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Sant'Anna news, numero 39 - Scuola Superiore Sant'Anna

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Presentazione del libro al Sant’Anna il 30 aprile scorso alla presenza del Presidente Giuliano Amato, Angela Staude,<br />

Alberto De Maio, Dino Satriano e il prof. Franco Mosca<br />

vannino Alberto Agnelli, l’erede<br />

designato della dinastia, e che<br />

volle fosse pubblicata «non sulla<br />

grande stampa, ma su questo giornale<br />

Sant’Anna News, in omaggio<br />

alla <strong>Scuola</strong> erede del Medico-<br />

Giuridico, a cui era molto legato».<br />

L’intervista, ricordiamolo, fu poi<br />

riportata sul Corriere della Sera con<br />

il profetico titolo «Non lasciamo<br />

l’Europa ai banchieri», in cui<br />

Agnelli junior auspicava per l’Italia<br />

un sistema credibile («come<br />

italiani, tutti ci trovano simpatici<br />

e ci vogliono bene, ma quando si<br />

tratta di fare quello che abbiamo<br />

promesso, deludiamo tutti, sia sul<br />

piano personale, sia su quello politico.<br />

Siamo incantatori di serpenti<br />

che operano in un grande vuoto<br />

politico, ora bisogna fare un salto<br />

generazionale, cercare tra i quarantenni,<br />

quelli cresciuti con visioni<br />

nuove») e in cui l’economia<br />

abbracciasse la cultura.<br />

La figura del giovane Terzani<br />

studente universitario traspare dal<br />

mosaico variegato dell’amarcord<br />

di Alberto e Dino, che illumina<br />

le innumerevoli connessioni umane<br />

di Tiziano: le scappatelle, gli<br />

scherzi goliardici, il movimentato<br />

legame sentimentale con la ragazza<br />

che sarebbe diventata sua moglie,<br />

Angela Staude («Era diversa,<br />

diversa da tutte quelle smorfiose<br />

del suo ambiente elevato, vestite<br />

alla moda, con la collana di perle<br />

e l’aria di superiorità. Io rimasi<br />

colpito dalla sua semplicità e<br />

intelligenza»), e la sorprendente<br />

descrizione della famiglia di lei,<br />

intellettuali tedeschi trapiantati a<br />

Firenze, una combinazione formidabile,<br />

e poi i contatti con i <strong>numero</strong>si<br />

personaggi di spicco della vita<br />

culturale, politica, sociale dell’Italia<br />

dal dopoguerra a oggi.<br />

Restano fortemente impresse<br />

nella mente del lettore le efficacissime<br />

immagini della vita di Tiziano<br />

e dei suoi compagni in quegli<br />

anni di formazione nel collegio<br />

normalista, una magnifica avventura<br />

umana e culturale iniziata nel<br />

settembre 1957 a Pisa, nella stupenda<br />

piazza dei Cavalieri davanti<br />

al portone della <strong>Scuola</strong> Normale,<br />

dove s’incontrano il fascinoso,<br />

elegante ed esuberante fiorentino<br />

Terzani, un metro e ottantasei di<br />

presenza scenica, pipa (spenta) tra<br />

le labbra, e lo scricciolo De Maio<br />

– «e tu chi sei, uno gnomo?» – calabrese,<br />

«terrone fino al midollo»,<br />

che si trascina il classico valigione<br />

di cartone, per la prima volta<br />

uscito dalla sua regione e arrivato<br />

«tanto lontano» dopo un lungo e<br />

faticoso viaggio. Da quel momento<br />

si snoda con esemplare sceneggiatura<br />

la storia di un’amicizia<br />

unica, che diventerà più profonda<br />

con il passare degli anni di studi,<br />

che li farà entrare in un mondo<br />

più grande e che si prolungherà<br />

dopo la laurea, a dispetto delle vagabondaggini<br />

dei due protagonisti<br />

che metteranno tra loro infinite<br />

terre e mari. Anni in cui, come<br />

racconta nella premessa Angela<br />

Terzani Staude, sposatasi con Tiziano<br />

nel municipio di Vinci nel<br />

1962, «si era esuberanti, si andava<br />

al mare in tandem, s’imparava a<br />

nuotare e a tuffarsi, si studiavano<br />

il tedesco e il francese, si leggeva<br />

voracemente… i tempi erano poveri<br />

e duri ed era ardito osare. Ma<br />

si osava».<br />

Tempi duri, ma pieni di speranze,<br />

aspettative, voglia di battersi<br />

per creare un futuro migliore. Il<br />

libro ci racconta con coinvolgente<br />

immediatezza come De Maio<br />

e Terzani, accomunati dall’umile<br />

origine familiare (la stessa di molti<br />

altri allievi di quel modernissimo<br />

collegio d’élite («dove si mangiava<br />

carne ogni giorno, serviti a<br />

tavola dai camerieri, ci pareva di<br />

stare in un albergo cinque stelle»),<br />

si sono arricchiti d’idee, stimoli,<br />

interessi in un continuo scambio<br />

circolare tra tutti gli allievi del<br />

Medico-Giuridico, destinati a occupare<br />

posti di grande rilievo, in<br />

Italia e all’estero, nei campi del<br />

diritto e della ricerca scientifica,<br />

ma anche della pubblica amministrazione<br />

e della diplomazia (il<br />

rappresentante dell’Italia all’Onu,<br />

Marcello Spatafora), in qualche<br />

caso diventando protagonisti della<br />

vita nazionale, come ad esempio<br />

Giuliano Amato, oggi presidente<br />

della <strong>Scuola</strong> Sant’Anna.<br />

Al termine di quella straordinaria<br />

esperienza Alberto De Maio<br />

avrebbe intrapreso la professione<br />

di manager pubblico, mentre<br />

Terzani, fra contraddizioni, dubbi,<br />

timori insospettati che queste<br />

pagine ci fanno scoprire, sarebbe<br />

andato «a giro» per il mondo,<br />

soprattutto nei Paesi del Sud-Est<br />

asiatico, partendo dal Vietnam<br />

in guerra contro gli Stati Uniti; e<br />

come reporter sempre «dentro» i<br />

fatti e in mezzo alla gente, avreb-<br />

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