FANTADIA 2013 brochure_FANTADIA 2013 - Marcadoc.it
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Ivano Bolondi fotografa dagli anni settanta del Novecento<br />
e, senza mai passare al professionismo, ha dedicato all’immagine<br />
un ampio spazio della sua attiv<strong>it</strong>à, tanto da poter<br />
essere assimilato a un fotografo free lance per l’impegno<br />
creativo. Fervido nell’immaginazione e creativo per natura,<br />
utilizza queste doti nella ricerca fotografica.<br />
Per Bolondi la fotografia è un’operazione principalmente<br />
concettuale, non destinata a proporre soltanto immagini<br />
descr<strong>it</strong>tive della realtà ma a fornire strumenti interpretativi<br />
capaci di sollec<strong>it</strong>are pensieri ed emozioni nell’osservatore.<br />
Nel tempo Bolondi modifica ulteriormente il suo approccio<br />
fotografico alla realtà.<br />
Anziché direttamente sull’ambiente, inizia a puntare<br />
l’obiettivo con sempre maggiore frequenza verso la immagine<br />
del circostante riflessa da superfici specchianti e a utilizzare<br />
lo sfocato al fine di contrastare l’ab<strong>it</strong>udine<br />
all’interpretazione referenziale della fotografia e per favorirne<br />
una lettura più orientata alla sfera psicologica.<br />
A questa testimonianza dell’ident<strong>it</strong>à umana, celata nella<br />
varietà delle forme espressive, corrisponde il linguaggio fotografico<br />
utilizzato, sempre diretto e privo di rielaborazioni<br />
successive al momento della ripresa.<br />
Villa Freya<br />
ATMOSFERE<br />
SOSPESE<br />
Ivano Bolondi<br />
Un ringraziamento particolare alla famiglia Carron per la<br />
gentile osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à.<br />
INSTALLAZIONE<br />
Convento di San Pietro e Paolo<br />
L’ORTO DEI SENSI<br />
Paolo Spigariol<br />
Installazione Multimediale a cura di Francesco Lopergolo e Paolo Spigariol<br />
“L’orto dei sensi” è un progetto artistico multimediale e multisensoriale<br />
in progress, che in occasione di Fantadia si configura<br />
come sperimentale installazione multivisiva. Narrazione<br />
di un introspettivo e sorprendente viaggio nella terra e nei<br />
suoi frutti, e nel cibo, tra materia e immagini, reale e onirico,<br />
sculture e suoni.<br />
La terra - Terra Madre - ci accoglie nel suo buio, intimo e rassicurante<br />
ventre e ci conduce poi tra le ‘Orto-Grafie’, sculturebassorilievi<br />
fotografici realizzati con originali terre crude di<br />
campo su cui sono stampate le immagini dei frutti che quelle<br />
stesse terre hanno generato. Terre ‘Geo-ident<strong>it</strong>arie’ provenienti<br />
da varie parti d’Italia, terre scrigno di un patrimonio colturale<br />
e culturale che si lega a pregiati prodotti, in particolare a quelli<br />
tutelati da IGP, DOP, DOCG e Presidi Slow Food.<br />
Ma anche terre crepate e sofferenti, violate nel proseguo della<br />
proiezione come nella realtà, da colate di cemento e asfalto,<br />
frammentate e fagoc<strong>it</strong>ate da un insaziabile appet<strong>it</strong>o edilizio,<br />
immolate in nome di un pseudo-progresso. Terre, non dimentichiamolo,<br />
indispensabili alla nostra stessa sopravvivenza.<br />
La disposizione delle ‘Orto-Grafie’ si completa in una avvolgente<br />
scenografia circolare - grembo materno - con l’inserimento<br />
di quinte realizzate con terre crepate. Ancora terre<br />
dunque, questa volta utilizzate come materico schermo di<br />
proiezione, piccoli orti le cui calde e naturali superfici osp<strong>it</strong>ano<br />
immagini di otto proiettori in sincronia e in sintonia con la narrazione<br />
multivisiva e le opere stesse.<br />
Vini, ortaggi, frutta e verdure soprattutto, i quotidiani cibi<br />
delle nostre tavole, perdono la loro consueta ident<strong>it</strong>à e diventano<br />
cibo per gli occhi e per l’anima, cibo per un’insaziabile<br />
fame di colore. Un affascinante mondo di forme minimali,<br />
paesaggi alieni, grafiche dai colori dirompenti, dapprima in<br />
campagna e poi in cucina e sui fornelli, tra consueti gesti e<br />
forme in movimento.<br />
Il viaggio si affaccia infine sull’etereo e raffinato mondo del<br />
gusto, sublimazione emozionale del cibo, tra sapori quotidiani<br />
e ard<strong>it</strong>i accostamenti di creativi chef stellati.<br />
È l’astrattismo gastronomico ora ad assurgere al ruolo di protagonista<br />
indossando infine il tricolore, una sorta di firma<br />
d’autore delle tante eccellenze del Made in Italy.<br />
Da sabato 8 giugno a domenica 16 giugno (escluso lunedi 10 giugno)