SASSARI MEDICA n. 5 - OMCeO Sassari
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Quando gli è concessa una stanza<br />
Il medico di guardia che riposa<br />
è da considerarsi al lavoro<br />
sentenze<br />
Anche se l’ospedale mette a disposizione<br />
del medico in servizio<br />
di guardia una stanza in cui<br />
riposarsi quando il suo intervento<br />
non è richiesto, l’intera sua permanenza<br />
nella struttura deve essere ritenuta<br />
compresa nell’orario di lavoro.<br />
Perché è obbigato a restare a disposizione<br />
in un luogo determinato.<br />
Con questa motivazione, la Corte<br />
di giustizia UE (sentenza del 9 settembre,<br />
causa C-151/02) ha dichiarato<br />
in contrasto con la normativa comunitaria<br />
il diritto del lavoro tedesco,<br />
laddove assimila a periodi di riposo<br />
i momenti di inattività del medico<br />
durante la guardia e prevede la<br />
compensazione soltanto dei periodi<br />
in cui l’interessato ha effettivamente<br />
svolto pratica professionale. Una<br />
prassi anomala: in Italia il turno del<br />
medico di guardia è calcolato sempre<br />
interamente nell’orario di lavoro.<br />
Norbert Jaeger, assistente medico<br />
presso il reparto di chirugia dell’ospedale<br />
di Kiel, in Germania, effettua<br />
regolarmente – in virtù di un accordo<br />
accessorio – servizi di guardia al<br />
pronto soccorso. La struttura ha<br />
messo a sua disposizione una stanza<br />
in cui gli è permesso dormire quando<br />
il suo intervento non è richiesto. I<br />
suoi servizi sono compensati in parte<br />
con la concessione di tempo libero,<br />
in parte con il versamento di retribuzioni<br />
aggiuntive. È stato pacificamente<br />
calcolato che i periodi in cui<br />
Jaeger è chiamato a svolgere un compito<br />
professionale rappresentano in<br />
media il 49% dei servizi di guardia.<br />
Il medico si è rivolto al giudice,<br />
sostenendo che, in base alla direttiva<br />
93/104, sonnellini o no, la guardia effettuata<br />
deve essere integralmente<br />
considerata rientrante nell’orario di<br />
lavoro. Il Comune di Kiel, di contro,<br />
afferma che, secondo la giurisprudenza<br />
e la dottrina prevalente, le fasi<br />
di inattività durante la guardia devono<br />
essere ritenute periodi di riposo,<br />
ai sensi della legge tedesca sull’orario<br />
di lavoro. Gli Stati membri,<br />
sempre secondo il Comune, disporrebbero<br />
di un ampio margine di discrezionalità<br />
concesso dall’articolo<br />
La Corte<br />
di giustizia<br />
17, comma 2, della direttiva UE.<br />
In primo grado, il giudice ha accolto<br />
il ricorso del medico. Il Land<br />
dell’UE ha<br />
dello schleswig Holstein ha rinviato riconosciuto<br />
la questione a Lussemburgo. Chiedendo<br />
anche se violi la direttiva UE<br />
i diritti<br />
una norma del diritto nazionale che di un medico<br />
consenta negli ospedali una riduzione<br />
del periodo di riposo di 11 ore,<br />
tedesco<br />
configurata i modo che i periodi relativi<br />
alle prestazioni rese durante la<br />
guardia o la reperibilità (che non superino<br />
la metà del periodo di riposo),<br />
vengano compensati con altri periodi.<br />
La Corte europea ricorda innanzitutto<br />
l’obiettivo della direttiva<br />
93/104 sull’orario di lavoro: garantire<br />
una migliore tutela della sicurezza<br />
e della salute dei lavoratori, assicurando<br />
loro pause e riposi adeguati.<br />
Nel merito, i giudici sottolineano<br />
che al medico di guardia spettano<br />
obblighi più onerosi rispetto a<br />
quello reperibile, perché «deve restare<br />
lontano dal suo ambiente familiare<br />
e sociale e beneficia di una mi- 17