Terra nostra Terra vostra Terra di tutti - CASTRI PIRI VALLES
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Benito Scuppa ricercatore ad ogni costo<br />
Il desiderio <strong>di</strong> conoscere i miei nonni, bisnonni ed altri ancora<br />
mi ha sempre attratto. Solo che fi nché erano vivi Babbo<br />
e Mamma mi accontentavo <strong>di</strong> quanto ci raccontavano in famiglia.<br />
Episo<strong>di</strong>, aneddoti vari, raccomandazioni <strong>di</strong> ogni tipo<br />
e per tante occasioni, ma era una forma <strong>di</strong> partecipazione alla<br />
vita dei miei genitori precedente alla mia nascita e non mi<br />
interessavano alcune cose che adesso invece ritengo curiose<br />
da conoscere o belle dal mio attuale punto <strong>di</strong> vista.<br />
Un sera Mamma, mentre stavamo attorno al camino acceso,<br />
cominciò a ricordare i suoi genitori, la sua famiglia, i suoi<br />
nonni, i suoi bisnonni ed anche i genitori e nonni della famiglia<br />
<strong>di</strong> Babbo. Allora Don Luigi (il Vescovo <strong>di</strong> Fabriano)<br />
prese carta e penna e scrisse quanto Mamma stava <strong>di</strong>cendo.<br />
Costruì in questo modo un primo abbozzo <strong>di</strong> albero genealogico<br />
della <strong>nostra</strong> famiglia.<br />
Gli anni son passati, mi ritrovo ad essere nonno e mi capita<br />
<strong>di</strong> dover rispondere alle tante domande che mio nipote ed i<br />
miei fi gli mi pongono sui miei antenati, sul loro ambiente <strong>di</strong><br />
vita, sulle loro abitu<strong>di</strong>ni, il loro lavoro … e io racconto <strong>di</strong> volta<br />
in volta quel che mi viene in mente cercando <strong>di</strong> ricordare<br />
meglio che posso tutte le cose.<br />
Poi un giorno, mentre stavo cercando un libro che mi interessava<br />
rileggere, mi ritrovai tra le mani una lettera che Babbo<br />
mi scrisse quando ero ragazzo in collegio a far le me<strong>di</strong>e<br />
a Macerata, poi trovai delle cartoline vecchie e qualche foto.<br />
Lasciai perdere la ricerca del libro, che poi comunque non ho<br />
ancora ritrovato, e mi de<strong>di</strong>cai a leggere e a vedere le cose più<br />
vecchie che avevo: mi venne una voglia matta <strong>di</strong> andare in<strong>di</strong>etro<br />
con la memoria e con gli scritti e le fotografi e. Ritrovai<br />
pure quel foglio su cui Don Luigi aveva scritto quell’albero<br />
genealogico..<br />
Volevo completare l’opera appena abbozzata in una serata <strong>di</strong><br />
inverno vicino al fuoco.<br />
Sono tornato ad Apiro, ho cercato ed ho trovato i certifi cati<br />
<strong>di</strong> Battesimo e <strong>di</strong> Matrimonio dei miei antenati risalendo<br />
ad<strong>di</strong>rittura fi no al 1540 – 1550 circa.<br />
Parlo <strong>di</strong> certifi cati <strong>di</strong> Battesimo perché l’Anagrafe dello Stato<br />
Italiano ha cominciato ad esistere dopo l’anno 1870. Anzi<br />
alcuni Comuni cominciarono a raccogliere dati in forma<br />
organica e sistematica solo più tar<strong>di</strong> verso il 1880. Per cui<br />
chi vuole notizie antecedenti deve ricorrere agli archivi parrocchiali.<br />
Devo <strong>di</strong>re che ad Apiro viene tenuto molto bene<br />
l’archivio delle Parrocchie <strong>di</strong> San Michele Arcangelo e della<br />
Collegiata <strong>di</strong> Sant’Urbano.<br />
Andando in<strong>di</strong>etro negli anni e nei secoli, la lingua con cui<br />
venivano scritti i vari atti era il latino e molte volte venivano<br />
usate delle abbreviazioni, come d’altronde si è sempre fatto,<br />
per in<strong>di</strong>care i vincoli <strong>di</strong> parentela, lo stato civile, i nomi delle<br />
parrocchie <strong>di</strong> appartenenza dei bambini o dei testimoni, oppure<br />
le contrade e le località o paesi.<br />
Una bella avventura durata molti mesi che però ha prodotto<br />
dei buoni frutti.<br />
Prima puntata<br />
28<br />
Chiaramente all’inizio ero partito con l’interessarmi solo<br />
della mia famiglia, cioè gli ascendenti <strong>di</strong> mio padre Enrico<br />
(detto Rigo de Ciuff olitto), ma poi mi sono reso conto che le<br />
famiglie coinvolte erano anche altre: ossia quelle dei fratelli<br />
e sorelle <strong>di</strong> Babbo e che comunque si riconoscono sotto il<br />
nome dei “CIUFFOLITTO”.<br />
In un certifi cato <strong>di</strong> Battesimo <strong>di</strong> un mio bisnonno del primi<br />
anni del 1800 trovo scritto a chiare lettere “Innocenzo Scuppa<br />
dal soprannome Ciuff olitto”. Il parroco <strong>di</strong> allora si preoccupò<br />
<strong>di</strong> scrivere questa notazione perché le famiglie Scuppa<br />
ad Apiro erano molte e per <strong>di</strong>stinguerle si usava riferire il<br />
soprannome <strong>di</strong> appartenenza. La cosa mi ha incuriosito perché<br />
mi sono detto che allora quel sopranome era veramente<br />
antico. Ed ho ritrovato anche un altro certifi cato con la stesa<br />
notazione ed era verso la metà del mille e settecento. La razza<br />
dei Ciuff olitto è veramente antica antica!<br />
Cominciamo col vedere uno dei più antichi certifi cati che<br />
ho trovato: risale al 1623. Eccolo: riproduco anche il testo<br />
tradotto in italiano.<br />
Certifi cato <strong>di</strong> Battesimo <strong>di</strong> Francesco: 13. 11. 1623<br />
“Anno del Signore 1623, 13 novembre.<br />
Io Giovanni Andrea canonico della Chiesa <strong>di</strong> S. Michele<br />
della terra <strong>di</strong> Apiro ho battezzato un bambino nato il gior-<br />
no 13 <strong>di</strong> questo mese da Rocco Scuppa e Nicoletta coniugi<br />
<strong>di</strong> questa parrocchia <strong>di</strong> S. Michele <strong>di</strong> Apiro e della famiglia<br />
degli Scuppa, a cui fu imposto il nome <strong>di</strong> Francesco. Padrini<br />
furono Antonio Angelo Leoni <strong>di</strong> Apiro e donna Paola Giovanna<br />
Battista <strong>di</strong> questa parrocchia <strong>di</strong> S. Michele <strong>di</strong> Apiro”<br />
Questo certifi cato ci fa sapere che in quell’anno la famiglia<br />
degli Scuppa era una sola e doveva essere abbastanza numerosa<br />
e rinomata per avere come madrina “donna Paola”, infatti<br />
l’appellativo “donna” era riservato alle famiglie notabili<br />
del paese.<br />
Riproduco anche una parte del certifi cato in cui si vede<br />
chiaramente la frase riferita al soprannome “Ciuff olitto”.<br />
Come vedete è scritto in latino però la parola “Ciuff olitto” si<br />
legge bene anche se è scritta a mano con la grafi a del bravo<br />
parroco <strong>di</strong> allora e con la penna d’oca <strong>di</strong> quei tempi: (erano<br />
tempi duri per le oche!!!). Questa è una testimonianza storica<br />
certifi cata e documentata nei secoli scorsi.<br />
Segue seconda puntata