20.02.2014 Views

Elettrizzazione dei corpi - Popolis

Elettrizzazione dei corpi - Popolis

Elettrizzazione dei corpi - Popolis

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Alunne: Francesca Casali e Laura Ceresa<br />

Classe: 2H<br />

Anno scolastico: 2002/03<br />

Professore: Dal Bosco Andrea<br />

ELETTRIZZAZIONE DEI CORPI<br />

OBIETTIVO: analizzare sperimentalmente in modo qualitativo alcuni fenomeni di elettrizzazione<br />

<strong>dei</strong> <strong>corpi</strong>.<br />

1°PARTE: osservazione di un fenomeno di elettrizzazione elementare con l’uso di materiale non<br />

necessariamente presente nel laboratorio di fisica.<br />

MATERIALE UTILIZZATO: biro BIC di materiale plastico, maglione di lana, foglio di carta.<br />

Utilizzando una biro BIC di materiale plastico si è potuto notare che essa si elettrizzava per strofinio<br />

con un panno di lana. Questo fenomeno lo abbiamo dedotto per le seguenti osservazioni.<br />

Inizialmente, prima di essere strofinata con la lana, la biro non manifestava alcuna interazione con<br />

<strong>dei</strong> pezzetti di carta posti in posizione ravvicinata alla stessa. Successivamente allo strofinio, si è<br />

invece notato che i medesimi pezzetti di carta venivano attratti dalla biro quando era avvicinata ad<br />

essi.<br />

1) SITUAZIONE INIZIALE GIUSTIFICAZIONE<br />

Biro BIC<br />

Pezzettini di carta<br />

+ - + -+ - + - + - + -<br />

Neutri<br />

+ -+ - + - + -<br />

2) STROFINIO (ELETTRIZZAZIONE) GIUSTIFICAZIONE<br />

- - - + - - - + - - - + -<br />

Biro BIC<br />

Lana<br />

Elettrizzati<br />

+ + + - + + + - + + + -<br />

3) ATTRAZIONE GIUSTIFICAZIONE<br />

Q=carica elettrica Q2<br />

---+---+---<br />

Q1 F<br />

d<br />

Separazione delle cariche F<br />

nella carta (isolante)<br />

++++++<br />

- - - - - - Q1<br />

K * Q1*<br />

Q2<br />

F =<br />

2<br />

Legge di Coulomb causa dell’attrazione<br />

d


CONSIDERAZIONI<br />

A. Nota: un corpo si carica positivamente perché perde elettroni. Viceversa un corpo si carica<br />

negativamente perché acquista elettroni.<br />

B. Principio di conservazione della carica elettrica: la carica persa da un corpo è uguale a quella<br />

acquistata dall’altro.<br />

C. Convenzione: gli scienziati hanno attribuito i seguenti segni di carica ai <strong>corpi</strong> elettrizzati per<br />

strofinio con la lana:<br />

• vetro (+) carica positiva. Il panno di lana strofinato con il vetro assume invece carica<br />

negativa;<br />

• plastica (-) elettricità negativa. Il panno di lana strofinato con la plastica assume invece<br />

carica positiva.<br />

2°PARTE: osservazione di alcuni fenomeni di elettrizzazione con l’uso del materiale presente<br />

nel laboratorio di fisica.<br />

MATERIALE UTILIZZATO: macchina di Whimshurst, pendolino elettrico doppio (P), asta<br />

isolante (M) provvista ad una estremità di una sfera metallica(K), mulinello a tre punte su<br />

asta isolante, catenella di metallo.<br />

VISTA POSTERIORE DELLA MACCHINA<br />

ARMATURE DI<br />

STAGNOLA:<br />

CAUSE DELLA<br />

ELETTRIZZAZIONE<br />

DELLA MACCHINA<br />

CON CREAZIONE DI<br />

CARICHE (+) E (-)<br />

RACCOLTE<br />

RISPETTIVAMENTE<br />

NEI 2<br />

CONDENSATORI<br />

C1 , C2<br />

CONDENSATORI<br />

C1, C2: BOTTIGLIE DI<br />

LEIDA PER<br />

RACCOGLIERE LE<br />

CARICHE ELETTRICHE<br />

PRODOTTE<br />

B<br />

C1<br />

A<br />

C2<br />

ASTE MUNITE DI<br />

SPAZZOLE PER IL<br />

PRELEVAMENTO<br />

DELLE CARICHE<br />

GENERATE SULLE<br />

ARMATURE DI<br />

STAGNOLA<br />

DISCHI DI PLEXIGLASS<br />

RAVVICINATI A , B<br />

RUOTANTI IN SENSO<br />

OPPOSTO<br />

CINGHIA PER LA<br />

TRASMISSIONE<br />

DELLA ROTAZIONE<br />

MANOVELLA


VISTA ANTERIORE DELLA MACCHINA<br />

DISCHI DI PLEXIGLASS<br />

RAVVICINATI A , B<br />

RUOTANTI IN SENSO<br />

OPPOSTO<br />

A<br />

B<br />

S1<br />

S2<br />

ASTE MUNITE DI<br />

SPAZZOLE PER IL<br />

PRELEVAMENTO DELLE<br />

CARICHE GENERATE<br />

SULLE ARMATURE DI<br />

STAGNOLA<br />

ARMATURE DI<br />

STAGNOLA:<br />

CAUSE DELLA<br />

ELETTRIZZAZIONE<br />

DELLA MACCHINA<br />

CON CREAZIONE DI<br />

CARICHE (+) E (-)<br />

RACCOLTE<br />

RISPETTIVAMENTE<br />

NEI 2<br />

CONDENSATORI<br />

C1 , C2<br />

AS1<br />

R1<br />

C2<br />

C1<br />

R2<br />

AS2<br />

ASTE MOBILI CON MANICO<br />

ISOLANTE R1 , R2 ATTE A<br />

PRELEVARE LE CARICHE<br />

PRODOTTE E DEPOSITATE<br />

DALLA MACCHINA SUI<br />

CONDENSATORI C1 , C2 AL<br />

FINE DI DEPOSITARLE SULLE<br />

ASTE METALLICHE AS1 , AS2<br />

(MUNITE ALLA ESTREMITA’<br />

SUPERIORE DI SFERE<br />

METALLICHE S1 , S2)<br />

CONDENSATORI C1 , C2:<br />

BOTTIGLIE DI LEIDA PER<br />

RACCOGLIERE LE<br />

CARICHE ELETTRICHE<br />

PRODOTTE<br />

UTILIZZO DELLA MACCHINA<br />

FASE A<br />

GENERAZIONE DI CARICHE ELETTRICHE CON LA MACCHINA<br />

Il fenomeno dell’elettrizzazione <strong>dei</strong> <strong>corpi</strong> si è osservato in modo ancora più evidente usando la<br />

macchina di Whimshurst. Qui di seguito non vengono analizzati nei dettagli i principi di<br />

funzionamento della macchina (processi dovuti all’influenza di carica) ma, (fase B e seguenti), i<br />

fenomeni elettrostatici che abbiamo prodotto nell’utilizzo della macchina stessa.<br />

Girando la manovella della macchina in senso orario (freccia arancione), si sono prodotte cariche<br />

elettriche (+) e (-) che, come evidenziato negli schemi sovrastanti, la macchina ha raccolto nelle<br />

due sfere metalliche (S1 , S2). Una sfera si è caricata positivamente, l’altra negativamente.<br />

FASE B<br />

SCARICAMENTO RAPIDO DELLA MACCHINA (SCARICA A SCINTILLA)<br />

Dopo avere effettuato la fase A sopra citata, le due sfere metalliche (S1 , S2) della macchina si sono<br />

caricate (come precisato al punto precedente). Tenendo presente che l’accumulo delle cariche sulle<br />

sfere viene meglio effettuato quando esse sono poste ad una certa distanza, una volta ravvicinate le<br />

sfere è scoccata una scintilla che ha emesso luce visibile di colore biancastro - violetto. Il fenomeno<br />

è stato violento e rumoroso ed è avvenuto poiché l’aria, che normalmente è un isolante, in<br />

condizioni limite (grossa differenza di potenziale fra le due sfere caricate con carica di segno<br />

opposto poste a modesta distanza), non è più riuscita a comportarsi come tale e ha permesso la<br />

genesi di un trasferimento di carica fra le due sfere (così viene definito in gergo il fenomeno).<br />

Volendo cogliere nella realtà quello che è accaduto, si consideri quanto segue. Nell’aria secca<br />

alcune molecole componenti sono sempre ionizzate; ciò è dovuto alla ionizzazione prodotta dai<br />

raggi ultravioletti e dalla radiazione cosmica. Tali ioni (+) e (-) tendono progressivamente a<br />

dirigersi verso le sfere della macchina caricate con carica opposta. Se come sopra detto le<br />

condizioni di carica e distanza delle sfere della macchina sono opportune (si ribadisce grande carica


sulle sfere e quindi grande differenza di potenziale fra di esse e piccola distanza tra le sfere) il<br />

processo procede a valanga, con la tendenza degli ioni dell’aria a ionizzare per urto altre molecole<br />

dell’aria. Tutti gli ioni dell’aria, sia quelli presenti inizialmente che quelli prodotti successivamente<br />

a valanga, migrano verso le sfere cariche di segno opposto generando il fenomeno osservato della<br />

scarica a scintilla. Il rapido riscaldamento dell’aria e la correlata espansione della medesima ha<br />

prodotto il rumore e il crepitio che si è udito. Vi è stata quindi una analogia con il fenomeno<br />

naturale (fulmine - tuono), dove il tuono segue sempre la scarica elettrica visibile. Il suono (onda<br />

sonora) viaggia infatti nell’aria ad una velocità (340[m/s]) che molto inferiore a quella della (onda<br />

luminosa) luce che è di (300000[Km/s]). Questa è la ragione del fatto che i sensi di un osservatore<br />

esterno percepiscono l’onda sonora sempre in ritardato rispetto a quella luminosa. Questo è quanto<br />

abbiamo colto anche noi nell’esperienza sopra citata.<br />

S1<br />

S2<br />

LUCE<br />

SUONO<br />

FASE C<br />

PRELEVAMENTO DI CARICHE ELETTRICHE DALLA MACCHINA E LORO<br />

UTILIZZO PER LA VISUALIZZAZIONE UN FENOMENO ELETTROSTATICO<br />

Dopo aver azionato nuovamente la macchina di Whimshurst, essa è divenuta ancora attiva; si sono<br />

ancora accumulate cariche elettriche sulle sfere metalliche S1 , S2. Abbiamo quindi preso un’asta di<br />

metallo con manico isolante (M) munita ad una sua estremità di una sfera metallica (K). Si è poi<br />

avvicinata e posta a contatto a una delle due sfere S1 , S2 della macchina tale sfera (K) tenendo per<br />

il manico isolante con la mano l’asta (M). Si sono così prelevate delle cariche dalle sfere S1 , S2<br />

(fase 1). Questo lo si è potuto verificare avvicinando ad un pendolino elettrico doppio scarico (P), la<br />

sfera (K). Le due masse leggere di polistirolo (M) del pendolino sono state inizialmente (fase 2)<br />

attratte dalla sfera (K). Tali masse hanno quindi raccolto per contatto con la sfera (K) della carica di<br />

uguale segno. Abbiamo poi allontanato l’asta unita alla sfera (K). Si è osservato quindi che le due<br />

masse del pendolino si respingevano (fase 3). Ciò si è manifestato per la repulsione esistente fra<br />

<strong>corpi</strong> carichi con carica di eguale segno.<br />

P<br />

M<br />

M<br />

+ - + - + - + -<br />

PENDOLINO<br />

ELETTRICO<br />

DOPPIO<br />

QUANDO E’<br />

SCARICO<br />

+ - +<br />

- + -<br />

ASTA DI METALLO<br />

CON MANICO<br />

ISOLANTE (M) E SFERA<br />

(K) SCARICA<br />

Fase 1<br />

MIGRAZIONE DI<br />

PARTE DELLA CARICA<br />

DALLA SFERA S1<br />

S1<br />

S2<br />

+ -<br />

- - -<br />

---<br />

K<br />

M<br />

ASTA DI METALLO CON<br />

MANICO ISOLANTE (M) E<br />

SFERA (K) CARICA


Fase 2<br />

LE MASSE DEL PENDOLINO,<br />

INIZIALMENTE SCARICHE, SI<br />

AVVICINANO ALLA SFERA K<br />

ELETTRIZZATA<br />

- -<br />

K<br />

- - -<br />

---<br />

M<br />

MIGRAZIONE DI PARTE<br />

DELLA CARICA DALLA SFERA K<br />

Fase 3<br />

- - - - - -<br />

(F) E’ LA FORZA<br />

REPULSIVA AGENTE<br />

SU CIASCUNA DELLE<br />

SFERETTE CARICHE<br />

DEL PENDOLINO<br />

F<br />

F<br />

FASE D<br />

VISUALIZZAZIONE DI UN ALTRO FENOMENO ELETTROSTATICO<br />

Si è collegata un’estremità di una catenella metallica con l’ago di supporto (AGO) (retto da un’asta<br />

isolante verticale su treppiede) di un piccolo mulinello a tre punte e l’altra estremità della catenella<br />

con una delle aste (AS1 o AS2) di cui è provvista la macchina di Whimshurst. Quando abbiamo<br />

azionato la macchina (rotazione della manovella), si è potuto notare quanto segue. Il mulinello pian<br />

piano ha iniziato a ruotare attorno al suo asse (o). La spiegazione è dovuta al potere delle punte. Il<br />

mulinello a tre punte ha assunto la carica elettrica relativa all’asta (AS1 o AS2) a cui era collegato.<br />

Gli ioni dell’aria di segno opposto sono stati attratti dalle tre punte del mulinello (potere delle<br />

punte). Nell’impatto con le punte delle aste del mulinello si sono generane tre forze (F) non<br />

equilibrate. Tali forze hanno prodotto un momento risultante (MOM) non nullo rispetto all’asse di<br />

rotazione (o) del mulinello. Il mulinello pertanto ha cominciato a ruotare.<br />

+ - ( IONI DELL’ARIA )<br />

PIANTA<br />

(o) + AS1 AS2 F +<br />

- d<br />

- + ++ -- - -<br />

AGO -<br />

(o)<br />

+ MOM<br />

CATENELLA METALLICA -<br />

DIREZIONE AVVICINAMENTO IONI ARIA<br />

F<br />

MOM = 3 * F * d<br />

-<br />

-<br />

+<br />

F


CONSIDERAZIONI FINALI<br />

OSSERVAZIONI<br />

I fenomeni sopra riportati ed analizzati macroscopicamente hanno permesso a noi di interpretare<br />

qualitativamente cosa accade a livello microscopico in un sistema elettrizzato. Questo ci ha dato<br />

quindi la possibilità di elaborare alcuni modelli concettuali di tali fenomeni.<br />

PRECAUZIONI<br />

E’ necessario prestare molta attenzione nell’utilizzo della macchina di Whimshurst perché essa,<br />

accumulando cariche elettriche, può causare per contatto con l’operatore lo scaricamento di carica<br />

elettrica nel suo corpo. In gergo la corrente elettrica correlata a tale scaricamento è definita “scossa<br />

elettrica”. Si raccomanda quindi all’operatore di prendere contatto con i soli elementi isolanti di cui<br />

è provvista la macchina. Dopo l’uso è anche importante scaricare la macchina ponendo a contatto le<br />

due sfere metalliche (A1 , A2). Come sopra illustrato tale scaricamento produrrà un onda luminosa<br />

che è seguita da un’onda sonora.<br />

DIFFICOLTA’ INCONTRATE<br />

Nessuna.<br />

TEMPO IMPIEGATO<br />

Il tempo impiegato per svolgere l’esperienza è stato di circa 40 minuti.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!