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SCI e SNOWBOARD FUORIPISTA<br />

Una selezione di 10 spot nelle Alpi ,<br />

(+ 1 dall’altra parte del mondo)<br />

a cura di <strong>Avalco</strong> <strong>Travel</strong><br />

www.avalcotravel.com<br />

Tra i molti resort nell’arco alpino che si prestano bene allo sci o snowboard fuoripista, ne proponiamo 10,<br />

divisi per regione o area, noti e meno noti, ma scelti volutamente con caratteristiche diverse per tipologia<br />

di offerta, tipo di ambiente e terreno, impegno tecnico e fisico.<br />

Più un resort dall’ altra parte del mondo, e precisamente in Argentina, per chi vuole praticare il freeride<br />

anche durante la nostra estate.<br />

I possibili itinerari sono solo menzionati o descritti in modo sintetico, volendo dare al lettore<br />

semplicemente uno spunto per scegliere una prossima destinazione. Va da sé che, una volta sul posto, sarà<br />

consigliabile informarsi presso i gestori degli impianti o meglio presso le guide alpine locali.<br />

Alcuni itinerari descritti sono facili e piuttosto evidenti; in generale vi si troveranno abbastanza spesso<br />

tracce di sciatori. Attenzione però a seguire le tracce esistenti: a volte possono portare su varianti<br />

imprevedibili ed in questo caso ci si può trovare in difficoltà.<br />

Altri percorsi sono più impegnativi oppure poco frequentati: se non si è già dei freeriders esperti e<br />

tecnicamente autonomi, sarà indispensabile farsi assistere da una guida alpina.<br />

www.avalcotravel.com


LA NOSTRA SELEZIONE:<br />

1. ITALIA / FRANCIA: Cesana Torinese 1360 m e Montgenevre 1850 m<br />

Accesso stradale: da Torino - Oulx<br />

Dislivelli: 500 – 800 m<br />

Livello tecnico degli itinerari: facile.<br />

Periodo consigliato: dicembre – marzo.<br />

Cesana Torinese – Mongenevre è un comprensorio sciistico esattamente sui due lati della frontiera,<br />

sospeso tra la valle di Susa ed il Briançonnais. La zona gode di un buon innevamento ed è ideale<br />

per i freeriders alle prime armi.<br />

Dopo una recente nevicata tutti i fuoripista vengono rapidamente tracciati, per cui è<br />

raccomandabile prendere le prime corse degli impianti alla mattina presto, e godersi così un po’ di<br />

neve vergine.<br />

Da Cesana segnaliamo due facili percorsi divenuti classici: la discesa dalla stazione a monte della<br />

seggiovia Sagna Longa 2025 m per i boschi del versante nord, e la più lunga discesa dalla stazione<br />

a monte della seggiovia Montanina 2215 m (Colle Bercia) per i pendii sottostanti la Rocca<br />

Remolon e la valle Sagnera, con esposizione nord-est, fino alla strada che collega Cesana con<br />

Bousson.<br />

Sul lato francese, da Montgenevre gli itinerari migliori, per tipo di terreno ed esposizione (nord)<br />

sono quelli che partono dall’arrivo della seggiovia del Colletto Verde 2580 m verso il Vallone dei<br />

Mandarini, e possibilità di scendere fino al colle di Monginevro.<br />

Sul versante opposto, gli impianti portano al colle dell’ Alpet 2435 m. Da qui si può affrontare la<br />

facile discesa del vallone delle Bausses che scende fino alla strada tra il colle stesso e Clavière.<br />

Questo itinerario, essendo orientato a sud, è fattibile solo in pieno inverno, dato che in stagione<br />

avanzata la neve può essere troppo umida o addirittura assente nella parte inferiore.<br />

Molte altre possibilità di fuoripista vengono offerte dalle stazioni contigue (San Sicario, Sauze d’Oulx<br />

e Sestrière) dell’ampio comprensorio Via Lattea.<br />

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2. PIEMONTE: Macugnaga 1200 m, Val d’Ossola<br />

Accesso stradale: da Domodossola.<br />

Dislivelli: 570 -1640 m<br />

Livello tecnico degli itinerari: medio / difficile<br />

Periodo consigliato: gennaio-aprile.<br />

Macugnaga, antica comunità walser, è un paesino della val d’Ossola arroccato alla base della<br />

impressionante pareste est del Monte Rosa, la più alta delle Alpi e la sola confrontabile con le<br />

grandi vette dell’ Himalaya.<br />

A causa della orografia, non sono molti i versanti sciabili della montagna. Tuttavia, ci sono due zone<br />

veramente interessanti e poco conosciute.<br />

La prima è quella del Burki - Belvedere, dove una seggiovia porta dalla frazione Pecetto 1350 m<br />

fino a quota 1930 m proprio sotto la parete del Rosa. Da qui, l’itinerario di fuoripista più consigliato<br />

è quello che scende lungo la sinistra orografica della morena, molto spettacolare e senza difficoltà,<br />

se non quella dell’orientamento in assenza di tracce.<br />

La seconda si sviluppa sul versante del Monte Moro. In funivia da Staffa 1250 m si sale al passo di<br />

Monte Moro 2800 m, da dove si gode di una straordinaria vista sul Monte Rosa.<br />

Dalla stazione a monte occorre prendere un corto skilift e quindi continuare (a piedi o in sci) fino al<br />

passo Mondelli, da cui inizia una lunghissima e ripida discesa (esposizone prevalente: sud) sull’<br />

omonima località, un villaggio di pochi abitanti a quota 1180m, dove il tempo si è fermato.<br />

La discesa è varia e continua, e la scelta dei passaggi mai banale. In stagione avanzata potrebbe<br />

essere necessario completare la discesa a piedi, per mancanza di neve nella parte bassa.<br />

Occorre organizzarsi preventivamente per il recupero in auto a Mondelli.<br />

Un’altra discesa, veramente lunga ed in ambiente spettacolare, porta dal Monte Moro a Saas<br />

Almagell, sul versante svizzero, passando per il lago artificiale di Mattmark.<br />

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3. VALLE D’AOSTA: Chamois 1815 m, Valtournanche<br />

Accesso stradale: Chatillon – Buisson<br />

Dislivelli: 500 -900 m<br />

Livello tecnico degli itinerari: facile / medio<br />

Periodo consigliato: dicembre - marzo<br />

Chamois è un paesino delizioso e particolare. Situato a quota 1815 m (il comune più alto della Valle<br />

d’Aosta) è un balcone sulla Valtournanche con bella vista sul Cervino e le vette circostanti.<br />

La cosa attraente è che in inverno è raggiungibile dal fondovalle solo tramite la telecabina, quindi<br />

non ci sono auto ! Così si può godere di una tranquillità impagabile.<br />

Gli impianti portano fino ai 2500 m della Punta Fontana Fredda. Le piste si sviluppano sul<br />

versante sud, dove sono possibili diversi percorsi di fuoripista verso Foresus e Crepin. Questi<br />

itinerari sono abbastanza corti e facili, ideali per un riscaldamento mattutino prima di tuffarsi nel<br />

selvaggio e boscoso versante nord della Punta Fontana Fredda.<br />

Sul lato nord sono possibili diverse linee di discesa; la più classica scende nel centro del vallone di<br />

Cheneil a quota 2100 m e quindi traversa a Chanleve e Valtournanche.<br />

Per tornare al parcheggio di Buisson si può utilizzare il bus navetta (accertarsi che sia in funzione),<br />

oppure occorre organizzarsi preventivamente con auto propria.<br />

Date le caratteristiche dei pendii, Chamois è uno spot ideale dopo una recente nevicata, ed in<br />

generale è raccomandata per chi inizia le sue prime curve nel freeride.<br />

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4. FRANCIA: La Grave 1417 m, valle della Romanche<br />

Accesso stradale: da Torino – Briançon .<br />

Dislivelli: 1800 m<br />

Livello tecnico degli itinerari: medio / difficile/ sci ripido<br />

Periodo consigliato: dicembre - marzo<br />

La Grave era un piccolo borgo montano inizialmente noto soprattutto agli alpinisti, poiché situato<br />

in bella posizione ai piedi dell’imponente massiccio della Meje, una montagna prestigiosa di quasi<br />

4000 m e celebre per le sue vie impegnative in ghiaccio e roccia.<br />

Pur disponendo solo di un impianto principale, La Grave ha destato subito l’interesse dei freeriders<br />

ed ora è diventato uno spot d’eccellenza per questo sport.<br />

Come resort è rimasto piccolo, poiché le possibilità dello sci di pista sono limitate se messe a<br />

confronto con i comprensori vicini .<br />

La telecabina porta fino a quota 3210 m sul ghiacciaio della Girose. Da qui si gode una vista<br />

incredibile sul severo e ghiacciato versante nord della Meje.<br />

Gli itinerari si sviluppano tutti sui pendii orientati a nord che scendono sul fondovalle. Alcuni di<br />

essi sono complessi come percorso e presentano tratti decisamente impegnativi (canali e salti di<br />

rocce); ma almeno due linee sono fattibili anche da un freerider di media esperienza.<br />

Il più semplice e frequentato scende a sinistra (ovest) della telecabina e passa per il rifugio<br />

Chancel. Nella parte inferiore, sotto il rifugio, occorre piegare decisamente ad est (per evitare le<br />

barre rocciose sottostanti) e per boschi fare ritorno alla stazione a valle della funivia.<br />

Il secondo percorso classico passa a destra (est) della telecabina, attraversando in parte il<br />

ghiacciaio del Vallon. Alcuni tratti sono un po’ ripidi, ma senza crepacci. Nella parte bassa ci si<br />

ricongiunge al primo itinerario nei pressi dei Chalet de Chal Vachere a quota 1850 m.<br />

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5. LOMBARDIA: Madesimo 1560 m, Val Chiavenna<br />

Accesso stradale: Lecco - Colico<br />

Dislivelli: 300 -1300 m<br />

Livello tecnico degli itinerari: facile /medio / difficile / sci ripido<br />

Periodo consigliato: dicembre – marzo<br />

Situata sul versante meridionale del Passo dello Spluga, Madesimo, oltre che essere un vasto resort<br />

per lo sci di pista, offre anche parecchi itinerari di freeride.<br />

L’innevamento è spesso abbondante, il livello tecnico dei percorsi copre tutte le esigenze, ed anche le<br />

esposizioni sono diverse, passando dai canali nord del Groppera ai soleggiati pendii della Val di Lei.<br />

Tutti gli itinerari con maggiore dislivello partono dalla stazione a monte della funivia del Pizzo<br />

Groppera a 2950 m. Sul versante nord, di fianco alla celebre pista “Canalone”, ci sono diverse linee<br />

piuttosto dirette, fino a sotto i cavi della funivia. Occorre prestare attenzione in caso di neve dura, data<br />

la pendenza a tratti elevata (fino a 40°) ed in caso di scarso innevamento (a causa delle rocce affioranti).<br />

Dal crestone nord del pizzo Groppera ci sono altri canali che scendono sul lato ovest, tutti molto ripidi<br />

e soggetti a possibili scariche.<br />

Verso la Val di Lei sono possibili molte tracce facili ed in terreno aperto, senza percorso obbligato,<br />

utilizzando gli skilift. Altre linee facili nel bosco sono possibili dall’ Alpe Motta verso Fraciscio (sud) o<br />

Madesimo (nord).<br />

Ma il percorso più classico è il fuoripista dell’ Angeloga, facile, lungo, e veramente bello<br />

paesiggisticamente. Si deve scendere il versante est del Pizzo Groppera e, dopo il passo di Angeloga,<br />

raggiungere il fondo della val Rabbiosa fino alla località Fraciscio 1340 m dove avremo lasciato un’auto o<br />

dove avremo concordato una navetta con la gestione degli impianti.<br />

Infine, sul lato sud del Groppera precipitano vari canali decisamente esposti e riservati ai pochi<br />

specialisti del ripido.<br />

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6. SVIZZERA: Saas Fee 1800 m<br />

Accesso stradale: passo del Sempione – Briga, oppure in treno fino a Visp e proseguimento con<br />

autobus postale.<br />

Dislivelli: 550 -1800 m<br />

Livello tecnico itinerari: facile / medio/ difficile<br />

Periodo consigliato: gennaio – maggio.<br />

Sass Fee è un resort sciistico noto e perfettamente organizzato, a breve distanza da Zermatt ed ai piedi<br />

di alcuni maestosi 4000 del Vallese. L’ambiente è decisamente quello dell’alta quota, dei grandi itinerari<br />

su ghiacciaio, e dei grandi dislivelli. Si può sciare fino a tutto il mese di maggio.<br />

Non esiste circolazione di auto, che devono obbligatoriamente sostare nel grande parking all’ingresso<br />

del paese. Alcuni minibus elettrici fanno da navetta tra il parking e la partenza degli impianti.<br />

Dalla stazione a monte della telecabina Hohnegg, a quota 2350 m, si possono tracciare belle linee sia<br />

sul lato destro scendendo (canale di Trift) che sul lato sinistro (Barenfall), in parte nel bosco,<br />

consigliabili al mattino vista l’esposizione ad est.<br />

Sul versante opposto della valle, dall’arrivo della telecabina di Plattjen 2567 m si possono tracciare<br />

alcune linee facili a sinistra della pista, fino ad immettersi sulla nera che arriva in paese.<br />

Naturalmente però l’attrazione principale della valle sono i vasti ghiacciai dell’Allalinhorn e dell’<br />

Alphubel. Dalle stazioni a monte della funivia Langfluhe 2870 m e della funivia Felskinn 3000 m, è<br />

possibile scendere solo lungo le piste . Ma gli impianti sul ghiacciaio (skilift fino a 3600 m dalla Langfluhe<br />

e il famoso Metro Alpin fino a 3450 m dal Felskinn) consentono di affrontare alcune discese fuori<br />

dalle piste battute (attenzione però ai crepacci ), rientrando poi sulle piste per scendere fino in paese.<br />

Dal Felskinn è poi possibile, percorrendo a piedi o in sci una distanza di circa 1,5 km in leggera salita,<br />

raggiungere il rifugio Britannia 3030 m, e da qui affrontare l’impegnativa e spettacolare discesa sul<br />

versante della diga di Mattmark fino al paese di Saas Almagell 1670 m. Gli autobus postali riportano<br />

a Saas Fee.<br />

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7. VENETO: Marmolada, Malga Ciapela 1450 m<br />

Accesso stradale: Agordo – Cencenighe, oppure dalla val di Fassa (Canazei – passo Fedaia) solo in<br />

stagione avanzata<br />

Dislivelli: 500 - 1800 m<br />

Livello tecnico itinerari: facile / medio/ difficile<br />

Periodo consigliato: gennaio – aprile<br />

Il versante nord della Marmolada è vastissimo, interamente di neve e ghiaccio, un paradiso per il<br />

freerider. I dislivelli sono notevoli, la neve spesso polverosa. Attenzione però ai crepacci, poiché la<br />

parte superiore è tutta su ghiacciaio, ed all’orientamento: in caso di nebbia, meglio restare sulle piste.<br />

Gli itinerari classici sono almeno quattro, tutti con partenza dai 3270 m della stazione a monte della<br />

funivia sulla Punta Rocca della Marmolada.<br />

Due di essi partono poco dopo la pista sulla sinistra, e si infilano tra i due bastioni rocciosi delle Punta<br />

Serauta e del Sasso delle Undici, con arrivo nei pressi del passo Fedaia 2060 m. Dal passo ci si<br />

ricongiunge con la veloce pista di rientro a Malga Ciapela.<br />

Gli altri due itinerari partono subito a sinistra della pista, scendendo una ripida schiena d’asino per poi<br />

passare a destra o a sinistra del Sasso delle Dodici. Le due varianti si ricongiungono più in basso per<br />

poi arrivare sulla pista di Pian dei Fiacconi. Per il rientro, occorre trovare un passaggio in auto fino a<br />

passo Fedaia (se la strada è aperta), altrimenti bisogna sobbarcarsi una lunga marcia a piedi (circa 2 km)<br />

lungo la riva meridionale del lago di Fedaia (non sempre tracciata).<br />

Una quinta possibilità, riservata ai freeriders più energetici, è offerta dalla bidonvia del Pian dei<br />

Fiacconi. Dalla stazione a monte (quota 2625 m) occorre traversare verso destra (ovest) in leggera<br />

risalita per accedere ad una specie di canyon che scende in direzione nord sotto il Col dei Bouscc. Per<br />

rientrare alla stazione di partenza occorre fare un faticoso traverso lungo un condotto per l’acqua.<br />

Un ultimo percorso, decisamente più impegnativo e da fare solo con chi già lo conosce, scende dalla<br />

stazione intermedia della funivia (Serauta 2940 m) verso Malga Ciapela per un ripido vallone<br />

orientato ad est.<br />

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8. TRENTINO: San Martino di Castrozza, 1500 m, Dolomiti<br />

Accesso stradale: da Vicenza nord – Bassano del Grappa – Fiera di Primiero, oppure dall’autostrada del<br />

Brennero: uscita Ora, poi Cavalese – Predazzo – Passo Rolle.<br />

Dislivelli: 400 - 1300 m<br />

Livello tecnico itinerari: facile / medio<br />

Periodo consigliato: dicembre – aprile<br />

San Martino di Castrozza è un gioiello delle Dolomiti, meno noto di altri resorts, ma per questo<br />

più tranquillo e con parecchi fuoripista con maggiore probabilità di zone “vergini”.<br />

Oltre alle molte e varie piste (in totale 65 km), la stazione offre parecchi itinerari di freeride a tutti i<br />

livelli.<br />

La cabinovia della Tognola porta gli sciatori a 2140 m, e da qui con lo skilift Cigolera e la seggiovia<br />

Cima (che sale a quota 2350 m), partono diversi percorsi nei boschi della Val Cigolera, con<br />

esposizione prevalente est. Grazie alla protezione offerta dalla valle, spesso la neve farinosa si<br />

mantiene a lungo. Le discese terminano in paese oppure alla stazione di partenza della cabinovia.<br />

Sempre con partenza da Cima Tognola, si può traversare sul versante sud-est (subito a destra della<br />

pista) che dà accesso a diversi itinerari che scendono alla stazione di partenza della seggiovia<br />

Scandola a quota 1730 m.<br />

La cabinovia del Col Verde e la funivia della Rosetta portano a quota 2630 m, nel cuore dello<br />

spettacolare Altipiano delle Pale di San Martino. Dalla stazione di arrivo ci sono almeno due<br />

itinerari grandiosi. Il primo scende direttamente al Col Verde 1900 m, passando a destra dei cavi<br />

della funivia e passando sotto una bastionata rocciosa. Alcuni traversi sono ripidi ed esposti, da<br />

evitare in caso di neve non sicura.<br />

Il secondo itinerario affronta la lunga discesa a Garès 1300 m, inizialmente con alcuni tratti<br />

pianeggianti sull’altopiano, poi infilandosi in un ripido vallone, e quindi per boschi fino al fondovalle,<br />

il tutto con esposizione prevalente nord.<br />

Entrambi gli itinerari sono abbastanza complessi, come ricerca del percorso, e vanno intrapresi solo<br />

in condizioni di visibilità ottimale.<br />

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9. ALTO ADIGE: gruppo di Sella, Val Gardena<br />

Accesso stradale: da Bolzano a Villandro e Ortisei; o dalla val Badia (Corvara); oppure dalla val di<br />

Fassa (Canazei).<br />

Dislivelli: 700 - 1360 m<br />

Livello tecnico itinerari: facile / medio/ difficile/ sci ripido<br />

Periodo consigliato: dicembre – aprile<br />

foto: g.a. Francesco Tremolada<br />

Selva di Val Gardena , Corvara / Colfosco, ed Arabba in Alto Adige, con Canazei in Trentino e<br />

Malga Ciapela in Veneto, insieme costituiscono il più vasto comprensorio sciistico in Italia. Sciatori<br />

di tutto il mondo arrivano qui per fare almeno una volta la mitica Sella Ronda.<br />

In mezzo alle innumerevoli piste c’è comunque spazio per attraenti linee di freeride; le più lunghe<br />

con accesso dal Sass Pordoi 2960 m che si raggiunge in funivia dal Passo Pordoi. Le discese più<br />

classiche sono il canalone verso il passo Pordoi (molto ripido, esposto a sud), la bellissima e non<br />

difficile val Lasties (con arrivo in località Lupo Bianco 1720 m, da cui per piste a Canazei o al<br />

passo Sella e Selva di val Gardena), spesso in neve polverosa, e la celebre ed impegnativa valle del<br />

Mesdì con arrivo a Colfosco (pendio inziale sotto il rifugio Boè a 40°, delicato in caso di neve<br />

dura).<br />

Solo per i freeriders più spericolati ed esperti il gruppo di Sella offre discese adrenaliniche, dai<br />

canali della val Culea e val Setus (con arrivo nei pressi del passo di Gardena) al mitico canale Holzer<br />

con pendenze fino a 50° ed un passaggio da effettuare in corda doppia.<br />

Volendo accettare anche pochi metri di dislivello in salita, si ha poi accesso ad un numero<br />

incredibile di itinerari che solcano il gruppo di Sella in ogni direzione.<br />

Naturalmente, il bello è che in qualsiasi punto si arrivi, ci sono le piste del Sella Ronda per ritornare<br />

in sci a dove si è partiti.<br />

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10. AUSTRIA: Sankt Anton 1300 m, Voralberg<br />

Accesso stradale: passo del Brennero –Innsbruck; oppure dalla Svizzera: Coira – Valduz – Bludenz.<br />

Dislivelli: 900 - 1400 m<br />

Livello tecnico itinerari: facile / medio<br />

Periodo consigliato: dicembre – marzo<br />

Senza dubbio è qui che è nato il freeride in terra d’Austria. Ora ci sono molti resorts più recenti,<br />

ma Sankt Anton resta, a nostro avviso, la regina della powder austriaca, specialmente in pieno<br />

inverno. In primavera invece, sarà più conveniente spostarsi a quote più alte sui ghiacciai dello<br />

Stubai e della Oetztal.<br />

Dal paese girando lo sguardo troviamo pendii sciabili a 360° Iniziamo dagli impianti del Gampberg<br />

a quota 2400 m, da dove si può scendere sul versante nord per la Vorderes Rendl direttamente a<br />

St.Anton, una linea piuttosto diretta ed abbastanza ripida, ma non difficile.<br />

Sul versante opposto della valle, gli impianti arrivano ai 2200 m del Galzig. Da qui si può scendere<br />

più volte il Bachseite, esposto ad est, utilizzando la seggiovia del Zammermoos, e poi affrontare la<br />

Maienplatt che scende sulla strada tra St. Anton e St. Christoph.<br />

Un circuito magnifico che prende quasi un’intera giornata è il Valluga: dal Galzig si prosegue in<br />

funivia al Valluga 2810 m, si scende poi verso sud-ovest a Rauz (1400 m di dislivello !) e Stuben<br />

1400 m. Da Stuben saliamo in seggiovia ai 2400 m dell’ Albonagrat e da qui scendiamo i pendii sud<br />

della Maroital fino alla località Wildfuttering 1400 m, sulla strada per St.Anton.<br />

Infine, segnaliamo che a St. Anton è anche possibile effettuare l’ eliski. Con un breve volo in<br />

elicottero si potranno scendere tra l’altro i bei pendii nord della Fasultal ed entrambi i versanti della<br />

Moostal.<br />

Tutti questi percorsi sono classici, senza difficoltà, e certamente frequentati dopo una bella<br />

nevicata.<br />

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11. ARGENTINA: Las Leñas 2200 m, provincia di Mendoza<br />

Accesso: voli internazionali per Buenos Aires, poi voli interni per Mendoza o San Rafael; quindi in<br />

auto o bus per in direzione Malargue.<br />

Dislivelli: 700 - 1200 m<br />

Livello tecnico itinerari: facile / medio / difficile<br />

Periodo consigliato: luglio - settembre<br />

Las Leñas nella provincia di Mendoza e Villa Catedral nei pressi di Bariloche sono i resorts più<br />

importanti in Argentina. Tra i due Las Leñas ha la maggiore offerta di percorsi per il freeride.<br />

Dalla steppa desertica di San Rafael, in circa 4 ore di auto o bus (per la mitica Ruta 40) si arriva<br />

alla bella conca innevata di Las Leñas a 2200 m, poco distante dalla frontiera cilena.<br />

E’ una stazione moderna e ben organizzata, con impianti veloci ed alloggi per tutte le tasche, dall’<br />

hostel al residence luxury.<br />

La neve non è mai troppo abbondante e spesso soffiano venti forti. Ma l’ambiente immenso delle<br />

Ande e la bellezza dei pendii aperti (non c’è bosco) e dei canali conquistano il freerider in cerca di<br />

linee sempre diverse.<br />

Gli impianti sono tutti sul versante est della valle, ed il punto di partenza degli itinerari di fuoripista<br />

è il plataeau del Cerro Los Fosiles 3430 m raggiungibile in seggiovia.<br />

Da Los Fosiles le piste scendono per il vallone di Neptuno; su questo versante (sud) ci sono oltre<br />

venti canali (alcuni veramente ripidi). Sul fianco est della montagna c’è una scelta di almeno una<br />

dozzina di canali ripidi che dopo 700 m di dislivello arrivano sulle piste. Infine, con orientamento<br />

nord-est, un’altra decina di linee e canaletas scedono sul versante della valle Hermoso a quota<br />

2300 m circa; da qui occorre però “spingere” gli sci o percorrere a piedi 1 o 2 km per rientrare a<br />

Las Leñas.<br />

In conclusione, si può ben spendere un’intera settimana percorrendo ogni giorno linee diverse. I<br />

costi degli alloggi così come lo ski-pass sono a livello europeo.<br />

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