Piscinas - Sardegna Turismo
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PISCINAS<br />
il nostro Sahara<br />
VITTORIO GIANNELLA<br />
DI METELLO VENÈ<br />
✦<br />
DOVE SI TROVA<br />
L’area di <strong>Piscinas</strong> occupa<br />
circa 5 chilometri quadrati<br />
lungo la Costa Verde<br />
(<strong>Sardegna</strong> sud-occidentale), a<br />
circa 100 chilometri da<br />
Cagliari. È attraversata dal<br />
Rio <strong>Piscinas</strong> e dal Rio<br />
Naracauli. I centri abitati<br />
più importanti della<br />
zona sono Arbus e Guspini.<br />
NELLA PAGINA A FRONTE: LO<br />
SPARTO (AMMOPHILA LITTORALIS),<br />
PIANTA TIPICA DI QUESTI AMBIENTI,<br />
CONSOLIDA LE DUNE. PAGINE<br />
PRECEDENTI: LA MOLE DELLE DUNE,<br />
ALTE FINO A 60 METRI, SI STAGLIA<br />
SUL VERDE DELL’ENTROTERRA.<br />
L’area delle dune fa parte della Riserva naturale del Monte Arcuentu<br />
e Rio <strong>Piscinas</strong>, che si estende per 10.972 ettari;<br />
a sud confina con la Riserva naturale di Capo Pecora, promontorio<br />
tufaceo (con imponenti cordoni di dune) di 1.659 ettari.<br />
Nel cuore del piccolo Sahara sardo, l’antico deposito minerario<br />
collegato alla miniera di Ingurtosu, oggi trasformato<br />
in un alberghetto, è stato dichiarato monumento nazionale<br />
(1985) dal ministero dei Beni Culturali<br />
per il suo particolare interesse storico e artistico.<br />
“È stata un po’ come una storia d’amore, di quelle brevi e violente,<br />
che ti rimangono per sempre qui”. La manona tocca il<br />
cuore e il Grande Arrabbiato, con le iniziali maiuscole come<br />
piace a lui, si riscopre Grande Innamorato. Di più: “Prigioniero di<br />
una magia che mi terrà avvinto a sé fino all’ultimo dei miei giorni”,<br />
dice Giampaolo Pansa, 66 anni, condirettore de L’Espresso, notista<br />
politico al vetriolo e scrittore di rara maestria. Travolto da un’insolita<br />
passione nell’azzurro mare di <strong>Sardegna</strong>: non donne, ma dune.<br />
Quelle di <strong>Piscinas</strong>, in Costa Verde: 5 chilometri quadrati di Sahara<br />
in provincia di Cagliari, maestose colline d’ocra alte fino a 60 metri che il<br />
vento ha cesellato granello su granello e la natura ha guarnito qua e<br />
là di erbe spartane e ginepri secolari. “In Italia non c’è nulla di più<br />
bello”, gongola l’illustre Stregato dalla Duna. E ti racconta di un<br />
amore nato nel più classico dei modi: la voglia di vacanza, un conoscente<br />
che fa le presentazioni... “Un giorno di pochi anni fa ti leggo<br />
un trafiletto di un collega che parla di un paradiso di sabbia e mare<br />
cristallino, con in mezzo uno strano alberghetto ricavato da un antico<br />
deposito minerario. Così, a scatola chiusa, ho prenotato una camera<br />
per qualche giorno: avevo in mente la trama di un nuovo romanzo<br />
e tanto bisogno di un posto tranquillo”.<br />
Il seguito della storia è scritto proprio fra le righe di quel romanzo,<br />
uscito nel 1998 e appena ristampato: Ti condurrò fuori dalla notte (Sperling<br />
Paperback, 14.500 lire). Trama: un giornalista del Corriere della<br />
Sera sparito nel nulla, un’intraprendente ragazza francese che lo cerca.<br />
E lo trova: fuggito da tutto e da tutti, indovinate un po’ dove? “In<br />
verità, pensavo di farlo finire in Maremma. Ma un paio di giorni a <strong>Piscinas</strong><br />
sono bastati a farmi cambiare idea: il luogo ideale per esiliarsi<br />
dalla realtà non poteva essere che qui”.<br />
E già lo immagini, mentre pensa, e scrive, e arranca sugli immensi<br />
pendii sabbiosi, ed entra in un mondo “che ti accoglie e ti parla”. Il<br />
fustigatore dei piani alti del Palazzo<br />
che cede ai piani alti della<br />
Costa Verde, “le dune come regine<br />
che mostrano al mare le loro corone<br />
COME È PROTETTA<br />
‘‘<br />
di ginepro”. Il cronista di razza<br />
che si appassiona, e, pur ribadendo<br />
“non sono un ecologo”,<br />
trascorre le serate a documentarsi<br />
nella piccola biblioteca dell’Hotel<br />
Le Dune, l’alberghetto ex<br />
deposito che da queste parti è<br />
un esempio di come archeologia<br />
‘‘<br />
Angela era tesa a un solo obiettivo: scorgere la striscia azzurra del mare, sotto il globo rosso<br />
del sole che si avviava al tramonto. E di lì a poco, finalmente, si rese conto di essere al<br />
primo traguardo del suo viaggio: una calma distesa d’acqua, di un bel grigio lucente, e attorno<br />
la perfezione delle dune, macchiate di arbusti verde scuro, mentre la sabbia le sembrò<br />
una crema spalmata dovunque, di colore identico a quello del cappuccino con la panna.<br />
Ma qualche istante dopo, Angela fece la prima delle tante scoperte che il mondo di <strong>Piscinas</strong><br />
teneva in serbo per lei: le dune possedevano mille facce, e le esibivano una dopo l’altra<br />
in un batter d’occhio, per ordine del sole e del cielo. Difatti, nell’avvicinarsi all’albergo, la<br />
sabbia le parve già più scura, quasi marrone, la pelle liscia di un enorme e pacifico animale,<br />
sdraiato ventre a terra per scrutare il mare. (Giampaolo Pansa, 1998)<br />
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