Backstage della Indian Fashion week, Delhi, 19 ottobre 2008. Sfilata Manish Arora. Backstage della Indian Fashion week, Delhi, 15 marzo 2008. Un momento suggestivo durante la sfilata Tarun Taliani. 27
28 Alla fine di agosto 2008 il fiume Kosi è straripato nello stato indiano di Bihar causando la peggiore inondazione degli ultimi cinquanta anni e costringendo novecentomila persone a lasciare le loro case. 9 settembre 2008. L’immagine, scattata all’interno di un campo di ricovero per sfollati, è stata premiata ai Sony Awards. la gestione dell’archivio; ho una buona scorta di batterie, di schede di memoria e un portatile. Pulisco le macchine prima di partire e ho scelto Canon anche per la capillare presenza di centri di assistenza nel mondo (di cui ho già usufru<strong>it</strong>o a Nuova Delhi in occasione di un guasto). Una innovazione molto interessante della Mark II è rappresentata dalla funzione di video HD, una vera svolta che ho intenzione di sfruttare. Continuo a preferire le stampe, ma è indiscutibile che il prodotto multimediale sia di più ampio respiro. Il mio lavoro sulla Fashion Week di Delhi, per esempio, ora diventerà anche un video, montato con un graphic designer. Cerco di usare ancora la pellicola per i progetti personali, ma solo medio formato su Rolleiflex e XPan. Per quel che riguarda il 35 millimetri preferisco la qual<strong>it</strong>à più alta garant<strong>it</strong>a dal dig<strong>it</strong>ale. Come si rapporta con la post-produzione dig<strong>it</strong>ale un fotogiornalista? In dig<strong>it</strong>ale è indispensabile, la natura stessa del file richiede questo secondo passaggio. Non apprezzo però la post-produzione troppo forte, una moda dilagante negli ultimi due anni. Il dibatt<strong>it</strong>o sull’uso eccessivo dei software di fotor<strong>it</strong>occo è culminato di recente in Danimarca, dove il fotoreporter Klavs Bo Christensen è stato squalificato dal premio “Picture of the Year”, organizzato dall’Unione danese dei fotogiornalisti, proprio per l’uso eccessivo di Photoshop, che la giuria ha riscontrato dopo aver esaminato i file Raw delle sue immagini. La discussione su quanto e come debba essere utilizzato Photoshop è in corso ed è accesa, e secondo me ci sarà una inversione di tendenza, dopo un paio di anni di accelerazione folle. I miei interventi sono gli stessi che farei in camera oscura: non faccio r<strong>it</strong>agli, ma lavoro sul contrasto, le alte luci, le ombre e sul recupero dei dettagli. Devo dire che con la nuova Eos 5D il file è molto simile al negativo e la necess<strong>it</strong>à di intervento è davvero ridotta al minimo. Hai un tuo s<strong>it</strong>o Internet? Il mio s<strong>it</strong>o (www.giuliodisturco.<strong>it</strong>) è sicuramente una buona vetrina del mio lavoro, una sorta di biglietto da vis<strong>it</strong>a che si deve avere quando ci si presenta ai photo ed<strong>it</strong>or, per esempio. A livello professionale penso però che lo vedano in pochi e che sia molto più utile e internazionale la mia presenza sul s<strong>it</strong>o dell’Agenzia Seven (www.viiphoto.com), vis<strong>it</strong>ato da tutti i photo ed<strong>it</strong>or del mondo. Come gestisci l’archivio delle tue immagini? Da quando si scatta in dig<strong>it</strong>ale non si è ancora cap<strong>it</strong>o come archiviare efficacemente e in tutta sicurezza le immagini. L’unico sistema sembra essere quello dei back-up multipli: quindi, faccio una dop-