Rapporto annuale abortività spontanea e volontaria (IVG) - Azienda ...
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RAPPORTO ANNUALE ABORTIVITÀ’ SPONTANEA<br />
E VOLONTARIA (<strong>IVG</strong>)<br />
Anno 2011<br />
Area Sistemi di Governance<br />
Servizio Epidemiologia Clinica e Valutativa<br />
Trento febbraio 2013
A cura di<br />
Riccardo Pertile<br />
Mariangela Pedron<br />
Silvano Piffer<br />
Servizio Epidemiologia Clinica e Valutativa - Area Sistemi di Governance – APSS<br />
Trento<br />
Un ringraziamento per la raccolta, la registrazione ed il controllo dei dati a<br />
tutti gli operatori delle U.O. di ostetricia e ginecologia dei presidi ospedalieri<br />
della provincia di Trento.<br />
Un ringraziamento per il supporto informatico a Patrizia Menestrina del<br />
Servizio Sistemi Informativi dell’<strong>Azienda</strong> Sanitaria.<br />
2
L’abortività <strong>spontanea</strong><br />
Per la legge italiana, si definisce aborto l’interruzione della gravidanza entro<br />
il 180° giorno completo di amenorrea (equivalente a 25 settimane e 5 giorni).<br />
Accanto a questa definizione, in medicina, si preferisce indicare con tale<br />
termine l’interruzione della gravidanza in cui il feto (potenzialmente) vitale (in<br />
utero) non abbia raggiunto un peso minimo di 500 grammi all’atto<br />
dell’espulsione o estrazione oppure, se il peso non è conosciuto, che non<br />
abbia raggiunto la 22 a settimana di gestazione o in alternativa la lunghezza di<br />
25 cm.<br />
La rilevazione di questo fenomeno è parte di un flusso Istat e si riferisce ai<br />
soli casi assistiti presso una struttura sanitaria.<br />
I casi registrati in Provincia di Trento nel 2011 sono stati 788 con una<br />
riduzione dell’8,1% rispetto al 2010 (857). L’integrazione dell’archivio delle<br />
schede ISTAT D-11 con i dati delle SDO ha portato a un recupero<br />
complessivo di 53 casi di aborto spontaneo (6,7% del totale), non veicolati<br />
inizialmente dal flusso informativo dedicato.<br />
Le frequenze degli anni 2010 e 2009 sono state praticamente identiche (857 –<br />
856) ed hanno rappresentato i valori più elevati registrati nell’ultimo decennio<br />
(un aumento del 18,4%), ma si deve tener presente che proprio nel 2009 è<br />
iniziata la procedura di recupero dei casi di aborto spontaneo attraverso<br />
l’incrocio tra i dati SDO e i dati ottenuti col modello Istat D11. Se nel 2002 si<br />
erano registrati 832 casi di aborto spontaneo, nei rimanenti anni i valori<br />
assoluti erano sempre rimasti inferiori agli 800.<br />
Caratteristiche della casistica<br />
Dei 788 casi complessivi del 2011, 45 (5,7%) sono relativi a donne residenti<br />
fuori provincia, mentre altre 17 sono residenti all’estero (2,2%). 188 donne<br />
sulle 788 totali (23,9%) risultano avere cittadinanza straniera (22,9% nel<br />
2010), ma quasi tutte sono residenti in Trentino; infatti 168 (89,4% delle<br />
straniere) risultano essere residenti in provincia di Trento. L’età media<br />
all’aborto è 33,8 anni, ma se si confronta l’età media delle cittadine italiane<br />
(34,7 anni) con quella delle donne con cittadinanza estera (30,9 anni), si<br />
osserva una differenza statisticamente significativa (t-test per due<br />
campioni=7,64, p-value
In 24 casi (3,0%), il concepimento è stato ottenuto con la tecnica della<br />
riproduzione medico assistita; di questi, circa la metà (45,8%) è stata<br />
effettuata con la tecnica Fertilitation in Vitro and Embryo Tranfer (FIVET).<br />
Fig. 1 Provincia di Trento. Casi assoluti di aborto spontaneo registrati per anno. Periodo<br />
2007-2011<br />
900<br />
850<br />
800<br />
750<br />
700<br />
650<br />
600<br />
856<br />
857<br />
769<br />
788<br />
724<br />
2007 2008 2009 2010 2011<br />
Fig. 2 Provincia di Trento e Italia. <strong>Rapporto</strong> di abortività <strong>spontanea</strong> per anno. Periodo<br />
2007-2011<br />
160<br />
140<br />
120<br />
100<br />
2007 2008 2009 2010 2011<br />
Trentino<br />
Italia<br />
Tenendo sempre presente che nel 2009 è iniziato un confronto incrociato<br />
tra i dati di abortività <strong>spontanea</strong> ottenuti dalle schede ISTAT D11 e quelli<br />
relativi alle schede di dimissioni ospedaliere, in Trentino si è registrato nel<br />
4
2011 un rapporto d’abortività <strong>spontanea</strong> pari a 149,2/1000 nati vivi da donne<br />
in età fertile, in diminuzione rispetto a quello del 2010 (161,1‰).<br />
Il tasso di abortività <strong>spontanea</strong> 1 è invece pari a 6,0/1.000 donne in età fertile<br />
(6,7 nel 2010 e 6,4 nel 2009).<br />
A partire dall’anno 2011 per ottenere un tasso ed un rapporto d’abortività<br />
<strong>spontanea</strong> più attinenti alla realtà trentina, si sono presi in considerazione<br />
anche gli aborti spontanei ed i nati da donne residenti in Trentino, registrati<br />
fuori Provincia e recuperati attraverso le Schede di Dimissione Ospedaliera<br />
(SDO) passive. Pertanto, sono stati recuperati 42 aborti spontanei e 423 nati<br />
in strutture extra-provinciali, ottenendo un rapporto d’abortività <strong>spontanea</strong><br />
corretto pari a 145,2‰ nati vivi ed un tasso pari a 6,4‰ donne residenti.<br />
In Italia il tasso di abortività <strong>spontanea</strong> del 2009 è pari a 5,5 per 1.000 donne,<br />
mentre il rapporto d’abortività nazionale, nel medesimo anno, risulta pari a<br />
136,5 per mille nati vivi (Istat: Dimissioni dagli istituti di cura per aborto spontaneo in<br />
Italia – Anni 2008-2009. Pubblicato il 7 luglio 2011).<br />
http://www.istat.it/it/archivio/32729 consultato il 10/10/2012<br />
1 Numeratore: aborti spontanei di donne residenti in età feconda; denominatore: popolazione media <strong>annuale</strong> femminile in età feconda<br />
5
Tab.1 Provincia di Trento. Casistica e Tasso e <strong>Rapporto</strong> di abortività <strong>spontanea</strong> per<br />
1.000 in donne residenti in provincia. Per Comunità di Valle. Anno 2011<br />
Comunità di Valle<br />
Casi assistiti<br />
in provincia<br />
Casi assistiti<br />
fuori<br />
provincia<br />
Casi<br />
Totali<br />
Tasso di<br />
abortività<br />
complessivo<br />
<strong>Rapporto</strong> di<br />
abortività<br />
complessivo<br />
Valle di Fiemme 34 1 35 7,7 200,0<br />
Primiero 3 7 10 4,5 65,4<br />
Valsugana e Tesino 31 2 33 5,4 120,9<br />
Alta Valsugana-Bersentol 69 5 74 6,1 135,3<br />
Valle di Cembra 15 0 15 5,9 123,0<br />
Valle di Non 46 6 52 6,1 137,9<br />
Valle di Sole 14 0 14 4,0 99,3<br />
Giudicarie-Rendena 51 5 56 6,8 147,0<br />
Alto Garda e Ledro 81 1 82 7,3 158,0<br />
Vallagarina 140 2 142 7,1 158,5<br />
Comun General de<br />
6 5 11 4,7 117,0<br />
F<br />
Comunità<br />
i<br />
Altipiani<br />
3 0 3 3,2 103,4<br />
Ci b i<br />
Comunità Rotaliana 40 2 42 6,2 134,2<br />
Comunità della Paganella 3 0 3 2,7 76,9<br />
Valle dell’Adige 171 6 177 6,5 155,5<br />
Valle dei Laghi 19 0 19 7,8 206,5<br />
Provincia 726 42 768 6,4 145,2<br />
6
Fig.3 Provincia di Trento. Tasso di abortività <strong>spontanea</strong> complessivo. Per comunità di<br />
valle. Rappresentazione per quartili. Anno 2011<br />
Tab. 2 Provincia di Trento. Aborti spontanei nelle residenti e tassi d’abortività, per<br />
distretto sanitario. Anno 2011<br />
Distretto sanitario<br />
di residenza<br />
Casi<br />
assistiti in<br />
provincia<br />
Casi assistiti<br />
fuori provincia<br />
Casi<br />
complessivi<br />
Tasso di abortività<br />
complessivo (*)<br />
Centro Nord 190 6 196 6,6<br />
Centro Sud 275 8 283 7,0<br />
Est 143 20 163 6,0<br />
Ovest 118 8 126 5,6<br />
Totale 726 42 768 6,4<br />
Fuori provincia 62 - -<br />
(*) Numeratore: aborti spontanei di donne residenti; denominatore: popolazione media femminile in età fertile<br />
(15-49 anni) residenti<br />
Le modalità di rilevazione adottate dall’Istat non consentono una precisa<br />
definizione dei fattori causali, in quanto la maggior parte delle cause (67,5%)<br />
non viene specificata rifugiandosi nella modalità di risposta “altre o non<br />
determinata”. Tra le cause indicate prevale la “morte endouterina del feto” (156 casi<br />
7
pari al 19,8% del totale) seguite dallo “squilibrio ormonale ovaro-placentale” (83<br />
casi pari al 10,2%).<br />
Caratteristiche assistenziali della casistica trattata in provincia di Trento<br />
La casistica assistita nel 2011 in provincia di Trento, si ripartisce<br />
ampiamente tra i diversi istituti di cura; l’ospedale S.Chiara di Trento e S.<br />
Maria del Carmine di Rovereto concentrano insieme il 57,0% dei casi.<br />
Tab. 3 Provincia di Trento. Aborti spontanei assistiti per istituto di cura. Anno 2011<br />
Istituto Casi assistiti %<br />
Ospedale S.Chiara 294 37,3%<br />
Ospedale di Rovereto 155 19,7%<br />
Ospedale S.Camillo 96 12,2%<br />
Ospedale di Arco 86 10,9%<br />
Ospedale di Cles 50 6,3%<br />
Ospedale di Cavalese 49 6,2%<br />
Ospedale di Tione 33 4,2%<br />
Ospedale di Borgo 22 2,8%<br />
Casa di Cura Villa Bianca 3 0,4%<br />
Totale 788 100,0%<br />
Il 72,7% dei ricoveri avviene in regime di day hospital. Il valore modale<br />
della degenza (in regime ordinario) è pari a 1 giorno, come per gli scorsi anni,<br />
mentre il valore medio risente di alcuni valori anomali ed è pari a 2,4 giorni<br />
(deviazione standard = 2,2). Per l’ 80% delle donne (74% anno 2010), il<br />
ricovero ordinario dura comunque meno di tre giornate.<br />
L’approccio operativo più frequente è rappresentato dal raschiamento<br />
(49,7%).<br />
8
Fig.4 Provincia di Trento. Tipo di intervento effettuato negli aborti spontanei assistiti<br />
presso gli istituti di cura provinciali. Anno 2011<br />
Tipo di Intervento Effettuato<br />
49,7%<br />
36,8%<br />
4,3%<br />
9,1%<br />
Raschiamento Isterosuzione Altro Nessuno<br />
Esiste una certa eterogeneità nell’approccio operativo seguito dai diversi<br />
istituti di cura; per quanto riguarda il raschiamento si passa dal 100%<br />
dell’Ospedale di Borgo al 7,5% dell’Ospedale Santa Chiara mentre per la<br />
tecnica di Isterosuzione si va dal 64,6% dell’Ospedale Santa Chiara all’1%<br />
dell’Ospedale San Camillo<br />
Il tipo di approccio anestesiologico più frequente è l’anestesia generale<br />
(89,3%), senza rilevanti differenze tra gli istituti di cura..<br />
Complicazioni a breve termine dall’intervento ricorrono solo in 1 caso (0,1%)<br />
e riguarda il dolore. Si confermano pertanto livelli molto bassi di<br />
complicazioni a breve termine Questo dato garantisce, almeno fino alla<br />
permanenza della paziente nella struttura di cura, la qualità e la sicurezza con<br />
cui viene condotta l’assistenza all’evento.<br />
Conclusioni<br />
Il confronto del rapporto di abortività, nonché del tasso di abortività<br />
<strong>spontanea</strong> dal 2009 al 2011 con quelli registrati negli anni precedenti non<br />
risulta possibile in quanto solo a partire dal 2009 è iniziato l’incrocio tra i dati<br />
SDO e i dati ottenuti col modello Istat D11, procedura quest’ultima che ha<br />
portato, nel 2011, ad un recupero di 53 casi per un totale di 788 aborti<br />
spontanei registrati complessivamente in Provincia di Trento<br />
9
Inoltre nel 2011, per ottenere un tasso ed un rapporto d’abortività <strong>spontanea</strong><br />
più attinenti alla realtà trentina, si sono analizzate anche le SDO passive<br />
(aborti e nuovi nati in Istituti fuori provincia da donne trentine residenti)<br />
Il rapporto d’abortività <strong>spontanea</strong> nel 2011 risulta pari a 145,2/1000 nati vivi<br />
da donne in età fertile, in riduzione rispetto al 161,1 del 2010. Il tasso di<br />
abortività <strong>spontanea</strong> è invece pari a 6,4/1.000 donne in età fertile (6,7 nel<br />
2010). Il valore del tasso e del rapporto di abortività <strong>spontanea</strong> delle residenti<br />
in provincia di Trento, si conferma maggiore rispetto all’ultimo valore<br />
disponibile del tasso nazionale corrispondente.<br />
I criteri assistenziali dei casi trattati presso gli istituti di cura provinciali<br />
soddisfano sia sotto il profilo dell’efficienza (breve durata della degenza), che<br />
sotto quello dell’efficacia (trascurabile incidenza dei casi complicati a breve<br />
termine).<br />
Tra i casi tra in donne residenti, il 23,9% riguarda donne con cittadinanza<br />
straniera a fronte di una quota del 13,1% di straniere in età fertile tra la<br />
popolazione femminile residente. Tale differenza non può essere spiegata<br />
esclusivamente dalla maggiore fertilità delle straniere, ma verosimilmente<br />
anche da possibili condizioni di minor tutela della gravidanza nei diversi<br />
ambiti lavorativi, che incidono maggiormente nelle straniere.<br />
10
L’interruzione <strong>volontaria</strong> della gravidanza<br />
Le interruzioni volontarie di gravidanza (<strong>IVG</strong>) registrate presso gli istituti<br />
di cura della provincia di Trento nel 2011 sono state 916, rispecchiando lo<br />
stesso ordine di grandezza del 2010, anno in cui se ne erano rilevate 909. Si<br />
registra invece una riduzione rispetto alle 1.078 del 2009 (-15,0%) e alle 1.144<br />
del 2008 (-19,9%). Delle 916 <strong>IVG</strong> del 2011, 40 (4,4%) sono relative ad aborti<br />
terapeutici, indotti da una diagnosi prenatale di malformazione congenita del<br />
feto. Nel 2010 tale percentuale era 3,6%.<br />
Il numero reale di <strong>IVG</strong> in donne residenti in provincia di Trento è<br />
inferiore a quello effettivamente rilevato presso gli istituti di cura provinciali,<br />
considerando che il Trentino importa più casi di <strong>IVG</strong> di quanti ne esporti. I<br />
casi importati nel 2011 sono 200 che rappresentano il 21,8% del totale. Nel<br />
2010 la stessa percentuale era stata del 24,1% mentre nel 2009 del 32,3% e<br />
nel 2008 pari al 33,5%: si osserva quindi un trend decrescente negli ultimi<br />
cinque anni.<br />
I casi di <strong>IVG</strong> di donne residenti in Trentino che sono stati esportati<br />
(eseguiti cioè fuori provincia) sono invece 80 (82 nel 2010, 60 nel 2009 e 82<br />
nel 2008). Per calcolare i pertinenti indicatori epidemiologici sulla<br />
popolazione residente, le 200 <strong>IVG</strong> di donne residenti fuori Provincia vanno<br />
tolte dal totale dei casi, mentre le 80 <strong>IVG</strong> effettuate fuori Provincia da parte<br />
di donne residenti, vanno aggiunte. Si ottiene, dunque, che le donne residenti<br />
in Trentino hanno effettuato, nel corso del 2011, 796 <strong>IVG</strong> in strutture<br />
ospedaliere sia provinciali che extra-provinciali. Due di queste donne, però,<br />
non ricadono nel range dell’età fertile (15-49 anni) e quindi vanno escluse dal<br />
numeratore nel calcolo del tasso di abortività <strong>volontaria</strong>, il cui valore nel 2011<br />
è pari a 6,6/1.000 donne in età feconda 2 , e dal calcolo del rapporto di<br />
abortività <strong>volontaria</strong>, il cui valore nel 2011 è pari a 163,2/1.000 nati vivi da<br />
donne residenti e in età fertile.<br />
Le convenzioni Istat sull’analisi dei dati per un confronto con l’Italia,<br />
impongono di mantenere i criteri elaborativi per regione d’intervento. Questo<br />
significa considerare al numeratore le <strong>IVG</strong> effettuate da donne presenti in<br />
Trentino e al denominatore, nel tasso di abortività, tutte le donne in età<br />
fertile residenti in Trentino, mentre, nel calcolo del rapporto di abortività,<br />
tutti i nati vivi da donne presenti in Trentino. Sono stati in ogni caso<br />
confrontati con l’Italia anche tutti i dati relativi alle donne residenti che<br />
hanno praticato l’<strong>IVG</strong> sia in Provincia sia fuori Provincia (grafici seguenti).<br />
2 Il tasso di abortività è calcolato sulla popolazione media residente in provincia di Trento nel 2010<br />
11
Gli indicatori epidemiologici specifici per il 2011<br />
Criterio Istat – per regione d’intervento<br />
Tasso di abortività <strong>volontaria</strong> =numero <strong>IVG</strong>/donne in età fertile x 1.000<br />
<strong>Rapporto</strong> di abortività <strong>volontaria</strong> =numero <strong>IVG</strong>/nati vivi x 1.000<br />
Fig.1 Tasso di abortività <strong>volontaria</strong>/1.000<br />
donne. Trento - Italia. Anni 2007-2011<br />
Fig.2 <strong>Rapporto</strong> abortività <strong>volontaria</strong>/1.000<br />
nati vivi. Trento - Italia. Anni 2007-2011<br />
12<br />
10<br />
Trento<br />
Italia<br />
300<br />
250<br />
Trento<br />
Italia<br />
8<br />
200<br />
6<br />
150<br />
4<br />
100<br />
2<br />
50<br />
0<br />
2007 2008 2009 2010 2011<br />
0<br />
2007 2008 2009 2010 2011<br />
Fonte: Relazioni del Ministro della Salute sull’attuazione della legge contenente norme per la tutela sociale della<br />
maternità e per l’interruzione <strong>volontaria</strong> di gravidanza (Legge 194/78). Agosto 2011 e Ottobre 2012<br />
Per quanto concerne il tasso di abortività <strong>volontaria</strong>, la provincia di<br />
Trento si collocava costantemente sopra la media nazionale, con una<br />
differenza in diminuzione col passare degli anni. Nel 2010 e nel 2011 il tasso<br />
di abortività <strong>volontaria</strong> trentino risulta essere più basso di quello nazionale,<br />
consolidando il continuo calo nell’ultimo quinquennio. Anche l’andamento<br />
del rapporto di abortività è decrescente, e per il 2010 e il 2011 il valore<br />
provinciale risulta essere nettamente inferiore a quello nazionale. Va<br />
ricordato che gli indicatori sono calcolati secondo la regione d’intervento e<br />
non, come sarebbe più corretto, secondo quella di residenza delle utenti.<br />
12
Fig. 3 Provincia di Trento. Tasso di abortività <strong>volontaria</strong> per regione di “intervento” e<br />
per “residenza”. Trend 2007-2011 (Trento vs. Italia)<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
2007 2008 2009 2010 2011<br />
Presenti Residenti Italia<br />
Per Presenti e Italia Fonte: Relazioni del Ministro della Salute sulla attuazione della legge contenente norme per la tutela<br />
sociale della maternità e per l’interruzione <strong>volontaria</strong> di gravidanza (Legge 194/78). Agosto 2011 e Ottobre 2012<br />
Il confronto tra il tasso provinciale calcolato sulle <strong>IVG</strong> effettuate da<br />
donne presenti con quello calcolato sulle residenti mostra come per tutto il<br />
periodo considerato il primo sia superiore al secondo a suggerire la<br />
propensione della realtà trentina ad attirare donne che risiedono fuori<br />
Provincia, attrazione verosimilmente legata all’offerta fornita da parte delle<br />
strutture provinciali. Questa capacità di attrazione si riduce peraltro, con<br />
ricordato, nel corso del tempo.<br />
Fig. 4 Provincia di Trento. <strong>Rapporto</strong> di abortività <strong>volontaria</strong>. per regione di “intervento”<br />
e per “residenza”. Anni 2007-2011 (Trento vs. Italia)<br />
300<br />
250<br />
200<br />
150<br />
100<br />
50<br />
0<br />
2007 2008 2009 2010 2011<br />
Presenti Residenti Italia<br />
Per Presenti e Italia Fonte: Relazioni del Ministro della Salute sull' attuazione della legge contenente norme per la tutela<br />
sociale della maternità e per l’interruzione <strong>volontaria</strong> di gravidanza (Legge 194/78). Agosto 2011 e Ottobre 2012<br />
13
Le caratteristiche delle donne<br />
La distribuzione percentuale delle <strong>IVG</strong> per classi di età vede come classe<br />
modale quella compresa tra i 30-34 anni, rappresentata dal 23,4% dei casi, ma<br />
anche le fasce d’età 20-24, 25-29 e 35-39 sono ben rappresentate con una<br />
rispettiva percentuale pari a 20,0%, 19,1% e 19,8%.<br />
Le minorenni rappresentano il 3,1% della casistica, valore che non si<br />
discosta di molto dal 3,7% del 2010 o dal 3,0% del 2009. L’età media all’aborto<br />
è di 29,6 anni (30,1 anni nel 2010 e 29,8 anni nel 2009) con una deviazione<br />
standard di 7,3.<br />
Per quanto riguarda lo stato civile, le nubili rappresentano il 53,9% dei casi,<br />
rimanendo anche nel 2011 superiori alle coniugate (41,3%) o alle donne<br />
separate (3,5%), divorziate (1,2%) o vedove (0,1%). Nel 2010 la percentuale<br />
di nubili che hanno fatto ricorso ad <strong>IVG</strong> in Trentino era del 51,6% mentre in<br />
Italia nello stesso anno era del 49,3%, con una netta differenza tra Italia<br />
settentrionale (51,3%) e Italia meridionale (41,7%).<br />
In Trentino la proporzione di utenti con un titolo di studio medio-alto<br />
(diploma di scuola media superiore o laurea) si è stabilizzata attorno al 70%:<br />
più precisamente nel 2011 tale valore è pari a 72,2%; nel 2010 era del 68,9% e<br />
nel 2009 era del 71,3%. Questo risultato si discosta dalla media italiana in cui<br />
le donne che ricorrono a <strong>IVG</strong> sono prevalentemente in possesso di licenza<br />
media inferiore: nel 2010 questa proporzione è stata pari al 44,2%, rispetto al<br />
28,1% del Trentino.<br />
Le donne straniere costituiscono più di un terzo della casistica provinciale:<br />
con il 36,8% registrato nel 2011 la proporzione di donne straniere presenti in<br />
Trentino che ricorrono ad <strong>IVG</strong> torna a crescere (nel 2010 erano il 34,0%<br />
della casistica, nel 2009 il 35,7%, nel 2008 il 34,2%, nel 2007 il 30,5%).<br />
Questo trend crescente rispecchia anche l’aumento regolare di donne<br />
straniere – in età fertile - residenti in Trentino. La situazione trentina è in<br />
linea con quella italiana dove nel 2010 si era registrato un 34,2% di donne<br />
straniere che avevano effettuato un’<strong>IVG</strong>. Considerando l’Unione Europea<br />
come quella originaria con 15 Stati membri, le donne straniere in Provincia di<br />
Trento provengono principalmente dall’Europa dell’Est (62,6% delle<br />
straniere totali), seguono le donne africane (16,6%), quelle centro-sudamericane<br />
(11,0%) e quelle asiatiche (8,3%).<br />
14
Fig. 5 Provincia di Trento. Proporzione di <strong>IVG</strong> per cittadinanza. Anno 2011<br />
80<br />
60<br />
63,2<br />
62,6<br />
%<br />
40<br />
36,8<br />
20<br />
0<br />
Italiane Straniere Est<br />
Europa<br />
16,6<br />
Africa<br />
11,0 8,3<br />
America<br />
Centro-<br />
Sud<br />
Asia<br />
1,2 0,3<br />
Nord<br />
America<br />
UE<br />
Considerando solamente le <strong>IVG</strong> effettuate dalle residenti in Trentino<br />
(fuori e dentro il territorio provinciale), dal 2006 al 2010 si è riscontrata una<br />
diminuzione costante in termini di frequenze assolute, mentre nel 2011 il<br />
valore torna a salire leggermente. In Italia questo trend di diminuzione è<br />
visibile dal 1998 in avanti.<br />
La proporzione di aborti ripetuti nella casistica provinciale è pari a 25,2%<br />
rimanendo sui valori del 2010 (27,1%), del 2009 (25,1%), del 2008 (28,5%) e<br />
del 2007 (24,9%). Il valore provinciale è sostanzialmente in linea con quello<br />
nazionale: in Italia si registra un 27,2% nel 2010, un 27% nel 2009 e un<br />
26,9% nel 2008 e 2007. La ripetizione dell’<strong>IVG</strong> è funzione dell’età della<br />
donna (maggiore nelle donne sopra i 30-35 anni, p-value del Chi<br />
quadrato=0,02) e particolarmente della cittadinanza (p-value< 0.0001): nelle<br />
straniere la percentuale di aborti ripetuti è pari al 40,9%, mentre tra le italiane<br />
è del 16,1%.<br />
Fig. 6 Provincia di Trento.Proporzione <strong>IVG</strong> ripetute per cittadinanza. Anni 2007-2011<br />
%<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
38,6 39,6<br />
39,5 40,9<br />
35,3<br />
22,7<br />
18,9<br />
19,5 20,7<br />
16,1<br />
2007 2008 2009 2010 2011<br />
Italiane<br />
Straniere<br />
15
In Italia le straniere che vivono l’esperienza della ripetitività dell’aborto<br />
sono il 38,0%, le italiane il 21,6% (dato 2010 - Relazione del Ministro della Salute<br />
sull'attuazione della legge contenente norme per la tutela sociale della maternità e per<br />
l’interruzione <strong>volontaria</strong> di gravidanza (Legge 194/78). Ottobre 2012).<br />
Per il 94,8% dei casi, l’<strong>IVG</strong> si esegue entro la 12 a settimana di amenorrea<br />
(96,3% nel 2010, 95,6% nel 2009, 96,0% nel 2008 e 95,9% nel 2007). Tutti i<br />
casi con età gestazionale oltre i 90 giorni sono trattati presso gli istituti<br />
pubblici.<br />
La certificazione <strong>IVG</strong><br />
Dai dati del 2011 si osserva che le certificazioni rilasciate dal consultorio<br />
(48,7%) superano per la prima volta quelle rilasciate dal medico di fiducia<br />
(40,0%). Quest’ultimo nel 2010 rilasciava il 47% di certificazioni per <strong>IVG</strong>, nel<br />
2009 il 48,5%, nel 2008 il 48,3% e nel 2007 il 53,8%).<br />
A livello nazionale le <strong>IVG</strong> certificate al consultorio nel 2010 erano il<br />
40,4%, nel 2009 39,4% e nel 2008 il 38,2%. Le certificazioni del consultorio<br />
rimangono basse, a livello nazionale, specialmente al Sud e nelle Isole.<br />
Ad accedere al consultorio sono soprattutto le minorenni (75,0% vs.<br />
47,9%), le straniere (54,9% vs. 45,1%) e le donne residenti rispetto a quelle<br />
provenienti da fuori provincia (51,1% vs. 40,0%), confermando i dati storici.<br />
Fig. 7 Provincia di Trento. Proporzione <strong>IVG</strong> per sede di certificazione. Anni 2007-2011<br />
55<br />
50<br />
%<br />
45<br />
40<br />
35<br />
30<br />
2007 2008 2009 2010 2011<br />
Medico di fiducia<br />
Consultorio<br />
16
Gli aspetti assistenziali<br />
Il tempo tra rilascio della certificazione e intervento risulta compreso entro due<br />
settimane nel 46,7% dei casi: proporzione che torna ai valori del 2008-2009,<br />
dopo una flessione nel 2010 (39,7%). Il risultato migliore rimane quello del<br />
2007 con il 59,2% di interventi effettuati entro le due settimane dal rilascio<br />
del certificato. I valori temporali più elevati si registrano in caso di aborto<br />
terapeutico. In Italia la percentuale di <strong>IVG</strong> effettuate entro 14 giorni dal<br />
rilascio del documento è pari al 59,1% del totale (valore riferito al 2010).<br />
Tab. 1 Provincia di Trento. <strong>IVG</strong> per istituto d’intervento. Anni 2008-2011<br />
Istituto<br />
2008 2009 2010 2011<br />
Freq. % Freq. % Freq. % Freq. %<br />
Villa Bianca<br />
Trento<br />
643 56,2 611 56,7 495 54,4 467 51,0<br />
S. Chiara Trento 293 25,6 283 26,2 281 30,9 344 37,5<br />
Ospedale<br />
Rovereto<br />
139 12,2 140 13,0 118 13,0 105 11,5<br />
Arco 69 6,0 44 4,1 15 1,7 0 0,0<br />
Totale 1.144 100,0 1.078 100,0 909 100,0 916 100,0<br />
In provincia di Trento la progressiva riduzione della proporzione di <strong>IVG</strong><br />
in istituti privati (Villa Bianca di Trento) ha portato nel 2011 ad una<br />
sostanziale equiparazione dei valori registrati nel pubblico e nel privato.<br />
Fig. 8 Provincia di Trento. Proporzione di <strong>IVG</strong> per tipologia di struttura (pubblica o<br />
privata). Anni 2005-2011<br />
%<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011<br />
Pubblico<br />
Privato<br />
17
Fig. 9 Distribuzione percentuale della<br />
procedura anestesiologica. Trento - Anni<br />
2007-2011<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
anestesia generale<br />
nessuna anestesia<br />
altro<br />
2007 2008 2009 2010 2011<br />
Fig. 10 Distribuzione percentuale del tipo<br />
d’intervento. Trento - Anni 2007-2011<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
metodo Karman<br />
raschiamento<br />
altro metodo<br />
2007 2008 2009 2010 2011<br />
La procedura anestesiologica prevalente, pari al 94,2%, è quella generale:<br />
percentuale che rimane più o meno costante rispetto a quella riscontrata nel<br />
2010 (95,3%), nel 2009 (93,6%) e nel 2008 (96,8%). La divergenza con il dato<br />
nazionale pari all’86,5% (anno 2010) è comunque sempre presente.<br />
L’isterosuzione secondo Karman rimane la metodica d’intervento più<br />
frequente, utilizzata nel 78,3% dei casi, ma si riscontra un aumento della<br />
tecnica di raschiamento negli ultimi quattro anni, tecnica adottata<br />
principalmente presso l’ospedale di Rovereto. Il tipo di approccio chirurgico<br />
varia poco in relazione all’età gestazionale, considerando che l’età<br />
gestazionale media è di 9,3 settimane in caso di raschiamento e di 9,0<br />
settimane in caso di isterosuzione secondo Karman.<br />
In Italia nel 2010 si è osservato un 62,9% dei casi di <strong>IVG</strong> con metodo di<br />
Karman; mentre il raschiamento è stato adottato nell’11,4% dei casi.<br />
L’approccio medico-farmacologico, utilizzando il Mifepristone (RU486) è<br />
praticato solo presso l’U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale S.<br />
Chiara di Trento. Nel 2001 sono stati trattati secondo questo approccio 43<br />
casi di <strong>IVG</strong> (il 12,5% dei 344 casi di questo istituto); nel 2010 i casi<br />
corrispondenti erano 36, nel 2009 51, nel 2008 25 e nel 2007 157.<br />
Per quanto riguarda la durata della degenza, questa risulta minore di 1 giorno<br />
nel 91,2% dei casi (93,8% nel 2010, 96,2 nel 2009, 96,0% nel 2008 e 96,7%<br />
nel 2007). Il valore provinciale è in linea col dato nazionale 2010 secondo cui<br />
nel 92,1% dei casi si registra una degenza inferiore alla giornata.<br />
Nel corso del 2011 si sono rilevate quattro complicanze, di cui tre di natura<br />
emorragica. Il dato sulle complicanze a breve termine si mantiene su valori<br />
molto contenuti, in coerenza con i dati storici.<br />
18
Tab. 2 Provincia di Trento. <strong>IVG</strong> nelle residenti in età fertile (15-49 anni) e tassi di<br />
abortività <strong>volontaria</strong>, per comunità di valle di residenza. Anno 2011<br />
Tasso di<br />
<strong>IVG</strong> in residenti Tasso di<br />
abortività<br />
Comunità di valle di residenza Freq.<br />
su mobilità abortività<br />
su strutture<br />
passiva corretto<br />
provinciali (*)<br />
(**)<br />
Comun General de Fascia 13 5,5 6 8,0<br />
Comunità Alta Valsugana-Bersentol 71 5,8 5 6,2<br />
Comunità Alto Garda e Ledro 74 6,6 3 6,8<br />
Comunità Rotaliana 29 4,3 8 5,5<br />
Comunità Valsugana e Tesino 31 5,1 3 5,6<br />
Comunità della Paganella 9 8,0 1 8,9<br />
Comunità della Valle di Non 39 4,6 5 5,2<br />
Comunità della Vallagarina 138 6,9 7 7,2<br />
Comunità della Valle dei Laghi 14 5,7 0 5,7<br />
Comunità della Valle di Cembra 10 3,9 0 3,9<br />
Comunità della Valle di Sole 15 4,3 2 4,9<br />
Comunità delle Giudicarie 40 4,8 5 5,4<br />
Comunità di Primiero 0 0,0 8 3,6<br />
Comunità della Valle di Fiemme 19 4,2 6 5,5<br />
Comunità degli Altipiani Cimbri 4 4,2 0 4,2<br />
Valle dell'Adige 208 7,6 21 8,4<br />
Totale provinciale 714 6,0 80 6,6<br />
Tab. 3 Provincia di Trento. <strong>IVG</strong> nelle residenti in età fertile (15-49 anni) e tassi<br />
d’abortività, per distretto sanitario. Anno 2011<br />
Distretto sanitario di<br />
residenza<br />
Freq.<br />
Tasso di abortività<br />
su strutture<br />
provinciali (*)<br />
<strong>IVG</strong> in residenti<br />
su mobilità<br />
passiva<br />
Tasso di<br />
abortività<br />
corretto (**)<br />
Centro Nord 222 7,4 21 8,2<br />
Centro Sud 257 6,3 15 6,7<br />
Est 134 4,9 28 5,9<br />
Ovest 101 4,5 16 5,3<br />
Fuori provincia 200 - - -<br />
(*) Numeratore: <strong>IVG</strong> di donne residenti e in età fertile (15-49 anni); denominatore: popolazione media<br />
femminile in età fertile residente<br />
(**) Numeratore: <strong>IVG</strong> di donne residenti e in età fertile corretto con la mobilità passiva; denominatore:<br />
popolazione media femminile in età fertile residente<br />
19
Fig. 11 Provincia di Trento. Tasso di abortività <strong>volontaria</strong> (corretto) per 1.000 donne<br />
residenti in età fertile (15-49 anni). Anno 2011<br />
Per le donne residenti in Primiero la fuga extraprovinciale per <strong>IVG</strong> è pari al<br />
100%, nelle altre comunità di valle varia dallo 0,0% della valle dei Laghi, valle<br />
di Cembra e Altipiani Cimbri fino al 31,6% del Comun General de Fascia.<br />
Il tasso di abortività <strong>volontaria</strong> del 2011, “corretto” per le sole residenti in<br />
Trentino, è pari 6,6‰. Non emergono differenze statisticamente significative<br />
tra gli ambiti territoriali considerati.<br />
Considerando le donne residenti, si registra, rispetto allo scorso anno un<br />
incremento dei casi assoluti pari al 3,1%. Nell’ultimo decennio il tasso di<br />
abortività volontario presenta comunque un decremento costante, con<br />
l’eccezione dell’anno 2011 dove si registra un lieve incremento rispetto al<br />
2010.<br />
20
Fig. 12 Provincia di Trento. Tasso di abortività <strong>volontaria</strong>(corretto)/1.000 donne.<br />
Trend 2001- 2011<br />
8,5<br />
8<br />
7,5<br />
7<br />
6,5<br />
6<br />
5,5<br />
5<br />
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011<br />
Fig. 13 <strong>IVG</strong> effettuate da donne residenti. Anni 2006-2011<br />
950<br />
900<br />
850<br />
800<br />
750<br />
700<br />
909<br />
825<br />
809<br />
796<br />
775 772<br />
2006 2007 2008 2009 2010 2011<br />
La pratica contraccettiva<br />
Nel 76,7% dei casi non si registra alcuna pratica contraccettiva nei 6 mesi<br />
precedenti l’<strong>IVG</strong> (78,7% nel 2010, 79,7% nel 2009, 79,8% nel 2008 e 76,0%<br />
nel 2007). Il ricorso a metodi contraccettivi sembra essere legato soprattutto<br />
alla cittadinanza della donna: ricorrono in misura minore le donne straniere.<br />
Nel 2011 la metodica più utilizzata tra le donne che dichiarano di<br />
praticare la contraccezione, è rappresentata dagli estro progestinici, con una<br />
proporzione pari al 46,2% ( 46,9% nel 2010, 33,8% nel 2009, 36,0% nel 2008<br />
e 52% nel 2007), seguita dai metodi barriera con il 38,7% dei casi (40,7% nel<br />
2010, 55,3% nel 2009, 50% nel 2008 e 36% nel 2007). La scarsa informazione<br />
continua ad essere il motivo principale del mancato ricorso alla pratica<br />
contraccettiva (75,7% nel 2011, 75,0% nel 2010, 69,3% nel 2009, 67,0% nel<br />
21
2008 e 77,0% nel 2007), causa che risulta correlata con l’età, il titolo di studio<br />
e la cittadinanza: la scarsa informazione è la spiegazione del non ricorso alla<br />
contraccezione per le donne più giovani(< 30 anni), con bassa scolarità e per<br />
le cittadine straniere.<br />
Conclusioni<br />
Nel corso del 2011 sono state eseguite presso le strutture della Provincia<br />
di Trento 916 <strong>IVG</strong> con un lieve aumento (+0,7%) rispetto all’anno<br />
precedente. Prendendo in considerazione solamente i casi di <strong>IVG</strong> effettuate<br />
da donne residenti in Trentino (entro e fuori la provincia di Trento), si<br />
osserva un andamento temporale del tasso d’abortività in diminuzione<br />
nell’ultimo decennio, anche se in termini di frequenze assolute, nel 2011 si è<br />
registrato un aumento del 3,1% rispetto al 2010. In Italia il trend di decrescita<br />
è apprezzabile a partire dal 1998.<br />
Oltre la metà della casistica del 2011 (51,0%) è trattata presso l’istituto di<br />
cura privato Villa Bianca di Trento, ma si sottolinea un decremento graduale<br />
della proporzione di <strong>IVG</strong> effettuate presso l’istituto privato in favore di quelli<br />
pubblici. Tra quest’ultimi l’ospedale S. Chiara di Trento copre il 37,5% della<br />
casistica, mentre quello di Rovereto l’11,5%. La quota di donne trentine che<br />
nel 2011 è ricorsa ad una struttura extra-provinciale è pari al 10,0%, valore in<br />
leggera decrescita rispetto all’anno precedente (10,6%).<br />
Il tasso di abortività calcolato secondo la regione d’intervento è pari a<br />
7,2‰: tale valore, come per il 2010, risulta essere minore rispetto a quello<br />
nazionale pari che è pari al 7,8‰. Il rispettivo rapporto di abortività è<br />
166,9‰ (valore nettamente inferiore a quello nazionale, 202,5‰).<br />
Considerando invece gli stessi indicatori secondo la residenza delle donne si<br />
ottiene un tasso pari a 6,6‰ ed un rapporto pari a 163,2‰.<br />
Per quanto riguarda la casistica di donne che hanno effettuato un’<strong>IVG</strong> in<br />
Trentino, quindi per regione d’intervento, si tratta principalmente di donne<br />
nubili (53,9% dei casi) e istruite (il 72,2% ha almeno un diploma di scuola<br />
media superiore). Più di un terzo sono straniere e di queste il 62,6% proviene<br />
dall’Europa dell’Est.<br />
Nel 76,7% dei casi non è stata usata nessuna pratica contraccettiva nei 6<br />
mesi precedenti l’<strong>IVG</strong>; il principale motivo del mancato ricorso alla<br />
contraccezione rimane la scarsa informazione.<br />
La proporzione di certificazioni rilasciate da parte del consultorio (48,7%)<br />
supera per la prima volta quella relativa alle certificazioni del medico di<br />
fiducia (40,0%).<br />
22
L’assistenza ospedaliera fa registrare un livello di accessibilità (tempi di<br />
attesa tra certificazione ed intervento) che torna ai valori del 2008-2009<br />
prossimi al 50%, dopo una flessione nel 2010 (39,7%). In termini di livelli<br />
d’efficienza (degenza media) e di efficacia (bassi livelli di complicanze<br />
immediate) si registrano buone prestazioni nelle strutture provinciali, anche<br />
se si evidenzia un trend di diminuzione della proporzione di degenze entro 1<br />
giorno nell’ultimo quinquennio. L’isterosuzione secondo Karman è la<br />
metodica d’intervento più frequente, usata nel 78,3% dei casi. Si riscontra un<br />
aumento della tecnica di raschiamento negli ultimi quattro anni relativa<br />
principalmente all’ospedale di Rovereto, mentre nella struttura privata di Villa<br />
Bianca il metodo di Karman è impiegato nel 100% dei casi. Inoltre, per 43<br />
donne (tutte ricoverate al S.Chiara) l’<strong>IVG</strong> è stata effettuata secondo un<br />
approccio medico (Mifepristone).<br />
Il tasso di abortività <strong>volontaria</strong> assume valori eterogenei secondo gli<br />
ambiti territoriali della provincia di Trento, anche se le differenze non sono<br />
statisticamente significative.<br />
23