Tradurre la ripetizione - OpenstarTs
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392<br />
Manue<strong>la</strong> Raccanello<br />
costretto a indossare con l’inganno e che lo identifica iniquamente come<br />
cavaliere perdente, si realizza sul<strong>la</strong> pagina con un ritmo vivace – dove ha gran<br />
parte l’ossitono – e con l’immediatezza delle immagini, che poggiano su una<br />
evidente economia lessicale.<br />
Bacchelli ricorre a una doppia modu<strong>la</strong>zione, che gli permette d’introdurre<br />
una forma pronominale in luogo del<strong>la</strong> seconda occorrenza di marchand. L’operazione<br />
comporta un nuovo andamento periodale; si osserva infatti che l’architettura<br />
frastica diventa ipotattica, oltre a venir introdotta da Or, che ha valore<br />
congiuntivo. Tale aggiunta rimanda a una peculiarità dello scrittore bolognese,<br />
sempre propenso all’uso di modalità connettive «che assolvono il compito<br />
letterario di strutturare razionalmente [...] gli elementi dell’enunciato» 42 , in<br />
dissonanza con il testo originale, frantumato spesso dall’asindeto.<br />
Anche Richelmy elimina <strong>la</strong> <strong>ripetizione</strong> lessicale, preferendo forme pronominali<br />
che sottraggono <strong>la</strong> nettezza di un linguaggio che fa del<strong>la</strong> replica una sua<br />
peculiarità. Come in Bacchelli, questa variante si somma ad altre, che incidendo<br />
in partico<strong>la</strong>re sul<strong>la</strong> struttura del periodo, restituiscono un tempo rallentato.<br />
Non si insiste sull’iterazione fonetica derivata nell’originale dal<strong>la</strong> coppia<br />
omofona prix/prit, data l’impossibilità di trovare in italiano traducenti adeguati a<br />
riprodur<strong>la</strong>.<br />
La distribuzione ripetitiva di termini unici e di sintagmi è un meccanismo<br />
partico<strong>la</strong>rmente funzionale in certi passi del conte. Si pensi all’efficacia argomentativa<br />
dell’angelo Jesrad, che ricalcando l’assunto del<strong>la</strong> teodicea leibniziana,<br />
persuade Zadig a riconoscere l’esistenza di un creatore giusto e immensamente<br />
potente:<br />
Alors, reprit Jesrad, cette terre serait une autre terre ; l’enchaînement des<br />
événements serait un autre ordre de sagesse ; et cet autre ordre, qui serait<br />
parfait, ne peut être que dans <strong>la</strong> demeure éternelle de l’Être suprême, de<br />
qui le mal ne peut approcher. Il a créé des millions de mondes dont aucun<br />
ne peut ressembler à l’autre. Cette immense variété est un attribut de sa<br />
puissance immense. Il n’y a ni deux feuilles d’arbre sur <strong>la</strong> terre, ni deux<br />
globes dans les champs infinis du ciel, qui soient semb<strong>la</strong>bles [...]. Les<br />
hommes pensent que cet enfant qui vient de périr est tombé dans l’eau<br />
par hasard, que c’est par un même hasard que cette maison est brûlée ;<br />
mais il n’y a point de hasard : tout est épreuve, ou punition, ou<br />
récompense, ou prévoyance. (p. 114)<br />
Allora, riprese Gesrad, questa terra sarebbe stata un’altra *; <strong>la</strong> concatenazione<br />
degli eventi sarebbe un diverso ordine di saggezza, e questo *<br />
sarebbe perfetto, e non può sussistere se non nel<strong>la</strong> dimora dell’Essere<br />
supremo, a cui non può accostarsi il male. Ha creato milioni di mondi<br />
senza che uno possa somigliare all’altro, e questa varietà immensa è<br />
42 Maurizio Vitale, op. cit., p. 30.