Italian Bamboo Rodmakers Association Anno 5 Numero 8 Gennaio ...
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Pagina 26<br />
<strong>Bamboo</strong> Journal<br />
Ovvero la posizione del baricentro condizionerà la<br />
frequenza di vibrazione della canna e la sua capacità<br />
di muoversi più o meno velocemente nello spazio.<br />
È intuitivo (sic) come sia conveniente spostare la massa<br />
più in basso il possibile , vicino alla mano che genera<br />
l'impulso, per sfruttare al meglio l'aumento di frequenza<br />
della vibrazione propria del fusto e ridurre gli<br />
effetti dei fenomeni legati all'inerzia dell'attrezzo.<br />
Il taper di una canna da pesca è quella serie ordinata<br />
di rastremazioni che consente di avere un attrezzo<br />
leggero, flessibile e modulare; quella distribuzione<br />
scalata e coerente di spessori che consente un certo<br />
campo di distanze di lancio in pesca; di resistere<br />
all’azione del pesce; di imprimere una certa velocità<br />
alla linea impegnando la minor quantità di energia.<br />
Apriamo un paragrafo che parla di energia? Di qualità<br />
dell’energia, di entropia. (l’entropia misura la quantità<br />
di energia ricavabile da un processo e utilizzabile<br />
per produrre lavoro)…<br />
torniamo a parlare della legge di Murphy, della grande<br />
Puttana (madre natura), del caos che alla fine pervaderà<br />
l’universo intero, (non subito e non assolutamente<br />
certo) dio coincide con l’entropia dell’universo?<br />
Alla fine resterà solo lei … una grande quantità di e-<br />
nergia inutilizzabile!<br />
Ci vuole più energia a controllare il movimento e le<br />
accelerazioni in un lancio veloce alla TLT o in uno più<br />
lento affidato alla canna? Se alla fine la mosca arriva<br />
alla stessa distanza il confronto sembrerebbe di pareggio<br />
ma la qualità dell’energia usata ben diversa, più<br />
raffinata e dispendiosa la prima della seconda, il bilancio<br />
energetico globale, la differenza di entropia, a<br />
favore di quest’ultima (dalla seconda abbiamo un risparmio,<br />
abbiamo usato energia meno “raffinata”).<br />
Sarà forse per questo che le canne morbide, umane e<br />
le tecniche di lancio poco raffinate hanno maggior<br />
seguito. Viene spontaneo seguire la strada meno difficile.<br />
In montagna in genere si va verso la discesa. Poi ci si<br />
pente. Ne ho avuto innumerevoli riprove. Perso il<br />
sentiero non bisogna mai prendere il primo che porta<br />
giù, vi posso garantire che in capo a mezz’ora sarete<br />
costretti a risalire al punto di partenza. Fatte alcune<br />
esperienze poi è divertente osservare come si comportano<br />
nei boschi i cercatori di funghi o gli escursionisti.<br />
Le “capre” stanno sempre in alto, le “mucche” tendono<br />
al fondo. È anche questa una legge naturale.<br />
Se foste pastori per cercare una vacca persa nel pascolo<br />
dovreste armarvi di pazienza e andare a cercare in<br />
tutti i buchi ciechi che ci sono a fondo valle, se siete<br />
fortunati la vacca persa la trovate già sulla strada. Con<br />
le capre è facile: si guarda in su, saranno quasi sicuramente<br />
sul crinale, dovete solo salire a prenderle.<br />
Altro discorso riguarda gli asini. ho sentito definire<br />
l’asino come il geometra della montagna! Mi ci sono<br />
sbellicato dal ridere, ma se avete passeggiato in un<br />
pascolo dove gli asini hanno tracciato i sentieri la<br />
facilità del passo è stata individuata dal loro percorso,<br />
salgono con costanza, aggirano gli ostacoli programmando<br />
un percorso lineare senza salti e repentini<br />
cambi di direzione.<br />
Adesso in montagna ci si va in macchina e i percorsi<br />
degli alpeggi sono diventati carrozzabili, la prima<br />
guerra mondiale sulle Alpi aveva ampliato le mulattiere<br />
e create di nuove, i sentieri tracciati dagli asini e<br />
dai muli esistono tuttora ma hanno ormai perso la<br />
memoria delle some. Molte cose si possono apprezzare<br />
percorrendo questi sentieri: il tratto poco impegnativo<br />
che interrompe a tratti la salita ripida che ti spacca<br />
le gambe e strozza il fiato, la evidente deviazione<br />
che raggiunge una fonte, il procedere appena sotto i<br />
crinali, protetti dal vento ma con frequenti vedute sui<br />
due lati della montagna... Mi sto perdendo dietro ai<br />
ricordi di passeggiate facili e affascinanti su mulattiere<br />
che sembrano progettate da un fisiatra.<br />
Anche in montagna si deve utilizzare un criterio di<br />
selezione dell’energia. Le capre lo sanno, lo sanno<br />
anche le mucche ma se ne fregano. È preferibile mantenere<br />
alto il livello dell’energia potenziale: la quota, a<br />
discapito dell’energia cinetica: la velocità; il mantenere<br />
quota ha un vantaggio entropico, conserva l'energia.<br />
<strong>Italian</strong> <strong>Bamboo</strong> <strong>Rodmakers</strong> <strong>Association</strong>