Storia della prospettiva - smsmariamaltoni.it
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La rappresentazione dello<br />
spazio nel mondo antico
L’esigenza di creare uno spazio all’interno del<br />
quale coordinare diversi elementi figurativi<br />
comincia a farsi sentire nella cultura egizia e in<br />
quella mesopotamica quando sopravviene una<br />
volontà compos<strong>it</strong>iva e si iniziano a narrare<br />
“storie” (nel periodo preistorico l’interesse era<br />
invece rivolto ad una singola figura alla volta): la<br />
superficie da decorare viene così intesa come<br />
“fondo” e si introduce la linea di terra che funge<br />
da base per gli oggetti e le figure.
Stendardo di Ur
Cofano di<br />
Tutankhamon<br />
Le figure,<br />
spesso riun<strong>it</strong>e in<br />
gruppi, vengono<br />
schierate in<br />
profond<strong>it</strong>à<br />
ricorrendo allo<br />
scaglionamento<br />
orizzontale, che<br />
allude alla<br />
visione di tre<br />
quarti.
Cratere attico<br />
570 a.C.
L’uso di piani paralleli è riscontrabile anche<br />
nell’arte egea e nell’arte greca fino verso<br />
la fine del VI sec. a.C., quando nella<br />
scultura lo scaglionamento viene sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />
da una vera e propria visione di tre quarti,<br />
mentre compaiono, nella p<strong>it</strong>tura vascolare,<br />
i primi oggetti scorciati (scudi, ruote…)
Suonatrice di cetra
P<strong>it</strong>tore di<br />
Licurgo
Dal V secolo pare invece che gli artisti greci<br />
conoscessero e applicassero una <strong>prospettiva</strong><br />
simile alla nostra.<br />
Perdute le opere originali <strong>della</strong> grande p<strong>it</strong>tura<br />
greca, tale tesi è sostenuta da alcune<br />
testimonianze di p<strong>it</strong>tura murale romana che,<br />
come è noto, copiava fedelmente i prototipi greci<br />
del periodo classico.
Casa dei<br />
Vetii
La nozione di <strong>prospettiva</strong> si basava su conoscenze accurate e<br />
quasi tutte le linee di un dipinto convergevano in un unico punto<br />
di fuga<br />
Stanza delle maschere (Roma)
Il più delle volte il tipo di <strong>prospettiva</strong> applicata<br />
era quello defin<strong>it</strong>o “a spina di pesce”<br />
Villa a Moregine
L’arte bizantina non si propone di suggerire<br />
parvenze naturalistiche, ma di dare rilievo<br />
ad una idea.<br />
L’influenza dell’arte romana è molto forte nel<br />
periodo iniziale, ma gli influssi orientali e la<br />
concezione del divino elaborata da quella<br />
cultura hanno via via il sopravvento.<br />
Perde di interesse la rappresentazione<br />
dello spazio fisico.
L’imperatrice Teodora - San V<strong>it</strong>ale
Il palazzo di Teodorico - S.Apollinare nuovo
Medio evo<br />
Nel Medioevo romanico si assiste ad un deciso<br />
allontanamento dalle interpretazioni spaziali di tipo<br />
ellenistico.<br />
Tutto, in questo periodo assume un significato<br />
simbolico.<br />
Così la figurazione, cui viene affidato il comp<strong>it</strong>o di<br />
trasmettere ai fedeli le storie sacre e le ver<strong>it</strong>à <strong>della</strong> fede,<br />
si esprime per mezzo di una complessa simbologia<br />
elaborata dai teologi: agli artisti non viene richiesto di<br />
indagare ed im<strong>it</strong>are il mondo esterno, ma solamente di<br />
attenersi a precise regole.
Fuga di san Proclo<br />
Affr. dell’VIII sec.
Registrum Gregorii<br />
min.<br />
953
La rappresentazione si lim<strong>it</strong>a ad indicare<br />
i luoghi dove si svolge l’episodio<br />
(nell’arazzo di Bayeux <strong>della</strong> fine del XI sec.<br />
l’autore presenta il palazzo del re Edoardo<br />
con tratti schematici, senza preoccuparsi<br />
di accennare alla profond<strong>it</strong>à dell’interno).
Arazzo di Bayeux XI sec.
Una convenzione tipica<br />
di tutto il Medioevo è<br />
quella di mostrare<br />
l’edificio<br />
contemporaneament<br />
e nel suo esterno e<br />
nel suo interno.<br />
Ciò esclude qualsiasi<br />
tentativo realistico a<br />
favore del significato.<br />
Evangelario<br />
1039
Donazione insegne affr. 1245
Verso la fine del XIII secolo rinasce l’interesse per l’uomo ed il<br />
mondo visibile: agli artisti si ripropone quindi il problema di<br />
rappresentare corpi e spazi tridimensionali.<br />
Isotta accoglie i cavalieri<br />
Min. XIV sec.
Il superamento <strong>della</strong> visione figurativa del medio<br />
evo romanico è progressivo ed per opera di vari<br />
artisti.<br />
Ma è solamente a Giotto (1266- 1337) che spetta<br />
l’onore di aver modificato il concetto stesso di<br />
p<strong>it</strong>tura conferendole “naturalezza e gentilezza”.<br />
Le sue immagini si propongono di raccontare<br />
storie che, seppure sacre, sono vere, reali.
Ultima cena XI sec.<br />
Ultima cena<br />
Cappella degli Scrovegni
Rinascimento<br />
Santa Trin<strong>it</strong>à<br />
Masaccio<br />
Santa Maria Novella
Madonna con angeli e santi<br />
Piero <strong>della</strong> Francesca
Consegna delle chiavi - Perugino
La c<strong>it</strong>tà ideale