informatoregennaio2010 - Unione del Commercio di Milano
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CONTRIBUTI 2010<br />
FATTI, NON PAROLE!<br />
Il nuovo Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione Ente Mutuo, interpretando le aspettative dei SOCI e visto il periodo<br />
economicamente complesso che il Paese sta attraversando ha <strong>del</strong>iberato<br />
per il 2010<br />
DI MANTENERE INVARIATI<br />
I CONTRIBUTI ANNUALI DI ISCRIZIONE,<br />
per tutte le forme <strong>di</strong> assistenza e per tutte le fasce d’età<br />
e<br />
per un risparmio sui contributi,<br />
<strong>di</strong> continuare la promozione <strong>del</strong> 30% <strong>di</strong> sconto<br />
per chi presenta un nuovo socio<br />
REGOLAMENTO ENTE MUTUO 2010<br />
Novità <strong>di</strong> rilievo<br />
INDENNITÀ/CONTRIBUTO ECONOMICO/DIFFERENZA ALBERGHIERA<br />
PER PASSAGGIO DI CLASSE - INCREMENTO<br />
Ricovero or<strong>di</strong>nario o day hospital o day surgery presso strutture sanitarie pubbliche o strutture sanitarie private accre<strong>di</strong>tate con il Servizio<br />
Sanitario Nazionale. L’indennità giornaliera riconosciuta viene così aumentata:<br />
Forme C, D da 130,00 a 160,00 al giorno<br />
Forma Dplus da 160,00 a 200,00 al giorno
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
In<strong>di</strong>ce<br />
LEGGI DECRETI CIRCOLARI<br />
Rapporti <strong>di</strong> lavoro<br />
Appren<strong>di</strong>stato esclusivamente<br />
aziendale. Nota informativa (1 a parte).<br />
Contratti <strong>di</strong> solidarietà e imprese con<br />
meno <strong>di</strong> 15 <strong>di</strong>pendenti . . . . . . . . . . . .<br />
Contratti <strong>di</strong> solidarietà e Tfr. . . . . . . . .<br />
Appren<strong>di</strong>stato e contratto a termine . .<br />
Dirigenti. Formazione. Accordo quadro<br />
Cig in deroga. Anticipazione Inps . . . .<br />
Maternità. Riposi <strong>del</strong> padre lavoratore.<br />
Liste <strong>di</strong> mobilità. Riammissione . . . . . .<br />
Assistenza <strong>di</strong>sabili e cassa integrazione<br />
guadagni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />
GIURISPRUDENZA<br />
Estinzione <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro<br />
Criteri <strong>di</strong> scelta dei lavoratori per la<br />
mobilità. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />
Diritto <strong>di</strong> critica e licenziamento. . . . . .<br />
IN<br />
PRIMO<br />
PIANO<br />
RAPPORTI DI LAVORO<br />
Appren<strong>di</strong>stato<br />
professionalizzante<br />
Nota informativa<br />
sulla formazione<br />
esclusivamente aziendale<br />
Pag. 1<br />
Pag. 27<br />
Pag. 27<br />
Pag. 27<br />
Pag. 28<br />
Pag. 29<br />
Pag. 29<br />
Pag. 30<br />
Pag. 31<br />
Pag. 32<br />
Pag. 32<br />
Il 23 settembre 2009 è stata sottoscritta, in<br />
attuazione <strong>del</strong>l’art. 49 comma 5 ter <strong>del</strong> Dlgs<br />
276/2003 come mo<strong>di</strong>ficato dalla legge 133<br />
<strong>del</strong> 2008 e <strong>di</strong> quanto previsto dal Ccnl<br />
Terziario, l’Intesa in materia <strong>di</strong> formazione<br />
esclusivamente aziendale nell’appren<strong>di</strong>stato<br />
professionalizzante.<br />
Su tale tema abbiamo pre<strong>di</strong>sposto per le<br />
imprese interessate una nota informativa, che<br />
fornisce le prime in<strong>di</strong>cazioni operative sugli<br />
aspetti principali <strong>del</strong>la formazione<br />
esclusivamente aziendale.<br />
<br />
La nota contiene anche:<br />
• l’Intesa in materia <strong>di</strong> formazione esclusivamente aziendale<br />
nell’appren<strong>di</strong>stato professionalizzante;<br />
• i profili formativi;<br />
• la ripartizione <strong>del</strong>le ore <strong>di</strong> formazione;<br />
• un fac-simile <strong>di</strong> lettera <strong>di</strong> assunzione;<br />
• un mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> Piano formativo in<strong>di</strong>viduale - Pfi;<br />
• la nuova richiesta <strong>di</strong> parere <strong>di</strong> conformità a Ebiter <strong>Milano</strong>;<br />
• il Ccnl per i <strong>di</strong>pendenti da aziende <strong>del</strong> terziario <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione<br />
e dei servizi;<br />
• l’art. 49 <strong>del</strong> decreto legislativo 10.9.2003, n.276;<br />
• una raccolta completa <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni amministrative <strong>del</strong><br />
ministero <strong>del</strong> Lavoro;<br />
• una scheda con la procedura da seguire per la costituzione<br />
<strong>del</strong> rapporto, per lo svolgimento <strong>del</strong> rapporto e per la trasformazione<br />
o l’eventuale risoluzione <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro.<br />
NOTA informativa <strong>del</strong> 9 novembre 2009. Appren<strong>di</strong>stato<br />
professionalizzante: l’intesa in materia <strong>di</strong> formazione esclusivamente<br />
aziendale per le imprese <strong>del</strong> terziario, <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione<br />
e dei servizi.<br />
È stato sottoscritto il 23 settembre 2009 il primo accordo<br />
nazionale in materia <strong>di</strong> formazione esclusivamente aziendale<br />
in materia <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato professionalizzante, in attuazione<br />
<strong>del</strong>l’art. 49 comma 5 ter <strong>del</strong> Dlgs 276/2003 come mo<strong>di</strong>ficato<br />
dalla Legge 133 <strong>del</strong> 2008.<br />
Le parti hanno voluto fornire alle aziende un ulteriore strumento,<br />
che si affianca alla modalità preesistente, che realizza una<br />
significativa semplificazione <strong>del</strong>le procedure attuative.<br />
Infatti, in base al <strong>di</strong>sposto <strong>del</strong> citato articolo <strong>di</strong> legge ed ai successivi<br />
chiarimenti forniti dal ministero <strong>del</strong> Lavoro, si è creato<br />
in questo modo un binario parallelo a quello <strong>di</strong> competenza<br />
<strong>del</strong>le Regioni, che ha consentito <strong>di</strong> prevedere, nell’intesa raggiunta,<br />
anche deroghe e mo<strong>di</strong>fiche ad alcune rigi<strong>di</strong>tà in materia<br />
<strong>di</strong> tutor e <strong>di</strong> quantità <strong>del</strong>la formazione.<br />
Ma, certamente, il risultato principale è stato quello <strong>di</strong> creare<br />
uno strumento in grado <strong>di</strong> superare le <strong>di</strong>versità e le incompletezze<br />
dei sistemi regionali, attraverso un’intesa valida unitariamente<br />
su tutto il territorio nazionale.<br />
L’intesa è, infatti, derogabile dalla contrattazione integrativa<br />
<strong>di</strong> secondo livello esclusivamente con riferimento all’in<strong>di</strong>viduazione<br />
<strong>di</strong> profili formativi specifici.<br />
Le aziende sono chiamate ad investire, quin<strong>di</strong>, sull’attuazione<br />
<strong>di</strong> un nuovo percorso che le vede coinvolte <strong>di</strong>rettamente nella<br />
gestione <strong>del</strong> contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato, con il duplice vantaggio<br />
<strong>di</strong> una durata decisamente inferiore <strong>di</strong> ore <strong>di</strong> formazione<br />
<strong>di</strong> base a fronte <strong>di</strong> una più mirata e specifica attività formativa<br />
professionalizzante che consente sia all’azienda che all’appren<strong>di</strong>sta<br />
l’ottenimento <strong>di</strong> competenze più adeguate alle mansioni<br />
che al termine <strong>del</strong> percorso formativo si dovranno conseguire.<br />
Attraverso la sottoscrizione <strong>del</strong>la suddetta intesa le parti<br />
hanno in<strong>di</strong>viduato la definizione ed i criteri attuativi <strong>del</strong>la formazione<br />
esclusivamente aziendale nell’ambito <strong>del</strong> contratto <strong>di</strong><br />
appren<strong>di</strong>stato professionalizzante, è stato valorizzato anche il<br />
ruolo <strong>del</strong>la bilateralità inserendo il riferimento al passaggio<br />
SINDACALE<br />
1
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
obbligato all’ente bilaterale per l’ottenimento <strong>del</strong> parere <strong>di</strong><br />
conformità precedentemente già previsto all’art. 47 <strong>del</strong> Ccnl<br />
Terziario nell’ambito <strong>del</strong>la procedura <strong>di</strong> attuazione <strong>del</strong>lo stesso<br />
contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato professionalizzante.<br />
Si segnalano <strong>di</strong> seguito le novità più significative:<br />
Formazione esclusivamente aziendale<br />
Nel fornire la definizione <strong>di</strong> formazione esclusivamente aziendale,<br />
l’accordo precisa che, ferma restando la gestione integrale<br />
da parte <strong>del</strong>l’azienda <strong>del</strong>la formazione impartita all’appren<strong>di</strong>sta,<br />
l’erogazione può essere effettuata interamente<br />
all’interno <strong>del</strong>l’azienda medesima ovvero in tutto o in parte<br />
all’esterno <strong>del</strong>la stessa.<br />
In tale ultimo caso, i soggetti che erogano la formazione<br />
dovranno essere in possesso <strong>di</strong> adeguate competenze professionali,<br />
coerenti con i contenuti <strong>del</strong>l’attività formativa ed utilizzare<br />
modalità idonee allo svolgimento <strong>del</strong>la stessa. Qualora i<br />
soggetti esterni siano strutture, dovranno essere accre<strong>di</strong>tate<br />
per la formazione continua presso la Regione in cui si dovrà<br />
svolgere l’attività formativa.<br />
Definizione <strong>di</strong> “Formazione esclusivamente aziendale”<br />
Per formazione esclusivamente aziendale si intende quella formazionegestita<br />
integralmente dall’azienda, all’interno e/o<br />
all’esterno <strong>del</strong>la stessa,senza ricorso a finanziamenti pubblici,<br />
corrisposti a tale titolo, salvospecifiche <strong>di</strong>sposizioni normative<br />
in tal senso.<br />
Attività formativa: durata e contenuti<br />
Ferme restando le durate previste dall’art. 55 Ccnl Terziario<br />
per il contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato, il percorso formativo <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>sta<br />
viene definito in base alla qualifica professionale ed<br />
al livello <strong>di</strong> inquadramento che lo stesso dovrà raggiungere.<br />
La norma, infatti, definisce, anche me<strong>di</strong>ante il riferimento alle<br />
tabelle allegate, le ore <strong>di</strong> attività formativa che dovranno essere<br />
erogate all’appren<strong>di</strong>sta, in<strong>di</strong>viduando, fra l’altro, nell’ambito<br />
<strong>del</strong>la formazione professionalizzante, il numero minimo<br />
<strong>di</strong> ore <strong>del</strong> primo anno e per quanto concerne la formazione<br />
trasversale o <strong>di</strong> base, la durata complessiva e la percentuale<br />
<strong>di</strong> ripartizione.<br />
Il numero <strong>di</strong> ore è rapportato alle durate <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>stato<br />
previste dall’art. 55 <strong>del</strong> Ccnl in relazione al livello <strong>di</strong> appartenenza<br />
(quattro, tre o due anni) ma deve essere riproporzionato<br />
alla eventuale minore durata derivante o dalla conversione<br />
anticipata <strong>del</strong> rapporto o dalla sua anticipata risoluzione (per<br />
giusta causa o giustificato motivo) oppure ancora a seguito <strong>di</strong><br />
un’intesa territoriale che abbia previsto una durata <strong>di</strong>versa<br />
(più lunga o breve), secondo quanto previsto dal Ccnl.<br />
È prevista, inoltre, la possibilità <strong>di</strong> anticipare, in tutto o in<br />
parte, l’attività formativa stabilita per le annualità successive.<br />
Alla luce <strong>di</strong> questa previsione si comprende come la durata<br />
<strong>del</strong> percorso formativo <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>sta potrebbe in taluni casi<br />
non coincidere con la durata <strong>del</strong> contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato<br />
in<strong>di</strong>viduata dall’art. 55 Ccnl Terziario.<br />
Modalità <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong>la formazione e referente per<br />
l’appren<strong>di</strong>stato<br />
La norma, oltre ad adeguare le modalità <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong>la<br />
formazione alle nuove tecnologie, introduce la figura <strong>del</strong><br />
Referente per l’appren<strong>di</strong>stato, eliminando al contempo il tutor,<br />
che, pertanto, non è figura necessaria per le aziende che<br />
intendano applicare l’istituto <strong>del</strong>la formazione esclusivamente<br />
aziendale nell’appren<strong>di</strong>stato professionalizzante.<br />
Al Referente per l’appren<strong>di</strong>stato, che potrà essere interno od<br />
esterno all’azienda, e che dovrà essere in<strong>di</strong>viduato all’avvio<br />
<strong>del</strong>l’attività formativa, viene assegnato il compito <strong>di</strong> seguire<br />
l’attuazione <strong>del</strong> programma formativo, nel rispetto dei parametri<br />
previsti dagli allegati 1 e 2, in materia <strong>di</strong> durata <strong>del</strong>l’attività<br />
formativa, e <strong>del</strong>le previsioni contenute nell’accordo stesso.<br />
Il referente interno per l’appren<strong>di</strong>stato può essere il titolare<br />
<strong>del</strong>l’impresa stessa, un socio ovvero un familiare coa<strong>di</strong>uvante,<br />
oppure il soggetto che ricopre la funzione aziendale <strong>di</strong> referente,<br />
in<strong>di</strong>viduata dall’impresa nel piano formativo. Ciò significa<br />
che il referente è colui che ricopre quel ruolo e non una<br />
persona nominativamente in<strong>di</strong>viduata.<br />
Rispetto alla figura <strong>del</strong> “tutor” previsto dalla precedente legislazione<br />
viene, ad esempio, abolito il rigido rapporto numerico<br />
rispetto agli appren<strong>di</strong>sti così come la durata minima <strong>del</strong>l’esperienza<br />
triennale.<br />
Il referente interno per l’appren<strong>di</strong>stato dovrà possedere,<br />
comunque, un livello <strong>di</strong> inquadramento pari o superiore a<br />
quello che l’appren<strong>di</strong>sta conseguirà alla fine <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong><br />
appren<strong>di</strong>stato e competenze adeguate.<br />
In caso l’azienda intenda avvalersi, per l’erogazione <strong>del</strong>la formazione,<br />
<strong>di</strong> una struttura esterna, quest’ultima dovrà mettere<br />
a <strong>di</strong>sposizione un referente per l’appren<strong>di</strong>stato provvisto <strong>di</strong><br />
adeguate competenze.<br />
Premessa metodologica<br />
Tale parte rappresenta la premessa alle tabelle allegate ed ai<br />
profili formativi.<br />
Il piano formativo in<strong>di</strong>viduale è caratterizzato dalla definizione<br />
<strong>di</strong> specifiche competenze <strong>di</strong> settore <strong>di</strong> area e <strong>di</strong> profilo che<br />
mirino al conseguimento <strong>del</strong>la qualifica professionale al termine<br />
<strong>del</strong> percorso formativo.<br />
La novità introdotta riguarda la possibilità <strong>di</strong> includere nell’ambito<br />
<strong>del</strong> piano formativo competenze <strong>di</strong> profilo mutuate<br />
da altri profili formativi che siano coerenti con le mansioni <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>sta<br />
qualificato.<br />
Attività formativa<br />
L’attività formativa si esplica nella gestione <strong>del</strong>la formazione<br />
trasversale, uguale per tutti gli appren<strong>di</strong>sti, e <strong>del</strong>la formazione<br />
professionalizzante, nell’ambito <strong>del</strong>la quale viene fatta<br />
un’ulteriore <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> settore <strong>di</strong> area e <strong>di</strong> profilo <strong>del</strong> percorso<br />
formativo <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>sta in base alla qualifica professionale<br />
che deve conseguire.<br />
Gli obiettivi e i contenuti <strong>del</strong>le predette attività formative riprendono<br />
e sostituiscono le previsioni <strong>del</strong>l’articolato contrattuale in<br />
materia.<br />
Profili formativi<br />
Per la formazione degli appren<strong>di</strong>sti le parti hanno definito<br />
nuovi contenuti formativi, relativi a ciascun profilo professionale<br />
ed articolati in attività formative a carattere trasversale <strong>di</strong><br />
base e contenuti a carattere professionalizzante, che aggiornano<br />
ed integrano quelli concordati con l’Isfol nell’intesa <strong>del</strong><br />
10 gennaio 2002. Tali profili dovranno essere utilizzati dalle<br />
aziende che optano per la formazione esclusivamente aziendale,<br />
mentre le imprese che ricorrono alla formazione finanziata,<br />
prevista dal comma 5 <strong>del</strong>l’articolo 49 <strong>del</strong> Dlgs 276/03,<br />
2
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
continueranno ad utilizzare i precedenti profili Isfol 2002...<br />
Suggeriamo, in particolare, un’attenta lettura <strong>del</strong>l’interpello n. 2<br />
<strong>del</strong> 6 febbraio 2009 relativo applicabilità <strong>del</strong>la formazione<br />
esclusivamente aziendale ai rapporti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato in essere.<br />
Con tale interpello il ministero ha evidenziato che la mo<strong>di</strong>fica<br />
apportata all’artico 49 <strong>del</strong> Dlgs 276/03 non pone come con<strong>di</strong>zione<br />
essenziale che il contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato sia stipulato<br />
ab initio secondo la <strong>di</strong>sciplina <strong>del</strong> comma 5 ter, limitandosi<br />
ad in<strong>di</strong>viduare un nuovo percorso - quello appunto <strong>del</strong>la formazione<br />
esclusivamente aziendale - per adempiere agli obblighi<br />
formativi propri <strong>di</strong> tale tipologia contrattuale.<br />
Eventuali “nuove percorsi formativi” che il datore <strong>di</strong> lavoro sceglie<br />
<strong>di</strong> intraprendere, durante lo svolgimento <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong><br />
appren<strong>di</strong>stato, non possono non incidere sul piano formativo<br />
in<strong>di</strong>viduale (Pfi) che, come noto, costituisce parte integrante <strong>del</strong><br />
contratto e viene elaborato all’inizio <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro.<br />
Conseguentemente, alla luce <strong>del</strong>la scelta <strong>di</strong> applicare il comma<br />
5 ter <strong>del</strong>l’art. 49, il piano formativo deve essere rimodulato e<br />
sottoscritto dal lavoratore che acconsente <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il percorso<br />
formativo in<strong>di</strong>viduato all’inizio <strong>del</strong> rapporto.<br />
Ricor<strong>di</strong>amo, infine, che la Scuola Superiore <strong>del</strong> <strong>Commercio</strong><br />
<strong>del</strong> Turismo dei Servizi e <strong>del</strong>le Professioni e il Capac<br />
Politecnico <strong>del</strong> <strong>Commercio</strong> sono a <strong>di</strong>sposizione <strong>del</strong>le imprese<br />
che, pur nell’ambito <strong>del</strong>la formazione esclusivamente aziendale,<br />
optano per l’effettuazione presso enti accre<strong>di</strong>tati <strong>del</strong>la<br />
formazione trasversale o professionalizzante.<br />
INTESA <strong>del</strong> 23 settembre 2009 tra Confcommercio Filcams<br />
Cgil Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. Formazione esclusivamente<br />
aziendale nell’appren<strong>di</strong>stato professionalizzante<br />
La Commissione paritetica istituita ai sensi <strong>del</strong>la <strong>di</strong>chiarazione<br />
a verbale n. 1 in calce all’articolo 60 Ccnl Terziario <strong>del</strong> 18<br />
luglio 2008, dopo un approfon<strong>di</strong>to esame <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni<br />
<strong>di</strong> legge vigenti in materia <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato, <strong>del</strong>le norme contenute<br />
nel precedente e nell’attuale Ccnl Terziario e degli<br />
orientamenti ministeriali e giurisprudenziali in materia, alla<br />
luce <strong>di</strong> quanto previsto dall’art. 23, comma 2, Dl n.<br />
112/2008, convertito nella L n. 133/2008 che ne demanda<br />
l’attuazione in via esclusiva alla contrattazione collettiva ovvero<br />
agli enti bilaterali, ha raggiunto la presente intesa applicativa<br />
<strong>del</strong>la norma succitata. Fermo restando quanto previsto dal<br />
Ccnl Terziario e dalla presente intesa, le parti concordano che<br />
eventuali deroghe a livello territoriale e/o aziendale potranno<br />
riguardare esclusivamente l’inserimento <strong>di</strong> profili formativi<br />
specifici non ricompresi dal presente accordo.<br />
Premessa<br />
In attuazione <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>sposto in materia <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato<br />
professionalizzante dall’art. 49, comma 5 ter, Dlgs n. 276/<br />
2003, così come mo<strong>di</strong>ficato dal Dl n. 112/2008, convertito<br />
nella L n. 133/2008, anche in questo caso attraverso l’integrale<br />
applicazione <strong>del</strong>la procedura presso gli Enti bilaterali<br />
prevista ai sensi <strong>del</strong>l’art. 47 <strong>del</strong> Ccnl per i <strong>di</strong>pendenti da<br />
aziende <strong>del</strong> terziario, <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione e dei servizi, le parti<br />
<strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>viduano la definizione <strong>di</strong> formazione esclusivamente<br />
aziendale ed i criteri per il ricorso alla formazione<br />
esclusivamente aziendale nell’ambito <strong>del</strong> contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato<br />
professionalizzante.<br />
Di conseguenza le presenti <strong>di</strong>sposizioni, ove integralmente<br />
applicate, sono sostitutive <strong>di</strong> quanto previsto dal comma 5 <strong>del</strong>l’articolo<br />
49, Dlgs n. 276/2003, così come mo<strong>di</strong>ficato dal Dl<br />
n. 112/2008, convertito nella L n. 133/2008.<br />
1. Formazione esclusivamente aziendale<br />
Per formazione esclusivamente aziendale si intende quella formazione<br />
gestita integralmente dall’azienda, all’interno e/o<br />
all’esterno <strong>del</strong>la stessa, senza ricorso a finanziamenti pubblici,<br />
corrisposti a tale titolo, salvo specifiche <strong>di</strong>sposizioni normative<br />
in tal senso.<br />
L’erogazione <strong>del</strong>la formazione, sia trasversale <strong>di</strong> base che<br />
professionalizzante, dovrà avvenire con modalità coerenti<br />
rispetto alle finalità formative e dovrà essere svolta in modo da<br />
permettere l’efficacia <strong>del</strong>l’intervento formativo medesimo.<br />
A tal fine l’azienda per erogare la formazione si avvarrà <strong>di</strong><br />
soggetti, interni od esterni, in possesso <strong>di</strong> adeguate competenze<br />
professionali, coerenti con i contenuti <strong>del</strong>l’attività formativa<br />
e <strong>di</strong> modalità idonee allo svolgimento <strong>del</strong>l’attività stessa.<br />
L’azienda potrà altresì avvalersi per l’erogazione <strong>del</strong>la formazione,<br />
professionalizzante o trasversale <strong>di</strong> base, <strong>di</strong> strutture<br />
esterne accre<strong>di</strong>tate per la formazione continua, secondo la<br />
normativa regionale vigente, presso la Regione in cui si svolge<br />
l’attività formativa.<br />
2. Attività formativa: durata e contenuti<br />
Il percorso formativo <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>sta è definito in relazione<br />
alla qualifica professionale e al livello d’inquadramento previsto<br />
dal Ccnl Terziario che l’appren<strong>di</strong>sta dovrà raggiungere<br />
(ve<strong>di</strong> tab. A), entro i limiti <strong>di</strong> durata massima che può avere il<br />
contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato fissati dal Ccnl Terziario all’art. 55.<br />
In tal senso, i requisiti minimi <strong>di</strong> tale formazione in termini<br />
quantitativi e <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione tra formazione trasversale <strong>di</strong> base<br />
e formazione professionalizzante sono quelli in<strong>di</strong>cati nell’all. 1<br />
tabella A che costituisce parte integrante <strong>del</strong>la presente intesa.<br />
Le attività formative svolte presso più datori <strong>di</strong> lavoro, così<br />
come quelle svolte presso strutture <strong>di</strong> formazione accre<strong>di</strong>tate,<br />
si cumulano ai fini <strong>del</strong>l’assolvimento degli obblighi formativi.<br />
Al fine <strong>di</strong> garantire un’idonea formazione teorico-pratica <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>sta,<br />
vengono in<strong>di</strong>cate nella tabella A le ore <strong>di</strong> formazione<br />
minime che dovranno essere erogate nel corso <strong>del</strong>la<br />
prima annualità, ferma restando la possibilità <strong>di</strong> anticipare in<br />
tutto o in parte l’attività formativa prevista per le annualità successive.<br />
Le ore <strong>di</strong> formazione trasversale <strong>di</strong> base e quelle professionalizzanti<br />
sono comprese nell’orario normale <strong>di</strong> lavoro.<br />
Per la formazione degli appren<strong>di</strong>sti le parti si impegnano a<br />
definire entro il 30/9/2009 i nuovi contenuti formativi, relativi<br />
a ciascun profilo professionale ed articolati in attività formative<br />
a carattere trasversale <strong>di</strong> base e contenuti a carattere professionalizzante,<br />
che aggiorneranno ed integreranno quelli<br />
concordati con l’Isfol nell’intesa <strong>del</strong> 10 gennaio 2002. Sino<br />
alla definizione <strong>di</strong> essi continuano a trovare applicazione i<br />
contenuti formativi previsti l’intesa Isfol <strong>del</strong> 10 gennaio 2002.<br />
Con riferimento alla formazione trasversale <strong>di</strong> base, le parti,<br />
rilevata l’esigenza <strong>di</strong> svolgere tale attività formativa prevalentemente<br />
nel primo biennio e verificata l’identità <strong>di</strong> tematiche<br />
per tutti i profili professionali, ne in<strong>di</strong>viduano la durata in<strong>di</strong>cata<br />
nella tabella B.<br />
SINDACALE<br />
3
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
TABELLA A<br />
La registrazione <strong>del</strong>la formazione erogata, in assenza <strong>del</strong><br />
libretto formativo <strong>del</strong> citta<strong>di</strong>no, potrà avvenire anche attraverso<br />
supporti informatici e fogli firma.<br />
3. Modalità <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong>la formazione e referente per<br />
l’appren<strong>di</strong>stato<br />
Nel rispetto <strong>di</strong> quanto previsto dall’art. 50, lett. d), Ccnl<br />
Terziario e <strong>di</strong> quanto previsto nel precedente punto 2 “Attività<br />
formativa: durata e contenuti” in relazione all’orario <strong>di</strong> svolgimento<br />
<strong>del</strong>l’attività formativa ed in materia <strong>di</strong> registrazione<br />
<strong>del</strong>la formazione erogata, la formazione sia a carattere trasversale<br />
<strong>di</strong> base che a carattere professionalizzante può essere<br />
svolta in aula, on the job, nonché tramite lo strumento <strong>del</strong>la<br />
formazione a <strong>di</strong>stanza (Fad) e strumenti <strong>di</strong> e-learning ed in tal<br />
caso l’attività <strong>di</strong> accompagnamento potrà essere svolta in<br />
modalità virtualizzata e attraverso strumenti <strong>di</strong> teleaffiancamento<br />
o video-comunicazione da remoto.<br />
Qualora l’attività formativa venga svolta esclusivamente all’interno<br />
<strong>del</strong>l’azienda, fermo restando quanto previsto dall’art.<br />
47 <strong>del</strong> vigente Ccnl Terziario, come richiamato nella Premessa<br />
<strong>del</strong>la presente intesa, l’azienda dovrà essere in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />
erogare formazione ed avere risorse umane idonee a trasferire<br />
conoscenze e competenze richieste dal piano formativo,<br />
assicurandone lo svolgimento in idonei ambienti, come in<strong>di</strong>cato<br />
nel piano formativo. In relazione a ciò, risulta determinante<br />
la presenza <strong>di</strong> un referente per l’appren<strong>di</strong>stato, interno od<br />
esterno, che dovrà essere in<strong>di</strong>viduato all’avvio <strong>del</strong>l’attività formativa<br />
ed avrà il compito <strong>di</strong> seguire l’attuazione <strong>del</strong> programma<br />
formativo, nel rispetto dei parametri previsti dagli allegati<br />
1 e 2 e <strong>del</strong>le previsioni contenute nel presente accordo.<br />
Il referente interno per l’appren<strong>di</strong>stato, ove <strong>di</strong>verso dal titolare<br />
<strong>del</strong>l’impresa stessa, da un socio ovvero da un familiare coa<strong>di</strong>uvante,<br />
è il soggetto che ricopre la funzione aziendale in<strong>di</strong>viduata<br />
dall’impresa nel piano formativo e che dovrà possedere<br />
un livello <strong>di</strong> inquadramento pari o superiore a quello che<br />
l’appren<strong>di</strong>sta conseguirà alla fine <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato<br />
e competenze adeguate.<br />
In caso l’azienda intenda avvalersi, per l’erogazione <strong>del</strong>la formazione,<br />
<strong>di</strong> una struttura esterna, quest’ultima dovrà mettere<br />
a <strong>di</strong>sposizione un referente per l’appren<strong>di</strong>stato provvisto <strong>di</strong><br />
adeguate competenze.<br />
4. Riconoscimento <strong>del</strong>la qualifica professionale e registrazione<br />
nel libretto formativo<br />
Al termine <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato il datore <strong>di</strong> lavoro<br />
certificherà l’avvenuta formazione e darà notizia all’interessato,<br />
nei tempi definiti dall’art. 50, ultimo comma, Ccnl Terziario<br />
<strong>del</strong> 18 luglio 2008, <strong>del</strong>l’eventuale acquisizione <strong>del</strong>la qualifica<br />
professionale.<br />
Il datore <strong>di</strong> lavoro, inoltre, è tenuto a comunicare entro 5 giorni<br />
al competente Centro per l’impiego <strong>di</strong> cui al Dlgs n. 469/97<br />
ed all’ente bilaterale i nominativi degli appren<strong>di</strong>sti ai quali sia<br />
stata attribuita la qualifica.<br />
Il datore <strong>di</strong> lavoro è tenuto, altresì, a comunicare al competente<br />
Centro per l’impiego i nominativi degli appren<strong>di</strong>sti <strong>di</strong> cui<br />
per qualunque motivo sia cessato il rapporto <strong>di</strong> lavoro, entro<br />
Allegato 1<br />
Profili professionali Ore complessive Ore formazione Ore formazione<br />
<strong>di</strong> formazione minima primo anno trasversale complessiva<br />
approfon<strong>di</strong>te conoscenze tecnico-scientifiche 480 120 80<br />
e capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione <strong>del</strong>le proprie (per gli appren<strong>di</strong>sti in possesso<br />
competenze<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> istruzione<br />
(inquadramento finale al 2° livello)<br />
Superiore <strong>di</strong> 2° grado o<br />
<strong>di</strong> laurea universitaria 400 ore)<br />
particolari conoscenze tecniche ed 400 100 80<br />
approfon<strong>di</strong>ta conoscenza tecnico-pratica<br />
(inquadramento finale al 3° livello)<br />
Specifiche conoscenze tecniche e 360 90 80<br />
particolari capacità tecnico pratiche<br />
(inquadramento finale al 4° livello)<br />
Normali conoscenze ed adeguate 280 80 60<br />
capacità tecnico-pratiche<br />
(inquadramento finale al 5° livello)<br />
Semplici conoscenze pratiche 240 120 60<br />
(inquadramento finale al 6° livello)<br />
Le ore <strong>di</strong> formazione in<strong>di</strong>cate sono correlate alle durate previste dall’art. 55 Ccnl Terziario; in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa durata, le ore complessive<br />
<strong>di</strong> formazione saranno riproporzionate alla durata <strong>del</strong> contratto stesso.<br />
4
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
RIPARTIZIONE DELLA FORMAZIONE TRASVERSALE PER ANNUALITA’<br />
Profili professionali 1° annualità 2° annualità 3° annualità<br />
approfon<strong>di</strong>te conoscenze tecnico-scientifiche e capacità 40 28 12<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione <strong>del</strong>le proprie competenze<br />
(inquadramento finale al 2° livello)<br />
TABELLA B<br />
SINDACALE<br />
particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta 40 28 12<br />
conoscenza tecnico-pratica (inquadramento finale al 3° livello)<br />
Specifiche conoscenze tecniche e particolari 40 28 12<br />
capacità tecnico pratiche (inquadramento finale al 4° livello)<br />
Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche 30 20 10<br />
(inquadramento finale al 5° livello)<br />
Semplici conoscenze pratiche (inquadramento finale al 6° livello) 30 30 0<br />
il termine <strong>di</strong> 5 giorni dalla cessazione stessa.<br />
In assenza <strong>del</strong> libretto formativo <strong>del</strong> citta<strong>di</strong>no, la predetta certificazione<br />
sulla formazione svolta, varrà anche ai fini <strong>del</strong>l’attestazione<br />
sul percorso formativo.<br />
Dichiarazione a verbale<br />
A seguito <strong>di</strong> quanto pattuito nella presente intesa, le parti,<br />
stante la specificità <strong>del</strong>la modalità attuativa <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>stato<br />
attraverso la formazione esclusivamente aziendale, e limitatamente<br />
ad essa sola, si danno atto che le presenti <strong>di</strong>sposizioni<br />
sostituiscono quanto previsto dai seguenti articoli <strong>del</strong> Ccnl:<br />
• art. 55, ultimo comma;<br />
• art. 57;<br />
• art. 58, salvo quanto previsto dal quinto comma <strong>del</strong> precedente<br />
punto 2;<br />
• art. 59<br />
Rimangono altresì ferme e vengono espressamente richiamate<br />
anche con riferimento alla presente intesa in tema <strong>di</strong> formazione<br />
esclusivamente aziendale tutte le ulteriori <strong>di</strong>sposizioni<br />
previste dalla Sezione IV, Titolo I, Capo II (Appren<strong>di</strong>stato) <strong>del</strong><br />
Ccnl 18 luglio 2008.<br />
Premessa metodologica<br />
La presente premessa, che costituisce parte integrante <strong>del</strong>la presente<br />
appen<strong>di</strong>ce, definisce le modalità con cui nell’ambito <strong>del</strong><br />
singolo piano formativo in<strong>di</strong>viduale potranno essere in<strong>di</strong>viduate<br />
le specifiche competenze a carattere professionalizzante.<br />
Nella definizione <strong>di</strong> ciascun piano formativo dovranno essere<br />
in<strong>di</strong>viduate quelle specifiche competenze chiave <strong>di</strong> settore, <strong>di</strong><br />
area e <strong>di</strong> profilo (fra quelle in<strong>di</strong>viduate nelle declaratorie <strong>di</strong><br />
seguito in<strong>di</strong>cate) che effettivamente corrispondano sia alla<br />
qualifica professionale che l’appren<strong>di</strong>sta dovrà conseguire,<br />
sia alla struttura organizzativa che connota l’azienda.<br />
Al fine <strong>di</strong> ottimizzare la realizzazione <strong>del</strong>la finalità formativa<br />
<strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>sta, l’azienda potrà anche includere nella pre<strong>di</strong>sposizione<br />
<strong>del</strong> piano formativo “competenze <strong>di</strong> profilo”<br />
mutuate da altri specifici profili formativi, qualora ritenute<br />
necessarie e coerenti con le mansioni che verranno effettivamente<br />
svolte dall’appren<strong>di</strong>sta qualificato, ovvero escludere<br />
competenze <strong>di</strong> area, <strong>di</strong> settore o <strong>di</strong> profilo non coerenti con le<br />
reali competenze che dovranno essere acquisite dall’appren<strong>di</strong>sta<br />
medesimo.<br />
Si precisa, inoltre, che i profili in<strong>di</strong>viduati nella presente appen<strong>di</strong>ce<br />
non esauriscono il vasto insieme <strong>del</strong>le professionalità presenti<br />
nel Ccnl Terziario e che, pertanto, i contenuti formativi a<br />
carattere professionalizzante ed a carattere trasversale e <strong>di</strong><br />
base potranno essere applicati anche ad altre qualifiche afferenti<br />
al profilo non espressamente comprese nella predetta<br />
elencazione.<br />
Si sottolinea, infine, che il presente documento é stato elaborato<br />
solo a fini formativi e, pertanto, la <strong>del</strong>imitazione <strong>del</strong>le<br />
aree <strong>di</strong> attività, l’in<strong>di</strong>viduazione dei profili tipo, i raggruppamenti<br />
<strong>del</strong>le qualifiche e la declinazione <strong>del</strong>le relative competenze<br />
non producono alcun effetto sui contratti in<strong>di</strong>viduali e<br />
collettivi <strong>di</strong> lavoro.<br />
Attività formativa<br />
I contenuti formativi si <strong>di</strong>stinguono in:<br />
1) formazione trasversale, <strong>di</strong> base omogenea per tutti gli<br />
appren<strong>di</strong>sti, è articolata in cinque aree <strong>di</strong> contenuti:<br />
- accoglienza, valutazione <strong>del</strong> livello <strong>di</strong> ingresso e definizione<br />
<strong>del</strong> patto formativo<br />
- competenze relazionali;<br />
- <strong>di</strong>sciplina <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro;<br />
- organizzazione ed economia;<br />
- sicurezza sul lavoro.<br />
2) formazione professionalizzante i cui contenuti si sud<strong>di</strong>vidono<br />
in tre aree: <strong>di</strong> settore, <strong>di</strong> area, <strong>di</strong> profilo, persegue, a titolo<br />
esemplificativo, i seguenti obiettivi formativi:<br />
- la conoscenza dei prodotti, dei servizi e <strong>del</strong> contesto aziendale;<br />
- la conoscenza <strong>del</strong>le basi tecniche e scientifiche <strong>del</strong>la professionalità;<br />
- conoscere e saper utilizzare le tecniche e i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> lavoro;<br />
- conoscere e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie <strong>di</strong><br />
lavoro (attrezzature, macchinari, strumenti <strong>di</strong> lavoro, ecc.);<br />
5
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
- la conoscenza e l’utilizzo <strong>del</strong>le misure <strong>di</strong> sicurezza in<strong>di</strong>viduali<br />
e <strong>di</strong> tutela ambientale specifiche <strong>del</strong> settore;<br />
- la conoscenza <strong>del</strong>le innovazioni <strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong><br />
contesto.<br />
6
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
TIPOLOGIA DI PROFILO<br />
ADDETTO FOOD E FUNZIONI AUSILIARIE<br />
ADDETTO ALLE FUNZIONI AUSILIARIE ALLA VENDITA<br />
AREA DI ATTIVITA’ - FRONT OFFICE E FUNZIONI AUSILIARIE<br />
ATTIVITA’ FORMATIVA<br />
Competenze <strong>di</strong> base e trasversali<br />
Disciplina <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro, organizzazione <strong>del</strong> lavoro, misure a<br />
tutela <strong>del</strong>la sicurezza sul lavoro, comunicazione, comportamenti relazionali<br />
Competenze a carattere professionalizzante<br />
Conoscere i prodotti e i servizi <strong>di</strong> settore ed il contesto aziendale<br />
Conoscere e saper applicare le basi tecniche e scientifiche <strong>del</strong>la professionalità<br />
Conoscere e saper utilizzare i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> lavoro<br />
Conoscere e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie <strong>di</strong> lavoro<br />
(attrezzature, macchinari e strumenti <strong>di</strong> lavoro)<br />
Conoscere ed utilizzare le misure <strong>di</strong> sicurezza in<strong>di</strong>viduale e tutela<br />
ambientale<br />
Conoscere le innovazioni <strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> contesto<br />
SINDACALE<br />
PIANO ORARIO CURRICOLARE<br />
Profili professionali Ore <strong>di</strong> formazione Ore <strong>di</strong> formazione Ore <strong>di</strong> formazione<br />
quadriennio minime trasversale<br />
per il primo anno complessiva<br />
approfon<strong>di</strong>te conoscenze tecnico-scientifiche 480 120 80<br />
e capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione <strong>del</strong>le proprie competenze<br />
(per gli appren<strong>di</strong>sti<br />
(inquadramento finale al 2° livello)<br />
in possesso <strong>di</strong> <strong>di</strong>ploma<br />
<strong>di</strong> istruzione superiore<br />
<strong>di</strong> 2° grado o <strong>di</strong> laurea<br />
universitaria 400 ore)<br />
particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta 400 100 80<br />
conoscenza tecnico-pratica (inquadramento finale al 3° livello)<br />
specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità 360 90 80<br />
tecnico pratiche (inquadramento finale al 4° livello)<br />
normali conoscenze ed adeguate capacità<br />
tecnico-pratiche (inquadramento finale al 5° livello) 280 80 60<br />
semplici conoscenze pratiche (inquadramento finale al 6° livello) 240 120 60<br />
FORMAZIONE TRASVERSALE<br />
Profili professionali 1° annualità 2° annualità 3° annualità<br />
approfon<strong>di</strong>te conoscenze tecnico-scientifiche e 40 28 12<br />
capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione <strong>del</strong>le proprie competenze<br />
(inquadramento finale al 2° livello)<br />
particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza 40 28 12<br />
tecnico-pratica (inquadramento finale al 3° livello)<br />
specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità 40 28 12<br />
tecnico pratiche (inquadramento finale al 4° livello)<br />
normali conoscenze ed adeguate capacità 30 20 10<br />
tecnico-pratiche (inquadramento finale al 5° livello)<br />
semplici conoscenze pratiche (inquadramento finale al 6° livello) 30 30 0<br />
7
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
AREA DI ATTIVITA’ - FRONT OFFICE E FUNZIONI AUSILIARIE<br />
TIPOLOGIA DI PROFILO - ADDETTO FOOD E FUNZIONI<br />
AUSILIARIE<br />
Qualifiche<br />
addetto alla ven<strong>di</strong>ta<br />
particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />
tecnico-pratica<br />
Macellaio specializzato provetto<br />
Commesso specializzato provetto anche nel settore alimentare<br />
Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />
pratiche<br />
Commesso alla ven<strong>di</strong>ta al pubblico<br />
Commesso <strong>di</strong> rosticceria, friggitoria e gastronomia<br />
Specialista <strong>di</strong> macelleria, gastronomia, salumeria, pescheria,<br />
formaggi, pasticceria, anche con funzioni <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />
Banconiere <strong>di</strong> spacci <strong>di</strong> carne<br />
Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche<br />
Aiuto commesso nelle aziende <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti <strong>del</strong>l’alimentazione<br />
generale<br />
Aiuto Banconiere spacci <strong>di</strong> carne<br />
addetto alle funzioni ausiliarie alla ven<strong>di</strong>ta<br />
Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />
pratiche<br />
Addetto alle operazioni ausiliarie alla ven<strong>di</strong>ta nelle aziende a<br />
integrale libero servizio<br />
Magazziniere anche con funzioni <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />
Cassiere Comune<br />
Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche<br />
Addetto ai negozi o filiali <strong>di</strong> esposizioni<br />
Addetto al centralino telefonico<br />
Addetto al controllo <strong>del</strong>le ven<strong>di</strong>te<br />
Preparatore <strong>di</strong> commissioni.<br />
Altre qualifiche afferenti al profilo non espressamente comprese<br />
nella predetta elencazione<br />
COMPETENZE A CARATTERE PROFESSIONALIZZANTE<br />
ELENCO COMPETENZE CHIAVE (*)<br />
Competenze <strong>di</strong> settore<br />
Conoscere:<br />
- le caratteristiche <strong>del</strong> settore<br />
- l’impresa <strong>di</strong> riferimento nei suoi aspetti organizzativi e gestionali<br />
ed il contesto in cui opera<br />
- conoscere le innovazioni <strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> contesto<br />
Saper operare nel rispetto <strong>del</strong>le norme e <strong>del</strong>le buone prassi in<br />
materia <strong>di</strong> prevenzione e protezione dai rischi per la sicurezza<br />
sul lavoro e <strong>di</strong> prevenzione e protezione dagli incen<strong>di</strong><br />
Competenze <strong>di</strong> area<br />
Conoscere:<br />
- il ruolo <strong>del</strong>la propria area <strong>di</strong> attività all’interno <strong>del</strong> processo<br />
<strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />
- e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie proprie <strong>del</strong>l’area<br />
<strong>di</strong> attività<br />
- e saper utilizzare il glossario <strong>del</strong>la professione<br />
- i sistemi <strong>di</strong> tutela <strong>del</strong> consumatore<br />
- e saper utilizzare le principali tecniche <strong>di</strong> comunicazione<br />
finalizzate alla relazione con il cliente<br />
Sapersi rapportare alle altre aree organizzative aziendali<br />
Saper operare in un contesto aziendale orientato alla qualità<br />
ed alla sod<strong>di</strong>sfazione <strong>del</strong> cliente<br />
Competenze <strong>di</strong> profilo<br />
- Riconoscere il proprio ruolo all’interno <strong>del</strong> contesto aziendale<br />
e <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />
- Conoscere e saper utilizzare le tecniche relative alle varie<br />
fasi <strong>del</strong>la ven<strong>di</strong>ta<br />
- Conoscere gli elementi basilari <strong>di</strong> una lingua straniera in<br />
modo da sostenere conversazioni brevi ed elementari se<br />
necessario per l’organizzazione aziendale<br />
- Conoscere la merceologia alimentare<br />
- Conoscere e saper applicare le procedure stabilite per l’approvvigionamento,<br />
l’uso e la conservazione <strong>di</strong> strumenti, dotazioni,<br />
materiali<br />
- Leggere ed interpretare la documentazione tecnica<br />
- Conoscere e saper utilizzare i materiali (materie prime, semilavorati,<br />
prodotti finiti)<br />
- Saper riconoscere le specifiche <strong>di</strong> qualità e le criticità dei<br />
prodotti<br />
- Saper trattare e conservare gli alimenti anche secondo le<br />
norme haccp<br />
- conoscere e saper utilizzare le tecniche <strong>di</strong> lay-out se richiesto<br />
dalla mansione<br />
- Saper utilizzare i principali software applicativi se richiesto<br />
dalla mansione-<br />
Saper organizzare gli spazi <strong>di</strong> lavoro in modo razionale<br />
- Saper gestire le comunicazioni <strong>di</strong>rette e/o telefoniche<br />
- Conoscere e saper utilizzare i <strong>di</strong>versi sistemi <strong>di</strong> pagamento e<br />
<strong>di</strong> incasso se richiesto dalla mansione<br />
- Conoscere e saper applicare le norme sulla etichettatura e<br />
marcatura dei prodotti se richiesto dalla mansione<br />
- Conoscere e saper utilizzare i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale<br />
(*) le competenze qui in<strong>di</strong>cate rappresentano, in quanto competenze<br />
chiave, un’elencazione <strong>del</strong>le competenze comuni alle<br />
varie figure professionali. La definizione nel dettaglio <strong>del</strong>le<br />
competenze richieste da ciascuna qualifica verrà effettuata al<br />
momento <strong>del</strong>la progettazione operativa dei piani formativi<br />
in<strong>di</strong>viduali<br />
TIPOLOGIA DI PROFILO – ADDETTO NO FOOD E FUNZIONI<br />
AUSILIARIE<br />
Qualifiche<br />
addetto alla ven<strong>di</strong>ta<br />
particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />
tecnico-pratica<br />
Addetto alla ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> autoveicoli con funzioni <strong>di</strong> stima <strong>del</strong>l’usato<br />
Commesso specializzato provetto<br />
Commesso <strong>di</strong> libreria<br />
Commesso stimatore <strong>di</strong> gioielleria<br />
Sportellista nelle concessionarie <strong>di</strong> pubblicità<br />
Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />
pratiche<br />
Cassiere Comune<br />
8
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
Astatore<br />
Commesso alla ven<strong>di</strong>ta al pubblico<br />
Pompista specializzato<br />
addetto alle funzioni ausiliarie alla ven<strong>di</strong>ta<br />
approfon<strong>di</strong>te conoscenze tecnico-scientifiche e capacità <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>vulgazione <strong>del</strong>le proprie competenze<br />
Tecnico chimico anche con funzioni <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta nel settore commercio<br />
chimico<br />
particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />
tecnico-pratica<br />
Ottico <strong>di</strong>plomato<br />
Meccanico ortope<strong>di</strong>co ed ernista munito <strong>di</strong> patente<br />
Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />
pratiche<br />
Telefonista addetto agli or<strong>di</strong>ni nei magazzini <strong>di</strong> ingrosso me<strong>di</strong>cinali,<br />
con conoscenza <strong>del</strong>le specialità farmaceutiche anche<br />
con <strong>di</strong>gitazione <strong>del</strong> calcolatore<br />
Addetto al ricevimento ed esecuzione mansioni <strong>di</strong> bordo<br />
Addetto alle operazioni ausiliarie alla ven<strong>di</strong>ta nelle aziende a<br />
integrale libero servizio<br />
Allestitore <strong>di</strong> commissioni nei magazzini <strong>di</strong> ingrosso me<strong>di</strong>cinali<br />
con conoscenza <strong>del</strong>le specialità farmaceutiche<br />
Magazziniere anche con funzioni <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />
Estetista, anche con funzioni <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />
Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche<br />
Informatore negli Istituti <strong>di</strong> informazioni commerciali<br />
Addetto <strong>di</strong> biblioteca circolante<br />
Addetto ai negozi o filiali <strong>di</strong> esposizioni<br />
Addetto al centralino telefonico<br />
Semplici conoscenze pratiche<br />
Dimostratore<br />
Altre qualifiche afferenti al profilo non espressamente comprese<br />
nella predetta elencazione<br />
COMPETENZE A CARATTERE PROFESSIONALIZZANTE<br />
ELENCO COMPETENZE CHIAVE (*)<br />
Competenze <strong>di</strong> settore<br />
Conoscere:<br />
- le caratteristiche <strong>del</strong> settore<br />
- l’impresa <strong>di</strong> riferimento nei suoi aspetti organizzativi e<br />
gestionali ed il contesto in cui opera<br />
- conoscere le innovazioni <strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> contesto<br />
Saper operare nel rispetto <strong>del</strong>le norme e <strong>del</strong>le buone prassi in<br />
materia <strong>di</strong> prevenzione e protezione dai rischi per la sicurezza<br />
sul lavoro e <strong>di</strong> prevenzione e protezione dagli incen<strong>di</strong><br />
Competenze <strong>di</strong> area<br />
Conoscere:<br />
- il ruolo <strong>del</strong>la propria area <strong>di</strong> attività all’interno <strong>del</strong> processo<br />
<strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />
- e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie proprie <strong>del</strong>l’area<br />
<strong>di</strong> attività<br />
- e saper utilizzare il glossario <strong>del</strong>la professione<br />
- i sistemi <strong>di</strong> tutela <strong>del</strong> consumatore<br />
- e saper utilizzare le principali tecniche <strong>di</strong> comunicazione<br />
finalizzate alla relazione con il cliente<br />
- gli elementi basilari <strong>di</strong> una lingua straniera in modo da sostenere<br />
conversazioni brevi ed elementari se richiesto dalla mansione<br />
Sapersi rapportare alle altre aree organizzative aziendali<br />
Saper operare in un contesto aziendale orientato alla qualità<br />
ed alla sod<strong>di</strong>sfazione <strong>del</strong> cliente<br />
Competenze <strong>di</strong> profilo<br />
- Riconoscere il proprio ruolo all’interno <strong>del</strong> contesto aziendale<br />
e <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />
- Conoscere la merceologia<br />
- Conoscere e saper applicare le procedure stabilite per l’approvvigionamento,<br />
l’uso e la conservazione <strong>di</strong> strumenti, dotazioni,<br />
materiali, prodotti<br />
- Leggere ed interpretare la documentazione tecnica<br />
- Conoscere le specifiche <strong>di</strong> qualità e le criticità dei prodotti<br />
- Conoscere e saper utilizzare tecniche <strong>di</strong> lay-out e <strong>di</strong> visual<br />
merchan<strong>di</strong>sing se richiesto dalla mansione<br />
- Saper utilizzare i principali software applicativi se richiesto<br />
dalla mansione<br />
- Saper organizzare gli spazi <strong>di</strong> lavoro in modo razionale,<br />
<strong>di</strong>sporre e presentare merci e prodotti<br />
- Saper gestire le comunicazioni <strong>di</strong>rette e/o telefoniche<br />
- Conoscere e saper utilizzare i <strong>di</strong>versi sistemi <strong>di</strong> pagamento e<br />
<strong>di</strong> incasso se richiesto dalla mansione<br />
- Conoscere e saper applicare le norme sulla etichettatura e<br />
marcatura dei prodotti se richiesto dalla mansione<br />
- Conoscere e saper utilizzare le tecniche relative alle varie<br />
fasi <strong>del</strong>la ven<strong>di</strong>ta<br />
- Conoscere e saper utilizzare i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale<br />
(*) le competenze qui in<strong>di</strong>cate rappresentano, in quanto competenze<br />
chiave, un’elencazione <strong>del</strong>le competenze comuni alle<br />
varie figure professionali. La definizione nel dettaglio <strong>del</strong>le<br />
competenze richieste da ciascuna qualifica verrà effettuata al<br />
momento <strong>del</strong>la progettazione operativa <strong>del</strong> piano formativo<br />
SINDACALE<br />
9
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
AREA DI ATTIVITA’ - SERVIZI GENERALI<br />
TIPOLOGIA DI PROFILO<br />
ADDETTO AMMINISTRATIVO<br />
ADDETTO MANUTENZIONE/ASSISTENZA<br />
ADDETTO LOGISTICA/GESTIONE MAGAZZINO FOOD<br />
ADDETTO LOGISTICA/GESTIONE MAGAZZINO NO FOOD<br />
ATTIVITA’ FORMATIVA<br />
Competenze <strong>di</strong> base e trasversali<br />
Disciplina <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro, organizzazione <strong>del</strong> lavoro, misure a<br />
tutela <strong>del</strong>la sicurezza sul lavoro, comunicazione, comportamenti relazionali<br />
Competenze a carattere professionalizzante<br />
Conoscere i prodotti e i servizi <strong>di</strong> settore ed il contesto aziendale<br />
Conoscere e saper applicare le basi tecniche e scientifiche <strong>del</strong>la professionalità<br />
Conoscere e saper utilizzare i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> lavoro<br />
Conoscere e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie <strong>di</strong> lavoro<br />
(attrezzature, macchinari e strumenti <strong>di</strong> lavoro)<br />
Conoscere ed utilizzare le misure <strong>di</strong> sicurezza in<strong>di</strong>viduale e tutela<br />
ambientale<br />
Conoscere le innovazioni <strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> contesto<br />
PIANO ORARIO CURRICOLARE<br />
Profili professionali Ore <strong>di</strong> formazione Ore <strong>di</strong> formazione Ore <strong>di</strong> formazione<br />
quadriennio minime trasversale<br />
per il primo anno complessiva<br />
approfon<strong>di</strong>te conoscenze tecnico-scientifiche 480 120 80<br />
e capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione <strong>del</strong>le proprie competenze<br />
(per gli appren<strong>di</strong>sti<br />
(inquadramento finale al 2° livello)<br />
in possesso <strong>di</strong> <strong>di</strong>ploma<br />
<strong>di</strong> istruzione superiore<br />
<strong>di</strong> 2° grado o <strong>di</strong> laurea<br />
universitaria 400 ore)<br />
particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta 400 100 80<br />
conoscenza tecnico-pratica (inquadramento finale al 3° livello)<br />
specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità 360 90 80<br />
tecnico pratiche (inquadramento finale al 4° livello)<br />
normali conoscenze ed adeguate capacità<br />
tecnico-pratiche (inquadramento finale al 5° livello) 280 80 60<br />
semplici conoscenze pratiche (inquadramento finale al 6° livello) 240 120 60<br />
FORMAZIONE TRASVERSALE<br />
Profili professionali 1° annualità 2° annualità 3° annualità<br />
approfon<strong>di</strong>te conoscenze tecnico-scientifiche e 40 28 12<br />
capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione <strong>del</strong>le proprie competenze<br />
(inquadramento finale al 2° livello)<br />
particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza 40 28 12<br />
tecnico-pratica (inquadramento finale al 3° livello)<br />
specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità 40 28 12<br />
tecnico pratiche (inquadramento finale al 4° livello)<br />
normali conoscenze ed adeguate capacità 30 20 10<br />
tecnico-pratiche (inquadramento finale al 5° livello)<br />
semplici conoscenze pratiche (inquadramento finale al 6° livello) 30 30 0<br />
10
Sindacale<br />
TIPOLOGIA DI PROFILO - ADDETTO MANUTENZIONE/ASSI-<br />
STENZA<br />
Qualifiche<br />
Addetto manutenzione<br />
particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />
tecnico-pratica<br />
Operaio specializzato provetto nel settore automobilistico<br />
Operaio specializzato provetto nel settore ferro-metalli<br />
Operaio specializzato provetto nelle concessionarie <strong>di</strong> pubblicità<br />
Operaio specializzato provetto<br />
Manutentore specializzato provetto<br />
Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />
pratiche<br />
Operaio specializzato<br />
Operaio specializzato nelle aziende commerciali dei settori<br />
ferro e acciaio, metalli non ferrosi e rottami<br />
Manutentore specializzato<br />
Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche<br />
Operaio qualificato<br />
Operaio qualificato nelle aziende commerciali dei settori ferro<br />
e acciaio<br />
Manutentore qualificato<br />
Semplici conoscenze pratiche<br />
Operaio comune nelle aziende commerciali dei settori ferro e<br />
acciaio, metalli non ferrosi e rottami<br />
Addetto assistenza<br />
approfon<strong>di</strong>te conoscenze tecnico-scientifiche e capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgennaio<br />
2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
AREA DI ATTIVITA’ - SERVIZI GENERALI<br />
TIPOLOGIA DI PROFILO - ADDETTO AMMINISTRATIVO<br />
Qualifiche<br />
addetto amministrativo<br />
approfon<strong>di</strong>te conoscenze tecnico-scientifiche e capacità <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>vulgazione <strong>del</strong>le proprie competenze<br />
Corrispondente <strong>di</strong> concetto con o senza conoscenze <strong>di</strong> lingue<br />
estere<br />
particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />
tecnico-pratica<br />
Schedulatore flussista<br />
Contabile/impiegato amministrativo<br />
Programmatore e minutatore <strong>di</strong> programmi<br />
Addetto a pratiche doganali e valutarie<br />
Operatore <strong>di</strong> elaboratore con controllo <strong>di</strong> flusso<br />
Steno-dattilografo in lingue estere<br />
Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />
pratiche<br />
Operatore meccanografico<br />
Esattore<br />
Traduttore a<strong>di</strong>bito alle sole traduzioni scritte<br />
Controllore <strong>di</strong> settore tecnico <strong>di</strong> CED, compreso il settore <strong>del</strong>le<br />
TLC<br />
Stenodattilografo; addetto a mansioni d’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> segreteria<br />
Contabile d’or<strong>di</strong>ne<br />
Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche<br />
Fatturista<br />
Dattilografo<br />
Archivista, protocollista<br />
Schedarista<br />
Co<strong>di</strong>ficatore<br />
Operatore <strong>di</strong> macchine perforatrici e verificatrici<br />
Altre qualifiche afferenti al profilo non espressamente comprese<br />
nella predetta elencazione<br />
COMPETENZE A CARATTERE PROFESSIONALIZZANTE<br />
ELENCO COMPETENZE CHIAVE (*)<br />
Competenze <strong>di</strong> settore<br />
Conoscere:<br />
- le caratteristiche <strong>del</strong> settore<br />
- l’impresa <strong>di</strong> riferimento nei suoi aspetti organizzativi e gestionali<br />
ed il contesto in cui opera<br />
- conoscere le innovazioni <strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> contesto<br />
- Saper operare nel rispetto <strong>del</strong>le norme e <strong>del</strong>le buone prassi<br />
in materia <strong>di</strong> prevenzione e protezione dai rischi per la sicurezza<br />
sul lavoro e <strong>di</strong> prevenzione e protezione dagli incen<strong>di</strong><br />
Competenze <strong>di</strong> area<br />
- Conoscere il ruolo <strong>del</strong>la propria area <strong>di</strong> attività all’interno<br />
<strong>del</strong> processo <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />
- Conoscere e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie proprie<br />
<strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> attività<br />
- Sapersi rapportare alle altre aree organizzative aziendali<br />
- Saper operare in un contesto aziendale orientato alla qualità<br />
- Conoscere e saper utilizzare il glossario <strong>del</strong>la professione<br />
- Conoscere gli elementi basilari <strong>di</strong> una lingua straniera, se<br />
richiesto dalla mansione<br />
Competenze <strong>di</strong> profilo<br />
- Riconoscere il proprio ruolo all’interno <strong>del</strong> contesto aziendale<br />
e <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />
- Saper utilizzare lo strumento informatico e i principali software<br />
applicativi per le operazioni <strong>di</strong> calcolo e <strong>di</strong> videoscrittura<br />
- Conoscere e saper utilizzare i <strong>di</strong>versi sistemi <strong>di</strong> pagamento e<br />
<strong>di</strong> incasso se richiesto dalla mansione<br />
- Conoscere e saper applicare le normative sulla privacy<br />
- Conoscere e saper applicare principi, meto<strong>di</strong> e tecniche <strong>di</strong><br />
contabilità generale e analitica se richiesto dalla mansione<br />
- Saper re<strong>di</strong>gere rapporti perio<strong>di</strong>ci sull’andamento <strong>del</strong>l’attività,<br />
presentare i risultati conseguiti e commentarli negli aspetti<br />
salienti se richiesto dalla mansione<br />
- Saper re<strong>di</strong>gere, leggere ed interpretare lettere e documenti<br />
in una lingua straniera se richiesto dalle mansioni<br />
- Conoscere e saper utilizzare le tecniche <strong>di</strong> scrittura veloce<br />
anche sotto dettatura se richiesto dalla mansione<br />
- Saper organizzare e gestire un archivio<br />
- Conoscere e saper utilizzare i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale<br />
(*) le competenze qui in<strong>di</strong>cate rappresentano, in quanto competenze<br />
chiave, un’elencazione <strong>del</strong>le competenze comuni alle<br />
varie figure professionali. La definizione nel dettaglio <strong>del</strong>le<br />
competenze richieste da ciascuna qualifica verrà effettuata al<br />
momento <strong>del</strong>la progettazione operativa <strong>del</strong> piano formativo<br />
in<strong>di</strong>viduale<br />
SINDACALE<br />
11
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
gazione <strong>del</strong>le proprie competenze<br />
Tecnico riparatore <strong>del</strong> settore elettrodomestici<br />
Tecnico riparatore <strong>del</strong> settore macchine per ufficio<br />
particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />
tecnico-pratica<br />
Addetto al collaudo<br />
Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />
pratiche<br />
Pratico <strong>di</strong> laboratorio chimico<br />
Estetista, anche con funzioni <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />
Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche<br />
Informatore negli Istituti <strong>di</strong> informazioni commerciali<br />
Addetto <strong>di</strong> biblioteca circolante<br />
Addetto ai negozi o filiali <strong>di</strong> esposizioni<br />
Addetto al centralino telefonico<br />
Addetto alle operazioni ausiliarie alla ven<strong>di</strong>ta nelle aziende a<br />
integrale libero servizio<br />
Semplici conoscenze pratiche<br />
Dimostratore<br />
Altre qualifiche afferenti al profilo non espressamente comprese<br />
nella predetta elencazione<br />
COMPETENZE A CARATTERE PROFESSIONALIZZANTE<br />
ELENCO COMPETENZE CHIAVE (*)<br />
Competenze <strong>di</strong> settore<br />
Conoscere:<br />
- le caratteristiche <strong>del</strong> settore<br />
- l’impresa <strong>di</strong> riferimento nei suoi aspetti organizzativi e gestionali<br />
ed il contesto in cui opera<br />
- conoscere le innovazioni <strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> contesto<br />
Saper operare nel rispetto <strong>del</strong>le norme e <strong>del</strong>le buone prassi in<br />
materia <strong>di</strong> prevenzione e protezione dai rischi per la sicurezza<br />
sul lavoro e <strong>di</strong> prevenzione e protezione dagli incen<strong>di</strong><br />
Competenze <strong>di</strong> area<br />
Saper operare in un contesto aziendale orientato alla qualità<br />
e secondo le procedure previste<br />
Conoscere e saper utilizzare le check list per il controllo ed il<br />
collaudo<br />
Conoscere e saper utilizzare il glossario <strong>del</strong>la professione e il<br />
linguaggio tecnico<br />
Conoscere gli elementi basilari <strong>di</strong> una lingua straniera<br />
- Conoscere il ruolo <strong>del</strong>la propria area <strong>di</strong> attività all’interno<br />
<strong>del</strong> processo <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />
- Conoscere e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie proprie<br />
<strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> attività<br />
- Sapersi rapportare alle altre aree organizzative aziendali<br />
Competenze <strong>di</strong> profilo<br />
- Riconoscere il proprio ruolo all’interno <strong>del</strong> contesto aziendale<br />
e <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />
- Saper utilizzare il personal computer e i principali software<br />
applicativi, per le operazioni <strong>di</strong> manutenzione e <strong>di</strong> assistenza<br />
se richiesto dalla mansione<br />
- Conoscere e saper utilizzare la strumentazione (macchine,<br />
impianti e tecnologie)<br />
- Saper leggere ed interpretare la documentazione tecnica<br />
- Conoscere le caratteristiche tecnologiche dei materiali<br />
- Saper controllare lo stato <strong>di</strong> efficienza e la pulizia <strong>di</strong> attrezzature<br />
e utensili<br />
- Conoscere e saper applicare le norme e le procedure per<br />
prevenire comportamenti che danneggiano l’ambiente<br />
- Saper utilizzare in sicurezza gli strumenti <strong>di</strong> lavoro e le attrezzature<br />
riferiti al profilo<br />
- Conoscere e saper utilizzare i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale<br />
- Saper applicare le norme e le <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> prevenzione<br />
e protezione dagli incen<strong>di</strong><br />
(*) le competenze qui in<strong>di</strong>cate rappresentano, in quanto competenze<br />
chiave, un’elencazione <strong>del</strong>le competenze comuni alle<br />
varie figure professionali. La definizione nel dettaglio <strong>del</strong>le<br />
competenze richieste da ciascuna qualifica verrà effettuata al<br />
momento <strong>del</strong>la progettazione operativa <strong>del</strong> piano formativo<br />
in<strong>di</strong>viduale<br />
TIPOLOGIA DI PROFILO - ADDETTO LOGISTICA/GESTIONE<br />
MAGAZZINO FOOD<br />
Qualifiche<br />
Addetto logistica<br />
particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />
tecnico-pratica<br />
Conducente <strong>di</strong> autotreni e <strong>di</strong> autoarticolati pesanti<br />
Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />
pratiche<br />
Autotrenista, conducente <strong>di</strong> automezzi pesanti<br />
Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche<br />
Addetto al controllo e alla verifica <strong>del</strong>le merci<br />
Conducente <strong>di</strong> autovetture<br />
Addetto gestione magazzino food<br />
particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />
tecnico-pratica<br />
Operaio specializzato provetto<br />
Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />
pratiche<br />
Magazziniere<br />
Operaio specializzato<br />
Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche<br />
Campionarista, prezzista<br />
Addetto all’insieme <strong>del</strong>le operazioni nei magazzini <strong>di</strong> smistamento,<br />
centro <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e /o depositi nelle aziende a<br />
integrale libero servizio<br />
Operaio qualificato<br />
Altre qualifiche afferenti al profilo non espressamente comprese<br />
nella predetta elencazione<br />
COMPETENZE A CARATTERE PROFESSIONALIZZANTE<br />
ELENCO COMPETENZE CHIAVE (*)<br />
Competenze <strong>di</strong> settore<br />
Conoscere:<br />
- le caratteristiche <strong>del</strong> settore<br />
- l’impresa <strong>di</strong> riferimento nei suoi aspetti organizzativi e gestionali<br />
ed il contesto in cui opera<br />
- conoscere le innovazioni <strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> contesto<br />
12
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
Saper operare nel rispetto <strong>del</strong>le norme e <strong>del</strong>le buone prassi in<br />
materia <strong>di</strong> prevenzione e protezione dai rischi per la sicurezza<br />
sul lavoro e <strong>di</strong> prevenzione e protezione dagli incen<strong>di</strong><br />
Competenze <strong>di</strong> area<br />
- Saper operare in un contesto aziendale orientato alla qualità<br />
e secondo le procedure previste<br />
- Conoscere e saper praticare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> conservazione<br />
e <strong>di</strong> stoccaggio dei prodotti alimentari, sia per quanto riguarda<br />
gli aspetti igienico/sanitari, che per quanto riguarda la<br />
loro movimentazione in sicurezza<br />
- Conoscere e saper utilizzare il glossario <strong>del</strong>la professione e<br />
il linguaggio tecnico<br />
- Conoscere gli elementi basilari <strong>di</strong> una lingua straniera se<br />
richiesto dalla mansione<br />
- Conoscere il ruolo <strong>del</strong>la propria area <strong>di</strong> attività all’interno<br />
<strong>del</strong> processo <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />
- Conoscere e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie proprie<br />
<strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> attività<br />
- Sapersi rapportare alle altre aree organizzative aziendali<br />
Competenze <strong>di</strong> profilo<br />
- Riconoscere il proprio ruolo all’interno <strong>del</strong> contesto aziendale<br />
e <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />
- Conoscere e saper applicare i principi <strong>del</strong>la logistica e le tecniche<br />
<strong>di</strong> magazzinaggio <strong>del</strong>le merci (accettazione, conservazione<br />
e movimentazione)<br />
- Saper utilizzare il personal computer e i principali software<br />
applicativi se richiesto dalla mansione<br />
- Conoscere la merceologia alimentare<br />
- Conoscere e saper utilizzare la strumentazione (macchine,<br />
impianti, tecnologie)<br />
- Saper controllare lo stato <strong>di</strong> efficienza e la pulizia <strong>di</strong> attrezzature<br />
e utensili se richiesto dalla mansione<br />
- Saper organizzare gli spazi <strong>di</strong> lavoro in modo razionale,<br />
secondo procedure co<strong>di</strong>ficate<br />
- Saper utilizzare in sicurezza gli strumenti <strong>di</strong> lavoro e le<br />
attrezzature riferiti al profilo<br />
- Conoscere e saper utilizzare i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale<br />
- Saper applicare le norme e le <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> prevenzione<br />
e protezione dagli incen<strong>di</strong><br />
(*) le competenze qui in<strong>di</strong>cate rappresentano, in quanto competenze<br />
chiave, un’elencazione <strong>del</strong>le competenze comuni alle<br />
varie figure professionali. La definizione nel dettaglio <strong>del</strong>le<br />
competenze richieste da ciascuna qualifica verrà effettuata al<br />
momento <strong>del</strong>la progettazione operativa <strong>del</strong> piano formativo<br />
in<strong>di</strong>viduale<br />
TIPOLOGIA DI PROFILO - ADDETTO LOGISTICA/GESTIONE<br />
MAGAZZINO NO FOOD<br />
Qualifiche<br />
Addetto logistica<br />
particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />
tecnico-pratica<br />
Conducente <strong>di</strong> autotreni e <strong>di</strong> autoarticolati pesanti<br />
Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />
pratiche<br />
Autotrenista, conducente <strong>di</strong> automezzi pesanti<br />
Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche<br />
Addetto al controllo e alla verifica <strong>del</strong>le merci<br />
Conducente <strong>di</strong> autovetture<br />
Addetto gestione magazzino no food<br />
particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />
tecnico-pratica<br />
Operaio specializzato provetto<br />
Operaio specializzato provetto nel settore automobilistico<br />
Operaio specializzato provetto nel settore ferro-metalli addetto<br />
al controllo <strong>del</strong> materiale in entrata ed in uscita settore<br />
ferro/metalli addetto alla <strong>di</strong>stribuzione dei fascettari nelle<br />
aziende <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> libri e <strong>di</strong> stampe perio<strong>di</strong>che<br />
Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />
pratiche<br />
Magazziniere<br />
Operaio specializzato<br />
Addetto al controllo <strong>del</strong>le partite <strong>di</strong> resa in arrivo da <strong>di</strong>stributori<br />
e da riven<strong>di</strong>tori <strong>del</strong>le aziende <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> libri e<br />
stampe perio<strong>di</strong>che<br />
Addetto alle variazioni dei servizi <strong>di</strong>ffusionari nelle aziende <strong>di</strong><br />
libri e stampe perio<strong>di</strong>che<br />
Operaio specializzato dei settori ferro e acciaio, metalli non<br />
ferrosi e rottami<br />
Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche<br />
Campionarista, prezzista<br />
Addetto all’insieme <strong>del</strong>le operazioni nei magazzini <strong>di</strong> smistamento,<br />
centro <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e/o depositi nelle aziende a<br />
integrale libero servizio<br />
Operaio qualificato<br />
Addetto al riscontro, controllo e conteggio presso le aziende<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione libri riviste e giornali e agenzie giornalistiche<br />
Addetto all’applicazione dei prezzi unitari sulle copie <strong>del</strong>le<br />
note <strong>di</strong> accompagnamento presso le aziende <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione<br />
<strong>di</strong> giornali, libri e riviste<br />
Operaio qualificato nelle aziende commerciali nei settori ferro<br />
e acciaio<br />
Addetto alla preparazione e/o sud<strong>di</strong>visione <strong>del</strong> fascettario<br />
nelle aziende <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> libri e stampe perio<strong>di</strong>che<br />
Semplici conoscenze pratiche<br />
operaio comune nelle aziende commerciali dei settori ferro e<br />
acciaio, metalli non ferrosi e rottami<br />
Altre qualifiche afferenti al profilo non espressamente comprese<br />
nella predetta elencazione<br />
COMPETENZE A CARATTERE PROFESSIONALIZZANTE<br />
ELENCO COMPETENZE CHIAVE (*)<br />
Competenze <strong>di</strong> settore<br />
Conoscere:<br />
- le caratteristiche <strong>del</strong> settore<br />
- l’impresa <strong>di</strong> riferimento nei suoi aspetti organizzativi e gestionali<br />
ed il contesto in cui opera<br />
- conoscere le innovazioni <strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> contesto<br />
Saper operare nel rispetto <strong>del</strong>le norme e <strong>del</strong>le buone prassi in<br />
materia <strong>di</strong> prevenzione e protezione dai rischi per la sicurezza<br />
sul lavoro e <strong>di</strong> prevenzione e protezione dagli incen<strong>di</strong><br />
SINDACALE<br />
13
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
Ulteriori competenze <strong>di</strong> area<br />
- Saper operare in un contesto aziendale orientato alla qualità<br />
e secondo le procedure previste<br />
- Conoscere e saper praticare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stoccaggio <strong>del</strong>le<br />
merci, sia per quanto riguarda le caratteristiche merceologiche,<br />
che per quanto riguarda la loro movimentazione in sicurezza<br />
- Conoscere e saper utilizzare il glossario <strong>del</strong>la professione e<br />
il linguaggio tecnico<br />
- Conoscere gli elementi basilari <strong>di</strong> una lingua straniera se<br />
richiesto dalla mansione<br />
- Conoscere il ruolo <strong>del</strong>la propria area <strong>di</strong> attività all’interno<br />
<strong>del</strong> processo <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />
- Conoscere e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie<br />
proprie <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> attività<br />
- Sapersi rapportare alle altre aree organizzative aziendali<br />
Competenze <strong>di</strong> profilo<br />
- Riconoscere il proprio ruolo all’interno <strong>del</strong> contesto aziendale<br />
e <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> erogazione <strong>del</strong> servizio<br />
- Conoscere la merceologia<br />
- Conoscere e saper applicare i principi <strong>del</strong>la logistica e le tecniche<br />
<strong>di</strong> magazzinaggio <strong>del</strong>le merci (accettazione, conservazione<br />
e movimentazione)<br />
- Saper organizzare gli spazi <strong>di</strong> lavoro, <strong>di</strong>sporre e presentare<br />
merci e prodotti, secondo procedure co<strong>di</strong>ficate<br />
- Saper utilizzare il personal computer e i principali software<br />
applicativi se richiesto dalla mansione<br />
- Conoscere e saper utilizzare la strumentazione (macchine,<br />
impianti, tecnologie)<br />
- Saper controllare lo stato <strong>di</strong> efficienza e la pulizia <strong>di</strong> attrezzature<br />
e utensili se richiesto dalla mansione<br />
- Saper utilizzare in sicurezza gli strumenti <strong>di</strong> lavoro e le<br />
attrezzature riferiti al profilo<br />
- Conoscere e saper utilizzare i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale<br />
Applicare le norme e le <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> prevenzione<br />
e protezione dagli incen<strong>di</strong><br />
(*) le competenze qui in<strong>di</strong>cate rappresentano, in quanto competenze<br />
chiave, un’elencazione <strong>del</strong>le competenze comuni alle<br />
varie figure professionali. La definizione nel dettaglio <strong>del</strong>le<br />
competenze richieste da ciascuna qualifica verrà effettuata al<br />
momento <strong>del</strong>la progettazione operativa <strong>del</strong> piano formativo<br />
in<strong>di</strong>viduale<br />
AREA DI ATTIVITA’ - PROMOZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE<br />
TIPOLOGIA DI PROFILO<br />
ADDETTO AL SERVIZIO<br />
ATTIVITA’ FORMATIVA<br />
Competenze <strong>di</strong> base e trasversali<br />
Disciplina <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro, organizzazione <strong>del</strong> lavoro, misure a<br />
tutela <strong>del</strong>la sicurezza sul lavoro, comunicazione, comportamenti relazionali<br />
Competenze a carattere professionalizzante<br />
Conoscere i prodotti e i servizi <strong>di</strong> settore ed il contesto aziendale<br />
Conoscere e saper applicare le basi tecniche e scientifiche <strong>del</strong>la professionalità<br />
Conoscere e saper utilizzare i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> lavoro<br />
Conoscere e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie <strong>di</strong> lavoro<br />
(attrezzature, macchinari e strumenti <strong>di</strong> lavoro)<br />
Conoscere ed utilizzare le misure <strong>di</strong> sicurezza in<strong>di</strong>viduale e tutela<br />
ambientale<br />
Conoscere le innovazioni <strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> contesto<br />
PIANO ORARIO CURRICOLARE<br />
Profili professionali Ore <strong>di</strong> formazione Ore <strong>di</strong> formazione Ore <strong>di</strong> formazione<br />
quadriennio minime trasversale<br />
per il primo anno complessiva<br />
approfon<strong>di</strong>te conoscenze tecnico-scientifiche 480 120 80<br />
e capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione <strong>del</strong>le proprie competenze<br />
(per gli appren<strong>di</strong>sti<br />
(inquadramento finale al 2° livello)<br />
in possesso <strong>di</strong> <strong>di</strong>ploma<br />
<strong>di</strong> istruzione superiore<br />
<strong>di</strong> 2° grado o <strong>di</strong> laurea<br />
universitaria 400 ore)<br />
particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta 400 100 80<br />
conoscenza tecnico-pratica (inquadramento finale al 3° livello)<br />
14
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità 360 90 80<br />
tecnico pratiche (inquadramento finale al 4° livello)<br />
normali conoscenze ed adeguate capacità<br />
tecnico-pratiche (inquadramento finale al 5° livello) 280 80 60<br />
semplici conoscenze pratiche (inquadramento finale al 6° livello) 240 120 60<br />
FORMAZIONE TRASVERSALE<br />
SINDACALE<br />
Profili professionali 1° annualità 2° annualità 3° annualità<br />
approfon<strong>di</strong>te conoscenze tecnico-scientifiche e 40 28 12<br />
capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione <strong>del</strong>le proprie competenze<br />
(inquadramento finale al 2° livello)<br />
particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza 40 28 12<br />
tecnico-pratica (inquadramento finale al 3° livello)<br />
specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità 40 28 12<br />
tecnico pratiche (inquadramento finale al 4° livello)<br />
normali conoscenze ed adeguate capacità 30 20 10<br />
tecnico-pratiche (inquadramento finale al 5° livello)<br />
semplici conoscenze pratiche (inquadramento finale al 6° livello) 30 30 0<br />
TIPOLOGIA DI PROFILO - ADDETTO AL SERVIZIO<br />
Qualifiche<br />
Addetto al servizio<br />
particolari conoscenze tecniche ed approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />
tecnico-pratica<br />
Addetto all’esecuzione <strong>di</strong> progetti o <strong>di</strong> parti <strong>di</strong> essi<br />
Estimatore nelle aziende <strong>di</strong> arte e antichità<br />
Assistente copywriter nelle aziende pubblicitarie<br />
Assistente Art Director nelle agenzie pubblicitarie<br />
Assistente account executive nelle agenzie <strong>di</strong> pubblicità<br />
Assistente me<strong>di</strong>a planner nelle agenzie <strong>di</strong> pubblicità<br />
Assistente <strong>del</strong> product manager (altri assistenti)<br />
Propagan<strong>di</strong>sta scientifico<br />
Specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico<br />
pratiche<br />
Disegnatore tecnico<br />
Creatore o redattore <strong>di</strong> rapporti negli istituti <strong>di</strong> informazioni<br />
commerciali<br />
Rilevatore <strong>di</strong> mercato nelle aziende <strong>di</strong> ricerche <strong>di</strong> mercato<br />
Operatore specialista <strong>di</strong> processo nelle aziende <strong>di</strong> ricerche <strong>di</strong><br />
mercato<br />
Figurinista<br />
Vetrinista<br />
Normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico-pratiche<br />
Indossatrice<br />
Propagan<strong>di</strong>sta <strong>di</strong> prodotti, con mansioni che non richiedono<br />
cognizioni scientifiche<br />
Pittore o <strong>di</strong>segnatore esecutivo<br />
Operatori <strong>di</strong> processo nelle aziende <strong>di</strong> ricerche <strong>di</strong> mercato<br />
Allestitore esecutivo <strong>di</strong> vetrine e <strong>di</strong>splay<br />
Altre qualifiche afferenti al profilo non espressamente comprese<br />
nella predetta elencazione<br />
COMPETENZE A CARATTERE PROFESSIONALIZZANTE<br />
ELENCO COMPETENZE CHIAVE (*)<br />
Competenze <strong>di</strong> settore<br />
- Conoscere le caratteristiche <strong>del</strong> settore<br />
- Conoscere l’impresa <strong>di</strong> riferimento nei suoi aspetti organizzativi<br />
e gestionali ed il contesto in cui opera<br />
- Saper operare nel rispetto <strong>del</strong>le norme e <strong>del</strong>le buone prassi<br />
in materia <strong>di</strong> prevenzione e protezione dai rischi per la sicurezza<br />
sul lavoro e <strong>di</strong> prevenzione e protezione dagli incen<strong>di</strong><br />
- Conoscere le innovazioni <strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> contesto<br />
Competenze <strong>di</strong> area<br />
- Conoscere il proprio ruolo all’interno <strong>del</strong>l’organizzazione<br />
- Sapersi rapportare alle altre aree organizzative aziendali<br />
- Saper operare in un contesto aziendale orientato alla qualità<br />
e secondo le procedure previste<br />
- Conoscere e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie proprie<br />
<strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> attività<br />
- Conoscere e saper utilizzare il glossario <strong>del</strong>la professione e<br />
padroneggiare il linguaggio tecnico<br />
- Conoscere gli elementi basilari <strong>di</strong> una lingua straniera<br />
- Saper re<strong>di</strong>gere, leggere, interpretare lettere e documenti in<br />
una lingua straniera<br />
- Essere in grado <strong>di</strong> sostenere una conversazione, anche <strong>di</strong><br />
carattere specialistico, in una lingua straniera se richiesto<br />
dalle mansioni<br />
- Saper monitorare la qualità <strong>del</strong> servizio / prodotto<br />
Competenze <strong>di</strong> profilo<br />
- Saper utilizzare il personal computer e i principali software<br />
applicativi se richiesto dalle mansioni<br />
- Conoscere e saper utilizzare le tecniche <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> base se<br />
richiesto dalle mansioni<br />
15
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
- Riconoscere le caratteristiche merceologiche <strong>del</strong> prodotto o<br />
gli aspetti commerciali <strong>del</strong> servizio<br />
- Saper adottare uno stile comunicativo corrispondente al<br />
ruolo<br />
- Conoscere e saper utilizzare le leve <strong>di</strong> marketing<br />
- Conoscere e saper interpretare le politiche <strong>di</strong> marketing <strong>del</strong>l’azienda<br />
- Conoscere e saper utilizzare le tecniche <strong>di</strong> lay out e <strong>di</strong> visual<br />
merchan<strong>di</strong>sing se richiesto dalle mansioni<br />
- Saper organizzare spazi <strong>di</strong> lavoro, esporre e presentare<br />
merci e prodotti se richiesto dalle mansioni<br />
- Saper leggere ed interpretare schemi, progetti e documentazione<br />
tecnica se richiesto dalle mansioni<br />
- Conoscere e saper utilizzare la strumentazione e le tecnologie<br />
aziendali<br />
- Conoscere e saper utilizzare le principali tecniche <strong>di</strong> comunicazione<br />
pubblicitaria se richiesto dalle mansioni<br />
- Conoscere e saper utilizzare le tecniche per la definizione <strong>di</strong><br />
un planning se richiesto dalle mansioni<br />
- Sapersi relazionare con le <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> fornitori nell’ambito<br />
<strong>del</strong>la promozione e <strong>del</strong>la pubblicità se richiesto dalle<br />
mansioni -<br />
Saper effettuare attività <strong>di</strong> reporting perio<strong>di</strong>ca se richiesto<br />
dalle mansioni<br />
- Conoscere e saper utilizzare i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale<br />
(*) le competenze qui in<strong>di</strong>cate rappresentano, in quanto competenze<br />
chiave, un’elencazione <strong>del</strong>le competenze comuni alle<br />
varie figure professionali. La definizione nel dettaglio <strong>del</strong>le<br />
competenze richieste da ciascuna qualifica verrà effettuata al<br />
momento <strong>del</strong>la progettazione operativa <strong>del</strong> piano formativo<br />
in<strong>di</strong>viduale<br />
Le ore <strong>di</strong> formazione nell’appren<strong>di</strong>stato professionalizzante con formazione esclusivamente aziendale<br />
(articolo 49, c. 5 ter, Dlgs 276/03)<br />
* Resta ferma la possibilità <strong>di</strong> anticipare in tutto o in parte le ore <strong>di</strong> attività formativa previste per le annualità successive alla<br />
prima<br />
** 400 ore per appren<strong>di</strong>sti in possesso <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> istruzione <strong>di</strong> II° grado o <strong>di</strong> laurea universitaria<br />
*** 320 ore <strong>di</strong> formazione complessiva per gli appren<strong>di</strong>sti in possesso <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> istruzione <strong>di</strong> II° grado o <strong>di</strong> laurea universitaria<br />
Di seguito proponiamo due possibili ipotesi <strong>di</strong> come sud<strong>di</strong>videre<br />
le ore <strong>di</strong> formazione nell’arco <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong> durata <strong>del</strong><br />
contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato.<br />
Il risultato <strong>del</strong>le ore complessive <strong>di</strong> formazione è ovviamente<br />
identico, mentre varia la ripartizione annuale <strong>del</strong>le ore <strong>di</strong> formazione<br />
professionalizzante.<br />
16
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
Ipotesi A: Il presente prospetto propone a puro titolo in<strong>di</strong>cativo la ripartizione <strong>del</strong>le ore <strong>di</strong> formazione per ciascuna annualità,<br />
mantenendo costante il numero annuo <strong>del</strong>le ore <strong>di</strong> formazione complessiva, ferma restando la possibilità <strong>del</strong>l’impresa<br />
<strong>di</strong> anticipare in tutto o in parte l’attività formativa prevista per le annualità successive<br />
SINDACALE<br />
17
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
Ipotesi B: il prospetto propone la ripartizione costante <strong>del</strong>le ore <strong>di</strong> formazione professionalizzante per ciascuna annualità,<br />
mantenendo ferma la formazione minima totale <strong>del</strong> primo anno e quella trasversale degli anni successivi<br />
(esempio per II liv 480-80:4=100)<br />
18
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
Fac-simile <strong>di</strong> lettera <strong>di</strong> assunzione con contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato professionalizzante 1<br />
(su carta intestata <strong>del</strong>l’azienda)<br />
Luogo e data .......................<br />
Egregio Signor/Gent.ma Sig.ra<br />
...................................................................<br />
Abbiamo il piacere <strong>di</strong> comunicarLe che, a far data dal ..................................., Lei verrà assunto/a alle nostre <strong>di</strong>pendenze con<br />
contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato professionalizzante, così come <strong>di</strong>sciplinato dal decreto legislativo <strong>del</strong> 10 settembre 2003, n. 276.<br />
In conformità alle <strong>di</strong>sposizioni previste dal vigente Contratto Collettivo Nazionale <strong>di</strong> Lavoro per i <strong>di</strong>pendenti da aziende <strong>del</strong><br />
Terziario, <strong>del</strong>la Distribuzione e dei Servizi, le Sue mansioni, in rapporto al conseguimento <strong>del</strong>la qualifica <strong>di</strong> ......... 2 , con l’incarico<br />
<strong>di</strong> svolgere le seguenti mansioni ................................... 3<br />
Lei verrà assunto/a al .......livello iniziale; nella seconda parte <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro acquisirà il....... livello fino al conseguimento<br />
<strong>del</strong> ......... livello finale 4 .<br />
Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 55 <strong>del</strong> CCNL vigente la durata <strong>del</strong> contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato è fissata in ......... 5 al termine <strong>del</strong> quale l’azienda<br />
potrà dare <strong>di</strong>sdetta ai sensi <strong>del</strong>l’articolo 2118 cod. civ.<br />
Il suo percorso formativo è in<strong>di</strong>cato nel Piano Formativo In<strong>di</strong>viduale, allegato alla presente, che costituisce parte integrante <strong>del</strong>la<br />
presente lettera <strong>di</strong> assunzione.<br />
Per l’effettuazione <strong>del</strong>la formazione verrà applicata la normativa prevista dal comma 5 ter <strong>del</strong>l’art. 49 <strong>del</strong> Dlgs 276/03 (c.d.<br />
formazione esclusivamente aziendale), così come regolamentata dal Protocollo d’Intesa <strong>del</strong> 23 settembre 2009.<br />
L’orario <strong>di</strong> lavoro previsto è il seguente: ........... 6<br />
Le Sue prestazioni si svolgeranno inizialmente presso la nostra Sede, sita in ................................. 7 , restando comunque inteso<br />
che Lei potrà essere assegnato/a, temporaneamente o definitivamente, a qualunque altra <strong>del</strong>le nostre Se<strong>di</strong>, per ragioni tecniche,<br />
organizzative e produttive, ai sensi <strong>del</strong>l’art. 2103 <strong>del</strong> co<strong>di</strong>ce civile.<br />
Lei assume precisi impegni <strong>di</strong> attenersi alla più rigorosa riservatezza circa i dati o le notizie che verranno a Sua conoscenza,<br />
anche occasionalmente, essendo Lei comunque, tenuto/a ad utilizzare tali dati e notizie non ad altro scopo che a quello per il<br />
quale ne sia venuto/a al corrente.<br />
In relazione a quanto sopra, il Suo trattamento economico 8 , sul quale verranno operate le trattenute <strong>di</strong> legge e <strong>di</strong> contratto, sarà<br />
il seguente:<br />
Paga Base € ................................<br />
Contingenza € ................................<br />
Assegno Supplementare € ................................<br />
SINDACALE<br />
Totale € ................................ (per 14 mensilità)<br />
Qualora <strong>di</strong> competenza, Le verranno corrisposti gli assegni per il nucleo familiare.<br />
Durante il periodo <strong>di</strong> prova, stabilito in .... 9 , resta reciproco il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> risolvere il rapporto <strong>di</strong> lavoro in qualsiasi momento,<br />
senza obbligo <strong>di</strong> preavviso da ambo le parti.<br />
Per quanto non <strong>di</strong>versamente <strong>di</strong>sciplinato dal presente contratto, valgono tutte le norme <strong>di</strong> legge e <strong>di</strong> contratto che possono applicarsi<br />
al presente rapporto <strong>di</strong> lavoro.<br />
Se, presa visione <strong>del</strong>le norme <strong>di</strong> legge e contrattuali richiamate, Lei si trova con noi d’accordo su tutte le con<strong>di</strong>zioni sopra esposte,<br />
voglia restituirci copia <strong>del</strong>la presente firmata “per accettazione”, accompagnandola con i documenti personali necessari per<br />
l’assunzione.<br />
Distinti saluti.<br />
Firma <strong>del</strong>l’azienda<br />
Firma per presa visione e accettazione <strong>del</strong> lavoratore<br />
............................. ..............................................................<br />
1 Età minima 18 anni massima 29 anni; età minima 17 anni se in possesso <strong>di</strong> qualifica professionale conseguita ai sensi <strong>del</strong>la L 53/2000.<br />
2 Per qualifica: specificare impiegato, operaio e specificare il livello ;<br />
3 In<strong>di</strong>care in modo dettagliato le mansioni cui il lavoratore sarà addetto;<br />
4 Si ricorda che :<br />
- all’assunzione e per la prima metà <strong>del</strong> rapporto la retribuzione e l’inquadramento saranno <strong>di</strong> 2 livelli inferiori a quello previsto al conseguimento <strong>del</strong>la qualifica.<br />
- nella seconda metà <strong>del</strong> rapporto, 1 livello inferiore a quello finale.<br />
- al conseguimento <strong>del</strong>la qualifica il livello finale.<br />
N.B. Per i contratti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato per il conseguimento <strong>del</strong>la qualifica al VI livello l’assunzione avviene al VII livello con il passaggio al VI dopo la prima metà.<br />
5 Durata <strong>del</strong> contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato:<br />
II livello 48 -III livello 48 - IV livello 48 -V livello 36 - VI livello 24<br />
6 In<strong>di</strong>care l’orario <strong>di</strong> lavoro giornaliero e settimanale;<br />
7 Specificare l’in<strong>di</strong>rizzo <strong>del</strong>la sede <strong>di</strong> lavoro;<br />
8 100% <strong>del</strong>la retribuzione prevista per il livello <strong>di</strong> inquadramento nel corso <strong>del</strong> rapporto<br />
9 Il periodo <strong>di</strong> prova sarà quello previsto per il lavoratore qualificato inquadrato al medesimo livello iniziale <strong>di</strong> assunzione.<br />
19
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
Informativa ex art. 13 e richiesta consenso ex art. 23 Decreto Legislativo<br />
30 giugno 2003, n. 196 in materia <strong>di</strong> protezione <strong>di</strong> dati personali<br />
Desideriamo informarla che il Dlgs 196/2003 prevede la tutela <strong>del</strong>le persone e <strong>di</strong> altri soggetti rispetto al trattamento dei dati<br />
personali.<br />
Secondo la normativa in<strong>di</strong>cata, tale trattamento sarà improntato ai principi <strong>di</strong> correttezza. liceità e trasparenza, tutelando la Sua<br />
riservatezza e i Suoi <strong>di</strong>ritti.<br />
Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 13 <strong>del</strong> citato Decreto, Le forniamo quin<strong>di</strong> le seguenti informazioni.<br />
Il trattamento che inten<strong>di</strong>amo effettuare ha la finalità <strong>di</strong> perfezionare ovvero gestire il rapporto <strong>di</strong> lavoro con la nostra Azienda,<br />
in particolare adempiendo ad ogni obbligo contrattuale e legale ai fini <strong>del</strong>la determinazione e <strong>del</strong> pagamento <strong>del</strong>la Sua retribuzione,<br />
<strong>del</strong>la Sua posizione previdenziale e assicurativa, <strong>del</strong>la Sua sicurezza e incolumità fisica e psichica o <strong>di</strong> quant’altro conseguente<br />
il rapporto <strong>di</strong> lavoro.<br />
Il trattamento sarà svolto con le seguenti modalità: manuali con archiviazione cartacea ed archiviazione informatizzata su personal<br />
computer.<br />
Ai fini sopra in<strong>di</strong>cati, dovremo anche raccogliere e trattare dati personali rientranti nel novero “ Dati sensibili”.<br />
In particolare, potrà trattarsi <strong>di</strong>:<br />
- informazioni riguardanti lo stato <strong>di</strong> salute, la cui raccolta potrebbe avvenire in caso <strong>di</strong> consegna <strong>di</strong> certificati riguardanti assenze<br />
per malattia, infortunio, maternità, conge<strong>di</strong> parentali ecc.;<br />
- dati idonei a rivelare l’adesione ad un partito politico, la cui raccolta potrebbe rendersi necessaria in caso <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> permessi<br />
e/o aspettativa e per lo svolgimento <strong>di</strong> attività pubbliche elettive;<br />
- iscrizione ad organizzazioni sindacali <strong>di</strong> lavoratori, al fine <strong>di</strong> poter effettuare eventuali trattenute da riversare alle OO.SS. e<br />
al fine <strong>del</strong>la concessione <strong>di</strong> permessi e/o aspettativa e per lo svolgimento <strong>di</strong> attività connesse;<br />
- dati idonei a rilevare una convinzione religiosa, la cui raccolta potrebbe avvenire in caso <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> particolari festività<br />
religiose, come previsto da <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge.<br />
I suoi dati personali potranno essere comunicati, in stretta relazione alle finalità sopra in<strong>di</strong>cate, anche ai seguenti soggetti o categorie<br />
<strong>di</strong> soggetti:<br />
- consulente me<strong>di</strong>co aziendale;<br />
- Istituti previdenziali, al fine <strong>del</strong>l’adempimento <strong>del</strong>l’obbligo previdenziale, assistenziale e assicurativo, nonché soggetti o istituzioni<br />
specializzate esterne;<br />
- istituti bancari, al fine <strong>del</strong> pagamento <strong>del</strong>le retribuzioni e <strong>di</strong> ogni indennità o rimborsi;<br />
- istituti, enti, associazioni o società aventi finalità formative.<br />
Il conferimento dei dati è necessario per dar corso agli specifici obblighi connessi alla gestione <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro; la mancata<br />
fornitura dei dati potrà perciò comportare l’impossibilità <strong>di</strong> procedere ad essenziali adempimenti.<br />
Il titolare <strong>del</strong> trattamento dei dati è .............................<br />
Al titolare <strong>del</strong> trattamento Lei potrà rivolgersi per far valere i suoi <strong>di</strong>ritti così come previsti dall’articolo 7 Dlgs 196/2003 che per<br />
sua como<strong>di</strong>tà riproduciamo integralmente.<br />
La preghiamo pertanto, nel prendere atto <strong>di</strong> quanto sopra, <strong>di</strong> datare sottoscrivere la “formula <strong>del</strong> consenso” riportata sul retro<br />
e <strong>di</strong> firmare per ricevuta copia <strong>del</strong>la presente.<br />
Formula <strong>di</strong> consenso<br />
Il/la sottoscritto/a, acquisite le informazioni <strong>di</strong> cui all’art. 13 Dlgs 196/2003, conferisce il proprio consenso al trattamento dei<br />
propri dati personali per le finalità derivanti dal contratto <strong>di</strong> lavoro <strong>del</strong> quale il sottoscritto è parte ivi compreso il trattamento<br />
dei dati rientranti nel novero dei “dati sensibili”, <strong>di</strong> cui all’art. 20 e seguenti <strong>del</strong> citato decreto, sopra in<strong>di</strong>cati.<br />
Il sottoscritto consente altresì, all’invio dei propri dati ai soggetti in<strong>di</strong>cati nella scheda informativa, per le finalità nella stessa scheda<br />
in<strong>di</strong>cata.<br />
Luogo .......................... Data ............................<br />
Firma ...........................<br />
20
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
Dlgs 276/2003, art. 49, comma 5 ter<br />
“formazione esclusivamente aziendale”<br />
SINDACALE<br />
21
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
22
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
SINDACALE<br />
23
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
24
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
SINDACALE<br />
25
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
26
Sindacale<br />
Il percorso <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>stato<br />
Prima <strong>del</strong>l’assunzione:<br />
1. Verificare che non abbia conseguito in precedenti esperienze<br />
lavorative la qualifica da conseguire con l’appren<strong>di</strong>stato;<br />
2. Visita sanitaria preventiva solo in caso <strong>di</strong> mansione soggetta<br />
a sorveglianza sanitaria ai sensi <strong>del</strong> Dlgs 81/2008 (in<br />
qualsiasi caso se minorenne);<br />
3. In<strong>di</strong>viduare il profilo formativo tra quelli definiti nel protocollo<br />
d’intesa <strong>del</strong> 23 settembre 2009;<br />
4. Richiedere il parere <strong>di</strong> conformità a Ebiter <strong>Milano</strong>;<br />
5. Comunicare telematicamente con il mo<strong>del</strong>lo Unilav, almeno<br />
24 ore prima, l’assunzione <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>sta al Centro per<br />
l’impiego;<br />
6. Far sottoscrive la lettera <strong>di</strong> assunzione e il piano formativo<br />
in<strong>di</strong>viduale - Pfi all’appren<strong>di</strong>sta;<br />
7. L’appren<strong>di</strong>sta può iniziare a lavorare;<br />
8. Inviare copia <strong>del</strong>la comunicazione <strong>di</strong> assunzione Unilav e<br />
<strong>del</strong> piano formativo in<strong>di</strong>viduale - Pfi a Ebiter <strong>Milano</strong>.<br />
Durante l’assunzione:<br />
1. All’inizio <strong>del</strong>l’attività formativa l’azienda in<strong>di</strong>viduerà un<br />
referente per l’appren<strong>di</strong>stato con il compito <strong>di</strong> seguire l’attuazione<br />
<strong>del</strong> programma formativo;<br />
2. Effettuare la formazione interna o esterna all’azienda;<br />
3. Registrare la formazione erogata anche attraverso supporti<br />
informatici e fogli firma.<br />
Al termine <strong>del</strong> periodo:<br />
1. Trenta giorni prima scadenza <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato<br />
l’azienda certificherà l’avvenuta formazione e darà notizia<br />
<strong>del</strong>l’eventuale acquisizione <strong>del</strong>la qualifica professionale;<br />
2. Allo scadere <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato l’appren<strong>di</strong>sta si<br />
riterrà mantenuto in servizio salvo <strong>di</strong>sdetta a i sensi <strong>del</strong>l’art.<br />
2118 <strong>del</strong> cc. (preavviso).<br />
3. Entro 5 giorni dal termine <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato<br />
l’azienda comunicherà la Centro per l’impiego e a Ebiter<br />
<strong>Milano</strong> i nominativi degli appren<strong>di</strong>sti ai quali si attribuita la<br />
qualifica.<br />
A chi rivolgersi<br />
Per informazioni e consulenza:<br />
UNIONE C.T.S.P.<br />
Corso Venezia, 49 - 20121 <strong>Milano</strong><br />
Direzione Sindacale - Welfare Tel. 02.798.712/3/4<br />
sindacale@unionemilano.it<br />
www.unione.milano.it<br />
Per il parere <strong>di</strong> conformità:<br />
EBITER MILANO<br />
Corso Buenos Aires, 77 - 20124 <strong>Milano</strong> Tel: 0266797201<br />
appren<strong>di</strong>stato@ebitermilano.it<br />
www.ebitermilano.it<br />
Per la formazione esterna:<br />
SCUOLA SUPERIORE C.T.S.P.<br />
Viale Murillo, 17 - 20149 <strong>Milano</strong><br />
segreteria.appren<strong>di</strong>stato@scuolasuperiorects.it<br />
C.A.P.A.C. POLITECNICO DEL COMMERCIO<br />
Viale Murillo, 19 - 20149 <strong>Milano</strong><br />
segreteria.corsi@capac.it<br />
(continua)<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
Contratti <strong>di</strong> solidarietà<br />
Applicazione alle imprese<br />
con meno <strong>di</strong> 15 <strong>di</strong>pendenti<br />
Il ministero <strong>del</strong> Lavoro, con nota prot. 14/0022114 <strong>del</strong> 3<br />
novembre 2009, ha precisato che, in seguito alla mo<strong>di</strong>fica<br />
apportata all’articolo 5, comma 5 <strong>del</strong>la legge n. 236/1993<br />
dall’articolo 7-ter, comma 9, lettera d) <strong>del</strong>la legge n.<br />
33/2009, è possibile stipulare contratti <strong>di</strong> solidarietà anche<br />
“al fine <strong>di</strong> evitare licenziamenti plurimi in<strong>di</strong>viduali per giustificato<br />
motivo oggettivo”.<br />
Con tale <strong>di</strong>sposizione è stata quin<strong>di</strong> estesa la possibilità <strong>di</strong><br />
accedere ai contratti <strong>di</strong> solidarietà <strong>di</strong>fensivi anche alle imprese<br />
con meno <strong>di</strong> 15 <strong>di</strong>pendenti, le quali dovranno allegare<br />
all’istanza un accordo sindacale stipulato con le associazioni<br />
maggiormente rappresentative nel quale si evince il ricorso alla<br />
solidarietà al fine <strong>di</strong> evitare licenziamenti plurimi in<strong>di</strong>viduali.<br />
Esclusione <strong>del</strong> Tfr<br />
dalla base <strong>di</strong> calcolo<br />
<strong>del</strong> contributo integrativo<br />
in costanza <strong>di</strong> contratti<br />
<strong>di</strong> solidarietà<br />
Il ministero <strong>del</strong> Lavoro, con nota prot. 25/I/0016582 <strong>del</strong> 3<br />
novembre 2009, ha fornito ulteriori chiarimenti relativamente<br />
all’istituto <strong>del</strong> Tfr in costanza <strong>di</strong> contratti <strong>di</strong> solidarietà, precisando<br />
che la retribuzione utile sulla quale effettuare il calcolo<br />
per l’erogazione <strong>del</strong> contributo <strong>di</strong> solidarietà è composta da<br />
quanto il lavoratore avrebbe percepito <strong>di</strong> fatto durante il<br />
periodo nel quale l’azienda ha <strong>di</strong>sposto la riduzione <strong>del</strong>l’orario<br />
<strong>di</strong> lavoro con esclusione <strong>del</strong> rateo <strong>di</strong> Tfr, in quanto, sebbene<br />
caratterizzato dalla stabilità <strong>del</strong>l’erogazione e non maturato<br />
a titolo occasionale, ne costituisce elemento <strong>di</strong>fferito.<br />
Appren<strong>di</strong>stato<br />
e contratto a termine<br />
Il ministero <strong>del</strong> Lavoro, con interpello n. 79 <strong>del</strong> 12 novembre<br />
2009, rispondendo ad un interpello volto a chiarire la riconducibilità<br />
<strong>del</strong> contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato ad un rapporto <strong>di</strong><br />
lavoro a tempo indeterminato oppure a tempo determinato,<br />
ha precisato che è possibile ritenere l’appren<strong>di</strong>stato quale<br />
contratto <strong>di</strong> lavoro a tempo indeterminato, dal quale il datore<br />
<strong>di</strong> lavoro può recedere solo per giusta causa o giustificato<br />
motivo, anche anteriormente alla scadenza <strong>del</strong> termine per il<br />
compimento <strong>del</strong>l’addestramento, senza incorrere negli obblighi<br />
risarcitori caratteristici <strong>del</strong> recesso ante tempus previsti per<br />
il contratto a tempo determinato.<br />
SINDACALE<br />
27
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
Inoltre, viene precisato che non costituisce legittima causa <strong>di</strong><br />
licenziamento il mancato superamento <strong>del</strong>la c.d. prova d’arte,<br />
prima <strong>del</strong>la scadenza <strong>del</strong> termine previsto per l’appren<strong>di</strong>stato,<br />
dovendo proseguire il rapporto, sotto il profilo causale <strong>del</strong>l’addestramento<br />
teorico-pratico, fino al termine stabilito.<br />
RISPOSTA <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong> Lavoro, <strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le<br />
Politiche sociali a interpello n. 79/2009 <strong>del</strong> 12 novembre<br />
2009. Art. 9, Dlgs n. 124/2004 - Contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato<br />
quale contratto a tempo determinato o indeterminato.<br />
Il Consiglio nazionale <strong>del</strong>l’Or<strong>di</strong>ne dei consulenti <strong>del</strong> lavoro ha<br />
presentato richiesta d’interpello per conoscere il parere <strong>di</strong><br />
questa Direzione generale in merito alla riconducibilità <strong>del</strong><br />
contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato ad un rapporto <strong>di</strong> lavoro a tempo<br />
indeterminato oppure a tempo determinato.<br />
Al riguardo, acquisito il parere <strong>del</strong>la Direzione generale <strong>del</strong>la<br />
tutela <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro, si rappresenta quanto segue.<br />
In proposito si ricorda che la <strong>di</strong>sciplina legale <strong>del</strong> contratto <strong>di</strong><br />
lavoro a tempo determinato, contenuta nel Dlgs n. 368/2001,<br />
all’art. 10, comma 1 esclude espressamente dal proprio campo<br />
<strong>di</strong> applicazione, tra gli altri, il “rapporto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato”.<br />
Va poi tenuta presente la definizione contenuta nell’art. 2,<br />
comma 1, <strong>del</strong>le L n. 25/1955 secondo cui “l’appren<strong>di</strong>stato è<br />
uno speciale rapporto <strong>di</strong> lavoro in forza <strong>del</strong> quale l’impren<strong>di</strong>tore<br />
è obbligato ad impartire o a far impartire, nella sua<br />
impresa, all’appren<strong>di</strong>sta assunto alle sue <strong>di</strong>pendenze, l’insegnamento<br />
necessario perché possa conseguire la capacità tecnica<br />
per <strong>di</strong>ventare lavoratore qualificato, utilizzandone l’opera<br />
nell’impresa medesima”.<br />
Dalla lettura <strong>del</strong>la <strong>di</strong>sposizione citata emerge come il legislatore<br />
abbia conferito al rapporto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato una peculiare<br />
struttura e natura giuri<strong>di</strong>ca, risultanti dal fondersi dei<br />
seguenti elementi:<br />
1) un or<strong>di</strong>nario rapporto <strong>di</strong> lavoro subor<strong>di</strong>nato caratterizzato<br />
dalla reciprocità tra la prestazione lavorativa e la retribuzione<br />
(“(...) appren<strong>di</strong>sta assunto alle sue <strong>di</strong>pendenze (...) utilizzandone<br />
l’opera nell’impresa medesima”);<br />
2) un periodo <strong>di</strong> “tirocinio” finalizzato a fare acquisire all’appren<strong>di</strong>sta<br />
le capacità e conoscenze necessarie affinché questi<br />
consegua una qualifica professionale (“l’impren<strong>di</strong>tore è obbligato<br />
ad impartire o a far impartire (...) l’insegnamento necessario<br />
perché possa conseguire la capacità tecnica per <strong>di</strong>ventare<br />
lavoratore qualificato”).<br />
La funzione formativa, insieme a quella <strong>di</strong> scambio tra prestazione<br />
lavorativa e retribuzione,<br />
contribuiscono, dunque, a caratterizzare la “causa” <strong>del</strong> contratto<br />
<strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato. Sotto questo<br />
profilo, nulla è mutato con l’introduzione <strong>del</strong>le successive integrazioni<br />
e mo<strong>di</strong>fiche normative <strong>di</strong> cui<br />
all’art. 21, L n. 56/1987, all’art. 16, L n. 196/1997 ed agli<br />
artt. 47-53, Dlgs n. 276/2003.<br />
Rimangono, tuttavia, sempre chiaramente <strong>di</strong>stinti i due seguenti<br />
<strong>di</strong>versi momenti:<br />
1) lo scadere <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato in cui, non sussistendo<br />
più materia <strong>di</strong> addestramento professionale, è raggiunto<br />
l’obiettivo formativo ed il datore <strong>di</strong> lavoro può recedere dal<br />
rapporto, ai sensi <strong>del</strong>l’art. 2118 c.c. (art. 19, L. n. 25/1955).<br />
Tale <strong>di</strong>sdetta, avente natura <strong>di</strong> negozio unilaterale recettizio<br />
(Cass., sez. lav., 28 marzo, 1986 n. 2213) si atteggia, <strong>di</strong><br />
fatto, come un recesso ad nutum, da considerarsi legittimo (ex<br />
plurimis Cass., sez. lav., 21 ottobre 1986 n. 6180), salva la<br />
previsione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni contrattuali collettive che espressamente<br />
estendano la tutela <strong>di</strong> cui alla L n. 604/1966 (Cass.,<br />
sez. lav., 19 <strong>di</strong>cembre 1986 n. 7757). Ove, invece, tale recesso<br />
non intervenga, il rapporto <strong>di</strong> lavoro prosegue, a tempo<br />
indeterminato, caratterizzato esclusivamente dallo scambio<br />
tra prestazione lavorativa e retribuzione;<br />
2) il periodo <strong>di</strong> svolgimento <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>stato, durante il<br />
quale il rapporto, pur nella sua specialità, è assimilabile all’or<strong>di</strong>nario<br />
rapporto <strong>di</strong> lavoro, (v. anche art. 2134 c.c.) per cui<br />
“non sussiste alcun razionale motivo per giustificare l’esclusione<br />
<strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato dalla tutela” <strong>di</strong> cui agli artt.<br />
1-8, 11-13 <strong>del</strong>la L. n. 604/1966 ed in particolare degli artt.<br />
6 e 8 (Corte Cost., 22 novembre 1973, n. 169).<br />
Anche sulla base <strong>di</strong> tali ultime considerazioni, la citata sentenza<br />
<strong>del</strong>la Corte costituzionale ha <strong>di</strong>chiarato l’illegittimità costituzionale<br />
<strong>del</strong>l’art. 10 <strong>del</strong>la L n. 604/1966 nella parte in cui<br />
esclude gli appren<strong>di</strong>sti dall’applicabilità nei loro confronti<br />
<strong>del</strong>la <strong>di</strong>sciplina limitativa dei licenziamenti in<strong>di</strong>viduali, nel<br />
corso <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato.<br />
La pronuncia <strong>del</strong>la Consulta ha, successivamente, trovato una<br />
coerente conferma nelle previsioni <strong>di</strong> cui agli artt. 48, comma<br />
3, lett. c) e d) e 49, comma 4, lett. c) ed e), Dlgs n. 276/2003,<br />
secondo le quali il contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato è caratterizzato<br />
dalla “possibilità per il datore <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> recedere dal rapporto<br />
<strong>di</strong> lavoro al termine <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato ai<br />
sensi <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>sposto dall’art. 2118 <strong>del</strong> co<strong>di</strong>ce civile” ed al<br />
“<strong>di</strong>vieto per il datore <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> recedere dal contratto <strong>di</strong><br />
appren<strong>di</strong>stato in assenza <strong>di</strong> una giusta causa o <strong>di</strong> un giustificato<br />
motivo”.<br />
Alla luce <strong>di</strong> quanto sopra esposto, appare possibile ritenere<br />
l’appren<strong>di</strong>stato quale contratto <strong>di</strong> lavoro a tempo indeterminato,<br />
dal quale il datore <strong>di</strong> lavoro può recedere solo per giusta<br />
causa o giustificato motivo, anche anteriormente alla scadenza<br />
<strong>del</strong> termine per il compimento <strong>del</strong>l’addestramento, senza<br />
incorrere negli obblighi risarcitori caratteristici <strong>del</strong> recesso<br />
ante tempus previsti per il contratto a tempo determinato.<br />
Non costituisce, tuttavia, legittima causa <strong>di</strong> licenziamento il<br />
mancato superamento <strong>del</strong>la c.d. prova d’arte, prima <strong>del</strong>la<br />
scadenza <strong>del</strong> termine previsto per l’appren<strong>di</strong>stato, dovendo<br />
proseguire il rapporto, sotto il profilo causale <strong>del</strong>l’addestramento<br />
teorico-pratico, fino al termine stabilito.<br />
Accordo quadro<br />
per il sostegno<br />
e lo sviluppo professionale<br />
dei manager<br />
Confcommercio, insieme a Manageritalia, ha sottoscritto il 12<br />
28
Sindacale<br />
Il ministero <strong>del</strong> Lavoro, a seguito <strong>del</strong>la sentenza <strong>del</strong> Consiglio<br />
<strong>di</strong> Stato n. 4293 /2008, con lettera circolare n. 8494/2009<br />
(ve<strong>di</strong> Lavoronews n. 21 <strong>del</strong> 18 maggio c.a.), aveva precisato<br />
che l’ipotesi contemplata alla lettera c),<strong>del</strong>l’articolo 40 <strong>del</strong><br />
decreto legislativo n. 151/2001, relativa ai riposi giornalieri<br />
<strong>del</strong> padre nel caso in cui “la madre non sia lavoratrice <strong>di</strong>pendente”,<br />
ricomprendeva anche l’ipotesi <strong>del</strong>la madre che svolgeva<br />
lavoro casalingo.<br />
Successivamente, l’Inps, con circolare n. 112/2009 (ve<strong>di</strong><br />
Lavoronews n. 37 <strong>del</strong> 19 ottobre c.a.), aveva con<strong>di</strong>zionato la<br />
fruizione dei citati riposi ad una serie <strong>di</strong> limiti (oggettiva<br />
impossibilità <strong>del</strong>la madre casalinga <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carsi alla cura <strong>del</strong><br />
neonato, perché impegnata in altre attività, quali accertamenti<br />
sanitari, partecipazione a pubblici concorsi, ecc.) ed oneri<br />
(produzione <strong>di</strong> documentazione me<strong>di</strong>ca, attestato <strong>di</strong> partecipazione<br />
a corsi e concorsi, e simili), anche in assenza <strong>di</strong> una<br />
specifica norma che imponga <strong>di</strong> provare e documentare le<br />
ragioni che impe<strong>di</strong>scono alla madre lavoratrice non <strong>di</strong>pendente<br />
<strong>di</strong> occuparsi <strong>del</strong> bambino.<br />
Conseguentemente, alla luce <strong>di</strong> quanto sopra esposto, il ministero<br />
<strong>del</strong> Lavoro, con lettera circolare C/2009 - prot.<br />
15/V/0019605/14.01.05.02 <strong>del</strong> 16 novembre 2009, ha<br />
precisato che la richiesta <strong>del</strong>l’Inps <strong>di</strong> produrre, nelle sole ipogennaio<br />
2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
novembre scorso un “Accordo quadro per il sostegno e lo sviluppo<br />
professionale dei manager “.<br />
Le parti hanno infatti valutato la necessità <strong>di</strong> intervenire congiuntamente<br />
in considerazione <strong>del</strong>la grave e perdurante crisi<br />
economico-finanziaria e <strong>del</strong>la necessità <strong>di</strong> attivare soluzioni<br />
che, senza oneri per le imprese, contribuiscano a frenare la<br />
per<strong>di</strong>ta <strong>del</strong>l’occupazione <strong>del</strong>le professionalità più elevate, prevedendo<br />
l’utilizzo <strong>di</strong> risorse rese <strong>di</strong>sponibili da Cfmt.<br />
Con questo accordo Confcommercio e Manageritalia impegneranno<br />
preliminarmente gli organi <strong>di</strong> Cfmt a mo<strong>di</strong>ficare statuto<br />
e regolamento al fine <strong>di</strong> perseguire gli scopi concordati.<br />
Nel merito:<br />
Cfmt impegnerà un massimo <strong>di</strong> 4.000.000 (quattro milioni) <strong>di</strong><br />
euro annui per un biennio (1 <strong>di</strong>cembre 2009 - 30 novembre<br />
2011) per interventi formativi mirati a:<br />
-favorire l’ampliamento <strong>del</strong>le competenze manageriali utili ad<br />
orientare le aziende negli scenari <strong>di</strong> crisi,<br />
- accrescere le possibilità <strong>di</strong> ricollocazione per i manager che<br />
hanno perduto l’occupazione.<br />
Destinatari: <strong>di</strong>rigenti occupati ovvero i <strong>di</strong>rigenti estromessi dal<br />
rapporto <strong>di</strong> lavoro dal 1 settembre 2008.<br />
I <strong>di</strong>rigenti inoccupati potranno partecipare alle iniziative formative<br />
purché abbiano presentato domanda al Cfmt o a<br />
Manageritalia entro 3 mesi a partire dalla data <strong>di</strong> cessazione<br />
<strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro.<br />
Per i <strong>di</strong>rigenti estromessi dal rapporto <strong>di</strong> lavoro nel periodo<br />
dal 1 settembre 2008 al 30 novembre 2009, i quali non siano<br />
stati ricollocati con rapporto <strong>di</strong> lavoro subor<strong>di</strong>nato, la domanda<br />
dovrà essere presentata entro 3 mesi a partire dal 1 <strong>di</strong>cembre<br />
2009.<br />
Requisiti <strong>di</strong> partecipazione ai corsi<br />
Aziende aderenti a Confcommercio e in regola con versamento<br />
a Cfmt dove siano in atto:<br />
- procedure <strong>di</strong> riduzione <strong>del</strong> personale in forma collettiva o<br />
plurima<br />
- procedure <strong>di</strong> mobilità<br />
- Cigs<br />
- contratti <strong>di</strong> solidarietà <strong>di</strong>sciplinati dalla legge o pattizi<br />
- altre forme <strong>di</strong> sospensione <strong>del</strong>l’attività lavorativi<br />
I <strong>di</strong>rigenti inoccupati dovranno <strong>di</strong>mostrare <strong>di</strong> non essere collocati<br />
con rapporto <strong>di</strong> lavoro subor<strong>di</strong>nato o autonomo, né <strong>di</strong><br />
essere titolari <strong>di</strong> trattamenti pensionistici da parte <strong>del</strong>l’Ago.<br />
Criteri<br />
a) 250 euro <strong>di</strong> contributo massimo per giornata <strong>di</strong> formazione<br />
effettuata, a titolo <strong>di</strong> rimborso <strong>del</strong> costo <strong>del</strong> lavoro sostenuto dall’azienda<br />
per consentire al <strong>di</strong>rigente <strong>di</strong> partecipare al percorso<br />
formativo, con 2500 (duemilacinquecento) euro <strong>di</strong> contributo<br />
massimo per percorso formativo e per <strong>di</strong>rigente ed un massimo<br />
<strong>di</strong> 100.000 (centomila) euro <strong>di</strong> contributo per azienda;<br />
b) per i <strong>di</strong>rigenti occupati, impegno <strong>del</strong>l’azienda a non interrompere<br />
il rapporto <strong>di</strong> lavoro per un periodo <strong>di</strong> 12 mesi dalla<br />
data <strong>di</strong> avvio <strong>del</strong>la formazione, salva l’ipotesi <strong>di</strong> licenziamento<br />
per giusta causa e fermo restando che non si verifichino<br />
ulteriori aggravi <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> crisi;<br />
c) per i <strong>di</strong>rigenti inoccupati estromessi dall’azienda, riconoscimento<br />
<strong>di</strong> un importo <strong>di</strong> 250 (duecentocinquanta) euro per giornata<br />
<strong>di</strong> formazione effettuata, con un massimo <strong>di</strong> 10 giornate e<br />
sino ad un massimo <strong>di</strong> 2500 (duemilacinquecento) euro;<br />
d) per i <strong>di</strong>rigenti inoccupati i quali abbiano usufruito <strong>del</strong>la formazione<br />
e non abbiano trovato collocazione con un lavoro<br />
subor<strong>di</strong>nato entro i successivi sei mesi, riconoscimento <strong>di</strong> una<br />
unica ulteriore possibilità <strong>di</strong> ripetere la partecipazione ad altre<br />
10 giornate <strong>di</strong> formazione alle medesime con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui al<br />
punto c).<br />
Cig in deroga<br />
Anticipazione Inps<br />
solo se si presenta<br />
domanda alla Regione<br />
L’Inps richiama l’attenzione sulla necessità che la richiesta <strong>di</strong><br />
anticipo <strong>del</strong> trattamento <strong>di</strong> Cig in deroga, erogabile in attesa<br />
<strong>del</strong>l’emanazione dei provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> autorizzazione da<br />
parte <strong>del</strong>la Regione e per un periodo massimo <strong>di</strong> 4 mesi dall’inizio<br />
<strong>del</strong>la sospensione/riduzione <strong>del</strong>l’attività lavorativa,<br />
venga accolta dalle se<strong>di</strong> territoriali solo quando l’azienda<br />
<strong>di</strong>mostri <strong>di</strong> avere presentato contestualmente anche la domanda<br />
per ottenere l’autorizzazione alla Regione <strong>di</strong> competenza.<br />
Maternità<br />
Riposi giornalieri<br />
<strong>del</strong> padre lavoratore<br />
SINDACALE<br />
29
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
tesi in cui la madre sia casalinga, documenti attestanti l’effettiva<br />
impossibilità <strong>del</strong>la stessa <strong>di</strong> occuparsi <strong>del</strong> figlio non appare<br />
supportata da alcuna <strong>di</strong>sposizione normativa in tal senso.<br />
LETTERA CIRCOLARE C/2009 <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong> Lavoro<br />
<strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le Politiche sociali. Art. 40, lettera c) <strong>del</strong> Dlgs<br />
n. 151/2001 - Riposi giornalieri <strong>del</strong> padre.<br />
Con lettera circolare B/2009, emanata, a firma congiunta,<br />
dalla Dg <strong>del</strong>la tutela <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro e dalla Dg per<br />
l’attività ispettiva, questo ministero ha chiarito, a seguito <strong>del</strong>la<br />
sentenza <strong>del</strong> Consiglio <strong>di</strong> Stato n. 4293 <strong>del</strong> 9 settembre 2008,<br />
che l’ipotesi contemplata alla lettera c) <strong>del</strong>l’art. 40 <strong>del</strong> decreto<br />
legislativo n. 151/2001 - concernente i riposi giornalieri<br />
<strong>del</strong> padre nel caso in cui “la madre non sia lavoratrice <strong>di</strong>pendente”<br />
- deve ritenersi comprensiva anche <strong>del</strong> caso in cui la<br />
madre svolga lavoro casalingo.<br />
Tale conclusione appare in sintonia con il già consolidato in<strong>di</strong>rizzo<br />
<strong>del</strong>la giurisprudenza <strong>di</strong> legittimità, che aveva precedentemente<br />
sottolineato come in numerosi ambiti or<strong>di</strong>namentali la<br />
casalinga sia considerata come lavoratrice (Cass., sez. III, n.<br />
20324 <strong>del</strong> 20 ottobre 2005), in quanto impegnata in attività<br />
che comunque la <strong>di</strong>stolgono dalla cura <strong>del</strong> neonato.<br />
L’interpretazione estensiva <strong>del</strong>la lettera c) <strong>del</strong>l’art. 40 citato,<br />
derivante dalla pronuncia <strong>del</strong> Consiglio <strong>di</strong> Stato risulta, dunque,<br />
maggiormente aderente alla ratio legis , volta a garantire<br />
al lavoratore padre la cura <strong>del</strong> bambino in tutte le ipotesi in<br />
cui l’altro genitore sia impegnato in attività lavorative che lo<br />
<strong>di</strong>stolgano dall’assolvimento <strong>di</strong> tale compito.<br />
Orbene, in data 15 ottobre 2009 l’Inps, con circolare n.<br />
112/2009, ritornando sulla questione, ha con<strong>di</strong>zionato la<br />
fruizione dei riposi <strong>di</strong> che trattasi ad una serie <strong>di</strong> limiti (oggettiva<br />
impossibilità <strong>del</strong>la madre casalinga <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carsi alla cura<br />
<strong>del</strong> neonato, perché impegnata in altre attività, quali accertamenti<br />
sanitari, partecipazione a pubblici concorsi, ecc.) ed<br />
oneri (produzione <strong>di</strong> documentazione me<strong>di</strong>ca, attestato <strong>di</strong><br />
partecipazione a corsi e concorsi, e simili).<br />
In rapporto a ciò, si ravvisa la necessità <strong>di</strong> meglio chiarire<br />
quanto esplicitato nella citata lettera circolare B/2009, alla<br />
luce <strong>del</strong>la ratio sottesa alla sentenza <strong>del</strong> Consiglio <strong>di</strong> Stato, in<br />
relazione a quanto affermato dall’Inps nella citata circolare.<br />
Come si legge nella sentenza de quo, la ratio <strong>del</strong>l’art. 40, lettera<br />
c) <strong>del</strong> Dlgs n. 151/2001 è quella <strong>di</strong> beneficiare il padre<br />
dei permessi per la cura <strong>del</strong> figlio allorquando la madre non<br />
ne abbia <strong>di</strong>ritto in quanto lavoratrice non <strong>di</strong>pendente e pur tuttavia<br />
impegnata in attività che la <strong>di</strong>stolgano dalla cura <strong>del</strong><br />
neonato. Tale ultima affermazione non sembra avere lo scopo<br />
<strong>di</strong> porre dei limiti o <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni alla possibilità <strong>di</strong> fruire<br />
<strong>del</strong> beneficio, ma solo quella <strong>di</strong> esplicitare l’intenzione <strong>del</strong><br />
legislatore.<br />
Al riguardo, coerentemente alle finalità <strong>di</strong> favor per il ruolo<br />
genitoriale riba<strong>di</strong>te dalla sentenza, per le ipotesi in cui a fruire<br />
<strong>del</strong> riposo giornaliero sia il padre coniugato con donna<br />
lavoratrice <strong>di</strong>pendente o lavoratrice autonoma, l’Inps non<br />
richiede alcuna documentazione in merito alle ragioni che<br />
hanno impe<strong>di</strong>to alla madre <strong>di</strong> occuparsi <strong>del</strong> bambino e che<br />
hanno, dunque, reso necessario l’intervento <strong>del</strong> padre (circolare<br />
n. 109/2000 per le lavoratrici autonome). Né esiste una<br />
norma che imponga <strong>di</strong> provare e documentare le ragioni che<br />
impe<strong>di</strong>scono alla madre lavoratrice non <strong>di</strong>pendente <strong>di</strong> occuparsi<br />
<strong>del</strong> bambino.<br />
Tanto premesso, la richiesta <strong>del</strong>l’Inps <strong>di</strong> produrre, nelle sole ipotesi<br />
in cui la madre sia casalinga, documenti attestanti l’effettiva<br />
impossibilità <strong>del</strong>la stessa <strong>di</strong> occuparsi <strong>del</strong> figlio non appare supportata<br />
da alcuna <strong>di</strong>sposizione normativa in tal senso.<br />
Inoltre, neanche in via interpretativa può essere avallata tale<br />
richiesta, in quanto una simile interpretazione <strong>del</strong>l’art. 40, lettera<br />
c), citato, può facilmente ingenerare questioni <strong>di</strong> costituzionalità,<br />
ai sensi <strong>del</strong>l’art. 3 Cost., per evidente <strong>di</strong>sparità <strong>di</strong><br />
trattamento dei soggetti destinatari <strong>del</strong>la norma (le lavoratrici<br />
non <strong>di</strong>pendenti).<br />
Riammissione<br />
nelle liste <strong>di</strong> mobilità<br />
a seguito <strong>di</strong> <strong>di</strong>missioni<br />
per giusta causa<br />
L’Inps, con messaggio n. 25942 <strong>del</strong> 12 novembre 2009, ha<br />
precisato che il lavoratore iscritto nelle liste <strong>di</strong> mobilità, successivamente<br />
assunto a tempo indeterminato con conseguente<br />
cancellazione dalle predette liste, potrà iscriversi nuovamente<br />
nelle stesse, con <strong>di</strong>ritto a percepire la relativa indennità, qualora<br />
abbia rassegnato le <strong>di</strong>missioni per giusta causa.<br />
MESSAGGIO Inps <strong>del</strong> 12 novembre 2009, n. 25942.<br />
Risposta a quesito su indennità <strong>di</strong> mobilità.<br />
Si trasmette, per opportuna conoscenza e norma, il quesito formulato<br />
da una sede <strong>di</strong> questa regione corredato <strong>del</strong>la risposta<br />
fornita, in quanto l’argomento trattato è <strong>di</strong> interesse comune.<br />
Il caso riguarda una lavoratrice che, percettrice <strong>del</strong>l’indennità<br />
<strong>di</strong> mobilità, era stata fatta decadere in quanto aveva instaurato<br />
un rapporto <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>pendente a tempo indeterminato.<br />
Dal nuovo rapporto <strong>di</strong> lavoro era stata costretta a <strong>di</strong>mettersi<br />
per giusta causa (mancato pagamento <strong>del</strong>le retribuzioni) e<br />
aveva richiesto all’Inps il ripristino <strong>del</strong>l’indennità <strong>di</strong> mobilità<br />
per il periodo corrispondente alla parte residua non goduta<br />
decurtata <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong> attività lavorativa prestata (art. 2,<br />
comma 6 <strong>del</strong>la legge 451 <strong>del</strong> 19/7/1994).<br />
Quesito<br />
Una signora percepiva l’indennità <strong>di</strong> mobilità e a seguito <strong>del</strong>l’instaurazione<br />
<strong>di</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro a tempo indeterminato è<br />
stata fatta decadere <strong>del</strong>l’indennità come previsto dalla legge.<br />
Nel nuovo posto <strong>di</strong> lavoro, dopo qualche mese, il datore <strong>di</strong><br />
lavoro non ha più provveduto a pagare le retribuzioni dovute.<br />
La stessa ha chiesto per iscritto al datore <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> pagarle<br />
le retribuzioni dovute e ha fatto la segnalazione all’Ispettorato<br />
<strong>del</strong> lavoro.<br />
Ciò premesso, la signora, perdurando tale situazione, si troverebbe<br />
costretta a <strong>di</strong>mettersi per giusta causa. Chiede se,<br />
30
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi decreti circolari<br />
<strong>di</strong>mettendosi per giusta causa, potrà essere riammessa a percepire<br />
l’indennità residua.<br />
A mio parere, penso che la risposta potrebbe essere positiva,<br />
in quanto si potrebbe applicare la circolare 67 <strong>del</strong> 4/6/2003,<br />
che <strong>di</strong> solito si applica per la Dso. L’indennità <strong>di</strong> mobilità<br />
potrebbe essere riattivata, considerando il periodo <strong>di</strong> lavoro<br />
fino alle <strong>di</strong>missioni come se si trattasse <strong>di</strong> un rapporto <strong>di</strong> lavoro<br />
a tempo determinato (sospendendo l’indennità per il suddetto<br />
periodo). Ovviamente è necessario verificare che anche<br />
la Cri riiscriva l’interessata nella lista <strong>di</strong> mobilità (reiscrizione<br />
che peraltro è prevista in caso <strong>di</strong> non superamento <strong>del</strong> periodo<br />
<strong>di</strong> prova per un massimo <strong>di</strong> tre volte).<br />
Risposta<br />
Al riguardo va sottolineato che la precedente risposta negativa<br />
si riferiva al quesito <strong>del</strong> 30 giugno 2009, in allegato riportato,<br />
dal quale si evinceva che la nominata in oggetto non<br />
aveva ancora rassegnato le <strong>di</strong>missioni per giusta causa.<br />
È vero, peraltro, che le <strong>di</strong>missioni per giusta causa sono state<br />
regolate dall’Istituto con le circolari n. 97 e n. 163 <strong>del</strong> 2003<br />
solo con riferimento alla concessione <strong>del</strong>l’indennità or<strong>di</strong>naria<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione. Di norma, infatti, l’indennità <strong>di</strong> mobilità<br />
or<strong>di</strong>naria ex lege n. 223/1991 è concessa ai lavoratori licenziati<br />
a conclusione <strong>del</strong>la prevista procedura <strong>di</strong> mobilità.<br />
Ciò premesso, il caso <strong>di</strong> cui al quesito in oggetto riguarda una<br />
lavoratrice posta in mobilità e successivamente decaduta dal<br />
<strong>di</strong>ritto a percepire la relativa indennità a seguito <strong>del</strong>l’assunzione<br />
presso un’impresa con contratto <strong>di</strong> lavoro a tempo indeterminato<br />
dal quale recedeva per giusta causa senza avere<br />
maturato i requisiti previsti dall’art. 16, comma 1, <strong>del</strong>la legge<br />
n. 223/1991. La lavoratrice medesima otteneva poi la reiscrizione<br />
da parte <strong>del</strong>la competente sottocommissione <strong>del</strong>la regione<br />
Lombar<strong>di</strong>a nella lista <strong>di</strong> mobilità con la motivazione <strong>di</strong>missioni<br />
per giusta causa.<br />
In proposito si osserva che le <strong>di</strong>missioni per giusta causa<br />
determinate, nella fattispecie in esame, dal mancato pagamento<br />
<strong>del</strong>la retribuzione, in base alla sentenza <strong>del</strong>la Corte<br />
costituzionale n. 269 <strong>del</strong> 17-24 giugno 2009, comportano<br />
un’interruzione involontaria <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro in quanto<br />
addebitabile al comportamento <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro. Tale circostanza,<br />
riferita al caso in esame, consente, la reiscrizione<br />
<strong>del</strong> lavoratore nelle liste regionali <strong>di</strong> mobilità.<br />
Per quanto fin qui detto, richiamando la normativa infrascritta<br />
e le prescrizioni contenute nelle circolari <strong>di</strong> questo Istituto n.<br />
97 e n. 163 <strong>del</strong> 2003 in materia <strong>di</strong> <strong>di</strong>missioni per giusta<br />
causa, la lavoratrice, qualora risulti ancora in possesso dei<br />
requisiti previsti dalla normativa vigente per la concessione<br />
<strong>del</strong>l’indennità <strong>di</strong> mobilità, potrà beneficiare <strong>di</strong> quanto previsto<br />
dal comma 6 <strong>del</strong>l’art.2 <strong>del</strong>la legge 19 luglio 1994, n. 451.<br />
Art. 2 comma 6 <strong>del</strong>la legge 19 luglio 1994, n. 451 “Il lavoratore<br />
in mobilità assunto da una impresa, ove venga da questa<br />
licenziato senza aver maturato i requisiti temporali previsti<br />
dall’articolo 16, comma 1, <strong>del</strong>la legge 23 luglio 1991, n.<br />
223, è reiscritto nelle liste <strong>di</strong> mobilità e ha <strong>di</strong>ritto ad usufruire<br />
<strong>del</strong>la relativa indennità per un periodo corrispondente alla<br />
parte residua non goduta decurtata <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong> attività<br />
lavorativa prestata”.<br />
Art. 7, comma 12, <strong>del</strong>la legge 23 luglio 1991, n. 223/1991<br />
“L’indennità prevista dal presente articolo è regolata dalla<br />
normativa che <strong>di</strong>sciplina l’assicurazione obbligatoria contro la<br />
<strong>di</strong>soccupazione involontaria, in quanto applicabile, (...)”.<br />
Assistenza <strong>di</strong>sabili<br />
Fruizione permessi<br />
legge n. 104/92<br />
e cassa integrazione guadagni<br />
L’Inps, con messaggio n. 26411 <strong>del</strong> 18 novembre c.a., ha precisato<br />
che, qualora la prestazione lavorativa subisca una riduzione<br />
per effetto <strong>del</strong>la cassa integrazione, il lavoratore posto<br />
in cassa integrazione e beneficiario dei permessi per l’assistenza<br />
alle persone con han<strong>di</strong>cap (ex articolo 33, comma 3,<br />
legge n. 104/92), potrà usufruire dei citati permessi ma gli<br />
stessi dovranno essere riproporzionati in base all’effettiva prestazione<br />
lavorativa.<br />
MESSAGGIO n. 26411 <strong>del</strong> 18 novembre 2009.<br />
Applicabilità dei permessi ex art. 33, comma 3, <strong>del</strong>la legge<br />
104/92 in pendenza <strong>di</strong> cassa integrazione guadagni -<br />
Chiarimenti su criterio <strong>di</strong> riproporzionamento.<br />
In caso <strong>di</strong> ridotta entità <strong>del</strong>la prestazione lavorativa, come nel<br />
contratto <strong>di</strong> lavoro part time verticale, secondo le <strong>di</strong>sposizioni<br />
dettate dalla circ. 133/2000, si rende necessario effettuare un<br />
ri<strong>di</strong>mensionamento proporzionale <strong>del</strong> numero dei giorni mensili<br />
<strong>di</strong> permesso spettanti ex art. 33, comma 3, L 104/92.<br />
Analogamente, nel caso <strong>di</strong> riduzione <strong>del</strong>l’attività lavorativa<br />
coincidente con il periodo <strong>di</strong> integrazione salariale, il <strong>di</strong>ritto<br />
alla fruizione dei predetti tre giorni mensili <strong>di</strong> permesso ex L<br />
104/92, è soggetto a riproporziona mento in funzione <strong>del</strong>l’effettiva<br />
riduzione <strong>del</strong>la prestazione lavorativa richiesta, così<br />
come, peraltro, assentito dal ministero <strong>del</strong> Lavoro, interpellato<br />
su richiesta.<br />
Pertanto il riproporzionamento va effettuato secondo i medesimi<br />
criteri <strong>del</strong> punto 3.2 <strong>del</strong>la circ. 133/2000, in<strong>di</strong>cati per il part<br />
time verticale, con l’applicazione <strong>del</strong> seguente algoritmo, che<br />
per como<strong>di</strong>tà si riporta: x : a = b : c (dove “a” corrisponde al<br />
numero dei giorni <strong>di</strong> lavoro effettivi, “b” a quello dei tre giorni<br />
<strong>di</strong> permesso teorici, “c” a quello dei giorni lavorativi). Il risultato<br />
numerico va arrotondato all’unità inferiore o a quella superiore<br />
a seconda che la frazione sia fino allo 0,50 o superiore.<br />
SINDACALE<br />
31
Sindacale<br />
ESTINZIONE<br />
DEL RAPPORTO DI LAVORO<br />
Criteri <strong>di</strong> scelta dei lavoratori<br />
per la mobilità<br />
CASSAZIONE Sez. lav. 7 gennaio 2009, n. 81 (da Dir. &<br />
Prat. Lav. n. 20/09, pag. 1212). Lavoro subor<strong>di</strong>nato -<br />
Estinzione <strong>del</strong> rapporto - Licenziamento collettivo - Riduzione<br />
e criteri <strong>di</strong> scelta <strong>del</strong> personale - Ristrutturazioni o riconversioni<br />
aziendali - Mobilità dei lavoratori - Criteri <strong>di</strong> scelta <strong>del</strong><br />
personale da sospendere - Mo<strong>di</strong>fica dei criteri inizialmente<br />
previsti nel programma - Possibilità - Limiti - Con<strong>di</strong>zioni -<br />
Ulteriore decreto <strong>di</strong> proroga o <strong>di</strong>stinta domanda <strong>di</strong> integrazione<br />
salariale che contempli i <strong>di</strong>versi criteri - Necessità -<br />
Licenziamenti intimati in applicazione dei nuovi criteri <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>fetto <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cate con<strong>di</strong>zioni - Legittimità - Esclusione.<br />
In sede <strong>di</strong> messa in mobilità dei lavoratori a seguito <strong>di</strong> ristrutturazioni<br />
o riconversioni aziendali, dovendo la riduzione <strong>del</strong><br />
personale seguire un “iter” proce<strong>di</strong>mentale, non è consentito<br />
determinare un mutamento dei criteri <strong>di</strong> scelta <strong>del</strong> personale<br />
da sospendere, con l’abbandono dei criteri inizialmente previsti<br />
nel programma e la contestuale adozione <strong>di</strong> altri criteri<br />
<strong>di</strong>versi che lascino più ampi spazi <strong>di</strong> <strong>di</strong>screzionalità all’impren<strong>di</strong>tore,<br />
e che per <strong>di</strong> più siano suscettibili <strong>di</strong> determinare<br />
per il loro contenuto il pericolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> trattamento o<br />
illegittime forme <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminazione tra i lavoratori, potendosi<br />
operare un mutamento dei criteri selettivi solo a seguito <strong>di</strong><br />
ulteriore decreto <strong>di</strong> proroga (che accerti la compatibilità <strong>del</strong><br />
cambiamento con il programma già autorizzato) o <strong>di</strong>stinta<br />
domanda <strong>di</strong> integrazione salariale che contempli i <strong>di</strong>versi criteri.<br />
Ne consegue che è illegittimo il licenziamento, intimato<br />
nell’ambito <strong>del</strong>la procedura <strong>di</strong> applicazione dei nuovi criteri,<br />
gennaio 2010<br />
Giurisprudenza<br />
in <strong>di</strong>fetto <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cate con<strong>di</strong>zioni. (Rigetta, App. Napoli, 18<br />
agosto 2005).<br />
Diritto <strong>di</strong> critica e licenziamento<br />
CASSAZIONE Sez. lav. 10 <strong>di</strong>cembre 2008, n. 29008 (da<br />
Dir. & Prat. Lav. n. 26/09, pag. 1645). Lavoro subor<strong>di</strong>nato -<br />
Diritti ed obblighi <strong>del</strong> datore e <strong>del</strong> prestatore <strong>di</strong> lavoro -<br />
Obbligo <strong>di</strong> fe<strong>del</strong>tà - In genere - Diritto <strong>di</strong> critica nei confronti <strong>del</strong><br />
datore - Modalità - Rispetto <strong>del</strong>la verità oggettiva - Necessità -<br />
Idoneità a ledere il decoro <strong>del</strong>l’impresa datoriale - Obbligo <strong>di</strong><br />
fe<strong>del</strong>tà - Violazione - Sussistanza - Licenziamento per giusta<br />
causa - Legittimità - Fattispecie.<br />
L’esercizio da parte <strong>del</strong> lavoratore <strong>del</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> critica nei confronti<br />
<strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro, con modalità tali che, superando i<br />
limiti <strong>del</strong> rispetto <strong>del</strong>la verità oggettiva, si traducono in una condotta<br />
lesiva <strong>del</strong> decoro <strong>del</strong>l’impresa datoriale, suscettibile <strong>di</strong><br />
provocare con la caduta <strong>del</strong>la sua immagine anche un danno<br />
economico in termini <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> commesse e <strong>di</strong> occasioni <strong>di</strong><br />
lavoro, è comportamento idoneo a ledere definitivamente la<br />
fiducia che sta alla base <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro, integrando la<br />
violazione <strong>del</strong> dovere scaturente dall’art. 2105 cod. civ., e può<br />
costituire giusta causa <strong>di</strong> licenziamento. (Nella specie, la S.C.<br />
ha confermato la sentenza <strong>di</strong> merito che aveva riconosciuto la<br />
legittimità <strong>del</strong> licenziamento irrogato ad un proprio <strong>di</strong>pendente<br />
da una impresa che svolgeva servizio <strong>di</strong> smaltimento rifiuti, per<br />
aver costui reso affermazioni - come privato citta<strong>di</strong>no in tre<br />
<strong>di</strong>stinte assemblee pubbliche, con successiva ampia eco sulla<br />
stampa locale - ritenute gravemente lesive <strong>del</strong>l’immagine e <strong>del</strong><br />
prestigio <strong>del</strong>l’azienda datrice <strong>di</strong> lavoro, in quanto si assumeva<br />
che quest non aveva inviato <strong>del</strong> materiale derivante dalla raccolta<br />
<strong>di</strong>fferenziata al recupero, al riciclaggio e allo smaltimento<br />
<strong>di</strong>fferienziato, ma l’aveva destinato all’inceneritore). (Rigetta,<br />
App. Torino, 29 novembre 2004).<br />
32
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Amministrazione<br />
<strong>del</strong> personale<br />
TABELLE DELLE RETRIBUZIONI<br />
Dipendenti da aziende <strong>del</strong> terziario <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione e dei servizi<br />
Lavoratori qualificati<br />
Paga base (1/09/2009) Contingenza (1/1/95) Scatti <strong>di</strong> anzianità (1/1/90)<br />
Livello Euro Euro Euro<br />
Quadro 1530,32+250,76* 540,37 25,46<br />
I 1378,51 537,52 24,84<br />
II 1192,40 532,54 22,83<br />
III 1019,18 527,90 21,95<br />
IV 881,46 524,22 20,66<br />
V 796,36 521,94 20,30<br />
VI 714,37 519,76 19,73<br />
VII 612,11+5,16 517,51 19,47<br />
* Dal 1° luglio 2008 l’indennità <strong>di</strong> funzione per i quadri è incrementata <strong>di</strong> 70 euro. L’importo passa, quin<strong>di</strong>, da 180,76 euro a 250,76 euro.<br />
SINDACALE<br />
APPRENDISTI<br />
Il trattamento economico per gli appren<strong>di</strong>sti è <strong>di</strong> 2 livelli inferiori a quello dei corrispondenti lavoratori qualificati per la prima metà <strong>del</strong><br />
periodo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato. E <strong>di</strong> 1 livello inferiore per la seconda metà <strong>del</strong> periodo.<br />
Terzo elemento o assegno supplementare<br />
Provincia Importo Euro<br />
Bergamo 10,33<br />
Brescia 8,78<br />
Como 7,75<br />
Cremona 2,07<br />
Lecco 7,75<br />
Lo<strong>di</strong> 11,36<br />
Mantova 2,07<br />
<strong>Milano</strong> 11,36<br />
Pavia 2,07<br />
Sondrio 2,07<br />
Varese 7,75<br />
Dirigenti <strong>di</strong> aziende <strong>del</strong> terziario <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione e dei servizi<br />
Dirigente in forza al 30 giugno 1997<br />
Lire<br />
Euro<br />
Minimo contrattuale mensile dal 1/7/2004 5.808.810 3.000,00+<br />
Incremento retributivo dall’1.7.1997 325.000 167,85+<br />
Incremento retributivo dall’1.1.1998 225.000 116,20+<br />
Aumento retributivo dall’1.1.2000 200.000 103,29+<br />
Aumento retributivo dall’1.7.2000 400.000 206,58+<br />
Aumento retributivo dall’1.1.2002 520.000 268,56+<br />
Aumento retributivo dall’1.7.2004 210,00+<br />
Aumento retributivo dal 1/1/2005 125,00+<br />
Aumento retributivo dal 1/1/2006 120,00=<br />
Totale 4.317,48<br />
33
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Amministrazione<br />
<strong>del</strong> personale<br />
Dirigenti <strong>di</strong> aziende <strong>del</strong> terziario <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione e dei servizi<br />
Dirigente assunto o nominato dal 1° luglio 1997<br />
Minimo contrattuale dall’1.1.2008 3.500*<br />
Aumento retributivo dall’1.1.2002 194,63<br />
Aumento retributivo dall’1.7.2004 210,00<br />
Aumento retributivo dall’1.1.2005 125,00<br />
Aumento retributivo dall’1.1.2006 120,00<br />
Aumento retributivo dall’1.1.2008 200,00<br />
Totale 4.349.43<br />
* raggiunto attraverso l’assorbimento:<br />
• incremento retributivo <strong>del</strong> 1.1.1998 pari ad euro 116,20 • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2000 pari ad euro 103,29<br />
• aumento retributivo <strong>del</strong> 1.7.2000 pari ad euro 206,58 • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2002 pari ad euro 73,93<br />
Dirigente assunto o nominato dal 1° gennaio 1998<br />
Minimo contrattuale dall’1.1.2008 3.500*<br />
Aumento retributivo dall’1.1.2002 78,43<br />
Aumento retributivo dall’1.7.2004 210,00<br />
Aumento retributivo dall’1.1.2005 125,00<br />
Aumento retributivo dall’1.1.2006 120,00<br />
Aumento retributivo dall’1.1.2008 200,00<br />
Totale 4.233,43<br />
* raggiunto attraverso l’assorbimento: • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2000 pari ad euro 103,29<br />
• aumento retributivo <strong>del</strong> 1.7.2000 pari ad euro 206,58 • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2002 pari ad euro 190,13<br />
Dirigente assunto o nominato dal 1° gennaio 2000<br />
Minimo contrattuale dall’1.1.2008 3.500*<br />
Aumento retributivo dall’1.7.2004 185,14<br />
Aumento retributivo dall’1.1.2005 125,00<br />
Aumento retributivo dall’1.1.2006 120,00<br />
Aumento retributivo dall’1.1.2008 200,00<br />
Totale 4.130,14<br />
* raggiunto attraverso l’assorbimento: • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.7.2000 pari ad euro 206,58<br />
• aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2002 pari ad euro 268,56 • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.7.2004 pari ad euro 24,86<br />
Dirigente assunto o nominato dal 1° luglio 2000<br />
Minimo contrattuale dall’1.1.2008 3.500*<br />
Aumento retributivo dall’1.1.2005 103,56<br />
Aumento retributivo dall’1.1.2006 120,00<br />
Aumento retributivo dall’1.1.2008 200,00<br />
Totale 3.923,56<br />
* raggiunto attraverso l’assorbimento: • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2002 pari ad euro 268,56<br />
• aumento retributivo <strong>del</strong> 1.7.2004 pari ad euro 210,00 • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.7.2004 pari ad euro 21,44<br />
Dirigente assunto o nominato dal 1° gennaio 2002<br />
Minimo contrattuale dall’1.1.2008 3.500*<br />
Aumento retributivo dall’1.1.2008 155,00<br />
Totale 3.655,00<br />
* raggiunto attraverso l’assorbimento:<br />
• aumento retributivo <strong>del</strong> 1.7.2004 pari ad euro 210,00 • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.7.2004 pari ad euro 125.00<br />
• aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2006 pari ad euro 120, 00 • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2008 pari ad euro 45,00<br />
Dirigente assunto o nominato dal 28 maggio 2004<br />
Minimo contrattuale dall’1.1.2008 3.500*<br />
Totale 3.500,00<br />
* raggiunto attraverso l’assorbimento:<br />
• aumento retributivo <strong>del</strong> 1.7.2004 pari ad euro 125,00 • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2006 pari ad euro 120,00<br />
• aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2008 pari ad euro 200,00 • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2009 pari ad euro 55,00<br />
Dirigente assunto o nominato dal 1° gennaio 2005<br />
Minimo contrattuale dall’1.1.2008 3.500*<br />
Totale 3.500,00<br />
* raggiunto attraverso l’assorbimento:<br />
• aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2006 pari ad euro 120,00 • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2008 pari ad euro 200,00<br />
• aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2009 pari ad euro 150,00 • aumento retributivo <strong>del</strong> 1.1.2010 pari ad euro 30,00<br />
Dirigente assunto o nominato dal 1° gennaio 2006<br />
Minimo contrattuale (fino al 31/12/2007) 3.000<br />
Minimo contrattuale (dal 1° gennaio 2008) 3.500*<br />
Totale 3.500,00<br />
* raggiunto attraverso l’assorbimento degli aumenti retributivi previsti dall’articolo 2, comma 1, <strong>del</strong> rinnovo Ccnl <strong>del</strong> 23/1/2008<br />
• aumento <strong>del</strong> 1.1.2008 pari ad euro 200,00 • aumento <strong>del</strong> 1.1.2009 pari ad euro 150,00 • aumento <strong>del</strong> 1.1.2010 pari ad euro 150,00<br />
Dirigente assunto o nominato dal 24 gennaio 2008<br />
Minimo contrattuale dal 1° gennaio 2008 3.500*<br />
Totale 3.500,00<br />
a1) Gli scatti <strong>di</strong> anzianità sono abrogati dal 1° luglio 2004. Per i <strong>di</strong>rigenti in forza al 30 giugno 2004 gli importi già maturati saranno aumentati nel biennio 1-7-2004/30 giugno<br />
2006 <strong>di</strong> un importo <strong>di</strong> euro 258,22 mensili (pari a due scatti), non assorbibile da alcuna voce retributiva, <strong>di</strong> cui da corrispondersi € 129,11 alla maturazione <strong>del</strong> nuovo scatto e €<br />
129,11 sei mesi dopo. Ai <strong>di</strong>rigenti che nel periodo 1/7/2004-30/6/2006 maturano l’11° ed ultimo scatto, sarà corrisposto solo l’importo <strong>di</strong> 129,11 €.<br />
34
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Amministrazione<br />
<strong>del</strong> personale<br />
Operatori <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>pendenti da aziende <strong>del</strong> terziario <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione e dei servizi<br />
Categoria Paga base (1/09/2009) Contingenza (1/1/95) Scatti <strong>di</strong> anzianità (1/10/86)<br />
Euro Euro Euro<br />
I 832,07 530,04 15,49<br />
II 696,96 526,11 14,46<br />
PREMIO AZIENDALE (AZIENDE CHE OCCUPANO OLTRE 7 OPERATORI DI VENDITA)<br />
Euro<br />
Categoria I 10,52<br />
Categoria II 9,54<br />
Dipendenti da caffè, bar, pasticcerie, laboratori <strong>di</strong> pasticceria, ristoranti, trattorie, osterie con cucina, osterie ed<br />
esercizi similari - Lavoratori qualificati<br />
SINDACALE<br />
Categoria lusso, I e II<br />
Livello Paga base (1/7/2009) Contingenza Terzo elemento Totale<br />
Euro Euro Euro Euro<br />
Q.A 1.378,14 542,70 5,18 1.926,02<br />
Q.B 1.240,73 537,59 5,18 1.783,50<br />
I 1.120,17 536,71 4,18 1.661,06<br />
II 982,77 531,59 7,43 1.521,79<br />
III 899,97 528,26 3,36 1.431,59<br />
IV 822,75 524,94 3,72 1.351,41<br />
V 741,53 522,37 3,63 * 1.267,53<br />
VI S 694,66 520,64 5,97 1.221,27<br />
VI 677,56 520,51 5,97 1.204,04<br />
VII 604,24 518,45 6,87 1.129,56<br />
Dipendenti da caffè, bar, pasticcerie, laboratori <strong>di</strong> pasticceria, ristoranti, trattorie, osterie con cucina, osterie ed<br />
esercizi similari - Lavoratori qualificati<br />
Categoria III e IV<br />
Livello Paga base (1/7/2009) Contingenza Terzo elemento Totale<br />
Euro Euro Euro Euro<br />
Q.A 1.372,46 542,19 5,18 1.919,83<br />
Q.B 1.235,57 537,12 5,18 1.777,87<br />
I 1.115,01 536,24 4,18 1.656,43<br />
II 978,38 531,20 7,43 1.517,01<br />
III 896,10 527,91 3,36 1.427,37<br />
IV 819,39 524,84 3,72 1.347,76<br />
V 738,43 522,09 3,63 * 1.264,15<br />
VI S 691,82 520,38 5,97 1.218,17<br />
VI 674,72 520,25 5,97 1.200,94<br />
VII 601,66 518,22 6,87 1.126,75<br />
* Il terzo elemento <strong>del</strong> 5° livello è <strong>di</strong> Euro 5,41 solo per: cassiere, tablottista o marchiere, telescriventista, magazziniere comune, centralinista, allestitore<br />
catering, operatore macchine perforatrici o verificatrici, guar<strong>di</strong>a giurata, autista mezzi leggeri.<br />
N.B. La retribuzione dei lavoratori minorenni è determinata con riferimento alla normale retribuzione (paga base e contingenza) dei lavoratori maggiorenni<br />
qualificati <strong>di</strong> pari livello, secondo le seguenti proporzioni:<br />
dal 1° luglio 2003 94% - dal 1° gennaio 2004 96% - dal 1° gennaio 2005 98% - dal 1° gennaio 2006 100%<br />
(1) La retribuzione degli appren<strong>di</strong>sti è determinata con riferimento alla normale retribuzione dei lavoratori qualificati <strong>di</strong> pari livello, secondo le seguenti proporzioni:<br />
I anno 80% - II anno 85% - III anno 90% - IV anno 95%<br />
(2) Oltre alla paga base e contingenza, la retribuzione va maggiorata <strong>del</strong>le quote aggiuntive provinciali.<br />
35
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Amministrazione<br />
<strong>del</strong> personale<br />
Dettaglio contributi previdenziali e assistenziali (terziario e pubblici esercizi) - 1° gennaio 2007<br />
OPERAI DIRIGENTI OPERATORI PUBBLICI<br />
IMPIEGATI DI VENDITA ESERCIZI E<br />
LABORATORI<br />
Fondo pensioni<br />
{<br />
PASTICCERIA<br />
datore <strong>di</strong> lavoro 23,81 23,81 23,81 23,81<br />
lavoratore (1) 9,19 9,19 9,19 9,19<br />
Assicurazione contro la <strong>di</strong>soccupazione (2) 1,61 1,61 1,61 1,61<br />
Cassa unica assegni familiari (3) 1,68 1,68 1,68 1,68<br />
Fondo garanzia T.F.R. 0,20 0,20 0,20 0,20<br />
Cassa integrazione guadagni straor<strong>di</strong>naria (4) datore <strong>di</strong> lavoro 0,60 – 0,60 0,60<br />
{<br />
lavoratore 0,30 – 0,30 0,30<br />
Contributo <strong>di</strong> mobilità (4) 0,30 0,30 0,30 0,30<br />
Indennità economiche <strong>di</strong> maternità (5) 0,24 0,24 0,24 0,24<br />
Indennità economiche <strong>di</strong> malattia 2,44 – – 3,21 (6)<br />
Contributo ASCOM (compreso appren<strong>di</strong>sti e contratto <strong>di</strong> formazione) 1,20 – 1,20 1,20<br />
Contributo COVELCO (compreso appren<strong>di</strong>sti e contratto <strong>di</strong> formazione) 0,10 – 0,10 0,10<br />
(1) Per le quote retributive eccedenti il limite <strong>del</strong>la prima fascia <strong>di</strong> retribuzione pensionabile (pari per il 2009 a € 42.069,00 annuali;<br />
€ 3.506,00 mensili) l’importo va aumentato <strong>del</strong>l’1% qualora l’aliquota contributiva complessiva a carico <strong>del</strong> lavoratore sia inferiore al 10%<br />
(L. 14/11/1992, n. 438, art. 3 ter).<br />
(2) Per i commercianti iscritti negli elenchi nominativi ex lege 27/11/1960, n. 1397, in base all’art. 120 <strong>del</strong>la legge 23/12/2000, n. 388, la contribuzione<br />
contro la <strong>di</strong>soccupazione è ridotta all’1,48%.<br />
(3) Per i commercianti iscritti negli elenchi nominativi ex lege 27/11/1960, n. 1397, l’aliquota CUAF, fissata nella misura <strong>del</strong>lo 0,43%, in base<br />
all’art. 120 <strong>del</strong>la legge 23/12/2000, n. 388, non è più dovuta.<br />
(4) Da applicarsi alle aziende commerciali con più <strong>di</strong> 50 <strong>di</strong>pendenti (c.s.c. 7.01.XX e 7.02.XX).<br />
(5) Per i commercianti iscritti negli elenchi nominativi ex lege 27/11/1960, n. 1397, la contribuzione per l’indennità economica <strong>di</strong> maternità non è<br />
più dovuta.<br />
(6) Compreso il supplemento <strong>del</strong>lo 0,77% <strong>di</strong> cui al DM 1/2/1957 adottato in forza <strong>del</strong> Dlgs C.P.S. 31/10/1947 n. 1304. Per le aziende alberghiere<br />
il contributo aggiuntivo è dovuto solo per il personale a<strong>di</strong>bito a mansioni tipiche degli addetti ai pubblici esercizi (circ. INPS n. 2084 R.C.V./71<br />
<strong>del</strong> 21/3/1985).<br />
N.B. Da gennaio 2006 è prevista una riduzione contributiva <strong>di</strong> un punto percentuale che opera principalmente sull’aliquota contributiva per gli assegni<br />
familiari, e, nel caso <strong>di</strong> insufficienza, sui contributi <strong>di</strong> maternità, <strong>di</strong>soccupazione, Cigs e malattia.<br />
Minimali<br />
TABELLE CONTRIBUTI<br />
z< Inps (1/1/2009) Inail (1/1/2009)<br />
Tempo pieno Tempo parziale Tempo pieno Tempo parziale<br />
Impiegati / € 1943,49 giorn. € 6,52 orari Impiegati / € 1 943,49 giorn. € 6,52 orari<br />
operai € 1130,74 mensili operai € 1130,74 mensili<br />
Dirigenti € 2120,31 giorn. € 18,05 orari Dirigenti (1) € 1 786,05 giorn. € 10,76 orari<br />
€ 3128,06 mensili € 2151,18 mensili<br />
(1) Retribuzione convenzionale pari al massimo <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>ta.<br />
Cassa integrazione Guadagni Straor<strong>di</strong>naria - Indennità <strong>di</strong> mobilità - Indennità <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione or<strong>di</strong>naria<br />
Retribuzione <strong>di</strong> riferimento (1/1/2009) Limite massimo (1/1/2009) Riduzione contributiva<br />
Fino a € 1917,48 mensili<br />
(compreso ratei mensilità aggiuntive) € 886,31 5,84%<br />
mensili<br />
Oltre € 1917,48 mensili<br />
(compreso ratei mensilità aggiuntive) € 1065,26 5,84%<br />
mensili<br />
La riduzione contributiva, da applicarsi solo alle somme da corrispondersi a titolo <strong>di</strong> integrazione salariale, è prevista, con la stessa misura <strong>del</strong>le aliquote<br />
in vigore per gli appren<strong>di</strong>sti, dall’articolo 26 <strong>del</strong>la legge 28 febbraio 1986, n. 41.<br />
Sull’indennità <strong>di</strong> mobilità la riduzione contributiva si applica sino al do<strong>di</strong>cesimo mese; dal tre<strong>di</strong>cesimo mese in avanti, per chi ne ha <strong>di</strong>ritto, non vi è più<br />
alcuna riduzione. La misura <strong>del</strong>l’indennità <strong>di</strong> mobilità è pari al 100% <strong>del</strong>l’importo stabilito per la Cassa integrazione guadagni straor<strong>di</strong>naria per i primi<br />
do<strong>di</strong>ci mesi, dal tre<strong>di</strong>cesimo mese in avanti, per chi ne ha <strong>di</strong>ritto, l’indennità è ridotta all’80% <strong>del</strong>la misura iniziale.<br />
36
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Amministrazione<br />
<strong>del</strong> personale<br />
Aziende commerciali fino a 50 <strong>di</strong>pendenti (1° gennaio 2007)<br />
COMMERCIO<br />
COMMERCIO CON ALIQUOTA<br />
CUAF RIDOTTA (1)<br />
Totale <strong>di</strong> cui Totale <strong>di</strong> cui<br />
(3) contributo <strong>di</strong>pendente (3) contributo <strong>di</strong>pendente<br />
Operai retribuzione totale 38,17% 9,19% 36,12% 9,19%<br />
Impiegati retribuzione totale 38,17% 9,19% 36,12% 9,19%<br />
Dirigenti retribuzione totale 35,73% 9,19% 33,68% 9,19%<br />
Operatori <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta retribuzione totale 35,73% 9,19% 33,68% 9,19%<br />
Contr. aggiuntivo (2) oltre € 3.506,00 1% 1% 1% 1%<br />
Appren<strong>di</strong>sti (4) 15,84% 5,84% 15,84% 5,84%<br />
ASCOM (escluso <strong>di</strong>rigenti) retribuzione totale 1,20% – 1,20% –<br />
COVELCO (escluso <strong>di</strong>rigenti) retribuzione totale 0,10% 0,10% 0,10% 0,10%<br />
SINDACALE<br />
N.B. La tabella si applica anche alle aziende commerciali con più <strong>di</strong> 50 <strong>di</strong>pendenti il cui co<strong>di</strong>ce contributivo sia <strong>di</strong>verso da 7.01.XX o 7.02.XX.<br />
(1) Hanno <strong>di</strong>ritto alla riduzione <strong>del</strong> contributo Cuaf le aziende commerciali in<strong>di</strong>viduali e quelle costituite in forma <strong>di</strong> Società <strong>di</strong> persone (S.n.c., S.d.f.) e<br />
Società a responsabilità limitata quando il titolare o la maggioranza dei soci siano iscritti negli elenchi <strong>di</strong> cui al punto 1), 1° comma art. 20 D.L.<br />
30/1974.<br />
L’aliquota ridotta si applica anche alle S.a.s. quando la maggioranza dei soci accomodatori sia iscritta negli elenchi.<br />
(2) Il contributo aggiuntivo è stabilito a favore <strong>del</strong> fondo pensioni senza massimale. La misura annua, relativa al 2009, è <strong>di</strong> € 42.069,00.<br />
(3) Da aggiungere il contributo supplementare <strong>di</strong> malattia (0,77%) per le aziende <strong>del</strong> comparto dei pubblici esercizi.<br />
(4) L’aliquota è ridotta per i datori <strong>di</strong> lavoro che occupano meno <strong>di</strong> 10 <strong>di</strong>pendenti in ragione all’anno <strong>di</strong> vigenza <strong>del</strong> contratto; all’1,5% per i perio<strong>di</strong><br />
contributivi maturati nel primo anno <strong>del</strong> contratto e al 3% per i perio<strong>di</strong> contributivi maturati nel secondo anno <strong>del</strong> contratto. Tali aliquote assorbono gli<br />
importi relativi alle marche settimanali previsti in precedenza.<br />
Aziende commerciali che occupano più <strong>di</strong> 50 <strong>di</strong>pendenti (1° gennaio 2007)<br />
COMMERCIO<br />
COMMERCIO CON ALIQUOTA<br />
CUAF RIDOTTA (1)<br />
Totale <strong>di</strong> cui Totale <strong>di</strong> cui<br />
(3) contributo <strong>di</strong>pendente (3) contributo <strong>di</strong>pendente<br />
Operai retribuzione totale 39,37% 9,49% 37,32% 9,49%<br />
Impiegati retribuzione totale 39,37% 9,49% 37,32% 9,49%<br />
Dirigenti retribuzione totale 36,03% 9,19% 33,98% 9,19%<br />
Operatori <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta retribuzione totale 36,93% 9,49% 34,88% 9,49%<br />
Contr. aggiuntivo (2) oltre € 3.506,00 1% 1% 1% 1%<br />
Appren<strong>di</strong>sti (4) 15,84% 5,84% 15,84% 5,84%<br />
ASCOM (esclusi <strong>di</strong>rigenti) retribuzione totale 1,20% – 1,20% –<br />
COVELCO (esclusi <strong>di</strong>rigenti) retribuzione totale 0,10% 0,10% 0,10% 0,10%<br />
N.B. Sono da considerare commerciali le imprese contrad<strong>di</strong>stinte dai co<strong>di</strong>ci statistico-contributivi 7.01.XX e 7.02.XX. I <strong>di</strong>rigenti, gli appren<strong>di</strong>sti, i lavoratori<br />
a domicilio e, limitatamente alla quota <strong>del</strong>lo 0,60%, i lavoratori per i quali il datore <strong>di</strong> lavoro corrisponde la contribuzione ridotta come per gli appren<strong>di</strong>sti,<br />
sono esclusi dal versamento <strong>del</strong> contributo per la Cigs (pari allo 0,90%, L. 407/1990, art. 9, <strong>di</strong> cui lo 0,30% a carico <strong>del</strong> <strong>di</strong>pendente). Il contributo<br />
per l’indennità <strong>di</strong> mobilità (art. 16, L. 223/1991) è dovuto per tutti i <strong>di</strong>pendenti eccetto gli appren<strong>di</strong>sti ed i lavoratori per i quali il datore <strong>di</strong> lavoro<br />
corrisponde la contribuzione come per gli appren<strong>di</strong>sti.<br />
(1) Hanno <strong>di</strong>ritto alla riduzione <strong>del</strong> contributo Cuaf le aziende commerciali in<strong>di</strong>viduali e quelle costituite in forma <strong>di</strong> Società <strong>di</strong> persone (S.n.c., S.d.f.) e Società<br />
a responsabilità limitata quando il titolare o la maggioranza dei soci siano iscritti negli elenchi <strong>di</strong> cui al punto 1), 1° comma art. 20 D.L. 30/1974.<br />
L’aliquota ridotta si applica anche alle S.a.s. quando la maggioranza dei soci accomandatari sia iscritta negli elenchi.<br />
(2) Il contributo aggiuntivo è stabilito a favore <strong>del</strong> fondo pensioni senza massimale. La misura annua, relativa al 2009, è <strong>di</strong> € 42.069,00.<br />
(3) Da aggiungere il contributo supplementare <strong>di</strong> malattia (0,77%) per le aziende <strong>del</strong> comparto dei pubblici esercizi.<br />
(4) L’aliquota è ridotta per i datori <strong>di</strong> lavoro che occupano meno <strong>di</strong> 10 <strong>di</strong>pendenti in ragione all’anno <strong>di</strong> vigenza <strong>del</strong> contratto; all’1,5% per i perio<strong>di</strong><br />
contributivi maturati nel primo anno <strong>del</strong> contratto e al 3% per i perio<strong>di</strong> contributivi maturati nel secondo anno <strong>del</strong> contratto. Tali aliquote assorbono gli<br />
importi relativi alle marche settimanali previsti in precedenza.<br />
37
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Amministrazione<br />
<strong>del</strong> personale<br />
Dirigenti - Previdenza e assistenza integrative<br />
DENOMINAZIONE CONTRIBUTO PERCENTUALI RETRIBUZIONE DECOR- IMPORTI<br />
CONVENZIONALE<br />
RENZA<br />
Ditta Dirigenti Totale Azienda Dirig. Totale<br />
FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 10,14% 1% 12,62% 59.224,54 a. 6.881,89 592,25 7.474,14<br />
Agg. 1,48% annui 1.1.2003 t. 1.720,47 148,06 1.868,53<br />
m. 573,49 49,35 622,84<br />
FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 10,14% 1% 12,64% 59.224,54 a. 6.893,74 592,25 7.485,99<br />
Agg. 1,50% annui 1.1.2004 t. 1.723,43 148,06 1.871,49<br />
m. 574,48 49,35 623,83<br />
FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 10,14% 1% 12,66% 59.224,54 a. 6.905,58 592,25 7.497,83<br />
Agg. 1,52% annui 1.1.2005 t. 1.726,40 148,06 1.874,46<br />
m. 575,47 49,35 624,82<br />
FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 10,14% 1% 12,68% 59.224,54 a. 6.917,43 592,25 7.509,68<br />
Agg. 1,54% annui 1.1.2006 t. 1.729,36 148,06 1.877,42<br />
m. 576,45 49,35 625,80<br />
FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 10,60% 1% 13,34% 59.224,54 a. 7.308,31 592,25 7.900,56<br />
Agg. 1,74% annui 1.1.2007 t. 1.827,07 148,06 1.975,13<br />
m. 609,02 49,35 658,37<br />
FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 11,15% 1% 13,91% 59.224,54 a. 7.645,89 592,25 8.238,14<br />
Agg. 1,76% annui 1.1.2008 t. 1.911,47 148,06 2.059,53<br />
m. 637,15 49,35 686,50<br />
FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 11,35% 1% 14,13% 59.224,54 a. 7.965,60 592,25 8.368,43<br />
Agg. 1,78% annui 1.1.2009 t. 1.944,04 148,06 2.092,10<br />
m. 648,01 49,35 697,36<br />
FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 11,65% 1% 14,45% 59.224,54 a. 7.965,60 592,25 8.557,85<br />
Agg. 1,80% annui 1.1.2010 t. 1.991,42 148,06 2.139,46<br />
m. 663,80 49,35 713,15<br />
FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 2,84% 1% 5,38% 59.224,54 a. 2.594,03 592,25 3.186,28<br />
(Prima nomina) Agg. 1,54% annui 1.1.2006 t. 648,51 148,06 796,57<br />
m. 216,17 49,35 265,52<br />
FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 3,00% 1% 5,74% 59.224,54 a. 2.807,24 592,25 3.399,49<br />
(Prima nomina) Agg. 1,74% annui 1.1.2007 t. 701,81 148,06 849,87<br />
m. 233,94 49,35 283,29<br />
FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 3,30% 1% 6,06% 59.224,54 a. 2.996,76 592,25 3.589,01<br />
(Prima nomina) Agg. 1,76% annui 1.1.2008 t. 749,19 148,06 897,25<br />
m. 249,73 49,35 299,08<br />
FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 3,60% 1% 6,38% 59.224,54 a. 3.186,28 592,25 3.778,53<br />
(Prima nomina) Agg. 1,78% annui 1.1.2009 t. 796,57 148,06 944,63<br />
m. 265,52 49,35 314,87<br />
FONDO PREVID. M. NEGRI Ord. 3,90% 1% 6,70% 59.224,54 a. 3.375,79 592,25 3.968,04<br />
(Prima nomina) Agg. 1,80% annui 1.1.2010 t. 843,94 148,06 992,01<br />
m. 281,31 49,35 330,67<br />
FONDO ASS. SAN. M. BESUSSO 5,70% 1,95% 7,65% 44.194,25 a. 2.519,07 861,79 3.380,86<br />
annui 1.1.1996 t. 629,77 215,45 845,22<br />
m. 209,92 71,82 281,74<br />
FONDO ASS. SAN. M. BESUSSO 5,70% 1,87% 7,57% 45.940,00 a. 2.618,58 859,08 3.477,66<br />
annui 1.1.2004 t. 654,65 214,77 869,42<br />
m. 218,22 71,59 289,81<br />
FONDO ASS. SAN. M. BESUSSO Ord. 5,50% 1,87% 8,47% 45.940,00 1.1.2007 a. 3.032,04 859,08 3.891,12<br />
Agg. 1,10% annui t. 758,01 214,77 972,78<br />
m. 252,67 71,59 324,26<br />
ASS. ANTONIO PASTORE 10% 10% 20% 38.734,27 annui-azienda a. 3.873,43 1.394,43 5.267,86<br />
13.944,34 annui-<strong>di</strong>rig 1.7.2000 t. 968,36 348,61 1.316,97<br />
m. 322,79 116,20 438,99<br />
ASS. ANTONIO PASTORE 10% 10% 20% 48.030,50 annui-azienda a. 4.803,05 464,81 5.267,86<br />
4.648,10 annui-<strong>di</strong>rig 1.7.2004 t. 1.200,76 116,20 1.316,97<br />
m. 400,25 38,73 438,98<br />
FORMAZIONE – – – – a. 129,11 129,11 258,22<br />
1.7.1992 t. 32,28 32,28 64,56<br />
m. 10,76 10,76 21,52<br />
Versamento trimestrale contributi: Fondo previdenza Mario Negri (scadenza 10 aprile, 10 luglio, 10 ottobre, 10 gennaio mod. FN001) - Via Palestro, 32 - 00185 Roma - Tel. 06/448731<br />
- Fax 06/4441484; Fondo assistenza sanitaria Mario Besusso (scadenza: v. Fondo Negri; mod. C/O) - via E. Duse, 14/16 - 00197 Roma - Tel. 06/8091021 r.a. -- Fax 06/80910237;<br />
Associazione Antonio Pastore (scadenza: v. Fondo Negri; mod. AP 400A/97) - via Stoppani, 6 - 20129 <strong>Milano</strong> - Tel. 02/29530446 - 29530447 - Fax 02/29530448.<br />
Il contributo per la formazione, pari a € 129,11 annui a carico <strong>del</strong>l’azienda e a € 129,11 annui a carico <strong>del</strong> <strong>di</strong>rigente, va versato presso il Fondo <strong>di</strong> previdenza Mario Negri (scadenza 10<br />
aprile, 10 luglio, 10 ottobre, 10 gennaio) con mod. FN001.<br />
38
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Amministrazione<br />
<strong>del</strong> personale<br />
Quadri - Assistenza sanitaria integrativa - Formazione<br />
DENOMINAZIONE DECORRENZA IMPORTI<br />
CONTRIBUTO Azienda (A*) Quadro (B) Totale (A+B)<br />
Qu.A.S. 1.1.1989 247,90 – 247,90<br />
1.1.1995 247,90 36,15 284,05<br />
1.1.2005 302,00 42,00 344,00<br />
1.1.2009 340 50 390<br />
Quadrifor 1.1.1995 25,82 15,49 41,31<br />
1.1.2004 45,00 20,00 65,00<br />
1.1.2005 50,00 25,00 75,00<br />
SINDACALE<br />
Versamento annuale contributi: Qu.A.S. Cassa assistenza sanitaria quadri (scadenza 31 gennaio) Centro operativo - Lungo Tevere Raffaello<br />
Sanzio n. 15 - 00153 Roma - Tel. 06/58521920/30 - Fax 06/58521970/1/2 - sito internet: www.quas.it - Co<strong>di</strong>ce IBAN IT43W0832703399<br />
000000018000 presso Banca <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo <strong>di</strong> Roma, Agenzia n. 3. *Per il Quadro assicurato per la prima volta presso il Qu.A.S. deve essere<br />
corrisposta dalle aziende, oltre al contributo annuale, la quota costitutiva <strong>di</strong> € 302,00. Quadrifor - Istituto per lo sviluppo <strong>del</strong>la formazione<br />
dei quadri <strong>del</strong> terziario - Via Cristoforo Colombo, 137 - 00147 Roma - Tel. 06/5744304 - 305 - Fax 06/5744314 - Co<strong>di</strong>ce IBAN IT33B05696<br />
03202000004106X13 presso Banca Popolare <strong>di</strong> Sondrio <strong>di</strong> Roma, Agenzia n. 2.<br />
Impiegati - Operai - Assistenza sanitaria integrativa<br />
DENOMINAZIONE DECORRENZA IMPORTI<br />
CONTRIBUTO Iscrizione Contributo mensile<br />
EST 1.10.2006 30,00 10,00<br />
Versamento contributi: EST - Ente <strong>di</strong> assistenza sanitaria integrativa per i <strong>di</strong>pendenti <strong>del</strong>le aziende <strong>del</strong> commercio, <strong>del</strong> turismo e dei servizi - Via Pisanelli,<br />
40 - 40A 00196 Roma - Tel. 06/369937 - fax 06/36007110 - sito internet: www.fondoest.it - c.c. n. 58300 - Abi 05584 - Cab 03200 - Cin A, presso<br />
Banca Popolare <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>.<br />
Quadri - Impiegati - Operai - Fon.Te<br />
Contributo 1<br />
Quota Tfr Lavoratore 2 Datore <strong>di</strong> lavoro 3 Decorrenza e perio<strong>di</strong>cità<br />
Lavoratori occupati dopo il 28.4.1993 100% 0,55% 1,55%<br />
Appren<strong>di</strong>sti 100% 0,55% 1,05%<br />
I contributi sono versati<br />
con perio<strong>di</strong>cità<br />
trimestrale 4<br />
Lavoratori già occupati al 28.4.1993 50% 5 0,55% 1,55%<br />
(1) In percentuale <strong>del</strong>la retribuzione utile ai fini <strong>del</strong> calcolo <strong>del</strong> Tfr.<br />
(2) Misura minima per aver <strong>di</strong>ritto al contributo <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro. Il lavoratore può fissare liberamente una misura maggiore.<br />
(3) Il datore <strong>di</strong> lavoro può fissare liberamente una misura maggiore.<br />
(4) Istruzioni al sito www.fondofonte.it<br />
(5) Il lavoratore può scegliere liberamente una misura maggiore.<br />
39
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Amministrazione<br />
<strong>del</strong> personale<br />
Ebiter <strong>Milano</strong> - Ente Bilaterale per lo sviluppo <strong>del</strong> settore Terziario <strong>del</strong>la Provincia <strong>di</strong> <strong>Milano</strong><br />
Versamenti trimestrali <strong>del</strong>l’importo complessivo (0,10% a carico azienda + 0,05% a carico lavoratore calcolati su paga base e contingenza) per 14 mensilità<br />
- a mezzo bonifico bancario sul c/c n. 000005253175 intestato a EBITER MILANO (Ente bilaterale per lo sviluppo <strong>del</strong>l’occupazione, <strong>del</strong>la professionalità<br />
e <strong>del</strong>la tutela sociale nel settore <strong>del</strong> Terziario) - Intesa-San Paolo Spa - Agenzia 52 - ABI 03069 - CAB 01798 - CIN M Co<strong>di</strong>ce IBAN IT85M<br />
0306901798000005253175 oppure sul c/c 000020170380 intestato a Ebiter <strong>Milano</strong> - Unicre<strong>di</strong>t Banca - ag. <strong>Milano</strong> Meda - ABI 02008 - CAB 01760 -<br />
Cin E Co<strong>di</strong>ce IBAN IT24 E0200801760000020170380 oppure tramite mo<strong>del</strong>lo F24, co<strong>di</strong>ce EBCM.<br />
Livelli<br />
Contributo complessivo mensile in euro<br />
da settembre 2009<br />
Quadri 3,11<br />
1 2,87<br />
2 2,59<br />
3 2,32<br />
4 2,11<br />
5 1,98<br />
6 1,85<br />
7 1,70<br />
Appren<strong>di</strong>sti 1a metà (1)<br />
2 2,11<br />
3 1,98<br />
4 1,85<br />
5 1,70<br />
6 1,70<br />
Livelli<br />
Contributo complessivo mensile in euro<br />
da settembre 2009<br />
Appren<strong>di</strong>sti 2a metà (1)<br />
2 2,32<br />
3 2,11<br />
4 1,98<br />
5 1,85<br />
6 1,85<br />
Operatori <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />
1a categoria 2,04<br />
2a categoria 1,83<br />
(1) Assunti fino al luglio 2004. Dal 2 luglio 2004 vale la tabella relativa ai livelli contrattuali or<strong>di</strong>nari.<br />
Si rammenta che qualora l’azienda non versi la contribuzione all’Ente bilaterale, oltre a non poter usufruire dei servizi prestati, è tenuta a corrispondere<br />
ai lavoratori un elemento <strong>di</strong>stinto dalla retribuzione pari allo 0,10% <strong>di</strong> paga base e contingenza per 14 mensilità assoggettato alla normale imposizione<br />
previdenziale e fiscale.<br />
Agenti e rappresentanti <strong>di</strong> case mandanti commerciali - Fondo Indennità Risoluzione Rapporto<br />
Classi <strong>di</strong> importo annuo <strong>del</strong>le provvigioni computabili<br />
Indennità base<br />
Tabella Perio<strong>di</strong> Agenti e rappresentanti Agenti e rappresentanti più indennità<br />
senza esclusiva in esclusiva integrativa %<br />
A dal 1°/1/1959 sino a L. 2.000.000 sino a L. 2.500.000 4%<br />
al 31/12/1968 da 2.000.001 a 3.000.000 da 2.500.001 a 3.500.000 2%<br />
oltre 3.000.000 oltre 3.500.000 1%<br />
B dal 1°/1/1969 sino a L. 2.500.000 sino a L. 3.000.000 4%<br />
al 31/12/1976 da 2.500.001 a 4.000.000 da 3.000.001 a 4.500.000 2%<br />
oltre 4.000.000 oltre 4.500.000 1%<br />
C dal 1°/1/1977 sino a L. 4.500.000 sino a L. 6.000.000 4%<br />
al 31/12/1980 da 4.500.001 a 6.000.000 da 6.000.001 a 8.000.000 2%<br />
oltre 6.000.000 oltre 8.000.000 1%<br />
D dal 1°/1/1981 sino a L. 6.000.000 sino a L. 12.000.000 4%<br />
al 31/12/1988 da 6.000.001 a 9.000.000 da 12.000.001 a 18.000.000 2%<br />
oltre 9.000.000 oltre 18.000.000 1%<br />
E sino a L. 12.000.000 sino a L. 24.000.000 4%<br />
dal 1°/1/1989 da 12.000.001 a 18.000.000 da 24.000.001 a 36.000.000 2%<br />
oltre 18.000.000 oltre 36.000.000 1%<br />
F sino a € 6.200,00 sino a € 12.400,00 4%<br />
dal 1°/1/2002 da 6.200,01 a 9.300,00 da 12.400,01 a 18.600,00 2%<br />
oltre 9.300,00 oltre 18.600,00 1%<br />
40
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Amministrazione<br />
<strong>del</strong> personale<br />
Contributi previdenziali Enasarco<br />
AGENTI E RAPPRESENTANTI<br />
AGENTI E RAPPRESENTANTI<br />
MONOMANDATARI PLURIMANDATARI Aliquota contributiva<br />
Massimale annuo Minimale annuo Massimale annuo Minimale annuo (preponente + agente)<br />
<strong>del</strong>le provvigioni dei contributi <strong>del</strong>le provvigioni dei contributi<br />
Dal 1°/1/1973<br />
L. 2/2/1973, n. 12 art. 6<br />
(G.U. 23/2/1973, n. 50) 9.000.000 60.000 7.500.000 36.000 3% + 3%<br />
Dal 1°/10/1978<br />
D.P.R. 24/6/1978, n. 460<br />
(G.U. 19/8/1978, n. 231) 12.000.000 240.000 7.500.000 120.000 4% + 4%<br />
Dal 1°/7/1983<br />
D.P.R. 31/3/1983, n. 277<br />
(G.U. 9/6/1983, n. 157) 24.000.000 240.000 10.000.000 120.000 5% + 5%<br />
Dal 1°/1/1988<br />
D.P.R. 11/12/1987<br />
(G.U. 1/4/1988, n. 77) 30.000.000 240.000 16.000.000 120.000 5% + 5%<br />
Dal 1°/1/1989<br />
D.P.R. 11/12/1987<br />
(G.U. 1/4/1988, n. 77) 34.000.000 240.000 20.000.000 120.000 5% + 5%<br />
SINDACALE<br />
Dal 1°/7/1998 42.000.000 480.000 24.000.000 240.000 5,75%+5,75%<br />
4° Trimestre 2001 € 21.691,00 € 247,90 € 12.395,00 € 123,95 5,75%+5,75%<br />
Dal 1°/1/2004* € 24.548,00 € 248,00 € 14.027,00 € 124,00 6,25%+6,25%<br />
Dal 1°/1/2005 € 24.548,00 € 700,00 € 14.027,00 € 350,00 6,50%+6,50%<br />
Dal 1°/1/2006 € 25.481,00 € 727,00 € 14.561,00 € 364,00 6,75%+6,75%<br />
Dal 1°/1/2008 € 26.603,00 € 759,00 € 15.202,00 € 381,00 6,75%+6,75%<br />
Nel caso <strong>di</strong> agenti o rappresentanti che esercitano la propria attività in forma <strong>di</strong> società per azioni o società a responsabilità limitata, il preponente verserà<br />
un contributo pari al 2% per importi provvigionali annui fino a euro 13.000.000,00. Un contributo pari all’1% per importi compresi tra euro<br />
13.000.000,01 e 20.000.000,00. Un contributo pari allo 0,5% per importi tra euro 20.000.000,01 e 26.000.000,00. Un contributo pari allo 0,1%<br />
per importi da euro 26.000.000,01 in poi. I termini <strong>di</strong> versamento sono gli stessi vali<strong>di</strong> per i versamenti al Fondo Previdenza e cioè: 1° trimestre 20<br />
maggio, 2° trimestre 20 agosto, 3° trimestre 20 novembre, 4° trimestre 20 febbraio <strong>del</strong>l’anno successivo. Si rammenta che dal 2005 è entrato in funzione<br />
il nuovo sistema per il versamento on-line dei contributi.<br />
TABELLE FISCALI - Scaglioni <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to ed aliquote percentuali d’imposta (1/1/2007)<br />
LIMITE SCAGLIONE ANNUO SCAGLIONE ALIQUOTA IMPOSTA SULLO IMPOSTA TOTALE ADD. PROVINCIALE<br />
ANNUO SCAGLIONE E COMUNALE (1)<br />
Fino a euro 15.000,00 15.000,00 23% 3.450,00 3.450,00 –<br />
Oltre euro 15.000,00 fino a euro 28.000,00 13.000,00 27% 3.510,00 6.960,00 –<br />
Oltre euro 28.000,00 fino a euro 55.000,00 27.000,00 38% 10.260,00 17.220,00 –<br />
Oltre euro 55.000,00 fino a euro 75.000,00 20.000,00 41% 8.200,00 25.420,00 –<br />
Oltre euro 75.000,00 – 43% – –<br />
Limite scaglione mensile<br />
Fino a euro 1.250,00 1.250,007 23% 287,50 287,50 –<br />
Oltre euro 1.250,00 fino a euro 2.333,33 1.083,33 27% 292,50 580,00 –<br />
Oltre euro 2.333,33 fino a euro 4.583,33 2.250,00 38% 855,00 1.435,00 –<br />
Oltre euro 4.583,33 fino a euro 6.250,00 1.666,67 41% 683,33 2.118,33 –<br />
Oltre euro 6.250,00 – 43% – – –<br />
(1) L’ad<strong>di</strong>zionale comunale e provinciale viene calcolata solo in sede <strong>di</strong> conguaglio <strong>di</strong> fine anno o in corso d’anno in caso <strong>di</strong> risoluzione <strong>del</strong> rapporto<br />
<strong>di</strong> lavoro.<br />
41
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Amministrazione<br />
<strong>del</strong> personale<br />
TABELLE FISCALI - Scaglioni <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to<br />
ADDIZIONALE IRPEF REGIONE LOMBARDIA (1) - Scaglioni <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to<br />
Fino a euro 15.493,71 0,9<br />
Da euro 15.493,71 fino a euro 30.987,41 1,3<br />
Oltre euro 30.987,41 1,4<br />
(1) Legge regionale 28.12.2007, n. 35<br />
Detrazioni per familiari a carico<br />
A) Lavoro <strong>di</strong>pendente e assimilato<br />
red<strong>di</strong>to complessivo fino a 8.000 €<br />
1.840 € con le seguenti particolarità:<br />
a) la detrazione effettivamente spettante non può mai essere inferiore a 690 €<br />
b) se il rapporto <strong>di</strong> lavoro è a tempo determinato, la detrazione effettiva spettante non può essere inferiore a 1.380 €<br />
red<strong>di</strong>to complessivo compreso tra 8.001 e 15.000 € 1.338 € + l’importo derivante dal seguente calcolo:<br />
502 € X<br />
15.000 - red<strong>di</strong>to complessivo<br />
7.000<br />
red<strong>di</strong>to complessivo compreso tra 15.001 e 55.000 € 1.338 € X il coefficiente derivante dal seguente calcolo:<br />
55.000 - red<strong>di</strong>to complessivo<br />
40. 000<br />
Il coefficiente va assunto nelle prime quattro cifre decimali<br />
Le detrazioni devono essere rapportate al periodo <strong>di</strong> lavoro nell’anno.<br />
Quando il red<strong>di</strong>to complessivo è superiore a 23.000 euro ma non supera i 28.000 euro, la detrazione per lavoro <strong>di</strong>pendente è aumentata dei seguenti importi:<br />
red<strong>di</strong>to complessivo maggiorazione red<strong>di</strong>to complessivo maggiorazione<br />
compreso tra 23.001 e 24.000 euro 10 euro compreso tra 26.001 e 27.700 euro 40 euro<br />
compreso tra 24.001 e 25.000 euro 20 euro compreso tra 27.701 e 28.000 euro 25 euro<br />
compreso tra 25.001 e 26.000 euro<br />
30 euro<br />
B) Familiari a carico (le detrazioni sono rapportate a mese e competono dal mese in cui si sono verificate a quello in cui sono cessate le con<strong>di</strong>zioni)<br />
Coniuge<br />
red<strong>di</strong>to complessivo fino a 15.000 € 800 € - l’importo derivante dal seguente calcolo: 110 X (red<strong>di</strong>to complessivo : 15.000)<br />
se il risultato <strong>del</strong> rapporto è uguale a 1 la detrazione spettante è pari a 690 €<br />
se uguale a zero la detrazione non spetta<br />
red<strong>di</strong>to complessivo compreso tra 15.001 e 40.000 €<br />
690 € (detrazione fissa)<br />
red<strong>di</strong>to complessivo compreso tra 40.001 e 80.000 €<br />
690 € (detrazione base) X il coefficiente derivante dal seguente calcolo:<br />
80.000 - red<strong>di</strong>to complessivo<br />
40.000<br />
Il coefficiente va assunto nelle prime quattro cifre decimali.<br />
Se il risultato <strong>del</strong> rapporto è uguale a zero la detrazione non spetta<br />
A seconda <strong>del</strong> red<strong>di</strong>to complessivo, la detrazioni per coniuge a carico è aumentata dei seguenti importi:<br />
red<strong>di</strong>to complessivo maggiorazione red<strong>di</strong>to complessivo maggiorazione<br />
compreso tra 29.001 e 29.200 euro 10 euro compreso tra 35.001 e 35.100 euro 20 euro<br />
compreso tra 29.201 e 34.700 euro 20 euro compreso tra 35.101 e 35.200 euro 10 euro<br />
compreso tra 34.701 e 35.000 euro<br />
30 euro<br />
Figli a carico<br />
figlio <strong>di</strong> età inferiore a 3 anni 900 € figlio <strong>di</strong> età superiore a 3 anni 800 €<br />
figlio portatore <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap inferiore a 3 anni (900+220) 1.120 € superiore a 3 anni (800+220) 1.020 €<br />
con più <strong>di</strong> tre figli a carico la detrazione aumenta <strong>di</strong> 200 € per ciascun figlio a partire dal primo<br />
Le detrazioni sopra in<strong>di</strong>cate sono importi solo teorici, poiché l’ammontare effettivamente spettante varia in funzione <strong>del</strong> red<strong>di</strong>to. Per determinare la detrazione effettiva è necessario eseguire un<br />
calcolo, utilizzando la seguente formula:<br />
95.000 - red<strong>di</strong>to complessivo<br />
95.000<br />
In sostanza, per determinare l’importo spettante occorre moltiplicare le detrazioni base per il coefficiente ottenuto dal rapporto (assunto nelle prime quattro cifre decimali).<br />
Se il risultato <strong>del</strong> rapporto è inferiore o pari a zero, oppure uguale a 1, le detrazioni non spettano.<br />
In presenza <strong>di</strong> più figli, l’importo <strong>di</strong> 95.000 euro in<strong>di</strong>cato nella formula va aumentato per tutti <strong>di</strong> 15.000 euro per ogni figlio successivo al primo.<br />
Quin<strong>di</strong>, l’importo aumenta a 110.000 euro nel caso <strong>di</strong> due figli a carico, a 125.000 per tre figli, a 140.000 per quattro, e così via.<br />
In presenza <strong>di</strong> almeno 4 figli ai genitori è riconosciuta una ulteriore detrazione <strong>di</strong> 1.200 euro, ripartita al 50% fra i genitori. In caso <strong>di</strong> genitori separati o <strong>di</strong>vorziati la detrazione spetta in proporzione<br />
agli affidamenti stabiliti dal giu<strong>di</strong>ce. In caso <strong>di</strong> coniuge fiscalmente a carico <strong>del</strong>l’altro la detrazione compete a quest’ultimo per l’importo totale. In caso <strong>di</strong> incapienza è riconosciuto un cre<strong>di</strong>to<br />
<strong>di</strong> ammontare pari alla quota <strong>di</strong> detrazione che non ha trovato capienza.<br />
Altri familiari a carico<br />
La detrazione base per gli altri familiari a carico è pari a 750 euro.<br />
Per calcolare la detrazione effettivamente spettante occorre moltiplicare la detrazione base per il coefficiente che si ottiene utilizzando la seguente formula (considerando le prime quattro cifre<br />
decimali):<br />
80.000 - red<strong>di</strong>to complessivo<br />
80.000<br />
Se il risultato <strong>del</strong> rapporto è inferiore o pari a zero, oppure uguale a 1, la detrazione non spetta.<br />
42
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Amministrazione<br />
<strong>del</strong> personale<br />
MOD. DM10/2-89 - Co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> trasmissione <strong>di</strong> uso più frequente<br />
ARGOMENTO QUADRO DIZIONE CODICE NOTE<br />
ALLATTAMENTO<br />
D<br />
D<br />
Art. 8 L. 903/77<br />
Res.art.8<br />
L. 903/77<br />
D 800<br />
D 900<br />
Importo ore <strong>di</strong> allattamento corrisposte nel mese corrente.<br />
Importo ore <strong>di</strong> allattamento relative a mesi precedenti<br />
SINDACALE<br />
APPRENDISTATO<br />
PROFESSIONALIZZANTE<br />
B e C<br />
B e C<br />
B e C<br />
B e C<br />
B e C<br />
B e C<br />
5B00<br />
5B0P<br />
5B10<br />
5B1P<br />
5B20<br />
5B2P<br />
Numero lavoratori, numero giornate retribuite, importo <strong>del</strong>le<br />
retribuzioni e importo dei contributi dovuti relativi a <strong>di</strong>pendenti con<br />
qualifica <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>sta (10%).<br />
Numero lavoratori, numero giornate retribuite, importo <strong>del</strong>le<br />
retribuzioni e importo dei contributi dovuti relativi a <strong>di</strong>pendenti parttime<br />
con qualifica <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>sta (10%).<br />
Numero lavoratori, numero giornate retribuite, importo <strong>del</strong>le<br />
retribuzioni e importo dei contributi dovuti relativi a <strong>di</strong>pendenti con<br />
qualifica <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>sta in aziende fino a 9 addetti nel primo anno<br />
<strong>di</strong> contratto (1,5%).<br />
Numero lavoratori, numero giornate retribuite, importo <strong>del</strong>le<br />
retribuzioni e importo dei contributi dovuti relativi a <strong>di</strong>pendenti parttime<br />
in aziende fino a 9 addetti nel primo anno <strong>di</strong> contratto (1,5%).<br />
Numero lavoratori, numero giornate retribuite, importo <strong>del</strong>le<br />
retribuzioni e importo dei contributi dovuti relativi a <strong>di</strong>pendenti in<br />
aziende fino a 9 addetti nel secondo anno <strong>di</strong> contratto (3%).<br />
Numero lavoratori, numero giornate retribuite, importo <strong>del</strong>le<br />
retribuzioni e importo dei contributi dovuti relativi a <strong>di</strong>pendenti parttime<br />
in aziende fino a 9 addetti nel secondo anno <strong>di</strong> contratto (3%).<br />
ASCOM B e C W 020 1,20% a carico <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro calcolato sulle retribuzioni <strong>di</strong><br />
operai, impiegati, viaggiatori, appren<strong>di</strong>sti e contratti <strong>di</strong> formazione<br />
ASSEGNO PER NUCLEO<br />
FAMILIARE<br />
D<br />
D<br />
B e C<br />
Prestampata<br />
A.N.F. arr.<br />
Rec. A.N.F.<br />
35<br />
L 036<br />
F 110<br />
Importo complessivo degli assegni per il nucleo familiare.<br />
Importo degli assegni per il nucleo familiare corrisposti nel mese ma<br />
relativi a perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> paga scaduti nei mesi precedenti.<br />
Recupero degli assegni per il nucleo familiare indebitamente<br />
corrisposti.<br />
ASSISTENZA AI DISABILI<br />
D<br />
Mat. fac.<br />
L. 104/92<br />
L 053<br />
Importo <strong>di</strong> maternità facoltativa corrisposta nel mese per l’assistenza<br />
<strong>del</strong> minore <strong>di</strong>sabile.<br />
D<br />
Ind. art. 33<br />
c. 2 L. 104/92<br />
L 054<br />
Importo <strong>di</strong> ore giornaliere corrisposte nel mese, per l’assistenza <strong>del</strong><br />
minore <strong>di</strong>sabile.<br />
D<br />
Ind. art. 33<br />
c. 3 L. 104/92<br />
L 056<br />
Importo <strong>di</strong> giornate mensili corrisposte per l’assistenza al minore<br />
<strong>di</strong>sabile o a una persona con han<strong>di</strong>cap in situazione <strong>di</strong> gravità<br />
parente o affine entro il terzo grado.<br />
D<br />
Ind. art. 33<br />
c. 6 L. 104/92<br />
L 057<br />
Importo <strong>del</strong>le ore giornaliere spettanti al lavoratore <strong>di</strong>sabile.<br />
D<br />
Ind. art. 33<br />
c. 6 L. 104/92<br />
L 058<br />
Importo <strong>del</strong>le giornate mensili spettanti al lavoratore <strong>di</strong>sabile.<br />
D<br />
Ind. cong.<br />
art. 80 L. 388/2000<br />
L 070<br />
Indennità e assistenza soggetti han<strong>di</strong>cappati da almeno 5 anni, ai<br />
sensi <strong>del</strong>l’art. 80 comma 2, legge 388/2000.<br />
B e C<br />
Cong. straord.<br />
C S01<br />
Numero <strong>di</strong>pendenti ai quali è riconosciuta l’indennità ex art. 80 L.<br />
388/2000. Nessun dato va in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero<br />
giornate”, “retribuzioni” e “somme a debito <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />
Be C<br />
Rest. cong. straord.<br />
M 070<br />
Restituzione indennità indebitamente corrisposta.<br />
COMPONENTI VARIABILI<br />
DELLA RETRIBUZIONE<br />
B e C<br />
B e C<br />
Retrib. <strong>di</strong>cembre<br />
Retrib. <strong>di</strong>cembre<br />
A 000<br />
D 000<br />
Da usare per segnalare gli elementi variabili <strong>del</strong>la retribuzione che<br />
hanno determinato un aumento <strong>del</strong>l’imponibile <strong>del</strong> mese <strong>di</strong> gennaio<br />
pur riguardando il mese <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre <strong>del</strong>l’anno precedente. Nessun<br />
dato va in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero giornate”, “numero <strong>di</strong>pendenti”<br />
e nel quadro “somme a debito <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />
Da usare per segnalare gli elementi variabili <strong>del</strong>la retribuzione che<br />
hanno determinato una <strong>di</strong>minuzione <strong>del</strong>l’imponibile <strong>del</strong> mese <strong>di</strong><br />
gennaio pur riguardando il mese <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre <strong>del</strong>l’anno precedente.<br />
Nessun dato va in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero <strong>di</strong> giornate”, “numero<br />
<strong>di</strong>pendenti” e nel quadro “somme a debito <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />
43
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Amministrazione<br />
<strong>del</strong> personale<br />
ARGOMENTO QUADRO DIZIONE CODICE NOTE<br />
CONTRIBUTO AGGIUNTIVO<br />
B e C<br />
B e C<br />
D<br />
Art. 3 ter L. 438/92<br />
Vers. Contr. Agg.<br />
Rec. Contr. Agg.<br />
M 950<br />
M 951<br />
L 951<br />
Aliquota aggiuntiva <strong>del</strong>l’1%, a carico <strong>del</strong> <strong>di</strong>pendente, da applicare alle retribuzioni<br />
che superano il limite <strong>del</strong>la prima fascia <strong>di</strong> retribuzione pensionabile<br />
(pari a € 3.506,00 mensili e € 42.069,00 annuali per il 2009).<br />
Numero <strong>di</strong>pendenti, ammontare <strong>del</strong>le retribuzioni eccedenti il limite.<br />
Nessun dato va riportato nella casella “numero giornate”.<br />
Da usare sul mod. DM 10-2 <strong>del</strong> mese <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre <strong>di</strong> ciascun anno<br />
(ovvero per i <strong>di</strong>pendenti che cessano il rapporto <strong>di</strong> lavoro nel corso<br />
<strong>del</strong>l’anno sul DM 10-2 <strong>del</strong> mese in cui è avvenuta la cessazione).<br />
Versamento <strong>del</strong> conguaglio annuale <strong>del</strong> contributo aggiuntivo.<br />
Nessun dato va riportato nelle caselle “numero <strong>di</strong>pendenti”, “numero<br />
giornate” e “retribuzioni”.<br />
Da usare sul mod. DM 10-2 <strong>del</strong> mese <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre <strong>di</strong> ciascun anno<br />
(ovvero per i <strong>di</strong>pendenti che cessano il rapporto <strong>di</strong> lavoro nel corso<br />
<strong>del</strong>l’anno sul DM 10-2 <strong>del</strong> mese in cui è avvenuta la cessazione).<br />
Recupero <strong>del</strong> contributo aggiuntivo non dovuto.<br />
CO.VE.L.CO B e C Prestampata W 030 0,10% a carico <strong>del</strong> lavoratore calcolato sulla retribuzione corrisposta.<br />
DATI STATISTICI<br />
B e C<br />
B e C<br />
B e C<br />
Lav. maschi<br />
Lav. Femm.<br />
Lav. non retr.<br />
MA 00<br />
FE 00<br />
NR 00<br />
Numero <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> sesso maschile occupati. Nessun dato va in<strong>di</strong>cato<br />
nelle caselle “numero giornate”, “retribuzioni” e “somme a carico <strong>del</strong><br />
datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />
Numero <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> sesso femminile occupati. Nessun dato va in<strong>di</strong>cato<br />
nelle caselle “numero giornate”, “retribuzioni” e “somme a carico <strong>del</strong><br />
datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />
Numero <strong>di</strong>pendenti in forza per i quali non sono stati effettuati<br />
versamenti contributivi. Nessun dato va in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero<br />
giornate”, “retribuzioni” e “somme a carico <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />
DATI STATISTICI<br />
B e C<br />
B e C<br />
B e C<br />
B e C<br />
B e C<br />
B e C<br />
B e C<br />
B e C<br />
B e C<br />
Lav. comun.<br />
Lav. E.C.<br />
Lav. E.C.<br />
D.L. 195/02<br />
Lav. Quadro<br />
Forza aziendale<br />
Lav. in aspettativa per<br />
cariche elettive<br />
Lav. in aspettativa per<br />
cariche sindacali<br />
Lav. comunitari occupati<br />
Lav. beneficiari <strong>del</strong><br />
congedo straor<strong>di</strong>nario<br />
per l’assistenza a<br />
persone han<strong>di</strong>cappate<br />
C 000<br />
CE00 - ES00 - LE00 -<br />
LI00 - PL00 - SL00 -<br />
SV00 - UN00<br />
X 000<br />
XZ00<br />
Q 000<br />
FZ00<br />
E000<br />
S000<br />
C000<br />
CS01<br />
Numero lavoratori comunitari occupati. Nessun dato va in<strong>di</strong>cato nelle<br />
caselle “numero giornate”, “retribuzioni” e “somme a carico <strong>del</strong> datore<br />
<strong>di</strong> lavoro”. Repubblica Ceca - Estonia - Lettonia - Lituania - Polonia -<br />
Slovacchia - Slovenia - Ungheria.<br />
Numero lavoratori extracomunitari occupati. Nessun dato va in<strong>di</strong>cato<br />
nelle caselle “numero giornate” e “somme a carico <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />
Numero lavoratori extracomunitari regolarizzati e retribuzione<br />
corrisposta. Nessun dato va in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero giornate” e<br />
“somme a carico <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />
Numero lavoratori occupati aventi qualifica <strong>di</strong> quadro. Nessun dato va<br />
in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero giornate”, “retribuzioni” e “somme a<br />
carico <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />
Numero totale <strong>di</strong>pendenti, comprensivo dei lavoratori a tempo parziale.<br />
Nessun dato va in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero giornate”, “retribuzioni” e<br />
“somme a carico <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />
Numero dei lavoratori in aspettativa per cariche elettive. Nessun dato va<br />
in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero giornate”, “retribuzioni” e “somme a<br />
carico <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />
Numero dei lavoratori in aspettativa per cariche sindacali. Nessun dato<br />
va in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero giornate”, “retribuzioni” e “somme a<br />
carico <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />
Numero dei lavoratori comunitari occupati anche se <strong>di</strong>staccati. Nessun<br />
dato va in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero giornate”, “retribuzioni” e<br />
“somme a carico <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />
Numero dei lavoratori beneficiari <strong>del</strong> congedo straor<strong>di</strong>nario fino a due<br />
anni per l’assistenza a persone han<strong>di</strong>cappate (art. 42, comma 5, Dlgs<br />
151/2001). Nessun dato va in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero giornate”,<br />
“retribuzioni” e “somme a carico <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />
DIRIGENTI<br />
B e C<br />
B e C<br />
Dirigenti<br />
Dirigenti P.T.<br />
300 P<br />
300 P<br />
Numero <strong>di</strong>rigenti, numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta,<br />
quote dei contributi obbligatori.<br />
Numero <strong>di</strong>rigenti, numero ore retribuite, retribuzione corrisposta, contributi<br />
che sarebbero dovuti.<br />
DONATORI SANGUE D Donatori sangue S 110 Importo retribuzione giornaliera a carico INPS.<br />
FONDO PARITETICO PER LA<br />
FORMAZIONE CONTINUA<br />
FON.DIR (Dirigenti)<br />
B e C<br />
Adesione<br />
fondo Fond.<strong>di</strong>r<br />
FODI<br />
Numero <strong>di</strong>rigenti interessati all’obbligo contributivo.<br />
Nessun dato dovrà essere riportato nelle caselle “numero giornate”,<br />
“retribuzioni” e “somme a debito”.<br />
FONDO PARITETICO PER LA<br />
FORMAZIONE CONTINUA<br />
FOR.TE (operai, impiegati,<br />
quadri)<br />
B e C<br />
Adesione<br />
fondo For.Te<br />
FITE<br />
Numero <strong>di</strong>pendenti interessati all’obbligo contributivo.<br />
Nessun dato dovrà essere riportato nelle caselle “numero giornate”,<br />
“retribuzioni” e “somme a debito”.<br />
44
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Amministrazione<br />
<strong>del</strong> personale<br />
ARGOMENTO QUADRO DIZIONE CODICE NOTE<br />
IMPIEGATI B e C Prestampata 11 Numero impiegati, numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta,<br />
quota dei contributi obbligatori.<br />
INDENNITÀ DI MALATTIA<br />
D<br />
D<br />
B e C<br />
Prestampata<br />
Diff. Ind. Mal.<br />
Rest. Ind. Mal.<br />
52<br />
E 778<br />
E 775<br />
Indennità <strong>di</strong> malattia già erogata dall’Inam.<br />
Importo erogato ai lavoratori a titolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> indennità <strong>di</strong><br />
malattia, a seguito <strong>di</strong> rideterminazione <strong>del</strong>la stessa.<br />
Restituzione indennità indebitamente corrisposte.<br />
SINDACALE<br />
INDENNITÀ DI CONGEDO<br />
PER MATERNITÀ<br />
D<br />
D<br />
D<br />
B e C<br />
B e C<br />
Ind. maternità ex art. 78<br />
D.lgs. 151/2001<br />
Prestampata<br />
Diff. Ind. Mat. Obbl.<br />
Rec. ind. mat. ex art. 78<br />
D.lgs. 151/2001<br />
Rest. Ind. Mat.<br />
M053<br />
53<br />
E 779<br />
E 780<br />
E 776<br />
Indennità <strong>di</strong> maternità obbligatoria nel limite <strong>di</strong> euro 1843,90.<br />
Indennità <strong>di</strong> maternità obbligatoria eccedente il limite <strong>di</strong> euro 1843,90<br />
per l’anno 2008.<br />
Importo erogato a titolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> indennità <strong>di</strong> maternità<br />
obbligatoria, a seguito <strong>di</strong> rideterminazione <strong>del</strong>la stessa.<br />
Restituzione indennità indebitamente corrisposte per somme pari o<br />
inferiori a euro 1843,90.<br />
Restituzione indennità indebitamente corrisposte per somme superiori a<br />
euro 1843,90.<br />
INDENNITÀ DI CONGEDO<br />
PARENTALE<br />
D<br />
D<br />
B e C<br />
Ind. Mat. Fac.<br />
Diff. Ind. Mat. Fac.<br />
Rest. Ind. Mat.<br />
L 050<br />
L 055<br />
E 776<br />
Indennità giornaliera <strong>di</strong> maternità facoltativa corrisposta nel mese.<br />
Importo erogato a titolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> indennità <strong>di</strong> maternità<br />
facoltativa, a seguito <strong>di</strong> rideterminazione <strong>del</strong>la stessa.<br />
Restituzione indennità indebitamente corrisposte.<br />
INTERESSI DI DIFFERIMENTO B e C Interessi D 100 Importo interessi a carico <strong>del</strong>l’azienda autorizzata al <strong>di</strong>fferimento degli<br />
adempimenti contributivi.<br />
LAVORATORI DISOCCUPATI<br />
O SOSPESI IN CIGS DA 24<br />
MESI ASSUNTI A TEMPO<br />
INDETERMINATO<br />
B e C<br />
B e C<br />
B e C<br />
B e C<br />
Op. L. 407/90<br />
Imp. L. 407/90<br />
Op. P.T. L. 407/90<br />
Imp. P.T. L. 407/90<br />
158<br />
258<br />
O58<br />
Y58<br />
Numero operai, numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta,<br />
contributi ridotti dovuti.<br />
Numero impiegati, numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta,<br />
contributi ridotti dovuti.<br />
Numero operai, numero ore retribuite, retribuzione corrisposta, contributi<br />
ridotti dovuti.<br />
Numero impiegati, numero ore retribuite, retribuzione corrisposta,<br />
contributi ridotti dovuti.<br />
B e C<br />
B e C<br />
B e C<br />
B e C<br />
Op. L. 407/90<br />
Imp. L. 407/90<br />
Op. O.T. L. 407/90<br />
Imp. P.T. L. 407/90<br />
159<br />
259<br />
O59<br />
Y59<br />
Riguarda le imprese operanti nel Mezzogiorno. Numero operai, numero<br />
giornate retribuite, retribuzione corrisposta, contributi ridotti dovuti.<br />
Riguarda le imprese operanti nel Mezzogiorno. Numero impiegati,<br />
numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta, contributi ridotti<br />
dovuti.<br />
Numero operai, numero ore retribuite, retribuzione corrisposta, contributi<br />
ridotti dovuti.<br />
Numero impiegati, numero ore retribuite, retribuzione corrisposta,<br />
contributi ridotti dovuti.<br />
LAVORATORI IN ASPETTATIVA<br />
B e C<br />
B e C<br />
Lav. L. 300/1970<br />
Lav. L. 300/1970<br />
E 000<br />
S 000<br />
Da utilizzarsi per i lavoratori in aspettativa per funzioni pubbliche elettive.<br />
Nessun dato va in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero giornate”, “retribuzioni” e<br />
nel quadro “somme a debito <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />
Da utilizzarsi per i lavoratori in aspettativa per cariche sindacali. Nessun<br />
dato va in<strong>di</strong>cato nelle caselle “numero giornate”, “retribuzioni” e nel<br />
quadro “somme a carico <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />
LAVORATORI IN CIGS DA 3<br />
MESI DIPENDENTI DA<br />
IMPRESE BENEFICIARIE DI<br />
CIGS DA ALMENO 6 MESI<br />
ASSUNTI A TEMPO PIENO<br />
ED INDETERMINATO<br />
B e C<br />
B e C<br />
Op. DI 398/92<br />
Imp. DI 398/92<br />
186<br />
286<br />
Numero operai, numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta,<br />
contributi ridotti dovuti (10%).<br />
Numero impiegati, numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta,<br />
contributi ridotti dovuti (10%).<br />
LAVORATORI IN MOBILITÀ<br />
ASSUNTI A TEMPO PIENO<br />
INDETERMINATO EX ART. 25<br />
COMMA 9, LEGGE 223/91<br />
B e C<br />
B e C<br />
B e C<br />
B e C<br />
Op. L. 223/91<br />
Imp. L. 223/91<br />
Op. P.T. L. 223/91<br />
Imp. P.T. L 223/91<br />
175<br />
275<br />
O 75<br />
Y75<br />
Numero operai, numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta,<br />
contributi ridotti dovuti (10%).<br />
Numero impiegati, numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta,<br />
contributi ridotti dovuti (10%).<br />
Numero operai, numero ore retribuite, retribuzione corrisposta, contributi<br />
ridotti dovuti (10%).<br />
Numero impiegati, numero ore retribuite, retribuzione corrisposta,<br />
contributi ridotti dovuti (10%).<br />
45
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Amministrazione<br />
<strong>del</strong> personale<br />
ARGOMENTO QUADRO DIZIONE CODICE NOTE<br />
B e C<br />
B e C<br />
B e C<br />
B e C<br />
Op. L. 223/91<br />
Imp. L. 223/91<br />
Op. P.T. L. 223/91<br />
Imp. P.T. L 223/91<br />
176<br />
276<br />
O 76<br />
Y 76<br />
LAVORATORI IN MOBILITÀ<br />
ASSUNTI A TEMPO<br />
DETERMINATO EX ART. 8<br />
COMMA 2, LEGGE 223/91<br />
Numero operai, numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta,<br />
contributi ridotti dovuti (10%).<br />
Numero impiegati, numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta,<br />
contributi ridotti dovuti (10%).<br />
Numero operai, numero ore retribuite, retribuzione corrisposta, contributi<br />
ridotti dovuti (10%).<br />
Numero impiegati, numero ore retribuite, retribuzione corrisposta,<br />
contributi ridotti dovuti (10%).<br />
LAVORATORI IN MOBILITÀ<br />
ASSUNTI A TEMPO<br />
DETERMINATO EX ART. 8<br />
COMMA 2, LEGGE 223/91<br />
TRASFORMATO A TEMPO<br />
INDETERMINATO PRIMA<br />
DELLA SCADENZA<br />
B e C<br />
B e C<br />
B e C<br />
B e C<br />
D<br />
D<br />
Op. L. 223/91<br />
Imp. L. 223/91<br />
Op. P.T. L. 223/91<br />
Imp. P.T. L 223/91<br />
Cong. art. 8, comma 4<br />
L. 223/91<br />
Arr. Cong. art. 8, comma<br />
4 L 223/91<br />
177<br />
277<br />
077<br />
Y 77<br />
L 400<br />
L 401<br />
Numero operai cui è stato trasformato il contratto, numero giornate<br />
retribuite, retribuzioni corriposte, contributi ridotti dovuti (10%).<br />
Numero impiegati cui è stato trasformato il contratto, numero giornate<br />
retribuite, retribuzioni corriposte, contributi ridotti dovuti (10%).<br />
Numero operai cui è stato trasformato il contratto, numero ore retribuite,<br />
retribuzioni corriposte, contributi ridotti dovuti (10%).<br />
Numero impiegati cui è stato trasformato il contratto, numero ore<br />
retribuite, retribuzioni corriposte, contributi ridotti dovuti (10%).<br />
Contributo a favore <strong>del</strong>l’azienda (pari al 50% <strong>del</strong>l’indennità <strong>di</strong> mobilità)<br />
che assumano a tempo pieno e indeterminato lavoratori in mobilità che<br />
percepiscono la relativa indennità. Per ottenere questa agevolazione è<br />
necessaria la preventiva autorizzazione <strong>del</strong>l’INPS.<br />
Arretrati <strong>del</strong> contributo a favore <strong>del</strong>le aziende che assumono a tempo<br />
pieno e indeterminato lavoratori in mobilità che percepiscono la relativa<br />
indennità.<br />
LAVORATORI<br />
INTERINALI<br />
B e C Lav. interinali Z 000 Numero dei prestatori <strong>di</strong> lavoro temporaneo occupati nel mese <strong>di</strong> riferimento<br />
<strong>del</strong>la denuncia DM 10/2. Nessun dato deve essere inserito nelle caselle<br />
“numero giornate”, “retribuzioni”, e “somme a debito <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro”.<br />
LAVORATORI ITALIANI<br />
ALL’ESTERO<br />
D Rid. L.E. S 189 Importo relativo alla riduzione <strong>di</strong> 10 punti <strong>del</strong>l’aliquota complessiva a carico<br />
<strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro per contributi previdenziali dovuti per i lavoratori<br />
all’estero in paesi extracomunitari non convenzionati.<br />
MULTE DISCIPLINARI B e C Multe A 700 Multe <strong>di</strong>sciplinari a carico dei lavoratori.<br />
OPERAI B e C Prestampata 10 Numero operai, numero giornate retribuite, retribuzione corrisposta,<br />
quota dei contributi obbligatori.<br />
OPERATORI DI VENDITA<br />
B e C<br />
B e C<br />
Viaggiatori<br />
Viaggiatori P.T.<br />
800<br />
800 P<br />
Numero <strong>di</strong> operatori <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, numero giornate retribuite, retribuzione<br />
corrisposta, quota dei contributi obbligatori.<br />
Numero <strong>di</strong> operatori <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, numero ore retribuite, retribuzione<br />
corrisposta, quota dei contributi obbligatori.<br />
PREVIDENZA E/O<br />
ASSISTENZA INTEGRATIVE<br />
B e C Contr. Solidarietà 10%<br />
ex art. 9 bis, c. 1, L.<br />
166/91<br />
M980 Numero <strong>di</strong>pendenti, retribuzioni imponibili e contributo dovuto (10%).<br />
PREVIDENZA<br />
COMPLEMENTARE<br />
B e C Contr. Solidarietà 10%<br />
ex art. 16<br />
Dlgs n. 252/05<br />
M900 Numero <strong>di</strong>pendenti, retribuzioni imponibili e contributo dovuto (10%).<br />
46
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Amministrazione<br />
<strong>del</strong> personale<br />
ARGOMENTO QUADRO DIZIONE CODICE NOTE<br />
RIDUZIONE<br />
ONERI CONTRIBUTIVI<br />
TEMPO PARZIALE<br />
D Esonero CUAF R 600 Riduzione <strong>del</strong>l’aliquota contributiva <strong>del</strong>la cassa unica assegni familiari (CUAF).<br />
Per le aziende iscritte negli elenchi nominativi ex lege 27/11/1960, n. 1397 la<br />
riduzione è <strong>del</strong>lo 0,43%. Per le aziende non iscritte la riduzione è <strong>del</strong>lo 0,80%.<br />
Da gennaio 2006 tale riduzione riguarda solo i lavoratori <strong>di</strong>pendenti occupati in<br />
Paesi esteri parzialmente convenzionati.<br />
B e C<br />
B e C<br />
Operai a tempo P.<br />
Imp. a tempo P.<br />
O<br />
Y<br />
Numero operai, numero ore retribuite, retribuzione corrisposta, quota<br />
dei contributi obbligatori.<br />
Numero impiegati, numero ore retribuite, retribuzione corrisposta, quota<br />
dei contributi obbligatori.<br />
SINDACALE<br />
TRATTENUTA DI PENSIONE<br />
B e C<br />
D<br />
Prestampata<br />
Res. Tratt. Pens.<br />
23<br />
L 000<br />
Numero <strong>di</strong>pendenti e importo <strong>del</strong>la trattenuta operata ai lavoratori<br />
pensionati.<br />
Rimborso trattenuta <strong>di</strong> pensioni indebitamento operata.<br />
VERSAMENTI ACCESSORI B e C Vers. Accessori Q 900 Interessi moratori.<br />
47
Sindacale<br />
gennaio 2010<br />
Amministrazione<br />
<strong>del</strong> personale<br />
TABELLE VARIE<br />
In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> rivalutazione T.F.R.<br />
INDICE ISTAT % DI INCREMENTO PERCENTUALE<br />
COSTO VITA DA APPLICARE (*)<br />
ANNO 1998 Dicembre 108,1 1,502 2,627<br />
ANNO 1999 Dicembre 110,4 2,128 3,096<br />
ANNO 2000 Dicembre 113,4 2,717 3,538<br />
ANNO 2001 Dicembre 116,0 2,293 3,220<br />
ANNO 2002 Dicembre 119,1 2,672 3,504<br />
ANNO 2003 Dicembre 121,8 2,267 3,200<br />
ANNO 2004 Dicembre 123,9 1,724 2,793<br />
ANNO 2005 Dicembre 126,3 1,937 2,953<br />
ANNO 2006 Dicembre 128,4 1,662 2,747<br />
ANNO 2007 Dicembre 131,8 2,648 3,485<br />
ANNO 2008 Dicembre 134,5 2,048 3,036<br />
ANNO 2009 Gennaio 134,2 ----- 0,125<br />
Febbraio 134,5 ----- 0,250<br />
Marzo 134,5 ----- 0,375<br />
Aprile 134,8 0,223 0,667<br />
Maggio 135,1 0,334 0,959<br />
Giugno 135,3 0,594 1,196<br />
Luglio 135,3 0,594 1,321<br />
Agosto 135,8 0,966 1,724<br />
Settembre 135,4 0,669 1,626<br />
Ottobre 135,5 0,743 1,807<br />
(*) - 75% <strong>del</strong>l’incremento <strong>del</strong> costo <strong>del</strong>la vita più i ratei <strong>del</strong>la percentuale fissa, pari all’1,5% annuo, stabilita dalla legge 297/1982.<br />
Regime fiscale e contributivo dei rimborsi spese, trasferte e indennità chilometriche (1/1/98)<br />
Casistica Contributi Inps/Inail IRPEF<br />
Italia Estero Italia Estero<br />
Trasferta o <strong>di</strong>aria in misura fissa senza resa <strong>di</strong><br />
conto, con rimborso spese <strong>di</strong> viaggio e trasporto<br />
Esente fino a € 46,48 giornaliere<br />
(art. 6 D.Lgs 314/ 97)<br />
Esente fino a € 77,47 giornaliere<br />
(art. 6 D.Lgs 314/ 97)<br />
Esente fino a € 46,48 giornaliere<br />
(art. 3 D.Lgs 314/ 97)<br />
Esente fino a € 77,47 giornaliere<br />
(art. 3 D.Lgs 314/ 97)<br />
Trasferta o <strong>di</strong>aria in misura fissa senza resa <strong>di</strong><br />
conto, con rimborso spese <strong>di</strong> viaggio e trasporto,<br />
alloggio o vitto (o vitto o alloggio fornito gratuitamente)<br />
Esente fino a € 30,99 giornaliere<br />
(art. 6 D.Lgs 314/ 97)<br />
Esente fino a € 51,65 giornaliere<br />
(art. 6 D.Lgs 314/ 97)<br />
Esente fino a € 30,99 giornaliere<br />
(art. 3 D.Lgs 314/ 97)<br />
Esente fino a € 51,65 giornaliere<br />
(art. 3 D.Lgs 314/ 97)<br />
Trasferta o <strong>di</strong>aria in misura fissa senza resa <strong>di</strong><br />
conto, con rimborso spese <strong>di</strong> viaggio, trasporto,<br />
alloggio, vitto<br />
Esente fino a € 15,49 giornaliere<br />
(art. 6 D.Lgs 314/ 97)<br />
Esente fino a € 25,82 giornaliere<br />
(art. 6 D.Lgs 314/ 97)<br />
Esente fino a € 15,49 giornaliere<br />
(art. 3 D.Lgs 314/ 97)<br />
Esente fino a € 25,82 giornaliere<br />
(art. 3 D.Lgs 314/ 97)<br />
Rimborso spese a piè <strong>di</strong> lista<br />
Esenzione per vitto, alloggio, viaggio,<br />
trasporto e fino a € 15,49 giorn. per<br />
altre spese anche non documentabili<br />
(art. 6 D.lgs 314/97)<br />
Esenzione per vitto, alloggio, viaggio,<br />
trasporto e fino a € 25,82 giorn. per<br />
altre spese anche non documentabili<br />
(art. 6 D.lgs 314/97)<br />
Esenzione per vitto, alloggio, viaggio,<br />
trasporto e fino a € 15,49 giorn. per<br />
altre spese anche non documentabili<br />
(art. 3 D.lgs 314/97)<br />
Esenzione per vitto, alloggio, viaggio,<br />
trasporto e fino a € 25,82 giorn. per<br />
altre spese anche non documentabili<br />
(art. 3 D.lgs 314/97)<br />
Diaria oltre il rimborso spese a piè <strong>di</strong> lista<br />
Assoggettamento al 100%<br />
(art. 6 D.lgs 314/97)<br />
Assoggettamento al 100%<br />
(art. 6 D.lgs 314/97)<br />
Assoggettamento al 100%<br />
(art. 3 D.lgs 314/97)<br />
Assoggettamento al 100%<br />
(art. 3 D.lgs 314/97)<br />
Indennità chilometriche con resa <strong>di</strong> conto<br />
Esente (art. 6 D.lgs 314/97) Esente (art. 6 D.lgs 314/97) Esente (art. 3 D.lgs 314/97) Esente (art. 3 D.lgs 314/97)<br />
Indennità chilometriche senza resa <strong>di</strong> conto<br />
Assoggettamento al 100%<br />
(art. 6 D.lgs 314/97)<br />
Assoggettamento al 100%<br />
(art. 6 D.lgs 314/97)<br />
Assoggettamento al 100%<br />
(art. 3 D.lgs 314/97)<br />
Assoggettamento al 100%<br />
(art. 3 D.lgs 314/97)<br />
48
Welfare<br />
gennaio 2010<br />
Assistenza<br />
In<strong>di</strong>ce<br />
ASSISTENZA<br />
Fon<strong>di</strong> sanitari integrativi. Decreto<br />
ministeriale attuativo . . . . . . . . . . . . .<br />
Inail- Modulistica prestazioni<br />
occasionali <strong>di</strong> tipo accessorio . . . . . . .<br />
Nuovo mo<strong>del</strong>lo per la riduzione <strong>del</strong><br />
premio Inail . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />
PREVIDENZA<br />
Articolo 9, legge n. 236/1993 -<br />
Decreto <strong>di</strong>rettoriale . . . . . . . . . . . . . .<br />
Concordato preventivo. La<br />
contribuzione obbligatoria . . . . . . . . .<br />
Uniemens aggregato . . . . . . . . . . . . .<br />
Indennità <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione lavoratori<br />
sospesi ed appren<strong>di</strong>sti licenziati e/o<br />
sospesi: chiarimenti. . . . . . . . . . . . . . .<br />
Cig in deroga. Il rimborso <strong>del</strong> Tfr - Inps<br />
- Messaggio 23/10/2009 n. 23953 . .<br />
Pag. 49<br />
Pag. 53<br />
Pag. 54<br />
Pag. 55<br />
Pag. 56<br />
Pag. 56<br />
Pag. 57<br />
Pag. 57<br />
sanitari, inviato alla Corte dei conti per la<br />
prescritta registrazione, prima <strong>del</strong>la<br />
pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.<br />
DECRETO <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong> Lavoro, <strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le<br />
Politiche sociali. Fon<strong>di</strong> sanitari integrativi.<br />
Articolo 1<br />
Mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> ministro <strong>del</strong>la Salute<br />
<strong>del</strong> 31 marzo 2008<br />
1. Nel decreto <strong>del</strong> ministro <strong>del</strong>la Salute <strong>del</strong> 31 marzo 2008,<br />
all'articolo 1, comma 3, nel secondo periodo le parole «coincidenti<br />
con quelle <strong>di</strong> cui alle lettere a) e b) <strong>del</strong> comma 2» sono<br />
sostituite dalle seguenti: «<strong>di</strong> assistenza odontoiatrica, <strong>di</strong> assistenza<br />
socio-sanitaria rivolta ai soggetti non autosufficienti<br />
nonché prestazioni finalizzate al recupero <strong>del</strong>la salute <strong>di</strong> soggetti<br />
temporaneamente inabilitati da malattia o infortunio».<br />
Articolo 2<br />
Ambito <strong>di</strong> applicazione e definizioni<br />
<br />
WELFARE<br />
ORIENTAMENTI E GIURISPRUDENZA<br />
Effetti contributivi e sanzionatori <strong>del</strong>la<br />
reintegrazione nel posto <strong>di</strong> lavoro a<br />
seguito <strong>di</strong> licenziamento illegittimo . . .<br />
Infortuni sul lavoro. L’onere <strong>del</strong>la prova<br />
è sempre <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro . . . . . . .<br />
Parità uomo-donna e decorrenza <strong>del</strong>la<br />
pensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />
Sanatoria colf e badanti: chiarimenti<br />
IN<br />
PRIMO<br />
PIANO<br />
Pag. 57<br />
Pag. 58<br />
Pag. 58<br />
Pag. 58<br />
Fon<strong>di</strong> sanitari<br />
integrativi<br />
Decreto ministeriale<br />
attuativo<br />
Il ministro <strong>del</strong> Lavoro, <strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le<br />
Politiche sociali ha firmato il decreto<br />
ministeriale attuativo che in<strong>di</strong>vidua i criteri in<br />
base ai quali viene riconosciuto ai fon<strong>di</strong><br />
sanitari <strong>di</strong> assistenza sanitaria integrativa il<br />
<strong>di</strong>ritto alle agevolazioni fiscali.<br />
Trasmettiamo in allegato il decreto in<br />
oggetto, comprendente il <strong>di</strong>sciplinare tecnico<br />
riguardante l’istituenda anagrafe dei fon<strong>di</strong><br />
1. Il presente decreto, per le finalità <strong>di</strong> cui all'articolo 10,<br />
comma 1, lettera e-ter), e <strong>del</strong>l'articolo 51, comma 2, lettera a),<br />
<strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica 22 <strong>di</strong>cembre 1986<br />
e successive mo<strong>di</strong>ficazioni, in applicazione degli articoli 1,<br />
comma 4, e 2, comma 3, <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> ministro <strong>del</strong>la Salute<br />
<strong>del</strong> 31 marzo 2008, come mo<strong>di</strong>ficato dall'articolo 1 <strong>del</strong> presente<br />
provve<strong>di</strong>mento:<br />
a. definisce le procedure e le modalità <strong>di</strong> funzionamento<br />
<strong>del</strong>l'Anagrafe dei fon<strong>di</strong> sanitari integrativi <strong>del</strong> servizio sanitario<br />
nazionale e degli enti, casse e società <strong>di</strong> mutuo soccorso<br />
aventi esclusivamente fine assistenziale, <strong>di</strong> cui all'articolo 51,<br />
comma 2, lettera a), <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la<br />
Repubblica 22 <strong>di</strong>cembre 1986, n. 917, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni;<br />
b. definisce i criteri e le modalità per il calcolo <strong>del</strong>la quota <strong>di</strong><br />
risorse destinate all'erogazione <strong>del</strong>le prestazioni <strong>di</strong> cui al<br />
comma 2, lettera d), e per la verifica che tale quota non sia<br />
inferiore al 20 per cento <strong>del</strong>l'ammontare complessivo <strong>del</strong>le<br />
risorse destinate alla copertura <strong>di</strong> tutte le prestazioni garantite<br />
ai propri assistiti da parte degli enti, casse e società <strong>di</strong><br />
mutuo soccorso aventi esclusivamente fine assistenziale <strong>di</strong> cui<br />
all'articolo 51, comma 2, lettera a), <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente<br />
<strong>del</strong>la Repubblica 22 <strong>di</strong>cembre 1986, n. 917, e successive<br />
mo<strong>di</strong>ficazioni.<br />
2. Ai soli fini <strong>di</strong> quanto previsto dai successivi articoli <strong>del</strong> presente<br />
decreto si applicano le seguenti definizioni:<br />
a) "Anagrafe": l'Anagrafe dei fon<strong>di</strong> sanitari integrativi <strong>del</strong><br />
servizio sanitario nazionale, istituita ai sensi <strong>del</strong>l'art. 9,<br />
comma 9, <strong>del</strong> decreto legislativo 30 <strong>di</strong>cembre 1992 n. 502, e<br />
successive mo<strong>di</strong>fiche e integrazioni, e degli enti, casse e<br />
società <strong>di</strong> mutuo soccorso aventi esclusivamente fine assistenziale,<br />
<strong>di</strong> cui all'articolo 51, comma 2, lettera a), <strong>del</strong> decreto<br />
<strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica 22 <strong>di</strong>cembre 1986, n. 917, e<br />
49
Welfare<br />
gennaio 2010<br />
Assistenza<br />
successive mo<strong>di</strong>ficazioni;<br />
b) "fon<strong>di</strong> sanitari": i fon<strong>di</strong> sanitari integrativi <strong>del</strong> Servizio sanitario<br />
nazionale, istituiti o adeguati ai sensi <strong>del</strong>l'articolo 9 <strong>del</strong><br />
decreto legislativo 20 <strong>di</strong>cembre 1992, n. 502 e successive<br />
mo<strong>di</strong>ficazioni, nonché gli enti, casse e società <strong>di</strong> mutuo soccorso<br />
aventi esclusivamente fine assistenziale, <strong>di</strong> cui all'articolo<br />
51, comma 2, lettera a), <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la<br />
Repubblica 22 <strong>di</strong>cembre 1986, n. 917, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni;<br />
c) "decreto <strong>del</strong> ministro <strong>del</strong>la Salute 31 marzo 2008": decreto<br />
<strong>del</strong> ministro <strong>del</strong>la Salute <strong>del</strong> 31 marzo 2008 sugli ambiti <strong>di</strong><br />
intervento <strong>del</strong>le prestazioni sanitarie e socio sanitarie erogate<br />
dai Fon<strong>di</strong> sanitari integrativi <strong>del</strong> Servizio sanitario nazionale<br />
e da enti e casse aventi esclusivamente fini assistenziali, come<br />
mo<strong>di</strong>ficato dal presente decreto;<br />
d) "soglia <strong>del</strong>le risorse vincolate": soglia <strong>del</strong>la quota <strong>di</strong> risorse<br />
vincolate per l'erogazione <strong>di</strong> prestazioni <strong>di</strong> assistenza<br />
odontoiatrica, <strong>di</strong> assistenza socio-sanitaria rivolta ai soggetti<br />
non autosufficienti e <strong>di</strong> prestazioni finalizzate al recupero<br />
<strong>del</strong>la salute <strong>di</strong> soggetti temporaneamente inabilitati da malattia<br />
o infortunio, nella misura non inferiore al 20 per cento <strong>del</strong>l'ammontare<br />
complessivo <strong>del</strong>le risorse destinate alla copertura<br />
<strong>di</strong> tutte le prestazioni garantite ai propri assistiti, stabilita dal<br />
decreto <strong>del</strong> ministro <strong>del</strong>la Salute 31 marzo 2008, come mo<strong>di</strong>ficato<br />
dall'articolo 1 <strong>del</strong> presente decreto. Le prestazioni sono<br />
da intendersi:<br />
1) prestazioni sociali a rilevanza sanitaria da garantire alle<br />
persone non autosufficienti al fine <strong>di</strong> favorire l'autonomia e la<br />
permanenza a domicilio, con particolare riguardo all'assistenza<br />
tutelare, all'aiuto personale nello svolgimento <strong>del</strong>le attività<br />
quoti<strong>di</strong>ane, all'aiuto domestico familiare, alla promozione <strong>di</strong><br />
attività <strong>di</strong> socializzazione volta a favorire stili <strong>di</strong> vita attivi,<br />
nonché le prestazioni <strong>del</strong>la medesima natura da garantire<br />
presso le strutture residenziali e semi-residenziali per le persone<br />
non autosufficienti non assistibili a domicilio, incluse quelle<br />
<strong>di</strong> ospitalità alberghiera;<br />
2) prestazioni sanitarie a rilevanza sociale, correlate alla<br />
natura <strong>del</strong> bisogno, da garantire alle persone non autosufficienti<br />
in ambito domiciliare, semi residenziale e residenziale,<br />
articolate in base alla intensità, complessità e durata <strong>del</strong>l'assistenza;<br />
3) prestazioni finalizzate al recupero <strong>del</strong>la salute <strong>di</strong> soggetti<br />
temporaneamente inabilitati da malattia o infortunio, quali la<br />
fornitura <strong>di</strong> ausili o <strong>di</strong>spositivi per <strong>di</strong>sabilità temporanee, le<br />
cure termali e altre prestazioni riabilitative rese da strutture<br />
sanitarie autorizzate non comprese nei livelli essenziali <strong>di</strong><br />
assistenza;<br />
4) prestazioni <strong>di</strong> assistenza odontoiatrica compresa la fornitura<br />
<strong>di</strong> protesi dentarie.<br />
Articolo 3<br />
Iscrizione dei fon<strong>di</strong> sanitari all'Anagrafe<br />
1. I fon<strong>di</strong> sanitari si iscrivono all'Anagrafe ovvero rinnovano<br />
la loro iscrizione entro il 31 luglio <strong>di</strong> ciascun anno. Per l'anno<br />
2010 i fon<strong>di</strong> sanitari si iscrivono entro il 30 aprile 2010.<br />
2. In fase <strong>di</strong> prima applicazione, l'iscrizione all'Anagrafe si<br />
intende perfezionata con la trasmissione telematica <strong>del</strong>la<br />
documentazione <strong>di</strong> cui al comma 3, nonché con la compilazione<br />
<strong>del</strong>le informazioni relative all'attività gestionale, attraverso<br />
l'accesso al seguente sito internet, http://www.ministerosalute.it/programmazione/.<br />
3. I fon<strong>di</strong> sanitari, al momento <strong>del</strong>l'iscrizione all'Anagrafe,<br />
trasmettono, in via telematica, la seguente documentazione,<br />
stabilita al comma 2 <strong>del</strong>l'art. 2 <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> ministro <strong>del</strong>la<br />
Salute 31 marzo 2008:<br />
a) atto costitutivo;<br />
b) regolamento;<br />
c) nomenclatore <strong>del</strong>le prestazioni garantite;<br />
d) bilancio preventivo e consuntivo o documento equivalente;<br />
e) schema <strong>di</strong> mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> adesione relativi al singolo iscritto ed<br />
eventualmente al nucleo familiare.<br />
4. Ai fini <strong>del</strong> rispetto <strong>del</strong>la soglia <strong>del</strong>le risorse vincolate, a partire<br />
dal 2011, gli enti, casse e società <strong>di</strong> mutuo soccorso aventi<br />
esclusivamente fine assistenziale, <strong>di</strong> cui all'articolo 51,<br />
comma 2, lettera a), <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la<br />
Repubblica 22 <strong>di</strong>cembre 1986, n. 917, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni,<br />
al momento <strong>del</strong>l'iscrizione all'Anagrafe o <strong>del</strong> relativo rinnovo,<br />
trasmettono, in aggiunta alla documentazione <strong>di</strong> cui al<br />
comma 3, certificazione a firma <strong>del</strong> legale rappresentante, che<br />
in<strong>di</strong>chi, per l'anno precedente, al netto <strong>del</strong>le spese generali:<br />
a) l'ammontare <strong>del</strong>le risorse impegnate che, nella modalità <strong>di</strong><br />
prestazioni <strong>di</strong>rettamente erogate o <strong>di</strong> rimborsi a fronte <strong>di</strong><br />
spese sanitarie dei propri assistiti, si riferiscano a prestazioni<br />
<strong>di</strong> cui all'articolo 2, comma 2, lettera d) e <strong>del</strong>le risorse impegnate<br />
che, nella modalità <strong>di</strong> erogazione <strong>di</strong> somme anche forfetari<br />
amente stabilite, si riferiscano a prestazioni <strong>di</strong> cui all'articolo<br />
2, comma 2, lettera d), numeri 1) e 2), relative a soggetti<br />
il cui stato <strong>di</strong> non autosufficienza sia attestato da idonea<br />
certificazione me<strong>di</strong>ca;<br />
b) l'ammontare <strong>del</strong> totale <strong>del</strong>le risorse impegnate per la copertura<br />
<strong>di</strong> tutte le prestazioni garantite ai propri assistiti;<br />
c) percentuale <strong>del</strong>l'importo <strong>di</strong> cui alla lettera a) sull'importo <strong>di</strong><br />
cui alla lettera b).<br />
5. Dell'avvenuta iscrizione o <strong>del</strong>l'avvenuto rinnovo è rilasciata,<br />
con modalità telematica, specifica attestazione da parte <strong>del</strong><br />
ministero <strong>del</strong> Lavoro, <strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le Politiche sociali.<br />
6. I fon<strong>di</strong> sanitari già iscritti all'Anagrafe nell'anno precedente,<br />
rinnovano l'iscrizione con la conferma <strong>del</strong>la documentazione<br />
invariata, con la trasmissione <strong>di</strong> quella mo<strong>di</strong>ficata e con la<br />
compilazione <strong>del</strong>le nuove informazioni relative all'attività<br />
gestionale.<br />
7. Le modalità tecniche cui attenersi per l'accesso al sistema<br />
informativo "Anagrafe fon<strong>di</strong> sanitari", per la registrazione <strong>del</strong><br />
compilatore e l'iscrizione <strong>del</strong> fondo sanitario all'anagrafe<br />
nonché per il rinnovo <strong>del</strong>l'iscrizione, sono definite nel <strong>di</strong>sciplinare<br />
tecnico allegato, che costituisce parte integrante <strong>del</strong> presente<br />
decreto.<br />
8. Il perfezionamento <strong>del</strong>l'iscrizione dei fon<strong>di</strong> sanitari<br />
all'Anagrafe ovvero il relativo rinnovo:<br />
a) relativamente ai fon<strong>di</strong> sanitari integrativi, costituisce con<strong>di</strong>zione<br />
per la verifica <strong>del</strong>la coerenza <strong>del</strong>le prestazioni erogate<br />
con gli ambiti definiti dall'articolo 1, comma 2, <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong><br />
ministro <strong>del</strong>la Salute 31 marzo 2008:<br />
50
Welfare<br />
gennaio 2010<br />
Assistenza<br />
b) relativamente agli enti, casse e società <strong>di</strong> mutuo soccorso<br />
aventi esclusivamente fine assistenziale, <strong>di</strong> cui all'articolo 51,<br />
comma 2, lettera a), <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica<br />
22 <strong>di</strong>cembre 1986, n. 917, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni, costituisce<br />
con<strong>di</strong>zione per la verifica <strong>del</strong>la coerenza <strong>del</strong>le prestazioni<br />
erogate con gli ambiti definiti dall'articolo 1, comma 3, <strong>del</strong><br />
decreto <strong>del</strong> ministro <strong>del</strong>la Salute 31 marzo 2008, nonché per la<br />
verifica <strong>del</strong>la soglia <strong>del</strong>le risorse vincolate.<br />
9. Con successivo decreto <strong>del</strong> ministro <strong>del</strong> Lavoro, <strong>del</strong>la Salute<br />
e <strong>del</strong>le Politiche sociali si provvede alla definizione <strong>del</strong>la<br />
modalità <strong>di</strong> funzionamento a regime <strong>del</strong>l'Anagrafe.<br />
Articolo 4<br />
Finalità <strong>del</strong> trattamento e accesso ai dati<br />
1. L'Anagrafe è istituita presso il ministero <strong>del</strong> Lavoro, <strong>del</strong>la<br />
Salute e <strong>del</strong>le Politiche sociali ai fini <strong>di</strong>:<br />
a) censimento dei soggetti operanti come organismi <strong>di</strong> sanità<br />
integrativa, in modo da valutare tutti i possibili elementi <strong>di</strong><br />
connessione tra l'azione <strong>del</strong>la sanità integrativa ed il Servizio<br />
sanitario nazionale;<br />
b) verifica <strong>del</strong> rispetto <strong>del</strong>la soglia <strong>del</strong>le risorse vincolate da<br />
parte degli enti, casse e società <strong>di</strong> mutuo soccorso aventi<br />
esclusivamente fine assistenziale, <strong>di</strong> cui all'articolo 51, comma<br />
2, lettera a), <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica 22<br />
<strong>di</strong>cembre 1986, n. 917, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni.<br />
2. I dati personali raccolti per le finalità <strong>del</strong> presente decreto<br />
e in<strong>di</strong>cati nel <strong>di</strong>sciplinare tecnico sono trattati, nel rispetto<br />
<strong>del</strong>la nonnativa vigente in materia <strong>di</strong> protezione <strong>di</strong> dati personali,<br />
in conformità ai principi <strong>di</strong> proporzionalità, necessità e<br />
in<strong>di</strong>spensabilità nel trattamento dei dati personali.<br />
3. La riservatezza dei dati trattati, ai sensi <strong>del</strong> decreto legislativo<br />
30 giugno 2003, n. 196, viene garantita dalle procedure<br />
<strong>di</strong> sicurezza relative al software e ai servizi telematici, in<br />
conformità alle regole tecniche <strong>di</strong> cui all'articolo 71, comma 1<br />
bis, <strong>del</strong> Co<strong>di</strong>ce <strong>del</strong>l'amministrazione <strong>di</strong>gitale.<br />
4. Il trattamento dei dati raccolti nell'Anagrafe per le finalità<br />
<strong>di</strong> cui al comma 1, lettere a) e b), è consentito alla Direzione<br />
generale <strong>del</strong>la programmazione sanitaria, dei livelli essenziali<br />
<strong>di</strong> assistenza e dei principi etici <strong>di</strong> sistema e alla Direzione<br />
generale <strong>del</strong> sistema informativo <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong> Lavoro,<br />
<strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le Politiche sociali.<br />
5. L'accesso ai dati per le finalità <strong>di</strong> cui al comma 1, lettera b),<br />
è altresì consentito all'Agenzia <strong>del</strong>le entrate ai fini <strong>del</strong>la verifica,<br />
ai sensi <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica 28<br />
<strong>di</strong>cembre 2000, n. 445, <strong>del</strong>le certificazioni rese dal legale<br />
rappresentante degli enti, casse e società <strong>di</strong> mutuo soccorso<br />
aventi esclusivamente fine assistenziale, <strong>di</strong> cui all'articolo 51,<br />
comma 2, lettera a), <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la<br />
Repubblica 22 <strong>di</strong>cembre 1986, n. 917, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni,<br />
previste dall'articolo 3, comma 4.<br />
Articolo 5<br />
Criteri e modalità per il calcolo e la verifica <strong>del</strong>la soglia<br />
<strong>del</strong>le risorse vincolate<br />
1. La soglia <strong>del</strong>le risorse vincolate si intende rispettata a con<strong>di</strong>zione<br />
che, su base annua, le risorse specificamente impegnate<br />
per l'erogazione <strong>del</strong>le prestazioni <strong>di</strong> cui all'articolo 2,<br />
comma 2, lett. d), non siano inferiori al 20 per cento <strong>del</strong> totale<br />
<strong>del</strong>le risorse impegnate per l'erogazione complessiva <strong>del</strong>le<br />
prestazioni garantite ai propri assistiti al netto <strong>del</strong>le spese<br />
gestionali, in coerenza con i dati comunicati all'Anagrafe dei<br />
fon<strong>di</strong> sanitari ai sensi <strong>del</strong>l'articolo 3, comma 4.<br />
2. Il rispetto <strong>del</strong>la soglia <strong>del</strong>le risorse vincolate, su base annua,<br />
a partire dall'anno gestionale 2010, costituisce con<strong>di</strong>zione<br />
per considerare rispettati gli ambiti <strong>di</strong> intervento fissati dal<br />
ministro <strong>del</strong>la Salute e conseguentemente, a partire dall'anno<br />
2012, per beneficiare, annualmente, <strong>del</strong> trattamento fiscale<br />
agevolato ai sensi <strong>del</strong>l'articolo 51, comma 2, lettera a), <strong>del</strong><br />
decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica 22 <strong>di</strong>cembre 1986, n.<br />
917, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni.<br />
Allegato<br />
Disciplinare tecnico<br />
Introduzione<br />
Il presente documento descrive le modalità tecniche cui attenersi<br />
per l'accesso al sistema informativo "Anagrafe fon<strong>di</strong><br />
sanitari", per la registrazione <strong>del</strong> compilatore nonché per l'iscrizione<br />
<strong>del</strong> fondo sanitario all'Anagrafe e relativo rinnovo.<br />
Soggetti<br />
Gli attori coinvolti nell'utilizzo <strong>di</strong> tale Sistema sono i seguenti:<br />
- Ministero <strong>del</strong> Lavoro, <strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le Politiche sociali, in<br />
quanto responsabile <strong>del</strong>l'istituzione e <strong>del</strong>la gestione <strong>del</strong>l'anagrafe;<br />
- Fon<strong>di</strong> sanitari integrativi <strong>del</strong> Servizio sanitario nazionale,<br />
istituiti o adeguati ai sensi <strong>del</strong>l'articolo 9 <strong>del</strong> decreto legislativo<br />
20 <strong>di</strong>cembre 1992, n. 502, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni;<br />
- Enti, casse e società <strong>di</strong> mutuo soccorso aventi esclusivamente<br />
fine assistenziale, <strong>di</strong> cui all'articolo 51, comma 2, lettera a),<br />
<strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica 22 <strong>di</strong>cembre<br />
1986, n. 917, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni;<br />
Modalità e fasi<br />
Il processo per l'accesso al sistema, per la registrazione <strong>del</strong><br />
compilatore e l'iscrizione <strong>del</strong> fondo sanitario all'Anagrafe<br />
nonché per il rinnovo <strong>del</strong>l'iscrizione dei fon<strong>di</strong> sanitari<br />
all'Anagrafe è regolato dall'articolo 3 <strong>del</strong> decreto ed è sud<strong>di</strong>viso<br />
nelle seguenti fasi temporalmente <strong>di</strong>stinte:<br />
- Registrazione dei fon<strong>di</strong> sanitari;<br />
- Iscrizione e gestione <strong>del</strong>le informazioni nell'Anagrafe;<br />
Di seguito vengono fornite le modalità e le informazioni necessarie<br />
all'accesso e all'utilizzo <strong>del</strong> sistema da parte degli attori<br />
<strong>del</strong>lo stesso.<br />
Per accedere alle fasi <strong>di</strong> registrazione, iscrizione e gestione<br />
<strong>del</strong>l'Anagrafe, i compilatori dovranno essere in possesso <strong>di</strong> un<br />
personal computer e <strong>di</strong> un collegamento ad Internet <strong>di</strong> tipo<br />
Adsl.<br />
L'accesso al sistema Anagrafe fon<strong>di</strong> sanitari avviene attraverso<br />
la sezione <strong>del</strong> portale <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong> Lavoro, <strong>del</strong>la Salute<br />
e <strong>del</strong>le Politiche sociali - Settore salute, all'in<strong>di</strong>rizzo<br />
http://www.ministerosalute.it/programmazione.<br />
Registrazione dei Fon<strong>di</strong> sanitari<br />
Questa fase <strong>del</strong> processo ha l'obiettivo <strong>di</strong> consentire ai compilatori<br />
che accedono al Sistema per conto <strong>del</strong> singolo fondo<br />
WELFARE<br />
51
Welfare<br />
gennaio 2010<br />
Assistenza<br />
sanitario, <strong>di</strong> inserire i propri dati anagrafici al fine <strong>di</strong> ottenere<br />
le credenziali <strong>di</strong> accesso al Sistema (userid e password),<br />
nonché <strong>di</strong> fornire i dati identificativi <strong>del</strong> Fondo.<br />
A tali fini i compilatori dovranno fornire i seguenti dati anagrafici:<br />
Superata la fase <strong>di</strong> registrazione, i compilatori saranno abilitati<br />
per accedere alla successiva fase <strong>di</strong> iscrizione e gestione<br />
<strong>del</strong>l'Anagrafe.<br />
Iscrizione e gestione <strong>del</strong>le informazioni <strong>del</strong>l'Anagrafe<br />
Per l'iscrizione e la gestione <strong>del</strong>le informazioni <strong>del</strong>l'Anagrafe,<br />
i compilatori <strong>del</strong> fondo, registrati nella fase precedente,<br />
dovranno inserire la seguente documentazione prevista dall'articolo<br />
3, comma 3, <strong>del</strong> decreto:a) atto costitutivo;<br />
b) regolamento;<br />
c) nomenclatore <strong>del</strong>le prestazioni garantite;<br />
d) bilancio preventivo e consuntivo o documento equivalente;<br />
Dato da rilevare<br />
Cognome<br />
Nome<br />
Data <strong>di</strong> nascita<br />
Comune <strong>di</strong> nascita<br />
Provincia <strong>di</strong> nascita<br />
Stato <strong>di</strong> nascita<br />
Sesso<br />
Co<strong>di</strong>ce fiscale<br />
Email utente<br />
Descrizione<br />
Il cognome <strong>del</strong> compilatore che si registra per conto <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />
Il nome <strong>del</strong> compilatore che si registra per conto <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />
La data <strong>di</strong> nascita <strong>del</strong> compilatore che si registra per conto <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />
Il Comune <strong>di</strong> nascita <strong>del</strong> compilatore che si registra per conto <strong>del</strong> Fondo sanitario. Nel caso il compilatore<br />
sia nato in un paese estero va popolato con il nome (in italiano) <strong>del</strong> paese estero <strong>di</strong> nascita<br />
La Provincia <strong>di</strong> nascita <strong>del</strong> compilatore che si registra per conto <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />
Lo Stato <strong>di</strong> nascita <strong>del</strong> compilatore che si registra per conto <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />
Il sesso <strong>del</strong> compilatore che si registra per conto <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />
Il co<strong>di</strong>ce fiscale <strong>del</strong> compilatore che si registra per conto <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />
L'in<strong>di</strong>rizzo Email <strong>del</strong> compilatore che si registra per conto <strong>del</strong> Fondo sanitario. E' importante che<br />
l'in<strong>di</strong>rizzo e-mail sia corretto in quanto la fase <strong>di</strong> registrazione prevede l'invio per mail <strong>del</strong>la userid<br />
e password da utilizzare in futuro per l'accesso al sistema<br />
nonchè i seguenti dati identificativi <strong>del</strong> Fondo sanitario:<br />
Dato da rilevare<br />
Descrizione<br />
Denominazione <strong>del</strong> fondo<br />
Co<strong>di</strong>ce fiscale <strong>del</strong> fondo<br />
In<strong>di</strong>rizzo <strong>del</strong>la sede legale<br />
Telefono <strong>del</strong>la sede legale<br />
Fax <strong>del</strong>la sede legale<br />
Cognome <strong>del</strong> legale rappresentante<br />
Nome <strong>del</strong> legale rappresentante<br />
Telefono <strong>del</strong> legale rappresentante<br />
Fax <strong>del</strong> legale rappresentante<br />
E-mail <strong>del</strong> legale rappresentante<br />
la denominazione <strong>del</strong> l'ondo sanitario<br />
Il co<strong>di</strong>ce fiscale <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />
L'in<strong>di</strong>rizzo <strong>del</strong>la sede legale <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />
Il recapito telefonico <strong>del</strong>la sede legale <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />
Il numero <strong>di</strong> fax <strong>del</strong>la sede legale <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />
Il cognome <strong>del</strong> legale rappresentante <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />
Il nome <strong>del</strong> legale rappresentante <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />
Il recapito telefonico <strong>del</strong> legale rappresentante <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />
Il numero <strong>di</strong> fax <strong>del</strong> legale rappresentante <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />
L'in<strong>di</strong>rizzo Email <strong>del</strong> legale rappresentante <strong>del</strong> Fondo sanitario<br />
52
Welfare<br />
gennaio 2010<br />
Assistenza<br />
e) schema <strong>di</strong> mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> adesione relativi al singolo iscritto ed<br />
eventualmente al nucleo familiare<br />
Il sistema Anagrafe fon<strong>di</strong> sanitari garantisce che i compilatori<br />
accedono alle sole informazioni <strong>di</strong> propria competenza.<br />
A partire dal 2011, in relazione a quanto previsto dall'articolo<br />
3, comma 4, <strong>del</strong> decreto, ai fini <strong>del</strong> rispetto <strong>del</strong>la soglia<br />
<strong>del</strong>le risorse vincolate, gli enti, casse e società <strong>di</strong> mutuo soccorso<br />
aventi esclusivamente fine assistenziale, <strong>di</strong> cui all'articolo<br />
51, comma 2, lettera a), <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la<br />
Repubblica 22 <strong>di</strong>cembre 1986, n. 917, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni,<br />
in aggiunta alla documentazione sopra in<strong>di</strong>cata, trasmettono<br />
certificazione, a firma <strong>del</strong> legale rappresentante, che<br />
in<strong>di</strong>chi, per l'anno precedente, al netto <strong>del</strong>le spese generali:<br />
a) l'ammontare <strong>del</strong>le risorse impegnate che, nella modalità <strong>di</strong><br />
prestazioni <strong>di</strong>rettamente erogate o <strong>di</strong> rimborsi a fronte <strong>di</strong><br />
spese sanitarie dei propri assistiti, si riferiscano a prestazioni<br />
<strong>di</strong> cui all'articolo 2, comma 2, lettera d);<br />
b) l'ammontare <strong>del</strong> totale <strong>del</strong>le risorse impegnate per la copertura<br />
<strong>di</strong> tutte le prestazioni garantite ai propri assistiti;<br />
c) percentuale <strong>del</strong>l'importo <strong>di</strong> cui alla lettera a) sull'importo <strong>di</strong><br />
cui alla lettera b).I Fon<strong>di</strong> Sanitari già iscritti all'Anagrafe nell'anno<br />
precedente, rinnovano l'iscrizione con la conferma<br />
<strong>del</strong>la documentazione invariata, con la trasmissione <strong>di</strong> quella<br />
mo<strong>di</strong>ficata e con la compilazione <strong>del</strong>le nuove informazioni<br />
relative all'attività gestionale.<br />
Fin dalla prima iscrizione, il sistema Anagrafe fon<strong>di</strong> sanitari<br />
rilascia specifica attestazione a nome <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong> Lavoro,<br />
<strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le Politiche sociali <strong>del</strong>l'avvenuta iscrizione o<br />
<strong>del</strong>l'avvenuto rinnovo. Tale attestazione consiste nel rilascio <strong>di</strong><br />
una ricevuta telematica contenente il numero <strong>di</strong> protocollo<br />
assegnato alla pratica <strong>di</strong> iscrizione/rinnovo e la data <strong>di</strong> validazione<br />
dei dati immessi dal Fondo.<br />
Inail - Modulistica<br />
prestazioni occasionali<br />
<strong>di</strong> tipo accessorio<br />
Sono stati pre<strong>di</strong>sposti, da parte <strong>del</strong>l’Inail, i moduli utili per la<br />
trasmissione, via fax, <strong>del</strong>la comunicazione preventiva o <strong>del</strong>la<br />
variazione dei dati inerenti le prestazioni occasionali <strong>di</strong> tipo<br />
accessorio.<br />
I committenti <strong>di</strong> tale tipologie <strong>di</strong> lavoro debbono obbligatoriamente<br />
inoltrare tali comunicazioni all’Istituto e, a tal fine, oltre<br />
alla procedura telematica ed al contact center Inps/Inail, possono<br />
avvalersi anche <strong>del</strong>lo specifico numero <strong>di</strong> fax 800.657.657.<br />
Si pubblicano <strong>di</strong> seguito i nuovi mo<strong>del</strong>li,unitamente all’elenco<br />
dei co<strong>di</strong>ci relativi alle varie tipologie <strong>di</strong> lavoro accessorio.<br />
001 Attività agricole stagionali svolte in favore <strong>di</strong><br />
aziende <strong>di</strong> qualunque <strong>di</strong>mensione da: Pensionati<br />
002 Attività agricole stagionali svolte in favore <strong>di</strong><br />
aziende <strong>di</strong> qualunque <strong>di</strong>mensione da: Giovani studenti<br />
003 Attività agricole stagionali svolte in favore <strong>di</strong><br />
aziende <strong>di</strong> qualunque <strong>di</strong>mensione da: Casalinghe<br />
004 Attività agricole (stagionali e non ) svolte dalla<br />
generalità dei lavoratori in favore <strong>di</strong> aziende con<br />
volume d’affari annuo non superiore a 7.000 euro<br />
005 Impresa familiare, entro il tetto annuale <strong>di</strong> 10.000<br />
euro, per ogni attivitò: <strong>Commercio</strong><br />
006 Impresa familiare, entro il tetto annuale <strong>di</strong> 10.000<br />
euro, per ogni attivitò: Turismo<br />
007 Impresa familiare, entro il tetto annuale <strong>di</strong> 10.000<br />
euro, per ogni attivitò: Servizi<br />
008 Lavori domestici<br />
009 Lavori <strong>di</strong> giar<strong>di</strong>naggio<br />
010 Pulizia e manutenzione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici<br />
011 Pulizia e manutenzione <strong>di</strong> strade<br />
012 Pulizia e manutenzione <strong>di</strong> parchi<br />
013 Pulizia e manutenzione <strong>di</strong> monumenti<br />
014 Insegnamento privato supplementare<br />
015 Committente pubblico: Manifestazioni sportive<br />
016 Committente pubblico: Manifestazioni culturali<br />
017 Committente pubblico: Manifestazioni fieristiche<br />
018 Committente pubblico: Manifestazioni caritatevoli<br />
019 Committente pubblico: Lavori <strong>di</strong> emergenza<br />
020 Committente pubblico: Lavori <strong>di</strong> solidarietà<br />
021 Committente privato: Manifestazioni sportive<br />
022 Committente privato: Manifestazioni culturali<br />
023 Committente privato: Manifestazioni fieristiche<br />
024 Committente privato: Manifestazioni caritatevoli<br />
025 Committente privato: Lavori <strong>di</strong> emergenza<br />
026 Committente privato: Lavori <strong>di</strong> solidarietà<br />
027 Consegna porta a porta <strong>di</strong> stampa quoti<strong>di</strong>ana e<br />
perio<strong>di</strong>ca<br />
028 Ven<strong>di</strong>ta ambulante <strong>di</strong> stampa quoti<strong>di</strong>ana e perio<strong>di</strong>ca<br />
029 Altre tipologie <strong>di</strong> attività lavorative svolte da giovani<br />
studenti<br />
030 Altre tipologie <strong>di</strong> attività lavorative svolte da pensionati<br />
031 Altre tipologie <strong>di</strong> attività lavorative svolte da percettori<br />
<strong>di</strong> prestazioni integrative <strong>del</strong> salario o <strong>di</strong><br />
sostegno <strong>del</strong> red<strong>di</strong>to, in via sperimentale ed entro<br />
il limite <strong>di</strong> 3.000 euro per l’anno 2009<br />
WELFARE<br />
53
Welfare<br />
gennaio 2010<br />
Assistenza<br />
Nuovo mo<strong>del</strong>lo<br />
per la riduzione<br />
<strong>del</strong> premio Inail<br />
Le aziende che hanno effettuato interventi per il miglioramento<br />
<strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong> igiene nei luoghi <strong>di</strong> lavoro,<br />
in aggiunta a quelli minimi previsti dalla normativa in<br />
materia, possono presentare, entro il 31 gennaio, istanza <strong>di</strong><br />
riduzione <strong>del</strong> tasso me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> tariffa (oscillazione <strong>del</strong> tasso<br />
me<strong>di</strong>o per prevenzione dopo i primi due anni <strong>di</strong> attività, art.<br />
24 <strong>del</strong>le Modalità <strong>di</strong> applicazione <strong>del</strong>le tariffe).<br />
L’evoluzione <strong>del</strong>la normativa in materia <strong>di</strong> prevenzione, con<br />
particolare riferimento al Dlgs 81/2008 (Testo unico sicurezza),<br />
ma anche la necessità <strong>di</strong> semplificare ulteriormente gli<br />
adempimenti per la compilazione <strong>del</strong>l’istanza, hanno determinato<br />
l’esigenza <strong>di</strong> una complessiva rivisitazione <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo e<br />
dei relativi allegati, da parte <strong>del</strong>l’Inail.<br />
Le novità più rilevanti, con<strong>di</strong>vise con le parti sociali, riguardano,<br />
in particolare, la valorizzazione degli interventi svolti nell’ambito<br />
<strong>di</strong> accor<strong>di</strong> tra Inail e parti sociali o organismi <strong>del</strong> sistema<br />
<strong>del</strong>la bilateralità, la valorizzazione <strong>del</strong>le procedure per la selezione<br />
<strong>di</strong> fornitori che rispettano la normativa in materia <strong>di</strong> igiene<br />
e sicurezza sul lavoro (Sez. A - Interventi particolarmente<br />
rilevanti) e il rafforzamento <strong>del</strong> ruolo <strong>del</strong>la formazione in materia<br />
<strong>di</strong> salute e sicurezza sui luoghi <strong>di</strong> lavoro (Sez. E).<br />
Per quanto concerne le mo<strong>di</strong>fiche agli allegati, per facilitare le<br />
aziende nella compilazione <strong>del</strong>l’istanza, è stato migliorato il<br />
questionario per la valutazione <strong>del</strong>la responsabilità sociale<br />
<strong>del</strong>le imprese (All. I) attraverso l’introduzione <strong>di</strong> una sezione a<br />
risposta multipla e, infine, è stato pre<strong>di</strong>sposto uno specifico<br />
allegato (n. III) per valutare il sistema <strong>di</strong> scelta dei fornitori<br />
attenti alla salute e sicurezza sul lavoro.<br />
Con riferimento alla “Guida alla compilazione”, aggiornata<br />
anche con le <strong>di</strong>sposizioni contenute nel Dm 24 ottobre 2007<br />
che ha definito le modalità <strong>di</strong> rilascio e i contenuti analitici <strong>del</strong><br />
Durc, è stato precisato che la <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> cui all’art. 7<br />
comma 3 <strong>del</strong> medesimo decreto, che prevede la concessione<br />
al datore <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> un termine non superiore a 15 giorni per<br />
regolarizzare la propria posizione, è applicabile con riferimento<br />
alla “regolarità contributiva” e a tutti i casi in cui la<br />
“regolarità assicurativa” produce riflessi sulla regolarità contributiva,<br />
incidendo sul dovuto.<br />
Non rileva, ai fini <strong>del</strong>la richiesta, l’irregolarità assicurativa che<br />
si risolve in violazioni meramente formali, passibili <strong>di</strong> sanzioni<br />
amministrative.<br />
Entro la fine <strong>del</strong>l’anno l’Inail pre<strong>di</strong>sporrà il nuovo applicativo<br />
per le istanze presentate per via telematica, innovativo rispetto<br />
a quello attualmente in uso, che faciliterà le aziende per<br />
l’accesso allo sconto.<br />
54
Welfare<br />
Articolo 9<br />
legge n. 236/1993<br />
Decreto <strong>di</strong>rettoriale<br />
Si anticipa lo schema <strong>di</strong> decreto <strong>di</strong>rettoriale con il quale verranno<br />
ripartite a livello regionale le risorse <strong>di</strong> cui alla legge<br />
236/93 (annualità 2008 e 2009) finalizzate a sostenere le<br />
iniziative <strong>di</strong> formazione continua, che ammontano complessivamente<br />
a 150 milioni <strong>di</strong> euro.<br />
Nel rinviare ad un’attenta lettura <strong>del</strong> documento, si evidenzia<br />
che lo stesso valorizza il confronto con le parti sociali anche<br />
per la scelta degli interventi destinati al finanziamento e prevede<br />
una priorità per i lavoratori <strong>del</strong>le piccole e me<strong>di</strong>e imprese.<br />
Stabilisce, inoltre, che venga favorita l’integrazione tra interventi<br />
comunitari, nazionali e dei fon<strong>di</strong> interprofessionali.<br />
DECRETO <strong>di</strong>rettoriale <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong> Lavoro, Salute,<br />
Politiche sociali. Legge 236/1993, articolo 9.<br />
Articolo 1<br />
1. Allo scopo <strong>di</strong> sostenere le iniziative a favore dei lavoratori,<br />
per aggiornare ed accrescere le loro competenze ed, a favore<br />
<strong>del</strong>le imprese, per svilupparne la competitività, nel rispetto<br />
<strong>del</strong>le normative in<strong>di</strong>cate in premessa, vengono ripartite tra le<br />
Regioni e le province autonome <strong>di</strong> Trento e Bolzano risorse<br />
pari a euro 150.000.000,00 (centocinquantamilioni) - annualità<br />
2008 e 2009 - così come riportato nella seguente tabella.<br />
Regioni/Province autonome<br />
Euro<br />
Piemonte 11.482.992<br />
Valle d’Aosta 294.965<br />
Lonbar<strong>di</strong>a 24.960.844<br />
Bolzano 1.175.903<br />
Trento 1.267.066<br />
Veneto 12.127.758<br />
Friuli Venezia Giulia 2.974.793<br />
Liguria 3.844.539<br />
Emilia Romagna 10.436.935<br />
Toscana 8.975.988<br />
Umbria 2.230.729<br />
Marche 3.835.666<br />
Lazio 14.941.498<br />
Abruzzo 3.186.653<br />
Molise 769.294<br />
Campania 13.507.767<br />
Puglia 10.240.356<br />
Basilicata 1.488.144<br />
Calabria 4.582.811<br />
Sicilia 12.786.037<br />
Sardegna 4.889.261<br />
Italia 150.000.000<br />
gennaio 2010<br />
Previdenza<br />
I sette decimi sono ripartiti sulla base <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione percentuale<br />
dei <strong>di</strong>pendenti attribuibili al settore privato. I restanti<br />
tre decimi vengono ripartiti tra le Regioni e le Province autonome<br />
che hanno un tasso <strong>di</strong> occupazione inferiore alla me<strong>di</strong>a<br />
nazionale, sulla base <strong>del</strong> criterio precedente (Dati Istat - Forze<br />
<strong>di</strong> lavoro, ultimo trimestre 2008).<br />
2. L’onere <strong>di</strong> cui al presente articolo fa carico al capitolo 7031<br />
<strong>del</strong> bilancio <strong>del</strong> Fondo <strong>di</strong> rotazione per la formazione professionale<br />
e l’accesso al Fondo sociale europeo <strong>di</strong> cui all’art. 9<br />
<strong>del</strong>la legge 236 <strong>del</strong> 19 luglio 1993, esercizio finanziario<br />
2009.<br />
Articolo 2<br />
Le Regioni e le province autonome, nel confronto con le parti<br />
sociali, da realizzarsi secondo le procedure previste da ciascuna<br />
amministrazione, ripartiscono le risorse <strong>di</strong> cui all’art. 1,<br />
con priorità per i lavoratori <strong>del</strong>le piccole e me<strong>di</strong>e imprese,<br />
come <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cato:<br />
- Piani formativi <strong>di</strong> carattere aziendale, territoriale e settoriale;<br />
- Piani straor<strong>di</strong>nari <strong>di</strong> intervento, ai sensi <strong>del</strong>la legge n.<br />
2/2009;<br />
- Voucher in<strong>di</strong>viduali con priorità per le seguenti categorie:<br />
• lavoratori <strong>di</strong> qualsiasi impresa privata con età superiore ai<br />
45 anni;<br />
• lavoratori <strong>di</strong> qualsiasi impresa privata in possesso <strong>del</strong> solo<br />
titolo <strong>di</strong> licenza elementare o <strong>di</strong> istruzione obbligatoria;<br />
• giovani <strong>di</strong>soccupati con contratto <strong>di</strong> lavoro non rinnovato<br />
alla data <strong>del</strong> 31/12/2008 per il reinserimento in azienda e<br />
per il sostegno <strong>del</strong> red<strong>di</strong>to.<br />
Le attivitò formative previste dagli interventi <strong>di</strong> cui sopra<br />
potranno essere svolte, preferibilmente in azienda.<br />
Articolo 3<br />
1. Le amministrazioni regionali e le province autonome, nella<br />
programmazione degli interventi <strong>di</strong> cui al presente decreto,<br />
favoriscono l’integrazione con quanto realizzato con le omologhe<br />
azioni cofinanziate dal Fondo sociale europeo e dai<br />
fon<strong>di</strong> paritetici interprofessionali per la formazione continua,<br />
ex articolo 118 legge 388 <strong>del</strong> 23 <strong>di</strong>cembre 2000 e successive<br />
mo<strong>di</strong>ficazioni ed integrazioni.<br />
2. Le amministrazioni regionali e <strong>del</strong>le province autonome<br />
promuovono e garantiscono in tutte le <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong><br />
azione l’attuazione <strong>del</strong> principio <strong>del</strong>le pari opportunità.<br />
3. Le Regioni e le province autonome possono utilizzare le<br />
risorse anche per interventi a favore <strong>di</strong> lavoratori colpiti dalla<br />
crisi.<br />
Articolo 4<br />
1. Le Regioni e le Province autonome provvedono a pre<strong>di</strong>sporre<br />
specifiche procedure <strong>di</strong> evidenza pubblica nel cui ambito,<br />
oltre a quanto in<strong>di</strong>cato nell’articolo 2, viene prevista:<br />
• l’in<strong>di</strong>cazione dei soggetti presentatori, attuatori e destinatari<br />
(imprese e lavoratori);<br />
• l’in<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong>le modalità <strong>di</strong> selezione <strong>del</strong>le iniziative;<br />
• il rispetto <strong>del</strong>le regole comunitarie in materia <strong>di</strong> aiuti <strong>di</strong> Stato<br />
WELFARE<br />
55
Welfare<br />
gennaio 2010<br />
Previdenza<br />
(Regolamenti <strong>del</strong>la Ce n. 800/08 e n. 1998/2006 “de minimis”).<br />
2. Al fine <strong>di</strong> favorire processi <strong>di</strong> programmazione pluriennale<br />
territoriaie nell’ambito <strong>del</strong>la formazione continua, le Regioni e<br />
le province autonome, entro 24 mesi dalla data <strong>di</strong> pubblicazione<br />
<strong>del</strong> presente decreto impegnano, con atti giuri<strong>di</strong>camente<br />
vincolanti, le risorse <strong>di</strong> cui all’articolo 1 unitamente alle<br />
risorse ripartite con decreto <strong>di</strong>rettoriale n. 40/cont/V/2007,<br />
relativo alle annualità 2006 e 2007, per le finalità <strong>di</strong> cui ai<br />
precedenti articoli 2 e 3.<br />
3. Per l’erogazione <strong>del</strong>le risorse le regioni e le province autonome<br />
trasmettono al ministero <strong>del</strong> Lavoro <strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le<br />
Politiche sociali - Direzione generale per le politiche per l’orientamento<br />
e la formazione, <strong>di</strong>visione V - l’atto <strong>del</strong>iberativo<br />
<strong>del</strong>l’organo competente relativo agli impegni giuri<strong>di</strong>camente<br />
vincolanti.<br />
4. Pertanto, le erogazioni saranno effettuate come <strong>di</strong> seguito:<br />
- 50% <strong>del</strong>le risorse al momento <strong>del</strong>la trasmissione <strong>del</strong>l’atto<br />
<strong>del</strong>iberativo <strong>del</strong>l’organo competenete relativo agli impegni<br />
giuri<strong>di</strong>camente vincolanti;<br />
- 50% <strong>del</strong>le risorse all’invio dei dati <strong>di</strong> monitoraggio sulle attività<br />
realizzate.<br />
5. Le risorse non utilizzate nei termini <strong>di</strong> cui al precedente<br />
punto 2 verranno <strong>di</strong>simpegnate e riattribuite alle Regioni con<br />
criteri in<strong>di</strong>viduati dal ministero <strong>del</strong> Lavoro sentito il coor<strong>di</strong>namento<br />
<strong>del</strong>le Regioni.<br />
Articolo 5<br />
1. Le Regioni e le province autonome inviano al ministero <strong>del</strong><br />
Lavoro <strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le Politiche sociali, entro il 30 luglio<br />
<strong>di</strong> ogni anno, i dati <strong>di</strong> monitoraggio relativi agli interventi formativi<br />
finanziati ai sensi <strong>del</strong> presente decreto. I dati vengono<br />
raccolti sulla base <strong>di</strong> schede <strong>di</strong> monitoraggio elaborate dal<br />
ministero <strong>del</strong> Lavoro in accordo con le Regioni e le province<br />
autonome e con la collaborazione <strong>del</strong>l’Isfol. Le schede <strong>di</strong> raccolta<br />
dei dati sono elaborate con l’obiettivo <strong>di</strong> costruire progressivamente<br />
un sistema <strong>di</strong> monitoragio coerente con le<br />
<strong>di</strong>verse filiere <strong>del</strong>la formazione continua.<br />
Concordato preventivo<br />
La contribuzione obbligatoria<br />
È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 251 <strong>del</strong> 28 ottobre<br />
2009, il Dm 4.8.2009 relativo alle modalità <strong>di</strong> applicazione,<br />
ai criteri e alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> accettazione da parte degli<br />
enti previdenziali degli accor<strong>di</strong> sui cre<strong>di</strong>ti contributivi (<strong>di</strong>sciplina<br />
<strong>del</strong>la transazione fiscale in sede <strong>di</strong> concordato preventivo).<br />
Per la transazione dei contributi serve un accordo da stipulare<br />
con l’ente previdenziale, sulla base <strong>di</strong> apposita istanza, da corredare<br />
con una relazione <strong>di</strong> un professionista abilitato sulla veri<strong>di</strong>cità<br />
dei dati aziendali e sulla fattibilità <strong>del</strong> piano d’impresa.<br />
Possono essere ricompresi nella proposta <strong>di</strong> accordo i cre<strong>di</strong>ti<br />
assistiti da privilegio, i cre<strong>di</strong>ti aventi natura chirografaria ed i<br />
cre<strong>di</strong>ti iscritti a ruolo e quelli non ancora iscritti a ruolo.<br />
Non possono, al contrario, costituire oggetto <strong>del</strong>la proposta <strong>di</strong><br />
accordo:<br />
a) i cre<strong>di</strong>ti oggetto <strong>di</strong> cartolarizzazione ai sensi <strong>del</strong>l’art. 13<br />
<strong>del</strong>la legge n. 448 <strong>del</strong> 1998 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni;<br />
b) i cre<strong>di</strong>ti dovuti in esecuzione <strong>del</strong>le decisioni assunte dagli<br />
organi comunitari in materia <strong>di</strong> aiuti <strong>di</strong> Stato.<br />
Possono proporre l’accordo sui cre<strong>di</strong>ti per contributi, premi e<br />
relativi accessori <strong>di</strong> legge gli impren<strong>di</strong>tori in possesso dei<br />
requisiti <strong>di</strong> cui all’art. 1 <strong>del</strong> decreto legislativo 12 settembre<br />
2007, n. 169 (imprese soggette al fallimento e al concordato<br />
preventivo).<br />
Gli enti gestori <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> previdenza ed assistenza obbligatorie<br />
possono accedere alla proposta <strong>di</strong> accordo nel rispetto<br />
dei seguenti parametri valutativi:<br />
a) idoneità <strong>del</strong>l’attivo ad assicurare il sod<strong>di</strong>sfacimento dei cre<strong>di</strong>ti<br />
anche me<strong>di</strong>ante prestazione <strong>di</strong> eventuali garanzie;<br />
b) riconoscimento formale ed incon<strong>di</strong>zionato <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to per<br />
contributi e premi e rinuncia a tutte le eccezioni che possano<br />
influire sull’esistenza ed azionabilità <strong>del</strong>lo stesso;<br />
c) correttezza nel pagamento dei contributi e premi dovuti per<br />
i perio<strong>di</strong> successivi alla presentazione <strong>del</strong>la proposta <strong>di</strong> accordo;<br />
d) versamento <strong>del</strong>le ritenute previdenziali ed assistenziali operate<br />
sulle retribuzioni dei lavoratori <strong>di</strong>pendenti ai fini <strong>del</strong>l’accesso<br />
alla <strong>di</strong>lazione dei cre<strong>di</strong>ti;<br />
e) essenzialità <strong>del</strong>l’accordo ai fini <strong>del</strong>la continuità <strong>del</strong>l’attività<br />
<strong>del</strong>l’impresa e <strong>di</strong> ogni possibile salvaguar<strong>di</strong>a dei livelli occupazionali,<br />
tenuto conto <strong>del</strong>l’importanza che la stessa riveste<br />
nel contesto economico-sociale.<br />
Uniemens aggregato<br />
L’Inps, sul proprio sito internet, ha reso noto che è <strong>di</strong>sponibile<br />
la versione 1.2.0 - ottobre 2009 <strong>del</strong> software <strong>di</strong> controllo<br />
<strong>del</strong>l’Uniemens aggregato.<br />
La novità principale <strong>del</strong>la nuova versione <strong>del</strong> software, sottolinea<br />
l’istituto previdenziale, consiste nella gestione unificata<br />
<strong>del</strong>le denunce Emens e DM10 con controllo e completa gestione<br />
<strong>del</strong> DM10.<br />
L’Uniemens aggregato è il software <strong>di</strong> controllo messo a <strong>di</strong>sposizione<br />
dall’Inps che si incarica <strong>di</strong> trasformare e unificare i<br />
flussi originari Emens e DM10 in un unico flusso.<br />
Fino al 31/12/2009 le aziende potranno anche, qualora lo<br />
impongano particolari esigenze organizzative aziendali,<br />
gestire separatamente i dati retributivi e contributivi, generando<br />
<strong>di</strong>stintamente i due flussi Uniemens che conterranno l’uno i<br />
soli dati retributivi (ex Emens), l’altro i soli dati contributivi (ex<br />
DM10).<br />
56
Welfare<br />
Indennità<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione<br />
lavoratori sospesi<br />
e appren<strong>di</strong>sti<br />
licenziati o sospesi<br />
Chiarimenti<br />
I lavoratori sospesi e gli appren<strong>di</strong>sti licenziati e/o sospesi che,<br />
in assenza <strong>del</strong>l’ intervento integrativo degli enti bilaterali,<br />
abbiano inoltrato domanda per l’accesso all’indennità <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>soccupazione, potranno far valere tale richiesta come anticipazione<br />
<strong>di</strong> domanda per il trattamento <strong>di</strong> cassa integrazione<br />
guadagni in deroga.<br />
Al riguardo, viene inoltre precisato che, qualora siano state<br />
erroneamente già liquidate ai predetti lavoratori, domande<br />
relative all’indennità <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione, in assenza <strong>del</strong>la specifica<br />
convenzione fra Inps ed ente bilaterale ed, in ogni caso,<br />
in mancanza <strong>del</strong> contributo finanziario <strong>del</strong> 20% previsto a<br />
carico <strong>di</strong> quest’ultimo, le stesse saranno comunque considerate<br />
utili ai fini <strong>del</strong>l’anticipazione <strong>del</strong>la suddetta Cig in deroga.<br />
In entrambi i casi, le se<strong>di</strong> territoriali Inps informeranno tempestivamente<br />
le aziende interessate affinché attivino, previo<br />
accordo sindacale, la specifica procedura <strong>di</strong> richiesta presso la<br />
Regione d’interesse al fine <strong>di</strong> ottenere l’autorizzazione al citato<br />
trattamento. Tale autorizzazione verrà trasmessa <strong>di</strong>rettamente<br />
dalla Regione all’Istituto, attraverso il canale telematico.<br />
gennaio 2010<br />
Previdenza<br />
Cig in deroga<br />
Il rimborso <strong>del</strong> Tfr<br />
Messaggio Inps n. 23953<br />
<strong>del</strong> 23/10/2009<br />
L’Inps, con il messaggio n. 23953 <strong>del</strong> 23 ottobre 2009, ha<br />
precisato che il rimborso <strong>del</strong>le quote <strong>di</strong> Tfr maturate durante<br />
l’intervento <strong>del</strong>la cassa integrazione guadagni straor<strong>di</strong>naria<br />
(e solo per tale periodo) è riconosciuto al datore <strong>di</strong> lavoro<br />
anche nel caso in cui sopravvenga il licenziamento <strong>del</strong> lavoratore<br />
dopo un ulteriore periodo <strong>di</strong> Cig in deroga, fruito senza<br />
soluzione <strong>di</strong> continuità rispetto alla conclusione <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong><br />
Cigs autorizzato.<br />
L’Istituto ricorda che, ai sensi <strong>del</strong>la L n. 464/1972, per i lavoratori<br />
licenziati al termine <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong> integrazione salariale,<br />
le aziende possono richiedere il rimborso alla cassa integrazione<br />
guadagni <strong>del</strong> Tfr, erogato agli interessati, limitatamente<br />
alla quota maturata durante il periodo predetto.<br />
La possibilità <strong>del</strong> rimborso è preclusa solo qualora sia intervenuto<br />
un evento che interrompe la continuità cronologica <strong>del</strong>la<br />
sospensione dal lavoro (prima <strong>del</strong> licenziamento) e le quote<br />
rimborsabili sono soltanto quelle dei perio<strong>di</strong> integrati imme<strong>di</strong>atamente<br />
prima <strong>del</strong> licenziamento. Secondo l’Inps, infatti,<br />
non può essere considerato evento interruttivo la collocazione<br />
in Cig in deroga, che mantiene lo stato <strong>di</strong> sospensione attribuendone<br />
il finanziamento ad un fondo <strong>di</strong> natura non contributiva.<br />
WELFARE<br />
Orientamenti<br />
e giurisprudenza<br />
Effetti contributivi<br />
e sanzionatori<br />
<strong>del</strong>la reintegrazione<br />
nel posto <strong>di</strong> lavoro<br />
a seguito <strong>di</strong> licenziamento<br />
illegittimo<br />
La Corte suprema affronta il tema controverso <strong>del</strong>l’obbligo<br />
contributivo nascente dalla reintegra nel posto <strong>di</strong> lavoro.<br />
La reintegrazione nel posto <strong>di</strong> lavoro ricostituisce ex tunc il<br />
rapporto retributivo con il datore <strong>di</strong> lavoro ma non quello contributivo<br />
e, pertanto, ancorché siano dovuti anche i contributi<br />
dal giorno <strong>del</strong> licenziamento a quello <strong>del</strong>l’effettiva reintegrazione,<br />
nessun importo a titolo <strong>di</strong> sanzione aggiuntiva è dovuta<br />
a favore <strong>del</strong>l’Inps: il licenziamento, infatti, è <strong>di</strong> per sé idoneo<br />
a far venir meno il termine legalmente stabilito per il<br />
pagamento dei contributi.<br />
SENTENZA Corte Cassazione, 1 gennaio 2009 - 30 aprile<br />
2009, n. 7934. Previdenza obbligatoria - Reintegrazione<br />
nel posto <strong>di</strong> lavoro per licenziamento illegittimo - Obbligo<br />
contributivo <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro fino all’effettiva reintegrazione<br />
- Sussistenza - Obbligo <strong>di</strong> corresponsione <strong>del</strong>le sanzioni<br />
aggiuntive - Insussistenza<br />
La fattispecie <strong>del</strong>la reintegrazione <strong>del</strong> lavoratore a seguito <strong>di</strong><br />
ingiustificato licenziamento, con relativo obbligo <strong>di</strong> versamento<br />
dei contributi previdenziali e assistenziali, non corrisponde a<br />
nessuna <strong>del</strong>le ipotesi <strong>di</strong> ritardo od omissione dei contributi, in<br />
presenza <strong>del</strong>le quali la legge obbliga il datore <strong>di</strong> lavoro al versamento<br />
<strong>del</strong>le sanzioni aggiuntive. In vero, secondo la legge,<br />
dette sanzioni hanno come presupposto e si applicano ai soggetti<br />
che non provvedono entro il termine stabilito al pagamento dei<br />
contributi o premi dovuti. Ed, infatti, avendo il licenziamento<br />
valore costitutivo <strong>del</strong>la cessazione <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro, per<br />
quanto riguarda i rapporti tra datore obbligato ed ente previdenziale,<br />
il medesimo determina la impossibilità dei versamenti<br />
secondo le scadenze prefissate, e detto obbligo non può considerarsi<br />
rinascere, retroattivamente, al momento <strong>del</strong>la reintegra,<br />
sì da determinare la mora <strong>del</strong> datore nei confronti <strong>del</strong>l’ente previdenziale.<br />
57
Welfare<br />
Infortuni sul lavoro<br />
L’onere <strong>del</strong>la prova<br />
è sempre <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro<br />
Corte <strong>di</strong> Cassazione<br />
Sentenza n. 19494<br />
<strong>del</strong> 10 settembre 2009<br />
Con la sentenza n. 19494 <strong>del</strong> 10 settembre 2009, la Corte <strong>di</strong><br />
Cassazione ha precisato che il datore <strong>di</strong> lavoro ha sempre l’onere<br />
<strong>del</strong>la prova <strong>di</strong> aver utilizzato tutti gli strumenti necessari al<br />
fine <strong>di</strong> evitare qualsiasi danno alla salute <strong>del</strong> lavoratore e che<br />
l’eventuale colpa <strong>del</strong> lavoratore, dovuta ad imprudenza, negligenza<br />
o imperizia, non elimina quella <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro.<br />
La Corte <strong>di</strong> Cassazione precisa infatti che non è sufficiente un<br />
semplice concorso <strong>di</strong> colpa <strong>del</strong> lavoratore per interrompere il<br />
nesso <strong>di</strong> causalità.<br />
L’esonero <strong>di</strong> responsabilità si potrebbe configurare solo qualora<br />
nel comportamento <strong>del</strong> lavoratore venissero accertati i<br />
caratteri <strong>di</strong> “abnormità” e assoluta “inopinabilità”.<br />
Nel caso specifico valutato dalla Corte, la decisione è scaturita<br />
dall’accertamento <strong>del</strong> fatto che il lavoratore, al momento<br />
<strong>del</strong>l’infortunio, era impegnato nelle abituali attività che svolgeva<br />
secondo le modalità consuete, eseguendo la fase <strong>di</strong> carico<br />
<strong>di</strong> un carro agricolo. Tale carro, era venuto a trovarsi con la<br />
parte anteriore rialzata e con l’albero cardanico in posizione<br />
obliqua. Proprio in conseguenza <strong>di</strong> tale posizione, si era creata<br />
una fessura ove si era infilata la sciarpa <strong>del</strong>la vittima, evento<br />
che aveva determinato la morte per strangolamento <strong>del</strong><br />
lavoratore.<br />
La Corte territoriale ha accertato che nello svolgimento <strong>del</strong>l’<br />
attività l’uso <strong>del</strong>la sciarpa, che aveva provocato l’incidente, era<br />
normalmente tollerato dal datore <strong>di</strong> lavoro. Inoltre il lavoratore<br />
stava eseguendo le or<strong>di</strong>narie mansioni assegnategli, senza che<br />
gli fosse stata vietata espressamente l’operazione con quelle<br />
modalità, laddove il posizionamento in obliquo <strong>del</strong> carro era<br />
evenienza non solo possibile, ma anche probabile, per effetto<br />
<strong>del</strong>le caratteristiche costruttive <strong>del</strong> mezzo. Quest’ultimo avrebbe<br />
dovuto essere munito <strong>del</strong>le protezioni anche per la posizione<br />
obliqua ed invece si creava una fessura che rendeva la zona<br />
pericolosa e non completamente protetta.<br />
Parità uomo-donna<br />
e decorrenza pensione<br />
Corte Costituzionale<br />
Già con riferimento alla <strong>di</strong>sciplina in vigore prima <strong>del</strong>le riforme<br />
pensionistiche degli anni novanta, la Corte aveva avuto<br />
modo <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care illegittima una regolamentazione che<br />
<strong>di</strong>scriminasse uomini e donne sulla base <strong>del</strong>l’età anagrafica,<br />
in relazione alla possibilità <strong>di</strong> proseguire l’attività lavorativa<br />
ed, altresì che obbligasse le donne ad una comunicazione<br />
gennaio 2010<br />
Orientamenti<br />
e giurisprudenza<br />
preventiva al fine <strong>di</strong> ottenere il <strong>di</strong>ritto alla prosecuzione stessa<br />
mentre per gli uomini non era previsto alcun onere.<br />
Con la sentenza in commento, la Corte osserva che il progressivo<br />
innalzamento <strong>del</strong>l’età pensionabile non ha minimamente<br />
scalfito le ragioni che avevano condotto alle decisioni sopra<br />
illustrate e, pertanto, la reintroduzione, in capo alle lavoratrici,<br />
<strong>di</strong> un obbligo preventivo <strong>di</strong> comunicazione <strong>del</strong>la decisione<br />
<strong>di</strong> proseguire l’attività lavorativa non ha alcuna ragionenole<br />
giustificazione e, dunque, va considerato tutt’ora illegittimo.<br />
SENTENZA Corte Costituzionale, 29 ottobre 2009, n.<br />
275. Rapporto <strong>di</strong> lavoro subor<strong>di</strong>nato - Dlgs n. 198/2006,<br />
art. 30 - Prosecuzione <strong>del</strong>l’attività lavorativa fino ai 65 anni<br />
<strong>di</strong> età - Obbligo per le donne <strong>di</strong> preventiva comunicazione -<br />
Illegittimità.<br />
E’ costituzionalmente illegittimo l’art. 30 <strong>del</strong> Dlgs n. 198/<br />
2006 (Co<strong>di</strong>ce <strong>del</strong>le pari opportunità tra uomo e donna) nella<br />
parte in cui prevede, a carico <strong>del</strong>la lavoratrice che intende<br />
proseguire il rapporto <strong>di</strong> lavoro oltre il sessantesimo anno <strong>di</strong><br />
età, l’onere <strong>di</strong> dare comunicazione <strong>del</strong>la propria intenzione al<br />
datore <strong>di</strong> lavoro almeno trei mesi prima <strong>del</strong>la data <strong>di</strong> perfezionamento<br />
<strong>del</strong>la pensione <strong>di</strong> vecchiaia.<br />
Sanatoria colf e badanti<br />
Chiarimenti<br />
Il ministero <strong>del</strong>l’Interno, con la nota 29/10/2009 n. 6466, ha<br />
precisato che trova applicazione il rigido regime sanzionatorio<br />
previsto dalla L 102/2009 nei confronti <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro<br />
che rinuncia alla regolarizzazione <strong>del</strong>la colf o badante<br />
extracomunitaria clandestina, nelle more <strong>del</strong>la convocazione<br />
presso lo Sportello unico per l’immigrazione.<br />
Secondo la nota ministeriale, il datore <strong>di</strong> lavoro è infatti tenuto<br />
a completare la procedura <strong>di</strong> emersione firmando presso lo<br />
Sportello unico per l’immigrazione il contratto <strong>di</strong> soggiorno<br />
insieme al lavoratore e inviando all’Inps la comunicazione<br />
relativa all’assunzione.<br />
Soltanto dopo aver definito l’intesa il datore <strong>di</strong> lavoro potrà<br />
eventualmente recedere dal rapporto <strong>di</strong> lavoro domestico.<br />
La rinuncia alla <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> emersione intervenuta nel<br />
corso <strong>del</strong>la procedura (che verrà comunque ufficializzata con<br />
la convocazione <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro) comporta l’archiviazione<br />
<strong>del</strong>l’istanza e la cessazione <strong>del</strong>la sospensione <strong>del</strong> regime<br />
sanzionatorio previsto dall’art. 1ter commi 8-9 <strong>del</strong>la predetta<br />
legge.<br />
Solo se la rinuncia alla regolarizzazione è dovuta a causa <strong>di</strong><br />
forza maggiore (quale il decesso <strong>del</strong>la persona da assistere)<br />
allora è consentito il subentro anche mo<strong>di</strong>ficando il rapporto<br />
<strong>di</strong> lavoro. Qualora, invece al datore <strong>di</strong> lavoro deceduto non<br />
subentri altro familiare, il lavoratore extracomunitario potrà<br />
comunque ottenere il permesso <strong>di</strong> soggiorno per attesa occupazione.<br />
58
Ambiente - Sicurezza<br />
Politiche energetiche<br />
In<strong>di</strong>ce<br />
POLITICHE ENERGETICHE<br />
Sacchetti in plastica per la spesa -<br />
Normativa europea e nazionale -<br />
Proroga al 1° gennaio 2011 <strong>del</strong> <strong>di</strong>vieto<br />
<strong>di</strong> commercializzazione . . . . . . . . . . . Pag. 59<br />
IN<br />
PRIMO<br />
PIANO<br />
Sacchetti in plastica<br />
per la spesa<br />
Normativa europea<br />
e nazionale<br />
Proroga al 1° gennaio 2011<br />
<strong>del</strong> <strong>di</strong>vieto<br />
<strong>di</strong> commercializzazione<br />
La plastica tra<strong>di</strong>zionale, o sintetica, è<br />
normalmente prodotta da derivati <strong>del</strong> petrolio<br />
come sottoprodotto <strong>del</strong>la filiera <strong>del</strong> greggio<br />
verso il grande settore <strong>del</strong>la petrolchimica. Le<br />
economie <strong>di</strong> scala, oltre alla quasi secolare<br />
storia <strong>del</strong>la petrolchimica nel mondo,<br />
permettono una grande produzione <strong>di</strong> plastica<br />
sintetica a bassi costi economici. Alcuni costi<br />
sociali però non sono computati dalle<br />
industrie <strong>del</strong>la petrolchimica.<br />
I prodotti in plastica tra<strong>di</strong>zionale sono<br />
riassorbiti dalla natura dopo lunghi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
tempo: una busta <strong>di</strong> plastica (come il normale<br />
shopper/sacchetto <strong>del</strong>la spesa, imballaggio <strong>di</strong><br />
utilizzo <strong>di</strong>ffusissimo), lasciata galleggiare nel<br />
mare, resiste all’attacco <strong>di</strong> qualsiasi batterio<br />
per secoli; una bottiglia <strong>di</strong> plastica si<br />
decompone nell’arco <strong>di</strong> almeno 400 anni.<br />
A questo impatto ambientale si aggiunge il<br />
costo sociale <strong>del</strong> trattamento dei rifiuti in<br />
plastica: una <strong>di</strong>scarica implica uno stoccaggio<br />
per lunghi perio<strong>di</strong>; mentre l’incenerimento<br />
<strong>del</strong>la plastica comporta l’emissione <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>ossine.<br />
E se da un lato il trattamento per il riciclaggio<br />
gennaio 2010<br />
Politiche energetiche<br />
<strong>del</strong>la plastica impone costi assai elevati<br />
(<strong>di</strong>sincentivanti dal punto <strong>di</strong> vista<br />
economico), d’altro canto, il costo economico<br />
<strong>del</strong>l’incenerimento o <strong>del</strong> trattamento dei<br />
rifiuti tende a crescere nel tempo,<br />
alimentando spesso anche <strong>di</strong>sagi sociali tra i<br />
citta<strong>di</strong>ni nelle località coinvolte.<br />
Gli imballaggi ed rifiuti <strong>di</strong> imballaggi<br />
rappresentano dunque un ambito a cui il<br />
legislatore, comunitario e nazionale, è<br />
particolarmente attento e sensibile. <br />
Sintesi quadro normativo in tema <strong>di</strong> imballaggi e rifiuti <strong>di</strong><br />
imballaggi<br />
È <strong>del</strong> 1994 la prima <strong>di</strong>rettiva europea sugli imballaggi e i rifiuti<br />
<strong>di</strong> imballaggi (<strong>di</strong>rettiva 94/62/Ce, successivamente mo<strong>di</strong>ficata<br />
dalla <strong>di</strong>rettiva 2004/12/Ce), che, all’All. II definisce i requisiti<br />
essenziali concernenti composizione, riutilizzabilità, recuperabilità<br />
(in particolare riciclabilità) degli imballaggi.<br />
L’or<strong>di</strong>namento italiano ha recepito tale <strong>di</strong>rettiva con il Dlgs<br />
22/1997 (il decreto Ronchi), poi sostituito dal vigente Dlgs<br />
152/2006 (il Co<strong>di</strong>ce <strong>del</strong>l’ambiente), che, all’All. F alla parte<br />
quarta (sulla gestione dei rifiuti) ripropone la definizione degli<br />
identici requisiti essenziali <strong>di</strong> cui all’All. II <strong>del</strong>la <strong>di</strong>rettiva <strong>del</strong><br />
1994.<br />
A questo punto, la rispondenza <strong>del</strong> materiale da imballaggio<br />
a detti requisiti doveva a sua volta essere regolamentata. Lo<br />
strumento con cui garantire conformità (evitando costose certificazioni)<br />
ai requisiti essenziali posti da una <strong>di</strong>rettiva europea<br />
è la “norma armonizzata”: una norma contenente <strong>di</strong>sposizioni<br />
tecniche, così detta appunto perché recepisce i requisiti<br />
essenziali <strong>di</strong> una <strong>di</strong>rettiva.<br />
La norma armonizzata <strong>di</strong> riferimento per il caso in questione<br />
è la norma europea En 13432 “Requisiti per imballaggi recuperabili<br />
me<strong>di</strong>ante compostaggio e biodegradazione”, emanata<br />
nel 2001 dal competente organismo, il Comitato europeo <strong>di</strong><br />
normazione (Cen).<br />
Adottata in Italia con la denominazione Uni En 13432, essa<br />
definisce le caratteristiche che un materiale deve possedere<br />
per poter essere definito “compostabile”.<br />
Di seguito si in<strong>di</strong>cano le suddette caratteristiche:<br />
- la biodegradabilità: la conversione metabolica <strong>del</strong> materiale<br />
compostabile in anidride carbonica;<br />
- la <strong>di</strong>sintegrabilità: la frammentazione e per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> visibilità<br />
nel compost finale (assenza <strong>di</strong> contaminazione visiva);<br />
- bassi livelli <strong>di</strong> metalli pesanti e assenza <strong>di</strong> effetti negativi sulla<br />
qualità <strong>del</strong> compost (quali possono essere, ad es., la riduzione<br />
<strong>del</strong> valore agronomico e la presenza <strong>di</strong> effetti ecotossicologici<br />
sulla crescita <strong>del</strong>le piante).<br />
La legge Finanziaria 2007 e la norma Uni En 13432<br />
La norma En 13432 è stata inserita nella legge Finanziaria<br />
2007, secondo le cui previsioni entro il 2010 tutti i sacchetti in<br />
AMBIENTE - SICUREZZA - POLITICHE ENERGETICHE<br />
59
Ambiente - Sicurezza<br />
Politiche energetiche<br />
polietilene dovevano essere sostituiti con quelli in materiali<br />
biodegradabili.<br />
Più esattamente, i due commi <strong>del</strong>l’art. 1 <strong>del</strong>la legge Finanziaria<br />
2007 stabilivano quanto segue:<br />
Articolo 1, comma 1129<br />
Ai fini <strong>del</strong>la riduzione <strong>del</strong>le emissioni <strong>di</strong> anidride carbonica in<br />
atmosfera, <strong>del</strong> rafforzamento <strong>del</strong>la protezione ambientale e<br />
<strong>del</strong> sostegno alle filiere agroindustriali nel campo dei biomateriali,<br />
è avviato, a partire dall’anno 2007, un programma<br />
sperimentale a livello nazionale per la progressiva riduzione<br />
<strong>del</strong>la commercializzazione <strong>di</strong> sacchi per l’asporto <strong>del</strong>le merci<br />
che, secondo i criteri fissati dalla normativa comunitaria e<br />
dalle norme tecniche approvate a livello comunitario, non<br />
risultino biodegradabili.<br />
Articolo 1, comma 1130<br />
Il programma <strong>di</strong> cui al comma 1129 [definito con decreti<br />
interministeriali (...) da adottare entro (...)] è finalizzato ad<br />
in<strong>di</strong>viduare le misure da introdurre progressivamente nell’or<strong>di</strong>namento<br />
interno al fine <strong>di</strong> giungere al definitivo <strong>di</strong>vieto, a<br />
decorrere dal 1 gennaio 2010, <strong>del</strong>la commercializzazione <strong>di</strong><br />
sacchi non biodegradabili per l’asporto <strong>del</strong>le merci che non<br />
rispondano entro tale data, ai criteri fissati dalla normativa<br />
gennaio 2010<br />
Politiche energetiche<br />
comunitaria e dalle norme tecniche approvate a livello comunitario.<br />
Ora, non essendo stati emanati i decreti attuativi, la norma<br />
non è vincolante: la non ottemperanza <strong>del</strong> <strong>di</strong>vieto non comporta<br />
l’applicazione <strong>del</strong>la sanzione.<br />
E tuttavia, il legislatore italiano non è insensibile al problema<br />
né intende sottrarsi agli obblighi comunitari. Ha infatti previsto<br />
(art. 23 <strong>del</strong> decreto legge 78/2009, convertito con legge<br />
102/2009) la proroga al 1° gennaio 2011 <strong>del</strong> termine originariamente<br />
previsto per la decorrenza <strong>del</strong> <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> commercializzazione<br />
dei tra<strong>di</strong>zionali sacchetti in plastica.<br />
Le ragioni <strong>del</strong>lo slittamento sono riconducibili, secondo una<br />
nota ministeriale, alle <strong>di</strong>fficoltà nel mettere a punto entro il 30<br />
aprile 2007 (data in<strong>di</strong>cata nella Finanziaria 2007 riguardo<br />
l’emanazione dei decreti attuativi) il progetto sperimentale<br />
volto alla progressiva riduzione -orientata a far scattare il<br />
definitivo <strong>di</strong>vieto dal 1° gennaio 2010- <strong>del</strong>l’immissione in<br />
commercio <strong>di</strong> sacchetti in materiale non biodegradabile,<br />
L’aggiunta <strong>di</strong> un ulteriore un anno per il periodo <strong>di</strong> transizione<br />
(rispetto ai tre anni in<strong>di</strong>cati dalla norma) dovrebbe così<br />
consentire “un impatto morbido sul sistema produttivo e <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>stribuzione commerciale”.<br />
60
Tributario<br />
gennaio 2010<br />
Tributi locali<br />
In<strong>di</strong>ce<br />
TRIBUTI LOCALI<br />
Imposta sulla pubblicità - Regolamento<br />
<strong>del</strong> Comune <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> - Mo<strong>di</strong>ficazioni.<br />
Rimborso <strong>del</strong>l’Irap - Mo<strong>del</strong>lo per<br />
l’istanza <strong>di</strong> rimborso. . . . . . . . . . . . . .<br />
IMPOSTE DIRETTE<br />
Federalismo fiscale - Bilanci degli enti<br />
territoriali - Istituzione <strong>del</strong>la banca dati<br />
- Aggiornamenti. . . . . . . . . . . . . . . . .<br />
Riqualificazione energetica - Decreto<br />
<strong>del</strong> ministero <strong>del</strong>l’Economia e <strong>del</strong>le<br />
Finanze <strong>del</strong> 6 agosto 2009. . . . . . . . .<br />
Pagamenti da parte <strong>del</strong>le pubbliche<br />
amministrazioni - Circolare <strong>del</strong><br />
ministero <strong>del</strong>l’Economia e <strong>del</strong>le Finanze<br />
n. 29 <strong>del</strong>l’8 ottobre 2009. . . . . . . . . .<br />
Scudo fiscale - Mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>le istruzioni<br />
e <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione<br />
riservata alle attività emerse.. . . . . . . .<br />
Procedura <strong>di</strong> reso nella ven<strong>di</strong>ta per<br />
corrispondenza - Risoluzione<br />
<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate n. 274/E <strong>del</strong><br />
5 novembre 2009. . . . . . . . . . . . . . . .<br />
Scudo fiscale - Ambito soggettivo -<br />
Ulteriori chiarimenti - Circolare<br />
<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate n. 48/E <strong>del</strong><br />
17 novembre 2009. . . . . . . . . . . . . . .<br />
Versamento ridotto acconto Irpef - Decreto<br />
legge 23 novembre 2009, n. 168.. . . . . .<br />
Incentivi economici a favore degli<br />
studenti meritevoli - Risoluzione<br />
<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate n. 280/E <strong>del</strong><br />
25 novembre 2009. . . . . . . . . . . . . . .<br />
IMPOSTE DIRETTE E INDIRETTE<br />
Programma <strong>del</strong>le revisioni degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
settore applicabili a partire dal periodo<br />
<strong>di</strong> imposta 2010. Provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong><br />
<strong>di</strong>rettore <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate <strong>del</strong><br />
7 ottobre 2009 . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />
VARIE<br />
Trasmissione telematica degli esiti <strong>del</strong><br />
controllo automatizzato - Provve<strong>di</strong>mento<br />
<strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate <strong>del</strong><br />
3 novembre 2009. . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />
Mo<strong>di</strong>fiche al mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> quietanza dei<br />
versamenti eseguiti con modalità<br />
telematiche me<strong>di</strong>ante mo<strong>del</strong>lo F24.<br />
Provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore<br />
<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate <strong>del</strong> 25<br />
novembre 2009. . . . . . . . . . . . . . . . .<br />
Pag. 61<br />
Pag. 62<br />
Pag. 63<br />
Pag. 63<br />
Pag. 64<br />
Pag. 65<br />
Pag. 65<br />
Pag. 66<br />
Pag. 67<br />
Pag. 67<br />
Pag. 68<br />
Pag. 69<br />
Pag. 69<br />
IN<br />
PRIMO<br />
PIANO<br />
Mo<strong>di</strong>ficazioni<br />
Imposta<br />
sulla pubblicità<br />
Regolamento<br />
<strong>del</strong> Comune <strong>di</strong> <strong>Milano</strong><br />
Il Comune <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, con <strong>del</strong>ibera <strong>del</strong><br />
consiglio, ha approvato una serie <strong>di</strong><br />
mo<strong>di</strong>fiche al regolamento comunale sulla<br />
pubblicità e le pubbliche affissioni.<br />
Si tratta <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficazioni fortemente volute<br />
dalla nostra organizzazione e che apportano<br />
una ra<strong>di</strong>cale semplificazione <strong>del</strong>la procedura<br />
prevista per la richiesta <strong>di</strong> autorizzazione<br />
all’esposizione dei mezzi pubblicitari.<br />
Alla fine <strong>del</strong>lo scorso anno il comune <strong>di</strong><br />
<strong>Milano</strong> aveva notificato un elevato numero <strong>di</strong><br />
verbali <strong>di</strong> contestazione con i quali<br />
contestava agli operatori l’esposizione <strong>di</strong><br />
mezzi pubblicitari non autorizzati.<br />
L’<strong>Unione</strong> si era imme<strong>di</strong>atamente attivata, in<br />
via preliminare, per il ritiro dei suddetti<br />
verbali (cosa avvenuta con apposita<br />
determina <strong>di</strong>rigenziale <strong>di</strong> annullamento in<br />
autotutela) e successivamente, chiedendo<br />
sostanziali semplificazioni alla procedura<br />
autorizzativa prevista dal regolamento<br />
comunale, richieste che, dopo un serrato<br />
confronto con l’assessorato competente, sono<br />
state integralmente accolte con la <strong>del</strong>ibera <strong>di</strong><br />
cui all’oggetto.<br />
<br />
In conseguenza <strong>di</strong> quanto sopra, pertanto, a far tempo dal 1°<br />
gennaio 2010, data <strong>di</strong> entrata in vigore <strong>del</strong>le mo<strong>di</strong>fiche regolamentari,<br />
è stato previsto, per alcuni mezzi pubblicitari (insegne<br />
<strong>di</strong> esercizio, targhe professionali ed altri mezzi assimilabili,<br />
avvisi al pubblico, vetrofanie, manifesti affissi all’interno<br />
<strong>di</strong> esercizi pubblici ed esercizi commerciali), che l’istanza <strong>di</strong><br />
autorizzazione, fermo restando il rispetto <strong>del</strong>le prescrizioni<br />
determinate dal regolamento in riferimento a <strong>di</strong>stanze, misure<br />
e tempi <strong>di</strong> installazione, possa essere sostituita dalla <strong>di</strong>chiarazione<br />
<strong>di</strong> inizio attività (Dia) ovvero da una semplice comunicazione.<br />
Più in particolare l’istanza <strong>di</strong> autorizzazione può essere sostituita:<br />
- dalla Dia, qualora il mezzo e/o l’esecuzione <strong>del</strong>la pubblicità<br />
TRIBUTARIO<br />
61
Tributario<br />
gennaio 2010<br />
Tributi locali<br />
siano soggetti ad imposta ma non sia necessaria una espressa<br />
preventiva autorizzazione (ad esempio per le insegne <strong>di</strong><br />
esercizio superiori a cinque mq. <strong>di</strong> superficie).<br />
Nella medesima Dia dovrà risultare l’attestazione, da parte<br />
<strong>del</strong>l’interessato, <strong>di</strong> avere correttamente rispettato le prescrizioni<br />
e i <strong>di</strong>vieti previsti, anche in relazione alle modalità <strong>di</strong> installazione<br />
<strong>del</strong> mezzo ed essere corredata, anche per mezzo <strong>di</strong><br />
autocertificazioni, <strong>del</strong>le certificazioni e <strong>del</strong>le attestazioni normativamente<br />
richieste;<br />
- dalla semplice comunicazione <strong>del</strong>l’interessato, nella quale<br />
risulti la conformità al Regolamento, qualora i mezzi siano<br />
esenti da imposta e non sia necessaria l’autorizzazione preventiva<br />
(ad esempio per le insegne <strong>di</strong> esercizio <strong>di</strong> superficie<br />
inferiore a cinque mq. e per le targhe professionali;<br />
- infine, in altri casi espressamente previsti ed esenti dall’imposta,<br />
l’esecuzione <strong>del</strong>la pubblicità sarà anche <strong>di</strong>spensata<br />
dalla mera comunicazione (ad esempio l’esposizione dei cartelli<br />
affittasi/vendesi <strong>di</strong> misura inferiore ad un quarto <strong>di</strong> mq.<br />
e/o le vetrofanie <strong>di</strong> analoga superficie).<br />
Si ritiene opportuno ricordare che gli adempimenti <strong>di</strong> cui<br />
sopra riguardano l’autorizzazione all’esposizione e sono propedeutici<br />
all’esposizione dei mezzi pubblicitari.<br />
Restano invariati gli adempimenti previsti dal regolamento per<br />
il pagamento <strong>del</strong>l’imposta sulla pubblicità ove dovuta.<br />
Mo<strong>del</strong>lo per l’istanza<br />
<strong>di</strong> rimborso <strong>del</strong>l’Irap<br />
Provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore<br />
<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate<br />
<strong>del</strong> 28 ottobre 2009<br />
È stata introdotta, a decorrere dal periodo d’imposta in corso<br />
al 31 <strong>di</strong>cembre 2008, la parziale deducibilità, ai fini <strong>del</strong>le<br />
imposte sui red<strong>di</strong>ti (Irpef ed Ires), <strong>del</strong>l’Irap che colpisce il costo<br />
<strong>del</strong> lavoro e gli oneri per interessi sostenuti dalle imprese e dai<br />
professionisti, in quanto componenti negativi, generalmente,<br />
non ammessi in deduzione nella determinazione <strong>del</strong> valore<br />
<strong>del</strong>la produzione da assoggettare ad imposizione.<br />
La deduzione forfetaria, pari al 10% <strong>del</strong>l’Irap versata, può<br />
essere fatta valere anche per i perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> imposta precedenti a<br />
quello in corso al 31 <strong>di</strong>cembre 2008.<br />
In tal caso, al contribuente spetta il rimborso <strong>del</strong>le maggiori<br />
imposte sui red<strong>di</strong>ti versate con riferimento ai suddetti perio<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> imposta, per effetto <strong>del</strong>la mancata deduzione <strong>del</strong>l’Irap.<br />
La data <strong>di</strong> presentazione telematica <strong>del</strong>le istanze <strong>di</strong> rimborso<br />
era stata prorogata, dal 12 giugno 2009 al 14 settembre<br />
2009, dal provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le<br />
Entrate <strong>del</strong> 12 giugno 2009.<br />
Con successivo comunicato stampa <strong>del</strong>la medesima Agenzia<br />
<strong>del</strong>le Entrate <strong>del</strong> 2 settembre 2009, era stato annunciato un<br />
ulteriore rinvio <strong>del</strong>la data <strong>di</strong> attivazione <strong>del</strong>la procedura per la<br />
presentazione <strong>del</strong>le istanze <strong>di</strong> rimborso.<br />
Ora, con il provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong> 28<br />
ottobre 2009, sono stati fissati nuovi termini e nuove modalità<br />
<strong>di</strong> erogazione dei rimborsi Irap, anche, alla luce degli interventi<br />
effettuati dalle associazioni <strong>di</strong> categoria.<br />
In particolare, con il nuovo provve<strong>di</strong>mento è stato stabilito che<br />
la trasmissione telematica <strong>del</strong>le istanze <strong>di</strong> rimborso è effettuata<br />
per ciascuna regione, determinata in base al domicilio<br />
fiscale <strong>del</strong> contribuente in<strong>di</strong>cato nell’ultima <strong>di</strong>chiarazione dei<br />
red<strong>di</strong>ti presentata, secondo il programma <strong>di</strong> trasmissione<br />
riportato nell’allegato 1 al citato provve<strong>di</strong>mento.<br />
I termini per la trasmissione <strong>del</strong>le istanze e le modalità <strong>di</strong> erogazione<br />
dei rimborsi<br />
Il provve<strong>di</strong>mento in esame riscrive sia i termini per la trasmissione<br />
<strong>del</strong>le domande, scaglionati su base regionale, sia le<br />
modalità <strong>di</strong> erogazione dei rimborsi.<br />
In particolare, il calendario <strong>di</strong>fferenziato punta ad evitare una<br />
concentrazione degli invii on-line nelle prime ore <strong>di</strong> avvio<br />
<strong>del</strong>la procedura e ad ottimizzare i tempi <strong>di</strong> lavorazione, considerate<br />
le inevitabili <strong>di</strong>fficoltà tecniche <strong>di</strong> gestione.<br />
Naturalmente, i <strong>di</strong>fferenti momenti <strong>di</strong> trasmissione <strong>del</strong>le istanze,<br />
scan<strong>di</strong>ti dal nuovo programma, in nessun caso penalizzeranno<br />
la tempistica <strong>di</strong> erogazione dei rimborsi.<br />
Considerando il nuovo calendario:<br />
• le istanze <strong>di</strong> rimborso i cui termini <strong>di</strong> presentazione scadono<br />
nel periodo che intercorre dal 29 novembre 2008 alla data<br />
<strong>di</strong> attivazione <strong>del</strong>la procedura per la loro trasmissione,<br />
potranno essere inviate entro sessanta giorni dall’apertura <strong>del</strong><br />
canale telematico;<br />
• le istanze che hanno termini <strong>di</strong> scadenza successivi al sessantesimo<br />
giorno <strong>di</strong> avvio <strong>del</strong>la procedura, avranno come<br />
margine <strong>di</strong> tempo quello or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> 48 mesi, previsto per i<br />
rimborsi dei versamenti <strong>di</strong>retti.<br />
Il criterio <strong>del</strong>la precedenza alle istanze <strong>di</strong> rimborso relative ai<br />
perio<strong>di</strong> d’imposta più remoti<br />
Il provve<strong>di</strong>mento in esame <strong>di</strong>spone che saranno rimborsati per<br />
primi i contribuenti che attendono da più tempo, ossia le istanze<br />
<strong>di</strong> rimborso liquidate relative ai perio<strong>di</strong> d’imposta più<br />
remoti e, in caso <strong>di</strong> istanze <strong>di</strong> rimborso riguardanti la stessa<br />
annualità, sarà data precedenza alle istanze presentate<br />
prima.<br />
Nel 2011 saranno, preliminarmente, erogati i rimborsi residui<br />
relativi alle annualità eventualmente non completate nel 2010<br />
e, qualora i limiti <strong>di</strong> spesa non consentano <strong>di</strong> pagare, integralmente,<br />
i rimborsi relativi ad un determinato periodo d’imposta,<br />
questi saranno <strong>di</strong>sposti <strong>di</strong>stribuendo le <strong>di</strong>sponibilità proporzionalmente<br />
tra tutti i contribuenti titolari <strong>di</strong> un’istanza <strong>di</strong><br />
rimborso validamente liquidata dall’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate.<br />
La nuova procedura consentirà <strong>di</strong> utilizzare con la massima<br />
tempestività le risorse finanziarie <strong>di</strong>sponibili, garantendone,<br />
contestualmente, anche un’equa ripartizione.<br />
L’erogazione dei rimborsi avverrà, infatti, dando la priorità<br />
alle annualità meno recenti e, soltanto nel 2011, per evitare<br />
l’eccessiva frammentazione dei rimborsi anche <strong>di</strong> modesta<br />
entità, nel caso <strong>di</strong> insufficienza <strong>del</strong> limite <strong>di</strong> spesa, si farà<br />
ricorso alla ripartizione proporzionale <strong>del</strong>le somme tra tutti i<br />
contribuenti.<br />
62
Tributario<br />
Federalismo fiscale<br />
Bilanci degli enti territoriali<br />
Istituzione <strong>del</strong>la banca dati<br />
Aggiornamenti<br />
Sulla Gazzetta ufficiale n. 224 <strong>del</strong> 26 settembre 2009 è stato<br />
pubblicato il decreto 6 agosto 2009 <strong>del</strong> ministero<br />
<strong>del</strong>l’Economia e <strong>del</strong>le Finanze, recante “Disposizioni in materia<br />
<strong>di</strong> detrazioni per le spese <strong>di</strong> riqualificazione energetica <strong>del</strong><br />
patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente, ai sensi <strong>del</strong>l’art. 1, comma 349,<br />
<strong>del</strong>la L 27 <strong>di</strong>cembre 2006, n. 296”.<br />
Con il decreto in esame vengono semplificate e chiarite le progennaio<br />
2010<br />
Imposte <strong>di</strong>rette<br />
Con riferimento all’argomento in oggetto, si comunica che<br />
sono due le oggettive <strong>di</strong>fficoltà iniziali per l’avvio <strong>del</strong> federalismo<br />
fiscale: l’eterogeneità nella struttura <strong>di</strong> bilancio <strong>di</strong> tutti gli<br />
enti territoriali, tale da rendere - <strong>di</strong> fatto - impossibile ogni raffronto<br />
e controllo, e la carenza <strong>di</strong> una base <strong>di</strong> dati sulle singole<br />
“voci” che registrano i comportamenti economico/contabili<br />
<strong>di</strong> queste amministrazioni pubbliche.<br />
Il primo aspetto verrà affrontato, secondo il calendario previsto<br />
dalla legge <strong>del</strong>ega n. 42 <strong>del</strong> 5 maggio 2009, con uno dei<br />
programmati decreti <strong>di</strong> attuazione da approvare entro 12<br />
mesi dalla sua entrata in vigore, mentre il superamento <strong>del</strong><br />
deficit informativo sui dati contabili è affidato, ora, ad un<br />
duplice obbligo imposto per legge a tutte le regioni (a statuto<br />
or<strong>di</strong>nario e a statuto speciale) e alle province autonome <strong>di</strong><br />
Trento e Bolzano, nonché alle province, ai comuni, alle unioni<br />
<strong>di</strong> comuni e alle comunità montane.<br />
La <strong>di</strong>sposizione in questione è contenuta nell’articolo 19-bis<br />
<strong>del</strong>la legge, in corso <strong>di</strong> pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale,<br />
che ha convertito il cosiddetto decreto salvainfrazioni (Dl n.<br />
135 <strong>del</strong> 25 settembre 2009).<br />
Comunicazioni obbligatorie per Regioni e province autonome<br />
Entro il prossimo mese <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre questi enti territoriali devono<br />
trasmettere alla “Commissione tecnica paritetica per l’attuazione<br />
<strong>del</strong> federalismo fiscale”, tutti i dati <strong>di</strong> bilancio riguardanti:<br />
entrate derivanti da<br />
- tributi propri <strong>del</strong>la Regione;<br />
- gettito <strong>di</strong> tributi erariali o <strong>di</strong> quote <strong>di</strong> esso devolute alla<br />
Regione o provincia autonoma;<br />
- contributi e trasferimenti <strong>di</strong> parte corrente <strong>del</strong>l’<strong>Unione</strong> europea,<br />
<strong>del</strong>lo Stato e <strong>di</strong> altri soggetti;<br />
- entrate extratributarie;<br />
- alienazioni, trasformazione <strong>di</strong> capitale, riscossione <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti,<br />
trasferimenti in conto capitale;<br />
- mutui, prestiti e altre;<br />
- contabilità speciali.<br />
spese derivanti da<br />
- spese correnti;<br />
- spese in conto capitale;<br />
- spese per rimborso <strong>di</strong> prestiti;<br />
- spese per contabilità speciali.<br />
Nel comunicare questi dati gli enti territoriali dovranno utilizzare<br />
una classificazione rigida, che la <strong>di</strong>sposizione richiamata<br />
fissa in un allegato all’art. 19-bis.<br />
L’analiticità dei dati richiesti, necessari per costruire un contesto<br />
realistico e fe<strong>del</strong>e dei flussi economici e finanziari, arriva<br />
ad un livello <strong>di</strong> dettaglio significativo: 34 settori <strong>di</strong> intervento,<br />
per la descrizione <strong>del</strong>le spese, 50 “voci” per la descrizione<br />
<strong>del</strong>le entrate (tutte in co<strong>di</strong>fica Siope).<br />
La banca dati si consoliderà a regime, anche con i dati contabili<br />
da inviare, con la medesima classificazione, per gli esercizi<br />
2009, 2010 e 2011.<br />
In questo caso, però, la scadenza per l’obbligo <strong>del</strong>l’invio cade<br />
il 30 giugno <strong>del</strong>l’anno successivo a quello <strong>di</strong> riferimento.<br />
Comunicazioni obbligatorie per province, comuni, unioni <strong>di</strong><br />
comuni, comunità montane<br />
Oltre alla certificazione concernente il ren<strong>di</strong>conto al bilancio,<br />
che questi enti devono trasmettere con apposite modalità previste<br />
dal ministro <strong>del</strong>l’Interno con proprio decreto <strong>del</strong> 14 agosto<br />
2009, verranno fornite informazioni anche per le spese<br />
per funzioni e per l’esternalizzazioni dei servizi.<br />
Gli esercizi da considerare vanno dal 2008 fino a tutto il<br />
2011 e questi dati, che pervengono al ministero <strong>del</strong>l’Interno,<br />
saranno comunicati alla già richiamata Commissione.<br />
Sulle <strong>del</strong>icate funzioni che la legge <strong>del</strong>ega n. 42 <strong>del</strong> 2009 affida<br />
alla Commissione paritetica per l’attuazione <strong>del</strong> federalismo<br />
fiscale, basta elencare quelle <strong>di</strong> maggior rilievo:<br />
• promuove la realizzazione <strong>del</strong>le rilevazioni e <strong>del</strong>le attività<br />
necessarie per sod<strong>di</strong>sfare gli eventuali ulteriori fabbisogni<br />
informativi;<br />
• svolge attività consultive per il rior<strong>di</strong>no <strong>del</strong>l’or<strong>di</strong>namento<br />
finanziario <strong>di</strong> comuni, province, città metropolitane e Regioni<br />
e <strong>del</strong>le relazioni finanziarie intergovernative;<br />
• trasmette informazioni e dati alle Camere, ai consigli regionali<br />
e <strong>del</strong>le province autonome, su richiesta <strong>di</strong> ciascuno <strong>di</strong> essi.<br />
La raccolta dei dati e <strong>del</strong>le informazioni <strong>di</strong> carattere contabile<br />
così strutturata, servirà, come detto, per impiantare una banca<br />
dati ad hoc necessaria alla definizione <strong>del</strong> quadro generale <strong>di</strong><br />
finanziamento degli enti territoriali.<br />
Ulteriore obiettivo è la formulazione <strong>di</strong> ipotesi, su base quantitativa,<br />
per la struttura fondamentale dei rapporti finanziari<br />
tra Stato centrale e enti territoriali con in<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong>le possibili<br />
<strong>di</strong>stribuzioni <strong>del</strong>le risorse.<br />
Questa complessa fase operativa ha, ora, anche una scadenza<br />
esplicita, il 30 giugno 2010, data entro la quale il Governo<br />
trasmetterà alle Camere una relazione sugli elementi raccolti e<br />
le considerazioni che ne scaturiscono per avviare concretamente<br />
la riforma <strong>del</strong> fisco decentrato (il termine <strong>del</strong> 30 giugno<br />
2010 è stato fissato dal richiamato art. 19-bis, con una mo<strong>di</strong>fica<br />
apportata al comma 6 <strong>del</strong>l’art. 2 <strong>del</strong>la legge n. 42).<br />
Riqualificazione energetica<br />
Decreto <strong>del</strong> ministero<br />
<strong>del</strong>l’Economia e <strong>del</strong>le Finanze<br />
<strong>del</strong> 6 agosto 2009<br />
TRIBUTARIO<br />
63
Tributario<br />
gennaio 2010<br />
Imposte <strong>di</strong>rette<br />
cedure in materia <strong>di</strong> detrazioni per le spese <strong>di</strong> riqualificazione<br />
energetica <strong>del</strong> patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente.<br />
Con il provve<strong>di</strong>mento in oggetto, In materia <strong>di</strong> adempimenti a<br />
carico dei soggetti che intendono avvalersi <strong>del</strong>la detrazione in<br />
esame, l’asseverazione <strong>di</strong> un tecnico abilitato, che attesti la<br />
rispondenza <strong>del</strong>l’intervento ai pertinenti requisiti richiesti dalla<br />
normativa, può essere:<br />
- sostituita da quella resa dal <strong>di</strong>rettore dei lavori sulla conformità<br />
al progetto <strong>del</strong>le opere realizzate, obbligatoria ai sensi<br />
<strong>del</strong>l’art. 8, comma 2, <strong>del</strong> Dlgs 19 agosto 2005, n. 192, e successive<br />
mo<strong>di</strong>fiche e integrazioni;<br />
- esplicitata nella relazione attestante la rispondenza alle prescrizioni<br />
per il contenimento <strong>del</strong> consumo <strong>di</strong> energia degli e<strong>di</strong>fici<br />
e relativi impianti termici, che, ai sensi <strong>del</strong>l’art. 28, comma<br />
1, <strong>del</strong>la L 9 gennaio 1991, n. 10, il proprietario <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio,<br />
o chi ne ha titolo, deve depositare presso le amministrazioni<br />
competenti secondo le <strong>di</strong>sposizioni vigenti, in doppia copia,<br />
insieme alla denuncia <strong>del</strong>l’inizio dei lavori relativi alle opere<br />
<strong>di</strong> cui agli articoli 25 e 26 <strong>del</strong>la stessa legge.<br />
Con il provve<strong>di</strong>mento in esame viene specificato che, nel caso<br />
<strong>di</strong> sostituzione <strong>di</strong> finestre comprensive <strong>di</strong> infissi, la menzionata<br />
asseverazione può essere sostituita da una certificazione<br />
dei produttori <strong>di</strong> detti elementi, che attesti il rispetto dei medesimi<br />
requisiti, senza la necessità che sia corredata dalle certificazioni<br />
dei singoli componenti rilasciate nel rispetto <strong>del</strong>la<br />
normativa europea in materia <strong>di</strong> attestazione <strong>di</strong> conformità<br />
<strong>del</strong> prodotto.<br />
Il decreto in esame, inoltre, <strong>di</strong>spone la non cumulabilità <strong>del</strong>le<br />
detrazioni per le spese <strong>di</strong> riqualificazione energetica <strong>del</strong> patrimonio<br />
e<strong>di</strong>lizio esistente con il premio per impianti fotovoltaici<br />
abbinati ad uso efficiente <strong>del</strong>l’energia.<br />
Pagamenti<br />
<strong>del</strong>le pubbliche amministrazioni<br />
Circolare n. 29<br />
<strong>del</strong> ministero<br />
<strong>del</strong>l’Economia e <strong>del</strong>le Finanze<br />
<strong>del</strong>l’8 ottobre 2009<br />
Il ministero <strong>del</strong>l’Economia e <strong>del</strong>le Finanze ha emanato la circolare<br />
n. 29 datata 8 ottobre 2009, recante: “Decreto ministeriale<br />
18 gennaio 2008, n. 40, concernente: “Modalità <strong>di</strong><br />
attuazione <strong>del</strong>l’articolo 48-bis <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la<br />
Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, recante <strong>di</strong>sposizioni<br />
in materia <strong>di</strong> pagamenti da parte <strong>del</strong>le pubbliche amministrazioni”<br />
- Nuovi chiarimenti”.<br />
La suddetta circolare è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale<br />
n. 246 <strong>del</strong> 22 ottobre 2009.<br />
Le amministrazioni pubbliche e le società a prevalente partecipazione<br />
pubblica, prima <strong>di</strong> effettuare, a qualunque titolo, il<br />
pagamento <strong>di</strong> un importo superiore a <strong>di</strong>ecimila euro, devono<br />
verificare se il beneficiario è inadempiente all’obbligo <strong>di</strong> versamento<br />
derivante dalla notifica <strong>di</strong> una o più cartelle <strong>di</strong> pagamento<br />
per un ammontare complessivo pari almeno a detto<br />
importo.<br />
In caso affermativo le amministrazioni pubbliche non procederanno<br />
al pagamento e segnaleranno la circostanza all’agente<br />
<strong>del</strong>la riscossione competente per territorio, al fine <strong>del</strong>l’esercizio<br />
<strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong> riscossione <strong>del</strong>le somme iscritte a ruolo.<br />
Pagamento concomitante <strong>di</strong> più fatture<br />
In caso <strong>di</strong> pagamento <strong>di</strong> più fatture anche <strong>di</strong> importo inferiore<br />
a 10mila euro, emesse dal medesimo fornitore e relative a<br />
<strong>di</strong>versi contratti, viene chiarito che non implica la verifica <strong>di</strong><br />
cui all’art. 48-bis il superamento <strong>del</strong>la soglia dei 10mila euro<br />
con riguardo all’importo complessivamente in<strong>di</strong>cato nella cartella<br />
<strong>di</strong> pagamento.<br />
È questa l’ipotesi in cui, per esigenze <strong>di</strong> semplificazione ed<br />
economicità proce<strong>di</strong>mentale, la pubblica amministrazione<br />
emette un unico mandato <strong>di</strong> pagamento per la totalità <strong>del</strong>le<br />
somme spettanti al fornitore.<br />
Raggruppamenti temporanei <strong>di</strong> imprese<br />
In tale ipotesi la verifica andrà effettuata sia con riguardo<br />
all’impresa mandataria che con quella mandante poiché, nell’esecuzione<br />
<strong>del</strong> contratto, le imprese raggruppate, non perdono<br />
l’autonomia gestionale nei rapporti giuri<strong>di</strong>ci nei confronti<br />
dei terzi e <strong>del</strong> raggruppamento stesso.<br />
La verifica prevista dall’art. 48-bis va effettuata sugli importi<br />
<strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> ogni singola impresa sulla base dei lavori<br />
eseguiti da ciascuna, pure laddove ciò sia avvenuto non in<br />
conformità alla quota <strong>di</strong> partecipazione.<br />
Pagamenti connessi all’ammortamento dei mutui concessi<br />
da società bancarie e dalla Cassa depositi e prestiti spa<br />
La verifica <strong>di</strong> cui all’art. 48-bis non si applica ai mutui concessi<br />
da società bancarie e dalla cassa depositi e prestiti spa nonché<br />
ad altre operazioni <strong>di</strong> indebitamento <strong>del</strong>la pubblica<br />
amministrazione.<br />
Tra queste, sicuramente, rientra il leasing o contratto <strong>di</strong> locazione<br />
finanziaria.<br />
Chiarimenti in materia <strong>di</strong> cessione <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to<br />
In caso <strong>di</strong> cessione <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to, inclusi i cre<strong>di</strong>ti d’impresa, la verifica<br />
prevista dall’art. 48-bis deve essere eseguita nei confronti<br />
<strong>del</strong> cre<strong>di</strong>tore originario (cedente) nel presupposto che l’amministrazione<br />
rimanga estranea al rapporto tra cedente e cessionario<br />
finalizzato al trasferimento <strong>del</strong>la titolarità <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to.<br />
Se la cessione <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to è avvenuta senza il consenso <strong>del</strong> soggetto<br />
pubblico debitore (ceduto), in<strong>di</strong>pendentemente da una<br />
eventuale conoscenza o semplice notificazione <strong>del</strong>la cessione, la<br />
verifica prevista dall’art. 48-bis deve essere effettuata esclusivamente<br />
nei confronti <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>tore originario (cedente).<br />
In assenza <strong>del</strong> consenso <strong>del</strong> debitore la pubblica amministrazione<br />
può, infatti, opporre al cessionario tutte le eccezioni che<br />
poteva far valere nei confronti <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>tore originario.<br />
La verifica <strong>di</strong> cui all’art. 48-bis si estende, però, anche ad altre<br />
situazioni: è questa l’ipotesi in cui la pubblica amministrazione<br />
in veste <strong>di</strong> ceduto venga resa partecipe <strong>del</strong>l’avvenuta cessione<br />
<strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to a mezzo notifica <strong>del</strong>la stessa.<br />
In questo caso potrà essere effettuata una prima verifica volta<br />
ad accertare la posizione <strong>del</strong> beneficiario (cedente) all’atto<br />
<strong>del</strong>la predetta notifica, seguita da una successiva verifica nei<br />
64
Tributario<br />
gennaio 2010<br />
Imposte <strong>di</strong>rette<br />
confronti <strong>del</strong> cessionario da effettuare al momento <strong>del</strong> pagamento.<br />
La verifica, inoltre, per finalità antielusive, non potrà essere<br />
effettuata esclusivamente nei confronti dei cessionari.<br />
Scudo fiscale<br />
Mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>le istruzioni<br />
e <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione riservata<br />
<strong>del</strong>le attività emerse<br />
Provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore<br />
<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate<br />
<strong>del</strong> 28 ottobre 2009<br />
L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate ha pubblicato il provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong><br />
<strong>di</strong>rettore <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate <strong>del</strong> 28 ottobre 2009,<br />
recante: “Mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>le istruzioni e <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione<br />
riservata <strong>del</strong>le attività emerse, ai sensi <strong>del</strong>l’articolo 13-<br />
bis <strong>del</strong> decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con<br />
mo<strong>di</strong>ficazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, approvato<br />
con provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> 14 settembre 2009”.<br />
Con il provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate<br />
<strong>del</strong> 28 ottobre 2009, è stato mo<strong>di</strong>ficato il mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione<br />
riservata <strong>del</strong>le attività emerse (cosiddetto “scudo fiscale”),<br />
con le relative istruzioni. Il nuovo mo<strong>del</strong>lo è stato reso<br />
necessario a seguito <strong>del</strong>l’art. 1, comma 1, lett. b), <strong>del</strong> Dl 3<br />
agosto 2009, n. 103, convertito, con mo<strong>di</strong>ficazioni, dalla L 3<br />
ottobre 2009, n. 141, il quale ha mo<strong>di</strong>ficato l’art. 13-bis <strong>del</strong><br />
Dl 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con mo<strong>di</strong>ficazioni, dalla<br />
L 3 agosto 2009, n. 102.<br />
Tra le principali mo<strong>di</strong>fiche apportate dalle nuove <strong>di</strong>sposizioni<br />
sullo “scudo fiscale” si segnalano i nuovi termini entro i quali<br />
possono essere rimpatriate o regolarizzate le attività finanziarie<br />
e patrimoniali: dal 15 ottobre 2009 fino al 15 <strong>di</strong>cembre<br />
2009 e non più fino al 15 aprile 2010.<br />
Il nuovo mo<strong>del</strong>lo con le relative istruzioni, inoltre, tiene conto<br />
<strong>del</strong>l’estensione <strong>del</strong>lo “scudo fiscale” anche alle imprese estere<br />
controllate ovvero collegate <strong>di</strong> cui agli articoli 167 e 168 <strong>del</strong><br />
Tuir, ipotesi in cui le operazioni <strong>di</strong> emersione producono effetti<br />
in capo ai partecipanti residenti in Italia.<br />
In tal caso la <strong>di</strong>chiarazione riservata <strong>del</strong>le attività emerse, presentata<br />
dall’impresa estera controllata o collegata, deve in<strong>di</strong>care<br />
il co<strong>di</strong>ce identificativo estero ed il co<strong>di</strong>ce stato estero oltre<br />
alla denominazione ed alla sede legale <strong>del</strong>l’impresa estera<br />
controllata o collegata. Inoltre, devono essere in<strong>di</strong>cati il co<strong>di</strong>ce<br />
fiscale e la firma <strong>del</strong> soggetto residente partecipante.<br />
Nelle istruzioni viene, inoltre, inserita una specifica sezione<br />
intitolata “Dichiarazione in presenza <strong>di</strong> cause ostative” in<br />
base alla quale il soggetto che presenta la <strong>di</strong>chiarazione riservata<br />
può <strong>di</strong>chiarare che le operazioni <strong>di</strong> rimpatrio e/o regolarizzazione<br />
<strong>del</strong>le attività detenute all’estero non possono<br />
essere concluse entro il 15 <strong>di</strong>cembre 2009 per cause oggettive<br />
non <strong>di</strong>pendenti dalla sua volontà.<br />
In questo caso gli effetti derivanti dalla <strong>di</strong>chiarazione riservata<br />
si producono a con<strong>di</strong>zione che le operazioni <strong>di</strong> emersione<br />
siano perfezionate entro una data ragionevolmente ravvicinata<br />
al termine previsto dalla norma. In ogni caso l’imposta<br />
straor<strong>di</strong>naria deve essere corrisposta entro e non oltre il 15<br />
<strong>di</strong>cembre 2009.<br />
Precisiamo che il mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione riservata <strong>del</strong>le attività<br />
emerse, con le relative istruzioni, contenente le mo<strong>di</strong>fiche<br />
sopra descritte, deve essere utilizzato a decorrere dal 29 ottobre<br />
2009, in sostituzione <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo approvato con provve<strong>di</strong>mento<br />
<strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate <strong>del</strong> 14 settembre<br />
2009.<br />
Procedura <strong>di</strong> reso<br />
nella ven<strong>di</strong>ta<br />
per corrispondenza<br />
Risoluzione n. 274/E<br />
<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate<br />
<strong>del</strong> 5 novembre 2009<br />
L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate ha pubblicato la risoluzione n. 274/E<br />
datata 5 novembre, recante: “Interpello ai sensi <strong>del</strong>l’art. 11<br />
<strong>del</strong>la legge n. 212 <strong>del</strong> 2000 - procedura <strong>di</strong> reso nella ven<strong>di</strong>ta<br />
per corrispondenza - articolo 22 <strong>del</strong> Dpr 26 ottobre 1972,<br />
n. 633 - articolo 2 <strong>del</strong> Dpr n. 696 <strong>del</strong> 1996 - articolo 12 <strong>del</strong><br />
Dm 23 marzo 1983”.<br />
Con il provve<strong>di</strong>mento in esame l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate ha<br />
chiarito la procedura <strong>di</strong> reso nelle operazioni <strong>di</strong> commercio<br />
elettronico in<strong>di</strong>retto.<br />
L’operazione <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> beni materiali si configura come<br />
commercio elettronico in<strong>di</strong>retto quando la transazione commerciale<br />
avviene in via telematica, ma il cliente riceve la consegna<br />
fisica <strong>del</strong>la merce a domicilio secondo i canali tra<strong>di</strong>zionali,<br />
ossia tramite vettore o spe<strong>di</strong>zioniere.<br />
Ai fini Iva, le operazioni <strong>di</strong> commercio elettronico in<strong>di</strong>retto<br />
sono assimilabili alle ven<strong>di</strong>te per corrispondenza e, pertanto,<br />
non sono soggette all’obbligo <strong>di</strong> emissione <strong>del</strong>la fattura (se<br />
non richiesta dal cliente non oltre il momento <strong>di</strong> effettuazione<br />
<strong>del</strong>l’operazione) né all’obbligo <strong>di</strong> certificazione me<strong>di</strong>ante<br />
emissione <strong>del</strong>lo scontrino o <strong>del</strong>la ricevuta fiscale.<br />
I corrispettivi <strong>del</strong>le ven<strong>di</strong>te devono, tuttavia, essere annotati nel<br />
registro previsto dall’articolo 24 <strong>del</strong> Dpr n. 633/1972.<br />
Con riguardo alla procedura <strong>di</strong> reso, avente ad oggetto le<br />
modalità <strong>di</strong> restituzione <strong>del</strong>la merce entro un certo termine<br />
dall’acquisto, previo rimborso integrale <strong>del</strong> prezzo ovvero<br />
sostituzione <strong>del</strong> prodotto con altro integro <strong>del</strong>lo stesso tipo, si<br />
osserva quanto segue.<br />
La procedura <strong>di</strong> variazione in <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> cui all’articolo<br />
26 <strong>del</strong> Dpr n. 633/1972 trova applicazione per le sole cessioni<br />
documentate dalla fattura, mentre per le operazioni soggette<br />
al rilascio <strong>del</strong>lo scontrino fiscale è necessario rinviare<br />
TRIBUTARIO<br />
65
Tributario<br />
gennaio 2010<br />
Imposte <strong>di</strong>rette<br />
alle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all’articolo 12 <strong>del</strong> Dm 23 marzo 1983,<br />
che prevede, tra l’altro, l’in<strong>di</strong>cazione nello scontrino fiscale <strong>di</strong><br />
“eventuali rimborsi per restituzione <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>te o imballaggi<br />
cauzionati”.<br />
Nel caso in esame, sebbene il cedente sia un soggetto esonerato<br />
dall’obbligo <strong>di</strong> certificazione fiscale dei corrispettivi, possono<br />
tuttavia richiamarsi i chiarimenti resi dalla scrivente nei<br />
documenti <strong>di</strong> prassi riguardanti le procedure c.d. <strong>di</strong> reso relative<br />
ad operazioni certificate con documento fiscale.<br />
La soluzione interpretativa prospettata dal contribuente è la<br />
seguente.<br />
Nell’ipotesi <strong>di</strong> reso <strong>del</strong>la merce acquistata, il consumatore<br />
invia una mail alla società istante, specificando il “co<strong>di</strong>ce” <strong>del</strong>l’articolo<br />
oggetto <strong>di</strong> restituzione.<br />
Successivamente la società fornisce un “co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> reso”, collegato<br />
al “co<strong>di</strong>ce” e provvede al rimborso <strong>del</strong> relativo prezzo<br />
(con accre<strong>di</strong>to <strong>del</strong>la carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to <strong>del</strong> cliente ovvero con<br />
bonifico bancario).<br />
In ogni caso, il sistema informativo conserva memoria <strong>di</strong> ciascuna<br />
operazione e può sentire, in ogni momento, la verifica<br />
<strong>del</strong>la corrispondenza tra il rimborso, il “co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> reso” e il<br />
“co<strong>di</strong>ce”.<br />
Inoltre, la contabilità <strong>di</strong> magazzino registra il carico dei capi<br />
restituiti in modo che sia possibile collegarli al “co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> reso”<br />
e al “co<strong>di</strong>ce”.<br />
Al momento <strong>del</strong> ricarico, il programma registra il corrispettivo<br />
negativo che confluisce nel totale <strong>di</strong> giornata.<br />
Per ogni pratica <strong>di</strong> reso, in<strong>di</strong>viduata dal “co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> reso”<br />
(quin<strong>di</strong> collegata al “co<strong>di</strong>ce”) è possibile, per un tempo superiore<br />
al periodo <strong>di</strong> decadenza <strong>del</strong>l’azione <strong>di</strong> accertamento tributario,<br />
consultare e stampare la relativa e completa documentazione.<br />
La procedura <strong>di</strong> restituzione <strong>del</strong>la merce è con<strong>di</strong>visibile a con<strong>di</strong>zione<br />
che dalla documentazione in possesso sia dato in<strong>di</strong>viduare<br />
gli elementi necessari a correlare la restituzione al<br />
medesimo bene risultante dal documento - che la società è<br />
tenuta a conservare - provante l’acquisto originario, quali, le<br />
generalità <strong>del</strong> soggetto acquirente, l’ammontare <strong>del</strong> prezzo<br />
rimborsato, il “co<strong>di</strong>ce” <strong>del</strong>l’articolo oggetto <strong>di</strong> restituzione e il<br />
“co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> reso” (quest’ultimo deve essere riportato su ogni<br />
documento emesso per certificare il rimborso).<br />
È altresì necessario che dalle risultanze <strong>del</strong>le scritture ausiliarie<br />
<strong>di</strong> magazzino, correttamente tenute, sia possibile verificare<br />
la movimentazione fisica <strong>del</strong> bene reinserito nel circuito <strong>di</strong><br />
ven<strong>di</strong>ta.<br />
Scudo fiscale<br />
Ambito soggettivo<br />
Ulteriori chiarimenti<br />
Circolare n. 48/E<br />
<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate<br />
<strong>del</strong> 17 novembre 2009<br />
L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate ha pubblicato la circolare n. 48/E <strong>del</strong><br />
17 novembre 2009, recante: “Emersione <strong>di</strong> attività detenute<br />
all’estero. Art. 13-bis <strong>del</strong> decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78,<br />
convertito, con mo<strong>di</strong>ficazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n.<br />
102, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni. Ambito soggettivo. Ulteriori<br />
chiarimenti”.<br />
L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate ha fornito ulteriori chiarimenti in merito<br />
all’ambito soggettivo <strong>di</strong> applicazione <strong>del</strong> cosiddetto “scudo<br />
fiscale” .<br />
Si tratta, in particolare, dei lavoratori <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> ruolo pubblici<br />
in servizio all’estero, dei lavoratori transfrontalieri e dei<br />
<strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> imprese multinazionali, che detengono all’estero<br />
depositi e/o conti correnti ai fini <strong>del</strong>l’accre<strong>di</strong>to <strong>del</strong>lo stipen<strong>di</strong>o<br />
o degli altri emolumenti derivanti dalla propria attività<br />
lavorativa ivi svolta.<br />
Partendo dal presupposto che la <strong>di</strong>sciplina sull’emersione <strong>del</strong>le<br />
attività detenute all’estero è applicabile a coloro che violano le<br />
<strong>di</strong>sposizioni sul monitoraggio fiscale nei perio<strong>di</strong> d’imposta in<br />
cui si è residenti in Italia, l’amministrazione finanziaria è intervenuta<br />
a chiarire se i suddetti soggetti siano o meno esonerati<br />
dal rispetto degli oneri su tale monitoraggio.<br />
A tal fine è necessario <strong>di</strong>stinguere tra lavoratori la cui residenza<br />
fiscale in Italia è determinata ex lege, in forza <strong>di</strong> una presunzione<br />
assoluta che prescinde dalla ricorrenza o meno dei<br />
requisiti <strong>di</strong> territorialità richiesti dall’art. 2 <strong>del</strong> Tuir ed i lavoratori<br />
per i quali non opera tale presunzione.<br />
I primi, in cui lo status <strong>di</strong> residente fiscale in Italia è stabilito<br />
in<strong>di</strong>pendentemente dalla circostanza che nel territorio <strong>del</strong>lo<br />
Stato il contribuente abbia mantenuto il centro principale dei<br />
suoi affari ed interessi e dalla iscrizione all’anagrafe dei citta<strong>di</strong>ni<br />
italiani residenti all’estero, sono esonerati dagli obblighi<br />
inerenti il monitoraggio fiscale limitatamente alle <strong>di</strong>sponibilità<br />
detenute all’estero me<strong>di</strong>ante l’accre<strong>di</strong>to degli stipen<strong>di</strong> od altri<br />
emolumenti derivanti da tali attività lavorative.<br />
Un esempio è dato dai <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> ruolo pubblici che risiedono<br />
all’estero per motivi <strong>di</strong> lavoro, per i quali sia prevista la<br />
notifica alle autorità locali ai sensi <strong>del</strong>le convenzioni <strong>di</strong> Vienna<br />
sulle relazioni <strong>di</strong>plomatiche e sulle relazioni consolari, rispettivamente<br />
<strong>del</strong> 1961 e <strong>del</strong> 1963, ratificate con L 9 agosto<br />
1967, n. 804, e che, in virtù <strong>del</strong>l’art. 1, comma 9, lett. b),<br />
<strong>del</strong>la L. 27 ottobre 1988, n. 470, mantengono ai fini fiscali la<br />
residenza in Italia non essendo iscritti all’Aire.<br />
L’esonero <strong>di</strong> cui sopra permane fintanto che il lavoratore presta<br />
la propria attività all’estero e viene meno al rientro in Italia<br />
<strong>del</strong> <strong>di</strong>pendente, qualora questi mantenga, per qualsiasi motivo,<br />
le suddette <strong>di</strong>sponibilità all’estero.<br />
Devono, invece, adempiere gli obblighi sul monitoraggio<br />
fiscale i lavoratori all’estero, per i quali non sussiste una specifica<br />
<strong>di</strong>sposizione normativa che determini la residenza fiscale<br />
in Italia per presunzione assoluta.<br />
In caso <strong>di</strong> inadempienza i soggetti potranno regolarizzare la<br />
propria posizione fiscale in riferimento agi anni pregressi,<br />
presentando la <strong>di</strong>chiarazione dei red<strong>di</strong>ti integrativa relativamente<br />
al periodo d’imposta 2008 ed in<strong>di</strong>cando nel modulo<br />
RW, Sez. II, la consistenza <strong>del</strong> deposito e/o conto corrente al<br />
termine <strong>del</strong> medesimo anno.<br />
A tali soggetti è applicabile un trattamento sanzionatorio age-<br />
66
Tributario<br />
gennaio 2010<br />
Imposte <strong>di</strong>rette<br />
volato e consistente nel solo pagamento <strong>del</strong>la sanzione in<br />
misura fissa <strong>di</strong> cui all’art. 8, comma 1, ultimo periodo, <strong>del</strong><br />
Dlgs n. 471/1997. Inoltre, ricorrendone i presupposti, il contribuente<br />
potrà avvalersi, nel presentare la <strong>di</strong>chiarazione integrativa,<br />
<strong>del</strong>l’istituto <strong>del</strong> ravve<strong>di</strong>mento operoso.<br />
L’attenuazione <strong>del</strong> trattamento sanzionatorio sopra descritto è<br />
altresì applicabile ai <strong>di</strong>pendenti pubblici che hanno prestato la<br />
propria attività lavorativa all’estero e che sono rientrati in<br />
Italia entro il 31 <strong>di</strong>cembre 2008, mantenendo le proprie<br />
<strong>di</strong>sponibilità all’estero.<br />
Versamento ridotto<br />
acconto Irpef<br />
Decreto legge n. 168<br />
<strong>del</strong> 23 novembre 2009<br />
Sulla Gazzetta ufficiale n. 274 <strong>del</strong> 24 novembre 2009 è stato<br />
pubblicato il decreto legge 23 novembre 2009 n. 168 recante:<br />
“Disposizioni urgenti in materia <strong>di</strong> acconti <strong>di</strong> imposta, nonché<br />
<strong>di</strong> trasferimenti erariali ai comuni”.<br />
Con il provve<strong>di</strong>mento in esame a decorrere dal giorno 24<br />
novembre c.a. è entrata in vigore la <strong>di</strong>sposizione concernente<br />
la riduzione pari al 20% <strong>del</strong> versamento <strong>del</strong>l’acconto Irpef<br />
2009, in scadenza il prossimo 30 novembre c.a.<br />
Differimento <strong>del</strong> versamento <strong>di</strong> acconti<br />
Il versamento <strong>di</strong> venti punti percentuali <strong>del</strong>l’acconto <strong>del</strong>l’imposta<br />
sul red<strong>di</strong>to <strong>del</strong>le persone fisiche dovuto per il periodo d’imposta<br />
2009 è <strong>di</strong>fferito, nei limiti <strong>di</strong> quanto dovuto a saldo, alla data <strong>di</strong><br />
versamento, per il medesimo periodo <strong>di</strong> imposta, <strong>del</strong> saldo.<br />
Ai contribuenti che alla data <strong>del</strong> 24 novembre 2009 hanno<br />
già provveduto al pagamento <strong>del</strong>l’acconto senza avvalersi <strong>del</strong><br />
suddetto <strong>di</strong>fferimento compete un cre<strong>di</strong>to d’imposta in misura<br />
corrispondente, da utilizzare in compensazione.<br />
Per i soggetti che si sono avvalsi <strong>del</strong>l’assistenza fiscale, i sostituti<br />
d’imposta trattengono l’acconto, tenendo conto <strong>del</strong> <strong>di</strong>fferimento<br />
sopra illustrato.<br />
I sostituti d’imposta che non hanno tenuto conto <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>fferimento<br />
restituiscono le maggiori somme trattenute nell’ambito<br />
<strong>del</strong>la retribuzione <strong>del</strong> mese <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre. Le somme restituite<br />
possono essere scomputate dal sostituto d’imposta.<br />
Incentivi economici<br />
a favore degli studenti<br />
meritevoli<br />
Risoluzione n. 280/E<br />
<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate<br />
<strong>del</strong> 25 novembre 2009<br />
L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate ha pubblicato la risoluzione n. 280/E<br />
datata 25 novembre 2009, recante: “Incentivi economici a<br />
favore degli studenti meritevoli erogati in base al Dlgs 29<br />
<strong>di</strong>cembre 2007, n. 262”.<br />
Con il provve<strong>di</strong>mento in esame, l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate ha<br />
mo<strong>di</strong>ficato l’interpretazione emessa con la precedente risoluzione<br />
n. 156 <strong>del</strong> 12 giugno 2009, in merito agli incentivi economici<br />
per gli studenti meritevoli <strong>di</strong> cui al Dlgs n. 262/2007.<br />
Con il precedente documento <strong>di</strong> prassi l’amministrazione<br />
finanziaria aveva ritenuto i riconoscimenti economici attribuiti<br />
agli studenti meritevoli in base al Dlgs n. 262/2007, quali<br />
red<strong>di</strong>ti assimilati a quelli <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>pendente, ai sensi <strong>del</strong>l’art.<br />
50, comma1, lett. c), <strong>del</strong> Tuir.<br />
Questa <strong>di</strong>sposizione attribuisce, infatti, rilevanza red<strong>di</strong>tuale,<br />
con conseguente tassazione, alle “somme da chiunque corrisposte<br />
a titolo <strong>di</strong> borsa <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o <strong>di</strong> assegno, premio o sussi<strong>di</strong>o<br />
per fini <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o <strong>di</strong> addestramento professionale se il<br />
beneficiario non è legato da rapporti <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>pendente nei<br />
confronti <strong>del</strong> soggetto erogante”.<br />
La nuova risoluzione, invece, mette in luce come gli incentivi<br />
economici, previsti dal citato Dlgs n. 262 <strong>del</strong> 2007, non siano<br />
finalizzati alla frequenza <strong>di</strong> corsi <strong>di</strong> istruzione.<br />
Gli stessi perseguono, infatti, in senso generico e, quin<strong>di</strong>,<br />
senza una precisa in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>l’attività scolastica o formativa<br />
cui lo studente è tenuto a partecipare, lo scopo <strong>di</strong> interesse<br />
generale <strong>di</strong> stimolare gli studenti che frequentano le<br />
scuole <strong>di</strong> istruzione secondaria a conseguire una formazione<br />
culturale e professionale <strong>di</strong> livello più elevato, nell’ambito <strong>di</strong><br />
una qualificata offerta formativa.<br />
Sulla base <strong>di</strong> tali considerazioni l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate non<br />
ha ritenuto i benefici in esame riconducibili né all’art. 50,<br />
comma 1, lett. c), <strong>del</strong> Tuir, né in alcuna <strong>del</strong>le categorie red<strong>di</strong>tuali<br />
in<strong>di</strong>viduate dall’art. 6 <strong>del</strong> medesimo Tuir.<br />
Pertanto, gli stessi non assumono rilevanza né ai fini <strong>del</strong>la tassazione<br />
né ai fini degli adempimenti <strong>del</strong> sostituto d’imposta.<br />
TRIBUTARIO<br />
67
Tributario<br />
Programma <strong>del</strong>le revisioni<br />
degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore<br />
applicabili a partire<br />
dal periodo d’imposta 2010<br />
Provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore<br />
<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate<br />
<strong>del</strong> 7 ottobre 2009<br />
L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate ha pubblicato il provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong><br />
<strong>di</strong>rettore datato 7 ottobre 2009 recante: “Programma <strong>del</strong>le<br />
revisioni degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore applicabili a partire dal periodo<br />
<strong>di</strong> imposta 2010”.<br />
Con il provve<strong>di</strong>mento in esame è stato approvato il programma<br />
<strong>di</strong> revisione <strong>di</strong> 68 stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore, applicabili a decorrere<br />
dal periodo d’imposta 2010.<br />
La revisione, che coinvolge stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore la cui precedente<br />
evoluzione risale al periodo <strong>di</strong> imposta 2007, riguarda, in<br />
particolare:<br />
* 21 stu<strong>di</strong> relativi ad attività economiche <strong>del</strong> settore <strong>del</strong>le<br />
manifatture;<br />
* 20 stu<strong>di</strong> relativi ad attività economiche <strong>del</strong> settore dei servizi;<br />
* 6 stu<strong>di</strong> relativi ad attività professionali;<br />
* 21 stu<strong>di</strong> relativi ad attività economiche <strong>del</strong> settore <strong>del</strong> commercio.<br />
Con tale provve<strong>di</strong>mento viene data attuazione a quanto <strong>di</strong>sposto<br />
dall’art. 10-bis, comma 1, ultimo periodo, <strong>del</strong>la L 8 maggio<br />
1998, n. 146, che ha introdotto, nel processo <strong>di</strong> costruzione<br />
degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore, l’obbligatorietà <strong>del</strong>la revisione.<br />
Tale obbligo <strong>di</strong> revisione, stabilito ogni tre anni dalla data <strong>di</strong><br />
entrata in vigore <strong>del</strong>lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> settore ovvero dalla data <strong>del</strong>la<br />
sua ultima revisione, deve essere sottoposto ad approvazione<br />
dopo aver acquisito il parere <strong>del</strong>la commissione degli esperti,<br />
istituita ai sensi <strong>del</strong>l’art. 10, comma 7, <strong>del</strong>la medesima L n.<br />
146/1998.<br />
Al riguardo, si ricorda che il programma <strong>di</strong> revisione è stato<br />
sottoposto, nella seduta <strong>del</strong> 16 settembre 2009, all’esame<br />
<strong>del</strong>la commissione degli esperti, che ha espresso, all’unanimità,<br />
parere favorevole.<br />
La finalità <strong>del</strong>la revisione degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore è quella <strong>di</strong> mantenere<br />
la rappresentatività degli stessi rispetto alla realtà economica<br />
cui si riferiscono.<br />
Gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore costituiscono, infatti, uno strumento in<br />
grado <strong>di</strong> determinare i ricavi o compensi “potenziali” <strong>del</strong>le<br />
gennaio 2010<br />
Imposte <strong>di</strong>rette e in<strong>di</strong>rette<br />
imprese e dei lavoratori autonomi all’interno dei singoli settori<br />
economici, considerando le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> operatività degli<br />
stessi e tenendo conto, oltre che <strong>del</strong>le variabili <strong>di</strong> natura contabile,<br />
anche:<br />
* <strong>del</strong>le variabili strutturali interne (ad esempio, il processo produttivo,<br />
l’area <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, l’ubicazione);<br />
* <strong>del</strong>le variabili strutturali esterne all’impresa o all’attività professionale<br />
(ad esempio, andamento <strong>del</strong>la domanda, livello dei<br />
prezzi, concorrenza).<br />
Nel processo <strong>di</strong> elaborazione degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore, oltre alle<br />
variabili <strong>di</strong> natura contabile ed a quelle <strong>di</strong> natura strutturale,<br />
vengono prese in considerazione anche le caratteristiche <strong>del</strong>l’area<br />
territoriale in cui l’impresa od il professionista svolge la<br />
propria attività, in termini <strong>di</strong>:<br />
* livello dei prezzi;<br />
* con<strong>di</strong>zioni e modalità operative;<br />
* infrastrutture esistenti ed utilizzabili;<br />
* capacità <strong>di</strong> spesa;<br />
* tipologia dei fabbisogni;<br />
* capacità <strong>di</strong> attrazione e domanda indotta.<br />
L’attività <strong>di</strong> revisione <strong>del</strong>lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> settore garantisce che lo<br />
stesso mantenga la sua caratteristica <strong>di</strong> strumento in grado <strong>di</strong><br />
cogliere la capacità <strong>di</strong> un’impresa o <strong>di</strong> un professionista <strong>di</strong><br />
produrre ricavi o compensi e, in tal modo, <strong>di</strong> capire i cambiamenti<br />
dei settori economici interessati dagli stu<strong>di</strong>.<br />
Il provve<strong>di</strong>mento in esame, che riporta l’elenco degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
settore da sottoporre a revisione e le relative attività economiche,<br />
consente ai contribuenti, cui si applica tale strumento <strong>di</strong><br />
accertamento, <strong>di</strong> conoscere, tempestivamente, gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore<br />
coinvolti dal processo <strong>di</strong> revisione.<br />
In particolare, tra gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore coinvolti nel processo <strong>di</strong><br />
revisione ne sono presenti alcuni che, in passato, sono stati<br />
interessati da importanti interventi da parte <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le<br />
Entrate, come, ad esempio, quelli <strong>del</strong> comparto manifatturiero<br />
<strong>del</strong> tessile, <strong>del</strong>l’abbigliamento e <strong>del</strong>le calzature.<br />
Per il commercio si segnala lo stu<strong>di</strong>o UM04U (relativo alle farmacie),<br />
mentre, per i servizi lo stu<strong>di</strong>o UG44U (relativo agli<br />
alberghi ed agli affittacamere), lo stu<strong>di</strong>o UG61 (relativo agli<br />
interme<strong>di</strong>ari <strong>del</strong> commercio), e lo stu<strong>di</strong>o UG74U (relativo ai<br />
fotografi). In particolare, la prossima versione <strong>di</strong> quest’ultimo<br />
stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> settore si applicherà, anche, ai contribuenti che, nel<br />
periodo d’imposta 2010, avranno svolto l’attività <strong>di</strong> fotoreporter.<br />
Infine, come precisato nel provve<strong>di</strong>mento in esame, “al termine<br />
<strong>del</strong>le elaborazioni potrebbero anche essere previsti, ove ne<br />
emerga l’opportunità nel corso <strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong> revisione, accorpamenti<br />
tra stu<strong>di</strong>”.<br />
68
Tributario<br />
Trasmissione telematica<br />
degli esiti<br />
<strong>del</strong> controllo automatizzato<br />
Provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore<br />
<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate<br />
<strong>del</strong> 3 novembre 2009<br />
gennaio 2010<br />
Varie<br />
L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate ha <strong>di</strong>ramato il provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong><br />
<strong>di</strong>rettore datato 3 novembre 2009 recante: “Contenuto,<br />
modalità e termini <strong>del</strong>la risposta telematica ai sensi <strong>del</strong>l’articolo<br />
2-bis <strong>del</strong> decreto legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito,<br />
con mo<strong>di</strong>ficazioni, dalla legge 2 <strong>di</strong>cembre 2005, n. 248<br />
e successive mo<strong>di</strong>ficazioni”.<br />
È prevista la possibilità <strong>di</strong> trasmettere gli esiti <strong>del</strong> controllo<br />
automatizzato, me<strong>di</strong>ante avviso telematico, agli interme<strong>di</strong>ari,<br />
che hanno curato la trasmissione <strong>del</strong>la relativa <strong>di</strong>chiarazione.<br />
L’invio <strong>del</strong>l’avviso telematico è subor<strong>di</strong>nato ad espressa manifestazione<br />
<strong>di</strong> volontà da parte <strong>del</strong> contribuente che, in sede <strong>di</strong><br />
presentazione <strong>del</strong>la <strong>di</strong>chiarazione dovrà barrare le caselle <strong>di</strong><br />
opzione “Invio avviso telematico all’interme<strong>di</strong>ario” e<br />
“Ricezione avviso telematico” da parte <strong>del</strong>la stesso.<br />
Tale modalità presenta vantaggi sia per l’interme<strong>di</strong>ario che<br />
per il contribuente: il primo potrà così gestire tutto il ciclo <strong>del</strong>le<br />
attività connesse alla <strong>di</strong>chiarazione, il secondo potrà godere<br />
<strong>di</strong> un termine più ampio per regolarizzare la propria posizione<br />
ed allo stesso tempo fare a meno <strong>di</strong> rivolgersi ai servizi <strong>di</strong><br />
assistenza <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate.<br />
Gli esiti dei controlli automatizzati, effettuati ai sensi <strong>del</strong>l’art.<br />
36-bis <strong>del</strong> Dpr n. 600/1973 e <strong>del</strong>l’art. 54-bis <strong>del</strong> Dpr n.<br />
633/1972, devono essere portati a conoscenza <strong>del</strong> contribuente<br />
da parte <strong>del</strong> soggetto incaricato <strong>del</strong>la trasmissione telematica<br />
entro trenta giorni dal momento in cui l’avviso è a lui<br />
reso <strong>di</strong>sponibile nell’applicazione Entratel.<br />
È onere <strong>del</strong> soggetto incaricato alla trasmissione telematica<br />
<strong>del</strong>la <strong>di</strong>chiarazione segnalare all’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate le<br />
cause <strong>di</strong> sopravvenuta impossibilità alla gestione degli avvisi.<br />
La segnalazione andrà effettuata entro trenta giorni dalla ricezione<br />
dei file contenente gli avvisi.<br />
In tale ipotesi, l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate provvederà ad inviare<br />
<strong>di</strong>rettamente al contribuente la comunicazione degli esiti <strong>del</strong><br />
controllo automatizzato <strong>del</strong>la <strong>di</strong>chiarazione me<strong>di</strong>ante l’or<strong>di</strong>nario<br />
servizio <strong>di</strong> posta raccomandata.<br />
L’amministrazione finanziaria in<strong>di</strong>vidua le cause <strong>di</strong> impossibilità<br />
oggettiva in:<br />
* cessazione <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> assistenza con il contribuente;<br />
* impossibilità a reperire il contribuente;<br />
* altre situazioni rilevanti che impe<strong>di</strong>scono la gestione <strong>del</strong>l’avviso<br />
telematico.<br />
Gli uffici <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate verificano l’effettiva sussistenza<br />
<strong>del</strong>le suddette cause e, nei casi <strong>di</strong> gravi, ripetuti ed<br />
immotivati rifiuti alla gestione degli avvisi, provvedono a revocare<br />
l’abilitazione al servizio Entratel agli interme<strong>di</strong>ari.<br />
Resta salva per l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate la facoltà <strong>di</strong> provvedere<br />
all’invio <strong>del</strong>la comunicazione degli esiti <strong>del</strong> controllo automatizzato<br />
<strong>di</strong>rettamente al contribuente, in luogo <strong>del</strong>la trasmissione<br />
telematica <strong>del</strong>l’avviso al soggetto incaricato, qualora<br />
tale evenienza si dovesse rendere necessaria per particolari<br />
tipologie <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazioni.<br />
Mo<strong>di</strong>fiche al mo<strong>del</strong>lo<br />
<strong>di</strong> quietanza<br />
dei versamenti eseguiti<br />
con modalità telematiche<br />
me<strong>di</strong>ante mo<strong>del</strong>lo F24<br />
Provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore<br />
<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate<br />
<strong>del</strong> 25 novembre 2009<br />
L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate ha <strong>di</strong>ramato il provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong><br />
<strong>di</strong>rettore datato 25 novembre 2009, recante: “Approvazione<br />
<strong>del</strong>le mo<strong>di</strong>fiche al mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> quietanza dei versamenti eseguiti<br />
con modalità telematiche me<strong>di</strong>ante mo<strong>del</strong>lo F24”.<br />
È stato mo<strong>di</strong>ficato il mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> quietanza dei versamenti eseguiti<br />
con modalità telematiche me<strong>di</strong>ante mo<strong>del</strong>lo F24.<br />
La nuova versione <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo recepisce i cambiamenti apportati<br />
al mo<strong>del</strong>lo “F24 Iva immatricolazione auto Ue”, <strong>di</strong>ventato,<br />
ora, mo<strong>del</strong>lo “F24 Versamenti con elementi identificativi”.<br />
Il nuovo mo<strong>del</strong>lo può essere utilizzato per eseguire specifici<br />
versamenti che richiedono dati che non possono essere inseriti<br />
nel mo<strong>del</strong>lo F24 or<strong>di</strong>nario.<br />
Il provve<strong>di</strong>mento in esame, quin<strong>di</strong>, apporta <strong>del</strong>le mo<strong>di</strong>fiche al<br />
mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> quietanza.<br />
In particolare, approva una nuova “legenda” contenente alcuni<br />
campi rivisitati in base a quanto pre<strong>di</strong>sposto per il nuovo<br />
mo<strong>del</strong>lo “F24 Versamenti con elementi identificativi”.<br />
Il nuovo mo<strong>del</strong>lo è imme<strong>di</strong>atamente operativo per le quietanze<br />
relative ai versamenti tramite i canali telematici <strong>del</strong>le<br />
Entrate; per quelli, invece, eseguiti attraverso i servizi on-line<br />
<strong>di</strong> banche e Poste italiane spa, saranno effettive a partire dal<br />
prossimo 11 gennaio 2010.<br />
Ricor<strong>di</strong>amo, infine, che il sistema <strong>del</strong>le quietanze telematiche<br />
attestanti l’esito positivo <strong>del</strong> versamento on-line con il mo<strong>del</strong>lo<br />
F24 è stato introdotto, con il provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore<br />
<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate <strong>del</strong> 2 agosto 2007, nell’ambito <strong>di</strong> un<br />
più ampio processo <strong>di</strong> informatizzazione dei servizi fiscali.<br />
Tale nuovo sistema, infatti, ha sostituto l’invio postale <strong>del</strong>la ricevuta<br />
<strong>di</strong> conferma per ogni versamento telematico effettuato.<br />
TRIBUTARIO<br />
69
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Legale<br />
gennaio 2010<br />
In primo piano<br />
In<strong>di</strong>ce<br />
IN PRIMO PIANO<br />
Deliberazione 28 ottobre 2009, n.<br />
10397 - Modalità per l’in<strong>di</strong>viduazione<br />
degli ambiti territoriali “Distretti <strong>del</strong><br />
commercio”, ai sensi <strong>del</strong>l’articolo 4 bis<br />
<strong>del</strong>la legge regionale n. 14/1999 . . . .<br />
LEGGI E PROVVEDIMENTI<br />
Disciplina <strong>del</strong> commercio<br />
Conversione in legge, con<br />
mo<strong>di</strong>ficazioni, <strong>del</strong> decreto legge 25<br />
settembre 2009, n. 135 recante<br />
<strong>di</strong>sposizioni urgenti per l’attuazione <strong>di</strong><br />
obblighi comunitari e per l’esecuzione<br />
<strong>di</strong> sentenze <strong>del</strong>la Corte <strong>di</strong> giustizia<br />
<strong>del</strong>le comunità europee (c.d. “decreto<br />
salva-infrazioni”).. . . . . . . . . . . . . . . .<br />
Disciplina igienico-sanitaria<br />
Integratori alimentari, prodotti destinati<br />
ad un’alimentazione particolare e<br />
alimenti ad<strong>di</strong>zionati <strong>di</strong> vitamine e<br />
minerali. Circolare 5/11/2009. . . . . .<br />
VARIE<br />
Novità dall’<strong>Unione</strong> Europea e dal<br />
Parlamento italiano . . . . . . . . . . . . . .<br />
IN<br />
PRIMO<br />
PIANO<br />
Pag. 71<br />
Pag. 72<br />
Pag. 74<br />
Pag. 79<br />
Deliberazione<br />
n. 10397<br />
<strong>del</strong> 28 ottobre 2009<br />
Modalità<br />
per l’in<strong>di</strong>viduazione<br />
degli ambiti territoriali<br />
“Distretti <strong>del</strong> commercio”<br />
Articolo 4 bis<br />
<strong>del</strong>la legge regionale n. 14/1999<br />
Si informa che la Regione Lombar<strong>di</strong>a con la<br />
Dgr n. 10397 <strong>del</strong> 2009 ha approvato, ai sensi<br />
<strong>del</strong>l’articolo 4 bis <strong>del</strong>la Lr n. 14/1999, i criteri<br />
per l’in<strong>di</strong>viduazione degli ambiti territoriali<br />
denominati “Distretti <strong>del</strong> commercio”.<br />
Nello specifico la <strong>del</strong>iberazione in oggetto, in<br />
via generale, definisce “Distretto <strong>del</strong><br />
commercio” l’ambito <strong>di</strong> livello,<br />
infracomunale, comunale o sovra comunale,<br />
nel quale i citta<strong>di</strong>ni, le imprese e le formazioni<br />
sociali liberamente aggregati sono in grado <strong>di</strong><br />
fare <strong>del</strong> commercio il fattore <strong>di</strong> integrazione e<br />
valorizzazione <strong>di</strong> tutte le risorse <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spone<br />
il territorio, per accrescerne l’attrattività,<br />
rigenerare il tessuto urbano e sostenere<br />
la competitività <strong>del</strong>le sue polarità<br />
commerciali.<br />
<br />
I Distretti <strong>del</strong> commercio a seconda <strong>del</strong>l’ambito <strong>di</strong> livello vengono,<br />
quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong>stinti tra:<br />
- Distretti urbani <strong>del</strong> commercio se sono costituititi sul territorio<br />
<strong>di</strong> un unico comune (Duc) (a tal riguardo si puntualizzare che<br />
sul territorio <strong>del</strong> comune capoluogo <strong>di</strong> Regione e dei comuni<br />
capoluogo <strong>di</strong> provincia possono essere costituiti esclusivamente<br />
i Duc);<br />
- Distretti <strong>di</strong>ffusi <strong>di</strong> rilevanza intercomunale se sono costituti sul<br />
territorio <strong>di</strong> più comuni (Did).<br />
Modalità <strong>di</strong> riconoscimento<br />
Il riconoscimento formale dei <strong>di</strong>stretti <strong>del</strong> commercio, in base<br />
alle sopracitate categorie (Duc o Did), è richiesto dai comuni<br />
singoli o associati, anche su segnalazione <strong>del</strong>le associazioni<br />
maggiormente rappresentative per il settore <strong>del</strong> commercio a<br />
livello provinciale ai sensi <strong>del</strong>la legge n. 580/1993, alla<br />
Direzione generale commercio <strong>del</strong>la Regione Lombar<strong>di</strong>a.<br />
Per l’accoglimento <strong>del</strong>la suddetta richiesta <strong>di</strong> riconoscimento<br />
è, comunque, necessario che negli ambiti territoriale sussistano<br />
i seguenti elementi:<br />
a) <strong>di</strong>mensionamento e posizionamento territoriale<br />
- Nel comune capoluogo <strong>di</strong> Regione e nei comuni capoluogo<br />
<strong>di</strong> provincia il <strong>di</strong>stretto (in questo caso solo Duc) può coincidere<br />
con una porzione <strong>di</strong> città riconoscibile ed in<strong>di</strong>viduabile<br />
che presenta potenzialità <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong> crescita. Tale porzione<br />
<strong>di</strong> città non necessariamente deve coincidere con il centro<br />
storico o con il centro geografico <strong>del</strong>la città, in quanto possono<br />
essere in<strong>di</strong>viduati come <strong>di</strong>stretti aree, più o meno estese,<br />
sia centrali che periferiche, che risultino potenzialmente competitive<br />
dal punto <strong>di</strong> vista commerciale. È importante evidenziare,<br />
altresì, che ciascun capoluogo può identificare anche<br />
una pluralità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong>stinti tra loro;<br />
- Nei comuni con popolazione uguale o superiore a 15mila<br />
abitanti, <strong>di</strong>versi dai capoluoghi <strong>di</strong> provincia, la richiesta <strong>di</strong><br />
in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto può essere presentata singolarmente,<br />
con le modalità <strong>di</strong> cui al precedente caso, o in aggregazione<br />
con altri comuni;<br />
- Nei comuni con popolazione inferiore a 15mila abitanti la<br />
richiesta <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto deve essere presentata<br />
in aggregazione da almeno tre comuni anche non confinanti<br />
tra loro, purché sussista contiguità territoriale tra gli stessi.<br />
I comuni singoli o associati che richiedono l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong><br />
LEGALE<br />
71
Legale<br />
gennaio 2010<br />
In primo piano<br />
<strong>di</strong>stretto devono, dunque, ricercare il migliore <strong>di</strong>mensionamento<br />
dal punto <strong>di</strong> vista territoriale con attenzione specifica al<br />
tipo <strong>di</strong> attrattività che essi svolgono in base alla specifica rilevanza<br />
demografica.<br />
In particolare i comuni, ai fini <strong>del</strong> posizionamento <strong>del</strong>l’ambito<br />
territoriale <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto, considerano la presenza <strong>di</strong>:<br />
- addensamenti <strong>di</strong> esercizi commerciali anche integrati con<br />
altri settori economici (artigianato, ricettività, servizi ecc...);<br />
- attività commerciali storicamente presenti nell’area ed<br />
espressione <strong>del</strong>le tipicità locali;<br />
- elementi <strong>di</strong> attrattività <strong>del</strong> territorio (riferimenti culturali, turistici<br />
ecc.) <strong>di</strong> rilievo comunale o sovracomunale;<br />
- accessibilità e sviluppo <strong>di</strong> mobilità sostenibile (trasporto pubblico,<br />
parcheggi per auto, cicli e motocicli, infrastrutture per la<br />
mobilità dolce, isole pedonali, aree de<strong>di</strong>cate al carico e scarico<br />
<strong>del</strong>le merci ecc....);<br />
- qualità urbana (arredo urbano, aree ver<strong>di</strong>, segnaletica, pulizia,<br />
sicurezza ecc..);<br />
- offerta servizi (animazione/eventi, attività culturali e <strong>di</strong><br />
intrattenimento, presenza <strong>di</strong> bar e ristoranti, quantità e qualità<br />
<strong>del</strong> servizio commerciale ecc...);<br />
- potenzialità e sviluppo <strong>di</strong> crescita.<br />
b) Accordo obbligatorio dei soggetti interessati<br />
Per l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto è necessario l’accordo preventivo<br />
dei comuni, singoli o associati, con le associazioni<br />
impren<strong>di</strong>toriali <strong>del</strong> commercio maggiormente rappresentative<br />
a livello provinciale ai sensi <strong>del</strong>la legge n. 580/1993, sentite<br />
le organizzazioni maggiormente rappresentative dei consumatori.<br />
A tal proposito è richiesta la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un accordo <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>stretto quale strumento con cui i <strong>di</strong>versi soggetti interessati<br />
stabiliscono il ruolo e gli impegni <strong>di</strong> ognuno coor<strong>di</strong>nando i<br />
rispettivi interventi per il raggiungimento degli obiettivi in<strong>di</strong>viduati<br />
dal relativo programma.<br />
c) Capacità <strong>di</strong> governance <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto<br />
I comuni singoli o associati devono <strong>di</strong>mostrare la capacità dei<br />
soggetti interessati <strong>di</strong> utilizzare la leva <strong>del</strong> commercio quale<br />
elemento <strong>di</strong> integrazione e valorizzazione <strong>del</strong>le risorse presenti<br />
nell’ambito territoriale <strong>di</strong> riferimento, per migliorare l’attrattività<br />
complessiva, rigenerare il tessuto urbano e sostenere<br />
la competitività nelle sue polarità commerciali.<br />
A tal fine è, quin<strong>di</strong>, richiesta:<br />
- la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un analitico programma <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto;<br />
- la previsione dei soggetti responsabili, in via continuativa,<br />
<strong>del</strong>l’avvio e sviluppo <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto, nonché <strong>del</strong>la gestione <strong>del</strong>le<br />
azioni in<strong>di</strong>viduate nel suddetto programma.<br />
Revoca <strong>del</strong> riconoscimento<br />
I comuni interessati, <strong>di</strong> norma ogni 3 anni, forniscono alla<br />
<strong>di</strong>rezione generale regionale competente in materia <strong>di</strong> commercio,<br />
le informazioni riguardanti la permanenza dei requisiti<br />
che hanno consentito l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto, nonché<br />
quelle riguardanti le attività svolte ed i risultati conseguiti.<br />
Il <strong>di</strong>rettore generale <strong>del</strong>la Direzione regionale competente in<br />
materia <strong>di</strong> commercio procede alla revoca <strong>del</strong> provve<strong>di</strong>mento<br />
con cui ha in<strong>di</strong>viduato il <strong>di</strong>stretto <strong>del</strong> commercio nel caso in cui<br />
sia accertato il venir meno dei requisiti.<br />
Disposizioni transitorie e prima applicazione<br />
Il <strong>di</strong>rettore generale <strong>del</strong>la Direzione competente in materia <strong>di</strong><br />
commercio, in sede <strong>di</strong> prima applicazione <strong>del</strong>la <strong>del</strong>iberazione<br />
in oggetto, iscrive d’ufficio all’elenco dei <strong>di</strong>stretti, appositamente<br />
costituito dalla giunta regionale e <strong>di</strong>stinto in due sezioni<br />
(Duc o Did), i <strong>di</strong>stretti che abbiano concorso con esito positivo<br />
ai ban<strong>di</strong> <strong>di</strong> finanziamento previsti con le Dgr n.<br />
7730/2008 e n. 9399/2009.<br />
Leggi e provve<strong>di</strong>menti<br />
Conversione in legge<br />
con mo<strong>di</strong>ficazioni<br />
<strong>del</strong> Dl n. 135<br />
<strong>del</strong> 25 settembre 2009<br />
Disposizioni urgenti<br />
per l’attuazione<br />
<strong>di</strong> obblighi comunitari<br />
e per l’esecuzione <strong>di</strong> sentenze<br />
<strong>del</strong>la Corte <strong>di</strong> giustizia<br />
“Decreto salva-infrazioni”<br />
Nella Gu n. 274 <strong>del</strong> 24.11.09, è stata pubblicata la legge 20<br />
novembre 2009, n. 166 <strong>di</strong> conversione <strong>del</strong> Dl 25.9.2009 n.<br />
135, <strong>di</strong> cui all’oggetto.<br />
Tale provve<strong>di</strong>mento, licenziato dalla Camera dei deputati con<br />
voto <strong>di</strong> fiducia lo scorso 19 novembre, ha subito, nel corso<br />
<strong>del</strong>l’iter <strong>di</strong> conversione alcune mo<strong>di</strong>ficazioni, <strong>di</strong> cui si riporta,<br />
<strong>di</strong> seguito, una breve illustrazione.<br />
Commercializzazione <strong>di</strong> elettrodomestici appartenenti alle<br />
classi energetiche inferiori rispetto alla classe A, nonché <strong>di</strong><br />
motori elettrici appartenenti alla classe 3, anche all’interno<br />
<strong>di</strong> apparati (art 3-quater)<br />
L’articolo introdotto in sede <strong>di</strong> conversione <strong>del</strong> decreto in commento<br />
si pone il fine <strong>di</strong> armonizzare la normativa italiana al<br />
contesto europeo relativo alle misure specifiche imposte per la<br />
progettazione ecocompatibile dei prodotti che consumano<br />
energia. A tal fine sono abrogate le seguenti <strong>di</strong>sposizioni:<br />
- art. 2, comma 162, terzo periodo <strong>del</strong>la legge 24.12.2007<br />
n. 244 che prevede il <strong>di</strong>vieto - a partire dal 1° gennaio 2010<br />
- <strong>di</strong> commercializzazione <strong>di</strong> elettrodomestici appartenenti alle<br />
classi energetiche inferiori rispetto alla classe A nonché <strong>di</strong><br />
motori elettrici appartenenti alla classe 3 anche all’interno <strong>di</strong><br />
apparati;<br />
- art. 2, comma 163, <strong>del</strong>la L 224/2007 che vieta - a partire<br />
72
Legale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi e provve<strong>di</strong>menti<br />
dal 1° gennaio 2011 - in tutto il territorio nazionale l’importazione,<br />
la <strong>di</strong>stribuzione e la ven<strong>di</strong>ta <strong>del</strong>le lampa<strong>di</strong>ne a incandescenza,<br />
nonché l’importazione, la <strong>di</strong>stribuzione e la ven<strong>di</strong>ta<br />
degli elettrodomestici privi <strong>di</strong> un <strong>di</strong>spositivo per interrompere<br />
completamente il collegamento alla rete elettrica.<br />
All’art. 3 quater <strong>del</strong> Dl 135/2009 viene previsto, che a decorrere<br />
dal 1° gennaio 2011, per tutte le lampa<strong>di</strong>ne ad incandescenza,<br />
e a decorrere dal 1 gennaio 2010 per tutti i motori<br />
elettrici e tutti gli elettrodomestici, le relative specifiche progettuali<br />
devono rispettare i requisiti minimi fissati dai regolamenti<br />
emanati dalla Commissione europea.<br />
In particolar modo, per l’immissione al consumo <strong>di</strong> lampade si<br />
ricorda che i regolamenti n. 244/2009 e n. 245/2009 - che<br />
prevedono <strong>di</strong>vieti nell’immissione al consumo, <strong>di</strong>fferenziati per<br />
tipologia <strong>di</strong> lampade - sono già <strong>di</strong>rettamente applicabili.<br />
Prodotti agricoli ed alimentari (art 16)<br />
Mo<strong>di</strong>ficando l’articolo 1 <strong>del</strong> decreto legislativo n. 297/2004,<br />
è stato ampliato - a livello generale - il concetto <strong>di</strong> “smarchiatura”<br />
<strong>di</strong> un prodotto Dop e Igp, inteso come possibilità <strong>di</strong> cancellare<br />
queste denominazioni qualificative e permettere la ven<strong>di</strong>ta<br />
<strong>del</strong> prodotto a prezzi più convenienti.<br />
Tale operazione non viene sanzionata nel caso in cui il soggetto<br />
immesso nel sistema <strong>di</strong> controllo sia stato autorizzato<br />
alla smarchiatura <strong>del</strong> prodotto dal Consorzio <strong>di</strong> tutela ovvero,<br />
in mancanza <strong>del</strong> provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> riconoscimento <strong>di</strong> detto<br />
Consorzio, dal ministero <strong>del</strong>le Politiche agricole alimentari e<br />
non abbia usufruito <strong>di</strong> contributi pubblici per il prodotto smarchiato.<br />
Viene rinviato ad apposito decreto <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong>le Politiche<br />
agricole, alimentari e forestali l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni<br />
e <strong>del</strong>le modalità relative all’operazione <strong>di</strong> smarchiatura.<br />
Utilizzo <strong>di</strong> dati personali a fini <strong>di</strong> marketing (art. 20-bis)<br />
La <strong>di</strong>sposizione introdotta dall’art. 20 bis è volta al superamento<br />
<strong>del</strong>la <strong>di</strong>sciplina introdotta dal decreto legge 207/08,<br />
per effetto <strong>del</strong>la quale i dati personali presenti nelle banche<br />
dati costituite sulla base <strong>di</strong> elenchi telefonici pubblici formati<br />
prima <strong>del</strong> 1° agosto 2005, possono essere lecitamente utilizzabili,<br />
per fini promozionali, sino al 31 <strong>di</strong>cembre 2009,<br />
anche in deroga alle norme sull’informativa e sul consenso,<br />
dai soli titolari <strong>del</strong> trattamento che abbiano provveduto a<br />
costituire dette banche dati prima <strong>del</strong> 1 agosto 2005.<br />
Sul punto era poi intervenuto il provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> Garante <strong>del</strong><br />
12 marzo 2009 contenente alcune prescrizioni che i titolari<br />
sopra citati dovevano adottare al fine <strong>di</strong> rendere il trattamento<br />
conforme alla normativa sulla protezione dei dati.<br />
Con il citato art. 20-bis:<br />
1. Viene introdotta una nuova <strong>di</strong>sciplina (art. 130, commi 3-<br />
bis, 3-ter e 3-quater, <strong>del</strong> Dlgs 196/03), in materia <strong>di</strong> comunicazioni<br />
indesiderate, per effetto <strong>del</strong>la quale, in deroga a<br />
quanto previsto dall’art. 129 <strong>del</strong> Dlgs 196/03 - relativo alle<br />
modalità <strong>di</strong> utilizzo dei dati personali tratti da elenchi <strong>di</strong> abbonati<br />
a <strong>di</strong>sposizione <strong>del</strong> pubblico, cartacei ed elettronici - il trattamento<br />
degli stessi me<strong>di</strong>ante l’uso <strong>del</strong> telefono, per finalità <strong>di</strong><br />
invio <strong>di</strong> materiale pubblicitario o <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>retta, o, per il<br />
compimento <strong>di</strong> ricerche <strong>di</strong> mercato, o, <strong>di</strong> comunicazione commerciale<br />
(cd telemarketing) è consentito nei confronti <strong>di</strong> chi<br />
non abbia esercitato il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> opposizione, con modalità<br />
semplificate e anche in via telematica, me<strong>di</strong>ante l’iscrizione<br />
<strong>del</strong>la numerazione <strong>del</strong>la quale è intestatario in un registro<br />
pubblico <strong>del</strong>le opposizioni.<br />
2. Si <strong>di</strong>spone che il registro sopra citato è istituito con regolamento<br />
da adottare con decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la<br />
Repubblica, previa <strong>del</strong>iberazione <strong>del</strong> Consiglio dei ministri,<br />
acquisito il parere <strong>del</strong> Consiglio <strong>di</strong> Stato, <strong>del</strong>le commissioni<br />
parlamentari competenti in materia e <strong>del</strong>l’Autorità per le<br />
garanzie nelle comunicazioni, secondo i seguenti principi<br />
generali:<br />
- attribuzione <strong>del</strong>l’istituzione e <strong>del</strong>la gestione <strong>del</strong> registro ad<br />
un soggetto pubblico competente in materia;<br />
- l’ente dovrà gestire il registro con il proprio personale, o,<br />
potrà affidarne la realizzazione e la gestione a terzi che se ne<br />
assumeranno interamente gli oneri finanziari e organizzativi<br />
me<strong>di</strong>ante contratto <strong>di</strong> servizio;<br />
- i soggetti che si avvalgono <strong>del</strong> registro dovranno corrispondere<br />
tariffe <strong>di</strong> accesso, determinate dal ministero <strong>del</strong>lo<br />
Sviluppo economico, basate sugli effettivi costi <strong>di</strong> funzionamento;<br />
- il registro dovrà consentire ad ogni utente <strong>di</strong> chiedere che sia<br />
iscritta la numerazione <strong>del</strong>la quale è intestatario, secondo<br />
modalità semplificate ed anche in via telematica o telefonica;<br />
- il registro non dovrà consentire il trasferimento dei dati presenti<br />
al suo interno e dovrà prevedere il tracciamento <strong>del</strong>le<br />
operazioni compiute e la conservazione dei dati relativi agli<br />
accessi;<br />
- dovranno essere <strong>di</strong>sciplinati tempi e modalità <strong>di</strong> iscrizione al<br />
registro, senza <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> settore <strong>di</strong> attività o <strong>di</strong> categoria<br />
merceologica e il relativo aggiornamento e periodo massimo<br />
<strong>di</strong> utilizzabilità dei dati verificati nel registro medesimo, prevedendo<br />
che l’iscrizione abbia durata indefinita e sia revocabile<br />
in qualunque momento, gratuitamente e me<strong>di</strong>ante strumenti<br />
<strong>di</strong> facile accesso;<br />
- previsione <strong>del</strong>l’obbligo, per chi effettua i trattamenti me<strong>di</strong>ante<br />
l’uso <strong>del</strong> telefono, per finalità <strong>di</strong> invio <strong>di</strong> materiale pubblicitario<br />
o <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>retta o per il compimento <strong>di</strong> ricerche <strong>di</strong><br />
mercato o <strong>di</strong> comunicazione commerciale (cd telemarketing)<br />
<strong>di</strong> garantire la presentazione <strong>del</strong>l’identificazione <strong>del</strong>la linea<br />
chiamante, <strong>di</strong> fornire all’utente idonee informative, in particolare<br />
sulla possibilità <strong>di</strong> iscriversi al registro per opporsi a futuri<br />
contatti;<br />
- previsione che l’iscrizione nel registro non precluda i trattamenti<br />
dei dati altrimenti acquisti e trattati nel rispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni<br />
sul consenso <strong>di</strong> cui agli artt. 23 e 24 Dlgs 196/03.<br />
3. La vigilanza e il controllo sull’organizzazione e il funzionamento<br />
<strong>del</strong> registro e sul trattamento dei dati sono attribuiti al<br />
Garante.<br />
4. Viene, inoltre, mo<strong>di</strong>ficato l’apparato sanzionatorio secondo<br />
le seguenti linee:<br />
- la sanzione amministrativa (art. 162, comma 2-bis <strong>del</strong><br />
Co<strong>di</strong>ce), introdotta dal Dl 207/08, applicabile in caso <strong>di</strong> trattamento<br />
<strong>di</strong> dati in violazione <strong>del</strong>le misure minime <strong>di</strong> sicurezza<br />
e <strong>di</strong> trattamento illecito <strong>di</strong> dati (senza consenso, relativi al traffico<br />
degli abbonati, all’ubicazione o a comunicazioni indesiderate)<br />
e che esclude il pagamento in misura ridotta per i trattamenti<br />
<strong>di</strong> dati in violazione <strong>del</strong>le misure minime <strong>di</strong> sicurezza,<br />
LEGALE<br />
73
Legale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi e provve<strong>di</strong>menti<br />
viene ridotta da 20 mila a 10 mila euro nella misura minima.<br />
Resta ferma la misura massima fissata a 120 mila euro;<br />
- la medesima sanzione viene applicata (art. 162, comma 2-<br />
quater, <strong>del</strong> Dlgs 196/03) per la violazione <strong>del</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> opposizione<br />
alle comunicazioni indesiderate <strong>di</strong> cui all’art. 130 <strong>del</strong><br />
Dlgs 196/03.<br />
5. Il registro <strong>di</strong> cui sopra dovrà essere istituito entro 6 mesi<br />
dalla data <strong>di</strong> entrata in vigore <strong>del</strong>la legge <strong>di</strong> conversione <strong>del</strong><br />
presente decreto. Fino al suddetto termine restano in vigore i<br />
provve<strong>di</strong>menti adottati dal Garante in attuazione <strong>del</strong>l’art. 129<br />
<strong>del</strong> Co<strong>di</strong>ce (Provv. <strong>del</strong> 12 marzo 2009) e, conseguentemente,<br />
il termine <strong>del</strong> 31 <strong>di</strong>cembre 2009 <strong>di</strong> cui all’art. 44 <strong>del</strong>la legge<br />
27 febbraio 2009, n. 14, <strong>di</strong> conversione, <strong>del</strong> decreto-legge<br />
207/08, viene sostituito con quello dei sei mesi successivi alla<br />
data <strong>di</strong> entrata in vigore <strong>del</strong>la legge <strong>di</strong> conversione <strong>del</strong> decreto-legge<br />
25 settembre 2009, n. 135.<br />
6. Viene, infine, mo<strong>di</strong>ficato l’art. 58 <strong>del</strong> Co<strong>di</strong>ce <strong>del</strong> consumo<br />
(Dlgs 206/05) prevedendo che l’impiego da parte <strong>di</strong> un professionista<br />
<strong>del</strong> telefono, <strong>del</strong>la posta elettronica, <strong>di</strong> sistemi automatizzati<br />
<strong>di</strong> chiamata senza l’intervento <strong>del</strong>l’operatore o <strong>di</strong> un<br />
fax, richiede il consenso preventivo <strong>del</strong> consumatore, fatta<br />
salva la <strong>di</strong>sciplina prevista dall’art. 130 , comma 3-bis, <strong>del</strong><br />
Co<strong>di</strong>ce in materia <strong>di</strong> protezione dei dati personali per i trattamenti<br />
dei dati inclusi negli elenchi <strong>di</strong> abbonati a <strong>di</strong>sposizione<br />
<strong>del</strong> pubblico.<br />
Si ricorda che le mo<strong>di</strong>ficazioni apportate nel corso <strong>del</strong>l’iter <strong>di</strong><br />
conversione <strong>del</strong> provve<strong>di</strong>mento hanno efficacia dal giorno<br />
successivo a quello <strong>del</strong>la pubblicazione in Gazzetta ufficiale,<br />
ossia dal 25 novembre 2009.<br />
Integratori alimentari,<br />
prodotti destinati<br />
a particolare alimentazione<br />
e alimenti ad<strong>di</strong>zionati<br />
<strong>di</strong> vitamine e minerali<br />
Circolare <strong>del</strong> 5/11/2009<br />
Nella Gazzetta ufficiale n. 277, <strong>del</strong> 27 novembre 2009, è<br />
stata pubblicata la circolare 5 novembre 2009 <strong>del</strong> ministero<br />
<strong>del</strong>la Salute, recante “Linee <strong>di</strong> demarcazione tra integratori<br />
alimentari, prodotti destinati ad una alimentazione particolare<br />
e alimenti ad<strong>di</strong>zionati <strong>di</strong> vitamine e minerali - Criteri <strong>di</strong><br />
composizione e <strong>di</strong> etichettatura <strong>di</strong> alcune categorie <strong>di</strong> prodotti<br />
destinati ad una alimentazione particolare”.<br />
Con il documento in esame il ministero opportunamente riassume<br />
i riferimenti normativi ed applicativi sui seguenti argomenti:<br />
1. prodotti destinati ad una alimentazione particolare;<br />
2. alimenti ad<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> vitamine e minerali;<br />
3. integratori alimentari.<br />
La materia viene trattata facendo riferimento al regolamento<br />
n. 1924/2006 (claims), le cui linee guida, pre<strong>di</strong>sposte dallo<br />
stesso ministero, rappresentano lo strumento più aggiornato,<br />
per fornire agli operatori <strong>del</strong> settore alimentare le in<strong>di</strong>cazioni<br />
più appropriate, per una corretta interpretazione, anche <strong>di</strong><br />
norme specifiche, quali quelle in esame.<br />
Considerato l’estremo tecnicismo <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni in<strong>di</strong>cate<br />
nella circolare, si stima opportuno pubblicarne il testo,<br />
CIRCOLARE <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong> Lavoro, <strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le<br />
Politiche sociali <strong>del</strong> 5 novembre 2009. Linee <strong>di</strong> demarcazione<br />
tra integratori alimentari, prodotti destinati ad una alimentazione<br />
particolare e alimenti ad<strong>di</strong>zionati <strong>di</strong> vitamine e minerali<br />
- Criteri <strong>di</strong> composizione e <strong>di</strong> etichettatura <strong>di</strong> alcune categorie<br />
<strong>di</strong> prodotti destinati ad una alimentazione particolare.<br />
Premessa<br />
Alla luce <strong>del</strong> complesso quadro legislativo <strong>del</strong>ineatosi nel settore<br />
alimentare, si ritiene opportuno fornire in<strong>di</strong>cazioni ed elementi<br />
utili agli operatori <strong>del</strong> settore alimentare e agli organi <strong>di</strong><br />
controllo per una corretta interpretazione <strong>del</strong>le norme specifiche<br />
su:<br />
1) prodotti destinati ad una alimentazione particolare;<br />
2) alimenti ad<strong>di</strong>zionati <strong>di</strong> vitamine e minerali;<br />
3) integratori alimentari,<br />
ai fini <strong>di</strong> un adeguato posizionamento normativo <strong>di</strong> tali prodotti.<br />
Va premesso che a livello nazionale il decreto legislativo 27<br />
gennaio 1992, n. 111 <strong>di</strong> attuazione <strong>del</strong>la <strong>di</strong>rettiva<br />
89/398/Cee recante la <strong>di</strong>sciplina dei soli prodotti destinati<br />
ad una alimentazione particolare, quali gli alimenti per la<br />
prima infanzia e i prodotti <strong>di</strong>etetici, ha compreso inizialmente<br />
nel suo campo <strong>di</strong> applicazione anche gli integratori alimentari<br />
e gli alimenti ad<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> vitamine e minerali. Con l’adozione<br />
<strong>di</strong> detta <strong>di</strong>rettiva, infatti, fu rinviata ad una fase successiva<br />
l’armonizzazione <strong>di</strong> queste ultime due categorie <strong>di</strong> prodotti,<br />
che invece, secondo i criteri <strong>del</strong>la legge nazionale previgente,<br />
erano considerati a loro volta prodotti <strong>di</strong>etetici.<br />
La <strong>di</strong>rettiva 89/398/Cee, risalente ad oltre venti anni fa, ha<br />
subito nel tempo varie mo<strong>di</strong>fiche e risulta oggi abrogata dalla<br />
<strong>di</strong>rettiva 2009/39/Ce, che ne rappresenta la versione co<strong>di</strong>ficata.<br />
A <strong>di</strong>eci anni dall’emanazione <strong>del</strong> decreto legislativo 111/92<br />
è poi intervenuta la <strong>di</strong>sciplina specifica sugli integratori alimentari<br />
con la <strong>di</strong>rettiva 2002/46/Ce, attuata con il decreto<br />
legislativo 169/2004, e dopo altri quattro anni quella sugli<br />
alimenti ad<strong>di</strong>zionati <strong>di</strong> vitamine e minerali con il regolamento<br />
(Ce) 1925/2006.<br />
Con quest’ultimo regolamento è intervenuto in pari data il<br />
regolamento (Ce) 1924/2006 relativo alle in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali<br />
e sulla salute fornite sui prodotti alimentari, i cosiddetti<br />
claims, che si applica a tutti gli alimenti, compresi quelli rientranti<br />
nelle categorie specifiche in questione.<br />
Nonostante l’articolazione normativa cui si è pervenuti, si continua<br />
a registrare una presentazione impropria <strong>di</strong> prodotti<br />
notificati in relazione allo specifico campo normativo <strong>di</strong><br />
appartenenza.<br />
Criteri <strong>di</strong> demarcazione<br />
74
Legale<br />
l’esigenza comune <strong>di</strong> contenere l’apporto alimentare <strong>di</strong> sale<br />
non giustifica una destinazione particolare <strong>di</strong> alimenti con un<br />
tenore basso o bassissimo <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o, l’impiego anche <strong>di</strong> detti<br />
succedanei per uso domestico continua ad apparire proporzionato,<br />
in funzione <strong>del</strong> possibile beneficio, solo per fasce<br />
particolari <strong>del</strong>la popolazione (ad esempio gli ipertesi).<br />
Anche i succedanei dei preparati per brodo, o preparati analoghi,<br />
specificamente formulati per limitare l’apporto alimentare<br />
<strong>di</strong> so<strong>di</strong>o, analogamente ai succedanei <strong>del</strong> sale ricadono<br />
tra i prodotti <strong>di</strong>etetici.<br />
Altre tipologie <strong>di</strong> prodotti attualmente ricadenti tra i <strong>di</strong>etetici,<br />
che si riportano a titolo esemplificativo, sono le seguenti:<br />
prodotti a base <strong>di</strong> carboidrati ed elettroliti per la reidratazione<br />
orale in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>arrea;<br />
latte e derivati <strong>del</strong>attosati;<br />
paste iperproteiche;<br />
prodotti tipo spuntini o componenti parziali <strong>di</strong> un pasto per<br />
<strong>di</strong>ete ipocaloriche.<br />
Come esempio <strong>di</strong> prodotti destinati ad una alimentazione particolare<br />
nell’ambito degli alimenti per la prima infanzia, poi,<br />
si riportano i cosiddetti latti <strong>di</strong> crescita, destinati a bambini da<br />
uno a tre anni.<br />
Fatta salva la <strong>di</strong>chiarazione <strong>del</strong>la specifica destinazione, i<br />
claims sulla salute per i prodotti destinati ad una alimentazione<br />
particolare sono subor<strong>di</strong>nati al regolamento (Ce)<br />
1924/2006. Fanno eccezione le formule per lattanti, i cui<br />
claims nutrizionali e sulla salute sono <strong>di</strong>sciplinati in un apposito<br />
allegato, il IV, <strong>del</strong> decreto ministeriale 9 aprile 2009, n.<br />
82, che ha dato attuazione alla <strong>di</strong>rettiva 2006/141/Ce.<br />
Pertanto la conformità <strong>di</strong> un alimento alle con<strong>di</strong>zioni previste<br />
per un claim sulla salute non è il requisito per inquadrare lo<br />
stesso come <strong>di</strong>etetico, senza un adattamento nutrizionale <strong>del</strong>la<br />
composizione in funzione <strong>di</strong> una destinazione particolare.<br />
Altro punto da evidenziare è che un prodotto non può ricadere<br />
tra i <strong>di</strong>etetici per la sola aggiunta <strong>di</strong> vitamine e minerali,<br />
senza altri adattamenti <strong>del</strong>la composizione.<br />
Ad esempio, una barretta ad<strong>di</strong>zionata <strong>di</strong> vitamine e minerali<br />
con una composizione nutrizionale complessivamente adattata<br />
come sostituto <strong>di</strong> un pasto ricade tra i prodotti <strong>di</strong>etetici,<br />
mentre una barretta che sia solo ad<strong>di</strong>zionata <strong>di</strong> vitamine e<br />
minerali ricade nel campo <strong>di</strong> applicazione <strong>del</strong> regolamento<br />
(Ce) 1925/2006.<br />
Per quanto concerne gli integratori alimentari, la definizione<br />
normativa che ne viene data è già chiaramente in<strong>di</strong>cativa.<br />
La <strong>di</strong>rettiva 2002/46/Ce li definisce come «i prodotti alimentari<br />
destinati ad integrare la comune <strong>di</strong>eta e che costituiscono<br />
una fonte concentrata <strong>di</strong> sostanze nutritive o <strong>di</strong> altre sostanze<br />
aventi un effetto nutritivo o fisiologico, sia monocomposti che<br />
pluricomposti, in forme <strong>di</strong> dosaggio, vale a <strong>di</strong>re in forme <strong>di</strong><br />
commercializzazione quali capsule, pastiglie, compresse, pillole<br />
e simili destinati ad essere assunti in piccoli quantitativi<br />
unitari».<br />
Il decreto legislativo 21 maggio 2004, n. 169, esplicitando<br />
ulteriormente quanto comunque si evince dalla <strong>di</strong>rettiva<br />
2002/46/Ce, fornisce una descrizione ancora più esaustiva<br />
dei possibili costituenti degli integratori, in<strong>di</strong>viduando tra questi<br />
«le vitamine e i minerali» o «altre sostanze aventi un effetgennaio<br />
2010<br />
Leggi e provve<strong>di</strong>menti<br />
In linea generale, per poter essere considerato <strong>di</strong>etetico, un<br />
prodotto deve presentare sul piano nutritivo una composizione<br />
appositamente ideata per far fronte alle specifiche esigenze<br />
<strong>di</strong> una fascia particolare <strong>di</strong> consumatori, quando solo questa<br />
può trarre «benefici» dal suo consumo e non l’intera popolazione,<br />
che al limite potrebbe arrivare ad averne anche degli<br />
svantaggi.<br />
A tal fine la sua composizione deve essere nettamente <strong>di</strong>stinta<br />
da quella <strong>di</strong> prodotti analoghi <strong>di</strong> uso corrente, ove esistenti,<br />
per effetto <strong>di</strong> un adattamento nutrizionale significativo alle esigenze<br />
nutrizionali particolari. In alcuni casi un prodotto <strong>di</strong>etetico<br />
può rappresentare l’intera razione alimentare.<br />
Sui criteri per la destinazione selettiva <strong>di</strong> un prodotto come<br />
<strong>di</strong>etetico si considerino i seguenti esempi: una pasta senza<br />
glutine non apporterebbe alcun «beneficio» ad un consumatore<br />
non intollerante a tale sostanza, mentre un prodotto con<br />
una componente in aminoaci<strong>di</strong> priva <strong>di</strong> fenilalanina, per un<br />
consumatore non fenilchetonurico, sarebbe nutrizionalmente<br />
svantaggioso.<br />
Alla luce <strong>del</strong>l’evoluzione normativa che ha portato all’inquadramento<br />
autonomo degli integratori alimentari, prodotti presentati<br />
in capsule, pastiglie, compresse, pillole e simili non<br />
risultano inquadrabili tra i <strong>di</strong>etetici in quanto non rappresentano<br />
dei succedanei <strong>di</strong> alimenti <strong>di</strong> uso corrente specificamente<br />
adattati ad esigenze nutrizionali particolari.<br />
Solo in casi eccezionali, quando la composizione mirata <strong>di</strong> un<br />
prodotto ne impone un uso selettivo (valga lo stesso esempio<br />
<strong>del</strong>la miscela <strong>di</strong> aminoaci<strong>di</strong> priva <strong>di</strong> fenilalanina), la destinazione<br />
particolare prevale sulla forma <strong>di</strong> presentazione e il prodotto<br />
stesso, pur se in capsule, si colloca tra i <strong>di</strong>etetici.<br />
In definitiva, un prodotto in possesso <strong>di</strong> un profilo nutrizionale<br />
<strong>di</strong> alta qualità, capace <strong>di</strong> facilitare la realizzazione <strong>di</strong> una<br />
corretta razione alimentare per il consumatore me<strong>di</strong>o, non<br />
può essere escluso dal consumo generale e proposto come<br />
<strong>di</strong>etetico quando non vi sono ragioni fondate per prevederne<br />
una destinazione particolare.<br />
Gli alimenti «senza zuccheri aggiunti», ad esempio, ancor<br />
prima <strong>del</strong>la <strong>di</strong>sciplina specifica sui claims nutrizionali e sulla<br />
salute introdotta dal regolamento (Ce) 1924/2006, sono stati<br />
inquadrati come alimenti <strong>di</strong> consumo corrente (classificando<br />
gli edulcoranti tra gli ad<strong>di</strong>tivi) per l’esigenza comune <strong>del</strong>la<br />
popolazione <strong>di</strong> contenere l’apporto alimentare <strong>di</strong> calorie e <strong>di</strong><br />
zuccheri.<br />
Gli altri claims nutrizionali previsti dallo stesso regolamento<br />
(Ce) 1924/2006 rappresentano a loro volta un fattore limitativo<br />
per poter presentare come <strong>di</strong>etetici prodotti, ad esempio,<br />
«a basso contenuto calorico», «ricco in fibra», «a basso contenuto<br />
<strong>di</strong> so<strong>di</strong>o/sale» o «a bassissimo contenuto <strong>di</strong><br />
so<strong>di</strong>o/sale».<br />
In linea generale, pare opportuno evidenziare che i claims<br />
nutrizionali rappresentano attualmente un sistema informativo<br />
utile a favorire corrette scelte alimentari anche da parte dei<br />
<strong>di</strong>abetici, per cui prodotti destinati a tali soggetti come <strong>di</strong>etetici<br />
devono necessariamente presentare altri adattamenti compositivi.<br />
Resta fermo che i succedanei ipo-aso<strong>di</strong>ci <strong>del</strong> sale mantengono<br />
i requisiti richiesti per una destinazione particolare. Se infatti<br />
LEGALE<br />
75
Legale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi e provve<strong>di</strong>menti<br />
to nutritivo o fisiologico, in particolare ma non in via esclusiva<br />
aminoaci<strong>di</strong>, aci<strong>di</strong> grassi essenziali, fibre ed estratti <strong>di</strong> origine<br />
vegetale».<br />
In definitiva vanno considerati integratori quei prodotti concentrati<br />
in sostanze nutritive e fisiologiche che, essendo presentati<br />
in «capsule, pastiglie, compresse, pillole e simili destinati<br />
ad essere assunti in piccoli quantitativi unitari», non<br />
hanno un impatto significativo sulla razione alimentare in termini<br />
<strong>di</strong> energia, cioè <strong>di</strong> apporto calorico.<br />
Peraltro, la marginalità <strong>di</strong> detto impatto consente <strong>di</strong> non<br />
assoggettare gli integratori al criterio dei profili nutrizionali<br />
<strong>del</strong> regolamento (Ce) 1924/2006 quale garanzia <strong>del</strong>la qualità<br />
nutrizionale complessiva dei prodotti oggetto <strong>di</strong> claims.<br />
I criteri sopra in<strong>di</strong>cati sono stati considerati nella recente revisione<br />
<strong>del</strong>le linee guida ministeriali sugli integratori alimentari,<br />
pubblicate sul portale <strong>del</strong> ministero (www.ministerosalute.it -<br />
tema: «alimenti particolari e integratori»).<br />
Di conseguenza, prodotti considerati precedentemente come<br />
«integratori energetici» e «integratori proteici», ad impatto<br />
calorico significativo, vanno esclusi dal campo <strong>di</strong> applicazione<br />
<strong>del</strong>la norma sugli integratori alimentari.<br />
Si fa riferimento in particolare a barrette o a prodotti in polvere,<br />
contenenti anche vitamine e minerali, che con le quantità<br />
<strong>di</strong> assunzione consigliate apportano quantità significative<br />
<strong>di</strong> energia da proteine, carboidrati e grassi.<br />
In linea orientativa, tali prodotti possono essere classificati<br />
come <strong>di</strong>etetici ove in possesso <strong>di</strong> una composizione <strong>di</strong>stinta da<br />
quella degli alimenti <strong>di</strong> uso corrente e idonea a far fronte ad<br />
esigenze nutrizionali particolari (come ad esempio quelle<br />
degli sportivi).<br />
In mancanza <strong>di</strong> tale requisito, la collocazione ricadrebbe tra<br />
gli alimenti ad<strong>di</strong>zionati <strong>di</strong> vitamine e minerali nel campo <strong>di</strong><br />
applicazione <strong>del</strong> regolamento (Ce) 1925/2006.<br />
Per i prodotti notificati e presentati come integratori, che<br />
richiedono un riposizionamento normativo nel senso sopra<br />
in<strong>di</strong>cato, si invitano le imprese interessate ad una loro rivalutazione<br />
e alla trasmissione <strong>di</strong> un mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> etichetta conforme<br />
alle <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong> nuovo campo normativo.<br />
Si richiama infine l’art. 10, comma 2, lettera a) <strong>del</strong> citato<br />
regolamento (Ce) 1924/2006 per evidenziare che nell’etichettatura<br />
<strong>di</strong> tutti i prodotti in oggetto, in presenza <strong>di</strong> claims<br />
sulla salute, va riportata una <strong>di</strong>zione <strong>del</strong> tipo seguente:<br />
«Il prodotto va utilizzato nell’ambito <strong>di</strong> una <strong>di</strong>eta variata ed<br />
equilibrata ed uno stile <strong>di</strong> vita sano».<br />
Nel caso degli integratori, dove è già prevista per l’etichettatura<br />
l’in<strong>di</strong>cazione che il prodotto non sostituisce una <strong>di</strong>eta<br />
variata, va aggiunta la seconda parte <strong>del</strong>la frase con il riferimento<br />
allo stile <strong>di</strong> vita sano.<br />
Inoltre, anche per i prodotti destinati ad una alimentazione<br />
particolare, l’etichettatura nutrizionale, in presenza <strong>di</strong> claims<br />
sulla salute, deve comprendere il tenore <strong>di</strong> saturi, zuccheri,<br />
fibra alimentare e so<strong>di</strong>o ai sensi <strong>del</strong>l’art. 7 <strong>del</strong> regolamento<br />
(Ce) 1924/2006, mentre ciò è previsto in ogni caso per gli<br />
alimenti ad<strong>di</strong>zionati <strong>di</strong> vitamine e minerali dall’art. 7, comma<br />
3 <strong>del</strong> regolamento (Ce) 1925/2006.<br />
Allegati<br />
Per evitare sovrapposizioni tra integratori e prodotti <strong>di</strong>etetici<br />
sono state parallelamente revisionate e semplificate, in attesa<br />
<strong>di</strong> sviluppi normativi comunitari, anche le «Linee guida sulla<br />
composizione, etichettatura e pubblicità dei prodotti <strong>di</strong>etetici<br />
per sportivi», <strong>di</strong> cui alla circolare 30 novembre 2005, n. 3,<br />
che si riportano nella nuova versione in allegato 1.<br />
Viene pertanto abrogata la circolare 30 novembre 2005, n. 3.<br />
Inoltre:<br />
in allegato 2 si riportano le linee guida sui sali <strong>di</strong>etetici,<br />
aggiornate a loro volta;<br />
in allegato 3 vengono fornite specifiche in<strong>di</strong>cazioni sui prodotti<br />
senza glutine alla luce <strong>del</strong> regolamento (Ce) 41/2009;<br />
in allegato 4 vengono stabiliti i criteri cui devono essere conformi<br />
i prodotti <strong>di</strong>etetici a/ipoproteici per <strong>di</strong>ete ipoproteiche.<br />
Allegato 1<br />
Prodotti adattati ad un intenso sforzo muscolare, soprattutto<br />
per gli sportivi: linee guida sulla composizione, etichettatura<br />
e pubblicità<br />
I prodotti devono presentare una composizione nutrizionalmente<br />
adattata alle particolari esigenze degli sportivi e risultare<br />
adeguati per gli usi specifici che ne vengono proposti.<br />
Resta fermo, come già evidenziato, che prodotti nelle forme <strong>di</strong><br />
presentazione in capsule, tavolette, compresse, fialoi<strong>di</strong>, e simili<br />
si collocano <strong>di</strong> norma nel settore degli integratori alimentari.<br />
Per le sostanze che possono essere aggiunte a scopi nutrizionali,<br />
si richiamano le <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong>la <strong>di</strong>rettiva 2001/15/Ce<br />
(attuata con il decreto legislativo 14 febbraio 2003, n. 31)<br />
vigenti fino al 31<strong>di</strong>cembre 2009, cui subentrano dal 1° gennaio<br />
2010 le <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong> regolamento (Ce) 953/2009 <strong>del</strong><br />
13 ottobre 2009.<br />
Ove presenti vitamine e minerali, il tenore sulla porzione non<br />
deve essere inferiore al 15% <strong>del</strong>la relativa Rda.<br />
Resta fermo che attraverso i piani <strong>di</strong> autocontrollo va esclusa<br />
la presenza anche in tracce <strong>di</strong> eventuali contaminanti dopanti<br />
e/o <strong>di</strong> sostanze incluse nella lista <strong>di</strong> cui alla legge n. 376 <strong>del</strong><br />
14 <strong>di</strong>cembre 2000 relativa alla <strong>di</strong>sciplina <strong>del</strong>la tutela sanitaria<br />
<strong>del</strong>le attività sportive e <strong>del</strong>la lotta contro il doping.<br />
In linea <strong>di</strong> massima, i prodotti formulati per far fronte alle esigenze<br />
nutrizionali particolari degli sportivi possono essere<br />
ricondotti alle seguenti categorie:<br />
a) prodotti energetici;<br />
b) concentrati proteico-aminoaci<strong>di</strong>ci per il sostegno <strong>del</strong> fabbisogno<br />
azotato;<br />
c) prodotti destinati a reintegrare le per<strong>di</strong>te idrosaline dovute<br />
a profusa sudorazione;<br />
d) altri prodotti specificamente adattati.<br />
a) Prodotti energetici.<br />
Si considerano tali prodotti a netta prevalenza <strong>di</strong> fonti energetiche<br />
come i carboidrati, con i singoli costituenti rappresentati<br />
da zuccheri (glucosio, fruttosio, saccarosio), in associazione<br />
con altri carboidrati a vario grado <strong>di</strong> polimerizzazione.<br />
L’apporto energetico minimo con le quantità <strong>di</strong> assunzione<br />
consigliate può andare nell’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong>le 200 kcal per porzione,<br />
ma può anche essere minore in relazione al momento <strong>di</strong><br />
consumo rispetto a quello <strong>del</strong>lo svolgimento <strong>del</strong>la prestazione<br />
sportiva.<br />
76
Legale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi e provve<strong>di</strong>menti<br />
Il numero <strong>del</strong>le porzioni consigliate giornalmente deve essere<br />
correlato alla durata <strong>del</strong>la prestazione e all’entità <strong>del</strong>lo sforzo.<br />
I prodotti possono presentare una componente vitaminica, ad<br />
esempio le vitamine <strong>del</strong> gruppo B che intervengono come coenzimi<br />
nei processi metabolici energetici, nonché altre vitamine,<br />
minerali o sostanze ad attività antiossidante riconosciuta.<br />
Se tra le fonti energetiche sono presenti dei grassi con contenuto<br />
significativo <strong>di</strong> aci<strong>di</strong> grassi polinsaturi, è auspicabile l’integrazione<br />
con vitamina E.<br />
b) Concentrati proteico/aminoaci<strong>di</strong>ci per il sostegno <strong>del</strong> fabbisogno<br />
azotato.<br />
Si considerano tali prodotti in cui le calorie fornite dalla componente<br />
proteica siano nettamente prevalenti rispetto alle<br />
calorie totali.<br />
L’in<strong>di</strong>ce chimico <strong>del</strong>le fonti proteiche impiegate deve essere<br />
pari ad almeno l’80% <strong>di</strong> quello <strong>del</strong>la proteine <strong>di</strong> riferimento<br />
Fao/Oms.<br />
Se il prodotto comprende aminoaci<strong>di</strong> ramificati tra gli ingre<strong>di</strong>enti,<br />
il livello <strong>di</strong> 5 g, come somma <strong>del</strong>l’aggiunta <strong>di</strong> leucina,<br />
isoleucina e valina rappresenta il riferimento per l’apporto<br />
massimo giornaliero.<br />
In relazione ai rapporti quantitativi tra gli aminoaci<strong>di</strong> ramificati<br />
aggiunti nella composizione <strong>del</strong> prodotto, va considerato<br />
che la leucina risulta essere la più attiva sul fisiologico anabolismo<br />
muscolare.<br />
Nel determinare le quantità <strong>di</strong> assunzione consigliate si deve<br />
tener conto <strong>del</strong>le altre fonti proteiche assunte con la <strong>di</strong>eta, che<br />
<strong>di</strong> norma la pratica sportiva amatoriale non comporta un<br />
incremento rilevante <strong>del</strong> fabbisogno proteico e non si deve<br />
comunque indurre a sovrastimare tale fabbisogno.<br />
Per quanto riguarda l’eventuale componente vitaminica, si evidenzia<br />
in particolare la vitamina B6 in funzione <strong>del</strong> metabolismo<br />
proteico.<br />
Nella composizione <strong>del</strong> prodotto possono essere comprese<br />
altre sostanze, come ad esempio la carnosina e la creatina.<br />
Per quest’ultima, in relazione all’apporto giornaliero e alle<br />
in<strong>di</strong>cazioni ammesse, vale quanto previsto per l’impiego negli<br />
integratori alimentari.<br />
c) Prodotti destinati a reintegrare le per<strong>di</strong>te idrosaline dovute<br />
a profusa sudorazione.<br />
Sono prodotti a base <strong>di</strong> carboidrati, quali sostanzialmente<br />
zuccheri e/o maltodestrine, associati a sali minerali per reintegrare<br />
le per<strong>di</strong>te idrosaline conseguenti a sudorazione.<br />
Nella forma pronta per l’uso si propone come riferimento un<br />
apporto energetico compreso tra 80 e 350 kcal/l e quanto<br />
segue per la concentrazione <strong>di</strong> elettroliti (con una osmolalità<br />
compresa tra 200 e 330 mOsmol/kg <strong>di</strong> acqua):<br />
È inoltre auspicabile la presenza <strong>di</strong> magnesio.<br />
d) Altri prodotti specificamente adattati.<br />
Vengono valutati sulla base <strong>del</strong>la specifica composizione.<br />
Etichettatura<br />
Per tutti i prodotti va riportata in etichetta un <strong>di</strong>citura <strong>del</strong> tipo:<br />
Il prodotto va utilizzato nell’ambito <strong>di</strong> una <strong>di</strong>eta variata ed<br />
equilibrata ed uno stile <strong>di</strong> vita sano.<br />
Per i concentrati proteici e/o aminoaci<strong>di</strong>ci, come per la presenza<br />
<strong>di</strong> creatina, va riportata anche la seguente avvertenza:<br />
Non superare le quantità <strong>di</strong> assunzione consigliate. Non utilizzare<br />
in gravidanza e nei bambini, o comunque per perio<strong>di</strong><br />
prolungati senza sentire il parere <strong>del</strong> me<strong>di</strong>co.<br />
La pubblicità deve essere coerente con le proprietà riven<strong>di</strong>cate<br />
in etichetta, non deve indurre in errore sul ruolo dei prodotti<br />
o promuovere un consumo non compatibile come componente<br />
<strong>di</strong> una adeguata razione alimentare. Inoltre, non deve tendere<br />
a far credere che una <strong>di</strong>eta equilibrata e variata non sia<br />
in grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare i fabbisogni nutrizionali, né a sottovalutare<br />
l’esigenza <strong>di</strong> seguire una <strong>di</strong>eta adeguata e un sano stile<br />
<strong>di</strong> vita.<br />
Allegato 2<br />
Sali <strong>di</strong>etetici: linee guida<br />
Sali iposo<strong>di</strong>ci<br />
Sono considerati tali succedanei <strong>del</strong> sale con un contenuto <strong>di</strong><br />
cloruro <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o compreso tra il 20 e il 35%, corrispondente<br />
ad un tenore <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o compreso tra 7,8 g e 13,6 g %.<br />
Il rapporto potassio/so<strong>di</strong>o non deve essere inferiore a 1,5:1.<br />
Sali aso<strong>di</strong>ci<br />
Sono considerati tali succedanei <strong>del</strong> sale privi <strong>di</strong> cloruro <strong>di</strong><br />
so<strong>di</strong>o, con un tenore residuo <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o non superiore a 120<br />
mg/100 g.<br />
Per entrambe le tipologie <strong>di</strong> prodotti è consigliabile che il tenore<br />
massimo <strong>di</strong> potassio, derivante dai sali sostitutivi utilizzati<br />
come ingre<strong>di</strong>enti, non superi un livello nell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> un terzo<br />
<strong>del</strong> peso totale.<br />
Per quanto concerne l’etichettatura, per entrambe le tipologie<br />
<strong>di</strong> sali:<br />
va riportato il tenore <strong>di</strong> potassio;<br />
le in<strong>di</strong>cazioni devono fare riferimento all’uso in <strong>di</strong>ete richiedenti<br />
globalmente una riduzione <strong>del</strong>l’apporto <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o, come<br />
ad esempio in caso <strong>di</strong> ipertensione arteriosa;<br />
occorre riportare una avvertenza sulla opportunità <strong>di</strong> sentire il<br />
consiglio <strong>del</strong> me<strong>di</strong>co per l’uso, soprattutto in caso <strong>di</strong> insufficienza<br />
renale.<br />
Per l’eventuale aggiunta <strong>di</strong> io<strong>di</strong>o si applicano i parametri previsti<br />
dal decreto ministeriale 10 agosto 1995, n. 562:<br />
Regolamento concernente la produzione e il commercio <strong>di</strong> sale<br />
da cucina iodurato, <strong>di</strong> sale iodato e <strong>di</strong> sale iodurato e iodato.<br />
Allegato 3<br />
Prodotti senza glutine<br />
Il regolamento (Ce) 41/2009 stabilisce i criteri per la composizione<br />
e l’etichettatura dei prodotti <strong>di</strong>etetici destinati ai soggetti<br />
intolleranti al glutine, nonché le con<strong>di</strong>zioni per poter in<strong>di</strong>care<br />
l’assenza <strong>di</strong> glutine in alimenti <strong>di</strong> uso corrente (l’art. 2,<br />
comma 2 <strong>del</strong>la <strong>di</strong>rettiva 2009/39/Ce prevede la possibilità,<br />
per i prodotti alimentari <strong>di</strong> uso corrente adatti ad una alimentazione<br />
particolare, <strong>di</strong> menzionare tale proprietà).<br />
L’immissione in commercio dei prodotti <strong>di</strong>etetici senza glutine<br />
resta subor<strong>di</strong>nata alla procedura <strong>di</strong> notifica trattandosi <strong>di</strong> prodotti<br />
non compresi nell’allegato 1 <strong>del</strong>la suddetta <strong>di</strong>rettiva.<br />
In definitiva, al fine <strong>di</strong> consentire la <strong>di</strong>sponibilità sul mercato<br />
<strong>di</strong> una varietà <strong>di</strong> prodotti alimentari adatti alle esigenze dei<br />
soggetti intolleranti al glutine e al livello <strong>di</strong> sensibilità in<strong>di</strong>viduale<br />
alla sostanza (cfr. sesto considerando <strong>del</strong> regolamento),<br />
a livello comunitario vengono in<strong>di</strong>viduate due categorie <strong>di</strong><br />
LEGALE<br />
77
Legale<br />
gennaio 2010<br />
Leggi e provve<strong>di</strong>menti<br />
prodotti <strong>di</strong>etetici:<br />
1) prodotti con un tenore residuo <strong>di</strong> glutine non superiore a 20<br />
mg/kg, cioè 20 ppm, a base <strong>di</strong> ingre<strong>di</strong>enti privi <strong>di</strong> glutine<br />
all’origine o con uno o più ingre<strong>di</strong>enti depurati <strong>di</strong> glutine.<br />
Tali prodotti vanno definiti «senza glutine»;<br />
2) prodotti con un tenore residuo <strong>di</strong> glutine non superiore a<br />
100 mg/kg, cioè 100 ppm, a base <strong>di</strong> ingre<strong>di</strong>enti depurati <strong>di</strong><br />
glutine.<br />
Tali prodotti vanno definiti «con contenuto <strong>di</strong> glutine molto<br />
basso».<br />
Restano ammessi all’inclusione nel registro nazionale, ai fini<br />
<strong>del</strong>l’erogabilità a carico <strong>del</strong> Servizio sanitario nazionale, solo<br />
i prodotti <strong>di</strong>etetici «senza glutine» <strong>di</strong> cui alla prima categoria,<br />
considerando l’entità <strong>del</strong> consumo <strong>di</strong> succedanei <strong>di</strong> alimenti<br />
contenenti glutine in <strong>di</strong>ete <strong>di</strong> tipo me<strong>di</strong>terraneo.<br />
Si richiama la legge 21 marzo 2005, n. 55 «Disposizioni finalizzate<br />
alla prevenzione <strong>del</strong> gozzo endemico e <strong>di</strong> altre patologie<br />
da carenza io<strong>di</strong>ca», per la possibilità <strong>di</strong> impiegare sale<br />
arricchito con io<strong>di</strong>o in sostituzione <strong>del</strong> sale comune anche<br />
nella fabbricazione dei prodotti <strong>di</strong>etetici in questione.<br />
In relazione agli alimenti <strong>di</strong> uso corrente, va premesso che<br />
resta fermo l’art. 2, paragrafo 1, lettera a), punto iii) <strong>del</strong>la<br />
<strong>di</strong>rettiva 2000/13/Ce, secondo il quale l’etichettatura non<br />
deve essere tale da indurre in errore il consumatore, specialmente<br />
«suggerendogli che il prodotto alimentare possiede<br />
caratteristiche particolari, quando tutti i prodotti alimentari<br />
analoghi possiedono caratteristiche identiche».<br />
Ai sensi <strong>del</strong> regolamento (Ce) 41/2009, pertanto, la <strong>di</strong>zione<br />
«senza glutine» è ammessa nell’etichettatura, la presentazione<br />
e la pubblicità <strong>di</strong> alimenti <strong>di</strong> uso corrente <strong>di</strong> preparazione<br />
industriale con un residuo <strong>di</strong> glutine non superiore a 20<br />
mg/kg, cioè 20 ppm:<br />
che siano comunque privi <strong>di</strong> ingre<strong>di</strong>enti derivati da cereali<br />
contenenti glutine (ove presenti, peraltro, dovrebbero essere<br />
in<strong>di</strong>cati secondo le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> etichettatura vigenti in<br />
materia <strong>di</strong> «allergeni» alimentari), e quando serva a garantire<br />
che dal processo produttivo non derivino apporti inattesi <strong>di</strong><br />
glutine.<br />
Pare opportuno precisare che per alimenti <strong>di</strong> uso corrente con<br />
residuo <strong>di</strong> glutine compreso tra 20 e 100 ppm non sono<br />
ammessi riferimenti <strong>di</strong> alcun tipo, <strong>di</strong>retti o in<strong>di</strong>retti, al glutine o<br />
all’assenza <strong>di</strong> cereali che lo contengono.<br />
La <strong>di</strong>zione «senza glutine» è consentita, alle stesse con<strong>di</strong>zioni<br />
previste per gli alimenti <strong>di</strong> uso corrente, per:<br />
gli alimenti ad<strong>di</strong>zionati <strong>di</strong> vitamine e minerali <strong>di</strong> cui al regolamento<br />
(Ce) 1925/2006;<br />
gli integratori alimentari;<br />
i prodotti destinati ad una alimentazione particolare non<br />
appartenenti alla categoria dei prodotti <strong>di</strong>etetici senza glutine.<br />
Per quanto sopra la <strong>di</strong>zione «non contiene fonti <strong>di</strong> glutine»<br />
precedentemente ammessa dal ministero per alimenti <strong>di</strong> consumo<br />
corrente quali salumi e gelati in vaschetta <strong>di</strong> produzione<br />
industriale con un tenore residuo <strong>di</strong> glutine non superiore a 20<br />
ppm, va sostituita con la <strong>di</strong>zione «senza glutine», a partire<br />
dalle prossime produzioni.<br />
Alla luce <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni definite dal regolamento (Ce)<br />
41/2009, che non limita l’impiego <strong>del</strong>la <strong>di</strong>zione «senza glutine»<br />
ai prodotti <strong>di</strong>etetici, il ministero avvierà una revisione dei<br />
prodotti finora notificati e inclusi nel registro nazionale. Ciò<br />
per pervenire alla classificazione come <strong>di</strong>etetici solo dei succedanei<br />
<strong>di</strong> alimenti in cui la presenza <strong>di</strong> cereali contenenti glutine<br />
è caratterizzante e prevalente, se non esclusiva.<br />
Resta fermo che gli alimenti <strong>di</strong> uso corrente definiti «senza glutine»<br />
devono essere prodotti secondo un piano <strong>di</strong> autocontrollo<br />
specificamente adattato a garantire che il tenore residuo <strong>di</strong><br />
glutine non superi i 20 ppm.<br />
A tal fine in detto piano va inserito il punto critico relativo al<br />
glutine, prevedendone un controllo e una gestione adeguati,<br />
con particolare riferimento alle materie prime impiegate, al<br />
loro stoccaggio, al processo produttivo, ai piani <strong>di</strong> sanificazione<br />
e pulizia.<br />
Allegato 4<br />
Prodotti <strong>di</strong>etetici a/ipoproteici per <strong>di</strong>ete ipoproteiche<br />
Alla luce <strong>del</strong>la situazione determinatasi nel settore dei prodotti<br />
<strong>di</strong>etetici aproteici e ipoproteici, si ritiene opportuno esplicitare<br />
quanto segue.<br />
I prodotti in questione sono classificati come alimenti destinati<br />
a fini me<strong>di</strong>ci speciali ai sensi <strong>del</strong>la <strong>di</strong>rettiva 99/21/Ce, attuata<br />
con decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica 20 marzo<br />
2002, n. 57.<br />
Ricadono infatti nella categoria <strong>di</strong> cui all’art. 2, comma 2, lettera<br />
c) <strong>del</strong> predetto decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica come<br />
«alimenti incompleti dal punto <strong>di</strong> vista nutrizionale con una formulazione<br />
adattata ad una specifica malattia che non sono<br />
adatti ad essere utilizzati come unica fonte <strong>di</strong> nutrimento».<br />
Possono essere definiti prodotti <strong>di</strong>etetici aproteici i succedanei<br />
<strong>di</strong> alimenti <strong>di</strong> uso corrente con significativo tenore proteico, <strong>di</strong><br />
derivazione vegetale, come pane, pasta, biscotti, prodotti da<br />
forno e simili, che presentano un tenore proteico residuo non<br />
superiore all’1%.<br />
Visto che sono stati ammessi anche succedanei <strong>di</strong> detti alimenti<br />
con un tenore proteico superiore all’1%, definiti come «ipoproteici»,<br />
il limite per tale definizione è nell’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong> 2%.<br />
Per quanto concerne succedanei <strong>di</strong> bevande fonte o ricche <strong>di</strong><br />
proteine anche <strong>di</strong> origine animale, gli stessi possono essere<br />
definiti prodotti <strong>di</strong>etetici aproteici se il tenore proteico residuo<br />
non è superiore a 0,5 g%.<br />
Considerando il possibile impiego dei prodotti anche da parte<br />
<strong>di</strong> soggetti con malattie congenite a carico <strong>del</strong> metabolismo<br />
degli aminoaci<strong>di</strong>, la <strong>di</strong>chiarazione in etichetta <strong>del</strong> tenore proteico<br />
residuo, nei termini «proteine non superiori a ...» può<br />
essere seguita dal termine «<strong>di</strong> cui ...», con l’in<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong><br />
tenore degli aminoaci<strong>di</strong> <strong>di</strong> cui va limitato l’apporto.<br />
In etichetta, inoltre, va in<strong>di</strong>cato anche il tenore <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o, potassio<br />
e fosforo, che deve essere contenuto.<br />
In relazione agli scarti analitici tollerabili in fase <strong>di</strong> controllo,<br />
sono considerati ammissibili solo valori pari o inferiori rispetto<br />
al tenore proteico <strong>di</strong>chiarato come limite massimo.<br />
Quanto sopra in<strong>di</strong>cato integra per i prodotti in questione le<br />
<strong>di</strong>sposizioni generali sulla tolleranza analitica <strong>del</strong> tenore proteico<br />
<strong>di</strong>chiarato, previste dalla circolare 30 ottobre 2002, n. 7<br />
sui criteri per la valutazione <strong>del</strong>la conformità <strong>del</strong>le informazioni<br />
nutrizionali <strong>di</strong>chiarate in etichetta.<br />
78
Legale<br />
Novità<br />
dall’<strong>Unione</strong> Europea<br />
e dal Parlamento italiano<br />
Il punto sulla normativa comunitaria in tema <strong>di</strong> “in<strong>di</strong>cazioni<br />
nutrizionali e sulla salute” (“Health and nutritional claims”).<br />
Sulla base <strong>del</strong>la <strong>di</strong>rettiva 2000/13/Ce <strong>del</strong> Parlamento e <strong>del</strong><br />
Consiglio, <strong>del</strong> 20 marzo 2000, relativa al ravvicinamento<br />
<strong>del</strong>le legislazioni degli Stati membri in materia <strong>di</strong> etichettatura<br />
e presentazione dei prodotti alimentari, nonché <strong>del</strong>la loro<br />
pubblicità (cfr. anche scheda de<strong>di</strong>cata), i prodotti alimentari<br />
preimballati devono rispettare norme armonizzate obbligatorie<br />
per quanto riguarda l’etichettatura e la pubblicità: fra i dati<br />
obbligatori che devono figurare sull’etichetta si trovano ad<br />
esempio la denominazione <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, l’elenco e la quantità<br />
degli ingre<strong>di</strong>enti, i possibili allergeni (prodotti che possono<br />
provocare allergie), la durata minima <strong>del</strong> prodotto e le con<strong>di</strong>zioni<br />
<strong>di</strong> conservazione.<br />
* La <strong>di</strong>rettiva si applica ai prodotti alimentari preimballati<br />
destinati ad essere consegnati in tale stato al consumatore<br />
finale, ovvero ai ristoranti, agli ospedali o ad altre collettività<br />
simili.<br />
* La <strong>di</strong>rettiva non riguarda i prodotti destinati ad essere esportati<br />
al <strong>di</strong> fuori <strong>del</strong>la Comunità.<br />
* L’etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti<br />
alimentari non possono essere tali da:<br />
* indurre l’acquirente in errore sulle caratteristiche o sugli<br />
effetti <strong>di</strong> tali prodotti alimentari;<br />
* attribuire ad un prodotto alimentare (ad eccezione <strong>del</strong>le<br />
acque minerali naturali e dei prodotti alimentari destinati ad<br />
un’alimentazione particolare per i quali esistono <strong>di</strong>sposizioni<br />
comunitarie specifiche) <strong>del</strong>le proprietà <strong>di</strong> prevenzione, <strong>di</strong> trattamento<br />
e <strong>di</strong> cura <strong>di</strong> una malattia umana.<br />
Fra i cosiddetti “Atti collegati”, particolare rilievo assume il<br />
Regolamento (Ce) n. 1924/2006 <strong>del</strong> Parlamento europeo e<br />
<strong>del</strong> Consiglio, <strong>del</strong> 20 <strong>di</strong>cembre 2006, relativo alle in<strong>di</strong>cazioni<br />
nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari (cfr.<br />
anche scheda de<strong>di</strong>cata) [Gazzetta ufficiale L 404 <strong>del</strong><br />
30.12.2006]: questo regolamento raccomanda un’uniformazione<br />
<strong>del</strong>la legislazione europea sull’etichettatura contenente<br />
in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali, comprese quelle relative alla salute;<br />
l’obiettivo è garantire un’informazione corretta nell’etichettatura<br />
dei prodotti alimentari, evitando informazioni ingannevoli<br />
o poco comprensibili per il consumatore.<br />
* Una pubblicità nutrizionale o sulla salute ingannevole o falsa<br />
può avere infatti effetti negativi sulla salute <strong>del</strong> consumatore<br />
invogliandolo a consumare un prodotto alimentare ovvero <strong>di</strong>ssuadendolo<br />
dal farlo.<br />
* Le in<strong>di</strong>cazioni autorizzate figurano in un elenco armonizzato<br />
valido per tutta l’<strong>Unione</strong> europea (Ue).<br />
* Ogni in<strong>di</strong>cazione viene definita in maniera precisa e quantificabile.<br />
* Nell’allegato <strong>del</strong> regolamento figurano, fra le altre, le in<strong>di</strong>cazioni:<br />
«basso valore energetico», «senza zuccheri aggiunti»,<br />
«leggero/light » e «ricco <strong>di</strong> fibre».<br />
Applicazione <strong>del</strong> Regolamento n. 1924/2006<br />
gennaio 2010<br />
Varie<br />
Il Regolamento n. 1924 sulle in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali e sulla<br />
salute (health and nutrition claims) stabilisce alcuni principi<br />
generali, vali<strong>di</strong> per tutte le in<strong>di</strong>cazioni, che:<br />
* non possono essere false, ambigue, fuorvianti;<br />
* non possono dare a<strong>di</strong>to a dubbi sulla sicurezza e/o sull’adeguatezza<br />
nutrizionale <strong>di</strong> altri elementi né incoraggiare o<br />
tollerare il consumo eccessivo <strong>di</strong> un elemento.<br />
Le norme <strong>del</strong> Regolamento si applicano:<br />
* alle in<strong>di</strong>cazioni presenti nell’etichettatura, nelle comunicazioni<br />
commerciali, nella presentazione e nella pubblicità, ed<br />
idonee ad esaltare le caratteristiche <strong>del</strong> prodotto;<br />
* tali norme si applicano anche ai prodotti alimentari destinati<br />
a ristoranti, ospedali, scuole, mense e servizi analoghi <strong>di</strong><br />
ristorazione collettiva.<br />
Se un marchio o una denominazione commerciale o una<br />
denominazione <strong>di</strong> fantasia possono essere interpretati dal<br />
consumatore come un’in<strong>di</strong>cazione nutrizionale o sulla salute,<br />
tali marchi/ denominazioni commerciali/denominazioni <strong>di</strong><br />
fantasia possono essere utilizzati purché rechino anche una<br />
corrispondente in<strong>di</strong>cazione nutrizionale o sulla salute.<br />
Ai prodotti sfusi e preincartati, venduti <strong>di</strong>rettamente al consumatore<br />
finale oppure, che sono imballati al punto <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />
su richiesta <strong>del</strong>l’acquirente non si applicano le <strong>di</strong>sposizioni<br />
sulle in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali e su alcune norme sulle in<strong>di</strong>cazioni:<br />
a questi prodotti si continueranno ad applicare le <strong>di</strong>sposizioni<br />
nazionali, finché non saranno adottate misure comunitarie.<br />
I descrittori generici tra<strong>di</strong>zionalmente utilizzati per in<strong>di</strong>care le<br />
peculiarità <strong>di</strong> una categoria <strong>di</strong> alimenti o <strong>di</strong> bevande che<br />
potrebbero avere un effetto sulla salute possono venire esclusi<br />
dall’applicazione <strong>del</strong> Regolamento, me<strong>di</strong>ante apposita procedura<br />
da attivarsi per il tramite <strong>del</strong>l’autorità nazionale.<br />
Esenzioni previste dal Regolamento n. 1924/2006<br />
Il regolamento si applica facendo però salve le <strong>di</strong>sposizioni<br />
relative ai prodotti alimentari destinati ad una alimentazione<br />
particolare <strong>di</strong>sciplinati dal decreto legislativo 111/1992, il<br />
quale riguarda quei prodotti che, per la loro particolare composizione<br />
o per il particolare processo <strong>di</strong> fabbricazione, si<br />
<strong>di</strong>stinguono nettamente dagli alimenti <strong>di</strong> consumo corrente.<br />
Questi devono rispondere ad esigenze nutrizionali particolari<br />
per alcune categorie <strong>di</strong> persone:<br />
* le persone il cui processo <strong>di</strong> assimilazione o il cui metabolismo<br />
è perturbato;<br />
* le persone che si trovano in con<strong>di</strong>zioni fisiologiche particolari<br />
per cui possono trarre benefici particolari dall’assunzione<br />
controllata <strong>di</strong> talune sostanze negli alimenti;<br />
* i lattanti o i bambini nella prima infanzia, in buona salute.<br />
Per quanto attiene all’ultimo punto, si evidenzia che riguarda<br />
le cosiddette “formule <strong>di</strong> proseguimento”, i prodotti a base <strong>di</strong><br />
cereali e gli altri prodotti destinati a lattanti e bambini mentre<br />
non si applica alle “formule per lattanti” già vincolate ad un<br />
elenco tassativo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni consentite.<br />
Il regolamento si applica inoltre facendo salve le <strong>di</strong>sposizioni<br />
relative alle acque minerali naturali ed alle acque destinate al<br />
consumo umano.<br />
Termini chiave, definizioni e principi generali <strong>del</strong> Regolamento<br />
n. 1924/2006<br />
LEGALE<br />
79
Legale<br />
gennaio 2010<br />
Varie<br />
Termini chiave <strong>del</strong>l’atto:<br />
* In<strong>di</strong>cazione (o “claim”): ogni messaggio o ogni rappresentazione<br />
non obbligatoria ai sensi <strong>del</strong>la normativa comunitaria<br />
o nazionale, ivi compresa una rappresentazione sotto forma<br />
<strong>di</strong> immagini, <strong>di</strong> elementi grafici o <strong>di</strong> simboli <strong>di</strong> ogni tipo <strong>di</strong><br />
forma, che affermi, suggerisca o sottintenda che un prodotto<br />
alimentare possieda caratteristiche particolari.<br />
* In<strong>di</strong>cazione nutrizionale: ogni in<strong>di</strong>cazione che affermi, suggerisca<br />
o sottintenda che un prodotto alimentare possieda<br />
proprietà nutrizionali benefiche, dovute all’energia che apporta<br />
o che apporta a tasso ridotto e/o accresciuto o che non<br />
apporta, nonché dovute alle sostanze nutritive o <strong>di</strong> altro tipo<br />
che contiene o contiene in proporzioni ridotte o accresciuto o<br />
non contiene affatto;<br />
* In<strong>di</strong>cazione sulla salute: ogni in<strong>di</strong>cazione che affermi, suggerisca<br />
o sottintenda l’esistenza <strong>di</strong> una relazione fra una categoria<br />
<strong>di</strong> prodotti alimentari o un prodotto alimentare o uno dei<br />
suoi componenti, e lo stato <strong>di</strong> salute.<br />
* In<strong>di</strong>cazione relativa alla riduzione <strong>di</strong> un rischio <strong>di</strong> malattia:<br />
ogni in<strong>di</strong>cazione sulla salute che affermi, suggerisca o sottintenda<br />
che il consumo <strong>di</strong> una categoria <strong>di</strong> alimenti, <strong>di</strong> un alimento<br />
o <strong>di</strong> uno dei suoi componenti riduce significativamente<br />
un fattore <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> una malattia umana;<br />
* Sostanze nutrienti: le proteine, i gluci<strong>di</strong>, i lipi<strong>di</strong>, le fibre alimentari,<br />
il so<strong>di</strong>o, le vitamine e i sali minerali <strong>di</strong> cui all’allegato<br />
<strong>del</strong>la <strong>di</strong>rettiva 90/496/Cee, nonché le sostanze che derivano<br />
o che sono componenti <strong>di</strong> una <strong>di</strong> tali categorie.<br />
Definizioni riportate dall’atto:<br />
* Per le definizioni <strong>di</strong> “alimento”, “integratore alimentare”,<br />
“etichettatura nutrizionale” ed “etichettatura” si deve far riferimento,<br />
nell’or<strong>di</strong>ne, al regolamento (Ce) n. 178/2002, alla<br />
<strong>di</strong>rettiva 2002/46/Ce, alla <strong>di</strong>rettiva 90/496/Ce ed alla <strong>di</strong>rettiva<br />
2000/13/Ce.<br />
Principi generali:<br />
Affinché i claims nutrizionali e salutistici risultino corretti è<br />
necessario che:<br />
* l’effetto nutrizionale o fisiologico benefico sia accertato sulla<br />
base <strong>di</strong> prove scientifiche;<br />
* la sostanza presente nel prodotto sia fornita in quantità<br />
significativa, in grado quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> produrre il suo effetto;<br />
* che l’in<strong>di</strong>cazione risulti comprensibile per il consumatore<br />
me<strong>di</strong>o.<br />
Le in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali<br />
Le in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali garantiscono ai consumatori informazioni<br />
chiare e trasparenti ed agli operatori strumenti idonei<br />
a garantirsi una concorrenza leale.<br />
Il regolamento permette l’impiego <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali<br />
a con<strong>di</strong>zione che esse siano giustificate da prove scientifiche<br />
accettate.<br />
Tali in<strong>di</strong>cazioni sono consentite solo se elencate nell’allegato al<br />
regolamento, il quale enuncia le seguenti in<strong>di</strong>cazioni, con le<br />
relative con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> applicazione, stabilendo altresì quali<br />
sono i limiti che i prodotti alimentari dovranno rispettare per<br />
poter recare dette in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali:<br />
* “a basso contenuto calorico”,<br />
* “a ridotto contenuto calorico”,<br />
* “senza calorie”,<br />
* “a basso contenuto <strong>di</strong> grassi”,<br />
* “senza grassi”,<br />
* “a basso contenuto <strong>di</strong> grassi saturi”,<br />
* “senza grassi saturi”,<br />
* “a basso contenuto <strong>di</strong> zuccheri”,<br />
* “senza zuccheri”,<br />
* “senza zuccheri aggiunti”,<br />
* “a basso contenuto <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o/sale”,<br />
* “a bassissimo contenuto <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o/sale”,<br />
* “senza so<strong>di</strong>o” o “senza sale”,<br />
* “fonte <strong>di</strong> fibre”,<br />
* “ad alto contenuto <strong>di</strong> fibre”,<br />
* “fonte <strong>di</strong> proteine”,<br />
* “ad alto contenuto <strong>di</strong> proteine”,<br />
* “fonte <strong>di</strong> [nome <strong>del</strong>la o <strong>del</strong>le vitamine] e/o [nome <strong>del</strong> o dei]<br />
minerali”,<br />
* “ad alto contenuto <strong>di</strong> [nome <strong>del</strong>la o <strong>del</strong>le vitamine] e/o<br />
[nome <strong>del</strong> o dei] minerali”, “contiene [nome <strong>del</strong>la sostanza<br />
nutritiva o <strong>di</strong> altro tipo]”,<br />
* “a tasso accresciuto <strong>di</strong> [nome <strong>del</strong>la sostanza nutritiva]”,<br />
* “a tasso ridotto <strong>di</strong> [nome <strong>del</strong>la sostanza nutritiva]”,<br />
* “leggero/light”,<br />
* “naturalmente/naturale”.<br />
Così, ad esempio, si potrà <strong>di</strong>re che un alimento è “a basso contenuto<br />
calorico” solo se il prodotto contiene non più <strong>di</strong> 40 kcal<br />
(170 kj) per 100 grammi, se si tratta <strong>di</strong> un solido, o non più <strong>di</strong><br />
20 kcal (80 kj) per 80 grammi, se si tratta <strong>di</strong> un liquido.<br />
Oppure si potrà affermare che un alimento è senza grassi solo<br />
se il prodotto contiene non più <strong>di</strong> 0,5 grammi <strong>di</strong> grassi per<br />
100 grammi, se si tratta <strong>di</strong> un alimento solido, o per 100 ml,<br />
se si tratta <strong>di</strong> un liquido. Un prodotto potrà essere in<strong>di</strong>cato<br />
come “leggero” o “light” se il valore energetico è ridotto <strong>di</strong><br />
almeno il 30% e sono specificate le caratteristiche che rendono<br />
il prodotto “leggero” o “light”.<br />
Le in<strong>di</strong>cazioni sulla salute<br />
Le in<strong>di</strong>cazioni sulla salute sono informazioni attestanti il rapporto<br />
tra gli alimenti e la salute; esso deve essere basato su<br />
prove scientifiche accettate e ben comprese dal consumatore.<br />
A tal proposito la Commissione provvederà a re<strong>di</strong>gere un<br />
elenco <strong>di</strong> tutte le informazioni necessarie in cui si attesta la<br />
correlazione tra alcuni alimenti e gli effetti benefici dagli stessi<br />
prodotti.<br />
Le in<strong>di</strong>cazioni sulla salute sono vietate a meno che non siano<br />
conformi ai requisiti generali <strong>del</strong> regolamento ed incluse nell’elenco<br />
<strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni autorizzate <strong>di</strong> cui agli articoli 13 e<br />
14.<br />
L’articolo 13 <strong>del</strong> regolamento in<strong>di</strong>vidua tre categorie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni<br />
sulla salute, riferite a:<br />
* “ruolo <strong>di</strong> una sostanza nutritiva o <strong>di</strong> altro tipo per la crescita,<br />
lo sviluppo e le funzioni <strong>del</strong>l’organismo;<br />
* funzioni psicologiche e comportamentali;<br />
* la <strong>di</strong>rettiva 96/8/Ce, [recepita con decreto <strong>del</strong> ministero<br />
<strong>del</strong>la Salute 7 ottobre 1998, n. 519] avente ad oggetto il<br />
<strong>di</strong>magrimento o il controllo <strong>del</strong> peso oppure la riduzione <strong>del</strong>lo<br />
stimolo <strong>del</strong>la fame o un maggiore senso <strong>di</strong> sazietà o la riduzione<br />
<strong>del</strong>l’energia apportata dal regime alimentare”.<br />
L’articolo 14 introduce la possibilità <strong>di</strong> fornire in<strong>di</strong>cazioni sulla<br />
80
Legale<br />
gennaio 2010<br />
Varie<br />
riduzione dei rischi <strong>del</strong>le malattie dei bambini.<br />
Tutte le in<strong>di</strong>cazioni sulla salute incluse negli elenchi <strong>di</strong> cui agli<br />
articoli 13 e 14 possono venire utilizzate da qualsiasi operatore<br />
nel rispetto <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni stabilite, se il loro uso non è<br />
limitato ex art. 21.<br />
L’articolo 15 illustra invece la procedura per l’autorizzazione<br />
sulla riduzione <strong>del</strong> rischio <strong>del</strong>la malattia e <strong>di</strong> quelle relative<br />
allo sviluppo e salute dei bambini.<br />
L’articolo 18 descrive la procedura per richiedere l’inclusione<br />
<strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni sulla salute non comprese nell’elenco comunitario<br />
previsto dall’art. 13 <strong>del</strong> regolamento, mentre l’articolo 19<br />
illustra le attività per mo<strong>di</strong>ficare sospendere o revocare un’<br />
in<strong>di</strong>cazione sulla salute già inserita negli elenchi <strong>di</strong> cui agli<br />
articoli 13 e14.<br />
Le in<strong>di</strong>cazioni comparative<br />
Fatta salva la <strong>di</strong>rettiva 84/450/Cee (pubblicità ingannevole e<br />
comparativa), il confronto può essere fatto soltanto tra alimenti<br />
<strong>del</strong>la stessa categoria prendendo in considerazione una<br />
gamma <strong>di</strong> alimenti <strong>di</strong> tale categoria: la <strong>di</strong>fferenza nella quantità<br />
<strong>di</strong> una sostanza nutritiva e/o nel valore energetico è specificata<br />
e il confronto è riferito alla stessa quantità <strong>di</strong> prodotto.”<br />
(art. 9.1).<br />
Per stessa categoria <strong>di</strong> prodotto si intende quella caratterizzata<br />
da omogeneità <strong>di</strong> materie prime e <strong>di</strong> modalità <strong>di</strong> consumo.<br />
Si ritengono in ogni caso ammissibili le comparazioni tra l’alimento<br />
naturale e il suo <strong>di</strong>retto derivato.<br />
A tal proposito si ritiene opportuno richiamare la normativa in<br />
tema <strong>di</strong> pubblicità ingannevole e comparativa per ricordare la<br />
necessità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un idoneo materiale comprovante l’omogeneità<br />
dei prodotti messi a confronto.<br />
Modalità operative<br />
Tutte le in<strong>di</strong>cazioni - nutrizionali e sulla salute - possono essere<br />
ammesse solo a seguito <strong>di</strong> un esito favorevole <strong>del</strong>la procedura<br />
comunitaria <strong>di</strong> autorizzazione, la quale vede coinvolti l’impren<strong>di</strong>tore,<br />
l’autorità nazionale, l’Efsa (autorità europea per la<br />
sicurezza alimentare, vedasi la scheda per approfon<strong>di</strong>re il<br />
ruolo <strong>del</strong>l’Efsa nella procedura) e la Commissione europea.<br />
Tale procedura si articola come segue:<br />
* l’operatore presenta la domanda <strong>di</strong> autorizzazione all’uso<br />
<strong>del</strong>l’in<strong>di</strong>cazione all’autorità nazionale competente;<br />
* l’autorità nazionale informa l’Efsa;<br />
* L’Efsa, informata la Commissione europea e gli altri Stati<br />
membri, rende pubblica la sintesi <strong>del</strong>la domanda;<br />
* entro 5 mesi dal ricevimento <strong>del</strong>la domanda l’Efsa pubblica<br />
il proprio parere e lo trasmette alla Commissione europea;<br />
* entro il 30 gg chiunque può rivolgere osservazioni alla<br />
Commissione;<br />
* entro 2 mesi dal ricevimento <strong>del</strong> parere <strong>del</strong>l’autorità, la<br />
Commissione presenta al comitato <strong>del</strong>la filiera alimentare ed il<br />
benessere animale un progetto <strong>di</strong> decisione;<br />
* la decisione definitiva <strong>del</strong> Comitato sulla domanda adottata<br />
è comunicata dalla Commissione all’impresa richiedente e<br />
pubblicata nella Gazzetta ufficiale.<br />
La Commissione europea dovrà quin<strong>di</strong> istituire e tenere<br />
aggiornato un registro comunitario <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali<br />
e sulla salute approvate secondo la procedura appena<br />
descritta. Il registro presenterà anche un elenco <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni<br />
sulla salute respinte ed il motivo <strong>del</strong> rigetto.<br />
Il registro comunitario è uno strumento accessibile al pubblico<br />
e gli stati membri non potranno limitare o proibire il commercio<br />
o la pubblicità <strong>di</strong> prodotti alimentari conformi alle <strong>di</strong>sposizioni<br />
regolamentari.<br />
Le in<strong>di</strong>cazioni devono essere comprese dal consumatore<br />
me<strong>di</strong>o, normalmente informato e ragionevolmente attento ed<br />
avveduto: nella valutazione <strong>del</strong>le capacità <strong>del</strong> consumatore si<br />
devono tenere in considerazione gli eventuali fattori sociali,<br />
culturali e linguistici, Il consumatore deve essere in grado <strong>di</strong><br />
valutare la qualità nutrizionale complessiva.<br />
La fondatezza scientifica deve essere l’aspetto principale nell’utilizzo<br />
<strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali e salutistiche, che devono<br />
essere corroborate da dati scientifici e da vali<strong>di</strong> elementi <strong>di</strong><br />
prova.<br />
È inoltre previsto che uno Stato che ritiene un’in<strong>di</strong>cazione non<br />
conforme al regolamento possa, per gravi motivi, sospendere<br />
temporaneamente l’impiego <strong>del</strong> relativo prodotto sul proprio<br />
territorio: in questo caso deve essere attivata la procedura <strong>di</strong><br />
informazione rivolta alla Commissione.<br />
Ulteriori approfon<strong>di</strong>menti<br />
Il testo consolidato <strong>del</strong> Regolamento n. 1924/2006 si trova su<br />
http://eur-lex.europa.eu: esso ha infatti subito alcune mo<strong>di</strong>fiche<br />
ad opera dei regolamenti (Ce) 107 e 109 <strong>del</strong> 2008,<br />
entrambi pubblicati nella Guce L 39 <strong>del</strong> 13 febbraio 2008.<br />
Gli “ atti collegati” al regolamento sono:<br />
* il regolamento (Ce) n. 353/2008 <strong>del</strong>la Commissione <strong>del</strong> 18<br />
aprile 2008 che fissa le norme d’attuazione per le domande<br />
che autorizzano le in<strong>di</strong>cazioni sulla salute previste dall’articolo<br />
15 <strong>del</strong> regolamento (Ce) n. 1924/2006 <strong>del</strong> Parlamento<br />
europeo e <strong>del</strong> Consiglio [Gazzetta ufficiale L 109 <strong>del</strong><br />
19.4.2008].<br />
* Il regolamento riguarda le norme da rispettare per la presentazione<br />
<strong>di</strong> una domanda <strong>di</strong> autorizzazione <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni<br />
sulla salute. Ogni domanda <strong>di</strong> autorizzazione verterà<br />
esclusivamente su una in<strong>di</strong>cazione sulla salute e comprenderà<br />
una descrizione <strong>del</strong> tipo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazione sulla salute, una proposta<br />
<strong>di</strong> formulazione, le con<strong>di</strong>zioni specifiche per l’uso e i<br />
dati scientifici che giustificano l’in<strong>di</strong>cazione sulla salute.<br />
* il regolamento (Ce) n. 1925/2006 <strong>del</strong> Parlamento europeo<br />
e <strong>del</strong> Consiglio, <strong>del</strong> 20 <strong>di</strong>cembre 2006, riguardante l’aggiunta<br />
<strong>di</strong> vitamine, <strong>di</strong> minerali e <strong>di</strong> alcune altre sostanze ai prodotti<br />
alimentari [Gazzetta ufficiale L 404 <strong>del</strong> 30.12.2006].<br />
* Questo regolamento vieta l’aggiunta <strong>di</strong> vitamine e <strong>di</strong> sostanze<br />
minerali agli alimenti freschi e alle bevande contenenti un volume<br />
<strong>di</strong> alcol superiore all’1,2%. Alcune bevande alcoliche tra<strong>di</strong>zionali<br />
che contengono tali sostanze sono peraltro autorizzate,<br />
tuttavia non possono presentare in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali.<br />
Entrata in vigore<br />
La pubblicazione <strong>del</strong>la lista dei claims ammessi e, quin<strong>di</strong>, il<br />
loro inserimento nel registro comunitario è prevista per il 31<br />
gennaio 2010 (ve<strong>di</strong> art. 13 - comma 3).<br />
Si stima opportuno sottolineare che la lista trasmessa dal ministero<br />
<strong>del</strong>la Salute alla Commissione europea in data 31 gennaio<br />
2008 ha il significato <strong>di</strong> una raccolta <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni da<br />
sottoporre ad una valutazione scientifica al più alto livello e<br />
non <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni già autorizzate.<br />
LEGALE<br />
81
Legale<br />
gennaio 2010<br />
Varie<br />
Attualità<br />
L’autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha deciso<br />
<strong>di</strong> pubblicare i suoi pareri sulle <strong>di</strong>chiarazioni sulla salute in<br />
<strong>di</strong>versi gruppi a partire da settembre 2009.<br />
La Commissione proporrà quin<strong>di</strong> agli Stati membri le conclusioni<br />
<strong>del</strong>la gestione <strong>del</strong> rischio, prendendo in considerazione<br />
la parziale valutazione <strong>del</strong>le <strong>di</strong>chiarazioni sulla salute usate<br />
sul mercato europeo non appena l’Efsa procede con le pubblicazioni<br />
<strong>del</strong>le stesse.<br />
Fino a gennaio 2008, la Commissione ha ricevuto più <strong>di</strong><br />
44mila <strong>di</strong>chiarazioni sulla salute da parte degli Stati membri.<br />
Tale elevato numero non era previsto e gravi ritar<strong>di</strong> sono stati<br />
causati in quanto gli Stati membri hanno compilato i loro elenchi<br />
nazionali in mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi.<br />
La Commissione ha consolidato questa lista in 4.000 <strong>di</strong>chiarazioni<br />
sulla salute e trasmesso il fascicolo all’Efsa. L’autorità<br />
ha chiesto ulteriori chiarimenti per più <strong>di</strong> 2.000 <strong>di</strong> questi casi.<br />
Il processo <strong>di</strong> chiarimento, che è complesso in quanto coinvolge<br />
gli Stati membri e altre parti interessate, non è ancora stato<br />
completato. A causa <strong>di</strong> questo ritardo non sarà possibile per<br />
l’Efsa valutare tutte le <strong>di</strong>chiarazioni sottoposte in maniera puntuale<br />
e consentire alla Commissione <strong>di</strong> adottare l’elenco comunitario<br />
<strong>di</strong> tutte le <strong>di</strong>chiarazioni sulla salute consentite dall’articolo<br />
13 entro il termine stabilito <strong>del</strong> 31 gennaio 2010.<br />
Istruzioni operative<br />
Si richiamano in particolare gli articoli 3 e 5 <strong>del</strong> Regolamento<br />
relativi ai requisiti <strong>di</strong> carattere generale che devono, in ogni<br />
caso, essere rispettati.<br />
82
Ban<strong>di</strong> e finanziamenti<br />
In<strong>di</strong>ce<br />
IN PRIMO PIANO<br />
Regione Lombar<strong>di</strong>a: terzo bando<br />
“Distretti <strong>di</strong>ffusi <strong>di</strong> rilevanza<br />
intercomunale (Did)” per la<br />
competitività e l’innovazione <strong>del</strong><br />
sistema <strong>di</strong>stributivo nelle aree urbane<br />
<strong>del</strong>la Lombar<strong>di</strong>a. . . . . . . . . . . . . . . . .<br />
FINANZIAMENTI<br />
Bando <strong>del</strong> Comune <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>:<br />
“Tra<strong>di</strong>zione e ruolo identitario:<br />
interventi per la <strong>di</strong>fesa <strong>del</strong>le botteghe<br />
storiche <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>” . . . . . . . . . . . . . . .<br />
Iniziative a sostegno <strong>del</strong>l’accesso al<br />
cre<strong>di</strong>to <strong>del</strong>le Pmi milanesi (anno 2009)<br />
IN<br />
PRIMO<br />
PIANO<br />
Pag. 83<br />
Pag. 84<br />
Pag. 84<br />
Regione Lombar<strong>di</strong>a<br />
Terzo bando<br />
Distretti <strong>di</strong>ffusi<br />
<strong>di</strong> rilevanza<br />
intercomunale (Did)<br />
per la competitività<br />
e l’innovazione<br />
<strong>del</strong> sistema <strong>di</strong>stributivo<br />
nelle aree urbane<br />
<strong>del</strong>la Lombar<strong>di</strong>a<br />
Scadenza 30 gennaio ore 16<br />
Lanciato il 3° bando <strong>del</strong>la Regione<br />
Lombar<strong>di</strong>a “Distretti <strong>di</strong>ffusi <strong>di</strong> rilevanza<br />
intercomunale (Did)” per la competitività e<br />
l’innovazione <strong>del</strong> sistema <strong>di</strong>stributivo nelle<br />
aree urbane <strong>del</strong>la lombar<strong>di</strong>a.<br />
I “Distretti <strong>di</strong>ffusi <strong>di</strong> rilevanza intercomunale<br />
(Did) sono aree <strong>di</strong> rilevanza intercomunale<br />
nelle quali citta<strong>di</strong>ni, imprese, e realtà sociali<br />
liberamente aggregati sono in grado <strong>di</strong> fare<br />
<strong>del</strong> commercio il fattore <strong>di</strong> integrazione e<br />
valorizzazione <strong>di</strong> tutte le risorse <strong>di</strong> cui<br />
<strong>di</strong>spone il territorio, per accrescerne<br />
gennaio 2010<br />
In primo piano<br />
l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano e<br />
sostenere la competitività <strong>del</strong>le sue polarità<br />
commerciali”.<br />
<br />
Il bando promuove la presentazione <strong>di</strong> domande <strong>di</strong> agevolazione<br />
miranti:<br />
1) la costituzione <strong>di</strong> nuovi Distretti <strong>del</strong> commercio;<br />
2) l’allargamento <strong>di</strong> Distretti <strong>di</strong>ffusi <strong>di</strong> cui alla Dgr n. 10397<br />
<strong>del</strong> 28 ottobre 2009 tramite l’adesione <strong>di</strong> nuovi comuni.<br />
La formazione o l’integrazione <strong>di</strong> un Distretto richiedono<br />
rispettivamente la costruzione <strong>di</strong> un partenariato o l’adesione<br />
ad un partenariato preesistente, costituito da uno o più comuni,<br />
o comunità montana o unione <strong>di</strong> comuni, almeno una associazione<br />
impren<strong>di</strong>toriale, gli operatori commerciali con sede<br />
legale o operativa nel Distretto, ulteriori soggetti pubblici e privati<br />
potenzialmente interessati alla realizzazione degli obiettivi<br />
<strong>di</strong> sviluppo <strong>del</strong> Distretto (ad es. Camere <strong>di</strong> commercio, enti<br />
pubblici, associazioni impren<strong>di</strong>toriali anche <strong>di</strong> settori <strong>di</strong>versi e<br />
comitati <strong>di</strong> residenti, enti e associazioni no-profit, Gdo, proprietari<br />
immobiliari, etc.).<br />
Il partenariato in<strong>di</strong>vidua un capofila (comune, comunità montana<br />
o unione <strong>di</strong> comuni) per la presentazione <strong>del</strong>la domanda<br />
<strong>di</strong> agevolazione, nonché referente unico verso la Regione<br />
Lombar<strong>di</strong>a in nome e per conto <strong>del</strong>l’aggregazione locale.<br />
I soggetti proponenti sono soltanto i comuni non capoluogo:<br />
- con popolazione < 15.000 abitanti in forma aggregata in<br />
numero non inferiore a 3;<br />
- con popolazione <strong>di</strong> almeno 15.000 abitanti singolarmente o<br />
in forma aggregata;<br />
- con popolazione < 15.000 abitanti confinanti con un<br />
Distretto <strong>di</strong>ffuso già approvato (Ddg n. 4504 <strong>del</strong> 7/5/2009;<br />
Ddg n. 10427 <strong>del</strong> 14/10/2009) che tramite i comuni capofila<br />
dei citati Distretti <strong>di</strong>ffusi, propongono l’ampliamento <strong>del</strong><br />
Distretto stesso.<br />
Le aggregazioni sono formate da comuni contermini ed appartenenti<br />
alla medesima provincia (non necessariamente tutti confinanti<br />
tra loro), senza interruzione <strong>di</strong> continuità territoriale.<br />
L’agevolazione regionale consisterà:<br />
* in un contributo fino a un massimo <strong>del</strong> 50% <strong>del</strong>le spese ritenute<br />
ammissibili per i nuovi Distretti;<br />
* in un contributo pari a 100.000 per l’integrazione dei<br />
Distretti.<br />
Potranno beneficiare <strong>del</strong>le risorse stanziate:<br />
* comuni non capoluogo, comunità montane o unioni <strong>di</strong> comuni<br />
in qualità <strong>di</strong> capofila <strong>del</strong> Distretto;<br />
* altri comuni, oltre il capofila, eventualmente componenti le<br />
aggregazioni;<br />
* associazioni impren<strong>di</strong>toriali;<br />
* imprese con sede legale o operativa nel <strong>di</strong>stretto, esclusivamente<br />
<strong>del</strong> comparto <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione commerciale,<br />
che realizzano investimenti conformi alle macrotipologie <strong>di</strong><br />
intervento ammissibili al bando:<br />
* Comunicazione e marketing <strong>di</strong> Distretto: stu<strong>di</strong> e analisi <strong>del</strong>la<br />
composizione commerciale <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto e <strong>del</strong>la tipologia dei<br />
consumatori, piani <strong>di</strong> marketing per la valorizzazione <strong>del</strong><br />
BANDI E FINANZIAMENTI<br />
83
Ban<strong>di</strong> e finanziamenti<br />
gennaio 2010<br />
In primo piano<br />
Distretto, sistemi integrati <strong>di</strong> promozione, ecc.;<br />
* Promozione e animazione: ideazione e realizzazione <strong>di</strong> percorsi<br />
tematici, iniziative ed eventi volti a favorire l’attrattività<br />
<strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto;<br />
* Interventi strutturali <strong>di</strong> qualificazione urbana: interventi <strong>di</strong><br />
restauro, risanamento, ristrutturazione <strong>del</strong>l’arredo urbano e<br />
<strong>del</strong> patrimonio e<strong>di</strong>lizio destinato al commercio, comprese le<br />
aree pubbliche;<br />
* Accessibilità e mobilità: realizzazione <strong>di</strong> piste ciclo-pedonali,<br />
abbattimento <strong>di</strong> barriere architettoniche, riqualificazione <strong>di</strong><br />
aree per la sosta, acquisto <strong>di</strong> biciclette, veicoli a metano ed<br />
elettrici, ecc.;<br />
* Sicurezza: opere per la sicurezza <strong>del</strong>le persone, come <strong>del</strong>le<br />
merci e degli immobili, quali sistemi <strong>di</strong> videosorveglianza e <strong>di</strong><br />
allarme, ecc.;<br />
* Gestione <strong>di</strong> servizi in comune: innovazioni organizzative e<br />
sistemi comuni <strong>di</strong> gestione integrata <strong>del</strong>le attività logistiche e<br />
<strong>di</strong> marketing, servizi aggiuntivi <strong>di</strong> pulizia degli spazi urbani,<br />
personalizzazione <strong>del</strong>la segnaletica, prevenzione e rimozione<br />
dei graffiti, servizi <strong>di</strong> vigilanza e security, ecc..<br />
* Sostenibilità energetica ed ambientale: investimenti per favorire<br />
la minore emissione <strong>di</strong> sostanze inquinanti, la riduzione dei<br />
consumi, il risparmio energetico (mezzi a bassa emissione).<br />
Le domande <strong>di</strong> contributo potranno essere presentate:<br />
a partire dal 9 <strong>di</strong>cembre 2009 alle ore 9:00 e fino al 30 gennaio<br />
2010 alle ore 16:00.<br />
Finanziamenti<br />
Tra<strong>di</strong>zione<br />
e ruolo identitario:<br />
interventi per la <strong>di</strong>fesa<br />
<strong>del</strong>le botteghe storiche<br />
<strong>di</strong> <strong>Milano</strong><br />
Scadenza: 2 marzo ore 13<br />
Pubblicato il bando (con i relativi allegati) <strong>del</strong> comune <strong>di</strong><br />
<strong>Milano</strong> “Tra<strong>di</strong>zione e ruolo identitario: interventi per la <strong>di</strong>fesa<br />
<strong>del</strong>le botteghe storiche <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>”, pubblicato il 25/11/2009.<br />
Il bando prevede un contributo a fondo perduto pari al 100%<br />
<strong>del</strong>l’investimento complessivo ammissibile e per un importo<br />
massimo <strong>di</strong> euro 5.000 a favore <strong>del</strong>le micro e piccole imprese<br />
che hanno ottenuto il riconoscimento <strong>di</strong> “Bottega storica <strong>di</strong><br />
<strong>Milano</strong>” rilasciato dal comune <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> ed inserite nell’apposito<br />
Albo.<br />
Sono ammissibili ai benefici <strong>del</strong> bando spese relative a: interventi<br />
materiali e immateriali (es: sviluppo e valorizzazione <strong>del</strong><br />
marchio “bottega storica”, interventi migliorativi dei locali in<br />
termini <strong>di</strong>:<br />
opere murarie, insegne, arre<strong>di</strong>, vetrine, attrezzature, ecc.) e<br />
acquisizione <strong>di</strong> servizi (es: programmi <strong>di</strong> marketing e comunicazione,<br />
stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> fattibilità, consulenze tecnologiche, ecc..).<br />
Nell’ambito <strong>del</strong> contributo a fondo perduto è previsto un contributo<br />
straor<strong>di</strong>nario (pari al 20% <strong>del</strong> contributo stesso e per<br />
un massimo <strong>di</strong> euro 1.000) finalizzato al mantenimento <strong>del</strong>l’attività<br />
esercitata in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> criticità e legato all’attuale<br />
congiuntura economica negativa. Sono ammissibili a questo<br />
particolare contributo le spese <strong>di</strong> gestione <strong>del</strong>l’attività.<br />
La domanda <strong>di</strong> contributo dovrà essere presentata in duplice<br />
copia (originale, con apposta marca da bollo da euro 14,62,<br />
e copia conforme) presso gli uffici <strong>del</strong> Servizio orientamento<br />
fare impresa (Sofi) <strong>del</strong> comune <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> nel periodo compreso<br />
tra le ore 13,00 <strong>del</strong> 2 febbraio 2010 e le ore 13,00 <strong>del</strong> 2<br />
marzo 2010.<br />
La valutazione <strong>del</strong>le domande verrà effettuata dal comune <strong>di</strong><br />
<strong>Milano</strong> in base all’or<strong>di</strong>ne cronologico <strong>di</strong> ricevimento, mentre il<br />
contributo verrà erogato in un’unica soluzione a titolo <strong>di</strong><br />
saldo, in seguito all’avvenuta realizzazione <strong>del</strong>l’investimento<br />
agevolato.<br />
Iniziative a sostegno<br />
<strong>del</strong>l’accesso al cre<strong>di</strong>to<br />
<strong>del</strong>le Pmi milanesi<br />
Scadenza 15 febbraio<br />
La Camera <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> ha stanziato 2 milioni <strong>di</strong><br />
euro <strong>di</strong> contributi per promuovere e sostenere l’accesso al cre<strong>di</strong>to<br />
<strong>del</strong>le Pmi milanesi. L’iniziativa è rivolta ad agevolare le<br />
micro, piccole e me<strong>di</strong>e imprese milanesi che intendono realizzazione<br />
<strong>di</strong> uno o più dei seguenti interventi:<br />
Intervento 1: programmi <strong>di</strong> investimenti produttivi;<br />
Intervento 2: operazioni <strong>di</strong> patrimonializzazione aziendale;<br />
Intervento 3: programmi <strong>di</strong> riqualificazione <strong>del</strong>la struttura<br />
finanziaria;<br />
Intervento 4: anticipazione dei compensi previsti dalla cassa<br />
integrazione;<br />
Intervento 5: realizzazione <strong>di</strong> check-up economico-finanziari.<br />
Per gli Interventi 1, 2, 3 e 4 il contributo consiste nella riduzione<br />
<strong>del</strong> costo <strong>del</strong> finanziamento richiesto al fine <strong>di</strong> realizzare le<br />
<strong>di</strong>verse azioni previste. Il finanziamento deve essere garantito<br />
da uno dei consorzi o <strong>del</strong>le cooperative fi<strong>di</strong> elencati. Per<br />
l’Intervento 5 è previsto un contributo pari al 50% <strong>del</strong>le spese<br />
sostenute per il check-up fino ad un massimo <strong>di</strong> 1.800 euro.<br />
84
Formazione<br />
gennaio 2010<br />
In primo piano<br />
In<strong>di</strong>ce<br />
IN PRIMO PIANO<br />
Opportunità <strong>di</strong> formazione finanziata<br />
per lavoratori <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> imprese<br />
lombarde. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 85<br />
IN<br />
PRIMO<br />
PIANO<br />
Opportunità<br />
<strong>di</strong> formazione<br />
finanziata<br />
per lavoratori<br />
<strong>di</strong>pendenti<br />
<strong>di</strong> imprese lombarde<br />
(Legge 236/93)<br />
È stato pubblicato il <strong>di</strong>spositivo relativo alla<br />
legge 236/93, attraverso il quale la Regione<br />
destina risorse pari a euro 23.712.000 per la<br />
formazione dei lavoratori <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong><br />
imprese localizzate in Lombar<strong>di</strong>a.<br />
Il bando finanzia progetti quadro, il cui<br />
importo può essere al massimo <strong>di</strong> euro<br />
500.000, pre<strong>di</strong>sposti da strutture formative<br />
accre<strong>di</strong>tate dalla Regione e in possesso <strong>di</strong><br />
precedente esperienza nell’ambito <strong>del</strong>la<br />
formazione continua.<br />
<br />
A ciascun progetto quadro va allegato l’accordo, firmato dalle<br />
organizzazioni dei datori <strong>di</strong> lavoro e dalle organizzazioni sin-<br />
dacali dei lavoratori <strong>di</strong> riferimento, dove vengono in<strong>di</strong>cati i<br />
settori, i territori, le imprese e le tipologie <strong>di</strong> lavoratori coinvolte<br />
nel progetto.<br />
Le imprese vengono invitate a pianificare interventi formativi<br />
in favore dei propri <strong>di</strong>pendenti e a valutare anche il fabbisogno<br />
formativo dei lavoratori cosiddetti “prioritari”, tra i quali<br />
rientrano:<br />
- i lavoratori <strong>di</strong> imprese con meno <strong>di</strong> 15 <strong>di</strong>pendenti<br />
- gli appren<strong>di</strong>sti (soltanto per interventi <strong>di</strong> formazione ulteriori<br />
rispetto a quelli obbligatoriamente previsti dal contratto <strong>di</strong><br />
appren<strong>di</strong>stato)<br />
- i lavoratori <strong>di</strong> età superiore ai 45 anni<br />
- le donne <strong>di</strong> età superiore ai 40 anni<br />
- i lavoratori extra Ue e provenienti da Paesi <strong>di</strong> recente adesione<br />
all’Ue<br />
- i lavoratori a progetto e occasionali<br />
- i lavoratori in cassa integrazione (or<strong>di</strong>naria o straor<strong>di</strong>naria)<br />
o iscritti nelle liste <strong>di</strong> mobilità<br />
- i lavoratori in possesso <strong>del</strong> solo titolo <strong>di</strong> licenza elementare<br />
o <strong>di</strong> istruzione obbligatoria.<br />
Alle aziende è inoltre offerta l’opportunità <strong>di</strong> estendere la formazione<br />
anche ai propri <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> se<strong>di</strong> localizzate in altre<br />
Regioni, a con<strong>di</strong>zione che questi ultimi non superino il 50% <strong>del</strong><br />
totale dei partecipanti e che i corsi vengano realizzati comunque<br />
in Lombar<strong>di</strong>a.<br />
Come previsto dalla normativa comunitaria in materia <strong>di</strong> aiuti<br />
<strong>di</strong> Stato alle imprese è richiesto <strong>di</strong> contribuire attraverso un<br />
cofinanziamento, che può essere garantito attraverso l’esposizione<br />
dei costi <strong>del</strong> lavoro per il tempo de<strong>di</strong>cato dal <strong>di</strong>pendente<br />
alla formazione.<br />
I progetti verranno presentati in Regione entro il 22 gennaio<br />
2009 e potranno essere avviati il giorno successivo alla data<br />
<strong>di</strong> pubblicazione <strong>del</strong>la graduatoria prevista per l’8/03/2010<br />
e comunque non oltre il 30 giorni da tale data.<br />
Le attività formative dovranno concludersi entro i successivi 12<br />
mesi dall’avvio <strong>del</strong> progetto e comunque non oltre il 7 aprile<br />
2011.<br />
Per eventuali chiarimenti è possibile rivolgersi alla Direzione<br />
Formazione e Stu<strong>di</strong> <strong>del</strong>l’<strong>Unione</strong> (n. tel. 02.77.50.677-688)<br />
che sta procedendo a raccogliere il fabbisogno formativo<br />
espresso dalle imprese.<br />
FORMAZIONE<br />
85
l’Informatore<br />
<strong>Commercio</strong> Turismo Servizi Professioni<br />
n. 204 gennaio 2010<br />
anno LIV<br />
Organo d’informazione<br />
e documentazione<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Unione</strong> <strong>del</strong> commercio<br />
<strong>del</strong> turismo, dei servizi<br />
e <strong>del</strong>le professioni<br />
<strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> <strong>Milano</strong><br />
DIRETTORE RESPONSABILE<br />
Gianroberto Costa<br />
REDAZIONE<br />
Federico Sozzani<br />
Corso Venezia 49<br />
20121 <strong>Milano</strong><br />
PUBBLICITÀ<br />
Imagina Sas<br />
Corso <strong>di</strong> Porta Romana 128<br />
20122 MILANO<br />
Tel. 02 58320509 - Fax 02 58319824<br />
imagiuno@tin.it<br />
www.imaginapubblicita.com<br />
PROPRIETÀ<br />
<strong>Unione</strong> <strong>del</strong> commercio <strong>del</strong> turismo<br />
e dei servizi <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> <strong>Milano</strong><br />
EDITRICE<br />
Promo Ter <strong>Unione</strong><br />
sede e amministrazione<br />
Corso Venezia 49 - 20121 <strong>Milano</strong><br />
FOTOCOMPOSIZIONE E STAMPA<br />
Amilcare Pizzi Spa<br />
Via Amilcare Pizzi, 14<br />
20092 Cinisello Balsamo<br />
Telefono 02/618361<br />
AUTORIZZAZIONE<br />
Tribunale <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> n. 4255 <strong>del</strong> 26-2-1957<br />
Poste Italiane s.p.a. - spe<strong>di</strong>zione in A.P.<br />
- D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46)<br />
- art. 1, comma 1 DCB <strong>Milano</strong><br />
Una copia euro 0,568
<strong>Commercio</strong> estero<br />
gennaio 2010<br />
In primo piano<br />
In<strong>di</strong>ce<br />
IN PRIMO PIANO<br />
Agenzia <strong>del</strong>le Dogane prot. n. 155971<br />
Ru - Rif. 33281 R.I. <strong>del</strong> 12/11/2009 -<br />
Circolare esplicativa <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong>lo<br />
Sviluppo economico prot. n. 124898<br />
<strong>del</strong> 9/11/2009 sull’art. 4 comma 49-<br />
bis <strong>del</strong>la legge 24 <strong>di</strong>cembre 2003, n.<br />
350, come introdotto dall’art. 18 <strong>del</strong><br />
decreto legge 25 settembre 2009, n.<br />
135. Diramazione e ulteriori istruzioni.<br />
IN<br />
PRIMO<br />
PIANO<br />
Circolare esplicativa<br />
<strong>del</strong> ministero<br />
<strong>del</strong>lo Sviluppo<br />
economico<br />
<strong>del</strong> 9/11/2009<br />
sull’art. 4 comma 49-bis<br />
<strong>del</strong>la legge<br />
24 <strong>di</strong>cembre 2003 n. 350,<br />
come introdotto dall’art. 16<br />
<strong>del</strong> decreto legge n. 135<br />
25 settembre 2009<br />
Diramazione<br />
e ulteriori istruzioni<br />
Pag. 87<br />
Con la circolare n. 124898 <strong>del</strong> 9 novembre<br />
2009 <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong>lo Sviluppo<br />
Economico sono stati <strong>di</strong>sposti aggiornamenti<br />
e chiarimenti <strong>di</strong> taluni problemi interpretativi<br />
ed applicativi legati alla più recente<br />
evoluzione <strong>del</strong>la <strong>di</strong>sciplina normativa sulla<br />
tutela <strong>del</strong> made in Italy <strong>di</strong> cui al decreto legge<br />
25 settembre 2009, n. 135 (Gazzetta ufficiale<br />
serie generale n. 223 <strong>del</strong> 25 settembre 2009),<br />
recante <strong>di</strong>sposizioni urgenti per l’attuazione<br />
<strong>di</strong> obblighi comunitari e per l’esecuzione <strong>di</strong><br />
sentenze <strong>del</strong>la Corte <strong>di</strong> giustizia <strong>del</strong>le<br />
Comunità europee.<br />
In proposito si ritiene opportuno,<br />
contestualmente alla pubblicazione <strong>del</strong>la<br />
legge <strong>di</strong> conversione n. 166 <strong>del</strong> 20 novembre<br />
2009, pubblicata nella Gazzetta ufficiale n.<br />
274 <strong>del</strong> 24 novembre 2009 - Supplemento<br />
or<strong>di</strong>nario n. 215, <strong>di</strong>ramare la menzionata<br />
circolare e fornire ulteriori in<strong>di</strong>cazioni<br />
applicative in relazione alle <strong>di</strong>sposizioni<br />
recate dall’art. 16 <strong>del</strong> decreto legge 25<br />
settembre 2009, n.135.<br />
Con tale innovazione legislativa si precisa<br />
che, oltre che depenalizzare la fattispecie<br />
semplice <strong>del</strong>la fallace in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> origine,<br />
il legislatore ha voluto spostare più a valle<br />
l’impianto <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>la tutela <strong>del</strong><br />
made in Italy.<br />
<br />
1. Made in Italy<br />
Il made in Italy è stato oggetto <strong>di</strong> tutela con numerosi interventi<br />
normativi e giurisprudenziali finalizzati ad una più precisa<br />
regolamentazione degli obblighi in capo ai soggetti economici.<br />
L’art. 4, comma 49, <strong>del</strong>la legge 24 <strong>di</strong>cembre 2003, n. 350<br />
ha riscritto la <strong>di</strong>sciplina <strong>del</strong>l’etichettatura sull’origine <strong>del</strong>le<br />
merci prevedendo che «l’importazione e l’esportazione ai fini<br />
<strong>di</strong> commercializzazione ovvero la commercializzazione <strong>di</strong><br />
prodotti recanti false o fallaci in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> provenienza costituisce<br />
reato ed è punita ai sensi <strong>del</strong>l’articolo 517 <strong>del</strong> cp». Con<br />
circolare n. 20/D <strong>del</strong> 13 maggio 2005 e nota prot. 2704 <strong>del</strong><br />
9 agosto 2005 questa Direzione aveva chiarito la portata<br />
<strong>del</strong>le due fattispecie <strong>di</strong> reato <strong>di</strong> falsa e fallace in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong><br />
provenienza e <strong>di</strong> origine, sia in importazione che in esportazione,<br />
prevedendo, nelle ipotesi in cui l’in<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong>la<br />
denominazione e <strong>del</strong>la sede <strong>del</strong>l’azienda possa ingenerare<br />
dubbi circa la sussistenza <strong>del</strong>la seconda fattispecie <strong>di</strong> reato, <strong>di</strong><br />
apporre la chiara in<strong>di</strong>cazione “importato da: [nome e sede<br />
<strong>del</strong>l’impresa]” sull’etichetta che accompagna la merce <strong>di</strong> origine<br />
non preferenziale terza.<br />
Con l’art. 17, comma 4, <strong>del</strong>la legge 23 luglio 2009, n. 99,<br />
recante <strong>di</strong>sposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione<br />
<strong>del</strong>le imprese nonché in materia <strong>di</strong> energia, l’art. 4, comma<br />
49, <strong>del</strong>la legge 350 <strong>del</strong> 2003, era stato integrato con una<br />
<strong>di</strong>sciplina specifica per la tutela <strong>del</strong> made in Italy che aveva<br />
tipizzato una fattispecie <strong>di</strong> fallace in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> provenienza<br />
o <strong>di</strong> origine caratterizzata dall’«uso <strong>di</strong> marchi <strong>di</strong> aziende italiane<br />
su prodotti o merci non originari <strong>del</strong>l’Italia ai sensi <strong>del</strong>la<br />
normativa europea sull’origine senza l’in<strong>di</strong>cazione precisa, in<br />
caratteri evidenti, <strong>del</strong> loro Paese o <strong>del</strong> loro luogo <strong>di</strong> fabbricazione<br />
o <strong>di</strong> produzione, o altra in<strong>di</strong>cazione sufficiente ad evitare<br />
qualsiasi errore sulla loro effettiva origine estera». Tale<br />
<strong>di</strong>sposizione è stata abrogata dall’art. 16, comma 8, <strong>del</strong><br />
decreto legge 25 settembre 2009, n. 135. Con nota prot.<br />
COMMERCIO ESTERO<br />
87
<strong>Commercio</strong> estero<br />
gennaio 2010<br />
In primo piano<br />
129830/Ru <strong>del</strong> 29 settembre 2009 <strong>del</strong>l’Area centrale verifiche<br />
e controlli, questa Agenzia ha chiarito che le specifiche<br />
<strong>di</strong>rettive ed istruzioni <strong>di</strong> carattere transitorio che nel frattempo<br />
erano state fornite dalla medesima Area centrale con note<br />
prott. 110635/Ru <strong>del</strong>l’11 agosto 2009 e 111601/RU <strong>del</strong> 13<br />
agosto 2009, alla luce <strong>del</strong>la intervenuta abrogazione <strong>del</strong>l’art.<br />
17, comma 4, non trovavano più applicazione a partire dalla<br />
data <strong>di</strong> entrata in vigore <strong>del</strong> decreto legge 25 settembre 2009,<br />
n. 135 (26 settembre 2009).<br />
Attualmente, pertanto, il quadro normativo <strong>di</strong> riferimento in<br />
materia <strong>di</strong> tutela <strong>del</strong>le corrette in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> origine e provenienza<br />
è dato dalla preesistente <strong>di</strong>sciplina recata dall’art. 4,<br />
comma 49, <strong>del</strong>la legge 24 <strong>di</strong>cembre 2003, n. 350, come integrato<br />
dall’art.16 <strong>del</strong> decreto legge 25 settembre 2009, n.<br />
135. Le integrazioni, afferenti in particolare all’uso <strong>del</strong> marchio,<br />
potranno avere effetti rilevanti nel contrasto ai fenomeni<br />
<strong>di</strong> fallace in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> origine riducendo fortemente, a<br />
nostro avviso, la contestazione in dogana <strong>di</strong> tali illeciti. L’art.<br />
16, comma 6, <strong>del</strong> Dl 135/2009 convertito in L. 2009/166 ha<br />
infatti introdotto uno specifico comma 49-bis, dopo il comma<br />
49 <strong>del</strong>l’articolo 4 <strong>del</strong>la legge 24 <strong>di</strong>cembre 2003, n. 350. Il<br />
comma 49-bis stabilisce che «costituisce fallace in<strong>di</strong>cazione<br />
l’uso <strong>del</strong> marchio, da parte <strong>del</strong> titolare o <strong>del</strong> licenziatario, con<br />
modalità tali da indurre il consumatore a ritenere che il prodotto<br />
o la merce sia <strong>di</strong> origine italiana ai sensi <strong>del</strong>la normativa<br />
europea sull’origine, senza che gli stessi siano accompagnati<br />
da in<strong>di</strong>cazioni precise ed evidenti sull’origine o provenienza<br />
estera o comunque sufficienti ad evitare qualsiasi frainten<strong>di</strong>mento<br />
<strong>del</strong> consumatore sull’effettiva origine <strong>del</strong> prodotto,<br />
ovvero senza essere accompagnati da attestazione, resa da<br />
parte <strong>del</strong> titolare o <strong>del</strong> licenziatario <strong>del</strong> marchio, circa le informazioni<br />
che, a sua cura, verranno rese in fase <strong>di</strong> commercializzazione<br />
sulla effettiva origine estera <strong>del</strong> prodotto. Il contravventore<br />
è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da<br />
euro 10.000 ad euro 250.000».<br />
Come evidenziato nella circolare n. 124898 <strong>del</strong> 9.11.09 <strong>del</strong><br />
ministero <strong>del</strong>lo Sviluppo economico, la nuova <strong>di</strong>sposizione ha:<br />
- eliminato il riferimento al Paese o al luogo <strong>di</strong> fabbricazione<br />
o <strong>di</strong> produzione, <strong>di</strong> cui all’abrogato art. 17, comma 4, <strong>del</strong>la<br />
legge 23 luglio 2009, n. 99;<br />
- previsto, in <strong>di</strong>fetto, la comminatoria <strong>di</strong> una sanzione amministrativa<br />
da euro 10.000 ad euro 250.000 in caso <strong>di</strong> violazione;<br />
- consentito, nel caso in cui il marchio possa indurre il consumatore<br />
a ritenere che il prodotto sia <strong>di</strong> origine italiana, <strong>di</strong><br />
accompagnare il prodotto sul quale il marchio è apposto con<br />
una appen<strong>di</strong>ce informativa sulla effettiva origine, escludendo<br />
in tal modo la fattispecie <strong>del</strong>la fallace in<strong>di</strong>cazione;<br />
- permesso altresì <strong>di</strong> evitare la contestazione in dogana <strong>di</strong> tale<br />
fattispecie <strong>di</strong> fallace in<strong>di</strong>cazione, fornendo all’ufficio doganale<br />
<strong>di</strong> controllo una attestazione <strong>del</strong> titolare o licenziatario <strong>del</strong><br />
marchio che le informazioni sulla effettiva origine <strong>del</strong>la merce<br />
saranno fornite in fase <strong>di</strong> commercializzazione.<br />
Dalle precisazioni fornite dalla competente amministrazione si<br />
evince, pertanto, che l’appen<strong>di</strong>ce informativa debba sempre<br />
accompagnare i prodotti sui quali è apposto il marchio (registrato<br />
e non) che possa indurre il consumatore a ritenere che<br />
il prodotto o la merce sia italiana, ai sensi <strong>del</strong>la normativa<br />
europea sull’origine, necessitando invece una condotta caratterizzata<br />
da ulteriori artifizi o raggiri (quid pluris) per integrare<br />
l’ipotesi <strong>di</strong> uso fallace o fuorviante <strong>di</strong> marchi aziendali ai<br />
sensi <strong>del</strong>la <strong>di</strong>sciplina sulle pratiche commerciali ingannevoli<br />
(quali, ad esempio, quelle in<strong>di</strong>cate dalla <strong>di</strong>rettiva<br />
2005/29/Ce <strong>del</strong>l’11.5.05), avente rilevanza penale (art. 4,<br />
comma 49, ultima parte, primo periodo).<br />
Appen<strong>di</strong>ce informativa<br />
Si riportano qui <strong>di</strong> seguito le <strong>di</strong>citure, in<strong>di</strong>cate a titolo meramente<br />
esemplificativo nella predetta circolare, nelle quali può<br />
concretizzarsi l’appen<strong>di</strong>ce informativa, restando impregiu<strong>di</strong>cata<br />
la facoltà per il titolare <strong>del</strong> marchio o il licenziatario <strong>di</strong><br />
provvedere ad in<strong>di</strong>cazioni più puntuali circa l’origine o la provenienza<br />
<strong>del</strong> prodotto, sia esplicitando anche il Paese <strong>di</strong> fabbricazione<br />
o <strong>di</strong> produzione sia provvedendo all’apposizione<br />
<strong>del</strong>le <strong>di</strong>citure <strong>di</strong>rettamente sul prodotto o sulla confezione, laddove<br />
sia possibile.<br />
- Prodotto fabbricato in ...;<br />
- Prodotto fabbricato in Paesi extra Ue;<br />
- Prodotto <strong>di</strong> provenienza extra Ue;<br />
- Prodotto importato da Paesi extra Ue;<br />
- Prodotto non fabbricato in Italia.<br />
Oltre alle predette <strong>di</strong>citure continua ad avere rilevanza anche<br />
la <strong>di</strong>citura “importato da: [nome e sede <strong>del</strong>l’impresa]”, prevista<br />
dalla richiamata nota prot. 2704 <strong>del</strong> 9 agosto 2005.<br />
Attestazione ex articolo 4, comma 49-bis, L. 350/2003<br />
Nel caso in cui tali attività informative non fossero materialmente<br />
realizzabili prima <strong>del</strong>la fase <strong>del</strong>la commercializzazione<br />
<strong>del</strong> prodotto, come ad esempio all’atto <strong>del</strong>la sua immissione in<br />
libera pratica o in consumo, il titolare <strong>del</strong> marchio o il licenziatario<br />
potrà comunque, al momento <strong>del</strong>la sua presentazione<br />
in dogana, far ricorso ad una specifica attestazione, il cui<br />
mo<strong>del</strong>lo è allegato alla circolare n. 124898 <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong>lo<br />
Sviluppo economico, con cui si impegna a rendere, in fase <strong>di</strong><br />
commercializzazione, le informazioni ai consumatori sull’effettiva<br />
origine estera <strong>del</strong> prodotto. Al fine <strong>di</strong> evitare una <strong>di</strong>sparità<br />
<strong>di</strong> trattamento nei confronti <strong>di</strong> coloro che avessero optato<br />
per le <strong>di</strong>citure soprain<strong>di</strong>cate l’attestazione dovrà riportare<br />
“in<strong>di</strong>cazioni precise ed evidenti ... o comunque sufficienti ..”<br />
che si sostanziano nelle <strong>di</strong>citure e modalità soprain<strong>di</strong>cate a<br />
titolo esemplificativo.<br />
Si fa riserva all’esito <strong>del</strong>la consultazione con i competenti<br />
organi <strong>del</strong> ministero <strong>del</strong>lo Sviluppo economico <strong>di</strong> eventuali<br />
ulteriori istruzioni sull’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>l’«autorità competente<br />
al controllo» alla quale l’amministrazione doganale inoltrerà<br />
le attestazioni ex articolo 4, comma 49-bis, L. 350/2003<br />
allegate alle <strong>di</strong>chiarazioni doganali.<br />
Ulteriori in<strong>di</strong>cazioni operative<br />
Il ministero <strong>del</strong>lo Sviluppo economico ha chiarito che la prescritta<br />
in<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong>l’origine non preferenziale estera dei<br />
prodotti commercializzati sul territorio nazionale va inserita<br />
dove trovano abitualmente posto le in<strong>di</strong>cazioni sulla qualità e<br />
le caratteristiche dei prodotti stessi, secondo la prassi <strong>del</strong> settore<br />
e le abitu<strong>di</strong>ni dei consumatori. «Tale in<strong>di</strong>cazione non deve<br />
essere necessariamente incorporata nel prodotto ma può<br />
anche essere inserita in elementi amovibili come hang-tags e<br />
similari, anche aggiunti dopo l’importazione, dal momento<br />
88
<strong>Commercio</strong> estero<br />
gennaio 2010<br />
In primo piano<br />
che, per il rispetto <strong>del</strong>la nuova norma, è considerato sufficiente<br />
che l’origine non italiana sia specificata al consumatore in<br />
sede <strong>di</strong> commercializzazione, ciò dovendo in tal caso essere<br />
<strong>di</strong>chiarato dal titolare o licenziatario <strong>del</strong> marchio all’atto <strong>del</strong>l’importazione».<br />
La circolare n. 124898 precisa inoltre che la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> cui<br />
all’articolo 4, comma 49-bis, <strong>del</strong>la legge 24 <strong>di</strong>cembre 2003,<br />
n. 350 non può trovare applicazione ai prodotti che sono già<br />
nei negozi, e più in generale a quelli che sono già stati realizzati<br />
e contrassegnati dal marchio prima <strong>del</strong>la sua applicabilità<br />
(10 novembre 2009) e che tale circostanza potrà esser<br />
oggetto <strong>di</strong> autocertificazione. In proposito, potrà essere utilizzato<br />
il medesimo schema <strong>di</strong> attestazione allegato alla predetta<br />
circolare, opportunamente integrato con tale specifica<br />
<strong>di</strong>chiarazione, resa sempre ai sensi <strong>del</strong>l’art. 46 <strong>del</strong> Dpr n.<br />
445/2000.<br />
Il ministero <strong>del</strong>lo Sviluppo economico ha poi in<strong>di</strong>cato che i<br />
prodotti sottoposti a regimi sospensivi e quelli immessi in libera<br />
pratica, ma non destinati al mercato italiano, non rientrano<br />
nel campo <strong>di</strong> applicazione <strong>del</strong>la normativa in commento,<br />
rimanendo impregiu<strong>di</strong>cata l’applicazione <strong>del</strong>le norme doganali<br />
in materia. Ciò significa che se tali prodotti recassero in<strong>di</strong>cazioni<br />
fallaci, ancorché destinati in altri paesi comunitari,<br />
sarebbero sottoposti alle sanzioni penali previste dall’art. 4,<br />
comma 49, <strong>del</strong>la legge n. 350/2003 (sequestro e comunicazione<br />
<strong>di</strong> notizia <strong>di</strong> reato all’Ag). In proposito, va precisato che<br />
- pur avendo la portata <strong>del</strong>le norme in commento effetto sul<br />
territorio nazionale - le fattispecie <strong>di</strong> cui al comma 49 sono<br />
integrate anche all’atto <strong>del</strong>la immissione in libera pratica e,<br />
per quanto riguarda i regimi sospensivi <strong>di</strong> cui all’art. 84,<br />
comma 1, <strong>del</strong> Reg. (Cee) n. 2913/92, occorrerà verificare,<br />
all’atto <strong>del</strong> loro appuramento, la destinazione finale conferita<br />
alla merce. Restano peraltro applicabili, in presenza <strong>del</strong>le<br />
relative con<strong>di</strong>zioni, le <strong>di</strong>sposizioni recate dall’Accordo <strong>di</strong><br />
Madrid <strong>del</strong> 1891 sulla repressione <strong>del</strong>le false o ingannevoli<br />
in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> provenienza, riveduto a Lisbona il 31 ottobre<br />
1958 e recepito nell’or<strong>di</strong>namento nazionale dalla legge n.<br />
676/67.<br />
2. Full made in Italy<br />
Si fa riferimento al testo <strong>del</strong>l’art. 16 sul made in Italy e prodotti<br />
interamente italiani, commi da 1 a 4, <strong>del</strong> decreto legge 25<br />
settembre 2009, n. 135, che circostanziano una fattispecie <strong>di</strong><br />
made in Italy in cui il prodotto sia accompagnato da un’in<strong>di</strong>cazione<br />
<strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta idonea ad ingenerare nel consumatore la<br />
convinzione che esso sia «realizzato interamente in Italia».<br />
Per chiarire la portata applicativa <strong>del</strong>la norma, con particolare<br />
riferimento a tale tipologia rafforzata <strong>di</strong> made in Italy, si<br />
precisa innanzitutto che il titolo <strong>del</strong>l’art. 16 presuppone l’esistenza<br />
<strong>del</strong>le due fattispecie: quella <strong>del</strong> made in Italy semplice<br />
che qualifica le merci <strong>di</strong> origine italiana ai sensi <strong>del</strong>la normativa<br />
europea sull’origine; l’altra riguardante un full made in<br />
Italy, attribuibile a merci interamente ottenute sul territorio italiano<br />
a seguito <strong>del</strong>le fasi <strong>di</strong> lavorazione tassativamente prescritte<br />
dal comma 1. Esempi <strong>del</strong>la prima categoria sono le<br />
merci in<strong>di</strong>cate nelle ex voci degli allegati 10 e 11 <strong>del</strong><br />
Regolamento (Cee) n. 2454/93 che elenca le lavorazioni o<br />
trasformazioni alle quali devono essere sottoposti i materiali<br />
non originari affinché il prodotto finito possa acquisire l’origine<br />
non preferenziale Italia. Nella stessa categoria rientrano le<br />
merci in<strong>di</strong>cate nelle ex voci <strong>del</strong>l’allegato 15 <strong>del</strong> medesimo<br />
Regolamento che, a seguito <strong>del</strong>le operazioni ivi descritte,<br />
acquisiscono l’origine preferenziale Italia. Tali prodotti possono<br />
recare la semplice <strong>di</strong>citura made in Italy perché la norma<br />
comunitaria prescrive una o alcune <strong>del</strong>le operazioni <strong>di</strong> lavorazione<br />
o trasformazione <strong>di</strong> cui ai citati allegati, al fine <strong>del</strong><br />
conferimento <strong>del</strong>l’origine italiana (rispettivamente non preferenziale<br />
e preferenziale), ma ovviamente non fa tassativa <strong>del</strong>le<br />
fasi <strong>di</strong> cui all’art. 16. Esempi <strong>del</strong>la seconda categoria sono le<br />
merci le cui quattro fasi <strong>di</strong> lavorazione, corrispondendo alle<br />
con<strong>di</strong>zioni prescritte dall’art. 16, comma 1 ed essendo compiute<br />
esclusivamente sul territorio italiano, sono idonee ad<br />
attribuire il full made in Italy.<br />
Materiali non originari <strong>di</strong> varia provenienza<br />
Nel caso in cui un prodotto fabbricato in Italia contenga elementi<br />
<strong>di</strong> varia provenienza e origine, ove l’incidenza in termini<br />
<strong>di</strong> rapporti percentuali <strong>di</strong> materiale originario, <strong>di</strong> valore<br />
aggiunto, <strong>di</strong> lavorazione, trasformazione o processo produttivo<br />
attribuibili all’Italia sia idonea a conferire l’origine italiana<br />
(made in Italy) perché superiore ai rispettivi rapporti relativi<br />
alle componenti estere, si applica la comune normativa europea<br />
sull’origine <strong>di</strong> cui ai citati allegati 10 e 11 (origine non<br />
preferenziale) e 15 (origine preferenziale) <strong>del</strong> Regolamento<br />
(Cee) n. 2454/93. Va da sé che anche in questa ipotesi <strong>di</strong> utilizzo<br />
<strong>di</strong> materiali non originari <strong>di</strong> varia provenienza il prodotto<br />
finito sarà considerato «realizzato interamente in Italia» se<br />
abbia l’origine italiana ai sensi <strong>del</strong>le citate regole <strong>di</strong> lista e se<br />
il <strong>di</strong>segno, la progettazione, la lavorazione ed il confezionamento<br />
siano compiuti esclusivamente sul territorio italiano.<br />
In<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong>l’origine dei prodotti esportati<br />
La norma <strong>del</strong>l’art. 16 a tutela <strong>del</strong> made in Italy e prodotti interamente<br />
italiani si applica anche quando i beni realizzati interamente<br />
in Italia sono destinati a un paese extracomunitario.<br />
Finalità <strong>del</strong>la norma in questione è, ancora una volta, quella<br />
<strong>di</strong> contribuire a tutelare il made in Italy impedendo la commercializzazione<br />
<strong>di</strong> prodotti in cui scritte, segni o figure inducano<br />
la fallace convinzione che un prodotto in<strong>di</strong>cato come «100%<br />
made in Italy», «100% Italia», «tutto italiano» sia stato manifatturato<br />
in Italia mentre lo stesso è stato realizzato in un paese<br />
terzo.<br />
Tale esigenza prescinde dalla circostanza che il consumatore<br />
finale sia un citta<strong>di</strong>no italiano o straniero. Il comma 2 <strong>del</strong>l’art.<br />
16 stabilisce altresì che con uno o più decreti <strong>del</strong> ministro <strong>del</strong>lo<br />
sviluppo economico, <strong>di</strong> concerto con i ministri <strong>del</strong>le Politiche<br />
agricole alimentari e forestali, per le Politiche europee e per la<br />
Semplificazione normativa, possono essere definite le modalità<br />
<strong>di</strong> applicazione <strong>del</strong> comma 1. Per quanto riguarda il full<br />
made in Italy, il ministero <strong>del</strong>lo Sviluppo economico con la circolare<br />
n. 124898 ha chiarito che ai prodotti per i quali il <strong>di</strong>segno,<br />
la progettazione, la lavorazione ed il confezionamento<br />
sono compiuti esclusivamente sul territorio italiano sono riservate<br />
l’in<strong>di</strong>cazione «realizzato interamente in Italia», oppure<br />
«100% made in Italy», «100% Italia», «tutto italiano» e similari,<br />
come prescritto dall’art. 16, ai commi da 1 a 4.<br />
In<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong>l’origine sulla confezione<br />
COMMERCIO ESTERO<br />
89
<strong>Commercio</strong> estero<br />
gennaio 2010<br />
In primo piano<br />
Il comma 3 <strong>del</strong>l’art. 16 prescrive che, ai fini <strong>del</strong>l’applicazione<br />
<strong>del</strong> comma 4, per uso <strong>del</strong>l’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta si intende la<br />
sua utilizzazione a fini <strong>di</strong> comunicazione commerciale ovvero<br />
l’apposizione <strong>del</strong>la stessa non solo sul prodotto ma anche<br />
sulla «confezione <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta». Sia il prodotto che la confezione<br />
<strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta potranno perciò riportare un’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />
quale «100% made in Italy», «100% Italia», «tutto italiano»<br />
a con<strong>di</strong>zione che il <strong>di</strong>segno, la progettazione, la lavorazione<br />
ed il confezionamento <strong>del</strong> prodotto siano compiuti esclusivamente<br />
sul territorio italiano.<br />
Si coglie l’occasione <strong>del</strong>la <strong>di</strong>ffusione <strong>del</strong>la circolare n. 124898<br />
<strong>del</strong> ministero <strong>del</strong>lo Sviluppo economico per rispondere con la<br />
presente nota ai problemi applicativi già segnalati dagli uffici<br />
doganali responsabili <strong>del</strong>la tutela <strong>del</strong> made in Italy e chiarire<br />
la portata ermeneutica <strong>del</strong>la suddetta <strong>di</strong>sciplina come già<br />
chiesto da taluni operatori economici nazionali.<br />
Si richiamano, infine, le <strong>di</strong>posizioni inerenti le attività <strong>di</strong> controllo<br />
nel settore in esame fin qui fornite con le linee guida<br />
annuali e con le altre <strong>di</strong>rettive emanate dalle Strutture Centrali<br />
Antifrode e Controlli.<br />
90
Economico<br />
gennaio 2010<br />
Economia<br />
In<strong>di</strong>ce<br />
ECONOMIA<br />
La <strong>di</strong>namica dei consumi nelle previsioni<br />
<strong>di</strong> breve periodo. . . . . . . . . . . . . . . . .<br />
INDICATORI STATISTICI<br />
Il costo <strong>del</strong>la vita in Italia. . . . . . . . . . .<br />
In<strong>di</strong>ce <strong>del</strong>le ven<strong>di</strong>te al dettaglio . . . . . .<br />
IN<br />
PRIMO<br />
PIANO<br />
La <strong>di</strong>namica<br />
dei consumi<br />
nelle previsioni<br />
<strong>di</strong> breve periodo<br />
Pag. 91<br />
Pag. 95<br />
Pag. 96<br />
La capacità produttiva inutilizzata costituisce<br />
la minaccia più seria alla possibilità <strong>di</strong><br />
avviare un recupero <strong>del</strong>la domanda <strong>del</strong>le<br />
famiglie, perché ostacola la ripresa <strong>del</strong><br />
mercato <strong>del</strong> lavoro e tende a perpetuare il<br />
rischio <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione; in questo scenario<br />
l’Ufficio Stu<strong>di</strong> Confcommercio ritiene <strong>di</strong> per<br />
se stessa positiva una campagna <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>te<br />
natalizie che possa riflettere una situazione<br />
<strong>di</strong> stabilità rispetto al risultato <strong>del</strong>l’anno<br />
scorso.<br />
<br />
La tenuta <strong>del</strong>la domanda finale che si rivolge al sistema <strong>di</strong>stributivo<br />
è garantita essenzialmente dalla performance <strong>del</strong> comparto<br />
alimentare, che pesa il 18,9 per cento sul totale e con il<br />
suo incremento <strong>di</strong> tre punti percentuali neutralizza la crisi trasversale<br />
<strong>del</strong>le ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> prodotti non alimentari.<br />
La seria debolezza dei consumi, carattere strutturale <strong>del</strong>la<br />
nostra economia negli ultimi vent’anni, si è aggravata con la<br />
crisi finanziaria <strong>del</strong>l’autunno 2008 ed incide maggiormente<br />
sulle ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> beni ( +0,1%), che sulle ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> servizi ( +<br />
1,0%).<br />
Anche all’interno <strong>del</strong>lo stesso sistema <strong>di</strong>stributivo l’impatto<br />
<strong>del</strong>la crisi non è omogeneo.<br />
Le piccole superfici presentano, infatti, maggiori <strong>di</strong>fficoltà a<br />
sostenere i loro ricavi rispetto alla gran<strong>di</strong>, quali conseguenza<br />
<strong>del</strong>la minore propensione ad investire nell’attivazione <strong>di</strong><br />
nuove unità <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta.<br />
In questo scenario <strong>del</strong>la domanda finale e <strong>del</strong>la concorrenza tra<br />
i canali <strong>di</strong>stributivi un ruolo significativo può essere svolto dalla<br />
politica economica, se è finalizzata a sostenere i consumi.<br />
A tal proposito l’Ufficio Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Confcommercio rileva che<br />
sostenere i red<strong>di</strong>ti <strong>del</strong>le famiglie <strong>di</strong>spiega effetti benefici e rilevanti<br />
sui consumi e sulla produzione nazionale, rendendo più<br />
forte la ripresa e più rapido il ritorno alla normalità.<br />
L’analisi congiunturali <strong>di</strong> Ref e la previsione Confcommercio<br />
per il Natale<br />
Nel suo ultimo rapporto congiunturale Ref, istituto specializzato<br />
nell’analisi <strong>del</strong> ciclo congiunturale, valuta le prospettive a<br />
breve periodo <strong>del</strong>la domanda <strong>del</strong>le famiglie.<br />
“Nella prima parte <strong>del</strong>l’anno la spesa per consumi <strong>del</strong>le famiglie<br />
italiane si è mostrata debole; nel confronto con il primo<br />
semestre <strong>del</strong> 2008 ha registrato una contrazione <strong>di</strong> 2.3 punti<br />
percentuali.<br />
Nel secondo trimestre, però, il calo dei consumi si è interrotto:<br />
si è registrato un timido recupero,riconducibile al rialzo <strong>del</strong>la<br />
spesa per beni durevoli, che rimbalza, dopo otto trimestri <strong>di</strong><br />
flessioni consecutive.<br />
Tale risultato è da ascrivere all’effetto degli incentivi per la rottamazione<br />
<strong>del</strong>le auto, che sono stati nuovamente introdotti a<br />
febbraio e che dovrebbero scadere (a meno <strong>di</strong> rinnovi) a fine<br />
anno.<br />
In lieve miglioramento anche la spesa in beni semidurevoli<br />
(che resta tuttavia su livelli che non si osservano da oltre un<br />
decennio), mentre continuano a calare i consumi <strong>di</strong> beni non<br />
durevoli. È probabile che la parziale attenuazione <strong>del</strong>la caduta<br />
osservata nel secondo trimestre prosegua anche nella<br />
seconda parte <strong>del</strong>l’anno. Ad ogni modo, la contrazione <strong>del</strong>la<br />
spesa <strong>del</strong>le famiglie risulta contenuta rispetto a quanto la<br />
caduta nei livelli produttivi potrebbe suggerire; l’attenuazione<br />
degli effetti negativi <strong>del</strong>la recessione in atto sui consumi è stata<br />
consentita dall’operare <strong>di</strong> alcuni fattori. Innanzi tutto, l’impatto<br />
sulla domanda <strong>di</strong> lavoro è stato finora parziale, grazie<br />
all’utilizzo <strong>di</strong> alcuni strumenti che hanno permesso <strong>di</strong> ridurre<br />
l’input <strong>di</strong> lavoro senza tagliare un numero eccessivo <strong>di</strong> posti <strong>di</strong><br />
lavoro, o perlomeno rimandando tale eventualità; (...). Grazie<br />
al ricorso alla cassa il numero <strong>di</strong> occupati non è crollato pur<br />
in presenza <strong>di</strong> tagli <strong>di</strong> oltre un quinto dei livelli produttivi nella<br />
me<strong>di</strong>a <strong>del</strong>l’industria, nella prima parte <strong>del</strong>l’anno (...) per effetto<br />
<strong>del</strong>la crisi la <strong>di</strong>namica salariale ha registrato una brusca<br />
frenata (...).<br />
Altri fattori che hanno permesso <strong>di</strong> smorzare la flessione <strong>del</strong><br />
red<strong>di</strong>to <strong>di</strong>sponibile <strong>del</strong>le famiglie sono stati l’operare degli stabilizzatori<br />
automatici e soprattutto il rallentamento <strong>del</strong>l’inflazione,determinato<br />
dalla flessione dei prezzi <strong>del</strong>le materie prime,<br />
che ha permesso <strong>di</strong> restituire potere d’acquisto ai salari.<br />
In prospettiva, però, questi fattori potrebbero venire meno:<br />
(...). Si stanno evidenziando, soprattutto in alcuni settori, ampi<br />
margini <strong>di</strong> capacità produttiva non utilizzata; è dunque presumibile<br />
che ulteriori correzioni nei livelli occupazionali si osserveranno<br />
nel breve periodo, (...). Ci sono inoltre segnali <strong>di</strong> un<br />
rialzo <strong>del</strong>la <strong>di</strong>namica dei prezzi nel 2010, che peserebbe sull’andamento,<br />
in termini reali, <strong>del</strong>la massa salariale.<br />
Un altro elemento da tenere in considerazione è l’evoluzione<br />
<strong>del</strong>la propensione al consumo; la caduta finora osservata nel<br />
2009 risulta più intensa <strong>di</strong> quella, stimata, <strong>del</strong> red<strong>di</strong>to <strong>di</strong>sponibile.<br />
In un anno <strong>di</strong> elevata incertezza, infatti, non sorprende<br />
che i consumatori abbiano aumentato il saggio <strong>di</strong> risparmio,<br />
ECONOMICO<br />
91
Economico<br />
gennaio 2010<br />
Economia<br />
riducendo così la quota <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to destinata al consumo.<br />
I motivi alla base <strong>di</strong> tale comportamento sono numerosi:<br />
innanzi tutto il risparmio può avere natura precauzionale,<br />
data l’incertezza circa gli sviluppi a breve, e in particolare le<br />
preoccupazioni circa l’evoluzione <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong> lavoro (...).<br />
Un altro elemento che conduce a ritenere che il tasso <strong>di</strong> risparmio<br />
è probabilmente aumentato è rappresentato dal venire<br />
meno <strong>del</strong> sostegno <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to al consumo, il cui sviluppo negli<br />
anni passati ha consentito <strong>di</strong> aumentare la propensione me<strong>di</strong>a<br />
al consumo, permettendo livelli <strong>di</strong> spesa superiori anche a chi<br />
ha red<strong>di</strong>ti modesti. I dati <strong>del</strong>la Banca d’Italia mostrano come<br />
il rallentamento <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to al consumo sia proseguito anche<br />
durante l’estate.<br />
Anche le per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> ricchezza (finanziaria e reale, visto il calo<br />
dei prezzi immobiliari registrato in molte aree) potrebbero<br />
essersi tradotte in un maggior tasso <strong>di</strong> risparmio al fine <strong>di</strong> ricostituire<br />
parte <strong>del</strong>la ricchezza persa. La propensione al risparmio<br />
potrebbe mantenersi superiore ai livelli registrati negli ultimi<br />
anni anche nel prossimo biennio, anche per effetto <strong>del</strong> fatto<br />
che le famiglie scontano, nelle proprie decisioni <strong>di</strong> spesa, le<br />
operazioni <strong>di</strong> consolidamento <strong>del</strong>la finanza pubblica che<br />
prima o poi dovranno essere intraprese, data l’evoluzione non<br />
più stabile <strong>del</strong> debito pubblico. Ne <strong>di</strong>scende che nel 2010 la<br />
ripresa <strong>del</strong>la spesa sarà solo modesta,(...). mentre un’accelerazione<br />
sui tassi <strong>di</strong> crescita me<strong>di</strong>amente osservati nel periodo<br />
precrisi potrebbe verificarsi solo nel 2011.”<br />
La capacità produttiva inutilizzata costituisce la minaccia più<br />
seria alla possibilità <strong>di</strong> avviare un recupero <strong>del</strong>la domanda<br />
<strong>del</strong>le famiglie, perché ostacola la riprese <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong> lavoro<br />
e tende a perpetuare il rischio <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione. A questo<br />
problema si somma quello <strong>del</strong>la riconfigurazione <strong>del</strong>la spesa<br />
in rapporto al risparmio, fattore che potrebbe precludere ad<br />
una graduale, ma continua ristrutturazione <strong>del</strong> paniere <strong>di</strong> beni<br />
e servizi a acquistato dalle famiglie. Di fronte a questo scenario<br />
l’Ufficio Stu<strong>di</strong> Confcommercio rileva come sia già un risultato<br />
positivo una campagna <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>te natalizie che rifletta la<br />
stabilizzazione dei consumi con un lieve miglioramento rispetto<br />
al Natale 2008<br />
Nel complesso Confcommercio stima che i consumi aggiuntivi<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre, gli acquisti <strong>del</strong> periodo natalizio nella <strong>di</strong>stribuzione<br />
commerciale, siano sostanzialmente gli stessi <strong>del</strong> 2008<br />
e, quin<strong>di</strong>, che non si ripeta quest’anno la flessione <strong>del</strong>le ven<strong>di</strong>te<br />
che si era manifestata nel 2008 rispetto al 2007.<br />
Il volume dei consumi aggiuntivi <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre sarà pari 12,26<br />
miliar<strong>di</strong> con un lievissimo incremento rispetto ai 12,25 miliar<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> euro <strong>del</strong> 2008, ma non tutti i prodotti avranno le stesse<br />
performance.<br />
Il segno positivo è previsto solo per Alimentari ( + 3,0%),<br />
Utensileria per la casa e ferramenta ( + 1,8%), Calzature ( +<br />
0,4), Foto Ottica ( + 0,4), mentre tutti gli altre segmenti <strong>del</strong>l’offerta<br />
sono destinati ad esprimere una variazione <strong>di</strong> segno<br />
negativo.<br />
In alcuni casi la contrazione è <strong>di</strong> modesta entità, abbigliamento,<br />
informatica, telecomunicazioni e telefonia, au<strong>di</strong>o-video,<br />
strumenti musicali, altri prodotti, in altri casi appare significativa,<br />
prodotti <strong>di</strong> profumeria e cura <strong>del</strong>la persona, cartoleria,<br />
libri, giornali e riviste.<br />
La tenuta <strong>del</strong>la domanda finale che si rivolge al sistema <strong>di</strong>stributivo<br />
è garantita essenzialmente dalla performance <strong>del</strong> comparto<br />
alimentare, che pesa il 18,9 per cento sul totale e con il<br />
suo incremento <strong>di</strong> tre punti percentuali neutralizza la crisi trasversale<br />
<strong>del</strong>le ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> prodotti non alimentari.<br />
La <strong>di</strong>namica <strong>del</strong>le ven<strong>di</strong>te nella grande e nella piccola <strong>di</strong>stribuzione<br />
La seria debolezza dei consumi, carattere strutturale <strong>del</strong>la<br />
nostra economia negli ultimi vent’anni, si è aggravata con la<br />
Consumi aggiuntivi nel mese <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre per funzione in milioni <strong>di</strong> euro a prezzi correnti<br />
Tipologia Spesa 2008 2009 Variazione % Quota %<br />
2008-2009 su 2009<br />
Alimentari 2.242,88 2.311,22 3,0 18,9<br />
Abbigliamento 1.417,62 1.415,74 -0,1 11,5<br />
Calzature 297,46 298,73 0,4 2,4<br />
mobili, tessile, arredamento per la casa 695,97 685,24 -1,5 5,6<br />
elettrodomestici, ra<strong>di</strong>o, tv, registratori 1.152,98 1.140,37 -1,1 9,3<br />
utensileria per la casa e ferramenta 434,20 441,88 1,8 3,6<br />
informatica, telecomunicazioni e telefonia 1.222,35 1.221,20 -0,1 10,0<br />
foto-ottica e pellicole 272,47 273,58 0,4 2,2<br />
prodotti <strong>di</strong> profumeria e cura <strong>del</strong>la persona 417,02 407,84 -2,2 3,3<br />
cartoleria, libri, giornali e riviste 542,22 527,88 -2,6 4,3<br />
CD, au<strong>di</strong>o-video, strumenti musicali 307,54 307,24 -0,1 2,5<br />
giochi, giocattoli, sport e altro 804,23 791,23 -1,6 6,5<br />
altri prodotti 2.440,90 2.435,81 -0,2 19,9<br />
Totale spesa aggiuntiva presso i negozi 12.247,85 12.257,96 0,1 100,0<br />
Fonte: Elaborazioni Ufficio Stu<strong>di</strong> Confcommercio su dati Istat e ministero <strong>del</strong> Lavoro<br />
92
Economico<br />
gennaio 2010<br />
Economia<br />
Dinamica <strong>del</strong>le ven<strong>di</strong>te nelle gran<strong>di</strong> e piccole superfici<br />
ECONOMICO<br />
crisi finanziaria <strong>del</strong>l’autunno 2008 ed incide maggiormente<br />
sulle ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> beni ( +0,1%), che sulle ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> servizi ( +<br />
1,0%), come l’analisi <strong>di</strong> Confcommercio non manca <strong>di</strong> evidenziare.<br />
Anche all’interno <strong>del</strong>lo stesso sistema <strong>di</strong>stributivo l’impatto<br />
<strong>del</strong>la crisi non è omogeneo.<br />
Le piccole superfici presentano, infatti, maggiori <strong>di</strong>fficoltà a<br />
sostenere i loro ricavi rispetto alla gran<strong>di</strong>.<br />
Il canale <strong>del</strong>le piccole superfici, i punti ven<strong>di</strong>ta specializzati<br />
che non appartengono alla grande <strong>di</strong>stribuzione e sono caratterizzati<br />
da una superficie inferiore ai 400 mq secondo la<br />
definizione Istat, evidenzia nel 2008 una flessione <strong>del</strong> volume<br />
d’affari <strong>del</strong>l’1,7% a fronte <strong>del</strong> + 1,6% <strong>del</strong>la gran<strong>di</strong> superfici.<br />
La capacità <strong>del</strong>la grande superficie <strong>di</strong> invertire la tendenza<br />
negativa dei ricavi non è dovuta alla <strong>di</strong>namica crescente <strong>del</strong>le<br />
ven<strong>di</strong>te nei singoli esercizi commerciali, quanto piuttosto agli<br />
investimenti <strong>del</strong>le imprese su larga scala, che attivano nuove<br />
unità <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e, quin<strong>di</strong>, espandono la propria quota <strong>di</strong> mercato<br />
rispetto alle imprese <strong>di</strong> piccola <strong>di</strong>mensione, in <strong>di</strong>versi casi<br />
costrette a cessare l’attività per <strong>di</strong>verse ragioni, no ultima quella<br />
<strong>del</strong> mancato ricambio generazionale.<br />
Differenze territoriali nella struttura <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione commerciale<br />
In rapporto alla struttura commerciale <strong>del</strong>l’Italia nel suo insieme<br />
<strong>Milano</strong> e la Lombar<strong>di</strong>a si caratterizzano per il maggior<br />
peso <strong>del</strong>la grande <strong>di</strong>stribuzione, fenomeno che non mancherà<br />
<strong>di</strong> incidere sui risultati <strong>del</strong>la campagna natalizia, forse leggermente<br />
più stabili <strong>di</strong>a quanto non possa accadere nelle<br />
Regioni dove è ancora limitata la <strong>di</strong>ffusione <strong>del</strong>le forme <strong>di</strong>stributive<br />
più innovative, come le gran<strong>di</strong> superfici specializzate<br />
L’Osservatorio nazionale <strong>del</strong> commercio fotografa in questo<br />
modo l’assetto <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione nel 2008 in provincia <strong>di</strong><br />
Struttura <strong>di</strong>stributiva 2008 numero e superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />
Tipologie <strong>di</strong>stributive <strong>Milano</strong> e provincia Lombar<strong>di</strong>a Italia<br />
Numero Superficie Numero Superficie Numero Superficie<br />
<strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />
Minimercati 177 51.335 618 183.333 5.302 1.565.578<br />
Supermercati 388 410.199 1.522 1.534.249 9.133 8.056.194<br />
Ipermecati 36 311.653 141 1.002.942 552 3.401.913<br />
Gran<strong>di</strong> Magazzini 45 119.264 167 356.402 1.352 2.992.646<br />
Gran<strong>di</strong> Superfici Specializzate 134 419.492 337 1.045.079 1.465 4.274.519<br />
Altri esercizi ala dettaglio in sede fissa 27.936 nd 87.023 nd 757.437<br />
93
Economico<br />
gennaio 2010<br />
Economia<br />
Struttura <strong>di</strong>stributiva 2008 abitanti per punto ven<strong>di</strong>ta e mq per 1.000 abitanti<br />
Tipologie <strong>di</strong>stributive <strong>Milano</strong> e provincia Lombar<strong>di</strong>a Italia<br />
Unità misura Valore Valore Valore<br />
Minimercati MQ per 1.000 Abitanti 13,1 18,8 26,1<br />
Supermercati MQ per 1.000 Abitanti 104,4 157,5 134,2<br />
Ipermecati MQ per 1.000 Abitanti 79,3 102,9 56,7<br />
Gran<strong>di</strong> Magazzini MQ per 1.000 Abitanti 30,3 36,6 49,8<br />
Gran<strong>di</strong> Superfici Specializzate MQ per 1.000 Abitanti 106,7 107,3 71,2<br />
Altri esercizi ala dettaglio in sede fissa Abitanti per N° esercizi 140,7 112,0 79,3<br />
POPOLAZIONE 2008 3.930.345 9.742.676 60.045.068<br />
<strong>Milano</strong>, Lombar<strong>di</strong>a e Italia. Gli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> densità commerciale,<br />
metri quadri per 1.000 abitanti nel caso <strong>del</strong>le forme<br />
<strong>di</strong>stributive moderne e abitanti per numero <strong>di</strong> esercizi nel caso<br />
<strong>del</strong> dettaglio tra<strong>di</strong>zionale, mettono in luce le <strong>di</strong>fferenze territoriali<br />
nel peso dei <strong>di</strong>versi canali.<br />
Minimercati e negozi <strong>di</strong> vicinato sono molto più presenti nel<br />
territorio nazionale rispetto alla regione Lombar<strong>di</strong>a e alla provincia<br />
<strong>di</strong> <strong>Milano</strong>: 79,3 abitanti per negozio in Italia contro<br />
140,7 a <strong>Milano</strong> e provincia e 112,0 in Lombar<strong>di</strong>a.<br />
L’in<strong>di</strong>catore <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> non è molto lontano<br />
dalla misura <strong>del</strong> doppio <strong>di</strong> quello me<strong>di</strong>o nazionale, mostrando<br />
come in rapporto alla popolazione i negozi siano quasi la<br />
metà <strong>di</strong> quelle che presi<strong>di</strong>ano il mercato su scala nazionale.<br />
Alla minore densità commerciale dei negozi corrisponde una<br />
maggiore densità <strong>di</strong>stributiva <strong>del</strong>la forme moderne, anche se<br />
tale fenomeno non si verifica per i supermercati e gran<strong>di</strong><br />
magazzini, che sono le tipologie più “ tra<strong>di</strong>zionali” <strong>del</strong>la<br />
<strong>di</strong>stribuzione moderna. Il <strong>di</strong>vario Nord Sud si manifesta in<br />
tutta la sua portata nel confronto territoriale che riguarda gli<br />
Ipermercati e, soprattutto, le gran<strong>di</strong> superfici specializzate.<br />
Nel primo caso l’in<strong>di</strong>catore metri quadri per 1.000 abitanti è<br />
attestato alla soglia <strong>di</strong> 102,9 per la Lombar<strong>di</strong>a, 79,3 per<br />
<strong>Milano</strong> e provincia, 56,7 per l’Italia nel suo complesso. Nel<br />
secondo caso l’in<strong>di</strong>catore metri quadri per 1.000 abitanti è<br />
pari a 107,3 per la Lombar<strong>di</strong>a, 106,7 per <strong>Milano</strong> e provincia,<br />
71,2 per l’Italia nel suo complesso. In questo scenario<br />
<strong>del</strong>la domanda finale e <strong>del</strong>la concorrenza tra i canali <strong>di</strong>stributivi<br />
un ruolo significativo può essere svolto dalla politica economica,<br />
se è finalizzata a sostenere i consumi. A tal proposito<br />
l’Ufficio Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Confcommercio rileva che sostenere i red<strong>di</strong>ti<br />
<strong>del</strong>le famiglie <strong>di</strong>spiega effetti benefici e rilevanti sui consumi<br />
e sulla produzione nazionale, rendendo più forte la ripresa<br />
e più rapido il ritorno alla normalità.<br />
Classificazione <strong>del</strong>le imprese per forma <strong>di</strong>stributiva secondo<br />
Istat<br />
La grande <strong>di</strong>stribuzione è identificata dalle imprese che possiedono<br />
punti ven<strong>di</strong>ta operanti nella forma <strong>di</strong> supermercato,<br />
ipermercato, hard <strong>di</strong>scount, grande magazzino, altra grande<br />
superficie specializzata.<br />
Grande magazzino<br />
Esercizio al dettaglio operante prevalentemente nel campo<br />
non alimentare, che <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> una superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta superiore<br />
a 400 mq e <strong>di</strong> almeno 5 <strong>di</strong>stinti reparti (oltre eventuale<br />
annesso reparto alimentare), ciascuno dei quali destinato alla<br />
ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> articoli appartenenti a settori merceologici <strong>di</strong>versi<br />
ed in massima parte <strong>di</strong> largo consumo.<br />
Supermercato<br />
Esercizio <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta al dettaglio operante nel campo alimentare<br />
(autonomo o reparto <strong>di</strong> grande magazzino), organizzato<br />
prevalentemente a libero servizio e con pagamento all’uscita,<br />
che <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> una superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta superiore a 400 mq<br />
e <strong>di</strong> un vasto assortimento <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong> largo consumo ed in<br />
massima parte preconfezionati nonché, eventualmente, <strong>di</strong><br />
alcuni articoli non alimentari <strong>di</strong> uso domestico corrente.<br />
Ipermercato<br />
Esercizio al dettaglio con superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta superiore a<br />
2.500 mq, sud<strong>di</strong>viso in reparti (alimentare e non alimentare),<br />
ciascuno dei quali avente, rispettivamente, le caratteristiche <strong>di</strong><br />
supermercato e <strong>di</strong> grande magazzino.<br />
Hard <strong>di</strong>scount<br />
Esercizio <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta al dettaglio in sede fissa <strong>di</strong> superficie<br />
me<strong>di</strong>o - grande che, attuando una politica <strong>di</strong> abbattimento dei<br />
costi <strong>di</strong> impianto, <strong>di</strong> gestione e <strong>di</strong> servizio, offre in self-service<br />
una gamma limitata <strong>di</strong> prodotti, generalmente <strong>di</strong> largo consumo<br />
e non “<strong>di</strong> marca”, a prezzi contenuti rispetto alla me<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />
mercato.<br />
Piccola superficie<br />
Esercizio <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta al dettaglio in sede fissa che attua la ven<strong>di</strong>ta<br />
<strong>di</strong> una varietà unica o prevalente <strong>di</strong> prodotti non alimentari,<br />
su una superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta generalmente superiore ai<br />
400 mq. Punto <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta specializzato, non appartenente alla<br />
grande <strong>di</strong>stribuzione, caratterizzato da una superficie inferiore<br />
ai 400 mq. Il negozio con ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti (prevalentemente)<br />
alimentari ha in genere una superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta inferiore<br />
ai 200 mq.<br />
Minimercato<br />
Esercizio <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta al dettaglio in sede fissa che attua la ven<strong>di</strong>ta<br />
<strong>di</strong> prodotti (quasi) esclusivamente alimentari su una superficie<br />
compresa tra i 200 ed i 400 mq, caratterizzato da selfservice<br />
e dal pagamento alla cassa in uscita.<br />
94
Economico<br />
gennaio 2010<br />
In<strong>di</strong>catori statistici<br />
Il costo <strong>del</strong>la vita in Italia<br />
Riportiamo gli in<strong>di</strong>ci <strong>del</strong> costo <strong>del</strong>la vita in Italia con base 1995 = 100 da gennaio 2006 all’ultimo mese <strong>di</strong>sponibile<br />
NUMERI INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO PER LE FAMIGLIE DI OPERAI ED IMPIEGATI - FOI<br />
Base 1995 = 100 AL ALCOL ABB ABT ELT DOM SAN TRAS COM RIC IST ALB ALTRI INDICE Var 100% Var<br />
Febbraio 2006 122,7 161,8 129,7 141,2 123,4 121,5 132,1 81,3 119,4 134,4 137,2 131,3 126,9 2,1 1,58<br />
Febbraio 122,7 161,8 129,7 141,2 123,4 121,5 132,1 81,3 119,4 134,4 137,2 131,3 126,9 2,1 1,58<br />
Marzo 123,0 162,4 129,8 141,5 123,4 121,1 132,5 80,8 119,6 134,4 137,8 131,6 127,1 2,1 1,58<br />
Aprile 123,1 162,4 130,2 143,3 123,4 121,0 133,7 80,4 119,4 134,4 138,4 131,8 127,4 2,0 1,50<br />
Maggio 123,4 162,4 130,2 143,2 123,9 121,1 134,6 79,7 119,3 134,4 138,9 132,7 127,8 2,2 1,65<br />
Luglio 123,9 166,2 130,3 145,3 123,9 120,1 135,6 78,8 119,9 134,4 139,3 133,0 128,2 2,1 1,58<br />
Agosto 124,2 166,2 130,3 145,4 124,3 120,1 136,2 78,2 120,7 134,4 139,5 133,1 128,4 2,1 1,58<br />
Settembre 124,5 166,2 130,6 145,4 124,3 120,1 134,5 78,4 120,9 135,1 140,1 133,3 128,4 2,0 1,50<br />
Ottobre 124,8 166,4 131,1 145,8 124,4 118,7 132,9 78,8 120,2 136,9 140,2 133,4 128,2 1,7 1,28<br />
Novembre 125,2 166,4 131,5 145,8 124,7 118,9 133,3 77,2 120,2 137,1 139,8 133,8 128,3 1,7 1,28<br />
Dicembre 125,4 166,4 131,5 146,0 124,9 118,9 133,5 76,5 120,7 137,1 139,8 133,9 128,4 1,7 1,28<br />
Me<strong>di</strong>a anno 123,9 164,0 130,4 143,9 124,0 118,8 133,7 79,2 119,9 135,1 138,9 132,6 127,8 2,0 1,50<br />
Gennaio 2007 125,7 166,4 131,5 146,6 124,9 118,9 133,4 76,9 120,6 137,2 140,1 133,9 128,5 1,5 1,13<br />
Febbraio 125,8 169,8 131,6 147,0 125,7 120,0 133,4 76,4 121,1 137,2 140,4 134,5 128,8 1,5 1,13<br />
Marzo 125,9 169,9 131,8 147,0 125,8 120,4 134,7 71,8 121,1 137,2 141,0 134,6 129,0 1,5 1,13<br />
Aprile 126,4 170,1 131,9 146,8 125,9 120,4 135,2 72,1 120,7 137,2 141,9 135,1 129,2 1,4 1,05<br />
Maggio 126,7 170,1 132,0 146,8 126,9 120,4 136,4 72,1 120,3 137,2 142,5 135,7 129,6 1,4 1,05<br />
Giugno 126,9 170,2 132,1 147,0 126,9 120,2 137,5 71,2 120,5 137,2 142,7 135,9 129,9 1,6 1,20<br />
Luglio 126,9 170,2 132,0 147,4 127,0 120,2 138,4 71,5 120,9 137,2 143,3 136,0 130,2 1,6 1,20<br />
Agosto 127,2 170,3 132,1 147,5 127,4 120,3 138,2 71,5 121,7 137,2 143,7 136,2 130,4 1,6 1,20<br />
Settembre 128,2 170,5 132,5 147,7 127,5 120,3 137,1 71,3 121,2 139,4 143,4 136,5 130,4 1,6 1,20<br />
Ottobre 129,2 170,5 133,1 148,9 127,6 120,0 137,6 70,6 121,1 140,2 143,9 136,7 130,8 2,0 1,50<br />
Novembre 129,9 170,6 133,4 149,7 128,2 120,0 138,6 70,9 121,2 140,3 143,4 137,5 131,3 2,3 1,73<br />
Dicembre 130,6 170,7 133,5 149,9 128,3 120,0 139,9 70,8 121,7 140,3 143,5 137,6 131,8 2,6 1,95<br />
Me<strong>di</strong>a anno 127,5 169,9 132,3 147,7 126,8 120,1 136,7 72,3 121,0 138,2 142,5 135,9 130,0 1,7 1,28<br />
Gennaio 2008 131,4 172,6 133,5 152,0 128,9 119,9 140,5 70,3 121,1 140,4 143,6 138,2 132,2 2,9 2,18<br />
Febbraio 132,0 174,4 133,6 152,5 129,5 120,0 140,6 69,9 121,7 140,4 144,0 138,9 132,5 2,9 2,18<br />
Marzo 132,8 174,6 133,9 152,8 129,7 120,0 142,6 69,9 121,8 140,4 144,8 139,4 133,2 3,3 2,48<br />
Aprile 133,4 174,9 134,2 155 129,9 120,1 142,1 69,7 121,6 140,5 145,3 139,3 133,5 33 2,48<br />
Maggio 134,1 175,1 134,4 155,9 130,3 120,2 144,8 69,1 121,4 140,5 145,9 139,9 134,2 3,5 2,63<br />
Giugno 134,7 175,3 134,4 156,6 130,5 120,3 146,9 69,4 121,7 140,5 146,3 140,0 134,8 3,8 2,85<br />
Luglio 134,9 179,1 134,4 158,9 130,7 120,3 148,3 68,7 122,4 140,5 146,9 140,2 135,4 4,0 3,00<br />
Agosto 135,1 179,2 134,4 158,5 130,9 120,4 148,3 68,02 123,2 140,5 147,2 140,3 135,5 3,9 2,93<br />
Settembre 135,6 179,4 134,9 158,2 131,1 120,6 146,1 67,6 121,5 142,2 147,3 140,5 135,2 3,7 2,78<br />
Ottobre 135,9 179,5 135,4 159,4 131,4 120,5 144,4 67,6 121,5 143,2 147,3 141,0 135,2 3,4 2,55<br />
Novembre 136,0 179,7 135,6 158,9 131,6 120,7 141,0 67,8 121,5 143,4 146,9 141,2 134,7 2,5 1,95<br />
Dicembre 136,2 179,7 135,7 158,9 131,7 120,8 139,2 68,1 122,1 143,4 146,7 141,3 134,5 2,0 1,50<br />
Me<strong>di</strong>a anno 134,3 177,0 134,5 156,5 130,5 120,3 143,7 68,9 121,8 141,3 146,0 140,0 134,2 3,3 2,48<br />
Gennaio 2009 136,4 179,8 135,7 158,5 131,8 121,0 137,9 67,4 121,9 143,5 146,6 141,6 134,2 1,5 1,13<br />
Febbraio 136,5 181,9 135,7 158,6 132,3 121,4 137,9 68,1 122,5 143,5 146,9 142,2 134,5 1,5 1,13<br />
Marzo 136,7 183,9 135,9 158,4 132,4 121,4 137,4 68,3 122,3 143,5 147,1 142,5 134,5 1,0 0,75<br />
Aprile 137,1 184,0 136,1 157,3 132,5 121,4 138,7 68,6 122,2 143,5 147,9 143,0 134,8 1,0 0,75<br />
Maggio 137,3 184,1 136,2 157,4 132,8 121,6 139,5 69,4 121,8 143,5 148,2 143,3 135,1 0,7 0,53<br />
Giugno 137,2 184,1 136,3 157,5 132,9 120,9 140,9 68,4 122,5 143,5 148,2 143,4 135,3 0,4 0,30<br />
Luglio 136,9 184,2 136,2 156,7 133,0 120,7 141,3 68,4 123,0 143,6 148,4 143,8 135,3 -0,1 -0,08<br />
Agosto 136,6 184,3 136,2 156,5 133,1 120,7 143,7 68,2 123,6 143,6 148,6 144,0 135,8 0,2 0,15<br />
Settembre 136,6 184,4 136,5 156,4 133,2 120,8 141,6 68,9 122,1 145,2 148,9 144,4 135,4 0,1 0,11<br />
Ottobre 136,7 184,4 136,8 156,5 133,3 120,9 141,0 68,7 122,4 146,9 149,1 144,6 135,5 0,222 0,166<br />
ECONOMICO<br />
95
Economico<br />
gennaio 2010<br />
In<strong>di</strong>catori statistici<br />
INDICI DEL VALORE DELLE VENDITE DEL COMMERCIO FISSO AL DETTAGLIO A PREZZI CORRENTI<br />
(base 2005=100) per settore merceologico e forma <strong>di</strong>stributiva<br />
Periodo Alimentari Non alimentari Totale<br />
2007<br />
Grande Piccole Grande Piccole Grande Piccole<br />
<strong>di</strong>stribuzione superfici <strong>di</strong>stribuzione superfici <strong>di</strong>stribuzione superfici<br />
Gennaio 95,0 92,5 97,1 96,4 96,1 95,6<br />
Febbraio 89,4 85,8 91,4 86,5 90,5 86,3<br />
Marzo 103,2 95,2 96,5 94,6 99,5 94,7<br />
Aprile 103,2 98,1 93,2 93,7 97,7 94,6<br />
Maggio 104,5 101,2 90,3 99,3 96,7 99,7<br />
Giugno 102,9 99,8 98,5 99 100,5 99,1<br />
Luglio 103,1 105,7 107,4 105,2 105,5 105,3<br />
Agosto 100,0 100,5 93,8 86,9 96,6 89,6<br />
Settembre 104,7 96,1 103,3 99,6 103,9 98,9<br />
Ottobre 105,9 102,6 104,8 106,3 105,3 105,6<br />
Novembre 108,0 94,8 104,1 100,7 105,9 99,5<br />
Dicembre 139,9 136,4 186,7 150,5 165,4 147,7<br />
2008<br />
Gennaio 97,1 93,7 98,2 97,6 97,7 96,9<br />
Febbraio 94,6 88,3 96,2 88,2 95,4 88,2<br />
Marzo 106,0 98,6 96,9 91,1 101,0 92,6<br />
Aprile 104,9 101,3 95,2 91,0 99,6 93,1<br />
Maggio 111,1 101,2 95,4 97,2 102,6 98,0<br />
Giugno 102,2 94,7 98,0 94,3 99,9 94,4<br />
Luglio 107,9 106,9 111,8 106,0 110,0 106,2<br />
Agosto 101,9 98,6 92,7 82,6 96,9 85,8<br />
Settembre 106,1 96,1 103,9 99,0 104,9 98,4<br />
Ottobre 109,6 101,2 104,8 104,1 107,0 103,5<br />
Novembre 108,4 91,1 103,6 96,3 105,8 95,3<br />
Dicembre 138,7 134,2 182,7 146,6 162,7 144,1<br />
2009<br />
Gennaio 98,7 89,8 102,3 97,0 100,7 95,6<br />
Febbraio 92,6 83,8 93,2 82,5 93,0 82,7<br />
Marzo 100,9 92,6 93,9 87,0 97,1 88,1<br />
Aprile 109,3 101,7 96,7 88,2 102,5 90,9<br />
Maggio 110,0 96,0 95,6 93,9 102,1 94,3<br />
Giugno 102,8 92,5 98,0 93,1 100,2 93,0<br />
Luglio 106,6 103,1 111,1 102,1 109,1 102,3<br />
Agosto 99,7 94,8 90,4 80,1 94,6 83,0<br />
Settembre 106,0 92,8 103,7 96,7 104,8 95,9<br />
Nota in<strong>di</strong>ce ven<strong>di</strong>te<br />
A partire dagli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Gennaio 2009 l’Istat ha aggiornato la base all’anno 2005, ricalcolando i valori degli anni precedenti che quin<strong>di</strong> sono pubblicati a<br />
partire da Gennaio 2007.<br />
La classificazione per numero <strong>di</strong> addetti non contempla più le classi relative alle imprese più piccole (fino a 2 addetti, da 3 a 5 addetti, da 6 a 9 addetti) e,<br />
quin<strong>di</strong>, la relativa tabella è stata sostituita con quella che <strong>di</strong>stingue tra “Grande <strong>di</strong>stribuzione” e “Piccole superfici”.<br />
Con il termine “Grande <strong>di</strong>stribuzione” si devono intendere le imprese che gestiscono supermercati, ipermercati, <strong>di</strong>scount, gran<strong>di</strong> magazzini e gran<strong>di</strong> superfici<br />
specializzate.<br />
Con il termine “Piccole superfici” si devono intendere i punti <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta specializzati inferiori a 400mq per gli esercizi a prevalente ven<strong>di</strong>ta non alimentare,<br />
inferiori a 250mq per gli esercizi a prevalente ven<strong>di</strong>ta alimentare.<br />
Si utilizzano i dati grezzi <strong>del</strong> comunicato <strong>del</strong> mese corrente. Il mese successivo l’Istat li ricalcola per cui nel secondo mese si inseriscono i dati grezzi dal comunicato<br />
e si correggono i dati <strong>del</strong> mese precedente con i dati ricalcolati da Istat prendendoli dalle serie storiche <strong>del</strong> mese corrente.<br />
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