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Donna Impresa Magazine SPECIALE DONNE: E' intelligente, ma non si applica Valeriana Mariani

E’ giunto il momento affinché, fra le tante innovazioni, fra le tante affermazioni, fra le tante battaglie, si ricrei una moderna amalgama della comunicazione, del fare e dell’agire. Occorre che i valori dei generi si integrino, senza scimmiottarsi. Occorre educare le nuove generazioni ... continua sul PDF e/o su http://www.donnaimpresa.com . All' interno: Valeriana Mariani, Marzia Roncacci, Cecilia Villani, Bianca Maria Lucibelli, Lorena Magliocco, Simonetta Lein, Adriana Agostini , Diana Alexandroae, Rosa Maria Mondragon. http://www.donnaimpresa.com

E’ giunto il momento affinché, fra le tante innovazioni, fra le tante affermazioni, fra le tante battaglie, si ricrei una moderna amalgama della comunicazione, del fare e dell’agire. Occorre che i valori dei generi si integrino, senza scimmiottarsi. Occorre educare le nuove generazioni ... continua sul PDF e/o su http://www.donnaimpresa.com . All' interno: Valeriana Mariani, Marzia Roncacci, Cecilia Villani, Bianca Maria Lucibelli, Lorena Magliocco, Simonetta Lein, Adriana Agostini , Diana Alexandroae, Rosa Maria Mondragon. http://www.donnaimpresa.com

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A partire dal suo inizio nel 2007, la cri<strong>si</strong> economica<br />

mondiale ha rischiato almeno tre volte di sfociare in un<br />

crollo totale: nell’autunno del 2008, dopo il fallimento di<br />

Leh<strong>ma</strong>n Brothers e il panico sui mercati finanziari, nei<br />

primi me<strong>si</strong> del 2009, appena pri<strong>ma</strong> del varo del primo<br />

quantitative ea<strong>si</strong>ng e, di nuovo, a cavallo tra il 2011 e il<br />

2012, all’apice della cri<strong>si</strong> del debito in Europa. Le<br />

politiche “tappabuchi” avviate in ciascuna di tali occa<strong>si</strong>oni<br />

hanno evitato il blocco totale dei mercati finanziari, e<br />

quindi anche del <strong>si</strong>ste<strong>ma</strong> economico mondiale, che<br />

avrebbero portato a scenari da terza guerra mondiale.<br />

Ma <strong>non</strong>ostante le iniezioni senza precedenti di liquidità, e<br />

un periodo <strong>ma</strong>i così protratto di interes<strong>si</strong> reali a zero,<br />

l’economia, dopo più di cinque anni di cri<strong>si</strong>, continua a<br />

essere moribonda in Europa, stagnante in termini reali<br />

nella <strong>ma</strong>ggior parte del resto del mondo e in forte<br />

rallentamento nei pae<strong>si</strong> emergenti. I responsabili delle<br />

politiche economiche mondiali <strong>non</strong> <strong>si</strong> sono finora<br />

distaccati dagli strumenti politici che sono un dog<strong>ma</strong> del<br />

neoliberismo: la politica monetaria intesa come<br />

toccasana per ogni proble<strong>ma</strong>, l’austerità fiscale mirata in<br />

primo luogo a diminuire l’incidenza del costo della<br />

<strong>ma</strong>nodopera su quello comples<strong>si</strong>vo di produzione. Il<br />

quadro che abbiamo tracciato qui sopra, pur limitando<strong>si</strong><br />

agli sviluppi degli ultimi me<strong>si</strong>, parla chiaramente di una<br />

<strong>si</strong>tuazione globale costantemente esposta al rischio di un<br />

crollo e che nel migliore dei ca<strong>si</strong> porterà solo al vicolo<br />

chiuso di una lunga stagnazione. L’incapacità del potere<br />

politico ed economico di andare al di là della ripetizione<br />

auto<strong>ma</strong>tica dei vecchi modelli, così come l’inefficienza<br />

delle sue azioni, sono or<strong>ma</strong>i evidenti da lungo tempo e la<br />

sfiducia che generano in tutto il mondo è senz’altro uno<br />

dei fattori che hanno portato negli ultimi due anni milioni<br />

di persone a protestare a livello globale nelle forme più<br />

varie e nei pae<strong>si</strong> più disparati. Quella che sta gestendo la<br />

cri<strong>si</strong> <strong>non</strong> è più semplicemente una burocrazia, <strong>ma</strong> è<br />

diventata una vera e propria “bancarottocrazia”, come la<br />

ha definita giustamente l’economista greco Yanis<br />

Varoufakis. Fra vecchie clas<strong>si</strong> dirigenti che continuano a<br />

fare il loro canto del cigno <strong>non</strong>ostante lo stato vegetativo<br />

(a voler essere ottimisti) in cui soggiace la comunità<br />

internazionale e le nuove leadership che stanno<br />

avanzando prepotentemente, qualcuno in Italia, sulla scia<br />

del “Poveri <strong>ma</strong> belli” il titolo di un vecchio film di Dino Ri<strong>si</strong><br />

che ha <strong>si</strong>mboleggiato la storia del costume italiano, ha<br />

pensato di cogliere opportunità commerciali in un<br />

continente, quello a<strong>si</strong>atico, intenzionato a scrollar<strong>si</strong> di<br />

dosso lo status di “catena di montaggio”. Lo sfruttamento<br />

delle opportunità commerciali attraverso un uso efficiente<br />

delle risorse è di fatto al centro della mis<strong>si</strong>one odierna in<br />

Cina proposta da Only Italia il cui obiettivo generale è<br />

promuovere la crescita e la competitività dell'industria<br />

italiana valorizzando meglio le potenzialità di crescita dei<br />

pae<strong>si</strong> terzi, nella fattispecie l'economia in espan<strong>si</strong>one<br />

della Cina. La mis<strong>si</strong>one intende inoltre rafforzare la<br />

cooperazione economica e aiutare le imprese italiane ad<br />

accedere al mercato cinese sulla base di nuove priorità<br />

della politica cinese che puntano sul benessere della<br />

popolazione (negli ultimi anni <strong>si</strong> è parlato anche di<br />

“felicità”), sull'assoluta priorità da dare al rafforzamento<br />

dello sviluppo sociale. La vecchia concezione di vita va<br />

via via disperdendo<strong>si</strong> dunque, anche con un certo senso<br />

di fallimento rispetto a quello che <strong>non</strong> è riuscita ad<br />

ottenere: l'inquinamento e la devastazione ambientale<br />

sono cresciuti a livelli mostruo<strong>si</strong>, il gap dei redditi è<br />

diventato uno dei più gravi del mondo, la corruzione <strong>non</strong><br />

è stata per nulla abbattuta ed è diventata uno dei<br />

problemi più gravi che minacciano la legittimità del<br />

partito. Da questo punto di vista la leadership uscente<br />

lascia una Cina che è cresciuta enormemente <strong>ma</strong> nella<br />

quale sono anche cresciuti enormemente i problemi:<br />

un'eredità grandiosa e al tempo stesso terribile alla<br />

nuova leadership che adesso dovrà prenderla in <strong>ma</strong>no.<br />

Ciò <strong>non</strong>ostante, secondo diver<strong>si</strong> economisti cine<strong>si</strong>,<br />

mentre gli Stati Uniti sono stati danneggiati seriamente<br />

dall’inizio della cri<strong>si</strong>, in Cina lo scenario negativo sta<br />

svolgendo<strong>si</strong> più lentamente, dando in questo modo al<br />

governo e al settore industriale di sviluppare una<br />

strategiadimercatopiùeffettivaealungo termine.<br />

Only Italia: progetto di<br />

promozione del <strong>ma</strong>de in<br />

Italy nato su iniziativa di<br />

Irene Pivetti che <strong>si</strong> è<br />

fatto strada nel mercato<br />

del Drago.<br />

L’obiettivo è quello di fornire un modello di<br />

bu<strong>si</strong>ness che permette alle aziende<br />

italiane di ottenere vi<strong>si</strong>bilità. Non più<br />

aziende italiane che <strong>si</strong> affacciano<br />

impreparate su un mercato sconosciuto,<br />

dunque, bensì un <strong>si</strong>ste<strong>ma</strong> che mette a<br />

dispo<strong>si</strong>zione le competenze di un team di<br />

esperti italiani e cine<strong>si</strong> che uniscono le<br />

forze per lanciare in Cina prodotti italiani.<br />

Il criterio per partecipare? Prodotti italiani<br />

al 100%.<br />

Cito testualmente, Irene “La mis<strong>si</strong>one di Only Italia è cavalcare la<br />

cri<strong>si</strong> per trasfor<strong>ma</strong>rla in opportunità capovolgendo le logiche<br />

conservative e le strategie giocate in difesa a favore di un<br />

approccio efficace ed aggres<strong>si</strong>vo ai mercati emergenti e<br />

abbandonando l'idea che es<strong>si</strong> rappresentino una minaccia per<br />

concorrenza spesso sleale. L'export del Made in Italy in Cina è<br />

un'opportunità di crescita per le aziende della rete”. Opportunità<br />

concrete di internazionalizzazione, dunque ...<br />

Si. La nostra è una mis<strong>si</strong>one che rientra nella serie delle "Mis<strong>si</strong>oni per<br />

la crescita" finalizzate ad aiutare le imprese italiane, in particolare le<br />

piccole e medie imprese, ad accedere e trarre profitto dal mercato<br />

a<strong>si</strong>atico, ed in particolare cinese, <strong>non</strong>ché approfondendo la<br />

cooperazione politica bilaterale in diver<strong>si</strong> settori al fine di incentivarne<br />

sviluppo e la competitività. Only Italia raccoglie ricerche, anali<strong>si</strong> di<br />

rischio e previ<strong>si</strong>oni nel breve-medio periodo sul continente a<strong>si</strong>atico e<br />

sulla Cina, e risponde all’e<strong>si</strong>genza di fornire uno strumento alle<br />

imprese italiane che <strong>si</strong> affacciano su quei mercati, che stanno<br />

valutando le strategie d’ingresso oppure che sono già presenti con<br />

investimenti e che neces<strong>si</strong>tano perciò di infor<strong>ma</strong>zioni aggiornate e di<br />

prospettiva sulla politica, l’economia, il bu<strong>si</strong>ness environment e le<br />

opportunità legate all’ambiente ed alle energie pulite, al settore<br />

sanitario, alimentare e bevande, <strong>ma</strong>cchinari, automotive, retail e<br />

distribuzione, beni di lusso, chimico. L’originalità - e qui sta il nostro<br />

più inci<strong>si</strong>vo contributo - è che <strong>si</strong> tratta di un rapporto di carattere<br />

previ<strong>si</strong>onale, <strong>non</strong> una mera fotografia dello status quo. Tuttavia,<br />

l’osservazione di tendenze storiche ed una solida conoscenza del<br />

contesto attuale ci hanno consentito di sviluppare e proporre gli<br />

scenari qui esposti. Fino a poco tempo fa la Cina rappresentava<br />

soprattutto una piattafor<strong>ma</strong> di produzione, approvvigionamento ed<br />

esportazione, oggi è sempre più rilevante quale fonte di investimenti<br />

diretti esteri e per il fatto che vi ri<strong>si</strong>ede una popolazione dinamica ed<br />

imprenditoriale che rappresenta un quinto del pianeta ed ha la<br />

pos<strong>si</strong>bilità di studiare, viaggiare, investire e lavorare all’estero.<br />

Altro grande elemento di novità che offriamo è la pos<strong>si</strong>bilità di testare i<br />

prodotti: il feedback è immediato, i clienti toccano con <strong>ma</strong>no il<br />

prodotto e, in base alle vendite, capiamo anche quali sono i loro gusti.<br />

Nel contempo, le location particolari di cui disponiamo, facilmente<br />

raggiungibili da ogni angolo della Cina, permettono di attrarre gli<br />

operatori commerciali, i buyer. Le aziende italiane aderenti hanno la<br />

pos<strong>si</strong>bilità di vendere il proprio prodotto, adeguatamente<br />

sponsorizzato, in grandi corner multi<strong>ma</strong>rca dedicati presso grandi<br />

catene di distribuzione, prime per importanza in Cina e tra le più<br />

rino<strong>ma</strong>te a livello mondiale.<br />

Con quale criterio selezionate le vostre aziende?<br />

I criteri di selezione sono sostanzialmente due: i prodotti devono<br />

essere retail e <strong>ma</strong>de in Italy al 100%. Parliamo principalmente di<br />

moda, gioielleria e bigiotteria, cosmetici e anche di gastronomia.<br />

Inoltre, quando l'azienda ci propone i suoi prodotti, noi chiediamo un<br />

feedback sulla base della valutazione vi<strong>si</strong>va del prodotto e sulla fascia<br />

di prezzo direttamente, aiutando in questo modo la società a puntare<br />

su determinati prodotti piuttosto che altri.<br />

Promozione dei brand italiani, dunque, <strong>ma</strong> sono solo <strong>ma</strong>rchi di<br />

lusso?<br />

Noi miriamo a quel target che è rappresentato dal numero sempre<br />

crescente di cine<strong>si</strong> che ambiscono al prodotto italiano, <strong>non</strong><br />

necessariamente rappresentato da <strong>ma</strong>rchi noti. Non parliamo quindi<br />

di lusso nel senso stretto del termine, quanto piuttosto di prodotti di<br />

qualità e di fascia medio-alta.<br />

Perché la Cina è così interessata al <strong>ma</strong>de in Italy?<br />

Il Made in Italy ha un forte appeal sul consu<strong>ma</strong>tore cinese e ciò vale<br />

anche per cibo e vino, prodotti evocativi dello stile di vita italiano,<br />

sebbene ancora percepiti principalmente come status symbol.<br />

Fortunatamente, in Italia abbiamo ancora la capacità di far percepire<br />

all'estero il pregio dei nostri prodotti. Oggi, per il consu<strong>ma</strong>tore di<br />

fascia medio-alta cinese, il prodotto <strong>ma</strong>de in Italy è <strong>si</strong><strong>non</strong>imo<br />

innanzitutto di qualità, ed in secondo luogo è evocativo di un certo<br />

stile di vita, quello europeo, che ha il fortis<strong>si</strong>mo potere di attrarre<br />

clienti. Dei nostri prodotti agro-alimentari i cine<strong>si</strong> apprezzano in modo<br />

particolare le garanzie relative alla <strong>si</strong>curezza alimentare, as<strong>si</strong>curate<br />

dalla nor<strong>ma</strong>tiva italiana in <strong>ma</strong>teria. <strong>E'</strong>, questo, un te<strong>ma</strong> molto sen<strong>si</strong>bile<br />

in un paese in cui <strong>si</strong> sono verificati scandali relativi a ca<strong>si</strong> di<br />

intos<strong>si</strong>cazione e contraffazione alimentare che hanno avuto una forte<br />

risonanza nell'opinione pubblica. Altro aspetto molto importante per i<br />

cine<strong>si</strong> è l'autenticità, che noi pos<strong>si</strong>amo garantire in quanto lavoriamo<br />

a diretto contatto con i produttori, accorciando pertanto la filiera e<br />

Li Jianping e Irene Pivetti, nominata Pre<strong>si</strong>dente di Italy China Friendship Association.Giugno 2013<br />

“Finalmente<br />

scesa dal “banco<br />

degli accusati”,<br />

l’industria cinese è<br />

passata dalla<br />

copia alla cultura<br />

del branding,<br />

investendo in<br />

innovazione<br />

tecnologica e<br />

scegliendo di<br />

competere sui<br />

mercati di alta<br />

gam<strong>ma</strong>. Il<br />

Florentia Village:<br />

outlet a nord di<br />

Pechino con le<br />

grandi firme della<br />

moda italiana in<br />

una città<br />

im<strong>ma</strong>ginaria che<br />

riproduce un finto<br />

Colosseo, finte<br />

case fiorentine e<br />

finti canali<br />

veneziani, lo<br />

dimostra.”<br />

selezionando le produzioni migliori e più adatte al mercato cinese, <strong>si</strong>a<br />

nella fascia entry level <strong>si</strong>a nell'alto di gam<strong>ma</strong>.<br />

Altri progetti di promozione dei <strong>ma</strong>rchi italiani in Cina sono falliti.<br />

Qual è stato il vostro punto di forza?<br />

Nel nostro progetto sono presenti tre importanti elementi di<br />

innovazione. Il primo è che Only Italia ha un network fortemente<br />

integrato con le strutture governative e con i canali commerciali della<br />

Repubblica Popolare Cinese. Potrà sembrare meno “eroico” agli<br />

imprenditori italiani, però funziona. Altro punto di forza è che <strong>si</strong>amo<br />

consapevoli del fatto che il <strong>ma</strong>de in Italy ci difende bene, <strong>ma</strong> <strong>non</strong> è il<br />

caso che ce ne stiamo seduti sugli allori: è assurdo pensare che il<br />

<strong>ma</strong>de in Italy in Cina “<strong>si</strong> vende da solo”, per così dire… c'è bisogno di<br />

un <strong>ma</strong>rketing specifico per quel mercato, i consu<strong>ma</strong>tori cine<strong>si</strong><br />

vogliono il prodotto italiano nella sua unicità, o piuttosto un prodotto

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