L'INCREDIBILE RACCONTO DI UNA GIORNALISTA ... - Il Giullare

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34 il caso “Quella cocaina che non ho sniffato” Castelli, squalificato per doping nel 2003, fu vittima di una clamorosa ingiustizia Servizio di Luigi Scardigli Ora ci sono Eleonora, la moglie e, il frutto del loro amore, Mattia, a riempirgli le giornate e a colorargli il futuro. Ma Massimo Castelli, 35 anni, è convinto che qualcuno, sette anni fa circa, il 3 luglio 2003, per l’esattezza, abbia giocato sporco nei suoi confronti, chiudendogli definitivamente la strada al calcio professionistico. “Avevo da poco firmato un contratto biennale con il Frosinone – racconta Massimo, oggi ottimo centrale difensivo del Monsummano, in Promozione - dopo quattro stagioni fantastiche trascorse nel Teramo con la fascia di capitano e culminate con la promozione in serie C1. Fui sorteggiato per il controllo antidoping nella gara di ritorno dei playoff contro il Martinafranca: risultai positivo e, tra l’altro, alla cocaina. Non volevo crederci”. Un innocente peccato di gioventù? “No, una vergognosa montatura, che mi è costata la carriera. In Nazionale non ci sarei arrivato, ma un lustro tra la cadetteria e la C1 l’avrei fatto e con una media di contratto a stagione intorno ai 100.000 euro, fate un po’ voi il conto. Con me, a fare le analisi, c’era anche un altro calciatore transitato quell’anno nel Bari: non ho prove di nulla e non voglio alimentare sospetti che potrebbero sacrificare un altro innocente come me, ma quel torto subito resta indelebile nella mia vita umana e professionale”. Perché dopo varie peripezie lei venne assolto. “Nel marzo di due anni dopo, per non aver commesso il fatto e non per insufficienza di prove. Pensate, anche i miei avvocati, dopo la sentenza di primo grado che mi squalificò a due anni, mi consigliarono di fare una mezza ammissione: dici che è successo in compagnia di ragazze straniere, una sera in discoteca. Mi garantivano che me la sarei cavata con otto mesi, poi, tutto finito, pronto per riprendere l’attività. Siccome ero innocente, e lo sarò per sempre, non volevo ricorrere a raggiri e stratagemmi dei quali non avevo alcun bisogno. Così ho sopportato tre gradi di giudizio e un calvario emotivo che sto ancora scontando, anche se il risarcimento, almeno morale, mi ha riqualificato in pieno”. Nella politica (un parlamentare è risultato positivo al test, ma è restato anonimo) e nello spettacolo (Morgan su tutti, ma è solo l’ultimo anello di una catena lunghissima e non certo terminata), invece, la cocaina gode di maggior benevolenza. Perché? “Perché il calcio e lo sport tutto, dove girano molti, troppi soldi, sono un altro mondo, per molti versi surreale, che dovrebbe fondarsi sul principio della lealtà. Non è così, ma non è certo con la cocaina, tanto per scendere nei dettagli, che si infrangono le regole. Uno sportivo che fa uso di coca è assai più vulnerabile dei suoi colleghi integri e onesti, e non solo al controllo antidoping”. In alto Massimo Castelli con la moglie Eleonora e il figlio Mattia Al centro e in basso con la maglia e la fascia di capitano del Teramo in serie C2
35 Più belli e sani con il Pilates benessere La Valdinievole ha il suo primo studio Pilates. E non facciamoci condizionare da quello che si legge: il Pilates non è solo una moda, ma una ginnastica importante per la riabilitazione e per mantenersi in forma. L’idea è nata da due professionisti: Daniele Sorbello, 42 anni, insegnante di educazione fisica, da oltre 20 anni nel mondo del fitness e dello sport ed è uno dei massimi esperti di Pilates della Toscana. Fabio Galante, fa il modello per un giorno dagli amici dello Studio Pilates di Monsummano e prova gli attrezzi dietro le indicazioni di Daniele ed Emanuela E’ stato preparatore atletico del Margine Coperta, della Pistoiese in serie B e da alcuni anni lavora per il Viareggio, dalla serie D alla serie C1. Emanuela Di Vita, 34 anni, è insegnante di Fitness e di Pilates, oltre a esser stata scelta per alcuni video internazionali sulla discplina. Qual’è il segreto di questa ginnastica? Allunga e rinforza, è ideale per la cura di tante patologie muscolari e della colonna vertebrale, tra le quali: ernie, discopatie, strappi, pubalgia. Ma è anche un metodo perfetto per essere in forma, migliorare la forza, l’elasticità di tutto il corpo e trasformare i grassi in massa muscolare. Lo studio nato a Monsummano in via Marsala, alle Case, è il primo con questa specificità, dove c’è la possibilità di personalizzare i percorsi a seconda delle esigenze, con l’utilizzo delle migliori attrezzature sul mercato, in un ambiente dove tutti vengono seguiti direttamente da professionisti. <strong>Il</strong> Centro Pilates prevede programmi studiati con nutrizionisti, ortopedici, fisioterapisti, per trovare soluzioni per ogni tipo di richiesta. Già è meta di numerosi sportivi e calciatori, ma anche di uomini, donne e anche bambini che sentono l’esigenza di ritrovare armonia con il proprio corpo. Anche Beckham sostiene che il segreto della sua forma fisica è il Pilates. E se lo diced lui, c’è da crederci.
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