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Protesi provvisorie semplificate - Astra Tech

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#4:1<br />

LA PUBBLICAZIONE PER IL TEAM DI IMPLANTOLOGIA ODONTOIATRICA<br />

Volume 4, Issue 1. 2001<br />

<strong>Protesi</strong> <strong>provvisorie</strong> –<br />

Requisito essenziale per<br />

il conseguimento di risultati ottimali<br />

Tecniche di osteotomia ......................... 3<br />

<strong>Protesi</strong> <strong>provvisorie</strong> <strong>semplificate</strong>.............. 7<br />

Efficienza ed estetica ........................... 8<br />

<strong>Protesi</strong> <strong>provvisorie</strong> con creazione di papilla......10<br />

<strong>Protesi</strong>zzazione diretta ..................................14<br />

Documentazione...........................................17


Publisher<br />

The <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> Insight is published and distributed<br />

worldwide by <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> AB, P.O. Box 14,<br />

SE-431 21 Mölndal, Sweden. <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> is a<br />

company in the <strong>Astra</strong>Zeneca Group.<br />

Editor-in-chief<br />

Mia Jensen, DDS<br />

Clinical Information Manager, Dental<br />

<strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> AB<br />

Associate editor<br />

Anders Holmén, DDS<br />

Medical Director, Dental<br />

<strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> AB<br />

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Editors can be reached at the above<br />

address and at<br />

editor.insight@astratech.com<br />

Please mail your questions, opinions and<br />

thoughts on the <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> Insight.<br />

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office directly on the above mentioned address.<br />

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All rights reserved, including that of translation<br />

into other languages. No part of this publication<br />

may be reproduced or transmitted in any<br />

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permission in writing from <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> AB.<br />

Editorial content<br />

Although great care has been taken in compiling<br />

and checking the information given in this<br />

publication to ensure it is accurate, the publisher<br />

shall not be held responsible for the continued<br />

currency of the information or for any errors,<br />

omissions or inaccuracies in this publication.<br />

The opinions expressed in this publication are<br />

not necessary those of the publisher or editor-inchief.<br />

Submitted material will be stored electronically<br />

for the possibility of publication on the Internet,<br />

reprints and in other manners.<br />

Editorial content developed in conjunction with<br />

Adis International Limited, Chowley Oak Lane,<br />

Tattenhall, Chester, CH3 9GA, UK.<br />

Layout<br />

Layout developed with assistance of the<br />

advertising agency Explicit & Partners,<br />

Göteborg, Sweden.<br />

Printing<br />

Printed in Sweden by Göteborgstryckeriet.<br />

Indice<br />

Tecniche di osteotomia ................................3<br />

Migliorare la terapia implantare in zone con<br />

una qualità e quantità di osso compromesse.<br />

<strong>Protesi</strong> <strong>provvisorie</strong> <strong>semplificate</strong> ....................7<br />

Il nuovo temporary abutment di <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> semplificherà<br />

le procedure protesiche del vostro trattamento.<br />

Efficienza per voi ed<br />

estetica per il paziente ................................8<br />

Il temporary abutment risponde a nuove<br />

esigenze estetiche e può essere utlizzato anche<br />

per lunghi periodi.<br />

<strong>Protesi</strong> <strong>provvisorie</strong> con creazione di papilla<br />

– Vertità o fantasia ? ................................10<br />

E’ possibile creare e conservare tessuti molli<br />

naturali attraverso ricostruzioni <strong>provvisorie</strong> corrette<br />

e ben pianificate?<br />

<strong>Protesi</strong>zzazione diretta<br />

–Un approccio alla protesi su impianti ........14<br />

Molteplici vantaggi con riconstruzioni dirette<br />

e preparazione intraorale.<br />

Aggiornamento della<br />

documentazione scientifica ........................17<br />

Le ultime pubblicazioni di ricerca riferite ad<br />

<strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> Dental Implant System.<br />

Calendario degli eventi ............................19<br />

In copertina: Arcata totale superiore provvisoria creata<br />

con il nuovo Temporary Abutment.


RELAZIONE CLINICA<br />

Tecniche di osteotomia<br />

Inserimento di impianto ritardato e simultaneo<br />

nella mascella posteriore<br />

L’inserimento di un impianto nel mascellare posteriore è spesso compromesso<br />

dalla qualità e dall’altezza dell’osso al di sotto del pavimento sinusale.<br />

Sono state messe a punto tecniche di osteotomia per migliorare la<br />

densità ossea localizzata attraverso l’osteocompressione e fornire un’ulteriore<br />

lunghezza dell’impianto attraverso la dislocazione alveolare apicale.<br />

Dott. Michael Toffler, DDS<br />

Libero professionista, esercita presso il<br />

reparto di parodontologia del Veteran’s<br />

Administration Hospital.<br />

Docente a contratto presso il reparto di<br />

implantologia di NY, ha pubblicato lavori<br />

sulle complicanze degli impianti e le tecniche<br />

di osteotomia e tiene lezioni in<br />

ambito locale e nazionale.<br />

Gli osteotomi preservano l’osso, che<br />

altrimenti verrebbe disperso durante<br />

il processo di trapanatura, e rappresentano<br />

un’alternativa agli strumenti<br />

rotanti nell’osso di tipo III e IV.<br />

Quando vengono utilizzati per preparare<br />

l’osteotomia nella mascella,<br />

gli osteotomi, compattano ed elevano<br />

apicalmente l’osso esistente, producendo<br />

anche una espansione laterale.<br />

(Fig. 1–4).<br />

Tecnica di rialzo del pavimento<br />

sinusale con incremento di osso<br />

mediante osteotomi<br />

Nel 1994 1 , Summers introdusse una<br />

tecnica mediante osteotomi per il<br />

rialzo del pavimento sinusale, estremamente<br />

meno invasiva, basata sul<br />

contemporaneo innesto ed inserimento<br />

di impianto. La tecnica BAOSFE<br />

utilizza osteotomi e materiali di innesto<br />

per riposizionare l’osso preesistente<br />

sotto al pavimento sinusale,<br />

rialzando così il pavimento sinusale<br />

ed aumentando il supporto dell’impianto.<br />

La procedura è consigliata per<br />

pazienti con almeno 5–6 mm di osso<br />

tra la cresta e il pavimento sinusale<br />

(Fig. 5). Il fresaggio e’ ridotto al<br />

minimo, se si eccettua la preparazione<br />

iniziale, o l’espansione dell’osteotomia<br />

nell’osso corticale esistente.<br />

L’osteotomia viene iniziata con una<br />

fresa a pallina per perforare la corteccia,<br />

quindi l’osteotomo <strong>Astra</strong> #1<br />

Riepilogo<br />

La terapia degli impianti può essere migliorata<br />

nelle aree con qualità e quantità di osso<br />

contenute, che spesso si trovano nella<br />

mascella posteriore. Ciò è reso possibile dall’uso<br />

di diverse tecniche di osteotomia, come<br />

la tecnica BAOSFE (Bone Added Osteotome<br />

Sinus Floor Elevation : tecnica di rialzo del<br />

pavimento sinusale con incremento di osso<br />

mediante osteotomi) e la tecnica FSD (Future<br />

Site Development : tecnica di aumento del<br />

sito implantare).<br />

L’uso di osteotomi :<br />

• consente l’inserimento dell’impianto in<br />

aree in cui altezza e larghezza dell’osso<br />

sono limitate<br />

• migliora la stabilità iniziale dell’impianto<br />

• aumenta il successo dell’impianto nella<br />

mascella<br />

• semplifica il rialzo sinusale<br />

• migliora l’accettazione da parte del<br />

paziente<br />

INSIGHT #4:1:2001 3


1. Sono stati utilizzati osteotomi per preparare<br />

il primo molare superiore di destra.<br />

Il diametro attuale della sede è 3,2 mm, la<br />

profondità è di 10 mm calcolati della base<br />

del pavimento sinusale.<br />

2. L’osteotomia è stata gradualmente<br />

espansa mediante osteotomi più larghi.<br />

Il diametro apicale di 3,7 mm e, quello<br />

crestale di 4,7 mm consentono di<br />

ospitare la vite 5.0 ST.<br />

3. Inserimento di una vite 5 x13 mm.<br />

È stato eseguito un rialzo sinusale interno<br />

di tre millimetri aggiungendo una miscela<br />

ossea.<br />

4. Radiografia immediatamente successiva<br />

all’inserimento.<br />

5. Sedi preoperatorie primo molare e<br />

secondo premolare superiore di sinistra<br />

con 6–9 mm di osso sotto al seno.<br />

6. Radiografia con perno guida in<br />

posizione per determinare la prossimità del<br />

pavimento sinusale prima della procedura<br />

BAOSFE.<br />

(H&H Co., Canada) viene spinto o<br />

percosso con un martelletto alla lunghezza<br />

di lavoro che è 1–2 mm al di<br />

sotto del pavimento sinusale. Questa<br />

posizione può essere verificata con<br />

radiografie precedenti all’allargamento<br />

dell’osteotomia (Fig. 6). L’osteotomia<br />

viene poi gradualmente espansa<br />

inserendo osteotomi più larghi nella<br />

lunghezza di lavoro. La punta dell’osteotomo<br />

non deve entrare nel seno<br />

in quanto questo aumenta la probabilità<br />

di perforazione della membrana.<br />

L’osteotomia è preparata per la larghezza<br />

finale utilizzando l’osteotomo<br />

<strong>Astra</strong> #3 per le viti 3.5 e 4.5 ST e<br />

l’osteotomo #6 per gli attrezzi 4.0 e<br />

5.0 ST. L’espansione crestale per gli<br />

attrezzi 4.5 e 5.0 ST viene eseguita<br />

previo rialzo sinusale localizzato<br />

mediante gli osteotomi #4 e #7. Per<br />

riempire l’osteotomia, viene quindi<br />

inserita una miscela osteogenica,<br />

costituita da osso autogeno e bovino<br />

(Bio-Oss, Osteohealth, USA) in un<br />

rapporto 1:1. L’autore utilizza tanto<br />

materiale di innesto autogeno quanto<br />

è possibile ottenere dalla sede chirurgica.<br />

È possibile ottenere particelle di<br />

osso mediante pinze ossivore o<br />

durante qualsiasi procedura di trapanatura<br />

mediante un dispositivo di<br />

aspirazione appositamente progettato<br />

come il BoneTrap . L’aggiunta di<br />

materiale di innesto e di osso compattato<br />

a livello apicale immediatamente<br />

al di sotto del pavimento sinusale,<br />

rialzerà il piano della mucosa sinusale.<br />

Per ogni innesto di miscela<br />

ossea di 3–5 mm di altezza, il medico<br />

deve prevedere 1 mm di rialzo sinusale.<br />

Una volta terminato il rialzo<br />

sinusale interno localizzato, gli<br />

impianti vengono inseriti con l’estremità<br />

apicale nello spazio a mo’ di<br />

tenda ricavato con il fissaggio iniziale<br />

fornito dall’osso preesistente (Fig. 7).<br />

Nella mia esperienza la procedura<br />

BAOSFE ha prodotto costantemente<br />

un rialzo sinusale localizzato di<br />

2–7 mm con complicanze minime.<br />

Ho eseguito più di 250 impianti con<br />

questa tecnica e, di queste viti, 140<br />

sono state caricate per almeno 12 mesi<br />

con una percentuale di successo<br />

complessiva del 96%.<br />

Selezione dell’impianto per la<br />

tecnica di osteotomia<br />

Un impianto filettato con una superficie<br />

ruvida come la vite <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong><br />

ST, se utilizzato in associazione alle<br />

tecniche di osteocompressione e di<br />

rialzo sinusale localizzato, può<br />

migliorare la stabilizzazione iniziale<br />

nelle aree di qualità ossea ridotta e di<br />

4 INSIGHT #4:1:2001


7. Radiografia postoperatoria immediata<br />

che dimostra il rialzo del pavimento<br />

sinusale di 3–6 mm dopo l’inserimento di<br />

viti <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> ST 4 x11mm e 4,5 x11 mm.<br />

8. Asportazione apicale di carote d’osso<br />

prima dell’innesto.<br />

9. Si percuote con il martelletto il dislocatore<br />

apicale d’osso Toffler attorno alla<br />

preparazione delle carote d’osso, così da<br />

facilitare lo spostamento apicale del<br />

secondo premolare e del primo molare<br />

superiori di sinistra.<br />

10. La membrana sinusale è stata rialzata in<br />

corrispondenza del secondo premolare e del<br />

primo molare superiori di sinistra ; notare il<br />

rialzo della carota d’osso in corrispondenza<br />

del molare. L’integrità della membrana viene<br />

verificata prima dell’innesto.<br />

11. Sulle preparazioni crestali è stata<br />

inserita una membrana non riassorbibile<br />

che è stata poi stabilizzata per mezzo<br />

di 4 vitine in titanio.<br />

12. Radiografia che dimostra la minima<br />

quota di osso al di sotto del pavimento<br />

sinusale.<br />

limitata altezza disponibile dell’osso.<br />

Il design ST garantisce un’interfaccia<br />

stabile osso-impianto al momento dell’inserimento<br />

e favorisce la stabilizzazione<br />

nell’osso di qualità più scarsa.<br />

Quest’impianto autofilettante non<br />

richiede svasatura corticale, preservando<br />

così il prezioso osso corticale.<br />

La migliore stabilizzazione primaria<br />

prodotta dal design dell’impianto e<br />

dalle tecniche di osteotomia, come<br />

pure la migliore e più rapida osseointegrazione<br />

dovuta alla modifica della<br />

superficie, si dovrebbe tradurre in un<br />

maggior successo ed in tempi di guarigione<br />

più brevi. Questa teoria viene<br />

attualmente testata, in modo che<br />

possa essere eseguito un trattamento<br />

più riproducibile in un tempo più<br />

breve nelle aree di qualità scarsa dell’osso,<br />

come spesso si incontra nella<br />

mascella posteriore.<br />

Tecnica FSD<br />

(Future Site Development)<br />

La quantità di osso preesistente<br />

necessaria affinché l’inserimento<br />

simultaneo dell’impianto abbia successo<br />

non è stata determinata, ma<br />

deve comunque essere disponibile<br />

una quantità di osso in grado di assicurare<br />

la stabilità dell’impianto primario.<br />

Un approccio alternativo, utile<br />

nei casi in cui sia presente una quantità<br />

di osso crestale inadeguata<br />

(generalmente < 5mm) per la stabilizzazione<br />

primaria, è la tecnica FSD2<br />

(future site development). Con questa<br />

tecnica, l’osso crestale viene carotato<br />

mediante osteotomi per rialzare<br />

il pavimento sinusale prima dell’aumento<br />

dell’innesto (Fig. 8). Per il rialzo<br />

del pavimento sinusale vengono<br />

utilizzate carote d’osso e materiale di<br />

innesto aggiunto. Non vi è contatto<br />

diretto con la membrana. Ho introdotto<br />

alcune modifiche alla tecnica<br />

per semplificare la preparazione<br />

delle carote d’osso, ridurre al minimo<br />

la lacerazione della membrana<br />

e migliorare la qualità dell’osso autologo.<br />

È spesso difficile preparare la<br />

carota d’osso così vicino al pavimento<br />

sinusale da essere facilmente rialzata<br />

con l’impiego del martelletto.<br />

Se il trapano viene a contatto con la<br />

membrana sinusale provoca una<br />

lacerazione immediata difficile da<br />

riparare. La prima modifica comporta<br />

l’uso di un dislocatore apicale<br />

d’osso da me progettato (dislocatore<br />

apicale d’osso Toffler, H&H Co.,USA).<br />

L’osso viene carotato a circa<br />

1,5–2 mm dal pavimento sinusale<br />

nell’area di altezza del pavimento<br />

sinusale più limitata. Il dislocatore<br />

viene poi leggermente percosso<br />

INSIGHT #4:1:2001 5


13. Rialzo della carota d’osso prima dell’incremento<br />

dell’innesto e dell’inserimento della<br />

membrana.<br />

14. Immagine della sede di impianto<br />

dopo 6 mesi dalla guarigione indotta da<br />

membrane e preparazione della sede<br />

con osteotomi.<br />

15. La rigenerazione dell’osso crestale e<br />

il rialzo sinusale consentono l’inserimento<br />

di una vite 5 x11mm ST inserita con<br />

un’eccellente stabilità primaria.<br />

con il martelletto attorno al bordo<br />

della carota d’osso di un altro<br />

1–1,5 mm (Fig. 9). Viene percosso col<br />

martelletto un osteotomo di 5–6 mm<br />

di diametro così da iniziare la dislocazione<br />

apicale, quindi viene poi<br />

gradualmente aggiunta la miscela di<br />

innesto per ottenere 10–12 mm di<br />

rialzo sinusale (Fig. 10).<br />

Inoltre, ho modificato la tecnica<br />

FSD utilizzando una membrana<br />

e-PTFE non riassorbibile (W.L. Gore,<br />

USA) stabilizzata mediante vitine in<br />

titanio sulle preparazioni delle carote<br />

d’osso crestali (Fig. 11). La qualità<br />

dell’osso, determinata durante la preparazione<br />

dell’osteotomia, è sempre<br />

migliore quando una membrana non<br />

riassorbibile è rimasta sommersa<br />

durante il periodo di guarigione<br />

iniziale di 6 mesi. Dopo 6 mesi,<br />

vengono utilizzati osteotomi per preparare<br />

le osteotomie, migliorando<br />

ulteriormente la densità ossea locale<br />

e ottenendo un ulteriore rialzo del<br />

pavimento sinusale ove necessario<br />

(Figg. 12–15).<br />

Riassumendo l’uso degli osteotomi ha :<br />

• consentito l’inserimento di impianti<br />

in aree con altezza e larghezza<br />

dell’osso limitate<br />

• migliorato la stabilità iniziale<br />

dell’impianto<br />

• migliorato l’intervento dell’impianto<br />

nella mascella<br />

• semplificato il rialzo sinusale e<br />

• migliorato l’accettazione da parte<br />

del paziente.<br />

References<br />

1. Summers RB. The osteotome technique :<br />

Part 3 : Less invasive methods for elevation of<br />

the sinus floor. Compend Cont Educ Dent<br />

1994 ;15 : 698–708.<br />

2. Summers RB. The osteotome technique :<br />

Part 4 : Future site development (FSD).<br />

Compend Cont Educ Dent 1995 ;16:1090–1098.<br />

6 INSIGHT #4:1:2001


NOVITÀ SUI PRODOTTI<br />

PROTESI PROVVISORIE<br />

Kent Engstrom, DDS<br />

Therapy manager del settore <strong>Protesi</strong> Dentarie,<br />

Dental <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> AB<br />

<strong>Protesi</strong> <strong>provvisorie</strong><br />

<strong>semplificate</strong><br />

Per consentirvi di fornire al vostro paziente un prodotto provvisorio funzionale,<br />

compatibile con i tessuti ed esteticamente valido durante la fase del trattamento<br />

dell’impianto, <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> ha introdotto il moncone temporaneo. Si tratta di un<br />

prodotto messo a punto per rendere più agevole l’arduo e, dal punto di vista<br />

del paziente, molto importante compito di disporre di provvisori semplici,<br />

sicuri ed estetici.<br />

C 3,5<br />

Il moncone temporaneo disponibile<br />

in commercio, prefabbricato in puro<br />

titanio, e dotato di fissazione per<br />

avvitamento, funge da base per ricostruzioni<br />

temporanee a partire dalla<br />

vite. Il moncone presenta una spalla<br />

marginale 1 mm al di sopra della vite<br />

ed un cilindro con elementi di ritenzione.<br />

Fabbricato in tre diverse configurazioni,<br />

3.5, 4.0 e ST, ciascun tipo di<br />

moncone viene utilizzato con la vite<br />

di misura corrispondente e consegnato<br />

con un’apposita vite per il<br />

moncone. Il moncone temporaneo ST<br />

presenta un elemento antirotazionale<br />

per casi di denti singoli.<br />

Vi sono molte opzioni per l’impiego<br />

del moncone temporaneo, che<br />

funziona anche molto bene nel<br />

modellare correttamente l’anatomia<br />

dei tessuti molli.<br />

Il moncone temporaneo costituisce<br />

uno strumento importante in<br />

grado di fornire ai pazienti protesi<br />

<strong>provvisorie</strong> comode ed esteticamente<br />

piacevoli.<br />

Livello della vite<br />

Il moncone temporaneo in tre misure diverse : 3.5, 4.0 e ST, dotato di un elemento<br />

esterno antirotazionale.<br />

Alcuni semplici principi per<br />

costruzioni a vite :<br />

1. Realizzare l’impronta a partire dal<br />

livello della vite.<br />

2. Fabbricare il modello principale<br />

con analogo della vite/ST.<br />

3. Inserire il moncone temporaneo<br />

nell’analogo della vite e levigarlo<br />

fino ad ottenere una forma<br />

adeguata.<br />

B 8,0<br />

A1,0<br />

4. Applicare il materiale acrilico o<br />

composito per la costruzione provvisoria<br />

secondo le istruzioni della<br />

casa produttrice.<br />

5. Accertarsi che il collo del moncone<br />

sia pulito.<br />

6. Provare la costruzione nella bocca.<br />

7. Collegare la costruzione provvisoria<br />

alla vite mediante l’apposita<br />

vite per il moncone.<br />

INSIGHT #4:1:2001 7


RELAZIONE DI LABORATORIO<br />

PROTESI PROVVISORIE<br />

Per soddisfare la crescente domanda di soluzioni estetiche ed economiche<br />

nell’implantologia odontoiatrica, vengono continuamente messe a punto<br />

nuove tecnologie. <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> risponde a queste esigenze presentando un<br />

moncone temporaneo in titanio.<br />

Efficienza per voi ed<br />

Estetica per il p<br />

Søren Ahlmann, CDT<br />

Direttore del laboratorio dentistico<br />

Codent ad Arhus, Danimarca.<br />

Consulente tecnico per l’associazione<br />

dentistica in Danimarca, specializzato<br />

in protesi e implantologia.<br />

Conferenziere internazionale.<br />

Riepilogo<br />

Utilizzando il nuovo moncone temporaneo<br />

di <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong>, è possibile soddisfare<br />

la crescente richiesta nel campo dell’implantologia<br />

odontoiatrica di soluzioni<br />

esteticamente soddisfacenti e al tempo<br />

stesso economiche. Attraverso procedure<br />

<strong>semplificate</strong>, è oggi possibile in tempi<br />

relativamente brevi la realizzazione<br />

di costruzioni di ponti provvisori a lungo<br />

termine, caratterizzati da un’alta precisione<br />

costruttiva.<br />

Ho avuto la fortuna di provare il<br />

nuovo moncone temporaneo per un<br />

anno e l’ho utilizzato con grande successo<br />

in tutti i tipi di protesi, comprese<br />

le sostituzioni di denti singoli, di piccoli<br />

ponti e di ponti dell’intera arcata.<br />

Sostituzioni di denti singoli<br />

Per le sostituzioni di denti singoli è<br />

stata messa a punto una procedura<br />

affidabile, in grado di fornire risultati<br />

ottimali sotto il profilo estetico pur<br />

risparmiando tempo. La prima fase<br />

comporta la realizzazione di un’impronta<br />

in corrispondenza della vite al<br />

momento dell’installazione. Viene<br />

utilizzato uno stent acrilico come<br />

portaimpronta e il materiale usato per<br />

l’impronta è Blue Mousse ® (Parkel,<br />

USA) o Triad ® (Dentsply, USA), un gel<br />

che si polimerizza con l’esposizione<br />

alla luce. Personalmente preferisco il<br />

gel, in quanto ne è stata dimostrata la<br />

maggiore precisione. L’analogo della<br />

vite viene quindi collegato al moncone<br />

d’impronta e il modello di studio viene<br />

preparato a ricevere l’analogo della<br />

vite, che è guidata dallo stent per<br />

garantire l’inserimento corretto. Può<br />

quindi essere realizzata senza grosse<br />

difficoltà una corona provvisoria sul<br />

nuovo moncone temporaneo. È importante<br />

che il tecnico tenga presenti certi<br />

aspetti :<br />

• La corona provvisoria deve essere<br />

realizzata in modo anatomicamente<br />

corretto, altrimenti il tessuto molle<br />

non raggiungerà la forma naturale,<br />

originaria.<br />

• Deve essere tenuto in considerazione<br />

il contorno del tessuto molle intorno<br />

ai denti circostanti per dare la forma<br />

corretta alla corona ed alla radice.<br />

• Il materiale utilizzato per realizzare<br />

la corona provvisoria è estremamente<br />

importante e deve essere omogeneo,<br />

resistente, di estetica piacevole<br />

e, ultimo ma non meno importante,<br />

essere di facile lavorazione.<br />

Ho provato diversi materiali, ma preferisco<br />

lavorare con un composto fotopolimerizzabile<br />

(per es. Sinfony ® di<br />

ESPE, Germania). Una volta terminata<br />

la corona, spetta al chirurgo odontoiatra<br />

e al protesista la decisione di montare<br />

la corona immediatamente dopo la<br />

rimozione dei punti, oppure dopo un<br />

periodo di guarigione di un mese.<br />

8 INSIGHT #4:1:2001


1.<br />

2.<br />

aziente<br />

3.<br />

Ponti provvisori<br />

Quando si realizzano ponti temporanei<br />

con i nuovi monconi temporanei,<br />

può essere adottata una procedura di<br />

lavoro leggermente diversa. Lo stampaggio<br />

e la fabbricazione dello stampo<br />

di lavoro seguono la stessa procedura<br />

delle sostituzioni dei singoli denti. I<br />

monconi temporanei vengono posizionati<br />

sul modello di lavoro e ne viene<br />

adattata l’altezza. Dopodiché viene<br />

regolata l’altezza di un profilo in titanio<br />

appositamente progettato e questo<br />

viene saldato ai monconi. Viene quindi<br />

condotto un attento esame del grado<br />

di adattamento e la struttura portante<br />

viene sabbiata con particelle di ossido<br />

di alluminio per ottenere un buon<br />

fissaggio. Dopo un ulteriore controllo,<br />

la struttura portante viene sabbiata<br />

con Rocatec ® (ESPE, Germania). Viene<br />

applicato uno strato opaco e viene<br />

realizzato il ponte in modo che sia<br />

anatomicamente corretto e controllato<br />

dal punto di vista di occlusione e<br />

articolazione. Infine, viene eseguito un<br />

controllo per garantire la possibilità<br />

di pulizia del ponte da parte del<br />

paziente.<br />

Ho utilizzato questo metodo per<br />

costruzioni di molti piccoli ponti e di<br />

alcune costruzioni dell’intera arcata ed<br />

ha dato ottimi risultati in tutti i casi.<br />

Non si sono verificate fratture e sembra<br />

che la pulizia di Sinphony ® sia facile<br />

quanto quella della porcellana.<br />

Personalmente ritengo che questo<br />

metodo possa essere utilizzato per<br />

protesi <strong>provvisorie</strong> a lungo termine.<br />

Il tempo di produzione è breve ed è<br />

semplice raggiungere un buon adattamento.<br />

Per quanto riguarda l’estetica,<br />

Sinfony ® è equivalente alla porcellana<br />

ed ha una buona forza meccanica.<br />

Se occorre, esso può essere riparato in<br />

bocca con un composto ordinario.<br />

1. Impronta a livello della vite utilizzando lo<br />

stent acrilico come portaimpronta.<br />

2. Moncone temporaneo in titanio su modello.<br />

3. Struttura portante saldata al laser.<br />

4. <strong>Protesi</strong> provvisoria elaborata correttamente.<br />

5. <strong>Protesi</strong> provvisoria su modello senza<br />

materiale di tessuto molle.<br />

6. Ponte provvisorio. Notare la buona<br />

possibilità di pulizia.<br />

7. Moncone temporaneo e ponte provvisorio<br />

su due viti ST.<br />

4.<br />

5.<br />

6.<br />

7.<br />

INSIGHT #4:1:2001 9


RELAZIONE CLINICA<br />

PROTESI PROVVISORIE<br />

<strong>Protesi</strong> <strong>provvisorie</strong> con crea<br />

– Verità o<br />

Tutti i pazienti si aspettano di avere, e tutti i dentisti sognano di creare,<br />

corone e ponti di aspetto naturale. Questi obiettivi possono essere<br />

raggiunti soltanto se il tecnico è in grado di fornire un dente di aspetto<br />

naturale e il protesista è in grado di preservare o creare i naturali<br />

rapporti dei tessuti molli attorno alla nuova ricostruzione.<br />

Paul Cappelørn, DDS<br />

Professionista privato a Copenaghen,<br />

Danimarca. Specializzato in TMJ,<br />

protesi estetica su impianti. Docente<br />

internazionale, fondatore del CIS<br />

(gruppo di studio interdisciplinare)<br />

di Copenaghen.<br />

Al fine di ottenere una corona di<br />

aspetto naturale con un buon livello di<br />

estetica, è importante visualizzare il<br />

risultato finale attraverso una corona<br />

provvisoria che supporti e consenta la<br />

formazione del tessuto molle circostante<br />

(Figg. 1a e b).<br />

Obiettivi delle protesi <strong>provvisorie</strong><br />

• Creare il contorno di emergenza<br />

desiderato della protesi influenzando il<br />

contorno del tessuto molle in fase di<br />

guarigione.<br />

• Definire lo spazio interprossimale<br />

dentario, il contorno e l’estetica della<br />

protesi definitiva.<br />

• Determinare lo schema di occlusione.<br />

• Stabilire la distanza interarco.<br />

• Fornire una protesi fissa in fase di<br />

guarigione del tessuto molle.<br />

Tempo di carico<br />

L’esperienza clinica indica che una<br />

manipolazione eccessiva del tessuto<br />

molle può causare la perdita di tessuto<br />

osseo. Pertanto, è possibile ottenere un<br />

aspetto soddisfacente del tessuto molle<br />

utilizzando una tecnica, realizzabile in<br />

un’unica fase, nella quale la protesi<br />

provvisoria viene applicata immediatamente,<br />

oppure inserita con un carico<br />

precoce dopo circa 4 settimane.<br />

Riepilogo<br />

Al fine di creare e preservare i tessuti molli<br />

attorno alle ricostruzioni protesiche è necessaria<br />

una corona provvisoria adeguata.<br />

Ciò richiede un’attenta progettazione,<br />

insieme all’analisi e ai requisiti del caso<br />

specifico. Per risultati ottimali dal punto<br />

di vista estetico, una corretta spaziatura<br />

al momento dell’installazione della vite<br />

favorisce la realizzazione da parte del tecnico<br />

hdi una corona provvisoria molto soddisfacente.<br />

Un’impronta a livello della vite,<br />

con un moncone di impronta su misura, trasferisce<br />

l’anatomia gengivale producendo<br />

una protesi di aspetto naturale.<br />

10 INSIGHT #4:1:2001


zione di papilla<br />

fantasia ?<br />

Quando si esegue un intervento chirurgico<br />

in due fasi, è preferibile inserire la<br />

protesi provvisoria durante l’operazione<br />

del moncone. È inoltre necessario<br />

installare un indicatore di asse immediatamente<br />

dopo l’inserimento del<br />

moncone al fine di riprodurre la posizione<br />

della vite in rapporto ai denti<br />

circostanti (Fig. 2a). In molti casi, è<br />

necessario inserire la protesi provvisoria<br />

in un secondo tempo (per es. quando<br />

si esegue l’incremento di osso).<br />

In questi casi, occorre consentire la<br />

maturazione del tessuto molle con un<br />

moncone di guarigione prima della<br />

preparazione della protesi provvisoria<br />

realizzata sull’impronta presa a livello<br />

della vite (Fig. 2b). Nelle aree che non<br />

richiedono la perfezione estetica, la<br />

corona definitiva può essere prodotta<br />

direttamente su un moncone di<br />

guarigione, una volta che il tessuto<br />

molle è guarito.<br />

Programmazione<br />

In fase di programmazione, il chirurgo<br />

odontoiatra deve scegliere quale<br />

1a. Preparazione atraumatica e<br />

provvisorio correttamente preparato<br />

(12, 11).<br />

1b. Mantenimento semplificato della<br />

papilla con un buon profilo di emergenza<br />

attorno a due corone Procera<br />

Allceram ® .<br />

2a. Immediatamente dopo l’installazione<br />

della vite, l’analogo d’impronta<br />

e la ferula devono essere unite mediante<br />

una resina foto-polimerazzibile.<br />

2b. L’impronta a livello della vite viene<br />

eseguita senza difficoltà.<br />

3a. La protesi provvisoria (11) viene<br />

formata correttamente ma sottocontornata.<br />

3b. Un’ischemia prolungata causata<br />

dalla protesi provvisoria può causare<br />

una retrazione gengivale.<br />

INSIGHT #4:1:2001 11


protesi provvisoria postoperatoria sia<br />

più adatta ad ogni caso specifico.<br />

Un’attenta valutazione del profilo<br />

delle labbra prima dell’inizio del trattamento,<br />

così da determinare l’estensione<br />

delle aree esteticamente rilevanti, è<br />

importante quanto la scelta di una protesi<br />

provvisoria che possa preservare le<br />

papille e il profilo di emergenza durante<br />

la guarigione. Senza una protesi<br />

provvisoria le papille si restringeranno<br />

immediatamente dopo l’estrazione. Se<br />

lo spazio lo consente, la soluzione più<br />

semplice è spesso un ponte provvisorio<br />

fissato con resina. In alternativa, può<br />

essere collegato ai denti circostanti il<br />

dente del paziente o una protesi mobile<br />

ancorata.<br />

Indicatore d’asse<br />

Se possibile, indicare l’asse della vite.<br />

Poiché la maggior parte delle viti sono<br />

inclinate labialmente, il chirurgo odontoiatra<br />

si serve di una ferula per<br />

impronte posizionata sulla lingua.<br />

Dopo l’inserimento della vite, l’analogo<br />

di impronta può essere fissato alla<br />

ferula per mezzo di una resina fotopolimerizzabile<br />

(Triad, Dentsply, USA),<br />

(Fig. 2a). Se si ricorre all’innesto osseo<br />

e di membrane, l’indicazione dell’asse<br />

deve essere ritardata. Utilizzando<br />

questo metodo, il laboratorio può preparare<br />

una corona provvisoria su un<br />

modello modificato. Se la vite viene<br />

inserita in una posizione coronale o<br />

labiale e soprattutto se il tessuto molle<br />

è molto sottile labialmente, la protesi<br />

provvisoria deve essere sottocontornata<br />

in tutte le dimensioni. Una pressione<br />

eccessiva sul tessuto molle provoca<br />

ischemia, che può causare retrazione<br />

(Figg. 3a e b). La corona provvisoria<br />

può essere modificata in un successivo<br />

appuntamento per mezzo di Tectric ®<br />

Flow (Vivadent, LI) e lucidata con<br />

Palaseal ® (Kulzer, USA).<br />

La ritenzione mediante viti della<br />

protesi provvisoria comporta un minor<br />

rischio di residui di cemento nella tasca<br />

gengivale peri-implantare (Fig. 4). Il<br />

nuovo moncone fissato con viti di<br />

<strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> crea una base eccellente per<br />

questa tecnica. A seconda dell’inclinazione<br />

della vite, il foro della vite può<br />

terminare in corrispondenza della<br />

parete incisale o sulla superficie facciale.<br />

Il foro di entrata viene facilmente<br />

bloccato con un composto foto-polimerizzabile.<br />

Impronta a livello della vite<br />

Se al momento dell’installazione non si<br />

è provveduto ad indicare l’asse della<br />

vite, la protesi provvisoria deve essere<br />

preparata da un’impronta presa sul<br />

moncone, quando il tessuto molle è<br />

« maturo » (Fig. 2b). Durante il periodo<br />

di guarigione è consigliato un moncone<br />

di guarigione Zebra per conservare<br />

la maggior quota possibile di tessuto<br />

molle. Dopo l’impronta, questo moncone<br />

di guarigione può essere sostituito<br />

con un moncone di guarigione 5,5 mm<br />

che, se necessario, può essere modifica-<br />

4. Corona provvisoria realizzata su<br />

moncone temporaneo ST.<br />

5. Il moncone di guarigione Zebra<br />

può essere sostituito con un moncone<br />

di guarigione di 5,5 mm.<br />

6a. <strong>Protesi</strong> provvisoria sottocontornata.<br />

6b. La corona provvisoria è stata<br />

estesa al fine di supportare la gengiva<br />

e consentirne la formazione.<br />

7. Il punto di contatto finale è<br />

contrassegnato all’incirca 5 mm dal<br />

livello dell’osso.<br />

8a. Poiché il profilo di emergenza è<br />

triangolare…<br />

12 INSIGHT #4:1:2001


to con una sezione trasversale più simile<br />

al dente (Fig. 5).<br />

Correzione della protesi<br />

provvisoria<br />

Torsten Jemt 1 ha dimostrato che è possibile<br />

eseguire una buona contornatura<br />

delle papille aspettando il progredire<br />

della guarigione. Ciò significa che sarà<br />

spesso necessario modificare la protesi<br />

provvisoria per influenzare il profilo di<br />

emergenza, soprattutto se è sottocontornato<br />

(Figg. 6a e b). Lo studio di<br />

Tarnow 2 dimostra che la ri generazione<br />

di papille si verificherà sicuramente se<br />

la distanza tra l’osso e il punto di contatto<br />

non supera 5 mm. Pertanto il<br />

punto di contatto deve essere guidato<br />

attraverso misurazioni dal livello dell’osso/vite<br />

(Fig. 7).<br />

Impronta finale<br />

Dopo aver creato la topografia corretta<br />

per il tessuto molle, è importante eseguire<br />

una riproduzione esatta nell’impronta<br />

finale e nel passaggio al modello<br />

di lavoro. Poiché la corona provvisoria<br />

spesso plasma il tessuto molle attorno<br />

alla vite in una sezione trasversale triangolare<br />

o ovale, può darsi che un analogo<br />

di impronta circolare non sia idoneo al<br />

trasferimento del contorno del tessuto<br />

guarito. Pertanto, per produrre un analogo<br />

di impronta su misura, la corona<br />

deve essere duplicata, ad esempio utilizzando<br />

Tetric ® Flow (Fig. 8b). Spruzzando<br />

Blue Mousse (Parker, USA) nella<br />

tasca gengivale peri-implantare, mentre<br />

la corona viene riprodotta, si previene il<br />

collasso del tessuto all’intorno della vite.<br />

Il modello realizzato in tessuto molle<br />

consente di controllare le modificazioni<br />

del profilo del moncone sia quando<br />

viene preparato, sia quando viene rivestito.<br />

In questo modo è possibile evitare<br />

che la preparazione risulti allocata troppo<br />

in profondità, la curvatura rispetta<br />

l’anatomia del paziente, riducendo così<br />

il rischio di un eccesso di cemento nella<br />

tasca gengivale peri-implantare (Fig. 9).<br />

Conclusione<br />

Le tecniche sopra descritte possono<br />

apparire complicate. In effetti richiedono<br />

tempi leggermente superiori e, di<br />

conseguenza, risultano un po’ più<br />

costose delle procedure standard.<br />

Comunque, l’esperienza clinica dimostra<br />

che esse consentono di creare un<br />

profilo di affioramento accettabile a<br />

fronte di una minima perdita di tessuto<br />

molle (Figg. 10a, b, c e d). È opportuno<br />

sottolineare che una protesizzazione<br />

temporanea con creazione di papilla<br />

risulta efficace soltanto a patto che il<br />

tessuto molle sia sufficientemente supportato<br />

dall’osso.<br />

References<br />

1. Jemt T. Regeneration of gingival papillae<br />

after single-implant treatment. International<br />

Journal of Periodontics & Restorative Dentistry.<br />

17(4) : 326-33, 1997 Aug.<br />

2. Tarnow DP. Magner AW. Fletcher P. The<br />

effect of the distance from the contact point to<br />

the crest of bone on the presence or absence<br />

of the interproximal dental papilla. Journal of<br />

Periodontology. 63(12) : 995-6, 1992 Dec.<br />

8b. …viene preparato un analogo<br />

di impronta su misura attraverso<br />

della corona provvisoria.<br />

9. Il modello in tessuto molle permette<br />

il controllo delle modifiche del<br />

profilo del moncone (moncone per<br />

misura).<br />

10a. La corona provvisoria dopo la<br />

procedura ad una fase.<br />

10b. Il risultato finale con carico precoce<br />

ad una fase.<br />

10c. Prima del trattamento dell’incisivo<br />

superiore laterale.<br />

10d. Risultato finale senza precedente<br />

protesizzazione temporanea.<br />

INSIGHT #4:1:2001 13


CASE REPORT<br />

<strong>Protesi</strong>zzazione diretta<br />

– Un approccio alla protesi su impianti<br />

Sono possibili diversi approcci grazie ai quali ricostruire protesi sostenute<br />

da impianti. Sia che si adotti, per un sistema a due componenti,<br />

l’approccio ad una o due fasi, è possibile sviluppare schemi ricostruttivi<br />

a partire dal moncone, o dall’impianto.<br />

Lyndon Cooper, DDS<br />

Professore associato di biochimica e<br />

fisica protesica odontoiatrica presso<br />

l’Università del North Carolina (UNC),<br />

North Carolina, USA. Conferenziere<br />

internazionale.<br />

Procedure chirurgiche eseguite da<br />

John Moriarty, DDS, MS,<br />

professore associato di parodontologia,<br />

Università del North Carolina, USA.<br />

I sistemi <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> per implantologia<br />

odontoiatrica offrono ai clinici<br />

l’opportunità di una scelta da adattare<br />

alla propria filosofia di lavoro ed<br />

alle proprie preferenze. Questo contributo<br />

intende mettere in luce i vantaggi<br />

di un approccio diretto nella<br />

ricostruzione di impianti <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong><br />

3,5 mm mediante l’impiego del<br />

Profile Biabutment.<br />

Approccio a due fasi<br />

In questo paziente, il piano di trattamento<br />

prevedeva la rimozione degli<br />

incisivi inferiori di sinistra, resa<br />

necessaria da una peri-cementite persistente<br />

con dolore e formazione di<br />

fistole recidivanti. La cuspide inferiore<br />

di sinistra era anch’essa non ricostruibile<br />

per il rischio di frattura<br />

verticale della radice (Fig. 1). Questi<br />

denti sono stati estratti ed è stata<br />

adottata una procedura di protezione<br />

del bordo alveolare mediante osso<br />

inorganico ed autogeno. Dopo un<br />

tempo di guarigione di sei mesi, la<br />

sede di intervento è stata esposta e si<br />

è proceduto ad osteotomia per il<br />

posizionamento di impianti nella<br />

posizione dell’incisivo inferiore centrale<br />

di sinistra e della cuspide inferiore<br />

sinistra (Fig. 2a e 2b).<br />

Considerazioni relative al volume<br />

osseo hanno portato alla labioversione<br />

dell’impianto mediale. È stato<br />

quindi scelto un approccio a due fasi<br />

secondario alla tecnica di impianto<br />

(Fig. 3).<br />

<strong>Protesi</strong>zzazione diretta<br />

La procedura di semplice connessione<br />

del moncone è stata eseguita 3<br />

mesi dopo il posizionamento dell’impianto<br />

utilizzando il moncone di<br />

guarigione Zebra (Fig. 4). Questo<br />

ha determinato la conservazione del<br />

Riepilogo<br />

Il dentista ha l’opportunità di scegliere tra<br />

una tecnica a una o due fasi chirurgiche,<br />

così come tra una ricostruzione protesica<br />

direttamente dalla fixture o a livello<br />

dell’abutment. Ulteriori vantaggi di costo/<br />

beneficio sono inoltre garantiti da una<br />

ricostruzione protesica provvisoria diretta.<br />

• Semplice individuazione dei margini<br />

critici sottogengivali<br />

• Corretta tempistica della connessione<br />

Implant/Abutment<br />

• Costruzione della mascherina di posizionamento<br />

non necessaria.<br />

14 INSIGHT #4:1:2001


tessuto, un limitato disturbo alla<br />

vascolarizzazione ed una guarigione<br />

rapida. Dopo 2 settimane, i monconi<br />

di guarigione sono stati rimossi,<br />

essendosi optato per una ricostruzione<br />

del dente. Si è scelta una procedura<br />

di ricostruzione diretta, soprassedendo<br />

ad impronte a livello della<br />

vite. Sono stati rispettivamente posizionati<br />

un Profile BiAbutment ultra<br />

corto, 5,5 mm, sull’impianto di 3,5<br />

mm nella posizione della cuspide, ed<br />

un Profile BiAbutment di 4,5 mm<br />

sull’impianto di 3 mm nella posizione<br />

dell’incisivo. A questo punto è<br />

stato riconosciuto il mal posizionamento<br />

degli impianti e dei monconi<br />

(Fig. 5). Si è pertanto proceduto alla<br />

riduzione iniziale ed alla preparazione<br />

dei monconi in sede intraorale,<br />

utilizzando una fresa in carbonio a<br />

taglio incrociato (#1958 ; Midwest,<br />

USA) sui monconi che erano semplicemente<br />

stretti con le dita (Fig. 6).<br />

Dopo la rimozione dei monconi e il<br />

rimaneggiamento delle gengive, i<br />

monconi sono stati riposizionati e<br />

serrati con una chiave torsiometrica<br />

di 25 Ncm. I margini buccali della<br />

gengiva si trovavano collocati a<br />

0,5–1,0 mm nel solco peri-impianto e a<br />

livello della cresta gengivale linguale.<br />

Sono state posizionate appena all’interno<br />

del solco dei fili di retrazione e<br />

i fori di accesso delle viti sono stati<br />

riempiti con materiale elastomerico.<br />

Dopo 5 minuti si è proceduto a<br />

rimuovere i fili e a realizzare una<br />

impronta con elastomeri (Fig 7).<br />

È stata quindi operata una protesizzazione<br />

temporanea utilizzando un<br />

composto bisacrilico ed una cementazione<br />

temporanea.<br />

Tecnica protesica<br />

La ricostruzione diretta evita la<br />

necessità del ricorso a componenti<br />

protesiche transitorie, analoghi di<br />

1. Denti non ricostruibili prima dell’estrazione.<br />

Per un buon successo dell’impianto,<br />

la presenza di un’infiammazione<br />

di vecchia data suggerisce la necessità<br />

di un trapianto osseo.<br />

2a. Sei mesi dopo l’estrazione, vengono<br />

posizionati impianti di 3,5 mm.<br />

2b. Gli impianti posizionati a livello della<br />

cuspide e dell’incisivo inferiore sinistra.<br />

3. Dopo tre mesi di processo di guarigione,<br />

i tessuti appaiono indenni da flogosi<br />

e deiscenza.<br />

4a. Per posizionare due monconi di<br />

guarigione Zebra viene utilizzato un<br />

approccio basato su una semplice e<br />

lineare incisione.<br />

4b. Immagine radiografica degli impianti<br />

e dei monconi temporanei dopo la loro<br />

connessione.<br />

5. Vengono posizionati Profile BiAbutment<br />

(4,5 e 5,5 mm) nella sede degli incisivi.<br />

È evidente il mal posizionamento degli<br />

impianti.<br />

6. La preparazione intraorale è semplice<br />

e sicura. Permette l’orientamento diretto<br />

dei monconi, la valutazione dei margini<br />

di posizionamento e la corretta riduzione<br />

dei monconi.<br />

INSIGHT #4:1:2001 15


7. Viene realizzata un’impronta diretta<br />

mediante una corda di retrazione e<br />

materiali elastomerici.<br />

8. Viene fabbricata una protesi parziale<br />

fissa in una miscela porcellana-metallo su<br />

gesso di impronta a partire dall’impronta<br />

elastomerica.<br />

9. Dopo la verifica del buon adattamento<br />

e la lucidatura, la protesi viene cementata<br />

con vetro ionomerico.<br />

10. La radiografia della ricostruzione<br />

provvisoria a tre mesi dalla cementazione<br />

della protesi evidenzia la stabilità dell’osso<br />

corticale alla superficie TioBlast .<br />

monconi o di viti. L’impronta viene<br />

gettata in un gesso da impronta e i<br />

calchi provvisori vengono montati<br />

sul calco mascellare. Il laboratorio<br />

odontoiatrico ha realizzato delle protesi<br />

parziali fisse in porcellana mista<br />

a metallo, utilizzando stampi convenzionali<br />

in gesso e tecniche tradizionali<br />

(Fig. 8), evitando il costo aggiuntivo<br />

di calchi tissutali o di impianti.<br />

Il paziente è tornato per una seconda<br />

visita di ricostruzione e, previa conferma<br />

del buon adattamento delle<br />

protesi e lucidatura della porcellana,<br />

le protesi sono state cementate con<br />

un cemento definitivo con vetro ionomerico<br />

(Fig. 9). Il sistema Conical<br />

Seal Design assicura l’assenza di<br />

problemi di allentamento delle viti.<br />

Una radiografia a 3 mesi dalla ricostruzione<br />

mostra che l’adattamento<br />

dell’osso corticale alla Superficie<br />

TiOblast è stabile (Fig. 10). Questo<br />

dato suggerisce l’integrità biologica<br />

ed estetica dei tessuti intorno alla<br />

protesizzazione.<br />

Vantaggi<br />

La protesizzazione diretta di impianti<br />

posizionati con tecniche ad una o<br />

due fasi fornisce un sistema per<br />

semplificare l’implantologia odontoiatrica.<br />

Se si mantiene una selezione<br />

di Profile BiAbutment, non vi è<br />

bisogno di coordinare gli ordinativi e<br />

la spedizione del materiale con gli<br />

appuntamenti del paziente. La preparazione<br />

intraorale è sicura e il<br />

paziente lascia l’ambulatorio dopo la<br />

prima visita ricostruttiva con una<br />

protesi che aiuta a direzionare la<br />

ricostruzione successiva e favorisce<br />

l’architettura della mucosa periimpianto.<br />

La costruzione dell’impianto<br />

protesico è indipendente dalla<br />

procedura di impianto ; i tecnici del<br />

laboratorio procedono alla fabbricazione<br />

di strutture in ceramica o in<br />

miscele di porcellana e metallo senza<br />

preoccuparsi dei problemi dell’impianto.<br />

I clinici non sono costretti a<br />

modificare la schedula giornaliera<br />

per far fronte agli impianti, ed è<br />

necessaria una sola seconda visita<br />

per cementare la protesi definitiva.<br />

I numerosi vantaggi in termini di<br />

tempi e costi che si associano alla<br />

protesizzazione diretta, ma non a<br />

quella indiretta, discendono dal fatto<br />

che il posizionamento permanente<br />

dei monconi e la loro preparazione<br />

può : a) assicurare la sede dei margini<br />

critici gengivali, b) assicurare una<br />

corretta tempistica moncone/impianto<br />

e c) evitare la costruzione e l’impiego<br />

di una mascherina chirurgica.<br />

In conclusione, la ricostruzione<br />

diretta mediante impianti <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong><br />

posizionati con tecnica ad una o due<br />

fasi può velocizzare e migliorare il<br />

trattamento dei pazienti. Se è vero<br />

che la scelta di una preparazione<br />

intraorale può non piacere a tutti i<br />

clinici od essere appropriata a tutte le<br />

situazioni, ci sono molte applicazioni<br />

per questo approccio impiantistico,<br />

vantaggioso sotto il profilo dei tempi<br />

e dei costi.<br />

References<br />

1. Bragger U. Wermuth W. Torok E. Heat<br />

generated during preparation of titanium implants<br />

of the ITI Dental Implant System : an<br />

in vitro study. Clinical Oral Implants Research.<br />

6(4) : 254-9, 1995 Dec.<br />

16 INSIGHT #4:1:2001


DOCUMENTAZIONE<br />

Anders Holmén, DDS<br />

Direttore medico, Dental<br />

<strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> AB<br />

Grazie alla consacrazione di lunga data<br />

di <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> alla ricerca clinica, la<br />

documentazione clinica su questo sistema<br />

si va progressivamente arricchendo<br />

di una crescente mole di risultati. In<br />

questo numero di Insight presentiamo<br />

un riepilogo delle pubblicazioni degli<br />

ultimi 12 mesi.<br />

<strong>Astra</strong>/Brånemark<br />

L’integrità del supporto dell’osso marginale,<br />

l’integrità del tessuto molle del<br />

peri-impianto e la posizione degli<br />

epiteli giunzionali vengono trattati da<br />

Puchades-Roman et al 1 . In uno studio<br />

retrospettivo, essi hanno paragonato<br />

l’impianto dentale <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> al sistema<br />

Branemark in 30 pazienti con ricostruzioni<br />

di impianti singoli. Sono stati<br />

registrati parametri clinici, radiografici<br />

e microbiologici. Inoltre, sono state<br />

esaminate le differenze tra l’impianto e<br />

il dente controlaterale. Sono stati ottenuti<br />

i seguenti risultati :<br />

• Il sistema Branemark mostra una<br />

profondità delle tasche peri-implantari<br />

molto più elevata ed un maggiore<br />

riassorbimento dell’osso marginale.<br />

• Tra i due sistemi non sono state riscontrate<br />

differenze nell’indice di sanguinamento<br />

o nelle specie batteriche.<br />

Attacco a barra/<br />

Moncone a palla<br />

È stato pubblicato un ulteriore studio<br />

di follow-up di 5 anni sull’impianto<br />

dentale <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong>. Klaus Gotfredsen e<br />

Betty Holm hanno valutato e confrontato<br />

l’efficacia di un trattamento di protesi<br />

mobile ancorata su due sistemi di<br />

attacco (con moncone a palla e con<br />

attacco a barra) nella mandibola 2 . Sono<br />

stati seguiti ventisei pazienti (15 con<br />

attacco a barra e 11 con moncone a palla)<br />

per almeno 5 anni ; tra i due gruppi<br />

Aggiornamento<br />

della documentazione<br />

scientifica<br />

non sono state riportate differenze<br />

cliniche o radiografiche. La percentuale<br />

di tenuta della vite è stata del 100% e il<br />

riassorbimento medio dell’osso marginale<br />

è stato


È stato dimostrato che :<br />

• il design dell’interfaccia del moncone<br />

dell’impianto determina un profondo<br />

effetto sulla distribuzione di carico<br />

nell’osso marginale<br />

• il Conical Seal Design crea meno sollecitazione<br />

tangenziale interfacciale<br />

rispetto al design « flat top », il che<br />

significa che può resistere a carichi<br />

assiali maggiori prima che venga<br />

avviato il riassorbimento<br />

• con il Conical Seal Design, i picchi<br />

delle sollecitazioni tangenziali dovuti<br />

al carico assiale sono situati ad un<br />

livello più apicale rispetto al design<br />

« flat top ».<br />

Questo è vantaggioso in quanto altri<br />

picchi di sollecitazione causati dal carico<br />

orizzontale e dalla deformazione<br />

della mandibola durante il funzionamento<br />

sono sempre situati dove l’impianto<br />

incontra l’osso. Perciò, il Conical<br />

Seal Design separa, mentre l’impianto<br />

« flat top » concentra, i picchi delle<br />

sollecitazioni tangenziali provenienti<br />

da diverse direzioni di carico.<br />

Per eventuali ristampe di uno degli articoli<br />

trattati, contattare il rappresentante locale<br />

o la sede di <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong>.<br />

References :<br />

1. Puchades-Roman L, et al. A Clinical, Radiographic<br />

and Microbiologic Comparison of<br />

<strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> and Brånemark Single Tooth Implants.<br />

Clin. Impl. Dent. Rel. Res. 2000;2:78–84.<br />

2. Gotfredsen K, Holm B. Implant-Supported<br />

Mandibular Overdentures Retained with Ball<br />

or Bar Attachments: A Randomized Prospective<br />

5-Year Study.<br />

Int. J. Prosthodont. 2000 ; 13 :125–130<br />

3. Wovern N. von, Gotfredsen K. Implantsupported<br />

overdentures, a prevention of bone<br />

loss in edentulous mandibles? A 5-year followup<br />

study. Clin. Oral Impl. Res. 2001 ; 12 :19–25<br />

4. Cooper L. A role for surface topography in<br />

creating and maintaining bone at titanium<br />

endosseous implants.<br />

J.Prosthet. Dent. 2000 ; 84 : 522–34<br />

5. Hansson S. Implant-Abutment Interface :<br />

Biomechanical Study of Flat Top versus Conical.<br />

Clin. Impl. Dent. Rel. Res. 2000;2:33–41.<br />

Enhance Your Knowledge !<br />

Welcome to the <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> Dental Implant Education Program 2001, which will cover<br />

all aspects of implant rehabilitation. The Program is customized for all categories involved<br />

in the treatment procedure and provided at different levels, from basic to advanced<br />

implant rehabilitation.<br />

FEBRUARY 21-23<br />

MARCH 28-30<br />

MARCH 30-31<br />

MAY 10-11<br />

MAY 16-18<br />

SEPTEMBER 24-25<br />

OCTOBER 3-5<br />

OCTOBER 10-12<br />

NOVEMBER 9-10<br />

DECEMBER 6-7<br />

Dental Assistant Course – Implant rehabilitation. Göteborg, Sweden<br />

For the dental assistant involved in surgical as well as prosthetic procedures<br />

in implant rehabilitation.<br />

Clinical Training Course – Advanced Implant Surgery. Göteborg, Sweden<br />

For the experienced clinician involved in implant surgery<br />

Dental <strong>Tech</strong>nician Course – Laboratory Procedures. Oslo, Norway<br />

For the dental technician with some experience from implant laboratory<br />

procedures and the clinician with an interest in laboratory procedures.<br />

Clinical Training Course – Prosthetic Procedures. Kalmar, Sweden<br />

For the clinician involved in prosthetic treatment and with some knowledge<br />

of implant treatment.<br />

Implant Treatment Course – Options & Methods. Göteborg, Sweden<br />

For the clinician with no experience from implant rehabilitation starting<br />

treatment with the <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> Dental Implant System.<br />

Clinical Training Course – Surgical Procedures. Stockholm, Sweden<br />

For the clinician involved in implant surgery and with some knowledge<br />

of implant treatment.<br />

Clinical Training Course – Advanced Implant Surgery. See above.<br />

Dental Assistant Course – Implant rehabilitation. See above.<br />

Dental <strong>Tech</strong>nician Course – Laboratory Procedures. See above.<br />

Clinical Training Course – Implant Treatment in Difficult Cases.<br />

Göteborg, Sweden<br />

For the clinician involved in implant surgery with experience from<br />

implant rehabilitation.<br />

For further information, please contact your local <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> dental representative or<br />

Ingrid Johnsson, <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> AB, Mölndal, Sweden. E-mail : ingrid.johnsson@astratech.com<br />

18 INSIGHT #4:1:2001


Unitevi ad <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> a<br />

Barcellona e Milano<br />

Osteotologia 2001<br />

<strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> vi invita a Barcellona, in Spagna, per partecipare<br />

ad un workshop internazionale intitolato « Building and<br />

Maintaining Bone – Scientific Evidence Base Methods for<br />

Clinical Success ». Questo corso si terrà a Barcellona dal 14 al<br />

16 giugno, in occasione del Congresso di Osteotologia 2001,<br />

il cui tema è « Regenerative and Tissue Engineering Methods<br />

in Implantology and Periodontology ».<br />

Congresso EAO a Milano<br />

Il pomeriggio del 13 settembre siete invitati al corso Gold<br />

Sponsor di <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> intitolato « Redefined Implant<br />

Surfaces and Product Innovations ». Il corso si svolgerà a<br />

Milano dal 13 al 15 settembre in occasione del 10° congresso<br />

dell’associazione europea di osseointegrazione (EAO). Verrà<br />

presentato un interessante programma scientifico e il famoso<br />

Gran Premio di Monza, che avrà luogo nello stesso weekend,<br />

offre un emozionante diversivo. Per ulteriori informazioni,<br />

contattare il rappresentante <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> locale.<br />

Ci auguriamo di incontrarvi in occasione<br />

di « Osteotology 2001» a<br />

Barcellona e « EAO 2001»<br />

a Milano.<br />

Calendario 2001<br />

MARZO 22-24<br />

MAGGIO 17-20<br />

AO, Academy of Osseointegration<br />

Toronto, Ontario, Canada<br />

CALAOMS, California Association of Oral<br />

and Maxillofacial Surgeons<br />

Las Vegas, NV, USA<br />

GIUGNO 14-16 Osteology 2001<br />

Barcelona, Spain<br />

GIUGNO 24-29<br />

GIUGNO 27-30<br />

SETTEMBRE 12-16<br />

SETTEMBRE 13-16<br />

OTTOBRE 6-10<br />

OTTOBRE 12-13<br />

OTT. 31-NOV. 3<br />

Insight Vol. 4, Iss. 1<br />

9th International Congress on Cleft Palate<br />

and Related Craniofacial Anomalies<br />

Göteborg, Sweden<br />

IADR, International Association of Dental<br />

Research,<br />

Chiba, Japan<br />

AAOMS, American Association of Maxillofacial<br />

Surgeons, Annual Mtg<br />

Orlando, FL, USA<br />

EAO, European Association of Osseointegration<br />

Milan, Italy<br />

AAP, American Academy of Periodontology<br />

Philadelphia, PA, USA<br />

London 2001, International Implant Congress<br />

London, UK<br />

ACP, American College of Prosthodontists<br />

New Orleans, LA, USA<br />

Local <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> Companies<br />

Direct Export<br />

<strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> AB, P.O.Box 14, SE-431 21 Mölndal, Sweden.<br />

Tel +46 31 776 30 00. Fax +46 31 776 30 23.<br />

Denmark<br />

<strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> A/S, Husby Allé 19, DK-2630 Taastrup.<br />

Tel: +45 43 71 33 77. Fax: +45 43 71 78 65.<br />

Finland<br />

<strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> Oy, PL 27, FI-02241 Espoo.<br />

Tel: +358 9 8676 1626. Fax: +358 9 8044 128.<br />

France<br />

Société de Matériel Médical, <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> France,<br />

Groupe Pharmaceutique <strong>Astra</strong>Zeneca, 1, rue de l’Union,<br />

TSA 90002, FR-92843 Rueil-Malmaison Cedex.<br />

Tel: +33 1 41 39 02 40. Fax: +33 1 41 39 02 44.<br />

Germany<br />

<strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> GmbH, An der kleinen Seite 8, DE-65604 Elz.<br />

Tel: +49 6431 9869 0. Fax: +49 6431 9869 30.<br />

Italy<br />

<strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> S.p.A<br />

Via M. Luther King n. 38/2, 40132 Bologna<br />

Tel: +39 51 6416511. Fax. +39 51 6417742.<br />

The Netherlands<br />

<strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> BV, Signaalrood 55, NL-2718 SG Zoetermeer.<br />

Tel: +31 79 360 1950. Fax: +31 79 362 3748.<br />

Norway<br />

<strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> AS, Postboks 160, N-1471 Skårer.<br />

Tel: +47 67 92 05 50. Fax: +47 67 92 05 60.<br />

Spain<br />

<strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> S.A.,<br />

Calle Ciencias nº 73 derecha. Nave 9, Polígono<br />

Industrial Pedrosa, ES-08908 L´Hospitalet de Llobregat.<br />

Tel. Servicio al cliente: +34.902.101.558.<br />

Tel: +34.932.643.560. Fax: +34.933.363.231.<br />

Sweden<br />

<strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> AB, P.O. Box 14, SE-431 21 Mölndal.<br />

Tel: +46 31 776 30 00. Fax: +46 31 776 30 10.<br />

United Kingdom<br />

<strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> Ltd., Brunel Way, Stonehouse, Glos GL10 3SX.<br />

Tel: +44 1453 791763. Fax: +44 1453 791001.<br />

USA<br />

<strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> Inc.<br />

430 Bedford Street, Suite 100, Lexington, MA 02420.<br />

Tel: +1 781 861 7707. Fax: +1 781 861 7787.<br />

Japan<br />

<strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> Division, <strong>Astra</strong>Zeneca K.K.<br />

Tokyo Regional Office<br />

Koraku Mori Bldg. 18F, 1-4-14, Koraku<br />

Bunkyo-ku, Tokyo 112-0004.<br />

Tel: +81 3 5840 1113. Fax: +81 3 5840 1151.<br />

editor.insight@astratech.com +46 31 776 30 12<br />

The Insight Editor, <strong>Astra</strong> <strong>Tech</strong> AB,<br />

P.O. Box 14, SE-431 21 Mölndal, Sweden


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