Rapporto annuale abortività spontanea e volontaria (IVG) - Azienda ...

2008 e 77,0% nel 2007), causa che risulta correlata con l’età, il titolo di studio
e la cittadinanza: la scarsa informazione è la spiegazione del non ricorso alla
contraccezione per le donne più giovani(< 30 anni), con bassa scolarità e per
le cittadine straniere.
Conclusioni
Nel corso del 2011 sono state eseguite presso le strutture della Provincia
di Trento 916 IVG con un lieve aumento (+0,7%) rispetto all’anno
precedente. Prendendo in considerazione solamente i casi di IVG effettuate
da donne residenti in Trentino (entro e fuori la provincia di Trento), si
osserva un andamento temporale del tasso d’abortività in diminuzione
nell’ultimo decennio, anche se in termini di frequenze assolute, nel 2011 si è
registrato un aumento del 3,1% rispetto al 2010. In Italia il trend di decrescita
è apprezzabile a partire dal 1998.
Oltre la metà della casistica del 2011 (51,0%) è trattata presso l’istituto di
cura privato Villa Bianca di Trento, ma si sottolinea un decremento graduale
della proporzione di IVG effettuate presso l’istituto privato in favore di quelli
pubblici. Tra quest’ultimi l’ospedale S. Chiara di Trento copre il 37,5% della
casistica, mentre quello di Rovereto l’11,5%. La quota di donne trentine che
nel 2011 è ricorsa ad una struttura extra-provinciale è pari al 10,0%, valore in
leggera decrescita rispetto all’anno precedente (10,6%).
Il tasso di abortività calcolato secondo la regione d’intervento è pari a
7,2‰: tale valore, come per il 2010, risulta essere minore rispetto a quello
nazionale pari che è pari al 7,8‰. Il rispettivo rapporto di abortività è
166,9‰ (valore nettamente inferiore a quello nazionale, 202,5‰).
Considerando invece gli stessi indicatori secondo la residenza delle donne si
ottiene un tasso pari a 6,6‰ ed un rapporto pari a 163,2‰.
Per quanto riguarda la casistica di donne che hanno effettuato un’IVG in
Trentino, quindi per regione d’intervento, si tratta principalmente di donne
nubili (53,9% dei casi) e istruite (il 72,2% ha almeno un diploma di scuola
media superiore). Più di un terzo sono straniere e di queste il 62,6% proviene
dall’Europa dell’Est.
Nel 76,7% dei casi non è stata usata nessuna pratica contraccettiva nei 6
mesi precedenti l’IVG; il principale motivo del mancato ricorso alla
contraccezione rimane la scarsa informazione.
La proporzione di certificazioni rilasciate da parte del consultorio (48,7%)
supera per la prima volta quella relativa alle certificazioni del medico di
fiducia (40,0%).
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