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Scialpinismo e Freeride<br />

nelle Chugach Mountains meridionali,<br />

Alaska, USA<br />

1<br />

Relazione tecnica del viaggio del Club <strong>Avalco</strong> dal 14/03 al 25/03/2013<br />

Vedi anche la PHOTO GALLERY di questo viaggio su flickr.<br />

Per informazioni e consigli sul viaggio: email a club@avalcotravel.com<br />

Per altri viaggi in Alaska:<br />

> relazione della spedizione al Denali McKinley del 2010, e note generali sulle montagne dell’ Alaska:<br />

http://www.avalcotravel.com/focus_vedi.aspidnews=120<br />

> relazione della spedizione sci alpinistica alle Chugach – Matanuska Glacier del 2012, e note<br />

generali sulle possibilità sci alpinistiche nella regione:<br />

http://www.avalcotravel.com/focus_vedi.aspidnews=164<br />

> Altri programmi in Alaska (trekking, alpinismo, scialpinismo, rafting e kayak, mountain bike), viaggi<br />

su misura e consulenze: mail a info@avalcotravel.com.<br />

Foto scattata dal volo di linea Anchorage - Cordova<br />

LE CHUGACH MOUNTAINS (dalla relazione del 2012)<br />

La catena delle Chugach Mountains si estende per oltre 500 km ad est di Anchorage, lungo la costa del<br />

golfo dell’ Alaska, ad una latitudine di 61° N.<br />

E’ un’area caratterizzata da un’imponente glaciazione, con ampi ghiacciai (lunghi decine di km) che sul<br />

versante meridionale scendono fino al mare.<br />

Lungo la costa ci sono alcune rinomate stazioni sciistiche quali Girdwood-Alyeska, Valdez, e Cordova.<br />

Tuttavia, a parte queste tre aree, tutto il resto si estende a perdita d’occhio nella wilderness più assoluta.<br />

La vetta più elevata è il Mount Marcus Baker di 4016 m.<br />

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La frequentazione di queste montagne è decisamente scarsa, anche da parte degli alpinisti locali. Ciò si<br />

deve alla smisurata ampiezza dell’area ed alla limitata popolazione locale, inoltre la logistica è complessa<br />

poiché l’unico modo pratico di avvicinarsi alle montagne è di usare piccoli aerei o l’elicottero.<br />

Un approccio a piedi è anche possibile, ma richiede mediamente da 3 a 7 giorni, e si svolge su terreno<br />

difficilmente praticabile (fitta foresta, cespugli, attraversamento di fiumi, possibili incontri con orsi).<br />

I sentieri sono pochissimi e solo nelle basse valli. Quasi inesistenti i rifugi.<br />

2<br />

Da quanto sopra, ne consegue che una spedizione nelle Chugach richiede un approccio su ghiacciaio in<br />

aereo (“bush plane”, da contrattare direttamente con il pilota) e la preparazione di tende, cibo e<br />

combustibile, per una sopravvivenza di più giorni in autonomia totale.<br />

La morfologia delle montagne è simile a quella riscontrabile in Antartide, con grandi ghiacciai piatti e<br />

vette di grande interesse alpinistico e sci alpinistico.<br />

Per arrivare alla base dei pendii occorre coprire distanze spesso notevoli, per cui è meglio disporre di sci<br />

da alpinismo o telemark; lo snowboard è ovviamente meno adatto a questo tipo di terreno.<br />

I ghiacciai sono molto crepacciati e seraccati, per cui quasi sempre è necessario progredire in cordata.<br />

Solo nel caso in cui si preveda lo spostamento del campo base, saranno utili le pulke per il trasporto dei<br />

materiali.<br />

IL PROGETTO DEL 2013<br />

Mentre nel 2012 ci siamo concentrati sulle Chugach settentrionali, stabilendo un campo base (con le<br />

tende ed in autonomia) sul Matanuska Glacier, nel 2013 l’obiettivo è di fare basa sulla costa in un<br />

confortevole lodge, e precisamente a Cordova, circa 250 km a sud-est di Anchorage.<br />

Cordova ci pareva più attraente di Valdez, essendo quest’ultima fin troppo nota ed antropizzata. Cordova<br />

era fino alle metà del ‘900 un porto di una certa rilevanza, soprattutto per il trasporto delle merci (pesce<br />

e oro dal Copper River) e della pesca (balene, salmoni, merluzzi).<br />

Ora è soltanto un piccolo villaggio dove i poco più di 1000 abitanti si dedicano alla pesca e al turismo.<br />

Particolare interessante: non ha accesso stradale, c’è solo un tratto di strada lungo la costa, non collegato<br />

col resto della rete dell’ Alaska. Dunque, ci si arriva soltanto in aereo o via mare.<br />

ORGANIZZAZIONE<br />

Formalità<br />

Non è richiesto alcun permesso speciale per accedere alle montagne, salvo che per i voli in elicottero o<br />

bush plane.<br />

Ricordiamo che, per un viaggio in USA, è fortemente consigliata una polizza assicurativa (con massimali<br />

adeguati) per eventuali spese di soccorso e assistenza sanitaria e spese legali, valida nel territorio anche<br />

per sinistri derivanti dalla pratica dello scialpinismo.<br />

Accesso alla montagna - Logistica<br />

Dall’Europa occorre volare ad Anchorage, con voli di linea, normalmente con 1,2, o 3 scali intermedi.<br />

Il collegamento più frequente con Anchorage è via Seattle.<br />

Anchorage è una moderna città con tutti i servizi; naturalmente non c’è problema nell’acquisto di<br />

alimentari per la spedizione (sconsigliato portare cibo in volo; tra l’altro l’importazione in USA di alimenti<br />

freschi è vietata). Materiali tecnici possono essere acquistati da AMH oppure da REI in città.<br />

Il cibo tecnico (liofilizzati, ecc.) può essere acquistato ad Anchorage da REI oppure da “6th avenue<br />

Outfitters”.<br />

Per il trasferimento a Cordova conviene utilizzare i voli dell’ Alaska Airlines.<br />

C’è anche un volo giornaliero che da Seattle arriva a Cordova, facendo scalo a Juneau e Yakutat, prima di<br />

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arrivare ad Anchorage. Può essere una buona soluzione ma, in ogni caso, occorre tenere conto dei<br />

possibili ritardi e cancellazioni dovuti alle condizioni meteo (in particolare vento e bufere di neve).<br />

A Cordova esiste un solo piccolo supermercato, discretamente fornito, ma sprovvisto di cibi tecnici.<br />

A Cordova è attiva Points North, un’organizzazione locale dedicata all’ eliski, cui noi ci siamo affidati per i<br />

voli verso i ghiacciai.<br />

L’organizzazione ha la propria base presso l’ Orca Lodge, a circa 3 km dal paese, sulla costa dell’ Orca<br />

Inlet. Si può alloggiare presso l’ Orca Lodge o, in alternativa, presso i due hotel di Cordova.<br />

3<br />

Comunicazioni<br />

C’è copertura GSM cellulare solo a Cordova (paese e aeroporto). Per la sicurezza e per comunicare con i<br />

piloti degli elicotteri è dunque necessario dotarsi di radio R/T e, se si è on autonomia su più giorni, di<br />

telefono satellitare (solo l’ Iridium ha la copertura), che si può anche noleggiare ad Anchorage.<br />

Per le radio, attenzione alle frequenze in uso, diverse da quelle coperte dagli apparecchi acquistati in<br />

Europa.<br />

Sicurezza<br />

Per le emergenze sanitarie, c’è un mini ospedale a Cordova, ma per esigenze sanitarie di una certa<br />

gravità si può contare solo su Anchorage, ad 1 ora di volo. Il numero di emergenza nazionale è il 911, ma<br />

è meglio chiamare (in caso di necessità) il servizio locale di soccorso (privato) oppure (previ accordi) i<br />

piloti degli elicotteri.<br />

E’ senz’altro consigliabile disporre di un GPS, utile in caso di scarsa visibilità sui ghiacciai.<br />

Per chi disponesse di ARVA con funzione Pulse, occorre ricordarsi di settare la frequenza W-Link sul<br />

valore valido per il Nord America.<br />

Clima e periodo consigliato.<br />

Il periodo migliore per lo sci nelle Chugach va da metà marzo aprile a metà maggio.<br />

Le Chugach meridionali sono più nevose delle settentrionali, a causa dell’umidità portata dal mare.<br />

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In aprile ad Anchorage le temperature medie sono di -4°C notturna e +4°C diurna. A quota 2000 m le<br />

medie sono circa -16°C notturna e –9°C diurna.<br />

La durata del giorno in aprile è di circa 13 -14 ore.<br />

Per consultare le condizioni meteo locali c’è il servizio dell’ Alaska Weather Information Line (a<br />

pagamento), altrimenti vedere: http://forecast.weather.gov/MapClick.phpzoneid=AKZ135.<br />

Il valido sito di meteo sulle montagne: http://www.mountain-forecast.com/subranges/chugachmountains/locations<br />

fornisce i dati su molte zone delle Chugach, ma non quella intorno a Cordova.<br />

4<br />

Attrezzature ed abbigliamento.<br />

Sono quelli usuali per lo scialpinismo invernale in zone artiche /polari, senza la parte “bivacco” poiché, a<br />

differenza del viaggio del 2012, abbiamo scelto la soluzione “confortevole” di alloggiare in lodge a<br />

Cordova e di effettuare soltanto uscite giornaliere, in parte con il supporto dell’elicottero.<br />

In particolare segnaliamo:<br />

indispensabile almeno una giacca media di piumino;<br />

il maggior pericolo oggettivo è costituito dagli enormi crepacci: consigliabile una corda da 50 m<br />

(o due corde da 30 m), piccozza, imbrago, chiodi da ghiaccio, cordini e attrezzo per recupero da<br />

crepaccio;<br />

consigliati sci larghi da almeno 100 mm sotto il piede, OK lo snowboard a condizione di valutare<br />

bene l’itinerario (i ghiacciai terminano con diversi km completamente piatti);<br />

per la sicurezza, consigliato il GPS, per comunicare la propria posizione al pilota dell’elicottero, in<br />

caso di scarsa visibilità o emergenze.<br />

Cartografia.<br />

Come per tutti gli USA, sono disponibili le carte topografiche in scala 1:63360 dell USGS, stampabili<br />

anche on line dal sito http://www.usgs.gov/pubprod/.<br />

Ad Anchorage si possono acquistare presso il Map Store nel campus universitario ad est della città.<br />

Occorre tenere presente che in Alaska la declinazione magnetica è importante; nell’area delle Chugach<br />

è attualmente (aprile 2012) di circa 19°15’ verso est e diminuisce di 19’ /anno verso W.<br />

Invece per girare l’Alaska in auto consigliamo l’atlante Delorme, con tavole a diverse scale, che tra l’altro<br />

fornisce una rappresentazione chiara dei rilievi.<br />

Documentazione.<br />

Esistono guide escursionistiche (per l’estate) sulle Chugach, ma assolutamente nulla sullo scialpinismo.<br />

In generale sull’Alaska, per gli alpinisti è sempre valida la ‘”Alaska climbing guide” di M.Wood e C.Coombs<br />

edita da The Mountaineers Books, e per i trekkers “Hiking Alaska” dell’ AHS, edita da Falcon.<br />

Guide locali.<br />

Ad Anchorage esiste un’associazione di guide alpine locali esperte dei luoghi. A Cordova l’organizzazione<br />

di elicotteri fornisce anche settimane di eliski con guida inclusa.<br />

La logistica completa ed eventualmente inclusiva dei servizi di guide italiane o locali è fornita in Italia da<br />

<strong>Avalco</strong> <strong>Travel</strong> (www.avalcotravel.com).<br />

ITINERARI con partenza da Cordova<br />

Itinerari effettuati con il supporto dell’elicottero<br />

Da Orca Lodge in circa 10-15 min di volo in elicottero si raggiungono i ghiacciai Rude, Scott, Woodworth,<br />

Shephard, e Cordova, indicativamente a circa 61° N e 145° - 146° O.<br />

Altre zone di interesse, quali i ghiacciai Sheridan e Allen più a est, il ghiacciaio Schwan a nord del<br />

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Cordova Peak, i ghiacciai Wortmanns e Desserted ad ovest, non si possono sorvolare (in pratica le<br />

autorità locali rilasciano i permessi solo per un’area limitata).<br />

Per usufruire al meglio del mezzo aereo, dati i costi (circa 650 USD per un’ora di volo, a testa per<br />

gruppo di 5 persone), è consigliabile progettare accuratamente la giornata e gli itinerari, tenendo conto<br />

dei tempi di recupero alla base delle discese e del rientro di fine giornata alla base. Come già detto, per la<br />

gestione della giornata e per la sicurezza è indispensabile mantenere il contatto radio con il pilota, e<br />

naturalmente rinunciare ai voli in caso di condizioni meteo sfavorevoli (vento e/o scarsa visibilità).<br />

5<br />

E’ possibile, previo accordo con il pilota, farsi depositare presso un punto preciso in prossimità di una<br />

vetta o colle, da cui si scende direttamente, o dal quale si farà una risalita a piedi o con le pelli di foca.<br />

E’ importante concordare il punto esatto di recupero, generalmente sul ghiacciaio, dove la pendenza<br />

diventa nulla e quindi non avrebbe senso proseguire con gli sci. Ovviamente la zona prevista per<br />

l’atterraggio deve essere libera da crepacci o ostacoli di qualche tipo.<br />

In 3 giorni utili di volo abbiamo raggiunto i punti segnati sulla mappa qui riportata, realizzando dislivelli<br />

minimi in salita e discese mediamente di 500 – 1000 m di dislivello, tra i 2000 m di quota alla partenza<br />

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e 700 – 1000 m fine discesa.<br />

Si possono sciare itinerari già noti alle guide locali, oppure esplorare nuove linee. Nel secondo caso, ci si<br />

può fare un’idea dalla carta USGS 1:63360 e da Google Earth, ma poi l’individuazione esatta della linea<br />

sarà fatta a vista, dall’elicottero. A tale scopo, occorre avere un occhio svelto e saper decidere<br />

rapidamente. Bisogna visualizzare tutta la linea di discesa, e non soltanto partenza ed arrivo, ciò per<br />

scongiurare la possibilità di essere bloccati in una zona di crepacci insuperabili.<br />

Attenzione nel valutare le pendenze: la valutazione va fatta con l’elicottero perfettamente orizzontale,<br />

altrimenti la percezione può essere del tutto falsata.<br />

6<br />

Per le risalite, le difficoltà alpinistiche ci sono soltanto se le vogliamo cercare. Per le discese ne abbiamo<br />

di tutti i livelli, anche linee estreme come la discesa del Pontoon Peak (effettuata da alcune guide locali).<br />

Per il resto, la difficoltà maggiore sta nella ricerca dell’itinerario nelle zone crepacciate, e<br />

nell’individuazione di eventuali pendii pericolosi per lastroni da vento o accumuli.<br />

Altri itinerari possibili<br />

L’isola montagnosa al centro dello Scott Glacier offre itinerari interessanti, mediamente impegnativi,<br />

specialmente sul lato nord.<br />

La Rude Valley, oltre agli itinerari alla testata della valle (Rude Glacier), presenta molte linee nella parte<br />

bassa (versanti nord), con ghiacciai più piccoli, da cui però è difficile arrivare a valle (necessario<br />

recupero con elicottero a quota intermedia).<br />

Il Cordova Glacier ha diversi itinerari notevoli su entrambi i rami destro e sinistro.<br />

Il Woodworth Glacier è immenso e presenta un’infinità di possibilità; oltre alla zona del Pontoon, sono<br />

interessanti l’isola montagnosa in centro ghiacciaio e tutti i pendii e canali del lato settentrionale.<br />

Itinerari con le pelli di foca, da Cordova<br />

Da Cordova si può salire la vetta del Mount Eyak 2506 ft (765 m), interamente con le pelli, oppure<br />

usufruendo della modesta (e vecchissima) seggiovia che fa risparmiare circa 400 metri.<br />

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La vetta si raggiunge a piedi negli ultimi metri (ramponi e piccozza talvolta utili).<br />

Noi siamo scesi per il perocorso della salita, ma dalla vetta sono possibili altre linee di discesa: sul<br />

versante nord-ovest verso il Crater Lake e fino a mare nei pressi dell’Orca Lodge (attenzione: bosco fitto<br />

non percorribile fuori sentiero, indispensabile guida locale o traccia gps), oppure sul versante sud –<br />

sudest (tratti ripidi).<br />

Belle gite di mezza giornata, o concatenamenti, sono possibili sull’ Heney Range a sud di Cordova, con<br />

quote massima tra i 700 ed i 1000 m.<br />

Noi abbiamo salito e sceso lo Scout Peak 2320 ft (710 m) sopra lo Scout Lake, con avvicinamento da<br />

Cordova in auto (si parte dalla strada che costeggia l’Eyak Lake). Panorama stupendo sull’ Orca Inlet, il<br />

lago Eyak, l’immenso delta del Copper River, e sulle Chugach Mountains. Diverse linee di discesa<br />

possibili, generalmente su ottima neve polverosa (versante nord).<br />

7<br />

L’impegnativa linea di discesa del Coogan’s couloir, Woodworth Glacier.<br />

ITINERARI con partenza da Anchorage<br />

Siccome spesso si prevedono 1-2 giorni “cuscinetto”, all’ arrivo e/o alla partenza in Alaska, negli anni<br />

abbiamo individuato molte possibilità di gite sci alpinistiche in giornata da Anchorage (ovviamente è<br />

necessario noleggiare un’auto).<br />

Per la descrizione degli itinerari da Hatcher Pass (Talkeetna Mountains, a nord di Anchorage), oppure di<br />

alcuni sul versante ovest delle Chugach (per es.: Flattop Mountain), si veda la relazione del 2012.<br />

Quest’anno siamo andati a sud, sulla penisola del Kenai, prendendo la Seward Highway e passando<br />

oltre Girdwood.<br />

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La prima area interessante per gite nella polvere favolosa dell’Alaska è Turnagain Pass. A soli 300 m di<br />

quota, da qui si possono realizzare itinerari sulle varie valli ad est del passo (Wolverine Creek, Tincan<br />

Creek, Taylor Creek, ecc.), risalendo le valli, oppure direttamente le creste, fino a quote di 1200 m circa.<br />

La vetta più alta della zona è la Kickstep Mountain 4660 ft (1422 m), fattibile da Turnagain Pass ma con<br />

notevole sviluppo.<br />

Noi abbiamo raggiunto la vetta del Taylor Peak 3812 ft (1162 m), salendo la spalla e poi la cresta tra<br />

il Lyon e il Taylor Creek. Magnifica la discesa per il ripido pendio ovest.<br />

8<br />

Preparativi prima della discesa, Woodworth Glacier.<br />

Il campo base sul Matanuska Glacier (spedizione dell ‘aprile 2012)<br />

Il Club <strong>Avalco</strong> in Alaska: Simone, Gianni, Filippo, Vincent, Philippe M, Philippe S, tutti amanti della powder !<br />

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