Voci dal San Vicino Perio<strong>di</strong>co trimestrale <strong>di</strong> informazione e cultura -Giugno- n°14 Direttore Responsabile - Luigi TALIANI Autorizzazione Tribunale <strong>di</strong> Ancona n° 19-08. Sede: Ctr. S. Francesto, 28 - 62021 Apiro (MC) Email: castri.piri@yahoo.it redazione.cpv@email.it web: www.castripirivalles.it Tel. 0733 611126 Stampa: TIPOLITO ILARI snc Zona Ind.le Cerrete Collicelli (Cingoli) Valorizzare per sviluppare San Salvatore è un modello <strong>di</strong> recupero “<strong>nostra</strong>no” La bellezza secolare <strong>di</strong> un Paese come l’Italia viene quoti<strong>di</strong>anamente deturpata dalla sconfi nata ignoranza <strong>di</strong> tanti suoi amministratori, più attratti da progetto lucrosi e convenienti anche in termini <strong>di</strong> “carriera” e tornaconti personali, che non badano alle prospettive future, alla gloria del passato, alla convenienza ed all’opportunità presente. Per questo e per la totale assenza <strong>di</strong> progettualità o <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> sviluppo a lungo termine, possiamo <strong>di</strong>re che da un certo punto <strong>di</strong> vista la crisi è stata un toccasana, aspettando <strong>di</strong> ripartire ed augurandoci con altri meto<strong>di</strong> e sistemi. A nulla sono valsi in questi anni i tanti appelli <strong>di</strong> associazioni ed enti culturali <strong>di</strong> fama internazionale per fermare quel “piccone demolitore” che spesso è anche costruttore <strong>di</strong> brutture, se non <strong>di</strong> opere pericolose per la salute pubblica e l’ambiente. Certo è che proprio la crisi economica che sta mettendo a dura prova la sopravvivenza del nostro sistema industriale, commerciale e produttivo, dovrebbe quanto meno portarci a rifl ettere seriamente sulle prospettive per il futuro e a capire su quali risorse possiamo sempre contare, noi che non abbiamo materie prime nel sottosuolo (se non molto risicate), non siamo più trasformatori (da quando abbiamo iniziato a de localizzare tutto o quasi), non siamo più progettisti ed ideatori (da quando le nostre scuole a forza <strong>di</strong> riforme e <strong>di</strong> imitare i più fragili modelli scolastici americani, abbiamo superato probabilmente i livelli minimi <strong>di</strong> istruzione in molti settori). Quello che ci hanno lasciato i nonni invece in mezzo a questa incantevole terra, quella a meno che non lo <strong>di</strong>struggiamo o ven<strong>di</strong>amo (come spesso si è fatto e si continua a fare anche con una certa baldanza), certo nessuno può togliercelo e <strong>tutti</strong> possono ammirarlo. Tanta ricchezza ha portato a permettere <strong>di</strong> restaurare e ricostruire interi centri storici in Umbria, Toscana ed ora forse anche dalle nostre parti. L’ultimo in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tempo è stato un impren<strong>di</strong>tore milionario svedese, Daniele Kihlgren, che, venuto in Italia in viaggio, si è innamorato del borgo danneggiato dal terremoto <strong>di</strong> S. Stefano <strong>di</strong> Sessanio (AQ) e dopo averne acquistato gran parte lo sta riportando alle origini per grazia e bellezza, attirando altri connazionali e turisti <strong>di</strong> ogni nazionalità. Ma non solo, essendo un uomo <strong>di</strong> cultura, ha voluto e permesso che ai restauri architettonici, si accompagnasse il recupero <strong>di</strong> competenze tra<strong>di</strong>zionali, che vanno dalla tessitura alla costruzione <strong>di</strong> mobili. Nel giro <strong>di</strong> 5 anni il paese è passato da 5 a 300 posti letto, con un’attrattiva turistica non in<strong>di</strong>ff erente ed un indotto economico <strong>di</strong> rilievo per 2 un piccolo centro <strong>di</strong> questi tempi. Fatta la prima impresa, lo stesso impren<strong>di</strong>tore ha fi utato l’aff are e sta mettendo mano al recupero <strong>di</strong> altri cinque paesi caratteristici posti tra le province <strong>di</strong> Chieti, Isernia e l’Aquila. E per essere “caratteristico”, in una terra come l’Italia specialmente, non è certamente <strong>di</strong>ffi cile per un paese. Chi lo vieta dunque <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventarlo a gioielli architettonici e storici come Elcito, Precicchie, Domo, Braccano, Esanatoglia o Apiro? Tutti hanno le “caratteristiche” e se vogliamo importanti recuperi sono stati iniziati e potrebbero portare ad una valorizzazione delle ricchezze del territorio. Si pensi ad Apiro, che quasi senza saperlo ha restaurato uno degli e<strong>di</strong>fi ci più antichi, curiosi e avvolti dal mistero della storia, la chiesa <strong>di</strong> San Salvatore, chiamata per secoli anche la chiesa dei Morti, ma posta anche su <strong>di</strong> un colle ameno, prospiciente l’antico centro fortifi cato e documentata da prima che venisse costruito il castello che oggi si conosce. Non sarebbe dunque anche questa una buona opportunità? D’altra parte l’impegno profuso dal suo infaticabile e vulcanico ideatore (del restauro) e dal suo staff , potrebbero essere <strong>di</strong> aiuto a fare una prima rete <strong>di</strong> promozione. In tempi <strong>di</strong> ristrettezze economiche bisogna valorizzare ognuno il suo piccolo, dall’orto al giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> casa, quin<strong>di</strong> potenziare con il minor costo possibile (il passaparola in primis) la promozione ed attirare turisti per farli calare in una <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> cortesia e <strong>di</strong> piacevolezze che non faccia poi scappare il forestiero altrove. È bene allora sia creare una “rete” per scoprire le abbazie più belle e restaurate magnifi camente (S. Urbano, S. Elena, Val<strong>di</strong>castro...) o i percorsi naturalistici che tanto ama chi viene dalla città e dalle metropoli, sia riscoprire i prodotti tipici e proporli al posto <strong>di</strong> quelli industrializzati senza sapore e solo ricchi <strong>di</strong> coloranti e conservanti… Insomma la ricchezza c’è ancora, ma dobbiamo renderla produttiva e generatrice <strong>di</strong> nuova occupazione. Questo <strong>di</strong>mostra che ancora è vero che l’unione fa la forza e, soprattutto, che la cultura (sia nel breve che nel lungo periodo) produce sempre ricchezza! L’unica <strong>di</strong>ffi coltà che ci impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> arrivarci è però - ma non è cosa da poco - il campanilismo con la paura <strong>di</strong> non voler essere un po’ folli per lanciarsi in questo “volo”. Ma infondo che abbiamo da rischiare? Vogliamo provare a “volare” come fanno gli angeli, o precipitare sotto la rigida dottrina “calvinista” <strong>di</strong> Angela (Merkel)? Matteo Parrini - <strong>di</strong>rettore bimensile Geronimo Una copia: € 3.00; Abbonamenti annuali Or<strong>di</strong>nario: € 15,00 Sostenitore: € 20,00 Benemerito: € 30,00 È possibile abbonarsi presso: Uffi ci Postali: C.C.P. 1005754849 intestato a ASSOCIAZIONE CULTURALE <strong>CASTRI</strong> <strong>PIRI</strong> <strong>VALLES</strong> Ctr. S. Francesco, 28 - 62021 Apiro (Mc) Bonifi co Bancario Presso la Vs. Banca - Bonifi co sul CC intestato a Casti Piri Valles IBAN: IT83 Y08549 68800 000090100662
Non solo Sponsors ma collaboratori: Scuole, Industriali, Artigiani, Aziende Agrarie, Ristoranti ed amici <strong>tutti</strong> per crescere nell’amore del territorio 3 Articoli e cronache <strong>di</strong> riferimento da pagina 22