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Scarica il foglietto - Parrocchia "San Giuseppe" in Manfredonia

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Tempo di Avvento - III Domenica<br />

Non lasciamoci cadere le braccia!<br />

Letture: Sof 3,14-18a; (Sal.)Is 12,2-6; F<strong>il</strong> 4,4-7; Lc 3,10-18<br />

Iniziative del Natale 2009<br />

12 dicembre ore 20:00 “Pettolata”<br />

14 dicembre ore 19:00 Laboratorio per <strong>il</strong> presepe vivente<br />

15 dicembre ore 19:00 Lectio div<strong>in</strong>a e <strong>in</strong>contro con i catechisti<br />

16 dicembre ore 19:00 Prova presepe vivente<br />

17 dicembre ore 19:00 Inaugurazione presepi (salone e chiesa)<br />

18 dicembre ore 18:00 Liturgia Penitenziale<br />

18 dicembre ore 19:00 Term<strong>in</strong>e per la presentazione dei presepi<br />

dei ragazzi del catechismo per <strong>il</strong> concorso<br />

19 dicembre ore 10:30 Accoglienza bamb<strong>in</strong>i dell’Aqu<strong>il</strong>a<br />

Raccolta alimentare della Caritas<br />

20 dicembre ore 20:00 Asta di beneficenza<br />

Accogliamo l’<strong>in</strong>vito del profeta, perché la sua promessa è diventata<br />

realtà: con Gesù, <strong>il</strong> Salvatore è veramente <strong>in</strong> mezzo a noi. È<br />

per questa certezza che Paolo ci esorta non solo a non lasciarci<br />

cadere le braccia, ma a dare spazio alla fiducia e alla gioia.<br />

“Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia! Il Signore,<br />

tuo Dio, <strong>in</strong> mezzo a te è un salvatore potente”. Il<br />

grido di Sofonia è attualissimo. È proprio per noi, angosciati da<br />

tutto <strong>il</strong> male che la cronaca, raccolta, r<strong>il</strong>anciata e <strong>in</strong>gigantita dai<br />

media, ci rovescia ogni giorno addosso, come Benedetto XVI ha<br />

<strong>in</strong>cisivamente sottol<strong>in</strong>eato l’8 dicembre a Roma, sotto la statua<br />

dell’Immacolata: “Ogni giorno, attraverso i giornali, la televisione,<br />

la radio, <strong>il</strong> male viene raccontato, ripetuto, amplificato, abituandoci<br />

alle cose più orrib<strong>il</strong>i, facendoci diventare <strong>in</strong>sensib<strong>il</strong>i e, <strong>in</strong><br />

qualche maniera, <strong>in</strong>tossicandoci, perché <strong>il</strong> negativo non viene<br />

pienamente smaltito e giorno per giorno si accumula. Il cuore si<br />

<strong>in</strong>durisce e i pensieri si <strong>in</strong>cupiscono”. Così, all’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento dell’-<br />

aria, già motivo di ansia, si crea “l'<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento dello spirito; è<br />

quello che rende i nostri volti meno sorridenti, più cupi, che ci<br />

porta a non salutarci tra di noi, a non guardarci <strong>in</strong> faccia”.<br />

Accogliamo l’<strong>in</strong>vito del profeta, perché la sua promessa è diventata<br />

realtà: con Gesù, <strong>il</strong> Salvatore è veramente <strong>in</strong> mezzo a<br />

noi. È per questa certezza che Paolo ci esorta non solo a non lasciarci<br />

cadere le braccia, ma a dare spazio alla fiducia e alla<br />

gioia: “Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto:<br />

siate lieti. La vostra amab<strong>il</strong>ità sia nota a tutti. Il Signore è<br />

vic<strong>in</strong>o! Non angustiatevi per nulla, ma <strong>in</strong> ogni circostanza fate<br />

presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e r<strong>in</strong>graziamenti.<br />

E la pace di Dio, che supera ogni <strong>in</strong>telligenza, custodirà<br />

i vostri cuori e le vostre menti <strong>in</strong> Cristo Gesù”.<br />

A Natale bisogna essere più buoni?<br />

La religiosità popolare ha tradotto l’<strong>in</strong>vito di Paolo con una specie<br />

di ritornello che, avvic<strong>in</strong>andosi la festa, sentiremo ripetere sem-<br />

<strong>Parrocchia</strong> <strong>San</strong> Giuseppe - <strong>Manfredonia</strong><br />

www.sangiuseppemanfredonia.net


pre più spesso da tutti i pulpiti e <strong>in</strong> tutte le salse: “A Natale bisogna<br />

essere più buoni”. Non sono pochi, soprattutto tra i sapientoni<br />

e tra i cristiani con la puzza al naso, che ironizzano su questo<br />

<strong>in</strong>vito “bamb<strong>in</strong>esco”. Dobbiamo <strong>in</strong>vece tenercelo caro, perché<br />

noi popol<strong>in</strong>o non siamo così <strong>in</strong>genui come i sapientoni immag<strong>in</strong>ano.<br />

Sappiamo bene che non si diventa più buoni con <strong>il</strong> prosciutto<br />

cotto o con <strong>il</strong> panettone mandorlato, come promette la pubblicità<br />

<strong>in</strong> questi giorni; che è <strong>in</strong>ut<strong>il</strong>e essere più buoni solo a Natale, se<br />

non lo si è tutti i giorni dell’anno. Sappiamo, però, anche quanto<br />

è importante un “tempo” che ci ricordi con particolare forza e <strong>in</strong>tensità<br />

l’impegno a essere più buoni tutti i giorni. Il Natale è questo<br />

tempo, perché <strong>in</strong> maniera unica ci ricorda che <strong>il</strong> Salvatore è<br />

<strong>in</strong> mezzo a noi.<br />

Ma cosa significa essere più buoni? Per non cadere nel sentimentalismo,<br />

nel buonismo o nel velleitarismo, basta essere attenti<br />

alla straordi nari a l ezi one del Batti sta:<br />

“Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da<br />

mangiare, faccia altrettanto”. Che vuol dire: condivisione.<br />

Non soltanto e soprattutto della roba, ma della vita, di se stessi.<br />

“Non esigete nulla più di quanto vi è stato fissato”. Che per<br />

noi, oggi, significa riscoprire <strong>il</strong> senso del limite, derivante dalla<br />

consapevolezza di essere creature e creature fallib<strong>il</strong>i come, dopo<br />

decenni di “ognuno faccia ciò che gli pare”, <strong>il</strong> governo, le regioni,<br />

le prov<strong>in</strong>cie, i comuni stanno riscoprendo e goffamente cercando<br />

di rimediare con proibizioni di ogni tipo.<br />

“Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, accontentatevi<br />

delle vostre paghe”. Che vuol dire: coscienza - più<br />

che mai necessaria e urgente - dei diritti e dei doveri.<br />

Questa è la bontà che Gesù è venuto a proporre con la sua nascita<br />

a Betlemme, e che tocca a noi testimoniare e diffondere per<br />

preparare <strong>il</strong> suo ritorno. Questa bontà, vissuta e testimoniata<br />

um<strong>il</strong>mente, senza arroganza, senza sbandieramenti, ma con<br />

affab<strong>il</strong>ità e serenità “La vostra affab<strong>il</strong>ità sia nota a tutti gli<br />

uom<strong>in</strong>i. Non angustiatevi per nulla”, è quella che dà la forza<br />

di non lasciarsi cadere le braccia e di diffondere <strong>il</strong> coraggio per<br />

non lasciarsi cadere le braccia.<br />

È a questa bontà che Benedetto XVI ha reso omaggio: “Voglio<br />

rendere omaggio pubblicamente a tutti coloro che <strong>in</strong> s<strong>il</strong>enzio, non<br />

a parole ma con i fatti, si sforzano di praticare questa legge e-<br />

vangelica dell'amore, che manda avanti <strong>il</strong> mondo. Sono tanti… e<br />

raramente fanno notizia. Uom<strong>in</strong>i e donne di ogni età, che hanno<br />

capito che non serve condannare, lamentarsi, recrim<strong>in</strong>are, ma<br />

vale di più rispondere al male con <strong>il</strong> bene. Questo cambia le<br />

cose; o meglio, cambia le persone e, di conseguenza, migliora la<br />

società”.<br />

Questa forza nasce soltanto dall’accoglienza di Gesù, dalla sua<br />

Presenza. Stiamo attenti a non lasciarci conv<strong>in</strong>cere del contrario<br />

perché, nonostante la storia abbia provato <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite volte che i<br />

“salvatori senza Gesù o contro Gesù” non hanno salvato proprio<br />

un bel niente, ma hanno provocato soltanto disastri, sono tanti e<br />

potenti quelli che si <strong>il</strong>ludono e vogliono <strong>il</strong>ludere che <strong>il</strong> male può<br />

essere v<strong>in</strong>to con le sole risorse umane.<br />

Occhio alla pubblicità “natalizia”! Avete notato che sta praticamente<br />

escludendo Gesù dal Natale? Non si vedono più - almeno<br />

per ora - né Gesù né la grotta, ma solo babbo natale, cuc<strong>in</strong>ato <strong>in</strong><br />

tutte le salse, renne che corrono sulla neve, negozi e vetr<strong>in</strong>e<br />

sc<strong>in</strong>t<strong>il</strong>lanti. Sarà un caso oppure, l’<strong>in</strong>dustria, sempre la prima a<br />

fiutare l’aria che tira, si sta spostando sulle posizioni “europee”<br />

del “via Gesù! Dà solo fastidio. Ce la caviamo da soli”?<br />

Vieni, Signore Gesù!<br />

Signore, accogliamo l’<strong>in</strong>vito a essere forti e fiduciosi,<br />

sempre e nonostante tutto, perché tu sei <strong>in</strong> mezzo a noi<br />

e ci sostieni con la tua bontà che ci conforta.<br />

Tu rendi più autentica e vera la nostra fede <strong>in</strong> te.<br />

Signore, accogliamo l’<strong>in</strong>vito a essere contenti e sereni,<br />

cortesi, affab<strong>il</strong>i e buoni verso tutti,<br />

senza angustiarci e senza affannarci per nulla.<br />

Tu custodisci i nostri cuori e i nostri pensieri nella tua pace.<br />

Signore, noi accogliamo l’<strong>in</strong>vito a condividere ciò che abbiamo,<br />

a non essere prepotenti, sfruttatori e <strong>in</strong>contentab<strong>il</strong>i,<br />

a rispettare gli altri soprattutto quando sono più deboli.<br />

Tu aiutaci a v<strong>in</strong>cere l’egoismo e a imitare la tua carità.

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