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Il desiderio di ognuno di noi, dopo una settimana densa d’impegni<br />
lavorativi, è una domenica di sole, per trascorrere quel po’ di tempo<br />
libero che la vita ci concede a bordo della nostre <strong>356</strong>. Purtroppo la<br />
lunga e fredda stagione invernale, che porta con sé pioggia, neve<br />
e di conseguenza sale, frustra ogni attesa di una gita fuoriporta.<br />
In queste domeniche di grigio torpore, tempo di meditazione e<br />
razionalità, una delle cose che amo fare è frequentare le librerie<br />
della mia città, che non vendono più solo libri, ma ti accolgono<br />
offrendoti il calore di una buona colazione o un frizzante aperitivo.<br />
Come appassionato di <strong>Porsche</strong>, la mia sensibilità è particolarmente<br />
attratta anche dal design moderno e contemporaneo:<br />
così curiosando fra gli scaffali dedicati all’argomento, ho<br />
trovato due volumi interessanti che vorrei segnalarvi, (AZ DESIGN<br />
Mondadori Arte e il GRANDE ATLANTE del DESIGN Electa). In entrambi<br />
i testi, che potremmo definire come “coffe table book”, <strong>Porsche</strong> è<br />
presentata sia con belle immagini, sia con didascalie appropriate. Sono<br />
stato molto felice di vedere citato Erwin Komenda come “responsabile<br />
delle carrozzerie <strong>Porsche</strong> fin dai primi anni e grande maestro delle<br />
forme aerodinamiche e sobrie.”<br />
Komenda, “creatore del nuovo stile della coupé chiusa e di quel fastback che diventerà<br />
simbolo delle auto sportive,” incontrato nel 1929 da Ferdinand <strong>Porsche</strong>, alla Steyr<br />
dove lavorava, fu cooptato da lui nel 1931 per lavorare al neonato Studio <strong>Porsche</strong>.<br />
Egli collaborò come designer di carrozzeria al progetto VW Bettle, l’auto più venduta<br />
del secolo scorso, al progetto Auto Union e alla Cisitalia Grand Prix. La fortunata<br />
collaborazione di quest’uomo geniale durò fino agli anni 60, quando lavorò anche<br />
con Ferdinand Alexander “Butzi”, allo sviluppo del progetto 911, di cui non riuscì a<br />
vedere il grande successo, essendo scomparso il 22 agosto 1966.<br />
La <strong>356</strong> con le sue sinuose linee, che sottendono la velocità e l’aerodinamica, permeate<br />
di valenze glamour, è entrata a pieno titolo nell’Olimpo delle icone del design<br />
classico, tanto che qualcuno l’ha ritenuta degna di meritare un posto più nobile di un<br />
semplice box e l’ha trasferita al centro del proprio salotto.<br />
Roberto Bertaccini<br />
r e g i s t r o i t a l i a n o p o r s c h e 3 5 6<br />
Editoriale<br />
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