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informatoregennaio2010 - Unione del Commercio di Milano

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CONTRIBUTI 2010<br />

FATTI, NON PAROLE!<br />

Il nuovo Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione Ente Mutuo, interpretando le aspettative dei SOCI e visto il periodo<br />

economicamente complesso che il Paese sta attraversando ha <strong>del</strong>iberato<br />

per il 2010<br />

DI MANTENERE INVARIATI<br />

I CONTRIBUTI ANNUALI DI ISCRIZIONE,<br />

per tutte le forme <strong>di</strong> assistenza e per tutte le fasce d’età<br />

e<br />

per un risparmio sui contributi,<br />

<strong>di</strong> continuare la promozione <strong>del</strong> 30% <strong>di</strong> sconto<br />

per chi presenta un nuovo socio<br />

REGOLAMENTO ENTE MUTUO 2010<br />

Novità <strong>di</strong> rilievo<br />

INDENNITÀ/CONTRIBUTO ECONOMICO/DIFFERENZA ALBERGHIERA<br />

PER PASSAGGIO DI CLASSE - INCREMENTO<br />

Ricovero or<strong>di</strong>nario o day hospital o day surgery presso strutture sanitarie pubbliche o strutture sanitarie private accre<strong>di</strong>tate con il Servizio<br />

Sanitario Nazionale. L’indennità giornaliera riconosciuta viene così aumentata:<br />

Forme C, D da 130,00 a 160,00 al giorno<br />

Forma Dplus da 160,00 a 200,00 al giorno


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

In<strong>di</strong>ce<br />

LEGGI DECRETI CIRCOLARI<br />

Rapporti <strong>di</strong> lavoro<br />

Appren<strong>di</strong>stato esclusivamente<br />

aziendale. Nota informativa (1 a parte).<br />

Contratti <strong>di</strong> solidarietà e imprese con<br />

meno <strong>di</strong> 15 <strong>di</strong>pendenti . . . . . . . . . . . .<br />

Contratti <strong>di</strong> solidarietà e Tfr. . . . . . . . .<br />

Appren<strong>di</strong>stato e contratto a termine . .<br />

Dirigenti. Formazione. Accordo quadro<br />

Cig in deroga. Anticipazione Inps . . . .<br />

Maternità. Riposi <strong>del</strong> padre lavoratore.<br />

Liste <strong>di</strong> mobilità. Riammissione . . . . . .<br />

Assistenza <strong>di</strong>sabili e cassa integrazione<br />

guadagni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />

GIURISPRUDENZA<br />

Estinzione <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro<br />

Criteri <strong>di</strong> scelta dei lavoratori per la<br />

mobilità. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />

Diritto <strong>di</strong> critica e licenziamento. . . . . .<br />

IN<br />

PRIMO<br />

PIANO<br />

RAPPORTI DI LAVORO<br />

Appren<strong>di</strong>stato<br />

professionalizzante<br />

Nota informativa<br />

sulla formazione<br />

esclusivamente aziendale<br />

Pag. 1<br />

Pag. 27<br />

Pag. 27<br />

Pag. 27<br />

Pag. 28<br />

Pag. 29<br />

Pag. 29<br />

Pag. 30<br />

Pag. 31<br />

Pag. 32<br />

Pag. 32<br />

Il 23 settembre 2009 è stata sottoscritta, in<br />

attuazione <strong>del</strong>l’art. 49 comma 5 ter <strong>del</strong> Dlgs<br />

276/2003 come mo<strong>di</strong>ficato dalla legge 133<br />

<strong>del</strong> 2008 e <strong>di</strong> quanto previsto dal Ccnl<br />

Terziario, l’Intesa in materia <strong>di</strong> formazione<br />

esclusivamente aziendale nell’appren<strong>di</strong>stato<br />

professionalizzante.<br />

Su tale tema abbiamo pre<strong>di</strong>sposto per le<br />

imprese interessate una nota informativa, che<br />

fornisce le prime in<strong>di</strong>cazioni operative sugli<br />

aspetti principali <strong>del</strong>la formazione<br />

esclusivamente aziendale.<br />

<br />

La nota contiene anche:<br />

• l’Intesa in materia <strong>di</strong> formazione esclusivamente aziendale<br />

nell’appren<strong>di</strong>stato professionalizzante;<br />

• i profili formativi;<br />

• la ripartizione <strong>del</strong>le ore <strong>di</strong> formazione;<br />

• un fac-simile <strong>di</strong> lettera <strong>di</strong> assunzione;<br />

• un mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> Piano formativo in<strong>di</strong>viduale - Pfi;<br />

• la nuova richiesta <strong>di</strong> parere <strong>di</strong> conformità a Ebiter <strong>Milano</strong>;<br />

• il Ccnl per i <strong>di</strong>pendenti da aziende <strong>del</strong> terziario <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione<br />

e dei servizi;<br />

• l’art. 49 <strong>del</strong> decreto legislativo 10.9.2003, n.276;<br />

• una raccolta completa <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni amministrative <strong>del</strong><br />

ministero <strong>del</strong> Lavoro;<br />

• una scheda con la procedura da seguire per la costituzione<br />

<strong>del</strong> rapporto, per lo svolgimento <strong>del</strong> rapporto e per la trasformazione<br />

o l’eventuale risoluzione <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro.<br />

NOTA informativa <strong>del</strong> 9 novembre 2009. Appren<strong>di</strong>stato<br />

professionalizzante: l’intesa in materia <strong>di</strong> formazione esclusivamente<br />

aziendale per le imprese <strong>del</strong> terziario, <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione<br />

e dei servizi.<br />

È stato sottoscritto il 23 settembre 2009 il primo accordo<br />

nazionale in materia <strong>di</strong> formazione esclusivamente aziendale<br />

in materia <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato professionalizzante, in attuazione<br />

<strong>del</strong>l’art. 49 comma 5 ter <strong>del</strong> Dlgs 276/2003 come mo<strong>di</strong>ficato<br />

dalla Legge 133 <strong>del</strong> 2008.<br />

Le parti hanno voluto fornire alle aziende un ulteriore strumento,<br />

che si affianca alla modalità preesistente, che realizza una<br />

significativa semplificazione <strong>del</strong>le procedure attuative.<br />

Infatti, in base al <strong>di</strong>sposto <strong>del</strong> citato articolo <strong>di</strong> legge ed ai successivi<br />

chiarimenti forniti dal ministero <strong>del</strong> Lavoro, si è creato<br />

in questo modo un binario parallelo a quello <strong>di</strong> competenza<br />

<strong>del</strong>le Regioni, che ha consentito <strong>di</strong> prevedere, nell’intesa raggiunta,<br />

anche deroghe e mo<strong>di</strong>fiche ad alcune rigi<strong>di</strong>tà in materia<br />

<strong>di</strong> tutor e <strong>di</strong> quantità <strong>del</strong>la formazione.<br />

Ma, certamente, il risultato principale è stato quello <strong>di</strong> creare<br />

uno strumento in grado <strong>di</strong> superare le <strong>di</strong>versità e le incompletezze<br />

dei sistemi regionali, attraverso un’intesa valida unitariamente<br />

su tutto il territorio nazionale.<br />

L’intesa è, infatti, derogabile dalla contrattazione integrativa<br />

<strong>di</strong> secondo livello esclusivamente con riferimento all’in<strong>di</strong>viduazione<br />

<strong>di</strong> profili formativi specifici.<br />

Le aziende sono chiamate ad investire, quin<strong>di</strong>, sull’attuazione<br />

<strong>di</strong> un nuovo percorso che le vede coinvolte <strong>di</strong>rettamente nella<br />

gestione <strong>del</strong> contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato, con il duplice vantaggio<br />

<strong>di</strong> una durata decisamente inferiore <strong>di</strong> ore <strong>di</strong> formazione<br />

<strong>di</strong> base a fronte <strong>di</strong> una più mirata e specifica attività formativa<br />

professionalizzante che consente sia all’azienda che all’appren<strong>di</strong>sta<br />

l’ottenimento <strong>di</strong> competenze più adeguate alle mansioni<br />

che al termine <strong>del</strong> percorso formativo si dovranno conseguire.<br />

Attraverso la sottoscrizione <strong>del</strong>la suddetta intesa le parti<br />

hanno in<strong>di</strong>viduato la definizione ed i criteri attuativi <strong>del</strong>la formazione<br />

esclusivamente aziendale nell’ambito <strong>del</strong> contratto <strong>di</strong><br />

appren<strong>di</strong>stato professionalizzante, è stato valorizzato anche il<br />

ruolo <strong>del</strong>la bilateralità inserendo il riferimento al passaggio<br />

SINDACALE<br />

1


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

obbligato all’ente bilaterale per l’ottenimento <strong>del</strong> parere <strong>di</strong><br />

conformità precedentemente già previsto all’art. 47 <strong>del</strong> Ccnl<br />

Terziario nell’ambito <strong>del</strong>la procedura <strong>di</strong> attuazione <strong>del</strong>lo stesso<br />

contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato professionalizzante.<br />

Si segnalano <strong>di</strong> seguito le novità più significative:<br />

Formazione esclusivamente aziendale<br />

Nel fornire la definizione <strong>di</strong> formazione esclusivamente aziendale,<br />

l’accordo precisa che, ferma restando la gestione integrale<br />

da parte <strong>del</strong>l’azienda <strong>del</strong>la formazione impartita all’appren<strong>di</strong>sta,<br />

l’erogazione può essere effettuata interamente<br />

all’interno <strong>del</strong>l’azienda medesima ovvero in tutto o in parte<br />

all’esterno <strong>del</strong>la stessa.<br />

In tale ultimo caso, i soggetti che erogano la formazione<br />

dovranno essere in possesso <strong>di</strong> adeguate competenze professionali,<br />

coerenti con i contenuti <strong>del</strong>l’attività formativa ed utilizzare<br />

modalità idonee allo svolgimento <strong>del</strong>la stessa. Qualora i<br />

soggetti esterni siano strutture, dovranno essere accre<strong>di</strong>tate<br />

per la formazione continua presso la Regione in cui si dovrà<br />

svolgere l’attività formativa.<br />

Definizione <strong>di</strong> “Formazione esclusivamente aziendale”<br />

Per formazione esclusivamente aziendale si intende quella formazionegestita<br />

integralmente dall’azienda, all’interno e/o<br />

all’esterno <strong>del</strong>la stessa,senza ricorso a finanziamenti pubblici,<br />

corrisposti a tale titolo, salvospecifiche <strong>di</strong>sposizioni normative<br />

in tal senso.<br />

Attività formativa: durata e contenuti<br />

Ferme restando le durate previste dall’art. 55 Ccnl Terziario<br />

per il contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato, il percorso formativo <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>sta<br />

viene definito in base alla qualifica professionale ed<br />

al livello <strong>di</strong> inquadramento che lo stesso dovrà raggiungere.<br />

La norma, infatti, definisce, anche me<strong>di</strong>ante il riferimento alle<br />

tabelle allegate, le ore <strong>di</strong> attività formativa che dovranno essere<br />

erogate all’appren<strong>di</strong>sta, in<strong>di</strong>viduando, fra l’altro, nell’ambito<br />

<strong>del</strong>la formazione professionalizzante, il numero minimo<br />

<strong>di</strong> ore <strong>del</strong> primo anno e per quanto concerne la formazione<br />

trasversale o <strong>di</strong> base, la durata complessiva e la percentuale<br />

<strong>di</strong> ripartizione.<br />

Il numero <strong>di</strong> ore è rapportato alle durate <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>stato<br />

previste dall’art. 55 <strong>del</strong> Ccnl in relazione al livello <strong>di</strong> appartenenza<br />

(quattro, tre o due anni) ma deve essere riproporzionato<br />

alla eventuale minore durata derivante o dalla conversione<br />

anticipata <strong>del</strong> rapporto o dalla sua anticipata risoluzione (per<br />

giusta causa o giustificato motivo) oppure ancora a seguito <strong>di</strong><br />

un’intesa territoriale che abbia previsto una durata <strong>di</strong>versa<br />

(più lunga o breve), secondo quanto previsto dal Ccnl.<br />

È prevista, inoltre, la possibilità <strong>di</strong> anticipare, in tutto o in<br />

parte, l’attività formativa stabilita per le annualità successive.<br />

Alla luce <strong>di</strong> questa previsione si comprende come la durata<br />

<strong>del</strong> percorso formativo <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>sta potrebbe in taluni casi<br />

non coincidere con la durata <strong>del</strong> contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato<br />

in<strong>di</strong>viduata dall’art. 55 Ccnl Terziario.<br />

Modalità <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong>la formazione e referente per<br />

l’appren<strong>di</strong>stato<br />

La norma, oltre ad adeguare le modalità <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong>la<br />

formazione alle nuove tecnologie, introduce la figura <strong>del</strong><br />

Referente per l’appren<strong>di</strong>stato, eliminando al contempo il tutor,<br />

che, pertanto, non è figura necessaria per le aziende che<br />

intendano applicare l’istituto <strong>del</strong>la formazione esclusivamente<br />

aziendale nell’appren<strong>di</strong>stato professionalizzante.<br />

Al Referente per l’appren<strong>di</strong>stato, che potrà essere interno od<br />

esterno all’azienda, e che dovrà essere in<strong>di</strong>viduato all’avvio<br />

<strong>del</strong>l’attività formativa, viene assegnato il compito <strong>di</strong> seguire<br />

l’attuazione <strong>del</strong> programma formativo, nel rispetto dei parametri<br />

previsti dagli allegati 1 e 2, in materia <strong>di</strong> durata <strong>del</strong>l’attività<br />

formativa, e <strong>del</strong>le previsioni contenute nell’accordo stesso.<br />

Il referente interno per l’appren<strong>di</strong>stato può essere il titolare<br />

<strong>del</strong>l’impresa stessa, un socio ovvero un familiare coa<strong>di</strong>uvante,<br />

oppure il soggetto che ricopre la funzione aziendale <strong>di</strong> referente,<br />

in<strong>di</strong>viduata dall’impresa nel piano formativo. Ciò significa<br />

che il referente è colui che ricopre quel ruolo e non una<br />

persona nominativamente in<strong>di</strong>viduata.<br />

Rispetto alla figura <strong>del</strong> “tutor” previsto dalla precedente legislazione<br />

viene, ad esempio, abolito il rigido rapporto numerico<br />

rispetto agli appren<strong>di</strong>sti così come la durata minima <strong>del</strong>l’esperienza<br />

triennale.<br />

Il referente interno per l’appren<strong>di</strong>stato dovrà possedere,<br />

comunque, un livello <strong>di</strong> inquadramento pari o superiore a<br />

quello che l’appren<strong>di</strong>sta conseguirà alla fine <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong><br />

appren<strong>di</strong>stato e competenze adeguate.<br />

In caso l’azienda intenda avvalersi, per l’erogazione <strong>del</strong>la formazione,<br />

<strong>di</strong> una struttura esterna, quest’ultima dovrà mettere<br />

a <strong>di</strong>sposizione un referente per l’appren<strong>di</strong>stato provvisto <strong>di</strong><br />

adeguate competenze.<br />

Premessa metodologica<br />

Tale parte rappresenta la premessa alle tabelle allegate ed ai<br />

profili formativi.<br />

Il piano formativo in<strong>di</strong>viduale è caratterizzato dalla definizione<br />

<strong>di</strong> specifiche competenze <strong>di</strong> settore <strong>di</strong> area e <strong>di</strong> profilo che<br />

mirino al conseguimento <strong>del</strong>la qualifica professionale al termine<br />

<strong>del</strong> percorso formativo.<br />

La novità introdotta riguarda la possibilità <strong>di</strong> includere nell’ambito<br />

<strong>del</strong> piano formativo competenze <strong>di</strong> profilo mutuate<br />

da altri profili formativi che siano coerenti con le mansioni <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>sta<br />

qualificato.<br />

Attività formativa<br />

L’attività formativa si esplica nella gestione <strong>del</strong>la formazione<br />

trasversale, uguale per tutti gli appren<strong>di</strong>sti, e <strong>del</strong>la formazione<br />

professionalizzante, nell’ambito <strong>del</strong>la quale viene fatta<br />

un’ulteriore <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> settore <strong>di</strong> area e <strong>di</strong> profilo <strong>del</strong> percorso<br />

formativo <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>sta in base alla qualifica professionale<br />

che deve conseguire.<br />

Gli obiettivi e i contenuti <strong>del</strong>le predette attività formative riprendono<br />

e sostituiscono le previsioni <strong>del</strong>l’articolato contrattuale in<br />

materia.<br />

Profili formativi<br />

Per la formazione degli appren<strong>di</strong>sti le parti hanno definito<br />

nuovi contenuti formativi, relativi a ciascun profilo professionale<br />

ed articolati in attività formative a carattere trasversale <strong>di</strong><br />

base e contenuti a carattere professionalizzante, che aggiornano<br />

ed integrano quelli concordati con l’Isfol nell’intesa <strong>del</strong><br />

10 gennaio 2002. Tali profili dovranno essere utilizzati dalle<br />

aziende che optano per la formazione esclusivamente aziendale,<br />

mentre le imprese che ricorrono alla formazione finanziata,<br />

prevista dal comma 5 <strong>del</strong>l’articolo 49 <strong>del</strong> Dlgs 276/03,<br />

2


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

continueranno ad utilizzare i precedenti profili Isfol 2002...<br />

Suggeriamo, in particolare, un’attenta lettura <strong>del</strong>l’interpello n. 2<br />

<strong>del</strong> 6 febbraio 2009 relativo applicabilità <strong>del</strong>la formazione<br />

esclusivamente aziendale ai rapporti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato in essere.<br />

Con tale interpello il ministero ha evidenziato che la mo<strong>di</strong>fica<br />

apportata all’artico 49 <strong>del</strong> Dlgs 276/03 non pone come con<strong>di</strong>zione<br />

essenziale che il contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato sia stipulato<br />

ab initio secondo la <strong>di</strong>sciplina <strong>del</strong> comma 5 ter, limitandosi<br />

ad in<strong>di</strong>viduare un nuovo percorso - quello appunto <strong>del</strong>la formazione<br />

esclusivamente aziendale - per adempiere agli obblighi<br />

formativi propri <strong>di</strong> tale tipologia contrattuale.<br />

Eventuali “nuove percorsi formativi” che il datore <strong>di</strong> lavoro sceglie<br />

<strong>di</strong> intraprendere, durante lo svolgimento <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong><br />

appren<strong>di</strong>stato, non possono non incidere sul piano formativo<br />

in<strong>di</strong>viduale (Pfi) che, come noto, costituisce parte integrante <strong>del</strong><br />

contratto e viene elaborato all’inizio <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro.<br />

Conseguentemente, alla luce <strong>del</strong>la scelta <strong>di</strong> applicare il comma<br />

5 ter <strong>del</strong>l’art. 49, il piano formativo deve essere rimodulato e<br />

sottoscritto dal lavoratore che acconsente <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il percorso<br />

formativo in<strong>di</strong>viduato all’inizio <strong>del</strong> rapporto.<br />

Ricor<strong>di</strong>amo, infine, che la Scuola Superiore <strong>del</strong> <strong>Commercio</strong><br />

<strong>del</strong> Turismo dei Servizi e <strong>del</strong>le Professioni e il Capac<br />

Politecnico <strong>del</strong> <strong>Commercio</strong> sono a <strong>di</strong>sposizione <strong>del</strong>le imprese<br />

che, pur nell’ambito <strong>del</strong>la formazione esclusivamente aziendale,<br />

optano per l’effettuazione presso enti accre<strong>di</strong>tati <strong>del</strong>la<br />

formazione trasversale o professionalizzante.<br />

INTESA <strong>del</strong> 23 settembre 2009 tra Confcommercio Filcams<br />

Cgil Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. Formazione esclusivamente<br />

aziendale nell’appren<strong>di</strong>stato professionalizzante<br />

La Commissione paritetica istituita ai sensi <strong>del</strong>la <strong>di</strong>chiarazione<br />

a verbale n. 1 in calce all’articolo 60 Ccnl Terziario <strong>del</strong> 18<br />

luglio 2008, dopo un approfon<strong>di</strong>to esame <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni<br />

<strong>di</strong> legge vigenti in materia <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato, <strong>del</strong>le norme contenute<br />

nel precedente e nell’attuale Ccnl Terziario e degli<br />

orientamenti ministeriali e giurisprudenziali in materia, alla<br />

luce <strong>di</strong> quanto previsto dall’art. 23, comma 2, Dl n.<br />

112/2008, convertito nella L n. 133/2008 che ne demanda<br />

l’attuazione in via esclusiva alla contrattazione collettiva ovvero<br />

agli enti bilaterali, ha raggiunto la presente intesa applicativa<br />

<strong>del</strong>la norma succitata. Fermo restando quanto previsto dal<br />

Ccnl Terziario e dalla presente intesa, le parti concordano che<br />

eventuali deroghe a livello territoriale e/o aziendale potranno<br />

riguardare esclusivamente l’inserimento <strong>di</strong> profili formativi<br />

specifici non ricompresi dal presente accordo.<br />

Premessa<br />

In attuazione <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>sposto in materia <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato<br />

professionalizzante dall’art. 49, comma 5 ter, Dlgs n. 276/<br />

2003, così come mo<strong>di</strong>ficato dal Dl n. 112/2008, convertito<br />

nella L n. 133/2008, anche in questo caso attraverso l’integrale<br />

applicazione <strong>del</strong>la procedura presso gli Enti bilaterali<br />

prevista ai sensi <strong>del</strong>l’art. 47 <strong>del</strong> Ccnl per i <strong>di</strong>pendenti da<br />

aziende <strong>del</strong> terziario, <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione e dei servizi, le parti<br />

<strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>viduano la definizione <strong>di</strong> formazione esclusivamente<br />

aziendale ed i criteri per il ricorso alla formazione<br />

esclusivamente aziendale nell’ambito <strong>del</strong> contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato<br />

professionalizzante.<br />

Di conseguenza le presenti <strong>di</strong>sposizioni, ove integralmente<br />

applicate, sono sostitutive <strong>di</strong> quanto previsto dal comma 5 <strong>del</strong>l’articolo<br />

49, Dlgs n. 276/2003, così come mo<strong>di</strong>ficato dal Dl<br />

n. 112/2008, convertito nella L n. 133/2008.<br />

1. Formazione esclusivamente aziendale<br />

Per formazione esclusivamente aziendale si intende quella formazione<br />

gestita integralmente dall’azienda, all’interno e/o<br />

all’esterno <strong>del</strong>la stessa, senza ricorso a finanziamenti pubblici,<br />

corrisposti a tale titolo, salvo specifiche <strong>di</strong>sposizioni normative<br />

in tal senso.<br />

L’erogazione <strong>del</strong>la formazione, sia trasversale <strong>di</strong> base che<br />

professionalizzante, dovrà avvenire con modalità coerenti<br />

rispetto alle finalità formative e dovrà essere svolta in modo da<br />

permettere l’efficacia <strong>del</strong>l’intervento formativo medesimo.<br />

A tal fine l’azienda per erogare la formazione si avvarrà <strong>di</strong><br />

soggetti, interni od esterni, in possesso <strong>di</strong> adeguate competenze<br />

professionali, coerenti con i contenuti <strong>del</strong>l’attività formativa<br />

e <strong>di</strong> modalità idonee allo svolgimento <strong>del</strong>l’attività stessa.<br />

L’azienda potrà altresì avvalersi per l’erogazione <strong>del</strong>la formazione,<br />

professionalizzante o trasversale <strong>di</strong> base, <strong>di</strong> strutture<br />

esterne accre<strong>di</strong>tate per la formazione continua, secondo la<br />

normativa regionale vigente, presso la Regione in cui si svolge<br />

l’attività formativa.<br />

2. Attività formativa: durata e contenuti<br />

Il percorso formativo <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>sta è definito in relazione<br />

alla qualifica professionale e al livello d’inquadramento previsto<br />

dal Ccnl Terziario che l’appren<strong>di</strong>sta dovrà raggiungere<br />

(ve<strong>di</strong> tab. A), entro i limiti <strong>di</strong> durata massima che può avere il<br />

contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato fissati dal Ccnl Terziario all’art. 55.<br />

In tal senso, i requisiti minimi <strong>di</strong> tale formazione in termini<br />

quantitativi e <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione tra formazione trasversale <strong>di</strong> base<br />

e formazione professionalizzante sono quelli in<strong>di</strong>cati nell’all. 1<br />

tabella A che costituisce parte integrante <strong>del</strong>la presente intesa.<br />

Le attività formative svolte presso più datori <strong>di</strong> lavoro, così<br />

come quelle svolte presso strutture <strong>di</strong> formazione accre<strong>di</strong>tate,<br />

si cumulano ai fini <strong>del</strong>l’assolvimento degli obblighi formativi.<br />

Al fine <strong>di</strong> garantire un’idonea formazione teorico-pratica <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>sta,<br />

vengono in<strong>di</strong>cate nella tabella A le ore <strong>di</strong> formazione<br />

minime che dovranno essere erogate nel corso <strong>del</strong>la<br />

prima annualità, ferma restando la possibilità <strong>di</strong> anticipare in<br />

tutto o in parte l’attività formativa prevista per le annualità successive.<br />

Le ore <strong>di</strong> formazione trasversale <strong>di</strong> base e quelle professionalizzanti<br />

sono comprese nell’orario normale <strong>di</strong> lavoro.<br />

Per la formazione degli appren<strong>di</strong>sti le parti si impegnano a<br />

definire entro il 30/9/2009 i nuovi contenuti formativi, relativi<br />

a ciascun profilo professionale ed articolati in attività formative<br />

a carattere trasversale <strong>di</strong> base e contenuti a carattere professionalizzante,<br />

che aggiorneranno ed integreranno quelli<br />

concordati con l’Isfol nell’intesa <strong>del</strong> 10 gennaio 2002. Sino<br />

alla definizione <strong>di</strong> essi continuano a trovare applicazione i<br />

contenuti formativi previsti l’intesa Isfol <strong>del</strong> 10 gennaio 2002.<br />

Con riferimento alla formazione trasversale <strong>di</strong> base, le parti,<br />

rilevata l’esigenza <strong>di</strong> svolgere tale attività formativa prevalentemente<br />

nel primo biennio e verificata l’identità <strong>di</strong> tematiche<br />

per tutti i profili professionali, ne in<strong>di</strong>viduano la durata in<strong>di</strong>cata<br />

nella tabella B.<br />

SINDACALE<br />

3


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

TABELLA A<br />

La registrazione <strong>del</strong>la formazione erogata, in assenza <strong>del</strong><br />

libretto formativo <strong>del</strong> citta<strong>di</strong>no, potrà avvenire anche attraverso<br />

supporti informatici e fogli firma.<br />

3. Modalità <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong>la formazione e referente per<br />

l’appren<strong>di</strong>stato<br />

Nel rispetto <strong>di</strong> quanto previsto dall’art. 50, lett. d), Ccnl<br />

Terziario e <strong>di</strong> quanto previsto nel precedente punto 2 “Attività<br />

formativa: durata e contenuti” in relazione all’orario <strong>di</strong> svolgimento<br />

<strong>del</strong>l’attività formativa ed in materia <strong>di</strong> registrazione<br />

<strong>del</strong>la formazione erogata, la formazione sia a carattere trasversale<br />

<strong>di</strong> base che a carattere professionalizzante può essere<br />

svolta in aula, on the job, nonché tramite lo strumento <strong>del</strong>la<br />

formazione a <strong>di</strong>stanza (Fad) e strumenti <strong>di</strong> e-learning ed in tal<br />

caso l’attività <strong>di</strong> accompagnamento potrà essere svolta in<br />

modalità virtualizzata e attraverso strumenti <strong>di</strong> teleaffiancamento<br />

o video-comunicazione da remoto.<br />

Qualora l’attività formativa venga svolta esclusivamente all’interno<br />

<strong>del</strong>l’azienda, fermo restando quanto previsto dall’art.<br />

47 <strong>del</strong> vigente Ccnl Terziario, come richiamato nella Premessa<br />

<strong>del</strong>la presente intesa, l’azienda dovrà essere in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

erogare formazione ed avere risorse umane idonee a trasferire<br />

conoscenze e competenze richieste dal piano formativo,<br />

assicurandone lo svolgimento in idonei ambienti, come in<strong>di</strong>cato<br />

nel piano formativo. In relazione a ciò, risulta determinante<br />

la presenza <strong>di</strong> un referente per l’appren<strong>di</strong>stato, interno od<br />

esterno, che dovrà essere in<strong>di</strong>viduato all’avvio <strong>del</strong>l’attività formativa<br />

ed avrà il compito <strong>di</strong> seguire l’attuazione <strong>del</strong> programma<br />

formativo, nel rispetto dei parametri previsti dagli allegati<br />

1 e 2 e <strong>del</strong>le previsioni contenute nel presente accordo.<br />

Il referente interno per l’appren<strong>di</strong>stato, ove <strong>di</strong>verso dal titolare<br />

<strong>del</strong>l’impresa stessa, da un socio ovvero da un familiare coa<strong>di</strong>uvante,<br />

è il soggetto che ricopre la funzione aziendale in<strong>di</strong>viduata<br />

dall’impresa nel piano formativo e che dovrà possedere<br />

un livello <strong>di</strong> inquadramento pari o superiore a quello che<br />

l’appren<strong>di</strong>sta conseguirà alla fine <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato<br />

e competenze adeguate.<br />

In caso l’azienda intenda avvalersi, per l’erogazione <strong>del</strong>la formazione,<br />

<strong>di</strong> una struttura esterna, quest’ultima dovrà mettere<br />

a <strong>di</strong>sposizione un referente per l’appren<strong>di</strong>stato provvisto <strong>di</strong><br />

adeguate competenze.<br />

4. Riconoscimento <strong>del</strong>la qualifica professionale e registrazione<br />

nel libretto formativo<br />

Al termine <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato il datore <strong>di</strong> lavoro<br />

certificherà l’avvenuta formazione e darà notizia all’interessato,<br />

nei tempi definiti dall’art. 50, ultimo comma, Ccnl Terziario<br />

<strong>del</strong> 18 luglio 2008, <strong>del</strong>l’eventuale acquisizione <strong>del</strong>la qualifica<br />

professionale.<br />

Il datore <strong>di</strong> lavoro, inoltre, è tenuto a comunicare entro 5 giorni<br />

al competente Centro per l’impiego <strong>di</strong> cui al Dlgs n. 469/97<br />

ed all’ente bilaterale i nominativi degli appren<strong>di</strong>sti ai quali sia<br />

stata attribuita la qualifica.<br />

Il datore <strong>di</strong> lavoro è tenuto, altresì, a comunicare al competente<br />

Centro per l’impiego i nominativi degli appren<strong>di</strong>sti <strong>di</strong> cui<br />

per qualunque motivo sia cessato il rapporto <strong>di</strong> lavoro, entro<br />

Allegato 1<br />

Profili professionali Ore complessive Ore formazione Ore formazione<br />

<strong>di</strong> formazione minima primo anno trasversale complessiva<br />

approfon<strong>di</strong>te conoscenze tecnico-scientifiche 480 120 80<br />

e capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione <strong>del</strong>le proprie (per gli appren<strong>di</strong>sti in possesso<br />

competenze<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> istruzione<br />

(inquadramento finale al 2° livello)<br />

Superiore <strong>di</strong> 2° grado o<br />

<strong>di</strong> laurea universitaria 400 ore)<br />

particolari conoscenze tecniche ed 400 100 80<br />

approfon<strong>di</strong>ta conoscenza tecnico-pratica<br />

(inquadramento finale al 3° livello)<br />

Specifiche conoscenze tecniche e 360 90 80<br />

particolari capacità tecnico pratiche<br />

(inquadramento finale al 4° livello)<br />

Normali conoscenze ed adeguate 280 80 60<br />

capacità tecnico-pratiche<br />

(inquadramento finale al 5° livello)<br />

Semplici conoscenze pratiche 240 120 60<br />

(inquadramento finale al 6° livello)<br />

Le ore <strong>di</strong> formazione in<strong>di</strong>cate sono correlate alle durate previste dall’art. 55 Ccnl Terziario; in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa durata, le ore complessive<br />

<strong>di</strong> formazione saranno riproporzionate alla durata <strong>del</strong> contratto stesso.<br />

4


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

RIPARTIZIONE DELLA FORMAZIONE TRASVERSALE PER ANNUALITA’<br />

Profili professionali 1° annualità 2° annualità 3° annualità<br />

approfon<strong>di</strong>te conoscenze tecnico-scientifiche e capacità 40 28 12<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione <strong>del</strong>le proprie competenze<br />

(inquadramento finale al 2° livello)<br />

TABELLA B<br />

SINDACALE<br />

particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta 40 28 12<br />

conoscenza tecnico-pratica (inquadramento finale al 3° livello)<br />

Specifiche conoscenze tecniche e particolari 40 28 12<br />

capacità tecnico pratiche (inquadramento finale al 4° livello)<br />

Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche 30 20 10<br />

(inquadramento finale al 5° livello)<br />

Semplici conoscenze pratiche (inquadramento finale al 6° livello) 30 30 0<br />

il termine <strong>di</strong> 5 giorni dalla cessazione stessa.<br />

In assenza <strong>del</strong> libretto formativo <strong>del</strong> citta<strong>di</strong>no, la predetta certificazione<br />

sulla formazione svolta, varrà anche ai fini <strong>del</strong>l’attestazione<br />

sul percorso formativo.<br />

Dichiarazione a verbale<br />

A seguito <strong>di</strong> quanto pattuito nella presente intesa, le parti,<br />

stante la specificità <strong>del</strong>la modalità attuativa <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>stato<br />

attraverso la formazione esclusivamente aziendale, e limitatamente<br />

ad essa sola, si danno atto che le presenti <strong>di</strong>sposizioni<br />

sostituiscono quanto previsto dai seguenti articoli <strong>del</strong> Ccnl:<br />

• art. 55, ultimo comma;<br />

• art. 57;<br />

• art. 58, salvo quanto previsto dal quinto comma <strong>del</strong> precedente<br />

punto 2;<br />

• art. 59<br />

Rimangono altresì ferme e vengono espressamente richiamate<br />

anche con riferimento alla presente intesa in tema <strong>di</strong> formazione<br />

esclusivamente aziendale tutte le ulteriori <strong>di</strong>sposizioni<br />

previste dalla Sezione IV, Titolo I, Capo II (Appren<strong>di</strong>stato) <strong>del</strong><br />

Ccnl 18 luglio 2008.<br />

Premessa metodologica<br />

La presente premessa, che costituisce parte integrante <strong>del</strong>la presente<br />

appen<strong>di</strong>ce, definisce le modalità con cui nell’ambito <strong>del</strong><br />

singolo piano formativo in<strong>di</strong>viduale potranno essere in<strong>di</strong>viduate<br />

le specifiche competenze a carattere professionalizzante.<br />

Nella definizione <strong>di</strong> ciascun piano formativo dovranno essere<br />

in<strong>di</strong>viduate quelle specifiche competenze chiave <strong>di</strong> settore, <strong>di</strong><br />

area e <strong>di</strong> profilo (fra quelle in<strong>di</strong>viduate nelle declaratorie <strong>di</strong><br />

seguito in<strong>di</strong>cate) che effettivamente corrispondano sia alla<br />

qualifica professionale che l’appren<strong>di</strong>sta dovrà conseguire,<br />

sia alla struttura organizzativa che connota l’azienda.<br />

Al fine <strong>di</strong> ottimizzare la realizzazione <strong>del</strong>la finalità formativa<br />

<strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>sta, l’azienda potrà anche includere nella pre<strong>di</strong>sposizione<br />

<strong>del</strong> piano formativo “competenze <strong>di</strong> profilo”<br />

mutuate da altri specifici profili formativi, qualora ritenute<br />

necessarie e coerenti con le mansioni che verranno effettivamente<br />

svolte dall’appren<strong>di</strong>sta qualificato, ovvero escludere<br />

competenze <strong>di</strong> area, <strong>di</strong> settore o <strong>di</strong> profilo non coerenti con le<br />

reali competenze che dovranno essere acquisite dall’appren<strong>di</strong>sta<br />

medesimo.<br />

Si precisa, inoltre, che i profili in<strong>di</strong>viduati nella presente appen<strong>di</strong>ce<br />

non esauriscono il vasto insieme <strong>del</strong>le professionalità presenti<br />

nel Ccnl Terziario e che, pertanto, i contenuti formativi a<br />

carattere professionalizzante ed a carattere trasversale e <strong>di</strong><br />

base potranno essere applicati anche ad altre qualifiche afferenti<br />

al profilo non espressamente comprese nella predetta<br />

elencazione.<br />

Si sottolinea, infine, che il presente documento é stato elaborato<br />

solo a fini formativi e, pertanto, la <strong>del</strong>imitazione <strong>del</strong>le<br />

aree <strong>di</strong> attività, l’in<strong>di</strong>viduazione dei profili tipo, i raggruppamenti<br />

<strong>del</strong>le qualifiche e la declinazione <strong>del</strong>le relative competenze<br />

non producono alcun effetto sui contratti in<strong>di</strong>viduali e<br />

collettivi <strong>di</strong> lavoro.<br />

Attività formativa<br />

I contenuti formativi si <strong>di</strong>stinguono in:<br />

1) formazione trasversale, <strong>di</strong> base omogenea per tutti gli<br />

appren<strong>di</strong>sti, è articolata in cinque aree <strong>di</strong> contenuti:<br />

- accoglienza, valutazione <strong>del</strong> livello <strong>di</strong> ingresso e definizione<br />

<strong>del</strong> patto formativo<br />

- competenze relazionali;<br />

- <strong>di</strong>sciplina <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro;<br />

- organizzazione ed economia;<br />

- sicurezza sul lavoro.<br />

2) formazione professionalizzante i cui contenuti si sud<strong>di</strong>vidono<br />

in tre aree: <strong>di</strong> settore, <strong>di</strong> area, <strong>di</strong> profilo, persegue, a titolo<br />

esemplificativo, i seguenti obiettivi formativi:<br />

- la conoscenza dei prodotti, dei servizi e <strong>del</strong> contesto aziendale;<br />

- la conoscenza <strong>del</strong>le basi tecniche e scientifiche <strong>del</strong>la professionalità;<br />

- conoscere e saper utilizzare le tecniche e i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> lavoro;<br />

- conoscere e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie <strong>di</strong><br />

lavoro (attrezzature, macchinari, strumenti <strong>di</strong> lavoro, ecc.);<br />

5


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

- la conoscenza e l’utilizzo <strong>del</strong>le misure <strong>di</strong> sicurezza in<strong>di</strong>viduali<br />

e <strong>di</strong> tutela ambientale specifiche <strong>del</strong> settore;<br />

- la conoscenza <strong>del</strong>le innovazioni <strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong><br />

contesto.<br />

6


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

TIPOLOGIA DI PROFILO<br />

ADDETTO FOOD E FUNZIONI AUSILIARIE<br />

ADDETTO ALLE FUNZIONI AUSILIARIE ALLA VENDITA<br />

AREA DI ATTIVITA’ - FRONT OFFICE E FUNZIONI AUSILIARIE<br />

ATTIVITA’ FORMATIVA<br />

Competenze <strong>di</strong> base e trasversali<br />

Disciplina <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro, organizzazione <strong>del</strong> lavoro, misure a<br />

tutela <strong>del</strong>la sicurezza sul lavoro, comunicazione, comportamenti relazionali<br />

Competenze a carattere professionalizzante<br />

Conoscere i prodotti e i servizi <strong>di</strong> settore ed il contesto aziendale<br />

Conoscere e saper applicare le basi tecniche e scientifiche <strong>del</strong>la professionalità<br />

Conoscere e saper utilizzare i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> lavoro<br />

Conoscere e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie <strong>di</strong> lavoro<br />

(attrezzature, macchinari e strumenti <strong>di</strong> lavoro)<br />

Conoscere ed utilizzare le misure <strong>di</strong> sicurezza in<strong>di</strong>viduale e tutela<br />

ambientale<br />

Conoscere le innovazioni <strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> contesto<br />

SINDACALE<br />

PIANO ORARIO CURRICOLARE<br />

Profili professionali Ore <strong>di</strong> formazione Ore <strong>di</strong> formazione Ore <strong>di</strong> formazione<br />

quadriennio minime trasversale<br />

per il primo anno complessiva<br />

approfon<strong>di</strong>te conoscenze tecnico-scientifiche 480 120 80<br />

e capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione <strong>del</strong>le proprie competenze<br />

(per gli appren<strong>di</strong>sti<br />

(inquadramento finale al 2° livello)<br />

in possesso <strong>di</strong> <strong>di</strong>ploma<br />

<strong>di</strong> istruzione superiore<br />

<strong>di</strong> 2° grado o <strong>di</strong> laurea<br />

universitaria 400 ore)<br />

particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta 400 100 80<br />

conoscenza tecnico-pratica (inquadramento finale al 3° livello)<br />

specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità 360 90 80<br />

tecnico pratiche (inquadramento finale al 4° livello)<br />

normali conoscenze ed adeguate capacità<br />

tecnico-pratiche (inquadramento finale al 5° livello) 280 80 60<br />

semplici conoscenze pratiche (inquadramento finale al 6° livello) 240 120 60<br />

FORMAZIONE TRASVERSALE<br />

Profili professionali 1° annualità 2° annualità 3° annualità<br />

approfon<strong>di</strong>te conoscenze tecnico-scientifiche e 40 28 12<br />

capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione <strong>del</strong>le proprie competenze<br />

(inquadramento finale al 2° livello)<br />

particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza 40 28 12<br />

tecnico-pratica (inquadramento finale al 3° livello)<br />

specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità 40 28 12<br />

tecnico pratiche (inquadramento finale al 4° livello)<br />

normali conoscenze ed adeguate capacità 30 20 10<br />

tecnico-pratiche (inquadramento finale al 5° livello)<br />

semplici conoscenze pratiche (inquadramento finale al 6° livello) 30 30 0<br />

7


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

AREA DI ATTIVITA’ - FRONT OFFICE E FUNZIONI AUSILIARIE<br />

TIPOLOGIA DI PROFILO - ADDETTO FOOD E FUNZIONI<br />

AUSILIARIE<br />

Qualifiche<br />

addetto alla ven<strong>di</strong>ta<br />

particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />

tecnico-pratica<br />

Macellaio specializzato provetto<br />

Commesso specializzato provetto anche nel settore alimentare<br />

Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />

pratiche<br />

Commesso alla ven<strong>di</strong>ta al pubblico<br />

Commesso <strong>di</strong> rosticceria, friggitoria e gastronomia<br />

Specialista <strong>di</strong> macelleria, gastronomia, salumeria, pescheria,<br />

formaggi, pasticceria, anche con funzioni <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />

Banconiere <strong>di</strong> spacci <strong>di</strong> carne<br />

Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche<br />

Aiuto commesso nelle aziende <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti <strong>del</strong>l’alimentazione<br />

generale<br />

Aiuto Banconiere spacci <strong>di</strong> carne<br />

addetto alle funzioni ausiliarie alla ven<strong>di</strong>ta<br />

Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />

pratiche<br />

Addetto alle operazioni ausiliarie alla ven<strong>di</strong>ta nelle aziende a<br />

integrale libero servizio<br />

Magazziniere anche con funzioni <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />

Cassiere Comune<br />

Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche<br />

Addetto ai negozi o filiali <strong>di</strong> esposizioni<br />

Addetto al centralino telefonico<br />

Addetto al controllo <strong>del</strong>le ven<strong>di</strong>te<br />

Preparatore <strong>di</strong> commissioni.<br />

Altre qualifiche afferenti al profilo non espressamente comprese<br />

nella predetta elencazione<br />

COMPETENZE A CARATTERE PROFESSIONALIZZANTE<br />

ELENCO COMPETENZE CHIAVE (*)<br />

Competenze <strong>di</strong> settore<br />

Conoscere:<br />

- le caratteristiche <strong>del</strong> settore<br />

- l’impresa <strong>di</strong> riferimento nei suoi aspetti organizzativi e gestionali<br />

ed il contesto in cui opera<br />

- conoscere le innovazioni <strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> contesto<br />

Saper operare nel rispetto <strong>del</strong>le norme e <strong>del</strong>le buone prassi in<br />

materia <strong>di</strong> prevenzione e protezione dai rischi per la sicurezza<br />

sul lavoro e <strong>di</strong> prevenzione e protezione dagli incen<strong>di</strong><br />

Competenze <strong>di</strong> area<br />

Conoscere:<br />

- il ruolo <strong>del</strong>la propria area <strong>di</strong> attività all’interno <strong>del</strong> processo<br />

<strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />

- e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie proprie <strong>del</strong>l’area<br />

<strong>di</strong> attività<br />

- e saper utilizzare il glossario <strong>del</strong>la professione<br />

- i sistemi <strong>di</strong> tutela <strong>del</strong> consumatore<br />

- e saper utilizzare le principali tecniche <strong>di</strong> comunicazione<br />

finalizzate alla relazione con il cliente<br />

Sapersi rapportare alle altre aree organizzative aziendali<br />

Saper operare in un contesto aziendale orientato alla qualità<br />

ed alla sod<strong>di</strong>sfazione <strong>del</strong> cliente<br />

Competenze <strong>di</strong> profilo<br />

- Riconoscere il proprio ruolo all’interno <strong>del</strong> contesto aziendale<br />

e <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />

- Conoscere e saper utilizzare le tecniche relative alle varie<br />

fasi <strong>del</strong>la ven<strong>di</strong>ta<br />

- Conoscere gli elementi basilari <strong>di</strong> una lingua straniera in<br />

modo da sostenere conversazioni brevi ed elementari se<br />

necessario per l’organizzazione aziendale<br />

- Conoscere la merceologia alimentare<br />

- Conoscere e saper applicare le procedure stabilite per l’approvvigionamento,<br />

l’uso e la conservazione <strong>di</strong> strumenti, dotazioni,<br />

materiali<br />

- Leggere ed interpretare la documentazione tecnica<br />

- Conoscere e saper utilizzare i materiali (materie prime, semilavorati,<br />

prodotti finiti)<br />

- Saper riconoscere le specifiche <strong>di</strong> qualità e le criticità dei<br />

prodotti<br />

- Saper trattare e conservare gli alimenti anche secondo le<br />

norme haccp<br />

- conoscere e saper utilizzare le tecniche <strong>di</strong> lay-out se richiesto<br />

dalla mansione<br />

- Saper utilizzare i principali software applicativi se richiesto<br />

dalla mansione-<br />

Saper organizzare gli spazi <strong>di</strong> lavoro in modo razionale<br />

- Saper gestire le comunicazioni <strong>di</strong>rette e/o telefoniche<br />

- Conoscere e saper utilizzare i <strong>di</strong>versi sistemi <strong>di</strong> pagamento e<br />

<strong>di</strong> incasso se richiesto dalla mansione<br />

- Conoscere e saper applicare le norme sulla etichettatura e<br />

marcatura dei prodotti se richiesto dalla mansione<br />

- Conoscere e saper utilizzare i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale<br />

(*) le competenze qui in<strong>di</strong>cate rappresentano, in quanto competenze<br />

chiave, un’elencazione <strong>del</strong>le competenze comuni alle<br />

varie figure professionali. La definizione nel dettaglio <strong>del</strong>le<br />

competenze richieste da ciascuna qualifica verrà effettuata al<br />

momento <strong>del</strong>la progettazione operativa dei piani formativi<br />

in<strong>di</strong>viduali<br />

TIPOLOGIA DI PROFILO – ADDETTO NO FOOD E FUNZIONI<br />

AUSILIARIE<br />

Qualifiche<br />

addetto alla ven<strong>di</strong>ta<br />

particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />

tecnico-pratica<br />

Addetto alla ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> autoveicoli con funzioni <strong>di</strong> stima <strong>del</strong>l’usato<br />

Commesso specializzato provetto<br />

Commesso <strong>di</strong> libreria<br />

Commesso stimatore <strong>di</strong> gioielleria<br />

Sportellista nelle concessionarie <strong>di</strong> pubblicità<br />

Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />

pratiche<br />

Cassiere Comune<br />

8


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

Astatore<br />

Commesso alla ven<strong>di</strong>ta al pubblico<br />

Pompista specializzato<br />

addetto alle funzioni ausiliarie alla ven<strong>di</strong>ta<br />

approfon<strong>di</strong>te conoscenze tecnico-scientifiche e capacità <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>del</strong>le proprie competenze<br />

Tecnico chimico anche con funzioni <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta nel settore commercio<br />

chimico<br />

particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />

tecnico-pratica<br />

Ottico <strong>di</strong>plomato<br />

Meccanico ortope<strong>di</strong>co ed ernista munito <strong>di</strong> patente<br />

Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />

pratiche<br />

Telefonista addetto agli or<strong>di</strong>ni nei magazzini <strong>di</strong> ingrosso me<strong>di</strong>cinali,<br />

con conoscenza <strong>del</strong>le specialità farmaceutiche anche<br />

con <strong>di</strong>gitazione <strong>del</strong> calcolatore<br />

Addetto al ricevimento ed esecuzione mansioni <strong>di</strong> bordo<br />

Addetto alle operazioni ausiliarie alla ven<strong>di</strong>ta nelle aziende a<br />

integrale libero servizio<br />

Allestitore <strong>di</strong> commissioni nei magazzini <strong>di</strong> ingrosso me<strong>di</strong>cinali<br />

con conoscenza <strong>del</strong>le specialità farmaceutiche<br />

Magazziniere anche con funzioni <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />

Estetista, anche con funzioni <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />

Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche<br />

Informatore negli Istituti <strong>di</strong> informazioni commerciali<br />

Addetto <strong>di</strong> biblioteca circolante<br />

Addetto ai negozi o filiali <strong>di</strong> esposizioni<br />

Addetto al centralino telefonico<br />

Semplici conoscenze pratiche<br />

Dimostratore<br />

Altre qualifiche afferenti al profilo non espressamente comprese<br />

nella predetta elencazione<br />

COMPETENZE A CARATTERE PROFESSIONALIZZANTE<br />

ELENCO COMPETENZE CHIAVE (*)<br />

Competenze <strong>di</strong> settore<br />

Conoscere:<br />

- le caratteristiche <strong>del</strong> settore<br />

- l’impresa <strong>di</strong> riferimento nei suoi aspetti organizzativi e<br />

gestionali ed il contesto in cui opera<br />

- conoscere le innovazioni <strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> contesto<br />

Saper operare nel rispetto <strong>del</strong>le norme e <strong>del</strong>le buone prassi in<br />

materia <strong>di</strong> prevenzione e protezione dai rischi per la sicurezza<br />

sul lavoro e <strong>di</strong> prevenzione e protezione dagli incen<strong>di</strong><br />

Competenze <strong>di</strong> area<br />

Conoscere:<br />

- il ruolo <strong>del</strong>la propria area <strong>di</strong> attività all’interno <strong>del</strong> processo<br />

<strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />

- e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie proprie <strong>del</strong>l’area<br />

<strong>di</strong> attività<br />

- e saper utilizzare il glossario <strong>del</strong>la professione<br />

- i sistemi <strong>di</strong> tutela <strong>del</strong> consumatore<br />

- e saper utilizzare le principali tecniche <strong>di</strong> comunicazione<br />

finalizzate alla relazione con il cliente<br />

- gli elementi basilari <strong>di</strong> una lingua straniera in modo da sostenere<br />

conversazioni brevi ed elementari se richiesto dalla mansione<br />

Sapersi rapportare alle altre aree organizzative aziendali<br />

Saper operare in un contesto aziendale orientato alla qualità<br />

ed alla sod<strong>di</strong>sfazione <strong>del</strong> cliente<br />

Competenze <strong>di</strong> profilo<br />

- Riconoscere il proprio ruolo all’interno <strong>del</strong> contesto aziendale<br />

e <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />

- Conoscere la merceologia<br />

- Conoscere e saper applicare le procedure stabilite per l’approvvigionamento,<br />

l’uso e la conservazione <strong>di</strong> strumenti, dotazioni,<br />

materiali, prodotti<br />

- Leggere ed interpretare la documentazione tecnica<br />

- Conoscere le specifiche <strong>di</strong> qualità e le criticità dei prodotti<br />

- Conoscere e saper utilizzare tecniche <strong>di</strong> lay-out e <strong>di</strong> visual<br />

merchan<strong>di</strong>sing se richiesto dalla mansione<br />

- Saper utilizzare i principali software applicativi se richiesto<br />

dalla mansione<br />

- Saper organizzare gli spazi <strong>di</strong> lavoro in modo razionale,<br />

<strong>di</strong>sporre e presentare merci e prodotti<br />

- Saper gestire le comunicazioni <strong>di</strong>rette e/o telefoniche<br />

- Conoscere e saper utilizzare i <strong>di</strong>versi sistemi <strong>di</strong> pagamento e<br />

<strong>di</strong> incasso se richiesto dalla mansione<br />

- Conoscere e saper applicare le norme sulla etichettatura e<br />

marcatura dei prodotti se richiesto dalla mansione<br />

- Conoscere e saper utilizzare le tecniche relative alle varie<br />

fasi <strong>del</strong>la ven<strong>di</strong>ta<br />

- Conoscere e saper utilizzare i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale<br />

(*) le competenze qui in<strong>di</strong>cate rappresentano, in quanto competenze<br />

chiave, un’elencazione <strong>del</strong>le competenze comuni alle<br />

varie figure professionali. La definizione nel dettaglio <strong>del</strong>le<br />

competenze richieste da ciascuna qualifica verrà effettuata al<br />

momento <strong>del</strong>la progettazione operativa <strong>del</strong> piano formativo<br />

SINDACALE<br />

9


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

AREA DI ATTIVITA’ - SERVIZI GENERALI<br />

TIPOLOGIA DI PROFILO<br />

ADDETTO AMMINISTRATIVO<br />

ADDETTO MANUTENZIONE/ASSISTENZA<br />

ADDETTO LOGISTICA/GESTIONE MAGAZZINO FOOD<br />

ADDETTO LOGISTICA/GESTIONE MAGAZZINO NO FOOD<br />

ATTIVITA’ FORMATIVA<br />

Competenze <strong>di</strong> base e trasversali<br />

Disciplina <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro, organizzazione <strong>del</strong> lavoro, misure a<br />

tutela <strong>del</strong>la sicurezza sul lavoro, comunicazione, comportamenti relazionali<br />

Competenze a carattere professionalizzante<br />

Conoscere i prodotti e i servizi <strong>di</strong> settore ed il contesto aziendale<br />

Conoscere e saper applicare le basi tecniche e scientifiche <strong>del</strong>la professionalità<br />

Conoscere e saper utilizzare i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> lavoro<br />

Conoscere e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie <strong>di</strong> lavoro<br />

(attrezzature, macchinari e strumenti <strong>di</strong> lavoro)<br />

Conoscere ed utilizzare le misure <strong>di</strong> sicurezza in<strong>di</strong>viduale e tutela<br />

ambientale<br />

Conoscere le innovazioni <strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> contesto<br />

PIANO ORARIO CURRICOLARE<br />

Profili professionali Ore <strong>di</strong> formazione Ore <strong>di</strong> formazione Ore <strong>di</strong> formazione<br />

quadriennio minime trasversale<br />

per il primo anno complessiva<br />

approfon<strong>di</strong>te conoscenze tecnico-scientifiche 480 120 80<br />

e capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione <strong>del</strong>le proprie competenze<br />

(per gli appren<strong>di</strong>sti<br />

(inquadramento finale al 2° livello)<br />

in possesso <strong>di</strong> <strong>di</strong>ploma<br />

<strong>di</strong> istruzione superiore<br />

<strong>di</strong> 2° grado o <strong>di</strong> laurea<br />

universitaria 400 ore)<br />

particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta 400 100 80<br />

conoscenza tecnico-pratica (inquadramento finale al 3° livello)<br />

specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità 360 90 80<br />

tecnico pratiche (inquadramento finale al 4° livello)<br />

normali conoscenze ed adeguate capacità<br />

tecnico-pratiche (inquadramento finale al 5° livello) 280 80 60<br />

semplici conoscenze pratiche (inquadramento finale al 6° livello) 240 120 60<br />

FORMAZIONE TRASVERSALE<br />

Profili professionali 1° annualità 2° annualità 3° annualità<br />

approfon<strong>di</strong>te conoscenze tecnico-scientifiche e 40 28 12<br />

capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione <strong>del</strong>le proprie competenze<br />

(inquadramento finale al 2° livello)<br />

particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza 40 28 12<br />

tecnico-pratica (inquadramento finale al 3° livello)<br />

specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità 40 28 12<br />

tecnico pratiche (inquadramento finale al 4° livello)<br />

normali conoscenze ed adeguate capacità 30 20 10<br />

tecnico-pratiche (inquadramento finale al 5° livello)<br />

semplici conoscenze pratiche (inquadramento finale al 6° livello) 30 30 0<br />

10


Sindacale<br />

TIPOLOGIA DI PROFILO - ADDETTO MANUTENZIONE/ASSI-<br />

STENZA<br />

Qualifiche<br />

Addetto manutenzione<br />

particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />

tecnico-pratica<br />

Operaio specializzato provetto nel settore automobilistico<br />

Operaio specializzato provetto nel settore ferro-metalli<br />

Operaio specializzato provetto nelle concessionarie <strong>di</strong> pubblicità<br />

Operaio specializzato provetto<br />

Manutentore specializzato provetto<br />

Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />

pratiche<br />

Operaio specializzato<br />

Operaio specializzato nelle aziende commerciali dei settori<br />

ferro e acciaio, metalli non ferrosi e rottami<br />

Manutentore specializzato<br />

Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche<br />

Operaio qualificato<br />

Operaio qualificato nelle aziende commerciali dei settori ferro<br />

e acciaio<br />

Manutentore qualificato<br />

Semplici conoscenze pratiche<br />

Operaio comune nelle aziende commerciali dei settori ferro e<br />

acciaio, metalli non ferrosi e rottami<br />

Addetto assistenza<br />

approfon<strong>di</strong>te conoscenze tecnico-scientifiche e capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgennaio<br />

2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

AREA DI ATTIVITA’ - SERVIZI GENERALI<br />

TIPOLOGIA DI PROFILO - ADDETTO AMMINISTRATIVO<br />

Qualifiche<br />

addetto amministrativo<br />

approfon<strong>di</strong>te conoscenze tecnico-scientifiche e capacità <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>del</strong>le proprie competenze<br />

Corrispondente <strong>di</strong> concetto con o senza conoscenze <strong>di</strong> lingue<br />

estere<br />

particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />

tecnico-pratica<br />

Schedulatore flussista<br />

Contabile/impiegato amministrativo<br />

Programmatore e minutatore <strong>di</strong> programmi<br />

Addetto a pratiche doganali e valutarie<br />

Operatore <strong>di</strong> elaboratore con controllo <strong>di</strong> flusso<br />

Steno-dattilografo in lingue estere<br />

Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />

pratiche<br />

Operatore meccanografico<br />

Esattore<br />

Traduttore a<strong>di</strong>bito alle sole traduzioni scritte<br />

Controllore <strong>di</strong> settore tecnico <strong>di</strong> CED, compreso il settore <strong>del</strong>le<br />

TLC<br />

Stenodattilografo; addetto a mansioni d’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> segreteria<br />

Contabile d’or<strong>di</strong>ne<br />

Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche<br />

Fatturista<br />

Dattilografo<br />

Archivista, protocollista<br />

Schedarista<br />

Co<strong>di</strong>ficatore<br />

Operatore <strong>di</strong> macchine perforatrici e verificatrici<br />

Altre qualifiche afferenti al profilo non espressamente comprese<br />

nella predetta elencazione<br />

COMPETENZE A CARATTERE PROFESSIONALIZZANTE<br />

ELENCO COMPETENZE CHIAVE (*)<br />

Competenze <strong>di</strong> settore<br />

Conoscere:<br />

- le caratteristiche <strong>del</strong> settore<br />

- l’impresa <strong>di</strong> riferimento nei suoi aspetti organizzativi e gestionali<br />

ed il contesto in cui opera<br />

- conoscere le innovazioni <strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> contesto<br />

- Saper operare nel rispetto <strong>del</strong>le norme e <strong>del</strong>le buone prassi<br />

in materia <strong>di</strong> prevenzione e protezione dai rischi per la sicurezza<br />

sul lavoro e <strong>di</strong> prevenzione e protezione dagli incen<strong>di</strong><br />

Competenze <strong>di</strong> area<br />

- Conoscere il ruolo <strong>del</strong>la propria area <strong>di</strong> attività all’interno<br />

<strong>del</strong> processo <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />

- Conoscere e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie proprie<br />

<strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> attività<br />

- Sapersi rapportare alle altre aree organizzative aziendali<br />

- Saper operare in un contesto aziendale orientato alla qualità<br />

- Conoscere e saper utilizzare il glossario <strong>del</strong>la professione<br />

- Conoscere gli elementi basilari <strong>di</strong> una lingua straniera, se<br />

richiesto dalla mansione<br />

Competenze <strong>di</strong> profilo<br />

- Riconoscere il proprio ruolo all’interno <strong>del</strong> contesto aziendale<br />

e <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />

- Saper utilizzare lo strumento informatico e i principali software<br />

applicativi per le operazioni <strong>di</strong> calcolo e <strong>di</strong> videoscrittura<br />

- Conoscere e saper utilizzare i <strong>di</strong>versi sistemi <strong>di</strong> pagamento e<br />

<strong>di</strong> incasso se richiesto dalla mansione<br />

- Conoscere e saper applicare le normative sulla privacy<br />

- Conoscere e saper applicare principi, meto<strong>di</strong> e tecniche <strong>di</strong><br />

contabilità generale e analitica se richiesto dalla mansione<br />

- Saper re<strong>di</strong>gere rapporti perio<strong>di</strong>ci sull’andamento <strong>del</strong>l’attività,<br />

presentare i risultati conseguiti e commentarli negli aspetti<br />

salienti se richiesto dalla mansione<br />

- Saper re<strong>di</strong>gere, leggere ed interpretare lettere e documenti<br />

in una lingua straniera se richiesto dalle mansioni<br />

- Conoscere e saper utilizzare le tecniche <strong>di</strong> scrittura veloce<br />

anche sotto dettatura se richiesto dalla mansione<br />

- Saper organizzare e gestire un archivio<br />

- Conoscere e saper utilizzare i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale<br />

(*) le competenze qui in<strong>di</strong>cate rappresentano, in quanto competenze<br />

chiave, un’elencazione <strong>del</strong>le competenze comuni alle<br />

varie figure professionali. La definizione nel dettaglio <strong>del</strong>le<br />

competenze richieste da ciascuna qualifica verrà effettuata al<br />

momento <strong>del</strong>la progettazione operativa <strong>del</strong> piano formativo<br />

in<strong>di</strong>viduale<br />

SINDACALE<br />

11


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

gazione <strong>del</strong>le proprie competenze<br />

Tecnico riparatore <strong>del</strong> settore elettrodomestici<br />

Tecnico riparatore <strong>del</strong> settore macchine per ufficio<br />

particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />

tecnico-pratica<br />

Addetto al collaudo<br />

Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />

pratiche<br />

Pratico <strong>di</strong> laboratorio chimico<br />

Estetista, anche con funzioni <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />

Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche<br />

Informatore negli Istituti <strong>di</strong> informazioni commerciali<br />

Addetto <strong>di</strong> biblioteca circolante<br />

Addetto ai negozi o filiali <strong>di</strong> esposizioni<br />

Addetto al centralino telefonico<br />

Addetto alle operazioni ausiliarie alla ven<strong>di</strong>ta nelle aziende a<br />

integrale libero servizio<br />

Semplici conoscenze pratiche<br />

Dimostratore<br />

Altre qualifiche afferenti al profilo non espressamente comprese<br />

nella predetta elencazione<br />

COMPETENZE A CARATTERE PROFESSIONALIZZANTE<br />

ELENCO COMPETENZE CHIAVE (*)<br />

Competenze <strong>di</strong> settore<br />

Conoscere:<br />

- le caratteristiche <strong>del</strong> settore<br />

- l’impresa <strong>di</strong> riferimento nei suoi aspetti organizzativi e gestionali<br />

ed il contesto in cui opera<br />

- conoscere le innovazioni <strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> contesto<br />

Saper operare nel rispetto <strong>del</strong>le norme e <strong>del</strong>le buone prassi in<br />

materia <strong>di</strong> prevenzione e protezione dai rischi per la sicurezza<br />

sul lavoro e <strong>di</strong> prevenzione e protezione dagli incen<strong>di</strong><br />

Competenze <strong>di</strong> area<br />

Saper operare in un contesto aziendale orientato alla qualità<br />

e secondo le procedure previste<br />

Conoscere e saper utilizzare le check list per il controllo ed il<br />

collaudo<br />

Conoscere e saper utilizzare il glossario <strong>del</strong>la professione e il<br />

linguaggio tecnico<br />

Conoscere gli elementi basilari <strong>di</strong> una lingua straniera<br />

- Conoscere il ruolo <strong>del</strong>la propria area <strong>di</strong> attività all’interno<br />

<strong>del</strong> processo <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />

- Conoscere e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie proprie<br />

<strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> attività<br />

- Sapersi rapportare alle altre aree organizzative aziendali<br />

Competenze <strong>di</strong> profilo<br />

- Riconoscere il proprio ruolo all’interno <strong>del</strong> contesto aziendale<br />

e <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />

- Saper utilizzare il personal computer e i principali software<br />

applicativi, per le operazioni <strong>di</strong> manutenzione e <strong>di</strong> assistenza<br />

se richiesto dalla mansione<br />

- Conoscere e saper utilizzare la strumentazione (macchine,<br />

impianti e tecnologie)<br />

- Saper leggere ed interpretare la documentazione tecnica<br />

- Conoscere le caratteristiche tecnologiche dei materiali<br />

- Saper controllare lo stato <strong>di</strong> efficienza e la pulizia <strong>di</strong> attrezzature<br />

e utensili<br />

- Conoscere e saper applicare le norme e le procedure per<br />

prevenire comportamenti che danneggiano l’ambiente<br />

- Saper utilizzare in sicurezza gli strumenti <strong>di</strong> lavoro e le attrezzature<br />

riferiti al profilo<br />

- Conoscere e saper utilizzare i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale<br />

- Saper applicare le norme e le <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> prevenzione<br />

e protezione dagli incen<strong>di</strong><br />

(*) le competenze qui in<strong>di</strong>cate rappresentano, in quanto competenze<br />

chiave, un’elencazione <strong>del</strong>le competenze comuni alle<br />

varie figure professionali. La definizione nel dettaglio <strong>del</strong>le<br />

competenze richieste da ciascuna qualifica verrà effettuata al<br />

momento <strong>del</strong>la progettazione operativa <strong>del</strong> piano formativo<br />

in<strong>di</strong>viduale<br />

TIPOLOGIA DI PROFILO - ADDETTO LOGISTICA/GESTIONE<br />

MAGAZZINO FOOD<br />

Qualifiche<br />

Addetto logistica<br />

particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />

tecnico-pratica<br />

Conducente <strong>di</strong> autotreni e <strong>di</strong> autoarticolati pesanti<br />

Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />

pratiche<br />

Autotrenista, conducente <strong>di</strong> automezzi pesanti<br />

Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche<br />

Addetto al controllo e alla verifica <strong>del</strong>le merci<br />

Conducente <strong>di</strong> autovetture<br />

Addetto gestione magazzino food<br />

particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />

tecnico-pratica<br />

Operaio specializzato provetto<br />

Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />

pratiche<br />

Magazziniere<br />

Operaio specializzato<br />

Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche<br />

Campionarista, prezzista<br />

Addetto all’insieme <strong>del</strong>le operazioni nei magazzini <strong>di</strong> smistamento,<br />

centro <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e /o depositi nelle aziende a<br />

integrale libero servizio<br />

Operaio qualificato<br />

Altre qualifiche afferenti al profilo non espressamente comprese<br />

nella predetta elencazione<br />

COMPETENZE A CARATTERE PROFESSIONALIZZANTE<br />

ELENCO COMPETENZE CHIAVE (*)<br />

Competenze <strong>di</strong> settore<br />

Conoscere:<br />

- le caratteristiche <strong>del</strong> settore<br />

- l’impresa <strong>di</strong> riferimento nei suoi aspetti organizzativi e gestionali<br />

ed il contesto in cui opera<br />

- conoscere le innovazioni <strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> contesto<br />

12


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

Saper operare nel rispetto <strong>del</strong>le norme e <strong>del</strong>le buone prassi in<br />

materia <strong>di</strong> prevenzione e protezione dai rischi per la sicurezza<br />

sul lavoro e <strong>di</strong> prevenzione e protezione dagli incen<strong>di</strong><br />

Competenze <strong>di</strong> area<br />

- Saper operare in un contesto aziendale orientato alla qualità<br />

e secondo le procedure previste<br />

- Conoscere e saper praticare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> conservazione<br />

e <strong>di</strong> stoccaggio dei prodotti alimentari, sia per quanto riguarda<br />

gli aspetti igienico/sanitari, che per quanto riguarda la<br />

loro movimentazione in sicurezza<br />

- Conoscere e saper utilizzare il glossario <strong>del</strong>la professione e<br />

il linguaggio tecnico<br />

- Conoscere gli elementi basilari <strong>di</strong> una lingua straniera se<br />

richiesto dalla mansione<br />

- Conoscere il ruolo <strong>del</strong>la propria area <strong>di</strong> attività all’interno<br />

<strong>del</strong> processo <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />

- Conoscere e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie proprie<br />

<strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> attività<br />

- Sapersi rapportare alle altre aree organizzative aziendali<br />

Competenze <strong>di</strong> profilo<br />

- Riconoscere il proprio ruolo all’interno <strong>del</strong> contesto aziendale<br />

e <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />

- Conoscere e saper applicare i principi <strong>del</strong>la logistica e le tecniche<br />

<strong>di</strong> magazzinaggio <strong>del</strong>le merci (accettazione, conservazione<br />

e movimentazione)<br />

- Saper utilizzare il personal computer e i principali software<br />

applicativi se richiesto dalla mansione<br />

- Conoscere la merceologia alimentare<br />

- Conoscere e saper utilizzare la strumentazione (macchine,<br />

impianti, tecnologie)<br />

- Saper controllare lo stato <strong>di</strong> efficienza e la pulizia <strong>di</strong> attrezzature<br />

e utensili se richiesto dalla mansione<br />

- Saper organizzare gli spazi <strong>di</strong> lavoro in modo razionale,<br />

secondo procedure co<strong>di</strong>ficate<br />

- Saper utilizzare in sicurezza gli strumenti <strong>di</strong> lavoro e le<br />

attrezzature riferiti al profilo<br />

- Conoscere e saper utilizzare i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale<br />

- Saper applicare le norme e le <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> prevenzione<br />

e protezione dagli incen<strong>di</strong><br />

(*) le competenze qui in<strong>di</strong>cate rappresentano, in quanto competenze<br />

chiave, un’elencazione <strong>del</strong>le competenze comuni alle<br />

varie figure professionali. La definizione nel dettaglio <strong>del</strong>le<br />

competenze richieste da ciascuna qualifica verrà effettuata al<br />

momento <strong>del</strong>la progettazione operativa <strong>del</strong> piano formativo<br />

in<strong>di</strong>viduale<br />

TIPOLOGIA DI PROFILO - ADDETTO LOGISTICA/GESTIONE<br />

MAGAZZINO NO FOOD<br />

Qualifiche<br />

Addetto logistica<br />

particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />

tecnico-pratica<br />

Conducente <strong>di</strong> autotreni e <strong>di</strong> autoarticolati pesanti<br />

Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />

pratiche<br />

Autotrenista, conducente <strong>di</strong> automezzi pesanti<br />

Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche<br />

Addetto al controllo e alla verifica <strong>del</strong>le merci<br />

Conducente <strong>di</strong> autovetture<br />

Addetto gestione magazzino no food<br />

particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />

tecnico-pratica<br />

Operaio specializzato provetto<br />

Operaio specializzato provetto nel settore automobilistico<br />

Operaio specializzato provetto nel settore ferro-metalli addetto<br />

al controllo <strong>del</strong> materiale in entrata ed in uscita settore<br />

ferro/metalli addetto alla <strong>di</strong>stribuzione dei fascettari nelle<br />

aziende <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> libri e <strong>di</strong> stampe perio<strong>di</strong>che<br />

Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />

pratiche<br />

Magazziniere<br />

Operaio specializzato<br />

Addetto al controllo <strong>del</strong>le partite <strong>di</strong> resa in arrivo da <strong>di</strong>stributori<br />

e da riven<strong>di</strong>tori <strong>del</strong>le aziende <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> libri e<br />

stampe perio<strong>di</strong>che<br />

Addetto alle variazioni dei servizi <strong>di</strong>ffusionari nelle aziende <strong>di</strong><br />

libri e stampe perio<strong>di</strong>che<br />

Operaio specializzato dei settori ferro e acciaio, metalli non<br />

ferrosi e rottami<br />

Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche<br />

Campionarista, prezzista<br />

Addetto all’insieme <strong>del</strong>le operazioni nei magazzini <strong>di</strong> smistamento,<br />

centro <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e/o depositi nelle aziende a<br />

integrale libero servizio<br />

Operaio qualificato<br />

Addetto al riscontro, controllo e conteggio presso le aziende<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione libri riviste e giornali e agenzie giornalistiche<br />

Addetto all’applicazione dei prezzi unitari sulle copie <strong>del</strong>le<br />

note <strong>di</strong> accompagnamento presso le aziende <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione<br />

<strong>di</strong> giornali, libri e riviste<br />

Operaio qualificato nelle aziende commerciali nei settori ferro<br />

e acciaio<br />

Addetto alla preparazione e/o sud<strong>di</strong>visione <strong>del</strong> fascettario<br />

nelle aziende <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> libri e stampe perio<strong>di</strong>che<br />

Semplici conoscenze pratiche<br />

operaio comune nelle aziende commerciali dei settori ferro e<br />

acciaio, metalli non ferrosi e rottami<br />

Altre qualifiche afferenti al profilo non espressamente comprese<br />

nella predetta elencazione<br />

COMPETENZE A CARATTERE PROFESSIONALIZZANTE<br />

ELENCO COMPETENZE CHIAVE (*)<br />

Competenze <strong>di</strong> settore<br />

Conoscere:<br />

- le caratteristiche <strong>del</strong> settore<br />

- l’impresa <strong>di</strong> riferimento nei suoi aspetti organizzativi e gestionali<br />

ed il contesto in cui opera<br />

- conoscere le innovazioni <strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> contesto<br />

Saper operare nel rispetto <strong>del</strong>le norme e <strong>del</strong>le buone prassi in<br />

materia <strong>di</strong> prevenzione e protezione dai rischi per la sicurezza<br />

sul lavoro e <strong>di</strong> prevenzione e protezione dagli incen<strong>di</strong><br />

SINDACALE<br />

13


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

Ulteriori competenze <strong>di</strong> area<br />

- Saper operare in un contesto aziendale orientato alla qualità<br />

e secondo le procedure previste<br />

- Conoscere e saper praticare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stoccaggio <strong>del</strong>le<br />

merci, sia per quanto riguarda le caratteristiche merceologiche,<br />

che per quanto riguarda la loro movimentazione in sicurezza<br />

- Conoscere e saper utilizzare il glossario <strong>del</strong>la professione e<br />

il linguaggio tecnico<br />

- Conoscere gli elementi basilari <strong>di</strong> una lingua straniera se<br />

richiesto dalla mansione<br />

- Conoscere il ruolo <strong>del</strong>la propria area <strong>di</strong> attività all’interno<br />

<strong>del</strong> processo <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />

- Conoscere e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie<br />

proprie <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> attività<br />

- Sapersi rapportare alle altre aree organizzative aziendali<br />

Competenze <strong>di</strong> profilo<br />

- Riconoscere il proprio ruolo all’interno <strong>del</strong> contesto aziendale<br />

e <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />

- Conoscere la merceologia<br />

- Conoscere e saper applicare i principi <strong>del</strong>la logistica e le tecniche<br />

<strong>di</strong> magazzinaggio <strong>del</strong>le merci (accettazione, conservazione<br />

e movimentazione)<br />

- Saper organizzare gli spazi <strong>di</strong> lavoro, <strong>di</strong>sporre e presentare<br />

merci e prodotti, secondo procedure co<strong>di</strong>ficate<br />

- Saper utilizzare il personal computer e i principali software<br />

applicativi se richiesto dalla mansione<br />

- Conoscere e saper utilizzare la strumentazione (macchine,<br />

impianti, tecnologie)<br />

- Saper controllare lo stato <strong>di</strong> efficienza e la pulizia <strong>di</strong> attrezzature<br />

e utensili se richiesto dalla mansione<br />

- Saper utilizzare in sicurezza gli strumenti <strong>di</strong> lavoro e le<br />

attrezzature riferiti al profilo<br />

- Conoscere e saper utilizzare i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale<br />

Applicare le norme e le <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> prevenzione<br />

e protezione dagli incen<strong>di</strong><br />

(*) le competenze qui in<strong>di</strong>cate rappresentano, in quanto competenze<br />

chiave, un’elencazione <strong>del</strong>le competenze comuni alle<br />

varie figure professionali. La definizione nel dettaglio <strong>del</strong>le<br />

competenze richieste da ciascuna qualifica verrà effettuata al<br />

momento <strong>del</strong>la progettazione operativa <strong>del</strong> piano formativo<br />

in<strong>di</strong>viduale<br />

AREA DI ATTIVITA’ - PROMOZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE<br />

TIPOLOGIA DI PROFILO<br />

ADDETTO AL SERVIZIO<br />

ATTIVITA’ FORMATIVA<br />

Competenze <strong>di</strong> base e trasversali<br />

Disciplina <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro, organizzazione <strong>del</strong> lavoro, misure a<br />

tutela <strong>del</strong>la sicurezza sul lavoro, comunicazione, comportamenti relazionali<br />

Competenze a carattere professionalizzante<br />

Conoscere i prodotti e i servizi <strong>di</strong> settore ed il contesto aziendale<br />

Conoscere e saper applicare le basi tecniche e scientifiche <strong>del</strong>la professionalità<br />

Conoscere e saper utilizzare i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> lavoro<br />

Conoscere e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie <strong>di</strong> lavoro<br />

(attrezzature, macchinari e strumenti <strong>di</strong> lavoro)<br />

Conoscere ed utilizzare le misure <strong>di</strong> sicurezza in<strong>di</strong>viduale e tutela<br />

ambientale<br />

Conoscere le innovazioni <strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> contesto<br />

PIANO ORARIO CURRICOLARE<br />

Profili professionali Ore <strong>di</strong> formazione Ore <strong>di</strong> formazione Ore <strong>di</strong> formazione<br />

quadriennio minime trasversale<br />

per il primo anno complessiva<br />

approfon<strong>di</strong>te conoscenze tecnico-scientifiche 480 120 80<br />

e capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione <strong>del</strong>le proprie competenze<br />

(per gli appren<strong>di</strong>sti<br />

(inquadramento finale al 2° livello)<br />

in possesso <strong>di</strong> <strong>di</strong>ploma<br />

<strong>di</strong> istruzione superiore<br />

<strong>di</strong> 2° grado o <strong>di</strong> laurea<br />

universitaria 400 ore)<br />

particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta 400 100 80<br />

conoscenza tecnico-pratica (inquadramento finale al 3° livello)<br />

14


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità 360 90 80<br />

tecnico pratiche (inquadramento finale al 4° livello)<br />

normali conoscenze ed adeguate capacità<br />

tecnico-pratiche (inquadramento finale al 5° livello) 280 80 60<br />

semplici conoscenze pratiche (inquadramento finale al 6° livello) 240 120 60<br />

FORMAZIONE TRASVERSALE<br />

SINDACALE<br />

Profili professionali 1° annualità 2° annualità 3° annualità<br />

approfon<strong>di</strong>te conoscenze tecnico-scientifiche e 40 28 12<br />

capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione <strong>del</strong>le proprie competenze<br />

(inquadramento finale al 2° livello)<br />

particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza 40 28 12<br />

tecnico-pratica (inquadramento finale al 3° livello)<br />

specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità 40 28 12<br />

tecnico pratiche (inquadramento finale al 4° livello)<br />

normali conoscenze ed adeguate capacità 30 20 10<br />

tecnico-pratiche (inquadramento finale al 5° livello)<br />

semplici conoscenze pratiche (inquadramento finale al 6° livello) 30 30 0<br />

TIPOLOGIA DI PROFILO - ADDETTO AL SERVIZIO<br />

Qualifiche<br />

Addetto al servizio<br />

particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />

tecnico-pratica<br />

Addetto all’esecuzione <strong>di</strong> progetti o <strong>di</strong> parti <strong>di</strong> essi<br />

Estimatore nelle aziende <strong>di</strong> arte e antichità<br />

Assistente copywriter nelle aziende pubblicitarie<br />

Assistente Art Director nelle agenzie pubblicitarie<br />

Assistente account executive nelle agenzie <strong>di</strong> pubblicità<br />

Assistente me<strong>di</strong>a planner nelle agenzie <strong>di</strong> pubblicità<br />

Assistente <strong>del</strong> product manager (altri assistenti)<br />

Propagan<strong>di</strong>sta scientifico<br />

Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />

pratiche<br />

Disegnatore tecnico<br />

Creatore o redattore <strong>di</strong> rapporti negli istituti <strong>di</strong> informazioni<br />

commerciali<br />

Rilevatore <strong>di</strong> mercato nelle aziende <strong>di</strong> ricerche <strong>di</strong> mercato<br />

Operatore specialista <strong>di</strong> processo nelle aziende <strong>di</strong> ricerche <strong>di</strong><br />

mercato<br />

Figurinista<br />

Vetrinista<br />

Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche<br />

Indossatrice<br />

Propagan<strong>di</strong>sta <strong>di</strong> prodotti, con mansioni che non richiedono<br />

cognizioni scientifiche<br />

Pittore o <strong>di</strong>segnatore esecutivo<br />

Operatori <strong>di</strong> processo nelle aziende <strong>di</strong> ricerche <strong>di</strong> mercato<br />

Allestitore esecutivo <strong>di</strong> vetrine e <strong>di</strong>splay<br />

Altre qualifiche afferenti al profilo non espressamente comprese<br />

nella predetta elencazione<br />

COMPETENZE A CARATTERE PROFESSIONALIZZANTE<br />

ELENCO COMPETENZE CHIAVE (*)<br />

Competenze <strong>di</strong> settore<br />

- Conoscere le caratteristiche <strong>del</strong> settore<br />

- Conoscere l’impresa <strong>di</strong> riferimento nei suoi aspetti organizzativi<br />

e gestionali ed il contesto in cui opera<br />

- Saper operare nel rispetto <strong>del</strong>le norme e <strong>del</strong>le buone prassi<br />

in materia <strong>di</strong> prevenzione e protezione dai rischi per la sicurezza<br />

sul lavoro e <strong>di</strong> prevenzione e protezione dagli incen<strong>di</strong><br />

- Conoscere le innovazioni <strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> contesto<br />

Competenze <strong>di</strong> area<br />

- Conoscere il proprio ruolo all’interno <strong>del</strong>l’organizzazione<br />

- Sapersi rapportare alle altre aree organizzative aziendali<br />

- Saper operare in un contesto aziendale orientato alla qualità<br />

e secondo le procedure previste<br />

- Conoscere e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie proprie<br />

<strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> attività<br />

- Conoscere e saper utilizzare il glossario <strong>del</strong>la professione e<br />

padroneggiare il linguaggio tecnico<br />

- Conoscere gli elementi basilari <strong>di</strong> una lingua straniera<br />

- Saper re<strong>di</strong>gere, leggere, interpretare lettere e documenti in<br />

una lingua straniera<br />

- Essere in grado <strong>di</strong> sostenere una conversazione, anche <strong>di</strong><br />

carattere specialistico, in una lingua straniera se richiesto<br />

dalle mansioni<br />

- Saper monitorare la qualità <strong>del</strong> servizio / prodotto<br />

Competenze <strong>di</strong> profilo<br />

- Saper utilizzare il personal computer e i principali software<br />

applicativi se richiesto dalle mansioni<br />

- Conoscere e saper utilizzare le tecniche <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> base se<br />

richiesto dalle mansioni<br />

15


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

- Riconoscere le caratteristiche merceologiche <strong>del</strong> prodotto o<br />

gli aspetti commerciali <strong>del</strong> servizio<br />

- Saper adottare uno stile comunicativo corrispondente al<br />

ruolo<br />

- Conoscere e saper utilizzare le leve <strong>di</strong> marketing<br />

- Conoscere e saper interpretare le politiche <strong>di</strong> marketing <strong>del</strong>l’azienda<br />

- Conoscere e saper utilizzare le tecniche <strong>di</strong> lay out e <strong>di</strong> visual<br />

merchan<strong>di</strong>sing se richiesto dalle mansioni<br />

- Saper organizzare spazi <strong>di</strong> lavoro, esporre e presentare<br />

merci e prodotti se richiesto dalle mansioni<br />

- Saper leggere ed interpretare schemi, progetti e documentazione<br />

tecnica se richiesto dalle mansioni<br />

- Conoscere e saper utilizzare la strumentazione e le tecnologie<br />

aziendali<br />

- Conoscere e saper utilizzare le principali tecniche <strong>di</strong> comunicazione<br />

pubblicitaria se richiesto dalle mansioni<br />

- Conoscere e saper utilizzare le tecniche per la definizione <strong>di</strong><br />

un planning se richiesto dalle mansioni<br />

- Sapersi relazionare con le <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> fornitori nell’ambito<br />

<strong>del</strong>la promozione e <strong>del</strong>la pubblicità se richiesto dalle<br />

mansioni -<br />

Saper effettuare attività <strong>di</strong> reporting perio<strong>di</strong>ca se richiesto<br />

dalle mansioni<br />

- Conoscere e saper utilizzare i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale<br />

(*) le competenze qui in<strong>di</strong>cate rappresentano, in quanto competenze<br />

chiave, un’elencazione <strong>del</strong>le competenze comuni alle<br />

varie figure professionali. La definizione nel dettaglio <strong>del</strong>le<br />

competenze richieste da ciascuna qualifica verrà effettuata al<br />

momento <strong>del</strong>la progettazione operativa <strong>del</strong> piano formativo<br />

in<strong>di</strong>viduale<br />

Le ore <strong>di</strong> formazione nell’appren<strong>di</strong>stato professionalizzante con formazione esclusivamente aziendale<br />

(articolo 49, c. 5 ter, Dlgs 276/03)<br />

* Resta ferma la possibilità <strong>di</strong> anticipare in tutto o in parte le ore <strong>di</strong> attività formativa previste per le annualità successive alla<br />

prima<br />

** 400 ore per appren<strong>di</strong>sti in possesso <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> istruzione <strong>di</strong> II° grado o <strong>di</strong> laurea universitaria<br />

*** 320 ore <strong>di</strong> formazione complessiva per gli appren<strong>di</strong>sti in possesso <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> istruzione <strong>di</strong> II° grado o <strong>di</strong> laurea universitaria<br />

Di seguito proponiamo due possibili ipotesi <strong>di</strong> come sud<strong>di</strong>videre<br />

le ore <strong>di</strong> formazione nell’arco <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong> durata <strong>del</strong><br />

contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato.<br />

Il risultato <strong>del</strong>le ore complessive <strong>di</strong> formazione è ovviamente<br />

identico, mentre varia la ripartizione annuale <strong>del</strong>le ore <strong>di</strong> formazione<br />

professionalizzante.<br />

16


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

Ipotesi A: Il presente prospetto propone a puro titolo in<strong>di</strong>cativo la ripartizione <strong>del</strong>le ore <strong>di</strong> formazione per ciascuna annualità,<br />

mantenendo costante il numero annuo <strong>del</strong>le ore <strong>di</strong> formazione complessiva, ferma restando la possibilità <strong>del</strong>l’impresa<br />

<strong>di</strong> anticipare in tutto o in parte l’attività formativa prevista per le annualità successive<br />

SINDACALE<br />

17


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

Ipotesi B: il prospetto propone la ripartizione costante <strong>del</strong>le ore <strong>di</strong> formazione professionalizzante per ciascuna annualità,<br />

mantenendo ferma la formazione minima totale <strong>del</strong> primo anno e quella trasversale degli anni successivi<br />

(esempio per II liv 480-80:4=100)<br />

18


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

Fac-simile <strong>di</strong> lettera <strong>di</strong> assunzione con contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato professionalizzante 1<br />

(su carta intestata <strong>del</strong>l’azienda)<br />

Luogo e data .......................<br />

Egregio Signor/Gent.ma Sig.ra<br />

...................................................................<br />

Abbiamo il piacere <strong>di</strong> comunicarLe che, a far data dal ..................................., Lei verrà assunto/a alle nostre <strong>di</strong>pendenze con<br />

contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato professionalizzante, così come <strong>di</strong>sciplinato dal decreto legislativo <strong>del</strong> 10 settembre 2003, n. 276.<br />

In conformità alle <strong>di</strong>sposizioni previste dal vigente Contratto Collettivo Nazionale <strong>di</strong> Lavoro per i <strong>di</strong>pendenti da aziende <strong>del</strong><br />

Terziario, <strong>del</strong>la Distribuzione e dei Servizi, le Sue mansioni, in rapporto al conseguimento <strong>del</strong>la qualifica <strong>di</strong> ......... 2 , con l’incarico<br />

<strong>di</strong> svolgere le seguenti mansioni ................................... 3<br />

Lei verrà assunto/a al .......livello iniziale; nella seconda parte <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro acquisirà il....... livello fino al conseguimento<br />

<strong>del</strong> ......... livello finale 4 .<br />

Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 55 <strong>del</strong> CCNL vigente la durata <strong>del</strong> contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato è fissata in ......... 5 al termine <strong>del</strong> quale l’azienda<br />

potrà dare <strong>di</strong>sdetta ai sensi <strong>del</strong>l’articolo 2118 cod. civ.<br />

Il suo percorso formativo è in<strong>di</strong>cato nel Piano Formativo In<strong>di</strong>viduale, allegato alla presente, che costituisce parte integrante <strong>del</strong>la<br />

presente lettera <strong>di</strong> assunzione.<br />

Per l’effettuazione <strong>del</strong>la formazione verrà applicata la normativa prevista dal comma 5 ter <strong>del</strong>l’art. 49 <strong>del</strong> Dlgs 276/03 (c.d.<br />

formazione esclusivamente aziendale), così come regolamentata dal Protocollo d’Intesa <strong>del</strong> 23 settembre 2009.<br />

L’orario <strong>di</strong> lavoro previsto è il seguente: ........... 6<br />

Le Sue prestazioni si svolgeranno inizialmente presso la nostra Sede, sita in ................................. 7 , restando comunque inteso<br />

che Lei potrà essere assegnato/a, temporaneamente o definitivamente, a qualunque altra <strong>del</strong>le nostre Se<strong>di</strong>, per ragioni tecniche,<br />

organizzative e produttive, ai sensi <strong>del</strong>l’art. 2103 <strong>del</strong> co<strong>di</strong>ce civile.<br />

Lei assume precisi impegni <strong>di</strong> attenersi alla più rigorosa riservatezza circa i dati o le notizie che verranno a Sua conoscenza,<br />

anche occasionalmente, essendo Lei comunque, tenuto/a ad utilizzare tali dati e notizie non ad altro scopo che a quello per il<br />

quale ne sia venuto/a al corrente.<br />

In relazione a quanto sopra, il Suo trattamento economico 8 , sul quale verranno operate le trattenute <strong>di</strong> legge e <strong>di</strong> contratto, sarà<br />

il seguente:<br />

Paga Base € ................................<br />

Contingenza € ................................<br />

Assegno Supplementare € ................................<br />

SINDACALE<br />

Totale € ................................ (per 14 mensilità)<br />

Qualora <strong>di</strong> competenza, Le verranno corrisposti gli assegni per il nucleo familiare.<br />

Durante il periodo <strong>di</strong> prova, stabilito in .... 9 , resta reciproco il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> risolvere il rapporto <strong>di</strong> lavoro in qualsiasi momento,<br />

senza obbligo <strong>di</strong> preavviso da ambo le parti.<br />

Per quanto non <strong>di</strong>versamente <strong>di</strong>sciplinato dal presente contratto, valgono tutte le norme <strong>di</strong> legge e <strong>di</strong> contratto che possono applicarsi<br />

al presente rapporto <strong>di</strong> lavoro.<br />

Se, presa visione <strong>del</strong>le norme <strong>di</strong> legge e contrattuali richiamate, Lei si trova con noi d’accordo su tutte le con<strong>di</strong>zioni sopra esposte,<br />

voglia restituirci copia <strong>del</strong>la presente firmata “per accettazione”, accompagnandola con i documenti personali necessari per<br />

l’assunzione.<br />

Distinti saluti.<br />

Firma <strong>del</strong>l’azienda<br />

Firma per presa visione e accettazione <strong>del</strong> lavoratore<br />

............................. ..............................................................<br />

1 Età minima 18 anni massima 29 anni; età minima 17 anni se in possesso <strong>di</strong> qualifica professionale conseguita ai sensi <strong>del</strong>la L 53/2000.<br />

2 Per qualifica: specificare impiegato, operaio e specificare il livello ;<br />

3 In<strong>di</strong>care in modo dettagliato le mansioni cui il lavoratore sarà addetto;<br />

4 Si ricorda che :<br />

- all’assunzione e per la prima metà <strong>del</strong> rapporto la retribuzione e l’inquadramento saranno <strong>di</strong> 2 livelli inferiori a quello previsto al conseguimento <strong>del</strong>la qualifica.<br />

- nella seconda metà <strong>del</strong> rapporto, 1 livello inferiore a quello finale.<br />

- al conseguimento <strong>del</strong>la qualifica il livello finale.<br />

N.B. Per i contratti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato per il conseguimento <strong>del</strong>la qualifica al VI livello l’assunzione avviene al VII livello con il passaggio al VI dopo la prima metà.<br />

5 Durata <strong>del</strong> contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato:<br />

II livello 48 -III livello 48 - IV livello 48 -V livello 36 - VI livello 24<br />

6 In<strong>di</strong>care l’orario <strong>di</strong> lavoro giornaliero e settimanale;<br />

7 Specificare l’in<strong>di</strong>rizzo <strong>del</strong>la sede <strong>di</strong> lavoro;<br />

8 100% <strong>del</strong>la retribuzione prevista per il livello <strong>di</strong> inquadramento nel corso <strong>del</strong> rapporto<br />

9 Il periodo <strong>di</strong> prova sarà quello previsto per il lavoratore qualificato inquadrato al medesimo livello iniziale <strong>di</strong> assunzione.<br />

19


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

Informativa ex art. 13 e richiesta consenso ex art. 23 Decreto Legislativo<br />

30 giugno 2003, n. 196 in materia <strong>di</strong> protezione <strong>di</strong> dati personali<br />

Desideriamo informarla che il Dlgs 196/2003 prevede la tutela <strong>del</strong>le persone e <strong>di</strong> altri soggetti rispetto al trattamento dei dati<br />

personali.<br />

Secondo la normativa in<strong>di</strong>cata, tale trattamento sarà improntato ai principi <strong>di</strong> correttezza. liceità e trasparenza, tutelando la Sua<br />

riservatezza e i Suoi <strong>di</strong>ritti.<br />

Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 13 <strong>del</strong> citato Decreto, Le forniamo quin<strong>di</strong> le seguenti informazioni.<br />

Il trattamento che inten<strong>di</strong>amo effettuare ha la finalità <strong>di</strong> perfezionare ovvero gestire il rapporto <strong>di</strong> lavoro con la nostra Azienda,<br />

in particolare adempiendo ad ogni obbligo contrattuale e legale ai fini <strong>del</strong>la determinazione e <strong>del</strong> pagamento <strong>del</strong>la Sua retribuzione,<br />

<strong>del</strong>la Sua posizione previdenziale e assicurativa, <strong>del</strong>la Sua sicurezza e incolumità fisica e psichica o <strong>di</strong> quant’altro conseguente<br />

il rapporto <strong>di</strong> lavoro.<br />

Il trattamento sarà svolto con le seguenti modalità: manuali con archiviazione cartacea ed archiviazione informatizzata su personal<br />

computer.<br />

Ai fini sopra in<strong>di</strong>cati, dovremo anche raccogliere e trattare dati personali rientranti nel novero “ Dati sensibili”.<br />

In particolare, potrà trattarsi <strong>di</strong>:<br />

- informazioni riguardanti lo stato <strong>di</strong> salute, la cui raccolta potrebbe avvenire in caso <strong>di</strong> consegna <strong>di</strong> certificati riguardanti assenze<br />

per malattia, infortunio, maternità, conge<strong>di</strong> parentali ecc.;<br />

- dati idonei a rivelare l’adesione ad un partito politico, la cui raccolta potrebbe rendersi necessaria in caso <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> permessi<br />

e/o aspettativa e per lo svolgimento <strong>di</strong> attività pubbliche elettive;<br />

- iscrizione ad organizzazioni sindacali <strong>di</strong> lavoratori, al fine <strong>di</strong> poter effettuare eventuali trattenute da riversare alle OO.SS. e<br />

al fine <strong>del</strong>la concessione <strong>di</strong> permessi e/o aspettativa e per lo svolgimento <strong>di</strong> attività connesse;<br />

- dati idonei a rilevare una convinzione religiosa, la cui raccolta potrebbe avvenire in caso <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> particolari festività<br />

religiose, come previsto da <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge.<br />

I suoi dati personali potranno essere comunicati, in stretta relazione alle finalità sopra in<strong>di</strong>cate, anche ai seguenti soggetti o categorie<br />

<strong>di</strong> soggetti:<br />

- consulente me<strong>di</strong>co aziendale;<br />

- Istituti previdenziali, al fine <strong>del</strong>l’adempimento <strong>del</strong>l’obbligo previdenziale, assistenziale e assicurativo, nonché soggetti o istituzioni<br />

specializzate esterne;<br />

- istituti bancari, al fine <strong>del</strong> pagamento <strong>del</strong>le retribuzioni e <strong>di</strong> ogni indennità o rimborsi;<br />

- istituti, enti, associazioni o società aventi finalità formative.<br />

Il conferimento dei dati è necessario per dar corso agli specifici obblighi connessi alla gestione <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro; la mancata<br />

fornitura dei dati potrà perciò comportare l’impossibilità <strong>di</strong> procedere ad essenziali adempimenti.<br />

Il titolare <strong>del</strong> trattamento dei dati è .............................<br />

Al titolare <strong>del</strong> trattamento Lei potrà rivolgersi per far valere i suoi <strong>di</strong>ritti così come previsti dall’articolo 7 Dlgs 196/2003 che per<br />

sua como<strong>di</strong>tà riproduciamo integralmente.<br />

La preghiamo pertanto, nel prendere atto <strong>di</strong> quanto sopra, <strong>di</strong> datare sottoscrivere la “formula <strong>del</strong> consenso” riportata sul retro<br />

e <strong>di</strong> firmare per ricevuta copia <strong>del</strong>la presente.<br />

Formula <strong>di</strong> consenso<br />

Il/la sottoscritto/a, acquisite le informazioni <strong>di</strong> cui all’art. 13 Dlgs 196/2003, conferisce il proprio consenso al trattamento dei<br />

propri dati personali per le finalità derivanti dal contratto <strong>di</strong> lavoro <strong>del</strong> quale il sottoscritto è parte ivi compreso il trattamento<br />

dei dati rientranti nel novero dei “dati sensibili”, <strong>di</strong> cui all’art. 20 e seguenti <strong>del</strong> citato decreto, sopra in<strong>di</strong>cati.<br />

Il sottoscritto consente altresì, all’invio dei propri dati ai soggetti in<strong>di</strong>cati nella scheda informativa, per le finalità nella stessa scheda<br />

in<strong>di</strong>cata.<br />

Luogo .......................... Data ............................<br />

Firma ...........................<br />

20


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

Dlgs 276/2003, art. 49, comma 5 ter<br />

“formazione esclusivamente aziendale”<br />

SINDACALE<br />

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Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

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Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

SINDACALE<br />

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Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

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Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

SINDACALE<br />

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Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

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Sindacale<br />

Il percorso <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>stato<br />

Prima <strong>del</strong>l’assunzione:<br />

1. Verificare che non abbia conseguito in precedenti esperienze<br />

lavorative la qualifica da conseguire con l’appren<strong>di</strong>stato;<br />

2. Visita sanitaria preventiva solo in caso <strong>di</strong> mansione soggetta<br />

a sorveglianza sanitaria ai sensi <strong>del</strong> Dlgs 81/2008 (in<br />

qualsiasi caso se minorenne);<br />

3. In<strong>di</strong>viduare il profilo formativo tra quelli definiti nel protocollo<br />

d’intesa <strong>del</strong> 23 settembre 2009;<br />

4. Richiedere il parere <strong>di</strong> conformità a Ebiter <strong>Milano</strong>;<br />

5. Comunicare telematicamente con il mo<strong>del</strong>lo Unilav, almeno<br />

24 ore prima, l’assunzione <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>sta al Centro per<br />

l’impiego;<br />

6. Far sottoscrive la lettera <strong>di</strong> assunzione e il piano formativo<br />

in<strong>di</strong>viduale - Pfi all’appren<strong>di</strong>sta;<br />

7. L’appren<strong>di</strong>sta può iniziare a lavorare;<br />

8. Inviare copia <strong>del</strong>la comunicazione <strong>di</strong> assunzione Unilav e<br />

<strong>del</strong> piano formativo in<strong>di</strong>viduale - Pfi a Ebiter <strong>Milano</strong>.<br />

Durante l’assunzione:<br />

1. All’inizio <strong>del</strong>l’attività formativa l’azienda in<strong>di</strong>viduerà un<br />

referente per l’appren<strong>di</strong>stato con il compito <strong>di</strong> seguire l’attuazione<br />

<strong>del</strong> programma formativo;<br />

2. Effettuare la formazione interna o esterna all’azienda;<br />

3. Registrare la formazione erogata anche attraverso supporti<br />

informatici e fogli firma.<br />

Al termine <strong>del</strong> periodo:<br />

1. Trenta giorni prima scadenza <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato<br />

l’azienda certificherà l’avvenuta formazione e darà notizia<br />

<strong>del</strong>l’eventuale acquisizione <strong>del</strong>la qualifica professionale;<br />

2. Allo scadere <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato l’appren<strong>di</strong>sta si<br />

riterrà mantenuto in servizio salvo <strong>di</strong>sdetta a i sensi <strong>del</strong>l’art.<br />

2118 <strong>del</strong> cc. (preavviso).<br />

3. Entro 5 giorni dal termine <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato<br />

l’azienda comunicherà la Centro per l’impiego e a Ebiter<br />

<strong>Milano</strong> i nominativi degli appren<strong>di</strong>sti ai quali si attribuita la<br />

qualifica.<br />

A chi rivolgersi<br />

Per informazioni e consulenza:<br />

UNIONE C.T.S.P.<br />

Corso Venezia, 49 - 20121 <strong>Milano</strong><br />

Direzione Sindacale - Welfare Tel. 02.798.712/3/4<br />

sindacale@unionemilano.it<br />

www.unione.milano.it<br />

Per il parere <strong>di</strong> conformità:<br />

EBITER MILANO<br />

Corso Buenos Aires, 77 - 20124 <strong>Milano</strong> Tel: 0266797201<br />

appren<strong>di</strong>stato@ebitermilano.it<br />

www.ebitermilano.it<br />

Per la formazione esterna:<br />

SCUOLA SUPERIORE C.T.S.P.<br />

Viale Murillo, 17 - 20149 <strong>Milano</strong><br />

segreteria.appren<strong>di</strong>stato@scuolasuperiorects.it<br />

C.A.P.A.C. POLITECNICO DEL COMMERCIO<br />

Viale Murillo, 19 - 20149 <strong>Milano</strong><br />

segreteria.corsi@capac.it<br />

(continua)<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

Contratti <strong>di</strong> solidarietà<br />

Applicazione alle imprese<br />

con meno <strong>di</strong> 15 <strong>di</strong>pendenti<br />

Il ministero <strong>del</strong> Lavoro, con nota prot. 14/0022114 <strong>del</strong> 3<br />

novembre 2009, ha precisato che, in seguito alla mo<strong>di</strong>fica<br />

apportata all’articolo 5, comma 5 <strong>del</strong>la legge n. 236/1993<br />

dall’articolo 7-ter, comma 9, lettera d) <strong>del</strong>la legge n.<br />

33/2009, è possibile stipulare contratti <strong>di</strong> solidarietà anche<br />

“al fine <strong>di</strong> evitare licenziamenti plurimi in<strong>di</strong>viduali per giustificato<br />

motivo oggettivo”.<br />

Con tale <strong>di</strong>sposizione è stata quin<strong>di</strong> estesa la possibilità <strong>di</strong><br />

accedere ai contratti <strong>di</strong> solidarietà <strong>di</strong>fensivi anche alle imprese<br />

con meno <strong>di</strong> 15 <strong>di</strong>pendenti, le quali dovranno allegare<br />

all’istanza un accordo sindacale stipulato con le associazioni<br />

maggiormente rappresentative nel quale si evince il ricorso alla<br />

solidarietà al fine <strong>di</strong> evitare licenziamenti plurimi in<strong>di</strong>viduali.<br />

Esclusione <strong>del</strong> Tfr<br />

dalla base <strong>di</strong> calcolo<br />

<strong>del</strong> contributo integrativo<br />

in costanza <strong>di</strong> contratti<br />

<strong>di</strong> solidarietà<br />

Il ministero <strong>del</strong> Lavoro, con nota prot. 25/I/0016582 <strong>del</strong> 3<br />

novembre 2009, ha fornito ulteriori chiarimenti relativamente<br />

all’istituto <strong>del</strong> Tfr in costanza <strong>di</strong> contratti <strong>di</strong> solidarietà, precisando<br />

che la retribuzione utile sulla quale effettuare il calcolo<br />

per l’erogazione <strong>del</strong> contributo <strong>di</strong> solidarietà è composta da<br />

quanto il lavoratore avrebbe percepito <strong>di</strong> fatto durante il<br />

periodo nel quale l’azienda ha <strong>di</strong>sposto la riduzione <strong>del</strong>l’orario<br />

<strong>di</strong> lavoro con esclusione <strong>del</strong> rateo <strong>di</strong> Tfr, in quanto, sebbene<br />

caratterizzato dalla stabilità <strong>del</strong>l’erogazione e non maturato<br />

a titolo occasionale, ne costituisce elemento <strong>di</strong>fferito.<br />

Appren<strong>di</strong>stato<br />

e contratto a termine<br />

Il ministero <strong>del</strong> Lavoro, con interpello n. 79 <strong>del</strong> 12 novembre<br />

2009, rispondendo ad un interpello volto a chiarire la riconducibilità<br />

<strong>del</strong> contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato ad un rapporto <strong>di</strong><br />

lavoro a tempo indeterminato oppure a tempo determinato,<br />

ha precisato che è possibile ritenere l’appren<strong>di</strong>stato quale<br />

contratto <strong>di</strong> lavoro a tempo indeterminato, dal quale il datore<br />

<strong>di</strong> lavoro può recedere solo per giusta causa o giustificato<br />

motivo, anche anteriormente alla scadenza <strong>del</strong> termine per il<br />

compimento <strong>del</strong>l’addestramento, senza incorrere negli obblighi<br />

risarcitori caratteristici <strong>del</strong> recesso ante tempus previsti per<br />

il contratto a tempo determinato.<br />

SINDACALE<br />

27


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

Inoltre, viene precisato che non costituisce legittima causa <strong>di</strong><br />

licenziamento il mancato superamento <strong>del</strong>la c.d. prova d’arte,<br />

prima <strong>del</strong>la scadenza <strong>del</strong> termine previsto per l’appren<strong>di</strong>stato,<br />

dovendo proseguire il rapporto, sotto il profilo causale <strong>del</strong>l’addestramento<br />

teorico-pratico, fino al termine stabilito.<br />

RISPOSTA <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong> Lavoro, <strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le<br />

Politiche sociali a interpello n. 79/2009 <strong>del</strong> 12 novembre<br />

2009. Art. 9, Dlgs n. 124/2004 - Contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato<br />

quale contratto a tempo determinato o indeterminato.<br />

Il Consiglio nazionale <strong>del</strong>l’Or<strong>di</strong>ne dei consulenti <strong>del</strong> lavoro ha<br />

presentato richiesta d’interpello per conoscere il parere <strong>di</strong><br />

questa Direzione generale in merito alla riconducibilità <strong>del</strong><br />

contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato ad un rapporto <strong>di</strong> lavoro a tempo<br />

indeterminato oppure a tempo determinato.<br />

Al riguardo, acquisito il parere <strong>del</strong>la Direzione generale <strong>del</strong>la<br />

tutela <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro, si rappresenta quanto segue.<br />

In proposito si ricorda che la <strong>di</strong>sciplina legale <strong>del</strong> contratto <strong>di</strong><br />

lavoro a tempo determinato, contenuta nel Dlgs n. 368/2001,<br />

all’art. 10, comma 1 esclude espressamente dal proprio campo<br />

<strong>di</strong> applicazione, tra gli altri, il “rapporto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato”.<br />

Va poi tenuta presente la definizione contenuta nell’art. 2,<br />

comma 1, <strong>del</strong>le L n. 25/1955 secondo cui “l’appren<strong>di</strong>stato è<br />

uno speciale rapporto <strong>di</strong> lavoro in forza <strong>del</strong> quale l’impren<strong>di</strong>tore<br />

è obbligato ad impartire o a far impartire, nella sua<br />

impresa, all’appren<strong>di</strong>sta assunto alle sue <strong>di</strong>pendenze, l’insegnamento<br />

necessario perché possa conseguire la capacità tecnica<br />

per <strong>di</strong>ventare lavoratore qualificato, utilizzandone l’opera<br />

nell’impresa medesima”.<br />

Dalla lettura <strong>del</strong>la <strong>di</strong>sposizione citata emerge come il legislatore<br />

abbia conferito al rapporto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato una peculiare<br />

struttura e natura giuri<strong>di</strong>ca, risultanti dal fondersi dei<br />

seguenti elementi:<br />

1) un or<strong>di</strong>nario rapporto <strong>di</strong> lavoro subor<strong>di</strong>nato caratterizzato<br />

dalla reciprocità tra la prestazione lavorativa e la retribuzione<br />

(“(...) appren<strong>di</strong>sta assunto alle sue <strong>di</strong>pendenze (...) utilizzandone<br />

l’opera nell’impresa medesima”);<br />

2) un periodo <strong>di</strong> “tirocinio” finalizzato a fare acquisire all’appren<strong>di</strong>sta<br />

le capacità e conoscenze necessarie affinché questi<br />

consegua una qualifica professionale (“l’impren<strong>di</strong>tore è obbligato<br />

ad impartire o a far impartire (...) l’insegnamento necessario<br />

perché possa conseguire la capacità tecnica per <strong>di</strong>ventare<br />

lavoratore qualificato”).<br />

La funzione formativa, insieme a quella <strong>di</strong> scambio tra prestazione<br />

lavorativa e retribuzione,<br />

contribuiscono, dunque, a caratterizzare la “causa” <strong>del</strong> contratto<br />

<strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato. Sotto questo<br />

profilo, nulla è mutato con l’introduzione <strong>del</strong>le successive integrazioni<br />

e mo<strong>di</strong>fiche normative <strong>di</strong> cui<br />

all’art. 21, L n. 56/1987, all’art. 16, L n. 196/1997 ed agli<br />

artt. 47-53, Dlgs n. 276/2003.<br />

Rimangono, tuttavia, sempre chiaramente <strong>di</strong>stinti i due seguenti<br />

<strong>di</strong>versi momenti:<br />

1) lo scadere <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato in cui, non sussistendo<br />

più materia <strong>di</strong> addestramento professionale, è raggiunto<br />

l’obiettivo formativo ed il datore <strong>di</strong> lavoro può recedere dal<br />

rapporto, ai sensi <strong>del</strong>l’art. 2118 c.c. (art. 19, L. n. 25/1955).<br />

Tale <strong>di</strong>sdetta, avente natura <strong>di</strong> negozio unilaterale recettizio<br />

(Cass., sez. lav., 28 marzo, 1986 n. 2213) si atteggia, <strong>di</strong><br />

fatto, come un recesso ad nutum, da considerarsi legittimo (ex<br />

plurimis Cass., sez. lav., 21 ottobre 1986 n. 6180), salva la<br />

previsione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni contrattuali collettive che espressamente<br />

estendano la tutela <strong>di</strong> cui alla L n. 604/1966 (Cass.,<br />

sez. lav., 19 <strong>di</strong>cembre 1986 n. 7757). Ove, invece, tale recesso<br />

non intervenga, il rapporto <strong>di</strong> lavoro prosegue, a tempo<br />

indeterminato, caratterizzato esclusivamente dallo scambio<br />

tra prestazione lavorativa e retribuzione;<br />

2) il periodo <strong>di</strong> svolgimento <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>stato, durante il<br />

quale il rapporto, pur nella sua specialità, è assimilabile all’or<strong>di</strong>nario<br />

rapporto <strong>di</strong> lavoro, (v. anche art. 2134 c.c.) per cui<br />

“non sussiste alcun razionale motivo per giustificare l’esclusione<br />

<strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato dalla tutela” <strong>di</strong> cui agli artt.<br />

1-8, 11-13 <strong>del</strong>la L. n. 604/1966 ed in particolare degli artt.<br />

6 e 8 (Corte Cost., 22 novembre 1973, n. 169).<br />

Anche sulla base <strong>di</strong> tali ultime considerazioni, la citata sentenza<br />

<strong>del</strong>la Corte costituzionale ha <strong>di</strong>chiarato l’illegittimità costituzionale<br />

<strong>del</strong>l’art. 10 <strong>del</strong>la L n. 604/1966 nella parte in cui<br />

esclude gli appren<strong>di</strong>sti dall’applicabilità nei loro confronti<br />

<strong>del</strong>la <strong>di</strong>sciplina limitativa dei licenziamenti in<strong>di</strong>viduali, nel<br />

corso <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato.<br />

La pronuncia <strong>del</strong>la Consulta ha, successivamente, trovato una<br />

coerente conferma nelle previsioni <strong>di</strong> cui agli artt. 48, comma<br />

3, lett. c) e d) e 49, comma 4, lett. c) ed e), Dlgs n. 276/2003,<br />

secondo le quali il contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato è caratterizzato<br />

dalla “possibilità per il datore <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> recedere dal rapporto<br />

<strong>di</strong> lavoro al termine <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato ai<br />

sensi <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>sposto dall’art. 2118 <strong>del</strong> co<strong>di</strong>ce civile” ed al<br />

“<strong>di</strong>vieto per il datore <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> recedere dal contratto <strong>di</strong><br />

appren<strong>di</strong>stato in assenza <strong>di</strong> una giusta causa o <strong>di</strong> un giustificato<br />

motivo”.<br />

Alla luce <strong>di</strong> quanto sopra esposto, appare possibile ritenere<br />

l’appren<strong>di</strong>stato quale contratto <strong>di</strong> lavoro a tempo indeterminato,<br />

dal quale il datore <strong>di</strong> lavoro può recedere solo per giusta<br />

causa o giustificato motivo, anche anteriormente alla scadenza<br />

<strong>del</strong> termine per il compimento <strong>del</strong>l’addestramento, senza<br />

incorrere negli obblighi risarcitori caratteristici <strong>del</strong> recesso<br />

ante tempus previsti per il contratto a tempo determinato.<br />

Non costituisce, tuttavia, legittima causa <strong>di</strong> licenziamento il<br />

mancato superamento <strong>del</strong>la c.d. prova d’arte, prima <strong>del</strong>la<br />

scadenza <strong>del</strong> termine previsto per l’appren<strong>di</strong>stato, dovendo<br />

proseguire il rapporto, sotto il profilo causale <strong>del</strong>l’addestramento<br />

teorico-pratico, fino al termine stabilito.<br />

Accordo quadro<br />

per il sostegno<br />

e lo sviluppo professionale<br />

dei manager<br />

Confcommercio, insieme a Manageritalia, ha sottoscritto il 12<br />

28


Sindacale<br />

Il ministero <strong>del</strong> Lavoro, a seguito <strong>del</strong>la sentenza <strong>del</strong> Consiglio<br />

<strong>di</strong> Stato n. 4293 /2008, con lettera circolare n. 8494/2009<br />

(ve<strong>di</strong> Lavoronews n. 21 <strong>del</strong> 18 maggio c.a.), aveva precisato<br />

che l’ipotesi contemplata alla lettera c),<strong>del</strong>l’articolo 40 <strong>del</strong><br />

decreto legislativo n. 151/2001, relativa ai riposi giornalieri<br />

<strong>del</strong> padre nel caso in cui “la madre non sia lavoratrice <strong>di</strong>pendente”,<br />

ricomprendeva anche l’ipotesi <strong>del</strong>la madre che svolgeva<br />

lavoro casalingo.<br />

Successivamente, l’Inps, con circolare n. 112/2009 (ve<strong>di</strong><br />

Lavoronews n. 37 <strong>del</strong> 19 ottobre c.a.), aveva con<strong>di</strong>zionato la<br />

fruizione dei citati riposi ad una serie <strong>di</strong> limiti (oggettiva<br />

impossibilità <strong>del</strong>la madre casalinga <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carsi alla cura <strong>del</strong><br />

neonato, perché impegnata in altre attività, quali accertamenti<br />

sanitari, partecipazione a pubblici concorsi, ecc.) ed oneri<br />

(produzione <strong>di</strong> documentazione me<strong>di</strong>ca, attestato <strong>di</strong> partecipazione<br />

a corsi e concorsi, e simili), anche in assenza <strong>di</strong> una<br />

specifica norma che imponga <strong>di</strong> provare e documentare le<br />

ragioni che impe<strong>di</strong>scono alla madre lavoratrice non <strong>di</strong>pendente<br />

<strong>di</strong> occuparsi <strong>del</strong> bambino.<br />

Conseguentemente, alla luce <strong>di</strong> quanto sopra esposto, il ministero<br />

<strong>del</strong> Lavoro, con lettera circolare C/2009 - prot.<br />

15/V/0019605/14.01.05.02 <strong>del</strong> 16 novembre 2009, ha<br />

precisato che la richiesta <strong>del</strong>l’Inps <strong>di</strong> produrre, nelle sole ipogennaio<br />

2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

novembre scorso un “Accordo quadro per il sostegno e lo sviluppo<br />

professionale dei manager “.<br />

Le parti hanno infatti valutato la necessità <strong>di</strong> intervenire congiuntamente<br />

in considerazione <strong>del</strong>la grave e perdurante crisi<br />

economico-finanziaria e <strong>del</strong>la necessità <strong>di</strong> attivare soluzioni<br />

che, senza oneri per le imprese, contribuiscano a frenare la<br />

per<strong>di</strong>ta <strong>del</strong>l’occupazione <strong>del</strong>le professionalità più elevate, prevedendo<br />

l’utilizzo <strong>di</strong> risorse rese <strong>di</strong>sponibili da Cfmt.<br />

Con questo accordo Confcommercio e Manageritalia impegneranno<br />

preliminarmente gli organi <strong>di</strong> Cfmt a mo<strong>di</strong>ficare statuto<br />

e regolamento al fine <strong>di</strong> perseguire gli scopi concordati.<br />

Nel merito:<br />

Cfmt impegnerà un massimo <strong>di</strong> 4.000.000 (quattro milioni) <strong>di</strong><br />

euro annui per un biennio (1 <strong>di</strong>cembre 2009 - 30 novembre<br />

2011) per interventi formativi mirati a:<br />

-favorire l’ampliamento <strong>del</strong>le competenze manageriali utili ad<br />

orientare le aziende negli scenari <strong>di</strong> crisi,<br />

- accrescere le possibilità <strong>di</strong> ricollocazione per i manager che<br />

hanno perduto l’occupazione.<br />

Destinatari: <strong>di</strong>rigenti occupati ovvero i <strong>di</strong>rigenti estromessi dal<br />

rapporto <strong>di</strong> lavoro dal 1 settembre 2008.<br />

I <strong>di</strong>rigenti inoccupati potranno partecipare alle iniziative formative<br />

purché abbiano presentato domanda al Cfmt o a<br />

Manageritalia entro 3 mesi a partire dalla data <strong>di</strong> cessazione<br />

<strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro.<br />

Per i <strong>di</strong>rigenti estromessi dal rapporto <strong>di</strong> lavoro nel periodo<br />

dal 1 settembre 2008 al 30 novembre 2009, i quali non siano<br />

stati ricollocati con rapporto <strong>di</strong> lavoro subor<strong>di</strong>nato, la domanda<br />

dovrà essere presentata entro 3 mesi a partire dal 1 <strong>di</strong>cembre<br />

2009.<br />

Requisiti <strong>di</strong> partecipazione ai corsi<br />

Aziende aderenti a Confcommercio e in regola con versamento<br />

a Cfmt dove siano in atto:<br />

- procedure <strong>di</strong> riduzione <strong>del</strong> personale in forma collettiva o<br />

plurima<br />

- procedure <strong>di</strong> mobilità<br />

- Cigs<br />

- contratti <strong>di</strong> solidarietà <strong>di</strong>sciplinati dalla legge o pattizi<br />

- altre forme <strong>di</strong> sospensione <strong>del</strong>l’attività lavorativi<br />

I <strong>di</strong>rigenti inoccupati dovranno <strong>di</strong>mostrare <strong>di</strong> non essere collocati<br />

con rapporto <strong>di</strong> lavoro subor<strong>di</strong>nato o autonomo, né <strong>di</strong><br />

essere titolari <strong>di</strong> trattamenti pensionistici da parte <strong>del</strong>l’Ago.<br />

Criteri<br />

a) 250 euro <strong>di</strong> contributo massimo per giornata <strong>di</strong> formazione<br />

effettuata, a titolo <strong>di</strong> rimborso <strong>del</strong> costo <strong>del</strong> lavoro sostenuto dall’azienda<br />

per consentire al <strong>di</strong>rigente <strong>di</strong> partecipare al percorso<br />

formativo, con 2500 (duemilacinquecento) euro <strong>di</strong> contributo<br />

massimo per percorso formativo e per <strong>di</strong>rigente ed un massimo<br />

<strong>di</strong> 100.000 (centomila) euro <strong>di</strong> contributo per azienda;<br />

b) per i <strong>di</strong>rigenti occupati, impegno <strong>del</strong>l’azienda a non interrompere<br />

il rapporto <strong>di</strong> lavoro per un periodo <strong>di</strong> 12 mesi dalla<br />

data <strong>di</strong> avvio <strong>del</strong>la formazione, salva l’ipotesi <strong>di</strong> licenziamento<br />

per giusta causa e fermo restando che non si verifichino<br />

ulteriori aggravi <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> crisi;<br />

c) per i <strong>di</strong>rigenti inoccupati estromessi dall’azienda, riconoscimento<br />

<strong>di</strong> un importo <strong>di</strong> 250 (duecentocinquanta) euro per giornata<br />

<strong>di</strong> formazione effettuata, con un massimo <strong>di</strong> 10 giornate e<br />

sino ad un massimo <strong>di</strong> 2500 (duemilacinquecento) euro;<br />

d) per i <strong>di</strong>rigenti inoccupati i quali abbiano usufruito <strong>del</strong>la formazione<br />

e non abbiano trovato collocazione con un lavoro<br />

subor<strong>di</strong>nato entro i successivi sei mesi, riconoscimento <strong>di</strong> una<br />

unica ulteriore possibilità <strong>di</strong> ripetere la partecipazione ad altre<br />

10 giornate <strong>di</strong> formazione alle medesime con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui al<br />

punto c).<br />

Cig in deroga<br />

Anticipazione Inps<br />

solo se si presenta<br />

domanda alla Regione<br />

L’Inps richiama l’attenzione sulla necessità che la richiesta <strong>di</strong><br />

anticipo <strong>del</strong> trattamento <strong>di</strong> Cig in deroga, erogabile in attesa<br />

<strong>del</strong>l’emanazione dei provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> autorizzazione da<br />

parte <strong>del</strong>la Regione e per un periodo massimo <strong>di</strong> 4 mesi dall’inizio<br />

<strong>del</strong>la sospensione/riduzione <strong>del</strong>l’attività lavorativa,<br />

venga accolta dalle se<strong>di</strong> territoriali solo quando l’azienda<br />

<strong>di</strong>mostri <strong>di</strong> avere presentato contestualmente anche la domanda<br />

per ottenere l’autorizzazione alla Regione <strong>di</strong> competenza.<br />

Maternità<br />

Riposi giornalieri<br />

<strong>del</strong> padre lavoratore<br />

SINDACALE<br />

29


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

tesi in cui la madre sia casalinga, documenti attestanti l’effettiva<br />

impossibilità <strong>del</strong>la stessa <strong>di</strong> occuparsi <strong>del</strong> figlio non appare<br />

supportata da alcuna <strong>di</strong>sposizione normativa in tal senso.<br />

LETTERA CIRCOLARE C/2009 <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong> Lavoro<br />

<strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le Politiche sociali. Art. 40, lettera c) <strong>del</strong> Dlgs<br />

n. 151/2001 - Riposi giornalieri <strong>del</strong> padre.<br />

Con lettera circolare B/2009, emanata, a firma congiunta,<br />

dalla Dg <strong>del</strong>la tutela <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro e dalla Dg per<br />

l’attività ispettiva, questo ministero ha chiarito, a seguito <strong>del</strong>la<br />

sentenza <strong>del</strong> Consiglio <strong>di</strong> Stato n. 4293 <strong>del</strong> 9 settembre 2008,<br />

che l’ipotesi contemplata alla lettera c) <strong>del</strong>l’art. 40 <strong>del</strong> decreto<br />

legislativo n. 151/2001 - concernente i riposi giornalieri<br />

<strong>del</strong> padre nel caso in cui “la madre non sia lavoratrice <strong>di</strong>pendente”<br />

- deve ritenersi comprensiva anche <strong>del</strong> caso in cui la<br />

madre svolga lavoro casalingo.<br />

Tale conclusione appare in sintonia con il già consolidato in<strong>di</strong>rizzo<br />

<strong>del</strong>la giurisprudenza <strong>di</strong> legittimità, che aveva precedentemente<br />

sottolineato come in numerosi ambiti or<strong>di</strong>namentali la<br />

casalinga sia considerata come lavoratrice (Cass., sez. III, n.<br />

20324 <strong>del</strong> 20 ottobre 2005), in quanto impegnata in attività<br />

che comunque la <strong>di</strong>stolgono dalla cura <strong>del</strong> neonato.<br />

L’interpretazione estensiva <strong>del</strong>la lettera c) <strong>del</strong>l’art. 40 citato,<br />

derivante dalla pronuncia <strong>del</strong> Consiglio <strong>di</strong> Stato risulta, dunque,<br />

maggiormente aderente alla ratio legis , volta a garantire<br />

al lavoratore padre la cura <strong>del</strong> bambino in tutte le ipotesi in<br />

cui l’altro genitore sia impegnato in attività lavorative che lo<br />

<strong>di</strong>stolgano dall’assolvimento <strong>di</strong> tale compito.<br />

Orbene, in data 15 ottobre 2009 l’Inps, con circolare n.<br />

112/2009, ritornando sulla questione, ha con<strong>di</strong>zionato la<br />

fruizione dei riposi <strong>di</strong> che trattasi ad una serie <strong>di</strong> limiti (oggettiva<br />

impossibilità <strong>del</strong>la madre casalinga <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carsi alla cura<br />

<strong>del</strong> neonato, perché impegnata in altre attività, quali accertamenti<br />

sanitari, partecipazione a pubblici concorsi, ecc.) ed<br />

oneri (produzione <strong>di</strong> documentazione me<strong>di</strong>ca, attestato <strong>di</strong><br />

partecipazione a corsi e concorsi, e simili).<br />

In rapporto a ciò, si ravvisa la necessità <strong>di</strong> meglio chiarire<br />

quanto esplicitato nella citata lettera circolare B/2009, alla<br />

luce <strong>del</strong>la ratio sottesa alla sentenza <strong>del</strong> Consiglio <strong>di</strong> Stato, in<br />

relazione a quanto affermato dall’Inps nella citata circolare.<br />

Come si legge nella sentenza de quo, la ratio <strong>del</strong>l’art. 40, lettera<br />

c) <strong>del</strong> Dlgs n. 151/2001 è quella <strong>di</strong> beneficiare il padre<br />

dei permessi per la cura <strong>del</strong> figlio allorquando la madre non<br />

ne abbia <strong>di</strong>ritto in quanto lavoratrice non <strong>di</strong>pendente e pur tuttavia<br />

impegnata in attività che la <strong>di</strong>stolgano dalla cura <strong>del</strong><br />

neonato. Tale ultima affermazione non sembra avere lo scopo<br />

<strong>di</strong> porre dei limiti o <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni alla possibilità <strong>di</strong> fruire<br />

<strong>del</strong> beneficio, ma solo quella <strong>di</strong> esplicitare l’intenzione <strong>del</strong><br />

legislatore.<br />

Al riguardo, coerentemente alle finalità <strong>di</strong> favor per il ruolo<br />

genitoriale riba<strong>di</strong>te dalla sentenza, per le ipotesi in cui a fruire<br />

<strong>del</strong> riposo giornaliero sia il padre coniugato con donna<br />

lavoratrice <strong>di</strong>pendente o lavoratrice autonoma, l’Inps non<br />

richiede alcuna documentazione in merito alle ragioni che<br />

hanno impe<strong>di</strong>to alla madre <strong>di</strong> occuparsi <strong>del</strong> bambino e che<br />

hanno, dunque, reso necessario l’intervento <strong>del</strong> padre (circolare<br />

n. 109/2000 per le lavoratrici autonome). Né esiste una<br />

norma che imponga <strong>di</strong> provare e documentare le ragioni che<br />

impe<strong>di</strong>scono alla madre lavoratrice non <strong>di</strong>pendente <strong>di</strong> occuparsi<br />

<strong>del</strong> bambino.<br />

Tanto premesso, la richiesta <strong>del</strong>l’Inps <strong>di</strong> produrre, nelle sole ipotesi<br />

in cui la madre sia casalinga, documenti attestanti l’effettiva<br />

impossibilità <strong>del</strong>la stessa <strong>di</strong> occuparsi <strong>del</strong> figlio non appare supportata<br />

da alcuna <strong>di</strong>sposizione normativa in tal senso.<br />

Inoltre, neanche in via interpretativa può essere avallata tale<br />

richiesta, in quanto una simile interpretazione <strong>del</strong>l’art. 40, lettera<br />

c), citato, può facilmente ingenerare questioni <strong>di</strong> costituzionalità,<br />

ai sensi <strong>del</strong>l’art. 3 Cost., per evidente <strong>di</strong>sparità <strong>di</strong><br />

trattamento dei soggetti destinatari <strong>del</strong>la norma (le lavoratrici<br />

non <strong>di</strong>pendenti).<br />

Riammissione<br />

nelle liste <strong>di</strong> mobilità<br />

a seguito <strong>di</strong> <strong>di</strong>missioni<br />

per giusta causa<br />

L’Inps, con messaggio n. 25942 <strong>del</strong> 12 novembre 2009, ha<br />

precisato che il lavoratore iscritto nelle liste <strong>di</strong> mobilità, successivamente<br />

assunto a tempo indeterminato con conseguente<br />

cancellazione dalle predette liste, potrà iscriversi nuovamente<br />

nelle stesse, con <strong>di</strong>ritto a percepire la relativa indennità, qualora<br />

abbia rassegnato le <strong>di</strong>missioni per giusta causa.<br />

MESSAGGIO Inps <strong>del</strong> 12 novembre 2009, n. 25942.<br />

Risposta a quesito su indennità <strong>di</strong> mobilità.<br />

Si trasmette, per opportuna conoscenza e norma, il quesito formulato<br />

da una sede <strong>di</strong> questa regione corredato <strong>del</strong>la risposta<br />

fornita, in quanto l’argomento trattato è <strong>di</strong> interesse comune.<br />

Il caso riguarda una lavoratrice che, percettrice <strong>del</strong>l’indennità<br />

<strong>di</strong> mobilità, era stata fatta decadere in quanto aveva instaurato<br />

un rapporto <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>pendente a tempo indeterminato.<br />

Dal nuovo rapporto <strong>di</strong> lavoro era stata costretta a <strong>di</strong>mettersi<br />

per giusta causa (mancato pagamento <strong>del</strong>le retribuzioni) e<br />

aveva richiesto all’Inps il ripristino <strong>del</strong>l’indennità <strong>di</strong> mobilità<br />

per il periodo corrispondente alla parte residua non goduta<br />

decurtata <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong> attività lavorativa prestata (art. 2,<br />

comma 6 <strong>del</strong>la legge 451 <strong>del</strong> 19/7/1994).<br />

Quesito<br />

Una signora percepiva l’indennità <strong>di</strong> mobilità e a seguito <strong>del</strong>l’instaurazione<br />

<strong>di</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro a tempo indeterminato è<br />

stata fatta decadere <strong>del</strong>l’indennità come previsto dalla legge.<br />

Nel nuovo posto <strong>di</strong> lavoro, dopo qualche mese, il datore <strong>di</strong><br />

lavoro non ha più provveduto a pagare le retribuzioni dovute.<br />

La stessa ha chiesto per iscritto al datore <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> pagarle<br />

le retribuzioni dovute e ha fatto la segnalazione all’Ispettorato<br />

<strong>del</strong> lavoro.<br />

Ciò premesso, la signora, perdurando tale situazione, si troverebbe<br />

costretta a <strong>di</strong>mettersi per giusta causa. Chiede se,<br />

30


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi decreti circolari<br />

<strong>di</strong>mettendosi per giusta causa, potrà essere riammessa a percepire<br />

l’indennità residua.<br />

A mio parere, penso che la risposta potrebbe essere positiva,<br />

in quanto si potrebbe applicare la circolare 67 <strong>del</strong> 4/6/2003,<br />

che <strong>di</strong> solito si applica per la Dso. L’indennità <strong>di</strong> mobilità<br />

potrebbe essere riattivata, considerando il periodo <strong>di</strong> lavoro<br />

fino alle <strong>di</strong>missioni come se si trattasse <strong>di</strong> un rapporto <strong>di</strong> lavoro<br />

a tempo determinato (sospendendo l’indennità per il suddetto<br />

periodo). Ovviamente è necessario verificare che anche<br />

la Cri riiscriva l’interessata nella lista <strong>di</strong> mobilità (reiscrizione<br />

che peraltro è prevista in caso <strong>di</strong> non superamento <strong>del</strong> periodo<br />

<strong>di</strong> prova per un massimo <strong>di</strong> tre volte).<br />

Risposta<br />

Al riguardo va sottolineato che la precedente risposta negativa<br />

si riferiva al quesito <strong>del</strong> 30 giugno 2009, in allegato riportato,<br />

dal quale si evinceva che la nominata in oggetto non<br />

aveva ancora rassegnato le <strong>di</strong>missioni per giusta causa.<br />

È vero, peraltro, che le <strong>di</strong>missioni per giusta causa sono state<br />

regolate dall’Istituto con le circolari n. 97 e n. 163 <strong>del</strong> 2003<br />

solo con riferimento alla concessione <strong>del</strong>l’indennità or<strong>di</strong>naria<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione. Di norma, infatti, l’indennità <strong>di</strong> mobilità<br />

or<strong>di</strong>naria ex lege n. 223/1991 è concessa ai lavoratori licenziati<br />

a conclusione <strong>del</strong>la prevista procedura <strong>di</strong> mobilità.<br />

Ciò premesso, il caso <strong>di</strong> cui al quesito in oggetto riguarda una<br />

lavoratrice posta in mobilità e successivamente decaduta dal<br />

<strong>di</strong>ritto a percepire la relativa indennità a seguito <strong>del</strong>l’assunzione<br />

presso un’impresa con contratto <strong>di</strong> lavoro a tempo indeterminato<br />

dal quale recedeva per giusta causa senza avere<br />

maturato i requisiti previsti dall’art. 16, comma 1, <strong>del</strong>la legge<br />

n. 223/1991. La lavoratrice medesima otteneva poi la reiscrizione<br />

da parte <strong>del</strong>la competente sottocommissione <strong>del</strong>la regione<br />

Lombar<strong>di</strong>a nella lista <strong>di</strong> mobilità con la motivazione <strong>di</strong>missioni<br />

per giusta causa.<br />

In proposito si osserva che le <strong>di</strong>missioni per giusta causa<br />

determinate, nella fattispecie in esame, dal mancato pagamento<br />

<strong>del</strong>la retribuzione, in base alla sentenza <strong>del</strong>la Corte<br />

costituzionale n. 269 <strong>del</strong> 17-24 giugno 2009, comportano<br />

un’interruzione involontaria <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro in quanto<br />

addebitabile al comportamento <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro. Tale circostanza,<br />

riferita al caso in esame, consente, la reiscrizione<br />

<strong>del</strong> lavoratore nelle liste regionali <strong>di</strong> mobilità.<br />

Per quanto fin qui detto, richiamando la normativa infrascritta<br />

e le prescrizioni contenute nelle circolari <strong>di</strong> questo Istituto n.<br />

97 e n. 163 <strong>del</strong> 2003 in materia <strong>di</strong> <strong>di</strong>missioni per giusta<br />

causa, la lavoratrice, qualora risulti ancora in possesso dei<br />

requisiti previsti dalla normativa vigente per la concessione<br />

<strong>del</strong>l’indennità <strong>di</strong> mobilità, potrà beneficiare <strong>di</strong> quanto previsto<br />

dal comma 6 <strong>del</strong>l’art.2 <strong>del</strong>la legge 19 luglio 1994, n. 451.<br />

Art. 2 comma 6 <strong>del</strong>la legge 19 luglio 1994, n. 451 “Il lavoratore<br />

in mobilità assunto da una impresa, ove venga da questa<br />

licenziato senza aver maturato i requisiti temporali previsti<br />

dall’articolo 16, comma 1, <strong>del</strong>la legge 23 luglio 1991, n.<br />

223, è reiscritto nelle liste <strong>di</strong> mobilità e ha <strong>di</strong>ritto ad usufruire<br />

<strong>del</strong>la relativa indennità per un periodo corrispondente alla<br />

parte residua non goduta decurtata <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong> attività<br />

lavorativa prestata”.<br />

Art. 7, comma 12, <strong>del</strong>la legge 23 luglio 1991, n. 223/1991<br />

“L’indennità prevista dal presente articolo è regolata dalla<br />

normativa che <strong>di</strong>sciplina l’assicurazione obbligatoria contro la<br />

<strong>di</strong>soccupazione involontaria, in quanto applicabile, (...)”.<br />

Assistenza <strong>di</strong>sabili<br />

Fruizione permessi<br />

legge n. 104/92<br />

e cassa integrazione guadagni<br />

L’Inps, con messaggio n. 26411 <strong>del</strong> 18 novembre c.a., ha precisato<br />

che, qualora la prestazione lavorativa subisca una riduzione<br />

per effetto <strong>del</strong>la cassa integrazione, il lavoratore posto<br />

in cassa integrazione e beneficiario dei permessi per l’assistenza<br />

alle persone con han<strong>di</strong>cap (ex articolo 33, comma 3,<br />

legge n. 104/92), potrà usufruire dei citati permessi ma gli<br />

stessi dovranno essere riproporzionati in base all’effettiva prestazione<br />

lavorativa.<br />

MESSAGGIO n. 26411 <strong>del</strong> 18 novembre 2009.<br />

Applicabilità dei permessi ex art. 33, comma 3, <strong>del</strong>la legge<br />

104/92 in pendenza <strong>di</strong> cassa integrazione guadagni -<br />

Chiarimenti su criterio <strong>di</strong> riproporzionamento.<br />

In caso <strong>di</strong> ridotta entità <strong>del</strong>la prestazione lavorativa, come nel<br />

contratto <strong>di</strong> lavoro part time verticale, secondo le <strong>di</strong>sposizioni<br />

dettate dalla circ. 133/2000, si rende necessario effettuare un<br />

ri<strong>di</strong>mensionamento proporzionale <strong>del</strong> numero dei giorni mensili<br />

<strong>di</strong> permesso spettanti ex art. 33, comma 3, L 104/92.<br />

Analogamente, nel caso <strong>di</strong> riduzione <strong>del</strong>l’attività lavorativa<br />

coincidente con il periodo <strong>di</strong> integrazione salariale, il <strong>di</strong>ritto<br />

alla fruizione dei predetti tre giorni mensili <strong>di</strong> permesso ex L<br />

104/92, è soggetto a riproporziona mento in funzione <strong>del</strong>l’effettiva<br />

riduzione <strong>del</strong>la prestazione lavorativa richiesta, così<br />

come, peraltro, assentito dal ministero <strong>del</strong> Lavoro, interpellato<br />

su richiesta.<br />

Pertanto il riproporzionamento va effettuato secondo i medesimi<br />

criteri <strong>del</strong> punto 3.2 <strong>del</strong>la circ. 133/2000, in<strong>di</strong>cati per il part<br />

time verticale, con l’applicazione <strong>del</strong> seguente algoritmo, che<br />

per como<strong>di</strong>tà si riporta: x : a = b : c (dove “a” corrisponde al<br />

numero dei giorni <strong>di</strong> lavoro effettivi, “b” a quello dei tre giorni<br />

<strong>di</strong> permesso teorici, “c” a quello dei giorni lavorativi). Il risultato<br />

numerico va arrotondato all’unità inferiore o a quella superiore<br />

a seconda che la frazione sia fino allo 0,50 o superiore.<br />

SINDACALE<br />

31


Sindacale<br />

ESTINZIONE<br />

DEL RAPPORTO DI LAVORO<br />

Criteri <strong>di</strong> scelta dei lavoratori<br />

per la mobilità<br />

CASSAZIONE Sez. lav. 7 gennaio 2009, n. 81 (da Dir. &<br />

Prat. Lav. n. 20/09, pag. 1212). Lavoro subor<strong>di</strong>nato -<br />

Estinzione <strong>del</strong> rapporto - Licenziamento collettivo - Riduzione<br />

e criteri <strong>di</strong> scelta <strong>del</strong> personale - Ristrutturazioni o riconversioni<br />

aziendali - Mobilità dei lavoratori - Criteri <strong>di</strong> scelta <strong>del</strong><br />

personale da sospendere - Mo<strong>di</strong>fica dei criteri inizialmente<br />

previsti nel programma - Possibilità - Limiti - Con<strong>di</strong>zioni -<br />

Ulteriore decreto <strong>di</strong> proroga o <strong>di</strong>stinta domanda <strong>di</strong> integrazione<br />

salariale che contempli i <strong>di</strong>versi criteri - Necessità -<br />

Licenziamenti intimati in applicazione dei nuovi criteri <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>fetto <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cate con<strong>di</strong>zioni - Legittimità - Esclusione.<br />

In sede <strong>di</strong> messa in mobilità dei lavoratori a seguito <strong>di</strong> ristrutturazioni<br />

o riconversioni aziendali, dovendo la riduzione <strong>del</strong><br />

personale seguire un “iter” proce<strong>di</strong>mentale, non è consentito<br />

determinare un mutamento dei criteri <strong>di</strong> scelta <strong>del</strong> personale<br />

da sospendere, con l’abbandono dei criteri inizialmente previsti<br />

nel programma e la contestuale adozione <strong>di</strong> altri criteri<br />

<strong>di</strong>versi che lascino più ampi spazi <strong>di</strong> <strong>di</strong>screzionalità all’impren<strong>di</strong>tore,<br />

e che per <strong>di</strong> più siano suscettibili <strong>di</strong> determinare<br />

per il loro contenuto il pericolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> trattamento o<br />

illegittime forme <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminazione tra i lavoratori, potendosi<br />

operare un mutamento dei criteri selettivi solo a seguito <strong>di</strong><br />

ulteriore decreto <strong>di</strong> proroga (che accerti la compatibilità <strong>del</strong><br />

cambiamento con il programma già autorizzato) o <strong>di</strong>stinta<br />

domanda <strong>di</strong> integrazione salariale che contempli i <strong>di</strong>versi criteri.<br />

Ne consegue che è illegittimo il licenziamento, intimato<br />

nell’ambito <strong>del</strong>la procedura <strong>di</strong> applicazione dei nuovi criteri,<br />

gennaio 2010<br />

Giurisprudenza<br />

in <strong>di</strong>fetto <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cate con<strong>di</strong>zioni. (Rigetta, App. Napoli, 18<br />

agosto 2005).<br />

Diritto <strong>di</strong> critica e licenziamento<br />

CASSAZIONE Sez. lav. 10 <strong>di</strong>cembre 2008, n. 29008 (da<br />

Dir. & Prat. Lav. n. 26/09, pag. 1645). Lavoro subor<strong>di</strong>nato -<br />

Diritti ed obblighi <strong>del</strong> datore e <strong>del</strong> prestatore <strong>di</strong> lavoro -<br />

Obbligo <strong>di</strong> fe<strong>del</strong>tà - In genere - Diritto <strong>di</strong> critica nei confronti <strong>del</strong><br />

datore - Modalità - Rispetto <strong>del</strong>la verità oggettiva - Necessità -<br />

Idoneità a ledere il decoro <strong>del</strong>l’impresa datoriale - Obbligo <strong>di</strong><br />

fe<strong>del</strong>tà - Violazione - Sussistanza - Licenziamento per giusta<br />

causa - Legittimità - Fattispecie.<br />

L’esercizio da parte <strong>del</strong> lavoratore <strong>del</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> critica nei confronti<br />

<strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro, con modalità tali che, superando i<br />

limiti <strong>del</strong> rispetto <strong>del</strong>la verità oggettiva, si traducono in una condotta<br />

lesiva <strong>del</strong> decoro <strong>del</strong>l’impresa datoriale, suscettibile <strong>di</strong><br />

provocare con la caduta <strong>del</strong>la sua immagine anche un danno<br />

economico in termini <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> commesse e <strong>di</strong> occasioni <strong>di</strong><br />

lavoro, è comportamento idoneo a ledere definitivamente la<br />

fiducia che sta alla base <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro, integrando la<br />

violazione <strong>del</strong> dovere scaturente dall’art. 2105 cod. civ., e può<br />

costituire giusta causa <strong>di</strong> licenziamento. (Nella specie, la S.C.<br />

ha confermato la sentenza <strong>di</strong> merito che aveva riconosciuto la<br />

legittimità <strong>del</strong> licenziamento irrogato ad un proprio <strong>di</strong>pendente<br />

da una impresa che svolgeva servizio <strong>di</strong> smaltimento rifiuti, per<br />

aver costui reso affermazioni - come privato citta<strong>di</strong>no in tre<br />

<strong>di</strong>stinte assemblee pubbliche, con successiva ampia eco sulla<br />

stampa locale - ritenute gravemente lesive <strong>del</strong>l’immagine e <strong>del</strong><br />

prestigio <strong>del</strong>l’azienda datrice <strong>di</strong> lavoro, in quanto si assumeva<br />

che quest non aveva inviato <strong>del</strong> materiale derivante dalla raccolta<br />

<strong>di</strong>fferenziata al recupero, al riciclaggio e allo smaltimento<br />

<strong>di</strong>fferienziato, ma l’aveva destinato all’inceneritore). (Rigetta,<br />

App. Torino, 29 novembre 2004).<br />

32


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Amministrazione<br />

<strong>del</strong> personale<br />

TABELLE DELLE RETRIBUZIONI<br />

Dipendenti da aziende <strong>del</strong> terziario <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione e dei servizi<br />

Lavoratori qualificati<br />

Paga base (1/09/2009) Contingenza (1/1/95) Scatti <strong>di</strong> anzianità (1/1/90)<br />

Livello Euro Euro Euro<br />

Quadro 1530,32+250,76* 540,37 25,46<br />

I 1378,51 537,52 24,84<br />

II 1192,40 532,54 22,83<br />

III 1019,18 527,90 21,95<br />

IV 881,46 524,22 20,66<br />

V 796,36 521,94 20,30<br />

VI 714,37 519,76 19,73<br />

VII 612,11+5,16 517,51 19,47<br />

* Dal 1° luglio 2008 l’indennità <strong>di</strong> funzione per i quadri è incrementata <strong>di</strong> 70 euro. L’importo passa, quin<strong>di</strong>, da 180,76 euro a 250,76 euro.<br />

SINDACALE<br />

APPRENDISTI<br />

Il trattamento economico per gli appren<strong>di</strong>sti è <strong>di</strong> 2 livelli inferiori a quello dei corrispondenti lavoratori qualificati per la prima metà <strong>del</strong><br />

periodo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato. E <strong>di</strong> 1 livello inferiore per la seconda metà <strong>del</strong> periodo.<br />

Terzo elemento o assegno supplementare<br />

Provincia Importo Euro<br />

Bergamo 10,33<br />

Brescia 8,78<br />

Como 7,75<br />

Cremona 2,07<br />

Lecco 7,75<br />

Lo<strong>di</strong> 11,36<br />

Mantova 2,07<br />

<strong>Milano</strong> 11,36<br />

Pavia 2,07<br />

Sondrio 2,07<br />

Varese 7,75<br />

Dirigenti <strong>di</strong> aziende <strong>del</strong> terziario <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione e dei servizi<br />

Dirigente in forza al 30 giugno 1997<br />

Lire<br />

Euro<br />

Minimo contrattuale mensile dal 1/7/2004 5.808.810 3.000,00+<br />

Incremento retributivo dall’1.7.1997 325.000 167,85+<br />

Incremento retributivo dall’1.1.1998 225.000 116,20+<br />

Aumento retributivo dall’1.1.2000 200.000 103,29+<br />

Aumento retributivo dall’1.7.2000 400.000 206,58+<br />

Aumento retributivo dall’1.1.2002 520.000 268,56+<br />

Aumento retributivo dall’1.7.2004 210,00+<br />

Aumento retributivo dal 1/1/2005 125,00+<br />

Aumento retributivo dal 1/1/2006 120,00=<br />

Totale 4.317,48<br />

33


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Amministrazione<br />

<strong>del</strong> personale<br />

Dirigenti <strong>di</strong> aziende <strong>del</strong> terziario <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione e dei servizi<br />

Dirigente assunto o nominato dal 1° luglio 1997<br />

Minimo contrattuale dall’1.1.2008 3.500*<br />

Aumento retributivo dall’1.1.2002 194,63<br />

Aumento retributivo dall’1.7.2004 210,00<br />

Aumento retributivo dall’1.1.2005 125,00<br />

Aumento retributivo dall’1.1.2006 120,00<br />

Aumento retributivo dall’1.1.2008 200,00<br />

Totale 4.349.43<br />

* raggiunto attraverso l’assorbimento:<br />

• incremento retributivo <strong>del</strong> 1.1.1998 pari ad euro 116,20 • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2000 pari ad euro 103,29<br />

• aumento retributivo <strong>del</strong> 1.7.2000 pari ad euro 206,58 • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2002 pari ad euro 73,93<br />

Dirigente assunto o nominato dal 1° gennaio 1998<br />

Minimo contrattuale dall’1.1.2008 3.500*<br />

Aumento retributivo dall’1.1.2002 78,43<br />

Aumento retributivo dall’1.7.2004 210,00<br />

Aumento retributivo dall’1.1.2005 125,00<br />

Aumento retributivo dall’1.1.2006 120,00<br />

Aumento retributivo dall’1.1.2008 200,00<br />

Totale 4.233,43<br />

* raggiunto attraverso l’assorbimento: • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2000 pari ad euro 103,29<br />

• aumento retributivo <strong>del</strong> 1.7.2000 pari ad euro 206,58 • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2002 pari ad euro 190,13<br />

Dirigente assunto o nominato dal 1° gennaio 2000<br />

Minimo contrattuale dall’1.1.2008 3.500*<br />

Aumento retributivo dall’1.7.2004 185,14<br />

Aumento retributivo dall’1.1.2005 125,00<br />

Aumento retributivo dall’1.1.2006 120,00<br />

Aumento retributivo dall’1.1.2008 200,00<br />

Totale 4.130,14<br />

* raggiunto attraverso l’assorbimento: • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.7.2000 pari ad euro 206,58<br />

• aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2002 pari ad euro 268,56 • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.7.2004 pari ad euro 24,86<br />

Dirigente assunto o nominato dal 1° luglio 2000<br />

Minimo contrattuale dall’1.1.2008 3.500*<br />

Aumento retributivo dall’1.1.2005 103,56<br />

Aumento retributivo dall’1.1.2006 120,00<br />

Aumento retributivo dall’1.1.2008 200,00<br />

Totale 3.923,56<br />

* raggiunto attraverso l’assorbimento: • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2002 pari ad euro 268,56<br />

• aumento retributivo <strong>del</strong> 1.7.2004 pari ad euro 210,00 • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.7.2004 pari ad euro 21,44<br />

Dirigente assunto o nominato dal 1° gennaio 2002<br />

Minimo contrattuale dall’1.1.2008 3.500*<br />

Aumento retributivo dall’1.1.2008 155,00<br />

Totale 3.655,00<br />

* raggiunto attraverso l’assorbimento:<br />

• aumento retributivo <strong>del</strong> 1.7.2004 pari ad euro 210,00 • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.7.2004 pari ad euro 125.00<br />

• aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2006 pari ad euro 120, 00 • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2008 pari ad euro 45,00<br />

Dirigente assunto o nominato dal 28 maggio 2004<br />

Minimo contrattuale dall’1.1.2008 3.500*<br />

Totale 3.500,00<br />

* raggiunto attraverso l’assorbimento:<br />

• aumento retributivo <strong>del</strong> 1.7.2004 pari ad euro 125,00 • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2006 pari ad euro 120,00<br />

• aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2008 pari ad euro 200,00 • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2009 pari ad euro 55,00<br />

Dirigente assunto o nominato dal 1° gennaio 2005<br />

Minimo contrattuale dall’1.1.2008 3.500*<br />

Totale 3.500,00<br />

* raggiunto attraverso l’assorbimento:<br />

• aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2006 pari ad euro 120,00 • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2008 pari ad euro 200,00<br />

• aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2009 pari ad euro 150,00 • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2010 pari ad euro 30,00<br />

Dirigente assunto o nominato dal 1° gennaio 2006<br />

Minimo contrattuale (fino al 31/12/2007) 3.000<br />

Minimo contrattuale (dal 1° gennaio 2008) 3.500*<br />

Totale 3.500,00<br />

* raggiunto attraverso l’assorbimento degli aumenti retributivi previsti dall’articolo 2, comma 1, <strong>del</strong> rinnovo Ccnl <strong>del</strong> 23/1/2008<br />

• aumento <strong>del</strong> 1.1.2008 pari ad euro 200,00 • aumento <strong>del</strong> 1.1.2009 pari ad euro 150,00 • aumento <strong>del</strong> 1.1.2010 pari ad euro 150,00<br />

Dirigente assunto o nominato dal 24 gennaio 2008<br />

Minimo contrattuale dal 1° gennaio 2008 3.500*<br />

Totale 3.500,00<br />

a1) Gli scatti <strong>di</strong> anzianità sono abrogati dal 1° luglio 2004. Per i <strong>di</strong>rigenti in forza al 30 giugno 2004 gli importi già maturati saranno aumentati nel biennio 1-7-2004/30 giugno<br />

2006 <strong>di</strong> un importo <strong>di</strong> euro 258,22 mensili (pari a due scatti), non assorbibile da alcuna voce retributiva, <strong>di</strong> cui da corrispondersi € 129,11 alla maturazione <strong>del</strong> nuovo scatto e €<br />

129,11 sei mesi dopo. Ai <strong>di</strong>rigenti che nel periodo 1/7/2004-30/6/2006 maturano l’11° ed ultimo scatto, sarà corrisposto solo l’importo <strong>di</strong> 129,11 €.<br />

34


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Amministrazione<br />

<strong>del</strong> personale<br />

Operatori <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>pendenti da aziende <strong>del</strong> terziario <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione e dei servizi<br />

Categoria Paga base (1/09/2009) Contingenza (1/1/95) Scatti <strong>di</strong> anzianità (1/10/86)<br />

Euro Euro Euro<br />

I 832,07 530,04 15,49<br />

II 696,96 526,11 14,46<br />

PREMIO AZIENDALE (AZIENDE CHE OCCUPANO OLTRE 7 OPERATORI DI VENDITA)<br />

Euro<br />

Categoria I 10,52<br />

Categoria II 9,54<br />

Dipendenti da caffè, bar, pasticcerie, laboratori <strong>di</strong> pasticceria, ristoranti, trattorie, osterie con cucina, osterie ed<br />

esercizi similari - Lavoratori qualificati<br />

SINDACALE<br />

Categoria lusso, I e II<br />

Livello Paga base (1/7/2009) Contingenza Terzo elemento Totale<br />

Euro Euro Euro Euro<br />

Q.A 1.378,14 542,70 5,18 1.926,02<br />

Q.B 1.240,73 537,59 5,18 1.783,50<br />

I 1.120,17 536,71 4,18 1.661,06<br />

II 982,77 531,59 7,43 1.521,79<br />

III 899,97 528,26 3,36 1.431,59<br />

IV 822,75 524,94 3,72 1.351,41<br />

V 741,53 522,37 3,63 * 1.267,53<br />

VI S 694,66 520,64 5,97 1.221,27<br />

VI 677,56 520,51 5,97 1.204,04<br />

VII 604,24 518,45 6,87 1.129,56<br />

Dipendenti da caffè, bar, pasticcerie, laboratori <strong>di</strong> pasticceria, ristoranti, trattorie, osterie con cucina, osterie ed<br />

esercizi similari - Lavoratori qualificati<br />

Categoria III e IV<br />

Livello Paga base (1/7/2009) Contingenza Terzo elemento Totale<br />

Euro Euro Euro Euro<br />

Q.A 1.372,46 542,19 5,18 1.919,83<br />

Q.B 1.235,57 537,12 5,18 1.777,87<br />

I 1.115,01 536,24 4,18 1.656,43<br />

II 978,38 531,20 7,43 1.517,01<br />

III 896,10 527,91 3,36 1.427,37<br />

IV 819,39 524,84 3,72 1.347,76<br />

V 738,43 522,09 3,63 * 1.264,15<br />

VI S 691,82 520,38 5,97 1.218,17<br />

VI 674,72 520,25 5,97 1.200,94<br />

VII 601,66 518,22 6,87 1.126,75<br />

* Il terzo elemento <strong>del</strong> 5° livello è <strong>di</strong> Euro 5,41 solo per: cassiere, tablottista o marchiere, telescriventista, magazziniere comune, centralinista, allestitore<br />

catering, operatore macchine perforatrici o verificatrici, guar<strong>di</strong>a giurata, autista mezzi leggeri.<br />

N.B. La retribuzione dei lavoratori minorenni è determinata con riferimento alla normale retribuzione (paga base e contingenza) dei lavoratori maggiorenni<br />

qualificati <strong>di</strong> pari livello, secondo le seguenti proporzioni:<br />

dal 1° luglio 2003 94% - dal 1° gennaio 2004 96% - dal 1° gennaio 2005 98% - dal 1° gennaio 2006 100%<br />

(1) La retribuzione degli appren<strong>di</strong>sti è determinata con riferimento alla normale retribuzione dei lavoratori qualificati <strong>di</strong> pari livello, secondo le seguenti proporzioni:<br />

I anno 80% - II anno 85% - III anno 90% - IV anno 95%<br />

(2) Oltre alla paga base e contingenza, la retribuzione va maggiorata <strong>del</strong>le quote aggiuntive provinciali.<br />

35


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Amministrazione<br />

<strong>del</strong> personale<br />

Dettaglio contributi previdenziali e assistenziali (terziario e pubblici esercizi) - 1° gennaio 2007<br />

OPERAI DIRIGENTI OPERATORI PUBBLICI<br />

IMPIEGATI DI VENDITA ESERCIZI E<br />

LABORATORI<br />

Fondo pensioni<br />

{<br />

PASTICCERIA<br />

datore <strong>di</strong> lavoro 23,81 23,81 23,81 23,81<br />

lavoratore (1) 9,19 9,19 9,19 9,19<br />

Assicurazione contro la <strong>di</strong>soccupazione (2) 1,61 1,61 1,61 1,61<br />

Cassa unica assegni familiari (3) 1,68 1,68 1,68 1,68<br />

Fondo garanzia T.F.R. 0,20 0,20 0,20 0,20<br />

Cassa integrazione guadagni straor<strong>di</strong>naria (4) datore <strong>di</strong> lavoro 0,60 – 0,60 0,60<br />

{<br />

lavoratore 0,30 – 0,30 0,30<br />

Contributo <strong>di</strong> mobilità (4) 0,30 0,30 0,30 0,30<br />

Indennità economiche <strong>di</strong> maternità (5) 0,24 0,24 0,24 0,24<br />

Indennità economiche <strong>di</strong> malattia 2,44 – – 3,21 (6)<br />

Contributo ASCOM (compreso appren<strong>di</strong>sti e contratto <strong>di</strong> formazione) 1,20 – 1,20 1,20<br />

Contributo COVELCO (compreso appren<strong>di</strong>sti e contratto <strong>di</strong> formazione) 0,10 – 0,10 0,10<br />

(1) Per le quote retributive eccedenti il limite <strong>del</strong>la prima fascia <strong>di</strong> retribuzione pensionabile (pari per il 2009 a € 42.069,00 annuali;<br />

€ 3.506,00 mensili) l’importo va aumentato <strong>del</strong>l’1% qualora l’aliquota contributiva complessiva a carico <strong>del</strong> lavoratore sia inferiore al 10%<br />

(L. 14/11/1992, n. 438, art. 3 ter).<br />

(2) Per i commercianti iscritti negli elenchi nominativi ex lege 27/11/1960, n. 1397, in base all’art. 120 <strong>del</strong>la legge 23/12/2000, n. 388, la contribuzione<br />

contro la <strong>di</strong>soccupazione è ridotta all’1,48%.<br />

(3) Per i commercianti iscritti negli elenchi nominativi ex lege 27/11/1960, n. 1397, l’aliquota CUAF, fissata nella misura <strong>del</strong>lo 0,43%, in base<br />

all’art. 120 <strong>del</strong>la legge 23/12/2000, n. 388, non è più dovuta.<br />

(4) Da applicarsi alle aziende commerciali con più <strong>di</strong> 50 <strong>di</strong>pendenti (c.s.c. 7.01.XX e 7.02.XX).<br />

(5) Per i commercianti iscritti negli elenchi nominativi ex lege 27/11/1960, n. 1397, la contribuzione per l’indennità economica <strong>di</strong> maternità non è<br />

più dovuta.<br />

(6) Compreso il supplemento <strong>del</strong>lo 0,77% <strong>di</strong> cui al DM 1/2/1957 adottato in forza <strong>del</strong> Dlgs C.P.S. 31/10/1947 n. 1304. Per le aziende alberghiere<br />

il contributo aggiuntivo è dovuto solo per il personale a<strong>di</strong>bito a mansioni tipiche degli addetti ai pubblici esercizi (circ. INPS n. 2084 R.C.V./71<br />

<strong>del</strong> 21/3/1985).<br />

N.B. Da gennaio 2006 è prevista una riduzione contributiva <strong>di</strong> un punto percentuale che opera principalmente sull’aliquota contributiva per gli assegni<br />

familiari, e, nel caso <strong>di</strong> insufficienza, sui contributi <strong>di</strong> maternità, <strong>di</strong>soccupazione, Cigs e malattia.<br />

Minimali<br />

TABELLE CONTRIBUTI<br />

z< Inps (1/1/2009) Inail (1/1/2009)<br />

Tempo pieno Tempo parziale Tempo pieno Tempo parziale<br />

Impiegati / € 1943,49 giorn. € 6,52 orari Impiegati / € 1 943,49 giorn. € 6,52 orari<br />

operai € 1130,74 mensili operai € 1130,74 mensili<br />

Dirigenti € 2120,31 giorn. € 18,05 orari Dirigenti (1) € 1 786,05 giorn. € 10,76 orari<br />

€ 3128,06 mensili € 2151,18 mensili<br />

(1) Retribuzione convenzionale pari al massimo <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>ta.<br />

Cassa integrazione Guadagni Straor<strong>di</strong>naria - Indennità <strong>di</strong> mobilità - Indennità <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione or<strong>di</strong>naria<br />

Retribuzione <strong>di</strong> riferimento (1/1/2009) Limite massimo (1/1/2009) Riduzione contributiva<br />

Fino a € 1917,48 mensili<br />

(compreso ratei mensilità aggiuntive) € 886,31 5,84%<br />

mensili<br />

Oltre € 1917,48 mensili<br />

(compreso ratei mensilità aggiuntive) € 1065,26 5,84%<br />

mensili<br />

La riduzione contributiva, da applicarsi solo alle somme da corrispondersi a titolo <strong>di</strong> integrazione salariale, è prevista, con la stessa misura <strong>del</strong>le aliquote<br />

in vigore per gli appren<strong>di</strong>sti, dall’articolo 26 <strong>del</strong>la legge 28 febbraio 1986, n. 41.<br />

Sull’indennità <strong>di</strong> mobilità la riduzione contributiva si applica sino al do<strong>di</strong>cesimo mese; dal tre<strong>di</strong>cesimo mese in avanti, per chi ne ha <strong>di</strong>ritto, non vi è più<br />

alcuna riduzione. La misura <strong>del</strong>l’indennità <strong>di</strong> mobilità è pari al 100% <strong>del</strong>l’importo stabilito per la Cassa integrazione guadagni straor<strong>di</strong>naria per i primi<br />

do<strong>di</strong>ci mesi, dal tre<strong>di</strong>cesimo mese in avanti, per chi ne ha <strong>di</strong>ritto, l’indennità è ridotta all’80% <strong>del</strong>la misura iniziale.<br />

36


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Amministrazione<br />

<strong>del</strong> personale<br />

Aziende commerciali fino a 50 <strong>di</strong>pendenti (1° gennaio 2007)<br />

COMMERCIO<br />

COMMERCIO CON ALIQUOTA<br />

CUAF RIDOTTA (1)<br />

Totale <strong>di</strong> cui Totale <strong>di</strong> cui<br />

(3) contributo <strong>di</strong>pendente (3) contributo <strong>di</strong>pendente<br />

Operai retribuzione totale 38,17% 9,19% 36,12% 9,19%<br />

Impiegati retribuzione totale 38,17% 9,19% 36,12% 9,19%<br />

Dirigenti retribuzione totale 35,73% 9,19% 33,68% 9,19%<br />

Operatori <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta retribuzione totale 35,73% 9,19% 33,68% 9,19%<br />

Contr. aggiuntivo (2) oltre € 3.506,00 1% 1% 1% 1%<br />

Appren<strong>di</strong>sti (4) 15,84% 5,84% 15,84% 5,84%<br />

ASCOM (escluso <strong>di</strong>rigenti) retribuzione totale 1,20% – 1,20% –<br />

COVELCO (escluso <strong>di</strong>rigenti) retribuzione totale 0,10% 0,10% 0,10% 0,10%<br />

SINDACALE<br />

N.B. La tabella si applica anche alle aziende commerciali con più <strong>di</strong> 50 <strong>di</strong>pendenti il cui co<strong>di</strong>ce contributivo sia <strong>di</strong>verso da 7.01.XX o 7.02.XX.<br />

(1) Hanno <strong>di</strong>ritto alla riduzione <strong>del</strong> contributo Cuaf le aziende commerciali in<strong>di</strong>viduali e quelle costituite in forma <strong>di</strong> Società <strong>di</strong> persone (S.n.c., S.d.f.) e<br />

Società a responsabilità limitata quando il titolare o la maggioranza dei soci siano iscritti negli elenchi <strong>di</strong> cui al punto 1), 1° comma art. 20 D.L.<br />

30/1974.<br />

L’aliquota ridotta si applica anche alle S.a.s. quando la maggioranza dei soci accomodatori sia iscritta negli elenchi.<br />

(2) Il contributo aggiuntivo è stabilito a favore <strong>del</strong> fondo pensioni senza massimale. La misura annua, relativa al 2009, è <strong>di</strong> € 42.069,00.<br />

(3) Da aggiungere il contributo supplementare <strong>di</strong> malattia (0,77%) per le aziende <strong>del</strong> comparto dei pubblici esercizi.<br />

(4) L’aliquota è ridotta per i datori <strong>di</strong> lavoro che occupano meno <strong>di</strong> 10 <strong>di</strong>pendenti in ragione all’anno <strong>di</strong> vigenza <strong>del</strong> contratto; all’1,5% per i perio<strong>di</strong><br />

contributivi maturati nel primo anno <strong>del</strong> contratto e al 3% per i perio<strong>di</strong> contributivi maturati nel secondo anno <strong>del</strong> contratto. Tali aliquote assorbono gli<br />

importi relativi alle marche settimanali previsti in precedenza.<br />

Aziende commerciali che occupano più <strong>di</strong> 50 <strong>di</strong>pendenti (1° gennaio 2007)<br />

COMMERCIO<br />

COMMERCIO CON ALIQUOTA<br />

CUAF RIDOTTA (1)<br />

Totale <strong>di</strong> cui Totale <strong>di</strong> cui<br />

(3) contributo <strong>di</strong>pendente (3) contributo <strong>di</strong>pendente<br />

Operai retribuzione totale 39,37% 9,49% 37,32% 9,49%<br />

Impiegati retribuzione totale 39,37% 9,49% 37,32% 9,49%<br />

Dirigenti retribuzione totale 36,03% 9,19% 33,98% 9,19%<br />

Operatori <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta retribuzione totale 36,93% 9,49% 34,88% 9,49%<br />

Contr. aggiuntivo (2) oltre € 3.506,00 1% 1% 1% 1%<br />

Appren<strong>di</strong>sti (4) 15,84% 5,84% 15,84% 5,84%<br />

ASCOM (esclusi <strong>di</strong>rigenti) retribuzione totale 1,20% – 1,20% –<br />

COVELCO (esclusi <strong>di</strong>rigenti) retribuzione totale 0,10% 0,10% 0,10% 0,10%<br />

N.B. Sono da considerare commerciali le imprese contrad<strong>di</strong>stinte dai co<strong>di</strong>ci statistico-contributivi 7.01.XX e 7.02.XX. I <strong>di</strong>rigenti, gli appren<strong>di</strong>sti, i lavoratori<br />

a domicilio e, limitatamente alla quota <strong>del</strong>lo 0,60%, i lavoratori per i quali il datore <strong>di</strong> lavoro corrisponde la contribuzione ridotta come per gli appren<strong>di</strong>sti,<br />

sono esclusi dal versamento <strong>del</strong> contributo per la Cigs (pari allo 0,90%, L. 407/1990, art. 9, <strong>di</strong> cui lo 0,30% a carico <strong>del</strong> <strong>di</strong>pendente). Il contributo<br />

per l’indennità <strong>di</strong> mobilità (art. 16, L. 223/1991) è dovuto per tutti i <strong>di</strong>pendenti eccetto gli appren<strong>di</strong>sti ed i lavoratori per i quali il datore <strong>di</strong> lavoro<br />

corrisponde la contribuzione come per gli appren<strong>di</strong>sti.<br />

(1) Hanno <strong>di</strong>ritto alla riduzione <strong>del</strong> contributo Cuaf le aziende commerciali in<strong>di</strong>viduali e quelle costituite in forma <strong>di</strong> Società <strong>di</strong> persone (S.n.c., S.d.f.) e Società<br />

a responsabilità limitata quando il titolare o la maggioranza dei soci siano iscritti negli elenchi <strong>di</strong> cui al punto 1), 1° comma art. 20 D.L. 30/1974.<br />

L’aliquota ridotta si applica anche alle S.a.s. quando la maggioranza dei soci accomandatari sia iscritta negli elenchi.<br />

(2) Il contributo aggiuntivo è stabilito a favore <strong>del</strong> fondo pensioni senza massimale. La misura annua, relativa al 2009, è <strong>di</strong> € 42.069,00.<br />

(3) Da aggiungere il contributo supplementare <strong>di</strong> malattia (0,77%) per le aziende <strong>del</strong> comparto dei pubblici esercizi.<br />

(4) L’aliquota è ridotta per i datori <strong>di</strong> lavoro che occupano meno <strong>di</strong> 10 <strong>di</strong>pendenti in ragione all’anno <strong>di</strong> vigenza <strong>del</strong> contratto; all’1,5% per i perio<strong>di</strong><br />

contributivi maturati nel primo anno <strong>del</strong> contratto e al 3% per i perio<strong>di</strong> contributivi maturati nel secondo anno <strong>del</strong> contratto. Tali aliquote assorbono gli<br />

importi relativi alle marche settimanali previsti in precedenza.<br />

37


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Amministrazione<br />

<strong>del</strong> personale<br />

Dirigenti - Previdenza e assistenza integrative<br />

DENOMINAZIONE CONTRIBUTO PERCENTUALI RETRIBUZIONE DECOR- IMPORTI<br />

CONVENZIONALE<br />

RENZA<br />

Ditta Dirigenti Totale Azienda Dirig. Totale<br />

FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 10,14% 1% 12,62% 59.224,54 a. 6.881,89 592,25 7.474,14<br />

Agg. 1,48% annui 1.1.2003 t. 1.720,47 148,06 1.868,53<br />

m. 573,49 49,35 622,84<br />

FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 10,14% 1% 12,64% 59.224,54 a. 6.893,74 592,25 7.485,99<br />

Agg. 1,50% annui 1.1.2004 t. 1.723,43 148,06 1.871,49<br />

m. 574,48 49,35 623,83<br />

FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 10,14% 1% 12,66% 59.224,54 a. 6.905,58 592,25 7.497,83<br />

Agg. 1,52% annui 1.1.2005 t. 1.726,40 148,06 1.874,46<br />

m. 575,47 49,35 624,82<br />

FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 10,14% 1% 12,68% 59.224,54 a. 6.917,43 592,25 7.509,68<br />

Agg. 1,54% annui 1.1.2006 t. 1.729,36 148,06 1.877,42<br />

m. 576,45 49,35 625,80<br />

FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 10,60% 1% 13,34% 59.224,54 a. 7.308,31 592,25 7.900,56<br />

Agg. 1,74% annui 1.1.2007 t. 1.827,07 148,06 1.975,13<br />

m. 609,02 49,35 658,37<br />

FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 11,15% 1% 13,91% 59.224,54 a. 7.645,89 592,25 8.238,14<br />

Agg. 1,76% annui 1.1.2008 t. 1.911,47 148,06 2.059,53<br />

m. 637,15 49,35 686,50<br />

FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 11,35% 1% 14,13% 59.224,54 a. 7.965,60 592,25 8.368,43<br />

Agg. 1,78% annui 1.1.2009 t. 1.944,04 148,06 2.092,10<br />

m. 648,01 49,35 697,36<br />

FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 11,65% 1% 14,45% 59.224,54 a. 7.965,60 592,25 8.557,85<br />

Agg. 1,80% annui 1.1.2010 t. 1.991,42 148,06 2.139,46<br />

m. 663,80 49,35 713,15<br />

FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 2,84% 1% 5,38% 59.224,54 a. 2.594,03 592,25 3.186,28<br />

(Prima nomina) Agg. 1,54% annui 1.1.2006 t. 648,51 148,06 796,57<br />

m. 216,17 49,35 265,52<br />

FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 3,00% 1% 5,74% 59.224,54 a. 2.807,24 592,25 3.399,49<br />

(Prima nomina) Agg. 1,74% annui 1.1.2007 t. 701,81 148,06 849,87<br />

m. 233,94 49,35 283,29<br />

FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 3,30% 1% 6,06% 59.224,54 a. 2.996,76 592,25 3.589,01<br />

(Prima nomina) Agg. 1,76% annui 1.1.2008 t. 749,19 148,06 897,25<br />

m. 249,73 49,35 299,08<br />

FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 3,60% 1% 6,38% 59.224,54 a. 3.186,28 592,25 3.778,53<br />

(Prima nomina) Agg. 1,78% annui 1.1.2009 t. 796,57 148,06 944,63<br />

m. 265,52 49,35 314,87<br />

FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 3,90% 1% 6,70% 59.224,54 a. 3.375,79 592,25 3.968,04<br />

(Prima nomina) Agg. 1,80% annui 1.1.2010 t. 843,94 148,06 992,01<br />

m. 281,31 49,35 330,67<br />

FONDO ASS. SAN. M. BESUSSO 5,70% 1,95% 7,65% 44.194,25 a. 2.519,07 861,79 3.380,86<br />

annui 1.1.1996 t. 629,77 215,45 845,22<br />

m. 209,92 71,82 281,74<br />

FONDO ASS. SAN. M. BESUSSO 5,70% 1,87% 7,57% 45.940,00 a. 2.618,58 859,08 3.477,66<br />

annui 1.1.2004 t. 654,65 214,77 869,42<br />

m. 218,22 71,59 289,81<br />

FONDO ASS. SAN. M. BESUSSO Ord. 5,50% 1,87% 8,47% 45.940,00 1.1.2007 a. 3.032,04 859,08 3.891,12<br />

Agg. 1,10% annui t. 758,01 214,77 972,78<br />

m. 252,67 71,59 324,26<br />

ASS. ANTONIO PASTORE 10% 10% 20% 38.734,27 annui-azienda a. 3.873,43 1.394,43 5.267,86<br />

13.944,34 annui-<strong>di</strong>rig 1.7.2000 t. 968,36 348,61 1.316,97<br />

m. 322,79 116,20 438,99<br />

ASS. ANTONIO PASTORE 10% 10% 20% 48.030,50 annui-azienda a. 4.803,05 464,81 5.267,86<br />

4.648,10 annui-<strong>di</strong>rig 1.7.2004 t. 1.200,76 116,20 1.316,97<br />

m. 400,25 38,73 438,98<br />

FORMAZIONE – – – – a. 129,11 129,11 258,22<br />

1.7.1992 t. 32,28 32,28 64,56<br />

m. 10,76 10,76 21,52<br />

Versamento trimestrale contributi: Fondo previdenza Mario Negri (scadenza 10 aprile, 10 luglio, 10 ottobre, 10 gennaio mod. FN001) - Via Palestro, 32 - 00185 Roma - Tel. 06/448731<br />

- Fax 06/4441484; Fondo assistenza sanitaria Mario Besusso (scadenza: v. Fondo Negri; mod. C/O) - via E. Duse, 14/16 - 00197 Roma - Tel. 06/8091021 r.a. -- Fax 06/80910237;<br />

Associazione Antonio Pastore (scadenza: v. Fondo Negri; mod. AP 400A/97) - via Stoppani, 6 - 20129 <strong>Milano</strong> - Tel. 02/29530446 - 29530447 - Fax 02/29530448.<br />

Il contributo per la formazione, pari a € 129,11 annui a carico <strong>del</strong>l’azienda e a € 129,11 annui a carico <strong>del</strong> <strong>di</strong>rigente, va versato presso il Fondo <strong>di</strong> previdenza Mario Negri (scadenza 10<br />

aprile, 10 luglio, 10 ottobre, 10 gennaio) con mod. FN001.<br />

38


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Amministrazione<br />

<strong>del</strong> personale<br />

Quadri - Assistenza sanitaria integrativa - Formazione<br />

DENOMINAZIONE DECORRENZA IMPORTI<br />

CONTRIBUTO Azienda (A*) Quadro (B) Totale (A+B)<br />

Qu.A.S. 1.1.1989 247,90 – 247,90<br />

1.1.1995 247,90 36,15 284,05<br />

1.1.2005 302,00 42,00 344,00<br />

1.1.2009 340 50 390<br />

Quadrifor 1.1.1995 25,82 15,49 41,31<br />

1.1.2004 45,00 20,00 65,00<br />

1.1.2005 50,00 25,00 75,00<br />

SINDACALE<br />

Versamento annuale contributi: Qu.A.S. Cassa assistenza sanitaria quadri (scadenza 31 gennaio) Centro operativo - Lungo Tevere Raffaello<br />

Sanzio n. 15 - 00153 Roma - Tel. 06/58521920/30 - Fax 06/58521970/1/2 - sito internet: www.quas.it - Co<strong>di</strong>ce IBAN IT43W0832703399<br />

000000018000 presso Banca <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo <strong>di</strong> Roma, Agenzia n. 3. *Per il Quadro assicurato per la prima volta presso il Qu.A.S. deve essere<br />

corrisposta dalle aziende, oltre al contributo annuale, la quota costitutiva <strong>di</strong> € 302,00. Quadrifor - Istituto per lo sviluppo <strong>del</strong>la formazione<br />

dei quadri <strong>del</strong> terziario - Via Cristoforo Colombo, 137 - 00147 Roma - Tel. 06/5744304 - 305 - Fax 06/5744314 - Co<strong>di</strong>ce IBAN IT33B05696<br />

03202000004106X13 presso Banca Popolare <strong>di</strong> Sondrio <strong>di</strong> Roma, Agenzia n. 2.<br />

Impiegati - Operai - Assistenza sanitaria integrativa<br />

DENOMINAZIONE DECORRENZA IMPORTI<br />

CONTRIBUTO Iscrizione Contributo mensile<br />

EST 1.10.2006 30,00 10,00<br />

Versamento contributi: EST - Ente <strong>di</strong> assistenza sanitaria integrativa per i <strong>di</strong>pendenti <strong>del</strong>le aziende <strong>del</strong> commercio, <strong>del</strong> turismo e dei servizi - Via Pisanelli,<br />

40 - 40A 00196 Roma - Tel. 06/369937 - fax 06/36007110 - sito internet: www.fondoest.it - c.c. n. 58300 - Abi 05584 - Cab 03200 - Cin A, presso<br />

Banca Popolare <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>.<br />

Quadri - Impiegati - Operai - Fon.Te<br />

Contributo 1<br />

Quota Tfr Lavoratore 2 Datore <strong>di</strong> lavoro 3 Decorrenza e perio<strong>di</strong>cità<br />

Lavoratori occupati dopo il 28.4.1993 100% 0,55% 1,55%<br />

Appren<strong>di</strong>sti 100% 0,55% 1,05%<br />

I contributi sono versati<br />

con perio<strong>di</strong>cità<br />

trimestrale 4<br />

Lavoratori già occupati al 28.4.1993 50% 5 0,55% 1,55%<br />

(1) In percentuale <strong>del</strong>la retribuzione utile ai fini <strong>del</strong> calcolo <strong>del</strong> Tfr.<br />

(2) Misura minima per aver <strong>di</strong>ritto al contributo <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro. Il lavoratore può fissare liberamente una misura maggiore.<br />

(3) Il datore <strong>di</strong> lavoro può fissare liberamente una misura maggiore.<br />

(4) Istruzioni al sito www.fondofonte.it<br />

(5) Il lavoratore può scegliere liberamente una misura maggiore.<br />

39


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Amministrazione<br />

<strong>del</strong> personale<br />

Ebiter <strong>Milano</strong> - Ente Bilaterale per lo sviluppo <strong>del</strong> settore Terziario <strong>del</strong>la Provincia <strong>di</strong> <strong>Milano</strong><br />

Versamenti trimestrali <strong>del</strong>l’importo complessivo (0,10% a carico azienda + 0,05% a carico lavoratore calcolati su paga base e contingenza) per 14 mensilità<br />

- a mezzo bonifico bancario sul c/c n. 000005253175 intestato a EBITER MILANO (Ente bilaterale per lo sviluppo <strong>del</strong>l’occupazione, <strong>del</strong>la professionalità<br />

e <strong>del</strong>la tutela sociale nel settore <strong>del</strong> Terziario) - Intesa-San Paolo Spa - Agenzia 52 - ABI 03069 - CAB 01798 - CIN M Co<strong>di</strong>ce IBAN IT85M<br />

0306901798000005253175 oppure sul c/c 000020170380 intestato a Ebiter <strong>Milano</strong> - Unicre<strong>di</strong>t Banca - ag. <strong>Milano</strong> Meda - ABI 02008 - CAB 01760 -<br />

Cin E Co<strong>di</strong>ce IBAN IT24 E0200801760000020170380 oppure tramite mo<strong>del</strong>lo F24, co<strong>di</strong>ce EBCM.<br />

Livelli<br />

Contributo complessivo mensile in euro<br />

da settembre 2009<br />

Quadri 3,11<br />

1 2,87<br />

2 2,59<br />

3 2,32<br />

4 2,11<br />

5 1,98<br />

6 1,85<br />

7 1,70<br />

Appren<strong>di</strong>sti 1a metà (1)<br />

2 2,11<br />

3 1,98<br />

4 1,85<br />

5 1,70<br />

6 1,70<br />

Livelli<br />

Contributo complessivo mensile in euro<br />

da settembre 2009<br />

Appren<strong>di</strong>sti 2a metà (1)<br />

2 2,32<br />

3 2,11<br />

4 1,98<br />

5 1,85<br />

6 1,85<br />

Operatori <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />

1a categoria 2,04<br />

2a categoria 1,83<br />

(1) Assunti fino al luglio 2004. Dal 2 luglio 2004 vale la tabella relativa ai livelli contrattuali or<strong>di</strong>nari.<br />

Si rammenta che qualora l’azienda non versi la contribuzione all’Ente bilaterale, oltre a non poter usufruire dei servizi prestati, è tenuta a corrispondere<br />

ai lavoratori un elemento <strong>di</strong>stinto dalla retribuzione pari allo 0,10% <strong>di</strong> paga base e contingenza per 14 mensilità assoggettato alla normale imposizione<br />

previdenziale e fiscale.<br />

Agenti e rappresentanti <strong>di</strong> case mandanti commerciali - Fondo Indennità Risoluzione Rapporto<br />

Classi <strong>di</strong> importo annuo <strong>del</strong>le provvigioni computabili<br />

Indennità base<br />

Tabella Perio<strong>di</strong> Agenti e rappresentanti Agenti e rappresentanti più indennità<br />

senza esclusiva in esclusiva integrativa %<br />

A dal 1°/1/1959 sino a L. 2.000.000 sino a L. 2.500.000 4%<br />

al 31/12/1968 da 2.000.001 a 3.000.000 da 2.500.001 a 3.500.000 2%<br />

oltre 3.000.000 oltre 3.500.000 1%<br />

B dal 1°/1/1969 sino a L. 2.500.000 sino a L. 3.000.000 4%<br />

al 31/12/1976 da 2.500.001 a 4.000.000 da 3.000.001 a 4.500.000 2%<br />

oltre 4.000.000 oltre 4.500.000 1%<br />

C dal 1°/1/1977 sino a L. 4.500.000 sino a L. 6.000.000 4%<br />

al 31/12/1980 da 4.500.001 a 6.000.000 da 6.000.001 a 8.000.000 2%<br />

oltre 6.000.000 oltre 8.000.000 1%<br />

D dal 1°/1/1981 sino a L. 6.000.000 sino a L. 12.000.000 4%<br />

al 31/12/1988 da 6.000.001 a 9.000.000 da 12.000.001 a 18.000.000 2%<br />

oltre 9.000.000 oltre 18.000.000 1%<br />

E sino a L. 12.000.000 sino a L. 24.000.000 4%<br />

dal 1°/1/1989 da 12.000.001 a 18.000.000 da 24.000.001 a 36.000.000 2%<br />

oltre 18.000.000 oltre 36.000.000 1%<br />

F sino a € 6.200,00 sino a € 12.400,00 4%<br />

dal 1°/1/2002 da 6.200,01 a 9.300,00 da 12.400,01 a 18.600,00 2%<br />

oltre 9.300,00 oltre 18.600,00 1%<br />

40


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Amministrazione<br />

<strong>del</strong> personale<br />

Contributi previdenziali Enasarco<br />

AGENTI E RAPPRESENTANTI<br />

AGENTI E RAPPRESENTANTI<br />

MONOMANDATARI PLURIMANDATARI Aliquota contributiva<br />

Massimale annuo Minimale annuo Massimale annuo Minimale annuo (preponente + agente)<br />

<strong>del</strong>le provvigioni dei contributi <strong>del</strong>le provvigioni dei contributi<br />

Dal 1°/1/1973<br />

L. 2/2/1973, n. 12 art. 6<br />

(G.U. 23/2/1973, n. 50) 9.000.000 60.000 7.500.000 36.000 3% + 3%<br />

Dal 1°/10/1978<br />

D.P.R. 24/6/1978, n. 460<br />

(G.U. 19/8/1978, n. 231) 12.000.000 240.000 7.500.000 120.000 4% + 4%<br />

Dal 1°/7/1983<br />

D.P.R. 31/3/1983, n. 277<br />

(G.U. 9/6/1983, n. 157) 24.000.000 240.000 10.000.000 120.000 5% + 5%<br />

Dal 1°/1/1988<br />

D.P.R. 11/12/1987<br />

(G.U. 1/4/1988, n. 77) 30.000.000 240.000 16.000.000 120.000 5% + 5%<br />

Dal 1°/1/1989<br />

D.P.R. 11/12/1987<br />

(G.U. 1/4/1988, n. 77) 34.000.000 240.000 20.000.000 120.000 5% + 5%<br />

SINDACALE<br />

Dal 1°/7/1998 42.000.000 480.000 24.000.000 240.000 5,75%+5,75%<br />

4° Trimestre 2001 € 21.691,00 € 247,90 € 12.395,00 € 123,95 5,75%+5,75%<br />

Dal 1°/1/2004* € 24.548,00 € 248,00 € 14.027,00 € 124,00 6,25%+6,25%<br />

Dal 1°/1/2005 € 24.548,00 € 700,00 € 14.027,00 € 350,00 6,50%+6,50%<br />

Dal 1°/1/2006 € 25.481,00 € 727,00 € 14.561,00 € 364,00 6,75%+6,75%<br />

Dal 1°/1/2008 € 26.603,00 € 759,00 € 15.202,00 € 381,00 6,75%+6,75%<br />

Nel caso <strong>di</strong> agenti o rappresentanti che esercitano la propria attività in forma <strong>di</strong> società per azioni o società a responsabilità limitata, il preponente verserà<br />

un contributo pari al 2% per importi provvigionali annui fino a euro 13.000.000,00. Un contributo pari all’1% per importi compresi tra euro<br />

13.000.000,01 e 20.000.000,00. Un contributo pari allo 0,5% per importi tra euro 20.000.000,01 e 26.000.000,00. Un contributo pari allo 0,1%<br />

per importi da euro 26.000.000,01 in poi. I termini <strong>di</strong> versamento sono gli stessi vali<strong>di</strong> per i versamenti al Fondo Previdenza e cioè: 1° trimestre 20<br />

maggio, 2° trimestre 20 agosto, 3° trimestre 20 novembre, 4° trimestre 20 febbraio <strong>del</strong>l’anno successivo. Si rammenta che dal 2005 è entrato in funzione<br />

il nuovo sistema per il versamento on-line dei contributi.<br />

TABELLE FISCALI - Scaglioni <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to ed aliquote percentuali d’imposta (1/1/2007)<br />

LIMITE SCAGLIONE ANNUO SCAGLIONE ALIQUOTA IMPOSTA SULLO IMPOSTA TOTALE ADD. PROVINCIALE<br />

ANNUO SCAGLIONE E COMUNALE (1)<br />

Fino a euro 15.000,00 15.000,00 23% 3.450,00 3.450,00 –<br />

Oltre euro 15.000,00 fino a euro 28.000,00 13.000,00 27% 3.510,00 6.960,00 –<br />

Oltre euro 28.000,00 fino a euro 55.000,00 27.000,00 38% 10.260,00 17.220,00 –<br />

Oltre euro 55.000,00 fino a euro 75.000,00 20.000,00 41% 8.200,00 25.420,00 –<br />

Oltre euro 75.000,00 – 43% – –<br />

Limite scaglione mensile<br />

Fino a euro 1.250,00 1.250,007 23% 287,50 287,50 –<br />

Oltre euro 1.250,00 fino a euro 2.333,33 1.083,33 27% 292,50 580,00 –<br />

Oltre euro 2.333,33 fino a euro 4.583,33 2.250,00 38% 855,00 1.435,00 –<br />

Oltre euro 4.583,33 fino a euro 6.250,00 1.666,67 41% 683,33 2.118,33 –<br />

Oltre euro 6.250,00 – 43% – – –<br />

(1) L’ad<strong>di</strong>zionale comunale e provinciale viene calcolata solo in sede <strong>di</strong> conguaglio <strong>di</strong> fine anno o in corso d’anno in caso <strong>di</strong> risoluzione <strong>del</strong> rapporto<br />

<strong>di</strong> lavoro.<br />

41


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Amministrazione<br />

<strong>del</strong> personale<br />

TABELLE FISCALI - Scaglioni <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to<br />

ADDIZIONALE IRPEF REGIONE LOMBARDIA (1) - Scaglioni <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to<br />

Fino a euro 15.493,71 0,9<br />

Da euro 15.493,71 fino a euro 30.987,41 1,3<br />

Oltre euro 30.987,41 1,4<br />

(1) Legge regionale 28.12.2007, n. 35<br />

Detrazioni per familiari a carico<br />

A) Lavoro <strong>di</strong>pendente e assimilato<br />

red<strong>di</strong>to complessivo fino a 8.000 €<br />

1.840 € con le seguenti particolarità:<br />

a) la detrazione effettivamente spettante non può mai essere inferiore a 690 €<br />

b) se il rapporto <strong>di</strong> lavoro è a tempo determinato, la detrazione effettiva spettante non può essere inferiore a 1.380 €<br />

red<strong>di</strong>to complessivo compreso tra 8.001 e 15.000 € 1.338 € + l’importo derivante dal seguente calcolo:<br />

502 € X<br />

15.000 - red<strong>di</strong>to complessivo<br />

7.000<br />

red<strong>di</strong>to complessivo compreso tra 15.001 e 55.000 € 1.338 € X il coefficiente derivante dal seguente calcolo:<br />

55.000 - red<strong>di</strong>to complessivo<br />

40. 000<br />

Il coefficiente va assunto nelle prime quattro cifre decimali<br />

Le detrazioni devono essere rapportate al periodo <strong>di</strong> lavoro nell’anno.<br />

Quando il red<strong>di</strong>to complessivo è superiore a 23.000 euro ma non supera i 28.000 euro, la detrazione per lavoro <strong>di</strong>pendente è aumentata dei seguenti importi:<br />

red<strong>di</strong>to complessivo maggiorazione red<strong>di</strong>to complessivo maggiorazione<br />

compreso tra 23.001 e 24.000 euro 10 euro compreso tra 26.001 e 27.700 euro 40 euro<br />

compreso tra 24.001 e 25.000 euro 20 euro compreso tra 27.701 e 28.000 euro 25 euro<br />

compreso tra 25.001 e 26.000 euro<br />

30 euro<br />

B) Familiari a carico (le detrazioni sono rapportate a mese e competono dal mese in cui si sono verificate a quello in cui sono cessate le con<strong>di</strong>zioni)<br />

Coniuge<br />

red<strong>di</strong>to complessivo fino a 15.000 € 800 € - l’importo derivante dal seguente calcolo: 110 X (red<strong>di</strong>to complessivo : 15.000)<br />

se il risultato <strong>del</strong> rapporto è uguale a 1 la detrazione spettante è pari a 690 €<br />

se uguale a zero la detrazione non spetta<br />

red<strong>di</strong>to complessivo compreso tra 15.001 e 40.000 €<br />

690 € (detrazione fissa)<br />

red<strong>di</strong>to complessivo compreso tra 40.001 e 80.000 €<br />

690 € (detrazione base) X il coefficiente derivante dal seguente calcolo:<br />

80.000 - red<strong>di</strong>to complessivo<br />

40.000<br />

Il coefficiente va assunto nelle prime quattro cifre decimali.<br />

Se il risultato <strong>del</strong> rapporto è uguale a zero la detrazione non spetta<br />

A seconda <strong>del</strong> red<strong>di</strong>to complessivo, la detrazioni per coniuge a carico è aumentata dei seguenti importi:<br />

red<strong>di</strong>to complessivo maggiorazione red<strong>di</strong>to complessivo maggiorazione<br />

compreso tra 29.001 e 29.200 euro 10 euro compreso tra 35.001 e 35.100 euro 20 euro<br />

compreso tra 29.201 e 34.700 euro 20 euro compreso tra 35.101 e 35.200 euro 10 euro<br />

compreso tra 34.701 e 35.000 euro<br />

30 euro<br />

Figli a carico<br />

figlio <strong>di</strong> età inferiore a 3 anni 900 € figlio <strong>di</strong> età superiore a 3 anni 800 €<br />

figlio portatore <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap inferiore a 3 anni (900+220) 1.120 € superiore a 3 anni (800+220) 1.020 €<br />

con più <strong>di</strong> tre figli a carico la detrazione aumenta <strong>di</strong> 200 € per ciascun figlio a partire dal primo<br />

Le detrazioni sopra in<strong>di</strong>cate sono importi solo teorici, poiché l’ammontare effettivamente spettante varia in funzione <strong>del</strong> red<strong>di</strong>to. Per determinare la detrazione effettiva è necessario eseguire un<br />

calcolo, utilizzando la seguente formula:<br />

95.000 - red<strong>di</strong>to complessivo<br />

95.000<br />

In sostanza, per determinare l’importo spettante occorre moltiplicare le detrazioni base per il coefficiente ottenuto dal rapporto (assunto nelle prime quattro cifre decimali).<br />

Se il risultato <strong>del</strong> rapporto è inferiore o pari a zero, oppure uguale a 1, le detrazioni non spettano.<br />

In presenza <strong>di</strong> più figli, l’importo <strong>di</strong> 95.000 euro in<strong>di</strong>cato nella formula va aumentato per tutti <strong>di</strong> 15.000 euro per ogni figlio successivo al primo.<br />

Quin<strong>di</strong>, l’importo aumenta a 110.000 euro nel caso <strong>di</strong> due figli a carico, a 125.000 per tre figli, a 140.000 per quattro, e così via.<br />

In presenza <strong>di</strong> almeno 4 figli ai genitori è riconosciuta una ulteriore detrazione <strong>di</strong> 1.200 euro, ripartita al 50% fra i genitori. In caso <strong>di</strong> genitori separati o <strong>di</strong>vorziati la detrazione spetta in proporzione<br />

agli affidamenti stabiliti dal giu<strong>di</strong>ce. In caso <strong>di</strong> coniuge fiscalmente a carico <strong>del</strong>l’altro la detrazione compete a quest’ultimo per l’importo totale. In caso <strong>di</strong> incapienza è riconosciuto un cre<strong>di</strong>to<br />

<strong>di</strong> ammontare pari alla quota <strong>di</strong> detrazione che non ha trovato capienza.<br />

Altri familiari a carico<br />

La detrazione base per gli altri familiari a carico è pari a 750 euro.<br />

Per calcolare la detrazione effettivamente spettante occorre moltiplicare la detrazione base per il coefficiente che si ottiene utilizzando la seguente formula (considerando le prime quattro cifre<br />

decimali):<br />

80.000 - red<strong>di</strong>to complessivo<br />

80.000<br />

Se il risultato <strong>del</strong> rapporto è inferiore o pari a zero, oppure uguale a 1, la detrazione non spetta.<br />

42


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Amministrazione<br />

<strong>del</strong> personale<br />

MOD. DM10/2-89 - Co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> trasmissione <strong>di</strong> uso più frequente<br />

ARGOMENTO QUADRO DIZIONE CODICE NOTE<br />

ALLATTAMENTO<br />

D<br />

D<br />

Art. 8 L. 903/77<br />

Res.art.8<br />

L. 903/77<br />

D 800<br />

D 900<br />

Importo ore <strong>di</strong> allattamento corrisposte nel mese corrente.<br />

Importo ore <strong>di</strong> allattamento relative a mesi precedenti<br />

SINDACALE<br />

APPRENDISTATO<br />

PROFESSIONALIZZANTE<br />

B e C<br />

B e C<br />

B e C<br />

B e C<br />

B e C<br />

B e C<br />

5B00<br />

5B0P<br />

5B10<br />

5B1P<br />

5B20<br />

5B2P<br />

Numero lavoratori, numero giornate retribuite, importo <strong>del</strong>le<br />

retribuzioni e importo dei contributi dovuti relativi a <strong>di</strong>pendenti con<br />

qualifica <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>sta (10%).<br />

Numero lavoratori, numero giornate retribuite, importo <strong>del</strong>le<br />

retribuzioni e importo dei contributi dovuti relativi a <strong>di</strong>pendenti parttime<br />

con qualifica <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>sta (10%).<br />

Numero lavoratori, numero giornate retribuite, importo <strong>del</strong>le<br />

retribuzioni e importo dei contributi dovuti relativi a <strong>di</strong>pendenti con<br />

qualifica <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>sta in aziende fino a 9 addetti nel primo anno<br />

<strong>di</strong> contratto (1,5%).<br />

Numero lavoratori, numero giornate retribuite, importo <strong>del</strong>le<br />

retribuzioni e importo dei contributi dovuti relativi a <strong>di</strong>pendenti parttime<br />

in aziende fino a 9 addetti nel primo anno <strong>di</strong> contratto (1,5%).<br />

Numero lavoratori, numero giornate retribuite, importo <strong>del</strong>le<br />

retribuzioni e importo dei contributi dovuti relativi a <strong>di</strong>pendenti in<br />

aziende fino a 9 addetti nel secondo anno <strong>di</strong> contratto (3%).<br />

Numero lavoratori, numero giornate retribuite, importo <strong>del</strong>le<br />

retribuzioni e importo dei contributi dovuti relativi a <strong>di</strong>pendenti parttime<br />

in aziende fino a 9 addetti nel secondo anno <strong>di</strong> contratto (3%).<br />

ASCOM B e C W 020 1,20% a carico <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro calcolato sulle retribuzioni <strong>di</strong><br />

operai, impiegati, viaggiatori, appren<strong>di</strong>sti e contratti <strong>di</strong> formazione<br />

ASSEGNO PER NUCLEO<br />

FAMILIARE<br />

D<br />

D<br />

B e C<br />

Prestampata<br />

A.N.F. arr.<br />

Rec. A.N.F.<br />

35<br />

L 036<br />

F 110<br />

Importo complessivo degli assegni per il nucleo familiare.<br />

Importo degli assegni per il nucleo familiare corrisposti nel mese ma<br />

relativi a perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> paga scaduti nei mesi precedenti.<br />

Recupero degli assegni per il nucleo familiare indebitamente<br />

corrisposti.<br />

ASSISTENZA AI DISABILI<br />

D<br />

Mat. fac.<br />

L. 104/92<br />

L 053<br />

Importo <strong>di</strong> maternità facoltativa corrisposta nel mese per l’assistenza<br />

<strong>del</strong> minore <strong>di</strong>sabile.<br />

D<br />

Ind. art. 33<br />

c. 2 L. 104/92<br />

L 054<br />

Importo <strong>di</strong> ore giornaliere corrisposte nel mese, per l’assistenza <strong>del</strong><br />

minore <strong>di</strong>sabile.<br />

D<br />

Ind. art. 33<br />

c. 3 L. 104/92<br />

L 056<br />

Importo <strong>di</strong> giornate mensili corrisposte per l’assistenza al minore<br />

<strong>di</strong>sabile o a una persona con han<strong>di</strong>cap in situazione <strong>di</strong> gravità<br />

parente o affine entro il terzo grado.<br />

D<br />

Ind. art. 33<br />

c. 6 L. 104/92<br />

L 057<br />

Importo <strong>del</strong>le ore giornaliere spettanti al lavoratore <strong>di</strong>sabile.<br />

D<br />

Ind. art. 33<br />

c. 6 L. 104/92<br />

L 058<br />

Importo <strong>del</strong>le giornate mensili spettanti al lavoratore <strong>di</strong>sabile.<br />

D<br />

Ind. cong.<br />

art. 80 L. 388/2000<br />

L 070<br />

Indennità e assistenza soggetti han<strong>di</strong>cappati da almeno 5 anni, ai<br />

sensi <strong>del</strong>l’art. 80 comma 2, legge 388/2000.<br />

B e C<br />

Cong. straord.<br />

C S01<br />

Numero <strong>di</strong>pendenti ai quali è riconosciuta l’indennità ex art. 80 L.<br />

388/2000. Nessun dato va in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero<br />

giornate”, “retribuzioni” e “somme a debito <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />

Be C<br />

Rest. cong. straord.<br />

M 070<br />

Restituzione indennità indebitamente corrisposta.<br />

COMPONENTI VARIABILI<br />

DELLA RETRIBUZIONE<br />

B e C<br />

B e C<br />

Retrib. <strong>di</strong>cembre<br />

Retrib. <strong>di</strong>cembre<br />

A 000<br />

D 000<br />

Da usare per segnalare gli elementi variabili <strong>del</strong>la retribuzione che<br />

hanno determinato un aumento <strong>del</strong>l’imponibile <strong>del</strong> mese <strong>di</strong> gennaio<br />

pur riguardando il mese <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre <strong>del</strong>l’anno precedente. Nessun<br />

dato va in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero giornate”, “numero <strong>di</strong>pendenti”<br />

e nel quadro “somme a debito <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />

Da usare per segnalare gli elementi variabili <strong>del</strong>la retribuzione che<br />

hanno determinato una <strong>di</strong>minuzione <strong>del</strong>l’imponibile <strong>del</strong> mese <strong>di</strong><br />

gennaio pur riguardando il mese <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre <strong>del</strong>l’anno precedente.<br />

Nessun dato va in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero <strong>di</strong> giornate”, “numero<br />

<strong>di</strong>pendenti” e nel quadro “somme a debito <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />

43


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Amministrazione<br />

<strong>del</strong> personale<br />

ARGOMENTO QUADRO DIZIONE CODICE NOTE<br />

CONTRIBUTO AGGIUNTIVO<br />

B e C<br />

B e C<br />

D<br />

Art. 3 ter L. 438/92<br />

Vers. Contr. Agg.<br />

Rec. Contr. Agg.<br />

M 950<br />

M 951<br />

L 951<br />

Aliquota aggiuntiva <strong>del</strong>l’1%, a carico <strong>del</strong> <strong>di</strong>pendente, da applicare alle retribuzioni<br />

che superano il limite <strong>del</strong>la prima fascia <strong>di</strong> retribuzione pensionabile<br />

(pari a € 3.506,00 mensili e € 42.069,00 annuali per il 2009).<br />

Numero <strong>di</strong>pendenti, ammontare <strong>del</strong>le retribuzioni eccedenti il limite.<br />

Nessun dato va riportato nella casella “numero giornate”.<br />

Da usare sul mod. DM 10-2 <strong>del</strong> mese <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre <strong>di</strong> ciascun anno<br />

(ovvero per i <strong>di</strong>pendenti che cessano il rapporto <strong>di</strong> lavoro nel corso<br />

<strong>del</strong>l’anno sul DM 10-2 <strong>del</strong> mese in cui è avvenuta la cessazione).<br />

Versamento <strong>del</strong> conguaglio annuale <strong>del</strong> contributo aggiuntivo.<br />

Nessun dato va riportato nelle caselle “numero <strong>di</strong>pendenti”, “numero<br />

giornate” e “retribuzioni”.<br />

Da usare sul mod. DM 10-2 <strong>del</strong> mese <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre <strong>di</strong> ciascun anno<br />

(ovvero per i <strong>di</strong>pendenti che cessano il rapporto <strong>di</strong> lavoro nel corso<br />

<strong>del</strong>l’anno sul DM 10-2 <strong>del</strong> mese in cui è avvenuta la cessazione).<br />

Recupero <strong>del</strong> contributo aggiuntivo non dovuto.<br />

CO.VE.L.CO B e C Prestampata W 030 0,10% a carico <strong>del</strong> lavoratore calcolato sulla retribuzione corrisposta.<br />

DATI STATISTICI<br />

B e C<br />

B e C<br />

B e C<br />

Lav. maschi<br />

Lav. Femm.<br />

Lav. non retr.<br />

MA 00<br />

FE 00<br />

NR 00<br />

Numero <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> sesso maschile occupati. Nessun dato va in<strong>di</strong>cato<br />

nelle caselle “numero giornate”, “retribuzioni” e “somme a carico <strong>del</strong><br />

datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />

Numero <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> sesso femminile occupati. Nessun dato va in<strong>di</strong>cato<br />

nelle caselle “numero giornate”, “retribuzioni” e “somme a carico <strong>del</strong><br />

datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />

Numero <strong>di</strong>pendenti in forza per i quali non sono stati effettuati<br />

versamenti contributivi. Nessun dato va in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero<br />

giornate”, “retribuzioni” e “somme a carico <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />

DATI STATISTICI<br />

B e C<br />

B e C<br />

B e C<br />

B e C<br />

B e C<br />

B e C<br />

B e C<br />

B e C<br />

B e C<br />

Lav. comun.<br />

Lav. E.C.<br />

Lav. E.C.<br />

D.L. 195/02<br />

Lav. Quadro<br />

Forza aziendale<br />

Lav. in aspettativa per<br />

cariche elettive<br />

Lav. in aspettativa per<br />

cariche sindacali<br />

Lav. comunitari occupati<br />

Lav. beneficiari <strong>del</strong><br />

congedo straor<strong>di</strong>nario<br />

per l’assistenza a<br />

persone han<strong>di</strong>cappate<br />

C 000<br />

CE00 - ES00 - LE00 -<br />

LI00 - PL00 - SL00 -<br />

SV00 - UN00<br />

X 000<br />

XZ00<br />

Q 000<br />

FZ00<br />

E000<br />

S000<br />

C000<br />

CS01<br />

Numero lavoratori comunitari occupati. Nessun dato va in<strong>di</strong>cato nelle<br />

caselle “numero giornate”, “retribuzioni” e “somme a carico <strong>del</strong> datore<br />

<strong>di</strong> lavoro”. Repubblica Ceca - Estonia - Lettonia - Lituania - Polonia -<br />

Slovacchia - Slovenia - Ungheria.<br />

Numero lavoratori extracomunitari occupati. Nessun dato va in<strong>di</strong>cato<br />

nelle caselle “numero giornate” e “somme a carico <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />

Numero lavoratori extracomunitari regolarizzati e retribuzione<br />

corrisposta. Nessun dato va in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero giornate” e<br />

“somme a carico <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />

Numero lavoratori occupati aventi qualifica <strong>di</strong> quadro. Nessun dato va<br />

in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero giornate”, “retribuzioni” e “somme a<br />

carico <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />

Numero totale <strong>di</strong>pendenti, comprensivo dei lavoratori a tempo parziale.<br />

Nessun dato va in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero giornate”, “retribuzioni” e<br />

“somme a carico <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />

Numero dei lavoratori in aspettativa per cariche elettive. Nessun dato va<br />

in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero giornate”, “retribuzioni” e “somme a<br />

carico <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />

Numero dei lavoratori in aspettativa per cariche sindacali. Nessun dato<br />

va in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero giornate”, “retribuzioni” e “somme a<br />

carico <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />

Numero dei lavoratori comunitari occupati anche se <strong>di</strong>staccati. Nessun<br />

dato va in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero giornate”, “retribuzioni” e<br />

“somme a carico <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />

Numero dei lavoratori beneficiari <strong>del</strong> congedo straor<strong>di</strong>nario fino a due<br />

anni per l’assistenza a persone han<strong>di</strong>cappate (art. 42, comma 5, Dlgs<br />

151/2001). Nessun dato va in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero giornate”,<br />

“retribuzioni” e “somme a carico <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />

DIRIGENTI<br />

B e C<br />

B e C<br />

Dirigenti<br />

Dirigenti P.T.<br />

300 P<br />

300 P<br />

Numero <strong>di</strong>rigenti, numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta,<br />

quote dei contributi obbligatori.<br />

Numero <strong>di</strong>rigenti, numero ore retribuite, retribuzione corrisposta, contributi<br />

che sarebbero dovuti.<br />

DONATORI SANGUE D Donatori sangue S 110 Importo retribuzione giornaliera a carico INPS.<br />

FONDO PARITETICO PER LA<br />

FORMAZIONE CONTINUA<br />

FON.DIR (Dirigenti)<br />

B e C<br />

Adesione<br />

fondo Fond.<strong>di</strong>r<br />

FODI<br />

Numero <strong>di</strong>rigenti interessati all’obbligo contributivo.<br />

Nessun dato dovrà essere riportato nelle caselle “numero giornate”,<br />

“retribuzioni” e “somme a debito”.<br />

FONDO PARITETICO PER LA<br />

FORMAZIONE CONTINUA<br />

FOR.TE (operai, impiegati,<br />

quadri)<br />

B e C<br />

Adesione<br />

fondo For.Te<br />

FITE<br />

Numero <strong>di</strong>pendenti interessati all’obbligo contributivo.<br />

Nessun dato dovrà essere riportato nelle caselle “numero giornate”,<br />

“retribuzioni” e “somme a debito”.<br />

44


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Amministrazione<br />

<strong>del</strong> personale<br />

ARGOMENTO QUADRO DIZIONE CODICE NOTE<br />

IMPIEGATI B e C Prestampata 11 Numero impiegati, numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta,<br />

quota dei contributi obbligatori.<br />

INDENNITÀ DI MALATTIA<br />

D<br />

D<br />

B e C<br />

Prestampata<br />

Diff. Ind. Mal.<br />

Rest. Ind. Mal.<br />

52<br />

E 778<br />

E 775<br />

Indennità <strong>di</strong> malattia già erogata dall’Inam.<br />

Importo erogato ai lavoratori a titolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> indennità <strong>di</strong><br />

malattia, a seguito <strong>di</strong> rideterminazione <strong>del</strong>la stessa.<br />

Restituzione indennità indebitamente corrisposte.<br />

SINDACALE<br />

INDENNITÀ DI CONGEDO<br />

PER MATERNITÀ<br />

D<br />

D<br />

D<br />

B e C<br />

B e C<br />

Ind. maternità ex art. 78<br />

D.lgs. 151/2001<br />

Prestampata<br />

Diff. Ind. Mat. Obbl.<br />

Rec. ind. mat. ex art. 78<br />

D.lgs. 151/2001<br />

Rest. Ind. Mat.<br />

M053<br />

53<br />

E 779<br />

E 780<br />

E 776<br />

Indennità <strong>di</strong> maternità obbligatoria nel limite <strong>di</strong> euro 1843,90.<br />

Indennità <strong>di</strong> maternità obbligatoria eccedente il limite <strong>di</strong> euro 1843,90<br />

per l’anno 2008.<br />

Importo erogato a titolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> indennità <strong>di</strong> maternità<br />

obbligatoria, a seguito <strong>di</strong> rideterminazione <strong>del</strong>la stessa.<br />

Restituzione indennità indebitamente corrisposte per somme pari o<br />

inferiori a euro 1843,90.<br />

Restituzione indennità indebitamente corrisposte per somme superiori a<br />

euro 1843,90.<br />

INDENNITÀ DI CONGEDO<br />

PARENTALE<br />

D<br />

D<br />

B e C<br />

Ind. Mat. Fac.<br />

Diff. Ind. Mat. Fac.<br />

Rest. Ind. Mat.<br />

L 050<br />

L 055<br />

E 776<br />

Indennità giornaliera <strong>di</strong> maternità facoltativa corrisposta nel mese.<br />

Importo erogato a titolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> indennità <strong>di</strong> maternità<br />

facoltativa, a seguito <strong>di</strong> rideterminazione <strong>del</strong>la stessa.<br />

Restituzione indennità indebitamente corrisposte.<br />

INTERESSI DI DIFFERIMENTO B e C Interessi D 100 Importo interessi a carico <strong>del</strong>l’azienda autorizzata al <strong>di</strong>fferimento degli<br />

adempimenti contributivi.<br />

LAVORATORI DISOCCUPATI<br />

O SOSPESI IN CIGS DA 24<br />

MESI ASSUNTI A TEMPO<br />

INDETERMINATO<br />

B e C<br />

B e C<br />

B e C<br />

B e C<br />

Op. L. 407/90<br />

Imp. L. 407/90<br />

Op. P.T. L. 407/90<br />

Imp. P.T. L. 407/90<br />

158<br />

258<br />

O58<br />

Y58<br />

Numero operai, numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta,<br />

contributi ridotti dovuti.<br />

Numero impiegati, numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta,<br />

contributi ridotti dovuti.<br />

Numero operai, numero ore retribuite, retribuzione corrisposta, contributi<br />

ridotti dovuti.<br />

Numero impiegati, numero ore retribuite, retribuzione corrisposta,<br />

contributi ridotti dovuti.<br />

B e C<br />

B e C<br />

B e C<br />

B e C<br />

Op. L. 407/90<br />

Imp. L. 407/90<br />

Op. O.T. L. 407/90<br />

Imp. P.T. L. 407/90<br />

159<br />

259<br />

O59<br />

Y59<br />

Riguarda le imprese operanti nel Mezzogiorno. Numero operai, numero<br />

giornate retribuite, retribuzione corrisposta, contributi ridotti dovuti.<br />

Riguarda le imprese operanti nel Mezzogiorno. Numero impiegati,<br />

numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta, contributi ridotti<br />

dovuti.<br />

Numero operai, numero ore retribuite, retribuzione corrisposta, contributi<br />

ridotti dovuti.<br />

Numero impiegati, numero ore retribuite, retribuzione corrisposta,<br />

contributi ridotti dovuti.<br />

LAVORATORI IN ASPETTATIVA<br />

B e C<br />

B e C<br />

Lav. L. 300/1970<br />

Lav. L. 300/1970<br />

E 000<br />

S 000<br />

Da utilizzarsi per i lavoratori in aspettativa per funzioni pubbliche elettive.<br />

Nessun dato va in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero giornate”, “retribuzioni” e<br />

nel quadro “somme a debito <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />

Da utilizzarsi per i lavoratori in aspettativa per cariche sindacali. Nessun<br />

dato va in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero giornate”, “retribuzioni” e nel<br />

quadro “somme a carico <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />

LAVORATORI IN CIGS DA 3<br />

MESI DIPENDENTI DA<br />

IMPRESE BENEFICIARIE DI<br />

CIGS DA ALMENO 6 MESI<br />

ASSUNTI A TEMPO PIENO<br />

ED INDETERMINATO<br />

B e C<br />

B e C<br />

Op. DI 398/92<br />

Imp. DI 398/92<br />

186<br />

286<br />

Numero operai, numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta,<br />

contributi ridotti dovuti (10%).<br />

Numero impiegati, numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta,<br />

contributi ridotti dovuti (10%).<br />

LAVORATORI IN MOBILITÀ<br />

ASSUNTI A TEMPO PIENO<br />

INDETERMINATO EX ART. 25<br />

COMMA 9, LEGGE 223/91<br />

B e C<br />

B e C<br />

B e C<br />

B e C<br />

Op. L. 223/91<br />

Imp. L. 223/91<br />

Op. P.T. L. 223/91<br />

Imp. P.T. L 223/91<br />

175<br />

275<br />

O 75<br />

Y75<br />

Numero operai, numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta,<br />

contributi ridotti dovuti (10%).<br />

Numero impiegati, numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta,<br />

contributi ridotti dovuti (10%).<br />

Numero operai, numero ore retribuite, retribuzione corrisposta, contributi<br />

ridotti dovuti (10%).<br />

Numero impiegati, numero ore retribuite, retribuzione corrisposta,<br />

contributi ridotti dovuti (10%).<br />

45


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Amministrazione<br />

<strong>del</strong> personale<br />

ARGOMENTO QUADRO DIZIONE CODICE NOTE<br />

B e C<br />

B e C<br />

B e C<br />

B e C<br />

Op. L. 223/91<br />

Imp. L. 223/91<br />

Op. P.T. L. 223/91<br />

Imp. P.T. L 223/91<br />

176<br />

276<br />

O 76<br />

Y 76<br />

LAVORATORI IN MOBILITÀ<br />

ASSUNTI A TEMPO<br />

DETERMINATO EX ART. 8<br />

COMMA 2, LEGGE 223/91<br />

Numero operai, numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta,<br />

contributi ridotti dovuti (10%).<br />

Numero impiegati, numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta,<br />

contributi ridotti dovuti (10%).<br />

Numero operai, numero ore retribuite, retribuzione corrisposta, contributi<br />

ridotti dovuti (10%).<br />

Numero impiegati, numero ore retribuite, retribuzione corrisposta,<br />

contributi ridotti dovuti (10%).<br />

LAVORATORI IN MOBILITÀ<br />

ASSUNTI A TEMPO<br />

DETERMINATO EX ART. 8<br />

COMMA 2, LEGGE 223/91<br />

TRASFORMATO A TEMPO<br />

INDETERMINATO PRIMA<br />

DELLA SCADENZA<br />

B e C<br />

B e C<br />

B e C<br />

B e C<br />

D<br />

D<br />

Op. L. 223/91<br />

Imp. L. 223/91<br />

Op. P.T. L. 223/91<br />

Imp. P.T. L 223/91<br />

Cong. art. 8, comma 4<br />

L. 223/91<br />

Arr. Cong. art. 8, comma<br />

4 L 223/91<br />

177<br />

277<br />

077<br />

Y 77<br />

L 400<br />

L 401<br />

Numero operai cui è stato trasformato il contratto, numero giornate<br />

retribuite, retribuzioni corriposte, contributi ridotti dovuti (10%).<br />

Numero impiegati cui è stato trasformato il contratto, numero giornate<br />

retribuite, retribuzioni corriposte, contributi ridotti dovuti (10%).<br />

Numero operai cui è stato trasformato il contratto, numero ore retribuite,<br />

retribuzioni corriposte, contributi ridotti dovuti (10%).<br />

Numero impiegati cui è stato trasformato il contratto, numero ore<br />

retribuite, retribuzioni corriposte, contributi ridotti dovuti (10%).<br />

Contributo a favore <strong>del</strong>l’azienda (pari al 50% <strong>del</strong>l’indennità <strong>di</strong> mobilità)<br />

che assumano a tempo pieno e indeterminato lavoratori in mobilità che<br />

percepiscono la relativa indennità. Per ottenere questa agevolazione è<br />

necessaria la preventiva autorizzazione <strong>del</strong>l’INPS.<br />

Arretrati <strong>del</strong> contributo a favore <strong>del</strong>le aziende che assumono a tempo<br />

pieno e indeterminato lavoratori in mobilità che percepiscono la relativa<br />

indennità.<br />

LAVORATORI<br />

INTERINALI<br />

B e C Lav. interinali Z 000 Numero dei prestatori <strong>di</strong> lavoro temporaneo occupati nel mese <strong>di</strong> riferimento<br />

<strong>del</strong>la denuncia DM 10/2. Nessun dato deve essere inserito nelle caselle<br />

“numero giornate”, “retribuzioni”, e “somme a debito <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />

LAVORATORI ITALIANI<br />

ALL’ESTERO<br />

D Rid. L.E. S 189 Importo relativo alla riduzione <strong>di</strong> 10 punti <strong>del</strong>l’aliquota complessiva a carico<br />

<strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro per contributi previdenziali dovuti per i lavoratori<br />

all’estero in paesi extracomunitari non convenzionati.<br />

MULTE DISCIPLINARI B e C Multe A 700 Multe <strong>di</strong>sciplinari a carico dei lavoratori.<br />

OPERAI B e C Prestampata 10 Numero operai, numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta,<br />

quota dei contributi obbligatori.<br />

OPERATORI DI VENDITA<br />

B e C<br />

B e C<br />

Viaggiatori<br />

Viaggiatori P.T.<br />

800<br />

800 P<br />

Numero <strong>di</strong> operatori <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, numero giornate retribuite, retribuzione<br />

corrisposta, quota dei contributi obbligatori.<br />

Numero <strong>di</strong> operatori <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, numero ore retribuite, retribuzione<br />

corrisposta, quota dei contributi obbligatori.<br />

PREVIDENZA E/O<br />

ASSISTENZA INTEGRATIVE<br />

B e C Contr. Solidarietà 10%<br />

ex art. 9 bis, c. 1, L.<br />

166/91<br />

M980 Numero <strong>di</strong>pendenti, retribuzioni imponibili e contributo dovuto (10%).<br />

PREVIDENZA<br />

COMPLEMENTARE<br />

B e C Contr. Solidarietà 10%<br />

ex art. 16<br />

Dlgs n. 252/05<br />

M900 Numero <strong>di</strong>pendenti, retribuzioni imponibili e contributo dovuto (10%).<br />

46


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Amministrazione<br />

<strong>del</strong> personale<br />

ARGOMENTO QUADRO DIZIONE CODICE NOTE<br />

RIDUZIONE<br />

ONERI CONTRIBUTIVI<br />

TEMPO PARZIALE<br />

D Esonero CUAF R 600 Riduzione <strong>del</strong>l’aliquota contributiva <strong>del</strong>la cassa unica assegni familiari (CUAF).<br />

Per le aziende iscritte negli elenchi nominativi ex lege 27/11/1960, n. 1397 la<br />

riduzione è <strong>del</strong>lo 0,43%. Per le aziende non iscritte la riduzione è <strong>del</strong>lo 0,80%.<br />

Da gennaio 2006 tale riduzione riguarda solo i lavoratori <strong>di</strong>pendenti occupati in<br />

Paesi esteri parzialmente convenzionati.<br />

B e C<br />

B e C<br />

Operai a tempo P.<br />

Imp. a tempo P.<br />

O<br />

Y<br />

Numero operai, numero ore retribuite, retribuzione corrisposta, quota<br />

dei contributi obbligatori.<br />

Numero impiegati, numero ore retribuite, retribuzione corrisposta, quota<br />

dei contributi obbligatori.<br />

SINDACALE<br />

TRATTENUTA DI PENSIONE<br />

B e C<br />

D<br />

Prestampata<br />

Res. Tratt. Pens.<br />

23<br />

L 000<br />

Numero <strong>di</strong>pendenti e importo <strong>del</strong>la trattenuta operata ai lavoratori<br />

pensionati.<br />

Rimborso trattenuta <strong>di</strong> pensioni indebitamento operata.<br />

VERSAMENTI ACCESSORI B e C Vers. Accessori Q 900 Interessi moratori.<br />

47


Sindacale<br />

gennaio 2010<br />

Amministrazione<br />

<strong>del</strong> personale<br />

TABELLE VARIE<br />

In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> rivalutazione T.F.R.<br />

INDICE ISTAT % DI INCREMENTO PERCENTUALE<br />

COSTO VITA DA APPLICARE (*)<br />

ANNO 1998 Dicembre 108,1 1,502 2,627<br />

ANNO 1999 Dicembre 110,4 2,128 3,096<br />

ANNO 2000 Dicembre 113,4 2,717 3,538<br />

ANNO 2001 Dicembre 116,0 2,293 3,220<br />

ANNO 2002 Dicembre 119,1 2,672 3,504<br />

ANNO 2003 Dicembre 121,8 2,267 3,200<br />

ANNO 2004 Dicembre 123,9 1,724 2,793<br />

ANNO 2005 Dicembre 126,3 1,937 2,953<br />

ANNO 2006 Dicembre 128,4 1,662 2,747<br />

ANNO 2007 Dicembre 131,8 2,648 3,485<br />

ANNO 2008 Dicembre 134,5 2,048 3,036<br />

ANNO 2009 Gennaio 134,2 ----- 0,125<br />

Febbraio 134,5 ----- 0,250<br />

Marzo 134,5 ----- 0,375<br />

Aprile 134,8 0,223 0,667<br />

Maggio 135,1 0,334 0,959<br />

Giugno 135,3 0,594 1,196<br />

Luglio 135,3 0,594 1,321<br />

Agosto 135,8 0,966 1,724<br />

Settembre 135,4 0,669 1,626<br />

Ottobre 135,5 0,743 1,807<br />

(*) - 75% <strong>del</strong>l’incremento <strong>del</strong> costo <strong>del</strong>la vita più i ratei <strong>del</strong>la percentuale fissa, pari all’1,5% annuo, stabilita dalla legge 297/1982.<br />

Regime fiscale e contributivo dei rimborsi spese, trasferte e indennità chilometriche (1/1/98)<br />

Casistica Contributi Inps/Inail IRPEF<br />

Italia Estero Italia Estero<br />

Trasferta o <strong>di</strong>aria in misura fissa senza resa <strong>di</strong><br />

conto, con rimborso spese <strong>di</strong> viaggio e trasporto<br />

Esente fino a € 46,48 giornaliere<br />

(art. 6 D.Lgs 314/ 97)<br />

Esente fino a € 77,47 giornaliere<br />

(art. 6 D.Lgs 314/ 97)<br />

Esente fino a € 46,48 giornaliere<br />

(art. 3 D.Lgs 314/ 97)<br />

Esente fino a € 77,47 giornaliere<br />

(art. 3 D.Lgs 314/ 97)<br />

Trasferta o <strong>di</strong>aria in misura fissa senza resa <strong>di</strong><br />

conto, con rimborso spese <strong>di</strong> viaggio e trasporto,<br />

alloggio o vitto (o vitto o alloggio fornito gratuitamente)<br />

Esente fino a € 30,99 giornaliere<br />

(art. 6 D.Lgs 314/ 97)<br />

Esente fino a € 51,65 giornaliere<br />

(art. 6 D.Lgs 314/ 97)<br />

Esente fino a € 30,99 giornaliere<br />

(art. 3 D.Lgs 314/ 97)<br />

Esente fino a € 51,65 giornaliere<br />

(art. 3 D.Lgs 314/ 97)<br />

Trasferta o <strong>di</strong>aria in misura fissa senza resa <strong>di</strong><br />

conto, con rimborso spese <strong>di</strong> viaggio, trasporto,<br />

alloggio, vitto<br />

Esente fino a € 15,49 giornaliere<br />

(art. 6 D.Lgs 314/ 97)<br />

Esente fino a € 25,82 giornaliere<br />

(art. 6 D.Lgs 314/ 97)<br />

Esente fino a € 15,49 giornaliere<br />

(art. 3 D.Lgs 314/ 97)<br />

Esente fino a € 25,82 giornaliere<br />

(art. 3 D.Lgs 314/ 97)<br />

Rimborso spese a piè <strong>di</strong> lista<br />

Esenzione per vitto, alloggio, viaggio,<br />

trasporto e fino a € 15,49 giorn. per<br />

altre spese anche non documentabili<br />

(art. 6 D.lgs 314/97)<br />

Esenzione per vitto, alloggio, viaggio,<br />

trasporto e fino a € 25,82 giorn. per<br />

altre spese anche non documentabili<br />

(art. 6 D.lgs 314/97)<br />

Esenzione per vitto, alloggio, viaggio,<br />

trasporto e fino a € 15,49 giorn. per<br />

altre spese anche non documentabili<br />

(art. 3 D.lgs 314/97)<br />

Esenzione per vitto, alloggio, viaggio,<br />

trasporto e fino a € 25,82 giorn. per<br />

altre spese anche non documentabili<br />

(art. 3 D.lgs 314/97)<br />

Diaria oltre il rimborso spese a piè <strong>di</strong> lista<br />

Assoggettamento al 100%<br />

(art. 6 D.lgs 314/97)<br />

Assoggettamento al 100%<br />

(art. 6 D.lgs 314/97)<br />

Assoggettamento al 100%<br />

(art. 3 D.lgs 314/97)<br />

Assoggettamento al 100%<br />

(art. 3 D.lgs 314/97)<br />

Indennità chilometriche con resa <strong>di</strong> conto<br />

Esente (art. 6 D.lgs 314/97) Esente (art. 6 D.lgs 314/97) Esente (art. 3 D.lgs 314/97) Esente (art. 3 D.lgs 314/97)<br />

Indennità chilometriche senza resa <strong>di</strong> conto<br />

Assoggettamento al 100%<br />

(art. 6 D.lgs 314/97)<br />

Assoggettamento al 100%<br />

(art. 6 D.lgs 314/97)<br />

Assoggettamento al 100%<br />

(art. 3 D.lgs 314/97)<br />

Assoggettamento al 100%<br />

(art. 3 D.lgs 314/97)<br />

48


Welfare<br />

gennaio 2010<br />

Assistenza<br />

In<strong>di</strong>ce<br />

ASSISTENZA<br />

Fon<strong>di</strong> sanitari integrativi. Decreto<br />

ministeriale attuativo . . . . . . . . . . . . .<br />

Inail- Modulistica prestazioni<br />

occasionali <strong>di</strong> tipo accessorio . . . . . . .<br />

Nuovo mo<strong>del</strong>lo per la riduzione <strong>del</strong><br />

premio Inail . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />

PREVIDENZA<br />

Articolo 9, legge n. 236/1993 -<br />

Decreto <strong>di</strong>rettoriale . . . . . . . . . . . . . .<br />

Concordato preventivo. La<br />

contribuzione obbligatoria . . . . . . . . .<br />

Uniemens aggregato . . . . . . . . . . . . .<br />

Indennità <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione lavoratori<br />

sospesi ed appren<strong>di</strong>sti licenziati e/o<br />

sospesi: chiarimenti. . . . . . . . . . . . . . .<br />

Cig in deroga. Il rimborso <strong>del</strong> Tfr - Inps<br />

- Messaggio 23/10/2009 n. 23953 . .<br />

Pag. 49<br />

Pag. 53<br />

Pag. 54<br />

Pag. 55<br />

Pag. 56<br />

Pag. 56<br />

Pag. 57<br />

Pag. 57<br />

sanitari, inviato alla Corte dei conti per la<br />

prescritta registrazione, prima <strong>del</strong>la<br />

pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.<br />

DECRETO <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong> Lavoro, <strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le<br />

Politiche sociali. Fon<strong>di</strong> sanitari integrativi.<br />

Articolo 1<br />

Mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> ministro <strong>del</strong>la Salute<br />

<strong>del</strong> 31 marzo 2008<br />

1. Nel decreto <strong>del</strong> ministro <strong>del</strong>la Salute <strong>del</strong> 31 marzo 2008,<br />

all'articolo 1, comma 3, nel secondo periodo le parole «coincidenti<br />

con quelle <strong>di</strong> cui alle lettere a) e b) <strong>del</strong> comma 2» sono<br />

sostituite dalle seguenti: «<strong>di</strong> assistenza odontoiatrica, <strong>di</strong> assistenza<br />

socio-sanitaria rivolta ai soggetti non autosufficienti<br />

nonché prestazioni finalizzate al recupero <strong>del</strong>la salute <strong>di</strong> soggetti<br />

temporaneamente inabilitati da malattia o infortunio».<br />

Articolo 2<br />

Ambito <strong>di</strong> applicazione e definizioni<br />

<br />

WELFARE<br />

ORIENTAMENTI E GIURISPRUDENZA<br />

Effetti contributivi e sanzionatori <strong>del</strong>la<br />

reintegrazione nel posto <strong>di</strong> lavoro a<br />

seguito <strong>di</strong> licenziamento illegittimo . . .<br />

Infortuni sul lavoro. L’onere <strong>del</strong>la prova<br />

è sempre <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro . . . . . . .<br />

Parità uomo-donna e decorrenza <strong>del</strong>la<br />

pensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />

Sanatoria colf e badanti: chiarimenti<br />

IN<br />

PRIMO<br />

PIANO<br />

Pag. 57<br />

Pag. 58<br />

Pag. 58<br />

Pag. 58<br />

Fon<strong>di</strong> sanitari<br />

integrativi<br />

Decreto ministeriale<br />

attuativo<br />

Il ministro <strong>del</strong> Lavoro, <strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le<br />

Politiche sociali ha firmato il decreto<br />

ministeriale attuativo che in<strong>di</strong>vidua i criteri in<br />

base ai quali viene riconosciuto ai fon<strong>di</strong><br />

sanitari <strong>di</strong> assistenza sanitaria integrativa il<br />

<strong>di</strong>ritto alle agevolazioni fiscali.<br />

Trasmettiamo in allegato il decreto in<br />

oggetto, comprendente il <strong>di</strong>sciplinare tecnico<br />

riguardante l’istituenda anagrafe dei fon<strong>di</strong><br />

1. Il presente decreto, per le finalità <strong>di</strong> cui all'articolo 10,<br />

comma 1, lettera e-ter), e <strong>del</strong>l'articolo 51, comma 2, lettera a),<br />

<strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica 22 <strong>di</strong>cembre 1986<br />

e successive mo<strong>di</strong>ficazioni, in applicazione degli articoli 1,<br />

comma 4, e 2, comma 3, <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> ministro <strong>del</strong>la Salute<br />

<strong>del</strong> 31 marzo 2008, come mo<strong>di</strong>ficato dall'articolo 1 <strong>del</strong> presente<br />

provve<strong>di</strong>mento:<br />

a. definisce le procedure e le modalità <strong>di</strong> funzionamento<br />

<strong>del</strong>l'Anagrafe dei fon<strong>di</strong> sanitari integrativi <strong>del</strong> servizio sanitario<br />

nazionale e degli enti, casse e società <strong>di</strong> mutuo soccorso<br />

aventi esclusivamente fine assistenziale, <strong>di</strong> cui all'articolo 51,<br />

comma 2, lettera a), <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la<br />

Repubblica 22 <strong>di</strong>cembre 1986, n. 917, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni;<br />

b. definisce i criteri e le modalità per il calcolo <strong>del</strong>la quota <strong>di</strong><br />

risorse destinate all'erogazione <strong>del</strong>le prestazioni <strong>di</strong> cui al<br />

comma 2, lettera d), e per la verifica che tale quota non sia<br />

inferiore al 20 per cento <strong>del</strong>l'ammontare complessivo <strong>del</strong>le<br />

risorse destinate alla copertura <strong>di</strong> tutte le prestazioni garantite<br />

ai propri assistiti da parte degli enti, casse e società <strong>di</strong><br />

mutuo soccorso aventi esclusivamente fine assistenziale <strong>di</strong> cui<br />

all'articolo 51, comma 2, lettera a), <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente<br />

<strong>del</strong>la Repubblica 22 <strong>di</strong>cembre 1986, n. 917, e successive<br />

mo<strong>di</strong>ficazioni.<br />

2. Ai soli fini <strong>di</strong> quanto previsto dai successivi articoli <strong>del</strong> presente<br />

decreto si applicano le seguenti definizioni:<br />

a) "Anagrafe": l'Anagrafe dei fon<strong>di</strong> sanitari integrativi <strong>del</strong><br />

servizio sanitario nazionale, istituita ai sensi <strong>del</strong>l'art. 9,<br />

comma 9, <strong>del</strong> decreto legislativo 30 <strong>di</strong>cembre 1992 n. 502, e<br />

successive mo<strong>di</strong>fiche e integrazioni, e degli enti, casse e<br />

società <strong>di</strong> mutuo soccorso aventi esclusivamente fine assistenziale,<br />

<strong>di</strong> cui all'articolo 51, comma 2, lettera a), <strong>del</strong> decreto<br />

<strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica 22 <strong>di</strong>cembre 1986, n. 917, e<br />

49


Welfare<br />

gennaio 2010<br />

Assistenza<br />

successive mo<strong>di</strong>ficazioni;<br />

b) "fon<strong>di</strong> sanitari": i fon<strong>di</strong> sanitari integrativi <strong>del</strong> Servizio sanitario<br />

nazionale, istituiti o adeguati ai sensi <strong>del</strong>l'articolo 9 <strong>del</strong><br />

decreto legislativo 20 <strong>di</strong>cembre 1992, n. 502 e successive<br />

mo<strong>di</strong>ficazioni, nonché gli enti, casse e società <strong>di</strong> mutuo soccorso<br />

aventi esclusivamente fine assistenziale, <strong>di</strong> cui all'articolo<br />

51, comma 2, lettera a), <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la<br />

Repubblica 22 <strong>di</strong>cembre 1986, n. 917, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni;<br />

c) "decreto <strong>del</strong> ministro <strong>del</strong>la Salute 31 marzo 2008": decreto<br />

<strong>del</strong> ministro <strong>del</strong>la Salute <strong>del</strong> 31 marzo 2008 sugli ambiti <strong>di</strong><br />

intervento <strong>del</strong>le prestazioni sanitarie e socio sanitarie erogate<br />

dai Fon<strong>di</strong> sanitari integrativi <strong>del</strong> Servizio sanitario nazionale<br />

e da enti e casse aventi esclusivamente fini assistenziali, come<br />

mo<strong>di</strong>ficato dal presente decreto;<br />

d) "soglia <strong>del</strong>le risorse vincolate": soglia <strong>del</strong>la quota <strong>di</strong> risorse<br />

vincolate per l'erogazione <strong>di</strong> prestazioni <strong>di</strong> assistenza<br />

odontoiatrica, <strong>di</strong> assistenza socio-sanitaria rivolta ai soggetti<br />

non autosufficienti e <strong>di</strong> prestazioni finalizzate al recupero<br />

<strong>del</strong>la salute <strong>di</strong> soggetti temporaneamente inabilitati da malattia<br />

o infortunio, nella misura non inferiore al 20 per cento <strong>del</strong>l'ammontare<br />

complessivo <strong>del</strong>le risorse destinate alla copertura<br />

<strong>di</strong> tutte le prestazioni garantite ai propri assistiti, stabilita dal<br />

decreto <strong>del</strong> ministro <strong>del</strong>la Salute 31 marzo 2008, come mo<strong>di</strong>ficato<br />

dall'articolo 1 <strong>del</strong> presente decreto. Le prestazioni sono<br />

da intendersi:<br />

1) prestazioni sociali a rilevanza sanitaria da garantire alle<br />

persone non autosufficienti al fine <strong>di</strong> favorire l'autonomia e la<br />

permanenza a domicilio, con particolare riguardo all'assistenza<br />

tutelare, all'aiuto personale nello svolgimento <strong>del</strong>le attività<br />

quoti<strong>di</strong>ane, all'aiuto domestico familiare, alla promozione <strong>di</strong><br />

attività <strong>di</strong> socializzazione volta a favorire stili <strong>di</strong> vita attivi,<br />

nonché le prestazioni <strong>del</strong>la medesima natura da garantire<br />

presso le strutture residenziali e semi-residenziali per le persone<br />

non autosufficienti non assistibili a domicilio, incluse quelle<br />

<strong>di</strong> ospitalità alberghiera;<br />

2) prestazioni sanitarie a rilevanza sociale, correlate alla<br />

natura <strong>del</strong> bisogno, da garantire alle persone non autosufficienti<br />

in ambito domiciliare, semi residenziale e residenziale,<br />

articolate in base alla intensità, complessità e durata <strong>del</strong>l'assistenza;<br />

3) prestazioni finalizzate al recupero <strong>del</strong>la salute <strong>di</strong> soggetti<br />

temporaneamente inabilitati da malattia o infortunio, quali la<br />

fornitura <strong>di</strong> ausili o <strong>di</strong>spositivi per <strong>di</strong>sabilità temporanee, le<br />

cure termali e altre prestazioni riabilitative rese da strutture<br />

sanitarie autorizzate non comprese nei livelli essenziali <strong>di</strong><br />

assistenza;<br />

4) prestazioni <strong>di</strong> assistenza odontoiatrica compresa la fornitura<br />

<strong>di</strong> protesi dentarie.<br />

Articolo 3<br />

Iscrizione dei fon<strong>di</strong> sanitari all'Anagrafe<br />

1. I fon<strong>di</strong> sanitari si iscrivono all'Anagrafe ovvero rinnovano<br />

la loro iscrizione entro il 31 luglio <strong>di</strong> ciascun anno. Per l'anno<br />

2010 i fon<strong>di</strong> sanitari si iscrivono entro il 30 aprile 2010.<br />

2. In fase <strong>di</strong> prima applicazione, l'iscrizione all'Anagrafe si<br />

intende perfezionata con la trasmissione telematica <strong>del</strong>la<br />

documentazione <strong>di</strong> cui al comma 3, nonché con la compilazione<br />

<strong>del</strong>le informazioni relative all'attività gestionale, attraverso<br />

l'accesso al seguente sito internet, http://www.ministerosalute.it/programmazione/.<br />

3. I fon<strong>di</strong> sanitari, al momento <strong>del</strong>l'iscrizione all'Anagrafe,<br />

trasmettono, in via telematica, la seguente documentazione,<br />

stabilita al comma 2 <strong>del</strong>l'art. 2 <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> ministro <strong>del</strong>la<br />

Salute 31 marzo 2008:<br />

a) atto costitutivo;<br />

b) regolamento;<br />

c) nomenclatore <strong>del</strong>le prestazioni garantite;<br />

d) bilancio preventivo e consuntivo o documento equivalente;<br />

e) schema <strong>di</strong> mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> adesione relativi al singolo iscritto ed<br />

eventualmente al nucleo familiare.<br />

4. Ai fini <strong>del</strong> rispetto <strong>del</strong>la soglia <strong>del</strong>le risorse vincolate, a partire<br />

dal 2011, gli enti, casse e società <strong>di</strong> mutuo soccorso aventi<br />

esclusivamente fine assistenziale, <strong>di</strong> cui all'articolo 51,<br />

comma 2, lettera a), <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la<br />

Repubblica 22 <strong>di</strong>cembre 1986, n. 917, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni,<br />

al momento <strong>del</strong>l'iscrizione all'Anagrafe o <strong>del</strong> relativo rinnovo,<br />

trasmettono, in aggiunta alla documentazione <strong>di</strong> cui al<br />

comma 3, certificazione a firma <strong>del</strong> legale rappresentante, che<br />

in<strong>di</strong>chi, per l'anno precedente, al netto <strong>del</strong>le spese generali:<br />

a) l'ammontare <strong>del</strong>le risorse impegnate che, nella modalità <strong>di</strong><br />

prestazioni <strong>di</strong>rettamente erogate o <strong>di</strong> rimborsi a fronte <strong>di</strong><br />

spese sanitarie dei propri assistiti, si riferiscano a prestazioni<br />

<strong>di</strong> cui all'articolo 2, comma 2, lettera d) e <strong>del</strong>le risorse impegnate<br />

che, nella modalità <strong>di</strong> erogazione <strong>di</strong> somme anche forfetari<br />

amente stabilite, si riferiscano a prestazioni <strong>di</strong> cui all'articolo<br />

2, comma 2, lettera d), numeri 1) e 2), relative a soggetti<br />

il cui stato <strong>di</strong> non autosufficienza sia attestato da idonea<br />

certificazione me<strong>di</strong>ca;<br />

b) l'ammontare <strong>del</strong> totale <strong>del</strong>le risorse impegnate per la copertura<br />

<strong>di</strong> tutte le prestazioni garantite ai propri assistiti;<br />

c) percentuale <strong>del</strong>l'importo <strong>di</strong> cui alla lettera a) sull'importo <strong>di</strong><br />

cui alla lettera b).<br />

5. Dell'avvenuta iscrizione o <strong>del</strong>l'avvenuto rinnovo è rilasciata,<br />

con modalità telematica, specifica attestazione da parte <strong>del</strong><br />

ministero <strong>del</strong> Lavoro, <strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le Politiche sociali.<br />

6. I fon<strong>di</strong> sanitari già iscritti all'Anagrafe nell'anno precedente,<br />

rinnovano l'iscrizione con la conferma <strong>del</strong>la documentazione<br />

invariata, con la trasmissione <strong>di</strong> quella mo<strong>di</strong>ficata e con la<br />

compilazione <strong>del</strong>le nuove informazioni relative all'attività<br />

gestionale.<br />

7. Le modalità tecniche cui attenersi per l'accesso al sistema<br />

informativo "Anagrafe fon<strong>di</strong> sanitari", per la registrazione <strong>del</strong><br />

compilatore e l'iscrizione <strong>del</strong> fondo sanitario all'anagrafe<br />

nonché per il rinnovo <strong>del</strong>l'iscrizione, sono definite nel <strong>di</strong>sciplinare<br />

tecnico allegato, che costituisce parte integrante <strong>del</strong> presente<br />

decreto.<br />

8. Il perfezionamento <strong>del</strong>l'iscrizione dei fon<strong>di</strong> sanitari<br />

all'Anagrafe ovvero il relativo rinnovo:<br />

a) relativamente ai fon<strong>di</strong> sanitari integrativi, costituisce con<strong>di</strong>zione<br />

per la verifica <strong>del</strong>la coerenza <strong>del</strong>le prestazioni erogate<br />

con gli ambiti definiti dall'articolo 1, comma 2, <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong><br />

ministro <strong>del</strong>la Salute 31 marzo 2008:<br />

50


Welfare<br />

gennaio 2010<br />

Assistenza<br />

b) relativamente agli enti, casse e società <strong>di</strong> mutuo soccorso<br />

aventi esclusivamente fine assistenziale, <strong>di</strong> cui all'articolo 51,<br />

comma 2, lettera a), <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica<br />

22 <strong>di</strong>cembre 1986, n. 917, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni, costituisce<br />

con<strong>di</strong>zione per la verifica <strong>del</strong>la coerenza <strong>del</strong>le prestazioni<br />

erogate con gli ambiti definiti dall'articolo 1, comma 3, <strong>del</strong><br />

decreto <strong>del</strong> ministro <strong>del</strong>la Salute 31 marzo 2008, nonché per la<br />

verifica <strong>del</strong>la soglia <strong>del</strong>le risorse vincolate.<br />

9. Con successivo decreto <strong>del</strong> ministro <strong>del</strong> Lavoro, <strong>del</strong>la Salute<br />

e <strong>del</strong>le Politiche sociali si provvede alla definizione <strong>del</strong>la<br />

modalità <strong>di</strong> funzionamento a regime <strong>del</strong>l'Anagrafe.<br />

Articolo 4<br />

Finalità <strong>del</strong> trattamento e accesso ai dati<br />

1. L'Anagrafe è istituita presso il ministero <strong>del</strong> Lavoro, <strong>del</strong>la<br />

Salute e <strong>del</strong>le Politiche sociali ai fini <strong>di</strong>:<br />

a) censimento dei soggetti operanti come organismi <strong>di</strong> sanità<br />

integrativa, in modo da valutare tutti i possibili elementi <strong>di</strong><br />

connessione tra l'azione <strong>del</strong>la sanità integrativa ed il Servizio<br />

sanitario nazionale;<br />

b) verifica <strong>del</strong> rispetto <strong>del</strong>la soglia <strong>del</strong>le risorse vincolate da<br />

parte degli enti, casse e società <strong>di</strong> mutuo soccorso aventi<br />

esclusivamente fine assistenziale, <strong>di</strong> cui all'articolo 51, comma<br />

2, lettera a), <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica 22<br />

<strong>di</strong>cembre 1986, n. 917, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni.<br />

2. I dati personali raccolti per le finalità <strong>del</strong> presente decreto<br />

e in<strong>di</strong>cati nel <strong>di</strong>sciplinare tecnico sono trattati, nel rispetto<br />

<strong>del</strong>la nonnativa vigente in materia <strong>di</strong> protezione <strong>di</strong> dati personali,<br />

in conformità ai principi <strong>di</strong> proporzionalità, necessità e<br />

in<strong>di</strong>spensabilità nel trattamento dei dati personali.<br />

3. La riservatezza dei dati trattati, ai sensi <strong>del</strong> decreto legislativo<br />

30 giugno 2003, n. 196, viene garantita dalle procedure<br />

<strong>di</strong> sicurezza relative al software e ai servizi telematici, in<br />

conformità alle regole tecniche <strong>di</strong> cui all'articolo 71, comma 1<br />

bis, <strong>del</strong> Co<strong>di</strong>ce <strong>del</strong>l'amministrazione <strong>di</strong>gitale.<br />

4. Il trattamento dei dati raccolti nell'Anagrafe per le finalità<br />

<strong>di</strong> cui al comma 1, lettere a) e b), è consentito alla Direzione<br />

generale <strong>del</strong>la programmazione sanitaria, dei livelli essenziali<br />

<strong>di</strong> assistenza e dei principi etici <strong>di</strong> sistema e alla Direzione<br />

generale <strong>del</strong> sistema informativo <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong> Lavoro,<br />

<strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le Politiche sociali.<br />

5. L'accesso ai dati per le finalità <strong>di</strong> cui al comma 1, lettera b),<br />

è altresì consentito all'Agenzia <strong>del</strong>le entrate ai fini <strong>del</strong>la verifica,<br />

ai sensi <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica 28<br />

<strong>di</strong>cembre 2000, n. 445, <strong>del</strong>le certificazioni rese dal legale<br />

rappresentante degli enti, casse e società <strong>di</strong> mutuo soccorso<br />

aventi esclusivamente fine assistenziale, <strong>di</strong> cui all'articolo 51,<br />

comma 2, lettera a), <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la<br />

Repubblica 22 <strong>di</strong>cembre 1986, n. 917, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni,<br />

previste dall'articolo 3, comma 4.<br />

Articolo 5<br />

Criteri e modalità per il calcolo e la verifica <strong>del</strong>la soglia<br />

<strong>del</strong>le risorse vincolate<br />

1. La soglia <strong>del</strong>le risorse vincolate si intende rispettata a con<strong>di</strong>zione<br />

che, su base annua, le risorse specificamente impegnate<br />

per l'erogazione <strong>del</strong>le prestazioni <strong>di</strong> cui all'articolo 2,<br />

comma 2, lett. d), non siano inferiori al 20 per cento <strong>del</strong> totale<br />

<strong>del</strong>le risorse impegnate per l'erogazione complessiva <strong>del</strong>le<br />

prestazioni garantite ai propri assistiti al netto <strong>del</strong>le spese<br />

gestionali, in coerenza con i dati comunicati all'Anagrafe dei<br />

fon<strong>di</strong> sanitari ai sensi <strong>del</strong>l'articolo 3, comma 4.<br />

2. Il rispetto <strong>del</strong>la soglia <strong>del</strong>le risorse vincolate, su base annua,<br />

a partire dall'anno gestionale 2010, costituisce con<strong>di</strong>zione<br />

per considerare rispettati gli ambiti <strong>di</strong> intervento fissati dal<br />

ministro <strong>del</strong>la Salute e conseguentemente, a partire dall'anno<br />

2012, per beneficiare, annualmente, <strong>del</strong> trattamento fiscale<br />

agevolato ai sensi <strong>del</strong>l'articolo 51, comma 2, lettera a), <strong>del</strong><br />

decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica 22 <strong>di</strong>cembre 1986, n.<br />

917, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni.<br />

Allegato<br />

Disciplinare tecnico<br />

Introduzione<br />

Il presente documento descrive le modalità tecniche cui attenersi<br />

per l'accesso al sistema informativo "Anagrafe fon<strong>di</strong><br />

sanitari", per la registrazione <strong>del</strong> compilatore nonché per l'iscrizione<br />

<strong>del</strong> fondo sanitario all'Anagrafe e relativo rinnovo.<br />

Soggetti<br />

Gli attori coinvolti nell'utilizzo <strong>di</strong> tale Sistema sono i seguenti:<br />

- Ministero <strong>del</strong> Lavoro, <strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le Politiche sociali, in<br />

quanto responsabile <strong>del</strong>l'istituzione e <strong>del</strong>la gestione <strong>del</strong>l'anagrafe;<br />

- Fon<strong>di</strong> sanitari integrativi <strong>del</strong> Servizio sanitario nazionale,<br />

istituiti o adeguati ai sensi <strong>del</strong>l'articolo 9 <strong>del</strong> decreto legislativo<br />

20 <strong>di</strong>cembre 1992, n. 502, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni;<br />

- Enti, casse e società <strong>di</strong> mutuo soccorso aventi esclusivamente<br />

fine assistenziale, <strong>di</strong> cui all'articolo 51, comma 2, lettera a),<br />

<strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica 22 <strong>di</strong>cembre<br />

1986, n. 917, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni;<br />

Modalità e fasi<br />

Il processo per l'accesso al sistema, per la registrazione <strong>del</strong><br />

compilatore e l'iscrizione <strong>del</strong> fondo sanitario all'Anagrafe<br />

nonché per il rinnovo <strong>del</strong>l'iscrizione dei fon<strong>di</strong> sanitari<br />

all'Anagrafe è regolato dall'articolo 3 <strong>del</strong> decreto ed è sud<strong>di</strong>viso<br />

nelle seguenti fasi temporalmente <strong>di</strong>stinte:<br />

- Registrazione dei fon<strong>di</strong> sanitari;<br />

- Iscrizione e gestione <strong>del</strong>le informazioni nell'Anagrafe;<br />

Di seguito vengono fornite le modalità e le informazioni necessarie<br />

all'accesso e all'utilizzo <strong>del</strong> sistema da parte degli attori<br />

<strong>del</strong>lo stesso.<br />

Per accedere alle fasi <strong>di</strong> registrazione, iscrizione e gestione<br />

<strong>del</strong>l'Anagrafe, i compilatori dovranno essere in possesso <strong>di</strong> un<br />

personal computer e <strong>di</strong> un collegamento ad Internet <strong>di</strong> tipo<br />

Adsl.<br />

L'accesso al sistema Anagrafe fon<strong>di</strong> sanitari avviene attraverso<br />

la sezione <strong>del</strong> portale <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong> Lavoro, <strong>del</strong>la Salute<br />

e <strong>del</strong>le Politiche sociali - Settore salute, all'in<strong>di</strong>rizzo<br />

http://www.ministerosalute.it/programmazione.<br />

Registrazione dei Fon<strong>di</strong> sanitari<br />

Questa fase <strong>del</strong> processo ha l'obiettivo <strong>di</strong> consentire ai compilatori<br />

che accedono al Sistema per conto <strong>del</strong> singolo fondo<br />

WELFARE<br />

51


Welfare<br />

gennaio 2010<br />

Assistenza<br />

sanitario, <strong>di</strong> inserire i propri dati anagrafici al fine <strong>di</strong> ottenere<br />

le credenziali <strong>di</strong> accesso al Sistema (userid e password),<br />

nonché <strong>di</strong> fornire i dati identificativi <strong>del</strong> Fondo.<br />

A tali fini i compilatori dovranno fornire i seguenti dati anagrafici:<br />

Superata la fase <strong>di</strong> registrazione, i compilatori saranno abilitati<br />

per accedere alla successiva fase <strong>di</strong> iscrizione e gestione<br />

<strong>del</strong>l'Anagrafe.<br />

Iscrizione e gestione <strong>del</strong>le informazioni <strong>del</strong>l'Anagrafe<br />

Per l'iscrizione e la gestione <strong>del</strong>le informazioni <strong>del</strong>l'Anagrafe,<br />

i compilatori <strong>del</strong> fondo, registrati nella fase precedente,<br />

dovranno inserire la seguente documentazione prevista dall'articolo<br />

3, comma 3, <strong>del</strong> decreto:a) atto costitutivo;<br />

b) regolamento;<br />

c) nomenclatore <strong>del</strong>le prestazioni garantite;<br />

d) bilancio preventivo e consuntivo o documento equivalente;<br />

Dato da rilevare<br />

Cognome<br />

Nome<br />

Data <strong>di</strong> nascita<br />

Comune <strong>di</strong> nascita<br />

Provincia <strong>di</strong> nascita<br />

Stato <strong>di</strong> nascita<br />

Sesso<br />

Co<strong>di</strong>ce fiscale<br />

Email utente<br />

Descrizione<br />

Il cognome <strong>del</strong> compilatore che si registra per conto <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />

Il nome <strong>del</strong> compilatore che si registra per conto <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />

La data <strong>di</strong> nascita <strong>del</strong> compilatore che si registra per conto <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />

Il Comune <strong>di</strong> nascita <strong>del</strong> compilatore che si registra per conto <strong>del</strong> Fondo sanitario. Nel caso il compilatore<br />

sia nato in un paese estero va popolato con il nome (in italiano) <strong>del</strong> paese estero <strong>di</strong> nascita<br />

La Provincia <strong>di</strong> nascita <strong>del</strong> compilatore che si registra per conto <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />

Lo Stato <strong>di</strong> nascita <strong>del</strong> compilatore che si registra per conto <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />

Il sesso <strong>del</strong> compilatore che si registra per conto <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />

Il co<strong>di</strong>ce fiscale <strong>del</strong> compilatore che si registra per conto <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />

L'in<strong>di</strong>rizzo Email <strong>del</strong> compilatore che si registra per conto <strong>del</strong> Fondo sanitario. E' importante che<br />

l'in<strong>di</strong>rizzo e-mail sia corretto in quanto la fase <strong>di</strong> registrazione prevede l'invio per mail <strong>del</strong>la userid<br />

e password da utilizzare in futuro per l'accesso al sistema<br />

nonchè i seguenti dati identificativi <strong>del</strong> Fondo sanitario:<br />

Dato da rilevare<br />

Descrizione<br />

Denominazione <strong>del</strong> fondo<br />

Co<strong>di</strong>ce fiscale <strong>del</strong> fondo<br />

In<strong>di</strong>rizzo <strong>del</strong>la sede legale<br />

Telefono <strong>del</strong>la sede legale<br />

Fax <strong>del</strong>la sede legale<br />

Cognome <strong>del</strong> legale rappresentante<br />

Nome <strong>del</strong> legale rappresentante<br />

Telefono <strong>del</strong> legale rappresentante<br />

Fax <strong>del</strong> legale rappresentante<br />

E-mail <strong>del</strong> legale rappresentante<br />

la denominazione <strong>del</strong> l'ondo sanitario<br />

Il co<strong>di</strong>ce fiscale <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />

L'in<strong>di</strong>rizzo <strong>del</strong>la sede legale <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />

Il recapito telefonico <strong>del</strong>la sede legale <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />

Il numero <strong>di</strong> fax <strong>del</strong>la sede legale <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />

Il cognome <strong>del</strong> legale rappresentante <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />

Il nome <strong>del</strong> legale rappresentante <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />

Il recapito telefonico <strong>del</strong> legale rappresentante <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />

Il numero <strong>di</strong> fax <strong>del</strong> legale rappresentante <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />

L'in<strong>di</strong>rizzo Email <strong>del</strong> legale rappresentante <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />

52


Welfare<br />

gennaio 2010<br />

Assistenza<br />

e) schema <strong>di</strong> mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> adesione relativi al singolo iscritto ed<br />

eventualmente al nucleo familiare<br />

Il sistema Anagrafe fon<strong>di</strong> sanitari garantisce che i compilatori<br />

accedono alle sole informazioni <strong>di</strong> propria competenza.<br />

A partire dal 2011, in relazione a quanto previsto dall'articolo<br />

3, comma 4, <strong>del</strong> decreto, ai fini <strong>del</strong> rispetto <strong>del</strong>la soglia<br />

<strong>del</strong>le risorse vincolate, gli enti, casse e società <strong>di</strong> mutuo soccorso<br />

aventi esclusivamente fine assistenziale, <strong>di</strong> cui all'articolo<br />

51, comma 2, lettera a), <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la<br />

Repubblica 22 <strong>di</strong>cembre 1986, n. 917, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni,<br />

in aggiunta alla documentazione sopra in<strong>di</strong>cata, trasmettono<br />

certificazione, a firma <strong>del</strong> legale rappresentante, che<br />

in<strong>di</strong>chi, per l'anno precedente, al netto <strong>del</strong>le spese generali:<br />

a) l'ammontare <strong>del</strong>le risorse impegnate che, nella modalità <strong>di</strong><br />

prestazioni <strong>di</strong>rettamente erogate o <strong>di</strong> rimborsi a fronte <strong>di</strong><br />

spese sanitarie dei propri assistiti, si riferiscano a prestazioni<br />

<strong>di</strong> cui all'articolo 2, comma 2, lettera d);<br />

b) l'ammontare <strong>del</strong> totale <strong>del</strong>le risorse impegnate per la copertura<br />

<strong>di</strong> tutte le prestazioni garantite ai propri assistiti;<br />

c) percentuale <strong>del</strong>l'importo <strong>di</strong> cui alla lettera a) sull'importo <strong>di</strong><br />

cui alla lettera b).I Fon<strong>di</strong> Sanitari già iscritti all'Anagrafe nell'anno<br />

precedente, rinnovano l'iscrizione con la conferma<br />

<strong>del</strong>la documentazione invariata, con la trasmissione <strong>di</strong> quella<br />

mo<strong>di</strong>ficata e con la compilazione <strong>del</strong>le nuove informazioni<br />

relative all'attività gestionale.<br />

Fin dalla prima iscrizione, il sistema Anagrafe fon<strong>di</strong> sanitari<br />

rilascia specifica attestazione a nome <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong> Lavoro,<br />

<strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le Politiche sociali <strong>del</strong>l'avvenuta iscrizione o<br />

<strong>del</strong>l'avvenuto rinnovo. Tale attestazione consiste nel rilascio <strong>di</strong><br />

una ricevuta telematica contenente il numero <strong>di</strong> protocollo<br />

assegnato alla pratica <strong>di</strong> iscrizione/rinnovo e la data <strong>di</strong> validazione<br />

dei dati immessi dal Fondo.<br />

Inail - Modulistica<br />

prestazioni occasionali<br />

<strong>di</strong> tipo accessorio<br />

Sono stati pre<strong>di</strong>sposti, da parte <strong>del</strong>l’Inail, i moduli utili per la<br />

trasmissione, via fax, <strong>del</strong>la comunicazione preventiva o <strong>del</strong>la<br />

variazione dei dati inerenti le prestazioni occasionali <strong>di</strong> tipo<br />

accessorio.<br />

I committenti <strong>di</strong> tale tipologie <strong>di</strong> lavoro debbono obbligatoriamente<br />

inoltrare tali comunicazioni all’Istituto e, a tal fine, oltre<br />

alla procedura telematica ed al contact center Inps/Inail, possono<br />

avvalersi anche <strong>del</strong>lo specifico numero <strong>di</strong> fax 800.657.657.<br />

Si pubblicano <strong>di</strong> seguito i nuovi mo<strong>del</strong>li,unitamente all’elenco<br />

dei co<strong>di</strong>ci relativi alle varie tipologie <strong>di</strong> lavoro accessorio.<br />

001 Attività agricole stagionali svolte in favore <strong>di</strong><br />

aziende <strong>di</strong> qualunque <strong>di</strong>mensione da: Pensionati<br />

002 Attività agricole stagionali svolte in favore <strong>di</strong><br />

aziende <strong>di</strong> qualunque <strong>di</strong>mensione da: Giovani studenti<br />

003 Attività agricole stagionali svolte in favore <strong>di</strong><br />

aziende <strong>di</strong> qualunque <strong>di</strong>mensione da: Casalinghe<br />

004 Attività agricole (stagionali e non ) svolte dalla<br />

generalità dei lavoratori in favore <strong>di</strong> aziende con<br />

volume d’affari annuo non superiore a 7.000 euro<br />

005 Impresa familiare, entro il tetto annuale <strong>di</strong> 10.000<br />

euro, per ogni attivitò: <strong>Commercio</strong><br />

006 Impresa familiare, entro il tetto annuale <strong>di</strong> 10.000<br />

euro, per ogni attivitò: Turismo<br />

007 Impresa familiare, entro il tetto annuale <strong>di</strong> 10.000<br />

euro, per ogni attivitò: Servizi<br />

008 Lavori domestici<br />

009 Lavori <strong>di</strong> giar<strong>di</strong>naggio<br />

010 Pulizia e manutenzione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici<br />

011 Pulizia e manutenzione <strong>di</strong> strade<br />

012 Pulizia e manutenzione <strong>di</strong> parchi<br />

013 Pulizia e manutenzione <strong>di</strong> monumenti<br />

014 Insegnamento privato supplementare<br />

015 Committente pubblico: Manifestazioni sportive<br />

016 Committente pubblico: Manifestazioni culturali<br />

017 Committente pubblico: Manifestazioni fieristiche<br />

018 Committente pubblico: Manifestazioni caritatevoli<br />

019 Committente pubblico: Lavori <strong>di</strong> emergenza<br />

020 Committente pubblico: Lavori <strong>di</strong> solidarietà<br />

021 Committente privato: Manifestazioni sportive<br />

022 Committente privato: Manifestazioni culturali<br />

023 Committente privato: Manifestazioni fieristiche<br />

024 Committente privato: Manifestazioni caritatevoli<br />

025 Committente privato: Lavori <strong>di</strong> emergenza<br />

026 Committente privato: Lavori <strong>di</strong> solidarietà<br />

027 Consegna porta a porta <strong>di</strong> stampa quoti<strong>di</strong>ana e<br />

perio<strong>di</strong>ca<br />

028 Ven<strong>di</strong>ta ambulante <strong>di</strong> stampa quoti<strong>di</strong>ana e perio<strong>di</strong>ca<br />

029 Altre tipologie <strong>di</strong> attività lavorative svolte da giovani<br />

studenti<br />

030 Altre tipologie <strong>di</strong> attività lavorative svolte da pensionati<br />

031 Altre tipologie <strong>di</strong> attività lavorative svolte da percettori<br />

<strong>di</strong> prestazioni integrative <strong>del</strong> salario o <strong>di</strong><br />

sostegno <strong>del</strong> red<strong>di</strong>to, in via sperimentale ed entro<br />

il limite <strong>di</strong> 3.000 euro per l’anno 2009<br />

WELFARE<br />

53


Welfare<br />

gennaio 2010<br />

Assistenza<br />

Nuovo mo<strong>del</strong>lo<br />

per la riduzione<br />

<strong>del</strong> premio Inail<br />

Le aziende che hanno effettuato interventi per il miglioramento<br />

<strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong> igiene nei luoghi <strong>di</strong> lavoro,<br />

in aggiunta a quelli minimi previsti dalla normativa in<br />

materia, possono presentare, entro il 31 gennaio, istanza <strong>di</strong><br />

riduzione <strong>del</strong> tasso me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> tariffa (oscillazione <strong>del</strong> tasso<br />

me<strong>di</strong>o per prevenzione dopo i primi due anni <strong>di</strong> attività, art.<br />

24 <strong>del</strong>le Modalità <strong>di</strong> applicazione <strong>del</strong>le tariffe).<br />

L’evoluzione <strong>del</strong>la normativa in materia <strong>di</strong> prevenzione, con<br />

particolare riferimento al Dlgs 81/2008 (Testo unico sicurezza),<br />

ma anche la necessità <strong>di</strong> semplificare ulteriormente gli<br />

adempimenti per la compilazione <strong>del</strong>l’istanza, hanno determinato<br />

l’esigenza <strong>di</strong> una complessiva rivisitazione <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo e<br />

dei relativi allegati, da parte <strong>del</strong>l’Inail.<br />

Le novità più rilevanti, con<strong>di</strong>vise con le parti sociali, riguardano,<br />

in particolare, la valorizzazione degli interventi svolti nell’ambito<br />

<strong>di</strong> accor<strong>di</strong> tra Inail e parti sociali o organismi <strong>del</strong> sistema<br />

<strong>del</strong>la bilateralità, la valorizzazione <strong>del</strong>le procedure per la selezione<br />

<strong>di</strong> fornitori che rispettano la normativa in materia <strong>di</strong> igiene<br />

e sicurezza sul lavoro (Sez. A - Interventi particolarmente<br />

rilevanti) e il rafforzamento <strong>del</strong> ruolo <strong>del</strong>la formazione in materia<br />

<strong>di</strong> salute e sicurezza sui luoghi <strong>di</strong> lavoro (Sez. E).<br />

Per quanto concerne le mo<strong>di</strong>fiche agli allegati, per facilitare le<br />

aziende nella compilazione <strong>del</strong>l’istanza, è stato migliorato il<br />

questionario per la valutazione <strong>del</strong>la responsabilità sociale<br />

<strong>del</strong>le imprese (All. I) attraverso l’introduzione <strong>di</strong> una sezione a<br />

risposta multipla e, infine, è stato pre<strong>di</strong>sposto uno specifico<br />

allegato (n. III) per valutare il sistema <strong>di</strong> scelta dei fornitori<br />

attenti alla salute e sicurezza sul lavoro.<br />

Con riferimento alla “Guida alla compilazione”, aggiornata<br />

anche con le <strong>di</strong>sposizioni contenute nel Dm 24 ottobre 2007<br />

che ha definito le modalità <strong>di</strong> rilascio e i contenuti analitici <strong>del</strong><br />

Durc, è stato precisato che la <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> cui all’art. 7<br />

comma 3 <strong>del</strong> medesimo decreto, che prevede la concessione<br />

al datore <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> un termine non superiore a 15 giorni per<br />

regolarizzare la propria posizione, è applicabile con riferimento<br />

alla “regolarità contributiva” e a tutti i casi in cui la<br />

“regolarità assicurativa” produce riflessi sulla regolarità contributiva,<br />

incidendo sul dovuto.<br />

Non rileva, ai fini <strong>del</strong>la richiesta, l’irregolarità assicurativa che<br />

si risolve in violazioni meramente formali, passibili <strong>di</strong> sanzioni<br />

amministrative.<br />

Entro la fine <strong>del</strong>l’anno l’Inail pre<strong>di</strong>sporrà il nuovo applicativo<br />

per le istanze presentate per via telematica, innovativo rispetto<br />

a quello attualmente in uso, che faciliterà le aziende per<br />

l’accesso allo sconto.<br />

54


Welfare<br />

Articolo 9<br />

legge n. 236/1993<br />

Decreto <strong>di</strong>rettoriale<br />

Si anticipa lo schema <strong>di</strong> decreto <strong>di</strong>rettoriale con il quale verranno<br />

ripartite a livello regionale le risorse <strong>di</strong> cui alla legge<br />

236/93 (annualità 2008 e 2009) finalizzate a sostenere le<br />

iniziative <strong>di</strong> formazione continua, che ammontano complessivamente<br />

a 150 milioni <strong>di</strong> euro.<br />

Nel rinviare ad un’attenta lettura <strong>del</strong> documento, si evidenzia<br />

che lo stesso valorizza il confronto con le parti sociali anche<br />

per la scelta degli interventi destinati al finanziamento e prevede<br />

una priorità per i lavoratori <strong>del</strong>le piccole e me<strong>di</strong>e imprese.<br />

Stabilisce, inoltre, che venga favorita l’integrazione tra interventi<br />

comunitari, nazionali e dei fon<strong>di</strong> interprofessionali.<br />

DECRETO <strong>di</strong>rettoriale <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong> Lavoro, Salute,<br />

Politiche sociali. Legge 236/1993, articolo 9.<br />

Articolo 1<br />

1. Allo scopo <strong>di</strong> sostenere le iniziative a favore dei lavoratori,<br />

per aggiornare ed accrescere le loro competenze ed, a favore<br />

<strong>del</strong>le imprese, per svilupparne la competitività, nel rispetto<br />

<strong>del</strong>le normative in<strong>di</strong>cate in premessa, vengono ripartite tra le<br />

Regioni e le province autonome <strong>di</strong> Trento e Bolzano risorse<br />

pari a euro 150.000.000,00 (centocinquantamilioni) - annualità<br />

2008 e 2009 - così come riportato nella seguente tabella.<br />

Regioni/Province autonome<br />

Euro<br />

Piemonte 11.482.992<br />

Valle d’Aosta 294.965<br />

Lonbar<strong>di</strong>a 24.960.844<br />

Bolzano 1.175.903<br />

Trento 1.267.066<br />

Veneto 12.127.758<br />

Friuli Venezia Giulia 2.974.793<br />

Liguria 3.844.539<br />

Emilia Romagna 10.436.935<br />

Toscana 8.975.988<br />

Umbria 2.230.729<br />

Marche 3.835.666<br />

Lazio 14.941.498<br />

Abruzzo 3.186.653<br />

Molise 769.294<br />

Campania 13.507.767<br />

Puglia 10.240.356<br />

Basilicata 1.488.144<br />

Calabria 4.582.811<br />

Sicilia 12.786.037<br />

Sardegna 4.889.261<br />

Italia 150.000.000<br />

gennaio 2010<br />

Previdenza<br />

I sette decimi sono ripartiti sulla base <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione percentuale<br />

dei <strong>di</strong>pendenti attribuibili al settore privato. I restanti<br />

tre decimi vengono ripartiti tra le Regioni e le Province autonome<br />

che hanno un tasso <strong>di</strong> occupazione inferiore alla me<strong>di</strong>a<br />

nazionale, sulla base <strong>del</strong> criterio precedente (Dati Istat - Forze<br />

<strong>di</strong> lavoro, ultimo trimestre 2008).<br />

2. L’onere <strong>di</strong> cui al presente articolo fa carico al capitolo 7031<br />

<strong>del</strong> bilancio <strong>del</strong> Fondo <strong>di</strong> rotazione per la formazione professionale<br />

e l’accesso al Fondo sociale europeo <strong>di</strong> cui all’art. 9<br />

<strong>del</strong>la legge 236 <strong>del</strong> 19 luglio 1993, esercizio finanziario<br />

2009.<br />

Articolo 2<br />

Le Regioni e le province autonome, nel confronto con le parti<br />

sociali, da realizzarsi secondo le procedure previste da ciascuna<br />

amministrazione, ripartiscono le risorse <strong>di</strong> cui all’art. 1,<br />

con priorità per i lavoratori <strong>del</strong>le piccole e me<strong>di</strong>e imprese,<br />

come <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cato:<br />

- Piani formativi <strong>di</strong> carattere aziendale, territoriale e settoriale;<br />

- Piani straor<strong>di</strong>nari <strong>di</strong> intervento, ai sensi <strong>del</strong>la legge n.<br />

2/2009;<br />

- Voucher in<strong>di</strong>viduali con priorità per le seguenti categorie:<br />

• lavoratori <strong>di</strong> qualsiasi impresa privata con età superiore ai<br />

45 anni;<br />

• lavoratori <strong>di</strong> qualsiasi impresa privata in possesso <strong>del</strong> solo<br />

titolo <strong>di</strong> licenza elementare o <strong>di</strong> istruzione obbligatoria;<br />

• giovani <strong>di</strong>soccupati con contratto <strong>di</strong> lavoro non rinnovato<br />

alla data <strong>del</strong> 31/12/2008 per il reinserimento in azienda e<br />

per il sostegno <strong>del</strong> red<strong>di</strong>to.<br />

Le attivitò formative previste dagli interventi <strong>di</strong> cui sopra<br />

potranno essere svolte, preferibilmente in azienda.<br />

Articolo 3<br />

1. Le amministrazioni regionali e le province autonome, nella<br />

programmazione degli interventi <strong>di</strong> cui al presente decreto,<br />

favoriscono l’integrazione con quanto realizzato con le omologhe<br />

azioni cofinanziate dal Fondo sociale europeo e dai<br />

fon<strong>di</strong> paritetici interprofessionali per la formazione continua,<br />

ex articolo 118 legge 388 <strong>del</strong> 23 <strong>di</strong>cembre 2000 e successive<br />

mo<strong>di</strong>ficazioni ed integrazioni.<br />

2. Le amministrazioni regionali e <strong>del</strong>le province autonome<br />

promuovono e garantiscono in tutte le <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong><br />

azione l’attuazione <strong>del</strong> principio <strong>del</strong>le pari opportunità.<br />

3. Le Regioni e le province autonome possono utilizzare le<br />

risorse anche per interventi a favore <strong>di</strong> lavoratori colpiti dalla<br />

crisi.<br />

Articolo 4<br />

1. Le Regioni e le Province autonome provvedono a pre<strong>di</strong>sporre<br />

specifiche procedure <strong>di</strong> evidenza pubblica nel cui ambito,<br />

oltre a quanto in<strong>di</strong>cato nell’articolo 2, viene prevista:<br />

• l’in<strong>di</strong>cazione dei soggetti presentatori, attuatori e destinatari<br />

(imprese e lavoratori);<br />

• l’in<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong>le modalità <strong>di</strong> selezione <strong>del</strong>le iniziative;<br />

• il rispetto <strong>del</strong>le regole comunitarie in materia <strong>di</strong> aiuti <strong>di</strong> Stato<br />

WELFARE<br />

55


Welfare<br />

gennaio 2010<br />

Previdenza<br />

(Regolamenti <strong>del</strong>la Ce n. 800/08 e n. 1998/2006 “de minimis”).<br />

2. Al fine <strong>di</strong> favorire processi <strong>di</strong> programmazione pluriennale<br />

territoriaie nell’ambito <strong>del</strong>la formazione continua, le Regioni e<br />

le province autonome, entro 24 mesi dalla data <strong>di</strong> pubblicazione<br />

<strong>del</strong> presente decreto impegnano, con atti giuri<strong>di</strong>camente<br />

vincolanti, le risorse <strong>di</strong> cui all’articolo 1 unitamente alle<br />

risorse ripartite con decreto <strong>di</strong>rettoriale n. 40/cont/V/2007,<br />

relativo alle annualità 2006 e 2007, per le finalità <strong>di</strong> cui ai<br />

precedenti articoli 2 e 3.<br />

3. Per l’erogazione <strong>del</strong>le risorse le regioni e le province autonome<br />

trasmettono al ministero <strong>del</strong> Lavoro <strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le<br />

Politiche sociali - Direzione generale per le politiche per l’orientamento<br />

e la formazione, <strong>di</strong>visione V - l’atto <strong>del</strong>iberativo<br />

<strong>del</strong>l’organo competente relativo agli impegni giuri<strong>di</strong>camente<br />

vincolanti.<br />

4. Pertanto, le erogazioni saranno effettuate come <strong>di</strong> seguito:<br />

- 50% <strong>del</strong>le risorse al momento <strong>del</strong>la trasmissione <strong>del</strong>l’atto<br />

<strong>del</strong>iberativo <strong>del</strong>l’organo competenete relativo agli impegni<br />

giuri<strong>di</strong>camente vincolanti;<br />

- 50% <strong>del</strong>le risorse all’invio dei dati <strong>di</strong> monitoraggio sulle attività<br />

realizzate.<br />

5. Le risorse non utilizzate nei termini <strong>di</strong> cui al precedente<br />

punto 2 verranno <strong>di</strong>simpegnate e riattribuite alle Regioni con<br />

criteri in<strong>di</strong>viduati dal ministero <strong>del</strong> Lavoro sentito il coor<strong>di</strong>namento<br />

<strong>del</strong>le Regioni.<br />

Articolo 5<br />

1. Le Regioni e le province autonome inviano al ministero <strong>del</strong><br />

Lavoro <strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le Politiche sociali, entro il 30 luglio<br />

<strong>di</strong> ogni anno, i dati <strong>di</strong> monitoraggio relativi agli interventi formativi<br />

finanziati ai sensi <strong>del</strong> presente decreto. I dati vengono<br />

raccolti sulla base <strong>di</strong> schede <strong>di</strong> monitoraggio elaborate dal<br />

ministero <strong>del</strong> Lavoro in accordo con le Regioni e le province<br />

autonome e con la collaborazione <strong>del</strong>l’Isfol. Le schede <strong>di</strong> raccolta<br />

dei dati sono elaborate con l’obiettivo <strong>di</strong> costruire progressivamente<br />

un sistema <strong>di</strong> monitoragio coerente con le<br />

<strong>di</strong>verse filiere <strong>del</strong>la formazione continua.<br />

Concordato preventivo<br />

La contribuzione obbligatoria<br />

È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 251 <strong>del</strong> 28 ottobre<br />

2009, il Dm 4.8.2009 relativo alle modalità <strong>di</strong> applicazione,<br />

ai criteri e alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> accettazione da parte degli<br />

enti previdenziali degli accor<strong>di</strong> sui cre<strong>di</strong>ti contributivi (<strong>di</strong>sciplina<br />

<strong>del</strong>la transazione fiscale in sede <strong>di</strong> concordato preventivo).<br />

Per la transazione dei contributi serve un accordo da stipulare<br />

con l’ente previdenziale, sulla base <strong>di</strong> apposita istanza, da corredare<br />

con una relazione <strong>di</strong> un professionista abilitato sulla veri<strong>di</strong>cità<br />

dei dati aziendali e sulla fattibilità <strong>del</strong> piano d’impresa.<br />

Possono essere ricompresi nella proposta <strong>di</strong> accordo i cre<strong>di</strong>ti<br />

assistiti da privilegio, i cre<strong>di</strong>ti aventi natura chirografaria ed i<br />

cre<strong>di</strong>ti iscritti a ruolo e quelli non ancora iscritti a ruolo.<br />

Non possono, al contrario, costituire oggetto <strong>del</strong>la proposta <strong>di</strong><br />

accordo:<br />

a) i cre<strong>di</strong>ti oggetto <strong>di</strong> cartolarizzazione ai sensi <strong>del</strong>l’art. 13<br />

<strong>del</strong>la legge n. 448 <strong>del</strong> 1998 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni;<br />

b) i cre<strong>di</strong>ti dovuti in esecuzione <strong>del</strong>le decisioni assunte dagli<br />

organi comunitari in materia <strong>di</strong> aiuti <strong>di</strong> Stato.<br />

Possono proporre l’accordo sui cre<strong>di</strong>ti per contributi, premi e<br />

relativi accessori <strong>di</strong> legge gli impren<strong>di</strong>tori in possesso dei<br />

requisiti <strong>di</strong> cui all’art. 1 <strong>del</strong> decreto legislativo 12 settembre<br />

2007, n. 169 (imprese soggette al fallimento e al concordato<br />

preventivo).<br />

Gli enti gestori <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> previdenza ed assistenza obbligatorie<br />

possono accedere alla proposta <strong>di</strong> accordo nel rispetto<br />

dei seguenti parametri valutativi:<br />

a) idoneità <strong>del</strong>l’attivo ad assicurare il sod<strong>di</strong>sfacimento dei cre<strong>di</strong>ti<br />

anche me<strong>di</strong>ante prestazione <strong>di</strong> eventuali garanzie;<br />

b) riconoscimento formale ed incon<strong>di</strong>zionato <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to per<br />

contributi e premi e rinuncia a tutte le eccezioni che possano<br />

influire sull’esistenza ed azionabilità <strong>del</strong>lo stesso;<br />

c) correttezza nel pagamento dei contributi e premi dovuti per<br />

i perio<strong>di</strong> successivi alla presentazione <strong>del</strong>la proposta <strong>di</strong> accordo;<br />

d) versamento <strong>del</strong>le ritenute previdenziali ed assistenziali operate<br />

sulle retribuzioni dei lavoratori <strong>di</strong>pendenti ai fini <strong>del</strong>l’accesso<br />

alla <strong>di</strong>lazione dei cre<strong>di</strong>ti;<br />

e) essenzialità <strong>del</strong>l’accordo ai fini <strong>del</strong>la continuità <strong>del</strong>l’attività<br />

<strong>del</strong>l’impresa e <strong>di</strong> ogni possibile salvaguar<strong>di</strong>a dei livelli occupazionali,<br />

tenuto conto <strong>del</strong>l’importanza che la stessa riveste<br />

nel contesto economico-sociale.<br />

Uniemens aggregato<br />

L’Inps, sul proprio sito internet, ha reso noto che è <strong>di</strong>sponibile<br />

la versione 1.2.0 - ottobre 2009 <strong>del</strong> software <strong>di</strong> controllo<br />

<strong>del</strong>l’Uniemens aggregato.<br />

La novità principale <strong>del</strong>la nuova versione <strong>del</strong> software, sottolinea<br />

l’istituto previdenziale, consiste nella gestione unificata<br />

<strong>del</strong>le denunce Emens e DM10 con controllo e completa gestione<br />

<strong>del</strong> DM10.<br />

L’Uniemens aggregato è il software <strong>di</strong> controllo messo a <strong>di</strong>sposizione<br />

dall’Inps che si incarica <strong>di</strong> trasformare e unificare i<br />

flussi originari Emens e DM10 in un unico flusso.<br />

Fino al 31/12/2009 le aziende potranno anche, qualora lo<br />

impongano particolari esigenze organizzative aziendali,<br />

gestire separatamente i dati retributivi e contributivi, generando<br />

<strong>di</strong>stintamente i due flussi Uniemens che conterranno l’uno i<br />

soli dati retributivi (ex Emens), l’altro i soli dati contributivi (ex<br />

DM10).<br />

56


Welfare<br />

Indennità<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione<br />

lavoratori sospesi<br />

e appren<strong>di</strong>sti<br />

licenziati o sospesi<br />

Chiarimenti<br />

I lavoratori sospesi e gli appren<strong>di</strong>sti licenziati e/o sospesi che,<br />

in assenza <strong>del</strong>l’ intervento integrativo degli enti bilaterali,<br />

abbiano inoltrato domanda per l’accesso all’indennità <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>soccupazione, potranno far valere tale richiesta come anticipazione<br />

<strong>di</strong> domanda per il trattamento <strong>di</strong> cassa integrazione<br />

guadagni in deroga.<br />

Al riguardo, viene inoltre precisato che, qualora siano state<br />

erroneamente già liquidate ai predetti lavoratori, domande<br />

relative all’indennità <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione, in assenza <strong>del</strong>la specifica<br />

convenzione fra Inps ed ente bilaterale ed, in ogni caso,<br />

in mancanza <strong>del</strong> contributo finanziario <strong>del</strong> 20% previsto a<br />

carico <strong>di</strong> quest’ultimo, le stesse saranno comunque considerate<br />

utili ai fini <strong>del</strong>l’anticipazione <strong>del</strong>la suddetta Cig in deroga.<br />

In entrambi i casi, le se<strong>di</strong> territoriali Inps informeranno tempestivamente<br />

le aziende interessate affinché attivino, previo<br />

accordo sindacale, la specifica procedura <strong>di</strong> richiesta presso la<br />

Regione d’interesse al fine <strong>di</strong> ottenere l’autorizzazione al citato<br />

trattamento. Tale autorizzazione verrà trasmessa <strong>di</strong>rettamente<br />

dalla Regione all’Istituto, attraverso il canale telematico.<br />

gennaio 2010<br />

Previdenza<br />

Cig in deroga<br />

Il rimborso <strong>del</strong> Tfr<br />

Messaggio Inps n. 23953<br />

<strong>del</strong> 23/10/2009<br />

L’Inps, con il messaggio n. 23953 <strong>del</strong> 23 ottobre 2009, ha<br />

precisato che il rimborso <strong>del</strong>le quote <strong>di</strong> Tfr maturate durante<br />

l’intervento <strong>del</strong>la cassa integrazione guadagni straor<strong>di</strong>naria<br />

(e solo per tale periodo) è riconosciuto al datore <strong>di</strong> lavoro<br />

anche nel caso in cui sopravvenga il licenziamento <strong>del</strong> lavoratore<br />

dopo un ulteriore periodo <strong>di</strong> Cig in deroga, fruito senza<br />

soluzione <strong>di</strong> continuità rispetto alla conclusione <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong><br />

Cigs autorizzato.<br />

L’Istituto ricorda che, ai sensi <strong>del</strong>la L n. 464/1972, per i lavoratori<br />

licenziati al termine <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong> integrazione salariale,<br />

le aziende possono richiedere il rimborso alla cassa integrazione<br />

guadagni <strong>del</strong> Tfr, erogato agli interessati, limitatamente<br />

alla quota maturata durante il periodo predetto.<br />

La possibilità <strong>del</strong> rimborso è preclusa solo qualora sia intervenuto<br />

un evento che interrompe la continuità cronologica <strong>del</strong>la<br />

sospensione dal lavoro (prima <strong>del</strong> licenziamento) e le quote<br />

rimborsabili sono soltanto quelle dei perio<strong>di</strong> integrati imme<strong>di</strong>atamente<br />

prima <strong>del</strong> licenziamento. Secondo l’Inps, infatti,<br />

non può essere considerato evento interruttivo la collocazione<br />

in Cig in deroga, che mantiene lo stato <strong>di</strong> sospensione attribuendone<br />

il finanziamento ad un fondo <strong>di</strong> natura non contributiva.<br />

WELFARE<br />

Orientamenti<br />

e giurisprudenza<br />

Effetti contributivi<br />

e sanzionatori<br />

<strong>del</strong>la reintegrazione<br />

nel posto <strong>di</strong> lavoro<br />

a seguito <strong>di</strong> licenziamento<br />

illegittimo<br />

La Corte suprema affronta il tema controverso <strong>del</strong>l’obbligo<br />

contributivo nascente dalla reintegra nel posto <strong>di</strong> lavoro.<br />

La reintegrazione nel posto <strong>di</strong> lavoro ricostituisce ex tunc il<br />

rapporto retributivo con il datore <strong>di</strong> lavoro ma non quello contributivo<br />

e, pertanto, ancorché siano dovuti anche i contributi<br />

dal giorno <strong>del</strong> licenziamento a quello <strong>del</strong>l’effettiva reintegrazione,<br />

nessun importo a titolo <strong>di</strong> sanzione aggiuntiva è dovuta<br />

a favore <strong>del</strong>l’Inps: il licenziamento, infatti, è <strong>di</strong> per sé idoneo<br />

a far venir meno il termine legalmente stabilito per il<br />

pagamento dei contributi.<br />

SENTENZA Corte Cassazione, 1 gennaio 2009 - 30 aprile<br />

2009, n. 7934. Previdenza obbligatoria - Reintegrazione<br />

nel posto <strong>di</strong> lavoro per licenziamento illegittimo - Obbligo<br />

contributivo <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro fino all’effettiva reintegrazione<br />

- Sussistenza - Obbligo <strong>di</strong> corresponsione <strong>del</strong>le sanzioni<br />

aggiuntive - Insussistenza<br />

La fattispecie <strong>del</strong>la reintegrazione <strong>del</strong> lavoratore a seguito <strong>di</strong><br />

ingiustificato licenziamento, con relativo obbligo <strong>di</strong> versamento<br />

dei contributi previdenziali e assistenziali, non corrisponde a<br />

nessuna <strong>del</strong>le ipotesi <strong>di</strong> ritardo od omissione dei contributi, in<br />

presenza <strong>del</strong>le quali la legge obbliga il datore <strong>di</strong> lavoro al versamento<br />

<strong>del</strong>le sanzioni aggiuntive. In vero, secondo la legge,<br />

dette sanzioni hanno come presupposto e si applicano ai soggetti<br />

che non provvedono entro il termine stabilito al pagamento dei<br />

contributi o premi dovuti. Ed, infatti, avendo il licenziamento<br />

valore costitutivo <strong>del</strong>la cessazione <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro, per<br />

quanto riguarda i rapporti tra datore obbligato ed ente previdenziale,<br />

il medesimo determina la impossibilità dei versamenti<br />

secondo le scadenze prefissate, e detto obbligo non può considerarsi<br />

rinascere, retroattivamente, al momento <strong>del</strong>la reintegra,<br />

sì da determinare la mora <strong>del</strong> datore nei confronti <strong>del</strong>l’ente previdenziale.<br />

57


Welfare<br />

Infortuni sul lavoro<br />

L’onere <strong>del</strong>la prova<br />

è sempre <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro<br />

Corte <strong>di</strong> Cassazione<br />

Sentenza n. 19494<br />

<strong>del</strong> 10 settembre 2009<br />

Con la sentenza n. 19494 <strong>del</strong> 10 settembre 2009, la Corte <strong>di</strong><br />

Cassazione ha precisato che il datore <strong>di</strong> lavoro ha sempre l’onere<br />

<strong>del</strong>la prova <strong>di</strong> aver utilizzato tutti gli strumenti necessari al<br />

fine <strong>di</strong> evitare qualsiasi danno alla salute <strong>del</strong> lavoratore e che<br />

l’eventuale colpa <strong>del</strong> lavoratore, dovuta ad imprudenza, negligenza<br />

o imperizia, non elimina quella <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro.<br />

La Corte <strong>di</strong> Cassazione precisa infatti che non è sufficiente un<br />

semplice concorso <strong>di</strong> colpa <strong>del</strong> lavoratore per interrompere il<br />

nesso <strong>di</strong> causalità.<br />

L’esonero <strong>di</strong> responsabilità si potrebbe configurare solo qualora<br />

nel comportamento <strong>del</strong> lavoratore venissero accertati i<br />

caratteri <strong>di</strong> “abnormità” e assoluta “inopinabilità”.<br />

Nel caso specifico valutato dalla Corte, la decisione è scaturita<br />

dall’accertamento <strong>del</strong> fatto che il lavoratore, al momento<br />

<strong>del</strong>l’infortunio, era impegnato nelle abituali attività che svolgeva<br />

secondo le modalità consuete, eseguendo la fase <strong>di</strong> carico<br />

<strong>di</strong> un carro agricolo. Tale carro, era venuto a trovarsi con la<br />

parte anteriore rialzata e con l’albero cardanico in posizione<br />

obliqua. Proprio in conseguenza <strong>di</strong> tale posizione, si era creata<br />

una fessura ove si era infilata la sciarpa <strong>del</strong>la vittima, evento<br />

che aveva determinato la morte per strangolamento <strong>del</strong><br />

lavoratore.<br />

La Corte territoriale ha accertato che nello svolgimento <strong>del</strong>l’<br />

attività l’uso <strong>del</strong>la sciarpa, che aveva provocato l’incidente, era<br />

normalmente tollerato dal datore <strong>di</strong> lavoro. Inoltre il lavoratore<br />

stava eseguendo le or<strong>di</strong>narie mansioni assegnategli, senza che<br />

gli fosse stata vietata espressamente l’operazione con quelle<br />

modalità, laddove il posizionamento in obliquo <strong>del</strong> carro era<br />

evenienza non solo possibile, ma anche probabile, per effetto<br />

<strong>del</strong>le caratteristiche costruttive <strong>del</strong> mezzo. Quest’ultimo avrebbe<br />

dovuto essere munito <strong>del</strong>le protezioni anche per la posizione<br />

obliqua ed invece si creava una fessura che rendeva la zona<br />

pericolosa e non completamente protetta.<br />

Parità uomo-donna<br />

e decorrenza pensione<br />

Corte Costituzionale<br />

Già con riferimento alla <strong>di</strong>sciplina in vigore prima <strong>del</strong>le riforme<br />

pensionistiche degli anni novanta, la Corte aveva avuto<br />

modo <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care illegittima una regolamentazione che<br />

<strong>di</strong>scriminasse uomini e donne sulla base <strong>del</strong>l’età anagrafica,<br />

in relazione alla possibilità <strong>di</strong> proseguire l’attività lavorativa<br />

ed, altresì che obbligasse le donne ad una comunicazione<br />

gennaio 2010<br />

Orientamenti<br />

e giurisprudenza<br />

preventiva al fine <strong>di</strong> ottenere il <strong>di</strong>ritto alla prosecuzione stessa<br />

mentre per gli uomini non era previsto alcun onere.<br />

Con la sentenza in commento, la Corte osserva che il progressivo<br />

innalzamento <strong>del</strong>l’età pensionabile non ha minimamente<br />

scalfito le ragioni che avevano condotto alle decisioni sopra<br />

illustrate e, pertanto, la reintroduzione, in capo alle lavoratrici,<br />

<strong>di</strong> un obbligo preventivo <strong>di</strong> comunicazione <strong>del</strong>la decisione<br />

<strong>di</strong> proseguire l’attività lavorativa non ha alcuna ragionenole<br />

giustificazione e, dunque, va considerato tutt’ora illegittimo.<br />

SENTENZA Corte Costituzionale, 29 ottobre 2009, n.<br />

275. Rapporto <strong>di</strong> lavoro subor<strong>di</strong>nato - Dlgs n. 198/2006,<br />

art. 30 - Prosecuzione <strong>del</strong>l’attività lavorativa fino ai 65 anni<br />

<strong>di</strong> età - Obbligo per le donne <strong>di</strong> preventiva comunicazione -<br />

Illegittimità.<br />

E’ costituzionalmente illegittimo l’art. 30 <strong>del</strong> Dlgs n. 198/<br />

2006 (Co<strong>di</strong>ce <strong>del</strong>le pari opportunità tra uomo e donna) nella<br />

parte in cui prevede, a carico <strong>del</strong>la lavoratrice che intende<br />

proseguire il rapporto <strong>di</strong> lavoro oltre il sessantesimo anno <strong>di</strong><br />

età, l’onere <strong>di</strong> dare comunicazione <strong>del</strong>la propria intenzione al<br />

datore <strong>di</strong> lavoro almeno trei mesi prima <strong>del</strong>la data <strong>di</strong> perfezionamento<br />

<strong>del</strong>la pensione <strong>di</strong> vecchiaia.<br />

Sanatoria colf e badanti<br />

Chiarimenti<br />

Il ministero <strong>del</strong>l’Interno, con la nota 29/10/2009 n. 6466, ha<br />

precisato che trova applicazione il rigido regime sanzionatorio<br />

previsto dalla L 102/2009 nei confronti <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro<br />

che rinuncia alla regolarizzazione <strong>del</strong>la colf o badante<br />

extracomunitaria clandestina, nelle more <strong>del</strong>la convocazione<br />

presso lo Sportello unico per l’immigrazione.<br />

Secondo la nota ministeriale, il datore <strong>di</strong> lavoro è infatti tenuto<br />

a completare la procedura <strong>di</strong> emersione firmando presso lo<br />

Sportello unico per l’immigrazione il contratto <strong>di</strong> soggiorno<br />

insieme al lavoratore e inviando all’Inps la comunicazione<br />

relativa all’assunzione.<br />

Soltanto dopo aver definito l’intesa il datore <strong>di</strong> lavoro potrà<br />

eventualmente recedere dal rapporto <strong>di</strong> lavoro domestico.<br />

La rinuncia alla <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> emersione intervenuta nel<br />

corso <strong>del</strong>la procedura (che verrà comunque ufficializzata con<br />

la convocazione <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro) comporta l’archiviazione<br />

<strong>del</strong>l’istanza e la cessazione <strong>del</strong>la sospensione <strong>del</strong> regime<br />

sanzionatorio previsto dall’art. 1ter commi 8-9 <strong>del</strong>la predetta<br />

legge.<br />

Solo se la rinuncia alla regolarizzazione è dovuta a causa <strong>di</strong><br />

forza maggiore (quale il decesso <strong>del</strong>la persona da assistere)<br />

allora è consentito il subentro anche mo<strong>di</strong>ficando il rapporto<br />

<strong>di</strong> lavoro. Qualora, invece al datore <strong>di</strong> lavoro deceduto non<br />

subentri altro familiare, il lavoratore extracomunitario potrà<br />

comunque ottenere il permesso <strong>di</strong> soggiorno per attesa occupazione.<br />

58


Ambiente - Sicurezza<br />

Politiche energetiche<br />

In<strong>di</strong>ce<br />

POLITICHE ENERGETICHE<br />

Sacchetti in plastica per la spesa -<br />

Normativa europea e nazionale -<br />

Proroga al 1° gennaio 2011 <strong>del</strong> <strong>di</strong>vieto<br />

<strong>di</strong> commercializzazione . . . . . . . . . . . Pag. 59<br />

IN<br />

PRIMO<br />

PIANO<br />

Sacchetti in plastica<br />

per la spesa<br />

Normativa europea<br />

e nazionale<br />

Proroga al 1° gennaio 2011<br />

<strong>del</strong> <strong>di</strong>vieto<br />

<strong>di</strong> commercializzazione<br />

La plastica tra<strong>di</strong>zionale, o sintetica, è<br />

normalmente prodotta da derivati <strong>del</strong> petrolio<br />

come sottoprodotto <strong>del</strong>la filiera <strong>del</strong> greggio<br />

verso il grande settore <strong>del</strong>la petrolchimica. Le<br />

economie <strong>di</strong> scala, oltre alla quasi secolare<br />

storia <strong>del</strong>la petrolchimica nel mondo,<br />

permettono una grande produzione <strong>di</strong> plastica<br />

sintetica a bassi costi economici. Alcuni costi<br />

sociali però non sono computati dalle<br />

industrie <strong>del</strong>la petrolchimica.<br />

I prodotti in plastica tra<strong>di</strong>zionale sono<br />

riassorbiti dalla natura dopo lunghi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

tempo: una busta <strong>di</strong> plastica (come il normale<br />

shopper/sacchetto <strong>del</strong>la spesa, imballaggio <strong>di</strong><br />

utilizzo <strong>di</strong>ffusissimo), lasciata galleggiare nel<br />

mare, resiste all’attacco <strong>di</strong> qualsiasi batterio<br />

per secoli; una bottiglia <strong>di</strong> plastica si<br />

decompone nell’arco <strong>di</strong> almeno 400 anni.<br />

A questo impatto ambientale si aggiunge il<br />

costo sociale <strong>del</strong> trattamento dei rifiuti in<br />

plastica: una <strong>di</strong>scarica implica uno stoccaggio<br />

per lunghi perio<strong>di</strong>; mentre l’incenerimento<br />

<strong>del</strong>la plastica comporta l’emissione <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ossine.<br />

E se da un lato il trattamento per il riciclaggio<br />

gennaio 2010<br />

Politiche energetiche<br />

<strong>del</strong>la plastica impone costi assai elevati<br />

(<strong>di</strong>sincentivanti dal punto <strong>di</strong> vista<br />

economico), d’altro canto, il costo economico<br />

<strong>del</strong>l’incenerimento o <strong>del</strong> trattamento dei<br />

rifiuti tende a crescere nel tempo,<br />

alimentando spesso anche <strong>di</strong>sagi sociali tra i<br />

citta<strong>di</strong>ni nelle località coinvolte.<br />

Gli imballaggi ed rifiuti <strong>di</strong> imballaggi<br />

rappresentano dunque un ambito a cui il<br />

legislatore, comunitario e nazionale, è<br />

particolarmente attento e sensibile. <br />

Sintesi quadro normativo in tema <strong>di</strong> imballaggi e rifiuti <strong>di</strong><br />

imballaggi<br />

È <strong>del</strong> 1994 la prima <strong>di</strong>rettiva europea sugli imballaggi e i rifiuti<br />

<strong>di</strong> imballaggi (<strong>di</strong>rettiva 94/62/Ce, successivamente mo<strong>di</strong>ficata<br />

dalla <strong>di</strong>rettiva 2004/12/Ce), che, all’All. II definisce i requisiti<br />

essenziali concernenti composizione, riutilizzabilità, recuperabilità<br />

(in particolare riciclabilità) degli imballaggi.<br />

L’or<strong>di</strong>namento italiano ha recepito tale <strong>di</strong>rettiva con il Dlgs<br />

22/1997 (il decreto Ronchi), poi sostituito dal vigente Dlgs<br />

152/2006 (il Co<strong>di</strong>ce <strong>del</strong>l’ambiente), che, all’All. F alla parte<br />

quarta (sulla gestione dei rifiuti) ripropone la definizione degli<br />

identici requisiti essenziali <strong>di</strong> cui all’All. II <strong>del</strong>la <strong>di</strong>rettiva <strong>del</strong><br />

1994.<br />

A questo punto, la rispondenza <strong>del</strong> materiale da imballaggio<br />

a detti requisiti doveva a sua volta essere regolamentata. Lo<br />

strumento con cui garantire conformità (evitando costose certificazioni)<br />

ai requisiti essenziali posti da una <strong>di</strong>rettiva europea<br />

è la “norma armonizzata”: una norma contenente <strong>di</strong>sposizioni<br />

tecniche, così detta appunto perché recepisce i requisiti<br />

essenziali <strong>di</strong> una <strong>di</strong>rettiva.<br />

La norma armonizzata <strong>di</strong> riferimento per il caso in questione<br />

è la norma europea En 13432 “Requisiti per imballaggi recuperabili<br />

me<strong>di</strong>ante compostaggio e biodegradazione”, emanata<br />

nel 2001 dal competente organismo, il Comitato europeo <strong>di</strong><br />

normazione (Cen).<br />

Adottata in Italia con la denominazione Uni En 13432, essa<br />

definisce le caratteristiche che un materiale deve possedere<br />

per poter essere definito “compostabile”.<br />

Di seguito si in<strong>di</strong>cano le suddette caratteristiche:<br />

- la biodegradabilità: la conversione metabolica <strong>del</strong> materiale<br />

compostabile in anidride carbonica;<br />

- la <strong>di</strong>sintegrabilità: la frammentazione e per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> visibilità<br />

nel compost finale (assenza <strong>di</strong> contaminazione visiva);<br />

- bassi livelli <strong>di</strong> metalli pesanti e assenza <strong>di</strong> effetti negativi sulla<br />

qualità <strong>del</strong> compost (quali possono essere, ad es., la riduzione<br />

<strong>del</strong> valore agronomico e la presenza <strong>di</strong> effetti ecotossicologici<br />

sulla crescita <strong>del</strong>le piante).<br />

La legge Finanziaria 2007 e la norma Uni En 13432<br />

La norma En 13432 è stata inserita nella legge Finanziaria<br />

2007, secondo le cui previsioni entro il 2010 tutti i sacchetti in<br />

AMBIENTE - SICUREZZA - POLITICHE ENERGETICHE<br />

59


Ambiente - Sicurezza<br />

Politiche energetiche<br />

polietilene dovevano essere sostituiti con quelli in materiali<br />

biodegradabili.<br />

Più esattamente, i due commi <strong>del</strong>l’art. 1 <strong>del</strong>la legge Finanziaria<br />

2007 stabilivano quanto segue:<br />

Articolo 1, comma 1129<br />

Ai fini <strong>del</strong>la riduzione <strong>del</strong>le emissioni <strong>di</strong> anidride carbonica in<br />

atmosfera, <strong>del</strong> rafforzamento <strong>del</strong>la protezione ambientale e<br />

<strong>del</strong> sostegno alle filiere agroindustriali nel campo dei biomateriali,<br />

è avviato, a partire dall’anno 2007, un programma<br />

sperimentale a livello nazionale per la progressiva riduzione<br />

<strong>del</strong>la commercializzazione <strong>di</strong> sacchi per l’asporto <strong>del</strong>le merci<br />

che, secondo i criteri fissati dalla normativa comunitaria e<br />

dalle norme tecniche approvate a livello comunitario, non<br />

risultino biodegradabili.<br />

Articolo 1, comma 1130<br />

Il programma <strong>di</strong> cui al comma 1129 [definito con decreti<br />

interministeriali (...) da adottare entro (...)] è finalizzato ad<br />

in<strong>di</strong>viduare le misure da introdurre progressivamente nell’or<strong>di</strong>namento<br />

interno al fine <strong>di</strong> giungere al definitivo <strong>di</strong>vieto, a<br />

decorrere dal 1 gennaio 2010, <strong>del</strong>la commercializzazione <strong>di</strong><br />

sacchi non biodegradabili per l’asporto <strong>del</strong>le merci che non<br />

rispondano entro tale data, ai criteri fissati dalla normativa<br />

gennaio 2010<br />

Politiche energetiche<br />

comunitaria e dalle norme tecniche approvate a livello comunitario.<br />

Ora, non essendo stati emanati i decreti attuativi, la norma<br />

non è vincolante: la non ottemperanza <strong>del</strong> <strong>di</strong>vieto non comporta<br />

l’applicazione <strong>del</strong>la sanzione.<br />

E tuttavia, il legislatore italiano non è insensibile al problema<br />

né intende sottrarsi agli obblighi comunitari. Ha infatti previsto<br />

(art. 23 <strong>del</strong> decreto legge 78/2009, convertito con legge<br />

102/2009) la proroga al 1° gennaio 2011 <strong>del</strong> termine originariamente<br />

previsto per la decorrenza <strong>del</strong> <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> commercializzazione<br />

dei tra<strong>di</strong>zionali sacchetti in plastica.<br />

Le ragioni <strong>del</strong>lo slittamento sono riconducibili, secondo una<br />

nota ministeriale, alle <strong>di</strong>fficoltà nel mettere a punto entro il 30<br />

aprile 2007 (data in<strong>di</strong>cata nella Finanziaria 2007 riguardo<br />

l’emanazione dei decreti attuativi) il progetto sperimentale<br />

volto alla progressiva riduzione -orientata a far scattare il<br />

definitivo <strong>di</strong>vieto dal 1° gennaio 2010- <strong>del</strong>l’immissione in<br />

commercio <strong>di</strong> sacchetti in materiale non biodegradabile,<br />

L’aggiunta <strong>di</strong> un ulteriore un anno per il periodo <strong>di</strong> transizione<br />

(rispetto ai tre anni in<strong>di</strong>cati dalla norma) dovrebbe così<br />

consentire “un impatto morbido sul sistema produttivo e <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stribuzione commerciale”.<br />

60


Tributario<br />

gennaio 2010<br />

Tributi locali<br />

In<strong>di</strong>ce<br />

TRIBUTI LOCALI<br />

Imposta sulla pubblicità - Regolamento<br />

<strong>del</strong> Comune <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> - Mo<strong>di</strong>ficazioni.<br />

Rimborso <strong>del</strong>l’Irap - Mo<strong>del</strong>lo per<br />

l’istanza <strong>di</strong> rimborso. . . . . . . . . . . . . .<br />

IMPOSTE DIRETTE<br />

Federalismo fiscale - Bilanci degli enti<br />

territoriali - Istituzione <strong>del</strong>la banca dati<br />

- Aggiornamenti. . . . . . . . . . . . . . . . .<br />

Riqualificazione energetica - Decreto<br />

<strong>del</strong> ministero <strong>del</strong>l’Economia e <strong>del</strong>le<br />

Finanze <strong>del</strong> 6 agosto 2009. . . . . . . . .<br />

Pagamenti da parte <strong>del</strong>le pubbliche<br />

amministrazioni - Circolare <strong>del</strong><br />

ministero <strong>del</strong>l’Economia e <strong>del</strong>le Finanze<br />

n. 29 <strong>del</strong>l’8 ottobre 2009. . . . . . . . . .<br />

Scudo fiscale - Mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>le istruzioni<br />

e <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione<br />

riservata alle attività emerse.. . . . . . . .<br />

Procedura <strong>di</strong> reso nella ven<strong>di</strong>ta per<br />

corrispondenza - Risoluzione<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate n. 274/E <strong>del</strong><br />

5 novembre 2009. . . . . . . . . . . . . . . .<br />

Scudo fiscale - Ambito soggettivo -<br />

Ulteriori chiarimenti - Circolare<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate n. 48/E <strong>del</strong><br />

17 novembre 2009. . . . . . . . . . . . . . .<br />

Versamento ridotto acconto Irpef - Decreto<br />

legge 23 novembre 2009, n. 168.. . . . . .<br />

Incentivi economici a favore degli<br />

studenti meritevoli - Risoluzione<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate n. 280/E <strong>del</strong><br />

25 novembre 2009. . . . . . . . . . . . . . .<br />

IMPOSTE DIRETTE E INDIRETTE<br />

Programma <strong>del</strong>le revisioni degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

settore applicabili a partire dal periodo<br />

<strong>di</strong> imposta 2010. Provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong><br />

<strong>di</strong>rettore <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate <strong>del</strong><br />

7 ottobre 2009 . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />

VARIE<br />

Trasmissione telematica degli esiti <strong>del</strong><br />

controllo automatizzato - Provve<strong>di</strong>mento<br />

<strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate <strong>del</strong><br />

3 novembre 2009. . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />

Mo<strong>di</strong>fiche al mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> quietanza dei<br />

versamenti eseguiti con modalità<br />

telematiche me<strong>di</strong>ante mo<strong>del</strong>lo F24.<br />

Provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate <strong>del</strong> 25<br />

novembre 2009. . . . . . . . . . . . . . . . .<br />

Pag. 61<br />

Pag. 62<br />

Pag. 63<br />

Pag. 63<br />

Pag. 64<br />

Pag. 65<br />

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Pag. 66<br />

Pag. 67<br />

Pag. 67<br />

Pag. 68<br />

Pag. 69<br />

Pag. 69<br />

IN<br />

PRIMO<br />

PIANO<br />

Mo<strong>di</strong>ficazioni<br />

Imposta<br />

sulla pubblicità<br />

Regolamento<br />

<strong>del</strong> Comune <strong>di</strong> <strong>Milano</strong><br />

Il Comune <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, con <strong>del</strong>ibera <strong>del</strong><br />

consiglio, ha approvato una serie <strong>di</strong><br />

mo<strong>di</strong>fiche al regolamento comunale sulla<br />

pubblicità e le pubbliche affissioni.<br />

Si tratta <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficazioni fortemente volute<br />

dalla nostra organizzazione e che apportano<br />

una ra<strong>di</strong>cale semplificazione <strong>del</strong>la procedura<br />

prevista per la richiesta <strong>di</strong> autorizzazione<br />

all’esposizione dei mezzi pubblicitari.<br />

Alla fine <strong>del</strong>lo scorso anno il comune <strong>di</strong><br />

<strong>Milano</strong> aveva notificato un elevato numero <strong>di</strong><br />

verbali <strong>di</strong> contestazione con i quali<br />

contestava agli operatori l’esposizione <strong>di</strong><br />

mezzi pubblicitari non autorizzati.<br />

L’<strong>Unione</strong> si era imme<strong>di</strong>atamente attivata, in<br />

via preliminare, per il ritiro dei suddetti<br />

verbali (cosa avvenuta con apposita<br />

determina <strong>di</strong>rigenziale <strong>di</strong> annullamento in<br />

autotutela) e successivamente, chiedendo<br />

sostanziali semplificazioni alla procedura<br />

autorizzativa prevista dal regolamento<br />

comunale, richieste che, dopo un serrato<br />

confronto con l’assessorato competente, sono<br />

state integralmente accolte con la <strong>del</strong>ibera <strong>di</strong><br />

cui all’oggetto.<br />

<br />

In conseguenza <strong>di</strong> quanto sopra, pertanto, a far tempo dal 1°<br />

gennaio 2010, data <strong>di</strong> entrata in vigore <strong>del</strong>le mo<strong>di</strong>fiche regolamentari,<br />

è stato previsto, per alcuni mezzi pubblicitari (insegne<br />

<strong>di</strong> esercizio, targhe professionali ed altri mezzi assimilabili,<br />

avvisi al pubblico, vetrofanie, manifesti affissi all’interno<br />

<strong>di</strong> esercizi pubblici ed esercizi commerciali), che l’istanza <strong>di</strong><br />

autorizzazione, fermo restando il rispetto <strong>del</strong>le prescrizioni<br />

determinate dal regolamento in riferimento a <strong>di</strong>stanze, misure<br />

e tempi <strong>di</strong> installazione, possa essere sostituita dalla <strong>di</strong>chiarazione<br />

<strong>di</strong> inizio attività (Dia) ovvero da una semplice comunicazione.<br />

Più in particolare l’istanza <strong>di</strong> autorizzazione può essere sostituita:<br />

- dalla Dia, qualora il mezzo e/o l’esecuzione <strong>del</strong>la pubblicità<br />

TRIBUTARIO<br />

61


Tributario<br />

gennaio 2010<br />

Tributi locali<br />

siano soggetti ad imposta ma non sia necessaria una espressa<br />

preventiva autorizzazione (ad esempio per le insegne <strong>di</strong><br />

esercizio superiori a cinque mq. <strong>di</strong> superficie).<br />

Nella medesima Dia dovrà risultare l’attestazione, da parte<br />

<strong>del</strong>l’interessato, <strong>di</strong> avere correttamente rispettato le prescrizioni<br />

e i <strong>di</strong>vieti previsti, anche in relazione alle modalità <strong>di</strong> installazione<br />

<strong>del</strong> mezzo ed essere corredata, anche per mezzo <strong>di</strong><br />

autocertificazioni, <strong>del</strong>le certificazioni e <strong>del</strong>le attestazioni normativamente<br />

richieste;<br />

- dalla semplice comunicazione <strong>del</strong>l’interessato, nella quale<br />

risulti la conformità al Regolamento, qualora i mezzi siano<br />

esenti da imposta e non sia necessaria l’autorizzazione preventiva<br />

(ad esempio per le insegne <strong>di</strong> esercizio <strong>di</strong> superficie<br />

inferiore a cinque mq. e per le targhe professionali;<br />

- infine, in altri casi espressamente previsti ed esenti dall’imposta,<br />

l’esecuzione <strong>del</strong>la pubblicità sarà anche <strong>di</strong>spensata<br />

dalla mera comunicazione (ad esempio l’esposizione dei cartelli<br />

affittasi/vendesi <strong>di</strong> misura inferiore ad un quarto <strong>di</strong> mq.<br />

e/o le vetrofanie <strong>di</strong> analoga superficie).<br />

Si ritiene opportuno ricordare che gli adempimenti <strong>di</strong> cui<br />

sopra riguardano l’autorizzazione all’esposizione e sono propedeutici<br />

all’esposizione dei mezzi pubblicitari.<br />

Restano invariati gli adempimenti previsti dal regolamento per<br />

il pagamento <strong>del</strong>l’imposta sulla pubblicità ove dovuta.<br />

Mo<strong>del</strong>lo per l’istanza<br />

<strong>di</strong> rimborso <strong>del</strong>l’Irap<br />

Provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate<br />

<strong>del</strong> 28 ottobre 2009<br />

È stata introdotta, a decorrere dal periodo d’imposta in corso<br />

al 31 <strong>di</strong>cembre 2008, la parziale deducibilità, ai fini <strong>del</strong>le<br />

imposte sui red<strong>di</strong>ti (Irpef ed Ires), <strong>del</strong>l’Irap che colpisce il costo<br />

<strong>del</strong> lavoro e gli oneri per interessi sostenuti dalle imprese e dai<br />

professionisti, in quanto componenti negativi, generalmente,<br />

non ammessi in deduzione nella determinazione <strong>del</strong> valore<br />

<strong>del</strong>la produzione da assoggettare ad imposizione.<br />

La deduzione forfetaria, pari al 10% <strong>del</strong>l’Irap versata, può<br />

essere fatta valere anche per i perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> imposta precedenti a<br />

quello in corso al 31 <strong>di</strong>cembre 2008.<br />

In tal caso, al contribuente spetta il rimborso <strong>del</strong>le maggiori<br />

imposte sui red<strong>di</strong>ti versate con riferimento ai suddetti perio<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> imposta, per effetto <strong>del</strong>la mancata deduzione <strong>del</strong>l’Irap.<br />

La data <strong>di</strong> presentazione telematica <strong>del</strong>le istanze <strong>di</strong> rimborso<br />

era stata prorogata, dal 12 giugno 2009 al 14 settembre<br />

2009, dal provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le<br />

Entrate <strong>del</strong> 12 giugno 2009.<br />

Con successivo comunicato stampa <strong>del</strong>la medesima Agenzia<br />

<strong>del</strong>le Entrate <strong>del</strong> 2 settembre 2009, era stato annunciato un<br />

ulteriore rinvio <strong>del</strong>la data <strong>di</strong> attivazione <strong>del</strong>la procedura per la<br />

presentazione <strong>del</strong>le istanze <strong>di</strong> rimborso.<br />

Ora, con il provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong> 28<br />

ottobre 2009, sono stati fissati nuovi termini e nuove modalità<br />

<strong>di</strong> erogazione dei rimborsi Irap, anche, alla luce degli interventi<br />

effettuati dalle associazioni <strong>di</strong> categoria.<br />

In particolare, con il nuovo provve<strong>di</strong>mento è stato stabilito che<br />

la trasmissione telematica <strong>del</strong>le istanze <strong>di</strong> rimborso è effettuata<br />

per ciascuna regione, determinata in base al domicilio<br />

fiscale <strong>del</strong> contribuente in<strong>di</strong>cato nell’ultima <strong>di</strong>chiarazione dei<br />

red<strong>di</strong>ti presentata, secondo il programma <strong>di</strong> trasmissione<br />

riportato nell’allegato 1 al citato provve<strong>di</strong>mento.<br />

I termini per la trasmissione <strong>del</strong>le istanze e le modalità <strong>di</strong> erogazione<br />

dei rimborsi<br />

Il provve<strong>di</strong>mento in esame riscrive sia i termini per la trasmissione<br />

<strong>del</strong>le domande, scaglionati su base regionale, sia le<br />

modalità <strong>di</strong> erogazione dei rimborsi.<br />

In particolare, il calendario <strong>di</strong>fferenziato punta ad evitare una<br />

concentrazione degli invii on-line nelle prime ore <strong>di</strong> avvio<br />

<strong>del</strong>la procedura e ad ottimizzare i tempi <strong>di</strong> lavorazione, considerate<br />

le inevitabili <strong>di</strong>fficoltà tecniche <strong>di</strong> gestione.<br />

Naturalmente, i <strong>di</strong>fferenti momenti <strong>di</strong> trasmissione <strong>del</strong>le istanze,<br />

scan<strong>di</strong>ti dal nuovo programma, in nessun caso penalizzeranno<br />

la tempistica <strong>di</strong> erogazione dei rimborsi.<br />

Considerando il nuovo calendario:<br />

• le istanze <strong>di</strong> rimborso i cui termini <strong>di</strong> presentazione scadono<br />

nel periodo che intercorre dal 29 novembre 2008 alla data<br />

<strong>di</strong> attivazione <strong>del</strong>la procedura per la loro trasmissione,<br />

potranno essere inviate entro sessanta giorni dall’apertura <strong>del</strong><br />

canale telematico;<br />

• le istanze che hanno termini <strong>di</strong> scadenza successivi al sessantesimo<br />

giorno <strong>di</strong> avvio <strong>del</strong>la procedura, avranno come<br />

margine <strong>di</strong> tempo quello or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> 48 mesi, previsto per i<br />

rimborsi dei versamenti <strong>di</strong>retti.<br />

Il criterio <strong>del</strong>la precedenza alle istanze <strong>di</strong> rimborso relative ai<br />

perio<strong>di</strong> d’imposta più remoti<br />

Il provve<strong>di</strong>mento in esame <strong>di</strong>spone che saranno rimborsati per<br />

primi i contribuenti che attendono da più tempo, ossia le istanze<br />

<strong>di</strong> rimborso liquidate relative ai perio<strong>di</strong> d’imposta più<br />

remoti e, in caso <strong>di</strong> istanze <strong>di</strong> rimborso riguardanti la stessa<br />

annualità, sarà data precedenza alle istanze presentate<br />

prima.<br />

Nel 2011 saranno, preliminarmente, erogati i rimborsi residui<br />

relativi alle annualità eventualmente non completate nel 2010<br />

e, qualora i limiti <strong>di</strong> spesa non consentano <strong>di</strong> pagare, integralmente,<br />

i rimborsi relativi ad un determinato periodo d’imposta,<br />

questi saranno <strong>di</strong>sposti <strong>di</strong>stribuendo le <strong>di</strong>sponibilità proporzionalmente<br />

tra tutti i contribuenti titolari <strong>di</strong> un’istanza <strong>di</strong><br />

rimborso validamente liquidata dall’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate.<br />

La nuova procedura consentirà <strong>di</strong> utilizzare con la massima<br />

tempestività le risorse finanziarie <strong>di</strong>sponibili, garantendone,<br />

contestualmente, anche un’equa ripartizione.<br />

L’erogazione dei rimborsi avverrà, infatti, dando la priorità<br />

alle annualità meno recenti e, soltanto nel 2011, per evitare<br />

l’eccessiva frammentazione dei rimborsi anche <strong>di</strong> modesta<br />

entità, nel caso <strong>di</strong> insufficienza <strong>del</strong> limite <strong>di</strong> spesa, si farà<br />

ricorso alla ripartizione proporzionale <strong>del</strong>le somme tra tutti i<br />

contribuenti.<br />

62


Tributario<br />

Federalismo fiscale<br />

Bilanci degli enti territoriali<br />

Istituzione <strong>del</strong>la banca dati<br />

Aggiornamenti<br />

Sulla Gazzetta ufficiale n. 224 <strong>del</strong> 26 settembre 2009 è stato<br />

pubblicato il decreto 6 agosto 2009 <strong>del</strong> ministero<br />

<strong>del</strong>l’Economia e <strong>del</strong>le Finanze, recante “Disposizioni in materia<br />

<strong>di</strong> detrazioni per le spese <strong>di</strong> riqualificazione energetica <strong>del</strong><br />

patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente, ai sensi <strong>del</strong>l’art. 1, comma 349,<br />

<strong>del</strong>la L 27 <strong>di</strong>cembre 2006, n. 296”.<br />

Con il decreto in esame vengono semplificate e chiarite le progennaio<br />

2010<br />

Imposte <strong>di</strong>rette<br />

Con riferimento all’argomento in oggetto, si comunica che<br />

sono due le oggettive <strong>di</strong>fficoltà iniziali per l’avvio <strong>del</strong> federalismo<br />

fiscale: l’eterogeneità nella struttura <strong>di</strong> bilancio <strong>di</strong> tutti gli<br />

enti territoriali, tale da rendere - <strong>di</strong> fatto - impossibile ogni raffronto<br />

e controllo, e la carenza <strong>di</strong> una base <strong>di</strong> dati sulle singole<br />

“voci” che registrano i comportamenti economico/contabili<br />

<strong>di</strong> queste amministrazioni pubbliche.<br />

Il primo aspetto verrà affrontato, secondo il calendario previsto<br />

dalla legge <strong>del</strong>ega n. 42 <strong>del</strong> 5 maggio 2009, con uno dei<br />

programmati decreti <strong>di</strong> attuazione da approvare entro 12<br />

mesi dalla sua entrata in vigore, mentre il superamento <strong>del</strong><br />

deficit informativo sui dati contabili è affidato, ora, ad un<br />

duplice obbligo imposto per legge a tutte le regioni (a statuto<br />

or<strong>di</strong>nario e a statuto speciale) e alle province autonome <strong>di</strong><br />

Trento e Bolzano, nonché alle province, ai comuni, alle unioni<br />

<strong>di</strong> comuni e alle comunità montane.<br />

La <strong>di</strong>sposizione in questione è contenuta nell’articolo 19-bis<br />

<strong>del</strong>la legge, in corso <strong>di</strong> pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale,<br />

che ha convertito il cosiddetto decreto salvainfrazioni (Dl n.<br />

135 <strong>del</strong> 25 settembre 2009).<br />

Comunicazioni obbligatorie per Regioni e province autonome<br />

Entro il prossimo mese <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre questi enti territoriali devono<br />

trasmettere alla “Commissione tecnica paritetica per l’attuazione<br />

<strong>del</strong> federalismo fiscale”, tutti i dati <strong>di</strong> bilancio riguardanti:<br />

entrate derivanti da<br />

- tributi propri <strong>del</strong>la Regione;<br />

- gettito <strong>di</strong> tributi erariali o <strong>di</strong> quote <strong>di</strong> esso devolute alla<br />

Regione o provincia autonoma;<br />

- contributi e trasferimenti <strong>di</strong> parte corrente <strong>del</strong>l’<strong>Unione</strong> europea,<br />

<strong>del</strong>lo Stato e <strong>di</strong> altri soggetti;<br />

- entrate extratributarie;<br />

- alienazioni, trasformazione <strong>di</strong> capitale, riscossione <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti,<br />

trasferimenti in conto capitale;<br />

- mutui, prestiti e altre;<br />

- contabilità speciali.<br />

spese derivanti da<br />

- spese correnti;<br />

- spese in conto capitale;<br />

- spese per rimborso <strong>di</strong> prestiti;<br />

- spese per contabilità speciali.<br />

Nel comunicare questi dati gli enti territoriali dovranno utilizzare<br />

una classificazione rigida, che la <strong>di</strong>sposizione richiamata<br />

fissa in un allegato all’art. 19-bis.<br />

L’analiticità dei dati richiesti, necessari per costruire un contesto<br />

realistico e fe<strong>del</strong>e dei flussi economici e finanziari, arriva<br />

ad un livello <strong>di</strong> dettaglio significativo: 34 settori <strong>di</strong> intervento,<br />

per la descrizione <strong>del</strong>le spese, 50 “voci” per la descrizione<br />

<strong>del</strong>le entrate (tutte in co<strong>di</strong>fica Siope).<br />

La banca dati si consoliderà a regime, anche con i dati contabili<br />

da inviare, con la medesima classificazione, per gli esercizi<br />

2009, 2010 e 2011.<br />

In questo caso, però, la scadenza per l’obbligo <strong>del</strong>l’invio cade<br />

il 30 giugno <strong>del</strong>l’anno successivo a quello <strong>di</strong> riferimento.<br />

Comunicazioni obbligatorie per province, comuni, unioni <strong>di</strong><br />

comuni, comunità montane<br />

Oltre alla certificazione concernente il ren<strong>di</strong>conto al bilancio,<br />

che questi enti devono trasmettere con apposite modalità previste<br />

dal ministro <strong>del</strong>l’Interno con proprio decreto <strong>del</strong> 14 agosto<br />

2009, verranno fornite informazioni anche per le spese<br />

per funzioni e per l’esternalizzazioni dei servizi.<br />

Gli esercizi da considerare vanno dal 2008 fino a tutto il<br />

2011 e questi dati, che pervengono al ministero <strong>del</strong>l’Interno,<br />

saranno comunicati alla già richiamata Commissione.<br />

Sulle <strong>del</strong>icate funzioni che la legge <strong>del</strong>ega n. 42 <strong>del</strong> 2009 affida<br />

alla Commissione paritetica per l’attuazione <strong>del</strong> federalismo<br />

fiscale, basta elencare quelle <strong>di</strong> maggior rilievo:<br />

• promuove la realizzazione <strong>del</strong>le rilevazioni e <strong>del</strong>le attività<br />

necessarie per sod<strong>di</strong>sfare gli eventuali ulteriori fabbisogni<br />

informativi;<br />

• svolge attività consultive per il rior<strong>di</strong>no <strong>del</strong>l’or<strong>di</strong>namento<br />

finanziario <strong>di</strong> comuni, province, città metropolitane e Regioni<br />

e <strong>del</strong>le relazioni finanziarie intergovernative;<br />

• trasmette informazioni e dati alle Camere, ai consigli regionali<br />

e <strong>del</strong>le province autonome, su richiesta <strong>di</strong> ciascuno <strong>di</strong> essi.<br />

La raccolta dei dati e <strong>del</strong>le informazioni <strong>di</strong> carattere contabile<br />

così strutturata, servirà, come detto, per impiantare una banca<br />

dati ad hoc necessaria alla definizione <strong>del</strong> quadro generale <strong>di</strong><br />

finanziamento degli enti territoriali.<br />

Ulteriore obiettivo è la formulazione <strong>di</strong> ipotesi, su base quantitativa,<br />

per la struttura fondamentale dei rapporti finanziari<br />

tra Stato centrale e enti territoriali con in<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong>le possibili<br />

<strong>di</strong>stribuzioni <strong>del</strong>le risorse.<br />

Questa complessa fase operativa ha, ora, anche una scadenza<br />

esplicita, il 30 giugno 2010, data entro la quale il Governo<br />

trasmetterà alle Camere una relazione sugli elementi raccolti e<br />

le considerazioni che ne scaturiscono per avviare concretamente<br />

la riforma <strong>del</strong> fisco decentrato (il termine <strong>del</strong> 30 giugno<br />

2010 è stato fissato dal richiamato art. 19-bis, con una mo<strong>di</strong>fica<br />

apportata al comma 6 <strong>del</strong>l’art. 2 <strong>del</strong>la legge n. 42).<br />

Riqualificazione energetica<br />

Decreto <strong>del</strong> ministero<br />

<strong>del</strong>l’Economia e <strong>del</strong>le Finanze<br />

<strong>del</strong> 6 agosto 2009<br />

TRIBUTARIO<br />

63


Tributario<br />

gennaio 2010<br />

Imposte <strong>di</strong>rette<br />

cedure in materia <strong>di</strong> detrazioni per le spese <strong>di</strong> riqualificazione<br />

energetica <strong>del</strong> patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente.<br />

Con il provve<strong>di</strong>mento in oggetto, In materia <strong>di</strong> adempimenti a<br />

carico dei soggetti che intendono avvalersi <strong>del</strong>la detrazione in<br />

esame, l’asseverazione <strong>di</strong> un tecnico abilitato, che attesti la<br />

rispondenza <strong>del</strong>l’intervento ai pertinenti requisiti richiesti dalla<br />

normativa, può essere:<br />

- sostituita da quella resa dal <strong>di</strong>rettore dei lavori sulla conformità<br />

al progetto <strong>del</strong>le opere realizzate, obbligatoria ai sensi<br />

<strong>del</strong>l’art. 8, comma 2, <strong>del</strong> Dlgs 19 agosto 2005, n. 192, e successive<br />

mo<strong>di</strong>fiche e integrazioni;<br />

- esplicitata nella relazione attestante la rispondenza alle prescrizioni<br />

per il contenimento <strong>del</strong> consumo <strong>di</strong> energia degli e<strong>di</strong>fici<br />

e relativi impianti termici, che, ai sensi <strong>del</strong>l’art. 28, comma<br />

1, <strong>del</strong>la L 9 gennaio 1991, n. 10, il proprietario <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio,<br />

o chi ne ha titolo, deve depositare presso le amministrazioni<br />

competenti secondo le <strong>di</strong>sposizioni vigenti, in doppia copia,<br />

insieme alla denuncia <strong>del</strong>l’inizio dei lavori relativi alle opere<br />

<strong>di</strong> cui agli articoli 25 e 26 <strong>del</strong>la stessa legge.<br />

Con il provve<strong>di</strong>mento in esame viene specificato che, nel caso<br />

<strong>di</strong> sostituzione <strong>di</strong> finestre comprensive <strong>di</strong> infissi, la menzionata<br />

asseverazione può essere sostituita da una certificazione<br />

dei produttori <strong>di</strong> detti elementi, che attesti il rispetto dei medesimi<br />

requisiti, senza la necessità che sia corredata dalle certificazioni<br />

dei singoli componenti rilasciate nel rispetto <strong>del</strong>la<br />

normativa europea in materia <strong>di</strong> attestazione <strong>di</strong> conformità<br />

<strong>del</strong> prodotto.<br />

Il decreto in esame, inoltre, <strong>di</strong>spone la non cumulabilità <strong>del</strong>le<br />

detrazioni per le spese <strong>di</strong> riqualificazione energetica <strong>del</strong> patrimonio<br />

e<strong>di</strong>lizio esistente con il premio per impianti fotovoltaici<br />

abbinati ad uso efficiente <strong>del</strong>l’energia.<br />

Pagamenti<br />

<strong>del</strong>le pubbliche amministrazioni<br />

Circolare n. 29<br />

<strong>del</strong> ministero<br />

<strong>del</strong>l’Economia e <strong>del</strong>le Finanze<br />

<strong>del</strong>l’8 ottobre 2009<br />

Il ministero <strong>del</strong>l’Economia e <strong>del</strong>le Finanze ha emanato la circolare<br />

n. 29 datata 8 ottobre 2009, recante: “Decreto ministeriale<br />

18 gennaio 2008, n. 40, concernente: “Modalità <strong>di</strong><br />

attuazione <strong>del</strong>l’articolo 48-bis <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la<br />

Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, recante <strong>di</strong>sposizioni<br />

in materia <strong>di</strong> pagamenti da parte <strong>del</strong>le pubbliche amministrazioni”<br />

- Nuovi chiarimenti”.<br />

La suddetta circolare è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale<br />

n. 246 <strong>del</strong> 22 ottobre 2009.<br />

Le amministrazioni pubbliche e le società a prevalente partecipazione<br />

pubblica, prima <strong>di</strong> effettuare, a qualunque titolo, il<br />

pagamento <strong>di</strong> un importo superiore a <strong>di</strong>ecimila euro, devono<br />

verificare se il beneficiario è inadempiente all’obbligo <strong>di</strong> versamento<br />

derivante dalla notifica <strong>di</strong> una o più cartelle <strong>di</strong> pagamento<br />

per un ammontare complessivo pari almeno a detto<br />

importo.<br />

In caso affermativo le amministrazioni pubbliche non procederanno<br />

al pagamento e segnaleranno la circostanza all’agente<br />

<strong>del</strong>la riscossione competente per territorio, al fine <strong>del</strong>l’esercizio<br />

<strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong> riscossione <strong>del</strong>le somme iscritte a ruolo.<br />

Pagamento concomitante <strong>di</strong> più fatture<br />

In caso <strong>di</strong> pagamento <strong>di</strong> più fatture anche <strong>di</strong> importo inferiore<br />

a 10mila euro, emesse dal medesimo fornitore e relative a<br />

<strong>di</strong>versi contratti, viene chiarito che non implica la verifica <strong>di</strong><br />

cui all’art. 48-bis il superamento <strong>del</strong>la soglia dei 10mila euro<br />

con riguardo all’importo complessivamente in<strong>di</strong>cato nella cartella<br />

<strong>di</strong> pagamento.<br />

È questa l’ipotesi in cui, per esigenze <strong>di</strong> semplificazione ed<br />

economicità proce<strong>di</strong>mentale, la pubblica amministrazione<br />

emette un unico mandato <strong>di</strong> pagamento per la totalità <strong>del</strong>le<br />

somme spettanti al fornitore.<br />

Raggruppamenti temporanei <strong>di</strong> imprese<br />

In tale ipotesi la verifica andrà effettuata sia con riguardo<br />

all’impresa mandataria che con quella mandante poiché, nell’esecuzione<br />

<strong>del</strong> contratto, le imprese raggruppate, non perdono<br />

l’autonomia gestionale nei rapporti giuri<strong>di</strong>ci nei confronti<br />

dei terzi e <strong>del</strong> raggruppamento stesso.<br />

La verifica prevista dall’art. 48-bis va effettuata sugli importi<br />

<strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> ogni singola impresa sulla base dei lavori<br />

eseguiti da ciascuna, pure laddove ciò sia avvenuto non in<br />

conformità alla quota <strong>di</strong> partecipazione.<br />

Pagamenti connessi all’ammortamento dei mutui concessi<br />

da società bancarie e dalla Cassa depositi e prestiti spa<br />

La verifica <strong>di</strong> cui all’art. 48-bis non si applica ai mutui concessi<br />

da società bancarie e dalla cassa depositi e prestiti spa nonché<br />

ad altre operazioni <strong>di</strong> indebitamento <strong>del</strong>la pubblica<br />

amministrazione.<br />

Tra queste, sicuramente, rientra il leasing o contratto <strong>di</strong> locazione<br />

finanziaria.<br />

Chiarimenti in materia <strong>di</strong> cessione <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to<br />

In caso <strong>di</strong> cessione <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to, inclusi i cre<strong>di</strong>ti d’impresa, la verifica<br />

prevista dall’art. 48-bis deve essere eseguita nei confronti<br />

<strong>del</strong> cre<strong>di</strong>tore originario (cedente) nel presupposto che l’amministrazione<br />

rimanga estranea al rapporto tra cedente e cessionario<br />

finalizzato al trasferimento <strong>del</strong>la titolarità <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to.<br />

Se la cessione <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to è avvenuta senza il consenso <strong>del</strong> soggetto<br />

pubblico debitore (ceduto), in<strong>di</strong>pendentemente da una<br />

eventuale conoscenza o semplice notificazione <strong>del</strong>la cessione, la<br />

verifica prevista dall’art. 48-bis deve essere effettuata esclusivamente<br />

nei confronti <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>tore originario (cedente).<br />

In assenza <strong>del</strong> consenso <strong>del</strong> debitore la pubblica amministrazione<br />

può, infatti, opporre al cessionario tutte le eccezioni che<br />

poteva far valere nei confronti <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>tore originario.<br />

La verifica <strong>di</strong> cui all’art. 48-bis si estende, però, anche ad altre<br />

situazioni: è questa l’ipotesi in cui la pubblica amministrazione<br />

in veste <strong>di</strong> ceduto venga resa partecipe <strong>del</strong>l’avvenuta cessione<br />

<strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to a mezzo notifica <strong>del</strong>la stessa.<br />

In questo caso potrà essere effettuata una prima verifica volta<br />

ad accertare la posizione <strong>del</strong> beneficiario (cedente) all’atto<br />

<strong>del</strong>la predetta notifica, seguita da una successiva verifica nei<br />

64


Tributario<br />

gennaio 2010<br />

Imposte <strong>di</strong>rette<br />

confronti <strong>del</strong> cessionario da effettuare al momento <strong>del</strong> pagamento.<br />

La verifica, inoltre, per finalità antielusive, non potrà essere<br />

effettuata esclusivamente nei confronti dei cessionari.<br />

Scudo fiscale<br />

Mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>le istruzioni<br />

e <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione riservata<br />

<strong>del</strong>le attività emerse<br />

Provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate<br />

<strong>del</strong> 28 ottobre 2009<br />

L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate ha pubblicato il provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong><br />

<strong>di</strong>rettore <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate <strong>del</strong> 28 ottobre 2009,<br />

recante: “Mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>le istruzioni e <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione<br />

riservata <strong>del</strong>le attività emerse, ai sensi <strong>del</strong>l’articolo 13-<br />

bis <strong>del</strong> decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con<br />

mo<strong>di</strong>ficazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, approvato<br />

con provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> 14 settembre 2009”.<br />

Con il provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate<br />

<strong>del</strong> 28 ottobre 2009, è stato mo<strong>di</strong>ficato il mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione<br />

riservata <strong>del</strong>le attività emerse (cosiddetto “scudo fiscale”),<br />

con le relative istruzioni. Il nuovo mo<strong>del</strong>lo è stato reso<br />

necessario a seguito <strong>del</strong>l’art. 1, comma 1, lett. b), <strong>del</strong> Dl 3<br />

agosto 2009, n. 103, convertito, con mo<strong>di</strong>ficazioni, dalla L 3<br />

ottobre 2009, n. 141, il quale ha mo<strong>di</strong>ficato l’art. 13-bis <strong>del</strong><br />

Dl 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con mo<strong>di</strong>ficazioni, dalla<br />

L 3 agosto 2009, n. 102.<br />

Tra le principali mo<strong>di</strong>fiche apportate dalle nuove <strong>di</strong>sposizioni<br />

sullo “scudo fiscale” si segnalano i nuovi termini entro i quali<br />

possono essere rimpatriate o regolarizzate le attività finanziarie<br />

e patrimoniali: dal 15 ottobre 2009 fino al 15 <strong>di</strong>cembre<br />

2009 e non più fino al 15 aprile 2010.<br />

Il nuovo mo<strong>del</strong>lo con le relative istruzioni, inoltre, tiene conto<br />

<strong>del</strong>l’estensione <strong>del</strong>lo “scudo fiscale” anche alle imprese estere<br />

controllate ovvero collegate <strong>di</strong> cui agli articoli 167 e 168 <strong>del</strong><br />

Tuir, ipotesi in cui le operazioni <strong>di</strong> emersione producono effetti<br />

in capo ai partecipanti residenti in Italia.<br />

In tal caso la <strong>di</strong>chiarazione riservata <strong>del</strong>le attività emerse, presentata<br />

dall’impresa estera controllata o collegata, deve in<strong>di</strong>care<br />

il co<strong>di</strong>ce identificativo estero ed il co<strong>di</strong>ce stato estero oltre<br />

alla denominazione ed alla sede legale <strong>del</strong>l’impresa estera<br />

controllata o collegata. Inoltre, devono essere in<strong>di</strong>cati il co<strong>di</strong>ce<br />

fiscale e la firma <strong>del</strong> soggetto residente partecipante.<br />

Nelle istruzioni viene, inoltre, inserita una specifica sezione<br />

intitolata “Dichiarazione in presenza <strong>di</strong> cause ostative” in<br />

base alla quale il soggetto che presenta la <strong>di</strong>chiarazione riservata<br />

può <strong>di</strong>chiarare che le operazioni <strong>di</strong> rimpatrio e/o regolarizzazione<br />

<strong>del</strong>le attività detenute all’estero non possono<br />

essere concluse entro il 15 <strong>di</strong>cembre 2009 per cause oggettive<br />

non <strong>di</strong>pendenti dalla sua volontà.<br />

In questo caso gli effetti derivanti dalla <strong>di</strong>chiarazione riservata<br />

si producono a con<strong>di</strong>zione che le operazioni <strong>di</strong> emersione<br />

siano perfezionate entro una data ragionevolmente ravvicinata<br />

al termine previsto dalla norma. In ogni caso l’imposta<br />

straor<strong>di</strong>naria deve essere corrisposta entro e non oltre il 15<br />

<strong>di</strong>cembre 2009.<br />

Precisiamo che il mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione riservata <strong>del</strong>le attività<br />

emerse, con le relative istruzioni, contenente le mo<strong>di</strong>fiche<br />

sopra descritte, deve essere utilizzato a decorrere dal 29 ottobre<br />

2009, in sostituzione <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo approvato con provve<strong>di</strong>mento<br />

<strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate <strong>del</strong> 14 settembre<br />

2009.<br />

Procedura <strong>di</strong> reso<br />

nella ven<strong>di</strong>ta<br />

per corrispondenza<br />

Risoluzione n. 274/E<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate<br />

<strong>del</strong> 5 novembre 2009<br />

L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate ha pubblicato la risoluzione n. 274/E<br />

datata 5 novembre, recante: “Interpello ai sensi <strong>del</strong>l’art. 11<br />

<strong>del</strong>la legge n. 212 <strong>del</strong> 2000 - procedura <strong>di</strong> reso nella ven<strong>di</strong>ta<br />

per corrispondenza - articolo 22 <strong>del</strong> Dpr 26 ottobre 1972,<br />

n. 633 - articolo 2 <strong>del</strong> Dpr n. 696 <strong>del</strong> 1996 - articolo 12 <strong>del</strong><br />

Dm 23 marzo 1983”.<br />

Con il provve<strong>di</strong>mento in esame l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate ha<br />

chiarito la procedura <strong>di</strong> reso nelle operazioni <strong>di</strong> commercio<br />

elettronico in<strong>di</strong>retto.<br />

L’operazione <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> beni materiali si configura come<br />

commercio elettronico in<strong>di</strong>retto quando la transazione commerciale<br />

avviene in via telematica, ma il cliente riceve la consegna<br />

fisica <strong>del</strong>la merce a domicilio secondo i canali tra<strong>di</strong>zionali,<br />

ossia tramite vettore o spe<strong>di</strong>zioniere.<br />

Ai fini Iva, le operazioni <strong>di</strong> commercio elettronico in<strong>di</strong>retto<br />

sono assimilabili alle ven<strong>di</strong>te per corrispondenza e, pertanto,<br />

non sono soggette all’obbligo <strong>di</strong> emissione <strong>del</strong>la fattura (se<br />

non richiesta dal cliente non oltre il momento <strong>di</strong> effettuazione<br />

<strong>del</strong>l’operazione) né all’obbligo <strong>di</strong> certificazione me<strong>di</strong>ante<br />

emissione <strong>del</strong>lo scontrino o <strong>del</strong>la ricevuta fiscale.<br />

I corrispettivi <strong>del</strong>le ven<strong>di</strong>te devono, tuttavia, essere annotati nel<br />

registro previsto dall’articolo 24 <strong>del</strong> Dpr n. 633/1972.<br />

Con riguardo alla procedura <strong>di</strong> reso, avente ad oggetto le<br />

modalità <strong>di</strong> restituzione <strong>del</strong>la merce entro un certo termine<br />

dall’acquisto, previo rimborso integrale <strong>del</strong> prezzo ovvero<br />

sostituzione <strong>del</strong> prodotto con altro integro <strong>del</strong>lo stesso tipo, si<br />

osserva quanto segue.<br />

La procedura <strong>di</strong> variazione in <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> cui all’articolo<br />

26 <strong>del</strong> Dpr n. 633/1972 trova applicazione per le sole cessioni<br />

documentate dalla fattura, mentre per le operazioni soggette<br />

al rilascio <strong>del</strong>lo scontrino fiscale è necessario rinviare<br />

TRIBUTARIO<br />

65


Tributario<br />

gennaio 2010<br />

Imposte <strong>di</strong>rette<br />

alle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all’articolo 12 <strong>del</strong> Dm 23 marzo 1983,<br />

che prevede, tra l’altro, l’in<strong>di</strong>cazione nello scontrino fiscale <strong>di</strong><br />

“eventuali rimborsi per restituzione <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>te o imballaggi<br />

cauzionati”.<br />

Nel caso in esame, sebbene il cedente sia un soggetto esonerato<br />

dall’obbligo <strong>di</strong> certificazione fiscale dei corrispettivi, possono<br />

tuttavia richiamarsi i chiarimenti resi dalla scrivente nei<br />

documenti <strong>di</strong> prassi riguardanti le procedure c.d. <strong>di</strong> reso relative<br />

ad operazioni certificate con documento fiscale.<br />

La soluzione interpretativa prospettata dal contribuente è la<br />

seguente.<br />

Nell’ipotesi <strong>di</strong> reso <strong>del</strong>la merce acquistata, il consumatore<br />

invia una mail alla società istante, specificando il “co<strong>di</strong>ce” <strong>del</strong>l’articolo<br />

oggetto <strong>di</strong> restituzione.<br />

Successivamente la società fornisce un “co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> reso”, collegato<br />

al “co<strong>di</strong>ce” e provvede al rimborso <strong>del</strong> relativo prezzo<br />

(con accre<strong>di</strong>to <strong>del</strong>la carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to <strong>del</strong> cliente ovvero con<br />

bonifico bancario).<br />

In ogni caso, il sistema informativo conserva memoria <strong>di</strong> ciascuna<br />

operazione e può sentire, in ogni momento, la verifica<br />

<strong>del</strong>la corrispondenza tra il rimborso, il “co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> reso” e il<br />

“co<strong>di</strong>ce”.<br />

Inoltre, la contabilità <strong>di</strong> magazzino registra il carico dei capi<br />

restituiti in modo che sia possibile collegarli al “co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> reso”<br />

e al “co<strong>di</strong>ce”.<br />

Al momento <strong>del</strong> ricarico, il programma registra il corrispettivo<br />

negativo che confluisce nel totale <strong>di</strong> giornata.<br />

Per ogni pratica <strong>di</strong> reso, in<strong>di</strong>viduata dal “co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> reso”<br />

(quin<strong>di</strong> collegata al “co<strong>di</strong>ce”) è possibile, per un tempo superiore<br />

al periodo <strong>di</strong> decadenza <strong>del</strong>l’azione <strong>di</strong> accertamento tributario,<br />

consultare e stampare la relativa e completa documentazione.<br />

La procedura <strong>di</strong> restituzione <strong>del</strong>la merce è con<strong>di</strong>visibile a con<strong>di</strong>zione<br />

che dalla documentazione in possesso sia dato in<strong>di</strong>viduare<br />

gli elementi necessari a correlare la restituzione al<br />

medesimo bene risultante dal documento - che la società è<br />

tenuta a conservare - provante l’acquisto originario, quali, le<br />

generalità <strong>del</strong> soggetto acquirente, l’ammontare <strong>del</strong> prezzo<br />

rimborsato, il “co<strong>di</strong>ce” <strong>del</strong>l’articolo oggetto <strong>di</strong> restituzione e il<br />

“co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> reso” (quest’ultimo deve essere riportato su ogni<br />

documento emesso per certificare il rimborso).<br />

È altresì necessario che dalle risultanze <strong>del</strong>le scritture ausiliarie<br />

<strong>di</strong> magazzino, correttamente tenute, sia possibile verificare<br />

la movimentazione fisica <strong>del</strong> bene reinserito nel circuito <strong>di</strong><br />

ven<strong>di</strong>ta.<br />

Scudo fiscale<br />

Ambito soggettivo<br />

Ulteriori chiarimenti<br />

Circolare n. 48/E<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate<br />

<strong>del</strong> 17 novembre 2009<br />

L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate ha pubblicato la circolare n. 48/E <strong>del</strong><br />

17 novembre 2009, recante: “Emersione <strong>di</strong> attività detenute<br />

all’estero. Art. 13-bis <strong>del</strong> decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78,<br />

convertito, con mo<strong>di</strong>ficazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n.<br />

102, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni. Ambito soggettivo. Ulteriori<br />

chiarimenti”.<br />

L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate ha fornito ulteriori chiarimenti in merito<br />

all’ambito soggettivo <strong>di</strong> applicazione <strong>del</strong> cosiddetto “scudo<br />

fiscale” .<br />

Si tratta, in particolare, dei lavoratori <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> ruolo pubblici<br />

in servizio all’estero, dei lavoratori transfrontalieri e dei<br />

<strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> imprese multinazionali, che detengono all’estero<br />

depositi e/o conti correnti ai fini <strong>del</strong>l’accre<strong>di</strong>to <strong>del</strong>lo stipen<strong>di</strong>o<br />

o degli altri emolumenti derivanti dalla propria attività<br />

lavorativa ivi svolta.<br />

Partendo dal presupposto che la <strong>di</strong>sciplina sull’emersione <strong>del</strong>le<br />

attività detenute all’estero è applicabile a coloro che violano le<br />

<strong>di</strong>sposizioni sul monitoraggio fiscale nei perio<strong>di</strong> d’imposta in<br />

cui si è residenti in Italia, l’amministrazione finanziaria è intervenuta<br />

a chiarire se i suddetti soggetti siano o meno esonerati<br />

dal rispetto degli oneri su tale monitoraggio.<br />

A tal fine è necessario <strong>di</strong>stinguere tra lavoratori la cui residenza<br />

fiscale in Italia è determinata ex lege, in forza <strong>di</strong> una presunzione<br />

assoluta che prescinde dalla ricorrenza o meno dei<br />

requisiti <strong>di</strong> territorialità richiesti dall’art. 2 <strong>del</strong> Tuir ed i lavoratori<br />

per i quali non opera tale presunzione.<br />

I primi, in cui lo status <strong>di</strong> residente fiscale in Italia è stabilito<br />

in<strong>di</strong>pendentemente dalla circostanza che nel territorio <strong>del</strong>lo<br />

Stato il contribuente abbia mantenuto il centro principale dei<br />

suoi affari ed interessi e dalla iscrizione all’anagrafe dei citta<strong>di</strong>ni<br />

italiani residenti all’estero, sono esonerati dagli obblighi<br />

inerenti il monitoraggio fiscale limitatamente alle <strong>di</strong>sponibilità<br />

detenute all’estero me<strong>di</strong>ante l’accre<strong>di</strong>to degli stipen<strong>di</strong> od altri<br />

emolumenti derivanti da tali attività lavorative.<br />

Un esempio è dato dai <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> ruolo pubblici che risiedono<br />

all’estero per motivi <strong>di</strong> lavoro, per i quali sia prevista la<br />

notifica alle autorità locali ai sensi <strong>del</strong>le convenzioni <strong>di</strong> Vienna<br />

sulle relazioni <strong>di</strong>plomatiche e sulle relazioni consolari, rispettivamente<br />

<strong>del</strong> 1961 e <strong>del</strong> 1963, ratificate con L 9 agosto<br />

1967, n. 804, e che, in virtù <strong>del</strong>l’art. 1, comma 9, lett. b),<br />

<strong>del</strong>la L. 27 ottobre 1988, n. 470, mantengono ai fini fiscali la<br />

residenza in Italia non essendo iscritti all’Aire.<br />

L’esonero <strong>di</strong> cui sopra permane fintanto che il lavoratore presta<br />

la propria attività all’estero e viene meno al rientro in Italia<br />

<strong>del</strong> <strong>di</strong>pendente, qualora questi mantenga, per qualsiasi motivo,<br />

le suddette <strong>di</strong>sponibilità all’estero.<br />

Devono, invece, adempiere gli obblighi sul monitoraggio<br />

fiscale i lavoratori all’estero, per i quali non sussiste una specifica<br />

<strong>di</strong>sposizione normativa che determini la residenza fiscale<br />

in Italia per presunzione assoluta.<br />

In caso <strong>di</strong> inadempienza i soggetti potranno regolarizzare la<br />

propria posizione fiscale in riferimento agi anni pregressi,<br />

presentando la <strong>di</strong>chiarazione dei red<strong>di</strong>ti integrativa relativamente<br />

al periodo d’imposta 2008 ed in<strong>di</strong>cando nel modulo<br />

RW, Sez. II, la consistenza <strong>del</strong> deposito e/o conto corrente al<br />

termine <strong>del</strong> medesimo anno.<br />

A tali soggetti è applicabile un trattamento sanzionatorio age-<br />

66


Tributario<br />

gennaio 2010<br />

Imposte <strong>di</strong>rette<br />

volato e consistente nel solo pagamento <strong>del</strong>la sanzione in<br />

misura fissa <strong>di</strong> cui all’art. 8, comma 1, ultimo periodo, <strong>del</strong><br />

Dlgs n. 471/1997. Inoltre, ricorrendone i presupposti, il contribuente<br />

potrà avvalersi, nel presentare la <strong>di</strong>chiarazione integrativa,<br />

<strong>del</strong>l’istituto <strong>del</strong> ravve<strong>di</strong>mento operoso.<br />

L’attenuazione <strong>del</strong> trattamento sanzionatorio sopra descritto è<br />

altresì applicabile ai <strong>di</strong>pendenti pubblici che hanno prestato la<br />

propria attività lavorativa all’estero e che sono rientrati in<br />

Italia entro il 31 <strong>di</strong>cembre 2008, mantenendo le proprie<br />

<strong>di</strong>sponibilità all’estero.<br />

Versamento ridotto<br />

acconto Irpef<br />

Decreto legge n. 168<br />

<strong>del</strong> 23 novembre 2009<br />

Sulla Gazzetta ufficiale n. 274 <strong>del</strong> 24 novembre 2009 è stato<br />

pubblicato il decreto legge 23 novembre 2009 n. 168 recante:<br />

“Disposizioni urgenti in materia <strong>di</strong> acconti <strong>di</strong> imposta, nonché<br />

<strong>di</strong> trasferimenti erariali ai comuni”.<br />

Con il provve<strong>di</strong>mento in esame a decorrere dal giorno 24<br />

novembre c.a. è entrata in vigore la <strong>di</strong>sposizione concernente<br />

la riduzione pari al 20% <strong>del</strong> versamento <strong>del</strong>l’acconto Irpef<br />

2009, in scadenza il prossimo 30 novembre c.a.<br />

Differimento <strong>del</strong> versamento <strong>di</strong> acconti<br />

Il versamento <strong>di</strong> venti punti percentuali <strong>del</strong>l’acconto <strong>del</strong>l’imposta<br />

sul red<strong>di</strong>to <strong>del</strong>le persone fisiche dovuto per il periodo d’imposta<br />

2009 è <strong>di</strong>fferito, nei limiti <strong>di</strong> quanto dovuto a saldo, alla data <strong>di</strong><br />

versamento, per il medesimo periodo <strong>di</strong> imposta, <strong>del</strong> saldo.<br />

Ai contribuenti che alla data <strong>del</strong> 24 novembre 2009 hanno<br />

già provveduto al pagamento <strong>del</strong>l’acconto senza avvalersi <strong>del</strong><br />

suddetto <strong>di</strong>fferimento compete un cre<strong>di</strong>to d’imposta in misura<br />

corrispondente, da utilizzare in compensazione.<br />

Per i soggetti che si sono avvalsi <strong>del</strong>l’assistenza fiscale, i sostituti<br />

d’imposta trattengono l’acconto, tenendo conto <strong>del</strong> <strong>di</strong>fferimento<br />

sopra illustrato.<br />

I sostituti d’imposta che non hanno tenuto conto <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>fferimento<br />

restituiscono le maggiori somme trattenute nell’ambito<br />

<strong>del</strong>la retribuzione <strong>del</strong> mese <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre. Le somme restituite<br />

possono essere scomputate dal sostituto d’imposta.<br />

Incentivi economici<br />

a favore degli studenti<br />

meritevoli<br />

Risoluzione n. 280/E<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate<br />

<strong>del</strong> 25 novembre 2009<br />

L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate ha pubblicato la risoluzione n. 280/E<br />

datata 25 novembre 2009, recante: “Incentivi economici a<br />

favore degli studenti meritevoli erogati in base al Dlgs 29<br />

<strong>di</strong>cembre 2007, n. 262”.<br />

Con il provve<strong>di</strong>mento in esame, l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate ha<br />

mo<strong>di</strong>ficato l’interpretazione emessa con la precedente risoluzione<br />

n. 156 <strong>del</strong> 12 giugno 2009, in merito agli incentivi economici<br />

per gli studenti meritevoli <strong>di</strong> cui al Dlgs n. 262/2007.<br />

Con il precedente documento <strong>di</strong> prassi l’amministrazione<br />

finanziaria aveva ritenuto i riconoscimenti economici attribuiti<br />

agli studenti meritevoli in base al Dlgs n. 262/2007, quali<br />

red<strong>di</strong>ti assimilati a quelli <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>pendente, ai sensi <strong>del</strong>l’art.<br />

50, comma1, lett. c), <strong>del</strong> Tuir.<br />

Questa <strong>di</strong>sposizione attribuisce, infatti, rilevanza red<strong>di</strong>tuale,<br />

con conseguente tassazione, alle “somme da chiunque corrisposte<br />

a titolo <strong>di</strong> borsa <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o <strong>di</strong> assegno, premio o sussi<strong>di</strong>o<br />

per fini <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o <strong>di</strong> addestramento professionale se il<br />

beneficiario non è legato da rapporti <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>pendente nei<br />

confronti <strong>del</strong> soggetto erogante”.<br />

La nuova risoluzione, invece, mette in luce come gli incentivi<br />

economici, previsti dal citato Dlgs n. 262 <strong>del</strong> 2007, non siano<br />

finalizzati alla frequenza <strong>di</strong> corsi <strong>di</strong> istruzione.<br />

Gli stessi perseguono, infatti, in senso generico e, quin<strong>di</strong>,<br />

senza una precisa in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>l’attività scolastica o formativa<br />

cui lo studente è tenuto a partecipare, lo scopo <strong>di</strong> interesse<br />

generale <strong>di</strong> stimolare gli studenti che frequentano le<br />

scuole <strong>di</strong> istruzione secondaria a conseguire una formazione<br />

culturale e professionale <strong>di</strong> livello più elevato, nell’ambito <strong>di</strong><br />

una qualificata offerta formativa.<br />

Sulla base <strong>di</strong> tali considerazioni l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate non<br />

ha ritenuto i benefici in esame riconducibili né all’art. 50,<br />

comma 1, lett. c), <strong>del</strong> Tuir, né in alcuna <strong>del</strong>le categorie red<strong>di</strong>tuali<br />

in<strong>di</strong>viduate dall’art. 6 <strong>del</strong> medesimo Tuir.<br />

Pertanto, gli stessi non assumono rilevanza né ai fini <strong>del</strong>la tassazione<br />

né ai fini degli adempimenti <strong>del</strong> sostituto d’imposta.<br />

TRIBUTARIO<br />

67


Tributario<br />

Programma <strong>del</strong>le revisioni<br />

degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore<br />

applicabili a partire<br />

dal periodo d’imposta 2010<br />

Provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate<br />

<strong>del</strong> 7 ottobre 2009<br />

L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate ha pubblicato il provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong><br />

<strong>di</strong>rettore datato 7 ottobre 2009 recante: “Programma <strong>del</strong>le<br />

revisioni degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore applicabili a partire dal periodo<br />

<strong>di</strong> imposta 2010”.<br />

Con il provve<strong>di</strong>mento in esame è stato approvato il programma<br />

<strong>di</strong> revisione <strong>di</strong> 68 stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore, applicabili a decorrere<br />

dal periodo d’imposta 2010.<br />

La revisione, che coinvolge stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore la cui precedente<br />

evoluzione risale al periodo <strong>di</strong> imposta 2007, riguarda, in<br />

particolare:<br />

* 21 stu<strong>di</strong> relativi ad attività economiche <strong>del</strong> settore <strong>del</strong>le<br />

manifatture;<br />

* 20 stu<strong>di</strong> relativi ad attività economiche <strong>del</strong> settore dei servizi;<br />

* 6 stu<strong>di</strong> relativi ad attività professionali;<br />

* 21 stu<strong>di</strong> relativi ad attività economiche <strong>del</strong> settore <strong>del</strong> commercio.<br />

Con tale provve<strong>di</strong>mento viene data attuazione a quanto <strong>di</strong>sposto<br />

dall’art. 10-bis, comma 1, ultimo periodo, <strong>del</strong>la L 8 maggio<br />

1998, n. 146, che ha introdotto, nel processo <strong>di</strong> costruzione<br />

degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore, l’obbligatorietà <strong>del</strong>la revisione.<br />

Tale obbligo <strong>di</strong> revisione, stabilito ogni tre anni dalla data <strong>di</strong><br />

entrata in vigore <strong>del</strong>lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> settore ovvero dalla data <strong>del</strong>la<br />

sua ultima revisione, deve essere sottoposto ad approvazione<br />

dopo aver acquisito il parere <strong>del</strong>la commissione degli esperti,<br />

istituita ai sensi <strong>del</strong>l’art. 10, comma 7, <strong>del</strong>la medesima L n.<br />

146/1998.<br />

Al riguardo, si ricorda che il programma <strong>di</strong> revisione è stato<br />

sottoposto, nella seduta <strong>del</strong> 16 settembre 2009, all’esame<br />

<strong>del</strong>la commissione degli esperti, che ha espresso, all’unanimità,<br />

parere favorevole.<br />

La finalità <strong>del</strong>la revisione degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore è quella <strong>di</strong> mantenere<br />

la rappresentatività degli stessi rispetto alla realtà economica<br />

cui si riferiscono.<br />

Gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore costituiscono, infatti, uno strumento in<br />

grado <strong>di</strong> determinare i ricavi o compensi “potenziali” <strong>del</strong>le<br />

gennaio 2010<br />

Imposte <strong>di</strong>rette e in<strong>di</strong>rette<br />

imprese e dei lavoratori autonomi all’interno dei singoli settori<br />

economici, considerando le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> operatività degli<br />

stessi e tenendo conto, oltre che <strong>del</strong>le variabili <strong>di</strong> natura contabile,<br />

anche:<br />

* <strong>del</strong>le variabili strutturali interne (ad esempio, il processo produttivo,<br />

l’area <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, l’ubicazione);<br />

* <strong>del</strong>le variabili strutturali esterne all’impresa o all’attività professionale<br />

(ad esempio, andamento <strong>del</strong>la domanda, livello dei<br />

prezzi, concorrenza).<br />

Nel processo <strong>di</strong> elaborazione degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore, oltre alle<br />

variabili <strong>di</strong> natura contabile ed a quelle <strong>di</strong> natura strutturale,<br />

vengono prese in considerazione anche le caratteristiche <strong>del</strong>l’area<br />

territoriale in cui l’impresa od il professionista svolge la<br />

propria attività, in termini <strong>di</strong>:<br />

* livello dei prezzi;<br />

* con<strong>di</strong>zioni e modalità operative;<br />

* infrastrutture esistenti ed utilizzabili;<br />

* capacità <strong>di</strong> spesa;<br />

* tipologia dei fabbisogni;<br />

* capacità <strong>di</strong> attrazione e domanda indotta.<br />

L’attività <strong>di</strong> revisione <strong>del</strong>lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> settore garantisce che lo<br />

stesso mantenga la sua caratteristica <strong>di</strong> strumento in grado <strong>di</strong><br />

cogliere la capacità <strong>di</strong> un’impresa o <strong>di</strong> un professionista <strong>di</strong><br />

produrre ricavi o compensi e, in tal modo, <strong>di</strong> capire i cambiamenti<br />

dei settori economici interessati dagli stu<strong>di</strong>.<br />

Il provve<strong>di</strong>mento in esame, che riporta l’elenco degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

settore da sottoporre a revisione e le relative attività economiche,<br />

consente ai contribuenti, cui si applica tale strumento <strong>di</strong><br />

accertamento, <strong>di</strong> conoscere, tempestivamente, gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore<br />

coinvolti dal processo <strong>di</strong> revisione.<br />

In particolare, tra gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore coinvolti nel processo <strong>di</strong><br />

revisione ne sono presenti alcuni che, in passato, sono stati<br />

interessati da importanti interventi da parte <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le<br />

Entrate, come, ad esempio, quelli <strong>del</strong> comparto manifatturiero<br />

<strong>del</strong> tessile, <strong>del</strong>l’abbigliamento e <strong>del</strong>le calzature.<br />

Per il commercio si segnala lo stu<strong>di</strong>o UM04U (relativo alle farmacie),<br />

mentre, per i servizi lo stu<strong>di</strong>o UG44U (relativo agli<br />

alberghi ed agli affittacamere), lo stu<strong>di</strong>o UG61 (relativo agli<br />

interme<strong>di</strong>ari <strong>del</strong> commercio), e lo stu<strong>di</strong>o UG74U (relativo ai<br />

fotografi). In particolare, la prossima versione <strong>di</strong> quest’ultimo<br />

stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> settore si applicherà, anche, ai contribuenti che, nel<br />

periodo d’imposta 2010, avranno svolto l’attività <strong>di</strong> fotoreporter.<br />

Infine, come precisato nel provve<strong>di</strong>mento in esame, “al termine<br />

<strong>del</strong>le elaborazioni potrebbero anche essere previsti, ove ne<br />

emerga l’opportunità nel corso <strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong> revisione, accorpamenti<br />

tra stu<strong>di</strong>”.<br />

68


Tributario<br />

Trasmissione telematica<br />

degli esiti<br />

<strong>del</strong> controllo automatizzato<br />

Provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate<br />

<strong>del</strong> 3 novembre 2009<br />

gennaio 2010<br />

Varie<br />

L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate ha <strong>di</strong>ramato il provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong><br />

<strong>di</strong>rettore datato 3 novembre 2009 recante: “Contenuto,<br />

modalità e termini <strong>del</strong>la risposta telematica ai sensi <strong>del</strong>l’articolo<br />

2-bis <strong>del</strong> decreto legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito,<br />

con mo<strong>di</strong>ficazioni, dalla legge 2 <strong>di</strong>cembre 2005, n. 248<br />

e successive mo<strong>di</strong>ficazioni”.<br />

È prevista la possibilità <strong>di</strong> trasmettere gli esiti <strong>del</strong> controllo<br />

automatizzato, me<strong>di</strong>ante avviso telematico, agli interme<strong>di</strong>ari,<br />

che hanno curato la trasmissione <strong>del</strong>la relativa <strong>di</strong>chiarazione.<br />

L’invio <strong>del</strong>l’avviso telematico è subor<strong>di</strong>nato ad espressa manifestazione<br />

<strong>di</strong> volontà da parte <strong>del</strong> contribuente che, in sede <strong>di</strong><br />

presentazione <strong>del</strong>la <strong>di</strong>chiarazione dovrà barrare le caselle <strong>di</strong><br />

opzione “Invio avviso telematico all’interme<strong>di</strong>ario” e<br />

“Ricezione avviso telematico” da parte <strong>del</strong>la stesso.<br />

Tale modalità presenta vantaggi sia per l’interme<strong>di</strong>ario che<br />

per il contribuente: il primo potrà così gestire tutto il ciclo <strong>del</strong>le<br />

attività connesse alla <strong>di</strong>chiarazione, il secondo potrà godere<br />

<strong>di</strong> un termine più ampio per regolarizzare la propria posizione<br />

ed allo stesso tempo fare a meno <strong>di</strong> rivolgersi ai servizi <strong>di</strong><br />

assistenza <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate.<br />

Gli esiti dei controlli automatizzati, effettuati ai sensi <strong>del</strong>l’art.<br />

36-bis <strong>del</strong> Dpr n. 600/1973 e <strong>del</strong>l’art. 54-bis <strong>del</strong> Dpr n.<br />

633/1972, devono essere portati a conoscenza <strong>del</strong> contribuente<br />

da parte <strong>del</strong> soggetto incaricato <strong>del</strong>la trasmissione telematica<br />

entro trenta giorni dal momento in cui l’avviso è a lui<br />

reso <strong>di</strong>sponibile nell’applicazione Entratel.<br />

È onere <strong>del</strong> soggetto incaricato alla trasmissione telematica<br />

<strong>del</strong>la <strong>di</strong>chiarazione segnalare all’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate le<br />

cause <strong>di</strong> sopravvenuta impossibilità alla gestione degli avvisi.<br />

La segnalazione andrà effettuata entro trenta giorni dalla ricezione<br />

dei file contenente gli avvisi.<br />

In tale ipotesi, l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate provvederà ad inviare<br />

<strong>di</strong>rettamente al contribuente la comunicazione degli esiti <strong>del</strong><br />

controllo automatizzato <strong>del</strong>la <strong>di</strong>chiarazione me<strong>di</strong>ante l’or<strong>di</strong>nario<br />

servizio <strong>di</strong> posta raccomandata.<br />

L’amministrazione finanziaria in<strong>di</strong>vidua le cause <strong>di</strong> impossibilità<br />

oggettiva in:<br />

* cessazione <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> assistenza con il contribuente;<br />

* impossibilità a reperire il contribuente;<br />

* altre situazioni rilevanti che impe<strong>di</strong>scono la gestione <strong>del</strong>l’avviso<br />

telematico.<br />

Gli uffici <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate verificano l’effettiva sussistenza<br />

<strong>del</strong>le suddette cause e, nei casi <strong>di</strong> gravi, ripetuti ed<br />

immotivati rifiuti alla gestione degli avvisi, provvedono a revocare<br />

l’abilitazione al servizio Entratel agli interme<strong>di</strong>ari.<br />

Resta salva per l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate la facoltà <strong>di</strong> provvedere<br />

all’invio <strong>del</strong>la comunicazione degli esiti <strong>del</strong> controllo automatizzato<br />

<strong>di</strong>rettamente al contribuente, in luogo <strong>del</strong>la trasmissione<br />

telematica <strong>del</strong>l’avviso al soggetto incaricato, qualora<br />

tale evenienza si dovesse rendere necessaria per particolari<br />

tipologie <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazioni.<br />

Mo<strong>di</strong>fiche al mo<strong>del</strong>lo<br />

<strong>di</strong> quietanza<br />

dei versamenti eseguiti<br />

con modalità telematiche<br />

me<strong>di</strong>ante mo<strong>del</strong>lo F24<br />

Provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate<br />

<strong>del</strong> 25 novembre 2009<br />

L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate ha <strong>di</strong>ramato il provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong><br />

<strong>di</strong>rettore datato 25 novembre 2009, recante: “Approvazione<br />

<strong>del</strong>le mo<strong>di</strong>fiche al mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> quietanza dei versamenti eseguiti<br />

con modalità telematiche me<strong>di</strong>ante mo<strong>del</strong>lo F24”.<br />

È stato mo<strong>di</strong>ficato il mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> quietanza dei versamenti eseguiti<br />

con modalità telematiche me<strong>di</strong>ante mo<strong>del</strong>lo F24.<br />

La nuova versione <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo recepisce i cambiamenti apportati<br />

al mo<strong>del</strong>lo “F24 Iva immatricolazione auto Ue”, <strong>di</strong>ventato,<br />

ora, mo<strong>del</strong>lo “F24 Versamenti con elementi identificativi”.<br />

Il nuovo mo<strong>del</strong>lo può essere utilizzato per eseguire specifici<br />

versamenti che richiedono dati che non possono essere inseriti<br />

nel mo<strong>del</strong>lo F24 or<strong>di</strong>nario.<br />

Il provve<strong>di</strong>mento in esame, quin<strong>di</strong>, apporta <strong>del</strong>le mo<strong>di</strong>fiche al<br />

mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> quietanza.<br />

In particolare, approva una nuova “legenda” contenente alcuni<br />

campi rivisitati in base a quanto pre<strong>di</strong>sposto per il nuovo<br />

mo<strong>del</strong>lo “F24 Versamenti con elementi identificativi”.<br />

Il nuovo mo<strong>del</strong>lo è imme<strong>di</strong>atamente operativo per le quietanze<br />

relative ai versamenti tramite i canali telematici <strong>del</strong>le<br />

Entrate; per quelli, invece, eseguiti attraverso i servizi on-line<br />

<strong>di</strong> banche e Poste italiane spa, saranno effettive a partire dal<br />

prossimo 11 gennaio 2010.<br />

Ricor<strong>di</strong>amo, infine, che il sistema <strong>del</strong>le quietanze telematiche<br />

attestanti l’esito positivo <strong>del</strong> versamento on-line con il mo<strong>del</strong>lo<br />

F24 è stato introdotto, con il provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate <strong>del</strong> 2 agosto 2007, nell’ambito <strong>di</strong> un<br />

più ampio processo <strong>di</strong> informatizzazione dei servizi fiscali.<br />

Tale nuovo sistema, infatti, ha sostituto l’invio postale <strong>del</strong>la ricevuta<br />

<strong>di</strong> conferma per ogni versamento telematico effettuato.<br />

TRIBUTARIO<br />

69


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Legale<br />

gennaio 2010<br />

In primo piano<br />

In<strong>di</strong>ce<br />

IN PRIMO PIANO<br />

Deliberazione 28 ottobre 2009, n.<br />

10397 - Modalità per l’in<strong>di</strong>viduazione<br />

degli ambiti territoriali “Distretti <strong>del</strong><br />

commercio”, ai sensi <strong>del</strong>l’articolo 4 bis<br />

<strong>del</strong>la legge regionale n. 14/1999 . . . .<br />

LEGGI E PROVVEDIMENTI<br />

Disciplina <strong>del</strong> commercio<br />

Conversione in legge, con<br />

mo<strong>di</strong>ficazioni, <strong>del</strong> decreto legge 25<br />

settembre 2009, n. 135 recante<br />

<strong>di</strong>sposizioni urgenti per l’attuazione <strong>di</strong><br />

obblighi comunitari e per l’esecuzione<br />

<strong>di</strong> sentenze <strong>del</strong>la Corte <strong>di</strong> giustizia<br />

<strong>del</strong>le comunità europee (c.d. “decreto<br />

salva-infrazioni”).. . . . . . . . . . . . . . . .<br />

Disciplina igienico-sanitaria<br />

Integratori alimentari, prodotti destinati<br />

ad un’alimentazione particolare e<br />

alimenti ad<strong>di</strong>zionati <strong>di</strong> vitamine e<br />

minerali. Circolare 5/11/2009. . . . . .<br />

VARIE<br />

Novità dall’<strong>Unione</strong> Europea e dal<br />

Parlamento italiano . . . . . . . . . . . . . .<br />

IN<br />

PRIMO<br />

PIANO<br />

Pag. 71<br />

Pag. 72<br />

Pag. 74<br />

Pag. 79<br />

Deliberazione<br />

n. 10397<br />

<strong>del</strong> 28 ottobre 2009<br />

Modalità<br />

per l’in<strong>di</strong>viduazione<br />

degli ambiti territoriali<br />

“Distretti <strong>del</strong> commercio”<br />

Articolo 4 bis<br />

<strong>del</strong>la legge regionale n. 14/1999<br />

Si informa che la Regione Lombar<strong>di</strong>a con la<br />

Dgr n. 10397 <strong>del</strong> 2009 ha approvato, ai sensi<br />

<strong>del</strong>l’articolo 4 bis <strong>del</strong>la Lr n. 14/1999, i criteri<br />

per l’in<strong>di</strong>viduazione degli ambiti territoriali<br />

denominati “Distretti <strong>del</strong> commercio”.<br />

Nello specifico la <strong>del</strong>iberazione in oggetto, in<br />

via generale, definisce “Distretto <strong>del</strong><br />

commercio” l’ambito <strong>di</strong> livello,<br />

infracomunale, comunale o sovra comunale,<br />

nel quale i citta<strong>di</strong>ni, le imprese e le formazioni<br />

sociali liberamente aggregati sono in grado <strong>di</strong><br />

fare <strong>del</strong> commercio il fattore <strong>di</strong> integrazione e<br />

valorizzazione <strong>di</strong> tutte le risorse <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spone<br />

il territorio, per accrescerne l’attrattività,<br />

rigenerare il tessuto urbano e sostenere<br />

la competitività <strong>del</strong>le sue polarità<br />

commerciali.<br />

<br />

I Distretti <strong>del</strong> commercio a seconda <strong>del</strong>l’ambito <strong>di</strong> livello vengono,<br />

quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong>stinti tra:<br />

- Distretti urbani <strong>del</strong> commercio se sono costituititi sul territorio<br />

<strong>di</strong> un unico comune (Duc) (a tal riguardo si puntualizzare che<br />

sul territorio <strong>del</strong> comune capoluogo <strong>di</strong> Regione e dei comuni<br />

capoluogo <strong>di</strong> provincia possono essere costituiti esclusivamente<br />

i Duc);<br />

- Distretti <strong>di</strong>ffusi <strong>di</strong> rilevanza intercomunale se sono costituti sul<br />

territorio <strong>di</strong> più comuni (Did).<br />

Modalità <strong>di</strong> riconoscimento<br />

Il riconoscimento formale dei <strong>di</strong>stretti <strong>del</strong> commercio, in base<br />

alle sopracitate categorie (Duc o Did), è richiesto dai comuni<br />

singoli o associati, anche su segnalazione <strong>del</strong>le associazioni<br />

maggiormente rappresentative per il settore <strong>del</strong> commercio a<br />

livello provinciale ai sensi <strong>del</strong>la legge n. 580/1993, alla<br />

Direzione generale commercio <strong>del</strong>la Regione Lombar<strong>di</strong>a.<br />

Per l’accoglimento <strong>del</strong>la suddetta richiesta <strong>di</strong> riconoscimento<br />

è, comunque, necessario che negli ambiti territoriale sussistano<br />

i seguenti elementi:<br />

a) <strong>di</strong>mensionamento e posizionamento territoriale<br />

- Nel comune capoluogo <strong>di</strong> Regione e nei comuni capoluogo<br />

<strong>di</strong> provincia il <strong>di</strong>stretto (in questo caso solo Duc) può coincidere<br />

con una porzione <strong>di</strong> città riconoscibile ed in<strong>di</strong>viduabile<br />

che presenta potenzialità <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong> crescita. Tale porzione<br />

<strong>di</strong> città non necessariamente deve coincidere con il centro<br />

storico o con il centro geografico <strong>del</strong>la città, in quanto possono<br />

essere in<strong>di</strong>viduati come <strong>di</strong>stretti aree, più o meno estese,<br />

sia centrali che periferiche, che risultino potenzialmente competitive<br />

dal punto <strong>di</strong> vista commerciale. È importante evidenziare,<br />

altresì, che ciascun capoluogo può identificare anche<br />

una pluralità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong>stinti tra loro;<br />

- Nei comuni con popolazione uguale o superiore a 15mila<br />

abitanti, <strong>di</strong>versi dai capoluoghi <strong>di</strong> provincia, la richiesta <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto può essere presentata singolarmente,<br />

con le modalità <strong>di</strong> cui al precedente caso, o in aggregazione<br />

con altri comuni;<br />

- Nei comuni con popolazione inferiore a 15mila abitanti la<br />

richiesta <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto deve essere presentata<br />

in aggregazione da almeno tre comuni anche non confinanti<br />

tra loro, purché sussista contiguità territoriale tra gli stessi.<br />

I comuni singoli o associati che richiedono l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong><br />

LEGALE<br />

71


Legale<br />

gennaio 2010<br />

In primo piano<br />

<strong>di</strong>stretto devono, dunque, ricercare il migliore <strong>di</strong>mensionamento<br />

dal punto <strong>di</strong> vista territoriale con attenzione specifica al<br />

tipo <strong>di</strong> attrattività che essi svolgono in base alla specifica rilevanza<br />

demografica.<br />

In particolare i comuni, ai fini <strong>del</strong> posizionamento <strong>del</strong>l’ambito<br />

territoriale <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto, considerano la presenza <strong>di</strong>:<br />

- addensamenti <strong>di</strong> esercizi commerciali anche integrati con<br />

altri settori economici (artigianato, ricettività, servizi ecc...);<br />

- attività commerciali storicamente presenti nell’area ed<br />

espressione <strong>del</strong>le tipicità locali;<br />

- elementi <strong>di</strong> attrattività <strong>del</strong> territorio (riferimenti culturali, turistici<br />

ecc.) <strong>di</strong> rilievo comunale o sovracomunale;<br />

- accessibilità e sviluppo <strong>di</strong> mobilità sostenibile (trasporto pubblico,<br />

parcheggi per auto, cicli e motocicli, infrastrutture per la<br />

mobilità dolce, isole pedonali, aree de<strong>di</strong>cate al carico e scarico<br />

<strong>del</strong>le merci ecc....);<br />

- qualità urbana (arredo urbano, aree ver<strong>di</strong>, segnaletica, pulizia,<br />

sicurezza ecc..);<br />

- offerta servizi (animazione/eventi, attività culturali e <strong>di</strong><br />

intrattenimento, presenza <strong>di</strong> bar e ristoranti, quantità e qualità<br />

<strong>del</strong> servizio commerciale ecc...);<br />

- potenzialità e sviluppo <strong>di</strong> crescita.<br />

b) Accordo obbligatorio dei soggetti interessati<br />

Per l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto è necessario l’accordo preventivo<br />

dei comuni, singoli o associati, con le associazioni<br />

impren<strong>di</strong>toriali <strong>del</strong> commercio maggiormente rappresentative<br />

a livello provinciale ai sensi <strong>del</strong>la legge n. 580/1993, sentite<br />

le organizzazioni maggiormente rappresentative dei consumatori.<br />

A tal proposito è richiesta la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un accordo <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stretto quale strumento con cui i <strong>di</strong>versi soggetti interessati<br />

stabiliscono il ruolo e gli impegni <strong>di</strong> ognuno coor<strong>di</strong>nando i<br />

rispettivi interventi per il raggiungimento degli obiettivi in<strong>di</strong>viduati<br />

dal relativo programma.<br />

c) Capacità <strong>di</strong> governance <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto<br />

I comuni singoli o associati devono <strong>di</strong>mostrare la capacità dei<br />

soggetti interessati <strong>di</strong> utilizzare la leva <strong>del</strong> commercio quale<br />

elemento <strong>di</strong> integrazione e valorizzazione <strong>del</strong>le risorse presenti<br />

nell’ambito territoriale <strong>di</strong> riferimento, per migliorare l’attrattività<br />

complessiva, rigenerare il tessuto urbano e sostenere<br />

la competitività nelle sue polarità commerciali.<br />

A tal fine è, quin<strong>di</strong>, richiesta:<br />

- la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un analitico programma <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto;<br />

- la previsione dei soggetti responsabili, in via continuativa,<br />

<strong>del</strong>l’avvio e sviluppo <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto, nonché <strong>del</strong>la gestione <strong>del</strong>le<br />

azioni in<strong>di</strong>viduate nel suddetto programma.<br />

Revoca <strong>del</strong> riconoscimento<br />

I comuni interessati, <strong>di</strong> norma ogni 3 anni, forniscono alla<br />

<strong>di</strong>rezione generale regionale competente in materia <strong>di</strong> commercio,<br />

le informazioni riguardanti la permanenza dei requisiti<br />

che hanno consentito l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto, nonché<br />

quelle riguardanti le attività svolte ed i risultati conseguiti.<br />

Il <strong>di</strong>rettore generale <strong>del</strong>la Direzione regionale competente in<br />

materia <strong>di</strong> commercio procede alla revoca <strong>del</strong> provve<strong>di</strong>mento<br />

con cui ha in<strong>di</strong>viduato il <strong>di</strong>stretto <strong>del</strong> commercio nel caso in cui<br />

sia accertato il venir meno dei requisiti.<br />

Disposizioni transitorie e prima applicazione<br />

Il <strong>di</strong>rettore generale <strong>del</strong>la Direzione competente in materia <strong>di</strong><br />

commercio, in sede <strong>di</strong> prima applicazione <strong>del</strong>la <strong>del</strong>iberazione<br />

in oggetto, iscrive d’ufficio all’elenco dei <strong>di</strong>stretti, appositamente<br />

costituito dalla giunta regionale e <strong>di</strong>stinto in due sezioni<br />

(Duc o Did), i <strong>di</strong>stretti che abbiano concorso con esito positivo<br />

ai ban<strong>di</strong> <strong>di</strong> finanziamento previsti con le Dgr n.<br />

7730/2008 e n. 9399/2009.<br />

Leggi e provve<strong>di</strong>menti<br />

Conversione in legge<br />

con mo<strong>di</strong>ficazioni<br />

<strong>del</strong> Dl n. 135<br />

<strong>del</strong> 25 settembre 2009<br />

Disposizioni urgenti<br />

per l’attuazione<br />

<strong>di</strong> obblighi comunitari<br />

e per l’esecuzione <strong>di</strong> sentenze<br />

<strong>del</strong>la Corte <strong>di</strong> giustizia<br />

“Decreto salva-infrazioni”<br />

Nella Gu n. 274 <strong>del</strong> 24.11.09, è stata pubblicata la legge 20<br />

novembre 2009, n. 166 <strong>di</strong> conversione <strong>del</strong> Dl 25.9.2009 n.<br />

135, <strong>di</strong> cui all’oggetto.<br />

Tale provve<strong>di</strong>mento, licenziato dalla Camera dei deputati con<br />

voto <strong>di</strong> fiducia lo scorso 19 novembre, ha subito, nel corso<br />

<strong>del</strong>l’iter <strong>di</strong> conversione alcune mo<strong>di</strong>ficazioni, <strong>di</strong> cui si riporta,<br />

<strong>di</strong> seguito, una breve illustrazione.<br />

Commercializzazione <strong>di</strong> elettrodomestici appartenenti alle<br />

classi energetiche inferiori rispetto alla classe A, nonché <strong>di</strong><br />

motori elettrici appartenenti alla classe 3, anche all’interno<br />

<strong>di</strong> apparati (art 3-quater)<br />

L’articolo introdotto in sede <strong>di</strong> conversione <strong>del</strong> decreto in commento<br />

si pone il fine <strong>di</strong> armonizzare la normativa italiana al<br />

contesto europeo relativo alle misure specifiche imposte per la<br />

progettazione ecocompatibile dei prodotti che consumano<br />

energia. A tal fine sono abrogate le seguenti <strong>di</strong>sposizioni:<br />

- art. 2, comma 162, terzo periodo <strong>del</strong>la legge 24.12.2007<br />

n. 244 che prevede il <strong>di</strong>vieto - a partire dal 1° gennaio 2010<br />

- <strong>di</strong> commercializzazione <strong>di</strong> elettrodomestici appartenenti alle<br />

classi energetiche inferiori rispetto alla classe A nonché <strong>di</strong><br />

motori elettrici appartenenti alla classe 3 anche all’interno <strong>di</strong><br />

apparati;<br />

- art. 2, comma 163, <strong>del</strong>la L 224/2007 che vieta - a partire<br />

72


Legale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi e provve<strong>di</strong>menti<br />

dal 1° gennaio 2011 - in tutto il territorio nazionale l’importazione,<br />

la <strong>di</strong>stribuzione e la ven<strong>di</strong>ta <strong>del</strong>le lampa<strong>di</strong>ne a incandescenza,<br />

nonché l’importazione, la <strong>di</strong>stribuzione e la ven<strong>di</strong>ta<br />

degli elettrodomestici privi <strong>di</strong> un <strong>di</strong>spositivo per interrompere<br />

completamente il collegamento alla rete elettrica.<br />

All’art. 3 quater <strong>del</strong> Dl 135/2009 viene previsto, che a decorrere<br />

dal 1° gennaio 2011, per tutte le lampa<strong>di</strong>ne ad incandescenza,<br />

e a decorrere dal 1 gennaio 2010 per tutti i motori<br />

elettrici e tutti gli elettrodomestici, le relative specifiche progettuali<br />

devono rispettare i requisiti minimi fissati dai regolamenti<br />

emanati dalla Commissione europea.<br />

In particolar modo, per l’immissione al consumo <strong>di</strong> lampade si<br />

ricorda che i regolamenti n. 244/2009 e n. 245/2009 - che<br />

prevedono <strong>di</strong>vieti nell’immissione al consumo, <strong>di</strong>fferenziati per<br />

tipologia <strong>di</strong> lampade - sono già <strong>di</strong>rettamente applicabili.<br />

Prodotti agricoli ed alimentari (art 16)<br />

Mo<strong>di</strong>ficando l’articolo 1 <strong>del</strong> decreto legislativo n. 297/2004,<br />

è stato ampliato - a livello generale - il concetto <strong>di</strong> “smarchiatura”<br />

<strong>di</strong> un prodotto Dop e Igp, inteso come possibilità <strong>di</strong> cancellare<br />

queste denominazioni qualificative e permettere la ven<strong>di</strong>ta<br />

<strong>del</strong> prodotto a prezzi più convenienti.<br />

Tale operazione non viene sanzionata nel caso in cui il soggetto<br />

immesso nel sistema <strong>di</strong> controllo sia stato autorizzato<br />

alla smarchiatura <strong>del</strong> prodotto dal Consorzio <strong>di</strong> tutela ovvero,<br />

in mancanza <strong>del</strong> provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> riconoscimento <strong>di</strong> detto<br />

Consorzio, dal ministero <strong>del</strong>le Politiche agricole alimentari e<br />

non abbia usufruito <strong>di</strong> contributi pubblici per il prodotto smarchiato.<br />

Viene rinviato ad apposito decreto <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong>le Politiche<br />

agricole, alimentari e forestali l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni<br />

e <strong>del</strong>le modalità relative all’operazione <strong>di</strong> smarchiatura.<br />

Utilizzo <strong>di</strong> dati personali a fini <strong>di</strong> marketing (art. 20-bis)<br />

La <strong>di</strong>sposizione introdotta dall’art. 20 bis è volta al superamento<br />

<strong>del</strong>la <strong>di</strong>sciplina introdotta dal decreto legge 207/08,<br />

per effetto <strong>del</strong>la quale i dati personali presenti nelle banche<br />

dati costituite sulla base <strong>di</strong> elenchi telefonici pubblici formati<br />

prima <strong>del</strong> 1° agosto 2005, possono essere lecitamente utilizzabili,<br />

per fini promozionali, sino al 31 <strong>di</strong>cembre 2009,<br />

anche in deroga alle norme sull’informativa e sul consenso,<br />

dai soli titolari <strong>del</strong> trattamento che abbiano provveduto a<br />

costituire dette banche dati prima <strong>del</strong> 1 agosto 2005.<br />

Sul punto era poi intervenuto il provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> Garante <strong>del</strong><br />

12 marzo 2009 contenente alcune prescrizioni che i titolari<br />

sopra citati dovevano adottare al fine <strong>di</strong> rendere il trattamento<br />

conforme alla normativa sulla protezione dei dati.<br />

Con il citato art. 20-bis:<br />

1. Viene introdotta una nuova <strong>di</strong>sciplina (art. 130, commi 3-<br />

bis, 3-ter e 3-quater, <strong>del</strong> Dlgs 196/03), in materia <strong>di</strong> comunicazioni<br />

indesiderate, per effetto <strong>del</strong>la quale, in deroga a<br />

quanto previsto dall’art. 129 <strong>del</strong> Dlgs 196/03 - relativo alle<br />

modalità <strong>di</strong> utilizzo dei dati personali tratti da elenchi <strong>di</strong> abbonati<br />

a <strong>di</strong>sposizione <strong>del</strong> pubblico, cartacei ed elettronici - il trattamento<br />

degli stessi me<strong>di</strong>ante l’uso <strong>del</strong> telefono, per finalità <strong>di</strong><br />

invio <strong>di</strong> materiale pubblicitario o <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>retta, o, per il<br />

compimento <strong>di</strong> ricerche <strong>di</strong> mercato, o, <strong>di</strong> comunicazione commerciale<br />

(cd telemarketing) è consentito nei confronti <strong>di</strong> chi<br />

non abbia esercitato il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> opposizione, con modalità<br />

semplificate e anche in via telematica, me<strong>di</strong>ante l’iscrizione<br />

<strong>del</strong>la numerazione <strong>del</strong>la quale è intestatario in un registro<br />

pubblico <strong>del</strong>le opposizioni.<br />

2. Si <strong>di</strong>spone che il registro sopra citato è istituito con regolamento<br />

da adottare con decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la<br />

Repubblica, previa <strong>del</strong>iberazione <strong>del</strong> Consiglio dei ministri,<br />

acquisito il parere <strong>del</strong> Consiglio <strong>di</strong> Stato, <strong>del</strong>le commissioni<br />

parlamentari competenti in materia e <strong>del</strong>l’Autorità per le<br />

garanzie nelle comunicazioni, secondo i seguenti principi<br />

generali:<br />

- attribuzione <strong>del</strong>l’istituzione e <strong>del</strong>la gestione <strong>del</strong> registro ad<br />

un soggetto pubblico competente in materia;<br />

- l’ente dovrà gestire il registro con il proprio personale, o,<br />

potrà affidarne la realizzazione e la gestione a terzi che se ne<br />

assumeranno interamente gli oneri finanziari e organizzativi<br />

me<strong>di</strong>ante contratto <strong>di</strong> servizio;<br />

- i soggetti che si avvalgono <strong>del</strong> registro dovranno corrispondere<br />

tariffe <strong>di</strong> accesso, determinate dal ministero <strong>del</strong>lo<br />

Sviluppo economico, basate sugli effettivi costi <strong>di</strong> funzionamento;<br />

- il registro dovrà consentire ad ogni utente <strong>di</strong> chiedere che sia<br />

iscritta la numerazione <strong>del</strong>la quale è intestatario, secondo<br />

modalità semplificate ed anche in via telematica o telefonica;<br />

- il registro non dovrà consentire il trasferimento dei dati presenti<br />

al suo interno e dovrà prevedere il tracciamento <strong>del</strong>le<br />

operazioni compiute e la conservazione dei dati relativi agli<br />

accessi;<br />

- dovranno essere <strong>di</strong>sciplinati tempi e modalità <strong>di</strong> iscrizione al<br />

registro, senza <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> settore <strong>di</strong> attività o <strong>di</strong> categoria<br />

merceologica e il relativo aggiornamento e periodo massimo<br />

<strong>di</strong> utilizzabilità dei dati verificati nel registro medesimo, prevedendo<br />

che l’iscrizione abbia durata indefinita e sia revocabile<br />

in qualunque momento, gratuitamente e me<strong>di</strong>ante strumenti<br />

<strong>di</strong> facile accesso;<br />

- previsione <strong>del</strong>l’obbligo, per chi effettua i trattamenti me<strong>di</strong>ante<br />

l’uso <strong>del</strong> telefono, per finalità <strong>di</strong> invio <strong>di</strong> materiale pubblicitario<br />

o <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>retta o per il compimento <strong>di</strong> ricerche <strong>di</strong><br />

mercato o <strong>di</strong> comunicazione commerciale (cd telemarketing)<br />

<strong>di</strong> garantire la presentazione <strong>del</strong>l’identificazione <strong>del</strong>la linea<br />

chiamante, <strong>di</strong> fornire all’utente idonee informative, in particolare<br />

sulla possibilità <strong>di</strong> iscriversi al registro per opporsi a futuri<br />

contatti;<br />

- previsione che l’iscrizione nel registro non precluda i trattamenti<br />

dei dati altrimenti acquisti e trattati nel rispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni<br />

sul consenso <strong>di</strong> cui agli artt. 23 e 24 Dlgs 196/03.<br />

3. La vigilanza e il controllo sull’organizzazione e il funzionamento<br />

<strong>del</strong> registro e sul trattamento dei dati sono attribuiti al<br />

Garante.<br />

4. Viene, inoltre, mo<strong>di</strong>ficato l’apparato sanzionatorio secondo<br />

le seguenti linee:<br />

- la sanzione amministrativa (art. 162, comma 2-bis <strong>del</strong><br />

Co<strong>di</strong>ce), introdotta dal Dl 207/08, applicabile in caso <strong>di</strong> trattamento<br />

<strong>di</strong> dati in violazione <strong>del</strong>le misure minime <strong>di</strong> sicurezza<br />

e <strong>di</strong> trattamento illecito <strong>di</strong> dati (senza consenso, relativi al traffico<br />

degli abbonati, all’ubicazione o a comunicazioni indesiderate)<br />

e che esclude il pagamento in misura ridotta per i trattamenti<br />

<strong>di</strong> dati in violazione <strong>del</strong>le misure minime <strong>di</strong> sicurezza,<br />

LEGALE<br />

73


Legale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi e provve<strong>di</strong>menti<br />

viene ridotta da 20 mila a 10 mila euro nella misura minima.<br />

Resta ferma la misura massima fissata a 120 mila euro;<br />

- la medesima sanzione viene applicata (art. 162, comma 2-<br />

quater, <strong>del</strong> Dlgs 196/03) per la violazione <strong>del</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> opposizione<br />

alle comunicazioni indesiderate <strong>di</strong> cui all’art. 130 <strong>del</strong><br />

Dlgs 196/03.<br />

5. Il registro <strong>di</strong> cui sopra dovrà essere istituito entro 6 mesi<br />

dalla data <strong>di</strong> entrata in vigore <strong>del</strong>la legge <strong>di</strong> conversione <strong>del</strong><br />

presente decreto. Fino al suddetto termine restano in vigore i<br />

provve<strong>di</strong>menti adottati dal Garante in attuazione <strong>del</strong>l’art. 129<br />

<strong>del</strong> Co<strong>di</strong>ce (Provv. <strong>del</strong> 12 marzo 2009) e, conseguentemente,<br />

il termine <strong>del</strong> 31 <strong>di</strong>cembre 2009 <strong>di</strong> cui all’art. 44 <strong>del</strong>la legge<br />

27 febbraio 2009, n. 14, <strong>di</strong> conversione, <strong>del</strong> decreto-legge<br />

207/08, viene sostituito con quello dei sei mesi successivi alla<br />

data <strong>di</strong> entrata in vigore <strong>del</strong>la legge <strong>di</strong> conversione <strong>del</strong> decreto-legge<br />

25 settembre 2009, n. 135.<br />

6. Viene, infine, mo<strong>di</strong>ficato l’art. 58 <strong>del</strong> Co<strong>di</strong>ce <strong>del</strong> consumo<br />

(Dlgs 206/05) prevedendo che l’impiego da parte <strong>di</strong> un professionista<br />

<strong>del</strong> telefono, <strong>del</strong>la posta elettronica, <strong>di</strong> sistemi automatizzati<br />

<strong>di</strong> chiamata senza l’intervento <strong>del</strong>l’operatore o <strong>di</strong> un<br />

fax, richiede il consenso preventivo <strong>del</strong> consumatore, fatta<br />

salva la <strong>di</strong>sciplina prevista dall’art. 130 , comma 3-bis, <strong>del</strong><br />

Co<strong>di</strong>ce in materia <strong>di</strong> protezione dei dati personali per i trattamenti<br />

dei dati inclusi negli elenchi <strong>di</strong> abbonati a <strong>di</strong>sposizione<br />

<strong>del</strong> pubblico.<br />

Si ricorda che le mo<strong>di</strong>ficazioni apportate nel corso <strong>del</strong>l’iter <strong>di</strong><br />

conversione <strong>del</strong> provve<strong>di</strong>mento hanno efficacia dal giorno<br />

successivo a quello <strong>del</strong>la pubblicazione in Gazzetta ufficiale,<br />

ossia dal 25 novembre 2009.<br />

Integratori alimentari,<br />

prodotti destinati<br />

a particolare alimentazione<br />

e alimenti ad<strong>di</strong>zionati<br />

<strong>di</strong> vitamine e minerali<br />

Circolare <strong>del</strong> 5/11/2009<br />

Nella Gazzetta ufficiale n. 277, <strong>del</strong> 27 novembre 2009, è<br />

stata pubblicata la circolare 5 novembre 2009 <strong>del</strong> ministero<br />

<strong>del</strong>la Salute, recante “Linee <strong>di</strong> demarcazione tra integratori<br />

alimentari, prodotti destinati ad una alimentazione particolare<br />

e alimenti ad<strong>di</strong>zionati <strong>di</strong> vitamine e minerali - Criteri <strong>di</strong><br />

composizione e <strong>di</strong> etichettatura <strong>di</strong> alcune categorie <strong>di</strong> prodotti<br />

destinati ad una alimentazione particolare”.<br />

Con il documento in esame il ministero opportunamente riassume<br />

i riferimenti normativi ed applicativi sui seguenti argomenti:<br />

1. prodotti destinati ad una alimentazione particolare;<br />

2. alimenti ad<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> vitamine e minerali;<br />

3. integratori alimentari.<br />

La materia viene trattata facendo riferimento al regolamento<br />

n. 1924/2006 (claims), le cui linee guida, pre<strong>di</strong>sposte dallo<br />

stesso ministero, rappresentano lo strumento più aggiornato,<br />

per fornire agli operatori <strong>del</strong> settore alimentare le in<strong>di</strong>cazioni<br />

più appropriate, per una corretta interpretazione, anche <strong>di</strong><br />

norme specifiche, quali quelle in esame.<br />

Considerato l’estremo tecnicismo <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni in<strong>di</strong>cate<br />

nella circolare, si stima opportuno pubblicarne il testo,<br />

CIRCOLARE <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong> Lavoro, <strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le<br />

Politiche sociali <strong>del</strong> 5 novembre 2009. Linee <strong>di</strong> demarcazione<br />

tra integratori alimentari, prodotti destinati ad una alimentazione<br />

particolare e alimenti ad<strong>di</strong>zionati <strong>di</strong> vitamine e minerali<br />

- Criteri <strong>di</strong> composizione e <strong>di</strong> etichettatura <strong>di</strong> alcune categorie<br />

<strong>di</strong> prodotti destinati ad una alimentazione particolare.<br />

Premessa<br />

Alla luce <strong>del</strong> complesso quadro legislativo <strong>del</strong>ineatosi nel settore<br />

alimentare, si ritiene opportuno fornire in<strong>di</strong>cazioni ed elementi<br />

utili agli operatori <strong>del</strong> settore alimentare e agli organi <strong>di</strong><br />

controllo per una corretta interpretazione <strong>del</strong>le norme specifiche<br />

su:<br />

1) prodotti destinati ad una alimentazione particolare;<br />

2) alimenti ad<strong>di</strong>zionati <strong>di</strong> vitamine e minerali;<br />

3) integratori alimentari,<br />

ai fini <strong>di</strong> un adeguato posizionamento normativo <strong>di</strong> tali prodotti.<br />

Va premesso che a livello nazionale il decreto legislativo 27<br />

gennaio 1992, n. 111 <strong>di</strong> attuazione <strong>del</strong>la <strong>di</strong>rettiva<br />

89/398/Cee recante la <strong>di</strong>sciplina dei soli prodotti destinati<br />

ad una alimentazione particolare, quali gli alimenti per la<br />

prima infanzia e i prodotti <strong>di</strong>etetici, ha compreso inizialmente<br />

nel suo campo <strong>di</strong> applicazione anche gli integratori alimentari<br />

e gli alimenti ad<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> vitamine e minerali. Con l’adozione<br />

<strong>di</strong> detta <strong>di</strong>rettiva, infatti, fu rinviata ad una fase successiva<br />

l’armonizzazione <strong>di</strong> queste ultime due categorie <strong>di</strong> prodotti,<br />

che invece, secondo i criteri <strong>del</strong>la legge nazionale previgente,<br />

erano considerati a loro volta prodotti <strong>di</strong>etetici.<br />

La <strong>di</strong>rettiva 89/398/Cee, risalente ad oltre venti anni fa, ha<br />

subito nel tempo varie mo<strong>di</strong>fiche e risulta oggi abrogata dalla<br />

<strong>di</strong>rettiva 2009/39/Ce, che ne rappresenta la versione co<strong>di</strong>ficata.<br />

A <strong>di</strong>eci anni dall’emanazione <strong>del</strong> decreto legislativo 111/92<br />

è poi intervenuta la <strong>di</strong>sciplina specifica sugli integratori alimentari<br />

con la <strong>di</strong>rettiva 2002/46/Ce, attuata con il decreto<br />

legislativo 169/2004, e dopo altri quattro anni quella sugli<br />

alimenti ad<strong>di</strong>zionati <strong>di</strong> vitamine e minerali con il regolamento<br />

(Ce) 1925/2006.<br />

Con quest’ultimo regolamento è intervenuto in pari data il<br />

regolamento (Ce) 1924/2006 relativo alle in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali<br />

e sulla salute fornite sui prodotti alimentari, i cosiddetti<br />

claims, che si applica a tutti gli alimenti, compresi quelli rientranti<br />

nelle categorie specifiche in questione.<br />

Nonostante l’articolazione normativa cui si è pervenuti, si continua<br />

a registrare una presentazione impropria <strong>di</strong> prodotti<br />

notificati in relazione allo specifico campo normativo <strong>di</strong><br />

appartenenza.<br />

Criteri <strong>di</strong> demarcazione<br />

74


Legale<br />

l’esigenza comune <strong>di</strong> contenere l’apporto alimentare <strong>di</strong> sale<br />

non giustifica una destinazione particolare <strong>di</strong> alimenti con un<br />

tenore basso o bassissimo <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o, l’impiego anche <strong>di</strong> detti<br />

succedanei per uso domestico continua ad apparire proporzionato,<br />

in funzione <strong>del</strong> possibile beneficio, solo per fasce<br />

particolari <strong>del</strong>la popolazione (ad esempio gli ipertesi).<br />

Anche i succedanei dei preparati per brodo, o preparati analoghi,<br />

specificamente formulati per limitare l’apporto alimentare<br />

<strong>di</strong> so<strong>di</strong>o, analogamente ai succedanei <strong>del</strong> sale ricadono<br />

tra i prodotti <strong>di</strong>etetici.<br />

Altre tipologie <strong>di</strong> prodotti attualmente ricadenti tra i <strong>di</strong>etetici,<br />

che si riportano a titolo esemplificativo, sono le seguenti:<br />

prodotti a base <strong>di</strong> carboidrati ed elettroliti per la reidratazione<br />

orale in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>arrea;<br />

latte e derivati <strong>del</strong>attosati;<br />

paste iperproteiche;<br />

prodotti tipo spuntini o componenti parziali <strong>di</strong> un pasto per<br />

<strong>di</strong>ete ipocaloriche.<br />

Come esempio <strong>di</strong> prodotti destinati ad una alimentazione particolare<br />

nell’ambito degli alimenti per la prima infanzia, poi,<br />

si riportano i cosiddetti latti <strong>di</strong> crescita, destinati a bambini da<br />

uno a tre anni.<br />

Fatta salva la <strong>di</strong>chiarazione <strong>del</strong>la specifica destinazione, i<br />

claims sulla salute per i prodotti destinati ad una alimentazione<br />

particolare sono subor<strong>di</strong>nati al regolamento (Ce)<br />

1924/2006. Fanno eccezione le formule per lattanti, i cui<br />

claims nutrizionali e sulla salute sono <strong>di</strong>sciplinati in un apposito<br />

allegato, il IV, <strong>del</strong> decreto ministeriale 9 aprile 2009, n.<br />

82, che ha dato attuazione alla <strong>di</strong>rettiva 2006/141/Ce.<br />

Pertanto la conformità <strong>di</strong> un alimento alle con<strong>di</strong>zioni previste<br />

per un claim sulla salute non è il requisito per inquadrare lo<br />

stesso come <strong>di</strong>etetico, senza un adattamento nutrizionale <strong>del</strong>la<br />

composizione in funzione <strong>di</strong> una destinazione particolare.<br />

Altro punto da evidenziare è che un prodotto non può ricadere<br />

tra i <strong>di</strong>etetici per la sola aggiunta <strong>di</strong> vitamine e minerali,<br />

senza altri adattamenti <strong>del</strong>la composizione.<br />

Ad esempio, una barretta ad<strong>di</strong>zionata <strong>di</strong> vitamine e minerali<br />

con una composizione nutrizionale complessivamente adattata<br />

come sostituto <strong>di</strong> un pasto ricade tra i prodotti <strong>di</strong>etetici,<br />

mentre una barretta che sia solo ad<strong>di</strong>zionata <strong>di</strong> vitamine e<br />

minerali ricade nel campo <strong>di</strong> applicazione <strong>del</strong> regolamento<br />

(Ce) 1925/2006.<br />

Per quanto concerne gli integratori alimentari, la definizione<br />

normativa che ne viene data è già chiaramente in<strong>di</strong>cativa.<br />

La <strong>di</strong>rettiva 2002/46/Ce li definisce come «i prodotti alimentari<br />

destinati ad integrare la comune <strong>di</strong>eta e che costituiscono<br />

una fonte concentrata <strong>di</strong> sostanze nutritive o <strong>di</strong> altre sostanze<br />

aventi un effetto nutritivo o fisiologico, sia monocomposti che<br />

pluricomposti, in forme <strong>di</strong> dosaggio, vale a <strong>di</strong>re in forme <strong>di</strong><br />

commercializzazione quali capsule, pastiglie, compresse, pillole<br />

e simili destinati ad essere assunti in piccoli quantitativi<br />

unitari».<br />

Il decreto legislativo 21 maggio 2004, n. 169, esplicitando<br />

ulteriormente quanto comunque si evince dalla <strong>di</strong>rettiva<br />

2002/46/Ce, fornisce una descrizione ancora più esaustiva<br />

dei possibili costituenti degli integratori, in<strong>di</strong>viduando tra questi<br />

«le vitamine e i minerali» o «altre sostanze aventi un effetgennaio<br />

2010<br />

Leggi e provve<strong>di</strong>menti<br />

In linea generale, per poter essere considerato <strong>di</strong>etetico, un<br />

prodotto deve presentare sul piano nutritivo una composizione<br />

appositamente ideata per far fronte alle specifiche esigenze<br />

<strong>di</strong> una fascia particolare <strong>di</strong> consumatori, quando solo questa<br />

può trarre «benefici» dal suo consumo e non l’intera popolazione,<br />

che al limite potrebbe arrivare ad averne anche degli<br />

svantaggi.<br />

A tal fine la sua composizione deve essere nettamente <strong>di</strong>stinta<br />

da quella <strong>di</strong> prodotti analoghi <strong>di</strong> uso corrente, ove esistenti,<br />

per effetto <strong>di</strong> un adattamento nutrizionale significativo alle esigenze<br />

nutrizionali particolari. In alcuni casi un prodotto <strong>di</strong>etetico<br />

può rappresentare l’intera razione alimentare.<br />

Sui criteri per la destinazione selettiva <strong>di</strong> un prodotto come<br />

<strong>di</strong>etetico si considerino i seguenti esempi: una pasta senza<br />

glutine non apporterebbe alcun «beneficio» ad un consumatore<br />

non intollerante a tale sostanza, mentre un prodotto con<br />

una componente in aminoaci<strong>di</strong> priva <strong>di</strong> fenilalanina, per un<br />

consumatore non fenilchetonurico, sarebbe nutrizionalmente<br />

svantaggioso.<br />

Alla luce <strong>del</strong>l’evoluzione normativa che ha portato all’inquadramento<br />

autonomo degli integratori alimentari, prodotti presentati<br />

in capsule, pastiglie, compresse, pillole e simili non<br />

risultano inquadrabili tra i <strong>di</strong>etetici in quanto non rappresentano<br />

dei succedanei <strong>di</strong> alimenti <strong>di</strong> uso corrente specificamente<br />

adattati ad esigenze nutrizionali particolari.<br />

Solo in casi eccezionali, quando la composizione mirata <strong>di</strong> un<br />

prodotto ne impone un uso selettivo (valga lo stesso esempio<br />

<strong>del</strong>la miscela <strong>di</strong> aminoaci<strong>di</strong> priva <strong>di</strong> fenilalanina), la destinazione<br />

particolare prevale sulla forma <strong>di</strong> presentazione e il prodotto<br />

stesso, pur se in capsule, si colloca tra i <strong>di</strong>etetici.<br />

In definitiva, un prodotto in possesso <strong>di</strong> un profilo nutrizionale<br />

<strong>di</strong> alta qualità, capace <strong>di</strong> facilitare la realizzazione <strong>di</strong> una<br />

corretta razione alimentare per il consumatore me<strong>di</strong>o, non<br />

può essere escluso dal consumo generale e proposto come<br />

<strong>di</strong>etetico quando non vi sono ragioni fondate per prevederne<br />

una destinazione particolare.<br />

Gli alimenti «senza zuccheri aggiunti», ad esempio, ancor<br />

prima <strong>del</strong>la <strong>di</strong>sciplina specifica sui claims nutrizionali e sulla<br />

salute introdotta dal regolamento (Ce) 1924/2006, sono stati<br />

inquadrati come alimenti <strong>di</strong> consumo corrente (classificando<br />

gli edulcoranti tra gli ad<strong>di</strong>tivi) per l’esigenza comune <strong>del</strong>la<br />

popolazione <strong>di</strong> contenere l’apporto alimentare <strong>di</strong> calorie e <strong>di</strong><br />

zuccheri.<br />

Gli altri claims nutrizionali previsti dallo stesso regolamento<br />

(Ce) 1924/2006 rappresentano a loro volta un fattore limitativo<br />

per poter presentare come <strong>di</strong>etetici prodotti, ad esempio,<br />

«a basso contenuto calorico», «ricco in fibra», «a basso contenuto<br />

<strong>di</strong> so<strong>di</strong>o/sale» o «a bassissimo contenuto <strong>di</strong><br />

so<strong>di</strong>o/sale».<br />

In linea generale, pare opportuno evidenziare che i claims<br />

nutrizionali rappresentano attualmente un sistema informativo<br />

utile a favorire corrette scelte alimentari anche da parte dei<br />

<strong>di</strong>abetici, per cui prodotti destinati a tali soggetti come <strong>di</strong>etetici<br />

devono necessariamente presentare altri adattamenti compositivi.<br />

Resta fermo che i succedanei ipo-aso<strong>di</strong>ci <strong>del</strong> sale mantengono<br />

i requisiti richiesti per una destinazione particolare. Se infatti<br />

LEGALE<br />

75


Legale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi e provve<strong>di</strong>menti<br />

to nutritivo o fisiologico, in particolare ma non in via esclusiva<br />

aminoaci<strong>di</strong>, aci<strong>di</strong> grassi essenziali, fibre ed estratti <strong>di</strong> origine<br />

vegetale».<br />

In definitiva vanno considerati integratori quei prodotti concentrati<br />

in sostanze nutritive e fisiologiche che, essendo presentati<br />

in «capsule, pastiglie, compresse, pillole e simili destinati<br />

ad essere assunti in piccoli quantitativi unitari», non<br />

hanno un impatto significativo sulla razione alimentare in termini<br />

<strong>di</strong> energia, cioè <strong>di</strong> apporto calorico.<br />

Peraltro, la marginalità <strong>di</strong> detto impatto consente <strong>di</strong> non<br />

assoggettare gli integratori al criterio dei profili nutrizionali<br />

<strong>del</strong> regolamento (Ce) 1924/2006 quale garanzia <strong>del</strong>la qualità<br />

nutrizionale complessiva dei prodotti oggetto <strong>di</strong> claims.<br />

I criteri sopra in<strong>di</strong>cati sono stati considerati nella recente revisione<br />

<strong>del</strong>le linee guida ministeriali sugli integratori alimentari,<br />

pubblicate sul portale <strong>del</strong> ministero (www.ministerosalute.it -<br />

tema: «alimenti particolari e integratori»).<br />

Di conseguenza, prodotti considerati precedentemente come<br />

«integratori energetici» e «integratori proteici», ad impatto<br />

calorico significativo, vanno esclusi dal campo <strong>di</strong> applicazione<br />

<strong>del</strong>la norma sugli integratori alimentari.<br />

Si fa riferimento in particolare a barrette o a prodotti in polvere,<br />

contenenti anche vitamine e minerali, che con le quantità<br />

<strong>di</strong> assunzione consigliate apportano quantità significative<br />

<strong>di</strong> energia da proteine, carboidrati e grassi.<br />

In linea orientativa, tali prodotti possono essere classificati<br />

come <strong>di</strong>etetici ove in possesso <strong>di</strong> una composizione <strong>di</strong>stinta da<br />

quella degli alimenti <strong>di</strong> uso corrente e idonea a far fronte ad<br />

esigenze nutrizionali particolari (come ad esempio quelle<br />

degli sportivi).<br />

In mancanza <strong>di</strong> tale requisito, la collocazione ricadrebbe tra<br />

gli alimenti ad<strong>di</strong>zionati <strong>di</strong> vitamine e minerali nel campo <strong>di</strong><br />

applicazione <strong>del</strong> regolamento (Ce) 1925/2006.<br />

Per i prodotti notificati e presentati come integratori, che<br />

richiedono un riposizionamento normativo nel senso sopra<br />

in<strong>di</strong>cato, si invitano le imprese interessate ad una loro rivalutazione<br />

e alla trasmissione <strong>di</strong> un mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> etichetta conforme<br />

alle <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong> nuovo campo normativo.<br />

Si richiama infine l’art. 10, comma 2, lettera a) <strong>del</strong> citato<br />

regolamento (Ce) 1924/2006 per evidenziare che nell’etichettatura<br />

<strong>di</strong> tutti i prodotti in oggetto, in presenza <strong>di</strong> claims<br />

sulla salute, va riportata una <strong>di</strong>zione <strong>del</strong> tipo seguente:<br />

«Il prodotto va utilizzato nell’ambito <strong>di</strong> una <strong>di</strong>eta variata ed<br />

equilibrata ed uno stile <strong>di</strong> vita sano».<br />

Nel caso degli integratori, dove è già prevista per l’etichettatura<br />

l’in<strong>di</strong>cazione che il prodotto non sostituisce una <strong>di</strong>eta<br />

variata, va aggiunta la seconda parte <strong>del</strong>la frase con il riferimento<br />

allo stile <strong>di</strong> vita sano.<br />

Inoltre, anche per i prodotti destinati ad una alimentazione<br />

particolare, l’etichettatura nutrizionale, in presenza <strong>di</strong> claims<br />

sulla salute, deve comprendere il tenore <strong>di</strong> saturi, zuccheri,<br />

fibra alimentare e so<strong>di</strong>o ai sensi <strong>del</strong>l’art. 7 <strong>del</strong> regolamento<br />

(Ce) 1924/2006, mentre ciò è previsto in ogni caso per gli<br />

alimenti ad<strong>di</strong>zionati <strong>di</strong> vitamine e minerali dall’art. 7, comma<br />

3 <strong>del</strong> regolamento (Ce) 1925/2006.<br />

Allegati<br />

Per evitare sovrapposizioni tra integratori e prodotti <strong>di</strong>etetici<br />

sono state parallelamente revisionate e semplificate, in attesa<br />

<strong>di</strong> sviluppi normativi comunitari, anche le «Linee guida sulla<br />

composizione, etichettatura e pubblicità dei prodotti <strong>di</strong>etetici<br />

per sportivi», <strong>di</strong> cui alla circolare 30 novembre 2005, n. 3,<br />

che si riportano nella nuova versione in allegato 1.<br />

Viene pertanto abrogata la circolare 30 novembre 2005, n. 3.<br />

Inoltre:<br />

in allegato 2 si riportano le linee guida sui sali <strong>di</strong>etetici,<br />

aggiornate a loro volta;<br />

in allegato 3 vengono fornite specifiche in<strong>di</strong>cazioni sui prodotti<br />

senza glutine alla luce <strong>del</strong> regolamento (Ce) 41/2009;<br />

in allegato 4 vengono stabiliti i criteri cui devono essere conformi<br />

i prodotti <strong>di</strong>etetici a/ipoproteici per <strong>di</strong>ete ipoproteiche.<br />

Allegato 1<br />

Prodotti adattati ad un intenso sforzo muscolare, soprattutto<br />

per gli sportivi: linee guida sulla composizione, etichettatura<br />

e pubblicità<br />

I prodotti devono presentare una composizione nutrizionalmente<br />

adattata alle particolari esigenze degli sportivi e risultare<br />

adeguati per gli usi specifici che ne vengono proposti.<br />

Resta fermo, come già evidenziato, che prodotti nelle forme <strong>di</strong><br />

presentazione in capsule, tavolette, compresse, fialoi<strong>di</strong>, e simili<br />

si collocano <strong>di</strong> norma nel settore degli integratori alimentari.<br />

Per le sostanze che possono essere aggiunte a scopi nutrizionali,<br />

si richiamano le <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong>la <strong>di</strong>rettiva 2001/15/Ce<br />

(attuata con il decreto legislativo 14 febbraio 2003, n. 31)<br />

vigenti fino al 31<strong>di</strong>cembre 2009, cui subentrano dal 1° gennaio<br />

2010 le <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong> regolamento (Ce) 953/2009 <strong>del</strong><br />

13 ottobre 2009.<br />

Ove presenti vitamine e minerali, il tenore sulla porzione non<br />

deve essere inferiore al 15% <strong>del</strong>la relativa Rda.<br />

Resta fermo che attraverso i piani <strong>di</strong> autocontrollo va esclusa<br />

la presenza anche in tracce <strong>di</strong> eventuali contaminanti dopanti<br />

e/o <strong>di</strong> sostanze incluse nella lista <strong>di</strong> cui alla legge n. 376 <strong>del</strong><br />

14 <strong>di</strong>cembre 2000 relativa alla <strong>di</strong>sciplina <strong>del</strong>la tutela sanitaria<br />

<strong>del</strong>le attività sportive e <strong>del</strong>la lotta contro il doping.<br />

In linea <strong>di</strong> massima, i prodotti formulati per far fronte alle esigenze<br />

nutrizionali particolari degli sportivi possono essere<br />

ricondotti alle seguenti categorie:<br />

a) prodotti energetici;<br />

b) concentrati proteico-aminoaci<strong>di</strong>ci per il sostegno <strong>del</strong> fabbisogno<br />

azotato;<br />

c) prodotti destinati a reintegrare le per<strong>di</strong>te idrosaline dovute<br />

a profusa sudorazione;<br />

d) altri prodotti specificamente adattati.<br />

a) Prodotti energetici.<br />

Si considerano tali prodotti a netta prevalenza <strong>di</strong> fonti energetiche<br />

come i carboidrati, con i singoli costituenti rappresentati<br />

da zuccheri (glucosio, fruttosio, saccarosio), in associazione<br />

con altri carboidrati a vario grado <strong>di</strong> polimerizzazione.<br />

L’apporto energetico minimo con le quantità <strong>di</strong> assunzione<br />

consigliate può andare nell’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong>le 200 kcal per porzione,<br />

ma può anche essere minore in relazione al momento <strong>di</strong><br />

consumo rispetto a quello <strong>del</strong>lo svolgimento <strong>del</strong>la prestazione<br />

sportiva.<br />

76


Legale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi e provve<strong>di</strong>menti<br />

Il numero <strong>del</strong>le porzioni consigliate giornalmente deve essere<br />

correlato alla durata <strong>del</strong>la prestazione e all’entità <strong>del</strong>lo sforzo.<br />

I prodotti possono presentare una componente vitaminica, ad<br />

esempio le vitamine <strong>del</strong> gruppo B che intervengono come coenzimi<br />

nei processi metabolici energetici, nonché altre vitamine,<br />

minerali o sostanze ad attività antiossidante riconosciuta.<br />

Se tra le fonti energetiche sono presenti dei grassi con contenuto<br />

significativo <strong>di</strong> aci<strong>di</strong> grassi polinsaturi, è auspicabile l’integrazione<br />

con vitamina E.<br />

b) Concentrati proteico/aminoaci<strong>di</strong>ci per il sostegno <strong>del</strong> fabbisogno<br />

azotato.<br />

Si considerano tali prodotti in cui le calorie fornite dalla componente<br />

proteica siano nettamente prevalenti rispetto alle<br />

calorie totali.<br />

L’in<strong>di</strong>ce chimico <strong>del</strong>le fonti proteiche impiegate deve essere<br />

pari ad almeno l’80% <strong>di</strong> quello <strong>del</strong>la proteine <strong>di</strong> riferimento<br />

Fao/Oms.<br />

Se il prodotto comprende aminoaci<strong>di</strong> ramificati tra gli ingre<strong>di</strong>enti,<br />

il livello <strong>di</strong> 5 g, come somma <strong>del</strong>l’aggiunta <strong>di</strong> leucina,<br />

isoleucina e valina rappresenta il riferimento per l’apporto<br />

massimo giornaliero.<br />

In relazione ai rapporti quantitativi tra gli aminoaci<strong>di</strong> ramificati<br />

aggiunti nella composizione <strong>del</strong> prodotto, va considerato<br />

che la leucina risulta essere la più attiva sul fisiologico anabolismo<br />

muscolare.<br />

Nel determinare le quantità <strong>di</strong> assunzione consigliate si deve<br />

tener conto <strong>del</strong>le altre fonti proteiche assunte con la <strong>di</strong>eta, che<br />

<strong>di</strong> norma la pratica sportiva amatoriale non comporta un<br />

incremento rilevante <strong>del</strong> fabbisogno proteico e non si deve<br />

comunque indurre a sovrastimare tale fabbisogno.<br />

Per quanto riguarda l’eventuale componente vitaminica, si evidenzia<br />

in particolare la vitamina B6 in funzione <strong>del</strong> metabolismo<br />

proteico.<br />

Nella composizione <strong>del</strong> prodotto possono essere comprese<br />

altre sostanze, come ad esempio la carnosina e la creatina.<br />

Per quest’ultima, in relazione all’apporto giornaliero e alle<br />

in<strong>di</strong>cazioni ammesse, vale quanto previsto per l’impiego negli<br />

integratori alimentari.<br />

c) Prodotti destinati a reintegrare le per<strong>di</strong>te idrosaline dovute<br />

a profusa sudorazione.<br />

Sono prodotti a base <strong>di</strong> carboidrati, quali sostanzialmente<br />

zuccheri e/o maltodestrine, associati a sali minerali per reintegrare<br />

le per<strong>di</strong>te idrosaline conseguenti a sudorazione.<br />

Nella forma pronta per l’uso si propone come riferimento un<br />

apporto energetico compreso tra 80 e 350 kcal/l e quanto<br />

segue per la concentrazione <strong>di</strong> elettroliti (con una osmolalità<br />

compresa tra 200 e 330 mOsmol/kg <strong>di</strong> acqua):<br />

È inoltre auspicabile la presenza <strong>di</strong> magnesio.<br />

d) Altri prodotti specificamente adattati.<br />

Vengono valutati sulla base <strong>del</strong>la specifica composizione.<br />

Etichettatura<br />

Per tutti i prodotti va riportata in etichetta un <strong>di</strong>citura <strong>del</strong> tipo:<br />

Il prodotto va utilizzato nell’ambito <strong>di</strong> una <strong>di</strong>eta variata ed<br />

equilibrata ed uno stile <strong>di</strong> vita sano.<br />

Per i concentrati proteici e/o aminoaci<strong>di</strong>ci, come per la presenza<br />

<strong>di</strong> creatina, va riportata anche la seguente avvertenza:<br />

Non superare le quantità <strong>di</strong> assunzione consigliate. Non utilizzare<br />

in gravidanza e nei bambini, o comunque per perio<strong>di</strong><br />

prolungati senza sentire il parere <strong>del</strong> me<strong>di</strong>co.<br />

La pubblicità deve essere coerente con le proprietà riven<strong>di</strong>cate<br />

in etichetta, non deve indurre in errore sul ruolo dei prodotti<br />

o promuovere un consumo non compatibile come componente<br />

<strong>di</strong> una adeguata razione alimentare. Inoltre, non deve tendere<br />

a far credere che una <strong>di</strong>eta equilibrata e variata non sia<br />

in grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare i fabbisogni nutrizionali, né a sottovalutare<br />

l’esigenza <strong>di</strong> seguire una <strong>di</strong>eta adeguata e un sano stile<br />

<strong>di</strong> vita.<br />

Allegato 2<br />

Sali <strong>di</strong>etetici: linee guida<br />

Sali iposo<strong>di</strong>ci<br />

Sono considerati tali succedanei <strong>del</strong> sale con un contenuto <strong>di</strong><br />

cloruro <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o compreso tra il 20 e il 35%, corrispondente<br />

ad un tenore <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o compreso tra 7,8 g e 13,6 g %.<br />

Il rapporto potassio/so<strong>di</strong>o non deve essere inferiore a 1,5:1.<br />

Sali aso<strong>di</strong>ci<br />

Sono considerati tali succedanei <strong>del</strong> sale privi <strong>di</strong> cloruro <strong>di</strong><br />

so<strong>di</strong>o, con un tenore residuo <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o non superiore a 120<br />

mg/100 g.<br />

Per entrambe le tipologie <strong>di</strong> prodotti è consigliabile che il tenore<br />

massimo <strong>di</strong> potassio, derivante dai sali sostitutivi utilizzati<br />

come ingre<strong>di</strong>enti, non superi un livello nell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> un terzo<br />

<strong>del</strong> peso totale.<br />

Per quanto concerne l’etichettatura, per entrambe le tipologie<br />

<strong>di</strong> sali:<br />

va riportato il tenore <strong>di</strong> potassio;<br />

le in<strong>di</strong>cazioni devono fare riferimento all’uso in <strong>di</strong>ete richiedenti<br />

globalmente una riduzione <strong>del</strong>l’apporto <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o, come<br />

ad esempio in caso <strong>di</strong> ipertensione arteriosa;<br />

occorre riportare una avvertenza sulla opportunità <strong>di</strong> sentire il<br />

consiglio <strong>del</strong> me<strong>di</strong>co per l’uso, soprattutto in caso <strong>di</strong> insufficienza<br />

renale.<br />

Per l’eventuale aggiunta <strong>di</strong> io<strong>di</strong>o si applicano i parametri previsti<br />

dal decreto ministeriale 10 agosto 1995, n. 562:<br />

Regolamento concernente la produzione e il commercio <strong>di</strong> sale<br />

da cucina iodurato, <strong>di</strong> sale iodato e <strong>di</strong> sale iodurato e iodato.<br />

Allegato 3<br />

Prodotti senza glutine<br />

Il regolamento (Ce) 41/2009 stabilisce i criteri per la composizione<br />

e l’etichettatura dei prodotti <strong>di</strong>etetici destinati ai soggetti<br />

intolleranti al glutine, nonché le con<strong>di</strong>zioni per poter in<strong>di</strong>care<br />

l’assenza <strong>di</strong> glutine in alimenti <strong>di</strong> uso corrente (l’art. 2,<br />

comma 2 <strong>del</strong>la <strong>di</strong>rettiva 2009/39/Ce prevede la possibilità,<br />

per i prodotti alimentari <strong>di</strong> uso corrente adatti ad una alimentazione<br />

particolare, <strong>di</strong> menzionare tale proprietà).<br />

L’immissione in commercio dei prodotti <strong>di</strong>etetici senza glutine<br />

resta subor<strong>di</strong>nata alla procedura <strong>di</strong> notifica trattandosi <strong>di</strong> prodotti<br />

non compresi nell’allegato 1 <strong>del</strong>la suddetta <strong>di</strong>rettiva.<br />

In definitiva, al fine <strong>di</strong> consentire la <strong>di</strong>sponibilità sul mercato<br />

<strong>di</strong> una varietà <strong>di</strong> prodotti alimentari adatti alle esigenze dei<br />

soggetti intolleranti al glutine e al livello <strong>di</strong> sensibilità in<strong>di</strong>viduale<br />

alla sostanza (cfr. sesto considerando <strong>del</strong> regolamento),<br />

a livello comunitario vengono in<strong>di</strong>viduate due categorie <strong>di</strong><br />

LEGALE<br />

77


Legale<br />

gennaio 2010<br />

Leggi e provve<strong>di</strong>menti<br />

prodotti <strong>di</strong>etetici:<br />

1) prodotti con un tenore residuo <strong>di</strong> glutine non superiore a 20<br />

mg/kg, cioè 20 ppm, a base <strong>di</strong> ingre<strong>di</strong>enti privi <strong>di</strong> glutine<br />

all’origine o con uno o più ingre<strong>di</strong>enti depurati <strong>di</strong> glutine.<br />

Tali prodotti vanno definiti «senza glutine»;<br />

2) prodotti con un tenore residuo <strong>di</strong> glutine non superiore a<br />

100 mg/kg, cioè 100 ppm, a base <strong>di</strong> ingre<strong>di</strong>enti depurati <strong>di</strong><br />

glutine.<br />

Tali prodotti vanno definiti «con contenuto <strong>di</strong> glutine molto<br />

basso».<br />

Restano ammessi all’inclusione nel registro nazionale, ai fini<br />

<strong>del</strong>l’erogabilità a carico <strong>del</strong> Servizio sanitario nazionale, solo<br />

i prodotti <strong>di</strong>etetici «senza glutine» <strong>di</strong> cui alla prima categoria,<br />

considerando l’entità <strong>del</strong> consumo <strong>di</strong> succedanei <strong>di</strong> alimenti<br />

contenenti glutine in <strong>di</strong>ete <strong>di</strong> tipo me<strong>di</strong>terraneo.<br />

Si richiama la legge 21 marzo 2005, n. 55 «Disposizioni finalizzate<br />

alla prevenzione <strong>del</strong> gozzo endemico e <strong>di</strong> altre patologie<br />

da carenza io<strong>di</strong>ca», per la possibilità <strong>di</strong> impiegare sale<br />

arricchito con io<strong>di</strong>o in sostituzione <strong>del</strong> sale comune anche<br />

nella fabbricazione dei prodotti <strong>di</strong>etetici in questione.<br />

In relazione agli alimenti <strong>di</strong> uso corrente, va premesso che<br />

resta fermo l’art. 2, paragrafo 1, lettera a), punto iii) <strong>del</strong>la<br />

<strong>di</strong>rettiva 2000/13/Ce, secondo il quale l’etichettatura non<br />

deve essere tale da indurre in errore il consumatore, specialmente<br />

«suggerendogli che il prodotto alimentare possiede<br />

caratteristiche particolari, quando tutti i prodotti alimentari<br />

analoghi possiedono caratteristiche identiche».<br />

Ai sensi <strong>del</strong> regolamento (Ce) 41/2009, pertanto, la <strong>di</strong>zione<br />

«senza glutine» è ammessa nell’etichettatura, la presentazione<br />

e la pubblicità <strong>di</strong> alimenti <strong>di</strong> uso corrente <strong>di</strong> preparazione<br />

industriale con un residuo <strong>di</strong> glutine non superiore a 20<br />

mg/kg, cioè 20 ppm:<br />

che siano comunque privi <strong>di</strong> ingre<strong>di</strong>enti derivati da cereali<br />

contenenti glutine (ove presenti, peraltro, dovrebbero essere<br />

in<strong>di</strong>cati secondo le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> etichettatura vigenti in<br />

materia <strong>di</strong> «allergeni» alimentari), e quando serva a garantire<br />

che dal processo produttivo non derivino apporti inattesi <strong>di</strong><br />

glutine.<br />

Pare opportuno precisare che per alimenti <strong>di</strong> uso corrente con<br />

residuo <strong>di</strong> glutine compreso tra 20 e 100 ppm non sono<br />

ammessi riferimenti <strong>di</strong> alcun tipo, <strong>di</strong>retti o in<strong>di</strong>retti, al glutine o<br />

all’assenza <strong>di</strong> cereali che lo contengono.<br />

La <strong>di</strong>zione «senza glutine» è consentita, alle stesse con<strong>di</strong>zioni<br />

previste per gli alimenti <strong>di</strong> uso corrente, per:<br />

gli alimenti ad<strong>di</strong>zionati <strong>di</strong> vitamine e minerali <strong>di</strong> cui al regolamento<br />

(Ce) 1925/2006;<br />

gli integratori alimentari;<br />

i prodotti destinati ad una alimentazione particolare non<br />

appartenenti alla categoria dei prodotti <strong>di</strong>etetici senza glutine.<br />

Per quanto sopra la <strong>di</strong>zione «non contiene fonti <strong>di</strong> glutine»<br />

precedentemente ammessa dal ministero per alimenti <strong>di</strong> consumo<br />

corrente quali salumi e gelati in vaschetta <strong>di</strong> produzione<br />

industriale con un tenore residuo <strong>di</strong> glutine non superiore a 20<br />

ppm, va sostituita con la <strong>di</strong>zione «senza glutine», a partire<br />

dalle prossime produzioni.<br />

Alla luce <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni definite dal regolamento (Ce)<br />

41/2009, che non limita l’impiego <strong>del</strong>la <strong>di</strong>zione «senza glutine»<br />

ai prodotti <strong>di</strong>etetici, il ministero avvierà una revisione dei<br />

prodotti finora notificati e inclusi nel registro nazionale. Ciò<br />

per pervenire alla classificazione come <strong>di</strong>etetici solo dei succedanei<br />

<strong>di</strong> alimenti in cui la presenza <strong>di</strong> cereali contenenti glutine<br />

è caratterizzante e prevalente, se non esclusiva.<br />

Resta fermo che gli alimenti <strong>di</strong> uso corrente definiti «senza glutine»<br />

devono essere prodotti secondo un piano <strong>di</strong> autocontrollo<br />

specificamente adattato a garantire che il tenore residuo <strong>di</strong><br />

glutine non superi i 20 ppm.<br />

A tal fine in detto piano va inserito il punto critico relativo al<br />

glutine, prevedendone un controllo e una gestione adeguati,<br />

con particolare riferimento alle materie prime impiegate, al<br />

loro stoccaggio, al processo produttivo, ai piani <strong>di</strong> sanificazione<br />

e pulizia.<br />

Allegato 4<br />

Prodotti <strong>di</strong>etetici a/ipoproteici per <strong>di</strong>ete ipoproteiche<br />

Alla luce <strong>del</strong>la situazione determinatasi nel settore dei prodotti<br />

<strong>di</strong>etetici aproteici e ipoproteici, si ritiene opportuno esplicitare<br />

quanto segue.<br />

I prodotti in questione sono classificati come alimenti destinati<br />

a fini me<strong>di</strong>ci speciali ai sensi <strong>del</strong>la <strong>di</strong>rettiva 99/21/Ce, attuata<br />

con decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica 20 marzo<br />

2002, n. 57.<br />

Ricadono infatti nella categoria <strong>di</strong> cui all’art. 2, comma 2, lettera<br />

c) <strong>del</strong> predetto decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica come<br />

«alimenti incompleti dal punto <strong>di</strong> vista nutrizionale con una formulazione<br />

adattata ad una specifica malattia che non sono<br />

adatti ad essere utilizzati come unica fonte <strong>di</strong> nutrimento».<br />

Possono essere definiti prodotti <strong>di</strong>etetici aproteici i succedanei<br />

<strong>di</strong> alimenti <strong>di</strong> uso corrente con significativo tenore proteico, <strong>di</strong><br />

derivazione vegetale, come pane, pasta, biscotti, prodotti da<br />

forno e simili, che presentano un tenore proteico residuo non<br />

superiore all’1%.<br />

Visto che sono stati ammessi anche succedanei <strong>di</strong> detti alimenti<br />

con un tenore proteico superiore all’1%, definiti come «ipoproteici»,<br />

il limite per tale definizione è nell’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong> 2%.<br />

Per quanto concerne succedanei <strong>di</strong> bevande fonte o ricche <strong>di</strong><br />

proteine anche <strong>di</strong> origine animale, gli stessi possono essere<br />

definiti prodotti <strong>di</strong>etetici aproteici se il tenore proteico residuo<br />

non è superiore a 0,5 g%.<br />

Considerando il possibile impiego dei prodotti anche da parte<br />

<strong>di</strong> soggetti con malattie congenite a carico <strong>del</strong> metabolismo<br />

degli aminoaci<strong>di</strong>, la <strong>di</strong>chiarazione in etichetta <strong>del</strong> tenore proteico<br />

residuo, nei termini «proteine non superiori a ...» può<br />

essere seguita dal termine «<strong>di</strong> cui ...», con l’in<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong><br />

tenore degli aminoaci<strong>di</strong> <strong>di</strong> cui va limitato l’apporto.<br />

In etichetta, inoltre, va in<strong>di</strong>cato anche il tenore <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o, potassio<br />

e fosforo, che deve essere contenuto.<br />

In relazione agli scarti analitici tollerabili in fase <strong>di</strong> controllo,<br />

sono considerati ammissibili solo valori pari o inferiori rispetto<br />

al tenore proteico <strong>di</strong>chiarato come limite massimo.<br />

Quanto sopra in<strong>di</strong>cato integra per i prodotti in questione le<br />

<strong>di</strong>sposizioni generali sulla tolleranza analitica <strong>del</strong> tenore proteico<br />

<strong>di</strong>chiarato, previste dalla circolare 30 ottobre 2002, n. 7<br />

sui criteri per la valutazione <strong>del</strong>la conformità <strong>del</strong>le informazioni<br />

nutrizionali <strong>di</strong>chiarate in etichetta.<br />

78


Legale<br />

Novità<br />

dall’<strong>Unione</strong> Europea<br />

e dal Parlamento italiano<br />

Il punto sulla normativa comunitaria in tema <strong>di</strong> “in<strong>di</strong>cazioni<br />

nutrizionali e sulla salute” (“Health and nutritional claims”).<br />

Sulla base <strong>del</strong>la <strong>di</strong>rettiva 2000/13/Ce <strong>del</strong> Parlamento e <strong>del</strong><br />

Consiglio, <strong>del</strong> 20 marzo 2000, relativa al ravvicinamento<br />

<strong>del</strong>le legislazioni degli Stati membri in materia <strong>di</strong> etichettatura<br />

e presentazione dei prodotti alimentari, nonché <strong>del</strong>la loro<br />

pubblicità (cfr. anche scheda de<strong>di</strong>cata), i prodotti alimentari<br />

preimballati devono rispettare norme armonizzate obbligatorie<br />

per quanto riguarda l’etichettatura e la pubblicità: fra i dati<br />

obbligatori che devono figurare sull’etichetta si trovano ad<br />

esempio la denominazione <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, l’elenco e la quantità<br />

degli ingre<strong>di</strong>enti, i possibili allergeni (prodotti che possono<br />

provocare allergie), la durata minima <strong>del</strong> prodotto e le con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> conservazione.<br />

* La <strong>di</strong>rettiva si applica ai prodotti alimentari preimballati<br />

destinati ad essere consegnati in tale stato al consumatore<br />

finale, ovvero ai ristoranti, agli ospedali o ad altre collettività<br />

simili.<br />

* La <strong>di</strong>rettiva non riguarda i prodotti destinati ad essere esportati<br />

al <strong>di</strong> fuori <strong>del</strong>la Comunità.<br />

* L’etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti<br />

alimentari non possono essere tali da:<br />

* indurre l’acquirente in errore sulle caratteristiche o sugli<br />

effetti <strong>di</strong> tali prodotti alimentari;<br />

* attribuire ad un prodotto alimentare (ad eccezione <strong>del</strong>le<br />

acque minerali naturali e dei prodotti alimentari destinati ad<br />

un’alimentazione particolare per i quali esistono <strong>di</strong>sposizioni<br />

comunitarie specifiche) <strong>del</strong>le proprietà <strong>di</strong> prevenzione, <strong>di</strong> trattamento<br />

e <strong>di</strong> cura <strong>di</strong> una malattia umana.<br />

Fra i cosiddetti “Atti collegati”, particolare rilievo assume il<br />

Regolamento (Ce) n. 1924/2006 <strong>del</strong> Parlamento europeo e<br />

<strong>del</strong> Consiglio, <strong>del</strong> 20 <strong>di</strong>cembre 2006, relativo alle in<strong>di</strong>cazioni<br />

nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari (cfr.<br />

anche scheda de<strong>di</strong>cata) [Gazzetta ufficiale L 404 <strong>del</strong><br />

30.12.2006]: questo regolamento raccomanda un’uniformazione<br />

<strong>del</strong>la legislazione europea sull’etichettatura contenente<br />

in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali, comprese quelle relative alla salute;<br />

l’obiettivo è garantire un’informazione corretta nell’etichettatura<br />

dei prodotti alimentari, evitando informazioni ingannevoli<br />

o poco comprensibili per il consumatore.<br />

* Una pubblicità nutrizionale o sulla salute ingannevole o falsa<br />

può avere infatti effetti negativi sulla salute <strong>del</strong> consumatore<br />

invogliandolo a consumare un prodotto alimentare ovvero <strong>di</strong>ssuadendolo<br />

dal farlo.<br />

* Le in<strong>di</strong>cazioni autorizzate figurano in un elenco armonizzato<br />

valido per tutta l’<strong>Unione</strong> europea (Ue).<br />

* Ogni in<strong>di</strong>cazione viene definita in maniera precisa e quantificabile.<br />

* Nell’allegato <strong>del</strong> regolamento figurano, fra le altre, le in<strong>di</strong>cazioni:<br />

«basso valore energetico», «senza zuccheri aggiunti»,<br />

«leggero/light » e «ricco <strong>di</strong> fibre».<br />

Applicazione <strong>del</strong> Regolamento n. 1924/2006<br />

gennaio 2010<br />

Varie<br />

Il Regolamento n. 1924 sulle in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali e sulla<br />

salute (health and nutrition claims) stabilisce alcuni principi<br />

generali, vali<strong>di</strong> per tutte le in<strong>di</strong>cazioni, che:<br />

* non possono essere false, ambigue, fuorvianti;<br />

* non possono dare a<strong>di</strong>to a dubbi sulla sicurezza e/o sull’adeguatezza<br />

nutrizionale <strong>di</strong> altri elementi né incoraggiare o<br />

tollerare il consumo eccessivo <strong>di</strong> un elemento.<br />

Le norme <strong>del</strong> Regolamento si applicano:<br />

* alle in<strong>di</strong>cazioni presenti nell’etichettatura, nelle comunicazioni<br />

commerciali, nella presentazione e nella pubblicità, ed<br />

idonee ad esaltare le caratteristiche <strong>del</strong> prodotto;<br />

* tali norme si applicano anche ai prodotti alimentari destinati<br />

a ristoranti, ospedali, scuole, mense e servizi analoghi <strong>di</strong><br />

ristorazione collettiva.<br />

Se un marchio o una denominazione commerciale o una<br />

denominazione <strong>di</strong> fantasia possono essere interpretati dal<br />

consumatore come un’in<strong>di</strong>cazione nutrizionale o sulla salute,<br />

tali marchi/ denominazioni commerciali/denominazioni <strong>di</strong><br />

fantasia possono essere utilizzati purché rechino anche una<br />

corrispondente in<strong>di</strong>cazione nutrizionale o sulla salute.<br />

Ai prodotti sfusi e preincartati, venduti <strong>di</strong>rettamente al consumatore<br />

finale oppure, che sono imballati al punto <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />

su richiesta <strong>del</strong>l’acquirente non si applicano le <strong>di</strong>sposizioni<br />

sulle in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali e su alcune norme sulle in<strong>di</strong>cazioni:<br />

a questi prodotti si continueranno ad applicare le <strong>di</strong>sposizioni<br />

nazionali, finché non saranno adottate misure comunitarie.<br />

I descrittori generici tra<strong>di</strong>zionalmente utilizzati per in<strong>di</strong>care le<br />

peculiarità <strong>di</strong> una categoria <strong>di</strong> alimenti o <strong>di</strong> bevande che<br />

potrebbero avere un effetto sulla salute possono venire esclusi<br />

dall’applicazione <strong>del</strong> Regolamento, me<strong>di</strong>ante apposita procedura<br />

da attivarsi per il tramite <strong>del</strong>l’autorità nazionale.<br />

Esenzioni previste dal Regolamento n. 1924/2006<br />

Il regolamento si applica facendo però salve le <strong>di</strong>sposizioni<br />

relative ai prodotti alimentari destinati ad una alimentazione<br />

particolare <strong>di</strong>sciplinati dal decreto legislativo 111/1992, il<br />

quale riguarda quei prodotti che, per la loro particolare composizione<br />

o per il particolare processo <strong>di</strong> fabbricazione, si<br />

<strong>di</strong>stinguono nettamente dagli alimenti <strong>di</strong> consumo corrente.<br />

Questi devono rispondere ad esigenze nutrizionali particolari<br />

per alcune categorie <strong>di</strong> persone:<br />

* le persone il cui processo <strong>di</strong> assimilazione o il cui metabolismo<br />

è perturbato;<br />

* le persone che si trovano in con<strong>di</strong>zioni fisiologiche particolari<br />

per cui possono trarre benefici particolari dall’assunzione<br />

controllata <strong>di</strong> talune sostanze negli alimenti;<br />

* i lattanti o i bambini nella prima infanzia, in buona salute.<br />

Per quanto attiene all’ultimo punto, si evidenzia che riguarda<br />

le cosiddette “formule <strong>di</strong> proseguimento”, i prodotti a base <strong>di</strong><br />

cereali e gli altri prodotti destinati a lattanti e bambini mentre<br />

non si applica alle “formule per lattanti” già vincolate ad un<br />

elenco tassativo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni consentite.<br />

Il regolamento si applica inoltre facendo salve le <strong>di</strong>sposizioni<br />

relative alle acque minerali naturali ed alle acque destinate al<br />

consumo umano.<br />

Termini chiave, definizioni e principi generali <strong>del</strong> Regolamento<br />

n. 1924/2006<br />

LEGALE<br />

79


Legale<br />

gennaio 2010<br />

Varie<br />

Termini chiave <strong>del</strong>l’atto:<br />

* In<strong>di</strong>cazione (o “claim”): ogni messaggio o ogni rappresentazione<br />

non obbligatoria ai sensi <strong>del</strong>la normativa comunitaria<br />

o nazionale, ivi compresa una rappresentazione sotto forma<br />

<strong>di</strong> immagini, <strong>di</strong> elementi grafici o <strong>di</strong> simboli <strong>di</strong> ogni tipo <strong>di</strong><br />

forma, che affermi, suggerisca o sottintenda che un prodotto<br />

alimentare possieda caratteristiche particolari.<br />

* In<strong>di</strong>cazione nutrizionale: ogni in<strong>di</strong>cazione che affermi, suggerisca<br />

o sottintenda che un prodotto alimentare possieda<br />

proprietà nutrizionali benefiche, dovute all’energia che apporta<br />

o che apporta a tasso ridotto e/o accresciuto o che non<br />

apporta, nonché dovute alle sostanze nutritive o <strong>di</strong> altro tipo<br />

che contiene o contiene in proporzioni ridotte o accresciuto o<br />

non contiene affatto;<br />

* In<strong>di</strong>cazione sulla salute: ogni in<strong>di</strong>cazione che affermi, suggerisca<br />

o sottintenda l’esistenza <strong>di</strong> una relazione fra una categoria<br />

<strong>di</strong> prodotti alimentari o un prodotto alimentare o uno dei<br />

suoi componenti, e lo stato <strong>di</strong> salute.<br />

* In<strong>di</strong>cazione relativa alla riduzione <strong>di</strong> un rischio <strong>di</strong> malattia:<br />

ogni in<strong>di</strong>cazione sulla salute che affermi, suggerisca o sottintenda<br />

che il consumo <strong>di</strong> una categoria <strong>di</strong> alimenti, <strong>di</strong> un alimento<br />

o <strong>di</strong> uno dei suoi componenti riduce significativamente<br />

un fattore <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> una malattia umana;<br />

* Sostanze nutrienti: le proteine, i gluci<strong>di</strong>, i lipi<strong>di</strong>, le fibre alimentari,<br />

il so<strong>di</strong>o, le vitamine e i sali minerali <strong>di</strong> cui all’allegato<br />

<strong>del</strong>la <strong>di</strong>rettiva 90/496/Cee, nonché le sostanze che derivano<br />

o che sono componenti <strong>di</strong> una <strong>di</strong> tali categorie.<br />

Definizioni riportate dall’atto:<br />

* Per le definizioni <strong>di</strong> “alimento”, “integratore alimentare”,<br />

“etichettatura nutrizionale” ed “etichettatura” si deve far riferimento,<br />

nell’or<strong>di</strong>ne, al regolamento (Ce) n. 178/2002, alla<br />

<strong>di</strong>rettiva 2002/46/Ce, alla <strong>di</strong>rettiva 90/496/Ce ed alla <strong>di</strong>rettiva<br />

2000/13/Ce.<br />

Principi generali:<br />

Affinché i claims nutrizionali e salutistici risultino corretti è<br />

necessario che:<br />

* l’effetto nutrizionale o fisiologico benefico sia accertato sulla<br />

base <strong>di</strong> prove scientifiche;<br />

* la sostanza presente nel prodotto sia fornita in quantità<br />

significativa, in grado quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> produrre il suo effetto;<br />

* che l’in<strong>di</strong>cazione risulti comprensibile per il consumatore<br />

me<strong>di</strong>o.<br />

Le in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali<br />

Le in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali garantiscono ai consumatori informazioni<br />

chiare e trasparenti ed agli operatori strumenti idonei<br />

a garantirsi una concorrenza leale.<br />

Il regolamento permette l’impiego <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali<br />

a con<strong>di</strong>zione che esse siano giustificate da prove scientifiche<br />

accettate.<br />

Tali in<strong>di</strong>cazioni sono consentite solo se elencate nell’allegato al<br />

regolamento, il quale enuncia le seguenti in<strong>di</strong>cazioni, con le<br />

relative con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> applicazione, stabilendo altresì quali<br />

sono i limiti che i prodotti alimentari dovranno rispettare per<br />

poter recare dette in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali:<br />

* “a basso contenuto calorico”,<br />

* “a ridotto contenuto calorico”,<br />

* “senza calorie”,<br />

* “a basso contenuto <strong>di</strong> grassi”,<br />

* “senza grassi”,<br />

* “a basso contenuto <strong>di</strong> grassi saturi”,<br />

* “senza grassi saturi”,<br />

* “a basso contenuto <strong>di</strong> zuccheri”,<br />

* “senza zuccheri”,<br />

* “senza zuccheri aggiunti”,<br />

* “a basso contenuto <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o/sale”,<br />

* “a bassissimo contenuto <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o/sale”,<br />

* “senza so<strong>di</strong>o” o “senza sale”,<br />

* “fonte <strong>di</strong> fibre”,<br />

* “ad alto contenuto <strong>di</strong> fibre”,<br />

* “fonte <strong>di</strong> proteine”,<br />

* “ad alto contenuto <strong>di</strong> proteine”,<br />

* “fonte <strong>di</strong> [nome <strong>del</strong>la o <strong>del</strong>le vitamine] e/o [nome <strong>del</strong> o dei]<br />

minerali”,<br />

* “ad alto contenuto <strong>di</strong> [nome <strong>del</strong>la o <strong>del</strong>le vitamine] e/o<br />

[nome <strong>del</strong> o dei] minerali”, “contiene [nome <strong>del</strong>la sostanza<br />

nutritiva o <strong>di</strong> altro tipo]”,<br />

* “a tasso accresciuto <strong>di</strong> [nome <strong>del</strong>la sostanza nutritiva]”,<br />

* “a tasso ridotto <strong>di</strong> [nome <strong>del</strong>la sostanza nutritiva]”,<br />

* “leggero/light”,<br />

* “naturalmente/naturale”.<br />

Così, ad esempio, si potrà <strong>di</strong>re che un alimento è “a basso contenuto<br />

calorico” solo se il prodotto contiene non più <strong>di</strong> 40 kcal<br />

(170 kj) per 100 grammi, se si tratta <strong>di</strong> un solido, o non più <strong>di</strong><br />

20 kcal (80 kj) per 80 grammi, se si tratta <strong>di</strong> un liquido.<br />

Oppure si potrà affermare che un alimento è senza grassi solo<br />

se il prodotto contiene non più <strong>di</strong> 0,5 grammi <strong>di</strong> grassi per<br />

100 grammi, se si tratta <strong>di</strong> un alimento solido, o per 100 ml,<br />

se si tratta <strong>di</strong> un liquido. Un prodotto potrà essere in<strong>di</strong>cato<br />

come “leggero” o “light” se il valore energetico è ridotto <strong>di</strong><br />

almeno il 30% e sono specificate le caratteristiche che rendono<br />

il prodotto “leggero” o “light”.<br />

Le in<strong>di</strong>cazioni sulla salute<br />

Le in<strong>di</strong>cazioni sulla salute sono informazioni attestanti il rapporto<br />

tra gli alimenti e la salute; esso deve essere basato su<br />

prove scientifiche accettate e ben comprese dal consumatore.<br />

A tal proposito la Commissione provvederà a re<strong>di</strong>gere un<br />

elenco <strong>di</strong> tutte le informazioni necessarie in cui si attesta la<br />

correlazione tra alcuni alimenti e gli effetti benefici dagli stessi<br />

prodotti.<br />

Le in<strong>di</strong>cazioni sulla salute sono vietate a meno che non siano<br />

conformi ai requisiti generali <strong>del</strong> regolamento ed incluse nell’elenco<br />

<strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni autorizzate <strong>di</strong> cui agli articoli 13 e<br />

14.<br />

L’articolo 13 <strong>del</strong> regolamento in<strong>di</strong>vidua tre categorie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni<br />

sulla salute, riferite a:<br />

* “ruolo <strong>di</strong> una sostanza nutritiva o <strong>di</strong> altro tipo per la crescita,<br />

lo sviluppo e le funzioni <strong>del</strong>l’organismo;<br />

* funzioni psicologiche e comportamentali;<br />

* la <strong>di</strong>rettiva 96/8/Ce, [recepita con decreto <strong>del</strong> ministero<br />

<strong>del</strong>la Salute 7 ottobre 1998, n. 519] avente ad oggetto il<br />

<strong>di</strong>magrimento o il controllo <strong>del</strong> peso oppure la riduzione <strong>del</strong>lo<br />

stimolo <strong>del</strong>la fame o un maggiore senso <strong>di</strong> sazietà o la riduzione<br />

<strong>del</strong>l’energia apportata dal regime alimentare”.<br />

L’articolo 14 introduce la possibilità <strong>di</strong> fornire in<strong>di</strong>cazioni sulla<br />

80


Legale<br />

gennaio 2010<br />

Varie<br />

riduzione dei rischi <strong>del</strong>le malattie dei bambini.<br />

Tutte le in<strong>di</strong>cazioni sulla salute incluse negli elenchi <strong>di</strong> cui agli<br />

articoli 13 e 14 possono venire utilizzate da qualsiasi operatore<br />

nel rispetto <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni stabilite, se il loro uso non è<br />

limitato ex art. 21.<br />

L’articolo 15 illustra invece la procedura per l’autorizzazione<br />

sulla riduzione <strong>del</strong> rischio <strong>del</strong>la malattia e <strong>di</strong> quelle relative<br />

allo sviluppo e salute dei bambini.<br />

L’articolo 18 descrive la procedura per richiedere l’inclusione<br />

<strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni sulla salute non comprese nell’elenco comunitario<br />

previsto dall’art. 13 <strong>del</strong> regolamento, mentre l’articolo 19<br />

illustra le attività per mo<strong>di</strong>ficare sospendere o revocare un’<br />

in<strong>di</strong>cazione sulla salute già inserita negli elenchi <strong>di</strong> cui agli<br />

articoli 13 e14.<br />

Le in<strong>di</strong>cazioni comparative<br />

Fatta salva la <strong>di</strong>rettiva 84/450/Cee (pubblicità ingannevole e<br />

comparativa), il confronto può essere fatto soltanto tra alimenti<br />

<strong>del</strong>la stessa categoria prendendo in considerazione una<br />

gamma <strong>di</strong> alimenti <strong>di</strong> tale categoria: la <strong>di</strong>fferenza nella quantità<br />

<strong>di</strong> una sostanza nutritiva e/o nel valore energetico è specificata<br />

e il confronto è riferito alla stessa quantità <strong>di</strong> prodotto.”<br />

(art. 9.1).<br />

Per stessa categoria <strong>di</strong> prodotto si intende quella caratterizzata<br />

da omogeneità <strong>di</strong> materie prime e <strong>di</strong> modalità <strong>di</strong> consumo.<br />

Si ritengono in ogni caso ammissibili le comparazioni tra l’alimento<br />

naturale e il suo <strong>di</strong>retto derivato.<br />

A tal proposito si ritiene opportuno richiamare la normativa in<br />

tema <strong>di</strong> pubblicità ingannevole e comparativa per ricordare la<br />

necessità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un idoneo materiale comprovante l’omogeneità<br />

dei prodotti messi a confronto.<br />

Modalità operative<br />

Tutte le in<strong>di</strong>cazioni - nutrizionali e sulla salute - possono essere<br />

ammesse solo a seguito <strong>di</strong> un esito favorevole <strong>del</strong>la procedura<br />

comunitaria <strong>di</strong> autorizzazione, la quale vede coinvolti l’impren<strong>di</strong>tore,<br />

l’autorità nazionale, l’Efsa (autorità europea per la<br />

sicurezza alimentare, vedasi la scheda per approfon<strong>di</strong>re il<br />

ruolo <strong>del</strong>l’Efsa nella procedura) e la Commissione europea.<br />

Tale procedura si articola come segue:<br />

* l’operatore presenta la domanda <strong>di</strong> autorizzazione all’uso<br />

<strong>del</strong>l’in<strong>di</strong>cazione all’autorità nazionale competente;<br />

* l’autorità nazionale informa l’Efsa;<br />

* L’Efsa, informata la Commissione europea e gli altri Stati<br />

membri, rende pubblica la sintesi <strong>del</strong>la domanda;<br />

* entro 5 mesi dal ricevimento <strong>del</strong>la domanda l’Efsa pubblica<br />

il proprio parere e lo trasmette alla Commissione europea;<br />

* entro il 30 gg chiunque può rivolgere osservazioni alla<br />

Commissione;<br />

* entro 2 mesi dal ricevimento <strong>del</strong> parere <strong>del</strong>l’autorità, la<br />

Commissione presenta al comitato <strong>del</strong>la filiera alimentare ed il<br />

benessere animale un progetto <strong>di</strong> decisione;<br />

* la decisione definitiva <strong>del</strong> Comitato sulla domanda adottata<br />

è comunicata dalla Commissione all’impresa richiedente e<br />

pubblicata nella Gazzetta ufficiale.<br />

La Commissione europea dovrà quin<strong>di</strong> istituire e tenere<br />

aggiornato un registro comunitario <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali<br />

e sulla salute approvate secondo la procedura appena<br />

descritta. Il registro presenterà anche un elenco <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni<br />

sulla salute respinte ed il motivo <strong>del</strong> rigetto.<br />

Il registro comunitario è uno strumento accessibile al pubblico<br />

e gli stati membri non potranno limitare o proibire il commercio<br />

o la pubblicità <strong>di</strong> prodotti alimentari conformi alle <strong>di</strong>sposizioni<br />

regolamentari.<br />

Le in<strong>di</strong>cazioni devono essere comprese dal consumatore<br />

me<strong>di</strong>o, normalmente informato e ragionevolmente attento ed<br />

avveduto: nella valutazione <strong>del</strong>le capacità <strong>del</strong> consumatore si<br />

devono tenere in considerazione gli eventuali fattori sociali,<br />

culturali e linguistici, Il consumatore deve essere in grado <strong>di</strong><br />

valutare la qualità nutrizionale complessiva.<br />

La fondatezza scientifica deve essere l’aspetto principale nell’utilizzo<br />

<strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali e salutistiche, che devono<br />

essere corroborate da dati scientifici e da vali<strong>di</strong> elementi <strong>di</strong><br />

prova.<br />

È inoltre previsto che uno Stato che ritiene un’in<strong>di</strong>cazione non<br />

conforme al regolamento possa, per gravi motivi, sospendere<br />

temporaneamente l’impiego <strong>del</strong> relativo prodotto sul proprio<br />

territorio: in questo caso deve essere attivata la procedura <strong>di</strong><br />

informazione rivolta alla Commissione.<br />

Ulteriori approfon<strong>di</strong>menti<br />

Il testo consolidato <strong>del</strong> Regolamento n. 1924/2006 si trova su<br />

http://eur-lex.europa.eu: esso ha infatti subito alcune mo<strong>di</strong>fiche<br />

ad opera dei regolamenti (Ce) 107 e 109 <strong>del</strong> 2008,<br />

entrambi pubblicati nella Guce L 39 <strong>del</strong> 13 febbraio 2008.<br />

Gli “ atti collegati” al regolamento sono:<br />

* il regolamento (Ce) n. 353/2008 <strong>del</strong>la Commissione <strong>del</strong> 18<br />

aprile 2008 che fissa le norme d’attuazione per le domande<br />

che autorizzano le in<strong>di</strong>cazioni sulla salute previste dall’articolo<br />

15 <strong>del</strong> regolamento (Ce) n. 1924/2006 <strong>del</strong> Parlamento<br />

europeo e <strong>del</strong> Consiglio [Gazzetta ufficiale L 109 <strong>del</strong><br />

19.4.2008].<br />

* Il regolamento riguarda le norme da rispettare per la presentazione<br />

<strong>di</strong> una domanda <strong>di</strong> autorizzazione <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni<br />

sulla salute. Ogni domanda <strong>di</strong> autorizzazione verterà<br />

esclusivamente su una in<strong>di</strong>cazione sulla salute e comprenderà<br />

una descrizione <strong>del</strong> tipo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazione sulla salute, una proposta<br />

<strong>di</strong> formulazione, le con<strong>di</strong>zioni specifiche per l’uso e i<br />

dati scientifici che giustificano l’in<strong>di</strong>cazione sulla salute.<br />

* il regolamento (Ce) n. 1925/2006 <strong>del</strong> Parlamento europeo<br />

e <strong>del</strong> Consiglio, <strong>del</strong> 20 <strong>di</strong>cembre 2006, riguardante l’aggiunta<br />

<strong>di</strong> vitamine, <strong>di</strong> minerali e <strong>di</strong> alcune altre sostanze ai prodotti<br />

alimentari [Gazzetta ufficiale L 404 <strong>del</strong> 30.12.2006].<br />

* Questo regolamento vieta l’aggiunta <strong>di</strong> vitamine e <strong>di</strong> sostanze<br />

minerali agli alimenti freschi e alle bevande contenenti un volume<br />

<strong>di</strong> alcol superiore all’1,2%. Alcune bevande alcoliche tra<strong>di</strong>zionali<br />

che contengono tali sostanze sono peraltro autorizzate,<br />

tuttavia non possono presentare in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali.<br />

Entrata in vigore<br />

La pubblicazione <strong>del</strong>la lista dei claims ammessi e, quin<strong>di</strong>, il<br />

loro inserimento nel registro comunitario è prevista per il 31<br />

gennaio 2010 (ve<strong>di</strong> art. 13 - comma 3).<br />

Si stima opportuno sottolineare che la lista trasmessa dal ministero<br />

<strong>del</strong>la Salute alla Commissione europea in data 31 gennaio<br />

2008 ha il significato <strong>di</strong> una raccolta <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni da<br />

sottoporre ad una valutazione scientifica al più alto livello e<br />

non <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni già autorizzate.<br />

LEGALE<br />

81


Legale<br />

gennaio 2010<br />

Varie<br />

Attualità<br />

L’autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha deciso<br />

<strong>di</strong> pubblicare i suoi pareri sulle <strong>di</strong>chiarazioni sulla salute in<br />

<strong>di</strong>versi gruppi a partire da settembre 2009.<br />

La Commissione proporrà quin<strong>di</strong> agli Stati membri le conclusioni<br />

<strong>del</strong>la gestione <strong>del</strong> rischio, prendendo in considerazione<br />

la parziale valutazione <strong>del</strong>le <strong>di</strong>chiarazioni sulla salute usate<br />

sul mercato europeo non appena l’Efsa procede con le pubblicazioni<br />

<strong>del</strong>le stesse.<br />

Fino a gennaio 2008, la Commissione ha ricevuto più <strong>di</strong><br />

44mila <strong>di</strong>chiarazioni sulla salute da parte degli Stati membri.<br />

Tale elevato numero non era previsto e gravi ritar<strong>di</strong> sono stati<br />

causati in quanto gli Stati membri hanno compilato i loro elenchi<br />

nazionali in mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi.<br />

La Commissione ha consolidato questa lista in 4.000 <strong>di</strong>chiarazioni<br />

sulla salute e trasmesso il fascicolo all’Efsa. L’autorità<br />

ha chiesto ulteriori chiarimenti per più <strong>di</strong> 2.000 <strong>di</strong> questi casi.<br />

Il processo <strong>di</strong> chiarimento, che è complesso in quanto coinvolge<br />

gli Stati membri e altre parti interessate, non è ancora stato<br />

completato. A causa <strong>di</strong> questo ritardo non sarà possibile per<br />

l’Efsa valutare tutte le <strong>di</strong>chiarazioni sottoposte in maniera puntuale<br />

e consentire alla Commissione <strong>di</strong> adottare l’elenco comunitario<br />

<strong>di</strong> tutte le <strong>di</strong>chiarazioni sulla salute consentite dall’articolo<br />

13 entro il termine stabilito <strong>del</strong> 31 gennaio 2010.<br />

Istruzioni operative<br />

Si richiamano in particolare gli articoli 3 e 5 <strong>del</strong> Regolamento<br />

relativi ai requisiti <strong>di</strong> carattere generale che devono, in ogni<br />

caso, essere rispettati.<br />

82


Ban<strong>di</strong> e finanziamenti<br />

In<strong>di</strong>ce<br />

IN PRIMO PIANO<br />

Regione Lombar<strong>di</strong>a: terzo bando<br />

“Distretti <strong>di</strong>ffusi <strong>di</strong> rilevanza<br />

intercomunale (Did)” per la<br />

competitività e l’innovazione <strong>del</strong><br />

sistema <strong>di</strong>stributivo nelle aree urbane<br />

<strong>del</strong>la Lombar<strong>di</strong>a. . . . . . . . . . . . . . . . .<br />

FINANZIAMENTI<br />

Bando <strong>del</strong> Comune <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>:<br />

“Tra<strong>di</strong>zione e ruolo identitario:<br />

interventi per la <strong>di</strong>fesa <strong>del</strong>le botteghe<br />

storiche <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>” . . . . . . . . . . . . . . .<br />

Iniziative a sostegno <strong>del</strong>l’accesso al<br />

cre<strong>di</strong>to <strong>del</strong>le Pmi milanesi (anno 2009)<br />

IN<br />

PRIMO<br />

PIANO<br />

Pag. 83<br />

Pag. 84<br />

Pag. 84<br />

Regione Lombar<strong>di</strong>a<br />

Terzo bando<br />

Distretti <strong>di</strong>ffusi<br />

<strong>di</strong> rilevanza<br />

intercomunale (Did)<br />

per la competitività<br />

e l’innovazione<br />

<strong>del</strong> sistema <strong>di</strong>stributivo<br />

nelle aree urbane<br />

<strong>del</strong>la Lombar<strong>di</strong>a<br />

Scadenza 30 gennaio ore 16<br />

Lanciato il 3° bando <strong>del</strong>la Regione<br />

Lombar<strong>di</strong>a “Distretti <strong>di</strong>ffusi <strong>di</strong> rilevanza<br />

intercomunale (Did)” per la competitività e<br />

l’innovazione <strong>del</strong> sistema <strong>di</strong>stributivo nelle<br />

aree urbane <strong>del</strong>la lombar<strong>di</strong>a.<br />

I “Distretti <strong>di</strong>ffusi <strong>di</strong> rilevanza intercomunale<br />

(Did) sono aree <strong>di</strong> rilevanza intercomunale<br />

nelle quali citta<strong>di</strong>ni, imprese, e realtà sociali<br />

liberamente aggregati sono in grado <strong>di</strong> fare<br />

<strong>del</strong> commercio il fattore <strong>di</strong> integrazione e<br />

valorizzazione <strong>di</strong> tutte le risorse <strong>di</strong> cui<br />

<strong>di</strong>spone il territorio, per accrescerne<br />

gennaio 2010<br />

In primo piano<br />

l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano e<br />

sostenere la competitività <strong>del</strong>le sue polarità<br />

commerciali”.<br />

<br />

Il bando promuove la presentazione <strong>di</strong> domande <strong>di</strong> agevolazione<br />

miranti:<br />

1) la costituzione <strong>di</strong> nuovi Distretti <strong>del</strong> commercio;<br />

2) l’allargamento <strong>di</strong> Distretti <strong>di</strong>ffusi <strong>di</strong> cui alla Dgr n. 10397<br />

<strong>del</strong> 28 ottobre 2009 tramite l’adesione <strong>di</strong> nuovi comuni.<br />

La formazione o l’integrazione <strong>di</strong> un Distretto richiedono<br />

rispettivamente la costruzione <strong>di</strong> un partenariato o l’adesione<br />

ad un partenariato preesistente, costituito da uno o più comuni,<br />

o comunità montana o unione <strong>di</strong> comuni, almeno una associazione<br />

impren<strong>di</strong>toriale, gli operatori commerciali con sede<br />

legale o operativa nel Distretto, ulteriori soggetti pubblici e privati<br />

potenzialmente interessati alla realizzazione degli obiettivi<br />

<strong>di</strong> sviluppo <strong>del</strong> Distretto (ad es. Camere <strong>di</strong> commercio, enti<br />

pubblici, associazioni impren<strong>di</strong>toriali anche <strong>di</strong> settori <strong>di</strong>versi e<br />

comitati <strong>di</strong> residenti, enti e associazioni no-profit, Gdo, proprietari<br />

immobiliari, etc.).<br />

Il partenariato in<strong>di</strong>vidua un capofila (comune, comunità montana<br />

o unione <strong>di</strong> comuni) per la presentazione <strong>del</strong>la domanda<br />

<strong>di</strong> agevolazione, nonché referente unico verso la Regione<br />

Lombar<strong>di</strong>a in nome e per conto <strong>del</strong>l’aggregazione locale.<br />

I soggetti proponenti sono soltanto i comuni non capoluogo:<br />

- con popolazione < 15.000 abitanti in forma aggregata in<br />

numero non inferiore a 3;<br />

- con popolazione <strong>di</strong> almeno 15.000 abitanti singolarmente o<br />

in forma aggregata;<br />

- con popolazione < 15.000 abitanti confinanti con un<br />

Distretto <strong>di</strong>ffuso già approvato (Ddg n. 4504 <strong>del</strong> 7/5/2009;<br />

Ddg n. 10427 <strong>del</strong> 14/10/2009) che tramite i comuni capofila<br />

dei citati Distretti <strong>di</strong>ffusi, propongono l’ampliamento <strong>del</strong><br />

Distretto stesso.<br />

Le aggregazioni sono formate da comuni contermini ed appartenenti<br />

alla medesima provincia (non necessariamente tutti confinanti<br />

tra loro), senza interruzione <strong>di</strong> continuità territoriale.<br />

L’agevolazione regionale consisterà:<br />

* in un contributo fino a un massimo <strong>del</strong> 50% <strong>del</strong>le spese ritenute<br />

ammissibili per i nuovi Distretti;<br />

* in un contributo pari a 100.000 per l’integrazione dei<br />

Distretti.<br />

Potranno beneficiare <strong>del</strong>le risorse stanziate:<br />

* comuni non capoluogo, comunità montane o unioni <strong>di</strong> comuni<br />

in qualità <strong>di</strong> capofila <strong>del</strong> Distretto;<br />

* altri comuni, oltre il capofila, eventualmente componenti le<br />

aggregazioni;<br />

* associazioni impren<strong>di</strong>toriali;<br />

* imprese con sede legale o operativa nel <strong>di</strong>stretto, esclusivamente<br />

<strong>del</strong> comparto <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione commerciale,<br />

che realizzano investimenti conformi alle macrotipologie <strong>di</strong><br />

intervento ammissibili al bando:<br />

* Comunicazione e marketing <strong>di</strong> Distretto: stu<strong>di</strong> e analisi <strong>del</strong>la<br />

composizione commerciale <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto e <strong>del</strong>la tipologia dei<br />

consumatori, piani <strong>di</strong> marketing per la valorizzazione <strong>del</strong><br />

BANDI E FINANZIAMENTI<br />

83


Ban<strong>di</strong> e finanziamenti<br />

gennaio 2010<br />

In primo piano<br />

Distretto, sistemi integrati <strong>di</strong> promozione, ecc.;<br />

* Promozione e animazione: ideazione e realizzazione <strong>di</strong> percorsi<br />

tematici, iniziative ed eventi volti a favorire l’attrattività<br />

<strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto;<br />

* Interventi strutturali <strong>di</strong> qualificazione urbana: interventi <strong>di</strong><br />

restauro, risanamento, ristrutturazione <strong>del</strong>l’arredo urbano e<br />

<strong>del</strong> patrimonio e<strong>di</strong>lizio destinato al commercio, comprese le<br />

aree pubbliche;<br />

* Accessibilità e mobilità: realizzazione <strong>di</strong> piste ciclo-pedonali,<br />

abbattimento <strong>di</strong> barriere architettoniche, riqualificazione <strong>di</strong><br />

aree per la sosta, acquisto <strong>di</strong> biciclette, veicoli a metano ed<br />

elettrici, ecc.;<br />

* Sicurezza: opere per la sicurezza <strong>del</strong>le persone, come <strong>del</strong>le<br />

merci e degli immobili, quali sistemi <strong>di</strong> videosorveglianza e <strong>di</strong><br />

allarme, ecc.;<br />

* Gestione <strong>di</strong> servizi in comune: innovazioni organizzative e<br />

sistemi comuni <strong>di</strong> gestione integrata <strong>del</strong>le attività logistiche e<br />

<strong>di</strong> marketing, servizi aggiuntivi <strong>di</strong> pulizia degli spazi urbani,<br />

personalizzazione <strong>del</strong>la segnaletica, prevenzione e rimozione<br />

dei graffiti, servizi <strong>di</strong> vigilanza e security, ecc..<br />

* Sostenibilità energetica ed ambientale: investimenti per favorire<br />

la minore emissione <strong>di</strong> sostanze inquinanti, la riduzione dei<br />

consumi, il risparmio energetico (mezzi a bassa emissione).<br />

Le domande <strong>di</strong> contributo potranno essere presentate:<br />

a partire dal 9 <strong>di</strong>cembre 2009 alle ore 9:00 e fino al 30 gennaio<br />

2010 alle ore 16:00.<br />

Finanziamenti<br />

Tra<strong>di</strong>zione<br />

e ruolo identitario:<br />

interventi per la <strong>di</strong>fesa<br />

<strong>del</strong>le botteghe storiche<br />

<strong>di</strong> <strong>Milano</strong><br />

Scadenza: 2 marzo ore 13<br />

Pubblicato il bando (con i relativi allegati) <strong>del</strong> comune <strong>di</strong><br />

<strong>Milano</strong> “Tra<strong>di</strong>zione e ruolo identitario: interventi per la <strong>di</strong>fesa<br />

<strong>del</strong>le botteghe storiche <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>”, pubblicato il 25/11/2009.<br />

Il bando prevede un contributo a fondo perduto pari al 100%<br />

<strong>del</strong>l’investimento complessivo ammissibile e per un importo<br />

massimo <strong>di</strong> euro 5.000 a favore <strong>del</strong>le micro e piccole imprese<br />

che hanno ottenuto il riconoscimento <strong>di</strong> “Bottega storica <strong>di</strong><br />

<strong>Milano</strong>” rilasciato dal comune <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> ed inserite nell’apposito<br />

Albo.<br />

Sono ammissibili ai benefici <strong>del</strong> bando spese relative a: interventi<br />

materiali e immateriali (es: sviluppo e valorizzazione <strong>del</strong><br />

marchio “bottega storica”, interventi migliorativi dei locali in<br />

termini <strong>di</strong>:<br />

opere murarie, insegne, arre<strong>di</strong>, vetrine, attrezzature, ecc.) e<br />

acquisizione <strong>di</strong> servizi (es: programmi <strong>di</strong> marketing e comunicazione,<br />

stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> fattibilità, consulenze tecnologiche, ecc..).<br />

Nell’ambito <strong>del</strong> contributo a fondo perduto è previsto un contributo<br />

straor<strong>di</strong>nario (pari al 20% <strong>del</strong> contributo stesso e per<br />

un massimo <strong>di</strong> euro 1.000) finalizzato al mantenimento <strong>del</strong>l’attività<br />

esercitata in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> criticità e legato all’attuale<br />

congiuntura economica negativa. Sono ammissibili a questo<br />

particolare contributo le spese <strong>di</strong> gestione <strong>del</strong>l’attività.<br />

La domanda <strong>di</strong> contributo dovrà essere presentata in duplice<br />

copia (originale, con apposta marca da bollo da euro 14,62,<br />

e copia conforme) presso gli uffici <strong>del</strong> Servizio orientamento<br />

fare impresa (Sofi) <strong>del</strong> comune <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> nel periodo compreso<br />

tra le ore 13,00 <strong>del</strong> 2 febbraio 2010 e le ore 13,00 <strong>del</strong> 2<br />

marzo 2010.<br />

La valutazione <strong>del</strong>le domande verrà effettuata dal comune <strong>di</strong><br />

<strong>Milano</strong> in base all’or<strong>di</strong>ne cronologico <strong>di</strong> ricevimento, mentre il<br />

contributo verrà erogato in un’unica soluzione a titolo <strong>di</strong><br />

saldo, in seguito all’avvenuta realizzazione <strong>del</strong>l’investimento<br />

agevolato.<br />

Iniziative a sostegno<br />

<strong>del</strong>l’accesso al cre<strong>di</strong>to<br />

<strong>del</strong>le Pmi milanesi<br />

Scadenza 15 febbraio<br />

La Camera <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> ha stanziato 2 milioni <strong>di</strong><br />

euro <strong>di</strong> contributi per promuovere e sostenere l’accesso al cre<strong>di</strong>to<br />

<strong>del</strong>le Pmi milanesi. L’iniziativa è rivolta ad agevolare le<br />

micro, piccole e me<strong>di</strong>e imprese milanesi che intendono realizzazione<br />

<strong>di</strong> uno o più dei seguenti interventi:<br />

Intervento 1: programmi <strong>di</strong> investimenti produttivi;<br />

Intervento 2: operazioni <strong>di</strong> patrimonializzazione aziendale;<br />

Intervento 3: programmi <strong>di</strong> riqualificazione <strong>del</strong>la struttura<br />

finanziaria;<br />

Intervento 4: anticipazione dei compensi previsti dalla cassa<br />

integrazione;<br />

Intervento 5: realizzazione <strong>di</strong> check-up economico-finanziari.<br />

Per gli Interventi 1, 2, 3 e 4 il contributo consiste nella riduzione<br />

<strong>del</strong> costo <strong>del</strong> finanziamento richiesto al fine <strong>di</strong> realizzare le<br />

<strong>di</strong>verse azioni previste. Il finanziamento deve essere garantito<br />

da uno dei consorzi o <strong>del</strong>le cooperative fi<strong>di</strong> elencati. Per<br />

l’Intervento 5 è previsto un contributo pari al 50% <strong>del</strong>le spese<br />

sostenute per il check-up fino ad un massimo <strong>di</strong> 1.800 euro.<br />

84


Formazione<br />

gennaio 2010<br />

In primo piano<br />

In<strong>di</strong>ce<br />

IN PRIMO PIANO<br />

Opportunità <strong>di</strong> formazione finanziata<br />

per lavoratori <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> imprese<br />

lombarde. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 85<br />

IN<br />

PRIMO<br />

PIANO<br />

Opportunità<br />

<strong>di</strong> formazione<br />

finanziata<br />

per lavoratori<br />

<strong>di</strong>pendenti<br />

<strong>di</strong> imprese lombarde<br />

(Legge 236/93)<br />

È stato pubblicato il <strong>di</strong>spositivo relativo alla<br />

legge 236/93, attraverso il quale la Regione<br />

destina risorse pari a euro 23.712.000 per la<br />

formazione dei lavoratori <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong><br />

imprese localizzate in Lombar<strong>di</strong>a.<br />

Il bando finanzia progetti quadro, il cui<br />

importo può essere al massimo <strong>di</strong> euro<br />

500.000, pre<strong>di</strong>sposti da strutture formative<br />

accre<strong>di</strong>tate dalla Regione e in possesso <strong>di</strong><br />

precedente esperienza nell’ambito <strong>del</strong>la<br />

formazione continua.<br />

<br />

A ciascun progetto quadro va allegato l’accordo, firmato dalle<br />

organizzazioni dei datori <strong>di</strong> lavoro e dalle organizzazioni sin-<br />

dacali dei lavoratori <strong>di</strong> riferimento, dove vengono in<strong>di</strong>cati i<br />

settori, i territori, le imprese e le tipologie <strong>di</strong> lavoratori coinvolte<br />

nel progetto.<br />

Le imprese vengono invitate a pianificare interventi formativi<br />

in favore dei propri <strong>di</strong>pendenti e a valutare anche il fabbisogno<br />

formativo dei lavoratori cosiddetti “prioritari”, tra i quali<br />

rientrano:<br />

- i lavoratori <strong>di</strong> imprese con meno <strong>di</strong> 15 <strong>di</strong>pendenti<br />

- gli appren<strong>di</strong>sti (soltanto per interventi <strong>di</strong> formazione ulteriori<br />

rispetto a quelli obbligatoriamente previsti dal contratto <strong>di</strong><br />

appren<strong>di</strong>stato)<br />

- i lavoratori <strong>di</strong> età superiore ai 45 anni<br />

- le donne <strong>di</strong> età superiore ai 40 anni<br />

- i lavoratori extra Ue e provenienti da Paesi <strong>di</strong> recente adesione<br />

all’Ue<br />

- i lavoratori a progetto e occasionali<br />

- i lavoratori in cassa integrazione (or<strong>di</strong>naria o straor<strong>di</strong>naria)<br />

o iscritti nelle liste <strong>di</strong> mobilità<br />

- i lavoratori in possesso <strong>del</strong> solo titolo <strong>di</strong> licenza elementare<br />

o <strong>di</strong> istruzione obbligatoria.<br />

Alle aziende è inoltre offerta l’opportunità <strong>di</strong> estendere la formazione<br />

anche ai propri <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> se<strong>di</strong> localizzate in altre<br />

Regioni, a con<strong>di</strong>zione che questi ultimi non superino il 50% <strong>del</strong><br />

totale dei partecipanti e che i corsi vengano realizzati comunque<br />

in Lombar<strong>di</strong>a.<br />

Come previsto dalla normativa comunitaria in materia <strong>di</strong> aiuti<br />

<strong>di</strong> Stato alle imprese è richiesto <strong>di</strong> contribuire attraverso un<br />

cofinanziamento, che può essere garantito attraverso l’esposizione<br />

dei costi <strong>del</strong> lavoro per il tempo de<strong>di</strong>cato dal <strong>di</strong>pendente<br />

alla formazione.<br />

I progetti verranno presentati in Regione entro il 22 gennaio<br />

2009 e potranno essere avviati il giorno successivo alla data<br />

<strong>di</strong> pubblicazione <strong>del</strong>la graduatoria prevista per l’8/03/2010<br />

e comunque non oltre il 30 giorni da tale data.<br />

Le attività formative dovranno concludersi entro i successivi 12<br />

mesi dall’avvio <strong>del</strong> progetto e comunque non oltre il 7 aprile<br />

2011.<br />

Per eventuali chiarimenti è possibile rivolgersi alla Direzione<br />

Formazione e Stu<strong>di</strong> <strong>del</strong>l’<strong>Unione</strong> (n. tel. 02.77.50.677-688)<br />

che sta procedendo a raccogliere il fabbisogno formativo<br />

espresso dalle imprese.<br />

FORMAZIONE<br />

85


l’Informatore<br />

<strong>Commercio</strong> Turismo Servizi Professioni<br />

n. 204 gennaio 2010<br />

anno LIV<br />

Organo d’informazione<br />

e documentazione<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Unione</strong> <strong>del</strong> commercio<br />

<strong>del</strong> turismo, dei servizi<br />

e <strong>del</strong>le professioni<br />

<strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> <strong>Milano</strong><br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Gianroberto Costa<br />

REDAZIONE<br />

Federico Sozzani<br />

Corso Venezia 49<br />

20121 <strong>Milano</strong><br />

PUBBLICITÀ<br />

Imagina Sas<br />

Corso <strong>di</strong> Porta Romana 128<br />

20122 MILANO<br />

Tel. 02 58320509 - Fax 02 58319824<br />

imagiuno@tin.it<br />

www.imaginapubblicita.com<br />

PROPRIETÀ<br />

<strong>Unione</strong> <strong>del</strong> commercio <strong>del</strong> turismo<br />

e dei servizi <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> <strong>Milano</strong><br />

EDITRICE<br />

Promo Ter <strong>Unione</strong><br />

sede e amministrazione<br />

Corso Venezia 49 - 20121 <strong>Milano</strong><br />

FOTOCOMPOSIZIONE E STAMPA<br />

Amilcare Pizzi Spa<br />

Via Amilcare Pizzi, 14<br />

20092 Cinisello Balsamo<br />

Telefono 02/618361<br />

AUTORIZZAZIONE<br />

Tribunale <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> n. 4255 <strong>del</strong> 26-2-1957<br />

Poste Italiane s.p.a. - spe<strong>di</strong>zione in A.P.<br />

- D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46)<br />

- art. 1, comma 1 DCB <strong>Milano</strong><br />

Una copia euro 0,568


<strong>Commercio</strong> estero<br />

gennaio 2010<br />

In primo piano<br />

In<strong>di</strong>ce<br />

IN PRIMO PIANO<br />

Agenzia <strong>del</strong>le Dogane prot. n. 155971<br />

Ru - Rif. 33281 R.I. <strong>del</strong> 12/11/2009 -<br />

Circolare esplicativa <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong>lo<br />

Sviluppo economico prot. n. 124898<br />

<strong>del</strong> 9/11/2009 sull’art. 4 comma 49-<br />

bis <strong>del</strong>la legge 24 <strong>di</strong>cembre 2003, n.<br />

350, come introdotto dall’art. 18 <strong>del</strong><br />

decreto legge 25 settembre 2009, n.<br />

135. Diramazione e ulteriori istruzioni.<br />

IN<br />

PRIMO<br />

PIANO<br />

Circolare esplicativa<br />

<strong>del</strong> ministero<br />

<strong>del</strong>lo Sviluppo<br />

economico<br />

<strong>del</strong> 9/11/2009<br />

sull’art. 4 comma 49-bis<br />

<strong>del</strong>la legge<br />

24 <strong>di</strong>cembre 2003 n. 350,<br />

come introdotto dall’art. 16<br />

<strong>del</strong> decreto legge n. 135<br />

25 settembre 2009<br />

Diramazione<br />

e ulteriori istruzioni<br />

Pag. 87<br />

Con la circolare n. 124898 <strong>del</strong> 9 novembre<br />

2009 <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong>lo Sviluppo<br />

Economico sono stati <strong>di</strong>sposti aggiornamenti<br />

e chiarimenti <strong>di</strong> taluni problemi interpretativi<br />

ed applicativi legati alla più recente<br />

evoluzione <strong>del</strong>la <strong>di</strong>sciplina normativa sulla<br />

tutela <strong>del</strong> made in Italy <strong>di</strong> cui al decreto legge<br />

25 settembre 2009, n. 135 (Gazzetta ufficiale<br />

serie generale n. 223 <strong>del</strong> 25 settembre 2009),<br />

recante <strong>di</strong>sposizioni urgenti per l’attuazione<br />

<strong>di</strong> obblighi comunitari e per l’esecuzione <strong>di</strong><br />

sentenze <strong>del</strong>la Corte <strong>di</strong> giustizia <strong>del</strong>le<br />

Comunità europee.<br />

In proposito si ritiene opportuno,<br />

contestualmente alla pubblicazione <strong>del</strong>la<br />

legge <strong>di</strong> conversione n. 166 <strong>del</strong> 20 novembre<br />

2009, pubblicata nella Gazzetta ufficiale n.<br />

274 <strong>del</strong> 24 novembre 2009 - Supplemento<br />

or<strong>di</strong>nario n. 215, <strong>di</strong>ramare la menzionata<br />

circolare e fornire ulteriori in<strong>di</strong>cazioni<br />

applicative in relazione alle <strong>di</strong>sposizioni<br />

recate dall’art. 16 <strong>del</strong> decreto legge 25<br />

settembre 2009, n.135.<br />

Con tale innovazione legislativa si precisa<br />

che, oltre che depenalizzare la fattispecie<br />

semplice <strong>del</strong>la fallace in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> origine,<br />

il legislatore ha voluto spostare più a valle<br />

l’impianto <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>la tutela <strong>del</strong><br />

made in Italy.<br />

<br />

1. Made in Italy<br />

Il made in Italy è stato oggetto <strong>di</strong> tutela con numerosi interventi<br />

normativi e giurisprudenziali finalizzati ad una più precisa<br />

regolamentazione degli obblighi in capo ai soggetti economici.<br />

L’art. 4, comma 49, <strong>del</strong>la legge 24 <strong>di</strong>cembre 2003, n. 350<br />

ha riscritto la <strong>di</strong>sciplina <strong>del</strong>l’etichettatura sull’origine <strong>del</strong>le<br />

merci prevedendo che «l’importazione e l’esportazione ai fini<br />

<strong>di</strong> commercializzazione ovvero la commercializzazione <strong>di</strong><br />

prodotti recanti false o fallaci in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> provenienza costituisce<br />

reato ed è punita ai sensi <strong>del</strong>l’articolo 517 <strong>del</strong> cp». Con<br />

circolare n. 20/D <strong>del</strong> 13 maggio 2005 e nota prot. 2704 <strong>del</strong><br />

9 agosto 2005 questa Direzione aveva chiarito la portata<br />

<strong>del</strong>le due fattispecie <strong>di</strong> reato <strong>di</strong> falsa e fallace in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong><br />

provenienza e <strong>di</strong> origine, sia in importazione che in esportazione,<br />

prevedendo, nelle ipotesi in cui l’in<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong>la<br />

denominazione e <strong>del</strong>la sede <strong>del</strong>l’azienda possa ingenerare<br />

dubbi circa la sussistenza <strong>del</strong>la seconda fattispecie <strong>di</strong> reato, <strong>di</strong><br />

apporre la chiara in<strong>di</strong>cazione “importato da: [nome e sede<br />

<strong>del</strong>l’impresa]” sull’etichetta che accompagna la merce <strong>di</strong> origine<br />

non preferenziale terza.<br />

Con l’art. 17, comma 4, <strong>del</strong>la legge 23 luglio 2009, n. 99,<br />

recante <strong>di</strong>sposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione<br />

<strong>del</strong>le imprese nonché in materia <strong>di</strong> energia, l’art. 4, comma<br />

49, <strong>del</strong>la legge 350 <strong>del</strong> 2003, era stato integrato con una<br />

<strong>di</strong>sciplina specifica per la tutela <strong>del</strong> made in Italy che aveva<br />

tipizzato una fattispecie <strong>di</strong> fallace in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> provenienza<br />

o <strong>di</strong> origine caratterizzata dall’«uso <strong>di</strong> marchi <strong>di</strong> aziende italiane<br />

su prodotti o merci non originari <strong>del</strong>l’Italia ai sensi <strong>del</strong>la<br />

normativa europea sull’origine senza l’in<strong>di</strong>cazione precisa, in<br />

caratteri evidenti, <strong>del</strong> loro Paese o <strong>del</strong> loro luogo <strong>di</strong> fabbricazione<br />

o <strong>di</strong> produzione, o altra in<strong>di</strong>cazione sufficiente ad evitare<br />

qualsiasi errore sulla loro effettiva origine estera». Tale<br />

<strong>di</strong>sposizione è stata abrogata dall’art. 16, comma 8, <strong>del</strong><br />

decreto legge 25 settembre 2009, n. 135. Con nota prot.<br />

COMMERCIO ESTERO<br />

87


<strong>Commercio</strong> estero<br />

gennaio 2010<br />

In primo piano<br />

129830/Ru <strong>del</strong> 29 settembre 2009 <strong>del</strong>l’Area centrale verifiche<br />

e controlli, questa Agenzia ha chiarito che le specifiche<br />

<strong>di</strong>rettive ed istruzioni <strong>di</strong> carattere transitorio che nel frattempo<br />

erano state fornite dalla medesima Area centrale con note<br />

prott. 110635/Ru <strong>del</strong>l’11 agosto 2009 e 111601/RU <strong>del</strong> 13<br />

agosto 2009, alla luce <strong>del</strong>la intervenuta abrogazione <strong>del</strong>l’art.<br />

17, comma 4, non trovavano più applicazione a partire dalla<br />

data <strong>di</strong> entrata in vigore <strong>del</strong> decreto legge 25 settembre 2009,<br />

n. 135 (26 settembre 2009).<br />

Attualmente, pertanto, il quadro normativo <strong>di</strong> riferimento in<br />

materia <strong>di</strong> tutela <strong>del</strong>le corrette in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> origine e provenienza<br />

è dato dalla preesistente <strong>di</strong>sciplina recata dall’art. 4,<br />

comma 49, <strong>del</strong>la legge 24 <strong>di</strong>cembre 2003, n. 350, come integrato<br />

dall’art.16 <strong>del</strong> decreto legge 25 settembre 2009, n.<br />

135. Le integrazioni, afferenti in particolare all’uso <strong>del</strong> marchio,<br />

potranno avere effetti rilevanti nel contrasto ai fenomeni<br />

<strong>di</strong> fallace in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> origine riducendo fortemente, a<br />

nostro avviso, la contestazione in dogana <strong>di</strong> tali illeciti. L’art.<br />

16, comma 6, <strong>del</strong> Dl 135/2009 convertito in L. 2009/166 ha<br />

infatti introdotto uno specifico comma 49-bis, dopo il comma<br />

49 <strong>del</strong>l’articolo 4 <strong>del</strong>la legge 24 <strong>di</strong>cembre 2003, n. 350. Il<br />

comma 49-bis stabilisce che «costituisce fallace in<strong>di</strong>cazione<br />

l’uso <strong>del</strong> marchio, da parte <strong>del</strong> titolare o <strong>del</strong> licenziatario, con<br />

modalità tali da indurre il consumatore a ritenere che il prodotto<br />

o la merce sia <strong>di</strong> origine italiana ai sensi <strong>del</strong>la normativa<br />

europea sull’origine, senza che gli stessi siano accompagnati<br />

da in<strong>di</strong>cazioni precise ed evidenti sull’origine o provenienza<br />

estera o comunque sufficienti ad evitare qualsiasi frainten<strong>di</strong>mento<br />

<strong>del</strong> consumatore sull’effettiva origine <strong>del</strong> prodotto,<br />

ovvero senza essere accompagnati da attestazione, resa da<br />

parte <strong>del</strong> titolare o <strong>del</strong> licenziatario <strong>del</strong> marchio, circa le informazioni<br />

che, a sua cura, verranno rese in fase <strong>di</strong> commercializzazione<br />

sulla effettiva origine estera <strong>del</strong> prodotto. Il contravventore<br />

è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da<br />

euro 10.000 ad euro 250.000».<br />

Come evidenziato nella circolare n. 124898 <strong>del</strong> 9.11.09 <strong>del</strong><br />

ministero <strong>del</strong>lo Sviluppo economico, la nuova <strong>di</strong>sposizione ha:<br />

- eliminato il riferimento al Paese o al luogo <strong>di</strong> fabbricazione<br />

o <strong>di</strong> produzione, <strong>di</strong> cui all’abrogato art. 17, comma 4, <strong>del</strong>la<br />

legge 23 luglio 2009, n. 99;<br />

- previsto, in <strong>di</strong>fetto, la comminatoria <strong>di</strong> una sanzione amministrativa<br />

da euro 10.000 ad euro 250.000 in caso <strong>di</strong> violazione;<br />

- consentito, nel caso in cui il marchio possa indurre il consumatore<br />

a ritenere che il prodotto sia <strong>di</strong> origine italiana, <strong>di</strong><br />

accompagnare il prodotto sul quale il marchio è apposto con<br />

una appen<strong>di</strong>ce informativa sulla effettiva origine, escludendo<br />

in tal modo la fattispecie <strong>del</strong>la fallace in<strong>di</strong>cazione;<br />

- permesso altresì <strong>di</strong> evitare la contestazione in dogana <strong>di</strong> tale<br />

fattispecie <strong>di</strong> fallace in<strong>di</strong>cazione, fornendo all’ufficio doganale<br />

<strong>di</strong> controllo una attestazione <strong>del</strong> titolare o licenziatario <strong>del</strong><br />

marchio che le informazioni sulla effettiva origine <strong>del</strong>la merce<br />

saranno fornite in fase <strong>di</strong> commercializzazione.<br />

Dalle precisazioni fornite dalla competente amministrazione si<br />

evince, pertanto, che l’appen<strong>di</strong>ce informativa debba sempre<br />

accompagnare i prodotti sui quali è apposto il marchio (registrato<br />

e non) che possa indurre il consumatore a ritenere che<br />

il prodotto o la merce sia italiana, ai sensi <strong>del</strong>la normativa<br />

europea sull’origine, necessitando invece una condotta caratterizzata<br />

da ulteriori artifizi o raggiri (quid pluris) per integrare<br />

l’ipotesi <strong>di</strong> uso fallace o fuorviante <strong>di</strong> marchi aziendali ai<br />

sensi <strong>del</strong>la <strong>di</strong>sciplina sulle pratiche commerciali ingannevoli<br />

(quali, ad esempio, quelle in<strong>di</strong>cate dalla <strong>di</strong>rettiva<br />

2005/29/Ce <strong>del</strong>l’11.5.05), avente rilevanza penale (art. 4,<br />

comma 49, ultima parte, primo periodo).<br />

Appen<strong>di</strong>ce informativa<br />

Si riportano qui <strong>di</strong> seguito le <strong>di</strong>citure, in<strong>di</strong>cate a titolo meramente<br />

esemplificativo nella predetta circolare, nelle quali può<br />

concretizzarsi l’appen<strong>di</strong>ce informativa, restando impregiu<strong>di</strong>cata<br />

la facoltà per il titolare <strong>del</strong> marchio o il licenziatario <strong>di</strong><br />

provvedere ad in<strong>di</strong>cazioni più puntuali circa l’origine o la provenienza<br />

<strong>del</strong> prodotto, sia esplicitando anche il Paese <strong>di</strong> fabbricazione<br />

o <strong>di</strong> produzione sia provvedendo all’apposizione<br />

<strong>del</strong>le <strong>di</strong>citure <strong>di</strong>rettamente sul prodotto o sulla confezione, laddove<br />

sia possibile.<br />

- Prodotto fabbricato in ...;<br />

- Prodotto fabbricato in Paesi extra Ue;<br />

- Prodotto <strong>di</strong> provenienza extra Ue;<br />

- Prodotto importato da Paesi extra Ue;<br />

- Prodotto non fabbricato in Italia.<br />

Oltre alle predette <strong>di</strong>citure continua ad avere rilevanza anche<br />

la <strong>di</strong>citura “importato da: [nome e sede <strong>del</strong>l’impresa]”, prevista<br />

dalla richiamata nota prot. 2704 <strong>del</strong> 9 agosto 2005.<br />

Attestazione ex articolo 4, comma 49-bis, L. 350/2003<br />

Nel caso in cui tali attività informative non fossero materialmente<br />

realizzabili prima <strong>del</strong>la fase <strong>del</strong>la commercializzazione<br />

<strong>del</strong> prodotto, come ad esempio all’atto <strong>del</strong>la sua immissione in<br />

libera pratica o in consumo, il titolare <strong>del</strong> marchio o il licenziatario<br />

potrà comunque, al momento <strong>del</strong>la sua presentazione<br />

in dogana, far ricorso ad una specifica attestazione, il cui<br />

mo<strong>del</strong>lo è allegato alla circolare n. 124898 <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong>lo<br />

Sviluppo economico, con cui si impegna a rendere, in fase <strong>di</strong><br />

commercializzazione, le informazioni ai consumatori sull’effettiva<br />

origine estera <strong>del</strong> prodotto. Al fine <strong>di</strong> evitare una <strong>di</strong>sparità<br />

<strong>di</strong> trattamento nei confronti <strong>di</strong> coloro che avessero optato<br />

per le <strong>di</strong>citure soprain<strong>di</strong>cate l’attestazione dovrà riportare<br />

“in<strong>di</strong>cazioni precise ed evidenti ... o comunque sufficienti ..”<br />

che si sostanziano nelle <strong>di</strong>citure e modalità soprain<strong>di</strong>cate a<br />

titolo esemplificativo.<br />

Si fa riserva all’esito <strong>del</strong>la consultazione con i competenti<br />

organi <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong>lo Sviluppo economico <strong>di</strong> eventuali<br />

ulteriori istruzioni sull’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>l’«autorità competente<br />

al controllo» alla quale l’amministrazione doganale inoltrerà<br />

le attestazioni ex articolo 4, comma 49-bis, L. 350/2003<br />

allegate alle <strong>di</strong>chiarazioni doganali.<br />

Ulteriori in<strong>di</strong>cazioni operative<br />

Il ministero <strong>del</strong>lo Sviluppo economico ha chiarito che la prescritta<br />

in<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong>l’origine non preferenziale estera dei<br />

prodotti commercializzati sul territorio nazionale va inserita<br />

dove trovano abitualmente posto le in<strong>di</strong>cazioni sulla qualità e<br />

le caratteristiche dei prodotti stessi, secondo la prassi <strong>del</strong> settore<br />

e le abitu<strong>di</strong>ni dei consumatori. «Tale in<strong>di</strong>cazione non deve<br />

essere necessariamente incorporata nel prodotto ma può<br />

anche essere inserita in elementi amovibili come hang-tags e<br />

similari, anche aggiunti dopo l’importazione, dal momento<br />

88


<strong>Commercio</strong> estero<br />

gennaio 2010<br />

In primo piano<br />

che, per il rispetto <strong>del</strong>la nuova norma, è considerato sufficiente<br />

che l’origine non italiana sia specificata al consumatore in<br />

sede <strong>di</strong> commercializzazione, ciò dovendo in tal caso essere<br />

<strong>di</strong>chiarato dal titolare o licenziatario <strong>del</strong> marchio all’atto <strong>del</strong>l’importazione».<br />

La circolare n. 124898 precisa inoltre che la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> cui<br />

all’articolo 4, comma 49-bis, <strong>del</strong>la legge 24 <strong>di</strong>cembre 2003,<br />

n. 350 non può trovare applicazione ai prodotti che sono già<br />

nei negozi, e più in generale a quelli che sono già stati realizzati<br />

e contrassegnati dal marchio prima <strong>del</strong>la sua applicabilità<br />

(10 novembre 2009) e che tale circostanza potrà esser<br />

oggetto <strong>di</strong> autocertificazione. In proposito, potrà essere utilizzato<br />

il medesimo schema <strong>di</strong> attestazione allegato alla predetta<br />

circolare, opportunamente integrato con tale specifica<br />

<strong>di</strong>chiarazione, resa sempre ai sensi <strong>del</strong>l’art. 46 <strong>del</strong> Dpr n.<br />

445/2000.<br />

Il ministero <strong>del</strong>lo Sviluppo economico ha poi in<strong>di</strong>cato che i<br />

prodotti sottoposti a regimi sospensivi e quelli immessi in libera<br />

pratica, ma non destinati al mercato italiano, non rientrano<br />

nel campo <strong>di</strong> applicazione <strong>del</strong>la normativa in commento,<br />

rimanendo impregiu<strong>di</strong>cata l’applicazione <strong>del</strong>le norme doganali<br />

in materia. Ciò significa che se tali prodotti recassero in<strong>di</strong>cazioni<br />

fallaci, ancorché destinati in altri paesi comunitari,<br />

sarebbero sottoposti alle sanzioni penali previste dall’art. 4,<br />

comma 49, <strong>del</strong>la legge n. 350/2003 (sequestro e comunicazione<br />

<strong>di</strong> notizia <strong>di</strong> reato all’Ag). In proposito, va precisato che<br />

- pur avendo la portata <strong>del</strong>le norme in commento effetto sul<br />

territorio nazionale - le fattispecie <strong>di</strong> cui al comma 49 sono<br />

integrate anche all’atto <strong>del</strong>la immissione in libera pratica e,<br />

per quanto riguarda i regimi sospensivi <strong>di</strong> cui all’art. 84,<br />

comma 1, <strong>del</strong> Reg. (Cee) n. 2913/92, occorrerà verificare,<br />

all’atto <strong>del</strong> loro appuramento, la destinazione finale conferita<br />

alla merce. Restano peraltro applicabili, in presenza <strong>del</strong>le<br />

relative con<strong>di</strong>zioni, le <strong>di</strong>sposizioni recate dall’Accordo <strong>di</strong><br />

Madrid <strong>del</strong> 1891 sulla repressione <strong>del</strong>le false o ingannevoli<br />

in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> provenienza, riveduto a Lisbona il 31 ottobre<br />

1958 e recepito nell’or<strong>di</strong>namento nazionale dalla legge n.<br />

676/67.<br />

2. Full made in Italy<br />

Si fa riferimento al testo <strong>del</strong>l’art. 16 sul made in Italy e prodotti<br />

interamente italiani, commi da 1 a 4, <strong>del</strong> decreto legge 25<br />

settembre 2009, n. 135, che circostanziano una fattispecie <strong>di</strong><br />

made in Italy in cui il prodotto sia accompagnato da un’in<strong>di</strong>cazione<br />

<strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta idonea ad ingenerare nel consumatore la<br />

convinzione che esso sia «realizzato interamente in Italia».<br />

Per chiarire la portata applicativa <strong>del</strong>la norma, con particolare<br />

riferimento a tale tipologia rafforzata <strong>di</strong> made in Italy, si<br />

precisa innanzitutto che il titolo <strong>del</strong>l’art. 16 presuppone l’esistenza<br />

<strong>del</strong>le due fattispecie: quella <strong>del</strong> made in Italy semplice<br />

che qualifica le merci <strong>di</strong> origine italiana ai sensi <strong>del</strong>la normativa<br />

europea sull’origine; l’altra riguardante un full made in<br />

Italy, attribuibile a merci interamente ottenute sul territorio italiano<br />

a seguito <strong>del</strong>le fasi <strong>di</strong> lavorazione tassativamente prescritte<br />

dal comma 1. Esempi <strong>del</strong>la prima categoria sono le<br />

merci in<strong>di</strong>cate nelle ex voci degli allegati 10 e 11 <strong>del</strong><br />

Regolamento (Cee) n. 2454/93 che elenca le lavorazioni o<br />

trasformazioni alle quali devono essere sottoposti i materiali<br />

non originari affinché il prodotto finito possa acquisire l’origine<br />

non preferenziale Italia. Nella stessa categoria rientrano le<br />

merci in<strong>di</strong>cate nelle ex voci <strong>del</strong>l’allegato 15 <strong>del</strong> medesimo<br />

Regolamento che, a seguito <strong>del</strong>le operazioni ivi descritte,<br />

acquisiscono l’origine preferenziale Italia. Tali prodotti possono<br />

recare la semplice <strong>di</strong>citura made in Italy perché la norma<br />

comunitaria prescrive una o alcune <strong>del</strong>le operazioni <strong>di</strong> lavorazione<br />

o trasformazione <strong>di</strong> cui ai citati allegati, al fine <strong>del</strong><br />

conferimento <strong>del</strong>l’origine italiana (rispettivamente non preferenziale<br />

e preferenziale), ma ovviamente non fa tassativa <strong>del</strong>le<br />

fasi <strong>di</strong> cui all’art. 16. Esempi <strong>del</strong>la seconda categoria sono le<br />

merci le cui quattro fasi <strong>di</strong> lavorazione, corrispondendo alle<br />

con<strong>di</strong>zioni prescritte dall’art. 16, comma 1 ed essendo compiute<br />

esclusivamente sul territorio italiano, sono idonee ad<br />

attribuire il full made in Italy.<br />

Materiali non originari <strong>di</strong> varia provenienza<br />

Nel caso in cui un prodotto fabbricato in Italia contenga elementi<br />

<strong>di</strong> varia provenienza e origine, ove l’incidenza in termini<br />

<strong>di</strong> rapporti percentuali <strong>di</strong> materiale originario, <strong>di</strong> valore<br />

aggiunto, <strong>di</strong> lavorazione, trasformazione o processo produttivo<br />

attribuibili all’Italia sia idonea a conferire l’origine italiana<br />

(made in Italy) perché superiore ai rispettivi rapporti relativi<br />

alle componenti estere, si applica la comune normativa europea<br />

sull’origine <strong>di</strong> cui ai citati allegati 10 e 11 (origine non<br />

preferenziale) e 15 (origine preferenziale) <strong>del</strong> Regolamento<br />

(Cee) n. 2454/93. Va da sé che anche in questa ipotesi <strong>di</strong> utilizzo<br />

<strong>di</strong> materiali non originari <strong>di</strong> varia provenienza il prodotto<br />

finito sarà considerato «realizzato interamente in Italia» se<br />

abbia l’origine italiana ai sensi <strong>del</strong>le citate regole <strong>di</strong> lista e se<br />

il <strong>di</strong>segno, la progettazione, la lavorazione ed il confezionamento<br />

siano compiuti esclusivamente sul territorio italiano.<br />

In<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong>l’origine dei prodotti esportati<br />

La norma <strong>del</strong>l’art. 16 a tutela <strong>del</strong> made in Italy e prodotti interamente<br />

italiani si applica anche quando i beni realizzati interamente<br />

in Italia sono destinati a un paese extracomunitario.<br />

Finalità <strong>del</strong>la norma in questione è, ancora una volta, quella<br />

<strong>di</strong> contribuire a tutelare il made in Italy impedendo la commercializzazione<br />

<strong>di</strong> prodotti in cui scritte, segni o figure inducano<br />

la fallace convinzione che un prodotto in<strong>di</strong>cato come «100%<br />

made in Italy», «100% Italia», «tutto italiano» sia stato manifatturato<br />

in Italia mentre lo stesso è stato realizzato in un paese<br />

terzo.<br />

Tale esigenza prescinde dalla circostanza che il consumatore<br />

finale sia un citta<strong>di</strong>no italiano o straniero. Il comma 2 <strong>del</strong>l’art.<br />

16 stabilisce altresì che con uno o più decreti <strong>del</strong> ministro <strong>del</strong>lo<br />

sviluppo economico, <strong>di</strong> concerto con i ministri <strong>del</strong>le Politiche<br />

agricole alimentari e forestali, per le Politiche europee e per la<br />

Semplificazione normativa, possono essere definite le modalità<br />

<strong>di</strong> applicazione <strong>del</strong> comma 1. Per quanto riguarda il full<br />

made in Italy, il ministero <strong>del</strong>lo Sviluppo economico con la circolare<br />

n. 124898 ha chiarito che ai prodotti per i quali il <strong>di</strong>segno,<br />

la progettazione, la lavorazione ed il confezionamento<br />

sono compiuti esclusivamente sul territorio italiano sono riservate<br />

l’in<strong>di</strong>cazione «realizzato interamente in Italia», oppure<br />

«100% made in Italy», «100% Italia», «tutto italiano» e similari,<br />

come prescritto dall’art. 16, ai commi da 1 a 4.<br />

In<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong>l’origine sulla confezione<br />

COMMERCIO ESTERO<br />

89


<strong>Commercio</strong> estero<br />

gennaio 2010<br />

In primo piano<br />

Il comma 3 <strong>del</strong>l’art. 16 prescrive che, ai fini <strong>del</strong>l’applicazione<br />

<strong>del</strong> comma 4, per uso <strong>del</strong>l’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta si intende la<br />

sua utilizzazione a fini <strong>di</strong> comunicazione commerciale ovvero<br />

l’apposizione <strong>del</strong>la stessa non solo sul prodotto ma anche<br />

sulla «confezione <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta». Sia il prodotto che la confezione<br />

<strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta potranno perciò riportare un’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />

quale «100% made in Italy», «100% Italia», «tutto italiano»<br />

a con<strong>di</strong>zione che il <strong>di</strong>segno, la progettazione, la lavorazione<br />

ed il confezionamento <strong>del</strong> prodotto siano compiuti esclusivamente<br />

sul territorio italiano.<br />

Si coglie l’occasione <strong>del</strong>la <strong>di</strong>ffusione <strong>del</strong>la circolare n. 124898<br />

<strong>del</strong> ministero <strong>del</strong>lo Sviluppo economico per rispondere con la<br />

presente nota ai problemi applicativi già segnalati dagli uffici<br />

doganali responsabili <strong>del</strong>la tutela <strong>del</strong> made in Italy e chiarire<br />

la portata ermeneutica <strong>del</strong>la suddetta <strong>di</strong>sciplina come già<br />

chiesto da taluni operatori economici nazionali.<br />

Si richiamano, infine, le <strong>di</strong>posizioni inerenti le attività <strong>di</strong> controllo<br />

nel settore in esame fin qui fornite con le linee guida<br />

annuali e con le altre <strong>di</strong>rettive emanate dalle Strutture Centrali<br />

Antifrode e Controlli.<br />

90


Economico<br />

gennaio 2010<br />

Economia<br />

In<strong>di</strong>ce<br />

ECONOMIA<br />

La <strong>di</strong>namica dei consumi nelle previsioni<br />

<strong>di</strong> breve periodo. . . . . . . . . . . . . . . . .<br />

INDICATORI STATISTICI<br />

Il costo <strong>del</strong>la vita in Italia. . . . . . . . . . .<br />

In<strong>di</strong>ce <strong>del</strong>le ven<strong>di</strong>te al dettaglio . . . . . .<br />

IN<br />

PRIMO<br />

PIANO<br />

La <strong>di</strong>namica<br />

dei consumi<br />

nelle previsioni<br />

<strong>di</strong> breve periodo<br />

Pag. 91<br />

Pag. 95<br />

Pag. 96<br />

La capacità produttiva inutilizzata costituisce<br />

la minaccia più seria alla possibilità <strong>di</strong><br />

avviare un recupero <strong>del</strong>la domanda <strong>del</strong>le<br />

famiglie, perché ostacola la ripresa <strong>del</strong><br />

mercato <strong>del</strong> lavoro e tende a perpetuare il<br />

rischio <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione; in questo scenario<br />

l’Ufficio Stu<strong>di</strong> Confcommercio ritiene <strong>di</strong> per<br />

se stessa positiva una campagna <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>te<br />

natalizie che possa riflettere una situazione<br />

<strong>di</strong> stabilità rispetto al risultato <strong>del</strong>l’anno<br />

scorso.<br />

<br />

La tenuta <strong>del</strong>la domanda finale che si rivolge al sistema <strong>di</strong>stributivo<br />

è garantita essenzialmente dalla performance <strong>del</strong> comparto<br />

alimentare, che pesa il 18,9 per cento sul totale e con il<br />

suo incremento <strong>di</strong> tre punti percentuali neutralizza la crisi trasversale<br />

<strong>del</strong>le ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> prodotti non alimentari.<br />

La seria debolezza dei consumi, carattere strutturale <strong>del</strong>la<br />

nostra economia negli ultimi vent’anni, si è aggravata con la<br />

crisi finanziaria <strong>del</strong>l’autunno 2008 ed incide maggiormente<br />

sulle ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> beni ( +0,1%), che sulle ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> servizi ( +<br />

1,0%).<br />

Anche all’interno <strong>del</strong>lo stesso sistema <strong>di</strong>stributivo l’impatto<br />

<strong>del</strong>la crisi non è omogeneo.<br />

Le piccole superfici presentano, infatti, maggiori <strong>di</strong>fficoltà a<br />

sostenere i loro ricavi rispetto alla gran<strong>di</strong>, quali conseguenza<br />

<strong>del</strong>la minore propensione ad investire nell’attivazione <strong>di</strong><br />

nuove unità <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta.<br />

In questo scenario <strong>del</strong>la domanda finale e <strong>del</strong>la concorrenza tra<br />

i canali <strong>di</strong>stributivi un ruolo significativo può essere svolto dalla<br />

politica economica, se è finalizzata a sostenere i consumi.<br />

A tal proposito l’Ufficio Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Confcommercio rileva che<br />

sostenere i red<strong>di</strong>ti <strong>del</strong>le famiglie <strong>di</strong>spiega effetti benefici e rilevanti<br />

sui consumi e sulla produzione nazionale, rendendo più<br />

forte la ripresa e più rapido il ritorno alla normalità.<br />

L’analisi congiunturali <strong>di</strong> Ref e la previsione Confcommercio<br />

per il Natale<br />

Nel suo ultimo rapporto congiunturale Ref, istituto specializzato<br />

nell’analisi <strong>del</strong> ciclo congiunturale, valuta le prospettive a<br />

breve periodo <strong>del</strong>la domanda <strong>del</strong>le famiglie.<br />

“Nella prima parte <strong>del</strong>l’anno la spesa per consumi <strong>del</strong>le famiglie<br />

italiane si è mostrata debole; nel confronto con il primo<br />

semestre <strong>del</strong> 2008 ha registrato una contrazione <strong>di</strong> 2.3 punti<br />

percentuali.<br />

Nel secondo trimestre, però, il calo dei consumi si è interrotto:<br />

si è registrato un timido recupero,riconducibile al rialzo <strong>del</strong>la<br />

spesa per beni durevoli, che rimbalza, dopo otto trimestri <strong>di</strong><br />

flessioni consecutive.<br />

Tale risultato è da ascrivere all’effetto degli incentivi per la rottamazione<br />

<strong>del</strong>le auto, che sono stati nuovamente introdotti a<br />

febbraio e che dovrebbero scadere (a meno <strong>di</strong> rinnovi) a fine<br />

anno.<br />

In lieve miglioramento anche la spesa in beni semidurevoli<br />

(che resta tuttavia su livelli che non si osservano da oltre un<br />

decennio), mentre continuano a calare i consumi <strong>di</strong> beni non<br />

durevoli. È probabile che la parziale attenuazione <strong>del</strong>la caduta<br />

osservata nel secondo trimestre prosegua anche nella<br />

seconda parte <strong>del</strong>l’anno. Ad ogni modo, la contrazione <strong>del</strong>la<br />

spesa <strong>del</strong>le famiglie risulta contenuta rispetto a quanto la<br />

caduta nei livelli produttivi potrebbe suggerire; l’attenuazione<br />

degli effetti negativi <strong>del</strong>la recessione in atto sui consumi è stata<br />

consentita dall’operare <strong>di</strong> alcuni fattori. Innanzi tutto, l’impatto<br />

sulla domanda <strong>di</strong> lavoro è stato finora parziale, grazie<br />

all’utilizzo <strong>di</strong> alcuni strumenti che hanno permesso <strong>di</strong> ridurre<br />

l’input <strong>di</strong> lavoro senza tagliare un numero eccessivo <strong>di</strong> posti <strong>di</strong><br />

lavoro, o perlomeno rimandando tale eventualità; (...). Grazie<br />

al ricorso alla cassa il numero <strong>di</strong> occupati non è crollato pur<br />

in presenza <strong>di</strong> tagli <strong>di</strong> oltre un quinto dei livelli produttivi nella<br />

me<strong>di</strong>a <strong>del</strong>l’industria, nella prima parte <strong>del</strong>l’anno (...) per effetto<br />

<strong>del</strong>la crisi la <strong>di</strong>namica salariale ha registrato una brusca<br />

frenata (...).<br />

Altri fattori che hanno permesso <strong>di</strong> smorzare la flessione <strong>del</strong><br />

red<strong>di</strong>to <strong>di</strong>sponibile <strong>del</strong>le famiglie sono stati l’operare degli stabilizzatori<br />

automatici e soprattutto il rallentamento <strong>del</strong>l’inflazione,determinato<br />

dalla flessione dei prezzi <strong>del</strong>le materie prime,<br />

che ha permesso <strong>di</strong> restituire potere d’acquisto ai salari.<br />

In prospettiva, però, questi fattori potrebbero venire meno:<br />

(...). Si stanno evidenziando, soprattutto in alcuni settori, ampi<br />

margini <strong>di</strong> capacità produttiva non utilizzata; è dunque presumibile<br />

che ulteriori correzioni nei livelli occupazionali si osserveranno<br />

nel breve periodo, (...). Ci sono inoltre segnali <strong>di</strong> un<br />

rialzo <strong>del</strong>la <strong>di</strong>namica dei prezzi nel 2010, che peserebbe sull’andamento,<br />

in termini reali, <strong>del</strong>la massa salariale.<br />

Un altro elemento da tenere in considerazione è l’evoluzione<br />

<strong>del</strong>la propensione al consumo; la caduta finora osservata nel<br />

2009 risulta più intensa <strong>di</strong> quella, stimata, <strong>del</strong> red<strong>di</strong>to <strong>di</strong>sponibile.<br />

In un anno <strong>di</strong> elevata incertezza, infatti, non sorprende<br />

che i consumatori abbiano aumentato il saggio <strong>di</strong> risparmio,<br />

ECONOMICO<br />

91


Economico<br />

gennaio 2010<br />

Economia<br />

riducendo così la quota <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to destinata al consumo.<br />

I motivi alla base <strong>di</strong> tale comportamento sono numerosi:<br />

innanzi tutto il risparmio può avere natura precauzionale,<br />

data l’incertezza circa gli sviluppi a breve, e in particolare le<br />

preoccupazioni circa l’evoluzione <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong> lavoro (...).<br />

Un altro elemento che conduce a ritenere che il tasso <strong>di</strong> risparmio<br />

è probabilmente aumentato è rappresentato dal venire<br />

meno <strong>del</strong> sostegno <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to al consumo, il cui sviluppo negli<br />

anni passati ha consentito <strong>di</strong> aumentare la propensione me<strong>di</strong>a<br />

al consumo, permettendo livelli <strong>di</strong> spesa superiori anche a chi<br />

ha red<strong>di</strong>ti modesti. I dati <strong>del</strong>la Banca d’Italia mostrano come<br />

il rallentamento <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to al consumo sia proseguito anche<br />

durante l’estate.<br />

Anche le per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> ricchezza (finanziaria e reale, visto il calo<br />

dei prezzi immobiliari registrato in molte aree) potrebbero<br />

essersi tradotte in un maggior tasso <strong>di</strong> risparmio al fine <strong>di</strong> ricostituire<br />

parte <strong>del</strong>la ricchezza persa. La propensione al risparmio<br />

potrebbe mantenersi superiore ai livelli registrati negli ultimi<br />

anni anche nel prossimo biennio, anche per effetto <strong>del</strong> fatto<br />

che le famiglie scontano, nelle proprie decisioni <strong>di</strong> spesa, le<br />

operazioni <strong>di</strong> consolidamento <strong>del</strong>la finanza pubblica che<br />

prima o poi dovranno essere intraprese, data l’evoluzione non<br />

più stabile <strong>del</strong> debito pubblico. Ne <strong>di</strong>scende che nel 2010 la<br />

ripresa <strong>del</strong>la spesa sarà solo modesta,(...). mentre un’accelerazione<br />

sui tassi <strong>di</strong> crescita me<strong>di</strong>amente osservati nel periodo<br />

precrisi potrebbe verificarsi solo nel 2011.”<br />

La capacità produttiva inutilizzata costituisce la minaccia più<br />

seria alla possibilità <strong>di</strong> avviare un recupero <strong>del</strong>la domanda<br />

<strong>del</strong>le famiglie, perché ostacola la riprese <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong> lavoro<br />

e tende a perpetuare il rischio <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione. A questo<br />

problema si somma quello <strong>del</strong>la riconfigurazione <strong>del</strong>la spesa<br />

in rapporto al risparmio, fattore che potrebbe precludere ad<br />

una graduale, ma continua ristrutturazione <strong>del</strong> paniere <strong>di</strong> beni<br />

e servizi a acquistato dalle famiglie. Di fronte a questo scenario<br />

l’Ufficio Stu<strong>di</strong> Confcommercio rileva come sia già un risultato<br />

positivo una campagna <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>te natalizie che rifletta la<br />

stabilizzazione dei consumi con un lieve miglioramento rispetto<br />

al Natale 2008<br />

Nel complesso Confcommercio stima che i consumi aggiuntivi<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre, gli acquisti <strong>del</strong> periodo natalizio nella <strong>di</strong>stribuzione<br />

commerciale, siano sostanzialmente gli stessi <strong>del</strong> 2008<br />

e, quin<strong>di</strong>, che non si ripeta quest’anno la flessione <strong>del</strong>le ven<strong>di</strong>te<br />

che si era manifestata nel 2008 rispetto al 2007.<br />

Il volume dei consumi aggiuntivi <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre sarà pari 12,26<br />

miliar<strong>di</strong> con un lievissimo incremento rispetto ai 12,25 miliar<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> euro <strong>del</strong> 2008, ma non tutti i prodotti avranno le stesse<br />

performance.<br />

Il segno positivo è previsto solo per Alimentari ( + 3,0%),<br />

Utensileria per la casa e ferramenta ( + 1,8%), Calzature ( +<br />

0,4), Foto Ottica ( + 0,4), mentre tutti gli altre segmenti <strong>del</strong>l’offerta<br />

sono destinati ad esprimere una variazione <strong>di</strong> segno<br />

negativo.<br />

In alcuni casi la contrazione è <strong>di</strong> modesta entità, abbigliamento,<br />

informatica, telecomunicazioni e telefonia, au<strong>di</strong>o-video,<br />

strumenti musicali, altri prodotti, in altri casi appare significativa,<br />

prodotti <strong>di</strong> profumeria e cura <strong>del</strong>la persona, cartoleria,<br />

libri, giornali e riviste.<br />

La tenuta <strong>del</strong>la domanda finale che si rivolge al sistema <strong>di</strong>stributivo<br />

è garantita essenzialmente dalla performance <strong>del</strong> comparto<br />

alimentare, che pesa il 18,9 per cento sul totale e con il<br />

suo incremento <strong>di</strong> tre punti percentuali neutralizza la crisi trasversale<br />

<strong>del</strong>le ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> prodotti non alimentari.<br />

La <strong>di</strong>namica <strong>del</strong>le ven<strong>di</strong>te nella grande e nella piccola <strong>di</strong>stribuzione<br />

La seria debolezza dei consumi, carattere strutturale <strong>del</strong>la<br />

nostra economia negli ultimi vent’anni, si è aggravata con la<br />

Consumi aggiuntivi nel mese <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre per funzione in milioni <strong>di</strong> euro a prezzi correnti<br />

Tipologia Spesa 2008 2009 Variazione % Quota %<br />

2008-2009 su 2009<br />

Alimentari 2.242,88 2.311,22 3,0 18,9<br />

Abbigliamento 1.417,62 1.415,74 -0,1 11,5<br />

Calzature 297,46 298,73 0,4 2,4<br />

mobili, tessile, arredamento per la casa 695,97 685,24 -1,5 5,6<br />

elettrodomestici, ra<strong>di</strong>o, tv, registratori 1.152,98 1.140,37 -1,1 9,3<br />

utensileria per la casa e ferramenta 434,20 441,88 1,8 3,6<br />

informatica, telecomunicazioni e telefonia 1.222,35 1.221,20 -0,1 10,0<br />

foto-ottica e pellicole 272,47 273,58 0,4 2,2<br />

prodotti <strong>di</strong> profumeria e cura <strong>del</strong>la persona 417,02 407,84 -2,2 3,3<br />

cartoleria, libri, giornali e riviste 542,22 527,88 -2,6 4,3<br />

CD, au<strong>di</strong>o-video, strumenti musicali 307,54 307,24 -0,1 2,5<br />

giochi, giocattoli, sport e altro 804,23 791,23 -1,6 6,5<br />

altri prodotti 2.440,90 2.435,81 -0,2 19,9<br />

Totale spesa aggiuntiva presso i negozi 12.247,85 12.257,96 0,1 100,0<br />

Fonte: Elaborazioni Ufficio Stu<strong>di</strong> Confcommercio su dati Istat e ministero <strong>del</strong> Lavoro<br />

92


Economico<br />

gennaio 2010<br />

Economia<br />

Dinamica <strong>del</strong>le ven<strong>di</strong>te nelle gran<strong>di</strong> e piccole superfici<br />

ECONOMICO<br />

crisi finanziaria <strong>del</strong>l’autunno 2008 ed incide maggiormente<br />

sulle ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> beni ( +0,1%), che sulle ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> servizi ( +<br />

1,0%), come l’analisi <strong>di</strong> Confcommercio non manca <strong>di</strong> evidenziare.<br />

Anche all’interno <strong>del</strong>lo stesso sistema <strong>di</strong>stributivo l’impatto<br />

<strong>del</strong>la crisi non è omogeneo.<br />

Le piccole superfici presentano, infatti, maggiori <strong>di</strong>fficoltà a<br />

sostenere i loro ricavi rispetto alla gran<strong>di</strong>.<br />

Il canale <strong>del</strong>le piccole superfici, i punti ven<strong>di</strong>ta specializzati<br />

che non appartengono alla grande <strong>di</strong>stribuzione e sono caratterizzati<br />

da una superficie inferiore ai 400 mq secondo la<br />

definizione Istat, evidenzia nel 2008 una flessione <strong>del</strong> volume<br />

d’affari <strong>del</strong>l’1,7% a fronte <strong>del</strong> + 1,6% <strong>del</strong>la gran<strong>di</strong> superfici.<br />

La capacità <strong>del</strong>la grande superficie <strong>di</strong> invertire la tendenza<br />

negativa dei ricavi non è dovuta alla <strong>di</strong>namica crescente <strong>del</strong>le<br />

ven<strong>di</strong>te nei singoli esercizi commerciali, quanto piuttosto agli<br />

investimenti <strong>del</strong>le imprese su larga scala, che attivano nuove<br />

unità <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e, quin<strong>di</strong>, espandono la propria quota <strong>di</strong> mercato<br />

rispetto alle imprese <strong>di</strong> piccola <strong>di</strong>mensione, in <strong>di</strong>versi casi<br />

costrette a cessare l’attività per <strong>di</strong>verse ragioni, no ultima quella<br />

<strong>del</strong> mancato ricambio generazionale.<br />

Differenze territoriali nella struttura <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione commerciale<br />

In rapporto alla struttura commerciale <strong>del</strong>l’Italia nel suo insieme<br />

<strong>Milano</strong> e la Lombar<strong>di</strong>a si caratterizzano per il maggior<br />

peso <strong>del</strong>la grande <strong>di</strong>stribuzione, fenomeno che non mancherà<br />

<strong>di</strong> incidere sui risultati <strong>del</strong>la campagna natalizia, forse leggermente<br />

più stabili <strong>di</strong>a quanto non possa accadere nelle<br />

Regioni dove è ancora limitata la <strong>di</strong>ffusione <strong>del</strong>le forme <strong>di</strong>stributive<br />

più innovative, come le gran<strong>di</strong> superfici specializzate<br />

L’Osservatorio nazionale <strong>del</strong> commercio fotografa in questo<br />

modo l’assetto <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione nel 2008 in provincia <strong>di</strong><br />

Struttura <strong>di</strong>stributiva 2008 numero e superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />

Tipologie <strong>di</strong>stributive <strong>Milano</strong> e provincia Lombar<strong>di</strong>a Italia<br />

Numero Superficie Numero Superficie Numero Superficie<br />

<strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />

Minimercati 177 51.335 618 183.333 5.302 1.565.578<br />

Supermercati 388 410.199 1.522 1.534.249 9.133 8.056.194<br />

Ipermecati 36 311.653 141 1.002.942 552 3.401.913<br />

Gran<strong>di</strong> Magazzini 45 119.264 167 356.402 1.352 2.992.646<br />

Gran<strong>di</strong> Superfici Specializzate 134 419.492 337 1.045.079 1.465 4.274.519<br />

Altri esercizi ala dettaglio in sede fissa 27.936 nd 87.023 nd 757.437<br />

93


Economico<br />

gennaio 2010<br />

Economia<br />

Struttura <strong>di</strong>stributiva 2008 abitanti per punto ven<strong>di</strong>ta e mq per 1.000 abitanti<br />

Tipologie <strong>di</strong>stributive <strong>Milano</strong> e provincia Lombar<strong>di</strong>a Italia<br />

Unità misura Valore Valore Valore<br />

Minimercati MQ per 1.000 Abitanti 13,1 18,8 26,1<br />

Supermercati MQ per 1.000 Abitanti 104,4 157,5 134,2<br />

Ipermecati MQ per 1.000 Abitanti 79,3 102,9 56,7<br />

Gran<strong>di</strong> Magazzini MQ per 1.000 Abitanti 30,3 36,6 49,8<br />

Gran<strong>di</strong> Superfici Specializzate MQ per 1.000 Abitanti 106,7 107,3 71,2<br />

Altri esercizi ala dettaglio in sede fissa Abitanti per N° esercizi 140,7 112,0 79,3<br />

POPOLAZIONE 2008 3.930.345 9.742.676 60.045.068<br />

<strong>Milano</strong>, Lombar<strong>di</strong>a e Italia. Gli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> densità commerciale,<br />

metri quadri per 1.000 abitanti nel caso <strong>del</strong>le forme<br />

<strong>di</strong>stributive moderne e abitanti per numero <strong>di</strong> esercizi nel caso<br />

<strong>del</strong> dettaglio tra<strong>di</strong>zionale, mettono in luce le <strong>di</strong>fferenze territoriali<br />

nel peso dei <strong>di</strong>versi canali.<br />

Minimercati e negozi <strong>di</strong> vicinato sono molto più presenti nel<br />

territorio nazionale rispetto alla regione Lombar<strong>di</strong>a e alla provincia<br />

<strong>di</strong> <strong>Milano</strong>: 79,3 abitanti per negozio in Italia contro<br />

140,7 a <strong>Milano</strong> e provincia e 112,0 in Lombar<strong>di</strong>a.<br />

L’in<strong>di</strong>catore <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> non è molto lontano<br />

dalla misura <strong>del</strong> doppio <strong>di</strong> quello me<strong>di</strong>o nazionale, mostrando<br />

come in rapporto alla popolazione i negozi siano quasi la<br />

metà <strong>di</strong> quelle che presi<strong>di</strong>ano il mercato su scala nazionale.<br />

Alla minore densità commerciale dei negozi corrisponde una<br />

maggiore densità <strong>di</strong>stributiva <strong>del</strong>la forme moderne, anche se<br />

tale fenomeno non si verifica per i supermercati e gran<strong>di</strong><br />

magazzini, che sono le tipologie più “ tra<strong>di</strong>zionali” <strong>del</strong>la<br />

<strong>di</strong>stribuzione moderna. Il <strong>di</strong>vario Nord Sud si manifesta in<br />

tutta la sua portata nel confronto territoriale che riguarda gli<br />

Ipermercati e, soprattutto, le gran<strong>di</strong> superfici specializzate.<br />

Nel primo caso l’in<strong>di</strong>catore metri quadri per 1.000 abitanti è<br />

attestato alla soglia <strong>di</strong> 102,9 per la Lombar<strong>di</strong>a, 79,3 per<br />

<strong>Milano</strong> e provincia, 56,7 per l’Italia nel suo complesso. Nel<br />

secondo caso l’in<strong>di</strong>catore metri quadri per 1.000 abitanti è<br />

pari a 107,3 per la Lombar<strong>di</strong>a, 106,7 per <strong>Milano</strong> e provincia,<br />

71,2 per l’Italia nel suo complesso. In questo scenario<br />

<strong>del</strong>la domanda finale e <strong>del</strong>la concorrenza tra i canali <strong>di</strong>stributivi<br />

un ruolo significativo può essere svolto dalla politica economica,<br />

se è finalizzata a sostenere i consumi. A tal proposito<br />

l’Ufficio Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Confcommercio rileva che sostenere i red<strong>di</strong>ti<br />

<strong>del</strong>le famiglie <strong>di</strong>spiega effetti benefici e rilevanti sui consumi<br />

e sulla produzione nazionale, rendendo più forte la ripresa<br />

e più rapido il ritorno alla normalità.<br />

Classificazione <strong>del</strong>le imprese per forma <strong>di</strong>stributiva secondo<br />

Istat<br />

La grande <strong>di</strong>stribuzione è identificata dalle imprese che possiedono<br />

punti ven<strong>di</strong>ta operanti nella forma <strong>di</strong> supermercato,<br />

ipermercato, hard <strong>di</strong>scount, grande magazzino, altra grande<br />

superficie specializzata.<br />

Grande magazzino<br />

Esercizio al dettaglio operante prevalentemente nel campo<br />

non alimentare, che <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> una superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta superiore<br />

a 400 mq e <strong>di</strong> almeno 5 <strong>di</strong>stinti reparti (oltre eventuale<br />

annesso reparto alimentare), ciascuno dei quali destinato alla<br />

ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> articoli appartenenti a settori merceologici <strong>di</strong>versi<br />

ed in massima parte <strong>di</strong> largo consumo.<br />

Supermercato<br />

Esercizio <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta al dettaglio operante nel campo alimentare<br />

(autonomo o reparto <strong>di</strong> grande magazzino), organizzato<br />

prevalentemente a libero servizio e con pagamento all’uscita,<br />

che <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> una superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta superiore a 400 mq<br />

e <strong>di</strong> un vasto assortimento <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong> largo consumo ed in<br />

massima parte preconfezionati nonché, eventualmente, <strong>di</strong><br />

alcuni articoli non alimentari <strong>di</strong> uso domestico corrente.<br />

Ipermercato<br />

Esercizio al dettaglio con superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta superiore a<br />

2.500 mq, sud<strong>di</strong>viso in reparti (alimentare e non alimentare),<br />

ciascuno dei quali avente, rispettivamente, le caratteristiche <strong>di</strong><br />

supermercato e <strong>di</strong> grande magazzino.<br />

Hard <strong>di</strong>scount<br />

Esercizio <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta al dettaglio in sede fissa <strong>di</strong> superficie<br />

me<strong>di</strong>o - grande che, attuando una politica <strong>di</strong> abbattimento dei<br />

costi <strong>di</strong> impianto, <strong>di</strong> gestione e <strong>di</strong> servizio, offre in self-service<br />

una gamma limitata <strong>di</strong> prodotti, generalmente <strong>di</strong> largo consumo<br />

e non “<strong>di</strong> marca”, a prezzi contenuti rispetto alla me<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />

mercato.<br />

Piccola superficie<br />

Esercizio <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta al dettaglio in sede fissa che attua la ven<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong> una varietà unica o prevalente <strong>di</strong> prodotti non alimentari,<br />

su una superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta generalmente superiore ai<br />

400 mq. Punto <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta specializzato, non appartenente alla<br />

grande <strong>di</strong>stribuzione, caratterizzato da una superficie inferiore<br />

ai 400 mq. Il negozio con ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti (prevalentemente)<br />

alimentari ha in genere una superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta inferiore<br />

ai 200 mq.<br />

Minimercato<br />

Esercizio <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta al dettaglio in sede fissa che attua la ven<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong> prodotti (quasi) esclusivamente alimentari su una superficie<br />

compresa tra i 200 ed i 400 mq, caratterizzato da selfservice<br />

e dal pagamento alla cassa in uscita.<br />

94


Economico<br />

gennaio 2010<br />

In<strong>di</strong>catori statistici<br />

Il costo <strong>del</strong>la vita in Italia<br />

Riportiamo gli in<strong>di</strong>ci <strong>del</strong> costo <strong>del</strong>la vita in Italia con base 1995 = 100 da gennaio 2006 all’ultimo mese <strong>di</strong>sponibile<br />

NUMERI INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO PER LE FAMIGLIE DI OPERAI ED IMPIEGATI - FOI<br />

Base 1995 = 100 AL ALCOL ABB ABT ELT DOM SAN TRAS COM RIC IST ALB ALTRI INDICE Var 100% Var<br />

Febbraio 2006 122,7 161,8 129,7 141,2 123,4 121,5 132,1 81,3 119,4 134,4 137,2 131,3 126,9 2,1 1,58<br />

Febbraio 122,7 161,8 129,7 141,2 123,4 121,5 132,1 81,3 119,4 134,4 137,2 131,3 126,9 2,1 1,58<br />

Marzo 123,0 162,4 129,8 141,5 123,4 121,1 132,5 80,8 119,6 134,4 137,8 131,6 127,1 2,1 1,58<br />

Aprile 123,1 162,4 130,2 143,3 123,4 121,0 133,7 80,4 119,4 134,4 138,4 131,8 127,4 2,0 1,50<br />

Maggio 123,4 162,4 130,2 143,2 123,9 121,1 134,6 79,7 119,3 134,4 138,9 132,7 127,8 2,2 1,65<br />

Luglio 123,9 166,2 130,3 145,3 123,9 120,1 135,6 78,8 119,9 134,4 139,3 133,0 128,2 2,1 1,58<br />

Agosto 124,2 166,2 130,3 145,4 124,3 120,1 136,2 78,2 120,7 134,4 139,5 133,1 128,4 2,1 1,58<br />

Settembre 124,5 166,2 130,6 145,4 124,3 120,1 134,5 78,4 120,9 135,1 140,1 133,3 128,4 2,0 1,50<br />

Ottobre 124,8 166,4 131,1 145,8 124,4 118,7 132,9 78,8 120,2 136,9 140,2 133,4 128,2 1,7 1,28<br />

Novembre 125,2 166,4 131,5 145,8 124,7 118,9 133,3 77,2 120,2 137,1 139,8 133,8 128,3 1,7 1,28<br />

Dicembre 125,4 166,4 131,5 146,0 124,9 118,9 133,5 76,5 120,7 137,1 139,8 133,9 128,4 1,7 1,28<br />

Me<strong>di</strong>a anno 123,9 164,0 130,4 143,9 124,0 118,8 133,7 79,2 119,9 135,1 138,9 132,6 127,8 2,0 1,50<br />

Gennaio 2007 125,7 166,4 131,5 146,6 124,9 118,9 133,4 76,9 120,6 137,2 140,1 133,9 128,5 1,5 1,13<br />

Febbraio 125,8 169,8 131,6 147,0 125,7 120,0 133,4 76,4 121,1 137,2 140,4 134,5 128,8 1,5 1,13<br />

Marzo 125,9 169,9 131,8 147,0 125,8 120,4 134,7 71,8 121,1 137,2 141,0 134,6 129,0 1,5 1,13<br />

Aprile 126,4 170,1 131,9 146,8 125,9 120,4 135,2 72,1 120,7 137,2 141,9 135,1 129,2 1,4 1,05<br />

Maggio 126,7 170,1 132,0 146,8 126,9 120,4 136,4 72,1 120,3 137,2 142,5 135,7 129,6 1,4 1,05<br />

Giugno 126,9 170,2 132,1 147,0 126,9 120,2 137,5 71,2 120,5 137,2 142,7 135,9 129,9 1,6 1,20<br />

Luglio 126,9 170,2 132,0 147,4 127,0 120,2 138,4 71,5 120,9 137,2 143,3 136,0 130,2 1,6 1,20<br />

Agosto 127,2 170,3 132,1 147,5 127,4 120,3 138,2 71,5 121,7 137,2 143,7 136,2 130,4 1,6 1,20<br />

Settembre 128,2 170,5 132,5 147,7 127,5 120,3 137,1 71,3 121,2 139,4 143,4 136,5 130,4 1,6 1,20<br />

Ottobre 129,2 170,5 133,1 148,9 127,6 120,0 137,6 70,6 121,1 140,2 143,9 136,7 130,8 2,0 1,50<br />

Novembre 129,9 170,6 133,4 149,7 128,2 120,0 138,6 70,9 121,2 140,3 143,4 137,5 131,3 2,3 1,73<br />

Dicembre 130,6 170,7 133,5 149,9 128,3 120,0 139,9 70,8 121,7 140,3 143,5 137,6 131,8 2,6 1,95<br />

Me<strong>di</strong>a anno 127,5 169,9 132,3 147,7 126,8 120,1 136,7 72,3 121,0 138,2 142,5 135,9 130,0 1,7 1,28<br />

Gennaio 2008 131,4 172,6 133,5 152,0 128,9 119,9 140,5 70,3 121,1 140,4 143,6 138,2 132,2 2,9 2,18<br />

Febbraio 132,0 174,4 133,6 152,5 129,5 120,0 140,6 69,9 121,7 140,4 144,0 138,9 132,5 2,9 2,18<br />

Marzo 132,8 174,6 133,9 152,8 129,7 120,0 142,6 69,9 121,8 140,4 144,8 139,4 133,2 3,3 2,48<br />

Aprile 133,4 174,9 134,2 155 129,9 120,1 142,1 69,7 121,6 140,5 145,3 139,3 133,5 33 2,48<br />

Maggio 134,1 175,1 134,4 155,9 130,3 120,2 144,8 69,1 121,4 140,5 145,9 139,9 134,2 3,5 2,63<br />

Giugno 134,7 175,3 134,4 156,6 130,5 120,3 146,9 69,4 121,7 140,5 146,3 140,0 134,8 3,8 2,85<br />

Luglio 134,9 179,1 134,4 158,9 130,7 120,3 148,3 68,7 122,4 140,5 146,9 140,2 135,4 4,0 3,00<br />

Agosto 135,1 179,2 134,4 158,5 130,9 120,4 148,3 68,02 123,2 140,5 147,2 140,3 135,5 3,9 2,93<br />

Settembre 135,6 179,4 134,9 158,2 131,1 120,6 146,1 67,6 121,5 142,2 147,3 140,5 135,2 3,7 2,78<br />

Ottobre 135,9 179,5 135,4 159,4 131,4 120,5 144,4 67,6 121,5 143,2 147,3 141,0 135,2 3,4 2,55<br />

Novembre 136,0 179,7 135,6 158,9 131,6 120,7 141,0 67,8 121,5 143,4 146,9 141,2 134,7 2,5 1,95<br />

Dicembre 136,2 179,7 135,7 158,9 131,7 120,8 139,2 68,1 122,1 143,4 146,7 141,3 134,5 2,0 1,50<br />

Me<strong>di</strong>a anno 134,3 177,0 134,5 156,5 130,5 120,3 143,7 68,9 121,8 141,3 146,0 140,0 134,2 3,3 2,48<br />

Gennaio 2009 136,4 179,8 135,7 158,5 131,8 121,0 137,9 67,4 121,9 143,5 146,6 141,6 134,2 1,5 1,13<br />

Febbraio 136,5 181,9 135,7 158,6 132,3 121,4 137,9 68,1 122,5 143,5 146,9 142,2 134,5 1,5 1,13<br />

Marzo 136,7 183,9 135,9 158,4 132,4 121,4 137,4 68,3 122,3 143,5 147,1 142,5 134,5 1,0 0,75<br />

Aprile 137,1 184,0 136,1 157,3 132,5 121,4 138,7 68,6 122,2 143,5 147,9 143,0 134,8 1,0 0,75<br />

Maggio 137,3 184,1 136,2 157,4 132,8 121,6 139,5 69,4 121,8 143,5 148,2 143,3 135,1 0,7 0,53<br />

Giugno 137,2 184,1 136,3 157,5 132,9 120,9 140,9 68,4 122,5 143,5 148,2 143,4 135,3 0,4 0,30<br />

Luglio 136,9 184,2 136,2 156,7 133,0 120,7 141,3 68,4 123,0 143,6 148,4 143,8 135,3 -0,1 -0,08<br />

Agosto 136,6 184,3 136,2 156,5 133,1 120,7 143,7 68,2 123,6 143,6 148,6 144,0 135,8 0,2 0,15<br />

Settembre 136,6 184,4 136,5 156,4 133,2 120,8 141,6 68,9 122,1 145,2 148,9 144,4 135,4 0,1 0,11<br />

Ottobre 136,7 184,4 136,8 156,5 133,3 120,9 141,0 68,7 122,4 146,9 149,1 144,6 135,5 0,222 0,166<br />

ECONOMICO<br />

95


Economico<br />

gennaio 2010<br />

In<strong>di</strong>catori statistici<br />

INDICI DEL VALORE DELLE VENDITE DEL COMMERCIO FISSO AL DETTAGLIO A PREZZI CORRENTI<br />

(base 2005=100) per settore merceologico e forma <strong>di</strong>stributiva<br />

Periodo Alimentari Non alimentari Totale<br />

2007<br />

Grande Piccole Grande Piccole Grande Piccole<br />

<strong>di</strong>stribuzione superfici <strong>di</strong>stribuzione superfici <strong>di</strong>stribuzione superfici<br />

Gennaio 95,0 92,5 97,1 96,4 96,1 95,6<br />

Febbraio 89,4 85,8 91,4 86,5 90,5 86,3<br />

Marzo 103,2 95,2 96,5 94,6 99,5 94,7<br />

Aprile 103,2 98,1 93,2 93,7 97,7 94,6<br />

Maggio 104,5 101,2 90,3 99,3 96,7 99,7<br />

Giugno 102,9 99,8 98,5 99 100,5 99,1<br />

Luglio 103,1 105,7 107,4 105,2 105,5 105,3<br />

Agosto 100,0 100,5 93,8 86,9 96,6 89,6<br />

Settembre 104,7 96,1 103,3 99,6 103,9 98,9<br />

Ottobre 105,9 102,6 104,8 106,3 105,3 105,6<br />

Novembre 108,0 94,8 104,1 100,7 105,9 99,5<br />

Dicembre 139,9 136,4 186,7 150,5 165,4 147,7<br />

2008<br />

Gennaio 97,1 93,7 98,2 97,6 97,7 96,9<br />

Febbraio 94,6 88,3 96,2 88,2 95,4 88,2<br />

Marzo 106,0 98,6 96,9 91,1 101,0 92,6<br />

Aprile 104,9 101,3 95,2 91,0 99,6 93,1<br />

Maggio 111,1 101,2 95,4 97,2 102,6 98,0<br />

Giugno 102,2 94,7 98,0 94,3 99,9 94,4<br />

Luglio 107,9 106,9 111,8 106,0 110,0 106,2<br />

Agosto 101,9 98,6 92,7 82,6 96,9 85,8<br />

Settembre 106,1 96,1 103,9 99,0 104,9 98,4<br />

Ottobre 109,6 101,2 104,8 104,1 107,0 103,5<br />

Novembre 108,4 91,1 103,6 96,3 105,8 95,3<br />

Dicembre 138,7 134,2 182,7 146,6 162,7 144,1<br />

2009<br />

Gennaio 98,7 89,8 102,3 97,0 100,7 95,6<br />

Febbraio 92,6 83,8 93,2 82,5 93,0 82,7<br />

Marzo 100,9 92,6 93,9 87,0 97,1 88,1<br />

Aprile 109,3 101,7 96,7 88,2 102,5 90,9<br />

Maggio 110,0 96,0 95,6 93,9 102,1 94,3<br />

Giugno 102,8 92,5 98,0 93,1 100,2 93,0<br />

Luglio 106,6 103,1 111,1 102,1 109,1 102,3<br />

Agosto 99,7 94,8 90,4 80,1 94,6 83,0<br />

Settembre 106,0 92,8 103,7 96,7 104,8 95,9<br />

Nota in<strong>di</strong>ce ven<strong>di</strong>te<br />

A partire dagli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Gennaio 2009 l’Istat ha aggiornato la base all’anno 2005, ricalcolando i valori degli anni precedenti che quin<strong>di</strong> sono pubblicati a<br />

partire da Gennaio 2007.<br />

La classificazione per numero <strong>di</strong> addetti non contempla più le classi relative alle imprese più piccole (fino a 2 addetti, da 3 a 5 addetti, da 6 a 9 addetti) e,<br />

quin<strong>di</strong>, la relativa tabella è stata sostituita con quella che <strong>di</strong>stingue tra “Grande <strong>di</strong>stribuzione” e “Piccole superfici”.<br />

Con il termine “Grande <strong>di</strong>stribuzione” si devono intendere le imprese che gestiscono supermercati, ipermercati, <strong>di</strong>scount, gran<strong>di</strong> magazzini e gran<strong>di</strong> superfici<br />

specializzate.<br />

Con il termine “Piccole superfici” si devono intendere i punti <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta specializzati inferiori a 400mq per gli esercizi a prevalente ven<strong>di</strong>ta non alimentare,<br />

inferiori a 250mq per gli esercizi a prevalente ven<strong>di</strong>ta alimentare.<br />

Si utilizzano i dati grezzi <strong>del</strong> comunicato <strong>del</strong> mese corrente. Il mese successivo l’Istat li ricalcola per cui nel secondo mese si inseriscono i dati grezzi dal comunicato<br />

e si correggono i dati <strong>del</strong> mese precedente con i dati ricalcolati da Istat prendendoli dalle serie storiche <strong>del</strong> mese corrente.<br />

96


10-<strong>Unione</strong> 3-10-2007 9:45 Pagina 8

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