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VENEZIA tra vedutismo romanticismo e impressionismo.pdf

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<strong>VENEZIA</strong><br />

<strong>tra</strong> <strong>vedutismo</strong>, <strong>romanticismo</strong> e <strong>impressionismo</strong><br />

Francesco Guardi<br />

Joseph Mallord William Turner<br />

Pierre-Auguste Renoir<br />

Galleria dell'Accademia, Sestiere Dorsoduro, 1050, 30123 Venezia<br />

041 520 0345<br />

Lunedì dalle 8.15 alle 14.00<br />

Da martedì a domenica dalle 8.15 alle 19.15<br />

Chiuso il lunedì pomeriggio.<br />

Dal 23 aprile al 25 giugno 2012<br />

Inaugurazione il 23 aprile 2012 alle ore 10.00<br />

Ingresso Libero


<strong>VENEZIA</strong><br />

<strong>tra</strong> <strong>vedutismo</strong>, <strong>romanticismo</strong> e <strong>impressionismo</strong><br />

Si terrà alle Gallerie dell’Accademia, museo veneziano che si trova nel sestiere<br />

di Dorsoduro, ai piedi del Ponte dell'Accademia, in quello che era fino all'inizio<br />

del XIX secolo il vasto complesso formato dalla chiesa quattrocentesca di<br />

Santa Maria della Carità, dal convento dei Canonici Lateranensi, opera di<br />

Andrea Palladio (1561), e dalla Scuola Grande di Santa Maria della Carità<br />

(confraternita laica che, oltre ad organizzare corporativamente i vari mestieri,<br />

aveva finalità umanitarie quali la pubblica assistenza ed il soccorso gratuito<br />

dei bisognosi).<br />

L'Accademia di Belle Arti ne ha condiviso la sede fino al 2004.<br />

Il museo ospita la più ricca collezione di dipinti veneziani e veneti, dal Trecento<br />

bizantino e gotico agli artisti del Rinascimento per arrivare ai vedutisti<br />

settecenteschi.<br />

Le gallerie è il museo più indicato per questo tipo di evento visto che ospita già<br />

dipinti di artisti che appartengono allo stesso periodo storico nel quale sono<br />

vissuti Guardi, Turner e Renoir.<br />

L’esposizione sarà situata nelle Sale Nuovissime, progettate<br />

dall’architetto Francesco Lazzari.


<strong>VENEZIA</strong><br />

<strong>tra</strong> <strong>vedutismo</strong>, <strong>romanticismo</strong> e <strong>impressionismo</strong><br />

Francesco Guardi, Joseph Mallord William Turner e Pierre-Auguste Renoir<br />

sono artisti di fama mondiale che appartengono a periodi storici e correnti<br />

artistiche differenti, ma tutti e tre sono rimasti affascinati da Venezia e hanno<br />

scelto di rappresentarla in molte delle loro opere e con stili del tutto diversi.


<strong>VENEZIA</strong><br />

<strong>tra</strong> <strong>vedutismo</strong>, <strong>romanticismo</strong> e <strong>impressionismo</strong><br />

Francesco Guardi<br />

Nato nel 1712, si forma in un’ambiente veneziano,<br />

attingendo all’esperienza illusionistica del Tiepolo.<br />

Guardi non usa mai la camera ottica e le sue<br />

prospettive sono interpretate piuttosto che descritte:<br />

ciò significa che gli spazi della città non vengono più<br />

descritti con le loro proporzioni reali, ma finiscono<br />

per essere dilatati o ristretti in relazione alle<br />

sensazioni che l’artista vuole esprimerci.<br />

Anche l’uso dei colori cambia radicalmente e<br />

l’atmosfera che ne deriva è quella di una Venezia<br />

idealizzata e pittoresca, la cui realtà viene <strong>tra</strong>sfigurata<br />

sul piano del sentimento e della fantasia.<br />

L’artista muore nel 1793.<br />

Rio dei mendicanti, Venezia - 1790<br />

Incendio al deposito degli oli<br />

a San Marcuola, Venezia - 1789


<strong>VENEZIA</strong><br />

<strong>tra</strong> <strong>vedutismo</strong>, <strong>romanticismo</strong> e <strong>impressionismo</strong><br />

Joseph Marllord William Turner<br />

Turner nasce a Londra nel 1775, viene accettato alla scuola d’arte Royal<br />

Academy dove studia prospettiva, disciplina in cui spesso si esercita e che<br />

insegnerà nella stessa istituzione londinese dal 1807.<br />

Viaggiatore infaticabile, visita gran parte d’Europa fino a giungere a<br />

Venezia, città in cui soggiorna ripetutamente.<br />

La calda luce mediterranea ha un’importanza decisiva nello sviluppo delle<br />

concezioni artistiche del pittore: l’approdo artistico di Turner è il colore,<br />

quasi svincolato da ogni riferimento naturalistico, che si fa pura luce.<br />

Fra i pittori romantici inglesi Turner è senza dubbio l’interprete più<br />

appassionato e sensibile della poetica del “sublime” secondo la quale la<br />

natura, nella sua potenza e immensità, si impone grandiosamente<br />

sull’uomo fino a stordirne i sensi.<br />

L’artista muore nel 1851.<br />

Canal Grande, Venezia – 1835<br />

Venezia, dal canale della Giudecca,<br />

Chiesa di S. Maria della Salute – 1840


<strong>VENEZIA</strong><br />

<strong>tra</strong> <strong>vedutismo</strong>, <strong>romanticismo</strong> e <strong>impressionismo</strong><br />

Pierre-Auguste Renoir<br />

L’artista nasce a Limoges nel 1841 e nel 1862 en<strong>tra</strong> alla Scuola di Belle Arti.<br />

L’importanza del disegno nell’opera di Renoir si avvertirà solo nella seconda<br />

parte della sua produzione (quella successiva al viaggio italiano del 1881),<br />

mentre prima di quella data egli vive a fianco soprattutto di Monet, la fase<br />

più intensamente impressionista della propria produzione artistica.<br />

Per lui la pittura è gioia di vivere, capacità di stupirsi ogni giorno di fronte<br />

alle piccole grandi meraviglie del creato, voglia di farsi <strong>tra</strong>volgere dalle<br />

emozioni e dai colori. Renoir è affascinato dalla luce e dai giochi di colore<br />

che essa sa creare e la sua pittura, inizialmente, è più incline al paesaggio,<br />

ma ben presto si orienta in modo decisivo verso la rappresentazione di<br />

soggetti umani inseriti nel loro ambiente. Nei primi anni del novecento è<br />

ormai stimatissimo e affermato a livello europeo ma una malattia reumatica<br />

lo porterà, nel giro di pochi anni, alla paralisi completa degli arti inferiori e<br />

alla semiparalisi di quelli superiori.Renoir morirà nel 1919.<br />

Piazza San Marco, Venezia – 1881<br />

Palazzo Del Doge, Venezia - 1881

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