Coping Orientation to Problems Experienced-Nuova Versione Italiana

More documents

Recommendations

Info

Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale - Vol. 14 - n. 1 • 2008 34 si veda Litman, 2006). Il numero e la natura delle dimensioni varia nei diversi studi in funzione della versione del COPE utilizzata (in alcune versioni non erano incluse tutte le 15 scale) e delle diverse caratteristiche culturali delle popolazioni prese in esame. Ad esempio, la versione estone ha messo in luce tre fattori (coping orientato al problema, evitamento e sostegno sociale) ma nel fattore evitamento erano anche comprese le scale di contenimento e accettazione, che in genere saturano fattori quali visione positiva o orientamento al problema. In una versione studiata in Gran Bretagna, invece, i fattori erano 4 poiché, oltre il coping orientato al problema, l’evitamento e il sostegno sociale, era presente un fattore, «visione positiva», saturato dalle scale reinterpretazione positiva e crescita e accettazione. Ancora, si è visto che nella struttura della versione italiana, venivano messe in evidenza cinque dimensioni tra cui spiccavano il sostegno sociale e la religione (Sica, Novara, Dorz e Sanavio, 1997b). Infi ne, dal punto di vista della validità, numerose ricerche hanno confermato l’utilità e la validità del COPE sia su soggetti normali che di interesse clinico (ad esempio, per limitarsi all’ambito italiano, Rinaldi et al., 2006; Sica et al., 2001; Sica, Steketee, Ghisi, Chiri e Franceschini, 2007). Molti degli studi citati nella rassegna precedente sono stati peraltro condotti per mezzo del COPE. La prima versione italiana del COPE La prima versione italiana del COPE è stata somministrata a 521 studenti universitari, e le analisi psicometriche eseguite avevano evidenziato una struttura di base formata da 13 scale (le scale Ricerca di informazioni e Ricerca di comprensione saturavano lo stesso fattore; le scale di Attività e Pianifi cazione saturavano lo stesso fattore; le altre scale corrispondevano a quelle della versione originale). La consistenza interna delle diverse scale era soddisfacente (tenuto conto della brevità delle scale stesse), ad eccezione delle scale di Distacco mentale, Distacco comportamentale e Attività. L’analisi test-retest a un mese evidenziava una discreta stabilità delle scale del COPE. Infi ne, un’analisi fattoriale di secondo ordine individuava una struttura formata da cinque dimensioni: Supporto sociale (Ricerca di comprensione + Ricerca di informazioni + Sfogo emotivo), Strategie di evitamento (Negazione + Umorismo + Uso di droga + Distacco comportamentale + Distacco mentale), Attitudine positiva (Accettazione + Contenimento + Reinterpretazione positiva), Orientamento al problema (Soppressione + Pianifi cazione + Attività) e Religione (Sica, Novara, Dorz e Sanavio, 1997a). Questo studio, tuttavia, presentava alcuni limiti: 1) il campione era formato da soli studenti universitari; 2) alcuni item della versione italiana del COPE risultavano di significato incerto o ambiguo; 3) mancavano studi di correlazione con altre misure (Sanavio e Sica, 1999). Così, il sempre maggiore interesse verso i processi di coping da parte degli studiosi italiani e le lacune di questo studio ci hanno spinto al lavoro di modifi ca, aggiornamento e completa ritaratura della versione italiana dello strumento.
METODO C. Sica et al. - Coping Orientation to Problems Experienced-Nuova Versione Italiana (COPE-NVI) Scopo di questo articolo è quello di presentare una nuova versione del COPE (COPE-NVI, Nuova Versione Italiana; nell’Appendice è presentato il questionario) che possa ovviare ai limiti della versione attuale dello strumento. Così, nel presente lavoro vogliamo verifi care: 1. la struttura fattoriale del COPE-NVI 2. la consistenza interna e la stabilità nel tempo del questionario 3. se il genere, l’età e il livello di istruzione infl uenzano i punteggi del COPE-NVI 4. la relazione tra il COPE-NVI e misure di psicopatologia 5. la relazione tra il COPE-NVI e una misura di qualità della vita. In particolare, si ipotizza che la struttura fattoriale del COPE-NVI non sia troppo dissimile da quella della versione precedente dello strumento; qualche differenza potrebbe comunque emergere dato l’utilizzo di un campione differente e la parziale modifi ca del questionario. Ci aspettiamo inoltre una buona consistenza interna delle diverse scale, ad eccezione di quelle che fanno riferimento alle strategie di evitamento, poiché tutti gli studi precedenti tendono a sottolineare l’eterogeneità di questa dimensione (ad esempio, Carver, Scheier e Weintraub, 1989). Per quanto riguarda la stabilità temporale, poiché lo strumento indaga dimensioni più simili a dei «tratti» (le istruzioni fanno riferimento a come «abitualmente» ci si comporta nelle situazioni stressanti), è logico aspettarsi una buona stabilità nel tempo dei diversi punteggi. In linea con gli studi riportati, non ci aspettiamo di trovare relazioni particolarmente signifi cative tra genere e strategie di coping. Per quanto riguarda l’età, gli studi precedenti ci suggeriscono che soggetti più giovani presentano strategie meno adattive di coping rispetto agli adulti; di rifl esso, anche se non evidenziato in letteratura, ipotizziamo che gli anziani possano riportare strategie differenti rispetto agli adulti e ai giovani. Infi ne, è diffi cile fare delle ipotesi circa il rapporto tra livello di istruzione e strategie di coping poiché non vi sono praticamente studi a riguardo; tuttavia, ipotizziamo che il livello di istruzione non debba infl uenzare le strategie poiché è presumibile che i meccanismi di apprendimento che riguardano queste abilità abbiano poco a che fare con l’istruzione formale. Infine, dalle rassegne presentate nei paragrafi precedenti, ci aspettiamo relazioni positive signifi cative tra strategie di evitamento e psicopatologia e relazioni negative tra strategie orientate al problema, strategie orientate all’accettazione/reinterpretazione positiva e psicopatologia. Per converso, ci attendiamo che le strategie di evitamento siano in relazione negativa con la qualità della vita e che le strategie orientate al problema e le strategie orientate all’accettazione/reinterpretazione positiva siano associate positivamente con la qualità della vita. Non ci aspettiamo invece relazioni signifi cative tra altre dimensioni del COPE e psicopatologia o qualità della vita. Riformulazione degli item del COPE Come evidenziato nel lavoro originario del 1997 e successivamente osservato con l’utilizzo quotidiano dello strumento, alcuni item del COPE erano formulati in modo 35
Page 1 and 2: Coping Orientation to Problems Expe
Page 3 and 4: Le diverse strategie di coping C. S
Page 5 and 6: C. Sica et al. - Coping Orientation
Page 7: C. Sica et al. - Coping Orientation
Page 23 and 24: Bibliografia C. Sica et al. - Copin
Page 27: C. Sica et al. - Coping Orientation

Coping Orientation to Problems Experienced-Nuova Versione Italiana

Create successful ePaper yourself

Delete template?

Save as template?