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Una notte, una pattuglia di bersaglieri fece nascere un bimbo: fu chiamato Governolo Hibrain<br />

Così il Libano è diventato un rebus inestricabile<br />

a carta geografica del LMedio Oriente come la<br />

vediamo oggi, salvo lievi<br />

variazioni, fu disegnata durante<br />

la Prima guerra mondiale,<br />

al Cairo, dal baronetto<br />

inglese Mark Sykes, gran<br />

conoscitore di quelle regioni,<br />

e dal diplomatico francese<br />

François George Picot. Inghilterra<br />

e Francia infatti, in<br />

vista della sconfitta dell’impero<br />

ottomano (alleato di<br />

Austria e Germania), intendevano<br />

spartirsi di comune<br />

accordo quei territori.<br />

Protetti. Gli accordi Sykes-<br />

Picot, del 1916, parlavano di<br />

1985 - Le forze<br />

israeliane attuano<br />

un ritiro parziale,<br />

continuando a<br />

occupare il sud del l<br />

Libano, a ridosso so o<br />

del confine.<br />

“sfere di influenza” dei due<br />

Paesi. Ma poi, nei trattati seguiti<br />

alla guerra tra il 1920<br />

e il 1921, queste presero la<br />

forma di mandati e protettorati,<br />

ricevendo nomi e confini<br />

definiti: Libano e Siria alla<br />

Francia, perché aree con forte<br />

presenza cattolica; Iraq,<br />

Transgiordania e Palestina<br />

all’Inghilterra, che così si<br />

garantiva il controllo di una<br />

fascia che collegava l’Egitto<br />

con il golfo Persico e l’India.<br />

Spartita. Nel 1948, dai<br />

resti del mandato inglese<br />

sulla Palestina nacquero per<br />

iniziativa dell’Onu uno Stato<br />

198 1982 - L’e L’eser sercit citoo iisra<br />

sraeli eliano ano in invad vade e iil<br />

lL l Liba<br />

ib no, arrivando<br />

fino alla capitale Beirut, per porre fine e agl ag i atta attacch<br />

cch c i<br />

dei fedayin fe palestinesi con contro on tro l le su<br />

sue e zone z one ne di d di co confi co nfi nf nfi nf f ne. ne ne. e<br />

Mar<br />

Mediterraneo<br />

Naqoura<br />

Comando<br />

Unifil<br />

ebraico e uno palestinese.<br />

Il primo dovette subito confrontarsi<br />

militarmente con<br />

gli eserciti dei Paesi arabi<br />

confinanti, che avevano rifiutato<br />

la spartizione delle Nazioni<br />

Unite convinti di poter<br />

distruggere il nuovo Stato.<br />

Quando, un anno dopo,<br />

furono firmati gli armistizi,<br />

si vide che Israele aveva<br />

conquistato un’area più vasta<br />

di quella iniziale, l’Egitto<br />

aveva occupato la striscia di<br />

Gaza e la Giordania si era<br />

annessa la Cisgiordania.<br />

Della Palestina non rimaneva<br />

più niente. (f. b.)<br />

Milizie cristiane<br />

Controllo siriano<br />

Controllo israeliano<br />

198 1 2 - La Siria S<br />

ra raf ra r forza la sua s<br />

occ oc o upazionne nel n la valle della d<br />

Be Bek B aa, dove ave av a va postaazioni mis m silistichhe gi già g dal 19776. Anc An A he le milizie m<br />

di d Hezbollahh,<br />

pro pr p tette daalla Sir Si S ia, estenndono la loro prese senza<br />

ne nel n la valle e<br />

ve ver ve ve v so il con nfine<br />

co con c Israele.<br />

200 2 5 - Anche la<br />

Si Sir S ia si ritira<br />

dal<br />

Lib L ano.<br />

200 2000 - - Isr Is Isr Is Isr Is Isr sr ssrael<br />

ael ae ael ae ael ae ael ae ael ae ael aee e s i r ritira<br />

comple- tam ta tam am a am a ent en ent en ent en ent en ente nt n e ed e ed e ed e d ddal<br />

d al a Lib L an ano a . Nel suud del<br />

Pae Pa Pae P Pae Paa aee<br />

se si raf ra raf ra raf ra raf ra raf ra raf ra raf ra raf ra raf for fo for fo for fo for fo for fo for fo for za z la presenzza<br />

del de del de del de d de del de del d llle<br />

le e mil mi mil mi mil mi mil mi mil m izi iz izi zi zzi<br />

z zi zie e ed e ed e ed e ed e ddi<br />

d diH<br />

i iH i iH i H Hezbollah.<br />

200 2006 - - Il l 12 1 lug lu lio le miliziee di<br />

Hez zbo bol bo bol bo bol bo bol bo bol bo bol b ol o ol olla l la lah la lah ah rra rra<br />

pis piscono in un’inn- cu cur ur ursi si sio si sio si sio ssi s io ioo<br />

one ne due mi m litari israelia ani.<br />

Is Isr Is Isr Is Isr I sr s sr srr<br />

ae ael aele el e i nva vade de il sud del Libaano e b omb ombard ard arda a 3 350<br />

5 paesi e citttà, com co pre prre sa s Bei Beirut r . Hezbollahh ris ispon pon ponde de e con la lanci la di razzi sul s<br />

nor nor no nor n d d ddi<br />

i Isra I sra sraele ele ele. Dopo 33 gioorni, l’O l’ nu nu nu nu nu imp impone one one one ne la lla<br />

tregua e disspo ne e l’i l’invi nvi nvio o od o d ddi<br />

i una u un<br />

forza multinnazio<br />

nal nale, e gui gu g dat data da Italia e Fraancia.<br />

elmetti piumati e i loro veicoli verniciati di<br />

bianco, in segno di pace, suscitarono sorrisi<br />

(arabi) e sarcastici commenti (inglesi): il<br />

Times parlò di “fanti con penne di gallina”<br />

e il Daily Mail paragonò i nostri blindati a<br />

“carrettini per i gelati”. Acidissimo fu persino<br />

l’abitualmente impassibile Financial Times,<br />

che ironizzò su due containers “carichi<br />

di pasta” che il Governolo avrebbe avuto<br />

con sé. «I containers c’erano, ma non erano<br />

pieni solo di spaghetti» commenta oggi<br />

il generale Giuseppe Lupo, allora maggiore,<br />

che comandava la Sussistenza. «Avevamo<br />

portato 30 mila razioni di vitto complete,<br />

perché non sapevamo quando avremmo<br />

potuto ricevere rifornimenti. Gli inglesi erano<br />

solo invidiosi, perché poche ore dopo lo<br />

sbarco i bersaglieri avevano già pasti caldi<br />

invece che le solite gallette».<br />

Massacri. Nei giorni successivi il Governolo<br />

dimostrò che non era efficiente solo<br />

in cucina: dal 27 al 31 agosto, con quattro<br />

distinti convogli, scortò fino in territorio siriano<br />

6.509 fedayin, riuscendo a evitare incidenti<br />

con i sospettosissimi israeliani.<br />

Intanto francesi e americani avevano fatto<br />

espatriare via mare gli altri assediati.<br />

Dunque la missione era compiuta e la “triplice<br />

armata” cominciò a ritirarsi. La decisione<br />

(presa dai politici, non dai militari)<br />

si rivelò affrettata, perché appena le navi<br />

straniere sparirono in alto mare Beirut<br />

sprofondò in un gorgo di violenze. Il 14 settembre,<br />

cioè solo tre giorni dopo la parten-<br />

Tutori dell’ordine<br />

Una pattuglia di<br />

paracadutisti incursori<br />

tra i vicoli di Beirut.<br />

Il colore della pace<br />

Bersaglieri con gli elmetti<br />

piumati dipinti di bianco,<br />

in segno di pace.<br />

za del contingente italiano, una bomba uccideva<br />

il neopresidente libanese Bechir Gemayel,<br />

leader del partito della falange cristiano-maronita<br />

(Kataeb).<br />

Anni dopo, le indagini ufficiali indicarono<br />

come responsabile dell’attentato un cristiano<br />

dissidente. Ma al momento i maroniti<br />

puntarono il dito contro i palestinesi e la<br />

sera del 16 settembre scattò la vendetta, che<br />

fu atroce: Sabra e Chatila, due ghetti di Beirut<br />

Sud abitati da profughi palestinesi e presidiati<br />

dagli israeliani, furono accerchiati e<br />

rastrellati dai miliziani falangisti, che per 40<br />

ore uccisero chiunque incontrassero, comprese<br />

donne incinte e neonati. Il numero<br />

delle vittime non fu mai accertato: da 2.750<br />

(fonte Croce Rossa) a 3.500 (fonte Olp).<br />

Potenze impotenti<br />

Palestinesi massacrati dai<br />

falangisti cristiani nei campi<br />

profughi di Sabra e Chatila.<br />

Il macello suscitò indignazione in tutto<br />

il mondo, compreso Israele, le cui truppe<br />

avevano assistito impassibili alla strage, pur<br />

senza prendervi parte. Ariel Sharon, allora<br />

ministro della Difesa, fu costretto a dimettersi.<br />

Intanto in Libano veniva eletto presidente<br />

Amin Gemayel, fratello del leader assassinato.<br />

E dalla Tunisia, sua nuova patria,<br />

Arafat lanciava accuse agli Usa, che si erano<br />

impegnati a difendere i profughi palestinesi,<br />

inermi dopo la partenza dei fedayin.<br />

Marcia indietro. In questo clima rovente,<br />

i governi della “triplice”, rendendosi<br />

conto dell’errore fatto, ordinarono il dietrofront.<br />

Il 26 settembre scattò così l’operazione<br />

“Libano 2”, che vide simbolicamente<br />

impegnata anche l’Inghilterra con un<br />

reparto di 100 uomini. Oltre ai bersaglieri<br />

del Governolo, stavolta Roma mandò anche<br />

i fanti di marina (“marò”) del San Marco,<br />

i paracadutisti della Folgore e altri reparti<br />

di appoggio, in tutto circa 1.200 uomini,<br />

al comando dell’allora colonnello Franco<br />

Angioni.<br />

Ufficialmente lo scopo della nuova missione<br />

era proteggere i palestinesi da nuove<br />

stragi. Ma gli americani si piazzarono fuori<br />

città, a presidio dell’aeroporto, dove di<br />

palestinesi non c’era l’ombra. Il compito<br />

più difficile fu affidato a francesi e italiani:<br />

ai primi toccò il centro urbano, a nord, ta-<br />

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