />

esperimenti fatti con chimica, o sui film visti in inglese) e spe<strong>di</strong>rli via internet ai professori, che valuteranno così gli<br />

studenti. É come se da noi si prendessero i voti in pagella solo in base ai compiti per casa.<br />

-La La scuola organizza delle feste con tanto <strong>di</strong> Dj e banco del bar che vende alcolici leggeri (birra, sidro o vino) agli<br />

studenti. L'alcool viene servito dai professori e dai bidelli.<br />

-In un certo senso la scuola é degli studenti. Mi spiego: ci sono una serie <strong>di</strong> comitati che permettono agli studenti <strong>di</strong><br />

decidere gran parte delle cose che succedono a scuola. C'é un comitato studentesco che organizza le feste e gli<br />

spettacoli, e ad<strong>di</strong>rittura ora che he la scuola deve essere restaurata c'é un comitato creato apposta per questo; hanno<br />

ricevuto un certo budget dalla scuola e hanno fatto dei progetti su come riverniciare i muri, come sistemare l'area<br />

relax con un bancone tipo bar su cui ci si può sedere a lavorare e una serie <strong>di</strong> <strong>di</strong>vanetti, e così via poi una mattina ce li<br />

hanno presentati in aula magna e abbiamo votato come vogliamo che la scuola sia cambiata!<br />

-Durante Durante gli spettacoli scolastici spesso e volentieri si fa ironia su altri studenti, sui profes professori sori e sul preside. Cose del<br />

genere verrebbero considerate offensive da noi, ma qui vengono prese come sana ironia e tutti ci ridono su!<br />

-Ogni Ogni classe a turno deve aiutare a pulire la scuola. Per una settimana ogni classe, dopo la pausa pranzo deve fermarsi<br />

a svuotare tutti i cestini in mensa, a pulire i tavoli e a metterci le se<strong>di</strong>e sopra. così gli addetti alle pulizie avranno men meno<br />

lavoro da fare.<br />

-Le Le classi devono lavorare per pagarsi la gita all'estero dell'ultimo anno. La cosa più comune da fare é vendere torte in<br />

<strong>corridoio</strong>, la scuola assegna dei turni in cui le <strong>di</strong>verse classi possono farlo, ci si organizza in classe e si decide chi deve<br />

preparare i dolci, poi in ricreazione ci si mette fuori in <strong>corridoio</strong> e si vende al massimo a 5 corone alla fetta (1<br />

euro=circa =circa 7,5 corone). Si possono fare anche altri lavoretti per la scuola, per esempio pulire dopo le feste, per<br />

guadagnare <strong>di</strong> più. Più la classe guadagna più bello sarà l'albergo dove alloggeranno in gita, più lontana sarà la meta,<br />

più belle le attività che si faranno. Per esempio la classe <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> sociali quest'anno ha tirato su abbastanza sol<strong>di</strong> da<br />

potersi permettere <strong>di</strong> andare una settimana negli Stati Uniti.<br />

In generale a scuola si imparano meno cose rispetto a noi in Italia, ma si impara a <strong>di</strong>ventare più responsabili, a<br />

lavorare in gruppo e a fare molte più cose pratiche nei <strong>di</strong>versi laboratori.<br />

Direi che ho scritto anche troppo quin<strong>di</strong> evito <strong>di</strong> annoiarvi oltre, spero <strong>di</strong> avervi dato un'idea <strong>di</strong> quanto sia <strong>di</strong>versa la<br />

scuola danese e chiudo <strong>di</strong>cendo che quest'es quest'esperienza perienza fino ad ora é stata meravigliosa e la consiglio a tutti!<br />

Giulia Manzato 4A LS


Intervista doppia: Maturando e Matricola (Oderzo)<br />

Domande Maturando Matricola<br />

Foto<br />

Nome? Anna<br />

Classe? Quinta C, Liceo Scientifico Prima A, L. delle Scienze<br />

Applicate<br />

Cosa ti ha<br />

dato/cosa pensi ti<br />

darà il liceo?<br />

Quante ore stu<strong>di</strong>,<br />

me<strong>di</strong>amente, nel<br />

pomeriggio?<br />

Consiglieresti<br />

questa scuola?<br />

Perché?<br />

Cosa vorresti fare<br />

da grande?<br />

Fantastici compagni (in<br />

particolare Smanio che ci<br />

tiene tanto ad essere citato)<br />

3 ore<br />

Hai un modello? No<br />

No, perché quello che c’è da<br />

stu<strong>di</strong>are e troppo teorico<br />

Traduttore o manager nel<br />

marketing<br />

Giovanni<br />

Materia dolente? Storia dell’arte Fisica<br />

Una buona preparazione per il<br />

futuro<br />

1 ora e mezza<br />

Si, perché l’ambiente è bello e<br />

per i professori<br />

Non lo so intanto voglio finire<br />

bene il liceo<br />

Stai aspettando Si, per fare quello che mi No, non mi mancano perché<br />

No


desiderosamente<br />

<strong>di</strong> uscire dal<br />

liceo?/ Ti mancano<br />

le scuole me<strong>di</strong>e?<br />

Perché?<br />

Come ve<strong>di</strong> le<br />

matricole/ i<br />

maturan<strong>di</strong>? Li ve<strong>di</strong><br />

lontani?<br />

Cosa cambieresti o<br />

cosa manca al<br />

nostro istituto?<br />

Sei pentito/a <strong>di</strong><br />

aver scelto il liceo?<br />

Cosa o<strong>di</strong> e cosa<br />

preferisci della tua<br />

generazione?<br />

Come ti tiri su<br />

quando sei<br />

demoralizzato/a?<br />

Quale super<br />

potere vorresti<br />

avere?<br />

Ti piacerebbe<br />

vivere all’estero?<br />

piace<br />

Ripenso a come ero io in<br />

prima e li vedo parecchio<br />

lontani, sono molto euforici<br />

Servirebbero delle attività<br />

pratiche per stim stimolare lo<br />

stu<strong>di</strong>o<br />

Si, perché non mi piace quello<br />

che stu<strong>di</strong>amo<br />

Non mi piace che molti<br />

pensano <strong>di</strong> poter avere tutto<br />

subito e senza far nulla però<br />

mi piace la nostra curiosità, la<br />

voglia <strong>di</strong> fare nuove<br />

esperienze e il coraggio che<br />

serve per farle<br />

sto bene qua<br />

Non li vedo né molto vicini ma<br />

neanche così lontani<br />

Cambierei i computer in aula<br />

informatica<br />

Corro se c’è il sole Suono la chitarra o faccio due<br />

tiri a Basket<br />

Teletrasporto Vorrei essere super intelligente<br />

No<br />

Non mi piace che ci sia poca<br />

intraprendenza ma mi piace<br />

che abbiamo interessi comuni<br />

Si e lo farò ben presto No, preferisco stare qui<br />

Beatrice Lio e Luisa Moretti, III C LS


Intervista doppia: Maturando e Matricola (Oderzo)<br />

Domande Maturando Matricola<br />

Foto<br />

Nome? Giacomo (Jack) Pierantonio<br />

Classe? Quinta A, Liceo Linguistico Prima B, Liceo Linguistico<br />

Tre parole per descrivere Stressante, vecchia e … con le crepe! Lui: Piccola! Mmmm … Bella.<br />

questa scuola?<br />

Io: La verità!<br />

Lui: Bella!<br />

Io: La verità!<br />

Lui: Va beh! Metti bella e ... Noiosa!<br />

Cosa cambieresti? Il sistem sistema dell’utilizzo dei fon<strong>di</strong>! Metterei un piano in più!<br />

*Si sente che è rappresentante<br />

d'istituto!*<br />

Cosa ti piace? Ci sono tante ragazze<br />

*Faccia da furbo*<br />

La consiglieresti? Dipende!<br />

Cosa ti aspetteresti<br />

dall'<strong>ISISS</strong> <strong>Scarpa</strong>?<br />

*Sta sul vago! Ha capito tutto!*<br />

Di uscire! No va beh! Una buona<br />

preparazione nelle lingue.<br />

Cre<strong>di</strong> negli alieni? Non in quelli ver<strong>di</strong>! Sì.<br />

Nel 2012 finirà il mondo? No.<br />

Cosa <strong>di</strong>resti a Obama? Che è un ipocrita perché doveva finire<br />

un paio <strong>di</strong> guerre e sono ancora lì per<br />

l’interesse dell’America!<br />

Mmmm…cosa mi piace?! Non lo so! Ah<br />

beh! I bagni! *Convinto*<br />

Sì dai.<br />

Di uscire sapendo le lingue.<br />

No<br />

Che mi presti un po' <strong>di</strong> sol<strong>di</strong>.


Di sciogliere l’istituzione della chiesa! Anche a lui!<br />

E a Benedetto XVI? Di sciogliere l’istituzione della chiesa! Anche a lui!<br />

Sei a favore della pena <strong>di</strong><br />

morte?<br />

Sei favorevole alle droghe<br />

leggere?<br />

No.<br />

Sì!<br />

*Sorrisone* Sorrisone*<br />

Global o No Global? No global! Con violenza se necessaria!<br />

Bisogna far un po’ <strong>di</strong> rivoluzione qua!<br />

Sei a favore del crocifisso<br />

nelle classi?<br />

Attuale presidente del<br />

senato?<br />

Personaggi femminili della<br />

storia?<br />

Quando cadde l'impero<br />

romano d'occidente?<br />

(476 d.C.)<br />

Capitale del Sud Africa?<br />

(Pretoria, Città del Capo e<br />

Bloemfontein)<br />

Qua è un <strong>di</strong>scorso! E’ un nostro simbolo<br />

culturale, ma lo toglierei: essendo la<br />

scuola laica, è solo ipocrisia.<br />

Non lo so! Non ne ho idea! Schifani?!<br />

*Buttato spudoratamente a caso*<br />

Giovanna D’Arco! Cicciolina!<br />

476 d.C.<br />

Una celebre frase in latino? Veni, vi<strong>di</strong>, vici!<br />

*E iniziò a raccontarmi anche quella<br />

d'Oriente con i Bizantini!*<br />

Città del Capo! So solo quella! Johannesburg.<br />

*Ne <strong>di</strong>sse molte, ma presi questa! Fa lo<br />

spaccone lui!*<br />

Lo scopo della tua vita? Fare sol<strong>di</strong>. Non lo so!<br />

Cre<strong>di</strong> che i sol<strong>di</strong> possano<br />

fare la felicità?<br />

Lui:<br />

Io: 'Gnurant!<br />

No.<br />

Sì!<br />

*Sorrisone*<br />

Global, ma <strong>di</strong>pende per cosa.<br />

No.<br />

Schifani!<br />

*Lo sa!*<br />

*Faccia schifata dell'intervistatrice*<br />

Non lo so dai!<br />

*Anche sotto consiglio errato!*<br />

Lui: Io?! Ma…io?! IO?!<br />

Io: No! Io!<br />

Lui: Scripta manent, verba volant, toh!<br />

No.<br />

Marta Momesso (III A LL)


Intervista sta doppia: Rappresentanti<br />

Domande<br />

Nome<br />

Perchè ti sei can<strong>di</strong>dato/a?<br />

Sei rimasto sorpreso <strong>di</strong> essere<br />

stato eletto?<br />

Perchè pensi che ti abbiano<br />

votato/a?<br />

Un pregio?<br />

Un <strong>di</strong>fetto?<br />

Difetto dell’altro<br />

rappresentante?<br />

Materia preferita?<br />

Ultimo libro letto?<br />

Canzone che canti sotto la<br />

doccia?<br />

Federico Federica<br />

Perché sono qua da tanti anni<br />

e mi sarebbe piaciuto fare da<br />

portavoce<br />

No, nonostante ci siano stati<br />

vali<strong>di</strong> avversari contavo su un<br />

buon numero <strong>di</strong> voti<br />

Su proposta del presidente del<br />

consiglio d’istituto<br />

No, perché credevo nelle mia<br />

possibilità anche se sapevo che<br />

Federico avrebbe avuto un<br />

buon numero <strong>di</strong> voti<br />

Non lo so, sono pazzi Per la propaganda fatta<br />

Estroverso Tenace<br />

Presuntuoso Testarda<br />

Non me ne vengono in mente Se la tira<br />

Inglese Biologia<br />

Inheritance Come <strong>di</strong>ventare Buddha in<br />

cinque settimane<br />

Ho un grande repertorio Wonderwall


Doneresti gli organi?(da<br />

morto)<br />

Cre<strong>di</strong> negli alieni?<br />

Nel 2012 finirà il mondo?<br />

Cosa <strong>di</strong>resti a Obama?<br />

E a Benedetto XVI?<br />

La legge è uguale per tutti?<br />

Sei favorevole alla pena <strong>di</strong><br />

morte?<br />

Legalizzeresti le droghe<br />

leggere?<br />

Global o no global?<br />

E giusto che ci sia o no il<br />

crocifisso in classe?<br />

Presidente attuale del senato?<br />

(Schifani)<br />

Personaggi della storia<br />

femminili?<br />

L’Impero Romano d’Occidente<br />

quando cadde? (476 d.C.)<br />

Capitale del Sudafrica?<br />

(Pretoria, Città del Capo e<br />

Bloemfontein)<br />

Una celebre frase in latino?<br />

Scopo della tua vita?<br />

Sì Sì<br />

Sì Sì<br />

No Probabile<br />

“Sei una grande persona, ma<br />

non hai rispettato alcune<br />

aspettative che avevi detto <strong>di</strong><br />

fare. Voglio comprare la<br />

maglietta dei Two Fingers”<br />

“Se vendessi i tuoi vestiti<br />

basterebbero per sfamare<br />

l’Africa”<br />

No, credo che i sol<strong>di</strong> comprino<br />

tutto, “fanno la felicità”.<br />

“Hai una bella moglie.<br />

Da gran<strong>di</strong> poteri derivano<br />

gran<strong>di</strong> responsabilità”<br />

“Riconsidera il Buddha”<br />

No<br />

Sì Dipende<br />

No Sì<br />

Global, anche se gran parte<br />

della gente che manifesta non<br />

sa nemmeno il perché e in<br />

alcuni casi finisce col rovinare<br />

proteste sensate<br />

È giusto in quanto fa parte<br />

della nostra tra<strong>di</strong>zione, però si<br />

potrebbero mettere anche<br />

simboli <strong>di</strong> altre religioni<br />

Global<br />

Non lo so, Monti? Fini<br />

Rita Levi Montalcini Rita Levi Montalcini<br />

486 d.C. 473 d.C.<br />

Ne ha tre, una con la j Nairobi<br />

Scripta manet verba volat Nunc est bibendum<br />

Vivo alla giornata, ma spero<br />

proprio <strong>di</strong> trovarne uno<br />

Sì<br />

Raggiungere il mio obiettivo:<br />

conquistare il mondo<br />

Beatrice Lio e Luisa Moretti, III C LS


Risultati questionari meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> recupero<br />

In merito ai questionari riguardanti il metodo <strong>di</strong> recupero adottato quest’anno, riteniamo che i<br />

risultati ottenuti denotino la necessità <strong>di</strong> cambiare sistema. La maggioranza degli alunni ha<br />

riportato lamentele sottolineando quanto fosse <strong>di</strong>fficile recuperare i debiti rimanendo al passo con<br />

il programma e quin<strong>di</strong> quanto la stanchezza abbia influito sulle prestazioni dei corsi. Sebbene vi<br />

fossero anche studenti favorevoli al nuovo sistema, tuttavia anch’essi hanno manifestato<br />

perplessità in merito all’orario dei corsi e alla loro struttura. Il metodo vigente quest’anno, inoltre,<br />

ha portato a situazioni sfavorevoli nei confronti degli alunni senza debiti, poiché questi erano<br />

sottoposti a un numero maggiore <strong>di</strong> interrogazioni. Riteniamo quin<strong>di</strong> sarebbe opportuno<br />

ripristinare istinare il vecchio sistema o perlomeno adottarne un altro più vicino alle esigenze comuni.<br />

1. I corsi <strong>di</strong> recupero tenuti in orario scolastico sono stati produttivi al fine <strong>di</strong><br />

rivedere gli argomenti in vista dell’esame?<br />

• 57% per niente<br />

• 42% sufficientemente<br />

• 41% molto<br />

2. Le ore previste per i corsi <strong>di</strong> recupero con il nuovo sistema vigente quest’anno,<br />

subito successive al normale orari scolastico, hanno richiesto un impegno<br />

eccessivo?<br />

• 28% per niente<br />

• 27% non eccessivamente<br />

• 89% molto<br />

3. La mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> orari ha creato <strong>di</strong>sagi o problemi per il rientro delle 13.30 con i<br />

mezzi <strong>di</strong> trasporto pubblico?<br />

• 70% sì<br />

• 77% no<br />

I rappresentanti d’Istituto<br />

(Federico Celia, Federica Zanotto, Andrea Buso)


4. Nonostante la nuova forma <strong>di</strong> orario il normale programma ha subito dei<br />

rallentamenti?<br />

• 63% sì<br />

• 84% no<br />

5. Durante le ore <strong>di</strong> recupero alcuni professori hanno evidenziato stanchezza o<br />

affaticamento dovuto alle lezioni delle ore precedenti?<br />

• 76% sì<br />

• 72% no<br />

6. Tutti gli insegnanti hanno aderito alla proposta <strong>di</strong> esonerare dalle verifiche orali<br />

gli studenti soggetti ai corsi?<br />

7.<br />

• 69% sì<br />

• 78% no<br />

Contrari<br />

50%<br />

Bilancio Finale:<br />

Incerti<br />

8%<br />

Favorevoli<br />

42%


Armonia che <strong>di</strong>sarma<br />

La redazione <strong>di</strong> <strong>Voci</strong> <strong>di</strong> <strong>corridoio</strong> vi invita allo spettacolo della Rete Progetto Pace il 26 aprile alle ore 20,30<br />

al teatro Cristallo <strong>di</strong> Oderzo, dove sarà presente anche Paul Bhatti, attuale ministro dell’armonia nazionale<br />

in Pakistan al posto <strong>di</strong> suo fratello.<br />

“L’Armonia che … <strong>di</strong>sarma” è il nuovo spettacolo<br />

scritto e interpretato dai ragazzi della Rete<br />

Progetto Pace delle scuole “Sansovino” <strong>di</strong> Oderzo<br />

e “<strong>Scarpa</strong>” <strong>di</strong> Motta <strong>di</strong> Livenza- Oderzo. La scelta<br />

del tema è ricaduta sulla figura <strong>di</strong> Shabhaz Batti,<br />

ministro dell’Armonia nazionale le in Pakistan,<br />

assassinato il 2 marzo 2011 per aver cercato <strong>di</strong><br />

creare rete tra esponenti <strong>di</strong> religioni e culture<br />

<strong>di</strong>verse, lui cristiano in un Paese ad altissima<br />

incidenza islamica. Un testimone del nostro<br />

tempo la cui vita sarà raccontata da brevi scene<br />

recitate citate intervallate da un’ipotetica intervista al<br />

fratello Paul, che ha preso il suo posto come<br />

ministro e che è legato al nostro territorio da un<br />

rapporto lungo <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> stima. Tra una scena<br />

e l’altra saranno eseguite canzoni sul tema della<br />

solidarietà età accompagnate da coreografie <strong>di</strong> ballo.<br />

“L’Armonia che … <strong>di</strong>sarma”, il cui titolo allude<br />

all’incarico ministeriale <strong>di</strong> Shabhaz ma anche ad<br />

un ingre<strong>di</strong>ente proprio della pace e della<br />

nonviolenza che ha il potere <strong>di</strong> <strong>di</strong>sarmare nonché<br />

al mistero delle note che e si mescolano gioiose in<br />

tutto lo spettacolo, è frutto <strong>di</strong> una collaborazione<br />

tra due scuole che prosegue da anni.<br />

Essa <strong>di</strong>mostra come si possano trasmettere<br />

messaggi <strong>di</strong> fratellanza partendo dal quoti<strong>di</strong>ano e<br />

come il fascino <strong>di</strong> figure alte che si sono<br />

sacrificate icate per un mondo migliore sorprenda<br />

sempre e spinga a desiderare il cambiamento.<br />

Il testo è interamente scritto dai ragazzi come<br />

loro sono anche la scelta delle canzoni e le<br />

coreografie delle ballerine.<br />

Il ricavato della serata sarà devoluto per progetti<br />

<strong>di</strong> CUAMM_Me<strong>di</strong>ci con l’Africa in Sud Sudan da<br />

cui è rientrato da poco Rinaldo Bonario, amico e<br />

collaboratore come sua moglie Endria del<br />

Progetto Pace ormai da anni.<br />

Uno spettacolo ine<strong>di</strong>to che <strong>di</strong>mostra come la<br />

scuola possa <strong>di</strong>venire laboratorio <strong>di</strong> idee, tale talenti,<br />

incontro tra le generazioni e valorizzare i singoli<br />

nel gruppo.<br />

Il gruppo della rete Progetto pace (dal volantino dello spettacolo)<br />

La redazione vi invita anche allo spettacolo “The Canterville Ghost” da Oscar Wilde che verrà<br />

rappresentato il 23 maggio alle ore 20,30 al teatro Cristallo <strong>di</strong> Oderzo.<br />

Il gruppo Progetto Pace e il gruppo del Teatro in Inglese ringraziano quanti hanno<br />

generosamente contribuito alla raccolta <strong>di</strong> 950 euro, che sono stat stati i equamente <strong>di</strong>stribuiti tra il<br />

Viaggio Umanitario e il teatro stesso, nonché il signor Vendrame i signori Rusalen per la<br />

collaborazione.


GITA AL CERN<br />

C’è chi ci ha dato dei secchioni e chi invece ci ha invi<strong>di</strong>ato tantissimo ... per cosa? Per la meta della nostra<br />

gita! A settembre, entusiasmati e incuriositi dalla conferenza tenuta dal prof Bortolin (ex studente del<br />

nostro istituto tecnico) abbiamo proposto <strong>di</strong> andare a visitare il CERN <strong>di</strong> Ginevra, e così, a gennaio, noi della<br />

4A, insieme alla 4D e accompagnati ati dai prof Stringelli, Momesso e Toffolon, abbiamo avuto la possibilità <strong>di</strong><br />

esplorare un luogo che sembra tratto da un film <strong>di</strong> fantascienza, e se non mi credete pensate che l’accesso<br />

alle caverne sotterranee è regolato da un lettore della retina e che dur durante ante la prima conferenza a cui<br />

abbiamo assistito è stato affrontato anche il tema dei salti nel tempo! Gran parte del merito per la buona<br />

riuscita della gita va ai professori e soprattutto all’Ing. Bortolin, che, lavorando al CERN, ha pianificato il<br />

nostro soggiorno nel dettaglio facendoci visitare luoghi normalmente non aperti al pubblico. Non<br />

<strong>di</strong>mentichiamo però che anche noi abbiamo fatto la nostra parte, infatti abbiamo dovuto prepararci prima<br />

della visita e al ritorno fare una relazione dell’esperienza vissuta presentandola ai ragazzi delle quarte e<br />

delle quinte. Chi non era presente all’incontro però si chiederà cosa sia il CERN. Il nome è l’acronimo <strong>di</strong><br />

Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare, essa è una struttura che nasce nel 1949 come polo scientif scientifico a<br />

livello internazionale, nel complesso ha un estensione spaziale notevole, ma quello che più sorprende è il<br />

suo sviluppo sotterraneo, infatti l’acceleratore <strong>di</strong> particelle LHC, uno degli esperimenti più importanti, si<br />

trova a 1oom sotto terra ed è un tunnel con una circonferenza <strong>di</strong> 27km (giusto per rimanere in tema: un<br />

enorme salvagente!). Gli altri esperimenti in corso consistono in vari rilevatori che si occupano<br />

dell’in<strong>di</strong>viduazione e della classificazione delle particelle, i più importanti sono ALIC ALICE, del cui impianto <strong>di</strong><br />

refrigerazione si occupa il prof Bortolin, ATLAS, che cerca il famoso bosone <strong>di</strong> Higgs, e CMS. Ciò che cerca <strong>di</strong><br />

fare il CERN è indagare la materia nei suoi costituenti fondamentali, le particelle, per poter arrivare a<br />

comprendere l’origine rigine dell’intero universo, e questo progetto ha avuto traguar<strong>di</strong> importanti, sia per quanto<br />

riguarda le conoscenze della fisica nucleare e sia perché queste scoperte sono state poi applicate al campo<br />

me<strong>di</strong>co, tecnico e informatico, ad esempio proprio al CE CERN RN è nato il World Wide Web. Certo la nostra non è<br />

stata esattamente una gita come tutte le altre (non ci staccavamo mai dal quaderno degli appunti e anche a<br />

mensa sentivi parlare solo <strong>di</strong> collisioni e deca<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> particelle!), ma l’aver visto con i prop propri occhi gli<br />

esperimenti in corso e quello che i ricercatori fanno è stata un’esperienza unica e interessantissima. Sia noi<br />

alunni che i professori siamo stati entusiasti del viaggio, e speriamo che altri studenti dello <strong>Scarpa</strong> possano<br />

vivere come noi una così osì straor<strong>di</strong>naria “lezione <strong>di</strong> fisica”.<br />

Giulia Manzato 4A LS


Salvaguardando la <strong>di</strong>versità ...<br />

Non sai mai chi incontri per strada.. Devono averlo pensato molti<br />

mottensi in questi cal<strong>di</strong> giorni <strong>di</strong> primavera, sconcertati da<br />

barboni, in<strong>di</strong>ani, metallari in giro per la loro città. Ma mentre le<br />

persone li fissavano con aria perplessa o <strong>di</strong>vertita, chiedendosi<br />

quanto tempo fosse trascorso da Carnevale, queste alternative<br />

combriccole si avviavano verso la loro meta con una missione<br />

da compiere: foto sulla <strong>di</strong>versità. rsità. Erano infatti i coraggiosi<br />

alunni del Liceo Scientifico che hanno deciso <strong>di</strong> partecipare<br />

all’ Oblò Cube, un’iniziativa che coinvolge le scuole del<br />

territorio Opitergino – Mottense in un concorso della<br />

Creatività, la cui presentazione e premiazione ha hanno avuto<br />

luogo venerdì 23 Marzo. L’obiettivo? Creare un progetto<br />

multime<strong>di</strong>ale che esprima il nostro punto <strong>di</strong> vista riguardo<br />

alla <strong>di</strong>versità, il tema <strong>di</strong> quest’anno. Un tema complesso,<br />

ma da cui nessuno si è fatto spaventare, ed è tra tante<br />

risate e idee che e abbiamo iniziato il nostro lavoro,<br />

pensando <strong>di</strong> realizzare un video in cui foto, frasi,<br />

canzone insegnano ad andare oltre la paura del <strong>di</strong>verso.<br />

Inse<strong>di</strong>andoci a casa dei più vicini, o monopolizzando<br />

panchine nei parchi, o utilizzando cinque minuti nella<br />

ricreazione, reazione, abbiamo fotografato e posato , imitando<br />

le più svariate <strong>di</strong>versità– non senza collezionare<br />

sguar<strong>di</strong> incuriositi e dubbiosi. Il tempo non<br />

sembrava essere mai abbastanza per travestirsi,<br />

recitare; trovare l’angolazione giusta per le foto e lo<br />

sfondo – nonchè mettere a dura prova la pazienza<br />

dei fotografi - ; comporre la musica e le parole, mischiando un rap<br />

a <strong>di</strong>r poco originale con riflessioni forse troppo serie, correndo da una parte all’altra<br />

pur <strong>di</strong> registrare in tempo; montare il video, anzi, pra praticamente ticamente asse<strong>di</strong>are la cattedra e il nostro video<br />

maker ufficiale, trasformandoci in critici alle volte anche troppo puntigliosi. Tutte situazioni in cui le risate sorgono<br />

spontanee e bene accette, risate che hanno contribuito a farci sperare che il nostro lavoro sarebbe stato effettivamente<br />

riconosciuto; ma anche se così non è stato , risate che rimarranno sempre e comunque.<br />

Premiato ed apprezzato a dovere è stato invece il gruppo “<strong>Voci</strong> <strong>di</strong> Corridoio”, il cui progetto consisteva nel realizzare un bl blog<br />

a tema nel quale, attraverso video, recensioni, poesie, citazioni, <strong>di</strong>segni e soprattutto articoli, hanno espresso il loro punto <strong>di</strong><br />

vista riguardo questa tematica. Ognuno ha contribuito come meglio poteva ed il risultato è stato veramente molto<br />

apprezzato: hanno creato un blog, , l’OBLOG, (www.oblog2012.altervista.org) ) che parla a chi lo legge attraverso molti<br />

linguaggi <strong>di</strong>versi, riuscendo così a sfruttare la stessa varietà delle proprie abilità per trattare la <strong>di</strong>versità e i suoi <strong>di</strong>ve <strong>di</strong>versi<br />

aspetti. Un premio (quello o per la Comunicazione sociale) dunque più che meritato, e non ci resta che unirci anche noi ai<br />

complimenti che hanno risuonato nel cinema Cristallo quando i nostri giornalisti sono saliti sul palco: bravi ragazzi!<br />

Isabella Saccar<strong>di</strong>, III C LS<br />

I ragazzi del l giornalino hanno deciso <strong>di</strong> impiegare i 250 euro del premio conseguito in parte per il giornale (la copertina<br />

a colori e un nuovo blog curato dal nostro grafico e informatico Gabriel sono frutto <strong>di</strong> quel contributo), in parte per<br />

finanziare il progetto del Teatro in inglese e il viaggio umanitario nei Pesi dell’Est Europa (Croazia, Serbia, Romania,<br />

Ungheria, Bulgaria), a cui parteciperanno il vice<strong>di</strong>rettore Giacomo Bisceglie e Wi<strong>di</strong> Pinarel, vecchia conoscenza del<br />

giornalino (redattrice nei due anni preceden precedenti).


Il meglio <strong>di</strong> Oblog<br />

Quest'anno <strong>Voci</strong> <strong>di</strong> Corridoio si è cimentata nel<br />

partecipare al progetto Oblò Cube, realizzato<br />

dall'azienda Ulss 9. Il progetto Oblò Cube<br />

raccoglie classi dell'area opitergina e mottense<br />

offrendo loro la possibilità ità <strong>di</strong> presentare un<br />

elaborato a tema. Durante l'ultima e<strong>di</strong>zione si è<br />

cercato <strong>di</strong> sensibilizzare i concorrenti portandoli a<br />

<strong>di</strong>scutere e riflettere sulla Diversità.<br />

L'evento finale, tenutosi presso il Cinema Cristallo<br />

venerdì 23 marzo, ha messo a dura prova la giuria<br />

a cui è stato assegnato l'ingrato compito <strong>di</strong><br />

assegnare i premi scegliendo tra i prodotti<br />

multime<strong>di</strong>ali creati da oltre 400 ragazzi.<br />

Da Tutti ne parlano, ma cosa è la “Diversità”?<br />

[…]Spesso, però, la <strong>di</strong>versità appare come un pericolo,<br />

una minaccia, una barriera che si oppone tra “i simili”<br />

e “gli altri”. Ciò accade quando la nostra idea <strong>di</strong><br />

“Simile” sfuma nella quoti<strong>di</strong>anità. […]<br />

[…]La La <strong>di</strong>versità è una ricchezza, un vanto, un pregio.<br />

La <strong>di</strong>versità è l’equilibrio che gestisce i rapporti tra le<br />

persone. Tuttavia, quando questo equilibrio si rompe,<br />

viene a crersi una situazione <strong>di</strong> dominio e le vittime<br />

sono sempre costituite dalla minoranza numerica. numerica.[…]<br />

[…]Gestire la <strong>di</strong>versità richiede impegno, coraggio,<br />

pazienza, ma regala la gioia della scoperta, l’avventura<br />

del viaggio, il rischio del confronto e l’audacia del<br />

mettersi in <strong>di</strong>scussione. […]<br />

Da Ho parlato col vento – Ladri <strong>di</strong> carrozzelle<br />

[…] Ho visto nel vento un grande futuro<br />

senza barriere al<strong>di</strong>là <strong>di</strong> ogni muro<br />

un futuro abitato da gente che pensa<br />

e non ferma lo sguardo solo sull’apparenza<br />

sull’apparenza. […]<br />

Da Siamo figli del Mondo Intero<br />

[…]«Il «Il tuo Cristo è ebreo. La tua macchina è<br />

giapponese. La tua pizza è italiana. La tua democrazia<br />

greca. Il tuo caffè brasiliano. La tua vacanza turca. I<br />

tuoi numeri arabi. Il l tuo alfabeto latino. Solo il tuo<br />

vicino è uno straniero». […]<br />

<strong>Voci</strong> <strong>di</strong> Corridoio ne è uscita a testa alta<br />

ricevendo il premio in ex aequo, consegnato da<br />

dott. Astolfo, Assessore <strong>di</strong> Motta <strong>di</strong> Livenza, con<br />

la 3° A Informatici CFP Lepido Rocco <strong>di</strong> Motta <strong>di</strong><br />

Livenza.<br />

La nostra redazione, per l'evento, ha preparato<br />

un Blog ( www.Oblog2012.altervista.org ) ove<br />

tutti i nostri membri hanno potuto <strong>di</strong>re la loro<br />

scrivendo<br />

immagini.<br />

articoli e pubblican pubblicando video o<br />

Estraendo i concetti che rendono meglio l'idea <strong>di</strong><br />

ciò che è per noi la “Diversità” …<br />

Da Via le mani dagli occhi!<br />

[…]Il rispetto è la base della quoti<strong>di</strong>anità.[...]<br />

[...]Per poter sopravvivere abbiamo bisogno <strong>di</strong><br />

nasconderci, ma per poter vivere abbiamo bisogno <strong>di</strong><br />

essere accettati.[…]<br />

Dalla vignetta Il rancore<br />

[…]La <strong>di</strong>versità è il nostro onore, ma ci guardano tutti<br />

con rancore. […]<br />

Da Massima sull’ignoranza<br />

[...]La verità non ammette termine <strong>di</strong> paragone e<br />

pertanto sfugge all’indagine umana, perché incapace<br />

<strong>di</strong> strumento che vada oltre la ragione. […]<br />

Da L’elogio alla <strong>di</strong>versità<br />

Quali appaiono a me le singole cose, tali esse sono per<br />

me,<br />

e quali esse appaiono a te, tali sono per te;<br />

e uomini siamo tu e io<br />

Platone<br />

Gabriel Costache IV LC


Pubblichiamo volentieri nella sezione “scuola” un articolo scritto spontaneamente da una studentessa in<br />

risposta ad un altro apparso sul precedente numero del giornalino, intitolato, in modo poco felice,<br />

“Efficienza delle bidelle” che aveva creato polemich polemiche e e qualche risentimento. Lo facciamo per scusarci con<br />

quanti si siano sentiti feriti da quelle parole per la leggerezza con cui abbiamo pubblicato quell’intervento.<br />

Preferiamo siano le parole <strong>di</strong> una studente e non <strong>di</strong> un professore o <strong>di</strong> un collaboratore scolastico a<br />

rispondere all’accaduto perché è più nello spirito del nostro giornalino che è degli studenti e per gli studenti.<br />

Vogliamo infine ringraziare tutto il personale dei collaboratori scolastici per l’abnegazione e la<br />

professionalità con cui svolge tutti i giorni il suo lavoro, rappresentando per noi studenti un riferimento<br />

costante e rassicurante.<br />

Efficienza Bidelle<br />

Leggendo questo articolo pubblicato in “<strong>Voci</strong> <strong>di</strong> <strong>corridoio</strong>” il primo quadrimestre del vigente anno<br />

scolastico non ho potuto evitare svariate constatazioni che ora, se mi è lecito, vorrei esporre.<br />

Mi rivolgo <strong>di</strong>rettamente a te “coraggiosa ragazza” che ti firmi anonimamente.<br />

Innanzitutto i miei complimenti per la correttezza sintattica e ortologica che pro<strong>di</strong>galmente hai<br />

<strong>di</strong>mostrato dall’inizio izio alla fine del tuo elaborato, vorrei poter <strong>di</strong>re lo stesso del contenuto.<br />

Hai cominciato il tuo testo, come da prassi alle scuole elementari, con l’immagine tanto romantica<br />

quanto banale <strong>di</strong> una bellissima e gentile fanciulla in una giornata assolata. Fi Fino a quando coglie la<br />

generosa e benevole intenzione della protagonista <strong>di</strong> arrecare sollievo alle persone care il lettore<br />

rimane sinceramente incantato dall’eroina <strong>di</strong> questa storia. Non comprende ancora chiaramente il<br />

terrore negli occhi della bidella, dop dopotutto otutto la fanciulla “appropinquatasi” (perdonami la citazione)<br />

timidamente alla signora si è rivolta a lei in maniera così soave! Quin<strong>di</strong> il lettore incuriosito<br />

prosegue e quando inceppa nell’esclamazione della tenera fanciulla: “Allora? Vorrei una risposta risposta.<br />

Non posso stare qui ad aspettare che faccia notte!” finalmente capisce lo sgomento, lo sconcerto e<br />

il balbettio della povera bidella. La dolce donzella uscita da una fiaba dei fratelli Grimm si è<br />

trasformata nel giro <strong>di</strong> una manciata <strong>di</strong> secon<strong>di</strong> in un vora vorace ce e spietato orco. String endomi<br />

solidariamente alla signora che ha sopportato mitemente la tua arroganza e villania, ti invito<br />

cortesemente a scendere dal regale pie<strong>di</strong>stallo su cui ti sei posta così altezzosamente.<br />

Eseguendo una superficiale analisi del della la protagonista del tuo articolo ho notato come questa<br />

riesca a vedersi esclusivamente com e una ragazza dalle virtù e dai valori morali decisamente<br />

superiori alla me<strong>di</strong>a, ecco ciò che succede guardandosi in uno specchio deformante. Propongo<br />

quin<strong>di</strong>, rivolgendomi ndomi a tutti gli studenti dell’Istituto <strong>Scarpa</strong> che hanno a cuore questa faccenda, a<br />

meno che la “dolce e bella ragazza” non voglia rimanere nella sua fallace illusione, una colletta per<br />

comprarle (rimanendo in tema <strong>di</strong> fiabe) uno specchio parlante come que quello della matrigna <strong>di</strong><br />

Biancaneve capace <strong>di</strong> <strong>di</strong>rle solo la verità.<br />

Passando sopra all’evidente egocentrismo che la ragazza <strong>di</strong>mostra quando vede il mondo bloccarsi<br />

completamente ed unicamente per lei ad una sua parola, vorrei momentaneamente soffermarmi


sulla sua “non maleducazione”. Partendo dall’inderogabile fatto che non si può sempre ottenere<br />

ciò che si desidera e che <strong>di</strong> “grazie” non se ne <strong>di</strong>ce mai abbastanza, e mettendo in evidenza come<br />

la signora tirata in causa ha garantito <strong>di</strong> informarsi sulla questione pòstale (dal momento che,<br />

come spero si sappia, non si può essere costantemente a conoscenza <strong>di</strong> tutto) mi sento <strong>di</strong><br />

sottolineare senza alcun ripensamento l’infantile maleducazione e scortesia <strong>di</strong>mostrata dalla<br />

ragazza protagonista per non aver ricevuto “alc “alcuna una risposta (per lei) sod<strong>di</strong>sfacente”.<br />

Vorrei quin<strong>di</strong> concludere, Anonimo, rivolgendomi alla malcapitata signora che hai citato nel tuo<br />

articolo esprimendole tutto il mio sostegno.<br />

Grazie dell’attenzione.<br />

Ipse Dixit<br />

Non vedevate l'ora 'ora <strong>di</strong> leggere i nuovi Ipse Dixit <strong>di</strong> voci <strong>di</strong> <strong>corridoio</strong>, eh?<br />

Ringraziamo tutti coloro che ci hanno inviato gli Ipse Dixit e che sono stati semp sempre re pronti a segnarsi gli<br />

scivoloni dei prof! Aspettiamo altrettante "soffiate" <strong>di</strong> ciò che accade nelle classi del dello scarpa, potete<br />

contattarci sulla nostra pagina Facebook.<br />

"Chiudete quelle finestre che queste porte che ci ha lasciato Napoleone fanno un sacco <strong>di</strong> spifferi!"<br />

[Zanette]<br />

"Sempre a pensare male voi, eh? Vi conosco io, adolescenti con la mente turbata!" [Bellinato]<br />

"G., a cosa stai pensando??? ndo??? Alla pappa?!" [Bellinato]<br />

"Ciccì coccò, ciccì coccò, ma non potete parlare oggi pomeriggio?! Se vi piace parlare dove sposa sposare un<br />

marito ricco!" [Bellinato]<br />

"Ma pensa alla tua povera mamma che sarà lì a struggersi per te!!!" [Bellinato]<br />

Elena Santi , V A LS<br />

"Ragazze, potete anche farmi gli occhioni dolci, siete bellissime, ma comunque non vi dò l'assemblea!"<br />

[Cesaro]<br />

“Ragazze ok che stiamo parlando <strong>di</strong> vocabolario culinario, per però ò non serve <strong>di</strong>re la parola C puntini puntini"<br />

[Giacometti, , la parola non era “c***o” era “conserva”]<br />

''Bramare? Mah, bramare è il desiderio degli animali! Sì insomma, voi cosa <strong>di</strong>te al vostro ragazzo o alla<br />

vostra ragazza? zza? Ti bramo? Hahahah!'' [ [Lorenzon]


"Specchio, specchio delle mie brame. Chi è il più pirla del reame?" [ [Leoni]<br />

"Chi non saprà le proposizioni a campanello ... Se la vedrà con me, in un'interrogazione ... (Tono da<br />

maniaco) ... del terzo tipo" [Costanzo Costanzo]<br />

"C. che sexy sei con gli occhiali! Se fossi una bella fanciulla ti strizzerei l'occhio!" [ [Zanette Zanette]<br />

"Ma cosa devi andare a fare in bagno proprio durante la correzione della verifica? Non c'è mica Mastro<br />

Geppetto che ti spiega gli errori in bagno!" [ [Bellinato]<br />

"E. è veramente irritante spiegare gare con uno che guarda l'orologio sopra la mia testa ogni 2 secon<strong>di</strong>"<br />

"Ma no prof guardavo il crocifisso!"<br />

Dopo la terza volta che F. si soffiava il naso con insistenza, la prof Bellinato sentenzia, con aria truce: "F.,<br />

hai finito <strong>di</strong> TROMBARE?" - risata generale enerale - "Ma a no, sciocchini, intendevo col naso!"<br />

L. va a fare delle fotocopie.<br />

….10 minuti dopo….<br />

Pra<strong>di</strong>ssito: : “Ma la L. si è persa? No perché lei se vede una mosca si ferma e pianta <strong>di</strong>scorso!”<br />

….entra L….<br />

C: “L.! Hai visto una mosca?”<br />

Pra<strong>di</strong>ssito: “No perché ho detto una cosa su <strong>di</strong> te prima!”<br />

L: “Ha detto che sono una moscaaa?!”<br />

Filosofia: parlando <strong>di</strong> gocce …<br />

M.: “Si! Nei pannolini P*****s della pubblicità….”<br />

Poncia: : “Scusa Momesso, cosa ti è successo?”<br />

Magoga: : “Il primo che parla è morto e scrivo una nota sul suo cadavere! Zitti e mosca! Il prossimo fonema è<br />

la vostra morte!”<br />

… più tar<strong>di</strong> ... Magoga: : “Spero vadano in un luogo molto caldo dopo la morte.”<br />

*pauuura*<br />

Pra<strong>di</strong>ssito: “Posso parlare? ... . Posso parlare? parlare?! Cioè posso esistere in questa classe?!”<br />

L.: “Le mantenesse vanno promenute!”<br />

… Prof parla, classe parla …<br />

...Prof zitta, classe zitta….<br />

Pra<strong>di</strong>ssito: : “Ah! Ma se io sto zitta, voi state attenti al silenzio?!”<br />

Artis historia magistra vitae est [Costella Costella]<br />

"prof, si è tagliato i capelli?"<br />

"no veramente me li hanno tagliati!" [Costella]


Quando i Cinesi scopriranno la carta igienica non ci sarà più la foresta amazzonica! [Costella Costella]<br />

"Partiamo con la Hera <strong>di</strong> Samo il più bel volto della Grecia antica " (è senza testa!) [ [Costella]<br />

"Dove vanno i Greci a fare mountainbike? Alle Cicla<strong>di</strong>!" [Costella]<br />

La Cia è assente, sarà in missione segreta [Costella]<br />

Non bisognerebbe parlare <strong>di</strong> Paestum a mezzogiorno [Costella]<br />

Visto che stiamo parlando <strong>di</strong> piante, non risp rispondete con i pie<strong>di</strong>! [Costella]<br />

"l'arte greca fa perdere la testa by Hera <strong>di</strong> Samo" [Costella]<br />

"è severamente vietato farsi male agli arti superiori, siamo allo <strong>Scarpa</strong>!" [Costella]<br />

"come è fatto il fregio? Non puoi <strong>di</strong>re me ne fregio! " [Costella]<br />

"vedete, non si ha più come nei kouroi le trecce sulle spalle, evidentemente Bob Marley non piaceva più"<br />

[Costella]<br />

(Prendendo la cartina geografica arrotolata) Ragazzi, il mondo sta andando a rotoli! [Costella]<br />

Palatina non è costruita sul palato [Costella Costella]<br />

(Allacciandosi la cintura e rivolgendosi al prof Costella) The last book of the century [Betto]<br />

Z? cos’è? Il simbolo chimico <strong>di</strong> Zorro? [Betto]<br />

a cura <strong>di</strong> tutto l'<strong>ISISS</strong> <strong>Antonio</strong> <strong>Scarpa</strong>


“CRANK: CRANK: cronaca <strong>di</strong> una <strong>di</strong>pendenza” <strong>di</strong> Ellen Hopkins<br />

“La vita era bella prima che incontrassi il mostro. Dopo, la vita è stata<br />

una figata. O almeno per un po’ “.<br />

Le parole della Hopkins ci catapultano nella storia <strong>di</strong> Kristina Georgia<br />

Snow, genitori separati, come sono separate anche le due metà della<br />

ragazza. a. Da una parte voti perfetti e comportamento impeccabile,<br />

dall’altra succube <strong>di</strong> Bree, il proprio alter ego, sfrontata, curiosa,<br />

impavida ed esplosiva, talmente tanto da oscurare la personalità <strong>di</strong><br />

Kristina e, insinuandosi passo dopo passo nella stanza dell della sua<br />

mente, vi si inse<strong>di</strong>a da parassita.<br />

La giovane, andando a trascorrere un mese d’estate dal padre in<br />

Florida, subisce uno scisma interno e ,inesperta e incapace <strong>di</strong><br />

affrontare il mondo, si lascia guidare da Adam, attraente e misterioso,<br />

che la porterà sulla ulla strada a senso unico e senza ritorno del crank. Si<br />

lascerà cadere sempre più in un imbuto senza fine, accorgendosi <strong>di</strong><br />

essere l'ennesima serva del mostro trovandosi ormai in ginocchio<br />

<strong>di</strong>nanzi a questo.<br />

“ Il crank è molto più <strong>di</strong> una droga. È una ragion ragione <strong>di</strong> vita. Puoi voltargli<br />

le spalle. Ma andartene davvero, no, non puoi. Il mostro mi parlerà<br />

per sempre. E oggi mi chiama fuori dalla porta”.<br />

Dipendenza vuol <strong>di</strong>re lasciarsi scivolare l’esistenza tra le <strong>di</strong>ta, abbandonare ogni legge morale e civile per immergersi<br />

nel vuoto, per salire in un luogo privo <strong>di</strong> tempo e <strong>di</strong> spazio, nel quale esistono soltanto le regole dettate dal mostro.<br />

Una persona sotto o effetto <strong>di</strong> stupefacenti sarebbe capace <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>re il proprio migliore amico, <strong>di</strong> lanciarsi dal palazzo<br />

più alto della città per provare l'ebrezza della scarica <strong>di</strong> adrenalina. Dipendenza significa decidere <strong>di</strong> non aggrapparsi<br />

all’unico salvagente che ci viene ne lanciato, ma <strong>di</strong> affondare negli abissi della nebbia e non riemergere più.<br />

Attraverso l’ipnotica storia <strong>di</strong> Kristina/Bree scopriamo una storia <strong>di</strong> schiavitù, ma anche <strong>di</strong> ribellione e <strong>di</strong> rinascita.<br />

Difatti dalla droga non si può scappare, ma si può contras contrastare tare con la forza della volontà e dell’affetto, se non verso noi<br />

stessi, almeno verso gli altri.<br />

Julia Nowak 3B LL


“Quando Quando sei nato non puoi più nasconderti” regia <strong>di</strong> Marco Tullio Giordana<br />

Una famiglia bresciana benestante, non particolarmente chiusa alla realtà dei migranti ma lontana dai problemi sociali<br />

dell'emigrazione, viene sconvolta da quello che succede al figlio do<strong>di</strong>cenne Sandro: dura durante nte una crociera in barca con<br />

il padre, Sandro cade in mare e viene raccolto da un barcone <strong>di</strong> immigrati clandestini. Corre il rischio <strong>di</strong> essere<br />

identificato dagli scafisti come un ricco italiano e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> essere sequestrato per un riscatto. Sarà il cland clandestino<br />

rumeno Radu a salvarlo facendolo passare per un orfano curdo. Sandro deve cavarsela con le sue forze in una realtà a<br />

lui sconosciuta, in una situazione molto <strong>di</strong>versa da quella in cui abitualmente vive<br />

Questa <strong>di</strong>savventura si risolverà felicemente per Sandro, che ritorna sano e salvo dalla sua famiglia e ormai più maturo<br />

per l'esperienza che ha fatto. Ha avuto modo <strong>di</strong> vedere le <strong>di</strong>sperate con<strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni zioni dei clandestini, le morti in mare <strong>di</strong><br />

coloro che non hanno resistito alle privazioni della lunga navigazione, la crudeltà e il cinismo degli scafisti senza<br />

scrupoli che spesso abbandonano in mare i migranti e le dure con<strong>di</strong>zioni dei centri <strong>di</strong> accoglien accoglienza.<br />

Sandro vuole a tutti i costi aiutare l'immigrato rumeno Radu, che lo aveva salvato e protetto quando erano sul<br />

barcone, e sua sorella, Alina. Ciò pone l’obbligo morale ai genitori <strong>di</strong> Sandro <strong>di</strong> avvicinarsi ad un mondo fino ad ora mai<br />

considerato e, per ringraziare i due fratelli rumeni per l'aiuto che hanno dato al loro figlio, vorrebbero accoglierli nella<br />

loro famiglia adottandoli. Ma i due sono clandestini e risulta che<br />

Radu è maggiorenne e ha avuto problemi con la giustizia rumena:<br />

legalmente dovrebbe e essere rimpatriato. I due ragazzi d ecidono <strong>di</strong><br />

scappare a Brescia dove nel frattempo sono ritornati Sandro e i<br />

suoi genitori.<br />

Sandro è affezionato particolarmente ad Alina. Quando lei e suo<br />

fratello si presentano in tarda serata a casa <strong>di</strong> Sandro, sia<br />

quest'ultimo st'ultimo che i suoi genitori li accolgono benevolmente. Il<br />

padre <strong>di</strong> Sandro, però, <strong>di</strong>ce ai due che li ospiterà solo per quella<br />

notte, poiché essi sono clandestini. Mentre Sandro e i suoi genitori<br />

dormono, Radu e Alina rubano sol<strong>di</strong> e gioielli e scappano via via.<br />

Sandro inizialmente è molto deluso dal comportamento<br />

veramente inaspettato dei due rumeni, ma dopo qualche giorno,<br />

riflettendo, capisce, al contrario dei genitori molto superficiali, che<br />

vi erano problemi non facili da risolvere. Così, dopo una telefonat telefonata<br />

d'aiuto ricevuta da Milano da parte <strong>di</strong> Alina, decide <strong>di</strong> cercarla<br />

senza avvertire i genitori. Troverà Alina in un grande e<strong>di</strong>ficio<br />

abbandonato dove vive la varia umanità dei clandestini. Scoprirà<br />

che Radu non è il fratello <strong>di</strong> Alina ma il suo protettore che la<br />

costringe a prostituirsi.<br />

Il film si conclude con Sandro che invita Alina a tornare con lui, ma rimane sospesa la risposta <strong>di</strong> lei (anche se le<br />

immagini finali lasciano intuire che la ragazza accetterà).<br />

Il regista Marco Tullio Giordana ha <strong>di</strong>chiarato: «Volevo raccontare con gli occhi ancora innocenti e perfino riconoscenti<br />

<strong>di</strong> un bambino che è stato salvato da loro chi sono questi migranti. Sandro scopre che sono molto simili a lui, che sono<br />

governati dagli stessi sentimenti, che può nascere l’amicizia, l’amore, il bisogno l’uno dell’altro, in modo<br />

assolutamente sincero».<br />

Beatrice Lio 3C LS


Dulcis Dulcis in in fundo fundo ...<br />

...<br />

IL SALVAGENTE MUSICALE a cura <strong>di</strong> Olga Pavan<br />

Chi non ha mai trovato nella musica il suo “salvagente” a cui aggrapparsi nei momenti più <strong>di</strong>fficili? Vi<br />

propongo per ogni decade dagli anni ’60 fino ad oggi una bella canzone…<br />

1965<br />

HELP! - The Beatles<br />

Help, I need somebody,<br />

help, not just anybody,<br />

help, you know I need someone, help!<br />

When I was younger,<br />

so much younger than today,<br />

I never needed anybody's help<br />

in any way.<br />

But now these days are gone,<br />

I'm not so self assured,<br />

now I find I've changed my mind<br />

and opened up the doors.<br />

Help me if you can, I'm feeling down<br />

Aiutami se puoi, mi sento giù,<br />

And I do appreciate you being round.<br />

E apprezzo molto che tu sia qui, i,<br />

Help me, get my feet back on the ground, Aiutami a tornare coi pie<strong>di</strong> per terra,<br />

Won't you please, please help me?<br />

Ti prego, ti prego, non vuoi aiutarmi?<br />

And now my life<br />

has changed in oh so many ways,<br />

my independence<br />

seems to vanish in the haze.<br />

But every now and then I feel so insecure,<br />

I know that I just need you like<br />

I've never done before.<br />

Help me if you can, I'm feeling down<br />

Aiutami se puoi, mi sento giù,<br />

And I do appreciate you being round.<br />

E apprezzo molto che tu sia qui,<br />

Help me, get my feet back on the ground, Aiutami a tornare coi pie<strong>di</strong> per terra,<br />

Won't you please, please help me,<br />

Ti prego, ti prego, non vuoi aiutarmi,<br />

help me, help me, oh.<br />

aiutarmi, aiutarmi, oh.<br />

Nonostante il ritmo molto veloce ed allegro, Help! è stata scritta da John<br />

Lennon spinto dallo stress e dal <strong>di</strong>sagio dovuto all’improvvisa fama<br />

acquisita con i Beatles. La canzone avuto un imme<strong>di</strong>ato successo<br />

mon<strong>di</strong>ale, anche in Italia, dove è rimasta nelle classifiche per 19<br />

settimane.<br />

Aiuto Ho bisogno <strong>di</strong> qualcuno,<br />

aiuto Non <strong>di</strong> uno qualsiasi,<br />

aiuto Sai ho bisogno <strong>di</strong> qualcuno, aiuto!<br />

Quando ero più giovane,<br />

molto più giovane <strong>di</strong> adesso,<br />

non avevo mai bisogno dell'aiuto <strong>di</strong> nessuno<br />

in nessun modo.<br />

Ma ora quei giorni sono passati<br />

e non sono così sicuro <strong>di</strong> me,<br />

ora scopro che le mie idee sono cambiate,<br />

ho aperto le porte.<br />

E adesso che la mia vita<br />

è cambiata in molti mo<strong>di</strong><br />

la mia in<strong>di</strong>pendenza<br />

sembra scomparire nella foschia.<br />

Ma a volte mi sento così insicuro,<br />

io so che ho bisogno <strong>di</strong> te<br />

come non mai.<br />

But every now and then I feel so insecure, Ma a volte mi sento così insicuro,


1975<br />

SOS - Abba<br />

Where are those happy days,<br />

So when you're near me,<br />

darling, can't you hear me? SOS!<br />

The love you gave me,<br />

nothing else can save me, SOS!<br />

When you're gone<br />

how can I even try to go on?<br />

When you're gone<br />

though I try how can I carry on?<br />

You seem so far away<br />

though you are stan<strong>di</strong>ng near.<br />

You made me feel alive<br />

but something <strong>di</strong>ed I fear<br />

I really tried to make it out<br />

I wish I understood<br />

what happened to our love.<br />

It used to be so good…<br />

So when you're near me,<br />

Darling, can't you hear me? SOS!<br />

The love you gave me,<br />

nothing else can save me, SOS!<br />

When you're gone<br />

how can I even try to go on?<br />

When you're gone<br />

though I try how can I carry on?<br />

Dove sono quei giorni felici,<br />

they seem so hard to find?<br />

che sembrano così <strong>di</strong>fficili da trovare?<br />

I try to reach for you<br />

Ho provato ad arrivare a te,<br />

but you have closed your mind.<br />

ma hai chiuso la tua mente.<br />

Whatever happened to our love?<br />

Cos’è successo al nostro amore?<br />

I wish I understood<br />

Vorrei riuscire a capirlo,<br />

it used to be so nice, it used to be so good! era così bello, era così buono!<br />

E quando mi sei vicino,<br />

caro, riesci a sentirmi? SOS!<br />

L’amore che mi hai dato,<br />

nient’altro può salvarmi, SOS!<br />

Quando te ne sarai andato<br />

come posso provare ad andare avanti?<br />

Quando te ne sarai andato<br />

come posso provare ad andare avanti?<br />

Sembri tanto lontano<br />

anche se sei qui vicino.<br />

Mi hai fatto sentire viva,<br />

ma temo qualcosa sia morto.<br />

Ho cercato veramente <strong>di</strong> riuscirci,<br />

vorrei aver capito cosa è<br />

cosa è successo al nostro amore.<br />

Era così buono…<br />

E quando mi sei vicino,<br />

caro, riesci a sentirmi? SOS!<br />

L’amore che mi hai dato,<br />

nient’altro può salvarmi, SOS!<br />

Quando te ne sarai andato<br />

come posso provare ad andare avanti?<br />

Quando te ne sarai andato<br />

come posso provare ad andare avanti?<br />

Prima delle celebri Mamma mia e Dancing Queen, questo<br />

singolo tratto dal terzo album del gruppo pop svedese, <strong>di</strong>laga<br />

nel mondo la cosiddetta "ABBAmania" . Tra i fan <strong>di</strong> questa<br />

canzone anche John Lennon, che la “incoronò” la sua canzone<br />

pop preferita.


1984<br />

I WANT TO BREAK FREE - Queen<br />

I want to break free I want to break free Voglio liberarmi, voglio liberarmi<br />

I want to break free from your lies<br />

Voglio liberarmi dalle tue bugie<br />

You're so self satisfied<br />

Tu sei sod<strong>di</strong>sfatta <strong>di</strong> te stessa<br />

I don't need you<br />

E io non ho bisogno <strong>di</strong> te<br />

I've got to break free<br />

Devo liberarmi<br />

God knows, God knows I want to break free Dio sa, Dio sa che io voglio liberarmi<br />

I've fallen in love<br />

Mi sono innamorato<br />

I've fallen in love for the first time<br />

Mi sono innamorato per la prima volta<br />

And this time I know it's for real<br />

E’ questa volta so che è sul serio<br />

I've fallen in love, yeah<br />

Mi sono innamorato, yeah<br />

God knows, God knows I've fallen in love Dio sa, Dio sa che mi sono innamorato<br />

It's strange but it's true<br />

Hey, I can't get over the way<br />

you love me like you do<br />

But I have to be sure<br />

When I walk out that door<br />

Oh how I want to be free, baby<br />

Oh how I want to be free<br />

Oh how I want to break free<br />

But life still goes on<br />

I can't get used to living without,<br />

living without<br />

Living without you by my side<br />

I don't want to live alone, hey<br />

God knows, got to make it on my own<br />

So baby can't you see<br />

I've got to break free<br />

I've got to break free<br />

I want to break free, yeah<br />

I want, I want, I want, I want to break free<br />

Ooh yeah<br />

I want to break - yeah eah<br />

Strano ma vero<br />

Non riesco ad emulare<br />

il tuo modo <strong>di</strong> amarmi<br />

Ma devo essere sicuro<br />

Quando esco da quella porta<br />

Oh, quanto voglio essere libero<br />

Oh, quanto voglio essere libero<br />

Oh, quanto desidero liberarmi<br />

Di questa canzone è molto noto è il videoclip. L'allora fidanzata <strong>di</strong> Roger<br />

Taylor consigliò ai comp onenti del gruppo <strong>di</strong> fare una paro<strong>di</strong>a della soap<br />

opera inglese "Coronation Street", indossando abiti femminili che, tuttavia,<br />

creò molte polemiche negli Stati Uniti, al punto che MTV lo censurò per 7<br />

anni e Fred<strong>di</strong>e Mercury successivamente <strong>di</strong>chiarò che la band non avrebbe<br />

più svolto un concerto negli Stati Uniti d'America.<br />

Ma la vita continua<br />

Non posso abituarmi a vivere senza<br />

vivere senza<br />

Vivere senza <strong>di</strong> te da parte mia<br />

Non voglio vivere da solo, ehi<br />

Dio sa, ci devo riuscire da solo<br />

Allora, baby, cerca <strong>di</strong> capire che<br />

Devo liberarmi<br />

Devo liberarmi<br />

Voglio liberarmi, yeah<br />

Voglio, voglio, voglio, voglio liberarmi<br />

I want, I want, I want, I want to break free Voglio, voglio, voglio, voglio liberarmi


1999<br />

I SAVED THE WORLD TODAY - Eurythmics<br />

Monday finds you like a bomb<br />

That’s been left there<br />

ticking there too long<br />

You’re blee<strong>di</strong>ng<br />

Some days there's nothing<br />

left to learn<br />

From the point of no return<br />

You're leaving.<br />

Hey hey I saved the world today<br />

Everybody’s happy now<br />

The bad things gone away<br />

And everybody’s happy now<br />

The good thing’s here to stay<br />

Please let it stay<br />

There’s a million mouths to feed<br />

And I’ve got everything I need<br />

I’m breathing<br />

And there’s a hurting thing inside<br />

But I’ve got everything to hide<br />

I'm grieving<br />

Hey hey I saved the world today<br />

Everybody’s happy now<br />

The bad things gone away<br />

And everybody’s happy now<br />

The good thing’s here to stay<br />

Please let it stay.<br />

Doo doo doo doo doo the good thing<br />

Hey hey I saved the world today<br />

Everybody’s happy now<br />

The bad things gone away<br />

And everybody’s happy now<br />

The good thing’s here to stay<br />

Please let it stay<br />

Everybody's happy now<br />

Lunedì ti ha trovata come una bomba<br />

Che è stata lasciata a ticchettare<br />

per troppo tempo.<br />

Stai sanguinando.<br />

Certi giorni, non c'è niente<br />

cui si possa trarre insegnamento<br />

Dal punto <strong>di</strong> non ritorno,<br />

Te ne stai andando.<br />

La canzone è stata scritta dai due membri del grup gruppo, Annie Lennox e David A.<br />

Stewart e rappresenta il ritorno degli Eurythmics sulla scena musicale dopo<br />

quasi <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> assenza.<br />

Hey, Hey, oggi ho salvato il mondo…<br />

Tutti sono felici ora,<br />

Tutto ciò che c'era <strong>di</strong> cattivo se n'è andato via<br />

e tutti sono felici ora<br />

Le cose buone e giuste sono qui per restarci<br />

Per favore lasciatele rimanere.<br />

C'è un milione <strong>di</strong> bocche da sfamare<br />

Io ho tutto ciò <strong>di</strong> cui ho bisogno,<br />

Io sono a posto senza problemi.<br />

C'è qualcosa che mi fa male dentro<br />

E io devo nasconderlo tutto.<br />

Stai prendendo fiato.<br />

Hey, Hey, oggi ho salvato il mondo …<br />

Tutti sono felici ora,<br />

Tutto to ciò che c'era <strong>di</strong> cattivo se n'è andato via<br />

e tutti sono felici ora<br />

Le cose buone e giuste sono qui per restarci<br />

Per favore lasciatele rimanere.<br />

Hey, Hey, oggi ho salvato il mondo…<br />

Tutti sono felici ora,<br />

Tutto ciò che c'era <strong>di</strong> cattivo se n'è andato via<br />

e tutti sono felici ora<br />

Le cose buone e giuste sono qui per restarci<br />

Per favore lasciatele rimanere.<br />

Ora tutti sono felici


2009<br />

YOU FOUND ME - Fray<br />

I found God on the corner of 1st and Amistad Ho trovato Dio all’angolo tra First e Amistad<br />

Where the West was all but won<br />

Dove l'ovest non era vinto<br />

All alone smoking his last cigarette<br />

Tutto solo, fumando la sua ultima sigaretta,<br />

I said, "Where've you been?"<br />

Gli ho detto “Dove sei stato?”<br />

He said, "Ask anything".<br />

E lui ha detto “chie<strong>di</strong>mi qualsiasi altra cosa”<br />

Where were you<br />

Dov’eri<br />

when everything was falling apart.<br />

Quando tutto stava crollando?<br />

All my days were spent by the telephone Tutti i miei giorni passati accanto al telefono<br />

It never rang and all I needed eded was a call Che non suonava mai e tutto ciò <strong>di</strong> cui avevo<br />

bisogno era una chiamata<br />

That never came to the corner of 1st and Amistad Che non è arrivata all’angolo tra 1st e Amistad<br />

Lost and insicure, you found me, you found me Perso ed insicuro mi hai trovato, mi hai trovato<br />

Lying on the floor, surrounded, surrounded. Sdraiato sul pavimento, circondato, circondato<br />

Why'd you have to wait?<br />

Perché hai dovuto aspettare?<br />

Where were you? Where were you?<br />

Dov’eri? Dov’eri?<br />

Just a little le late you found me, you found me. Solo un pò in ritardo mi hai trovato, mi hai<br />

trovato<br />

But in the end everyone ends up alone<br />

Alla fine tutti ci ritroveremo soli<br />

Losing her the only one who's ever known Perdendo lei, l’unica che ha davvero conosciuto<br />

Who I am…<br />

Chi sono<br />

Who I'm not and who I wanna place<br />

Chi non sono e chi avrei voluto essere<br />

No way to know<br />

Non c’è modo <strong>di</strong> sapere<br />

How long she will be next to me<br />

Quanto tempo resterà accanto a me<br />

Lost and insecure you found me, you found me Perso ed insicuro mi hai trovato, mi hai trovato<br />

Lying on the floor surrounded, surrounded Sdraiato sul pavimento, circondato, circondato<br />

Why'd you have to wait?<br />

Perché hai dovuto aspettare?<br />

Where were you? Where were you?<br />

Dov’eri? Dov’eri?<br />

Just a little late, you found me, you found me. Solo un pò in ritardo mi hai trovato, mi hai<br />

trovato<br />

The early morning the city breaks<br />

Al mattino presto la città collassa<br />

And I've been calling for years and years an and years Ho chiamato per anni ed anni<br />

And you never left me no messages<br />

E non mi hai mai lasciato messaggi<br />

You never sent me no letters<br />

Non mi hai mai spe<strong>di</strong>to lettere<br />

You got some kind of nerve<br />

Hai un bel coraggio<br />

taking all I want.<br />

A prendere tutto quello che voglio voglio.<br />

Lost and insecure, you found me, you found ound me Perso ed insicuro mi hai trovato, mi hai trovato<br />

The Fray sono un gruppo musicale statunitense nato a Denver in Colorado.Hanno<br />

debuttato con l'album How to Save a Life, in cui è contenuta anche questa canzone.


SUDOKU CLASSICO<br />

Completa lo schema cosicché ogni riga, colonna e riquad riquadro ro 3x3 contenga tutti i numeri dell'1 al 9.<br />

SUDOKU A INCASTRO<br />

SUDOKU FRECCE<br />

Completa lo schema cosicché ogni riga, colonna e<br />

settore (dal bordo più scuro) contenga tutti i numeri<br />

dall'1 al 9.<br />

SUDOKU FRECCE<br />

Completa lo schema cosicché ogni riga, colonna e<br />

riquadro 3x3 contenga tutti i numeri dell'1 al 9. La cifra<br />

contenuta in un cerchio è pari alla somma <strong>di</strong> quelle<br />

presenti lungo il percorso della freccia collegata.

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