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L'INCREDIBILE RACCONTO DI UNA GIORNALISTA ... - Il Giullare

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Mensile di Approfondimento della Valdinievole a Diffusione Gratuita<br />

Anno 1 - Numero 7 - Febbraio 2010<br />

Iscrizione Tribunale di Pistoia n.9/2009 del 14 maggio 2009<br />

Amore<br />

Sconsacrato<br />

L’INCRE<strong>DI</strong>BILE <strong>RACCONTO</strong> <strong>DI</strong> <strong>UNA</strong> <strong>GIORNALISTA</strong><br />

“Ero un uomo e sono ancora una figlia di Dio”


La nuova casa de “<strong>Il</strong> giullare”<br />

<strong>DI</strong>RETTORE RESPONSABILE<br />

Andrea Spadoni<br />

REDAZIONE<br />

Roberto Grazzini<br />

Luigi Scardigli<br />

Diletta Severi<br />

Benedetti Lotti<br />

Chiara Cavalli<br />

Carlo Taddei<br />

Jacqueline Monica Magi<br />

Thomas Buonanno<br />

HANNO COLLABORATO<br />

Caterina Perniconi<br />

Rocky Rossini<br />

Elisabetta Rossi<br />

Lorenzo Benedetti<br />

Simeone Clamori<br />

Lorenzo Vignali<br />

FOTOGRAFIA<br />

Cristiano Bianchi<br />

GRAFICA E IMPAGINAZIONE<br />

Eva Bugiani<br />

STAMPA<br />

Tipografia “<strong>Il</strong> Bandino”<br />

Bagno a Ripoli (Firenze)<br />

SOCIETÀ E<strong>DI</strong>TRICE<br />

Renovazio srl<br />

Iscrizione Tribunale di Pistoia n°9/2009 del 14 maggio 2009<br />

Sede de “<strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong>” via Camporcioni est, 2<br />

tel. 0572.386478 - email: info@ilgiullare.com<br />

“<strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong>” è visibile anche online all’indirizzo www.ilgiullare.com<br />

Cerca “<strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong>” su Facebook<br />

Lorenzo Benedetti,<br />

giornalista patentato<br />

<strong>Il</strong> nostro collaboratore Lorenzo Benedetti ora è un giornalista “patentato”.<br />

Non si parla della maggiore età, ma di quel certificato, quella<br />

che ora è una tessera di colore rosa, che è la prima conquista di un<br />

ragazzo che sta diventato un uomo: la patente di guida. Un traguardo<br />

per Lorenzo, che lo renderà ancora più presente sul territorio a scovare<br />

le notizie più piccanti per “<strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong>”. Grande Lore


in questo numero<br />

febbraio<br />

2009<br />

4<br />

amore sconsacrato<br />

6<br />

la storia<br />

7<br />

dialoghi<br />

8<br />

la tragedia in comune<br />

10<br />

sprechi<br />

IL <strong>DI</strong>RETTORE<br />

Andrea Spadoni<br />

Gay sì<br />

Padri no<br />

11<br />

12<br />

voi come noi<br />

intervistate<br />

il vostro sindaco<br />

il nuovo ospedale 14<br />

Molti si chiederanno: perché<br />

Andrea in copertina? Vi rispondo<br />

subito: in questo numero vogliamo<br />

trasportarvi dentro alcune<br />

storie che hanno a che fare con<br />

la sessualità e la chiesa. Un<br />

dibattito iniziato con la “scomunica”<br />

dell’ex Vescovo Scatizzi<br />

al popolo gay. Noi che siamo<br />

giornalisti e non portatori di verità,<br />

solletichiamo la vostra sensibilità<br />

con testimonianze vere, più o<br />

meno dolorose, di chi è nato in<br />

un corpo sbagliato o di chi, solo<br />

per il fatto di essere omosessuale,<br />

si è sentito discriminato. Oggi<br />

fare outing è un fatto normale ed<br />

è giusto che ognuno possa vivere<br />

liberamente e senza giudizio sia<br />

la sessualità cha la fede. Libertà<br />

che, però, non deve essere<br />

travisata: la nostra guida non sarà<br />

per forza la chiesa, ma la famiglia,<br />

formata da una padre e una madre,<br />

un uomo e una donna.<br />

Buona lettura.<br />

34<br />

35<br />

36<br />

il caso<br />

benessere<br />

dove si trova<br />

“<strong>Il</strong> giullare”<br />

elezioni regionali<br />

il voto a uzzano<br />

il forum<br />

pillole di cultura<br />

piatto ricco<br />

giramondo<br />

il ricordo<br />

fenomeni<br />

talenti<br />

agenda<br />

personaggi<br />

18<br />

21<br />

22<br />

23<br />

24<br />

25<br />

26<br />

28<br />

30<br />

31<br />

32<br />

Viale Forti Francesco 84 - Pescia - Telefono 0572 477955


4amore sconsacrato<br />

“Ora chiamatemi Sa<br />

La giornalista professionista, negli anni ‘90, ha lavorato al Tirreno e alla Nazione di Pistoia. Firm<br />

ni: era infatti un uomo. Nel 2006 ha iniziato il percorso per il cambio di sesso e nel 2011 si sottop<br />

Servizio di<br />

Luigi Scardigli<br />

Èin lista d’attesa all’ospedale Sant’Orsola Malpighi<br />

di Bologna. Nel giro di un anno, la sala<br />

operatoria del nosocomio emiliano, dovrebbe<br />

riuscire, con un doppio intervento chirurgico, a cancellare,<br />

per sempre, i ricordi del suo passato che si chiama<br />

Alessandro Tognarini e consegnarla al futuro come<br />

Sandra Tognarini.<br />

“Mi ci è voluto del tempo, molto, forse troppo – racconta<br />

Sandra Tognarini, 46 anni, dalla propria abitazione<br />

milanese, dove vive da oltre dieci anni - , ma il dado è finalmente<br />

tratto e sono sulla strada di diventare Sandra:<br />

Sandra Tognarini, giornalista professionista, mestiere<br />

che faccio da quando non sapevo che<br />

cosa volesse riservarmi di così prodigioso<br />

il futuro”.<br />

Alessandro Tognarini l’abbiamo conosciuto<br />

a Pistoia, alla redazione de <strong>Il</strong><br />

Tirreno, dove arrivò carico di sogni, alcuni<br />

esauditi, altri persi per strada, nel<br />

1989. Ma in tanti anni di sistematica e<br />

quotidiana frequentazione non avevamo<br />

mai scorto quel suo desiderio di essere<br />

una donna. “Ho provato a tenere<br />

lontano questo lato della mia indole fino<br />

a quando ho potuto. Poi però, dopo<br />

varie sedute psicologiche, mi sono dovuta<br />

arrendere all’evidenza e ho iniziato<br />

questo percorso. Sono felice e credo<br />

anche di essere pronta a vivere questa<br />

mia seconda vita, questo nuovo tratto<br />

della mia esistenza. E’ vero, l’intervento,<br />

anzi, gli interventi, ai genitali e al seno,<br />

salvo contrattempi, dovrei subirli nel 2011, ma mi sento<br />

profondamente donna da un bel po’ di tempo e anche<br />

per strada, qui a Milano, la gente che ignora i miei trascorsi<br />

maschili, mi chiama signora, una parola semplice e<br />

banale che mi riempie di soddisfazione”.<br />

A Pistoia invece, con i genitori e le vecchia amicizie,<br />

le cose sono diverse?<br />

“Sì, e non potrebbe essere diversamente. Però ringrazio<br />

i miei genitori per come sono riusciti a metabolizzare<br />

il mio cammino, il mio percorso. Devo riconoscere loro<br />

una straordinaria dose di amore e comprensione, perché<br />

capisco che non sia facile, per una madre e un padre,<br />

ritrovarsi improvvisamente di fronte ad una figlia che è<br />

stata, per oltre 45 anni, un figlio”.<br />

Hai letto lel dichiarazioni di Monsignor Simone<br />

Scatizzi, l’ex Vescovo di Pistoia, circa gli omosessuali?<br />

Ha detto che “l’ostentata e di chiarata omosessualità<br />

impediscono l’amministrazione della<br />

comunione”...<br />

“Io sono cattolica credente. Ma, in questo caso, l’eretico<br />

è lui, non io. Non ho fatto scelte, ma mi sono<br />

adeguata a un richiamo insopprimibile. A Pistoia comunque,<br />

dove vengo puntualmente per le feste comandate,<br />

vado regolarmente in chiesa nella mia parrocchia.<br />

Nessuno ha mai sindacato sulla<br />

mia nuova sessualità: ero un figlio di Dio,<br />

sono diventata una figlia di Dio”.<br />

Sandra è nata a Firenze nel 1964 e dopo<br />

una breve parentesi aglianese, si è trasferita<br />

a Pistoia. Si è laureata a Firenze, in<br />

Scienze Politiche, proprio durante la scalata<br />

al professionismo giornalistico. Ha<br />

collaborato con la redazione pistoiese de<br />

<strong>Il</strong> Tirreno dal 1989 al 1993 e poi, dopo un<br />

anno sabbatico, un lustro presso La Nazione.<br />

Nel 1999 ha lasciato<br />

Pistoia e si è trasferita<br />

a Milano, dove quattro<br />

anni più tardi, grazie ad<br />

un rapporto di collaborazione<br />

con Mediaset, le è<br />

stato riconosciuto il praticantato<br />

ed è diventata<br />

professionista.<br />

Quando hai capito di essere nata in<br />

un corpo sbagliato?<br />

“Da sempre. Sin da bambino non ho mai<br />

avuto quegli atteggiamenti che contraddistinguevano<br />

i miei coetanei, ma non<br />

ho mai creduto di essere una donna. Ho<br />

provato in tutti i modi a tenere lontano<br />

quel calice che non riuscivo a digerire,<br />

ma poi, dopo due anni di incontri psicologici,<br />

iniziati per cercare di provare a<br />

guarire, me ne sono fatta una ragione e<br />

ho intrapreso questo percorso”.


5<br />

ndra”<br />

ava gli articoli Alessandro Tognariorrà<br />

al definitivo doppio intervento.<br />

“Gay e innamorati,<br />

ma non più cattolici”<br />

amore sconsacrato<br />

Mai avuto rapporti sessuali quando eri<br />

Alessandro?<br />

“No, e nemmeno ora, da Alessandra:<br />

sono vergine insomma. Prima non sentivo<br />

la minima attrazione, ora ho paura che<br />

qualche corteggiatore, di fronte all’evidenza<br />

da correggere, reagisca male. Devo<br />

pazientare ancora un po’, ma arriverà il<br />

giorno che del mio trascorso maschile<br />

non ci sia più traccia e potrò, tanto per<br />

fare un esempio, pagare con la carta di<br />

credito e non fare, preventivamente, prelievi<br />

al bancomat; o ritirare alle Poste una<br />

raccomandata con il mio nuovo nome e la<br />

mia nuova identità”.<br />

Dopo l’intervento chirurgico tornerai a vivere<br />

a Pistoia?<br />

“No, non credo proprio, ma non perché<br />

Milano sia quella metropoli della quale<br />

tanto si parla. E’ molto più provinciale di<br />

quanto si creda, ma la mia vita professionale,<br />

tra Focus junior e altre riviste di viaggi<br />

per le quali collaboro, ormai è qua”.<br />

Sandra (ex Alessandro) Tognarini<br />

nella sua abitazione di Milano<br />

Salve, mi chiamo Christian e amo il mio ragazzo Davide, conosciuto 12 anni fa<br />

alla discoteca Area di Montecatini. Abbiamo comprato una casa in Valdinievole,<br />

con un mutuo ancora da finire di pagare. Siamo una coppia normale e ci piace<br />

vivere alla luce del sole. A ottobre mio padre si è spento dopo una lunga malattia e<br />

Davide l’ha curato con lo stesso amore e devozione come se fosse suo figlio. Siamo<br />

sempre stati accolti e accettati bene dalle nostre famiglie. Per lo Stato italiano,<br />

unico in Europa (a parte la Grecia), la nostra famiglia non esiste. All’ospedale, per<br />

aver accesso ai risultati degli esami di mio padre, Davide ha dovuto inventare di<br />

esser suo figlio. In caso di disgrazia, invece, il partner sopravvissuto rischia di<br />

restare senza una casa. Senza contare che, dopo una vita trascorsa insieme,<br />

non abbiamo il diritto alla reversione della pensione, ma, in compenso, dobbiamo<br />

pagare la tassa di successione dell’8 per cento, mentre gli altri non la pagano.<br />

Che dire delle parole dell’ex vescovo Scatizzi? L’amore merita tutt’altro rispetto.<br />

Proclami del genere aizzano alla violenza e all’omofobia. Noi non crediamo nella<br />

chiesa cattolica e, per questo, invitiamo tutti a versare l’8x1000 alla Chiesa valdese,<br />

una Chiesa che predica bene e che razzola benissimo. Nel Nord Europa c’è<br />

una vera e propria fuga dalla chiesa cattolica, basti pensare che nella Germania di<br />

Ratzinger un terzo dei fedeli si è fatto cancellare.<br />

Christian (e Davide) via e-mail.<br />

“Cambiare sesso,<br />

processo doloroso”<br />

<strong>Il</strong> processo di cambiare genere è sempre estremamente<br />

doloroso e di solito è l’ultima possibilità, normalmente<br />

praticata dopo anni di ricerca interiore. I transessuali sono di Elisabetta Rossi<br />

Psicologa e<br />

spesso accusati di essere eccentrici ed egoisti, ma la difficile<br />

Psicoterapeuta<br />

strada che essi affrontano non è mai il frutto di curiosità, noia o<br />

di un capriccio. Se viene scelta questa strada è perché non sono più<br />

sopportabili altri stili di vita. <strong>Il</strong> cambiamento di sesso non è facile né rapido. E’ un processo<br />

lungo, costoso, doloroso e spesso il risultato finale è simile a un compromesso, con<br />

se stessi e con il resto della società. Quello che accade alle persone che nascono in un<br />

sesso in cui si sentono a disagio e sentono di appartenere in realtà all’opposto è la sensazione<br />

costante e crescente di guardarsi allo specchio e non riconoscersi. <strong>Il</strong> corpo in<br />

cui ti trovi non è il tuo e si ha persistentemente l’idea di appartenere ad un genere sconosciuto,<br />

non hai la percezione delle tue caratteristiche fisiche e sai solo che, nonostante<br />

ogni evidenza, tu senti di appartenere veramente all’altro sesso. Insomma è un profondo,<br />

enorme disagio, che condiziona tutto e spinge ad affrontare ogni genere di sacrificio<br />

per realizzare una condizione che restituisca dignità e la possibilità di una nuova, vera<br />

vita. L’unica maniera che la persona ha per stare meglio è adattare il corpo alla mente;<br />

in passato medici, psichiatri e psicologi provavano a fare il contrario, ma riuscivano ad<br />

ottenere solo un aumento del tasso di suicidi e depressione nei loro pazienti.


6la storia<br />

“La mia nuova chiesa<br />

sono Silvia e Giulio”<br />

L’ex prete Cristiano Vannucchi racconta perché ha lasciato la chiesa<br />

Servizio di<br />

Luigi Scardigli<br />

L’<br />

abbiamo incontrato nell’emeroteca della libreria<br />

“San Giorgio”, a Pistoia. Cristiano Vannucchi,<br />

l’ex don Cristiano Vannucchi, ex parroco<br />

di Vicofaro, il sabato mattina porta lì suo figlio, Giulio, di 4<br />

anni, nato dall’amore che lo lega a Silvia. La sua vicenda<br />

all’epoca, fece molto scalpore. “Sono cambiate tante<br />

cose da quando ho lasciato gli abiti talari e indossato quelli<br />

civili, ma sono lo stesso di prima” – ci confessa, con un<br />

divertente gioco di parole.<br />

Ma chi, tra lei e la Chiesa, ha tradito?<br />

“Nessuno. La Chiesa non ha mai usato mezze misure: è da<br />

sempre, secolarmente, chiara. Sono nato il 9 aprile del ‘63<br />

e, nel giorno del mio 25esimo compleanno, sono diventato<br />

prete. Ho terminato il mio diaconato a 24 anni e credo che<br />

quella sia un’età nella quale prendere decisioni tanto importanti,<br />

come il celibato, sia difficile”.<br />

E’ stata dunque Silvia, sua moglie, il motivo scatenante<br />

della sua anticonversione?<br />

“No, o forse è più corretto dire, non solo. Come scriveva<br />

don Milani: il prete è come una puttana o una maestra,<br />

sottintendendo cioè l’immensa grandezza e la contemporanea<br />

limitazione del presbiterismo, perché il prete, seguito<br />

principalmente da una popolazione femminile, è un vero e<br />

proprio valorizzatore dei crismi delle donne, specialmente<br />

di quelle sposate”.<br />

Perché non ha provato a proclamarsi<br />

paladino di un diritto-dovere, tanto<br />

caro ai protestanti, che il mondo circostante<br />

ritiene inevitabile, necessario?<br />

“Perché non ero, non sono e non sarò pronto<br />

per una crociata tanto impegnativa. Quando<br />

ripenso a quel momento, a quel sì pronunciato, ricordo<br />

perfettamente che il mio animo non fosse animato da<br />

dubbi, ma dalla certezza. <strong>Il</strong> paradosso non è rappresentato<br />

dall’attrazione femminile, dalla tentazione, ma da quel<br />

senso di profonda solitudine di una vita sistematicamente<br />

espropriata, dove tutti vogliono e possono entrare, portandosi<br />

puntualmente via qualcosa di importante, decisivo,<br />

irrinunciabile. E’ questo esclusivismo che ha probabilmente<br />

lacerato, nel tessuto, il mio sacerdozio”.<br />

Però con questa chiesa, quella che si rifiuta di<br />

dare l’eucarestia ai gay, tanto per fare uno degli<br />

ultimi, ma comunque eclatanti esempi, lei è sempre<br />

apparso un pesce fuor d’acqua, alla stregua di<br />

altri suoi ex colleghi: don Santoro, don Farinella,<br />

don Gallo, don Della Sala e tanti altri, spesso definiti<br />

“dissidenti”...<br />

“Non ha alcun senso che ora, da esterno, mi permetta il<br />

lusso di dare un giudizio. Ho solo il terrore che tutti quei<br />

preti che lei ha citato verranno, lentamente, allontanati dalla<br />

gente con la quale fanno sistematicamente comunione,<br />

zittiti e resi impotenti di essere davvero discepoli di Dio”.<br />

In quale chiesa, quando è a Pistoia, va alla S.Messa?<br />

“<strong>Il</strong> mio lavoro (Vannucchi è segretario generale della fondazione<br />

Un raggio di sole), spesso, mi porta fuori, ma<br />

quando sono in città, la domenica vado alla celebrazione<br />

della chiesa del Belvedere, quella di don Roberto Breschi:<br />

è la sua cura dettagliata dell’omelia, il suo calore<br />

che mi affascinano”.<br />

Mai provato nostalgie?<br />

“Spesso, perché il momento eucaristico è qualcosa di<br />

immenso, non solo spiritualmente. <strong>Il</strong> calore che ricevevo<br />

prima, da sacerdote, lo continuo a sentire ancora oggi<br />

e, paradosso, soprattutto dalle persone più anziane, che<br />

sono decisamente più avanti rispetto all’immobilismo dei<br />

Palazzi. In molti mi chiamano ancora don Cristiano: lo<br />

fanno con un senso di appartenenza e di tenerezza sul<br />

quale non mi sono mai permesso il lusso di specificare,<br />

chiedendo inutili e assurde correzioni. <strong>Il</strong> vangelo è la legge<br />

dell’amore, non l’amore della legge”.


di Jacqueline Monica Magi<br />

Giudice del Lavoro al Tribunale di Livorno e scrittrice<br />

Nella foto la vediamo con la “Iena” Matteo Viviani<br />

Ecco cos’è l’ Opus Dei<br />

comparso nelle librerie ormai qualche<br />

anno fa, diffuso, ma sempre troppo poco,<br />

un interessantissimo libro di Annibale<br />

Viscomi, noto commercialista in Prato,<br />

per le edizioni Omnia Minima Editrice.<br />

Ci lamentiamo per la poca diffusione<br />

del libro, regalato a Natale in dose<br />

massiccia agli amici della scrivente, per<br />

l’importanza che il testo stesso assume<br />

nella comprensione della realtà e della<br />

società contemporanea. <strong>Il</strong> libro, dal titolo<br />

“Opus Dei”, potere, denaro, castità”,<br />

Potere, denaro, castità:<br />

quello che ruota<br />

intorno all’ “Opus dei”.<br />

<strong>Il</strong> libro scritto da un commercialista,<br />

racconta i<br />

segreti della chiesa<br />

ha un taglio giornalistico, pur non essendo l’autore un giornalista, e l’autore<br />

stesso si preoccupa di documentare accuratamente tutto quanto scrive.<br />

Con precisione fattuale e documentale dunque Viscomi si avventura nella<br />

disamina di ciò che è l’Opus Dei, illustrandola in modo oggettivo perché<br />

documentato. Dimostra oggettività e precisione e molto, molto coraggio.<br />

Coraggio nello scrivere nomi e cognomi delle persone cui sono attribuiti<br />

i fatti, forte di un’affermazione che Viscomi stesso fa nella prefazione: la<br />

Chiesa tuona contro chi definisce l’Opus Dei la “mafia<br />

santa” o la “massoneria nera”, ma non ha mai denunciato<br />

alcuno che abbia scritto ciò. Questo fatto<br />

inquieta l’autore. Dovrebbe inquietare però anche chiunque si avvicini<br />

a questi temi cercando di capire questo aspetto della realtà. Una realtà<br />

che non ha solo una faccia, ma che nasconde sempre altri livelli di realtà,<br />

fatto storico ormai accertato ma che da cittadini comuni tendiamo a dimenticare<br />

facilmente, forse per difesa, per la difficoltà di comprendere ma<br />

soprattutto di accettare che la realtà che ci viene presentata ne nasconde<br />

sempre un’altra, non sempre lineare. Tutto ciò è maggiormente vero nel<br />

nostro paese, paese di misteri irrisolti e vicende giudiziarie mai chiarite, in<br />

cui il mestiere più affascinante non può che essere il giornalismo investigativo<br />

( del resto possiamo vedere quante trasmissioni televisive si svolgono<br />

sui vari “misteri” ed il notevole successo che le stesse hanno). Pur non<br />

essendo del mestiere Viscomi ben si cimenta in alcuni “misteri” del nostro<br />

paese e traccia un quadro storico attuale ed interessantissimo, sul quale<br />

sarebbe auspicabile che ci si interrogasse a fondo, continuando l’opera<br />

dell’autore. Stupisce invece il silenzio su questi temi centrali nella vita della<br />

nostra nazione. Di contro con grande onestà intellettuale Viscomi affronta<br />

un tema così impegnativo non retrocedendo dinanzi a temi difficili quali la<br />

segretezza dell’organizzazione ed il suo generale significato ( la citazione<br />

di inizio capitolo è di E. Kant, condivisa da chi scrive, e andrebbe ricordata<br />

spesso “Tutte le azioni relative al diritto di altri uomini, la cui massima non è<br />

suscettibile di pubblicità, sono ingiuste”), i suoi rapporti con la massoneria,<br />

affrontando il confronto fra i due centri di potere e lo scottante tema della<br />

sessualità. Su questo in particolare dice parole chiare, che vorremmo leggere<br />

più spesso in quanto sappiamo essere condivise dalla maggioranza<br />

degli psicologi e psicoterapeuti che abbiamo interpellato sul punto, ma che<br />

non abbiamo mai letto chiaramente scritte, in particolare anche riguardo il<br />

tema della omosessualità e della pedofilia nella Chiesa.<br />

Con la onestà intellettuale che lo contraddistingue infine Viscomi da la<br />

parola alla difesa, cioè all’Opus Dei stessa, in modo<br />

da permetterle la confutazione di quanto criticamente<br />

affermato nelle pagine precedenti, lasciando al lettore<br />

le conclusioni…<br />

Non resta che cimentarsi nella lettura…


8la tragedia in comune<br />

L’intervista mai fatta alla f<br />

La tragedia dell’omicidio suicidio in Comune, che<br />

il 21 gennaio scorso ha sconvolto Montecatini e<br />

tutta la Valdnievole, non è stata ancora del tutto<br />

dimenticata. La morte, così terribile, della dirigente Giovanna<br />

Piattelli ha lasciato senza fiato l’intero territorio e,<br />

analizzando i fatti, ancora ci si chiede come, la perdita di<br />

un posto di lavoro, possa essere diventata una vera e<br />

propria ossessione per Silvano Condotti, fino a spingerlo<br />

a sparare contro chi rappresentava gli uffici di quel Comune<br />

che l’aveva licenziato e quindi a voltare la pistola<br />

contro di se per farla finita per sempre. Di certo ci sono<br />

solo i fatti, cioè due morti e il dolore che due famiglie<br />

devono sopportare. Giovanna è la vittima innocente,<br />

Silvano vittima anche lui, forse di se stesso, ma anche<br />

di una situazione che era degenerata e doveva essere<br />

controllata per non arrivare a questo tragico epilogo.<br />

Nel numero de “<strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong>” di gennaio avevamo trattato<br />

la notizia, raccontando alcuni retroscena della vicenda,<br />

raccogliendo notizie e indiscrezioni verificate<br />

Via Libero Andreotti, 13 - Pescia (PT)<br />

tel. 0572 47085 - annaritagioielli@email.it


9<br />

unzionaria del comune<br />

la tragedia in comune<br />

più volte. Nell’articolo da me firmato si raccontava di una telefonata intercorsa<br />

la mattina del 21 gennaio tra Giovanna Piattelli e la sua funzionaria<br />

Antonella Trevisan, dove si avvertiva della presenza di Silvano Condotti<br />

negli uffici del Comune di Montecatini. Antonella Trevisan non l’abbiamo<br />

mai intervistata, ma le notizie riportate sulle nostre pagine sono state più<br />

volte verificate. La funzionaria che avrebbe ricevuto la telefonata tiene a<br />

rettificare alcuni punti del nostro articolo, attraverso una lettera inviataci<br />

dal suo legale, avvocato Marta Stefani di Montecatini. Antonella Trevisan,<br />

come lei sostiene, non ha mai rilasciato alcuna intervista e per questo intende<br />

prendere totalmente le distanze dai titoli “Giovanna mi ha salvato la vita”<br />

e da “Prima di morire, Giovanna mi ha salvato la vita”, apparso in copertina.<br />

Le frasi virgolettate infatti le sono state attribuite solo nei titoli. <strong>Il</strong> corpo<br />

dell’articolo non contiene un’intervista, ma la ricostruzione di quella mattina<br />

e della telefonata tra i due uffici. <strong>Il</strong> titolo è soltanto la massima sintesi dell’argomento<br />

trattato che immediatamente deve far capire la sostanza di ciò<br />

che il giornalista scrive. E’ questo che abbiamo fatto nel rispetto del nostro<br />

lavoro e delle persone coinvolte. Ci scusiamo con la funzionaria Antonella<br />

Trevisan se, in qualche modo, ha frainteso la sostanza del nostro servizio.<br />

Andrea Spadoni<br />

Via Colligiana 42 - Ponte Buggianese (PT) tel.0572.635869<br />

Via Roma 65 - Ponte a Poppi (AR) tel. 0575.520440<br />

www.centroesteticosonia.it


Diventate reporter<br />

per “<strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong>”<br />

Veneri, il carcere fantasma<br />

Spesa inutile dei cittadini<br />

Nelle due foto sopra vediamo il Carcere di Veneri, una costruzione relativamente alla quale<br />

ancora ci si interroga sulla sua utilità. Stupisce pensare che per la realizzazione del progetto il<br />

Comune stanziò circa 5 milioni e 400 miliardi di lire. I lavori iniziarono nel 1987 e terminati due anni<br />

dopo, nel 1989. Opera di edilizia unica nella sua nullità! L’esterno è completamente sporco e i rifiuti<br />

si accumulano per molti metri, davanti a quello che dovrevbbe essere l’ingresso. Del problema si<br />

è occupata anche “Striscia La Notizia” con un servizio andato in onda nel 2000. Fatto sta che, ad<br />

oggi, 2010 la situazione appare inalterata. Dobbiamo chiamare un’altra volta il Gabibbo?<br />

La nostra<br />

g i o r n a l i s t a<br />

Benedetta<br />

Lotti, questa<br />

settimana ci<br />

ha documentato<br />

due casi<br />

di degrado<br />

molto gravi nel nostro territorio.<br />

Questa pagina l’abbiamo intitolata<br />

“Sprechi”, perché ogni mese<br />

andremo a cercare quegli edifici,<br />

quelle zone spesso abbandonate,<br />

non sfruttate e lasciate morire<br />

nella loro solitudine, dando un’immagine<br />

della nostra terra come di<br />

un luogo non curato. Sarete voi a<br />

raccontarci e a documentare con<br />

fotografie, segnalazioni, quello che<br />

proprio non vi piace e che vorreste<br />

vedere vivere. Allora dai, cominciamo:<br />

inviateci le foto più clamorose,<br />

i casi di sprechi e degrado che ci<br />

volete segnare. Diventate Reporter<br />

de “<strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong>”. Aspettiamo il vostro<br />

materiale all’indirizzo di posta elettronica:<br />

info@ilgiullare.com.<br />

Frantoini: ex ristorante di successo, lo ritroviamo oggi completamente in degrado. Un vetro rotto, rifiuti dappertutto,<br />

è, a tutti gli effetti, un luogo totalmente dimenticato, soprattutto dal suo Comune. Se, però, digitiamo<br />

il nome su Internet il ristorante sembra magicamente rivivere e ci viene segnalato tra i locali di Massa e Cozzile.<br />

Strano, perchè da queste foto è facile constatarne lo stato effettivo. L’interno non offre uno spettacolo migliore:<br />

sedie rovesciate e una vegetazione di rampicanti, più adatta ad essere la tana di qualche animale selvatico<br />

che un ambiente accogliente per chi voglia mangiare qualcosa. Le contraddizioni legate a questo luogo continuano<br />

e ad una insegna appariscente e curata, provvista di recapito telefonico, fa da sfondo l’abbandono e<br />

la sporcizia intorno all’edificio, che può essere definito in ogni modo, tranne che un “ristorante”.<br />

“Frantoini”, quello che<br />

resta è solo il degrado<br />

A destra vediamo quello che resta di una<br />

vecchia Panda, abbandonata nel parcheggio<br />

dell’ex ristorante “Frantoini”, che ormai ha assunto<br />

il ruolo di cassonetto di rifiuti. <strong>Il</strong> peggio è<br />

che non è l’unica: poco più avanti se ne possono<br />

intravedere altre due. Distrutte.


11<br />

l’Accento<br />

di Carlo Taddei<br />

La Toscana, come sempre, rimane una<br />

delle mete più ambite a livello mondiale. Mi<br />

ricordo una fiera sul turismo ad Oslo dove<br />

c’erano tantissimi stands molto belli con<br />

arredi e tecnologia di avanguardia e grande<br />

investimento per colpire i compratori di<br />

tutto il mondo. In un angolo, in una posizione<br />

bruttissima, con una locandina c’era<br />

uno stand con scritto...Toscana.<br />

È stato l’unico che aveva sempre la fila<br />

davanti. Incredibilmente gente da tutto il<br />

mondo era interessata a sapere di più sulla<br />

nostra terra. Certo, in una vita si può non<br />

conoscere Orgada o Valencia, ma se uno<br />

ne ha le possibilità non può non programmare<br />

una visita nella regione d’Italia più famosa<br />

nel mondo. Montecatini Terme<br />

fortunatamente si trova al<br />

centro di questa regione. Mal<br />

collegata ma comunque vicina<br />

a Firenze, Pisa, Lucca e Vinci.<br />

Basterà questo per salvare la<br />

nostra cittadina che vive solo<br />

di turismo? L’attuale amministrazione<br />

“Serve più sicurezza<br />

per salvare Montecatini”<br />

si trova davanti però a problematiche davvero<br />

pesanti e, per tanti versi molto difficili<br />

da risolvere, quasi impossibili. Prima di tutto<br />

la sicurezza. Ogni tanto la sera quando<br />

esco con il dolce in mano dalla pasticceria<br />

Giovannini, mi guardo a destra e sinistra<br />

perché non mi sento sicuro. Ormai<br />

le nostre strade sono invase da persone<br />

che non hanno un lavoro fisso e che vivono<br />

di espedienti. Se uno arriva alla<br />

stazione di Montecatini centro<br />

appena esce si trova davanti<br />

uno scenario imbarazzante<br />

e rimpiange subito di essere<br />

sceso dal treno. Ormai il nostro<br />

centro cittadino è pieno di residenti extracomunitari,<br />

travestiti e comunque di persone<br />

che non hanno nulla a che fare con<br />

l’ospitalità montecatinese che era il cuore<br />

pulsante della nostra città. Sempre più<br />

spesso l’immagine è davvero triste e poco<br />

decorosa. Troppo per essere una meta di<br />

villeggiatura e comunque di vacanza. Ci<br />

vorrebbe tanto coraggio e affrontare queste<br />

problematiche in maniera forte e decisa<br />

come non è mai stato fatto.<br />

<strong>Il</strong> degrado ormai regna in tutte le strade.<br />

Marciapiedi che hanno più di<br />

50 anni, piccionaie enormi nel<br />

centro della città, nessun tipo<br />

d’investimento riqualificante<br />

nemmeno nelle parti più centrali.<br />

Si parla di fare i parcheggi come se<br />

si dovesse costruire una base spaziale su<br />

Marte, anche il raddoppio della ferrovia<br />

sembra un’impresa troppo grande per noi.<br />

E’ come se avessimo paura di pensare un<br />

po’ più in la delle strisce per i residenti. Io<br />

credo che il raddoppio vada fatto e il prima<br />

possibile, è una cosa fattibilissima e necessaria.<br />

La parabola discendente sta per<br />

toccare il fondo e noi ne siamo tutti spettatori.<br />

Spettatori tristi e ormai demoralizzati.<br />

Nessuno crede davvero che<br />

Montecatini possa ritornare ai<br />

fasti di un tempo.<br />

Sono trent’anni, ad esempio, che vedo<br />

gli stessi zingari a chiedere l’elemosina.<br />

Zingari che evidentemente<br />

qui trovano sempre le condizioni<br />

per tornare, stazionare<br />

e importunare cittadini<br />

e gli ormai pochi ospiti. Non<br />

vedo e non sento progetti di<br />

rilancio della città che possano<br />

far sperare ad un recupero<br />

neanche parziale. Eccezione<br />

fatta per la piscina alla Terme Leopoldine,<br />

prevista per maggio 2011, non c’è<br />

all’orizzonte nulla di così bello che possa<br />

in qualche modo salvare Montecatini.<br />

All’amministrazione locale quindi il compito<br />

arduo di “mettere in sicurezza” la città,<br />

riportare il decoro e la pulizia che si trovano<br />

in tantissimi comuni. Almeno questo<br />

è un dovere che spero si senta di dover<br />

portare a termine con successo in tempi<br />

ragionevoli. Sembra poco, ma non lo è. Al<br />

costo di militarizzare la città si deve fare<br />

qualcosa e subito.<br />

I cittadini si sentono in balìa di una situazione<br />

degradata, sono disarmati di fronte all’impossibilità<br />

di portare i propri figli a mangiare<br />

il gelato la sera. Non è giusto per il nostro<br />

passato, per la nostra storia e per la nostra<br />

cultura, tollerare ancora tutto questo.<br />

voi come noi<br />

Cari lettori de “<strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong>”, questo spazio è tutto<br />

per voi. E’ nato per far sentire la vostra voce<br />

su quello che non vi piace e vi fa arrabbiare.<br />

Non avete coraggio? Ecco la rubrica non me ne voglia il collega Maurizio Mosca per il copyright. Scriveteci<br />

sulle ingiustizie, gli sprechi, le truffe, il degrado, le vostre storie<br />

Ce l’ho con...<br />

personali sottolineando sempre chi o cosa proprio non sopportate.<br />

Tutte le lettere devono iniziare: “Ce l’ho con...” e devono essere firmate<br />

dall’autore. Inviatele all’indirizzo e-mail: direttore@ilgiullare.com


12<br />

intervistate il vostro sindaco<br />

“Viabilità, ora arrivano i fatti”<br />

Massimo Alamanni (Partito Democratico) si è confermato sindaco<br />

di Pieve a Nievole, battendo alle ultime elezioni il candidato del<br />

Pdl, Alessandro Rossi, con il 45,81 per cento, contro il 34,32.<br />

I cittadini hanno quindi premiato la politica della continuità<br />

che il primo cittadino sta portando avanti cercando di dare<br />

sempre maggiore stabilità al paese che rappresenta.<br />

Domande raccolte da<br />

Lorenzo Benedetti<br />

Massimo<br />

ALAMANNI<br />

Viabilità<br />

Enzo Rosi, 66 anni<br />

A che punto è la soluzione dei problemi<br />

della grande viabilità a Pieve a Nievole?<br />

I problemi sono stati tutti risolti... sulla carta. Richiamo a<br />

questo proposito l’accordo tra Provincia, Regione, Comune<br />

e Ferrovie, firmato un anno fa, relativo a vari punti.<br />

1- raddoppio ed eventuale interramento della ferrovia, da<br />

realizzarsi, quest’ultimo, in contemporanea con Montecatini.<br />

Stiamo lavorando con la Provincia per definire i tempi<br />

e i finanziamenti in un accordo ulteriore, che sarà portato<br />

in Consiglio Comunale appena possibile, per il quale<br />

il comune di Pieve ha previsto in bilancio la somma di<br />

1.050.000/€.<br />

2 - E’ in dirittura d’arrivo la variante sud del Fossetto e<br />

dovrebbe partire quest’anno il prolungamento di via Don<br />

Marino Mori, con la funzione rispettivamente di circonvallazioni<br />

sud e nord. Questi due interventi dovrebbero contribuire<br />

allo smaltimento del traffico sovracomunale, con<br />

un ritorno positivo sui collegamenti interni.<br />

Bilancio<br />

Giorgio Bartolini, 65 anni<br />

Qual è la situazione del bilancio comunale?<br />

<strong>Il</strong> nostro bilancio è in ottimo stato, tanto che potremmo essere<br />

in grado di dare un impulso significativo all’economia<br />

locale attraverso la realizzazione di tutte le opere programmate,<br />

senza, come si usa dire, mettere le mani nelle tasche<br />

dei Pievarini. Purtroppo le leggi della finanza pubblica, e in<br />

particolare l’obbligo del rispetto del patto di stabilità, ci impediscono<br />

di sfruttare tutte le nostre potenzialità.<br />

Ciò non toglie che da tanti anni il comune di Pieve sia riuscito<br />

a non aumentare le tariffe, tant’è che, fatti i debiti<br />

confronti, le famiglie di Pieve spendono in media 200 euro<br />

in meno all’anno rispetto alla media della Provincia.<br />

Naturalmente l’impegno è quello di continuare a praticare<br />

una politica di tutela delle famiglie e di contrasto al disagio,<br />

che più che mai in questo momento ci sembra opportuna.<br />

Lavori Pubblici<br />

Alfiero Mancini, 71 anni<br />

Quali sono i lavori previsti sul piano degli investimenti?<br />

Stando alla situazione attuale, il nostro Ente ha una capacità di spesa, senza ulteriori indebitamenti, di circa 1.500.000/€<br />

l’anno. Le scelte sono già delineate nei nostri bilanci: la priorità va al completamento delle opere sulla viabilità comunale, già<br />

iniziate e parzialmente realizzate nella legislatura precedente e alla realizzazione di nuovi parcheggi in concomitanza con la<br />

partenza dei lavori previsti dall’accordo sopra citato con la Provincia.


13<br />

Crisi Economica<br />

Lorenzo Lunghi, 18 anni<br />

Quali sono le azioni di contrasto alla crisi<br />

economica e occupazionale che il Comune<br />

intende portare avanti?<br />

A cavallo tra le due legislature abbiamo lavorato per dare<br />

nuovo respiro e impulso alla produttività (Piano degli Insediamenti<br />

Produttivi). L’approvazione del Regolamento<br />

Urbanistico ha aperto concrete possibilità di nuova<br />

occupazione e di sviluppo dell’economia locale. Stiamo<br />

lavorando alla definizione del Piano decennale della casa<br />

e al Piano di Edilizia Economica Popolare. Per sostenere<br />

le imprese che lavorano con e per il Comune abbiamo<br />

attivato convenzioni specifiche con gli Istituti di Credito.<br />

Purtroppo c’è un piano produttivo e occupazionale in<br />

caduta quasi libera. Maggiori difficoltà riguardano le piccole<br />

aziende che, spesso nell’indifferenza, chiudono.<br />

Nell’ambito delle nostre competenze stiamo lavorando a<br />

un accordo di area che consentirà a certe attività commerciali<br />

la facoltà di apertura anche la domenica.<br />

Sociale<br />

Maicol Amerini, 21 anni<br />

Cosa sta facendo l’Amministrazione sul<br />

piano della tutela sociale e della sicurezza<br />

dei cittadini?<br />

Quest’anno, in accordo con le organizzazioni sindacali,<br />

è stato ulteriormente incrementato il fondo sociale, ed è<br />

stato istituito un fondo di solidarietà organizzato come<br />

prestito sociale a sostegno delle famiglie in difficoltà. E’<br />

salito a 77.000 euro il fondo a sostegno del canone di<br />

Confermato anche l’ampliamento del servizio mensa anche<br />

alla scuola media. Sulla sicurezza abbiamo ottenuto<br />

un finanziamento di 50.000 euro dal Ministero dell’Interno<br />

per l’ampliamento della video sorveglianza: nove<br />

telecamere in più installate nelle zone sensibili, oltre al<br />

pattugliamento di 24h su 24h del Corpo Unico di Polizia<br />

Municipale, costituito tra i comuni della Valdinievole Est<br />

e a una maggiore illuminazione nelle strade non servite e<br />

nelle zone delicate. Confermati gli interventi di educazione<br />

alla legalità della precedente legislatura.<br />

intervistate il vostro sindaco<br />

Sul prossimo numero l’intervista ad Antonio Pappalardo<br />

Molte domande ci sono pervenute per la nostra rubrica “Intervistate il vostro sindaco”. Segno che l’iniziativa<br />

ha sollecitato la parteciapazione dei nostri lettori alla vita pubblica. E’ inutile specificarlo ancora, ma<br />

è importante il concetto delle nostre interviste: siete voi che, per un giorno, diventare giornalisti e potete<br />

chiedere quello che volete, curiosità, perplessità di qualsiasi genere al vostro sindaco. Aspettiamo le vostre<br />

domande a direttore@ilgiullare.com, oppure sarete contattati da noi. Sul prossimo numero pubblicheremo<br />

l’intervista ad Antonio Pappalardo, sindaco di Larciano.


14<br />

il nuovo ospedale<br />

Sorgerà qui<br />

il nuovo ospedale?<br />

Servizio di<br />

Andrea Spadoni<br />

La posizione di due medici, che sono anche<br />

sindaci di due comuni della Valdinievole è<br />

chiara. “I legittimi proprietari dell’ospedale<br />

della Valdinievole sono i cittadini”. Le parole di Massimo<br />

Niccolai e di Giuseppe Bellandi, rispettivamente<br />

primi cittadini di Massa e Cozzile e Montecatini<br />

(Bellandi è anche presidente della Società della Salute),<br />

ci sentiamo di appoggiarle in pieno. I sindaci<br />

proseguono: “<strong>Il</strong> Cosma e Damiano, sia pur tra mille<br />

difficoltà, si è sempre rivelato all’altezza del compito,<br />

grazie alla qualifica e all’impegno dei professionisti<br />

e dei dipendenti che vi lavorano”. E anche questo è<br />

vero. <strong>Il</strong> punto oggi, però, è anche un altro ed è quello<br />

che fa infiammare la politica.<br />

PESCIA Sì, PESCIA NO<br />

L’ospedale di Pescia, per essere all’avanguardia, ha<br />

bisogno di ristrutturazioni? Bene, i fondi pare siano<br />

pronti: 12 milioni di euro che la Regione avrebbe già<br />

in magazzino da destinare alla ristrutturazione del nosocomio<br />

pesciatino. Troppi per un ospedale già funzionante?<br />

Ecco che sorge l’ipotesi del nuovo ospedale.<br />

Alcuni sindaci lo vorrebbero a casa propria altri,<br />

soprattutto i rappresentanti delle istituzioni pesciatine,<br />

prenderebbero come una bestemmia solo l’idea di<br />

spostare la struttura ospedaliera storicamente radicata<br />

nella città dei fiori. Un dibattito politico senza fine,<br />

mentre a Pistoia, al campo di volo è già nella fase operativa<br />

la realizzazione del nuovo ospedale: bello e potenziato<br />

nelle specializzazioni mediche e diagnostiche.<br />

Vogliamo perdere quello che già abbiamo?<br />

L’OSPEDALE AL TIRO A VOLO<br />

Se la politica parla, noi ci siamo messi al lavoro e ab-<br />

Bellavita<br />

Tiro a volo<br />

via ponte di monsummano<br />

Villa Melani<br />

biamo fatto una curiosa scoperta: un’area di proprietà dell’Asl 3<br />

ideale per la costruzione di un ospedale. La zona è quella del Tiro<br />

a Volo, nel comune di Pieve a Nievole. Un’ampia distesa di campi<br />

che dal catasto risulta vasta circa 55 ettari. E’ grande, perfetta<br />

da un punto di vista logistico (pensiamo al progetto del nuovo<br />

casello autostradale in zona “Vasone”). A Pescia, invece, l’area<br />

non c’è e l’attuale Cosma e Damiano nel centro storico, non può<br />

essere allargato. Qualcuno aveva pensato a Ponte Buggianese,<br />

alla Camporcioni, all’area dove un tempo si pensava di realizzare<br />

il mega-magazzino Conad. Qui le problematiche sarebbero<br />

enormi: il terreno è meno ampio (circa 18 ettari e mezzo), la destinazione<br />

d’uso è commerciale/artigianale e i proprietari andrebbero<br />

espropriati, con il consumo di soldi pubblici. Non resta che<br />

il Tiro a Volo, che a noi sembra un sito perfetto e non costerebbe<br />

niente, dato che l’Asl ne è già proprierario. L’idea è solo nostra o<br />

qualcuno negli uffici della Asl ci aveva già pensato?


15<br />

“Miglioreremo i servizi,<br />

ma la sede resta a Pescia”<br />

il nuovo ospedale<br />

Nel grafico, in blu, è<br />

rappresentata l’area di<br />

proprietà dell’Asl3 nella<br />

zona del Tiro a Volo.<br />

Lo spazio complessivo<br />

è di circa 55 ettari.<br />

Per l’adeguamento dell’Ospedale di Pescia fu sottoscritto,<br />

tra il presidente della Conferenza dei Sindaci<br />

e l’assessore regionale alla Sanità, un protocollo<br />

d’intesa che prevedeva di investire sull’ospedale<br />

12 milioni di euro oltre a quelli già previsti dall’azienda<br />

Usl. L’investimento era finalizzato soprattutto, ma non<br />

solo, sul comfort alberghiero (tutte camere a due letti con bagno).<br />

Fatti i primi passi (affidamento di un incarico per il progetto preliminare)<br />

e definiti, anche a seguito di ciò, 5 o 6 lotti di interventi, molti<br />

cominciarono a interrogarsi su che cosa volesse dire calare 12 milioni<br />

di euro di lavori su una struttura aperta e funzionante. Nasce da queste<br />

domande l’idea di un nuovo Ospedale. Prendemmo contatti per<br />

questo con l’Assessore Regionale, con i Sindaci della Valdinievole<br />

per una decisione condivisa. Ci incontrammo con la Fondazione Michelucci<br />

(massima autorità in materia) alla quale, come comune di<br />

Pescia in accordo con la conferenza dei Sindaci, avremmo affidato<br />

un incarico per accertare la necessità o meno di una nuova struttura<br />

“Va ricordato innanzitutto che l’Ospedale “ SS. Cosma e Damiano” di Pescia<br />

è un presidio sanitario storico per tutta la Valdinievole e raccoglie un bacino<br />

di utenza proveniente dalla montagna e dalla piana di Lucca. Va detto che,<br />

nel corso degli anni, ha subito un depauperamento, in primo luogo perché<br />

logisticamente inserito fra due importanti ospedali di Lucca e Pistoia. Questa<br />

amministrazione ritiene prioritario il mantenimento della struttura a Pescia, sia per la<br />

storia ormai centenaria e strategica, anche per la vicinanza di importanti servizi, quali la Ferrovia.<br />

E’ vero tuttavia che l’ubicazione dell’ospedale nel centro storico richiede da parte nostra un<br />

importante sforzo logistico per migliorare la circolazione e le funzioni dei servizi, quali parcheggi,<br />

snellimento traffico, viabilità, strutture di supporto. L’Amministrazione sta portando<br />

avanti attività di competenza come: 1 - decisivo aumento delle aree destinate a parcheggio,<br />

con differenziazione a secondo della tipologia di utente ( parenti, personale, portatori handicap)<br />

fruibili anche da parte degli utenti del Tribunale. 2 - Creazione di un’area a circolazione<br />

limitata. Stiamo anche lavorando per riportare la mensa dell’Ospedale nella zona ospedaliera<br />

stessa, visto che ad oggi la qualità del cibo per gli oltre trecento degenti, è oggetto di<br />

frequenti lamentele, perché confezionato a Pistoia, portato a Pescia e preso in carico da<br />

un’altra ditta che procede alla distribuzione. In questo quadro, è indispensabile che l’Asl porti<br />

a rapido compimento le opere relative alle strutture della Riabilitazione e del Pronto Soccorso,<br />

per le quali la Regione Toscana ha già impegnato 12 milioni di euro e che a tutt’oggi subiscono<br />

un inspiegabile ritardo. Di contro assistiamo, in questo momento elettorale, al solito balletto di<br />

iniziative sulla sede del nuovo ospedale. In conclusione, avendo da governare la città di Pescia<br />

per cinque anni, mi preoccupo più concretamente che l’attuale ospedale funzioni ed operi<br />

nelle migliori condizioni possibili e che nel Piano strutturale di Pescia, che andremo ad approvare<br />

entro l’estate, sia prevista un’area dove, in futuro, se e quando la Regione Toscana<br />

darà indicazioni e concreta disponibilità, sia possibile costruire il nuovo ospedale.”<br />

Roberta Marchi - Sindaco di Pescia<br />

“Costruiamo una nuova struttura<br />

Manteniamo anche il Cosma e Damiano”<br />

ospedaliera e la sua collocazione. Questi sono i fatti. Credo che abbiamo<br />

già perso due anni preziosi. Per le incertezze della mia maggioranza<br />

di allora, per le contraddizioni della maggioranza attuale,<br />

divisa tra la raccolta delle firme contro il nuovo ospedale promossa<br />

dall’assessore alla sanità e la disponibilità manifestata dal Sindaco in<br />

Consiglio Comunale e sulla stampa, per le fughe in avanti di qualche<br />

altro Sindaco che ritiene potrebbe beneficiare il proprio territorio di<br />

un ospedale. La mia posizione la sintetizzo in tre punti: 1) Credo che<br />

sia abbastanza scontata la necessità di costruire un nuovo Ospedale<br />

per la Valdinievole, dimensionato sulle moderne esigenze della<br />

sanità. 2) <strong>Il</strong> nuovo Ospedale non è alternativo agli investimenti sulla<br />

vecchia struttura, semmai integrativo. 3) La collocazione di nuovo<br />

Ospedale non può prescindere da un ragionamento sulla baricentricità<br />

dell’utenza attuale che si allarga alla piana di Lucca, sulla cultura<br />

di un territorio, sulle risorse finanziarie che oltre che dal livello regionale<br />

e nazionale dovranno venire anche da quello locale.<br />

Antonio Abenante - Ex Sindaco di Pescia


il nuovo ospedale<br />

16<br />

Cosa ci aspettiamo da un ospedale? Assistenza e<br />

cura, prima di tutto. Ma anche conforto, rassicurazioni,<br />

attenzione. Senza dimenticare la sicurezza. Per<br />

adempiere a tutti questi compiti, un polo ospedaliero deve avere<br />

una struttura adeguata, personale preparato e in numero proporzionato<br />

ai degenti, opportuni finanziamenti.<br />

“Giusto investire<br />

In vent’anni gli ospedali della Toscana sono scesi da 93 a 40,<br />

con la riduzione di oltre diecimila posti letto. Una politica di<br />

tagli sulla sanità è una tendenza sbagliata, da invertire il prima<br />

sull’ospedale”<br />

possibile. La popolazione invecchia e sono necessarie strutture<br />

che offrano assistenza a tutti coloro che lo richiedano.<br />

Non a caso l’America di Obama, dimostrazione della modernità,<br />

sta lavorando ad una riforma sanitaria che permetterà a tutti di<br />

Del resto, quando si varca la soglia di un nosocomio siamo deboli<br />

e indifesi, nelle mani di chi dovrà curarci. Mai come in ospe-<br />

curarsi. E noi, consapevoli che il nostro sistema, uno dei più invidiati<br />

al mondo, offre già questa possibilità, non dobbiamo certo lavorare<br />

dale ci spogliamo di qualsiasi arma di difesa. Quindi nessuno di<br />

per distruggerlo o definanziarlo a scapito della sicurezza.<br />

noi vuole vivere realtà dove bisogna combattere per avere una<br />

pomata o un’ecografia in più. Eppure le risorse vengono tagliate,<br />

il personale costretto a controllare meno e peggio. É per<br />

In Valdinievole c’è un problema aperto. Mantenere o ricollocare<br />

l’ospedale è una questione all’ordine del giorno da anni, ma le ragioni<br />

politiche sembrano prevalere sul buon senso. Infatti al primo<br />

questo motivo che si fa sempre più necessario un investimento<br />

consistente anche per la Valdinievole, dove c’è un ospedale che<br />

posto ci dovrebbe essere l’interesse dei cittadini e questa zona ha<br />

si occupa, al contrario di molti, di curare tutte le patologie, da<br />

evidentemente bisogno di un miglioramento. Che può interessare<br />

un’ernia inguinale fino a alle operazioni al cuore. <strong>Il</strong> tutto valutando<br />

quali sono le priorità dei pazienti e di chi li assiste, di chi deve<br />

l’ospedale di Pescia, con un rinnovamento pressoché totale della<br />

struttura che purtroppo presenta impianti inadeguati (ho visto un<br />

raggiungere la struttura, di chi vuole parcheggiare la macchina<br />

paziente restare chiuso nell’ascensore mentre lo trasportavano<br />

senza perdere tempo in estenuanti ricerche aggravando l’ansia<br />

in sala operatoria), oppure un nuovo complesso, dove il passato<br />

di un familiare ricoverato, di chi è sopra un’ambulanza e spera<br />

lasci strada all’ammodernamento. L’ipotesi di costruire un ospedale<br />

in una zona più centrale per i comuni della Valdinievole e più<br />

di raggiungere subito un letto d’ospedale.<br />

raggiungibile dall’autostrada mi sembra un’idea ispirata al buon<br />

senso. Realizzare una struttura all’avanguardia, che potrebbe diventare<br />

un punto di riferimento della zona nord della Toscana, è<br />

Caterina Perniconi,<br />

un traguardo che tutti dovremmo auspicare. Senza rinunciare alla<br />

29, è originaria di<br />

Ponte Buggianese.<br />

parte più moderna del polo pesciatino, che può servire per il primo<br />

E’ giornalista professionista<br />

de “<strong>Il</strong> Fatto Quotidiano”,<br />

soccorso e la lunga degenza, punto di riferimento anche per la<br />

piana lucchese. E perché, poi, non usare il resto dei finanziamenti<br />

collabora con “Vanity Fair”<br />

e “Prima Comunicazione”<br />

destinati a Pescia in investimenti turistici, primo tra tutti un parco in<br />

onore di Pinocchio, che potrebbe attrarre migliaia di persone?


18<br />

elezioni regionali<br />

Gianfranco<br />

VENTURI<br />

Gianfranco Venturi, pistoiese, 57enne. Sposato<br />

con Marzia e genitori di Jessica. Geometra, abbandona<br />

Giurisprudenza per dedicarsi anima e corpo<br />

alla politica. Segretario della Federazione del PCI<br />

dal 1982 al ‘89, ha partecipato alla fondazione del<br />

PDS. Consigliere comunale, nel ‘90 viene eletto<br />

Consigliere provinciale e successivamente assessore.<br />

Nel 1999 diventa Presidente della Provincia<br />

di Pistoia e resta in carica due legislature.<br />

Partecipa alla nascita del PD, di cui è stato anche<br />

coordinatore provinciale.<br />

<strong>Il</strong> rigore politico di Berlinguer, i programmi delle<br />

socialdemocrazie europee e la nuova frontiera<br />

del pensiero kennedyano, questi i suoi<br />

inalienabili principi.<br />

a<br />

TURISMO<br />

IMMIGRAZIONE<br />

VENTURI<br />

VENTURI<br />

Venturi e Benedetti a co<br />

<strong>Il</strong> nostro territorio ha immense risorse turistiche, attualmente poco sfruttate. Ad esempio: Parco di Pinocchio, Padule di Fucecchio,<br />

Terme di Montecatini, Montalbano. Sembra che il problema sia legato a un eccessivo individualismo di ogni soggetto. Quali sono gli<br />

strumenti che la Regione può adottare per un’azione decisiva e comune con l’obiettivo dare un nuovo appeal alla nostra provincia?<br />

“Per il futuro del turismo, dobbiamo sostenere gli investimenti<br />

per l’innovazione necessari per accrescerne la com-<br />

una strategia univoca, capace di individuare linee guida<br />

“Da parte della Regione in tutti questi anni è mancata<br />

petitività: proseguendo l’impegno sulle Terme e ricercando<br />

di rilancio del settore per poi, attraverso il confronto con<br />

anche partner di livello internazionale per realizzare progetti<br />

ambiziosi come quello attorno a Pinocchio. Più in generale<br />

dobbiamo considerare che sul piano internazionale la Valdinievole sono un esempio classico di questa carenza.<br />

le Province, calarle sulle specificità territoriali. Pistoia e la<br />

Toscana ha le dimensioni di una media città e non possiamo<br />

pensare di vincere la globalizzazione stando divisi.<br />

Qui il marketing territoriale, che Apet comunque non garantisce,<br />

conta poco e nulla. E’ necessario creare sinergie<br />

Solo uniti potremo promuovere le nostre eccellenze ed essere<br />

vincenti per questo la nostra provincia deve collocarsi<br />

interistituzionali, una vera e propria filiera che valorizzi, promuova<br />

e innovi nel concreto. I grandi teoremi da soli non<br />

“all’interno” di una proposta unitaria ed integrata dell’intera<br />

Toscana, anche riformando gli attuali strumenti”.<br />

producono nulla”.<br />

BENEDETTI<br />

Cosa ne pensa della legge regionale sull’immigrazione approvata in Toscana lo scorso giugno? In particolare Pistoia è una<br />

provincia che accoglie un gran numero di immigrati albanesi, ma anche di altre nazionalità. Senza calcolare i clandestini. Come<br />

si può regolare la presenza di stranieri sul nostro territorio?<br />

“L’immigrazione è una questione del nostro tempo dalla “La legge toscana sull’immigrazione è evidentemente incostituzionale,<br />

tanto che il governo l’ha impugnata presso<br />

quale non si può sfuggire ma che occorre governare. I<br />

controlli sono necessari contro i clandestini e assieme,<br />

la corte costituzionale, mentre noi stiamo lavorando al referendum<br />

abrogativo. Credo che una scala di valori vada<br />

servono misure che assicurino agli immigrati regolari pari<br />

condizioni e giusti diritti sul lavoro. La Legge Toscana va in<br />

questa direzione. Mi pare che anche nel centro destra (si posta in modo chiaro. Primo: legalità. Secondo: convivenza<br />

e integrazione. Invertendo questi due fattori il circuito<br />

veda anche dopo i fatti di Milano) ci si va rendendo conto<br />

che non bastano le ronde, ma servono concrete misure di<br />

solidarietà sociale per la sicurezza di tutti”.<br />

rischia di entrare in fibrillazione, come accade a Pistoia, a<br />

Montecatini e nei centri più piccoli del nostro territorio. In<br />

questo senso attribuire diritti e tutele sociali a chi non ha il<br />

permesso di soggiorno, come fa la legge toscana, mi pare<br />

rischi solo di generare sacche di intolleranza”.<br />

BENEDETTI<br />

faccia


19<br />

Roberto<br />

Benedetti<br />

elezioni regionali<br />

faccia<br />

Nato a Uzzano il 18 dicembre 1950, Roberto<br />

Benedetti oggi è il capogruppo di An-Pdl nel<br />

Consiglio regionale della Toscana. Qui è approdato<br />

con le elezioni regionali del 2005, eletto<br />

nella lista di An. Sposato con Elsa, Benedetti<br />

ha due figli, Aldo e Fiamma, per i quali stravede.<br />

Laureato in scienze politiche con la prima<br />

tesi mai discussa in Italia sull’Msi, negli anni 70<br />

è coordinatore regionale del Fronte della Gioventù.<br />

In seguito ricopre incarichi dirigenziali sia<br />

nell’Msi che in An. Benedetti si occupa di ippica.<br />

E’ funzionario dell’Unire (Unione Nazionale per<br />

l’Incremento delle Razze Equine), nonché titolare<br />

di incarichi internazionali nel settore.<br />

nfronto sulla Regione<br />

VENTURI<br />

VENTURI<br />

Nella nostra provincia, in particolare a Montecatini, esiste un serio problema riguardo alla sicurezza del cittadini. Quali politiche<br />

si posso adottare per arginare questa piaga?<br />

“Sappiamo che l’ordine pubblico è essenziale per la sicurezza,<br />

ma questo di per sé non basta se non accompagnato<br />

da misure che prevengano ed isolino i fenomeni<br />

di illegalità. Per questo serve da un lato una forte collaborazione<br />

istituzionale di contrasto alla criminalità, ma<br />

anche una effettiva partecipazione dei cittadini e delle associazioni<br />

di categoria affinchè vengano portate alla luce<br />

e rimosse tempestivamente tutte le condizioni sulle quali<br />

possono inserirsi fenomeni illegali o di contiguità con ambienti<br />

malavitosi”.<br />

“Così come si è fatto in questi mesi dobbiamo sostenere<br />

lavoratori e i sistemi produttivi locali, per salvare il maggior<br />

numero possibile di aziende oggi in crisi e per mantenere<br />

vivo un tessuto industriale Servono misure per garantire<br />

fluidità e tempi certi nell’accesso al credito da parte delle<br />

imprese, particolarmente quelle piccole e medie. In prospettiva<br />

occorre rimettere al centro di tutte le nostre politiche<br />

l’impresa sana ed il lavoro di qualità a partire dalle<br />

nostre eccellenze produttive. Naturalmente ciò non sarebbe<br />

sufficiente se non muta a tempo stesso anche l’attuale<br />

politica del Governo”.<br />

BENEDETTI<br />

“I toscani di ogni orientamento politico e anche gli immigrati<br />

regolari mettono al primo posto della loro quotidianità<br />

l’idea di poter vivere in sicurezza. D’altra parte, i dati<br />

sui legami tra immigrazione clandestina e criminalità sono<br />

sotto gli occhi di tutti e parlano da soli. Allora io dico: se<br />

esiste un nesso di questo tipo, questo vincolo noi dobbiamo<br />

cercare di romperlo. Uno strumento fondamentale<br />

in questo senso è l’istituzione anche in Toscana di un Cie,<br />

il Centro di identificazione ed espulsione alla cui realizzazione<br />

la giunta Martini si è sempre opposta. Con i risultati<br />

che subiamo, tutti, in termini di sicurezza”.<br />

Pistoia e la provincia, stanno attraversando periodo di grande crisi economica. Anche molte industrie storiche presenti sul territorio<br />

stanno chiudendo, con il risultato della perdita di numerosi posti di lavoro. Ma soprattutto, chi soffre maggiormente, sono<br />

le piccole e medie imprese polmone economico importante di tutta la provincia. La Regione quali strategie intende adottare?<br />

BENEDETTI<br />

“Per la ripresa dell’economia toscana è il momento<br />

delle scelte e della discontinuità, magari nel segno<br />

dell’alternanza. <strong>Il</strong> punto è che l’azione delle giunte Martini<br />

nell’ultimo decennio è stata fallimentare, quando non assente.<br />

La politica deve mettere in campo scelte mirate,<br />

articolando diversi livelli di intervento per imprese, lavoratori<br />

e famiglie. Quello di Martini è stato il governo delle occasioni<br />

perdute, e la soluzione per il futuro è nell’alternanza<br />

di governo. Noi, in questi cinque anni, abbiamo costruito<br />

l’alternativa possibile. La parola ora passa ai cittadini”.<br />

SICUREZZA<br />

CRISI<br />

ECONOMICA E<br />

OCCUPAZIONALE


20<br />

elezioni regionali<br />

OSPEDALE<br />

<strong>DI</strong> PESCIA<br />

AFFAROPOLI<br />

VENTURI<br />

VENTURI<br />

Si parla tanto del nuovo ospedale di Pescia, di come farlo e soprattutto dove. Qual’è la sua posizione sull’argomento?<br />

Come può incidere la Regione nella realizzazione del progetto?<br />

“Occorre innanzi tutto completare al più presto i lavori da<br />

tempo aperti per mantenere efficiente ciò che esiste. Oltre<br />

a ciò è certo utile una discussione su come assicurare in<br />

futuro a quest’area un nuovo ospedale in grado di reggere<br />

il confronto con le altre più moderne strutture della rete<br />

regionale. Spetta innanzi tutto ai cittadini ed alle istituzioni<br />

della Valdinievole trovare su questa via il miglior accordo<br />

tra la indispensabile valorizzazione della vecchia struttura<br />

e l’individuazione di un nuovo sito rispondente ai migliori<br />

criteri di accessibilità per tutto il bacino interessato. La Regione<br />

credo debba aiutare e sostenere questo percorso”.<br />

“Si tratta di vicende che non giovano al rapporto di fiducia<br />

tra cittadini ed istituzioni anche se ad oggi dobbiamo dire<br />

che in genere le inchieste degli ultimi anni hanno mostrato<br />

la correttezza degli amministratori del centro sinistra in<br />

questa Regione. Penso che l’imparzialità e la trasparenza<br />

debbano restare i nostri riferimenti con cui affrontare i<br />

problemi di governo di questo territorio. Su questo poi la<br />

gente sceglierà per il meglio”.<br />

BENEDETTI<br />

“Sulla sanità la politica è chiamata a dare risposte concrete<br />

ai bisogni di salute delle persone. Per questo ritengo<br />

che il dibattito sull’ipotesi di un nuovo ospedale a Pescia<br />

sia alla fin fine accademico. Infatti, il Piano sanitario regionale<br />

vigente non prevede un nuovo ospedale per Pescia. Al<br />

di là delle intenzioni, dunque, poi ci sarebbero da reperire<br />

le risorse. Non vorrei che queste discussioni andassero<br />

a scapito della priorità che la sanità pubblica deve avere:<br />

rispondere ai bisogni di salute delle fasce deboli, di ‘chi<br />

meno può e meno sa’. Forse sarebbe più utile investire<br />

seriamente nel potenziamento della struttura esistente”.<br />

Lo scandalo “Affaropoli”, emerso tra scambi di favori, regali, vacanze ed escort, ha coinvolto anche industriali e importanti<br />

politici della Toscana. Pensa che possa influire (e, se sì, come) sul risultato elettorale?<br />

BENEDETTI<br />

“Gli elettori toscani sono abbastanza intelligenti da distinguere<br />

tra responsabilità eventuali dei singoli e programmi<br />

politici per il territorio. Quanto sta accadendo in Toscana<br />

è il frutto di decenni di non-alternanza di governo. Succede<br />

che tutti si diventa amici, ci si scambiano i numeri di<br />

telefono, ci si conosce tutti e si finisce per non discernere<br />

più il confine tra cosa pubblica e cosa privata, tra buona<br />

e trasparente amministrazione e favori agli amici. Accade<br />

questo, a volte forse anche senza cattiva fede. Bisogna<br />

ora tornare a un ‘punto zero’, e ciò è possibile solo attraverso<br />

l’alternanza di governo, unica via per scardinare il<br />

sistema consolidato”.<br />

CAN<strong>DI</strong>DATO<br />

PROMESSA<br />

VENTURI<br />

VENTURI<br />

Qual’è il punto di forza del candidato alla presidenza della Regione che appoggia?<br />

“Risiede nel fatto di raccogliere una eredità politica positiva<br />

ed al tempo stesso di inserire in essa la spinta per accelerare<br />

questa regione: non bastano le buone idee ma<br />

occorre farle marciare in tempi certi. Una accelerazione in<br />

tutti i campi. Su questa linea va tutto il mio sostegno anche<br />

per superare senza imbarazzi o indugi ogni resistenza<br />

che dovesse tornare a frapporsi”.<br />

La sua promessa per la Valdinievole e Pistoia...<br />

“E’ quella di portare in Regione le soluzioni ai problemi di<br />

questo territorio con lo stesso impegno con cui ho governato<br />

per dieci anni la Provincia di Pistoia. Anni nei quali<br />

anche per la Valdinievole sono maturati importanti progetti:<br />

ferrovia e infrastrutture tra tutti. Proseguirò su questa<br />

via ascoltando la gente, anche attraverso l’apertura in<br />

Valdinievole di una sede permanente d’incontro con cittadini<br />

ed istituzioni”.<br />

BENEDETTI<br />

BENEDETTI<br />

“Monica Faenzi è donna, è giovane, è preparata ed ha già<br />

dimostrato di essere una amministratrice in gamba come<br />

sindaco di Castiglione della Pescaia. Sarebbe stato difficile<br />

trovare qualcuno che più di lei avesse le carte in regola<br />

per rappresentare la discontinuità e una credibile alternativa<br />

allo strapotere della sinistra che governa la Regione<br />

Toscana praticamente da sempre. La politica toscana ha<br />

bisogno oggi di qualcuno che sappia coniugare la sensibilità<br />

e il pragmatismo tipicamente femminili con la capacità<br />

di mettere in atto le risposte ai bisogni del territorio”.<br />

“Innanzitutto infrastrutture, le fondamenta dello sviluppo.<br />

Come Pdl, ci ripromettiamo poi di fornire al turismo un<br />

supporto modellato sulle differenti peculiarità territoriali.<br />

Un occhio di riguardo andrà al settore floricolo, anche se<br />

il mantenimento dei livelli produttivi e occupazionali sarà<br />

per noi un obiettivo diffuso. Continueremo la battaglia affinché<br />

Pistoia mantenga una sua polarità nell’area metropolitana,<br />

così da evitare che le esigenze della nostra provincia<br />

divengano residuali rispetto a quelle di Firenze e<br />

Prato. Infine dobbiamo garantire la sicurezza, rafforzando<br />

il presidio del territorio anche attraverso iniziative che lo<br />

restituiscano ai cittadini”.


21<br />

Tutti al voto a Uzzano<br />

Dopo la gaffe del giugno 2009 nella presentazione delle liste<br />

<strong>Il</strong> paese chiamato alle urne domenica e lunedì 28 e 29 marzo<br />

il voto a uzzano<br />

Riccardo<br />

Franchi<br />

Ha 37 anni, è sposato con Linda e ha dure bambini<br />

(Giulia 10 anni e Alessandro 4). Di professione<br />

fa l’assicuratore. E’ appassionato di sport ed<br />

è stato un buon giocatore di basket.<br />

Luciano<br />

Maccioni<br />

Ha 57 anni, medico di base e dentista, laureato<br />

a Pisa. Ha tre figlie: Francesca, Laura ed Elena.<br />

Rappresenta da dieci anni Forza Italia all’opposizione.<br />

Suona chitarra, basso e batteria.<br />

Riccardo Franchi è appoggiato dal “Centro Sinistra<br />

per Uzzano” nel suo programma i punti<br />

principali sono: l’istituzione di un “fondo di solidarietà”<br />

per le famiglie colpite dalla crisi economica,<br />

alimentato dalla riduzione dei compensi<br />

di sindaco e assessori. Edilizia popolare:<br />

progettazione di un nuovo plesso scolastico a<br />

Torricchio. Proseguimento dell’Iniziativa “Caffè<br />

con il sindaco”. Sul fronte dei lavori pubblici,<br />

grande attenzione all’arredo urbano e una delega<br />

ad hoc sarà attribuita a uno degli assessori<br />

della prossima giunta.<br />

Altro punto sarà la valorizzazione del territorio,<br />

in costante sinergia con le attività produttive<br />

locali. Infine, lo sviluppo turistico di Uzzano<br />

attraverso la rivalutazione dell’importante patrimonio<br />

artistico e paesaggistico e della produzione<br />

locale dell’olio d’oliva.<br />

Luciano Maccioni è appoggiato dal Pdl, da La<br />

Destra, Lega Nord e Nuova Democrazia Cristiana.<br />

<strong>Il</strong> programma si snoda in diversi punti. Creazione<br />

di un polo scolastico unico, la “Cittadella<br />

Scolastica”, in località Torricchio, con armonizzazione<br />

delle vie di collegamento e aumento<br />

dei parcheggi, più costruzione di una palestra e<br />

una biblioteca. Per quanto riguarda l’economia,<br />

Maccioni, intende agevolare e tutelare tutte le<br />

attività che portano ricchezza e posti di lavoro<br />

nel comune, sempre nel rispetto del territorio e<br />

delle esigenze della cittadinanza in sinergia con<br />

le associazioni di categoria. In collaborazione<br />

con le associazioni di volontariato sarà avviata<br />

la consegna a domicilio dei medicinali, il ritiro e<br />

la consegna della spesa, il pagamento delle bollette.<br />

Istituzione del “Giornale Comunale” e snellimento<br />

della burocrazia.


22<br />

il forum<br />

“Qualità è partecipazione”<br />

<strong>Il</strong> futuro secondo i giovani<br />

Servizio di<br />

Lorenzo Vignali<br />

Venerdi 19 Febbraio a Montecatini si è svolto il 2° Forum<br />

Qualità e Partecipazione. Un’occasione di confronto importante,<br />

utile alla città e allo sviluppo. Le scuole superiori<br />

di Montecatini sono state fondamentali nella buona riuscita.<br />

Hanno collaborato, in un primo tempo, compilando i questionari<br />

e successivamente studiando i risultati e traendo le conclusioni.<br />

La partecipazione è stata tanta, grazie anche alla buona iniziativa<br />

organizzata dal Comune. Questi sono incentivi che devono in<br />

un certo senso sensibilizzare i giovani a rendersi utili nella società<br />

civile, anche per salvarsi da quelle che sono le tentazioni,<br />

o meglio, le fregature in cui spesso cadiamo noi ragazzi.<br />

Cioè lo sballo, fatto di droga e alcool. Spesso noto, con<br />

dispiacere, che non c’è voglia di fare strada, di costruirsi<br />

un futuro, farsi una propria idea riguardo al mondo che c’è<br />

fuori. Non c’è voglia di partecipare alla vita sociale, prendersi<br />

le proprie responsabilità ed esprimere le proprie opinioni. Per<br />

fortuna però non sono tutti così, c’è chi ha tanta voglia di ritagliarsi<br />

un ruolo, impegnarsi e dare il proprio contributo. Forse allora era<br />

migliore il ‘68: i ragazzi portavano avanti i loro ideali, le loro battaglie,<br />

i loro valori anche a costo della propria vita. C’era la voglia di<br />

spaccare il mondo, di imporre le proprie ragioni e di non<br />

farsi mettere i piedi in testa. A quel tempo la partecipazione<br />

era tanta, forse troppa. In conclusione,<br />

occorre un plauso al Comune di Montecatini<br />

e ai giovani amministratori come<br />

Edoardo Fanucci, vice sindaco di Montecatini,<br />

che hanno saputo coinvolgere per<br />

un giorno noi studenti in un’iniziativa utile a<br />

dimostrare che anche i ragazzi, gli studenti<br />

spesso bistrattati e messi tutti sullo stesso piano<br />

come “gioventù bruciata”, se stimolati a far bene<br />

non sono tutti uguali. Anzi, possono essere la linfa<br />

vitale per il futuro di tutta la Valdinievole. <strong>Il</strong> Forum<br />

“Qualità e partecipazione” ha visto la presenza di<br />

numerosi personaggi della politica locale e tantissimi<br />

studenti degli istituti superiori con momenti di<br />

interessante dibattito allo stabilimento Terme Excelsior.<br />

Nelle foto vediamo il tavolo dell’aula<br />

principale e l’angolo delle interviste curato<br />

da “<strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong>” e “Tvl”, con gli interventi del<br />

coordinatore del Pdl Alberto Lapenna e il<br />

consigliere regionale del Pd Caterina Bini.


23<br />

Gabriela Mocanu, la sua<br />

arte degli stati d’animo<br />

Gabriela dipinge da sempre,<br />

spinta da una forte passione.<br />

Ma è solo dal 2000<br />

che espone i suoi lavori: da<br />

quando, cioè, ha cominciato<br />

a sentirli, a pelle, più<br />

suoi, da quando loro, i suoi<br />

lavori, hanno iniziato ad accontentarla<br />

ed ha deciso di<br />

condividerli con gli altri. Con<br />

il pubblico. I soggetti della<br />

sua pittura sono originali:<br />

immagini che appaiono improvvisamente,<br />

prendono forma nella mente e vengono, poi,<br />

trasferiti su tela. O stati d’animo, qualcosa che comunque<br />

attira l’attenzione e solletica l’immaginazione e la produzione<br />

artistica. Per dirla con le parole di un’esperta, la critica d’arte<br />

Alessandra Bruni che ha recensito l’arte di Gabriela nel 2009,<br />

“tutto, nella sua pittura, è simbolo e archetipo: l’uovo che allude<br />

al caos primigenio da cui sprigiona ogni forma compiuta<br />

di vita, il corpo flessuoso di donna, citazione della potenza,<br />

ancora in atto, della Grande Madre, i fiori, dipinti con tratti<br />

essenziali, quasi fanciulleschi, che rimandano ad un’interiorità<br />

solare e gioiosa, in connessione con la profonda armonia<br />

dell’universo”. L’Occhio (primo quadro dipinto ad olio), l’Abbraccio<br />

(che ha un richiamo fortemente religioso), l’Elica (“il<br />

quadro che – ci racconta Gabriela - più mi rappresenta perché<br />

parla di me”) sono alcune delle opere di questa giovane<br />

artista autodidatta che dipinge con tecnica ad olio o con la<br />

più tradizionale tecnica ad acrilico. L’obiettivo della sua arte<br />

è quello di creare un genere riconoscibile: “ Gabriela, infatti –<br />

continua nella sua recensione la Bruni – è totalmente inedita,<br />

nel campo dell’arte, disposta a fondare una scuola, ad aprire<br />

una via, a farsi avanguardia di se stessa e delle sue emozioni<br />

interiori, le sole che emergono prepotentemente, quale<br />

significato, come base delle sue opere.” Dopo aver esposto<br />

i suoi quadri al Gambrinus - tra l’altro, la prima mostra d’arte<br />

tenutasi nella suggestiva cornice dello storico locale montecatinese<br />

- Gabriela Mocanu parteciperà all’ottava edizione<br />

di Vernice Art Faire, una fiera d’arte contemporanea che si<br />

terrà a Forlì dal 26 al 28 Marzo e alla Mostra Internazionale<br />

di Modernariato, Antichità e collezionismo (Mercante in Fiera)<br />

che si svolgerà a Parma dal 27 febbraio al 07 marzo.<br />

pillole di cultura


Piatto<br />

Ricco<br />

La cena delle donne<br />

FANTASIA <strong>DI</strong> PERLE DEL MARE.<br />

Una vera e propria selezione dei migliori prodotti del mare. E’ stata<br />

la scelta che Federico Schiavelli, titolare del ristorante CECCO ha<br />

preparato per l’8 marzo: la festa delle donne. Si tratta di un piatto<br />

elegante e leggero, presentato con grande stile e dai colori che stuzzicano<br />

alla vista. Federico lo ha chiamato Fantasia di perle del mare,<br />

perché ogni volta viene realizzato affiancando i migliori prodotti di pesce,<br />

abbinati alla verdura di stagione. Per le donne si consigliano maggiormente<br />

i crostacei e i molluschi, con anche un assaggio di salmone<br />

di prima qualità che rende il gusto più dinamico e diverso a seconda<br />

dell’assaggio che si sceglie. Si prepara assolutamente fresco con cotture<br />

leggere per totani e molluschi, che in questo modo mantengono<br />

inalterato il gusto del mare. Tutto viene guarnito con un pizzico di salse<br />

di verdurine, tutto da gustarsi prima di iniziare una cena importante.<br />

TAGLIATA <strong>DI</strong> BRANZINO SU PATATE CROCCANTI<br />

<strong>Il</strong> Ristorante La Favola Mia di Chiesina Uzzanese presenta un nuovo e gustosissimo<br />

piatto, ideale per le donne. Lo chef Leonello ha preparato questa portata che sarà<br />

la nuova proposta della stagione. Si tratta di una tagliata di branzino fresco che viene<br />

preparato, cotto un minuto in forno a duecento gradi e appoggiato su patate tagliate<br />

chips. <strong>Il</strong> tutto viene condito con pomodorini di campo e profumato con il rosmarino. <strong>Il</strong><br />

piatto piace molto alle donne per la sua delicatezza e la sua leggerezza. Ideale anche<br />

per chi si vuol godere una cena di qualità senza appesantirsi. Secondo lo chef sarà la<br />

portata che avrà maggior successo nella stagione primaverile, fino alle porte dell’estate,<br />

dove invece al branzino verranno abbinate verdure di stagione.<br />

FILETTO <strong>DI</strong> CINTA SENESE AL PEPE VERDE<br />

Una proposta gustosa ed elegante arriva direttamente fa Federico Pazzini, titolare<br />

dell’OSTERIA IL PANBAGNATO di Ponte Buggianese. Si tratta di un filetto di<br />

cinta senese di prima qualità, reso speciale da una salsa al pepe verde che lo colora<br />

e lo riempie di sapore. <strong>Il</strong> piatto viene guarnito con il radicchio rosso. E’ una portata molto<br />

amata dalle donne che richiedono gusto e qualità delle materie prime, ma amano anche<br />

consumare una cena che abbia caratteristiche di semplicità, ma anche gusto spiccato. In questo caso la<br />

proposta di Federico Pazzini avrà un successo assicurato, in un locale dove, oltre alla qualità delle portate,<br />

si affianca una coinvolgente simpatia di tutto lo staff del locale sempre pronto a sorpredenre. <strong>Il</strong> prossimo<br />

evento è lunedì 22 marzo con la festa Hippie, serata di buon mangiare e tanto divertimento con musica dal<br />

vivo, comicità. Una vera e propria festa con la possibilità di ballare sui tavoli.<br />

GEWURZTRAMINER SANCT VALENTIN 2008<br />

Alessio Malucchi dell’Enoteca Malucchi di Pescia propone per la festa delle donne<br />

un vino veramente speciale. Si trattacdel Gewurztraminer Sanct Valentin 2008.<br />

Inutile sottolineare: è il vino bianco sudtirolese sicuramente più tipico autoctono della<br />

bassa atesina. Giallo variegato nel colore, con riflessi verdi e una inconfondibile, unica,<br />

fragranza: si sentono le rose, le spezie, il pepe, la noce moscata, addirittura i chiodi di<br />

garofano. E’ un vino saporito nel costume. Non ha rivali tra i vini aromatici e si propone<br />

come l’aperitivo per eccellenza, ma è perfetto anche per una cena di pesce leggera<br />

e raffinata. Alessio è ormai il re dei vini non solo in Valdinievole e ogni volta riesce a<br />

sorprenderci.


25<br />

Vancouver, città<br />

giramondo<br />

delle olimpiadi<br />

Servizio di<br />

Simeone Clamori<br />

Le ultime dieci ore e trenta<br />

di volo da Francoforte<br />

sono filate via lisce come<br />

l’olio, il bagaglio è arrivato puntuale<br />

e mi accingo a indossare tutto<br />

quanto mi è possibile per affrontare<br />

una tipica giornata tersa del rigido<br />

febbraio canadese. La mattina<br />

stessa abbiamo lasciato Montecatini con un bel -4. Spingo<br />

il trolley e verso l’uscita scorgo un inserviente che spinge<br />

fuori dell’ “Arrivall hall” una lunga fila di carrelli. E’ in camicia<br />

e con le maniche rimboccate, fuori ci sono 16 gradi. “Stai<br />

a vedere che mi sono imbarcato sul volo sbagliato”. Mi<br />

volto, guardo in alto e con sollievo vedo la grande scritta di<br />

benvenuto “Welcome to Vancouver”. Sono appena arrivato<br />

e già cominciano le belle sorprese. Al primo impatto la<br />

città appare fresca, vivace, ordinata, le strade ampie e gli<br />

edifici, seppur moderni, sono di buon design. Vancouver si<br />

manifesta però in tutto il suo splendore solo una volta arrivati<br />

sulla Waterfront Road, dove lo spettacolo della baia si<br />

fonde con lo scenario delle montagne di Capilano che fanno<br />

da sfondo al versante opposto nella North Vancouver.<br />

A est della città con i suoi 400 ettari si sporge nella baia lo<br />

Stanly Park, bosco di cedri, abeti e aceri secolari abitato<br />

da scoiattoli, procioni e oche canadesi. Qua è possibile<br />

affittare bici o pattini e percorrere i 10 km del Seawall,<br />

sentiero che si snoda lungo il perimetro di questa penisola<br />

di verde con un panorama mozzafiato. Camminando per<br />

strada ciò che colpisce di Vancouver è il suo spirito cosmopolita:<br />

afro americani, bianchi, asiatici e nativi sembrano<br />

aver trovato il perfetto equilibrio nell’unico<br />

intento di sentirsi, prima di tutto, canadesi.<br />

Dall’intera comunità trasuda un forte spirito<br />

ecologista, si percepisce quanto sia sentito<br />

il rispetto per quella natura che ha dato<br />

cibo e sostegno ai primi colonizzatori. Atteggiamento<br />

ereditato dei nativi americani,<br />

tanto che oggi i totem presenti nelle aree<br />

di verde pubblico ricordano l’importanza<br />

che i canadesi attribuiscono alle tradizioni,<br />

ma soprattutto allo spirito dei nativi. Per<br />

questo è immancabile una visita al Museo<br />

Antropologico. Passeggiare per il quartiere<br />

di Gasstown ci riporta nell’epoca dei primi<br />

colonizzatori,dove il rosso dei mattoni delle<br />

strade e degli edifici fanno da cornice<br />

al monumento di Gassy Jack, il proprietario<br />

del saloon intorno al quale si narra<br />

che sia nata la città. Approfittiamo per un<br />

Cinnamon Frappuccino da Starbuck, che<br />

guarda caso è situato proprio di fronte al<br />

famoso orologio a vapore per attendere<br />

lo scoccare dell’ora accompagnato dal<br />

suo tipico sbuffo. Terminiamo la nostra passeggiata al<br />

Granville Market dove profumi e colori si mescolano in<br />

un turbinio di sensazioni, venditori di miele, salmoni appena<br />

pescati, banchi di caffè, spezie indiane e sciroppo<br />

d’acero si alternano agli avventori ed agli artisti di strada,<br />

impossibile resistere alla tentazione di entrare in una delle<br />

numerose di botteghe di artigianato locale piene di manufatti<br />

in pelle, legno e vetro. Vancouver non è la solita<br />

città da visitare ma è uno stile di vita da assaporare dove<br />

tutto è concepito nell’ottica della qualità della vita, dove<br />

la natura accoglie il progresso a braccia aperte e dove il<br />

progresso si evolve discreto nel pieno rispetto della natura<br />

stessa. Qui hanno sede i più importanti centri di ricerca<br />

tecnologica del nord America e nel contempo basta una<br />

giornata per andare a navigare tra le orche dello stretto di<br />

Georgia, per sciare sulle nevi Whistler o per ammirare la<br />

colonia di Grizzly di Inhalte.<br />

La sera prima del rientro in Italia, con un caro amico, mi<br />

concedo un plateau royal di pesce del pacifico e dopo la<br />

seconda bottiglia di bianco della California realizziamo che<br />

l’idea che ci balena per la testa è la medesima, strappare il<br />

passaporto e restare per sempre.


26<br />

il ricordo<br />

<strong>Il</strong> suo slogan era “nulla sfugge”. E non era certamente<br />

un caso. Quando ancora era un ragazzino<br />

era infatti riuscito a fermare un fulmine<br />

in un’istantanea. Tre volte. Da lì ha iniziato a manifestarsi<br />

il suo genio nella fotografia. Pluto Irmeni è<br />

scomparso a 73 anni in questo mese di febbraio,<br />

dopo aver combattuto alcuni anni contro un male<br />

incurabile. L’ha fatto sempre con il sorriso sulle<br />

labbra, fino all’ultimo giorno. Senza paura. Questo<br />

d’altronde era il carisma che lo ha reso qualcosa<br />

di più di un fotografo o di un commerciante di successo.<br />

Pluto è stato infatti uno di quei personaggi<br />

che lasciano un segno indelebile nella storia di un<br />

paese o di un intero territorio come la Valdinievole.<br />

I suoi primi successi risalgono nell’immediato dopoguerra,<br />

quando, in viale Verdi, immortalava i più<br />

grandi personaggi del jet - set che affollavano la<br />

Montecatini degli anni d’oro. Nel frattempo aiutava<br />

anche il padre a mandare avanti il primo negozio<br />

di fotografia, sviluppo e stampa a Montecatini. La<br />

sua vita è stata da qui tutto un crescendo di successi,<br />

sia professionali, che personali. Dopo aver<br />

conosciuto Giuliana Gialdini, che diventerà sua<br />

moglie e suo braccio destro nel lavoro, nel 1962,<br />

insieme hanno dato vita al primo negozio a Ponte<br />

Buggianese: “Pluto, nulla sfugge”, con il logo<br />

che ritrae il cane di Walt Disney. Ma sono gli anni<br />

‘70 e ‘80 che consolidano lavoro e famiglia. Nel<br />

frattempo i due figli Alberto ed Elenio, seguono le<br />

orme del padre e nel 1975 nasce Nicolò, anche lui,<br />

già giovanissimo dimostra una certa abilità con la<br />

macchina fotografica. Poi c’è stata la tecnologia e<br />

lo sviluppo dei negativi in tempi da<br />

record: nel 1978 si potevano ritirare<br />

fotografie in meno di un’ora<br />

fresche di stampa, grazie alla ricerca<br />

e alla professionalità della<br />

Fotottica Pluto che si era specializzata<br />

nell’utilizzo dei migliori<br />

macchinari sul mercato. La vita di<br />

Addio Pluto<br />

Re delle foto<br />

Pluto e di tutta la famiglia, unita da tanto affetto<br />

e dalle capacità sul lavoro, non si è fermata<br />

qui. I negozi, ben presto, sono diventati<br />

tre: il secondo nella galleria dell’Ipercoop,<br />

nato insieme all’apertura<br />

del centro commerciale, il terzo<br />

a Montecatini, di fronte piazza<br />

Italia, oggi gestiti dai figli Alberto,<br />

Elenio e Nicolò. E se le<br />

attività commerciali di fotografia,<br />

ottica e occhiali alla<br />

moda, andavano a gonfie<br />

vele, Pluto non abbandonava<br />

mai la macchina fotografica.<br />

E’ stato infatti uno<br />

dei primi a essere accreditato<br />

al Festival di Sanremo,<br />

dove ha potuto conoscere<br />

e immortalare i maggiori artisti<br />

dell’epoca: Alberto Sordi,<br />

Vittorio Gassman, Alain Delon e<br />

molti altri, tra cantanti e attori. Poi<br />

i matrimoni, l’amore per il suo paese,<br />

Ponte Buggianese, e l’Inter, la sua<br />

grande passione calcistica. Nel raccontare<br />

i matrimoni con le sue immagini era un artista,<br />

come oggi lo sono, grazie ai suoi insegnamenti, i<br />

tre figli. Ma era anche un amico e un animatore.<br />

Una presenza immancabile. Come lo è stato nella<br />

vita di Ponte. Per quindici anni ha dato vita alla<br />

squadra di calcio Uisp “Pluto”, che per la prima<br />

volta ha portato un titolo provinciale in Valdinievole.<br />

Poi i ragazzi e la scelta di diventare presidente<br />

del settore giovanile pontigiano. Infine il biliardo.<br />

Un uomo di passioni insomma, riversate nel lavoro<br />

e nella famiglia che amava molto. Lui lo amavano<br />

tutti e la sua scomparsa ha lasciato il suo nome<br />

impresso nella storia.


Pluto Irmeni e i suoi amori: la macchina<br />

fotografica e la famiglia della quale pubblichiamo<br />

il ritratto: Pluto, la moglie Giuliana,<br />

i tre figli Alberto, con la moglie Kety,<br />

Elenio con la moglie Simonetta e Nicolò.<br />

Nelle altre immagini lo vediamo con i nipoti<br />

Cecilia, Carlotta e Jacopo.<br />

Le fotografie sono state gentilmente<br />

concesse da FOTOTTICA PLUTO.<br />

Pluto Irmeni per tanti<br />

anni ha immortalato<br />

nei suoi scatti i personaggi<br />

dello spettacolo e<br />

i momenti più belli<br />

delle persone


28<br />

fenomeni<br />

In punta di piedi<br />

verso il cinema<br />

Servizio di<br />

Luigi Scardigli<br />

La soave bellezza antica che le dipinge il<br />

volto stride violentemente con la grinta<br />

e il coraggio che ne contraddistinguono<br />

l’esistenza. E’ per questo che Francesca Nerozzi<br />

– non ancora ventisettenne, ma già una vera<br />

e propria autorità europea nel campo della danza<br />

- invece che crogiolarsi sui propri allori artistici<br />

ha deciso di guardare oltre, e sempre in punta dei<br />

piedi ha iniziato a studiare canto e recitazione. A<br />

nulla sono valse le preghiere dei vari direttori artistici<br />

affinché tornasse sui suoi passi.<br />

“La vita è una meravigliosa opportunità che abbiamo<br />

il dovere di ripagare e ringraziare – racconta<br />

Francesca, da Roma, dove sta ultimando le prove<br />

del musical Hairspray – e io mi sono sentita in dovere<br />

di dare e chiedere il massimo alla mia fortunatissima<br />

esistenza, non ponendo limiti alle voglie,<br />

alla volontà e al sacrificio. Per questo ho iniziato<br />

a cimentarmi nella coreografia, impreziosendo e<br />

irrobustendo tutto il bagaglio professionale che mi<br />

sono sudata ogni giorno per lunghissimi anni con<br />

alcune contaminazioni che mi auguro mi aprano<br />

altre porte dello spettacolo. Per ora c’è il teatro,<br />

dove alterno e confondo danza, canto e recitazione,<br />

ma inizio ad intravedere ad un orizzonte meno<br />

lontano di quanto si possa<br />

immaginare anche il<br />

cinema, che sarà un’altra<br />

emozionante avventura<br />

della mia vita, che continuo<br />

a ringraziare quotidianamente<br />

dandole sistematicamente<br />

il meglio e il massimo<br />

di quello che sono riuscita a custodire”.<br />

Francesca Nerozzi ha iniziato a muovere i primi<br />

passi di danza in una delle palestre più sontuose<br />

della Toscana, sotto la guida di un indimenticato<br />

perché indimenticabile maestro, Loris Gai, a Pistoia,<br />

dove è nata. Ore e ore di esercizi e allenamenti<br />

La pistoiese Francesca<br />

Nerozzi ha ballato nei<br />

musical di Massimo<br />

Ranieri, Franco Miseria,<br />

Enrico Montesani e<br />

Garinei-Giovannini<br />

tutti i giorni, prima e dopo la scuola, prima e dopo le lezioni<br />

pomeridiane, immolando sulla croce del sudore e delle rinunce<br />

la spensieratezza dell’adolescenza e il suo candido tempo offerto<br />

letalmente in pasto ai sogni onnivori. I risultati però non si<br />

sono fatti aspettare molto, perché già giovanissima, Francesca<br />

ha iniziato ad inanellare una serie impressionante di riconoscimenti<br />

che l’hanno portata al battesimo nel professionismo nel<br />

2001, un percorso costellato da una miriade di apparizioni<br />

via via più sontuose, prima donna di Enrico<br />

Montesano, Massimo Ranieri, Garinei-Giovannini,<br />

Franco Miseria, Angelin Preljlcaj, Carol Armitage, Simona<br />

Marchini e una lunga e preziosa serie sbalorditiva<br />

che potete snocciolare consultando il suo sito,<br />

ruoli di primo piano nei quali si è potuta cimentare<br />

puntualmente dando libero sfogo a tutte quelle<br />

conoscenze che, dopo esserne stata ammaliata, ha deciso di<br />

impadronirsene, studiandole febbrilmente.<br />

“Ho deciso di mettere da parte la danza sacrificandola su altri<br />

altari altrettanto piacevoli – continua a raccontare Francesca,<br />

in una brevissima pausa delle prove – perché credo che per<br />

sentirsi pienamente soddisfatti si abbia il dovere di aspirare ad


29<br />

Francesca Nerozzi in alcune pose e<br />

in compagnia della mamma Rossella<br />

fenomeni<br />

una visione il più possibile vicino alla totalità,<br />

un’apertura mentale e culturale prossima<br />

ai 360 gradi, dove si ha la possibilità<br />

di vedere e vederci in qualsiasi momento<br />

e in ogni angolazione. Non mi sono mai<br />

sentita pienamente appagata perché ogni<br />

volta ho avvertito il sentore di poter aggiungere<br />

ancora qualcosa a quello che<br />

ho fatto e per questo non mi permetto il<br />

lusso di fermarmi: avverto il piacevole dovere<br />

di continuare a mettermi in discussione,<br />

cercandomi e ricercandomi ovunque.<br />

Alcune volte mi sono trovata, altre<br />

non ancora e sono proprio queste ultime<br />

situazioni a sprigionare nuova linfa”.<br />

Dietro questa infaticabile sostanza, condita<br />

da una leggerissima tenerezza che<br />

vorremmo potreste verificare personalmente,<br />

ammirandola su un palcoscenico,<br />

ad esempio, ma anche più semplicemente<br />

e meno sontuosamente incontrandola<br />

per caso in un qualsiasi ristorante, in<br />

compagnia di un’amica di vecchia data,<br />

c’è un’incrollabile certezza, quella offerta<br />

dall’umile e impagabile lavoro certosino<br />

datole in pasto da mamma Rossella e<br />

papà Marco, i binari sui quali la piccola<br />

grande Francesca ha potuto poggiare<br />

sicuramente la propria locomotiva e sospingerla<br />

verso le proprie aspirazioni, un<br />

viaggio sicuro e lungo interrotto puntualmente<br />

ad ogni stazione, dove Francesca<br />

è scesa per sgranchirsi le gambe, rifocillarsi<br />

e scattare qualche foto a quei paesaggi<br />

che le ingombrano la memoria e le<br />

predicono il futuro.


30<br />

talenti<br />

Si è da poco conclusa la 60esima edizione del Festival<br />

di Sanremo, con il solito strascico di polemiche<br />

su vincitori e vinti. Non ci interesseremmo della kermesse,<br />

se non fosse che a Montecatini è nato, cresciuto, e<br />

tutt’ora ci vive, un giovane trentenne che il palco dell’Ariston<br />

lo ha calpestato e che l’aria inebriante del Festival l’ha respirata.<br />

E che soprattutto, il sogno di partecipare alla gara lo ha<br />

Servizio di<br />

Diletta Severi accarezzato da molto vicino. Riccardo Ancillotti ha sempre<br />

mangiato pane e musica: passione tramandata in famiglia,<br />

si è trasformata, negli anni, in grandi soddisfazioni personali<br />

e professionali, culminate, lo scorso anno, con la partecipazione<br />

al concorso web indetto, appunto, dal Festival. Dopo<br />

aver superato, a Roma davanti la commissione del Festival,<br />

la selezione tra 500 partecipanti viene inserito nella rosa dei<br />

90 prescelti per il concorso “Sanremo Web”. Cantando la<br />

sua “Fai così” supera un primo turno, il secondo, e al terzo<br />

deve, purtroppo arrendersi. La RAI, però, lo sceglie e lo<br />

ospita per le cinque serate ufficiali sul palco dell’Ariston. In<br />

realtà non è la prima volta che il nome di Riccardo viene accostato<br />

a quello della manifestazione canora più importante:<br />

nel 2005, infatti, partecipa alla gara Umberto Tozzi con il<br />

brano “Le parole” – che ha dato il titolo all’album dell’artista<br />

“Ma che musica<br />

a Sanremo?”<br />

- scritto da Riccardo (firmato, poi, Tozzi-Ancillotti). <strong>Il</strong> piazzamento<br />

lusinghiero e il successo della canzone aprono, ufficialmente,<br />

a Riccardo le porte alla totale maturazione professionale.<br />

Cosa ne pensi di questa edizione sanremese?<br />

Niente da eccepire sullo spettacolo televisivo. Tutto, sicuramente,<br />

ben riuscito. Per quanto riguarda il livello artistico, si<br />

è verificato, a mio avviso, il solito vecchio problema che, purtroppo,<br />

sta diventando un’abitudine consolidata: gli artisti migliori<br />

(vedi Grandi o Malika) escono. E quest’anno è risultato<br />

molto evidente il dislivello qualitativo tra chi è uscito e chi è<br />

rimasto, entrando in finale.<br />

Anche quest’anno ha vinto un “prodotto” di Amici: i talent<br />

show si stanno dimostrando “fabbriche” di artisti di successo.<br />

Perché tu non hai mai intrapreso questa strada,<br />

puntando, invece, direttamente al Festival?<br />

Nonostante ammetta ci possa essere la volontà e l’intenzione<br />

di partecipare ad un talent show (sono programmi dalle grandi<br />

potenzialità), credo che per un cantante di musica leggera il<br />

Festival di Sanremo sia, comunque, l’obiettivo principe da raggiungere.<br />

E’ una strada che si deve per forza tentare perché una<br />

delle poche che garantisce visibilità duratura. Le multinazionali,<br />

oggigiorno, non investono più sugli sconosciuti ma solo su chi<br />

ha già acquisito notorietà.<br />

A che punto è la tua maturazione artistica?<br />

Mi sento sicuramente più maturo professionalmente e artisticamente.<br />

Sono anche molto soddisfatto del mio lavoro:<br />

continuo a scrivere (Cosa vuoi che sia, l’ultima mia fatica), a<br />

comporre, collaboro con artisti di livello. Mi impegno, quotidianamente,<br />

per raggiungere il mio sogno: lo faccio per l’amore<br />

che mi lega alla musica, per prima cosa, ma anche per raggiungere<br />

un po’ di notorietà. C’è sicuramente bisogno di una<br />

gratificazione “sociale” ed economica per poter andare avanti,<br />

altrimenti non farò mai il salto, il passaggio da una semplice<br />

passione al lavoro della vita.<br />

Riccardo Ancillotti al Festival<br />

di Sanremo 2009 con Paolo Bonolis<br />

Ancillotti alla<br />

caccia di talenti<br />

Musicista, compositore, cantante e da<br />

prestissimo anche talent scout. Riccardo<br />

Ancillotti infatti metterà a disposizione la sua<br />

competenza artistica per scovare, valutare e<br />

promuovere i giovani talenti valdinievolini. In estate il musicista, insieme a “<strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong>” , organizzerà<br />

un talent show, che inizierà proprio sulle pagine di questo giornale. Ancillotti, ogni mese, in un’apposita<br />

rubrica, presenterà i talenti della musica (ma non solo) della Valdinievole. Inviate le vostre<br />

storie all’indirizzo di posta elettronica: info@ilgiullare.com. Sarà lui a valutarle.


31<br />

Immenso dolore<br />

per l’eroe Ballerini<br />

agenda<br />

Da Pistoia a “Uomini e Donne”<br />

Da più di un mese è uno dei protagonisti<br />

del celebre programma di<br />

Maria De Filippi, “Uomini e Donne”.<br />

Jonathan Peloso, 27 anni, pistoiese<br />

e personal trainer della palestra<br />

“Master Fitness” di via Erbosa a Pistoia<br />

è uno dei corteggiatori che si<br />

stanno contendendo il cuore della<br />

bella tronista napoletana Ramona<br />

Amodeo. “La tv mi piace e sogno<br />

di diventare inviato delle Iene”<br />

7 Febbraio 2010<br />

In seguito a un terribile incidente, durante il Rally Ronde di Larciano, mentre<br />

faceva da navigatore al pilota toscano Alessandro Ciardi, è morto a 46<br />

anni, Franco Ballerini. L’auto su cui i due viaggiavano, una Renault New Clio Sport<br />

R3, si è violentemente schiantata contro un muro, in località Case al Vento<br />

nel comune di Serravalle Pistoiese. Ballerini, commissario tecnico della<br />

nazionale italiana di ciclismo, era un grande appassionato di auto e di rally.<br />

Aveva fatto da navigatore anche al campione olimpionico e iridato Paolo Bettini. La<br />

sua è stata una carriera ricca di successi, sia sulle due ruote che come<br />

selezionatore. Da ciclista le sue affermazioni più importanti sono state nel<br />

1995 e nel 1998 alla Parigi Roubaix. Come ct ha riportato cinque campionati<br />

mondiali e un oro alle olimpiadi del 2004.<br />

E’nato il “Bire bar”<br />

E’ nato da poco ed è già il ritrovo preferito per i<br />

giovani di Ponte Buggianese e gli appassionati di<br />

sport. Non solo, perché al “Bire bar”, si può trovare<br />

di tutto: colazioni, pranzi di lavoro e...tanta simpatia.<br />

<strong>Il</strong> locale, gestito da Pietro Banditori, conosciutissimo<br />

in paese e dalla moglie Sara Gialdini genitori del piccolo<br />

Cristiano, è in via Roma 6. Noi che siamo suoi<br />

amici siamo certi che sarà un successo.<br />

Ennio Pollastrini al corso di Team Manager<br />

Ennio Pollastrini, da oltre 20 anni<br />

nel calcio dilettanti locale, e’ stato<br />

ammesso al corso di Team Manager<br />

che si svolgerà ad aprile a Coverciano.<br />

In passato vi hanno partecipato,<br />

tra gli altri, Pierluigi Collina,<br />

Franco Baldini e Renzo Ulivieri.<br />

Vocabolario della Valdinievole<br />

Si chiama “Vocabolario Valdinievolino - Italiano: “Seconda edizione aggrandita”. E’<br />

un manuale imperdibile scritto da Stefano Porciani ed Enrico Tronchetti. Leggiamo<br />

uno stralcio dell’introduzione. “E’ noto un aneddoto in cui si racconta che, dopo la guerra,<br />

un incaricato di un ministero si recò in Municipio a Ponte Buggianese per quantificare i danni<br />

subiti. L’assessore era un povero analfabeta che volle elencare i suddetti danni a voce: I Ttedéschi ci<br />

bombardòno, ci mitragliòno, ci feceno sartà tutti ‘pponti e ci trombòno tutte le nostre donne”.


personaggi<br />

32<br />

“Così ho preso<br />

a pugni la vita”<br />

Servizio di<br />

Roberto Grazzini<br />

Sul perchè il pugilato venga definito la nobile<br />

arte ci sono diverse scuole di pensiero.<br />

Molti pensano che ciò si debba far risalire<br />

all’Antica Grecia dove oltre all’istruzione, all’uso delle<br />

armi ed alla lotta, anche il pugilato aveva una parte<br />

fondamentale nell’educazioni di un giovane. Senza<br />

contare che già dal 688 avanti cristo era disciplina<br />

ufficiale nei Giochi Olimpici. Altri invece fanno risalire<br />

l’aggettivo nobile al fatto che gran parte delle regole<br />

siano state dettate nel 1866 dal marchese Queensberry,<br />

uomo di casta superiore e che fosse proprio<br />

l’aristocrazia di allora a dilettarsi nel tirare pugni. A<br />

noi, vecchi nostalgici, piace credere che la nobile arte<br />

stia nel fatto di rispettare quel codice d’onore che differenzia<br />

il boxeur dal brigante di strada, avvezzo ai<br />

colpi proibiti. Non per niente,si tira di scherma e si tira<br />

di boxe. A Luigi Boscarelli, apprezzato consulente<br />

linguistico di giorno e arbitro e giudice internazionale<br />

di pugilato la notte, la passione per questo sport l’ha<br />

trasmessa nonno Tullio, ufficiale di marina e campione<br />

militare nella categoria dei pesi medi. Sulle sue<br />

ginocchia, appena dodicenne ed insonnolito, vide<br />

in tv la leggendaria sfida tra Frazier ed Ali disputata<br />

nel tempio del Madison Square Garden di New York<br />

nel 1971 e tre anni dopo, sempre<br />

nel cuore della notte, saltò di gioia<br />

quando a Kinshasa Alì riconquistò<br />

il titolo mondiale dei massimi.<br />

Poi, grazie ad una borsa di studio<br />

conseguita all’Istituto Alberghiero Ferdinando Martini,<br />

partì a soli 16 anni per il Regno Unito per imparare la<br />

lingua, diplomandosi brillantemente allo United World<br />

College of the Atlantic. Dopo tre anni tornà a Montecatini<br />

e si iscrive alla facoltà di Scienza politiche. Ma<br />

la passione per il pugilato c’è sampre. Anzi è aumentata<br />

tanto che a 23anni va alla palestra Leonardo da<br />

Vinci per “imparare il mestiere. Ma il maestro Giuliano<br />

Baldi gli dice che è troppo vecchio e che la boxe va<br />

imparata da piccolo. <strong>Il</strong> tenace Luigi però non si perde<br />

d’animo e prova alla palestra di Borgo a Buggiano. <strong>Il</strong><br />

maestro Graziano Melosi e Natalino Piacenini, inflessibile<br />

vigile urbano che i montecatinesi meno giovani<br />

ricorderanno senz’altro, si mostrano assai più comprensivi.<br />

Così dopo tanto sacco, corda e corsa Luigi<br />

passa nel 1984 la visità d’idoneità agonisticanella<br />

fascia denominata “dilettanti per età”. Tutto è pronto<br />

per il debutto, ritardato per mancanza di avversari,<br />

forse intimoritì dall’aggressività di questo super leg-


33<br />

personaggi<br />

gero che in palestra menava tutti. “Quando finalmente<br />

varcai le corde del ring, sentii che il mio sogno si stava<br />

per realizzare - ricorda con un pizzico<br />

di commozione. Ero convinto<br />

che niente e nessuno poteva battermi.<br />

Mi sbagliavo”. Suona il gong<br />

e dopo pochi istanti l’avversario va<br />

al tappeto. Si rialza e il folletto montecatinese<br />

lo abbatte di nuovo. La<br />

gente applaude e urla. <strong>Il</strong> malcapitato<br />

non getta la spugna e pur a fatica si rimette in<br />

piede. Luigi è pronta ad avventarsi nuovamente su<br />

di lui, ma forse per la troppa foga fa un movimento<br />

brusco. <strong>Il</strong> ginocchio fa crac. <strong>Il</strong> dolore è<br />

lancinante. I legamenti hanno ceduto.<br />

E’ stato il suo primo ed ultimo match.<br />

Gli propongono di restare in ogni caso<br />

nella società. E’ un ragazzo serio, che<br />

si fa ben volere e potrebbe ricoprire un<br />

incarico dirigenziale. Ma a Gigi piace<br />

l’azione e così quando nel 1989 viene<br />

a sapereche c’è un corso per arbitri<br />

coglie la palla al balzo. Intanto ha conosciuto e sposato<br />

la sua bella francesina Claire. Poi nasceranno Edouard<br />

che si distingueranno nel Nuoto Valdinievole ed<br />

Eunice, provetta musicista. <strong>Il</strong> 26 giugno del 1989 ad<br />

Arezzo sale di nuovo sul ring. La divisa è diversa: non<br />

più canottiera e calzoncini, ma camicia bianca e papillon<br />

nero “Fu ugualmente una grandissima emozione<br />

come lo è ogni volta che arbitro. E’ un rito che si ripete<br />

e non perde mai il suo fascino”. Da allora sono passati<br />

ventuno anni e oltre 6000 incontri di cui circa 4000 da<br />

Luigi Boscarelli, ex<br />

boxeur di Montecatini,<br />

dopo un grave<br />

infortunio è tornato sul ring.<br />

Da ventuno anni è<br />

arbitro internazionale.<br />

giudice a bordo ring e più di 2000 da arbitro. Fra questi,<br />

33 match con in palio il titolo tricolore . “<strong>Il</strong> primo fu<br />

nel 1999 con protagonisti Zoff che sarebbe diventato<br />

campione del mondo della categoria piuma e il compianto<br />

Peruginini”. Quindi le nove sfide per il titolo intercontinentale<br />

perchè dal luglio 2008, Luigi Boscarelli<br />

è stato promosso arbitro internazionale per le W.B.O e<br />

W.B.F. E guai a chi gli dice che il pugilato è uno sport<br />

da abolire “Ognuno ha diritto a dire ciò che pensa, ma<br />

per quel che riguarda la mia personale esperienza è<br />

una disciplina molto più ”pulita” di tante altre. Inoltre la<br />

prima nostra regola è quella di vegliare sulla incolumità<br />

fisica degli atleti e vi garantisco che i giudicie gli arbitri<br />

italiano sono fra i più scrupolosi e preparati”. Troppo<br />

facile indovinare il sogno nel cassetto “ Arbitrare per un<br />

titolo mondiale che nonc’è ancora stato e che potrebbe<br />

diventare l’incontro del secolo. Noi arbitri in Italia<br />

andiamo in pensione a 65 anni . Però esiste la proposta<br />

di portareil limite a 70 anni. D’altronde, pietre miliari<br />

come Frak Cappuccino hanno dato il meglio in vecchiaia,<br />

forti dell’enorme esperienza. Quindi mi restano<br />

quasi vent’anni per sperare che un altro mio desiderio<br />

si avveri”. Fuori i secondi.


34<br />

il caso<br />

“Quella cocaina<br />

che non ho sniffato”<br />

Castelli, squalificato per doping nel 2003,<br />

fu vittima di una clamorosa ingiustizia<br />

Servizio di<br />

Luigi Scardigli<br />

Ora ci sono Eleonora, la moglie e, il frutto<br />

del loro amore, Mattia, a riempirgli le giornate<br />

e a colorargli il futuro. Ma Massimo<br />

Castelli, 35 anni, è convinto che qualcuno, sette anni fa<br />

circa, il 3 luglio 2003, per l’esattezza,<br />

abbia giocato sporco nei suoi confronti,<br />

chiudendogli definitivamente<br />

la strada al calcio professionistico.<br />

“Avevo da poco firmato un contratto<br />

biennale con il Frosinone<br />

– racconta Massimo, oggi ottimo<br />

centrale difensivo del Monsummano,<br />

in Promozione - dopo quattro<br />

stagioni fantastiche trascorse nel Teramo con la fascia<br />

di capitano e culminate con la promozione in serie C1.<br />

Fui sorteggiato per il controllo antidoping nella gara di<br />

ritorno dei playoff contro il Martinafranca: risultai positivo<br />

e, tra l’altro, alla cocaina. Non volevo crederci”.<br />

Un innocente peccato di gioventù?<br />

“No, una vergognosa montatura, che mi è costata<br />

la carriera. In Nazionale non ci sarei arrivato, ma un<br />

lustro tra la cadetteria e la C1 l’avrei fatto e con una<br />

media di contratto a stagione<br />

intorno ai 100.000 euro, fate un<br />

po’ voi il conto. Con me, a fare<br />

le analisi, c’era anche un altro<br />

calciatore transitato quell’anno<br />

nel Bari: non ho prove di nulla<br />

e non voglio alimentare sospetti<br />

che potrebbero sacrificare un<br />

altro innocente come me, ma<br />

quel torto subito resta indelebile nella mia vita umana<br />

e professionale”.<br />

Perché dopo varie peripezie lei venne assolto.<br />

“Nel marzo di due anni dopo, per non aver commesso<br />

il fatto e non per insufficienza di prove. Pensate, anche<br />

i miei avvocati, dopo la sentenza di primo grado che<br />

mi squalificò a due anni, mi consigliarono di fare una<br />

mezza ammissione: dici che è successo in compagnia<br />

di ragazze straniere, una sera in discoteca. Mi garantivano<br />

che me la sarei cavata con otto mesi, poi, tutto<br />

finito, pronto per riprendere l’attività. Siccome ero innocente,<br />

e lo sarò per sempre, non volevo ricorrere a raggiri<br />

e stratagemmi dei quali non avevo alcun bisogno.<br />

Così ho sopportato tre gradi di giudizio e un calvario<br />

emotivo che sto ancora scontando, anche se il risarcimento,<br />

almeno morale, mi ha riqualificato in pieno”.<br />

Nella politica (un parlamentare è risultato positivo<br />

al test, ma è restato anonimo) e nello spettacolo<br />

(Morgan su tutti, ma è solo l’ultimo anello di una<br />

catena lunghissima e non certo terminata), invece,<br />

la cocaina gode di maggior benevolenza. Perché?<br />

“Perché il calcio e lo sport tutto, dove girano molti, troppi<br />

soldi, sono un altro mondo, per molti versi surreale, che<br />

dovrebbe fondarsi sul principio della lealtà. Non è così,<br />

ma non è certo con la cocaina, tanto per scendere nei<br />

dettagli, che si infrangono le regole. Uno sportivo che<br />

fa uso di coca è assai più vulnerabile dei suoi colleghi<br />

integri e onesti, e non solo al controllo antidoping”.<br />

In alto Massimo Castelli con la moglie Eleonora e il figlio Mattia<br />

Al centro e in basso con la maglia e la fascia di capitano<br />

del Teramo in serie C2


35<br />

Più belli e sani<br />

con il Pilates<br />

benessere<br />

La Valdinievole ha il suo primo studio Pilates.<br />

E non facciamoci condizionare da<br />

quello che si legge: il Pilates non è solo<br />

una moda, ma una ginnastica importante per la<br />

riabilitazione e per mantenersi in forma. L’idea è<br />

nata da due professionisti: Daniele Sorbello, 42<br />

anni, insegnante di educazione fisica, da oltre<br />

20 anni nel mondo del fitness e dello sport ed è<br />

uno dei massimi esperti di Pilates della Toscana.<br />

Fabio Galante, fa il modello per un giorno<br />

dagli amici dello Studio Pilates<br />

di Monsummano e prova gli attrezzi<br />

dietro le indicazioni di Daniele ed Emanuela<br />

E’ stato preparatore atletico del Margine Coperta,<br />

della Pistoiese in serie B e da alcuni anni lavora<br />

per il Viareggio, dalla serie D alla serie C1. Emanuela<br />

Di Vita, 34 anni, è insegnante di Fitness e di<br />

Pilates, oltre a esser stata scelta per alcuni video<br />

internazionali sulla discplina. Qual’è il segreto di<br />

questa ginnastica? Allunga e rinforza, è ideale per<br />

la cura di tante patologie muscolari e della colonna<br />

vertebrale, tra le quali: ernie, discopatie, strappi,<br />

pubalgia. Ma è anche un metodo perfetto per essere<br />

in forma, migliorare la forza, l’elasticità di tutto<br />

il corpo e trasformare i grassi in massa muscolare.<br />

Lo studio nato a Monsummano in via Marsala, alle<br />

Case, è il primo con questa specificità, dove c’è la<br />

possibilità di personalizzare i percorsi a seconda<br />

delle esigenze, con l’utilizzo delle migliori attrezzature<br />

sul mercato, in un ambiente dove tutti vengono<br />

seguiti direttamente da professionisti. <strong>Il</strong> Centro<br />

Pilates prevede programmi studiati con nutrizionisti,<br />

ortopedici, fisioterapisti, per trovare soluzioni<br />

per ogni tipo di richiesta. Già è meta di numerosi<br />

sportivi e calciatori, ma anche di uomini, donne e<br />

anche bambini che sentono l’esigenza di ritrovare<br />

armonia con il proprio corpo. Anche Beckham<br />

sostiene che il segreto della sua forma fisica è il<br />

Pilates. E se lo diced lui, c’è da crederci.


Dove trovi “<strong>Il</strong> giullare”<br />

BUGGIANO<br />

E<strong>DI</strong>COLA S. MARIA<br />

MUNICIPIO<br />

OSTERIA DEL MERCATO<br />

PUBBLICA ASSISTENZA MISERICOR<strong>DI</strong>A<br />

BAR GARIBAL<strong>DI</strong><br />

E<strong>DI</strong>COLA IN CENTRO<br />

CAFFE’ DEL CORSO<br />

BAR IN PIAZZA DEL MUNICIPIO<br />

E<strong>DI</strong>COLA BENZINAIO<br />

LAGO AZZURRO BAR<br />

BAR BRIBAR<br />

BAR CAFFETTERIA<br />

RISTORANTE LA FIAMMA<br />

TRATTORIA TARABARALLA<br />

CHIESINA UZZANESE<br />

CARTOLIBRERIA ELEONORA<br />

CIRCOLO ACLI<br />

MUNICIPIO<br />

PUBBLICA ASSISTENZA<br />

E<strong>DI</strong>COLA AL COMUNE<br />

BAR MILANO<br />

PAST. GIOVANNINI E MATTEONI<br />

DOLCE VITA<br />

IL TRENINO<br />

L’ANGOLO CAFFE’<br />

SKIRI BAR<br />

E<strong>DI</strong>COLA CHIESANOVA<br />

BARAONDA<br />

RIST. DA COSO<br />

BAR VALENTINO<br />

RISTORANTE LA FAVOLA MIA<br />

LAMPORECCHIO<br />

BAR VER<strong>DI</strong><br />

BAR MASTROMARCO STELLA<br />

BAR PIZZERIA VIA VAI<br />

BAR LA STALLA<br />

BAR FRIENDS<br />

BAR LA PERLA DEL BOSCO<br />

BAR LE IENE<br />

E<strong>DI</strong>COLA BLOW UP<br />

BAR IL CIOCCIOLATO<br />

BAR SANDRO<br />

PIZZERIA LA PERGOLA<br />

HOTEL IN PIAZZA<br />

BAR GELATERIA CAFFE’ MASETTO<br />

MUNICIPIO<br />

E<strong>DI</strong>COLA BONFANTI<br />

LARCIANO<br />

MUNICIPIO<br />

MISERICOR<strong>DI</strong>A<br />

BAR LO SCRIGNO<br />

E<strong>DI</strong>COLA AL COMUNE<br />

BAR RICEVITORIA MUNICIPIO<br />

PIZZERIA AL TAGLIO ROXY PIZZA<br />

BAR CENTRALE<br />

BAR PASTICERIA IL POGGETTO<br />

E<strong>DI</strong>COLA ELIDA<br />

CIRCOLO ARCI BICCIMURRI<br />

BAR RIST. IL COLONO<br />

CAFFE’ MIRO’ CASTELMARTINI<br />

E<strong>DI</strong>COLA CASTELMARTINI L’ARCOBALENO<br />

BAR CASTELMARTINI DA VASCO<br />

BAR CASTELMARTINI LE MORETTE<br />

MASSA E COZZILE<br />

BAR BARGHINI<br />

BAR BRUCETO<br />

BAR CAMPUS<br />

BAR CAPRICCIO<br />

BAR CENTRO MASSA<br />

BAR MIGNON<br />

BAR SPORT TRAVERSAGNA<br />

BAR PONTE FERROVIA<br />

CIRCOLO ARCI VANGILE<br />

CIRCOLO ARCI TRAVERSAGNA<br />

EDEN BAR<br />

E<strong>DI</strong>COLA SBERLA<br />

E<strong>DI</strong>COLA SEMAFORO TRAVERSAGNA<br />

E<strong>DI</strong>COLA BAR BRUCETO<br />

IL CIRCOLINO<br />

IPERCOOP GALLERIA<br />

MI BAR<br />

PIZZERIA IL GATTO<br />

RISTORANTE IL CANTUCCIO<br />

TITA BET BAR<br />

MONSUMMANO TERME<br />

CIRCOLO ARCI PAZZERA<br />

E<strong>DI</strong>COLA IL CENTAURO<br />

TRATTORIA DA REMO<br />

BAR CINTOLESE<br />

BAR CLARABELLA<br />

E<strong>DI</strong>COLA CINTOLESE<br />

CAFFE’ CENTRALE CINTOLESE<br />

CIRCOLO AICS CINTOLESE<br />

CIRCOLO ARCI CINTOLESE<br />

CAFFE’ ROMANI<br />

CIRCOLO POZZARELLO<br />

BAR PIT STOP GROTTA GIUSTI<br />

CIRCOLO ARCI LA VERGINE DEI PINI<br />

BAR JABAR<br />

BAR JACKRABBIT CAFE’<br />

BAR PISCINA MONSUMMANO<br />

BAR ALMABLANCA<br />

BAR ROLANDO<br />

CIRCOLINO LE CASE<br />

E<strong>DI</strong>COLA LE CASE<br />

BAR VICINO CONAD<br />

GELATERIA PIZZERIA NATALINO<br />

GELATERIA DA FILIPPO<br />

CAFFE’ CENTRALE MONSUMMANO<br />

BAR LA DEA BENDATA<br />

PASTICCERAIA VICINO QUIRINI<br />

BAR DAVANTI TABACCHINOE<strong>DI</strong>COLA<br />

VICINO TIFFANY<br />

CAFFE’ GIUSTI<br />

NEGOZIO H3G<br />

BAR CERRUTI<br />

BAR TIFFANY<br />

MUNICIPIO<br />

CAFFE’ MARTINI<br />

E<strong>DI</strong>COLA LA PAR<strong>DI</strong><br />

BAR CANDALLA<br />

E<strong>DI</strong>COLA SEMAFORO<br />

CAFFE’ CAVOUR<br />

BAR SNOOPY<br />

E<strong>DI</strong>COLA PALAZZO BIAGIOTTI<br />

BAR PALAZZO BIAGIOTTI<br />

BAR RE DEL CAPPUCCINO<br />

BAR MARIKA<br />

E<strong>DI</strong>COLA GROTTE PARLANTI<br />

BAR DE MARZI<br />

MONTECATINI TERME<br />

BAR AGIP ESSELUNGA<br />

BAR BAIDA<br />

E<strong>DI</strong>COLA BAIDA<br />

BK1 GIOVANNELLI - LA <strong>DI</strong>SPENSA<br />

BAR MONTECATINI BAR<br />

PIZZERIA PAMI<br />

BAR CAFFE’ SLITTI<br />

GIRARDENGO<br />

GELATERIA ORSI<br />

TABACCHI COUNTRY<br />

NAIL CENTRO ESTETICA<br />

PASTICCERIA PELLEGRINI<br />

BAR MEXICO<br />

BOTTEGA DEL GELATO<br />

CENTRO SCOMMESSE SNAI KURSAAL<br />

RSTORANTE DA LORENZO<br />

BAR NEW YORK<br />

BARBIERE ARTE E CAPELLI<br />

BAR CAVOUR<br />

ALDO INTERNET POINT<br />

ESCULAPIO VIA MAZZINI<br />

BAR BION<strong>DI</strong><br />

BAR RISTORANTE BISTRO’<br />

E<strong>DI</strong>COLA CUVE’<br />

BAR SIMON<br />

STU<strong>DI</strong>O DOTTOR CARDELLI<br />

SYRAH<br />

HOTEL CROCE <strong>DI</strong> MALTA<br />

HOTEL ME<strong>DI</strong>TERRANEO<br />

BAR STA<strong>DI</strong>O<br />

E<strong>DI</strong>COLINA CHIOSCO<br />

BOCCIODROMO<br />

BAR MERCATO COPERTO<br />

RISTORANTE EGISTO<br />

PUBBLICA ASSISTENZA<br />

BAR STAZIONE PICCOLA<br />

BIGDOMER KEBAB<br />

MANCINI<br />

BAR FIRENZE<br />

E<strong>DI</strong>COLA CAMPAGNI<br />

BAR WHISKY BAR<br />

PIZZERIA IL RIFLULLO<br />

BAR JOLLI<br />

BAR DANTE<br />

BAR DAVANTI ESSE<strong>DI</strong>’<br />

BAR L<strong>UNA</strong><br />

BAR MASSIMO<br />

E<strong>DI</strong>COLA PIERI<br />

PIZZERIA PUNTO FISSO<br />

CAFFE’ GRANDUCA<br />

GELATERIA ACCANTO BENETTON<br />

E<strong>DI</strong>COLA VIALE VER<strong>DI</strong><br />

E<strong>DI</strong>COLA GAMBRINUS<br />

BAR LIBERTINE<br />

BAR CREMA E CIOCCOLATO<br />

GRANCAFFE’ VER<strong>DI</strong><br />

HOTEL NIZZA<br />

GELATERIA DESIDERI<br />

MUNICIPIO<br />

RISTORANTE LA CASCINA<br />

RISTORANTE M9TERME EXCELSIOR<br />

HOTEL TETTUCCIO<br />

FUNIBAR<br />

OCANERA<br />

PIZZERIA IL GATTO BIANCO<br />

BAR RIVIERA<br />

E<strong>DI</strong>COLA BAR RIVIERA<br />

BAR STAZIONE CENTRALE<br />

E<strong>DI</strong>COLA STAZIONE CENTRALE<br />

PIZZA AL TAGLIO STAZIONE CENTRALE<br />

BAR ACCANTO INDY<br />

BARBIERE FRANCO E LUCA<br />

YOGURTERIA VICNO FARMACIA<br />

BAR GORI<br />

BAR BRUTTO ANATROCCOLO<br />

BAR TARABARALLA<br />

BAR REALE<br />

GENESI<br />

BAR DAVANTI GENESI<br />

PIZZERIA RICCIARELLI<br />

BAR TRIS BAR<br />

BAR IMPERO<br />

ENOTECA VINO<br />

LIBRERIA VEZZANI<br />

BARBIERE LINEAUOMO<br />

HOTEL ASTORIA<br />

HOTEL BELLAVISTA<br />

HOTEL BELVEDERE<br />

BAR BULL<br />

CIRCOLINO CASINA ROSSA<br />

BAR BARGHINI M.A.<br />

MONTECATINI ALTO FUNICOLARE<br />

MONTECATINI ALTO<br />

RIST.PIAZZETTA MONTECATINI ALTO<br />

MINIGOLF<br />

BAR BIBERON<br />

BAR PICCOLO BAR<br />

BAR E<strong>DI</strong>COLA L’APPALTINO<br />

PALAVINCI RIST. E BAR<br />

BAR SIMONKA<br />

BAR DEI MOSTRI<br />

COMPLESSO EX MACELLI - PALESTRA<br />

PISCINA COM<strong>UNA</strong>LE - BAR<br />

SUPER BINGO<br />

BAIA DEL SOL<br />

GAMBRINUS<br />

PESCIA<br />

BAR LA CHIAVE<br />

E<strong>DI</strong>COLA VESCOVADO<br />

E<strong>DI</strong>COLA <strong>DI</strong> FRONTE VESCOVADO<br />

BAR DAVANTI GIANNINO<br />

BAR OSPEDALE<br />

E<strong>DI</strong>COLA OSPEDALE<br />

BAR TEATRO PACINI<br />

PAST. JOLLI<br />

RIST DA CECCO<br />

BAR CENTO SINISTRA PIAZZA<br />

MUNICIPIO<br />

TABACCHI SUPERENALOTTO<br />

CAFFÈ D’ANGOLO<br />

E<strong>DI</strong>COLA <strong>DI</strong> FRONTE CAFFE’ D’ANGOLO<br />

ENOTECA MALUCCHI<br />

BAR CENTRALE<br />

GELATERIA IL PINGUINO<br />

PUBBLICA ASSISTENZA<br />

E<strong>DI</strong>COLA SPLENDOR<br />

GELATERIA LA BARACCHINA<br />

BAR TAZZA D’ORO<br />

CAFFE SOTTO PORTICI<br />

RIST PUCCI<br />

CAFFÈ NOVECENTO<br />

BAR HAPPY HOUR<br />

BAR HAVANA<br />

BAR CHOCOLAT<br />

BAR CAFFE’ NEW YORK<br />

BAR IBISCUS<br />

BAR TAKABANDA<br />

PASTICCERIA TOSCANA<br />

STAZIONE TAXI<br />

BAR STAZIONE TAXI<br />

BAR CROCEROSSA<br />

CROCEROSSA<br />

BAR WENGE<br />

RIST BON TON<br />

BAR L’ANGOLO DEL CAFFE’<br />

CIRCOLO MCL.<br />

BAR ALBERGHI<br />

BAR PRIMA DELL’AGRARIA<br />

PIEVE A NIEVOLE<br />

BAR PANTERA ROSA<br />

CIRCOLO ARCI - CASA DEL POPOLO<br />

SPAZIO PIZZA<br />

MUNICIPIO<br />

MISERICOR<strong>DI</strong>A<br />

CAFFE’ CENTRALE<br />

E<strong>DI</strong>COLA PIAZZETA COLZI<br />

BARBIERE PAOLO<br />

BAR GATTA CI COVA (EX BAR LUX)<br />

RISTORANTE MONTECRISTO<br />

PALESTRA MARIANI<br />

TOQUEVILLE - SANDRA<br />

BAR MONNALISA<br />

E<strong>DI</strong>COLA VIA NOVA<br />

ENOTECA MALUCCHI<br />

PASTICCERIA CLARABELLA<br />

BAR NOVANTA<br />

“E<strong>DI</strong>COLA “”AL GALLO””<br />

RISTORANTE IL GALLO<br />

BAR VALERIO - VIANOVA<br />

BAR STELLA<br />

BAR PASS<br />

BAR MAGIC<br />

BAR COLONNA DAVANTI MACELLERIA<br />

BAR COLONNA<br />

CICLO IDEA<br />

“E<strong>DI</strong>COLA “”LA COLONNA””<br />

RISTORANTE TESTAMATTA<br />

BAR MOKACCINO<br />

PARRUCCHIERA ROMITA<br />

E<strong>DI</strong>COLA OFFICINE MINNETTI<br />

VILLA RESORT<br />

PONTE BUGGIANESE<br />

BAR ALBINATICO<br />

BAR MICHELE<br />

BAR BORGHINO<br />

BAR CASABIANCA<br />

BAR TRIESTE<br />

BAR I GEMELLI<br />

BAR LE CHICCHE<br />

BIREBAR<br />

BAR RICAROKA<br />

BAR VIONE<br />

BIBLIOTECA<br />

CIRCOLO ARCI<br />

E<strong>DI</strong>COLA AL BORGHINO<br />

E<strong>DI</strong>COLA LA PIAZZETTA<br />

E<strong>DI</strong>COLA SNOOPY<br />

E<strong>DI</strong>COLA PANDA<br />

FARMACIA GRAZZINI<br />

FARMACIA RUGA<br />

FERRAMENTA DET ANCHIONE<br />

<strong>DI</strong>STRIBUTORE SHELL<br />

GOMMAIO BIZZIERI<br />

MUNICIPIO<br />

OSTERIA LA PINA<br />

PARR. MIRCO E MAURIZIO<br />

PUBBLICA ASSISTENZA<br />

RISTORANTE DESIDERIO<br />

RISTORANTE PANBAGNATO<br />

SALSINA BARBIERI<br />

TABACCHI ANGIOLINO<br />

ABBIGLIAMENTO 2B<br />

KISS KISS<br />

RISTORANTE MARE MOSSO<br />

CAMPO DA TENNIS<br />

UZZANO<br />

MUNICIPIO<br />

BAR CONAD<br />

BAR EAT-IT<br />

BAR <strong>DI</strong>GIT<br />

E<strong>DI</strong>COLA BAR EAT<br />

PARR. <strong>DI</strong>GIT<br />

BAR ZUCCHERO<br />

PAR. DEBORAH<br />

CARTOLERIA<br />

BAR RICCOMI<br />

CIRCOLO ARCI

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