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Noi Cittadini Fiorenzuola d'Arda Edizione 2011

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prevenzione e sanità<br />

26<br />

terminati movimenti delle mascelle - scoprendo<br />

poi che risolvere il problema alla bocca porta benefici<br />

ad altre sintomatologie che non si pensa collegate<br />

al sistema masticatorio. Non esiste nella<br />

maggior parte delle realtà sanitarie un esperto di<br />

gnatologia al quale rivolgersi: la cosa migliore da<br />

fare è chiedere chiarimenti al proprio medico o rivolgersi<br />

al dentista di fiducia.<br />

Ortodonzia<br />

Quando si parla di ortodonzia quello che viene subito<br />

in mente è il classico apparecchio per i denti.<br />

Il campo d’azione dell’ortodonzista è molto più vasto<br />

che il solo occuparsi di denti storti: questi medici<br />

si occupano di tutti gli aspetti che riguardano<br />

disallineamento dei denti, difetti di sviluppo della<br />

dentizione, disturbi mascellari, estetica del sorriso,<br />

ecc. L’ortodonzia si occupa di bambini come di<br />

adulti, anche se le cure e gli approcci terapeutici<br />

variano a seconda dell’età del paziente.<br />

L’ORTODONZIA NEI BAMBINI<br />

Nei caso di bambini ed adolescenti si parla di ortodonzia<br />

preventiva (quando si agisce per prevenire il<br />

disallineamento dei denti durante la crescita) e ortodonzia<br />

intercettiva (per intercettare preventivamente<br />

quelli che potrebbero essere i fattori di rischio<br />

per lo sviluppo di una dentatura regolare). Nei bambini,<br />

a differenza degli adulti - come vedremo in seguito,<br />

è raro che ci si debba rivolgere alla chirurgia<br />

per correggere sproporzioni mandibolari o altro: in<br />

quasi tutti i casi si riesce a prevenire ed intercettare<br />

il problema. Spesso i problemi sono generati da errati<br />

movimenti ed abitudini masticatorie ed il bambino<br />

può essere educato al comportamento corretto.<br />

L’ORTODONZIA NEGLI ADULTI<br />

Negli adulti le occlusioni dentali sono date da alterazioni<br />

scheletriche consolidate, quindi non è possibile<br />

parlare di ortodonzia preventiva. Per riportare l’armonia<br />

ossea è spesso necessario ricorrere ad interventi<br />

combinati di chirurgia odontoiatrica e terapia ortodontica.<br />

Un aspetto molto importante da valutare, a<br />

differenza dei bambini, è anche quello estetico: un<br />

adulto, ma anche un adolescente, è interessato all’estetica<br />

di quella che sarà la cura (l’apparecchio),<br />

mal sopportando l’applicazione degli antiestetici apparecchi<br />

ortodontici tradizionali per le implicazioni<br />

psicologiche che questi portano. È per rispondere a<br />

queste esigenze che è nata l’ortodonzia invisibile.<br />

L’APPARECCHIO ORTODONTICO<br />

L’obiettivo dell’apparecchio è spostare i denti ed allinearli<br />

alla posizione finale prevista dal trattamento.<br />

La cura può avere durata di anni e possono essere<br />

utilizzati apparecchi diversi durante questo<br />

periodo, perché uno oppure l’altro tipo si adatta<br />

meglio ad ogni fase del processo di raddrizzamen-<br />

to. Gli apparecchi mobili sono assemblati in un laboratorio<br />

ortodontico (sia nel caso dei tradizionali<br />

sia nel caso degli invisibili), mentre quelli fissi sono<br />

assemblati direttamente nella bocca del paziente<br />

(incollandone delle parti ai denti). L’apparecchio<br />

permette di lavorare sui denti come sulle mascelle,<br />

spostando i denti, modificando la forma dell’allineamento,<br />

migliorando la funzionalità dell’apparato<br />

masticatorio.<br />

Bruxismo e bite<br />

Termine sconosciuto fino a pochi anni fa, bruxismo<br />

indica invece un comportamento comune ai più,<br />

ossia serrare e digrignare i denti in maniera inconsapevole.<br />

Capita soprattutto durante il sonno,<br />

quando non si ha il controllo cosciente sui movimenti<br />

muscolari. Spesso il bruxismo è anche causato<br />

da stress, stanchezza, ansia, da quelle emozioni<br />

cioè che ci portano naturalmente a serrare i<br />

denti. I movimenti sono considerati una “parafunzione”,<br />

ossia non hanno uno scopo (la masticazione<br />

ad esempio è definita invece una “funzione”) e<br />

possono avere conseguenze sull’apparato dentario<br />

e su quello posturale/muscolo scheletrico (vedere<br />

alla voce Gnatologia). I problemi riscontrati da chi<br />

soffre di bruxismo vanno da dolori cervicali al momento<br />

del risveglio a logoramento dello smalto dei<br />

denti, con conseguente aumento della sensibilità<br />

al caldo e al freddo, addirittura anche al solo contatto<br />

con lo spazzolino.<br />

BITE<br />

Si tratta di una placca in resina da porre tra le due<br />

arcate dentarie, così da non far toccare tra loro i<br />

denti quando li serriamo. Il bite non è una protesi,<br />

in termini medici, ma una ortesi, in quanto non<br />

modifica una struttura esistente (pensiamo ad<br />

esempio ad un plantare anatomico, la funzione è<br />

pressoché la stessa). È realizzato con materiali appositi<br />

ed è meglio che sia il dentista a studiare<br />

quello giusto per ogni paziente, creandolo per la<br />

specifica conformazione dentaria della persona. Le<br />

tipologie di bite esistenti sono sostanzialmente<br />

due: morbido (che induce un riequilibrio ed un rilassamento<br />

della muscolatura della masticazione<br />

in tempi molto brevi e si basa sul principio dei vasi<br />

comunicanti) e duro (libero di “galleggiare” tra i<br />

denti ed ha funzione rieducativa sui movimenti involontari<br />

tipo morsicarsi la lingua o tenere sempre<br />

i denti serrati). I bite sono realizzati con tecniche<br />

sofisticate e tengono conto delle esigenze di chi li<br />

dovrà indossare, sia dal punto di vista estetico<br />

(quindi essere il più invisibile possibile) sia di facilità<br />

di posizionamento/rimozione e portabilità: ad<br />

esempio tutte le superfici sono levigate per far<br />

provocare meno fastidio possibile a chi li indossa.

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