Sci- e snowboard-alpinismo nelle Chugach ... - Avalco Travel
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Sci- e snowboard-alpinismo nelle Chugach ... - Avalco Travel
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<strong>Sci</strong>- e <strong>snowboard</strong>-<strong>alpinismo</strong> <strong>nelle</strong> <strong>Chugach</strong> Mountains,<br />
Alaska, USA<br />
Relazione tecnica del viaggio del Club <strong>Avalco</strong> dal 25/03 al 11/04/2012<br />
e NOTE GENERALI sulle possibilità sci alpinistiche della regione.<br />
> Per vedere la PHOTO GALLERY di questo viaggio:<br />
http://www.avalcotravel.com/writable/file/Photo%20Gallery%20ALASKA%20<strong>Chugach</strong>%20sci%20alpinis<br />
mo.pdf<br />
> Per informazioni e consigli sulla spedizione: mail a club@avalcotravel.com<br />
> Per consultare la relazione della spedizione al Denali McKinley del 2010:<br />
http://www.avalcotravel.com/focus_vedi.asp?idnews=120<br />
> Altri programmi in Alaska (trekking, <strong>alpinismo</strong>, sci<strong>alpinismo</strong>, rafting e kayak, mountain bike), viaggi<br />
su misura e consulenze: mail a info@avalcotravel.com.<br />
LE CHUGACH MOUNTAINS<br />
Foto scattata dal volo di linea Anchorage- Seattle.<br />
La catena delle <strong>Chugach</strong> Mountains si estende per oltre 500 km ad est di Anchorage, lungo la costa del<br />
golfo dell’ Alaska, ad una latitudine di 61° N.<br />
E’ un’area caratterizzata da un’imponente glaciazione, con ampi ghiacciai (lunghi decine di km) che sul<br />
versante meridionale scendono fino al mare.<br />
Lungo la costa ci sono alcune rinomate stazioni sciistiche quali Girdwood-Alyeska, Valdez, e Cordova.<br />
Tuttavia, a parte queste tre aree, tutto il resto si estende a perdita d’occhio nella wilderness più assoluta.<br />
La vetta più elevata è il Mount Marcus Baker di 4016 m.<br />
La frequentazione di queste montagne è decisamente scarsa, anche da parte degli alpinisti locali. Ciò si<br />
deve alla smisurata ampiezza dell’area ed alla limitata popolazione locale, inoltre la logistica è complessa<br />
poiché l’unico modo pratico di avvicinarsi alle montagne è di usare piccoli aerei o l’elicottero.<br />
Un approccio a piedi è anche possibile, ma richiede mediamente da 3 a 7 giorni, e si svolge su terreno<br />
difficilmente praticabile (fitta foresta, cespugli, attraversamento di fiumi, possibili incontri con orsi).<br />
I sentieri sono pochissimi e solo <strong>nelle</strong> basse valli. Quasi inesistenti i rifugi.<br />
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Da quanto sopra, ne consegue che una spedizione <strong>nelle</strong> <strong>Chugach</strong> richiede un approccio su ghiacciaio in<br />
aereo (“bush plane”, da contrattare direttamente con il pilota) e la preparazione di tende, cibo e<br />
combustibile, per una sopravvivenza di più giorni in autonomia totale.<br />
La morfologia delle montagne è simile a quella riscontrabile in Antartide, con grandi ghiacciai piatti e<br />
vette di grande interesse alpinistico e sci alpinistico.<br />
Per arrivare alla base dei pendii occorre coprire distanze spesso notevoli, per cui è meglio disporre di sci<br />
da <strong>alpinismo</strong> o telemark; lo <strong>snowboard</strong> è ovviamente meno adatto a questo tipo di terreno.<br />
I ghiacciai sono molto crepacciati e seraccati, per cui quasi sempre è necessario progredire in cordata.<br />
Solo nel caso in cui si preveda lo spostamento del campo base, saranno utili le pulke per il trasporto dei<br />
materiali.<br />
ORGANIZZAZIONE<br />
Formalità<br />
Non è richiesto alcun permesso speciale per accedere alle montagne.<br />
Ricordiamo che, per un viaggio in USA, è fortemente consigliata una polizza assicurativa (con massimali<br />
adeguati) per eventuali spese di soccorso e assistenza sanitaria e spese legali, valida nel territorio anche<br />
per sinistri derivanti dalla pratica dello sci<strong>alpinismo</strong>.<br />
Accesso alla montagna - Logistica<br />
Dall’Europa occorre volare ad Anchorage, con voli di linea, normalmente con 1,2, o 3 scali intermedi.<br />
Il collegamento più frequente con Anchorage è via Seattle.<br />
Anchorage è una moderna città con tutti i servizi; naturalmente non c’è problema nell’acquisto di<br />
alimentari per la spedizione (sconsigliato portare cibo in volo; tra l’altro l’importazione in USA di alimenti<br />
freschi è vietata). Materiali tecnici possono essere acquistati da AMH oppure da REI in città.<br />
Il cibo tecnico (liofilizzati, ecc.) può essere acquistato ad Anchorage da REI oppure da “6th avenue<br />
Outfitters”.<br />
Per il trasferimento sui ghiacciai occorre contattare (con alcuni mesi di anticipo) un “bush pilot” della zona<br />
e concordare con lui la destinazione esatta, le date, i carichi da trasportare, e naturalmente il prezzo.<br />
Gli aerei utilizzati sono piccoli monomotore ad elica, per soli 3-4 passeggeri più i materiali.<br />
Nel nostro caso siamo partiti da Palmer (circa 50 km a nord di Anchorage) ed abbiamo raggiunto il<br />
Matanuska Glacier in circa mezz’ora di volo.<br />
Comunicazioni<br />
Sulla montagna non c’è copertura GSM cellulare. Per la sicurezza e per comunicare con il bush pilot è<br />
dunque necessario dotarsi di telefono satellitare (solo l’ Iridium ha la copertura), che si può anche<br />
noleggiare ad Anchorage.<br />
Sicurezza<br />
Per le emergenze sanitarie, c’è un ospedale a Palmer. Il numero di emergenza nazionale è il 911, ma<br />
è meglio chiamare (in caso di necessità) il servizio locale di soccorso (privato) oppure (previ accordi) il<br />
bush pilot.<br />
E’ senz’altro consigliabile disporre di un GPS, utile in caso di scarsa visibilità.<br />
Per chi disponesse di ARVA con funzione Pulse, occorre ricordarsi di settare la frequenza W-Link sul<br />
valore valido per il Nord America.<br />
Clima e periodo consigliato.<br />
Il periodo migliore per lo sci<strong>alpinismo</strong> <strong>nelle</strong> <strong>Chugach</strong> va da aprile a fine maggio.<br />
In aprile ad Anchorage le temperature medie sono di -4°C notturna e +4°C diurna. A quota 2000 m le<br />
medie sono circa -16°C notturna e –9°C diurna.<br />
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La durata del giorno in aprile è di circa 13 -14 ore.<br />
Noi siamo stati nella prima settimana di aprile e le minime notturne al campo base sono arrivate a circa -<br />
20°C.<br />
Per consultare le condizioni meteo sulla montagna (Matanuska Glacier):<br />
http://www.mountain-forecast.com/peaks/Mount-Marcus-Baker.<br />
E’ utile organizzarsi per ricevere (da un amico o da un servizio a pagamento ad hoc) un sms giornaliero<br />
sul telefono satellitare, con i dati meteo locali.<br />
In alternativa c’è il servizio dell’ Alaska Weather Information Line (meno preciso e a pagamento).<br />
Attrezzature ed abbigliamento.<br />
Sono quelli usuali per lo sci<strong>alpinismo</strong> invernale in zone artiche /polari. In particolare segnaliamo:<br />
� indispensabile almeno la giacca di piumino;<br />
� indispensabile un sacco letto nuovo con temperatura confort -20°C;<br />
� come fornello scegliere un modello affidabile a benzina (“white gas”, da acquistare ad<br />
Anchorage), quelli a gas hanno diversi problemi a bassa temperatura;<br />
� il maggior pericolo oggettivo è costituito dagli enormi crepacci, consigliabile una corda da 50 m;<br />
� consigliati sci larghi da almeno 90-100 mm sotto il piede, non consigliato lo <strong>snowboard</strong> a causa<br />
dei lunghi trasferimenti in piano.<br />
Cartografia.<br />
Come per tutti gli USA, sono disponibili le carte topografiche in scala 1:63360 dell USGS, stampabili<br />
anche on line dal sito http://www.usgs.gov/pubprod/.<br />
Ad Anchorage si possono acquistare presso il Map Store nel campus universitario ad est della città.<br />
Occorre tenere presente che in Alaska la declinazione magnetica è importante; nell’area delle <strong>Chugach</strong><br />
è attualmente (aprile 2012) di circa 19°15’ verso est e diminuisce di 19’ /anno verso W.<br />
Invece per girare l’Alaska in auto consigliamo l’atlante Delorme, con tavole a diverse scale, che tra l’altro<br />
fornisce una rappresentazione chiara dei rilievi.<br />
Documentazione.<br />
Esistono guide escursionistiche (per l’estate) sulle <strong>Chugach</strong>, ma assolutamente nulla sullo sci<strong>alpinismo</strong>.<br />
In generale sull’Alaska, per gli alpinisti è sempre valida la ‘”Alaska climbing guide” di M.Wood e C.Coombs<br />
edita da The Mountaineers Books, e per i trekkers “Hiking Alaska” dell’ AHS, edita da Falcon.<br />
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Guide locali.<br />
Ad Anchorage esiste un’associazione di guide alpine locali esperte dei luoghi.<br />
La logistica completa ed eventualmente inclusiva dei servizi di guide italiane o locali è fornita in Italia da<br />
<strong>Avalco</strong> <strong>Travel</strong> (www.avalcotravel.com).<br />
ITINERARI / CHUGACH MOUNTAINS<br />
Itinerari effettuati.<br />
(Waypoints GPS e tracce disponibili presso club@avalcotravel.com)<br />
Nella nostra missione esplorativa sulle <strong>Chugach</strong> abbiamo scelto il Matanuska Glacier, uno dei più vasti<br />
della zona, lungo quasi 40 km.<br />
Alla testata del ghiacciaio si eleva il Mount Marcus Baker 4016 m, la vetta più alta delle <strong>Chugach</strong>.<br />
Il campo base lo abbiamo allestito a quota 1620 m, alla biforcazione tra i rami est ed ovest del<br />
ghiacciaio, in un punto strategico per il arrivare alle diverse zone di interesse.<br />
Scandinavian Glacier.<br />
Dal campo base si scende per circa 3 km il Matanuska Glacier e si entra poi ad est nello Scandinavian<br />
Glacier. Qui, su una morena nel lato destro orografico, si erge la Scandinavian Hut a quota 1520 m,<br />
l’unico rifugio della zona, visibile solo all’ultimo monento. Offre un modesto ma confortevole ricovero per<br />
4-6 persone ed è dotato di una minima attrezzatura da cucina e combustibile liquido (white gas). Il<br />
rifugio è sempre aperto, ma il suo utilizzo è riservato ai soci del MCA (Mountaineering Club of Alaska, con<br />
sede ad Anchorage).<br />
Circa 2-3 ore dal campo base.<br />
Dalla Hut abbiamo salito il Norway Peak, lo Scandinavian Pass ed effettuato diverse salite / discese alla<br />
ricerca della migliore polvere.<br />
Norway Peak 2692 m<br />
Dalla Hut portarsi sul ramo di destra (sinistra orografica) del ghiacciaio e puntare alla evidente sella tra il<br />
Finland Peak e lo Sweden Peak. A quota 2200 m circa, deviare a sinistra (nord) e superare una rampa<br />
che conduce ad un falsopiano e quindi ai pendii sommitali del Norway Peak.<br />
Discesa per lo stesso itinerario.<br />
Da sinistra: Norway Peak, Finland Peak, Sweden Peak.<br />
Scandinavian Pass 2560 m<br />
Dalla Hut portarsi sul ramo di sinistra (destra orografica) del ghiacciaio, passare sotto la parete nord del<br />
Norway Peak e puntare direttamente al passo posto tra il Norway Peak ed il Lapland Peak (quota 9405 ft<br />
sulla carta USGS 1:63360).<br />
Discesa per lo stesso itinerario.<br />
Turtle Flats 2400 m<br />
Risalire il lunghissimo ramo est del Matanuska Glacier e, a quota 1800 m circa, deviare a sinistra (est)<br />
per raggiungere il solo lenzuolo di neve con pochi crepacci. Da qui individuare attentamente un solo<br />
passaggio (breve rampa a 45°) permette l’accesso ai pendii superiori sull’ Harvard Glacier, che si sale in<br />
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direzione prevalente nord.<br />
Discesa per la via di salita.<br />
Altri itinerari possibili dallo Scandinavian Glacier<br />
Finland Peak 2702 m<br />
Seguire l’itinerario per il Norway Peak (vedi sopra) fino al falsopiano a quota 2500 m circa. Da qui<br />
puntare all’evidente cresta ovest del Finland, da risalire con ramponi e piccozza fino in vetta.<br />
Denmark Peak 2563 m<br />
Sul versante nord (visibile dalla Hut) è fattibile una discesa diretta dal colletto posto tra le sue punte<br />
sommitali, ripida (45°-50°) ed a tratti esposta.<br />
Per arrivare al colletto è consigliabile salire per la stessa via di discesa (ramponi e piccozza), ma si può<br />
forse tentare una salita dal lato sud (dal Matanuska Glacier).<br />
L’impegnativa linea di discesa sul versante nord del Denmark Peak.<br />
Altri itinerari possibili dal Matansuka Glacier.<br />
(da nostri rilevamenti sul posto e da consulenze con le guide alpine di Anchorage)<br />
Mount Marcus Baker 4016 m<br />
La vetta più alta delle <strong>Chugach</strong> si raggiunge in 4 giorni andata/ritorno dal campo base sul Matanuska<br />
Glacier.<br />
Dalla biforcazione, seguire il ramo ovest del ghiacciaio, tenendo la sinistra (destra orografica) per evitare<br />
una vasta zona interamente crepacciata. Superata questa, deviare in piano a destra (quota 7000 ft /<br />
2100 m circa) in direzione del piede dello sperone nord-est della montagna, dove si stabilirà un campo<br />
intermedio (N.B.: questa zona si può anche raggiungere direttamente in aereo, in questo caso la vetta<br />
potrà realizzarsi in giornata).<br />
Seguendo sul versante sinistro (sud) il lungo sperone nord-est si arriva alla vetta nord del Mount Marcus<br />
Baker (quota 12360 ft /3767 m).<br />
Da qui, per raggiungere la vetta principale occorre scendere circa 200 m, passare una spalla (ripido) e<br />
quindi puntare alla vetta.<br />
Flinc Peak 10955 ft /3340 m<br />
Dal campo intermedio dell’itinerario precedente, deviare a destra dello sperone nord-est del Mount<br />
Marcus Baker e puntare ad un’evidente sella a quota 9000 ft (2700 m circa), eventualmente da fare in<br />
ramponi negli ultimi metri.<br />
Da qui scendere leggermente sul versante opposto (ovest) e quindi puntare alla vetta del Flinc per gli<br />
ampi pendii esposti a sud.<br />
Harvard Glacier<br />
Come continuazione dalle Turtle Flats (vedi sopra) si può salire alle diverse vette senza nome (splendide<br />
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ma impegnative anche alpinisticamente) dell’ Harvard Glacier. Sono individuabili dalla carta USGS con le<br />
quote 9595 ft, 9805 ft, 10941 ft, 10930 ft, 10615 ft, 10310 ft, 10715 ft.<br />
Non abbiamo trovato alcuna relazione.<br />
Altri itinerari possibili <strong>nelle</strong> <strong>Chugach</strong><br />
In altre zone delle <strong>Chugach</strong> ci sono grandi itinerari classici dello sci<strong>alpinismo</strong>, tra cui segnaliamo:<br />
Mount Thor 12251 ft / 3734 m<br />
Gradioso itinerario che si trova ad est del Matanuska Glacier. L’approccio può effettuarsi in bush plane per<br />
il Nelchina Glacier con atterraggio sul Sylvester Glacier a quota 2100 m circa.<br />
Da qui si raggiunge la vetta per la cresta nord (difficoltà: Alaska grade 1+).<br />
Mount Valhalla 12135 ft / 3698 m<br />
Con bush plane è possibile atterrrare sull’ Upper Nelchina Glacier a quota 2000 m circa. Da qui in vetta<br />
per la lunga (ed a tratti esposta) cresta est (difficoltà: Alaska grade 1+).<br />
Possibilità di sci ripido scendendo da diversi punti della cresta direttamente sul ghiacciaio per il versante<br />
nord.<br />
Mount Sergeant Robinson 10415 ft/ 3175 m<br />
Un itinerario originale e probabilmente mai effettuato: salita integrale (senza supporto aereo) dalla<br />
Matanuska valley per il Gravel Creek (stimati 2-3 giorni per arrivare a stabilire un campo a quota 2000 m<br />
sul versante sud-est della montagna).<br />
Mount Goode 10610 ft / 3233 m<br />
Un itinerario classico dal Knik Glacier, che si raggiunge in aereo da Anchorage o Palmer (atterraggio<br />
possibile a quota 2200 m circa).<br />
La vetta si raggiunge per la cresta est (difficoltà: Alaska grade 1).<br />
ITINERARI / TALKEETNA MOUNTAINS<br />
Le Talkeetna Mountains si estendono per circa 200 km parallelamente ed a nord del Matanuska River.<br />
Offrono itinerari di 1 o più giorni, vette sui 1500-2000 m (in generale senza ghiacciai), innevamento<br />
abbondante e spesso condizioni meteo più favorevoli delle <strong>Chugach</strong> (poiché protette da queste ultime<br />
dalle perturbazioni provenienti dal golfo).<br />
Itinerari effettuati.<br />
(Waypoints GPS e tracce disponibili presso club@avalcotravel.com)<br />
Hatcher Pass<br />
Questo colle a quota 1185 m in estate è raggiungibile in auto sia da Palmer (sud) che da Willow (ovest).<br />
In inverno si può percorrere solo il versante sud da Palmer, fino a poco sotto il passo, nei pressi delle<br />
rovine di una vecchia miniera d’oro (attiva fino a 50 anni fa).<br />
L’area offre pendii ideali per lo sci ed è a meno di 2 ore di auto da Anchorage, per cui durante i weekend<br />
c’è una discreta frequentazione (anche di motoslitte, purtroppo).<br />
Quasi tutti gli itinerari hanno dislivelli di 500-700 m e si effettuano a vista, a partire dal parcheggio di<br />
Hatcher Pass (quota 1000 m circa) o da quello sottostante di Motherlode Lodge (quota 560 m).<br />
Naturalmente sono possibili 2 o più gite nella giornata.<br />
Noi abbiamo salito il Pinnacle 1650 m dalla miniera per i pendii sud e con bellissima ma corta discesa<br />
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per il ripido versante nord, ed il Marmot 1225 m da Motherlode Lodge, con salita e discesa per il<br />
versante est.<br />
Altri itinerari possibili <strong>nelle</strong> Talkeetna Mountains<br />
Tra i molti possibili, segnaliamo in particolare il Montana Peak 6907 ft / 2105 m, la vetta più alta delle<br />
Talkeetna, che si sale da sud per il Mint Glacier a partire da Motherlode Lodge lungo il Susitna river.<br />
Dato lo sviluppo, considerare 2 giorni con bivacco. E’ fattibile in giornata se si utilizzano i passaggi<br />
eventualmente offerti dalle motoslitte nella bassa valle del Susitna.<br />
Un classico tour è la cosiddetta Bomber Traverse (3 giorni da/a Motherlode Lodge), che dal Montana<br />
Peak scende sul versante opposto (Pennyroyal Glacier) dove si trovano i resti di un cacciabombardiere<br />
B29 caduto nel 1957. Risalita per lo Snowbird Glacier.<br />
ESTENSIONE: KENAI PENINSULA<br />
Tra la settimana sul Matanuska Glacier ed i due giorni ad Hatcher pass, abbiamo fatto un break turistico<br />
al mare, a partire da Seward sulla Kenai Peninsula (circa 200 km a sud di Anchorage).<br />
La Kenai peninsula costituisce un ambiente naturale d’eccezione, caratterizzato da ampie foreste, laghi, e<br />
vasti ghiacciai che scendono nei fiordi a mare.<br />
Seward ed Homer sono piacevoli cittadine sul mare, che vivono di pesca e turismo. Curioso il paese di<br />
Hope, rimasto quasi intatto con le caratteristiche case di legno dei pionieri.<br />
Altre attività per cui il Kenai è famoso sono il kayak fluviale e la pesca. In primavera ci sono ottime<br />
possibilità di gite di sci<strong>alpinismo</strong> in giornata o traversate di più giorni.<br />
Da Seward ci siamo concessi una breve crociera nella Resurrection Bay, con avvistamento di orche,<br />
foche, leoni marini ed aquile di mare.<br />
Dalla foto si vede come siano possibili interessanti itinerari di sci<strong>alpinismo</strong> dalle coste, disponendo di una<br />
barca. Probabilmente molte cime sono vergini … un progetto da considerare per il futuro !<br />
ALCUNE NOTE GENERALI SULLE MONTAGNE DELL’ ALASKA<br />
L’ Alaska è considerata la “last frontier” del Nord America; ancora oggi mantiene intatto il suo fascino<br />
presso gli americani stessi.<br />
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Anche una breve spedizione alpinistica o un trekking di più giorni deve essere pianificato con attenzione,<br />
visto che ci si muove in autonomia totale, spesso a molti giorni di distanza da un centro abitato.<br />
Con esclusione del Denali Park, non esistono soccorsi organizzati.<br />
Di seguito forniamo alcuni cenni sui principali gruppi montuosi di interesse.<br />
BROOKS RANGE<br />
Si estende per quasi 800 km a nord, oltre il Circolo Polare. Le precipitazione sono scarse, dunque ci sono<br />
pochi ghiacciai e fiumi di portata ridotta. L’ambiente è quello della tundra artica; le montagne non<br />
superano i 3000 m.<br />
Le Franklin e Romanzof Mountains ad est sono frequentate da una abbondante fauna: orsi, lupi, dall<br />
sheep (capra bianca), e soprattutto caribou. Le vette si prestano anche agli sci.<br />
L’approccio si fa da Kaktovik sul mare Artico (collegamento aereo con Fairbanks).<br />
Più ad ovest si estendono i labirinti di pareti, canyons, e foreste delle Endicott Mountains (approccio da<br />
Coldfoot sulla Dalton Highway), ed ancora più ad ovest gli straordinari Arrigetech Peaks, che offrono<br />
notevoli vie di roccia su monoliti quali la Shot Tower e lo Xanadu. L’approccio è da Bettles (voli da<br />
Fairbanks).<br />
ALASKA SUD-OVEST<br />
Dal Golfo dell’ Alaska si protende ad ovest verso la Russia una catena di montagne di origine vulcanica<br />
(l’inizio della Ring of Fire del Pacifico), con quote fino a 3000 m ed oltre. I rilievi dell’ Aleutinian range,<br />
delle Chigmit Mountains e delle Neacola Mountains, offrono centinaia di vette vergini, interessanti<br />
soprattutto per lo sci<strong>alpinismo</strong>.<br />
Il clima è capriccioso con frequenti precipitazioni; la wilderness è totale. Gli orsi grizzly sono presenti su<br />
tutta la penisola almeno fino all’isola di Unimak.<br />
ALASKA RANGE<br />
L’ Alaska Range si estende per quasi 700 km dalle Chigmit Mountains ad ovest alle Delta Mountains ad<br />
est, al confine con lo Yukon.<br />
Ad ovest il gruppo delle Revelation è pochissimo conosciuto; i pochi reports disponibili parlano di alcuni<br />
couloirs interessanti ma scarsa qualità della roccia. Più ad est, le Kichatna Mountains offrono splendide<br />
vie su granito e couloirs a quote vicine ai 3000 m, naturalmente nella wilderness più assoluta. Inoltre<br />
abbiamo individuato alcune attraenti mete sci alpinistiche tra cui la Whiteout Spire.<br />
Il Central Alaska Range è costituito dal massiccio del Denali; nella parte meridionale, meno nota, ci<br />
sono vie di roccia e ghiaccio notevoli quali quelle del gruppo dei Troll.<br />
L’ East Alaska Range è una vasta area poco frequentata perché di di difficile accesso (approccio in<br />
aereo possibile da Talkeetna, come per tutto l’ Alaska Range), ha clima severo, e montagne impegnative,<br />
culminanti con il Mount Hayes 4215 m.<br />
Le Delta Mountains, situare tra il Delta River ed il confine con lo Yukon, sono decisamente più<br />
mansuete; l’approccio in aereo è possibile da Fairbanks o da Delta Junction.<br />
WRANGELL – ST.ELIAS<br />
La gigantesca catena dei Wrangell – St Elias si estende a breve distanza dalla costa pacifica, dal Copper<br />
River a nord fino all’ Alesk River a sud.<br />
Tutto il gruppo si trova all’interno del Wrangell – St. Elias National Park che, insieme con il confinante<br />
Kluane National Park nello Yukon, costituisce la più estesa area protetta del Nord America.<br />
Le Wrangell sono più facilmente accessibili da ovest (valli di McCarthy e Nabesna), dove sono anche<br />
disponibili servizi di air taxi. Le montagne sono di origine vulcanica (Ring of Fire) e il terreno per lo più<br />
glaciale; la vetta più elevata è il Mount Blackburn 4995 m. Diverse cime possono essere raggiunte<br />
con gli sci, tra cui il Rime Peak 3883 m dal Nabesna Glacier.<br />
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Il gruppo del St. Elias si trova a sud-est dei Wrangell, molto vicino al mare che infatti influenza<br />
parecchio il clima, caratterizzato da nevicate eccezionalmente abbondanti.<br />
L’accesso più logico è in air taxi da Yakutat sulla costa pacifica, oppure da Lake Kluane nello Yukon<br />
(raggiungibile in auto da Whitehorse).<br />
Nei St.Elias si annoverano le maggiori vette del Nord America oltre i 4000 m; il Mount St.Elias (5488<br />
m) è la seconda elevazione degli USA dopo il McKinley, e il Mount Logan (5960 m) nello Yukon è la<br />
prima elevazione del Canada e la seconda del Nord America.<br />
Il Malaspina Glacier si riversa dal fianco meridionale del Mount St.Elias fino al mare e misura oltre 2500<br />
km2. Il vicino Hubbard Glacier è il più lungo ghiacciaio del Nord America con oltre 120 km.<br />
Nel gruppo Wrangell-St.Elias ci sono grandi vie di misto, di tipo himalayano, quali ad esempio la parete<br />
S-O del St.Elias (Harvard Route), alta 3200 m, e l’impegnativa cresta sud del Mount Augusta 4288 m.<br />
FAIRWHEATHER RANGE<br />
E’ situato a sud dei St.Elias, a breve distanza dalla costa. La vetta più alta è il Mount Fairwhather di<br />
4663m. Le caratteristiche sono simili s quelle dei St.Elias, ma meno estreme; una particolarità<br />
interessante è costituita dai cosiddetti “tidewater glaciers”, ossia i grandi ghiacciai che sfociano a mare e<br />
che, per effetto delle maree, si rompono sul fronte generando gli icebergs.<br />
L’approccio più semplice è dai piccoli aeroporti di Yakutat sulla costa pacifica e da Gustavus nella<br />
Glacier Bay.<br />
COAST MOUNTAINS<br />
Si estendono lungo la costa da Skagway fino ai margini meridionali della Tongass National Forest. Il clima<br />
è veramente capriccioso, con precipitazione frequenti tutto l’anno. Ciò nonostante, le vette (a quote<br />
massime sui 3000 m) sono interessanti per lo sci<strong>alpinismo</strong> e per l’<strong>alpinismo</strong>. Alcune vie sono ai vertici<br />
dell’<strong>alpinismo</strong> nordamericano, come il celebre pilastro sud del Devil’s Thumb 2767 m<br />
Osservazioni sulle scale di difficoltà utilizzate in Alaska.<br />
In Alaska, oltre alla scala americana delle difficoltà in roccia (Yosemite grading system), utilizzata per<br />
valutare le vie più tecniche, si utilizza molto la scala alaskana (Alaska grading).<br />
L’ Alaska grading è qualitativo e tiene conto soprattutto delle difficoltà ambientali (sviluppo della via,<br />
quota, clima, lontananza da centri abitati, durata della salita e discesa). Ciò è stato ritenuto importante<br />
data la particolare severità dell’ambiente alaskano:<br />
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Alaska Descrizione<br />
Grade<br />
1 Ascensione in giornata dal CB in zona remota. Non ci sono gesti di arrampicata tecnica.<br />
2 Ascensione di 1 o più giorni senza arrampicata, oppure di un giorno con brevi arrampicate poco<br />
tecniche (indicativamente 1°-2° grado UIAA); zona remota e/o quota medio-alta.<br />
3 Ascensione di 1 o più giorni con arrampicata mediamente tecnica (indicativamente fino al 2°-3°<br />
UIAA); zona remota e/o alta quota; possibile presenza di cornici e creste affilate.<br />
4 Rispetto al 3: maggiore impegno su tutti o parametri, arrampicata fino al 3°-4° UIAA; bassa<br />
esposizione sulla via.<br />
5 Rispetto al 4: maggiore impegno su tutti i parametri, arrampicata con passaggi fino al 4° -5°<br />
UIAA; limitate possibilità di ritirata; bivacchi in parete; media esposizione sualla via.<br />
6 Rispetto al 5: maggiore impegno su tutti i parametri, arrampicata con passaggi di 5° UIAA e<br />
oltre; limitate possibilità di ritirata; bivacchi in parete; elevata esposizione su tutta la via.<br />
Alcuni esempi di vie in Alaska:<br />
Vetta Quota<br />
Max.<br />
m<br />
Denali 6194 Alaska<br />
Range<br />
Foraker 5303 Alaska<br />
Range<br />
Denali 6194 Alaska<br />
Range<br />
St.Elias 5488 Wrangell-<br />
St.Elias<br />
Denali 6194 Alaska<br />
Range<br />
Hunter 4441 Alaska<br />
Range<br />
Foraker 5303 Alaska<br />
Range<br />
Devil’s 2767 Coast<br />
Thumb<br />
Mountains<br />
Gruppo Via Dislivello Alaska<br />
Grade<br />
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Yosemite<br />
Grade<br />
UIAA<br />
grade<br />
Scala<br />
francese<br />
Scala<br />
classica<br />
italofrancese<br />
West<br />
Buttress<br />
3000 2+ 5.2 I 1 PD+<br />
Sultana<br />
ridge (NE)<br />
3500 3 5.3 II 2 AD<br />
West Rib 3000 4 5.4 III 3 AD+<br />
Harvard<br />
route (SO)<br />
5200 4+ 5.5 IV 4a D<br />
Cassin ridge<br />
(S)<br />
3000 5 5.8 V 5a TD<br />
Moonflower<br />
(N)<br />
2000 6 5.8 V+ 5b TD+<br />
Infinite Spur 3000 6 5.9 VI 5c ED<br />
Pilastro Sud 1050 6 5.10 VI+ 6a ED+<br />
> Per vedere la PHOTO GALLERY:<br />
http://www.avalcotravel.com/writable/file/Photo%20Gallery%20ALASKA%20<strong>Chugach</strong>%20sci%20alpinis<br />
mo.pdf<br />
> Per informazioni e consigli sulla spedizione: mail a club@avalcotravel.com<br />
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Per consultare la relazione della spedizione al Denali McKinley del 2010:<br />
http://www.avalcotravel.com/focus_vedi.asp?idnews=120<br />
> Altri programmi in Alaska (trekking, <strong>alpinismo</strong>, sci<strong>alpinismo</strong>, rafting e kayak, mountain bike), viaggi<br />
su misura e consulenze: mail a info@avalcotravel.com.<br />
Il versante ovest del Denali McKinley, sceso in sci dallo staff <strong>Avalco</strong> nel maggio 2010.<br />
In vetta al Denali, il tetto del Nord America a 6194 m, il 31 maggio 2010<br />
Il Club <strong>Avalco</strong> in Alaska: Simone, Gianni, Filippo, Vincent, Philippe M, Philippe S, tutti amanti della powder !<br />
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