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QUESTE FOTO FURONO VIETATE<br />
Violazione<br />
al codice<br />
Mussolini e<br />
il re d’Italia:<br />
ma la stretta di<br />
mano e l’inchino<br />
erano vietati<br />
dall’etichetta<br />
fascista.<br />
Mussolini<br />
o Fantozzi?<br />
A Guidonia<br />
(Roma) un goffo<br />
Mussolini salta<br />
dall’aereo da lui<br />
stesso pilotato.<br />
La foto, come<br />
quelle a lato,<br />
fu censurata.<br />
22 NOVEMBRE 1936<br />
DISPOSIZIONI ALLA STAMPA<br />
Ricordarsi che le fotografie<br />
del Duce non debbono essere<br />
pubblicate se non sono state<br />
autorizzate.<br />
Stando ai comunicati ufficiali, Mussolini<br />
avrebbe accumulato 17 mila ore di volo.<br />
Quanto un professionista in un’intera vita<br />
Le parole del duce analizzate da un esperto<br />
discorsi dei politici, di<br />
I solito, sono scritti da<br />
addetti stampa, di cui non<br />
conosceremo mai i nomi<br />
ma dei quali possiamo apprezzare<br />
l’abilità oratoria.<br />
I termini “volontà”, “potenza”,<br />
“certezza suprema”, “giuramento”<br />
non lasciano spazio al dubbio, da<br />
cui nasce la riflessione e quindi<br />
la critica. La fondazione dell’impero<br />
“con il sangue” è retoricamente<br />
eccessiva. Le vittime etiopi superarono<br />
di molto<br />
quelle<br />
italiane (v.<br />
a pag. 114).<br />
Convincente. La stessa<br />
abilità si ritrova nei discorsi<br />
di Mussolini, come questo<br />
del 9 maggio 1936 che<br />
annuncia, con la conquista<br />
dell’Etiopia, la nascita<br />
Sono evidenti i simbolismi sessuali<br />
(“spade levate” e “fecondare”) che<br />
confermano i caratteri tipici (e<br />
ovviamente virili) del leader.<br />
dell’impero. Abbiamo<br />
chiesto di analizzarlo a<br />
Enzo Kermol, psicologo della<br />
comunicazione all’Università<br />
di Trieste (in colore,<br />
le parti commentate).<br />
L’appello agli ascoltatori segue<br />
una semplice regola psicologica:<br />
chiunque parli, per quanto dica<br />
cose interessanti, diventa dopo un<br />
po’ mortalmente noioso. Il secondo<br />
richiamo è come un nuovo inizio,<br />
che ridesta l’attenzione.<br />
Si parla di pace, la guerra è finita.<br />
Ma anche di perdita di sovranità dei<br />
popoli “associati”. Come oggi, la<br />
comunicazione di massa porta alla<br />
semplificazione dei concetti politici.<br />
Attentato<br />
all’eleganza<br />
Mussolini e<br />
la figlia Edda<br />
inzaccherati da<br />
un’innaffiatrice<br />
ribelle nel<br />
Foro Mussolini,<br />
a Roma.<br />
Chi è questo<br />
impiastro?<br />
Un gerarca<br />
inciampa di<br />
fronte al duce<br />
in visita in<br />
Sicilia, nel ’37.<br />
La marzialità è<br />
compromessa.<br />
▼<br />
(v. a pag. 12) e furono assegnate terre ai braccianti,<br />
ma nel complesso solo un decimo delle<br />
bonifiche annunciate fu realizzato. Un decimo<br />
che il megafono del partito amplificò a<br />
dismisura, assicurandosi il plauso (anche postumo)<br />
degli italiani.<br />
Nel ’29 fu la volta della campagna autarchica<br />
(v. a pag. 51). Ancora una volta fu il<br />
pretesto per spingere sull’acceleratore dell’orgoglio<br />
nazionale. Si inaugurava uno stabilimento<br />
per la produzione di cellulosa? I<br />
giornali dovevano sottolineare che i forni<br />
bruciavano solo carbone nazionale. Il duce<br />
aveva visitato il Centro sperimentale di cinematografia?<br />
I tecnici avevano di sicuro<br />
messo a punto un apparecchio «essenzialmente<br />
autarchico».<br />
Operazione immagine. Ma il successo<br />
più grande Mussolini lo ottenne con il culto<br />
quasi religioso della propria personalità. Carismatico<br />
fin da ragazzo, aveva capacità mimiche<br />
straordinarie, sguardo penetrante, era<br />
attento all’abito e studiava nel dettaglio parole<br />
e gesti. Della sua immagine, fin dagli<br />
esordi, fece un monumento, atteggiandosi a<br />
capo instancabile: ordinò di lasciare accesa la<br />
luce del suo studio (affacciato su piazza Venezia)<br />
fino a tarda notte, per far credere che<br />
il Grande Nocchiero fosse impegnato a tempo<br />
pieno per il bene dell’Italia. Si fece ritrarre<br />
in decine di migliaia di istantanee (in<br />
realtà meticolosamente selezionate dalla<br />
censura) in atteggiamenti che dovevano trasmettere<br />
superiorità e competenza: il dittatore<br />
con le braccia ai fianchi e il petto in fuori<br />
(nella posizione irriverentemente detta<br />
“della damigiana”), in versione sportivo, operaio,<br />
guerriero, scrittore, padre, aviatore,<br />
«messo di Dio in terra». A commentare le<br />
immagini ci pensavano le “veline” (v. riquadro<br />
a pag. 28) e l’agenzia Stefani. Fondata nel<br />
1853 dal giornalista torinese Guglielmo Stefani,<br />
era stata ereditata dal regno sabaudo e<br />
trasformata in agenzia di stampa ufficiale,<br />
della quale era obbligatorio seguire le indicazioni.<br />
Un giorno, visitando i poderi di Aprilia<br />
(Lt), Mussolini si fece ritrarre a torso nudo<br />
mentre trebbiava con i contadini. La Stefani,<br />
nel commento alle immagini, non mancò<br />
di sottolineare come il duce «non fosse<br />
affatto stanco dopo quattro ore di trebbiatura».<br />
E pazienza se in realtà si era limitato a<br />
guardare e a fare apprezzamenti.<br />
Nel campo della fotografia e della documentaristica,<br />
poi, i cineoperatori dell’Istituto<br />
Luce (v. a pag. 99) fecero miracoli: allargarono<br />
il campo di ripresa, realizzarono gigantografie<br />
con le quali tappezzare stadi, città<br />
e mercati, ne occultarono i difetti fisici.<br />
Saggio ginnico<br />
all’Arena di<br />
Verona nel ’37.<br />
▼<br />
Ufficiali! Sottufficiali! Gregari di tutte le Forze Armate dello Stato,<br />
in Africa e in Italia! Camicie nere della rivoluzione! Italiani e italiane<br />
in patria e nel mondo! Ascoltate! [...].<br />
Tutti i nodi furono tagliati dalla nostra spada lucente e la vittoria<br />
africana resta nella storia della patria, integra e pura, come i<br />
legionari caduti e superstiti la sognavano e la volevano. L’Italia<br />
ha finalmente il suo impero. Impero fascista, perché porta i segni<br />
indistruttibili della volontà e della potenza del littorio romano,<br />
perché questa è la meta verso la quale durante quattordici anni<br />
furono sollecitate le energie prorompenti e disciplinate delle<br />
giovani, gagliarde generazioni italiane. Impero di pace, perché<br />
l’Italia vuole la pace [...]. Impero di civiltà e di umanità per<br />
tutte le popolazioni dell’Etiopia. Questo è nella tradizione di<br />
Roma, che, dopo aver vinto, associava i popoli al suo destino. [...]<br />
Ufficiali! Sottufficiali! Gregari di tutte le Forze Armate dello Stato,<br />
in Africa e in Italia! Camicie nere! Italiani e italiane!<br />
Il popolo italiano ha creato col suo sangue l’impero. Lo feconder<br />
à col suo lavoro e lo difenderà contro chiunque con le sue armi.<br />
In questa certezza suprema, levate in alto, o legionari, le<br />
insegne, il ferro e i cuori, a salutare, dopo quindici secoli, la riapparizione<br />
dell'impero sui colli fatali di Roma. Ne sarete voi degni?<br />
Questo grido è come un giuramento sacro, che vi impegna dinanzi<br />
a Dio e dinanzi agli uomini, per la vita e per la morte! [...]<br />
Due esclamazioni indicano la<br />
superiorità di chi parla rispetto a<br />
chi ascolta. Soprattutto grazie al<br />
tono dubitativo della seconda.<br />
Alla radio il messaggio è verbale e<br />
necessita di queste sottolineature<br />
per rinforzare il concetto, già<br />
percepito a livello sociale.<br />
La romanità era un elemento di<br />
forza della propaganda fascista, qui<br />
quasi ridondante. Forse per ribadire<br />
la superiorità dell’Italia, le citazioni<br />
dell’impero romano superano quelle<br />
dell’Etiopia.<br />
Il giovanilismo, anche oggi<br />
comune a molti gruppi politici,<br />
significa opporsi all’arretratezza<br />
e al “vecchiume” degli altri.<br />
Ma qui la proposta è avanzata<br />
con molta cautela, “prorompenti<br />
e gagliardi” va bene, ma<br />
soprattutto “disciplinati”,<br />
per evitare sorprese<br />
poco gradite.<br />
<strong>Focus</strong> Storia 24<br />
<strong>Focus</strong> Storia 25