alle origini dell'interruttore - Gewiss
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I contatti metallici dovevano essere esclusivamente<br />
a sfregamento. L’impianto di terra non<br />
doveva essere fornito di interruttori. Il neutro<br />
doveva essere interrompibile solo contemporaneamente<br />
agli altri conduttori. Infine non era<br />
possibile utilizzare interruttori nei locali in cui<br />
erano presenti sostanze incendiabili o esplosive.<br />
E queste sono invece le prescrizioni di sicurezza<br />
per gli interruttori posti negli impianti ad<br />
alta tensione. Gli interruttori non dovevano dar<br />
luogo ad arco permanente anche quando interrompevano<br />
la massima corrente.<br />
Ogni derivazione principale doveva avere un<br />
interruttore per ogni polo e il neutro doveva<br />
rezza per gli interruttori negli<br />
impianti a media tensione (in<br />
quest’epoca gli impianti di casa<br />
erano classificati all’interno di<br />
questa categoria). Nelle installazioni<br />
di casa gli interruttori devono<br />
essere tali che il disserimento<br />
si produca con un solo movimento<br />
della mano. Il conduttore di<br />
terra e per il neutro non dovevano essere disseribili<br />
oppure dovevano poter rimanere solo in<br />
posizione di apertura o di chiusura e non in una<br />
posizione intermedia (tranne quelli con portata<br />
superiore a 30 A). Il funzionamento dell’interrut-<br />
L’impianto<br />
di terra<br />
non doveva<br />
essere<br />
fornito<br />
di interruttori<br />
TECNOLOGIE<br />
essere interrompibile solo contemporaneamente<br />
alla linea, se non c’è un palchetto isolato davanti<br />
all’interruttore e agli apparecchi che utilizzano la<br />
corrente, l’interruttore deve far terra, dopo che si<br />
è interrotta la corrente; le parti metalliche dell’interruttore<br />
che non sono sotto corrente e accessibili<br />
devono essere messe permanentemente a<br />
terra. Infine, queste erano la prescirizioni di sicutore<br />
doveva evitare la formazione dell’arco permanente.<br />
Nell’interruttore dovevano essere<br />
segnalate tensioni e corrente nominale (anche se<br />
questo termine non è quello usato) e dovevano<br />
permettere il riconoscimento della loro posizione.<br />
Infine gli interruttori dovevano essere provvisti<br />
di custodia isolante oppure di metallo messa<br />
a terra.<br />
L'AVVENTO DEL TECNOPOLIMERO<br />
A cura della redazione<br />
In Italia, un importante passo nella storia degli interruttori fu compiuto da GEWISS che per prima introdusse<br />
il tecnopolimero nell'impiantistica elettrica, in particolare negli interruttori. La Serie 9000, lanciata<br />
sul mercato negli anni '70, fu infatti la prima ad adottare questo materiale offrendo a milioni di utenti<br />
una maggiore libertà di scelta, soprattutto dal punto di vista estetico. Grazie al tecnopolimero i punti di<br />
comando cominciariono ad essere concepiti non solo per la loro funzionalità ma anche per la loro resa<br />
estetica: nelle case italiane cominciarono ad entrare placche colorate capaci di adeguarsi agli stili di ogni<br />
arredamento domestico. Bellezza, dunque, ma non solo. Perchè ricorrendo al ai tecnopolieri l'impianto elettrico<br />
acquisì anche una maggiore sicurezza riducendo il rischio di contatti diretti: oltre l'elevata resistenza del frutto al<br />
calore e al fuoco, la Serie 9000 di GEWISS assicurava un'eccellente stabilit‡ dimensionale, un'elevata resistenza<br />
meccanica ed un'ottima resistenza <strong>alle</strong> correnti striscianti.<br />
SETTEMBRE 2007<br />
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