<strong>Schiedsrichter</strong>__0910 def.qxd:SSV_Info_NR.4_Umbruch 1.6.2010 12:53 Uhr Seite 28 La storia ASA 28 (segue da pag 27) Ci sono degli arbitri che credono di rafforzare la propria autorità indirizzando parole improntate di durezza e di disprezzo a un giuocatore che ha commesso un fallo. Ce ne sono degli altri che reagiscono con discussioni allorquando un giuocatore gli indirizza delle parole durante la partita. Le due procedure nuocciono perché esse procurano, quasi sempre, risultati contrari a quelli che si vorrebbero ottenere. Abbiamo scelto questi due esempi: diamo la risposta che loro conviene. Nel primo caso, bisogna stabilire la differenza esistente tra durezza e severità. La severità resta confinata nelle norme dell’educazione, dalla quale un arbitro non dovrà mai staccarsi. Per principio l’arbitro, durante il giuoco, non indirizzerà la parola ad un giuocatore, egli non provocherà giammai una discussione, perché questo non è il suo compito. Un ammonimento deve essere fatto ad un giocatore, con parole severe, precise e succinte. Se un consiglio deve essere dato (ciò che non sarà una regola, perché esso racchiude in sé stesso una mancanza di neutralità) lo farà con la massima discrezione, ciò potrà venir fatto solo da arbitri che possiedono una grande esperienza. Il secondo caso lo si incontra sovente nella pratica. È necessario richiamare che l’arbitro non ha nessuna specificazione da dare su una decisione che ha preso, ed ancor meno da giustificare verso i giuocatori, capitano compreso. Se una decisione appare falsa, il capitano possiede un mezzo a sua disposizione, è di deporre protesto contro questa decisione, atto che deve essere fatto prima che il giuoco abbia ripreso, perché passato questo momento perderà il suo valore. Si può dare benissimo degli schiarimenti a dei giuocatori sul tale o tal’altro punto che loro interessa, ma queste informazioni non devono essere date sul terreno durante il giuoco. Si può darle loro dopo la fine della partita, evitando però di entrare in un esercizio pubblico con i giuocatori. Considerate come insegnamento, queste informazioni possono avere anche un grande valore, a condizione che non oltrepassino i limiti sia da parte dell’arbitro che da parte dei giuocatori. Si eviterà i farne una regola generale e si darà valore soltanto quando le circostanze si presenteranno in un senso assolutamente favorevole. I punti seguenti sono da considerare come base dalla quale bisogna partire per tenere bene in mano la direzione di una partita: 1) Buona preparazione teorica, conoscenza perfetta di tutti i regolamenti del gioco. 2) Allenamento fisico spinto ad un grado tale che ciascuna fase della partita possa essere controllata dal primo all’ultimo secondo. 3) Prendere le decisioni rapidamente pur restando prudente. 4) Non modificare le decisioni prese. 5) Intervenire energicamente quando il gioco tende a degenerare. 6) Giammai creare dei precedenti che possono nuocere alla autorità necessaria. 7) Dar prova di educazione in ogni circostanza. 8) Giammai tollerare la mancanza di educazione (le scorrettezze) da parte di certi giuocatori. 9) Esigere la massima disciplina sul terreno sia dai giocatori che dal pubblico. 10) Fischiare forte (colpi di fischietto né troppo corti né troppo lunghi). 11) Evitare gesti inutili. 12) Presentarsi in campo in tenuta pulita. Appare elementare che un arbitro si presenti pulito, rasato, portante degli abiti ripuliti e stirati, senza però dar motivo di essere messo in ridicolo. Presentarsi in un modo trascurato nella persona, negli abiti, sarebbe come diminuire il proprio valore già prima dell’inizio della partita. Per avere dell’autorità bisogna mostrarsi senza presentare nessun motivo alla critica. Ci sono certamente altri punti che sarebbero di natura tale da servire a completare l’analisi nella quale stiamo procedendo. Rileviamo ancora che bisogna , qualunque siano le circostanze, restare padroni di sé stessi, possedere buon senso ed agire con logica. Certo, come in tutte le attività umane, ci sono gl’imponderabili e con la migliore delle volontà e la più minuziosa delle preparazioni, si produrranno sempre e purtroppo degli errori. Dopo ciascun incontro è raccomandabile di procedere alla propria critica e di prestare la massima attenzione ai punti dove si è errato e ai segni di debolezza. È così che si migliorerà successivamente il proprio valore di arbitro. Bisogna assolutamente evitare di credere che un giorno si sarà arrivati ad un grado di perfezione tale che non si avrà più nulla da imparare. Non si ha mai finito d’imparare; questa regola vale per l’arbitraggio come per non importa quale altra attività umana. La parte tecnica (segue da pag 26) Domande 8 Nel corridoio degli spogliatoi, prima della partita, un giocatore che figura sulla cartolina dei giocatori si avvicina all’ARB Questionario: le risposte domanda 1: B) domanda 2: B) domanda 3: C) domanda 4: B) domanda 5: B) domanda 6: A) domanda 7: B) domanda 8: C) domanda 9: A) insultandolo a causa delle decisioni pre-se durante una precedente partita. Che decisione deve prendere l’ARB? a) L’ARB esclude dal gioco il giocatore colpevole con una segnalazione ottica con il cartellino rosso. La squadra deve iniziare l’incontro con dieci giocato-ri. Menzionare i fatti sul rapporto. b) L’ARB informa verbalmente il colpevole e il capitano che il giocatore è da considerare espulso e che dunque non può partecipare al gioco. La squa-dra potrà comunque iniziare la partita con 11 giocatori. Menzionare i fatti sul rapporto. c) L’ARB prende nota degli insulti, informa il giocatore e il capitano prima della partita che quanto accaduto verrà menzionato nel rapporto arbitrale. Il gio-catore potrà prendere parte alla partita. Domanda 9 In occasione dell’esecuzione di un calcio di rigore, malgrado la prevenzione effettuata dall’ARB, un giocatore della squadra che si difende entra in area di rigore prima che il pallone sia stato calciato. L’incaricato al tiro calcia e realizza una rete. Che decisione deve prendere l’ARB? a) L’ARB convalida la rete e riprende il gioco con un calcio d’inizio a favore della squadra avversaria. b) L’ARB interrompe il gioco con un colpo di fischietto. Ripetizione del calcio di rigore. c) L’ARB interrompe il gioco con un colpo di fischietto e lo riprende con un calcio di punizione indiretto dal luogo in cui il giocatore colpevole è entrato in area di rigore. 28
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