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di M.Leggeri<br />
parametri fin qui citati, si può ritenere che una frana è possibile solo nel momento in cui più cause<br />
diverse accadono contemporaneamente provocando un’ alterazione critica <strong>del</strong>l’equilibrio <strong>del</strong><br />
versante.<br />
Fattori e cause <strong>del</strong>la franosità costituiscono, comunque, gli elementi di analisi a cui far riferimento<br />
per la comprensione <strong>del</strong>la distribuzione e <strong>del</strong>la densità dei fenomeni franosi in una certa area, specie<br />
se si considera il fenomeno frana come espressione <strong>del</strong>la tendenza dei versanti a raggiungere un<br />
equilibrio con le caratteristiche evolutive <strong>del</strong>l’ambiente.<br />
3.3 TIPOLOGIE DEI MOVIMENTI FRANOSI<br />
La molteplicità dei parametri che regolano l’ equilibrio dei versanti determina anche un<br />
estrinsecarsi dei fenomeni franosi secondo modalità diverse e con dimensioni variabili da caso a<br />
caso.<br />
L’analisi <strong>del</strong>le caratteristiche di ciascun fenomeno, attraverso la definizione <strong>del</strong>le evidenze<br />
genetiche, quali il tipo e la velocità <strong>del</strong> movimento, la forma <strong>del</strong>la superficie di scorrimento ed il<br />
tipo di materiale franato, consente di identificare le modalità di sviluppo <strong>del</strong>la frana e, quindi, di<br />
codificare il fenomeno secondo una classifica di riferimento.<br />
Tra i numerosi esempi di moderne classifiche dei fenomeni franosi si è ritenuto opportuno esporre<br />
quella proposta da D.J. Varnes che è stata adottata nell’ambito <strong>del</strong> Subprogetto Fenomeni Franosi<br />
<strong>del</strong> Progetto Finalizzato C.N.R. “Conservazione <strong>del</strong> suolo”.